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Lingua e linguistica italiana: scrittura e testualità

Lezione 1: introduzione allo studio del testo


L’ambito di studio
 Cosa è un testo, cosa lo compone e perché qualcuno si è posto questa domanda
 Ambito di studio molto recente
- grammatica è un’arte che esiste da tantissimo
- linguistica datata al 1800, inizialmente limitata alla linguistica/grammatica storica (inizio 900)
che studia l’evoluzione delle lingue (fenomeni comuni a diverse lingue, ecc.)
- con Desozio si inizia ad occupartsi all’oralità, al legame fra la forma che utilizzo e il codice
grammaticale (rapporto fra norma e uso) e
- 1960-70: nasce la linguistica del testo tra Germania, Austria e Olanda in relazione
all’esplosione della grammatica generativa (o linguistica generativa) che è una creazione di
Noam Chomsky che si è interessato alla sociologia politica
- oggi altre correnti hanno soprassato le teorie di Chomsky e la grammatica generativa non è
più molto in voga, ma ha un grande merito del cambiamento dell’osservazione della lingua

La grammatica generativa secondo Chomsky


 Si può ricostruire un sistema di regole generali che possono delineare la costruzione linguistica
 La lingua ha una strutttua astratta che noi padroneggiamo, non si tratta di una serie di
consuetudini che impariamo per ripetizione, ma abbiamo intrinsecamente un potenziale
(grammaticalità) che padroneggiamo la sostanza che gestisce il potenziale linguistico che può
essere descritto matematicalmente attraverso delle schematizzazioni del linguaggio con degli
schemi ad albero o indicatori sintagmatici (raggruppamento delle parole in sintagmi, ovvero
elementi che nel testo hanno la stessa funzione)
 Scossa all’analisi della struttura sintattica della frase
 Chomsky dice che non è possibile che la lingua si impari solo per meccanismi imitativi perché i
bambini imparano la grammaticalità in modo troppo rapido, riuscendo a formare frasi con
composizioni mai sentite prima. Noi impariamo come si compongono e costruiscono le frasi

I limiti della linguistica della frase


 Dalla riflessione di Chomsky nasce una parte della linguistica della frase che cerca di metterne
in evidenza i limiti

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 Raramente ci si esprime attraverso frasi isolate o periodi compatti sintatticamente
- sia nella comunicazione orale che in quella scritta
- gli elementi frasali sono inseriti in un altro contesto di frasi
 L’adeguatezza di una produzione linguistica non può misurarsi solo in termini di correttezza
strutturale
- quando andrai in vacanza? Paritrò per Zanzibar (non risponde alla domanda fatta)
- come sta sua sorella Maria? È sua sorella Maria che sta bene (frase scissa che si costruisce per
dare importanza all’elemento dopo il verbo, ovvero sorella Maria, ma da priorità alla
domanda)
- Giorgio vive a Roma? A Roma, vive Giorgio
- che bella casa! (non si tratta di una frase)
- Con te non esco più. Mai più. (diverse importanze, accenti secondo ai punti)
- Brutta giornata?
 Non si riesce a dare conto a tutta una serie di aspetti che vanno oltre la frase, ma anche di
tutte quelle strutture che sono meno complesse di quelle frasali. Bisogna dunque andare a
cercare come si costruisce la comunicazione, contesto, contenuti. Fattori che lo studio della
grammatica della frase non considera

L’ambito di studio della linguistica del testo – Esempio


 Referente: entità che viene introdotta nel testo e che può essere richiamata (una persona, un
evento storico, oggetto, sentimento)
- non si tratta di un soggetto, o di un protagonista, ma di una categoria testuale che può avere
natura varia
 Marco aveva un gran bisogno di una macchina. Il ragazzo aveva una gran voglia di
comprarsene una nuova fiammante. Da quando [ø] aveva cambiato lavoro però la sua
disponibilità economica era piuttosto limitata. Pertanto [ø] si accontentò di un usato
economico. La macchina scelta fu una 146 grigia.
- referente: Marco
- le parentesi quadre si usano per evidenziare che un testo è stato manipolato
- aveva: imperfetto / aveva cambiato: trapassato / si accontentò
- il testo ha delle sue regole grammaticali che non tengono conto delle singole frasi

Lezione 2: La teoria della testualità di De Beaugrande e Dressler


Pragmatics, Conversational analysis, Textlinguistik, analyse du discours
 La pragmatica : disciplina linguistica che va ad osservare l’atto pratico dello scambio
comunicativo, uso della lingua come azione pratica e reale. Comunicazione nel suo contesto di
produzione (luogo, tempo, profilo dei parlanti), puttosto che segni del testo. Atto linguistico
come atto concreto
- nasce nel mondo anglosassone
- disciplina vicina ma non identica alla linguistica del testo (produzione all’interno dello
scambio comunicativo)
- essere pragmatico: avere un senso pratico, poco emotivo
- testo: scambio comunicativo fra un emittente (locutore) e un destinatario (interlocutore) che
vuole trasmettere un contenuto attraverso un mezzo di comunicazione linguistica (testo, ecc.)
- la pragmatica si occupa di tutto quello che sta attorno all’atto comunicativo, cercando di
capire perché B recepisca il messaggio che A gli vuole comunicare

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 L’analisi conversazionale : analisi che va ad occuparsi soprattutto dei testi orali (di lingua
parlata), interazioni tra individui, tutti i tipi di lingua, scambi più informali e spontanei per
analizzare come funziona una conversazione ordinaria
- nasce nel mondo anglosassone
- esempi di studi: alternanza nel parlare (quando l’individuo capisce che è il suo turno di
parola), impatto sulla comunicazione nella gerarchi tra individui, ruoli del silenzio
 La linguistica del testo : capire le leggi della scrittura, organizzazione del testo in dialogo con la
grammatica e un analisi tradizionale del testo
- obiettivi: nozionistico, gestione della propria testualità (competenze metatestuali), analisi dei
testi degli altri
- applicata sulla lingua contemporanea, ma non solo
 L’analyse du discours : corrente francofona che ha un approccio teorico rispetto agli scambi
orali (scambi istituzionali), disciplina a cavallo tra la linguistica del testo e l’analisi
conversazionale

L’analisi transfrastica. La visione sintattico-lessicale


 Prima forma di riflessione: capire che vi sono una serie di legami fra unità che vanno al di là
delle singole frasi. Notare che ci sono delle forme di richiamo fra una frase e l’altra
- referenziale (richiami grammaticali): Giorgio è simpatico. Lui è sempre allegro. Gli vogliono
tutti bene. E [ø] se lo merita.
- la forma più stretta di richiamo è riperete lo stesso nome, ma non basta a fare un testo
Mio fratello non studia in questa università. Egli non sa che la prima università tedesca fu
Praga. In tutte le università c’è il numero chiuso. L’università ha un laboratorio linguistico.
(Conte 1977, p. 16)
- situazioni in cui si mettono assieme delle frasi che non hanno richiami eppure il testo
funziona benissimo
Tutte le mattine Carla va in piscina. D’inverno, la domenica Claudia non è mai a casa perché va
a sciare. E Giancarlo ha persino vinto una medaglia d’argento a Montreal. Tutti i miei figli sono
sportivi. (Conte 1977, p. 16)

La grammatica testuale
 Se la grammatica della frase riesce a darci una grammatica di organizzazione della frase,
possiamo creare una grammatica con tutte le consuetudini e le norme che creano il testo
 Teun van Dijk, Some aspects of text grammars. A Study in theoretical poetics and linguistics,
The Hague, Mouton, 1972.
- una delle grammatiche più soddisfacenti, raccolta che cerca di creare una paradigma teorico
di riferimento, ma è ancora molto deficitario
- problema: essenza stessa del concetto di grammatica, plasmare un modello tradizionale in
modo da rendere conto di fenomeni diversissimi è un po fallimentare (liste di norme e di
eccezzioni). Linguistica è descrittiva e si adatta poco a una struttura normativa

Teoria del testo


 Maniera di analizzare, studiare il testo, mostrando quali sono gli elementi definitori e quali
sono le unità che compongono il testo
 Robert De Beaugrande, Wolfgang U. Dressler, Introduction to Text Linguistics, London
Longman, 1972
- primo paradigma realmente soddisfacente

