GLOTTOLOGIA: semanticamente non trasparente, dalla parola non si capisce cosa voglia dire; al contrario
semanticamente trasparente, non conoscendo la parola si può derivare il significato.
Glotta + Logos
Lingua discorso
Quindi, Glottologia: è lo studio scientifico delle lingue e del linguaggio, fu coniata da Graziadio Isaia Ascoli
ed è il calco di una parola tedesca.
CALCO: è una parola creata riproducendo nella lingua di arrivo un termine straniero scomposto nei suoi
termini costitutivi sostituiti con parole di significato uguale o simile, es. glottologia ne è un primo esempio
Calcio ≠ Prestito
PRRESTITI: sono parole prese e ripresentate molto simili, es: computer, mouse
Lezione 7/10/2022
La glottologia è la disciplina che studia il linguaggio umano, è una definizione larga, specifichiamo:
1. Cos’è
Disciplina che studia le lingue in quanto entità storiche ≠ linguistica, studia le lingue come realtà
concrete storicamente determinate reali, non astratte, capacità di esprimersi punto di vista
diacronico ≠ sincronico considerano le lingue come sistemi dove gli elementi si determinano
reciprocamente non ha valore assoluto intrinsecamente, dipende dal rapporto con altri elementi, es.
presente ha valore perché esistono passato e futuro; un altro esempio sono i generi delle parole. Se
analizzassimo da un punto di vista diacronico ci chiederemmo come si è evoluto il genere? Mentre da
un punto di vista sincronico, cosa attribuisce i generi?
Perché si privilegia l’approccio diacronico? Le lingue mutano incessantemente, tuttavia, non possono
cambiare TROPPO velocemente, altrimenti sarebbero incomprensibili. Ci deve essere un EQUILIBRIO tra
evoluzione e stabilità un frutto del mutamento sono i NEOLOGISMI (no pos, no tav), sono le
manifestazioni più semplici e dirette
Ma la lingua muta anche in modi più complessi, su livelli contemporaneamente collegati, es. briciola, mica
in latino fino a mia in dialetto bresciano – oppure il pas francese, da “passo” in latino a elemento della
negazione in francese
Cosa cambia tra no pos e mica, mica è diventato un avverbio (morfologico), forma sonora (fonetica),
significato, la posizione nella frase (sintassi) ha subito un irrigidimento
CICLO DI JESPERSEN: è la descrizione di un processo che concerne la negazione. 1° stadio consiste nel
rafforzare l’avverbio di negazione primario con una parola che identifica una quantità piccola (mica); 2°
stadio, da solo complemento riceve valore a sé stante, indipendentemente dal resto, si accompagna spesso
ad un cambiamento fonetico e morfologico e nella posizione della frase; 3° fase consiste nel togliere la
negazione primaria. A questo punto il parlante sente la mancanza della negazione e ricomincia il ciclo.
Per ricostruire nel tempo l’evoluzione di una parola bisogna trovare rapporti con altre parole; cosa fa il
glottologo, usa due strumenti:
Il metodo comparativo
La ricostruzione interna
Lo fa per riuscire a trovare le reciproche relazioni genetiche così da raggruppare le lingue in famiglie,
procedendo a ritroso nel tempo e ricostruire le fasi prima di quelle documentate, come un paleontologo
FAMIGLIA LINGUISTICA: unità di livello superiore, deve accogliere lingue che condividono caratteristiche
comuni sul piano fonetico, morfologico, sintattico e lessicale, detti “ISOGLOSSE” (tratti comuni)
E la lingua da cui discendono è raramente documentata, un caso eclatante è il latino per l’italiano, ma
inglese, tedesco e altre sono della stessa famiglia del “protogermanico” e di questa non abbiamo traccia.
Lezione 12/10/2022
Un esempio di lingua isolata è il BASCO, perché non risulta imparentato con nessun’altra lingua e non
appartiene quindi a nessuna famiglia linguistica.
Le lingue che raggruppiamo in famiglie condividono caratteristiche riguardanti tutti i livelli della lingua,
fonetica, morfologia, lessico e sintassi. Queste caratteristiche sono chiamate ISOGLOSSE.
