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CAPITOLO 7 LA GRAMMATICA

1 LA GRAMMATICA
Le parole possono essere combinate secondo un numero limitato di combinazioni. L’italiano ha delle regole
rigide per l’ordine delle parole nei sintagmi. L’articolo deve precedere il nome e questo deve precedere
l’aggettivo. Affinchè sia grammaticale, questo sintagma deve presentare la successione articolo + nome+
aggettivo. La descrizione della struttura dei sintagmi e delle frasi in modo tale da dare conto di tutte le
sequenze grammaticale e da escludere tutte quelle agrammaticali in un determinata lingua è qualcosa che
possiamo definire la grammatica di quella lingua. Ogni lingua ha le proprie modalità per formare sintagmi e
frasi

2 LA GRAMMATICA TRADIZIONALE
I termini “articolo”, “aggettivo” e “nome” derivano dalla grammatica tradizionale, che trae origine dalla
descrizione di lingue come il latino e il greco classici. Dato che esistevano descrizioni ben consolidate della
grammatica del latino, basate su più antiche descrizioni del greco, sembrò corretto adottare le categorie
impiegate in queste grammatiche, per applicarle all’analisi di lingue come l’italiano e l’inglese.

2.1 Le Parti del Discorso


NOMI (o sostantivi): parole usate in riferimento a persone, animali, luoghi, quantità, idee astratte, come se
fossero tutti delle cose. I nomi propri si scrivono con l’iniziale maiuscola
ARTICOLI: Parole che si usano con i nomi per formare sintagmi nominali che classificano queste cose o le
identificano come già note.
AGGETTIVI: Parole usate per fornire informazioni sulle cose a cui si riferiscono
VERBI: Sono parole usate per riferirsi a diversi tipi di azioni e di stati che coinvolgono persone e cose.
AVVERBI: Parole usate con i verbi per fornire informazioni sulle cose a cui si riferiscono. Alcuni avverbi
sono anche usati con gli aggettivi per modificare le informazioni sulle “cose”.
PREPOSIZIONI: Sono parole usate con i nomi in sintagmi che forniscono informazioni sul tempo, sul luogo
e su altri tipi di relazione con azioni e oggetti.
PRONOMI: Sono parole usate al posto di sintagmi nominali e che in genere si riferiscono a persone o a cose
già note
CONGIUNZIONI: Sono parole usate per creare connessioni e per indicare le relazioni tra eventi

2.2 L’accordo
L’analisi grammaticale tradizionale ci ha trasmesso anche altre categorie. Possono essere discusse
isolatamente, ma il ruolo che svolgono nella descrizione della struttura di una lingua diviene più chiaro
quando le prendiamo in considerazione in termini di accordo. Questo accordo si fonda in parte sulla
categoria di numero e in parte anche su quella di persona. La forma del verbo deve essere definita anche nei
termini di un’altra categoria, quella di tempo.

2.3 Il genere grammaticale


Questa descrizione di tipo biologico che si trova in inglese è molto diversa da quella più comune che si trova
nelle lingue che impiegano il genere grammaticale. Il genere grammaticale si basa sulle caratteristiche del
nome e non è necessariamente collegato al sesso. I nomi sono classificati secondo la loro classe di genere e,
articoli e aggettivi prendono forme diverse per concordare con il genere del nome. L’italiano ha due generi,
il tedesco tre. La distinzione di genere non è sempre basata su quella di sesso. La categoria di genere
grammaticale è molto utile se applicata alla descrizione di molte lingue.

3 L’APPROCCIO PRESCRITTIVO
Una cosa è adottare i termini grammaticali per caratterizzare le parole all’interno delle frasi di una lingua.
Altra cosa è sostenere che la struttura delle frasi di quella lingua dovrebbe essere come quella delle frasi
latine. Questa fu l’impostazione adottata da alcuni importanti grammatici che elaborarono delle regole per
l’uso corretto dell’inglese. Questa concezione della grammatica come una serie di regole per l’uso corretto
di una lingua si definisce come impostazione prescrittivo. Nell’ uso corretto non si dovrebbe cominciare una
frase con la congiunzione e. Anche per l’italiano esistono molte di queste regole.
4 L’APPROCCIO DESCRITTIVO
Può darsi che una buona descrizione grammaticale del latino costituisca una guida utile nello studio di
alcune lingue ma che sia meno utile per altre lingue e che possa addirittura essere fuorviante se si vuole
descrivere una lingua non indoeuropea. Quest’ultimo punto divenne chiaro a quei linguisti che volevano
descrivere la struttura delle lingue native dell’America settentrionale. Le categorie e le regole della
grammatica tradizionale non sembravano affatto adattarsi alle lingue in esame. Si è adottato un approccio
diverso. Gli studiosi raccolgono porzioni della lingua di cui si interessano e cercano di descrivere le strutture
regolari di quella lingua per come viene usata e non in base a un’idea di come dovrebbe essere usata. E’
l’impostazione descrittiva

4.1 L’analisi strutturale


Un approccio di tipo descrittivo è quello costituito dall’analisi strutturale, il cui scopo principale è quello di
indagare sulla distribuzione delle forme in una lingua. Il metodo impiegato comporta l’uso di appositi test
che possono essere frasi con posti vuoti.

4.2 L’analisi in costituenti


Un’altra impostazione con lo stesso fine descrittivo è detta analisi in costituenti, che adotta una tecnica
capace di mostrare come piccoli costituenti delle frasi si combinino per formare costituenti maggiori. Queste
combinazioni non ci sembrano sintagmi italiani ed è più probabile che riconosciamo dei costituenti di tipo
sintagma nelle combinazioni seguenti. Questa analisi della struttura della frase in costituenti può essere
rappresentata con un diagramma che mostra la distribuzione dei costituenti a vari livelli. Usando questo tipo
di diagramma possiamo determinare i tipi di forme che possono occupare gli stessi posti ai diversi livelli
della struttura in costituenti. Un vantaggio di questo tipo di analisi è che esso mostra chiaramente che i
pronomi e i nomi propri possono fungere da sintagmi nominali e riempire gli stessi spazi di sintagmi più
lunghi nella struttura di costituenti

5 SOGGETTO E OGGETTO
Usiamo il termine sintagma nominale quando descriviamo la forma dell’espressione. Usiamo soggetto e
oggetto per descrivere le diverse funzioni del sistema nominale nella frase. In molte lingue è la posizione
nella frase a indicare la funzione grammaticale. Indichiamo soggetto il sintagma nominale che precede il
verbo e oggetto quello che lo segue. Il sintagma posto alla fine della frase è un complemento, che fornisce
informazioni sul dove, quando o come il soggetto ha xxx-ato l’oggetto.

6 ORDINE DELLE PAROLE


Il più comune ordine lineare dei costituenti in italiano è SN-V-SN. Questo genere di analisi è definito in
termini di ordine delle parole. L’ordine più diffuso è S-O-V. In italiano l’aggettivo precede il nome ma in
molti casi lo segue.

6.1 Tipologia linguistica


La classificazione delle lingue in base all’ordine delle parole è una parte di un campo di studi più vasto, noto
come tipologia linguistica. Si tratta dello studio delle somiglianze tra le strutture grammaticali delle lingue
che permette di classificarle in vari tipi o gruppi.

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