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Capitolo 2
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– 5 agosto 2011Posted in: Linguaggio non verbale
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Bene iniziamo questo capitolo parlando di uno degli elementi più importanti, ma allo stesso basilari, chat su Marco Pacori
del linguaggio del corpo. Marco pacori, uno dei più grandi studiosi italiani del linguaggio non Francesco su Capitolo 1
verbale, afferma che un fattore importante del linguaggio non verbale è la cosiddetta Comunicazione Suriv su Inizio
Prossemica, essa è costituita da tre concetti fondamentali ovvero: la dimensione psicologica,
territorio e distanza. Linguaggio non verbale.

Analizziamo prima di tutto la dimensione psicologica, cosa vuol dire dimensione psicologica a
sentire questi paroloni sembra che non capiremmo questo concetto neanche se ce lo
spiegassero mille volte! Beh…a dire il vero è molto semplice per dirlo in soldoni è il modo in
cui ci vestiamo, infatti i nostri abiti sono la proiezione del nostro IO la nostra essenza e
mentalità è proiettata dai colori e le forme dei nostri vestiti. Per esempio una persona che si
veste sempre di nero o vuole smagrire la propria immagine o si trova in conflitto con se stesso,
non “si piace”; al contrario una persona che abitualmente indossa colori vivaci come il rosso,
l’arancione, il giallo, dimostra di grande gaiezza interiore, unita ad una certa dose di
autoironia, e di vivacità.

Il secondo concetto da analizzare è quello del territorio, questo concetto ci rimanda subito al Calendario
mondo animale e a come un maschio marchi il proprio territorio con un segnale destintivo che
tenga lontani gli altri masch. Molto similmente accade anche a noi esseri umani…certo noi « Previous events Next events »
non uriniamo su alberi o altro, ma marchiamo i nostri territori con segnali molto più sottili e
strategici. Pensate alle vostre case, ognuno a casa sua si sente nella propria terra protetto e al ottobre 2013
sicuro, ma quando ci si deve trasferire, anche solo momentaneamente, è un lutto; per questo si
LUN MAR MER GIOV VEN SAB DOM
dice “home sweet home” che vuol dire casa dolce casa. Casa nostra infatti è piena di nostre
tracce e rappresenta la nostra personalità; gli arredamenti, i colori, tutto ci rappresenta proprio 1 2 3 4 5 6
come i vestiti per questo la casa è così importante per noi. E come gli animali fanno pipì sugli 7 8 9 10 11 12 13
alberi per marcare il territorio, altrettanto fa l’essere umano: sarà capitato a tutti noi di visitare 14 15 16 17 18 19 20
una chiesa situata in un posto isolato; ecco, in casi come questi la prima cosa che colpisce è la
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marea di scritte sui muri; graffiti più o meno elaborati semplici nomi corredati di nomi, date,
frecce che trafiggono segnali amorosi, tutto questo è il modo diciamo “umano” di marcare il 28 29 30 31 1 2 3
territorio. Secondo Marco pacori mettere un recinto ben visibile intorno al proprio giardino è
segno di marcatura del territorio. Pensiamo anche agli adolescenti che si chiudono nelle Foto
proprie stanze, tempio sacro, dove si ascolta la musica si parla al telefono e si mandano
messaggini al partner.

Terzo e ultimo concetto da analizzare (grazie a dio penserete …) è la distanza quest’ultima


è a sua volta suddivisa in 4 tipi:

1. La distanza intima.
2. La distanza personale.
3. La distanza sociale.
4. La distanza pubblica.
Chat
La zona intima indica generalmente, quello spazio deputato ai rapporti propriamente intimi, e va da 0
a 40 cm i comportamenti associati a questa distanza sono conosciuti; ilvolume della voce si bassa, Guest_984
si discute di argomenti delicati e personali, si gesticola molto poco e ci si guarda negli occhi.
L’intromissione da parte di un estraneo della distanza intima comporta grande imbarazzo e fastidio,
innestando automaticamente un comportamento di allontanamento e fuga, spesso non dissimilato.

1 di 3 30/10/2013 23:31
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La zona personale varia dai 40 cm al metro e mezzo: in questo spazio si gesticola molto più
liberamente e si possono lanciare occhiate cariche di significato ai nostri amici come per fagli capire
che vogliamo averlo più vicino o che ci sta annoiando.

La distanza sociale è quella che varia dal 1.20 m ai 2 m ed è la distanza che adottiamo quando
abbiamo a che fare con persone che non appartengono alla nostra cerchia di amici, persone con cui
non abbiamo ancora stabilito un rapporto; si tratta in genere relazioni molto formali, o proffessionali.

La distanza pubblica, infine, supera i 2 m: si tratta di una distanza eccessiva dall’interlocutore, che in
genere sta a dimostrare proprio la mancanza di relazione con l’altro; sono situazioni che si verificano
sui mezzi pubblici, o al supermercato, o quando siamo in coda ad uno sportello: non conosciamo
l’altro, non abbiamo nessuna intenzione di farci quattro chiacchiere e lo dimostriamo piuttosto
marcamente, mantenendo una distanza (pubblica appunto) che lo scoraggi dal rivolgerci la parola.
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Bene abbiamo finito questo capitolo spero di avervi chiarito qualche concetto, se guardate il
lato positivo ora potete riconoscere dalla distanza ciò che una persona vuole trasmettere, la sua
personalità dal modo in cui si veste e la territorialità delle persone…;) Buona forutna al
prossimo capitolo!

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2 di 3 30/10/2013 23:31
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3 di 3 30/10/2013 23:31

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