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PROCESSI GRAMMATICALI-CULTURALI
1. YOU → pronome singolare (tu) o pronome plurale (voi) e se scritto con maiuscola
You diventa il “Lei” come forma di cortesia in italiano;
2. appannaggio di genere: in italiano ho le varie suffissazioni, mentre in inglese si usa
solo he/she;
3. nomi professioni tra maschile e femminile: es. waiter/waitress →
cameriere/cameriera, doctor/woman doctor → dottore/dottoressa, lawyer/lady
lawyer → avvocato/avvocatessa, wolf/she-wolf →lupo/lupa.
LA SINTASSI TRA ITALIANO E INGLESE
È un meccanismo del sistema dei verbi. Sia in italiano che in inglese, abbiamo la struttura
S+V+O=soggetto+verbo+oggetto+tutto il resto della frase.
CARATTERISTICHE:
1. nelle frasi positive: in italiano il verbo diverso mi specifica la persona, a differenza
dell'inglese che non mi specifica la persona (in caso solo la terza singolare);
es. io mangio una mela, I eat an apple → la differenza è che l'inglese richiede il
soggetto in maniera obbligata. (anche se la frase è impersonale, in inglese metto it).
2. nelle frasi negative, struttura della negazione: per quanto riguarda l'inglese si
attacca il NOT al verbo ausiliare “do/have”, in alcuni casi si può attaccare anche ai
verbi modali quali “must, can, might, should...”
es. I do not eat an apple, (io) non mangio una mela → come si nota la differenza in
italiano è che la struttura della negazione viene messa prima del verbo;
3. nelle frasi interrogative: in italiano non si modifica la struttura generale della frase,
ma si aggiunge semplicemente il ? E si cambia l'intonazione della frase
es. mangi una mela?, do you eat an apple?
In inglese invece si aggiunge l'ausiliare e si mantiene la struttura della frase S+V+O
con il ? Alla fine e non si cambia l'intonazione.
L'ASPETTO DEI VERBI FRA INGLESE E ITALIANO
Aspetto in inglese: differenze tra progressive Aspetto in italiano: presente, passato,
e no progressive imperfetto, congiuntivo...
es. he is teaching (present es. sai cosa sta facendo tizio? Sta
continuous/progressive) insegnando (adesso, in questo momento,
UK: BE+ING ma potrebbe riferirsi anche al presente con:
insegna)
IT: STARE+GERUNDIO
IL SIGNIFICATO DEI VERBI
es. I lived there for a whole year (past es. vissi là un anno intero (passato remoto
simple) che lo associo al past simple, il quale però
può tradursi sia con il passato remoto sia
all'imperfetto)
es. I had lived there for a whole year (past es. avevo vissuto là un anno intero
perfect) (trapassato prossimo che lo associo al past
perfect, il quale però può tradursi sia con il
trapassato prossimo sia al trapassato
remoto)
es. I have lived here since 1990 (present es. vivo qui dal 1990 (presente che ha un
perfect simple) aspetto di durata quindi si associa al present
es. I have been lived here since 1990 perfect simple se azione recente che può
(present perfect continuous) essere o no nel presente, oppure si associa
in UK l'azione inizia e si sviluppa entro un al present perfect continuous se azione che
limite di tempo inizia continua nel presente in quel modo)
GESTIONE DEI PRESENT TENSES TRA ITALIANO E INGLESE
• nel presente: in italiano es. io leggo, si può intendere come io leggo abitualmente
libri, oppure sto leggendo in questo momento;
in inglese possiamo trovare es. I read (present simple) → azione che si svolge più o
meno abitualmente, es. I am reading (present continuous) → azione che si sta
svolgendo in questo momento, es. I have been reading (present perfect continuous)
→ es. leggo da 5 ore
• passato prossimo vs imperfetto:
es. quando sono sceso dal treno (sub. temporale), ho visto Alessandro (Principale)
es. when I got off the train (present simple), I saw Alexader (past simple)
es. non vedo il profe da anni (azione che indica durata)
es. I have not seen the teacher since years (present perfect simple)
I have not been seeing the teacher since years (present perfect continuous)
es. mi ha detto stasera che era piovuto nel mattino
es. tonight he told me (past simple) that had rained in the morning (past perfect)
FORMA DI DURATA ITALIANO VS INGLESE
Italiano: presente indicativo VS Inglese: present continuous/present perfect continuous
es. piove da tre ore (azione che sta continuando nel presente)
es. it has been raining for three hours (nell'arco di tempo di 3 ore, il tempo si è messo a
piovere e forse non sta continuando ora, non lo posso sapere!)
PERIODI IPOTETICI ITALIANO VS INGLESE
In italiano difetta per i verbi In inglese difetta per mancanza di modi dei
verbi, es. il congiuntivo, che esiste come
concetto, ma non come verbo con regolare
coniugazione
In Italiano si utilizza SE In Inglese si utilizza IF
1. zero condizionale 1. zero conditional
es. se studi, passi l'esame (usato di più nel es. if you study, you pass the exam
parlato) (present+present)
2. realtà 2. first conditional
es. se studi, passerai l'esame es. if you study, you will pass the exam
(presente+futuro presente) (present simple+future simple)
3. possibilità 3. second conditional
es. se studiassi, passeresti l'esame es. if you studied, you would pass the exam
(congiuntivo imperfetto+condizionale (past simple+conditional simple)
presente)
4. impossibilità 4. third conditional
es. se avessi studiato, avresti passato es. if you had studied, you would have
l'esame (congiuntivo passed the exam (past perfect+conditional
trapassato+condizionale passato) perfect)
FRASI TEMPORALI ITALIANO VS INGLESE
• in italiano uso un futuro semplice o un futuro anteriore es. io ti aiuterò (futuro
semplice) non appena avrò finito (futuro anteriore) le mie lezioni;
• in inglese uso il present perfect es. I will help you (futuro semplice) as soon as I
have finished (present perfect) my lessons;
A DIFFERENZA
• in italiano uso solo un futuro semplice es. ti aiuterò (futuro semplice) non appena
finirò (futuro semplice) le mie lezioni
• in inglese userò il will es. I will help you as soon as I will have finished my lessons
(condizioni di incertezza) (che non avevo con la frase di prima perchè era certo che
io ti avrei aiutato dopo aver finito le mie lezioni ad esempio perchè mi sono
organizzato)
DIFFERENZE DEI SUONI TRA ITALIANO-INGLESE
• in italiano: scricchiolio, scroscio, sibilio, grugnire...parole riprese dal linguaggio dei
fumetti che esprimono un linguaggio sonoro;
• in inglese: sbam, boom, crash, mumble...
• in più troviamo onomatopee per indicare prodotti commerciali es. zip (tipo
particolare di cerniera)
VERSI DEGLI ANIMALI
– cane: bau bau -dog: woof woof
– gatto: miao miao -cat: meow (USA) miow (UK)
– insetto: zzzz -insect:: buzz
– rana: gra gra -frog: croak
versi con parola descrittiva
– maiale: grugnito -pig: grunt
– lama: sputo -lama: spit
INTERIEZIONE TRA INGLESE E ITALIANO
✔ richiesta di silenzio/silence request: sss/sh
✔ disgusto/disgust: bleah/ugh
✔ sorpresa/surprise: oooh!/oh!
✔ Dolore fisico temporaneo/physical pain: ahi-ahia/ouch
✔ disapprovazione/disappointment: via!/tut-tut (tipo no no detto labialmente e piano)
✔ ignoranza/ignorance: boh/no idea
✔ noia/nuisance: uffa!/phew
✔ mandare via qualcuno o degli animali/making someone or animals go: scìo/ shoo
PROCESSI LESSICO LOGICI
I processi lessico logici si riflettono in modo specifico sul contesto della lingua.
• Relazioni di parentela
in italiano: NIPOTE → maschio o femmina, da parte di madre/padre, per i nonni, per
gli zii
in inglese: NEPHEW (M) NIECE (F) → figlio/a della propria sorella/fratello
GRANSON/GRANDDAUGHTER → nipote maschio/femmina per i nonni
• Parole tabù: quelle parole da non dire perché possono assumere dei significati
offensivi o negativi, che variano in base al contesto in cui si usano
in italiano: es. urinare, defecare che diventano “andare al bagno”
es. andare a letto che diventa “per dormire” o “per fare altro”
in inglese: es. relive oneself, I go to sleep, I go to sleep with.. (quella con cui fai cose)
• Terminologie sensibili (toccano personalmente la sensibilità della persona)
in italiano: es. io li voglio uccidere (i professori → quindi in maniera scherzosa)
in inglese: es. I wanna kill you man (scherzoso) I wanna kill you (seriamente)
• Verbi o espressioni idiomatiche es. scomparire= disapper, es. tirare le cuoia= kick
the bucket
• Temperatura C° - °F (Celsius-Fahrenheit) es. 100°-212° (acqua che bolle)
es. 37°-98.6° (temperatura corporea)
• Sistema metrico decimale e imperiale Litri-Galloons → ½ Litro-Pint (Es.birra)
[sistema imperiale] Chili-Kilo → ½ Chilo-Pound (libbra es. carne, pesce) [sistema
metrico decimale] Metro quadrato-Squarefoot (es.misurare l'appartamento)
nel sistema imperiale si sono classificati gli oggetti da pesare o quantificare (Es. un
kg di mele → a half pound of apple)
PROCESSI FRASEOLOGICI
I processi fraseologici fanno parte dell'ambito del lessico che comprende vari tipi di
locuzioni, quindi espressioni dove il loro significato si tira fuori da tutta l'espressione
es. you cannot have your cake and eat it! (non puoi avere entrambe, devi scegliere una
delle due opzioni)
es. don't stress me out! Please get off me! (non la fare tanto lunga!!) (la scelta tra le due
frasi dipende dal contesto)
LOCUZIONI IDIOMATICHE, PROVERBI E SIMILITUDINI
Locuzioni che rimangono immutate es. soon or later → prima o poi, pen and paper → carta
e penna.
CORRISPONDENZE TOTALI CORRISPONDENZE PARZIALI DIVERGENZE CULTURALI
es. as sly as a fow (furbo es. soap and water (acqua e es. to take french leave
come una volpe) sapone) (filarsela via)
es. ladies and gentleman es. come and go (andare e es. to go dutch (pagare alla
(signore e signori) venire) romana)
es. silence is golden (il es. have green fingers (avere es. before you can say (prima
silenzio è d'oro) il pollice verde) che tu possa dire)
es. cash and carry (paghi e es. barking dogs rarely bite es. as happy as punch (felice
porti via) (Can che abbia non morde) come una pasqua)
es. a storm in a tea cup es. to many cooks spoil the
(perdersi in un bicchiere broth (ci sono troppi galli a
d'acqua) contare)
Tra le DIVERGENZE ci sono locuzioni che risultano più idiomatiche in una lingua che
nell'altra:
es. buttarci una pietra sopra (dimenticare qualcosa) → to forget about something
es. l'uovo di colombo (quando si descrive il modo banale per risolvere un problema) → the
obvious solution
es. fare una gaf → to drop a brick
I VERBA DICENDI O VERBS OF SAYING
Dalla prima metà del XX secolo nasce la volontà di investigare i rapporti esistenti tra lingua
e processi cognitivi, proponendosi in particolare di valutare le implicazioni delle scelte
linguistiche, attuate da parlanti di lingue diverse, sui meccanismi cognitivi di elaborazione e
comprensione delle informazioni. Gli studiosi che iniziarono ad analizzarli:
• Edward Sapir elabora il determinismo linguistico: la lingua determina il modo in cui
l'uomo elabora la realtà;
• Benjamin Lee Whorf elabora il relativismo linguistico: lingue diverse danno accesso
a rappresentazioni diverse della realtà;
• il primo che si occupa veramente di acquisizione linguistica è Dan Slobin che parla
di realizzazioni linguistiche sia scritte che orali (quando uno parla si concentra più su
un aspetto che su un altro perchè influenzato dalla lingua che si sta parlando).
