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Manuale di linguistica generale

CAPITOLO 1 Generalit Definizione della disciplina La linguistica generale il ramo delle scienze umane che si occupa di che cosa sono e come funzionano le lingue. Oggetto della linguistica sono le lingue storiconaturali, cio le lingue nate spontaneamente lungo il corso della civilt umana: italiano, francese, romeno, svedese, russo, cinese, tongano, latino, sanscrito, swahili, tigrino, piemontese ecc. Il linguaggio verbale umano Con linguaggio verbale umano si indicano le lingue storico-naturali ed uno degli strumenti e dei modi di comunicazione a disposizione dell uomo. !n segno "ualcosa che sta per "ualcos altro e serve per comunicare "uesto "ualcos altro. #utto pu$ comunicare "ualcosa, ogni fatto culturale suscettibile di essere interpretato da "ualcuno e "uindi di dare "ualche informazione. Comunicazione e"uivale a passaggio di informazione. %ella comunicazione fondamentale l intenzionalit: si ha comunicazione "uando c un comportamento prodotto da un emittente al fine di far passare dell informazione e che viene percepito da un ricevente come tale& altrimenti, si ha un semplice passaggio di informazione. 'i distinguono tre categorie all interno della comunicazione: Comunicazione in senso stretto: (mittente intenzionale& )icevente intenzionale. Passaggio di informazione: (mittente non intenzionale& )icevente intenzionale. ormulazione di inferenze: %essun emittente& )icevente intenzionale. !egni" codice La singola entit che fa da supporto alla comunicazione un segno, che viene considerato l unit fondamentale della comunicazione. (sistono diversi tipi di segni: Indici: motivati naturalmente e non intenzionali basati sul rapporto causa ed effetto *starnuto + raffreddore , nuvole scure + sta per piovere-. !egnali: motivati naturalmente e usati intenzionalmente. *sbadiglio volontario + sono annoiato-. Icone: motivati analogicamente e intenzionali. .asati sulla similarit di forma o struttura, riproducono propriet dell oggetto designato *mappe geografiche,
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fotografie-. !imboli: motivati culturalmente e intenzionali *rosso del semaforo + fermarsi-. !egni: non motivati e intenzionali *segnali stradali, suono del telefono occupato-. /li indici, in "uanto fatti di natura, sono di valore universale *uguali per tutte le culture in ogni tempo-, mentre i simboli e i segni sono dipendenti da ogni tradizione culturale. %ella comunicazione c un emittente che emette, produce intenzionalmente un segno per il ricevente. %oi riusciamo a capire "uesto segno perch0 esso appartiene ad un codice, cio un insieme di conoscenze che permette di attribuire un significato a ci$ che succede. 1er codice si intende l insieme di corrispondenze fra "ualcosa e "ualcos altro che fornisce le regole di interpretazione dei segni. 2 segni linguistici costituiscono il codice della lingua: tutti i sistemi di comunicazione sono dei codici. CAPITOLO # Le propriet della lingua $iplanarit% !na prima propriet del codice lingua la biplanarit%,il fatto che ci siano in un segno due facce: significato e significante. 2l significante l espressione, la parte percepibile dai nostri sensi, per esempio una parola pronunciata o scritta. 2l significato il contenuto, l3informazione veicolata dal sengno, il concetto che si vuole trasmettere. !n codice si pu$ definire come un insieme di corrispondenze tra significati e significanti. #utti i segni sono costituiti da significante e significato. Arbitrariet% L arbitrariet consiste nel fatto che non c alcun legame motivato tra il significante e il significato di un segno. 2 legami non sono dati naturalmente, bens4 vengono posti per convenzione: sono in "uesto senso arbitrari. 'e i segni linguistici non fossero arbitrari, le cose dovrebbero chiamarsi allo stesso modo in tutte le lingue& inoltre, se cos4 non fosse, parole simili nelle diverse lingue dovrebbero designare cose o concetti simili. Occorre distinguere &uattro tipi diversi di arbitrariet%. %el funzionamento dei segni linguistici sono tre le entit in gioco: significato, significante e referente *realt esterna-. 5 arbitrario il rapporto tra segno e referente' %on c3 legame concreto e naturale tra un oggetto e il segno a cui esso associato. 5 arbitrario il rapporto tra significante e significato. !na parola come se"uenza di lettere e suoni non ha nulla a che vedere con il suo significato: la