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 Teoria della testualità: studio
con una serie di osservazioni su
punti fondamentali che
permettono di analizzare il
testo
 7 categorie che permettono di
capire cosa è un testo e di
andarlo a valutare/analizzare
- queste categorie possono
essere a loro volta suddivise

 Requisiti incentrati sul testo (coesione e coerenza)


- tengono conto del testo in base a due elementi: contenuto e forma (lingua)
- coesione: osservo la superfice linguistica del testo (legami che vanno ad unire le varie unità
che compongono il testo da punto di vista formale e linguistico), analisi dei rapporti coesivi
(legami linguistici)
- coerenza (semantica o contenuto): si occupa dei legami di contenuto tra unità
 Requisiti orientati sugli utenti del testo (emittente/destinatario)
- intenzionalità: produzione frutto di una volontà comunicativa di comunicare qualcosa in
modo comprensibile per il destinatario
- accettablità: volontà del ricevente di avere uno scambio comunicativo, sforzo di decifrare
l’atto comunicativo
 Requisiti che collocano il testo nella situazione comunicativa
- un testo, in quanto atto comunicativo, è producibile in base al fatto che si hanno delle
competenze comunicative (linguistiche), costante recupero di informazioni
- informatività: grado di informazione in base al quale posso organizzare un testo (discorso
adattato all’interlocutore), quantità e qualità che io do all’informazione del mio discorso che
viene adattato in base all’interlocutore. Ogni testo chiama in causa una serie di elementi
(lingua, ecc.)
- situazionalità: variabili che hanno a che fare con il contesto (dosaggio, forma – come
esprimersi), che tipo di comunicazione è adatta in base alla situazione in cui mi trovo
 Requisito legato all’interdipendenza tra testi
- intertestualità: rapporto con quanto è già stato detto in altri testi

I tre principi che controllano la comunicazione


 Efficienza:
- perché una comunicazione sia efficiente l’interlocutore deve sforzarsi a comunicare in modo
semplice, comprensibile, chiara
 Efficacia:
- la comunicazione deve essere anche efficace, sapere interessare il pubblico, usare una forma
interessante (evita ripetizioni), gestione degli argomenti, in modo che il messaggio rimanga
impresso
 Appropriatezza
- caratteristica di saper bilanciare quella che è la quantità di informazione con la qualità
dell’eloquio, in base alla sede in cui viene espressa la comunicazione

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Lezione 3 – Il testo
Testo e canali di comunicazione
 Definizione: messaggio comunicativo di forma linguistica, sinonimo di messaggio comunicativo
- può avere forme e strutture diverse, non deve essere per forza scritto o delle dimensioni
grandi
 Quando si parla di un testo che non deve essere scritto: si osserva il mezzo/strumento con il
quale si produce il testo
- canale fonico (chi produce il messaggio) / uditivo (chi recepisce il messaggio) -> oralità
- canale grafico (chi produce) / visivo (chi vede) -> scrittura
 Orale VS Scritto - dividere la lingua nettamente in queste due categorie non è tanto esaudiente
- tra orale e scritto non c’è una rottura netta, ma si posizionano su un continuom
- nella lingua ci sono tutta una serie di varietà e di proprietà che fanno si che questi due insiemi
siano rappresentati da caratteristiche diverse
- ma una serie di varietà stanno nel mezzo (chi legge un documento, chi espone seguendo una
traccia scritta, discorso riportato dove si cerca di restituire la lingua orale nella scrittura,
intervista)
- quando è stata formulata questa divisione non esistevano una serie di testi che esistono oggi
e che sono un ibrido (internet, evoluzione della telelfonia in una lingua sempre più simile
all’oralità, messaggi vocali inviati sulla stessa piattaforma dove si inviano quelli scritti)
- nuovo tipo di lingua: lingua dei segni, usata da una comunità ristretta ma che è a tutti gli
effetti una lingua che possiede un codice completamente diverso, simboli che sostituiscono il
rapporto fra significante e significato, con caratteristiche nazionali (Lis – lingua italiana dei
segni), si può tradurre in simultanea la lingua parlata, opere scritte, ecc.
 Distinzione scritto – orale
- forma con la quale ci si esprime (voce vs scrittura)
- diversità storica, se il parlato ha sempre fatto parte degli strumenti degli esseri umani, la
scrittura ha tempi molto posteriori (necessità di archiviare delle informazioni, conservare il
sapere e la memoria, necessità socio-economiche riguardo contabilità) -> microstoria: bambini
imparano rapidamente a parlare, ma la scrittura, strumento artificiale, viene imparata
attraverso lo studio (segni, regole grammaticali, etc.)
- comunicazione orale possiede una simultaneità (locutore e interlocutore sono nello stesso
ambiente, sono a contatto, si invertono i ruoli); mentre nella scrittura locutore e interlcutore
non sono nello stesso spazio o nello stesso tempo (comunicazione orale è effimera, mentre lo
scritto è qualcosa di più resistente) e la loro distanza aumenta
 Continuom oralità – scrittura
- scritto-scritto (prototipico)
- nel mezzo: comunicazione mediata (telefono, radio – oralità che non necessita che ci si trovi
nello stesso posto o nello stesso tempo), scritto (messaggio con interiezioni del parlato,
simulazione di dialoghi)
- parlato-parlato (prototipico)

Diversità linguistiche: lingua è sempre toccata dal contesto di enunciazione


 Grado di precisione/imprecisione:
- basso livello di precisione: oralità, retracting (migliorazione di quello che viene detto,
riformulazione, ripetizione), frasi lasciate in sospeso, (i dialoghi nei testi sono rappresentativi di
come noi crediamo che sia l’oralità, stilizzazione del parlato che non rispecchia la realtà),
lessico limitato (parole base, lingua semplificata)
- alto livelo di precisione: nello scritto il retracting esiste solo se vogliamo farlo vedere, ma in
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realtà nella versione finale questo sparisce (frutto di tutte le scelte che abbiamo fatto),
precisione deve essere maggiore, bisogna evitare di ripetere le stesse parole, attenzione ai
tempi verbali, vastità linguistica, strutture sintattiche più lunghe e variate
 Interlingua: categoria teorica che vuole catalogare quel tipo di lingua che si trova fra il
momento in cui si inizia a studiare la lingua fino a quando la si sa bene
- c’è che dice che si può considerare interlingua anche la prima fase della scrittura (da una
lingua che non si conosce perché diversa da quella orale che già si conosce, regole della lingua
scritta diverse da quelle orali)
 Formalità
- orale meno rigoroso dello scritto
- orale di una conferenza preparata vs scritto di un messaggio su whatsapp -> formalità si
inverte
- ad un esame si ammette meno l’allontanamento dalla norma che in un discorso orale
 Complessità - semplificazione
- pronomi con degli usi precisi con una grande complessità, tendenza attuale si semplificare la
lingua (alcuni usi sono spariti); ad esempio “ella” che viene ancora mantenuto in un contesto
giuridico, ma che non viene più usato a favore di “lei” o molto più spesso viene sottointeso;
“te” accettato nell’oralità nel centro italia come soggetto, ma non viene mai usato nello scritto
- nelle aree in cui la lingua italiana è stata usata da più tempo (toscana) la lingua viene
approssimata maggiormente, mentre in aree dove il dialetto è ancora diffuso l’italiano viene
lasciato intatto perché lingua standard
 Scrittura ha solo lo scritto, l’oralità essendo in presenza può usufruire di una serie di altri
fenomeni (cinesica- espressioni del volto utili a sciogliere le ambiguità, gesti / prossemica –
impostazione fisica, spontanea che esprime l’intenzione)

Testo e forma linguistica


 bar/ caffè/ Lausanne/ stop/ silenzio!
- microtesti con un messaggio comunicativo
- sintagma semplice
 Strada senza uscita/ Uscita di sicurezza
- sintagma composto
 Non parlare al conducente/ Mettete la cintura di sicurezza!/ Disporsi in coda
- frase semplice che svolge una funzione comunicativa
 Cara Lucia, ti invio le foto che avevi chiesto e ti mando un abbraccio.
- frase complessa per coodinazione
 Quando rientri chiamami subito
- frase complessa per subordinazione
 Non si tratta del prototipo di testo, ma sono forme che esistono e sono in linea con la
definizione di testo

