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Coseriu)
Introduzione alla problematica di una linguistica del testo (1° cap)
L’oggetto della linguistica del testo non è stato ancora identificato con
esattezza, quindi possiamo dare delle definizioni di testo:
1. Applicazione delle regole di una lingua determinata in un insieme chiuso.
2. La seconda definizione è un concetto all’interno del quale si operano
distinzioni come “romanzo”, “tragedia” e “commedia” senza far entrare in
gioco le regole di una lingua determinata.
Definizione di linguaggio
Il linguaggio è un’attività universalmente umana, che viene esercitata da ogni
uomo, così si parla italiano, francese o inglese sulla base di una determinata
tradizione del parlare. Questa definizione induce a distinguere 3 livelli:
1. Livello universale, cioè il linguaggio in generale;
2. Livello storico, cioè le singole lingue storiche;
3. Livello dei testi, cioè gli atti linguistici che vengono realizzati da un certo
parlante in una certa situazione.
Stilistica letteraria e retorica
Una linguistica del testo è già presente nella stilistica letteraria e anche nella
forma peculiare della retorica. I Greci conoscevano 4 discipline linguistiche: la
teoria generale del linguaggio o “teoria grammaticale”, poi c’erano la
grammatica, la retorica e la dialettica. Con grammatica si intendeva la
descrizione dell’uso linguistico non situazionale, cioè la formazione del plurale,
del tempo e del genere; la retorica era lo studio dell’uso linguistico collegato
alla situazione e infine la dialettica era lo studio di un particolare uso del
linguaggio nella scienza.
Giustificazione della grammatica transfrastica
I linguisti quando richiamano l’attenzione sulla necessità di creare una nuova
forma di linguistica, una linguistica del testo, hanno in mente qualcosa di
differente, infatti, l’interesse non è rivolto al testo nella sua individualità, ma a
certi fatti, correlati con una determinata lingua storica. E’ evidente che
sussistono regole diverse per ogni lingua che hanno validità al di là del confine
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della frase. Anche per quanto riguarda l’ordine delle parole esistono delle
regole che sono valide per determinati testi, come l’inversione del soggetto
(predicato-soggetto) in francese. Un altro fenomeno è l’ellissi, una categoria
testuale. Una forma particolare di ellissi compare nel colloquio. Una frase come
“Piove” pronunciata in un luogo chiuso è interpretata nel senso “Piove adesso
fuori”. Noi interpretiamo spontaneamente la maggior parte delle frasi.
Riconosciamo se qualcosa è o no una risposta in relazione al testo.
Riconosciamo anche che tipo di risposta è (Es. Studia? Legge). Un altro
fenomeno è la sostituzione, ad esempio i pronomi stanno al posto del nome.
Livelli di strutturazione idiolinguistica
Tutti questi esempi oltrepassano il confine della frase, si tratta del testo inteso
come strutturazione grammaticale idiolinguistica. Questi livelli sono: elementi
minimi, parola, sintagma, clausola, frase e testo. Il latino non ha né il livello
della parola né del sintagma.
Diversi tipi di linguistica del testo
1. Grammatica transfrastica, che identifica il proprio oggetto nel testo
inteso come piano della strutturazione idiolinguistica;
2. Linguistica del testo anteriore alle singole lingue;
3. La falsa via.
L’intera linguistica va sciolta nel testo. E’ corretto dire che esprimersi
linguisticamente significa comporre testi, invece è sbagliato credere che la
competenza della lingua, intesa storicamente e quella di produrre testi siano lo
stesso.
L’assunto dell’autonomia del piano dei testi e la legittimazione della
prima linguistica del testo.
Una linguistica che indaga il testo in relazione alla sua complessità finirebbe
per coincidere con la filologia e l’ermeneutica. Distinguiamo 3 piani della sfera
linguistica:
A. Piano del parlare in generale, riguarda quei fenomeni che sono
comuni a tutto il parlare e ad ogni lingua; ed è riconducibile a 2 fatti
generali:
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1. Si riferisce alla realtà extralinguistica
2. La facoltà universale del parlare. All’interno di essa si possono
distinguere delle classi di fenomeni:
Principi del pensiero, come ad esempio identità e non contraddizione;
Cognizione delle cose; si presuppone una cognizione delle cose e una
cognizione “umana”.
B. Piano delle lingue, cioè non è messo in dubbio che le singole lingue
possiedono strutture diverse, grammatiche diverse, invece sono
controverse le opinioni sul fatto che il piano delle singole lingue coincida
con quello del testo.
C. Piano del testo. Ci sono alcuni elementi che ne giustificano
l’autonomia:
Testi plurilingui;
Dei testi oltrepassano le regole della lingua;
Sono condizionati dall’universo del discorso, come ad esempio
mitologia, scienza, logica;
Sono condizionati dalla situazione;
Tradizioni indipendenti.
I tre piani del linguaggio come gradi del sapere linguistico
Ci sono 3 piani: universale, storico e riferito al testo e per ogni piano
corrispondono 3 gradi:
Sapere locutivo è il sapere che si riferisce al parlare in generale;
Sapere idiomatico è il sapere storico;
Sapere espressivo concerne la formazione dei testi.
Ci sono 3 valutazioni:
Congruente, se il parlare corrisponde alle aspettative che si hanno
riguardo al sapere locutivo;
Sul piano storico si parla di correttezza;
Sul piano del testo si parla di adeguatezza.
I tre valori di contenuto corrispondenti ai tre piani del linguaggio
Universale extralinguistico – metalinguistico;
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Storico, cioè il significato soggetto e plurale;
Testo esortazione, risposta, obiezione.
Del senso
Si ha un doppio rapporto segnico, come in Saussure. Nel linguaggio tecnico
designazione e significato sono spesso lo stesso.
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Il ruolo dei diversi gradi del sapere linguistico nella retorica antica
L’antica retorica si configura come uno dei modelli più arcaici della linguistica
del testo. Le operazioni per la costituzione dei testi erano:
Inventio, cioè il ritrovamento del tema;
Dispositio, cioè l’articolazione del materiale tematico;
Elocutio, cioè l’espressione linguistica di ciò che è determinato già nel
suo contenuto e viene articolato riguardo alla dizione;
Memoria,è il complesso dei procedimenti memnotecnici per ritenere il
testo scritto;
Vox, è la vera e propria dizione.
Subordinazione, coordinazione e sostituzione nell’ambito del testo
I testi possono essere subordinati, infatti, si può avere un testo nel testo ed è
quanto avviene nella citazione, cioè quando all’interno del testo ne viene citato
un altro.
La coordinazione ha forme specifiche, come ad esempio da una parte,
dall’altra.
La superordinazione c’è sempre nel testo.
Paradigmatica e sintagmatica sul piano del testo
Esistono due dimensioni distinte per tutti gli strati: la dimensione sintagmatica
e paradigmatica. Ogni piano ha la propria paradigmatica “strato-specifica”, cioè
su ogni piano ci sono elementi della strutturazione idiolinguistica che hanno lo
status di unità funzionali. Questi elementi possono funzionare come unità
perché fra di esse sussiste una relazione in absentia. Queste unità vengono
consolidate da relazioni sintagmatiche, cioè soggetto, predicato e oggetto. Il
compito della grammatica transfrastica è stabilire quali funzioni testuali
compaiono in una determinata lingua.