Questo significato non è tuttavia l’originale, in quanto all’inizio “isoglossa” designava una vera e propria
linea in una qualsiasi carta linguistica (carta che individua luoghi e confini di un certo tratto linguistico):
Es. ISOGLOSSA La spezia – Rimini, è importante perché riassume le differenze tra parlate settentrionali e
toscane e centro – meridionale PER ESTENSIONE OGGI IDENTIFICA UN TRATTO STESSO DELLA
DIFFERENZA
Non è così semplice però, infatti una linea può essere costituita da isoglosse più specifiche, ad esempio c’è il
passaggio di una consonante occlusiva labiale come la <p> ad aspirante come la <v> capelli diventa cavei
o addirittura caei (dialetto bresciano)
Oppure c’è un addolcimento delle consonanti, sonorizzazione <c> diventa <g> (fonetica K G) ad
esempio la solita mica diventa miga fino a mia, oppure da lacus diventa lagus
IMPORTANTE:
C’è un solo modo per giustificare questi tratti comuni devono derivare da un antenato comune:
“PROTOLINGUA”
Noi studieremo le lingue indoeuropee, sia perché l’italiano è una di queste e anche per altri due fattori:
l’incompatibile ampiezza di diffusione che ha avuto e l’antichità della documentazione
La lingua indoeuropea è stata ricostruita, i passaggi della storia delle lingue sono su questo stampo:
Lezione 14/10/2022
Neologismi – Autunners, stagione + “er” – suffisso per identificare fans e seguaci di un qualcosa, autunners
è un neologismo ibrido perché ha un prestito morfologico, er
Consiste nel confrontare forme documentate di lingue diverse al fine di trovare corrispondenze strutturali
sistematiche
1. INDIVIDUARE IL SET DI ELEMENTI DA CONFRONTARE: livelli diversi hanno valore diverso, morfologia è
quello più provante. Suoni, calchi, prestiti sono più comuni nel lessico e quindi meno provante (una
semplice interazione tra lingue può portare suoni, calchi o prestiti, ma non per questo hanno la stessa
origine) e nello stesso lessico ci sono zone più e meno influenzabili, es. economia ha tanti termini inglesi
mentre l’anatomia o i nomi di parentela hanno termini cristallizzati.
2. RILEVARE LE CORRISPONDENZE
3. STABILIRE SE ESSE SIANO SISTEMATICHE O CASUALI, verificare sufficiente regolarità
4. STABILIRE QUALI FORME RIFLETTANO LA FASE PIÙ ANTICA, quella più antica è la base per procedere a
ritroso
5. RICOSTRUZIONE, IPOTESI SCIENTIFICA
N.B. Ricordiamoci, non è la somiglianza (fonetica) che conta, forme diverse possono essere imparentate tra
loro, mentre parole simili possono non avere relazioni
Quindi, arriviamo all’equivalenza scr. /p/ = gr. /p/ = lat. /p/ = got. /f/
Da questa equivalenza non sappiamo quale sia il suono originale, bisogna valutare la forma più
antica, in questo caso sappiamo essere la /p/.
RICOSTRUITO
scr. /p/ = gr. /p/ = lat. /p/ = got. /f/ = ie. /*p/
ing. foot
Sono imparentate, <f> è isoglossa
ted. Fuꟗ congiuntiva
sv. fot
scr. padam / gr. poda / lat. pedem / got. fotu anche qui, d/d/d/t
altro caso: scr. daśa / gr. deka / lat. decem / got. taíhum d/d/d/t
Lezione 26/10/2022
RICOSTRUZIONE INTERNA: ricostruisce le fasi anteriori di una lingua documentata servendosi si evidenze
ricavate da forme della lingua stessa.
Si differenzia dal metodo comparativo – ricostruttivo perché utilizzo elementi interni alla lingua e deduco
quale sia la forma antecedente.
1° step: SCELGO IL SET DI ELEMENTI DA CONFRONTARE: solitamente sono forme diverse di uno stesso
paradigma, di un elemento base; il paradigma sono forme che il morfema lessicale può prendere nella
flessione verbale o nominale
Concetto, se lo stesso elemento si presenta in due o più forme diverse, intuisco che derivano dalla
stessa base e poi sono stati differenziati, sue manifestazioni della stessa base.
