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ACAT INGLESE

COSA È L'ANALISI CONTRASTIVA?


L'analisi contrastiva è quella disciplina che studia le differenze tra le caratteristiche
fonologiche, morfologiche e sintattiche di una lingua seconda (successiva alla lingua
madre) e cioè di una lingua di apprendimento e la lingua materna (L1) dell'apprendente.
=>differenze tra inglese e italiano.
La linguistica/analisi contrastiva presenta un problema sulla questione terminologica,
difatti dagli anni 50-60 si potrà chiamare in molti termini, quali: linguistica contrastiva,
analisi contrastiva, grammatica contrastiva, confronto linguistico, linguistica comparativa
(quest'ultimo termine è l'unico che non si può utilizzare).
ANALISI/LINGUISTICA CONTRASTIVA VS TIPOLOGIA LINGUISTICA
● l'analisi contrastiva opera su poche lingue, spesso 2;
● la tipologia linguistica esamina e classifica quanti più sistemi linguistici possibili
rispetto agli universali linguistici;
● l'analisi contrastiva mira maggiormente a una descrizione dettagliata dei singoli
fenomeni linguistici;
● la tipologia linguistica è maggiormente interessata a una panoramica delle
differenze tra i vari sistemi linguistici;
● l'analisi contrastiva mira all'applicazione delle teorie linguistiche;
● la tipologia linguistica è orientata alla caratterizzazione delle lingue e a contribuire
alla formazione delle teorie linguistiche.
LINGUISTICA COMPARATIVA VS ANALISI/LINGUISTICA CONTRASTIVA
Contrariamente alla linguistica comparativa che analizza le relazioni tra lingue diverse in
una prospettiva diacronica, l'analisi contrastiva è orientata verso la sincronicità; l'interesse
principale sta nel confrontare le lingue attuali e i loro fenomeni linguistici senza tenere
conto del lato storico o delle eventuali relazioni tra le lingue.
ANALISI CONTRASTIVA E TRADUZIONE
Jean Paul Vinay, e Jean Darbelnet furono tra i primi studiosi francesi che negli anni 50
esplorarono il lato linguistico della traduzione quando ancora una vera e propria presenza
dei “Translation Studies” non era ancora stata prodotta, poiché prima chi traduceva, lo
faceva senza analizzare la frase. Quindi, nonostante i loro sforzi applicati alla traduzione, la
loro opera fu considerata come una sorta di “letteratura comparata” (diversa dalla
traduzione). Gli sforzi dei due studiosi culminarono in quello che fu denominato il loro
lavoro seminale dal titolo Stylistique comparée du français et de l'anglais: méthode de
traduction, che fu anche tradotto nella sua versione inglese dal titolo: Compared stylistics
of French and English: a methodology for translation. Questo lavoro si avvale di un metodo
empirico: una proposta di analisi poiché non esistevano ancora i “veri metodi di
traduzione”, il quale si concentra sulla grammatica e il lessico, poiché questi erano i
maggiori strumenti per analizzare un'altra lingua. Sempre in questo lavoro si attestano i 7
processi principali di traduzione.
I 7 PROCESSI DI TRADUZIONE SECONDO VINAY E DARBELNET
1. prestito: prendere la parola dalla source language (SL) o lingua di partenza e
mantenerla nella target language (TL) o lingua di arrivo. Secondo Vinay e Darbelnet
risulta la maniera più semplice e la si può impiegare in due situazioni: 1.nella
traduzione di un processo tecnico per il quale non esiste un termine specifico nella
target language; o 2.quando si intende mantenere, per motivi stilistici un termine
della source language, nel quale il traduttore usa il termine straniero per connotare
di esotismo il testo in lingua di arrivo;
2. calco: quando un'espressione dal testo fonte viene letteralmente trasferita nel testo
di arrivo. I calchi, normalmente, o seguono la sintassi della lingua target, mentre
traducono ogni parola letteralmente, o ignorando la sintassi della lingua target e
mantengono quella della lingua source, facendo del calco stesso una strana
struttura sintattica nel testo di arrivo. (di conseguenza è molto simile al prestito, ma
oltre alle singole parole o alle “frasi” prende in considerazione anche la sintassi);
3. traduzione letterale: si tratta della traduzione parola per parola, accettata dai due
studiosi, ma utilizzabile solo in determinate circostanze. In poche parole la si può
usare per espandere la portata di un calco, ma in un modo più accettabile. (es.
prendo la frase così come è e faccio Google traduttore, di conseguenza avrò un
insieme di parole senza il contesto);
4. trasposizione: cambiamento di classe della parola senza però modificarne il
significato. Questo accade quando i traduttori cambiano, quasi senza pensare, la
tipologia della parola, per es. da nome a verbo;
5. modulazione: rendere il testo di arrivo da una prospettiva completamente diversa
da quella del testo fonte. Secondo i due studiosi, risulta necessaria quando, dopo
una Trasposizione, si ottiene una traduzione “stonata”, nonostante un certo grado di
correttezza grammaticale, sintattica e lessicale. Può essere una via per il traduttore
per trovare un grado di naturalezza nel testo di arrivo, senza sacrificare l'accuratezza
del testo fonte;
6. equivalenza: viene spiegata dai due studiosi come qualcosa di inerente alla cultura,
utilizzando l'esempio di quando qualcuno esprime dolore. In Inglese è usato il
termine “ouch”, mentre in Francese una resa letterale del suono avrebbe
sicuramente portato il lettore del testo di arrivo fuori rotta. E allora in Francese è
stato usato l'equivalente “aïe”. L'equivalenza si può riferire anche alle espressioni
idiomatiche dove vi sono tutti quegli elementi grammaticali e lessicali, che, se
tradotti letteralmente, lascerebbero il lettore del testo di arrivo altamente confuso.
(ci può essere il rischio di fare molta fatica con le espressioni onomatopeiche);
7. adattamento: è la parte più complessa della teoria di Vinay e Darbelnet. Si tratta di
qualcosa assimilabile all'equivalenza, nel senso che il traduttore cerca di rendere il
contenuto in lingua source nella lingua target, assicurandosi che anche il testo di
arrivo sia significativo e rilevante quanto quello di partenza.
I METODI CONTRASTIVI: PREMESSA
Per quanto riguarda la situazione della linguistica/analisi contrastiva oggi possiamo dire
che:
1. le lingue possono essere confrontate, perché condividono somiglianze astratte
come parole e le loro funzioni comunicative, sotto differenze superficiali:
-referenziale= descrive quello che è in un determinato contesto, -emotiva= ogni
parola ha un'emozione, -empatica= mantiene il contatto del destinatario,
-conativa= si invita il destinatario a mantenere un determinato comportamento (es.
chiudere la porta), -meta-linguistica= insieme di linguaggi diversi dalla parola (es.
gestualità), -estetica= insieme di comportamenti per la bellezza di ciò che si dice.
2. Ogni lingua è profondamente inserita nella sua cultura, che a sua volta, si esprime
attraverso la lingua. Quindi, l'analisi linguistica diventa anche culturale. Con il
termine culturale si intende ovviamente un insieme di valori, usi, costumi, abitudini,
credenze nella vita di tutti i giorni.
3. Comparabilità di aspetti e uso della lingua.
4. Gli studi contrastivi si sviluppano meramente intorno alla traduzione, descrizione
delle lingue e lessicografia tra due idiomi, anche se altre discipline potrebbero
venirvi incluse (apprendimento delle lingue straniere, tipologia linguistica).
5. Gli studi contrastivi, non solo per analizzare le divergenze, ma per portare anche
entità divergenti in relazione tra loro.
6. Analisi di unità linguistiche minime, ma anche di testi e discorsi di origine varia ed
eterogenea.
7. L'analisi dei dati linguistici è sempre autentica.
8. Ogni elemento linguistico è contrastivamente analizzabile secondo dati linguistici e
dati culturali
DUNQUE, CHE COSA ANALIZZO E CON QUALE METODO?
Le parole si possono analizzare tramite una prospettiva storica, una prospettiva diacronica
o grazie a 4 autori principali:
• Leonard Talmy: linguista inglese, docente emerito di linguistica e filosofia presso la
State University di New York a Buffalo, meglio conosciuto per il suo lavoro
pionieristico nella linguistica cognitiva, più specificamente sulla relazione tra
strutture semantiche formali e le connessioni tra tipologie semantiche e universali
linguistici;
• Tomasz P. Krzeszowski: filosofo, linguista e docente polacco di linguistica inglese
presso la facoltà di Scienze Sociali dell'Università di Varsavia (Polonia);
• Patrizia Perini: professoressa associata di Lingua e Traduzione Inglese presso la
facoltà di Lettere dell'Università di Roma Tre;
• Michael J.D. Powell (1936-2015): matematico inglese, fu docente presso il
dipartimento di matematica applicata e fisica teoretica alla Cambridge University;
LEONARD TALMY
Leonard Talmy è riconosciuto come il creatore del “Contrast Category- Method”, secondo
l'autore la lingua di sviluppa attorno a tre categorie principali: universal category, particular
category e surface category.
LA UNIVERSAL CATEGORY
La universal category o categoria universale viene usata in ambito semantico, funzionale e
pragmatico:
• in ambito semantico: per descrivere le espressioni linguistiche di negazione,
quantità e genere;
• in ambito funzionale: ad esempio, per la presa in considerazione di alcuni elementi
linguistici, la cui funzionalità in un discorso può essere presa come identificatore
metrico per esprimere quantità, come nell'inglese: few, many, all;
• in ambito pragmatico: per analizzare le funzioni comunicative del linguaggio stesso,
come le differenze in inglese tra requesting (interrogativa), informing (in maniera
oggettiva) e promising (emotiva).
La universal category nel contrasto Italiano-Inglese presenta una simmetria a livello
semantico per quanto riguarda la categoria grammaticale del numero: la lingua inglese
distingue tra “one” e “more than one” come anche la lingua italiana distingue “uno” e “più
di uno”. Esiste quindi un parallelismo stretto in questo ambito con la lingua italiana che in
altre lingue potrebbe essere differentemente gestito o addirittura inesistente. Altri
elementi paralleli possono essere richiamati all'attenzione come ad esempio l'utilizzo di
“both” in inglese e “entrambi/entrambe” in italiano quando ci riferiamo a due oggetti. La
differenza sta però nella dissimmetria a livello di genere, dato che la gestione del genere
dei sostantivi è molto marcata in italiano (maschile, femminile, singolare e plurale), mentre
in inglese lo si evince per lo più dal contesto in cui la parola è inserita. Categoria
grammaticale del genere: laddove in inglese si attribuisce un genere a termini che
storicamente presentavano un particolare sesso, questo potrebbe non coincidere con il
sesso dato in lingua italiana, es. the sea, concepito come femminile in inglese, ma maschile
in italiano il mare, di conseguenza non esiste parallelismo tra italiano e inglese.
LA PARTICULAR CATEGORY
La particular category, secondo Talmy, viene usata per descrivere caratteristiche
grammaticali simili tra due lingue, ma che presentano caratteristiche sintattiche diverse. In
riferimento ai suffissi del gerundio italiano e l'uso della forma -ing in inglese.
Mentre in italiano -ando/endo, rappresenta solo il suffisso del modo gerundio al tempo
presente, la -ing inglese può rivestire diversi ruoli:
a. suffisso aggettivale: interest-ing, refresh-ing, exhilat-ing;
b. suffisso per la composizione del present continuous in inglese: I am leav-ing;
c. suffisso di parole comuni inglesi: spr-ing;
d. participio presente: Mark Twein liv-ing in London (è vissuto). (A differenza dell'italiano il
cui participio presente si forma con -ante/ente.)
LA SURFACE CATEGORY
La surface category, è invece relativa a una sola delle due lingue esaminate e viene posta in
essere quando le analisi contrastive hanno degli obiettivi pedagogici che docenti e
traduttori possono utilizzare, come ad esempio gli usi in italiano della parola SI: oltre a
un'affermazione è una forma tipica, ossia si accompagna ad altro.
a. verbi riflessivi: Marta si lava= Marta washes herself/ Marta washes her face;
b. pronome terza persona singolare;
c. forma passiva impersonale: si sono viste cose strane (in inglese la forma impersonale
esiste, ma non con così tanti usi come l'italiano, quindi devo modificare il “si”);
d. soggetto non specificato: si dice che= They say/ It say;
e. reciprocale: i 2 amanti si baciano= The 2 lovers kisses eachother
di conseguenza secondo Talmy dove l'inglese toglie, l'Italiano aggiunge e viceversa.
TOMASZ P. KRZESZOWSKI
Nella sua celebre opera dal titolo Contrasting Languages, mette in luce tre fasi principali
nel procedimento analitico che sottintende un lavoro contrastivo strutturato secondo
criteri specifici. Le tre fasi sono: selection, description e comparison.

