Livelli di analisi:
• Fonologia/fonetica “suoni”
• Morfologia “forme”
• Sintassi “ordine”
• Semantica “significato”
Linguaggio Lingua
1
• Prequisito per le lingue, congenito • Modo concreto e storicamente
• Universale determinato in cui si manifesta la facoltà
• Potenziale e capacità del linguaggio
• Astrazione scientifica • Varia in base a condizionamenti
ambientali, sociali e culturali,
mutevole
• Realizzazione del linguaggio.
Comunicazione :
1. Decisione
2. Espressione
3. Controllo
2
1.2. LEZIONE 2: SONO IN GRADO DI ...
• Spiegare quante lingue esistono e quali sono le difficoltà di quantificazioni del genere
Circa 7151
Dipende dal concetto di definizione che diamo problema nel conteggio = definizione di “lingua”.
Sono lingue assestanti, dialetti che non si sono trasformati in una lingua standard.
Classificazione genealogica : 142 famiglie linguistiche e 6 famiglie maggiori (da sapere per l’esame,
anche il significato, ma non un elenco)
o Indo-europea
o Afroasiatiche
o Niger-kordofoniane
o Austronesiane
o Sino-tibetane
o Lingue trans-Nuova Guinea
Proto-indoeuropeo : nell’88’ hanno cercato una lingua antenata comune cercando le somiglianze tra
le lingue. Non abbiamo testimonianze dell’esistenza di questa lingua, qualcosa di ipotetico.
Lingua ipotetica “ri-costruita” a partire dalle lingue discndenti, non documentata direttamente.
o Collocata nel sud della Russia 4000 B.C. ipotesi abbastanza vecchia.
Ibero-romanzo:
portoghese (e gallego)
spagnolo (castigliano)
catalano
Gallo-romanzo:
francese
3
francoprovenzale
provenzale/occitano
Romanzo-alpino:
retoromanzo, friulano, ladino
Italo-romanzo:
italiano
sardo
Balcano-romanzo
dalmatico (estinto)
romeno
Ci sono zone che erano sotto l’impero romano ma che non hanno continuato la tradizione del latino. Il
romanzo però in certe zone continua
1. Romania continua
2. Romania submersa
3. Romania nova
4
Circa 12 domande
1-3 = parte introduttiva
Fonologia 2
Morfologia 2
Sintassi 2
Idea vaga del numero di lingue : definizione stessa come lingua, come possiamo classificarle
(avevamo visto la classificazione in famiglie, poi indo poi romanze, la tipologia che si basa sui
caratteri della morfologia = alla fine di ogni livello possiamo classificare le lingue secondo parametri)
Non chiede niente sulle lingue slave MA quelle romanze sì !! saperle elencare e classificare.
Termine romani e i diversi stadi !
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1.3. LEZIONE 3: SONO IN GRADO DI ...
Significato Significante
Idea mentale della sedia Idea del suono
o “Idea di sedia” o Idea del suono : s+e+d+i+a
o A questa espessione associo un
contenuto = un significato.
o Il significato non è materiale ma
mentale, cioè sta nella mia testa.
o Il significato tavolo è applicabile a più
“tavoli oggetto”, niente di reale concreto
ma esiste nella mia mente.
Criteri fondamentali :intenzionalità e motivazione, ovvero il grado di rapporto naturale tra le due facce
del segno, significante e significato.
Indici :
o index dal latino mostro qulacosa
o che cos’è ? un legame naturale. Io non conosco una convenzione che collega il fumo al fuoco
ma una conoscenza naturale. Non è stata una decisione personale.
o Causa che porta alla consizione scatenate
o Intenzionalità non c’è il fumo non vuole communicarmi niente.
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o Abbiamo una conoscenza naturale = si sa come interpretare questo fuoco.
o Rapporto naturale
Segnali :
o Sbadiglio : può essere volontario.
