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Jakobson, parla del disfarsi: la perdita della capacità linguistica quando ci sono dei disturbi neurologici, il
farsi è invece quando il bambino forma la sua lingua. Questi studi affermano che i bambini acquisiscono
prima indipendentemente della lingua delle vocali tipo la a, e delle consonanti tipo la p.
Altre somiglianze, sono per ragioni 4.STORICHE, che interessano alla glottologia: sono legate a certi fatti
successi nella storia. Questi fatti storici possono essere la storia di una lingua, dunque la sua diacronia:
vediamo che l’italiano somiglia al latino perché è la sua continuazione. La somiglianza tra l’italiano e il
francese è dovuta anch’essa da una somiglianza storica, questo perché tutte e due sono la continuazione
del latino, perché quest’ultimo era parlato in grandi zone ed è stato trasmesso cambiando, cambiando in
modi diversi nelle varie zone. E’ nato lo stato francese, e lo stato è motivo unificante che porta alla
creazione di una propria lingua, ad esempio, senza tener conto dei cambiamenti che avvengono negli altri
paesi.
Si usa la figura della mamma-figlia- sorella; il latino è lingua MADRE, l’italiano non lo chiamiamo latino
perché il latino è la MADRE di varie lingue. Italiano e francese sono sorelle perché sono figlie della stessa
madre, il latino, ed è chiaro che due lingue sorelle si somigliano. Sono somiglianze 5.Di CONTATTO,
all’appartenenza dello stesso stato (europa). Per questo contatto si influenzano, ad esempi un fattore
d’influenza è il PRESTIGIO: se quella lingua è considerata importante accolgo le sue caratteristiche.
Dunque abbiamo parlato di somiglianze DI PARENTELA E DI CONTATTO, de fattori che a volte sono in
relazione ( come, di nuovo, italiano e francese), mentre possono esserci somiglianze dovute solo a contatto.
Una lingua può essere imitata in vari modi, come ad esempio attraverso il 1.PRESTITO, quando ad esempio
una parola non esiste in una nazione, Garage è un prestito dal francese.
Il prestito determina ciò che Saussure chiama significato e significante.
Un altro modo d imitare è il 2.CALCO: è un’impronta, è quindi da dove si prende in prestito (parola della
lingua modello), e chi prende si chiama replica. Si traduce quindi con il vocabolario della lingua replica.
GRATTACIELO: è un esempio di calco SKYSCRAPER, sembra un composto italianissimo, ma non è così. Il
calco infatti non si riconosce subito, non si vede che è preso da un’altra lingua. La parola glottologia stessa è
un calco da Sprach-wissenschaft.
Oltre ai confronti storici ci sono anche comparazioni TIPOLOGICHE: posso confrontare lingue osservando un
fenomeno che io ho scelto: fenomeno di carattere morfologico, sintattico, ecce cc. Se individuo bene la
caratteristica, io posso classificare la lingua sulla base di quella caratteristica, individuando dei tipi.
Nell’italiano che non è obbligatorio esprimere il soggetto, mentre tipo nell’inglese sì, è necessario che
addirittura lo devo mettere anche quando non significa niente tipo con i verbi metereologici. Vedo ad
esempio che lo spagnolo si comporta come l’italiano e il francese come l’inglese. Il parametro del
SOGGETTO NULLO è il fenomeno dell’italiano, rispetto a questo parametro posso categorizzare lingue PRO-
DROP, o non. Posso quindi poi dire: tale lingua appartiene a tipo A o tipo B? tipo a soggetto nullo, tipo B
sempre con soggetto.
Altro fattore che porta alle somiglianze tipologiche è l’ordine dei costituenti: Tipi più diffusi SVO, SOV, VSO.
Altro fattore riguarda la morfologia e il modo delle consonanti: posso classificare tra chi ha le nasali e chi
non.
-2-Posso parlare di universali assoluti dicendo che le vocali le hanno le hanno tutte le lingue, mentre ad
esempio le nasali non sono universali.
Ci sono anche le DISTINZIONI PARAMETRICHE, vale a dire differenze che riguardano possibilità alternative,
dove una lingua sceglie un’alternativa, e una lingua un’altra. In tale sistema si utilizza lo schema di + o -,
dove corrispondono al sì o no: se la lingua ha quella caratteristica e dunque viene inserita in un tipo, se non
ce l’ha viene inserita in un altro tipo.
