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A. A. 2010 / 2011
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
(giorgio.arcodia@unimib.it)
Nel corso saranno introdotte le nozioni di base della linguistica e la sua metodologia di
ricerca; saranno fornite le coordinate essenziali relative alle principali articolazioni della
disciplina. Gli studenti apprenderanno le nozioni di base della linguistica, nei campi
rilevanti della fonetica e fonologia, morfologia, sintassi e semantica. Inoltre, saranno
apprese le nozioni necessarie per avere accesso alla vasta bibliografia della ricerca
linguistica.
Sarà proposto un approfondimento sul tema dell’acquisizione di lingue seconde.
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Bibliografia:
Basile, Grazia, Casadei, Federica, Lorenzetti, Luca, Schirru, Giancarlo & Thornton, Anna
M. (2010), Linguistica generale, Roma, Carocci (ESCLUSI i parr. 4.6, 5.1, 6.2 del cap.
4, 2.2, 2.3, 3.3 del cap. 6, 3.5, 4.3, 4.4, 4.5, 4.6, 4.7, 4.8 del cap. 7, i parr. 3, 3.1, 3.2 del
cap. 8, i parr. 5, 6, 8 del cap. 9, il par. 5 del cap. 10).
Banfi, Emanuele & Grandi, Nicola (2003), Lingue d’Europa, Roma, Carocci (capp. 1 e 2,
3.1, 3.1.1, 3.2.2, 3.2.2.1, 3.2.2.2 + un paragrafo a scelta dai capitoli 3, 4 o 5).
→ L'esame consiste di una prova scritta obbligatoria; i candidati che superano la prova
scritta con la piena sufficienza (almeno 18/30) potranno convalidare il voto ottenuto o, se
desiderano, possono sostenere un colloquio integrativo.
Gli studenti che totalizzano tra i 15 e i 17 punti nella prova scritta devono
necessariamente sostenere anche la prova orale. Gli studenti che totalizzano meno di 15
punti nella prova scritta sono respinti.
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(7) Fonetica I.
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(10) Fonologia I.
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Disciplina che studia il linguaggio e le lingue storico-naturali in tutti i loro aspetti (…).
(Dizionario italiano Sabatini Coletti)
(...) la linguistica studia il funzionamento dei sistemi linguistici come fine, e non come
mezzo per fare altro.
(Basile, G. et al., 2010, Linguistica Generale, Roma, Carocci)
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“(…) essendo il linguaggio uno dei principali prodotti della mente umana, il suo studio
finisce per illuminare il funzionamento del pensiero e della mente.”
(Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza)
“(…) la ricerca linguistica rivela come, sottostanti alla immensa varietà delle lingue, sia
possibile ritrovare alcuni meccanismi costanti, alcune invarianti, che nel loro complesso
gioco organizzano l’intero organismo delle lingue.”
(Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza)
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“Le lingue, però, non sono osservabili direttamente. I dati del linguista non sono le lingue,
bensì da una parte i loro prodotti, cioè i testi, orali o scritti; dall’altra, i giudizi che i
parlanti danno su questi testi.
Per quel che riguarda i testi, va detto che in lingustica s’intende per testo una classe
amplissima di oggetti. Testi detti o scritti in qualsiasi lingua, antica o moderna, morta o
vivente, nazionale o dialettale, cólta o popolare, dall’Iliade al più umile graffito, dal
primo balbettio di un bambino al discorso del migliore oratore, tutto ciò costituisce (...) la
materia della linguistica.”
(Basile, G. et al., 2010, Linguistica Generale, Roma, Carocci)
→ livelli di analisi:
fonetico-fonologico ( i suoni delle lingue)
morfologico (la struttura e la formazione delle parole)
sintattico (la combinazione delle parole)
semantico (il significato di parole e frasi)
pragmatico (l’uso di parole e frasi)
lessicale
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Perché ‘studio scientifico’: prevede la formulazione di ipotesi generali per rendere conto
di fatti particolari; tali ipotesi devono essere verificabili (fondate su esperimenti ripetibili).
