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Linguistica descrittiva e storica

 Appello: maggio
 E-mail: valentina.piunno@unibg.it
 Ricevimento in presenza: 10-11, via Donizetti 3, aula 104
 E-mail: nome e cognome, matricola, nome del corso, data esame

Libri di testo obbligatori


 “Linguistica generale”, Giovanni Gobber – Moreno Morani (capitoli 1-6, 9, 11)
 “Nuovi fondamenti di linguistica”, Raffaele Simone (capitoli 9, 13, 14), edizione 2013 o successiva
 “Linguistica diacronica: la prospettiva tipologica”, Maria Napoli (capitoli 1, 2)

Libri di testo consigliati


 “Breve dizionario di linguistica”, Federica Casadei (Carocci)

Contenuti
 Concetti di base di linguistica
 Il linguaggio e la comunicazione verbale
 Le strutture della lingua
 Nozioni di base di fonetica e fonologia
 Nozioni di base di morfologia e sulla formazione delle parole
 Nozioni di base sulla struttura e la semantica del lessico
 La sintassi
 La pragmatica (ciò che si vuole comunicare con le parole)
 La linguistica testuale
 Dimensioni di variazione delle lingue (mezzi utilizzati, origini, dialetti…)
 La tipologia linguistica (confrontare lingue diverse per identificare strutture comuni)
 Profilo storico delle lingue
 La linguistica diacronica ed il cambiamento linguistico

Materiali su Moodle: corso 13217

Esame: due parti = prova scritta: un’ora (domande chiuse, risposta multipla, esercizi) e prova orale

Lezione 1 (capitolo 1, “Linguistica generale”)

Linguistica
La linguistica è la disciplina che studia le lingue in maniera scientifica (lingue e linguaggio, due termini con
differenti accezioni). L’applicazione del metodo scientifico (osservazione, ipotesi e sviluppo teorico) permette di
comparare la linguistica con altre scienze. In particolare, il linguista analizza un preciso fenomeno linguistico,
produce ipotesi riguardanti tale fenomeno ed infine elabora una teoria.

Linguistica generale
 Proprietà generali delle lingue identificabili nelle diverse lingue del mondo (somiglianze e differenze
fra lingue o gruppi di lingue).
 Lo studioso di linguistica generale formula ipotesi sull’organizzazione e sul funzionamento delle lingue,
sulle loro parentele, sulle dinamiche del mutamento linguistico.
 Comprendiamo anche la lingua dei segni, riconosciuta al pari di quelle parlate.
 Tutte le lingue, riconosciute o meno, sono oggetto di studio della linguistica (comprese anche le lingue
che non sono più parlate).
 Il linguista ha l’obiettivo di capire la natura generale del linguaggio, anche se l’analisi parte da un
singolo idioma; carpisce le differenze tra il linguaggio umano e gli altri sistemi di comunicazione, trova
le caratteristiche universali delle lingue di tutto il mondo, studia i meccanismi alla base del
funzionamento delle lingue ed individua eventuali convenzioni riguardanti le regole della lingua?
In che senso la lingua è oggetto di studio della linguistica?
 Nelle scienze: oggetto reale vs oggetto formale
 Nella linguistica: oggetto reale = insieme dei dati empirici ai quali facciamo riferimento per analizzare
un certo tipo di fenomeno (es.: come vengono creati i plurali in inglese?); oggetto formale = l’aspetto
astratto di una lingua, la quale assume configurazioni diverse a seconda degli interessi specifici e delle
domande che la linguistica si propone; l’oggetto formale è ciò che si estrae, ciò che si estrapola dallo
studio dell’oggetto reale.

Il fenomeno linguistico
L’oralità precede la scrittura (si stima che solo un centinaio delle lingue presenti in tutto il mondo siano anche
scritte, capaci quindi di produrre letteratura). Il sistema di scrittura è nato per archiviare, conservare e
diffondere documenti utili alla comunità (es.: leggi, testi religiosi). Intesti scritti seguono precise regole per
redigere e leggere le produzioni scritte: da qui nasce la grammatica come complesso di norme alle quali
bisogna attenersi per poter parlare fluentemente una determinata lingua.

Rapporto fra linguistica e grammatica


La linguistica studia l’uso della lingua, la grammatica studia l’uso appropriato della lingua. La linguistica è una
disciplina descrittiva, in quanto descrive l’uso che i parlanti fanno della lingua; descrive i fenomeni per quello
che sono, senza la pretesa di spiegare l’utilizzo corretto della lingua (non è una disciplina prescrittiva, come
invece la grammatica). Gli errori, nella linguistica, se ripetuti costantemente, sono anch’essi oggetti di studio
della linguistica, in quanto rappresentano il modo in cui la lingua cambia e si evolve.

Esempi: mi hai fatto convincere di una cosa che io prima non ero convinto (che = di cui);
se lo sapevo, non ci venivo.

Errori sotto l’aspetto grammaticale, ma che per la linguistica rappresentano variabili che
caratterizzano alcune fasi della lingua o alcuni parlanti.

Gli errori considerati tali anche dalla linguistica sono i cosiddetti errori agrammaticali, ossia errori che
contravvengono alle strutture della lingua.

Esempio: io non so —> so io non

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