Icone :
o Meno naturale. Intenzione di volere communicare qualcosa.
o Disegnini : riproduce proprietà
Simboli :
o Più astratto
o Se non si conoscono prima è complicato
o Certi simboli valgono per tutte le civiltà altri dipende dalla cultura e quindi non universali
Segni :
o Sono intenzioali
o Arbitrario e non motivato nella natura
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1. L’ARBITRARIETÀ DEI SEGNI
o Non c’è un motivo logico o naturale perché a un certo significante si associ un certo
significato –> pura convenzione
o Una prova fondamentale ?
o It. Sedia, franc. Chaise, ted. Stuhl
o La sedia vs. der Stuhl
o L’arbitrarietà si manifesta a più livelli :
o Nel legame tra significato e significante;
o E ogni lingua dà una propria “forma” alla “sostanza”
Alcune eccezioni
o Le onomatopee: motivazione iconica, ma variano da
lingua a lingua arbitrarietà parziale
o Bau bau, maio, abbaiare e miagolare
o Tintinnio, sussurrare
o Gli ideofoni: espressioni imitative o interiezioni
descrittive che designano fenomeni naturali o azioni, frequentemente usate nei fumetti.
o Boom/bum = grande fragore
o Zac = taglio netto
o Gluglu = trangugiare acqua
o Il principio di iconismo: anche nella grammatica esistono meccanismi iconici, quindi
motivati. Es: formazione del plurale attraverso l’aggiunta di materiale alla forma del singolare.
o Inglese : child – children
o Francese : enfant – enfants
2 LA DOPPIA ARTICOLAZIONE
Proprietà cardine del linguaggio verbale umano
Significante articolato a due livelli diversi
o Le unità di prima articolazione sono le parti minime significative di una parola
(morfemi)
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o Le unità di seconda articolazione sono i singoli suoni distintivi (fonemi)
3 ONNIPOTENZA SEMANTICA
o Con la lingua possiamo dare un’espressione a qualsiasi contenuto si può parlare di “tutto”.
o Presente, passato, futuro, sogni, bugie
4 PLURIFUNZIONALITÀ
o Con il mio parlare eseguo azioni : la lingua può essere usata per diversi scopi:
o Esprimere un pensiero
o Trasmettere emozioni
o Istaurare, mantenere, regolare ecc. attività e rapporti sociali
o Creare mondi possibili
5 LA TRASPONIBILITÀ DI MEZZO
o Tutto quello che articolo oralmente
o Il significante dei signi linguistici può essere trasmesso o relaizzato attraversi diversi mezzi.
o Canale fonico-acustico mezzo: aria
o Canale visivo-grafico mezzo: luce
o Ogni messaggio scritto è transponibile in un messaggio parlato e viceversa.
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Linearità Discretezza
o Il significante viene prodotto, si realizza o I segni linguistici sono discreti.
e si sviluppa in successione nel tempo o La differenza fra le unità della lingua è
e/o nello spazio. assoluta e non relativa
o La decodificazione del segno può o C’è un confine preciso fra un elemento e
avvenire solo dopo che sono stati l’altro sono distinti e separabili.
attualizzati l’uno dopo l’altro tutti gli (ratto e gatto).
elementi che lo costituiscono.
8 PRODUTTIVITÀ
Con la lingua…
- posso creare nuovi messaggi (mai prodotti prima)
- posso parlare di cose nuove (mai sperimentate prima)
- e di cose inesistenti
9 EQUIVOCITÀ
La lingua presenta corrispondenze non biunivoche fra significato e significante.
• Un significante = PIÙ singificanti
o Riso: “cereale” // “atto di ridere” (omonimia)
• Un significato = più significati
o “viso”, “volto” “faccia” (sinonimia)
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1.4. LEZIONE 4: SONO IN GRADO DI ...
• Descrivere in maniera dettagliata le dicotomie introdotte da Saussure
Le dicotomie di Saussure:
1. DIACRONIA E SINCRONIA
- Due tipi di rapporti con il tempo
- Diacronia: lo sviluppo di una lingua nel tempo
o Il film : diacronia
- Sincronia: la lingua in un determinato periodo (descrizione)
o La foto : sincronia
2. LANGUE E PAROLE
Langage Langue Parole
• Facoltà di linguaggio, • Sistema astratto di regole • Il singolo parlante dispone
caratteristica della specia e segni linguistici dell’insieme di segni e opera
umana. “progetto di costruzione” una scelta per esprimere un
• Innata per la realizzazione della pensiero.
• Dominio al quale si applica parole. • Attivazione del sistema
la dicotomia langue-parole • “Dizionario” contenente linguistico mediante
segni e regole in possesso l’individuo.
collettivo di una comunità • Rende possibile lo studio
linguistica della langue.
(sovraindividuare)
• Si fonda su una
convenzione sociale
• Facoltà passiva
• Requisito indispensabile per
la parole
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3. PARADIGMATICO E SINTAGMATICO
• La lingua è un sistema
• Gli elementi sono in relazione tra di loro e si definiscono in base a queste relazioni. Si sceglie
selezionando all’interno di un ‘bagaglio di possibilità’
• Ogni elemento del sistema linguistico ha due tipi di relazioni con gli altri elementi dello stesso
sistema:
1. Ogni elemento che compare effettivamente esclude tutti gli altri elementi che
potrebbero comparire in quella posizione rapporto sull’asse paradigmatico, in
absentia
2. Ogni elemento di un enunciato ha un rapporto con gli elementi che lo precedono e
susseguono rapporto sull’asse sintagmatico, in praesentia
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1.5. FONETICA E FONOLOGIA: SONO IN GRADO DI ...
Il fono è il “simbolo“ facente parte dell’alfabeto fonetico, ad esempio [a] [a:]. Quindi, un qualcosa di
astratto. Il fonema è la realizzazione concreta del simbolo. In parole ancora più povere il suono vero e
proprio.
• descrivere l’apparato fonatorio (organi mobili e fissi coinvolti nell’articolazione dei suoni)
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• indicare il numero di vocali (toniche e atone) e consonanti dell’italiano standard
OCCLUSIVE FRICATIVE
AFFRICATIVE
VIBRANTE
NASALI
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LATERALI APPROSSIMANTI
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• individuare vocali e consonanti se mi vengono forniti i relativi parametri di classificazione
Esercizi
• Esistono fenomeni fonologici superiori al fonema, che si estendono su più fonemi e che
riguardano sequenze di fonemi. Si parla di tratti prosodici (=aspetto melodico) o
soprasegmentali.
• In italiano tre fenomeni prosodici sono pertinenti, cioè hanno valore distintivo e quindi non
sono solo fenomeni fonetici ma anche fonemici.
1. Accento
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2. Intonazione
3. Durata / lunghezza
1.5.4.Accento
• L’accento = emergenza di una sillaba rispetto alle altre che le stanno attorno
• L’accento italiano è dato da un incremento di intensità, da un tono più alto e da una maggiore
durata
• Possibilità di costituire coppie minime:
1. canto – cantò / tendìne – tèndine / sùbito – subìto / prìncipi – princìpi
Accento libero:
• Ultima sillaba: tronca / ossitona (capitanò)
• Penultima sillaba: piana / parossitona (capitàno)
• Terzultima sillaba: sdrucciola / proparossitona (càpita)
• Quartultima sillaba: bisdrucciola / proproparossitona (càpitano)
1.5.5.Intonazione
• L’intonazione = curva melodica con la quale è pronunciata una frase
• In italiano sono fondamentali due differenti intonazioni:
o L’intonazione ascendente, tipica delle domande
Puoi farlo?
o L’intonazione discendente, tipica delle affermazioni.
Puoi farlo!
1.5.6.Durata / lunghezza
• Estensione dei singoli segmenti sull'asse sintagmatico (quindi relativa)
• In italiano è pertinente la durata consonantica; è quella che segnaliamo con le doppie /
geminate.
• Può costituire coppie minime:
o valle – vale; fato – fatto, ecc.
Dire di che cosa si occupano e la differenza fra fonetica (materialità) e fonologia (organizzazione dei
suoni e come si distinguono)
- fono = suono fisico
- fonema = pertinenza per distinguere i significati
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Spiegare come si individuano i fonemi = fornire esempi di coppie minime ma anche saperle
riconoscere.
Concetto di allofonia = libera e condizionata con esempi.
Creano coppie minime = Lunghezza consonantica (le doppie) l’accento, l’intonazione (ha un valore
fragmatico) tre fenomeni prosodici.
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1.6. MORFOLOGIA (LEZIONE 6): SONO IN GRADO DI ...
Morfologia : studio dei meccanismi che regolano la struttura interna delle parole.
Altro esempio: ar\colo determina\vo maschile, 3 morfi che rimandano allo stesso morfema
-il
-lo
-l’
Cause dei fenomeni di allomorfia: da cercare solitamente nella diacronia, trasformazioni avvenute
nella forma delle parole dei morfemi, spesso per ragioni fone\che
Gattino : Gatt – in – o
- Gatt : felino
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- In : piccolo
- O: singolare e maschile
= Questa parola è composta tra tre morfemi. Ogni morfema lo posso utilizzare in altre parole :
- Gatt – o
- Gatt – accio
- S – gatt – aiolare
= Quando l’allomorfia riguarda la base della parola (=morfema lessicale) si parla anche di
suppletivismo.
