Il ruolo del docente di conversazione in lingua straniera non è quello di dare modelli
fonologicamente o formalmente corretti in lingua, ma è quello di contribuire all'educazione
interculturale proponendo allo studente un confronto con la realtà del paese di cui studia la lingua.
Altra sua funzione è quella di offrire uno stimolo alla conversazione e un indispensabile modello
delle molteplici varietà in cui si realizza la lingua, per lo sviluppo di una competenza comunicativa
vera e profonda.
D.M. 28.5.92, vista la LEGGE 20.5.92. n. 270, Il Ministero della Pubblica Istruzione istituisce una
nuova classe di concorso per l’insegnamento di “CONVERSAZIONE IN LINGUA
STRANIERA” NEGLI ISTITUTI DÌ SECONDO GRADO.
DESTINATARI :
Principianti assoluti
Falsi - principianti (allievi che hanno studiato tre anni di lingua 2 alla scuola superiore di I
grado)
Principianti avanzati (allievi che hanno studiato inglese, anche alle primarie e nella scuola
superiore di I grado)
Il docente di conversazione sin dal primo momento parla in lingua, usando la madrelingua degli
studenti solo in casi di assoluta necessità, fornendo agli studenti sempre più strutture per usare la
lingua anche nell’ordinaria gestione della lezione, facendo entrare i ragazzi in contatto con la lingua
viva, la civiltà e la cultura del paese della lingua oggetto di studio.
Lavora sui meccanismi che ricorrono negli scambi di conversazione come, ad esempio, i turni di
parola. Questi sono regolati da comportamenti linguistici, paralinguistici e non verbali: chi voglia
inserirsi e far sentire la propria voce dovrà attirare l’attenzione del gruppo su di sé, giocare con
l’intonazione, ecc.
Il docente di conversazione è una “testimonianza vivente” che stimola gli allievi allo studio della
lingua straniera, senza avere con la lingua target un rapporto scolastico/normativo: nei confronti
dell’errore linguistico e culturale ha un atteggiamento particolare, in quanto nella sua storia tali
errori rappresentano esperienze di apprendimento.
MODALITA DI LAVORO:
Queste strategie permettono agli allievi di potenziare delle competenze in lingua straniera e anche
attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Questo risponde alla formazione di nuove competenze di
base indicate nella strategia di Lisbona.
La lezione frontale viene riservata a brevi periodi quando l’insegnante parla della cultura del
proprio paese e comunque dà spunto alla riflessione, ai commenti da parte degli alunni ed ai
paragoni con la realtà che gli allievi vivono quotidianamente.
MODALITÀ DÌ VERIFICA :
I criteri per la valutazione del parlato si orientano ai parametri delle certificazioni esterne:
Svolgimento del compito proposto
Pronuncia, intonazione e fluidità
Efficacia espressiva
La valutazione nel corso del trimestre e del pentamestre e si concretizza in uno o due momenti di
verifica formale rispettivamente nel corso del trimestre e del pentamestre.
La valutazione complessiva è registrata sul registro elettronico nella colonna “voti orali” ed è
accompagnata dall’annotazione “voto del docente di conversazione”. Essa contribuisce a fare la
media dei voti (scritti ed orali) del docente di lingua e cultura. I voti intermedi sono registrati nella
STRUMENTI: