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La scuola in Svezia, esempio o problema?

Una mamma italiana racconta

Vivo a Stoccolma da dieci anni (seppur con lunghe pause in Italia) ed difficile, ora, far combaciare le mie
prime immagini della Svezia con la realt quotidiana. La scuola che non sempre un luogo idilliaco come
spesso ci viene raccontato.

Lasilo aperto per i pi piccoli

Il sistema scolastico svedese prevede che, per legge, i bambini non possano iniziare lasilo prima dei dodici
mesi, ma molto spesso cominciano pi tardi, grazie ai lunghi congedi parentali offerti dallo Stato (480
giorni pagati da dividere tra i genitori, o a carico di un genitore solo nel caso sia lunico a lavorare).

Questa impostazione molto positiva per le famiglie e credo che dovrebbe essere presa ad esempio da
altri stati. Lo stesso vale per la bellissima realt della ppen frskola, ovvero lasilo aperto: asili a tutti gli
effetti in cui per mamme, pap, tate o nonni stanno con i bambini tutto il tempo. Si tratta di unoccasione
per permettere ai bambini di socializzare in maniera dolce, senza il trauma di un distacco troppo precoce.
Questi istituti sono aperti ai bimbi tra 0 e 6 anni, e sono unottima opportunit anche per le mamme di
creare legami, soprattutto per quelle che vengono da altri Paesi e non hanno una rete di amicizie.

Lasilo tradizionale invece il dagis, basato principalmente sul gioco libero ma spesso ispirato a pedagogie
montessoriane o steineriane. Grande spazio lasciato allesplorazione della natura, con qualunque tempo
e temperatura.

La scuola in Svezia: alle elementari a sette anni

La scuola elementare inizia a 7 anni (come in molti Paesi del Nord Europa, dallAustria alla Germania agli
altri Paesi scandinavi) ed preceduta, a 6 anni, dalla frskoleklass, ovvero da un anno intermedio tra asilo
e scuola vera e propria. Tutto, insomma, fatto a misura di bambino: per non forzare i tempi, per non
sovraccaricarli di nozioni e stress. Esistono scuole svedesi pubbliche, scuole internazionali private
e friskolor, ovvero scuole indipendenti, come le scuole Vittra. Si tratta di scuole che ricevono sovvenzioni
statali ma operano in maniera relativamente indipendente rispetto al sistema scolastico tradizionale.
Eccezion fatta per alcune scuole private, listruzione sempre gratuita. Di solito le lezioni si svolgono tra le
8,00 o 8,30 e le 14,00, con lunghe pause (la ricreazione dura anche unora, sempre allaperto e con
qualunque tempo).

La scuola in Svezia non ha cancelli n sorveglianza

Gi durante la prima gravidanza, guardavo gli asili con recinzioni basse o spesso addirittura senza recinzioni
o con cancelli aperti e provavo un senso di inquietudine: com possibile che il luogo dove si lasciano
bambini molto piccoli sia accessibile a chiunque, giorno e notte? accettabile trovare preservativi usati e
bottiglie di birra nei cortili delle scuole? A quanto pare, s.

Questo era stata la prima avvisaglia di una realt totalmente diversa dal paradiso che ci fanno immaginare.
Quando provavo a fare notare queste cose, mi veniva risposto: Ma non succede mai niente.

La realt, per, unaltra. A Malm stupri e omicidi si ripetono quasi settimanalmente. Uno degli ultimi
episodi risale a domenica 12 febbraio, quando un giovane stato colpito a morte da colpi di pistola esplosi
in una via centrale della citt, Mllevngen. Solo due giorni prima, un funzionario stato colpito da uno
sparo mentre spalava neve, a pochi metri da una scuola. Nellottobre del 2015, unaggressione ha avuto
luogo proprio in una scuola, nella cittadina di Trollhttan: un uomo mascherato e armato di spada ha
ucciso due persone e ne ha ferite altre due, prima di essere ucciso dalla polizia.

Quello che nessuno dice sulla scuola in Svezia

Qualcosa che ho scoperto lentamente, nel corso degli anni, ma soprattutto quando ho dovuto iniziare la
ricerca di un asilo per mia figlia.

Fra tutti gli asili che ho visitato e scartato prima di decidere di tenerla a casa con me, voglio parlare di uno
in particolare, perch descrive perfettamente la realt della scuola e della societ svedesi, cos piene di
controsensi e di una sottile ipocrisia.

Era un asilo bellissimo, circondato da foreste, con aule accoglienti e pulite, pochi bambini e unatmosfera
pi di casa che di scuola, come spesso avviene qui. Leducatrice principale era una signora svedese sulla
cinquantina, quindi una figura con molti anni di esperienza. Era sorridente e rassicurante nei modi, una
persona che trasmetteva serenit e calore.

Le premesse erano ottime ed ero speranzosa, dopo tante delusioni fra igiene pessima, continui cambi di
personale e ambienti poco sicuri. Ma ho dovuto ricredermi.

Durante linserimento di mia figlia ho avuto la possibilit di passare qualche ora con lei, e questo mi ha
permesso di cancellare liscrizione, vedendo come andavano le cose.

Nel gruppo di bambini, tutti fra i quattro e i cinque anni, ce nera uno, uno soltanto, con un carattere
impegnativo. Un bambino che aveva pi bisogno degli altri di essere seguito, aiutato, accolto.
Allimprovviso il bimbo ha spinto una piccola compagna in una stanza e ha sbattuto la porta, tenendo
stretta la maniglia, perch la bambina non potesse riaprire. La piccola prima batteva semplicemente i
pugni, poi ha iniziato a gridare, poi a piangere, disperata.

Io aspettavo una reazione da parte della maestra, che dopo un po, probabilmente vedendo come la
fissavo, ha buttato l un distratto Attenti, cos vi schiacciate le dita. Come se il problema fossero le dita e
non il fatto che non si chiude una persona in una stanza contro la sua volont, facendola singhiozzare e
battere i pugni contro la porta.

E non una punizione che io mi aspettavo, tuttaltro! Mi aspettavo una maestra che si inginocchia davanti
al bambino, gli parla guardandolo negli occhi e apre con lui la porta, facendo uscire una bambina da
consolare. Mi aspettavo che si dedicasse un po di tempo a parlare di rispetto. Invece niente. La scuola in
Svezia anche questo.

Poco dopo, a tavola, lo stesso bambino ha deriso il vestito di mia figlia, che ha reagito smettendo di
mangiare e piangendo in silenzio, nella totale indifferenza della maestra, seduta proprio vicino a lei. Le ho
fatto notare laccaduto e la maestra ha esclamato, in maniera chiaramente forzata: Su, E., nuova,
dobbiamo farla sentire a suo agio. Come dire: aspettate che sia meglio ambientata prima di prenderla in
giro. Poi feritela pure, non importa.
Se avessi lasciato mia figlia in quella scuola, avrebbe certamente imparato a difendersi, ma non quello il
punto: il punto che non volevo farle frequentare un ambiente in cui era considerato normale che il pi
forte ferisse i pi deboli. E comunque, quel bambino era semplicemente bisognoso di attenzioni,
manifestava un disagio e lasciarlo libero di maltrattare gli altri era nocivo anche per se stesso, perch non
gli veniva offerto nessun aiuto concreto per capire e gestire in maniera migliore le proprie emozioni. Un
fallimento su tutti i fronti, insomma, eppure non credo che quellinsegnante non se ne rendesse conto.
Semplicemente, non sapeva fare altro. La scuola in Svezia non prepara a gestire situazioni come queste.

come se il concetto di non sgridare, non punire e non limitare i bambini sia stato portato allestremo, al
paradosso. E come in tutti gli estremi, i benefici vanno perduti, sotto il peso di una realt che ovviamente
non compatibile con unidea astratta.

E se abuso alzare la voce su un bambino, com possibile che non sia abuso lasciare che i prepotenti
schiaccino i pi deboli? La scuola in Svezia piena di controsensi e di questioni irrisolte. Perch non cercare
di arrivare al cuore di questi piccoli prepotenti, che altro non sono se non bambini bisognosi di aiuto?
Perch intervenire con misure drastiche sugli adulti, invece di educare i bambini?

Oggi la scuola in Svezia non prepara i bambini alle sfide della vita. Troppo superficiale, troppo permissiva.
La libert non si riduce ad abbandonare i bambini a se stessi. Questo il vero problema. Se, citando Mario
Lodi, La scuola non deve soltanto istruire, ma soprattutto educare, allora la scuola in Svezia davvero
lontana.

Altre informazioni

Il passaggio da un ciclo allaltro non prevede alcun esame, ma un cambio di insegnante primario della
classe e la continuazione dei programmi di studio degli anni precedenti. Nellintero sistema scolastico non
esiste la bocciatura. Tutti gli alunni passano alla classe successiva automaticamente.

Nella scuola dellobbligo fra la classe di prescuola e la classe 5 non si assegnano voti, mentre linsegnante
primario della classe sviluppa dei giudizi qualitativi che condivide in colloqui con i genitori e i bambini
interessati.

I voti vengono introdotti nella classe 6 e sono adattati al sistema europeo di A-B-C-D-E-F. I voti finali della
classe 9 sono particolarmente importanti in quanto costituiscono la base di selezione per laccesso a
diversi gymnasi. Esistono diversi tipi di gymnasi, paragonabili alle nostre scuola superiori.

A prima vista il sistema scolastico svedese appare meno duro di quello italiano. Il carico di compiti e studio
a casa significativamente inferiore, non ci sono compiti durante le vacanze, non esiste la bocciatura e i
voti vengono introdotti solo allet di 13 anni.
Ci sono tuttavia difficolt che rendono questo sistema crudele. Per esempio, lintroduzione dei voti a 13
anni pu essere scioccante per i ragazzi che non hanno mai avuto voti prima e hanno sopravvalutato la
propria prestazione. Inoltre, la selezione degli allievi per il ginnasio sulla base del voto finale della classe 9 e
per luniversit sulla base del voto finale del ginnasio rende il voto cruciale sin dai 16 anni di et e preclude
possibilit di formazione e quindi di lavoro ai ragazzi con voti non eccellenti. Se per esempio un ragazzo
esce dal ginnasio con una media B, praticamente impossibile che diventi medico.
Lintero sistema educativo svedese, inclusa luniversit, gratuito, anche nelle scuole private.

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