Gli elementi costitutivi della comunicazione (modello di Jackobson, 1958)


 Il messaggio stesso
 Un emittente, da cui parte il messaggio
 Un destinatario, al quale il messaggio è destinato e proposto, per il quale è pensato
 Un codice, che permette di tradurre in materiale linguistico l’informazione , e che emittente e
destinatario debbono conoscere perché avvenga uno scambio “felice”
 Un canale, che è lo strumento fisico di trasmissione

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 Un contesto, in cui il messaggio è prodotto
- elemento fondamentale che fa parte della comunicazione
 Chiamiamo “testo” un messaggio - orale, scritto o trasmesso (CANALE) – prodotto in una
determinata situazione (CONTESTO) da un emittente, per trattare un argomento, con
l’intenzione di ottenere un effetto su un destinatario. (Sabatini/Camodeca/De Santis 2011, p.
541)
- trasmesso: elemento legato all’esplosione sulla ricerca della lingua del computer, le cui
caratteristiche si applicano a quelle dell’oralità, multimedialità con testi, ma anche
video/immagini. X prof non si tratta di un mondo diverso dalla scrittura, ma ha semplicemente
aumentato le varianti di tipi di testo che possono essere prodotti
- per trattare un argomento: il fatto che un testo abbia un contenuto è un elemento della
linguistica del testo
- intenzionalità che non è un atto neutro è una novità (grazie alla pragmatica), bisogna rendersi
conto delle conseguenze che vi sono sul destinatario (contratto di matrimonio, nota di un
esame, etc.)

Lezione 4 – La coerenza e coesione


La proprietà definitoria del testo: la coerenza
 Organizzare il materiale linguistico in maniera logica, per comunicare un messaggio sensato.
Riguarda il contenuto dell’informazione, logicità. Organizzazione del contenuto.
 Una produzione linguistica per diventare un testo deve possedere la testualità, che si compone
da:
- coerenza: proprietà semantica (che si occupa del contenuto/significato, non si occupa di
lingua ma del contenuto trasferito attraverso la lingua)
- coesione: proprietà linguistica formale (come i contenuti sono espressi con la lingua, parte
linguistica del testo)
 Un testo coerente vuole una stretta connessione/armonia di significato tra i contenuti che
compongono il testo. Non è una nozione statica

Sottoproprietà della coerenza


 Solo il contenuto è misurabile all’interno di un testo, attraverso la coerenza.
 Unitarietà: tutte le unità che compongono il testo sono riconducibili a un unico contenuto (ad
esempio il titolo)
 Continuità
 Progressività: per raccontare qualcosa bisogna dare delle informazioni, aggiungerle
 Esempio:
- Mio fratello non studia in questa università. Egli non sa che la prima università tedesca fu
Praga. In tutte le università c’è il numero chiuso. L’università ha un laboratorio linguistico.
(Conte 1977, p. 16) -> frase non coerente, anche se parla sempre dell’università, le singole frasi
stanno in piedi singolarmente. Mancano unitarietà, continuità e progressione 4 microtesti
separati
- Mario quel mattino rovesciò il caffè sulla tavola; lui prende una multa. Mario pensa che il
campionato di calcio ogni anno riservò qualche sorpresa: che fortuna che conosca l’inglese! ->
serie di frasi che non comunicano fra loro e non creano un messaggio complessivo

Espressione della coerenza

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 Tutte le mattine Carla va in piscina. D’inverno, la domenica Claudia non è mai a casa perché va
a sciare. E Giancarlo ha persino vinto una medaglia d’argento a Montreal. Tutti i miei figli sono
sportivi. (Conte 1977, p. 16)
- fino all’ultima frase non si capisce dove sia la coerenza del testo, microtesti separati fra loro
- chiave di decodifica graze all’ultima frase
- un testo coerente non è sempre strutturato in maniera chiara ed esplicita, però devono
esserci degli elementi che permettono di dare delle informazioni essenziali, dire a sufficienza
affinché il mio messaggio sia comprensibile
- al contrario altri testi devono essere espliciti da subito: legge, scienza, etc.
 Giorgio ha l’influenza. Fa un freddo polare. Maria odia le località alla moda. Tu che dici?!
- testo che ha senso solo in certi contesti (qui dialogo telefonico) e se si aggiunge un constesto
con una domanda (come sta andando la tua vacanza?)

Caratteristiche della coerenza


 Proprietà graduale e sfaccettata

Proprietà semantica e principio di interpretazione (Conte 1999)


 Proprietà del testo: unità di senso che appartiene al testo e che viene ricostruita attraverso il
processo di interpretazione
 Principio di interpretazione: in quanto l’interpretante, posto davanti a un testo, parte dal
presupposto che esso sia coerente, e da questa considerazione si fa guidare nel nostro
processo interpretativo

La coesione: una proprietà formale


 Aspetti di forma del testo

Coerenza vs. coesione


Per le vacanze di Natale ho deciso con mio marito e mia figlia di fare un bel viaggio. Lui sarebbe
voluto andare al mare; lei a fare un Safari; io adoravo entrambe le idee. Così abbiamo deciso di
andare prima in Tanzania in un parco e poi a Zanzibar. In questo modo, entrambi sono contenti e
io con loro. Spero che entrambe le mete siano affascinanti come ce le immaginiamo.
 La produzione linguistica è coerente? Unitarietà? Continuità? Progressività SI
- unitarietà – nucleo centrale SI (vacanze di natale)
- continuità – frasi con dei rapporti di significato SI (viaggio, mete possibili, decisione)
- progressività – SI racconta della decisione che viene presa
 La produzione linguistica è coesa?
- legame linguistico (pronomi, connettivi, etc.)
 Testo è una sorta di rete di contenuto (forma e contentuto)
- testo viene dal latino testus che è una derivazione del verbo tessere, il testo come il tessuto è
composto da una serie di elementi (fili) che costituiscono una trama

L’assenza di coesione
 Se i testi sono coerenti e stop. La coesione è una proprietà che c’è quasi sempre. Più un testo è
complesso e più la coesione è elaborata.
 Tuttavia ci possono essere delle situazioni in cui c’è un senso ma non c’è coesione:
- Smettila di gridare! Detesto i maleducati! -> dal punto di vista linguistico non ci sono dei
legami
- Piove, fa freddo. Stasera me ne resto in casa.

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- La gente crede spesso di essere ben informata. Chi parla e scrive in tono supponente spesso
non sa distinguere ciò che è vero dalle fake news.
- Sono distrutta. La vita è una corsa continua e frenetica.
- È caduto un vaso dal balcone. Ho rischiato di uccidere un passante.

Procedure di coesione
 Possono riguardare tutte le dimensioni di osservazione della lingua

Lessico (parole della lingua)


 Esempio:
- La bambina piangeva senza sosta. Quando smise di singhiozzare, la piccola riuscì a spiegare
cosa le era successo. -> legame con lo stesso referente
- Quando smise di singhiozzare, la piccola riuscì a spiegare cosa le era successo: la piccina
aveva perso la mamma ed era terrorizzata di non ritrovarla. -> in questo caso rapporto
sinonimico. Piccina è quasi poetico, salvo in Toscana
- Quando smise di singhiozzare, la piccola riuscì a spiegare cosa le era successo: aveva perso la
mamma ed era terrorizzata di non ritrovarla. Era stata con lei fino ad un attimo prima ma poi
d’improvviso la donna era sparita e ora la piccina non riusciva a trovarla in nessun posto. ->
mamma e donna sono coreferenti, anche se vi sono delle differenze di significato (donna
iperonimo)
 Nel mio giardino crescono molte piante. Ho molti alberi e arbusti. In particolare, coltivo le
rose. Questi arbusti producono fiori bellissimi e profumati. Con i petali, essiccati, si può
ottenere un tonico per la pelle davvero ottimo. -> proforme o sostituzione grammaticale
 Connettivi (o connettori): collegano due frasi con un nesso logico
- Il treno è partito in ritardo: di conseguenza non sono riuscita ad arrivare in tempo per
prendere la coincidenza e sono arrivata molto tardi alla mia destinazione finale. -> legame di
conseguenza
- Pensavo che sarei stata presente allo spettacolo, invece non sono riuscita ad arrivare per
tempo. -> legame di opposizione
- Quando sei arrivata, Giorgio stava per uscire