Ivrea : gli abitanti si chiamano “eporediesi” viene da Eporedia, nome latino. Etimologia di queste due
parole è la stessa ma per Ivrea c’è stata una più grande evoluzione.
Cause :
- Etimologie diverse
- Etimologia identica, ma sviluppo fonetico diverso
- da ricercare nella diacronia
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1.6.1.Classificazione funzionale
I morfemi derivazionali fanno cambiare categoria alla parola o ne alterano il significato (diminutivi,
peggiorativi, ecc.)
I morfemi flessionali danno informazioni relative ai valori della flessione
Morfemi derivazionali non obbligatori: non tutti i morfemi lessicali suscettibili di combinarsi con un
certo morfema derivazionale si combinano in effetti con esso.
Morfemi flessionali obbligatori: si applica invariabilmente a qualunque base lessicale, in italiano la
forma di parola corrispondente alla radice lessicale nuda non esiste, esistono sempre le forme di parola
generate dalla flessione
1.6.2.Classificazione posizionale
Morfemi grammaticali: collocazione rispetto alla radice/ morfema lessicale
Affisso: ogni morfema che si combina con una radice
- Prefissi : in-accettabile = prima della radice
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- Suffissi : cambia-ment-o = dopo la radice
- (suffissi con valore flessionale vengono chiamati “desinenze”)
La ripartizione in questi ambiti si basa sulla distinzione tra morfemi derivazionali e flessionali
Ci saranno esercizi sulla morfologia (anche definizione !!!) definire concetti basillari morfema-morfo-
allomorfo.
- Saper scomporre parole in morfemi e anche il VALORE e la FUNZIONE !
o Grammaticali, derivazionali, flessionali
- Allomorfia e saper fare un esempio, anche suppletivismo.= la differenza ?
- Posizionale = prefissi e suffissi, funzionale = distinzione tra morfemi lessicali e grammaticali
(derivazionali e flessionali) DA SAPERE
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1.7. MORFOLOGIA (LEZIONE 7): SONO IN GRADO DI ...
1.7.2.La derivazione
- Suffissazione . processo derivativo più comune
o Rapporto suffissati-prefissati ca. 4:1
o I suffissati sono molto + numerosi nella lingua italiana.
• descrivere in modo dettagliato i processi di formazione delle parole legati alla derivazione
(prefissazione, suffissazione, alterazione..)
Limiti della direvazione : alcuni casi non si producono ma non sappiamo perché.
- I prefissi non modificano la categoria grammaticale delle parole.
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1.7.4.Morfemi derivazionali: suffissazione
- I suffissi possono (ma non devono) cambiare la categoria grammaticale delle parole
o Da VERBO a NOME: -ment- (insegnare-insegnamento) suffissato nominale
deverbale
o Da AGGETTIVO a AVVERBIO -mente (chiaro-chiaramente) suffissato
avverbiale deaggettivale
o Da NOME a AGGETTIVO -al- (grammatica-grammaticale) suffissato aggetivale
denominale.
- Gastroscopia, gastroenterologia
o Gastro : morfemo lessicale, si riferisce allo stomaco. Valore lessicale molto
sviluppato.
- Processo a metà strada tra derivazione e composizione
- Significato lessicale, ma comportamento da prefissi/suffissi
- Molto diffusi nella lingua della medicina
o Affissi di origine greca e latina composizione neoclassica
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o Mediante l’affissazione possiamo esprimere in un unico termine più caratteristiche
(sinteticità)
Odontoradionecrosi : per le persone nel campo della medicina questa parola è
chiara ma non tanto per noi.
- Parole composte
- Parole polirematiche
- Parole macedonia
PAROLE MACEDONIA
- Formate dall’unione di due o più parole, unione con accorciamento
o Cantautore (cantante + autore)
o Apericena (ristorante + bar)
o Ristobar (aperitivo + cena)
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• spiegare in che modo la morfologia flessionale agisce sui nomi e sui verbi (categorie
grammaticali della morfologia flessionale e verbale)
LA MORFOLOGIA FLESSIONALE
- I morfemi flessionali non modificano il significato della base, ma lo specificano, dando luogo
alle diverse forme in cui una parola può oresentarsi
o Telefon-o uno solo (un morfemo perché trasmette il senso di singolare maschile,
specifica il significato dandoci l’info sul numero)
o Cant-av-amo l’azione è nel passato, ha avuto luogo in maniere continuativa,
c’erano più persone, compreso chi parla, a compierla.