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parola sedia non ha nulla a che vedere con il fatto che la sedia sia l3oggetto d3arredamento in cui ci si siede. 5 arbitrario il rapporto tra forma e sostanza. Ogni lingua ritaglia un certo spazio di significato, dando una data forma ad una data sostanza *bosco, legno, legna-. 5 arbitrario il rapporto tra forma (struttura) e sostanza (spazi concettuali) del significante' Ogni lingua organizza in modo autonomo la scelta dei suoni pertinenti. (sistono alcune eccezioni. 5 il caso delle onomatopee e di certe parole indicanti versi di animali che imitano il suono o rumore che designano, e presentano un aspetto iconico' Doppia articolazione La doppia articolazione consiste nel fatto che il significante di un segno linguistico articolato a due livelli diversi *o prima articolazione e seconda articolazione-: 67 livello: il significante scomponibile in unit portatrici di un significato e che vengono riutilizzate per formare altri segni chiamati morfemi" che costituiscono le unit minime di prima articolazione. 87 livello: i morfemi sono ulteriormente scomponibili in unit pi9 piccole prive di significato che combinandosi assieme danno vita ai morfemi. :uesti elementi non sono pi9 segni poich privi di significato autonomo e si chiamano fonemi, che costituiscono le unit minime di seconda articolazione. %on esistono altri codici di comunicazione naturali che possiedano una doppia articolazione totale come la lingua. (ssa permette di costruire un grande numero di unit con significato partendo da un numero limitato di fonemi: il principio della combinatoriet, ovvero la lingua funziona combinando unit minori per formare un numero di unit maggiori *segni-. Trasponibilit% di mezzo 2l significante pu$ essere trasmesso sia attraverso il canale fonico-acustico *mezzo aria- sottoforma si se"uenza di suoni, sia attraverso il canale visivo o grafico *mezzo luce-, sottoforma di segni. ; tale propriet si d il nome di trasponibilit% di mezzo. 2l carattere orale prioritario rispetto a "uello visivo perch0: 1riorit antropologica del parlato' #utte le lingue scritte sono state parlate, mentre non tutte le lingue parlate sono anche state scritte. 1riorit ontogenetica *relativa ad un singolo individuo- del parlato: ogni individuo umano impara prima a parlare e in un secondo tempo a scrivere. 1riorit filogenetica *relativa alla specie umana- del parlato: la scrittura nasce molto dopo la lingua parlata. %ella storia della nostra specie, la scrittura si sviluppata molto tempo dopo il linguaggio verbale, che era gi presente nell <omo <abilis ed (rectus.
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2l canale fonico-acustico presenta dei venataggi rispetto al canale visivo in "uanto: 1u$ essere utilizzato in "ualun"ue circostanza ambientale e anche in presenza di ostacoli fra emittente e ricevente a relativa distanza. 1u$ essere usato contemporaneamente ad altre presentazioni fisiche. 1ermette la localizzazione della fonte emittente. La ricezione del messaggio contemporanea alla produzione. L esecuzione parlata pi9 rapida di "uella scritta. 2l messaggio pu$ essere trasmesso in simultanea ad un gruppo di destinatari diversi. 2l messaggio ha rapida dissolvenza, perci$ lascia il passaggio ad altri messaggi. L energia richiesta ridotta in "uanto il parlare concomitante con la respirazione. %elle societ moderne lo scritto ha una propriet sociale: ha maggiore importanza, prestigio e utilit sociale e culturale. (= lo strumento di fissazione e trascrizione del sapere scientifico e della tradizione culturale e letteraria: esso rappresentazione del parlato. 'i poi sviluppato con aspetti e caratteri in parte propri: non tutto ci$ che fa parte del parlato, come il tono della voce, pu$ essere reso e corrisposto nello scritto, n0 tutto ci$ che fa parte dello scritto, come l=uso delle maiuscole, pu$ essere reso e corrisposto nel parlato. >un"ue, parlato e scritto non sono la traduzione esatta l uno dell altro. Linearit% e discretezza 1er linearit% del segno si intende che il significante si realizza e si sviluppa in successione nel tempo e nello spazio: non possiamo capire completamente il messaggio se non dopo che siano stati attualizzati uno dopo l altro tutti gli elementi che lo costituiscono. 1er discretezza del segno si intende il fatto che la differenza fra le unit della lingua assoluta& c un confine preciso fra un elemento e un altro, le classi di suono sono ben separate. Onnipotenza semantica" plurifunzionalit% e riflessivit% L onnipotenza semantica consiste nel fatto che con la lingua possibile dare espressione a "ualsiasi contenuto, ovvero si pu$ parlare di tutto, anche della lingua stessa: si pu$ usare come metalingua. La lingua di cui parla la metalingua detta lingua oggetto e a tale propriet viene dato il nome di riflessivit%' La plurifunzionalit% della lingua permette infine di adempire a molte funzioni diverse& ogni funzione incentrata a un fattore e il linguista russo ?a@obson identifica A classi di funzioni:
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unzione emotiva*espressiva: messaggio linguistico volto ad esprimere il pensiero e le sensazioni del parlante Bche bella sorpresaCD unzione metalinguistica: messaggio volto a specificare aspetti del codice o calibrare il messaggio sul codice Bho detto pollo non bolloCD unzione referenziale: messaggio volto a definire informazioni sulla specifica realt esterna Bl intercitE per Filano delle ore 6G parte dal binario 8D unzione conativa: messaggio volto a far agire in "ualche modo il ricevente, ottenendo da lui un certo comportamento Bchiudi la portaCD unzione fatica: messaggio volto a verificare e sottolineare il canale di comunicazione eHo il contatto fisico o psicologico fra i parlanti Bpronto, chi parlaID unzione poetica: messaggio volto a mettere in rilievo e sfruttare le potenzialit insite nel messaggio e i caratteri interni del significante e del significato Bla gloria di Colui che move per l universoJD Produttivit% Con la lingua sempre possibile creare nuovi messaggi mai prodotti prima, parlare di cose e esperienze nuove e anche di cose inesistenti. Oltre a produrre messaggi sempre nuovi, inoltre possibile associare messaggi gi usati a situazioni nuove: la produttivit% resa possibile dalla doppia articolazione che permette una combinatoriet illimitata di unit pi9 piccole in unit via via pi9 grandi. (ssa prende la forma di creativit% regolare, cio una produttivit infinita basata su un numero limitato di principi e regole. La ricorsivit% sottolinea come le regole siano riapplicabili al proprio prodotto o risultato& la produttivit basata su un numero limitato di regole applicabili ricorsivamente, ovvero illimitatamente *posso creare una parola aggiungendo un suffisso ad un3altra parola e cos4 via-. Distanziamento e libert% da stimoli !n altra propriet del linguaggio verbale umano stata chiamata distanziamento, il "uale distingue il linguaggio verbale umano da "uello animale. 'i intende cos4 la possibilit di poter formulare messaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, nello spazio o nel luogo in cui si svolge l interazione comunicativa. !n gatto, ad esempio, pu$ comunicare miagolando che ha fame e vuole mangiare, ma non pu$ comunicare che ieri aveva fame& al contrario noi, con la lingua, di solito parliamo di cose non presenti nella situazione e nell ambiente immediatamente circostante, remote nello spazio e spesso anche nel tempo. 2l distanziamento consiste essenzialmente nella possibilit di parlare di un esperienza in assenza di tale esperienza, o dello stimolo che ha provocato tale esperienza. :uesta nozione coincide con la libert da stimoli: la lingua indipendente dalla situazione in cui si trova l3emittente e dagli stimoli che riceve dal mondo circostante.

Trasmissibilit% culturale La lingua trasmessa per tradizione all interno di una societ e cultura. 2nfatti, le convenzioni che costituiscono il codice di una determinata lingua, passano da una generazione all altra per insegnamentoHapprendimento spontaneo, non attraverso informazioni genetic+e o ereditarie come accade per gli animali. :uesto non vuol dire che il linguaggio verbale umano sia un fatto unicamente culturale. ;l contrario, la componente innata molto importante nel linguaggio verbale. 2mportante il periodo della pubert linguistica se entro gli 66-68 anni un essere umano non riceve stimoli linguistici, lo sviluppo della lingua bloccato. Complessit% sintattica 2 messaggi linguistici, a differenza dei messaggi di altri codici naturali, possono presentare un alto grado di elaborazione strutturale. 2 rapporti fra gli elementi o parti del segno, danno luogo a una fitta trama plurima, percepibile nella sintassi del messaggio. :uesta propriet si pu$ chiamare complessit% sintattica e presenta vari aspetti: L,ordine degli elementi Le relazioni strutturali e le dipendenze tra gli elementi di una frase Le incassature o inscastrature degli elementi di una frase. Le parti del messaggio che danno informazioni sulla sua strutturazione sintattica. La possibilit di discontinuit% nella strutturazione sintattica. -&uivocit% La lingua possiede una propriet particolare in "uanto un codice e&uivoco, poich0 non pone corrispondenze biunivoche, ma plurivoche, cio ad un unico significante possono corrispondere pi9 significati *omonimia, polisemia- come KcaricaB che pu$ significare mansione o "uantitativo di energia& mentre ad un significato possono corrispondere pi9 significanti *sinonimia- come per Kparte anteriore della testaB che si pu$ dire anche faccia, viso e volto. L e"uivocit non costituisce uno svantaggio ma un pregio, poich contribuisce a consentire la flessibilit dello strumento linguistico e la sua adattabilit ad esprimere contenuti ed esperienze nuove. 2 problemi che derivano dall3e"uivocit vengono risolti dal contesto che serve per interpretare i messaggi.
Lingua solo umana?