Morfologia
 Legami creati con i pronomi (funzione di richiamare un elemento), coesivo d’eccellenza
 Esempio:
- La bambina piangeva senza sosta. Quando smise di singhiozzare, riuscì a spiegare cosa le era
successo.
- Quando smise di singhiozzare, la piccola riuscì a spiegare cosa le era successo: lei aveva perso
la mamma ed era terrorizzata di non ritrovarla.
- Quando smise di singhiozzare, la piccola riuscì a spiegare cosa le era successo: aveva perso la
mamma ed era terrorizzata di non ritrovarla. Era stata con lei fino ad un attimo prima ma poi
d’improvviso era sparita e ora la piccina non riusciva a trovarla in nessun posto.
- A me non interessa cosa dici! Io sono arrabbiata. Puoi dire quel che vuoi: mi hai davvero
offesa!
- Giorgio e Lucia sono una strana coppia: lui è un po’ noioso e piuttosto insignificante, lei è
brillante e molto affascinante.
 Morfologia verbale: permette di muoversi su diversi piani temporali
- Incipit Promessi Sposi: Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel
borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l’onore d’alloggiare un

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comandante, e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che
insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo
le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell’estate, non mancavan mai di
spandersi nelle vigne, per diradar l’uve, e alleggerire a’ contadini le fatiche della vendemmia.
Dall’una all’altra di quelle terre, dall’alture alla riva, da un poggio all’altro, correvano, e
corrono tuttavia, strade e stradette, più o men ripide, o piane; ogni tanto affondate, sepolte
tra due muri, donde, alzando lo sguardo, non iscoprite che un pezzo di cielo e qualche vetta di
monte; ogni tanto elevate su terrapieni aperti: e da qui la vista spazia per prospetti più o meno
estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi, secondo che i diversi punti piglian più o
meno della vasta scena circostante, e secondo che questa o quella parte campeggia o si
scorcia, spunta o sparisce a vicenda. (A. Manzoni)
- Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche
anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre. Un
giorno, sulla striscia d’aiola d’un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore e ci
germinarono dei funghi. Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lì
prendeva ogni mattina il tram. [...] un mattino, aspettando il tram che lo portava alla ditta Sbav
dov’era uomo di fatica, notò qualcosa d’insolito presso la fermata, nella striscia di terra sterile
e incrostata che segue l’alberatura del viale: in certi punti, al ceppo degli alberi, sembrava si
gonfiassero bernoccoli che qua e là s’aprivano e lasciavano affiorare tondeggianti corpi
sotterranei. (I. Calvino)

Sintassi
 Ellissi
- Francesca ha un bel lavoro e ne è molto soddisfatta, Mario invece del suo è proprio stufo
- Luca ha ottenuto un ottimo punteggio; Giorgio invece uno pessimo.
 Soggetto sottointeso
- Mio padre e mia madre vivono in Italia. Sono svizzeri ma hanno sempre vissuto là. Ormai si
sentono dei veri toscani.
- Un giorno, sulla striscia d'aiolà d’un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore,
e ci germinarono dei funghi. Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che
proprio lì prendeva ogni mattina il tram. […] aspettando il tram che lo portava alla ditta Sbav
dov’era uomo di fatica, [Marcovaldo] notò qualcosa d'insolito presso la fermata, nella striscia
di terra sterile e incrostata che segue l'alberatura del viale: in certi punti, al ceppo degli alberi,
sembrava si gonfiassero bernoccoli che qua e là s'aprivano e lasciavano affiorare tondeggianti
corpi sotterranei. [Marcovaldo] Si chinò a legarsi le scarpe e [Marcovaldo] guardò meglio:
erano funghi, veri funghi, che stavano spuntando proprio nel cuore della città! […] Al lavoro
[Marcovaldo] fu distratto più del solito; [Marcovaldo] pensava che mentre lui era lì a scaricare
pacchi e casse, nel buio della terra i funghi silenziosi, lenti, conosciuti solo da lui, maturavano la
polpa porosa, assimilavano succhi sotterranei, rompevano la crosta delle zolle. «Basterebbe
una notte di pioggia, – [Marcovaldo] si disse, – e già sarebbero da cogliere». E [Marcovaldo]
non vedeva l'ora di mettere a parte della scoperta sua moglie e i sei figlioli. – Ecco quel che vi
dico! – [Marcovaldo] annunciò durante il magro desinare. – Entro la settimana mangeremo
funghi! Una bella frittura! V'assicuro! E ai bambini più piccoli, che non sapevano cosa i funghi
fossero, [Marcovaldo] spiegò con trasporto la bellezza delle loro molte specie, la delicatezza
del loro sapore, e come si doveva cucinarli; e [Marcovaldo] trascinò così nella discussione
anche sua moglie Domitilla, che s'era mostrata fino a quel momento piuttosto incredula e
distratta. (I. Calvino)

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Punteggiatura
 Esempio:
- Lui fa tv a pagamento: favorisce solo le classi ricche e abbandona quelle deboli. (La
Repubblica, 10 marzo 2003: 34)
- Ha deciso di cambiare lavoro: è stressata e infelice
 Meno limpida ed evidente nei rapporti coesivi.

Lezione 4 – La sostanza del testo


Testo e contesto
 Esempio piove a dirotto
= In un momento coincidente con quello dell’enunciazione (->tempo presente), si verifica con
forza (-> a dirotto) quell’evento meteorologico che consiste nella caduta della pioggia (->
piove)
-> Le parole sono pronunciate da una persona che si era preparata a una lunga per una gita in
montagna e che, alzatasi al mattino, guarda dalla finestra e dà l’annuncio ai compagni di
viaggio.
= Che sfortuna: con una pioggia così non potremo andare
-> Le parole sono pronunciate da un agricoltore i cui campi sono aridi perché in quella zona
non piove da molto tempo. La mattina guarda dalla finestra e dà l’annuncio alla sua famiglia.
= Che sollievo: con una pioggia così il raccolto è salvo
 Contesto linguistico (co-testo)
- elementi deittici: creo un legame con la situazione (significato di partenza abbastanza povero
che riempio di significato in base al mio contesto)
 Contesto spaziale e temporale
 Contesto enciclopedico: insieme di conoscenze della persona (lingua, grammatica, vita
quotidiana

Significato comunicativo
 Da A a B attraverso un testo
 Il contenuto viene espresso dall’emittente e recuperato dal destinatario
- composto dal contenuto linguistico in interazione con il contesto (decodificazione della lingua
a cui viene applicato il contesto)
 Esempi – insieme della comunicazione reso dalle conoscenze della persona e dal contesto
- può aprirla, per favore?
- può aprirla, per favore? (Una finestra, dietro alle spalle dell’interlocutore)
- Letizia Lala, la persona che parla, chiede alla signorina seduta in fondo alla sala se apre la
finestra.
- Il bambino alla maestra, porgendole una bottiglia: “Può aprirla, per favore?”
- La donna carica di pacchetti all’uomo che le sta a fianco, indicando la porta: “Può aprirla, per
favore?”
- L’addetto alla sicurezza dell’aeroporto, indicando la borsa: “Può aprirla, per favore?”
- Il prestigiatore alla persona del pubblico scelta casualmente, indicando una busta sigillata:
Può aprirla, per favore?