I diversi parametri di classificazione sono fra loro indipendenti. Se due lingue stanno insieme nella stessa
classe per quanto riguarda un tratto fonologico, può essere che siano separate in ambito morfologico.
Tra i parametri di classificazione in chiave tipologica, riguarda la morfologia, parliamo infatti di tipologia
morfologica: riguarda il modo in cui i morfemi vengono espressi: ad esempio come le lingue esprimono
singolare e plurale. Nel caso delle lingue isolanti come in cinese, non ci sono variazioni formali per
esprimere variazioni formali; la differenza tra singolare e plurale non comporta un cambio nella parola,
dunque queste informazioni vengono fornite attraverso parole autonome, quindi all’interno delle parole
non si distingue morfema lessicale e morfema grammaticale.
Sul vocabolario troviamo gli aggettivi al maschile ad esempio, per convenzione e si è deciso di scegliere
sempre per convenzione l’aggettivo al singolare, quindi maschile e singolare.
In una lingua di tipo agglutinante, ad esempio il turco, i morfemi sono sia di tipo lessicale che grammaticale,
e i morfemi grammaticali si aggiungono al lessicale restando ben distinguibili
Distinzione tra fono e fonema: il fono è la pronuncia, il fonema la parte distintiva; sono allofoni i modi
diversi in cui un fonema può presentarsi. Questo criterio può applicarsi anche alla morfologia: gli allomorfi
sono le varie forme di un morfema.
-3- Un criterio di comparazione tipologica, nato nell’800 da Schlegel, è il modo in cui in una certa lingua
vengono espresse categorie grammaticali: se le categorie grammaticali vengono espresse nella stessa
parola variando la forma, o con parole distinte (agglutinanti).
COMPARAZIONE STORICA: si occupa delle somiglianze dovute a ragioni storiche, dovute a 1.Divergenza
storica (differenziazione o allontanamento) o 2.convergenza secondaria: indipendenti dalla parentela con la
lingua madre
MUTAMENTO LINGUISTICO (diacronia):
due diverse prospettive dalle quali uno studioso può osservare una lingua. Rapporto di opposizione che è
un carattere importante per la lingua. Saussure valorizza lo studio sincronico AB, perché è quello che ci
permette di conoscere la proprietà fondamentale della lingua vale a dire avere un sistema che permette di
essere lingua. Il sistema è formato da vari elementi che hanno varie relazioni tra loro attraverso rapporti
sintagmatici (In presenza), ma anche paradigmatici (in presenza) cioè sostituzione
vediamo come queste parole si sono evolute nel corso del tempo.
Vediamo tra le tre righe che c’è una tappa intermedia: la metafonia o metafonesi, cioè cambiamento della
vocale della sillaba finale, che influenza le vocali precedenti.
Dunque abbiamo osservato che alcune cose cambiano ma altre rimangono, questa cosa avvenne dal latino
all’italiano; notiamo infatti continuità lessicale domina donna.
Ci sono quindi casi di mutamento di significante (nei suoni) ma anche di significato: all’inizio donna era
domina cioè padrona. Nel latino domina era all’interno di una famiglia di vocaboli: domus (casa), dominus
(padrone). Questo in italiano non è più così, adesso donna è donna per convenzione.
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-4- Assimilazione: mutamento fonetico che riguarda un suono in rapporto con un altro suono. Si
distinguono mutamenti liberi e condizionati. Che cosa succede? Suono assume tratto comune ad un altro
suono (luogo di articolazione, modo di articolazione, sonorità). L’assimilazione può essere parziale o totale.
L’assimilazione può avvenire anche a distanza (metafonesi), e non solo tra consonanti, bensì anche tra
vocali. Casa in latino e italiano sono uguali? No. In italiano abbiamo un solo fonema /a/, mentre in latino la
a lunga e quella corta rappresentavano due fonemi differenti. Inoltre, si distinguono anche per quanto
riguarda il significato.
Dal latino domina, il passaggio all’italiano “donna” è determinato da un’assimilazione: domina > domna* >
donna.
Motivazione e trasparenza: le parole trasparenti sono quelle parole che i parlanti possono associare ad
un’altra parola nella lingua e che viene percepita come più semplice, basilare. Parole opache: il contrario.
Canile: trasparente. Cane: opaco. La motivazione è un aspetto morfologico. Grazie alla motivazione alcune
parole ci permettono di identificare un possibile referente (canile >> cane).
Domus > duomo: cambiamento sia nel significante sia nel significato. Nel significante per ragioni di
mutamento fonetico nel tempo. Nel significato in virtù dell’affermarsi del cristianesimo, latino come lingua
della diffusione del cristianesimo.
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Motivata=trasparente; Immotivata=opaca. Tale aspetto pare un aspetto morfologico che ci porta a capire
una caratteristica del referente, e ciò può avvenire anche in diverse lingue, e riguardare ad esempio anche
la forma di un oggetto e non per forza qualcosa riguardante la parola.
Composta da lingue romanze, lingue germaniche (due famiglie con somiglianze interne, si pensa che le
lingue germaniche siano discendenti da una stessa madre “Germanico Comune”, la differenza rispetto alla
famiglia romanza, è che nelle romanze ci sono le figlie e la madre -latino-, mentre nella germanica non
conosciamo il Germanico Comune e lo possiamo solo immaginare in base alle somiglianze tra lingue figlie),
lingue greche, lingue albanesi, lingue slave (la famiglia slava è un po’ come la famiglia Germanica, è
composta da lingue diverse particolarmente simile tra loro e si ipotizza che siano figlie dello Slavo comune
di cui però non abbiamo testimonianze), lingue baltiche (lituano e lettone), lingue iraniche e indiane.
Ci sono anche lingue indoeuropee scomparse, come la Turchia, la zona settentrionale dell’Africa.
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Le lingue romanze sono molto simili fra loro, parlate in una zona compatta, ci chiediamo però dove era
parlata questa lingua madre, non si sa, probabilmente una zona vicino al Tevere.
Gli archeologi hanno provato a studiare dove gli indoeuropei abitassero, la loro cultura e religione. Una tesi
dice che gli indoeuropei sono un popolo chiamato Kurgan, nella Russia meridionale, in un periodo che si
colloca nel quinto millennio a.C. La famiglia delle lingue germaniche è molto simile a quella delle lingue
romanze; la somiglianza interna tra le lingue germaniche fanno pensare ad un Germanico Comune ma a
differenza della madre delle romanze, il latino, noi non siamo a conoscenza della madre del germanico.
Si mette l’asterisco davanti le parole perché rappresenta una forma ricostruita non attestata. Se gli
indoeuropei avevano una parola per rappresentare pecora, devo immaginare che il popolo conosceva le
pecore, aveva un bestiame, ecc.
COMPARAZIONE E RICOSTRUZIONE
Sono due processi diversi e collegati: 1. Confronto tra due lingue diverse; 2.la ricostruzione avviene sulla
base della comparazione ed è un’ipotesi su ciò che ci fosse nel passato più antico, storico o prestorico. Nelle
lingue romanze questi due processi sono facili perché conosciamo la lingua madre. Si possono osservare
somiglianze, discordanze e fare delle osservazioni facendo ricorso alle leggi fonetiche. E’ essenziale sapere
se la differenza che osservo tra due parole è una differenza regolare che posso spiegare o meno.
L’espressione è un calco dal tedesco. Vi è quindi il principio dell’ineccepibilità: “Ogni mutamento fonetico,
in quanto procede meccanicamente, si compie seguendo delle leggi ineccepibili; cioè la direzione del moto
fonetico è costantemente la stessa fra tutti gli appartenenti a una comunità linguistica, salvo che subentri la
scissione dialettale, e tutte le parole in cui il suono soggetto al moto fonetico appare nelle medesime
condizioni sono afferrate senza eccezioni dal mutamento” (Brugmann & Osthoff, 1878)
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La legge fonetica descrive un mutamento di suono che viene nello sviluppo diacronico, quindi tra due
momenti di storia linguistica all’interno di una continuità di una lingua.
Bisogno indicare qual è –la lingua di partenza, -lingua d’arrivo, -classe di suoni che sto studiando, -come si
trasforma il suono nella lingua d’arrivo.
si parla di LEGGE proprio perché la regola si applica ogni qualora ricorre lo stesso suono: una uo latina
diventa sempre o.