DAN SLOBIN E I MANNER-OF-SPEAKING VERBS
Dan Slobin focalizza i suoi studi sui verba dicendi, ovvero verbi che introducono o
accompagnano il discorso diretto e forniscono informazioni sull'atto di enunciazione. In
particolare lo studioso si è focalizzato sui manner-of-speaking verbs, ossia verbi che si
caratterizzano per il tipo di informazione che offrono sull'atto di enunciazione: si tratta,
infatti, di verbi che esplicitano il modo in cui i parlanti proferiscono un enunciato mediante
informazioni riguardanti il tono di voce usato, la velocità con cui l’enunciato viene
proferito, l’atteggiamento assunto dal parlante durante l’atto di enunciazione o ancora il
suono prodotto durante l’atto di parola. L’obiettivo dello studio è comprendere se due
lingue diverse, quali l’inglese e l’italiano, suggeriscano ai parlanti un grado diverso di
attenzione verso gli aspetti relativi all’atto di enunciazione.
Slobin con le sue ricerche vuole indagare più approfonditamente il legame tra lingua e
pensiero, in particolare modo nei casi in cui la lingua viene impiegata attivamente, quindi
nei casi di speaking, listening, writing e translating. (4 abilità della lingua in continua
evoluzione)
es. the dog ran into the house (verbo in forma esplicita);
il cane entrò in casa correndo (verbo in forma implicita);
es. the burglar slid into the house (dal verbo si capisce la maniera in cui si svolge l'azione);
il ladro entrò in casa furtivamente (oltre al verbo servono altri elementi per capire come si
svolge l'azione)
Di conseguenza un parlante inglese ha un'economia linguistica, mentre l'italiano ha una
ridondanza linguistica.
SILVIA BRUTI E I VERBA DICENDI
Lo studio dei manner-of-speaking verbs è stato affrontato in italiano dalla studiosa Silvia
Bruti, la quale si concentra sui verbi quali: dire, chiedere e rispondere e anche sui verbi di
modo o maniera, quali: gridare e urlare.
Categorizza alcuni tipi di sintassi/frasi per quanto riguarda l'uso dei verbi dire/to say,
chiedere/to ask e rispondere/to reply:
preposizionale, subordinata definitiva e supplementare indefinita.
Gli studi di Silvia Bruti si focalizzano sull'analisi si 4 libri “il suggeritore, the last colony,
world without end, la solitudine dei numeri primi, piccole donne” e si concentra sull'uso del
verbo dire+costruzioni:
• dire+participio es. disse tirato (in inglese è innocuo);
• dire+avverbio es. disse incessantemente (dire+avverbi come ancora e subito non
dicono nulla in più sul modo della frase);*
• dire+aggettivo es. disse tirato (uguale a dire+participio);
• dire+sintagma preposizionale es. dire che lui ha fatto/detto (più usato in italiano)
*a differenza, esistono degli avverbi che descrivono il modo della frase
es. to say apologetically → disse educatamente/gentilmente
to say bad-temperedly → disse in malo modo
to sayskeptically → disse scetticamente
come si può notare, in inglese si utilizzano degli avverbi, mentre in italiano delle locuzioni.
In più in inglese la formazione delle 2 parole ha una desinenza più corta, mentre in italiano
la formazione delle parole ha una desinenza più lunga.