Disciplina descrittiva (non ‘normativa’): la linguistica è una disciplina che mira alla
descrizione e alla spiegazione, ma non alla prescrizione (vs. grammatiche normative)
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Linguistica generale: disciplina che si occupa della descrizione dei principi operativi del
linguaggio umano e delle lingue e della formulazione di teorie generali su di queste.
Linguistica applicata: disciplina che si occupa dell’applicazione delle teorie e dei metodi
della linguistica ad altre aree, come, ad esempio, la didattica delle lingue.
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1. Il linguaggio umano
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Il linguaggio umano, però, si distingue da tutti gli altri per una serie di caratteristiche:
(1) è discreto (o ‘digitale’) e non continuo (o ‘analogico’); i suoi elementi sono distinti,
hanno limiti ben definiti.
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Danza dell’addome: l’ape percorre una linea retta dimenando l’addome, poi rientra con
un’evoluzione circolare e riparte → codice continuo / analogico, più aumenta il numero
dei giri compiuti (ogni 15 sec.), minore è la distanza espressa; ogni rotazione dell’asse
centrale della forma di otto corrisponde analogicamente ad una diversa posizione del
giacimento di cibo.
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Ess.: suoni [r], [a], [s], [i] → rasi, arsi, risa (costruite a partire dalle stesse unità, ma con
significati diversi)
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Danza circolare: se il giacimento di cibo si trova entro i 50 metri circa di distanza, l’ape
compie una danza circolare, girando in circolo per poi ripetere la rotazione nella
direzione inversa → messaggio: “cercate nelle vicinanze dell’alveare”
→ il segnale non può essere suddiviso in elementi più piccoli, privi di significato,
acquista significato solo nel complesso.
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(3) è un codice aperto, può arricchirsi di nuovi segni; le lingue storico-naturali possono
arricchire il lessico con nuove parole illimitatamente; i sistemi di comunicazione animale
sono generalmente costituiti da un numero finito (e chiuso) di segni.
(4) è un codice dotato di ricorsività; vi sono regole ricorsive, ovvero regole che si
possono applicare al risultato di una precedente applicazione della regola stessa. Ciò
permette di creare frasi di lunghezza (teoricamente!!) infinita, mentre i sistemi di
comunicazione delle altre specie animali sono privi di ricorsività.
→ è possibile istruire dei primati a comunicare con forme di linguaggio umano (ad es., la
lingua dei segni) questi, però, non produrranno mai frasi complesse.
Ess.:
Maria mi ha colpito
I ragazzi dicono che Maria mi ha colpito
I vicini credono che i ragazzi dicano che Maria mi ha colpito
…
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Giorgio corre
Giorgio corre e grida
Giorgio corre e grida e inciampa
…
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(5) il linguaggio umano è dipendente dalla struttura: non è rilevante solo l’ordine
lineare degli elementi, ma le relazioni strutturali tra i costituenti della frase.
Ess.:
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→ facoltà unica della specie umana; gli altri animali hanno la capacità di sviluppare
sistemi di comunicazione, ma con caratteristiche diverse.
Lingua: una forma di linguaggio umano specifica di una comunità; “ciascuno dei sistemi
simbolici, propri della specie umana ma diversi da comunità a comunità e in qualche
misura anche da individuo a individuo, trasmessi per via culturale e non ereditati
biologicamente, basati su simboli vocali o, in casi particolari, su simboli gestuali,
attraverso i quali gli appartenenti alle società unmane conoscono la realtà, la
categorizzano, sviluppano pensieri articolati, comunicano le proprie conoscenze e i propri
pensieri.”
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(1) è congenito (o innato); la facoltà del linguaggio non viene appresa, fa parte del
patrimonio genetico dell’individuo e lo dispone all’apprendimento di una o più lingue
(storico-naturali).
(4) è universale; la facoltà del linguaggio è ugualmente presente in tutti gli esseri umani;
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