La facolt verbale di esprimersi attraverso sistemi comunicativi come le lingue, specifica dell uomo ed maturata nel corso dell evoluzione. 'olo l uomo ha le condizioni anatomiche e neurofisiologiche necessarie per l elaborazione del linguaggio verbale:
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;deguato volume del cervello, che rende possibile la memorizzazione, l elaborazione e la processazione di un sistema cos4 complesso. Conformazione del canale fonatorio a due canne, che consente le distinzioni articolatorie nelle produzioni fonetiche necessarie per la comunicazione verbale. La zoosemiotica *si occupa della comunicazione animale- ha accumulato una vasta serie di studi sui sistemi e i modi di comunicazione utilizzati da diverse specie animali, ma in nessuno si sono riscontrate le propriet che ritroviamo nella lingua. La capacit ac"uisita dagli scimpanz0 dopo anni di addestramento, risultano ridotte se confrontate con le capacit di un bambino di L anni. 2l loro comportamento privo di intenzionalit comunicativa e consiste nell=imitazione, fatta pi9 per una ricompensa che per comunicare. %oam Choms@E sostiene che il linguaggio una capacit innata ed esclusiva degli umani. Definizione di .lingua/ e principi generali per la sua analisi La lingua un codice che organizza un sistema di segni del significante fonicoacustico, arbitrari ad ogni loro livello e doppiamente articolati, capaci di esprimere ogni esperienza esprimibile, posseduti come conoscenza interiorizzata che permette di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di elementi. 'aussure individua tre dicotomie *suddivisioni- che costituiscono i principi generali per l analisi linguistica: La prima distinzione va fatta tra sincronia e diacronia' :uesti termini indicano due condizioni in relazione all3asse del tempo. 1er diacronia si considerano le lingue lungo lo sviluppo temporale, nella loro evoluzione storica. 'erve a scovare l etimologia di una parola e a spiegare perch le forme di una determinata lingua sono fatte in un certo modo. 1er sincronia si considerano le lingue in base a come si presenta in un determinato momento agli occhi e all esperienza dell=osservatore. 'erve a descrivere il significato che hanno oggi le parole e a spiegare com3 fatta e come funziona la lingua. La seconda distinzione va fatta tra sistema astratto e realizzazione concreta' 2l sistema astratto *langue o sistema o competenza- l3insieme delle conoscenze mentali, delle regole interiorizzate insite nel codice della lingua che ci permettono di produrre messaggi e sono possedute da tutti i membri di una comunit linguistica. :uesto sistema dun"ue astratto, sociale e costante. La realizzazione concreta *parole o uso o esecuzione- invece l atto linguistico individuale: per essere messi in opera richiedono l esistenza della langue. :uesto sistema invece concreto, individuale e mutevole. 1er studiare la langue, i linguisti usano le parole, da cui ricavano le leggi del sistema.
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La terza distinzione "uella fra asse paradigmatico e asse sintagmatico. L attuazione di un elemento del sistema di segni implica una scelta sull3asse paradigmatico *asse delle scelte, riguarda il processo-. (sso comporta la presa in considerazione degli elementi legati a "uello che viene attuato sull3asse sintagmatico *asse delle combinazioni, riguarda il sistema-. La dimensione paradigmatica fornisce i serbatoi da cui attingere le unit linguistiche e la dimensione sintagmatica assicura che le combinazioni tra le unit rispettino le regole della lingua. ;d esempio nella frase Kil cane abbaiaB, la parola KcaneB ha un rapporto sintagmatico con KilB e KabbaiaB che lo precedono e lo seguono, mentre gli elementi del messaggio hanno dei rapporti sintagmatici tra loro. CAPITOLO 0 Fonetica e fonologia onetica La fonetica "uella parte della linguistica che si occupa di come sono fatti fisicamente i suoni di cui le lingue si servono e si distingue in tre campi principali: onetica articolatoria: studia i suoni del linguaggio in base al modo in cui vengono articolati, cio prodotti dall3apparato fonatorio umano. onetica acustica: studia i suoni del linguaggio in base alla loro consistenza fisica, in "uanto onde sonore che si propagano in un mezzo. onetica uditiva: studia i suoni del linguaggio in base al modo in cui vengono ricevuti, percepiti dall apparato umano. Apparato fonatorio e meccanismo di fonazione L=apparato fonatorio l insieme degli organi e delle strutture anatomiche che l uomo usa per parlare. 2 suoni del linguaggio vengono prodotti mediante l espirazione, con un flusso regressivo d aria: l aria, partendo dai polmoni, attraversa i bronchi e la trachea e raggiunge la laringe dove incontra le corde vocali. :ueste ultime durante la fonazione *produzione dei suoni- si tendono e contraggono, dando luogo alle vibrazioni. L3aria passa poi nella faringe e infine nella cavit boccale. 2l velo, la parte posteriore del palato, pu$ lasciare aperto oppure chiudere il passaggio che mette in comunicazione la faringe con la cavit nasale. %ella cavit orale gli organi sono mobili o fissi: la lingua *si distinguono una radice, un dorso e un apice-, il palato *si distinguono velo e alveoli, e dove si trova anche il palato molle-, i denti e le labbra. ;nche la cavit nasale pu$ partecipare alla fonazione. 2n ciascuno dei punti compresi tra la glottide e le labbra al flusso di aria espiratoria pu$ essere frapposto un ostacolo al passaggio, ottenendo cos4 rumori che costituiscono i suoni del linguaggio. 2n base al modo di articolazione possiamo fare una distinzione tra suoni prodotti senza frapposizione di alcun ostacolo al flusso d3aria (vocali) e "uelli prodotti con un ostacolo parziale o totale (consonanti). 2 suoni prodotti con vibrazione delle corde vocali sono sonori *vocali