THE SELECTION PHASE


Il termine selezione indica essenzialmente il tipo di approccio iniziale che dovrebbe tenere
chiunque nei confronti di una lingua straniera. In analisi contrastiva si intende dunque sia il
“momento della scelta delle lingue da confrontare” (solitamente si tratta della propria
lingua madre e di un'altra lingua di cui si ha elevata/piena padronanza), sia le “finalità
dell'analisi che si intende espletare”. Selezionare, diventa dunque sinonimo di ricerca degli
aspetti sui quali si intende focalizzare l'attenzione (grammatica, sintassi, fatti linguistici tout
court); ma potrebbe anche indicare uno studio con finalità traduttive o comparative di
elementi poco trattati dalla letteratura scientifica.
THE DESCRIPTION PHASE
La descrizione, secondo Krzeszowski, riguarda alcune caratteristiche linguistiche in
entrambe le lingue. A questo livello vengono presentati i dati linguistici e la scelta
dell'approccio per analizzare le due lingue con particolare attenzione su due questioni
importanti:
a. livello linguistico della lingua: (es. la possibile presenza di più registri) in base al livello
linguistico della lingua, gli studiosi hanno suddiviso le lingue per analizzarle elaborando
anche degli approcci specifici per ogni livello. Molti studiosi hanno studiato le lingue
secondo il loro livello teorico, ma potrebbe essere una posizione scomoda se non
ravvisanti nessuna corrispondenza tra la lingua A e la lingua B. es. la grammatica Italiana di
Renzi, 1995 adotta un approccio generativista, mentre la grammatica Inglese di
Huddlestone e Pallum, 2002 adotta un approccio eclettico.
b. caratteristiche delle lingue selezionate: in base alle caratteristiche linguistiche della
lingua, invece, i ricercatori non dovrebbero limitarsi a classificare le risorse linguistiche
valide in entrambe le lingue, ma dovrebbero anche analizzare in base al contesto in cui
queste vengono utilizzate. Ad es. gli articoli in italiano che si differiscono tra determinativi
“il,lo,la..” e indeterminativi “un,una,uno..” da cui si capisce il genere e il singolare/plurale,
mentre gli articoli in inglese che sono “the, a, an” da cui non si capisce né il genere né il
singolare/plurale.
THE COMPARISON PHASE
La fase di comparazione o di paragone, implica le caratteristiche equivalenti delle due
lingue, descrive e identifica convergenze che verranno osservate nei risultati. Questa fase si
basa su 3 assunti principali:
1. la lingua A e la lingua B impiegano risorse grammaticali diverse;
2. la lingua A e la lingua B impiegano risorse grammaticali simili, ma descrivono la
lingua in modi diversi;
es. IT= che ora è? Che ore sono? Sono le 3. è presto/ è tardi. È mezzogiorno/ è
mezzanotte
UK= what time is it? It is 3 o'clock. It is early/late. It is midday/midnight
questi sono esempi di espressioni/strutture fisse che vengono gestite e descritte
diversamente, in quanto in inglese dobbiamo sempre mettere il soggetto “it”, verbo “to
be” alla terza persona e il tempo verbale presente, mentre in italiano si può omettere il
soggetto o i pronomi, il verbo e il tempo sono uguali all'inglese.
Altro esempio si verifica con gli articoli poiché in italiano non si possono omettere mentre
in inglese si possono omettere. (nei casi di nomi uncountable o plurali)
es. IT= i cavalli sono animali molto intelligenti
es. UK=horses are very intelligent animals
3. la lingua A deve trasmettere un significato o una distinzione semantica che è
facoltativa o non derivata dalla lingua B.
Di conseguenza notiamo che la linguistica contrastiva secondo Talmy e Krzeszowski si
concentra anche sulla grammatica e sul lessico, oltre che sulla sintassi.
PATRIZIA PIERINI, IL CORPUS METHOD
L'analisi dei dati linguistici può essere raccolta tradizionalmente dalla grammatica, dai
dizionari e dagli studi descrittivi, però la scienza, nell'arco degli ultimi vent'anni ci ha
fornito i famosi CORPORA LINGUISTICI.
Corpus: programma per soddisfare alcuni obiettivi linguistici
• Il Corpus mostra l'uso delle lingue e incorpora testi reali in contesti naturali;
• Può trattarsi di una collezione di testi scelti per trovare scopi linguistici o un gruppo
di testi elettronici memorizzati nel computer o processi di programmi;
• All'interno di un Corpus il numero dei testi varia da centinaia a migliaia di testi,
ciascuno contenente all'incirca 200 milioni di parole;
• I Corpora linguistici possono essere bilingui, monolingui, e multilingue, disponibili
su cd rom e online.
CORPORA PER LA LINGUA ITALIANA
1. CORIS, corpus di italiano scritto, contenente 120 milioni di parole e diviso in 6 sub-
corpora; testi a stampa, finzione, prosa accademica, studi legali e amministrativi,
miscellanea;
2. Corpus di italiano parlato, facente parte del progetto CLIPS (Corpora e Lessici
dell'Italiano parlato e scritto); 100 ore di italiano parlato composto da diversi tipi di
discorsi, che includono radio, televisione, telefonate, conversazioni;
CORPORA PER LA LINGUA INGLESE
1. BNC: British National Corpus: 100 milioni di parole, 90 parole scritte e 10 milioni
parlate; vari tipi di testo, suddiviso in 6 sub-corpora su parlato, fiction, novità studi
accademici e libri su vari argomenti;
2. COCA: Corpus of Contemporary American: contenente 425 milioni di parole, diviso
in riviste popolari, giornali e testi accademici dal 1990 al 2011; aggiornato 1 o 2
volte all'anno;
3. ICE: International Corpus of English: 10 corpora di varietà linguistica nazionali e
regionali di inglese (Canada, Africa Orientale, Gran Bretagna, Hong Kong, India,
Irlanda, Giamaica, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore) dove l'inglese si usa come
lingua “nazionale” per dare informazioni, es. sui giornali, riviste...
CORPORA BILINGUI O MULTILINGUI
1. parallel: per corpora paralleli, si intende il corpus di traduzione contenente testi di
origine nella lingua A e la loro traduzione in una o più lingue;
2. comparable: per corpora comparabili, si intendono i corpora traduzione che
contengono testi in due o più lingue; si tratta di testi linguisticamente indipendenti
e cioè prodotti in base alla cultura, alla funzione comunicativa, e ai contenuti della
lingua.
Patrizia Perini ha elaborato delle critiche sui CORPORA dato che chi li utilizza, dovrebbe
informarsi se le 2 lingue siano paragonabili tra di loro. Il CORPORA inoltre può essere
esaminato dai software in 2 modi:
1. conteggio statistico: parole dei testi che vengono contate, di conseguenza numero
di frequenza di una singola parola;
2. concordanza: parola chiave nel contesto “key word in context”, concordanza con
l'elemento linguistico considerato (es. parole con caratteri speciali, singola parola,
gruppi di parole).
COME VIENE APPLICATO IL METODO DEL CORPUS?
Comparazione tra 2 lingue per aspetti grammaticali:
CORPUS A E CORPUS B:
• vado a stabilire il significato e la funzione grammaticale di ogni parola del corpus B,
• equivalente del corpus B che mantiene il significato del corpus A,
• elementi grammaticali paragonabili con divergenze e convergenze.
es. “world list” quante volte una parola viene ripetuta sia in italiano che in inglese, tipo in
inglese solo hotel, in italiano hotel, albergo, struttura.
L'analisi verte anche sui VERBI, sempre per descrivere hotel e componenti:
UK= “be, have”->ausiliari, verbi principali; “to book, click, contact”->verbi di attività in
modo imperativo; “can, will”->verbi modali
IT=”disporre, dispongono”.
LE AREE DI ANALISI: LESSICO, VERBI, TESTI
Definizione di lessico: il complesso dei vocaboli e delle locuzioni che costituiscono una
lingua, o una parte di essa, o la lingua di uno scrittore, di una scuola.
Normalmente un parlante nativo di una lingua conosce da 45.000 a 60.000 parole, dove
per “conoscere” si intende immagazzinate nella mente. Quindi il termine parola: all'interno
di un dizionario italiano esistono dalle 90.000 alle 130.000 parole; un adulto istruito può
ricordare circa 50.000 parole italiane grazie alla sua memoria a lungo termine, riuscendo a
usare circa 200 parole al minuto per un tempo compreso tra i 125 e i 250 secondi per ogni
parola utilizzata. Da qui lo studio che prende in esame la lunghezza di ogni vocabolo e le
somiglianze tra i termini presentando diverse funzioni (De Mauro-Gradit 1999).
LA PAROLA PUÒ ESSERE CONNOTATA TENENDO CONTO DI 4 FATTORI SPECIFICI:
1. struttura dei suoni (fonologia);
2. integrità interna (morfologia);
3. significato (semantica);
4. struttura della frase (sintassi).
Le proprietà delle parole secondo Valery, 2001:
a) le parole hanno entità come parte del discorso;
b) le parole sono atomi sintattici;
c) le parole hanno solo uno “stress”;
d) le parole sono unite e indivisibili.
DEFINIZIONE GENERALE DI PAROLA VS DEFINIZIONE IN LINGUISTICA
Quando parliamo non pensiamo mai che la parola potrebbe costituire una problematica a
livello linguistico. In primis possiamo pensare alla parola come unità nel sistema di
scrittura (Orthographic word, Plag, 2002) quindi parola come fila ininterrotta di lettere
preceduta da uno spazio vuoto e seguita da un segno di punteggiatura.
es. INGLESE-ITALIANO: Linguistics is a fascinating subject – la linguistica è un argomento
affascinante. 5 parole ortografiche nella lingua INGLESE e 6 parole ortografiche nella lingua
ITALIANA.
