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Il Metodo Montessori ha avuto un grande successo, ma non mancano aspre critiche sui suoi
postulati. Vediamo dunque di seguito la storia del Metodo Montessori, come funziona e le
principali critiche che gli vengono fatte.
Nel corso degli anni, il Metodo Montessori ha incassato ottimi riscontri in vari Paesi del Mondo,
anche i pi poveri. Con lintento di sconfiggere lanalfabetismo mondiale. E lei stessa effettuava
sovente dei viaggi. Non a caso, si spense proprio nel corso di uno di questi, a Noordwijk,
cittadina dei Paesi Bassi. Nel 1952. Uno degli effetti attualmente pi tangibili del Metodo
Montessori negli asili, dove tutto a dimensione dei pi piccoli. Altre eredit sono meno
diffuse, come il divieto di dare voti al bambino o giudicarlo in generale.
Teorie alla base del Metodo Montessori
Il modello Montessori si basa su due elementi fondamentali:
1. bambini e adulti devono costruire il proprio carattere attraverso linterazione con i loro ambienti;
2. i bambini, specialmente i minori di sei anni, dovevano avere la totale libert di scegliere e di
agire allinterno di un ambiente preparato secondo il suo modello.
Riguardo lambiente, esso deve quindi essere a misura di bambino e delle sue esigenze. Deve
avere queste caratteristiche imprescindibili per mettere in atto davvero il Metodo Montessori:
Riguardo il materiale a disposizione, anche qui il bambino deve essere di scegliere. Tutto deve
scaturire dal suo interesse spontaneo, sviluppando cos un processo di autoeducazione e di
autocontrollo. Il materiale deve seguire il passaggio dal pi semplice al pi complesso, in un
ordine che segua per sempre il ritmo con cui procede il bambino. Il Metodo Montessori prevede
cos tre tipi di materiale:
analitico: incentrato su ununica qualit delloggetto. Il quale pu essere legato a peso, forma o
dimensioni. Cos da educare i sensi in maniera separata;
autocorrettivo: il bambino educato nellautocorrezione dellerrore, nonch nellautocontrollare
lerrore. Il tutto, senza che si richieda lintervento delleducatore;
attraente: gli oggetti devono essere facilmente manipolabili ed utilizzabili.
le classi di et devono essere le seguenti: 0-3; 3-6; 6-12; 12-18. Cos da stimolare la
socializzazione, la cooperazione e lapprendimento tra pari. In realt ci sarebbe anche una
quarta fascia det, dai 18 ai 24 anni, sebbene su essa la Montessori si sia espressa poco. Si sa
per che riteneva molto importante lindipendenza economica gi a questa et e inutile un
numero arbitrario da affibbiare agli studi universitari. Ritenendo che occorrerebbe formarsi a vita.
il discente deve scegliere autonomamente il proprio percorso educativo, pur sempre allinterno di
una gamma di opzioni predisposte dallinsegnante;
gli orari di lavoro didattico devono essere di tre ore e senza blocchi;
unorganizzazione delle attivit educative predisposte, dei laboratori, degli ambienti e dei
materiali didattici a disposizione. Al fine di favorire lapprendimento per scoperta e per
costruzione delle conoscenze poste nella zona di sviluppo prossimale di ogni singolo discente;
il materiale didattico ideato ad hoc da Maria Montessori e perfezionato ulteriormente in seguito
dai suoi collaboratori.