- Cant-a-re?
o Problema della “vocale tematica”: identifica l’apparteneza della forma ad una
determinata coniugazione
o In questo corso la vocale tematica non viene trattata come un morfema autonomo
La morfologia NOMINALE
- Categorie flessionali che operano sui nomi/nominali :
o Il genere
o Il numero
o Il caso
+ il grado dell’aggettivo
1.7.8.Il GENERE
- Espresso in italiano con due morfemi del maschile e femminile
o Bambin-o-a
- Alcune lingue non esprimono il genere (inglese)
- Altre lingue possono avere più valori da esprimere
o Maschile, femminile, neutro, (es. tedesco)
o Esseri animati vs inanimati (es. swahili)
1.7.9.Il NUMERO
- Espresso in italiano con morfemi del singolare o plurale
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o Bambin-o-i
o Alcuni nomi hanno solo una forma al plurale : nozze
- Altre lingue possono avere più valori da esprimere
o Duale (due bambini)
o Triale (tre bambini)
o Paucale (pochi bambini)
1.7.10. Il CASO
- Mette in relazione la forma della parola con la funzione sintattica
- In italiano abbiamo resti dei casi nei pronomi
o Tu sei bravo
o Ti vedo
o Do un libro a te
La morfologia VERBALE
- Categorie flessionali che operano sul verbo :
o Tempo
Contemporaneità, anteriorità, posteriorità; tempo con riferimento assoluto o
relativo
Vedo, vedrò, vidi, quando avrò visto
o Modo
Posizione del parlante rispetto alla verità o attendibilità di quanto viene detto
Indicativo, condizionale, congiuntivo, imperativo
o Aspetto
Caratteristica secondo la quale viene presentata l’azione nel suo svolgimento:
conclusa =perfettivo, in svolgimento=imperfettivo
Ho visto vs vedevo
o Diatesi
Propsettiva in cui viene vista l’azione dal punto di vista dei partecipanti e in
particolare al soggetto
Attivo vs passivo: lavo, sono lavato
o Persona (+numero)
Indica il soggetto; implica di solito anche una marcatura di numero
(lui) gioca: indica che il soggetto non è né il parlante né l’ascoltatore
ed è uno solo.
• spiegare in che modo possiamo distinguere le lingue in base alla loro struttura morfologica
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1.7.12. Tipologia delle lingue su base morfologica
- Lingue isolanti : di norma 1 parola = 1 morfema (es. vietnamita: tôi doc sac)
- Lingue flessionali: più morfemi per parola, spesso difficile distinguere i confini, morfemi con
più valori, allomorfia (es. italiano).
- Lingue agglutinanti: parole composte da molti morfemi ben identificabili, ciascuno con un
solo valore, senza allomorfia (es. turco ev-ler-im “casa-PLUR-mio”)
- Lingue introflessive : combianano uno schema consonantico come base con morfemi che si
inseriscono nella base (trasfissi), (es. arabo).
- Lingue polisintetiche : parole constituite da più morfemi lessicali, quasi come una frase (es.
chinhook: in-i-a-l-u-d-am = “sono venuto a darlo a lui”)
Dobbiamo sapere che ci sono diversi tipi di lingue e farne due esempi. Tipo dire che l’italiano è una
lingua flessionale.
Per i prefissoidi = a metà strada tra prefisso e morfema lessicale = il suo valore è molto più lessicale
che prefisso. Auto = valore di a se stesso, all’esame ci saranno esempi molto chiari (se ci sono).
In che modo distinguiamo le lingue ? non dobbiamo imparare a memoria ma in gradi di fornire un
esempio = italiano è flessionale perché ecc.
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1.8. LEZIONE 8: SONO IN GRADO DI....
• Il treno parte
o Il treno / parte
• La locomotiva tira le carrozze
o La locomotiva / tira le carrozze
• La locomotiva tira le carrozze passeggeri numero uno e la numero due
o La locomotiva / tira le carrozze passeggeri numero uno la numero due
• La locomotiva tira le carrozze
o La locomotiva // tira / le carrozze
o La / locomotiva /// tira // le / carrozze
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• spiegare cosa sono i sintagmi e come sono organizzati
1.9.1.Sintagma nominale
- Construito attorno a un nome (testa)
- Sintagma nominale minimale
o (N) Giovanni / (PRO) Lui
- Sintagma nominale massimale
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Che cosa sono in chimica ? la posssibilità di un atomo di combinarsi con altri. Possibilità di
combinazioni, la stessa cosa in linguistica:
• Ogni verbo è associato a un certo numero di argomenti, richiesti o implicati dal tipo di
significato del verbo.