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e consonanti-, senza vibrazione sono invece sordi *consonanti-. Consonanti Le consonanti vengono definite in base a tre caratteristiche derivate dal modo di articolazione, dal luogo di articolazione e dalla sonorit o sordit. Fodo di articolazione. Le consonanti sono caratterizzate dal fatto che vi frapposizione di un ostacolo al passaggio dell aria. !n blocco momentaneo al passaggio dell aria crea le fricative, mentre un blocco totale crea le occlusive. (sistono suoni consonantici la cui articolazione inizia come un occlusiva e termina come una fricativa: sono consonanti affricate, ovvero la somma di una occlusiva e una fricativa. 2noltre le consonanti laterali, HlH si formano "uando l aria passa solo ai due lati della lingua, mentre vibranti, HrH "uando la lingua vibra mediante rapidi contatti intermittenti con un altro organo articolatorio. 2nfine si hanno le consonanti nasali, HmH e HnH "uando vi passaggio d aria anche attraverso la cavit nasale. Luogo di articolazione. Le consonanti vengono classificate anche in base al punto dell apparato fonatorio in cui vengono articolate: bilabiali se sono prodotte dalle labbra o tra di esse& labiodentali se sono prodotte fra le labbra e i denti anteriori& dentali se sono prodotte a livello dei denti& alveolari se sono prodotte dalla lingua contro o vicino agli alveoli& palatali se sono prodotte dalla lingua contro o vicino il palato& velari se sono prodotte dalla lingua contro o vicino al velo& uluvari se sono prodotte dalla lingua contro o vicino l ugola& faringali se sono prodotte fra la base della radice della lingua e la parte posteriore della faringe e infine glottidali se sono prodotte direttamente nella glottide, a livello delle corde vocali. 1ocali Le vocali sono suoni prodotti senza che si frapponga alcun ostacolo al flusso dell aria nel canale orale& non sono "uindi caratterizzate dal modo e dal luogo di articolazione, bens4 dalle conformazioni che assume la cavit orale a seconda della posizione della lingua e riguardo al suo grado di avanzamento o arretramento e di innalzamento o abbassamento. Le vocali sono anteriori "uando la lingua in posizione avanzata oppure posteriori "uando arretrata, ed infine centrali' 1ossono essere inoltre alte" medie o basse *con distinzione tra medio-alte e medio-basse- a seconda che la lingua sia innalzata o abbassata. ;nche le labbra sono importanti per l3articolazione delle vocali: se le labbra sono tese o protruse e sporgono in avanti, le vocali si chiamano arrotondate *vocali posteriori-& se le labbra sono distese formanti una fessura, allora le vocali saranno non arrotondate *vocali anteriori-. !emivocali Mi sono suoni con modo di articolazione intermedio fra vocali e consonanti fricative
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e "uindi prodotti con un semplice inizio di restringimento del canale orale, con la frapposizione di un ostacolo appena percettibile al flusso dell aria. 'i tratta di suoni vicini alle vocali e vengono chiamati semivocali. (sse non possono costituire apice di sillaba e unite a una vocale costituiscono un dittongo. (sistono le semivocali anteriori o posteriori. Trascrizione fonetica %ei sistemi alfabetici, ogni suono viene reso da un particolare simbolo grafico. Le grafie alfabetic+e formatesi storicamente sono per$ tutt altro che univoche: non c rapporto biunivoco tra suoni e grafemi poich allo stesso suono possono corrispondere pi9 grafemi e viceversa. (sistono grafie poco distanti dalla realt fonica *italiana e tedesca-, altre invece sono p9 distanti*francese e inglese-. 1er avere uno strumento di rappresentazione grafica dei suoni valido per tutte le lingue che riproduca la realt fonica, i linguisti hanno elaborato un sistema di trascrizione fonetica, nel "uale c corrispondenza biunivoca fra i suoni rappresentati e i segni grafici che li rappresentano, ovvero l3International P+onetic Association o 21;. !na parte dei grafemi 21; corrisponde a "uelli dell alfabeto latino, ma molti altri hanno una forma speciale. 'i rappresenta tra parentesi "uadre. onologia Ogni suono rappresenta un suono del linguaggio chiamato fono, che non dotato di valore distintivo ed considerato l=unit minima in fonetica. 'e i foni hanno valore distintivo *si oppongono ad altri foni nel distinguere le parole- funzionano da fonemi, che sono le unit minime in fonologia. La fonologia studia l organizzazione e il funzionamento dei suoni nel sistema linguistico: il fonema l unit minima di seconda articolazione del sistema linguistico, dotata di valore distintivo. 2nvece foni diversi tra loro che costituiscano realizzazioni fonetiche diverse, ma prive di valore distintivo, si chiamano allofoni. La % dentale e la % velare sono due allofoni che possono essere messi nella stessa posizione senza dar luogo a parole diverse. !na coppia di parole uguali in tutto tranne che per la presenza di un fonema al posto di un altro in una certa posizione forma una coppia minima' 1er dimostrare che un fono fonema in una data lingua, bisogna trovare delle coppie minime che lo oppongano a un altro fonema: una prova di commutazione. onemi e tratti distintivi 2 fonemi sono unit minime di seconda articolazione e "uindi non scomponibili. %on sono segni perch non hanno significato. 1er analizzarli si considerano le loro caratteristiche articolatorie: i tratti distintivi. 1ossiamo ulteriormente definire un fonema come costituito da un fascio di tratti distintivi simultanei. Choms@E e ?a@obson hanno formulato un numero di tratti distintivi che combinati tra loro