es. Benjamin's girlfriend lives in a high-rise apartment building – La ragazza di Benjamin
abita in un grattacielo condominio. Il conteggio delle parole di questa frase è la risultante
di una serie di ipotesi:
• 1° ipotesi: se consideriamo gli apostrofi come segni di punteggiatura allora la parola
Benjamin's si compone di due parole ortografiche, il nome Benjamin + s, ma
siccome “s” indica la possessività ecco che allora Benjamin's in inglese è da
considerarsi come sintagma unico. Inoltre se si considerasse il “dash” di high-rise
come segno di punteggiatura ecco che avremmo due parole.
• Apartment-building: 2 parole ortografiche in inglese, 1 in italiano (condominio). Se il
termine venisse tradotto con *appartamento ecco che allora la sua accezione
sarebbe stata diversa.
• Girlfriend: normalmente definita in inglese parola ortografica e quindi costituente
unità unica.
FORMAZIONE DELLE PAROLE
-In inglese possiamo trovare parole complesse e composte dove elementi più piccoli si
uniscono per formare unità più grandi. es. employee, unhappy, decolonisation...
-Parole mono-morfemiche; quelle parole che non possono essere scomposte in unità più
piccole. es. neighbour, inventor...
Quindi si parla di bound morphemes, cioè quei morfemi che possono esistere solo se
collegati a un altro morfema: -un; -ity; -less; -ness...
MA in italiano e in inglese le parole sono formate in base a 3 processi generali: flessione,
derivazione e parole composte.
• Per flessione intendiamo la produzione di varie forme di parola da un singolo
lessema: UK= Find/Found (forme del verbo “to find”) IT= fiore/fiori;
• per derivazione si intende la creazione di un nuovo lessema da uno già esistente:
UK= play-palyer IT=felice-felicità;
• sotto il termine di parole composte è da intendersi quando viene formato un
nuovo lessema dalla combinazione di due lessemi indipendenti: UK= textbook IT=
scolapasta.
RIFLESSIONE SUL SISTEMA FLESSIVO DELL'ITALIANO E DELL'INGLESE
Per quanto riguarda l'aspetto verbale in inglese le voci subiscono più variazioni rispetto
all'italiano: per es. il verbo irregolare “to go” che alla sua forma del simple past cita “went”
e ritorna alla rade nel participio passato nella forma “gone”.
La flessione:
• tradotta con il termine inglese “inflection”, la flessione delle parole serve a dare
senso compiuto a una parola solitamente aggiungendo suffissi che sono applicabili
a qualsiasi elemento di una parola o del discorso;
• in ogni lingua, e quindi anche nel contrasto italiano-inglese, a livello di struttura
delle parole, ci sono delle parti che restano invariabili, mentre altre sono variabili o
flesse;
• l'italiano e l'inglese differiscono molto su questo aspetto: l'inglese si presenta come
un linguaggio isolante e analitico dove diverse parti del discorso compaiono in
forma invariabile e la parola è spesso costituita da un morfema, mentre l'italiano
presenta diverse parti del discorso flesse e costituite da due o più morfemi.
es. UK= the wild duck arrives tired IT= l'anatra selvatica arriva stanca.
• La flessione italiana si realizza per sostituzione, mentre la flessione inglese si realizza
con l'aggiunta di un morfo e non con la sua sostituzione. es. UK= tree/tree-s;
arrive/arrive-d IT=cas-a/cas-e
• in italiano quattro parti del discorso sono invariabili: avverbio, preposizione,
congiunzione e interazione. Mentre cinque sono le parti fisse: nome, aggettivo,
verbo, articolo e pronome.
• In inglese le parti del discorso risultanti come flesse sono: sostantivi, aggettivi e
verbi.
LA SUFFISSAZIONE INGLESE
• SOSTANTIVI: s e 's. La prima (s) è il marcatore del plurale es.kiss-kisses/lip-lips; la
seconda ('s) è invece il marcatore del genitivo sassone. es. Mark's girlfriend.
• VERBI: terza persona singolare del present simple (s), marcatore del simple past e
marcatore del participio passato o Past Participle (ed), indicatore della forma
verbale non finita o gerundiva (ing).
• AGGETTIVI/VERBI/SOSTANTIVI:
1. suffissazione (attaccare una sillaba al finale di una parola) si dividono in
COMPARATIVO: -er=slower e SUPERLATIVO: -est=slowest
2. alternanza vocalica (metafonesi) UK=foot plurale feet IT=sedere,siediti,siedi;
alternanza consonantica to have – has, to build – built, sing – sang- sung;
alternanza vocalica e consonantica to catch – caught;
3. slittamento tonico (spostamento d'accento) io canto, lei cantò;
4. suppletivismo(creo delle forme sostitutive)UK=you are/he is IT=io sono/lui è.
Tramite il processo di AFFISSAZIONE: insieme di appendici iniziali o finali di un morfema o
un gruppo di morfemi che trasferiscono ulteriori significati alla parola. Gli affissi possono
essere:
-all'inizio della parola “prefissi” IT= sociale-asociale UK=certain-uncertain
-nel mezzo della parola “infissi” (esistono solo in italiano) parlare-parlottare
-alla fine della parola “suffissi” IT=corte-cortesemente UK=free-freedom
Il processo di suffissazione in inglese si fa per affissazione e per conversione, mentre in
italiano solo per affissazione. Per conversione, si intende attribuire una nuova valenza
verbale alla parola es. down (sia luogo “giù” sia la “sindrome di down”) che diventa to
down (abbassare).
✔ Sia in italiano che in inglese, i suffissi possono cambiare la categoria grammaticale
della parola: industrial/industrializ nation/national bello/bellezza;
✔ Sia in italiano che in inglese, i prefissi non possono cambiare la categoria
grammaticale della parola: obbey/disobbey obbedire/disobbedire
VERBI PARASINTETICI
sono verbi causativi derivati da aggettivi, ossia un verbo che si ricollega al significato base
dell'aggettivo di provenienza
IT=duro-indurire, largo-allargare, ricco-arricchire, dolce-addolcire
UK=(si usa il prefisso/suffisso -en) harden, enlarge, enrich, sweeten
IT=vite-avvitare, gabbia-ingabbiare, zero-azzerare, bottone-abbottonare (verbi
parasintetici che derivano da una parola)
UK=botton-to botton cage-to cage (trasformano la categoria grammaticale senza prefissi
o suffissi)
ESEMPI VARI
• passaggi da sostantivo a verbo UK= -ify: mummy-mummify -ise/ize: terror-
terrorise colon-colonise IT= è più facile da ricordare poiché mantiene lo stesso
significato da nome a verbo: mummia-mummificare terrore/terrorizzare
colonia/colonizzare;
• comparativo -er: UK=slice-slicer (fetta-persona che affetta) livel-liveler (livello-
persona che livella) write-writer (scrivere-persona che scrive)
IT= si aggiunge un suffisso in base al genere di persona: scrittore-scrittrice
giocatore-giocatrice affettatore-affettatrice (donna che affetta o macchina)
esiste in UK anche il comparativo -ee che non cambia la categoria della parola, ma
ne modifica il significato: interview-interviewee(intervistatore-la persona intervistata)
• suffissi italiani -zione/-mento rapire-rapimento operare-operazione, a differenza
dell'inglese in cui non ci sono suffissi “fissi”. es. manage-management fail-failure
marry-marriage arrive-arrival operate-operation grow-growth
CATEGORIE CONTRASTIVE
Ogni lingua ha dei tempi, dei verbi e dei modi diversi, analizziamoli:
IL TEMPO
• il tempo fisico e il tempo verbale in italiano: in italiano il tempo fisico/cronologico
coincide con il tempo verbale;
• il tempo fisico (time) e il tempo linguistico (tense) in inglese: in inglese invece si può
variare es. ho un “tomorrow” (futuro), ma uso un verbo presente (“start”);
In relazione al tempo del verbo si parla di tempo cronologico, tempo linguistico o tempo
fisico. Per spiegare la realizzazione posso usare oltre al tempo, anche delle sintassi, avverbi,
locuzioni temporali, morfologia, avere+gerundio...
LE FORME DEI VERBI
• in inglese: esiste sia il verbo semplice (es.present simple) che il verbo progressivo
(es.present progressive/continuous)
• in italiano: non esiste la distinzione come in inglese, ma per avere un verbo
progressivo, si usa la forma infinito (essere/avere)+gerundio
• in inglese: il verbo “to be” significa “essere”, ma anche “stare per fare qualcosa”, di
conseguenza si annulla il valore semantico
• in italiano: a differenza non esiste, quindi “essere” rimane con il significato di
“essere”
• la frase “the train leaves at 7.15” in inglese: indica un'azione abituale, quindi l'idea di
presente; a differenza in italiano: indica un'azione che avverrà, quindi l'idea di futuro
• la frase “examinations start tomorrow” in inglese: indica un'azione futura
programmata, quindi l'idea di un presente; a differenza in italiano: se si sta facendo
una conversazione formale si potrà usare il presente (l'esame inizia domani), se
invece si sta facendo una conversazione informale si potrà usare il futuro (l'esame
inizierà domani), quindi l'uso cambia in base al contesto in cui ci si trova
IL MODO
In inglese il congiuntivo non esiste, c'è l'idea (“si può tradurre”), ma non esiste il modo
verbale come in italiano.
Il modo corrisponde alla categoria grammaticale, a differenza la modalità appartiene alla
categoria semantica.
In inglese troviamo ad esempio 3 dimensioni del futuro:
1. volere/intenzione es. I will do it;
2. necessità/obbligo es. you will do it
3. certezza/possibilità es. it will rain
In italiano:
1. non vedo la dimensione es. lo farò se non lo metto in un determinato contesto
2. intonazione es. lo farai della voce (possibilità=tono incerto, affermazione=tono
fermo)
3. o se non specifico il contesto/la situazione es. pioverà