Un altro fattore è l’analogia: un principio di corrispondenza che si stabilisce tra alcune forme e che fa parte
della consapevolezza dei parlanti: “suora” deriva da “soror”; la prima ouo, la o finale cade, la a finale di
suora invece si aggiunge. Questo cambiamento non si spiega con una legge fonetica, perché non è legge e
non avviene nelle altre parole. Ciò avviene per analogia, l’influenza di altre parole più regolari per la lingua
italiana, che rappresentano quello che per la lingua italiana è un modo grammaticale regolare.
Un altro fattore di tipo grammaticale.
Il latino volgare è diverso dal latino classico. La o latina in sillaba aperta diventa uo in italiano (che me ne
frega).
La e latina in sillaba aperta diventa ie in italiano (piede, Pedem
La condizione la descriviamo a partire dalla forma latina che a volte potrebbe essere del latino parlato,
volgare; le lingue romanze non sono la continuazione del latino letterario ma sono la continuazione del
latino parlato, che aveva tratti diversi dalla lingua standard.
Buono -> bontà, perché si perde uo con o? sono le conseguenze di leggi fonetiche, in latino non c’era
quest’allomorfia.
Le leggi modello della fisica permettono di prevedere un evento futuro, le leggi fonetiche non fanno
previsioni, osservano quello che è successo.
Comparazioni francese – italiano
Comparazioni francese – latino
Comparazioni italiano – latino
Osservazione 1: il latino /k/ diventa italiano /k/. Il latino /k/ davanti a a diventa francese /∫/.
Osservazione 2: il latino /k/ diventa italiano /k/. Il latino /k/ davanti a o diventa francese /k/.
Osservazione 3: il latino /k/ davanti a e, i diventa italiano /t∫/. Il latino /k/ davanti a e, i diventa francese /s/.
Queste differenze (lingua madre – lingue figlie / lingua figlia – lingua figlia), ∫ = k, ma k non sempre = a ∫. k =
k ma non sempre. t∫ = s ma non sempre s = t∫.
La regolarità di queste corrispondenze dipende dalla regolarità delle leggi fonetiche.
Si cerca i parametri per capire le distinzioni, le differenze di condizioni in cui si trovano le sillabe per capire
le leggi fonetiche che le riguardano.
Quando si fa il confronto tra due parti, non si sta facendo un confronto fonologico. Si mette in
corrispondenza le parole e una volta fatti accertamenti sulle parole metto in corrispondenza fono per fono.
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PRINCIPIO DELLA ANALOGIA
L’analogia è l’intervento di un fattore psicologico secondo i neogrammatici, entra in gioco la consapevolezza
che i parlanti hanno della regolarità di certe strutture.
Il bambino costruisce la grammatica in base all’esperienza che ha dell’ambiente in cui viene inserito,
costruisce sulla base degli input e degli stimoli che riceve; questi stimoli non sono completi e il bambino nel
creare la grammatica della lingua mette in atto la creatività seguendo processi di tipo analogico.
Il meccanismo analogico salta all’occhio quando l’applicazione di esso porta alla creazione di forme
sbagliate. -> verbo andare (irregolare), la coniugazione si forma attraverso radici diverse andando contro
alla normalità delle congiunzioni della lingua italiana, quindi per analogia si cerca somiglianze. Andiamo ->
io ando -> si usa un meccanismo analogico.
Legge fonetica: le consonanti finali latine cadono in italiano
-imperfetto:
AMABAM -> amavo
AMABAS -> amavi
AMABAT -> amava
La B latina in italiano è diventata una V.
Se applico le leggi fonetiche a partire da AMABAM cosa mi aspetto?
Diventerebbe amava, ma in realtà la prima persona è amavo, perché nell’uso attuale è diventata una O.
Non si spiega foneticamente perché non ci sono altri cambiamenti fonetici simili, è l’unico caso in cui AM
latino diventa O.
Ammesso che AMAVA è la forma attesa e prodotta dalle leggi fonetiche, AMAVO è il risultato della
sostituzione dovuto alle desinenze del presente.
La forma AMAVA non poteva essere usata perché sarebbe coincisa con la terza persona singolare.
Le leggi fonetiche agiscono sugli elementi fonetici indipendentemente dall’importanza che questi hanno sul
piano grammaticale o morfologico.