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riproducono tutti i fonemi delle lingue del mondo. I fonemi dell,italiano %on tutte le lingue hanno ugual numero di fonemi: gli inventari fonematici sono costituiti in genere da alcune decine di fonemi. L italiano standard ne ha LN *o 8O secondo alcuni che non considerano fonemi le semivocali-. 1er trascrivere foneticamente occorre basarsi sul modo in cui una parola pronunciata, sulla fonia, e non sulla grafia. 2n italiano ci sono alcuni problemi derivati dalle differenze regionali nella pronuncia, che causa anche il raddoppiamento sintattico, un fenomeno che consiste nell allungamento della consonante iniziale di una parola *di solito "uelle con accento sull3ultima sillaba-. 2noltre esistono le opposizioni fra: HsH e HzH - HtsH e HdzH - HPH e HiH - HwH e HuH. %ell italiano del settentrione la fricativa dentale sempre realizzata sonora in posizione intervocalica, "uindi Q@iezeR pronunciata nello stesso modo sia nel caso di Bedifici di cultoD che nel caso di Bdomand$D. !illabe Le minime combinazioni di fonemi che funzionano come unit pronunciabili sono le sillabe, che vengono costruite attorno a una vocale, che costituisce lapice della sillaba, in "uanto una consonante o una semivocale hanno sempre bisogno di appoggiarsi. !na vocale da sola pu$ costituire una sillaba. (sistono numerose condizioni sulla distribuzione dei fonemi e sulle se"uenze possibili in ogni lingua, che danno luogo a restrizioni sulla struttura sillabica. Mi sono comun"ue strutture sillabiche preferenziali: in italiano la struttura sillabica canonica CM come in Q3manoR, ma fre"uenti sono anche le strutture MC Q3altoR, CCM Q3stileR, CMC Q3@antoR, e CCCM Q3stranoR. 2n una sillaba la parte che precede la vocale l=inizio, la vocale stessa il nucleo e la parte che segue la coda. 'illabe con coda sono c+iuse" sillabe senza coda sono aperte. !na vocale ed una semivocale combinate assieme dando luogo ad un dittongo *aiuto, pieno- o a un trittongo se si combinano due semivocali e una vocale *aiuola, miei-. 'e la se"uenza semivocale S vocale allora il dittongo discente, se invece la se"uenza vocale S semivocale, il dittongo sar ascente' atti prosodici (o soprasegmentali) Mi una serie di fenomeni fonetici e fonologici che riguardano non i singoli segmenti, ma la catena parlata nella successione lineare, ovvero i rapporti tra i foni, che concernono la l3apetto melodico della catena parlata. L3insieme dei fonemi si chiamano BprosodiciD e sono l3accento, il tono, l3intonazione e la lunghezza *o durata relativa-. Accento L accento un3intensit particolare con la "uale si pronuncia una sillaba, che cos4 facendo ac"uista una preminenza fonica sulle altre& la sillaba accentata si chiama
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tonica mentre le altre sono atone' 2n italiano l3accento dinamico o intensivo, ovvero avviene grazie ad un innalzamento della voce, mentre in altre lingue esso musicale cio connesso all altezza della sillaba. La posizione dell,accento pu$ essere libera o fissa. 2n italiano libero: pu$ trovarsi sull3ultima sillaba di una parola *parola tronca o ossitona- come in K"ualitB, sulla penultima *parola piana o parossitona- che la posizione pi9 fre"uente come in KpiacereB, sulla terzultima *parola sdrucciola o proparossitona- come in KcameraB, o sulla "uartultima sillaba *parola bisdrucciola- come in KcapitanoB. L3accento in italiano pu$ differenziare inoltre parole diverse a seconda della sua posizione: Q3@apitanoR e Q@api3tanoR. Tono e intonazione 2l tono e l3intonazione riguardano l3altezza musicale con la "uale le sillabe sono pronunciate. Tono l altezza di pronuncia di una sillaba. 2n molte lingue tonali il tono pu$ avere valore distintivo, ovvero pu$ distinguere parole diverse *tonemicome nel cinese mandarino in cui QmaR con tono alto e costante la parola per BmammaD mentre con tono basso discendente-acendente vale come BcavalloD. L intonazione l andamento melodico con cui pronunciata una frase o un intero gruppo tonale& in molte lingue, come in italiano, l intonazione distingue il valore pragmatico di un enunciato cio permette di capire se si tratta di un affermazione, un esclamazione, un ordine, una domanda ecc. /ianni vieneI interrogativo. /ianni viene.. /ianni vieneC esclamativo. !na curva melodica ascendente ha valore

!na curva melodica costante ha valore affermativo. !na curva melodica discendente ha valore

Lung+ezza La lung+ezza *o durata o "uantit- riguarda l estensione temporale con cui un fono o una sillaba sono prodotti: ogni fono pu$ essere breve o lungo. La lunghezza delle vocali o delle consonanti pu$ avere valore distintivo2 "uesto non accade in italiano, a meno che non prendiamo in considerazione le consonanti doppie come KcaneB e KcanneB. >un"ue, la durata in italiano delle vocali non importante, ma in molte lingue lo , come nel latino classico dove KmalumD con a breve Kmale, malannoD mentre con a lunga KmelaB. CAPITOLO 3 Morfologia 4orfemi La morfologia studia la struttura e la forma delle parole. !na parola la minima combinazione di morfemi costruita attorno ad una base lessicale che compare come unit separabile portatrice di un messaggio. 2 criteri che permettono una