Ambiguità semantica

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 In realtà in alcuni casi esiste la possibilità di avere più di un significato -> ambiguità semantica
- Mentre di solito il significato linguistico è uno solo e poi si aggiungono una serie di
componenti, qui si hanno 2 significati anche dal punto di vista linguistico
 Esempi
- Ho visto la ragazza con il binocolo -> [Ho visto] [la ragazza] [con il binocolo] -> [Ho visto] [la
ragazza con il binocolo]
- Dopo aver cenato, con mio padre sono andato da mia zia -> Dopo aver cenato con mio padre,
sono andato da mia zia

Significato comunicativo esplicito ed implicito


 Marco (rivolto a Luca e Sara): “Venite al cinema stasera?” (domanda interrogativa globale)
- Luca: “Sono stanco. E poi ho un esame domani mattina presto.” (No)
- Sara: “Io invece ho una gran voglia di uscire. E poi adoro il cinema.” (Si)
-> alla domanda non si risponde si o no, ma si danno due ragioni per le quali non si vanno il che
equivale a dire si o no però in modo implicito
-> Sara capisce il No di Luca, recupera la risposta e aggiunge “invece” alla sua frase,
rispondendo anche lei in maniera implicita
-> contesto enciclopedico: ci permette di ricostruire il contesto e comprendere la risposta
implicita
 Può chiudere la finestra che sta alle sue spalle, per favore?
- il significato si può ricostruire facilmente dal contesto
 Fa freddo. Può chiudere, per favore?
- non viene esplicitato cosa bisogna chiudere, contesto enciclopedico permette di ricostruire
- in una conversazione si sceglierà probabilmente questa forma, più gentile e diretta (meno un
ordine)
 Brrr, ma che freddo!
- meno si è espliciti più si ha un rischio di non ricevere il risultato
 Stamani la simpaticona di Giulia ha abbandonato la riunione dopo poco che era iniziata: un
nuovo dramma. Questa volta la figlia era tanto malata. Il povero Luca ha accettato anche
stavolta le sue scuse e non ha fatto storie. Temo che prima o poi si renderà conto che lei lo
manipola come vuole.
- atteggiamento critico/ironico di chi parla, fatto che è già successo, è melodrammatica, Luca è
il suo capo ed è fin troppo buono nei confronti di Giulia, …

L’approccio pragmatico: le massime conversazionali di Paul Grice


 (Se volete avere una comunicazione riuscita) fornite il vostro contributo così come è richiesto,
al momento opportuno, dagli scopi o dall’orientamento del discorso in cui siete impegnati.
 4 Regole da rispettare per far andare a buon fine a comunicazione:
- massima della quantità (bisogna fornire tutte le informazioni necessarie e solo quelle)
- massima della qualità (dai/tenta di dare un contributo i cui contenuti siano veri o credibili)
- massima della relazione (dai informazioni pertinenti)
- massima di modo (esprimiti in modo da essere chiaro)

La violazione delle massime


 Nella comunicazione spesso queste regole di comunicazione non vengono rispettate

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 Contenuti espliciti (ricostruibili per decodifica della situazione comunicativa, trasformato da
parole a pensieri) e impliciti (recuperabili per inferenza, ricostruzione intellettuale personale)
 Comunicazione diretta dal principio della cooperazione: attenersi alle regole di Grice o cercare
di permettere di ricostruire il contesto, mentre il destinatario deve sforzarsi di comprendere
quello che gli viene detto

Presupposizioni
 Contenuti impliciti, quando un elemento della mia comunicazione inserisce automaticamente
un altro elemento senza esplicitarlo
 Esempio
- Mio marito ha smesso di fumare -> devo avere un marito, non può aver smesso di fumare se
non ha mai fumato prima
- Mio marito non fuma -> devo avere un marito
 Verbi che indicano un cambiamento di posizione
- Maria ha iniziato a suonare la chitarra
- Giorgio ha ritrovato il buon umore
- Luca ha terminato i suoi studi al conservatorio
- Ho perso la mia penna stilografica
 Connettivi/avverbi focalizzanti (puntano l’attenzione su un elemento della frase) o
paradigmatizanti
- ho mangiato anche carne -> anche paradigma il temine che segue, vuol dire che ho mangiato
qualche cosa oltre alla carne
- ho mangiato carne anch’io -> io oltre a qualcun altro
 Subordinate
- Ieri sera, dopo essere andata al cinema, sono andata a dormire da mia madre
- Avendo superato l’esame di teoria, posso iscrivermi all’esame di pratica per prendere la
patente di guida

L’implicatura
 Come trovi Maria Rossi? Secondo te è una studentessa brillante? Diciamo che è molto
volenterosa
- la risposta non è pertinente (non si risponde Si o No)
- risposta diventa coerente se mi rendo conto che rispondere esplicitamente non è molto
gentile
- tentativo di mettere in luce quello in cui invece è brava
 È carino il fratello di Giulia? È tanto simpatico
- risposta non pertinente e un po’ ironica
 Stasera vieni con noi a bere qualcosa? Domani ho un aereo all’alba
- recupero informazioni enciclopediche mi fa capire che si sveglierà molto presto e quindi avrà
bisogno di andare a dormire presto
 Mi andrebbe una pizza: che ne dici? Il glutine per me è veleno
- comprensione per deduzione
 Come sono i rapporti con tuo figlio? Ha 15 anni, è in piena adolescenza (ti lascio immaginare…)

Gli impliciti della comunicazione


 Ho perso la mia stilografica
Mio padre vive in Italia
La nuova auto è una Volvo

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 – Carina la nuova ragazza di Marco. Mi sta davvero simpatica – Meglio di quella precedente…
 Gli esperti sono concordi nel dire che ora che il comportamento scostumato di Trump ha
smesso di isolare l’America e di danneggiarne l’immagine, si aprirà un nuovo capitolo dei
rapporti tra EU e USA e l’Occidente ne uscirà rafforzato.
- affermazioni pesante fatte in maniera trasversale
- in questo modo Trump non può denunciare nessuno
 Perché la scuola non insegna più a scrivere e non spinge più a leggere?
 Giorgio ha distrutto la sua nuova bici -> aveva una bici, era nuova, non era la prima
Giorgio ha preso la patente -> non aveva la patente, ha fatto gli esami, l’ha ottenuta
Maria è finalmente riuscita a smettere di fumare -> fumava e da tempo voleva smettere, chi
parla ne è contento
 Una quarantenne è stata trovata morta nel suo appartamento. Da tempo era perseguitata
dall’ex marito che non le perdonava di averlo lasciato -> la ha uccisa il marito
Una quarantenne è stata trovata morta nel suo appartamento. La vicina ha confidato che da
due mesi la signora prendeva antidepressivi -> si è suicidata
- deduzione su come è morta che non viene esplicitata, nessuno potrebbe denunciare il
giornale

Un testo è formato da contenuti espliciti ed impliciti

Lezione 8: L’organizzazione del testo: la dimensione referenziale


Anafora

Catafora
 Fenomeno inverso all’anafora
 Prima vengono messi degli elementi leggeri che non servono da soli a indicare il soggetto, e poi
alla fine viene indicato il soggetto
 Meccanismo molto più marcato
 Utilizzato perché crea una sorta di sospensione interpretativa, molto più raro (in un contesto
formale non potrebbe mai essere impiegata)

….

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Lezione 9: La dimensione referenziale – l’organizzazione dell’informazione dell’enunciato
Enunciato
 Strumenti teorici inventati per capire come funziona la lingua, quando vogliamo osservare il
testo non si osserva la sintassi della frase ma anche la dimensione testuale ha il suo paradigma
che indica le unità di misura -> enunciato unità di misura con la quale suddividiamo un testo
 Distinto dalla frase, perché non permette di cogliere tutto quello che c’è
 Suddivisione del testo nella scrittura, viene fatta in base ai segni di punteggiatura che suddivide
il testo in unità
- suddivisione in enunciati: punto, punto interrogativo, punto esclamativo, tre punti, due punti,
parentesi