Le consonanti finali cadono e questo provoca un problema dal punto di vista morfologico grammaticale, ma
per le leggi fonetiche non è un problema.
In italiano è successo che l’effetto della legge fonetica creava difficoltà morfologica, viene bilanciato ed
annullato dall’intervento dell’analogia (fattore psicologico).
Un paradigma che fosse stato IO AMAVA, TU AMAVA, EGLI AMAVA non sarebbe stato inaccettabile in
assoluto, manca solo di coerenza con le strutture della lingua italiana.
Anche nella seconda persona AMAVI non si spiega foneticamente ma solo per imitazione del modello di
coniugazione dell’italiano.
Legge fonetica G:
Latino G + A > italiano /g/
Latino G + A > francese /ʤ/, poi /ʒ/
GAMBA > italiano gamba.
GAMBA > francese jambe.
La O breve latino è diventata dittongo WO in sillaba aperta accentata e rimasta O nelle altre condizioni.
Il parallelismo ce l’abbiamo se osserviamo il cambio delle occlusive velari in italiano ed in francese davanti
alla A. L’occlusiva velare sonora G davanti ad A rimane G -> GALLO.
In francese invece diventa ʤ e poi si palatalizza in ʒ.
GAUDERE ‘godere’ -> italiano godere
GAUDERE ‘godere’ -> francese jouir
GAUDIA ‘gioia’ -> in francese troviamo joie, e ci aspettiamo di trovare una /g/ in italiano ma in realtà non è
così: gioia.
La spiegazione è che l’italiano gioia non arrivi dal latino ma che sia entrato in italiano come prestito dal
francese.
Anche il verbo mangiare corrisponde al francese manger, in latino la forma classica era EDERE.
Assimilazione
Dissimilazione
Differenziazione
Interversione
Sincope
Epentesi
Aplo-logia
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Si può studiare come i suoni sono cambiati nella loro articolazione. Le leggi fonetiche non sono prevedibili
in futuro e non possiamo sapere cosa accadrà ai fonemi della lingua italiana.
Si sono accorti che i cambiamenti si possono raggruppare in piccole categorie e si possono indicare:
ASSIMILAZIONE: processo che rende simili suoni diversi, punto di partenza sono suoni diversi e il punto
d’arrivo dopo il mutamento sono suoni più simili o addirittura identici. Possono avvenire tr consonanti, tra
vocali, tra suoni a contatto e tra suoni distanti.
Totale: dopo il mutamento c’è lo stesso suono. FACTU(M) > fatto
Parziale: dopo il mutamento uno dei suoni modifica i suoi tratti in modo di acquisire un tratto che era
dell’altro. RUMPERE > napol. [‘rombə]
Metafonesi/metafonia: Alterazione di una vocale sotto l'influenza di una vocale seguente (normalmente
finale di parola) che si trova in via di indebolimento. Metafonia napoletana i lunga, u breve.
MENSE(M) *MENSI
Mese misi
Mesə misə
FLORE(M) *FLORI
Sore Suri
Sorə Surə
Dittongazione metafonetica: FERRU(M) > nap. Fjerra BONU(M) >bwonə (ma BONA>bonə)
DISSIMILAZIONE: due suoni che erano simili o uguali diventano diversi o più diversi. Riguarda la
compresenza di alcuni suoni che sono faticosi da riprodurre in sequenza.
Albero < ARBOR (cf. fr. Arbre)
Proprio < PROPRIUS; it. popolare propio (anche it. letterario antico)
Pellegrino < PEREGRINU(M)
DIFFERENZIAZIONE: Es. dittongazione: PĔ.DEM > piede [jε] BŎ.NUM > buono [wɔ]
INTERVERSIONE: it. fiaba < *flaba < lat. FAB(U)LA
SINCOPE: OC(U)LU(M) > occhio
EPENTESI: è il contrario della sincope, introduzione di un elemento vocalico in un gruppo di consonanti;
pronuncia di psicologia [pis:ikoloˈʤia]
APLO-LOGIA: è una riduzione di qualcosa che è doppio, APLUS significa semplice, è una semplificazione;
fenomeno per cui quando si ha una sequenza di due sillabe identiche, se ne fa una sola e ne scompare una
delle due. tragico + comico > tragicomico