• Per indicare gli argomenti di un verbo si usa il termine di valenza
• Ogni verbo configura un numero di elementi chiamati in causa valenze (o argomenti)
• Ogni verbo stabilisce il numero e la natura delle valenze o argomenti
• Ogni verbo ha quindi un certo schema valenziale (o una certa struttura argomentale)
Non sempre tutte le valenze devono essere saturate, ma classifichiamo i verbi secondo le valenze
possibilmente saturabili. Ex. Maria mangia (non per forza dobbiare specificare “una pizza”, ma questo
verbo ha la possibilità di aggiungere questa valenza)
Non tutte le valenze devono sempre essere saturate
o Maria mangia
o Maria regala la sua macchina
o Maria traduce il testo
• spiegare la struttura della frase ai suoi diversi livelli (funzione sintattica, ruolo semantico,
struttura pragmatico- informativa
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Agente e paziente sono ruoli semantici
1.9.2.Struttura pragmatico-informativa
Tema (topic) = ciò di cui si parla, su cui si fa un’affermazione
Rema (comment) = l’informazione che viene fornita a proposito del
tema
• spiegare qual è l’ordine non marcato della frase e spiegare il fenomeno della dislocazione a
sinistra/destra
Nella frase “normale”, non marcata (che non vuole mettere in rilievo un elemento in specifico),
soggetto, agente e tema tendono spesso a coincidere sullo stesso costituente frasale, quello in prima
posizione.
Mandare l’oggetto nella posizione di tema (che di solito è rematico), mandare a rema il
soggetto.
o Il topo occupa la prima posizione
Una struttura molto spesso usata all’orale
Anticipare all’inizio della frase un constituente, riprendendolo con un pronome clitico sul
verbo (lo/l’)
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All’esame : individuare nelle frasi se un ordine marcato a destra o sinistra, ma non ci chiederà l’analisi
in questo modo. Nenache definizioni ma in grado di identificare in una serie di esempi o in grado di
inventare una frase con dislocazione.
• spiegare su che cosa si basa la classificazione sintattica delle lingue (fornendo esempi)
Ci fa vedere un albero e dobbiamo costruire un albero : non ci saranno frasi molto complicate
Riconoscere le valenze di un verbo.
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1.10. LEZIONE 9 (SEMANTICA): SONO IN GRADO DI....
Denotativo:
o Referenziale, oggettivo: ciò che il segno descrive e rappresenta
“notte” = periodo tra tramonto e alba
Connotativo:
o Socialmente condiviso
“buona sera” vs. “ciao”; “Lei” vs. “tu”
o Connesso alle sensazioni suscitate da un segno e alle associazioni a cui dà luogo
“gatto” vs. “micio”
“notte” = fa paura
Conoscenze enciclopediche:
o Tutto quello che sappiamo su ciò di cui parliamo
Meglio non disturbare un cane che sta mangiando
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• spiegare cos’è il lessico di base dell’italiano, definendo anche i suoi vari componenti
• elencare e definire le componeneti del lessico italiano (per quanto riguarda la loro origine)
Lessico: Insieme delle parole per mezzo delle quali i membri di una comunità linguistica
comunicano tra di loro lessico dell’italiano, del francese ecc.
• spiegare e riconoscere le diverse relazioni di senso che i significati possono instaurare tra
di loro
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- Il test dell’iponimia : X è un tipo di Y
o Imbarcazione – veliero (Y-X)
o Correre – muoversi (X-Y)
- Tutti gli X sono Y, ma non tutti gli Y sono X
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Non-X non vuol dire necessariamente Y
Antonimi complementari
o Vivo-morto
o Nubile-sposata
Non-X = Y
Inversione / reciprocità
o Vendere-comprare
o Dare-ricevere
Stessa relazione presentata da due punti di vista contrapposti
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1.12.1. Semantica componenziale : verbi di movimento
Schema = solo per fare un esempio
Nel lessico di base la componente latina è molto presente mentre in un discorso scentifico questa
componenete può diminuire.
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