Sei sulla pagina 1di 25

Katarina Zavišin

GLOTTODIDATTICA 2
CONCETTI:

 L1
 LS
 L2
 LN
 Lingua standard
 Lingua etnica
 Lingua minoritaria
 Lingua franca
 Lingua veicolare
CONCETTI:

 Lingua di partenza/d’arrivo
 Bimodalità
 Direzionalità
 Acquisizione/apprendimento
 Input
 Output
 Intake
 Interlingua
 Filtro affettivo
L1

 L1 – prima lingua o lingua materna.


 Parlata da persone che l’hanno appresa nella
socializzazione primaria (Berruto, 1995).
 La lingua in cui una persona si esprime in
maniera non controllata in alcune situazioni
(momenti d’ira o di pericolo) (Balboni, 1999).
 Persone bilingui:la lingua dominante.
LS

 LS – lingua straniera: una lingua che viene


studiata in una zona in cui essa non è presente se
non nella scuola (es. l’inglese studiato in Italia,
l’italiano in Serbia ecc.).
- L’input in lingua straniera è fornito
dall’insegnante che sa cosa è stato presentato
agli studenti e a quale livello di profondità
(Balboni, 2008).
- La situazione attuale delle LS nel sistema
educativo di istruzione da noi.
L2

 L2 – la lingua non materna appresa in un


contesto in cui viene normalmente usata come
mezzo di comunicazione ed è lingua nativa
della maggioranza della popolazione (es.
l’italiano appreso da immigrati in Italia).
 La lingua che lo studente può trovare anche fuori
dalla scuola, nel contesto extrascolastico.
 La motivazione è immediata, strumentale e mira
all’integrazione nel paese in cui la lingua è
parlata.
LS vs. L2

 La differenza sta nelle caratteristiche


qualitative e quantitative dell’input
linguistico a cui l’apprendente è esposto: più
abbondante e ricco in L2 che per LS.
 Per L2 entrano più fortemente fattori
culturali e di integrazione sociale (accedere a
una nuova cultura, a nuove reti comunicativi
e sociali).
LN

 adottata ufficialmente per gli usi, parlati e


scritti, di una nazione, spesso per distinguerla
dai dialetti (Treccani.it)
 Il concetto di LN si sovrappone a quello di
lingua standard.
Lingua standard
 proprietà: intellettualizzazione (adattamento alla
produzione di testi astratti); funzione di modello di
riferimento, che provvede una norma codificata;
funzione di prestigio (le varietà standard forniscono
prestigio a chi le parla); funzione unificatrice (serve da
legame fra parlanti di varietà socio-geografiche
diverse della stessa lingua); funzione separatrice
(simbolo di un’unità nazionale contro altre unità
nazionali) (Berruto, 1995).
 Le lingue della ex-YU – bosniaco,croato, montengrino,
serbo?
Lingua etnica

 Lingua originaria riconosciuta di comunità di


immigrati facenti parte integrante del corpo
di cittadini di uno Stato (es. l’italiano in
Australia) (Berruto, 2011).
 È presente nell’ambiente degli immigrati: es. i
figli di immigrati in Italia, italofoni, ma
sentono questa lingua in casa, tra gli amici dei
genitori.
Lingua minoritaria

 non si riferisce solo al numero relativo di


parlanti, ma a un incrocio fra questo, l’area di
diffusione e la collocazione dei gruppi parlanti
nella comunità.
 L’istruzione scolastica: importanza cruciale
per il mantenimento di lingue sfavorite nella
configurazione di dominanza (Berruto, 2011).
Lingua franca

- è una lingua usata di solito in maniera


semplificata per facilitare la comunicazione
internazionale (l’inglese oggi e il latino nel
passato).
 L’insegnamento dell’inglese come lingua
franca: scompare l’interesse per la cultura
brittanica o americana, si mira a una
pronuncia comprensibile a tutti; il lessico si
riduce e perde soprattutto le sinonimie.
Lingua veicolare