NOMI COMPOSTI ITALIANO E INGLESE


LA COMPOSIZIONE
La composizione è un processo morfologico di formazione tra le parole, si analizza
attraverso la radice di una parola. Sia in inglese che in italiano, si parla di 3 tipi di parole
composte:
• endocentriche composte: la radice contiene dei composti. -es. blackboard (radice
board e black tipo di colore della lavagna) e cassaforte (radice cassa e forte come
tipo di cassa;
• esocentriche composte: radice non espressa, ma può essere recuperata al di fuori
del contesto -es. redhead->a redhead (una persona dai capelli rossi) es. portalettere
→> il portalettere (persona che porta le lettere o una teca che contiene le lettere);
• coordinative composte: le parole hanno 2 radici, i componenti hanno lo stesso
status linguistico e c'è una coordinazione tra loro -es. sofabed (2 radici=sofa e bed,
mobile che uno può avere in casa, sia letto che divano=stesso status grammaticale)
es. agrodolce (2 radici= agro e dolce=stesso status grammaticale) es. portafinestra
(2 radici, stesso status grammaticale);
ASIMMETRIE tra italiano e inglese
1. asimmetria: non sempre la parola composta figura come un termine unico
es. bedroom, blood-test, sail boat, towel-rack
es. capostazione, cavolfiore, cane poliziotto;
2. verbo + nome= nome es. cut-throat (assassino), pickpocket (borseggiatore),
scarecrow (spaventapasseri); es. posacenere, portaombrelli, lavastoviglie.
DIFFERENZE TRA ITALIANO E INGLESE
• DIVERGENZE tra italiano e inglese quando vengono combinate parti di parole, ma
in ordine diverso es. cassaforte (nome+aggettivo), fast-food (aggettivo+nome);
• sequenze che si possono verificare solo in italiano:
V+V=NOME es. saliscendi, giravolta
AVVERBIO+AVVERBIO=AVVERBIO es. malvolentieri, sottosopra
• sequenze che si possono verificare solo in inglese:
V+PARTICELLA PREPOSIZIONALE=NOME es. a fallout, a take-away
V+PARTICELLA AVVERBIALE=AGGETTIVO es. see-through (dress): vestito
trasparente, wrap-around (skirt)
FORMA-ING+NOME=NOME es. washing machine, sleeping bag
Nomi composti fatti da parole semanticamente diverse, ma con elementi prefissoidi o
suffissoidi (es. parole di origine greca o latina associate ai sostantivi)
• prefissoidi in inglese:
socio-: socio-economic, sociocultural;
bio-: biodegradable, bio-energy;
• suffissoidi in inglese:
-phile: jazzophile (amanti del jazz), pedophile (pedofilo);
-cide: insecticide (insetticida), fungicide (funghicida);
• prefissoidi in italiano:
elettro-: elettromagnetismo, elettrosmog;
auto-: autoambulanza, autostop;
• suffissoidi in italiano:
-logia: geologia;
-filo: cinefilo (amante del cinema);
AGGETTIVI COMPOSTI IN INGLESE E IN ITALIANO
Troviamo 9 combinazioni diverse per formare gli aggettivi composti:
1. AGGETTIVO+AGGETTIVO=AGGETTIVO es. bitter-sweet (agrodolce), deaf-mute
(sordomuto);
formazioni tecnico scientifiche es. ecosolidale;
aggettivi composti che denotano gradazioni di colore (cromatici) es. grey-green;
aggettivi composti che denotano variazioni etniche (formazioni etniche) es. italo-
america;
2. NOME+AGGETTIVO=AGGETTIVO
es. age-old, crystal-clear;
possono determinare la qualità o l'elemento di quel colore es. grigio tortora, verde
mattone;
possono definire gli spazi di aggettivi es.week-long;
possono avere funzione metaforizzante es. skin-deep (nella profondità della pelle);
3. AGGETTIVO+AGGETTIVO= riproduce una frase aggettivale es. politicamente
corretto;
4. AGGETTIVO+FORMA -ING=AGGETTIVO es. long-lasting, good-looking;
5. NOME+ VERBO FORMA -ING=AGGETTIVO es. animal loving;
6. AGGETTIVO+ VERBO FORMA -ING=AGGETTIVO es. hard-working, never ending
love;
7. AGGETTIVO+PARTICIPIO PASSATO=AGGETTIVO (che indica nazionalità) es.
italian-born girl (nata in Italia: costruzione perifrastica);
8. NOME+PARTICIPIO PASSATO=AGGETTIVO es. homemade (fatto in casa:
costruzione perifrastica)
9. AGGETTIVO+PARTICIPIO PASSATO=AGGETTIVO es. well-known, well-
established, ill-judged;
Altri casi più rari nel parlato, ma si trovano spesso nella forma scritta:
1. AGGETTIVO+NOME+ED=AGGETTIVO oppure NOME+NOME+ED=AGGETTIVO
es. blue-eyed, lion-hearted (nei testi letterali spesso esprimono possessività);
2. FORMAZIONE NUMERALE+NOME=AGGETTIVO es. a five-mile (walk);
FORMAZIONE NUMERALE+NOME+AGGETTIVO=AGGETTIVO es.three-metre
wide (indicano misure temporali o spaziali);
3. AGGETTIVO+NOME=AGGETTIVO es. a second-hand car;
NOME+NOME=AGGETTIVO es. fall-winter collection;
4. PARTICELLE CON IL SUFFISSO “TYPE”: es. a police-type badge, californian-type
barbecues (in italiano non esistono parole uniche, ma vengono tradotte con parole
perifrastiche);
LE MACRO CATEGORIE DI COMPOSTI DI GIORGIO GRAFFI E SERGIO SCALISE
1. PREPOSIZIONE+AGGETTIVO es. subacqueo (subaqueous), sottomarino (sub-
marine);
2. AGGETTIVO+AGGETTIVO es. malsano (unhealthy);
3. AVVERBIO+PARTICIPIO PASSATO es. maleducato, malinformato (ill-informed
(aggettivo+participio passato, di conseguenza cambia la forma));
4. AVVERBIO+PARTICIPIO PRESENTE es. benpensante (moderate), maleodorante
(stinking), benaugurate (well-wishing);
Eccezioni (in linguaggi di medicina, trasporti..)
1. NOME+NOME es. rapporto medico-paziente;
2. COLORE+NOME es. color mattone;
3. VERBO+NOME es. decreto salva-Italia, guardaroba, spartitraffico;
AGGETTIVI COMPOSTI CON EQUIVALENZA IN INGLESE
Aggettivi composti che nel dizionario non esistono o che se esistono in italiano, non per
forza esistono anche in inglese.
– es. earth-shattering, tradotto con “sconvolgente”
– es. water-proof, tradotto con “impermeabile”
– es. far-off, tradotto con “remoto”
AGGETTIVI COMPOSTI IN INGLESE TRADOTTI CON LOCUZIONI IN ITALIANO
– es. self-assured, tradotto con “sicuro/a di sé”
– es. far-reaching, tradotto con “di vasta portata”
– es. sea-sick, tradotto con “chi soffre il mal di mare”
CONTRASTI AGGETTIVALI
1. AGGETTIVO+PARTICIPIO PASSATO es. simple-minded, lion-hearted (ingenui,
coraggioso);
2. VERBO+PREPOSIZIONE es. build-in (audio-system) (incorporando (un sistema
audio));
3. AGGETTIVO+NOME es.child-like (infantili/fanciulleschi);
4. AGGETTIVO+AVVERBIO
5. NUMERO+YEAR OLD es. ten-year-old (in italiano dal numero 10 al numero 99, il
modo sarà numerale+suffisso=decenne, undicenne..);
INTERLINGUISTIC SHIFT TRA INGLESE E ITALIANO
Quando io ho degli elementi nella frase (Soggetto “S”, Verbo “V” e Oggetto “O”) la cui
punteggiatura può modificarne il significato.
a) a livello semantico: la diversa forma sintattica provoca cambi da inglese a italiano
es. Luigi knows Roberto. (S+V+O) Does Luigi know Roberto? (S+V+O)
es. Luigi conosce Roberto. (S+V+O) se metto il ?, la frase cambia significato
b) a livello di categoria:
1. strutturale: coinvolge la struttura grammaticale della lingua
es. mi piace la musica (pronome indiretto+V+O)
es. I like music (S+V+O)
2. di classe: aggettivo che passa di classe grammaticale
es. studente di medicina (in inglese “medicina” diventa aggettivale)
es. a medical student
3. di rango: espressioni come:
es. small wonder (espressione perifrastica) that he continues smoking tradotta:
es. piccola preoccupazione che lui continui a fumare/ non c'è da stupirsi che lui
continui a fumare
4. intrasistema: utilizzare o no gli articoli in frasi inglesi o italiane
es. i like pizza and pasta (nessun articolo davanti ai nomi+forma singolare)
es. mi piacciono la pizza e la pasta (forma indiretta plurale+utilizzo degli articoli)
LO SHIFT MORFOLOGICO
SUFFISSI ITALIANI
SUFFISSI FRUTTA E ALBERI
• italiano:
gli alberi da frutto-> flessione maschile per l'albero es. melo
frutta-> flessione femminile per i frutti es. mela
• inglese:
gli alberi da frutto-> applico una parola es. apple-tree (termine composto in inglese,
termine singolo in italiano)
frutta-> non ha flessione maschile né femminile es. apple (finisce in “e”)
SUFFISSO -ETO
• italiano: canneto, roseto, aranceto (indica una coltivazione estesa o un'area in cui
quel tipo di pianta si è sviluppata)
• inglese: rose bed (“bed” per frutti, cespugli e fiori), olive grove (“grove” per alberi
con tronchi lunghi, es.uliveto)
SUFFISSO PER DENOTARE UNA PAROLA
• italiano: tavolino, tavolone, tavolaccio (tengo la parola base e cambio la desinenza)
• inglese: a little table, a big/huge table, a bad/nasty table (uso degli aggettivi)
SUFFISSI IN INGLESE
DIMINUTIVI
• -Y/IE (diminutivo o nome scientifico)
es. granda, grandmother ->granny
es. Jonh → Johnny
es. stomach → tummy
• -LET (diminutivo)
es. book → booklet
• -ETTE (diminutivo)
es. majorette, suffragette
CORRISPONDENZA TRA ITALIANO E INGLESE (CATEGORIE CONTRASTIVE)
1. riduttività: qualcosa di piccole dimensioni es. small black dress
2. intimità: es. aunty, daddy, granny, mommy
3. giocosità: animali + espressioni come stupidino o sciocchino es. cagnolino, kitty,
doggy, piggy, silly billy
4. mitigazione: chiedere qualcosa di piccola misura es. aiutino, un minutino, a little
help, just a minute
5. valutazione: suffissi che servono per valutare qualcosa o qualcuno es. a little nice
restaurant, little tricks (trucchi buoni)
PROCESSI DI FORMAZIONE DI PAROLE
1. BACK FORMATION (solo in inglese): processo in cui abbiamo una parola semplice
e può diventare complessa con degli affissi
es. to edit → editor (editare → editore)
es. to negate → negacion (negare → negazione)
2. CLIPPING (sia in italiano che in inglese): processo di variazione di parola,
omettendone una parte
es. televisione, automobile, professore → tv, auto, profe
es. laboratory, photograph → lab, photo
3. BLENDING (sia in italiano che in inglese): contempla la formazione di nuove parole
partendo dai termini in questione
es. palazzetto dello sport → palasport
es. brunch → breakfast and lunch, motel → moto and hotel, heliport → helicopter
and airport
4. ACRONMY: termini partendo da un gruppo iniziale di parole
es. vip → very important people, dj → disc jockey, atm → automatic teller machine
es. pm → pubblico ministero, tar → tribunale amministrativo regionale
5. COINAGE: inventare nuove parole da utilizzare nei termini commerciali (linguaggio
semi-tecnico)
es. borotalco, bancomat, bagnoschiuma, pennarello
es. frisbee, jacuzzi
in più sono ortograficamente adattate in base a dove si trovano
es. aspirin (UK) aspirina (IT)
es. cellophane (UK) cellofan (IT)
CORRISPONDENZA TRA GERUNDIO ITALIANO E INGLESE
-NDO e -ING applicati ai verbi:
Mangiando, leggendo, dormendo Eating, reading, sleeping
- solo per formare il gerundio - funziona come avverbio
- stare+gerundio= significato progressivo - essere clausola sostitutiva di una frase
subordinata nominale con funzione di
oggetto o soggetto
es. camminando lungo la strada ho In inglese, per dare senso alla situazione
incontrato il mio professore di matematica bisogna aggiungere dei connettivi
(ha senso) es. when/while walking... I met my professor
es. entrando nel negozio ho incontrato il Aggiunti connettivi
mio professore di matematica (ha senso) es. on entering... I met my professor
es. avendo aspettato due ore, gli ho lasciato Aggiunti connettivi
un messaggio es. after waiting for two hour, I left him a
message
es. lavorando molto (subordinata), divenne Funzione avverbiale
ricco (principale) es. by work hard, he became rich
es. invitare (indicativo sostantivato) il Clausola sostitutiva
professore alla festa è stato un grande es. invinting the professor at the party was a
errore huge mistake
es. l'operaio iniziò a demolire il muro Clausola sostitutiva
es. the worker begun demolishing the wall
es. James smise di piangere Verbi quali avoid, finish, start,begin..
vogliono la forma ing+imperativo
es. James stopped crying
es. un film divertente Valore aggettivale
es. an amusing film
es. una stella cadente Valore aggettivale
es. falling start
es. ci sono alcuni professori che giocano a Sostituta di una frase relativa
calcio es. there are some professors playing soccer