Esempi
 Un testo formato da più frasi si compone di una serie di legami interni. All’interno di questa
rete di legami, ha un ruolo importante la dimensione referenziale: in particolare, è
fondamentale il fenomeno dell’anafora. L’anafora si realizza attraverso le cosiddette “catene
anaforiche”. Esse sono formate da un “antecedente” (che può indicare un oggetto, una
persona, un concetto espresso nel testo) e da tutti gli elementi che lo richiamano: questi ultimi
prendono il nome di “riprese anaforiche”.
 Suddivisione in enunciati:
- 1. Un testo formato da più frasi si compone di una serie di legami interni.//
- 2. All’interno di questa rete di legami, ha un ruolo importante la dimensione referenziale:// 3.
in particolare, è fondamentale il fenomeno dell’anafora.//
- 4. L’anafora si realizza attraverso le cosiddette “catene anaforiche”.//
- 5. Esse sono formate da un “antecedente” (6. che può indicare un oggetto, una persona, un
concetto espresso nel testo) e da tutti gli elementi che lo richiamano://
- 7. questi ultimi prendono il nome di “riprese anaforiche”.//
 Francesca non era né lì né altrove. Sfogliava distrattamente vecchi numeri di “Novella 2000”. Si
soffermava sulle foto, quelle che ritraevano le veline a Formetera: ragazze seminude con la
messa in piega, in posa nei locali chic di Milano, davanti alle vetrine scintillanti di NewYork…
Ma lei non ce l’avrebbe fatta a fuggire. Gliel’avrebbe impedito lui, l’avrebbe cercata ovunque.
A diciott’anni, forse. Sì, a diciott’anni avrebbe potuto partecipare a Miss Italia, essere notata da
qualcuno. E andar via. Con Anna. Ma adesso? Non riusciva a sognare: non ne aveva la forza.
(es. mod. da Silvia Avallone, Acciaio, Milano, Rizzoli, 2010, pp. 49-50)
- testo che vuole mimare il pensiero della ragazza
- le unità testuali che compongono questo testo hanno argomenti di vario tipo
 Suddivisione in enunciati:
- 1. Francesca non era né lì né altrove.//
- 2. Sfogliava distrattamente vecchi numeri di “Novella 2000”.//
- 3. Si soffermava sulle foto, quelle che ritraevano le veline a Formetera: //
- 4. ragazze seminude con la messa in piega, in posa nei locali chic di Milano, davanti alle
vetrine scintillanti di NewYork…//
- 5. Ma lei non ce l’avrebbe fatta a fuggire.//
- 6. Gliel’avrebbe impedito lui, l’avrebbe cercata ovunque.//
- 7. A diciott’anni, forse.//
- 8. Sì, a diciott’anni avrebbe potuto partecipare a Miss Italia, essere notata da qualcuno.//
- 9. E andar via.//
- 10. Con Anna.//
- 11. Ma adesso?//
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- 10. Non riusciva a sognare://
- 11. non ne aveva la forza.//

L’organizzazione dell’informazione dell’enunciato: il Topic (o tema)


 Contenuti all’interno dell’enunciato che possono essere strutturati in forma diversa,
trasferendo un messaggio che è diverso almeno in parte
 Articolazione tra topic e comment (o tra tema e rema)
 Topic: elemento di cui io voglio parlare, elemento importante che però non è centrale
dell’informazione, referente di cui voglio dire qualche cosa,
- si riconosce facilmente perché sta in prima posizione, primo referente chiamato in causa
(soggetto della frase, ma non sempre)

Esempi
 Marcotopic è molto stanco.
 Di Marcotopic posso dire solo cose belle.
 A Marcotopic voglio davvero bene.
 Per Marcotopic farei qualunque cosa.
 Con Marcotopic mi diverto sempre.
 Formule che hanno la funzione di creare il topic della frase
- Quanto a Marcotopic, sono certa che accetterà.
- Riguardo a Marcotopic, spero che non facciate obiezioni.
 Un Topic può essere preceduto dalle categorie linguistiche che però non possono essere Topic
- Stasera, Luciatopic vorrebbe andare al cinema.
- Contrariamente alle aspettative, a Luciatopic è andato il primo premio.
- Nei prossimi giorni, per Luciatopic inizieranno i problemi.
- Purtroppo, con Luciatopic non è possibile andare d’accordo.

Topic con soggetto zero


 Giulia mi ha appena detto che non verrà. Nei prossimi giorni avrà una serie di esami: non avrà
tempo per altro. -> Giulia mi ha appena detto che non verrà. Nei prossimi giorni [ø] avrà una
serie di esami: [ø] non avrà tempo per altro.
- Giulia mi ha appena detto che non verrà. Nei prossimi giorni [Giulia]topic avrà una serie di
esami: [Giulia]topic non avrà tempo per altro.
 Siamo confidenti che emergerà presto la verità su Giulia: è una brava persona. Siamo con lei. ->
[ø] Siamo confidenti che emergerà presto la verità su Giulia: [ø] è una brava persona. [ø]
Siamo con lei.
- [noi]topic Siamo confidenti che emergerà presto la verità su Gianna: [Gianna]topic è una
brava persona. [noi]topic Siamo con lei.

Enunciati con più topic


 A Marcotopic [io]topic voglio davvero bene.
 Per Marcotopic [io]topic farei qualunque cosa.
 Con Marcotopic [io]topic mi diverto sempre.
 Quanto a Marcotopic, [io]topic sono certa che accetterà.
 Riguardo a Marcotopic, [io]topic spero che non facciate obiezioni.
 Con Lucia, ho deciso che quest’estate andremo al mare.
- Con Luciatopic, [io]topic ho deciso che quest’estate andremo al mare.

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 Ci avevate detto che sareste venuti! Questa notizia ci ha proprio delusi: ci avevamo creduto.
- Ci [noi]topic [voi]topic avevate detto che sareste venuti! Questa notiziatopic ci [noi]topic ha
delusi: [noi]topic [alla notizia] ci avevamo creduto.
 La moto, io non la so guidare. Ma posso venire in auto.
- La mototopic, iotopic non la so guidare. Ma [io]topic posso venire in auto.
 (Correlazione) La peonia, la camelia e la rosa sono i miei fiori preferiti.
- /La peonia, la camelia e la rosa/topicsono i miei fiori preferiti.
 Alle sigarette e all’alcool non sa proprio rinunciare.
- /Alle sigarette e all’alcool/topic [lei]topic non sa proprio rinunciare.
 Per mio figlio e mio marito loro sono dei perfetti sconosciuti.
- /Per mio figlio e mio marito/topic lorotopic sono dei perfetti sconosciuti.
 /La peonia, la camelia e la rosa/topicsono i miei fiori preferiti.
- Insieme alla peoniatopic1, /la camelia e la rosa/topic2sono i miei fiori preferiti.
- /La peonia e la rosa/topic1 (e la camelia) topic2 sono i miei fiori preferiti.
- Con la cameliatopic1, la peoniatopic2 è il mio fiore preferito.

Enunciati senza Topic (eventivi)


 vuole raccontare che c’è stato un evento
 Si è bruciata la torta
- È arrivato Giorgio
- È quasi finito il semestre accademico
- È finita la guerra
 Che cosa è successo?
- Si è bruciata la torta
- È arrivato Giorgio
- È quasi finito il semestre accademico
- È finita la guerra
 Che ne è della torta?/di Giorgio/del semestre accademico?/della guerra?
- La tortatopic si è bruciata
- Giorgiotopic è arrivato
- Il semestre accademicotopic è quasi finito.
- La guerratopic è finita
 Il fuoco avanzava verso di noi. Non avevamo niente per ostacolarlo e non c’erano vie d’uscita.
La questionetopic cominciava a farsi grave.
- incapsulatore che diventa topic
 Essa mi apparve più graziosa che da sveglia. Forse, la famosa bellezza delle donne, di cui
parlavano i romanzi e le poesie, si svelavano appunto nel sonno, durante la notte? A rimanere
svegli fino al mattino, forse, si sarebbe potuta vedere la matrigna diventare bella, stupenda
come una signora di fiaba?
- /Queste mie supposizioni/topic naturalmente non erano serie. [Queste mie
supposizioni]topic Erano cose che io inventavo per divertirmi. (es. mod. da Morante, 1974, p.
642)
 Si è bruciata la torta. Ciòtopic ha fatto arrabbiare mia madre.
- È arrivato Giorgio. La cosatopic ha sorpreso tutti.
- È quasi finito il semestre accademico. Di questotopic sono consapevoli studenti e insegnanti
che devono prepararsi alla sessione di esami.
L’organizzazione dell’informazione nell’enunciato: il Comment (o Rema)