2° POSTULARE L’ANTECEDENTE DELLE FORME PRECEDENTI, sarà ag- ac- o viceversa e perché?
I mutamenti del vocalismo avvengono solitamente nelle sillabe atone, allora perché succede che da fàcio si
arrivi a perfìcio anche se è tonica? Perché i latini pronunciavano diversamente nel periodo del
cambiamento: *pèrfacio *pèrficio perfìcio
Lezione 28/10/2022
occlusiva – nasale
bilabiale – alveolare
sorda – sonora
I metodi comparativo ricostruttivo e ricostruttivo interno possono essere combinati: possono avvalorare le
conclusioni cui giungono con la ricostruzione interna per mezzo dei metodi forniti dal metodo comparativo
– ricostruttivo e viceversa
Per concludere: alla valutazione dei dati raccolti dalla glottologia possono contribuire tutte le branche della
linguistica. Un aiuto all’interpretazione dei fatti linguistici ci viene fornito dalla storia e dall’archeologia,
dall’epigrafia, dalla filosofia e in generale dalle scienze umane
FONETICA E FONOLOGIA
Branca della linguistica che studia Studia l’aspetto mentale del suono, come elementi
l’aspetto fisico del suono, suoni come astratti, elementi della stessa lingua.
entità concrete. Varie possibilità di
Ogni lingua si muove su due binari:
studio
dimensione concreta ed individuale Parole
- Produzione (articolatoria)
- Percezione (uditiva) - una lingua è tale solo se parlata e in quanto
- Proprietà acustiche (acustica) tale unica, dipendente dal contesto
I suoni non hanno lo stesso valore: ghiro – giro sono parole diverse MA rosa (fiore) – rosa (colore) sono
identiche e le posso distinguere solo grazie al contesto
Ci sono suoni capaci con il solo libero alternarsi di istituire sequenze diverse da produrre differenze di
significato, altri no, come negli esempi.
L’acquisizione fonologica è fondamentale per la segmentazione del flusso continuo in cui consiste il parlato.
La lingua parlata è continua, serve la capacità di segmentare, dividere e analizzare le parole.
Riconoscimento dei suoni ci permette di capire il parlato.
Ogni lingua sceglie il suo sistema distintivo, es. in inglese la lunghezza vocalica è elemento distintivo, in
italiano no per questo un fonema non è detto che sia tale in un’altra lingua, il suo valore è affibbiato
dalle reciproche relazioni.
Per capire se un fono è un fonema basta verificare che all’interno della lingua esista almeno una coppia
minima; coppia di parole la cui sequenza differisca per un punto solo:
es. mano – nano | invece non vale in vanga vanta per quanto riguarda la N, in questo caso sono allofoni
contestuali varianti dello stesso suono
Riassumendo
LA SCRITTURA – rappresentazione del linguaggio basata su relazioni convenzionali tra unità grafiche e
linguistiche. Ma nei sistemi alfabetici la corrispondenza tra grafemi e fonemi non è mai perfetta.
Es. 1 grafema = n fonemi n grafemi = 1 fonema
<c> = /k/, /tʃ/ - cane, cena <g>, <gh> = /g/ - gara, ghiro
Ambiguità e problemi creati dalle grafie alfabetiche convenzionali hanno portato all’elaborazione di varie
forme di trascrizione fonetica. Per questo fu creato IPA, alfabeto fonetico internazionale
Lezione 11/11/2022
Fonazione e articolazione
Trachea laringe (pliche vocali) faringe cavo orale
Labbra
Lingua
Denti
Alveoli
Palato
Ugola
Velo palatino suoni orali o nasali, valore fonematico in
alcune lingue
VOCALI vibrazioni REGOLARI = suoni
Uguali nell’articolazione, differenziati dalla posizione della lingua (arrotondamento delle labbra)
ieƐaꝺeu
CONSONANTI vibrazioni irregolari = rumori
Si differenziano in base a:
o modo di articolazione
o luogo di articolazione
o grado di sonorità
i foni tra parentesi [ ] ALLOFONI, diverse realizzazioni in base a diversa origine articolatoria
ATTENZIONE: NON FONEMI, non distinguiamo parole solo in base a loro.