 La lingua non-nativa usata come veicolo per


apprendere contenuti non-linguistici.
 CLIL – Content and Language Integrated
Learning
Lingua di partenza / d’arrivo
 Dato un testo scritto nella lingua di partenza, tradurre
significa produrre un testo scritto equivalente in una
lingua d’arrivo (Balboni, 1999). È l’abilità più complessa;
è un punto d’arrivo dell’insegnamento linguistico.
 La lingua di partenza – la lingua dalla quale l’interprete
traduce.
 La lingua di arrivo – la lingua verso la quale l’interprete
traduce.
 Solo la traduzione?
 In classe: lingua di partenza (L1, Ls o L2); lingua
d’arrivo: lo scopo di studio.
Lingua di partenza e d’arrivo (II)

 il percorso che porta alla traduzione aiuta la


riflessione sulla struttura di un testo, per esempio
sulla diversa distribuzione dei contenuti, sull’uso
della punteggiatura nel caso del testo scritto;
intonazione, pause ed esitazioni nel caso del
testo orale.
 permette di affrontare le nuove testualità e di
ragionare in termini di efficacia pragmatica del
testo di partenza e del testo prodotto (Di Sabato).
 mediazione
Bimodalità

 -suggerisce che entrambe le modalità del


cervello (analitica dell’emisfero sinistro e
globale dell’emisfero destro) sono coinvolte
nella comunicazione linguistica.
 Devono essere integrate affinché l’intera
mente dell’allievo venga coinvolta nel
processo di acquisizione linguistica.
Direzionalità

 -stabilisce che l’uso bimodale del cervello


avviene secondo una direzione ben precisa:
dall’emisfero destro (modalità
contestualizzanti e globalistiche) a quello
sinistro (modalità più formali e analitiche –
gli esercizi, la riflessione sulla lingua, le
spiegazioni di grammatica ecc.) (Balboni,
2008).
ACQUISIZIONE/APPRENDIMENTO

 (Krashen): due modalità diverse di imparare


una LS:
 Acquisizione – in modo inconscio (senza
focalizzazione consapevole sulla lingua),
processi automatici.
 Apprendimento –razionale e volontario, in
modo consapevole. Funge da monitor per
l’esecuzione lingustica.
Input

- indica quanto viene offerto e reso


comprensibile all’allievo.

 L’acquisizione avviene quando l’allievo


concentra l’attenzione sul significato
dell’input e non sulla sua forma (fonologica,
morfo-sintattica ecc.).
 Discussione in classe: perché?
i+1

- Krashen (ordine naturale d’acquisizione)


(prirodni redosled usvajanja)
- Vigotski (area di sviluppo potenziale)
(zona naprednog razvoja)
- La formula krasheniana:
- i = la parte del compito linguistico o
comunicativo che si è già in grado di eseguire
sulla base della competenza acquisita;
- 1 = l’area di sviluppo potenziale
Output

 - produzione orale o scritta.


 - fornisce all’insegnante un materiale in base
al quale valutare la competenza linguistica
raggiunta.

 Merrill Swain: Output hypothesis.


Intake

- Indica quella parte dell’input che l’allievo deve


acquisire in un’unità didattica.
- Tradizionalmente si tendeva a far coincidere
input e intake.
- Approccio lessicale prevede un input molto
maggiore dell’intake atteso.
Interlingua

- è un continuum di sistemi linguistici


provvisori, personali e parziali che si creano
nella mente di chi apprende una lingua.
- La lingua viene appresa secondo un processo
a spirale.
- Personale – unica e originale nei suoi pregi e
difetti.
Filtro affettivo
 -un meccanismo di autodifesa, che viene inserito da:
- stati d’ansia,
- attività che pongono a rischio l’immagine di sè, che
minano l’autostima ecc.
- Second Language Acquisition Theory: in presenza di
un filtro affettivo attivato non si può avere
acquisizione (stabile e definitiva) ma solo
apprendimento (memoria a breve o medio termine).
- Discussione in classe: come abbassarlo?
Referenze:

 Balboni, P.E. (2008). Le sfide di Babele. Torino:


UTET
 Balboni, P.E. (1999). Dizionario di
Glottodidattica. Perugia: Guerra
 Berruto, G. (2011). Fondamenti di
sociolinguistica. Bari: Editori Laterza

Potrebbero piacerti anche