TRADUZIONE DA UN AVVERBIO ITALIANO A UNO INGLESE
es. l'avverbio piano in italiano viene tradotto in inglese in 4 modi diversi: gently, quietly,
softly, shortly i quali aggiungono volume e velocità alla parola di partenza.
TRADUZIONE DA UN AVVERBIO INGLESE A UNO ITALIANO
Le soluzioni per tradurre un avverbio inglese in italiano possono essere l'uso di
– un aggettivo es. said sarcastically → disse sarcastico;
– un sintagma preposizionale es. said deferentially → disse con deferenza
il verbo dire(say) è un verbo generico e privo si qualsiasi connotazione, di conseguenza ha
bisogno di altri elementi per completare il suo significato.
Anche i verbi chiedere(ask) e rispondere(reply) sono verbi generici che non descrivono il
modo in cui la domanda viene fatta. Rispondere si usa sia nel parlato che nello scritto,
mentre reply viene usato nello scritto e si usa answer nel parlato.
THOMPSON E LE MANNER-OF-SPEAKING VERBS
Thompson individua 4 categorie principali per analizzare la frequenza dei manner-of-
speaking verbs nei romanzi utilizzati.
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI
• velocità: affrettarsi a, scandire, buttare fuori;
• volume: gridare, sussurrare, chiamare, mormorare, esclamare, urlare, sbottare;
• atteggiamento: annuire, sorridere, arrossire, piagnucolare, ridacchiare, sospirare;
• suoni animali: pigolare, ringhiare, squittire;
THE LAST COLONY
• velocità: snap, stammer, gibber (parlare come un bambino <2anni);
• volume: shout, roar, call, exclaim, mutter, pant, whisper, breathe, gasp, crow, howl,
mumble, scream, squeak, squeal, cry, shriek;
• atteggiamento: smile, sigh, frown, nod, laugh, chuckle, scowl, snort, moan, blush,
chortle, grin, groan, snigger, blanch, giggle, pale, snicker;
• suoni animali: roar, grunt, hiss, growl, croak, howl, squeak, squeal, twitter, whinny;
Si notano subito un'enorme differenza nei verbi tra inglese ed italiano, ad esempio
in italiano si usano solo 3 verbi per esprimere una risata, quali: ridere, ridacchiare, sorridere;
mentre in inglese: laugh (non indica il modo in cui si ride), smile (sorridere), chortle (fare
una risatina), chuckle (ridicchiare della studente in aula), giggle (ridacchiare), sniggle (ridere
in silenzio).
Anche i verbi in italiano quali: chiamare, esclamare, gridare, urlare per esprimere un tono
alto di voce, sono molto meno rispetto a quelli inglesi: bellow (sbraitare), call (chiamare),
cry (piangere), scream, shout, roar, shriek, squeak, squeal.
Per dare ulteriore conferma alla tendenza osservata mediante l'analisi dei manner-of-
speaking verbs è stato studiato il caso specifico dei verbi gridare e urlare.
In italiano si usano solo i verbi gridare e urlare, mentre in inglese troviamo diverse
occorrenze per descrivere il tono di voce utilizzato.
GRIDARE
– la solitudine dei numeri primi: call, shout, yell (7 occorrenze in totale)
– il suggeritore: call, yell (2 occorrenze)
– the last colony: shout, call, say, admonish (12 occorrenze)
– world without end: shout, shot out, shout back, shout down, shout up, call, call out,
call after, call back, cry, cry out, say, say+avverbio, yell, yell+avverbio, scream, raise
(the voice), roar, speak up, sing out (110 occorrenze)
URLARE
– la solitudine dei numeri primi: yell (1 occorrenza)
– il suggeritore: cry, yell (4 occorrenze)
– the last colony: shout, shout after, scream (11 occorrenze)
– world without end: shout, shout back, call, call after, call out, yell, scream, bellow,
cry, roar, say (24 occorrenze)