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 A Marcotopic [io]topic voglio davvero bene.comment
- Per Marcotopic [io]topic farei qualunque cosa.comment
- Con Marcotopic [io]topic mi diverto sempre.comment
- Quanto a Marcotopic, [io]topic sono certa che accetterà.comment
- Riguardo a Marcotopic, [io]topic spero che non facciate obiezioni.comment
 Nelle frasi senza topic tutto è comment
- /Si è bruciata la torta/comment
- /È arrivato Giorgio/comment
- /È quasi finito il semestre accademico/comment

Struttura standard vs. strutture marcate


 Importanze diverse date ai vari elementi, di solito l’importanza del testo è nel comment, il
movimento degli elementi all’interno del testo non è neutro ma cambia l’importanza degli
elementi
- I problemitopic inizieranno presto per Luciacomment
- Per Luciatopic inizieranno presto i problemicomment
- Per Luciatopic, i problemitopic inizieranno prestocomment
- I problemitopic, per Luciatopic, inizieranno prestocomment
 Non sempre stilisticamente spostare gli elementi ha un bel risultato: I problemitopic
inizieranno presto per Lucia.comment La quale è una persona in gamba e saprà affrontarli.
- ???Per Luciatopic inizieranno presto i problemi.comment La quale è una persona in gamba e
saprà affrontarli.
- ???Per Luciatopic, i problemitopic inizieranno presto.comment La quale è una persona in
gamba e saprà affrontarli.
- ???I problemitopic, per Luciatopic, inizieranno prestocomment La quale è una persona in
gamba e saprà affrontarli.
 Frase resa passiva prende il complemento oggetto e lo fa diventare soggetto, cambiando il
focus, e rende non indispensabile la presenza del soggetto
- /Giorgio/soggetto /ha comprato/verbo /un’auto/oggetto diretto
- /Giorgio/topic /ha comprato un’auto/comment
- /Un’auto/soggetto /è stata comprata/verbo /da Giorgio/complemento indiretto (d’agente)
- /Un’auto/topic /è stata comprata da Giorgio/comment
- /Un’auto,/oggetto diretto /Giorgio/soggetto ha comprato/verbo (e non una moto).
- /Un’auto,/topic /Giorgio/topic ha comprato/comment (e non una moto).

Frasi marcate, fuori dalla norma, considerate un po’ oralizzanti e informali

Dislocazione a sinistra
(Topicalizzazioni, spostamento nella posizione del topic)
 Luca ha mangiato la pizza.
- La pizza, l’ha mangiata Luca. ®dislocazione a sinistra
 Gabriele ha telefonato a sua moglie.
- A sua moglie, ha telefonato Gabriele.
 Cristina ha cenato con Amanda.
- Con Amanda ha cenato Cristina.
 Lucatopic ha mangiato la pizza.
- La pizzatopic, l’ha mangiato Luca.

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 Nella dislocazione a sinistra il pronome di ripresa è facoltativo eccetto per il complemento
oggetto diretto
 Gabrieletopic ha telefonato a sua moglie.
- A sua moglietopic, ha telefonato Gabriele. ®dislocazione a sinistra
 Cristinatopic ha cenato con Amanda.
- Con Amandatopic ha cenato Cristina. ®dislocazione a sinistra
 Non telefono più a Luca.
- A Luca non gli telefono più
- A Luca non telefono più.
 Lucia ha cenato con Giulia.
- Con Giulia (ci) ha cenato Lucia.
- Con Giulia ha cenato Lucia.
 Stavolta non ti faccio questo favore
- Questo favore, stavolta non te lo faccio.
- Questo favore stavolta non ti faccio.
 Marco ha comprato una nuova auto.
- Una nuova auto l’ha comprata Marco.
- *Una nuova auto ha comprato Marco.
 Domani vado a Roma.
- A Roma, vado domani.
- A Roma, ci vado domani.
 Vogliono tutti bene a Giulia.
- A Giulia, vogliono tutti bene.
- A Giulia, le vogliono tutti bene.
 Stasera non ho voglia di pizza
- Stasera non ho voglia di uscire a cena
 Di pizza stasera non (ne) ho voglia
- Di uscire a cena stasera non (ne) ho voglia
 Stasera non vado al cinema
- Stasera non vado a comprarti il pane
 Al cinema stasera non (ci) vado
- A comprarti il pane stasera non (ci) vado

Il tema sospeso (nominativus pendens)


 Struttura ancora più marcata
 Giorgio, io non conosco nessuno così brillante.
- Io non conosco nessuno così brillante come Giorgio.
 La libreria, ci sono entrati tutti i volumi senza problemi. -> manca “nella”
- Tutti i volumi sono entrati senza problemi nella libreria.
 Te, ti hanno riso in faccia tutti.
- Tutti ti hanno riso in faccia.
 Non parli più ad Anna (®standard)
- Anna, non le parlo più (®tema sospeso)
- Ad Anna, non (le) parlo più (®dislocazione a sinistra)
 Andrea parla molto bene di Ginevra.
- Ginevra, Andrea ne parla molto bene. (®tema sospeso)
- Di Ginevra, Andrea (ne) parla molto bene. (®dislocazione a sinistra)

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 Giovanna, Andrea ne parla molto bene.
- Giovanna, Andrea parla molto bene di lei.
- Giovanna, Andrea parla molto bene di questa persona.
- Giovanna, Andrea parla molto male di sua sorella.

Differenza tra la dislocazione e il tema sospeso: Si perde l’introduttore sintattico e la ripresa


pronominale è obbligatoria sempre e comunque altrimenti non capiamo più il ruolo nella frase

La dislocazione a destra
 Molto frequente nel parlato, nei dialoghi, costruzione informale
 Prima un pronome anticipa il complemento

Esempi
 Non bevo il vino
- Non lo bevo, il vino
 Dove hai parcheggiato la macchina?
- Dove l’hai parcheggiata, la macchina?
 Giulia compra il latte.
- Lo compra Giulia, il latte
 Non vado a scuola.
- Non ci vado, a scuola.

La frase scissa
 Molto comune in francese, meno in italiano
 Scissa perché viene costruita in due parti precise

Esempi
 È Giorgio che sta gridando
- Erano Giorgio e Luca che gridavano
 È Giorgio che sta gridando
- Qualcuno sta gridando (informazione conosciuta, sullo sfondo)
- Quel qualcuno è Giorgio (informazione nuova, saliente)
 Frase che va a cambiare l’organizzazione, qui l’elemento focale è Giorgio
- non si può usare questa frase se non è cosa nota quello che sta nella seconda parte della
frase (comment) -> molto distinto rispetto alle altre costruzioni

La progressione dei Topic (o progressione tematica)


 Come i topic dialogano tra loro all’interno del testo
 Progressione con Topic costante
- 1. Noitopic eravamo, al momento dell’invasione del Belgio, spaventati ma ancora fiduciosi
che l’avanzata tedesca si fermasse; 2. e la sera [Noi]topic ascoltavamo la radio francese,
sempre sperando in qualche notizia rassicurante. 3. [Noi]topic Ci angosciavamo a misura che i
tedeschi avanzavano. (es. mod. da Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Torino, Einaudi, 1963)
- 3 enunciati con lo stesso Topic
- si parla di topic costante quando si riprende il topic dell’enunciato precedente (molto
frequente nel discorso narrativo, racconto di eventi con un personaggio al centro)
 La progressione con Topic lineare
- 1. Alberto(tipic) ebbe un trasferimento in un luogo di confino più al Nord (comment). 2. Il

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trasferimento al Nord (topic) era considerato una buona cosa […] (es. mod. da Natalia
Ginzburg, Lessico famigliare, Torino, Einaudi, 1963)
- si parla di topic lineare quando faccio diventare topic il comment della frase precedente
- si mette come comment un elemento importante perché si ha voglia di parlare di questa cosa
(molto frequente)
 La progressione con Topic globale
- 1. /I raggi del sole che giungono sui monti/topic sono più caldi dei raggi di sole che arrivano in
pianura./Comment 2. Ciò/Topic è noto a tutti coloro che sono stati in montagna e che si sono
scottati la pelle malgrado le temperature molto basse/Comment (es. da Ferrari/Zampese 2000:
345).
- incapsulatori anaforici
- con il ciò dell’enunciato 2 si ingloba sia il topic che l’enunciato della frase precedente, si
richiama il fenomeno nel suo complesso, movimento anaforico