PROCESSI GRAMMATICALI-CULTURALI
1. YOU → pronome singolare (tu) o pronome plurale (voi) e se scritto con maiuscola
You diventa il “Lei” come forma di cortesia in italiano;
2. appannaggio di genere: in italiano ho le varie suffissazioni, mentre in inglese si usa
solo he/she;
3. nomi professioni tra maschile e femminile: es. waiter/waitress →
cameriere/cameriera, doctor/woman doctor → dottore/dottoressa, lawyer/lady
lawyer → avvocato/avvocatessa, wolf/she-wolf →lupo/lupa.
LA SINTASSI TRA ITALIANO E INGLESE
È un meccanismo del sistema dei verbi. Sia in italiano che in inglese, abbiamo la struttura
S+V+O=soggetto+verbo+oggetto+tutto il resto della frase.
CARATTERISTICHE:
1. nelle frasi positive: in italiano il verbo diverso mi specifica la persona, a differenza
dell'inglese che non mi specifica la persona (in caso solo la terza singolare);
es. io mangio una mela, I eat an apple → la differenza è che l'inglese richiede il
soggetto in maniera obbligata. (anche se la frase è impersonale, in inglese metto it).
2. nelle frasi negative, struttura della negazione: per quanto riguarda l'inglese si
attacca il NOT al verbo ausiliare “do/have”, in alcuni casi si può attaccare anche ai
verbi modali quali “must, can, might, should...”
es. I do not eat an apple, (io) non mangio una mela → come si nota la differenza in
italiano è che la struttura della negazione viene messa prima del verbo;
3. nelle frasi interrogative: in italiano non si modifica la struttura generale della frase,
ma si aggiunge semplicemente il ? E si cambia l'intonazione della frase
es. mangi una mela?, do you eat an apple?
In inglese invece si aggiunge l'ausiliare e si mantiene la struttura della frase S+V+O
con il ? Alla fine e non si cambia l'intonazione.
L'ASPETTO DEI VERBI FRA INGLESE E ITALIANO
Aspetto in inglese: differenze tra progressive Aspetto in italiano: presente, passato,
e no progressive imperfetto, congiuntivo...
es. he is teaching (present es. sai cosa sta facendo tizio? Sta
continuous/progressive) insegnando (adesso, in questo momento,
UK: BE+ING ma potrebbe riferirsi anche al presente con:
insegna)
IT: STARE+GERUNDIO
IL SIGNIFICATO DEI VERBI
es. I lived there for a whole year (past es. vissi là un anno intero (passato remoto
simple) che lo associo al past simple, il quale però
può tradursi sia con il passato remoto sia
all'imperfetto)
es. I had lived there for a whole year (past es. avevo vissuto là un anno intero
perfect) (trapassato prossimo che lo associo al past
perfect, il quale però può tradursi sia con il
trapassato prossimo sia al trapassato
remoto)
es. I have lived here since 1990 (present es. vivo qui dal 1990 (presente che ha un
perfect simple) aspetto di durata quindi si associa al present
es. I have been lived here since 1990 perfect simple se azione recente che può
(present perfect continuous) essere o no nel presente, oppure si associa
in UK l'azione inizia e si sviluppa entro un al present perfect continuous se azione che
limite di tempo inizia continua nel presente in quel modo)
GESTIONE DEI PRESENT TENSES TRA ITALIANO E INGLESE
• nel presente: in italiano es. io leggo, si può intendere come io leggo abitualmente
libri, oppure sto leggendo in questo momento;
in inglese possiamo trovare es. I read (present simple) → azione che si svolge più o
meno abitualmente, es. I am reading (present continuous) → azione che si sta
svolgendo in questo momento, es. I have been reading (present perfect continuous)
→ es. leggo da 5 ore
• passato prossimo vs imperfetto:
es. quando sono sceso dal treno (sub. temporale), ho visto Alessandro (Principale)
es. when I got off the train (present simple), I saw Alexader (past simple)
es. non vedo il profe da anni (azione che indica durata)
es. I have not seen the teacher since years (present perfect simple)
I have not been seeing the teacher since years (present perfect continuous)
es. mi ha detto stasera che era piovuto nel mattino
es. tonight he told me (past simple) that had rained in the morning (past perfect)
FORMA DI DURATA ITALIANO VS INGLESE
Italiano: presente indicativo VS Inglese: present continuous/present perfect continuous
es. piove da tre ore (azione che sta continuando nel presente)
es. it has been raining for three hours (nell'arco di tempo di 3 ore, il tempo si è messo a
piovere e forse non sta continuando ora, non lo posso sapere!)
PERIODI IPOTETICI ITALIANO VS INGLESE
In italiano difetta per i verbi In inglese difetta per mancanza di modi dei
verbi, es. il congiuntivo, che esiste come
concetto, ma non come verbo con regolare
coniugazione
In Italiano si utilizza SE In Inglese si utilizza IF
1. zero condizionale 1. zero conditional
es. se studi, passi l'esame (usato di più nel es. if you study, you pass the exam
parlato) (present+present)
2. realtà 2. first conditional
es. se studi, passerai l'esame es. if you study, you will pass the exam
(presente+futuro presente) (present simple+future simple)
3. possibilità 3. second conditional
es. se studiassi, passeresti l'esame es. if you studied, you would pass the exam
(congiuntivo imperfetto+condizionale (past simple+conditional simple)
presente)
4. impossibilità 4. third conditional
es. se avessi studiato, avresti passato es. if you had studied, you would have
l'esame (congiuntivo passed the exam (past perfect+conditional
trapassato+condizionale passato) perfect)
FRASI TEMPORALI ITALIANO VS INGLESE
• in italiano uso un futuro semplice o un futuro anteriore es. io ti aiuterò (futuro
semplice) non appena avrò finito (futuro anteriore) le mie lezioni;
• in inglese uso il present perfect es. I will help you (futuro semplice) as soon as I
have finished (present perfect) my lessons;
A DIFFERENZA
• in italiano uso solo un futuro semplice es. ti aiuterò (futuro semplice) non appena
finirò (futuro semplice) le mie lezioni
• in inglese userò il will es. I will help you as soon as I will have finished my lessons
(condizioni di incertezza) (che non avevo con la frase di prima perchè era certo che
io ti avrei aiutato dopo aver finito le mie lezioni ad esempio perchè mi sono
organizzato)
DIFFERENZE DEI SUONI TRA ITALIANO-INGLESE
• in italiano: scricchiolio, scroscio, sibilio, grugnire...parole riprese dal linguaggio dei
fumetti che esprimono un linguaggio sonoro;
• in inglese: sbam, boom, crash, mumble...
• in più troviamo onomatopee per indicare prodotti commerciali es. zip (tipo
particolare di cerniera)
VERSI DEGLI ANIMALI
– cane: bau bau -dog: woof woof
– gatto: miao miao -cat: meow (USA) miow (UK)
– insetto: zzzz -insect:: buzz
– rana: gra gra -frog: croak
versi con parola descrittiva
– maiale: grugnito -pig: grunt
– lama: sputo -lama: spit
INTERIEZIONE TRA INGLESE E ITALIANO
✔ richiesta di silenzio/silence request: sss/sh
✔ disgusto/disgust: bleah/ugh
✔ sorpresa/surprise: oooh!/oh!
✔ Dolore fisico temporaneo/physical pain: ahi-ahia/ouch
✔ disapprovazione/disappointment: via!/tut-tut (tipo no no detto labialmente e piano)
✔ ignoranza/ignorance: boh/no idea
✔ noia/nuisance: uffa!/phew
✔ mandare via qualcuno o degli animali/making someone or animals go: scìo/ shoo
PROCESSI LESSICO LOGICI
I processi lessico logici si riflettono in modo specifico sul contesto della lingua.
• Relazioni di parentela
in italiano: NIPOTE → maschio o femmina, da parte di madre/padre, per i nonni, per
gli zii
in inglese: NEPHEW (M) NIECE (F) → figlio/a della propria sorella/fratello
GRANSON/GRANDDAUGHTER → nipote maschio/femmina per i nonni
• Parole tabù: quelle parole da non dire perché possono assumere dei significati
offensivi o negativi, che variano in base al contesto in cui si usano
in italiano: es. urinare, defecare che diventano “andare al bagno”
es. andare a letto che diventa “per dormire” o “per fare altro”
in inglese: es. relive oneself, I go to sleep, I go to sleep with.. (quella con cui fai cose)
• Terminologie sensibili (toccano personalmente la sensibilità della persona)
in italiano: es. io li voglio uccidere (i professori → quindi in maniera scherzosa)
in inglese: es. I wanna kill you man (scherzoso) I wanna kill you (seriamente)
• Verbi o espressioni idiomatiche es. scomparire= disapper, es. tirare le cuoia= kick
the bucket
• Temperatura C° - °F (Celsius-Fahrenheit) es. 100°-212° (acqua che bolle)
es. 37°-98.6° (temperatura corporea)
• Sistema metrico decimale e imperiale Litri-Galloons → ½ Litro-Pint (Es.birra)