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definizione sono: ;ll interno di una parola, l ordine dei morfemi rigido e fisso, non possono essere invertiti. ;d esempio: gatt-o ma non o-gatt. 2 confini di parola sono punti di pausa potenziale nel discorso. La parola di solito separataHseparabile nella scrittura. La pronuncia della parola non interrotta dal punto di vista fonetico. 'e scomponiamo le parole in pezzi pi9 piccoli ancora portatrici di un significato troviamo i morfemi, ovvero l unit minima di prima articolazione, il pi9 piccolo pezzo di significante portatore di un significato proprio: il significato di una parola dato dall3unione dei significati dei morfemi che la compongono. ;d esempio KdentaleB un aggettivo che si pu$ scomporre in tre o morfemi: dent- con significato di organo, -al- con significato di aggettivo relativo, e -e col significato di singolare. Ciascuno die tre morfemi pu$ essere componente di altre parole *dentista, stradale, gentile-. !n procedimento per analizzare i morfemi di una parola "uello di confrontarla con un3altra molto simile per comprendere la natura dei morfemi da cui formata, e "uesto procedimento chiamato prova di commutazione. Come in fonologia si distingue tra fono e fonema, in morfologia si distingue tra morfo e morfema: il morfo il significante del morfema *il morfema del maschile realizzato dal morfo QoR-, l,allomorfo realizza invece lo stesso significato di un morfo con la stessa funzione ma con diversi significanti, "uindi una variante di un morfema ed una variante di un morfo e si posiziona nella parola nello stesso posto dei suoi sinonimi. 2l suppletivismo infine il caso in cui un morfema lessicale *"uello col significato- viene sostituito con un morfema totalmente diverso, per etimologia diversa o per stratificazione storica: Forfema lessicale ac"ua si manifesta in ac"u-a e idr-ico. 2vrea abitanti (porediesi. Tipi di morfemi (sistono due punti di vista per individuare i tipi di morfemi: la prima la classificazione funzionale, che va in base alla funzione svolta, la seconda la classificazione posizionale, che va in base alla loro posizione all3interno delle parole. %ella classificazione funzionale si distinguono i morfemi lessicali e i morfemi grammaticali. 2 morfemi grammaticali stanno nella grammatica e costituiscono una classe chiusa, non suscettibile a nuove entit. ; sua volta si dividono in flessionali e derivazionali. 2 morfemi lessicali stanno nel lessico, nel vocabolario di una lingua, e costituiscono una classe aperta, continuamente arricchibile di nuovi elementi. %on sempre la distinzione tra morfemi lessicali e grammaticali chiara. e "uesto il caso delle parole funzionali, come gli articoli, i pronomi, le preposizioni, che
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formano classi grammaticali chiuse ma che difficilmente si possono definire morfemi grammaticali. La derivazione e la flessione costituiscono i due grandi ambiti della morfologia. 1rima agisce la derivazione *costruzione delle parole- poi la flessione *dar luogo a forme di una parola regolandone il modo in cui si attualizzano nelle frasi-. >i solito i morfemi flessionali stanno pi9 lontano dalla radice lessicale rispetto ai morfemi derivazionali, che invece tendono a disporsi immediatamente contigui alla radice. La derivazione non obbligatoria, ma la flessione si. 2 morfemi derivazionali mutano il significato della base cui si applicano. >al punto di vista della classificazione posizionale, i morfemi grammaticali si suddividono in classi diverse in base alla posizione che assumono nella parola& "uando si considerano dal punto si vista posizionale i morfemi grammaticali si chiamano affissi *affisso ogni morfema che si combina con una radice- e possono essere: Prefissi: nella parola stanno prima della radice, tutti i prefissi sono derivazionali. !uffissi: nel caso si trovino dopo la radice, hanno valore derivazionale e flessionale. Desinenze: sono i suffissi con valore flessionale che stanno sempre all3ultimo posto. ;ltri tipi di affissi nelle lingue del mondo possono essere: Infissi: sono affissi che nella parola si inseriscono dentro la radice. Circonfissi: sono affissi formati da due parti, una prima della radice l3altra dopo. Transfissi: sono affissi che si incastrano nella radice in modo alterato *arabo-. /li affissi infissi, ciconfissi e transfissi interrompono la continuit della radice, creando morfemi discontinui' (sistono inoltre affissi detti sostitutivi poich la radice subisce un mutamento fonico e diventa inseparabile dal morfema *come: foot-feet-. 2n casi particolari si parla di morfema zero "uando una distinzione obbligatoria nella grammatica della lingua non viene rappresentata in certe parole *sheep sia plurale che singolare in inglese-. 'pesso morfemi grammaticali portano contemporaneamente pi9 di un significato o valore, come nella parola buone la KeB ha sia valore femminile che plurale: in tal caso si parla di morfemi cumulativi. !n caso particolare di morfema cumulativo l3amalgama, dato dalla fusione di due morfemi in modo tale che nel morfema risultante non pi9 possibile distinguere i due morfemi. /li amalgami sono per definizione morfemi cumulativi, giacch0 si trovano uniti su un solo morfema i significati dei due morfemi.