Questo ci inserisce nel nuovo argomento, il parlato spontaneo ipoarticolato (imprecisione articolatoria)
e coarticolato (continuum), i confini tra le parole sfumano
Lezione 14/11/2022
Coarticolazione, effetti sporadici –> mutamenti occasionali v effetti sistematici –> mutamenti regolari
ASSIMILAZIONE
Fenomeno coarticolatorio per cui un fono assume in tutto (ass. totale) o in parte (ass. parziale) i tratti
articolatori di un altro fono.
Es. lat. *sed – la sella MA adloquor / alloquor; quidlibet TOTALE
lat. *sop – nos somnus MA it. sonno PARZIALE
Lezione 25/11/2022
Assimilazione
L’assimilazione può avvenire tra i suoni contigui (assimilazione da contatto) o verificarsi a distanza
(dilazione), es. metafonia.
Metafonia: fenomeno assimilatorio che riguarda una vocale tonica bassa o media (a, e, o) che deve
presentare nella sillaba successiva una vocale atona alta o approssimante. Ciò solitamente alza di
intonazione o cambia di timbro la precedente, se quella che segue è palatale metafonia palatale, uguale per
velare
Es, - ie. *swad- “dolce” > skr. svadus “dolce”, gr. hedus, lat. suavis (< *swadwis) – NO METAFONIA
- g.c. *swōt-ja- > oe. swēte > sweet (metafonia palatale la ō > ē)
- (antico alto tedesco) aat. swozi > mat. sweze > ted. süẞ
In alcune lingue diventa tipo di morfologico, a causa di essa che alcune forme inglesi hanno un plurale
diverso da quello previsto. Dalla solita -s cambiano man /men, foot /feet.
- Lat. pedem > g.c. *fotiz (p – f, d – t, ē – ō) > o.e. fēt > feet
- Milanese večč / vičč (in italiano metafonia solo nei dialetti)
DISSIMILAZIONE
Fenomeno fonetico per cui due suoni situati nella stessa parola o parole contigue che abbiano in comune
uno o più tratti articolatori mutano per differenziarsi
Come l’assimilazione, anche la dissimilazione può essere totale o parziale, progressiva o regressiva. Al
contrario però la dissimilazione a distanza è più frequente di una contigua.
- PARZIALE: stinco < longobardo *skinko, dan. skinke, sved. skinka, ted. schinken “prosciutto” da k
a t avvicina il punto di articolazione da velare a dentale (s alveolare)
- TOTALE: it. pop. propio per proprio
- REGRESSIVA: se il suono che induce a mutare è il secondo, lat. caeruleus < *caeluleus < lat. caelum
- PROGRESSIVA: lat. marmor > sp. marmol
però
LEGGE DI GRASSMANN
Fenomeno che avviene in greco e sanscrito, quando si ha una sequenza di due suoni aspirati in due
sillabe consecutive, il primo di questi si deaspira
RADDOPPIAMENTO, consiste nel premettere alla radice una sillaba formata dalla prima consonante della
radice più una vocale che la lingua individua come utile, vocale di raddoppiamento
In greco c’è prima il passaggio da suoni sonori a sordi e dopo si attua la legge di Grassmann,
al contrario *dhi-dhe-mi *di-dhe-mi MA non più aspirata *di-the-mi ma so che non è così
è invece *dhi-dhe-mi *thi-the-mi ti-the-mi
Grassmann spiega anche altre forme
INSERZIONI/ CANCELLAZIONI
altro esempio di epentesi; it. pop. pisicologo per psicologo; it. centro – mer. [fan’tazima] per fantasma
Cancellazioni
- iniziale, elisione stavolta per questa volta, stasera per questa sera
- finale, apocope bel per bello, gran per grande, raga per ragazzi
- interna, sincope lat. DOMINA(M) > domna > donna
METATESI
Scambio tra due suoni come nel passaggio da lat. PARABULA(M) > sp. parabola > palabra “parola” ovvero
scambio di quantità come nella declinazione dei temi in dittongo del greco nēós > neōs
Molte peculiarità, inventario fonologico molto ristretto, sistema di flessione che presenta caratteri
agglutinanti e che avesse una sola serie di sorde hanno fatto a lungo pensare che fosse in stretto
contatto con lingue centro – occidentali asiatiche, uraliche, turciche e mongoliche.