[sistema imperiale] Chili-Kilo → ½ Chilo-Pound (libbra es. carne, pesce) [sistema
metrico decimale] Metro quadrato-Squarefoot (es.misurare l'appartamento)
nel sistema imperiale si sono classificati gli oggetti da pesare o quantificare (Es. un
kg di mele → a half pound of apple)
PROCESSI FRASEOLOGICI
I processi fraseologici fanno parte dell'ambito del lessico che comprende vari tipi di
locuzioni, quindi espressioni dove il loro significato si tira fuori da tutta l'espressione
es. you cannot have your cake and eat it! (non puoi avere entrambe, devi scegliere una
delle due opzioni)
es. don't stress me out! Please get off me! (non la fare tanto lunga!!) (la scelta tra le due
frasi dipende dal contesto)
LOCUZIONI IDIOMATICHE, PROVERBI E SIMILITUDINI
Locuzioni che rimangono immutate es. soon or later → prima o poi, pen and paper → carta
e penna.
CORRISPONDENZE TOTALI CORRISPONDENZE PARZIALI DIVERGENZE CULTURALI
es. as sly as a fow (furbo es. soap and water (acqua e es. to take french leave
come una volpe) sapone) (filarsela via)
es. ladies and gentleman es. come and go (andare e es. to go dutch (pagare alla
(signore e signori) venire) romana)
es. silence is golden (il es. have green fingers (avere es. before you can say (prima
silenzio è d'oro) il pollice verde) che tu possa dire)
es. cash and carry (paghi e es. barking dogs rarely bite es. as happy as punch (felice
porti via) (Can che abbia non morde) come una pasqua)
es. a storm in a tea cup es. to many cooks spoil the
(perdersi in un bicchiere broth (ci sono troppi galli a
d'acqua) contare)
Tra le DIVERGENZE ci sono locuzioni che risultano più idiomatiche in una lingua che
nell'altra:
es. buttarci una pietra sopra (dimenticare qualcosa) → to forget about something
es. l'uovo di colombo (quando si descrive il modo banale per risolvere un problema) → the
obvious solution
es. fare una gaf → to drop a brick
I VERBA DICENDI O VERBS OF SAYING
Dalla prima metà del XX secolo nasce la volontà di investigare i rapporti esistenti tra lingua
e processi cognitivi, proponendosi in particolare di valutare le implicazioni delle scelte
linguistiche, attuate da parlanti di lingue diverse, sui meccanismi cognitivi di elaborazione e
comprensione delle informazioni. Gli studiosi che iniziarono ad analizzarli:
• Edward Sapir elabora il determinismo linguistico: la lingua determina il modo in cui
l'uomo elabora la realtà;
• Benjamin Lee Whorf elabora il relativismo linguistico: lingue diverse danno accesso
a rappresentazioni diverse della realtà;
• il primo che si occupa veramente di acquisizione linguistica è Dan Slobin che parla
di realizzazioni linguistiche sia scritte che orali (quando uno parla si concentra più su
un aspetto che su un altro perchè influenzato dalla lingua che si sta parlando).
DAN SLOBIN E I MANNER-OF-SPEAKING VERBS
Dan Slobin focalizza i suoi studi sui verba dicendi, ovvero verbi che introducono o
accompagnano il discorso diretto e forniscono informazioni sull'atto di enunciazione. In
particolare lo studioso si è focalizzato sui manner-of-speaking verbs, ossia verbi che si
caratterizzano per il tipo di informazione che offrono sull'atto di enunciazione: si tratta,
infatti, di verbi che esplicitano il modo in cui i parlanti proferiscono un enunciato mediante
informazioni riguardanti il tono di voce usato, la velocità con cui l’enunciato viene
proferito, l’atteggiamento assunto dal parlante durante l’atto di enunciazione o ancora il
suono prodotto durante l’atto di parola. L’obiettivo dello studio è comprendere se due
lingue diverse, quali l’inglese e l’italiano, suggeriscano ai parlanti un grado diverso di
attenzione verso gli aspetti relativi all’atto di enunciazione.
Slobin con le sue ricerche vuole indagare più approfonditamente il legame tra lingua e
pensiero, in particolare modo nei casi in cui la lingua viene impiegata attivamente, quindi
nei casi di speaking, listening, writing e translating. (4 abilità della lingua in continua
evoluzione)
es. the dog ran into the house (verbo in forma esplicita);
il cane entrò in casa correndo (verbo in forma implicita);
es. the burglar slid into the house (dal verbo si capisce la maniera in cui si svolge l'azione);
il ladro entrò in casa furtivamente (oltre al verbo servono altri elementi per capire come si
svolge l'azione)
Di conseguenza un parlante inglese ha un'economia linguistica, mentre l'italiano ha una
ridondanza linguistica.
SILVIA BRUTI E I VERBA DICENDI
Lo studio dei manner-of-speaking verbs è stato affrontato in italiano dalla studiosa Silvia
Bruti, la quale si concentra sui verbi quali: dire, chiedere e rispondere e anche sui verbi di
modo o maniera, quali: gridare e urlare.
Categorizza alcuni tipi di sintassi/frasi per quanto riguarda l'uso dei verbi dire/to say,
chiedere/to ask e rispondere/to reply:
preposizionale, subordinata definitiva e supplementare indefinita.
Gli studi di Silvia Bruti si focalizzano sull'analisi si 4 libri “il suggeritore, the last colony,
world without end, la solitudine dei numeri primi, piccole donne” e si concentra sull'uso del
verbo dire+costruzioni:
• dire+participio es. disse tirato (in inglese è innocuo);
• dire+avverbio es. disse incessantemente (dire+avverbi come ancora e subito non
dicono nulla in più sul modo della frase);*
• dire+aggettivo es. disse tirato (uguale a dire+participio);
• dire+sintagma preposizionale es. dire che lui ha fatto/detto (più usato in italiano)
*a differenza, esistono degli avverbi che descrivono il modo della frase
es. to say apologetically → disse educatamente/gentilmente
to say bad-temperedly → disse in malo modo
to sayskeptically → disse scetticamente
come si può notare, in inglese si utilizzano degli avverbi, mentre in italiano delle locuzioni.
In più in inglese la formazione delle 2 parole ha una desinenza più corta, mentre in italiano
la formazione delle parole ha una desinenza più lunga.
TRADUZIONE DA UN AVVERBIO ITALIANO A UNO INGLESE
es. l'avverbio piano in italiano viene tradotto in inglese in 4 modi diversi: gently, quietly,
softly, shortly i quali aggiungono volume e velocità alla parola di partenza.
TRADUZIONE DA UN AVVERBIO INGLESE A UNO ITALIANO
Le soluzioni per tradurre un avverbio inglese in italiano possono essere l'uso di
– un aggettivo es. said sarcastically → disse sarcastico;
– un sintagma preposizionale es. said deferentially → disse con deferenza
il verbo dire(say) è un verbo generico e privo si qualsiasi connotazione, di conseguenza ha
bisogno di altri elementi per completare il suo significato.
Anche i verbi chiedere(ask) e rispondere(reply) sono verbi generici che non descrivono il
modo in cui la domanda viene fatta. Rispondere si usa sia nel parlato che nello scritto,
mentre reply viene usato nello scritto e si usa answer nel parlato.
THOMPSON E LE MANNER-OF-SPEAKING VERBS
Thompson individua 4 categorie principali per analizzare la frequenza dei manner-of-
speaking verbs nei romanzi utilizzati.
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI
• velocità: affrettarsi a, scandire, buttare fuori;
• volume: gridare, sussurrare, chiamare, mormorare, esclamare, urlare, sbottare;
• atteggiamento: annuire, sorridere, arrossire, piagnucolare, ridacchiare, sospirare;
• suoni animali: pigolare, ringhiare, squittire;
THE LAST COLONY
• velocità: snap, stammer, gibber (parlare come un bambino <2anni);
• volume: shout, roar, call, exclaim, mutter, pant, whisper, breathe, gasp, crow, howl,
mumble, scream, squeak, squeal, cry, shriek;
• atteggiamento: smile, sigh, frown, nod, laugh, chuckle, scowl, snort, moan, blush,
chortle, grin, groan, snigger, blanch, giggle, pale, snicker;
• suoni animali: roar, grunt, hiss, growl, croak, howl, squeak, squeal, twitter, whinny;
Si notano subito un'enorme differenza nei verbi tra inglese ed italiano, ad esempio
in italiano si usano solo 3 verbi per esprimere una risata, quali: ridere, ridacchiare, sorridere;
mentre in inglese: laugh (non indica il modo in cui si ride), smile (sorridere), chortle (fare
una risatina), chuckle (ridicchiare della studente in aula), giggle (ridacchiare), sniggle (ridere
in silenzio).
Anche i verbi in italiano quali: chiamare, esclamare, gridare, urlare per esprimere un tono
alto di voce, sono molto meno rispetto a quelli inglesi: bellow (sbraitare), call (chiamare),
cry (piangere), scream, shout, roar, shriek, squeak, squeal.

