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Il testo
Il testo è l’unità fondamentale della comunicazione linguistica
Si definisce
- in base alla sua unità semantica concettuale (la struttura semantica ha il suo
riflesso nella superficie linguistica).
- per la sua natura funzionale: è realizzato per uno scopo comunicativo globale
- si basa su un codice linguistico e orale che una comunità di individui conosce,
si tramanda e usa per formare una rete di legami grammaticali e semantici.
Sostanza semantica del testo: l’insieme di concetti collegati che rappresentano un
«pezzo di mondo» (reale, immaginario, negato ecc.) riuniti per raggiungere un
particolare obiettivo comunicativo: informare, spiegare, proibire ecc.
Questa rete di collegamenti si estende sia all’interno del testo stesso sia verso
l’esterno. Il testo verbale è dunque l’esito dell’interazione delle parole in relazione a
queste due dimensioni fondamentali:
1. Il contesto, cioè l’insieme di circostanze, linguistiche ed extralinguistiche, in
cui si verifica l’atto comunicativo (le informazioni date dalle parole, la
struttura sintattica)
2. Il cotesto, vale a dire l’insieme di parole che precedono o seguono un’altra
parola in uno stesso testo e nella stessa conversazione (il contesto, chi scrive, il
destinatario, la situazione comunicativa Legami di significato)
Ogni testo si basa su alcune regole elementari di cooperazione chiamate massime
conversazionali:
- Dire cose vere (o che almeno si ritengono tali: massima della qualità) e
pertinenti all’argomento del discorso (massima della relazione) e dirle in modo
esaustivo (massima della qualità) e chiaro (massima del modo).
Però nella quotidianità queste quattro massime non sono sempre rispettate. Ecco
perché il primo requisito di un testo non è tanto la coesione, cioè il rispetto delle
regole grammaticali e la capacità di saperlo usare adeguatamente all’interno di un
testo, ma la coerenza, che si realizza quando l’unione delle parti tra loro cioè parole,
frasi, periodi ecc. non dà mai luogo a contraddizioni, ambiguità o contrasti di senso
anche lievi: la concatenazione delle informazioni all’interno di un testo dev’essere
ininterrotta, fluente e progressiva per permettere che il discorso proceda in modo
chiaro e possa passare di argomento in argomento realizzando uno scambio
comunicativo utile ed efficace.
Il testo: la coerenza
Coerenza: quando si produce un testo o anche quando lo si interpreta, le
informazioni all’interno di esso sono legate tra loro secondo relazioni di senso e
significato, cioè relazioni logico semantiche che possono manifestarsi in modo
esplicito oppure in modo implicito. La compresenza di questi due fattori è una
caratteristica di ogni lingua naturale, cioè di ogni lingua usata abitualmente degli
individui di una società. Tuttavia, l’equilibrio tra le due componenti può variare: lo
strato implicito è assolutamente comune nella conversazione di tutti giorni ma è
evitato nei linguaggi specialistici ed è completamente esclusa nei linguaggi
formalizzati. La coerenza del testo è data dalla continuità di senso, vale a dire dalla
corretta concatenazione logica tra gli eventi rappresentati. Alla continuità di senso
contribuisce in misura notevole la continuità referenziale o tematica, cioè l’insieme
delle modalità lessicali e grammaticali con cui gli oggetti del discorso sono presentati
nel corso del testo. A far sì che il testo sia coerente concorrono le strutture
linguistiche da più punti di vista: il rapporto tra le informazioni esplicite ed implicite,
la deissi, la coesione, la continuità e la progressione tematica e infine l’uso dei
connettivi.
1. Si ha con la presenza (il riconoscimento da parte del destinatario) di una
globale unità di senso
2. È un principio costitutivo: guida l’attività interpretativa del ricevente
3. Si manifesta nella connessione logico-semantica tra le parti:
4. unitarietà (continuità: stabilità e persistenza del tema; progressione: ogni
enunciato deve modificare o accrescere l’informazione complessiva)
5. non contraddittorietà
L’individuazione della coerenza presuppone il possesso di competenze testuali
specifiche:
1. instaurare relazioni tra le parti sulla base di schemi cognitivi globali
2. integrare il senso degli enunciati connettendo il detto al non detto
3. riconoscere il tipo di testo
4. Si stabilisce così un sistema di attese fondato sulle conoscenze linguistiche
sociolinguistiche-pragmatiche
Considerazioni:
Quanto alla categoria dei connettivi logico semantici si può notare che questa
funzione può essere svolta da avverbi, congiunzioni, preposizioni ma anche da
locuzioni avverbiali, congiuntive o preposizionali eccetera. In questo caso il
sostantivo funge da coesivo lessicale rispetto all’elemento introdotto e rende
lessicalmente esplicito il tipo di relazioni logico semantiche tra i due elementi che
esso connette:
- agente
- strumento/mezzo
- causa effetto
- conseguenza
- fine
- relazione a
- vantaggio/svantaggio.
Tre connettivi retorico-testuali possiamo ricordare alcuni avverbi temporali che
fungono da deittici testuali: ora qui.
Per quel che riguarda la categoria dei connettivi pragmatici si possono individuare
quattro funzioni:
- funzione interazionale presa dal turno di parola, controllo della comprensione,
segnali di accordo disaccordo, di sorpresa.
- funziona epistemica specificazione della fonte delle informazioni.
- funzione metalinguisticamente consente ogni lingua di descrivere se stesso.
- funzione modalizattrice ne fanno l’espressione di mitigazione cioè di
attenuazione della forza dell’enunciato.
(isotopia)
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ordito
Collegamenti linguistici
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