Le realizzazioni all’interno dei testi


 Nei testi le cose si incrociano, si hanno più topic, riprese di vario genere e a distanza
 1. Mia nonnatopic era da giovane, a suo dire, bellissima, la seconda bella ragazza di Pisa; 2. la
prima era una certa Virginia Del Vecchio, sua amica. 3. Venne a Pisa un certo signor Segrè, e
chiese di conoscere la più bella ragazza di Pisa, per chiederla in matrimonio. 4. Virginia non
accettò di sposarlo. 5. Gli presentarono allora mia nonna.comment 6. Ma mia nonnatopic lo
rifiutò, dicendo che lei non prendeva “gli avanzi di Virginia”. (Natalia Ginzburg, Lessico
famigliare, Torino, Einaudi, 1963, p. 9)
- articolazione topic-comment complessa, con vari incroci
- ripresa di un topic che non è immediatamente accostato (nel 5. Mia nonna si attacca al topic
dell’enunciato 1. E diventa comment mentre in 6. Diventa di nuovo topic)
- 3. Organizzata per raccontare qualcosa, non c’è un soggetto topic sottointeso ma si tratta di
una frase senza topic
 1. Venne a trovarci Pavesecomment. 2. [Noi]topic Lotopic salutammo con l’idea che per un
pezzo non l’avremmo più rivisto. 3. Pavesetopic odiava gli addii. 4. Nell’andarsene
[Pavese]topic salutò come sempre, porgendo appena due dita della sua mano scontrosa. 5.
Questo ricordotopic mi è rimasto impresso nella mente. (es. mod. da Natalia Ginzburg, Lessico
famigliare, Torino, Einaudi, 1963)

Lezione 10: La dimensione enunciativa


 O enunciativo polifonica

Il discorso riportato
 Serve a connotare il personaggio, quando esprime dei contenuti mette in risalto degli stati
d’animo ecc.
 Ferma il racconto -> ma non è vero, nel dialogo avvengono i colpi di scena, risolutivo per la
parte narrativa
- strumento per ribaltare la situazione, inserimento di elementi narrativi

Funzioni del discorso riportato


 Rendere verosimile la parte linguistica, esprimersi in modo che si capisca come parlano i
personaggi (lingua regionale, …)

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 Alcuni narratori invece impiegano una lingua standard uniforme per tutti i personaggi (senza
differenze di età, regionalismi, …) senza dare colore alla narratura
 Ottimo strumento di marketing: argomento d’autore
- quando voglio dimostrare che la mia tesi è valida si fa leva su un esperto del settore che
condivide la stessa idea
- mettere un discorso riportato consente di appoggiare fortemente la nostra posizione
 Deresponsabilizzarsi
- strategia della politica
- strumentalizzazione e decontestualizzazione
- si chiama in causa la parola di altri per costruire la propria argomentazione

Verosomiglianza linguistica
 Pennacchi
- base di italiano standard che narra la storia, ma nei dialoghi entra il dialetto locale (nord
italia)
- cambia il lessico e la struttura delle frasi
- «I me gà ciapà, i me gà ciapà» faceva zio Iseo e poi: «Am mòro, am mòro, pènsaghe ti a mè
fiòi». E zio Pericle lo ha trascinato al coperto, dietro una camionetta rovesciata, e gli ha messo
un tampone sulla ferita mentre gli altri continuavano a andare e tutto intorno erano scoppi e
fumi e urla, e zio Iseo insisteva: «Non star lasiàrme solo, resta qui». (Antonio Pennacchi,
Canale Mussolini, Milano, Mondadori, 2010)
 – Baroncini, bella, come va in famiglia? A Livorno si usa dire «bella» a chiunque abbia meno di
sessant’anni, una forma di ottimismo causata dall’abbondanza di iodio […] – Non mi ricordo, te
hai bambini? – chiese. – La scheda tua non la trovo. (Alice Cappagli, Niente caffè per Spinoza,
Torino, Einaudi, 2019)
- tentativo di essere verosimile in mancanza di un dialetto locale
- discorso molto informale anche fra sconosciuti, come è tipico di Livorno
- costruzioni oraleggianti

Italiano standard
 Argomento d’autore
- La scelta vegetariana è la più equilibrata per il nostro organismo. Del resto, non sono certo
solo io a dirlo. “Non bisogna mangiare carne: moltiplica a dismisura il rischio di tumore” ha
detto a più riprese, e ribadito in intervista, Umberto Veronesi, il celebre oncologo.
 Deresponsabilizzazione
- La situazione politica oggi è “paralizzata”. Questo, in ogni caso, il punto di vista del capo dello
Stato. E se è così, l’unica soluzione - mi pare - sta nel tornare al voto.

Tecniche di discorso riportato


 Discorso diretto: strategia di citazione per riproduzione
- es: Porse una borsa a Mario e gli disse: «Ok. Mi hai convinto. Ma queste cose a Matteo devi
dargliele prima di domani!»
- cambiano tutte le coordinate del testo
- i segni che aprono e chiudono il discorso servono a evidenziare che stanno cambiando le
regole
- centro deittico dell’enunciazione (ego hic nunc origo): punto di riferimento che ci fa capire chi
è l’io e cosa è l’ora

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- elementi deittici in cui abbiamo una parte di significato che non è completa e viene
completata da altri elementi
 Discorso indiretto: strategia di citazione per descrizione
- si racconta quello che è stato detto senza ripeterlo
- Giulio gli chiese: “Che cosa hai detto?” -> Giulio gli chiese che cosa avesse detto
- il discorso diventa una subordinata argomentale oggettiva (o delle interrogative indirette)
- viene cancellato il centro deittico dell’enunciazione, tutti viene riportato alle coordinate della
narrazione -> compattare il discorso riportato
 Discorso indiretto libero:
- Durante la riunione c’è stata l’ennesima scenata di Giovanni. E non ne poteva più, e col
cavolo che lo avremmo rivisto alle nostre riunioni, era stufo di sopportare questo clima.
Allora lì Lia si è arrabbiata, ah, era proprio un bel presuntuoso. Ma chi si credeva di essere!
Alla fine il direttore ha preso la parola e ha chiesto a entrambi di smettere di gridare e di
tornare a lavorare sul progetto in armonia.
- forma del discorso indiretto, riferimenti alla 3 persona, nessun segno che ci estrae dal testo
- registro e forma bassi, informali (espressioni del gergo), quando noi raccontiamo un discorso
lo facciamo in italiano standard eliminando molte parti
- punteggiatura: punti esclamativi, interrogativi che restituiscono l’espressività del parlato
- formula ibrida tra l’indiretto standard e una realizzazione che fa entrare una parte del
discorso diretto
Padron ‘Ntoni allora era corso dai pezzi grossi del paese, che son quelli che possono aiutarci.
(G. Verga, I Malavoglia) -> cambia il tempo verbale e il soggetto, nel discorso indiretto tutto è
alla 3 persona
- perché usare il discorso indiretto libero: Volontà di avere un narratore esterno che non
prende posizione, narrazione in 3 persona, farla raccontare attraverso un artificio che mi fa
avere un colorito del vero personaggio, permette di entrare dentro al peronaggio ma di farlo
con un apparente narrazione esterna
 Discorso diretto libero:
- categoria molto recente
- forme linguistiche del discorso diretto (campo deittico con i pronomi) inserito dentro al testo
senza nessun tipo di segnale grafico (a volte messo in corsivo)
- es: Allora dico ok, andiamo in Vaticano, vedrai che bello e che immensa quella basilica, una
cosa stupenda eppoi saliremo in alto e ci cucchiamo tutta Roma d’un colpo, dai, però facciamo
in fretta, abbiamo poche ore prima dell’ultimo treno valido per la caserma di Orvieto (Pier
Vittorio Tondelli, Pao Pao, in Opere. Romanzi, teatro, racconti, Milano, Bompiani, 2000, p. 212)
- sfruttata per il monologo interiore

Incroci di forme di discorso riportato


 Ricerca di risolvere la polifonia del testo per andare a creare delle gerarchie
 Strategia molto recente
 Inserimento del monologo interiore (in corsivo), dei dialoghi

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