Per dare ulteriore conferma alla tendenza osservata mediante l'analisi dei manner-of-
speaking verbs è stato studiato il caso specifico dei verbi gridare e urlare.
In italiano si usano solo i verbi gridare e urlare, mentre in inglese troviamo diverse
occorrenze per descrivere il tono di voce utilizzato.
GRIDARE
– la solitudine dei numeri primi: call, shout, yell (7 occorrenze in totale)
– il suggeritore: call, yell (2 occorrenze)
– the last colony: shout, call, say, admonish (12 occorrenze)
– world without end: shout, shot out, shout back, shout down, shout up, call, call out,
call after, call back, cry, cry out, say, say+avverbio, yell, yell+avverbio, scream, raise
(the voice), roar, speak up, sing out (110 occorrenze)
URLARE
– la solitudine dei numeri primi: yell (1 occorrenza)
– il suggeritore: cry, yell (4 occorrenze)
– the last colony: shout, shout after, scream (11 occorrenze)
– world without end: shout, shout back, call, call after, call out, yell, scream, bellow,
cry, roar, say (24 occorrenze)

OCCORRENZE TERMINOLOGICHE/FREQUENZE LINGUISTICHE


Le frequenze terminologiche sono degli elementi importanti che consentono di avere delle
conoscenze maggiori. Possono essere frequenze di frasi e frequenze di singole parole (fine
anni 90).
La frequenza di singole parole: come adattare le parole alle regole grammaticali di
queste parole?
es. plateau (platò, francese) sia in italiano che in inglese è rimasta così, ma il plurale?
O si utilizza la “x” come in francese, o si utilizza la “S” finale come in inglese.
es. come esprimere un secolo dall'inizio alla fine? IT: 1600, XVII sc
UK: seventeenth century, XVII century, 16th century, sixteen hundreds (tra questi si utilizza la
parola con l'occorrenza maggiore)
COMBINAZIONI DI PAROLE TRAMITE LE FREQUENZE TERMINOLOGICHE
• es. open-air (aggettivo-nome), outdoor
• es. all'aria aperta (costruzione perifrastica)/ all'aria aperta
di conseguenza in inglese cambia la collocazione delle parole, mentre in italiano resta la
stessa:
es. open-air concert/Cafè outdoor activites/life/clothing
• es. relaxing environment (letteralmente sarebbe “ambiente rilassante”, ma in italiano
non è molto giusto, piuttosto si parla di atmosfera rilassante, quindi viene tradotto
come “ambiente sereno”, anche se dovrebbe tradursi con “relaxed”)
• es. relax environment (ambiente calmo)
FREQUENZA DELLE STRUTTURE GRAMMATICALI
es. the whole europe or the whole of europe ( l'intera europa) uso una espressione o l'altra
in base alle diverse occorrenze. (9 occorrenze per la prima e 618 occorrenze la seconda)
es. the whole of England e the whole of attention (non va bene, si usa the whole attention)
qui c'è una distinzione tra nomi countable (England) e nomi uncountable (attention).
es. entrance of the building (l'entrata della costruzione, indica l'oggetto fisico)
entrance to the building (focalizzato sull'azione)
es. introduction of the book (sezione di introduzione al libro)
introduction to the book (il testo di introduzione/presentazione di un libro)
es.visites of the museum (numero di visite del museo)
visits to the museum (visite al museo)
NOMI (SINGOLARE, PLURALE) TEMPI VERBALI (PROGRESSIVE E NO PROGRESSIVE)
es. discernere → riflettere in maniera profonda (molto usato all'infinito)
es. evincere → vengono messi insieme i risultati e si evince che.. (3° p.s. Tempo presente)
es. vaniglia, vanilla → c'è un'interferenza della lingua madre nella pronuncia (/vanìlla/)
es. impraticabile (riguarda cose concrete come un bosco, una parete, un'entrata..)
impraticable (riguarda cose astratte come un'idea, una proposta, un suggerimento...)
es. territorio, territory → più occorrenze del termine italiano rispetto a quello inglese;
es. zona, zone → più occorrenze del termine italiano rispetto a quello inglese;
es. area, area → più occorrenze del termine inglese rispetto a quello italiano.
COLLOCAZIONI DELLA PAROLA
es. precious-prezioso, homonymous-omonimo, compare-comparare, investigate-
investigare, explore-esplorare, excursionist-escursionista, propaedeutic-propedeutico
(sostituito con preparatory)
Una possibile spiegazione delle diverse collocazioni della parola è che l'inglese abbia tolto
parole di origine latina per lasciare spazio a parole di origine inglese.
FREQUENZE LINGUISTICHE TRA ITALIANO E INGLESE
FORMA ATTIVA E PASSIVA
L'analisi contrastiva mira direttamente all'uso linguistico, quindi possiamo decretare con
dei glossari/dizionari se è più frequente usare un verbo alla forma attiva o alla forma
passiva. Facciamo riferimento a “English grammar in use” dove il dizionario contiene
determinati verbi maggiormente usati come attivi, ma anche come passivi.
In inglese verbi come: to paralyse, to sentence, to acclaim, to base vengono molto più usati
nella loro forma passiva es. mr.Daniel has been acclaimed as one of the best orchestra
conductors in Europe.
es. Heather was paralysed by the cruelty of that film scene.
In italiano verbi come: derubare, demandare, precettare vengono molto più usati nella loro
forma passiva es. due malintenzionati hanno derubato due donne: madre e figlia delle
loro borsette.
es. la decisione della deadline per la consegna delle tesi è demandata alla segreteria così
come viene menzionato nello Statuto.
FORME PROGRESSIVE E NO PROGRESSIVE/PIANE
In inglese verbi come to trend, to kid, to slim utilizzano forme progressive es. Laura is
kidding with the guys, es. you can still eat breakfast when you are slimming
A differenza, verbi come to believe viene usato nella forma no progressive/piana (come
in italiano) es. I believe you (a differenza dell' “Indian English” dove si utilizza la forma
progressive, quindi es. I am believing you)
In italiano il verbo come spopolare viene utilizzato con la stessa frequenza sia alla forma
progressive che quella piana es. Justin Bieber spopola all'interno dei gruppi giovani,
oppure Justin Bieber sta spopolando all'interno dei gruppi giovani.
Di conseguenza la frequenza sull'uso della forma progressive piuttosto che quella no
progressive, viene stabilita in base a un ipercorrettismo grammaticale (Es. Indian English), a
delle differenze sostanziali tra lingua scritta e parlata e infine a degli elementi
contradditori.
IL SIMPLE PRESENT E IL PRESENTE INDICATIVO
SIMPLE PRESENT PRESENTE INDICATIVO
Verbi che caratterizzano stati logici e Verbi quali es. evincere, augurare, vigere,
mentali → emozioni e attitudini trascurare si usano nelle forme impersonali
es. to bet, to care, to doubt, to fancy, to
suppose, to need, to tend
es. Do you fancy a coffee this afternoon? es. come si evince dal curriculum, il
(più usato nella forma piana) candidato, associato dal 1997, ha
confermato il suo ruolo di docente
es. to need si usa SOLO nella sua forma es. noi produciamo manuali di istruzioni. Da
piana, se lo troviamo con la forma -ING è questi si evincono le informazioni a loro
participio presente destinate
es. Jingzhi ha la tendenza (to tend) a (anche per il plurale, si usa la forma
scrivere i caratteri cinesi quando prende impersonale)
appunti
(più usato nella forma piana)

IL SIMPLE PAST E IL PASSATO REMOTO


eat → ate Posso tradurlo con il passato remoto,
imperfetto e/o passato prossimo
es. John ate two apple this morning es. John ha mangiato due mele questa
(è grammaticalmente scorretto, poiché si mattina
dovrebbe usare il present perfect simple, ma
nel parlato va bene)
es. yesterday John ate two apples es. ieri John mangiò due mele
(giusta grammaticalmente e nel parlato)
write → wrote Posso tradurlo con il passato remoto,
imperfetto e/o passato prossimo
Es. in 1992 James Joyce wrote “Ulysses” es. nel 1992 James Joyce scrisse “l'Ulisse”
es. in 1992 James Joyce wrote “Ulysses” es. nel 1992 James Joyce scriveva “l'Ulisse”
LE FRASI DICHIARATIVE:“THAT CLAUSES/REPORTING SENTENCES”
Le frasi dichiarative sono frasi soggettive/soggettive completive con subordinate rette dal
“che”/”that”.
La struttura è flessibile e trasmette significati di senso compiuto introdotte dai
verbi/predicati o aggettivi e sostantivi.
In inglese le frasi che introducono il “that” sono composte da:
• verbi: suggest/assert
• sostantivi: the fact
• aggettivi: interesting
es. it is suggested that a new analysis of the content should be performed
es. David assert that the proof was hidden by the thief
es. the fact that David cannot hear anything is a case in point
es. it is interesting that you can do multiple activities at the same time
PUNTI DI VISTA DIFFERENTI:
Sia in inglese che in italiano sono frasi subordinate che funzionano da soggetto della frase
es. In fact I will argue (introduce il that) that the economic weakness of the model can in
large measure be explained by the kind of political alliance that was required to support it
es. It will be suggested (introduce il that) that the UE could realise both these possibilities
es. It cannot be denied (introduce il that) that the case with which unions were sidelined
was partly due to same of their own choices.
Sia in inglese che in italiano sono frasi subordinate che funzionano da oggetto della frase
es. But they do seem to have thought that...
es. Buruham acknowledged the transitory character of capitalistic production, but he
believed that it was not socialism the result
QUANDO IL “CHE” PUÒ ESSERE OMESSO?
In italiano il “che” può essere omesso con i verbi, quali: dubitare, supporre, trovare,
pretendere..
In inglese il “that” può essere omesso con i verbi, quali: understand, believe, exclude,
hyphothesize...
es. this surplus, as is commonly said, can be defined in terms of physical quantities (si dice
comunemente che questo surplus possa essere definito in termini di quantità fisiche)
Quindi se la costruzione dichiarativa si trova all'inizio della frase, il “che” è maggiormente
scritto e si vede sia in inglese che in italiano.
A differenza se la costruzione dichiarativa si trova in un inciso, il “che” sarà implicito sia in
inglese che in italiano.
es. one can argue that the state is present at two levels (inizio)
es. the state, one can argue, is present at two levels (inciso)
QUANDO IL “CHE” CAMBIA LA CATEGORIA GRAMMATICALE?
es. the defence minister, Jack Smith (inciso), admitted to the Hutton enquiry that (per
ometterlo devo cambiare la struttura grammaticale) he knew (diventa knowledge, da verbo
a sostantivo) the report referred only to the battlefield weapons
es. molti autori che si sono occupati della trasformazione, ritengono che essa rappresenti
(diventa la ritengono, da verbo a sostantivo) l'esperimento cruciale della teoria del valore
di Marx
es. many of the authors who have dealt with the transformation, believe that it represents
(diventa reteine to be, da verbo a perifrasi) the crucial experiment of Marx's value theory
Inoltre esiste una distinzione tra soggetti umani, non umani e impersonali tra italiano e
inglese. es. I will argue that...la situazione determina che..
LA FREQUENZA DEL “CHE”
Per scoprire la frequenza del “che” si sono svolte delle indagini personali, altre fonti di non
ricerca e indagini di fonti. (in inglese, sono più le indagini di fonti che quelle personali)

LA STRUTTURA DELLE PAROLE COMPOSTE


La composizione risale a circa 30 anni fa e si fonda su un assunto del linguista francese
Marchand, del 1969, il quale dice che la coniazione di nuove parole procede dal modo di
combinare gli elementi linguistici sulla base di una relazione tra determinante e
determinato, che si chiama sintagma.
DEFINIZIONE DI PARTENZA
Quando due o più parole sono combinate in un'unica unità morfologica (sulla base della
relazione determinato e determinante) si parla di composto.
ALTRA DEFINIZIONE
Il linguista Mathhews dice che sia in italiano che in inglese si parla di una radice e di una
parte finale del composto e che il criterio fondamentale per distinguerli, sia il criterio di
inseparabilità, ovvero che nessun altro elemento lessicale può essere inserito tra di loro, né
all'inizio, né alla fine. Questo carattere rappresenta anche il valore sintattico del
composto.
Il linguista Scalise, nel libro “le lingue e il linguaggio”, ci parla di come si fa in italiano a
distinguere un composto dalle frasi libere per far capire che non si possono inserire altri
elementi. (solitamente in italiano si ha prima il determinato e poi il determinante)
IN ITALIANO:
es. giorgio porta ombrelli (frase libera, in cui posso inserire altri elementi lessicali) ad es.
giorgio porta grandi ombrelli (modifica della qualità dell'aggettivo, senza toccare gli altri
elementi.)
A DIFFERENZA es. il portaombrelli di Giorgio ( non può diventare il “portagrandiombrelli”
di Giorgio) per dimostrare che nei composti non si può inserire un altro elemento.
CLASSIFICAZIONE COMPOSTI IN INGLESE
I composti sono divisi in 2 categorie: (prima si torva il determinante e poi il determinato)
1. COMPOSTI SINTETICI (SYNTHETIC COMPOUNDS):
• nome+nome, derivato da verbo es. truckdriver (la seconda parte ha un nome che
deriva da un verbo “to drive”). Posso metterlo anche come “x person drives a truck”,
poiché in italiano è meglio usare “la persona x che guida i camion” (perchè dire
“camionista” potrebbe avere una accezione negativa es. sei proprio un camionista);
• nome+participio passato es.powerdriven (x is driven by the power). Quando la
seconda parte mantiene la sua parte originale indeterminata, il determinante si
trova nella prima parte.
2. COMPOSTI PRIMARI (PRIMARY COMPOUNDS): vi è nella seconda parte un
nome, molte volte anticipato da una preposizione (derivano da differenti
combinazioni di categorie grammaticali):
• nome+nome: towel rack (stendino)
• aggettivo+nome: bluebird
• aggettivo+verbo: dryfarm
• nome+verbo: handmake
• verbo+verbo: stir-fry
CLASSIFICAZIONE COMPOSTI IN ITALIANO
I composti sono classificati in base alla categoria lessicale della loro potenziale radice
iniziale. Anche in italiano esiste il criterio di inseparabilità del composto, ma a differenza
dell'inglese, l'italiano (essendo una lingua flessibile) presenterà composti dove una parte
del composto rimane invariata, mentre l'altra parte varia in base al genere e al numero.
es.cassapanca, in inglese si traduce con parole libere “box seat”
capostazione (nome+nome), in inglese diventa “station master”
2 CARATTERISTICHE COMUNI FRA INGLESE E ITALIANO:
Le caratteristiche comuni fra italiano ed inglese, riguardano il funzionamento della testa
del composto e il carattere dell'inseparabilità. Mentre la differenza tra italiano e inglese
riguarda l'elemento di ricorsività dei composti, poiché in inglese un composto si può
ricorsire mentre in italiano no.
1. la ricorsività
• es. BATHROOM: bath towel, bath tub, bath foam.
• es.BAGNO: bagnodoccia/bagnoschiuma
• (rapporto 3 a 1, di conseguenza ricorsività maggiore in inglese, rispetto che in
italiano)
• es. CAPOSTAZIONE: capotreno, capobanda, capo scout (più ricorsivo)
2. il funzionamento della testa del composto: caratteristica comune tra italiano e inglese
la prima parte del composto è quella che in genere definisce o connota semanticamente la
seconda parte del composto.
• parola di base: KNIFE, verso la quale ci posso attaccare altre parole che mi
definiscono la tipologia del coltello
es. pocket knife (coltellino svizzero/coltellino da tasca)
es. meat knife, bread knife
IN INGLESE ci sono dei composti che seguono lo schema della testa del composto in cui
rimane invariabile (la prima parte) e la parte dopo che varia (maggiormente sono prestiti
del francese).
• es.extraordinary (prima parte: extra, seconda parte: ordinary “parte modificatrice”)
• es.consular general (generale consolare)
IN ITALIANO la parte connotatrice del composto è la seconda
• es. nave ospedale (la prima parte, potrei attaccarci qualsiasi altro elemento
connotatrice, la seconda parte mi determina il valore semantico della parola)
• es. cassaforte (prefisso cassa, paragonato a quello di “nave” è maggiormente
ricorrente in italiano)
• es. città giardino
lo schema prevalente in italiano è nome+nome e nome+aggettivo
es.chiave inglese(nome+aggettivo), gentildonna.
ALTRA DEFINIZIONE
Bernard Warren nel 1978, rappresentate della scuola linguistica di Praga, ci dice che la
struttura informativa di un composto potrebbe essere facilmente paragonata alla
struttura informativa di una frase, poiché il modo in cui vengono strutturate le due
diverse parti del composto, sono simili alle strutture delle diverse parti di una frase, e sono:
• PARTE TEMATICA : parola principale che rappresenta il tema del composto;
• PARTE REMATICA: tutti gli elementi che arrivano dopo il tema e che servono per
completare il tema stesso (spiega ulteriormente la tipologia della parola)
In inglese, la maggior parte dei composti segue la regola della RIGHT-HANDHEAD RULE,
di conseguenza la parte REMATICA precede l'elemento TEMATICO
• es. Sugar bowl (elemento rematico, prima di quello tematico che è bowl), Teaspoon
In italiano, prima troviamo il TEMA e poi il REMA
• es. marcia forzata, cassaforte
REFERNZA SEMANTICA DEI COMPOSTI
La referenza semantica dei composti può essere riconosciuta se conosciamo il contesto in
cui essa è utilizzata, quindi una conoscenza a 3 livelli:
1. tema;
2. rema;
3. contesto in cui viene utilizzato;
es.boyfriend, girlfriend. Four-letter word (parola oscena o dal significato volgare: “arse,
crap”(sparare una cazzata))
es.rompicapo (non è qualcosa che rompe la testa, ma indica un gioco particolare)/brain-
teaser
es.perdigiorno/loafer
Nel linguaggio del business, amministrazione e finanzia si assiste al fenomeno
dell'itangliano (mix di italiano e inglese)
es. dovremmo prendere un paio di service people per le nostre filiali di Brescia e Bergamo,
(opportuno scrivere in corsivo il termine straniero e capire a cosa si riferisce, poiché
traducendolo letteralmente sono “persone che fanno servizi”, ma nel contesto potrebbero
esserci dei “tecnici di manutenzione”)
es. ho fatto after con gli amici
es. c'è un build-up di reazioni negative in tutta l'azienda

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