Ma il fatto che colpì maggiormente fu che era una lingua CENTUM.
Nel 1800’ avevano 2 sottogruppi:
- lingue Centum e
- lingue Satem. (“cento” in latino e avestico, rappresentative dei sottogruppi)
Lezione 9/12/2022
Distinzione in base al trattamento delle dorsali (velari, palatali, labiovelari). Furono sorpresi data la
grande distanza geografica tra le altre Centum.
e sia nelle lingue centum sia nelle satem finiscono per ridurle sempre a 2 sole serie.
Centum velari e labiovelari
Satem velari e velari palatali
Allora si pensa che la forma originale fosse la Centum e poi in una certa area si sia creata una nuova
forma, Satem, e che si sia espansa dal centro verso gli esterni senza completare la “conquista” a
est.
Il libro ipotizza che ci fossero da sempre solo due serie: Velari e Labiovelari. Poi perdendo la
labializzazione le labiovelari avrebbero fatto pressione sulle originali che le avrebbe spinte al
mutamento per mantenere la distinzione così creando le fricative / affricate.
Lezione 12/12/2022
Riprendiamo, es. labiovelare in gr. può diventare p, t, d. in base a ciò che segue. Oppure si riduce a
semplice velare se dopo c’è una u, es. boukolos > bous + k(w)olos
Prime slide abbiamo visto che ci sono due radici per creare la parola “sangue”, Cruor- e l’altra è
quella alla base di Sanguis. Ma perché 2 modi? Perché c’è una differenza semantica:
- Sanguis, indica sangue all’interno del corpo
- Cruor, indicava il sangue fuoriuscito dal corpo, versato
Allora nelle lingue Germaniche, da dove derivano blood, blut. Forse per un motivo tabuistico, tabù
linguistico. Per paura di evocarli.
2) Le lingue Indoarie
Sottogruppo lingue indo – iraniche, ramo della famiglia indoeuropea.
Ramo più orientale vivente della famiglia indoeuropea VIVENTE. E anche quello con più parlanti.
Le loro prime testimonianze vengono dal regno dei Mitanni, 2 millennio a.C. in Mesopotamia
Settentrionale.
Alcuni sovrani avevano nomi indoeuropei benché i Mitanni non lo fossero, quindi si suppone che
avessero conquistato questo regno così da diventarne l’élite.
Che provengano da Nord – Ovest, (blu azzurro) ce lo dice la situazione linguistica del subcontinente
indiano odierna.
Lezione 14/12/2022
Lezione 15/12/2022
Abbiamo visto consonantismo lingue indoarie, quanto riguarda labiali e dentali, continuano invariate in
prima battuta.
Nelle lingue indoarie, indo – iraniche in generale agisce la Legge di Grassmann; quindi sonore aspirate
possono perdere l’aspirazione. Cose più complicate per le velari.
Per l’indoeuropeo sono ricostruite velari pure, palatali e labiovelari. Ma queste sono lingue satem,
confluiscono velari e labiovelari. Viceversa hanno esiti specifici per le velari palatali.
Quindi:
- velare palatale sorda diventa sibilare post – palatale sorda, “sci”- mmia;
- velare palatale sonora diventa affricata, g dolce dell’italiano;
- velare palatale aspirata diventa h, aspirata
Tuttavia, se uno di questi suoni è seguito da una vocale palatina, e, i; va incontro a una palatalizzazione
secondaria, nesso che que chi qui tʃ |ge gi j
Importante perché ha dimostrato che c’è stata una fase, non conservata, dove anche le lingue indoarie
possedevano il suono [e], perché obv solo una vocale palatina poteva palatizzare, e quindi se ho delle
forme palatalizzate di velari deve essere esistita in passato.
La sibilante ie va incontro al mutamento RUKI (*s > ș, Sibilante cacuminale) quando è preceduta da r, i, u o
da articolazione velare. RUKI, acronimo, R U K (velare) I, aiuta.