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ormazione delle parole 2 morfemi derivazionali permettono la formazione di un numero infinito di parole a partire da una base lessicale. 1er vocale tematica si intende la vocale iniziale della desinenza dell infinito dei verbi *mangiare, vedere, partire-. 2nvece i prefissoidi e i suffissoidi *o semiparole- sono interi morfemi posti prima o dopo un altro morfema e che creano un unica parola *metro-termometro-. Le parole composte sono formate da due parole agganciate fra loro che ne formano una con significato proprio, mantenendo il significato originale delle due. Le unit polilessematic+e sono composte da pi9 parole con significato proprio che si comportano come fossero parola a s, il cui significato va oltre la somma dei significati delle parole di origine *essere al verde-. 2n italiano, il pi9 importante e produttivo dei procedimenti di formazione di parola la suffissazione. 2 suffissi derivazionali pi9 comuni sono: -zion e -mente. 5 importante anche la prefissazione: i prefissi pi9 comuni sono in- s- ad- dis- con-. L alterazione consiste nell aggiungere alla parola dei suffissi alternativi che le recano significato valutativo *diminutivi, peggiorativi, dispregiativi ecc-. Le parole derivate si definiscono in base a: 2l procedimento di derivazione. La classe da cui derivano. La classe a cui appartiene la parola risultato. 2l fenomeno della conversione si ha "uando non possibile stabilire fra due parole con la stessa radice lessicale, "uale sia la primitiva e "uale la derivata, come in gioco e giocare. lessione e categorie grammaticali 2 morfemi flessionali non modificano il significato della radice lessicale su cui operano: la attualizzano nel contesto di enunciazione, specificandone la concretizzazione in "uel particolare contensto. 2 morfemi flessionali operano solo sulle classi variabili di parole *in italiano: verbi, nomi, aggettivi, pronomi e articoli-. L=insieme dei valori che pu$ assumere una dimensione semantica costituisce le categorie. 2 morfemi flessionali realizzano valori delle categorie grammaticali, costituendone le marc+e. Tra le categorie grammaticali vi sono soprattutto le flessionali" cio "uelle relative ai morfemi, che a sua volta sono divise in due grandi classi: "uelle che operano sui nomi e "uelle che operano sui verbi. La morfologia nominale ha come categorie fondamentali il genere e il numero, ma molto rilevante anche il caso, che mette in relazione la parola con il ruolo sintattico che ricopre nella frase. ;nche le preposizioni possono assegnare il caso. 2l processo attraverso il "uale il verbo assegna il caso al complemento viene chiamato reggenza. 2n molte lingue gli aggettivi possono poi essere marchiati per grado comparativo o superlativo, ma l italiano affida
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alla flessione soltanto l espressione del superlativo. La morfologia verbale ha come sue categorie flessionali principali il modo, che esprime la modalit, cio la maniera nella "uale il parlante si pone nei confronti del contenuto di "uanto vien detto *indicativo indica certezza mentre condizionale indica incertezza-, il tempo, che colloca nel tempo assoluto o relativo "uanto vien detto, l aspetto, che riguarda la maniera in cui vengono osservati e presentati l azione o il processo espressi dal verbo, la diatesi, che esprime il rapporto in cui viene vista l azione o l evento rispetto ai partecipanti e in particolar modo al soggetto, e la persona, che indica chi compie l azione. Le categorie grammaticali classificano le parole raggruppandole in classi a seconda della natura del loro significato, vengono chiamate classi di parole o parti del discorso e sono definibili sull,asse paradigmatico, in "uanto considerano le parole in isolamento. 'econdo la grammatica tradizionale se ne identificano nove: nome o sostantivo, aggettivo, verbo, pronome, articolo, congiunzione, avverbio e interiezione. 'ull asse sintagmatico si possono individuare invece le funzioni sintattic+e, in "uanto considerano le parole nel loro rapporto con le altre parole di uno stesso messaggio. 'i intendono cos4 le nozioni definibili dall analisi logica, come soggetto, predicato, complemento oggetto, complemento di termine, di specificazione, di luogo ecc. !n meccanismo che opera in molte lingue "uello della marcature di accordo, che prevede che tutti gli elementi suscettibili di flessione all interno di un certo costrutto prendano le marche delle categorie flessionali per le "uali marcato l elemento a cui si riferiscono. CAPITOLO 5 Sintassi Analisi in costituenti immediati La sintassi si occupa della struttura delle frasi, ovvero come si combinano tra loro le parole per dar luogo alle frasi. La frase l3unit di misura della sintassi, e costituisce un messaggio autosufficiente nel discorso. (ssa pu$ contenere una predicazione, cio l attribuzione di una "ualit o di un predicato ad un soggetto, oppure pu$ essere una frase senza verbo che viene detta frase nominale, come nel caso di Kbuona fortunaB. 1er analizzare le frasi si ricorre all3analisi in costituenti immediati, che consiste nello scomporre la frase in pezzi via via pi9 piccoli chiamati costituenti. 1er rappresentare i costituenti scomposti possibile utilizzare il metodo grafico ad albero detto ad alberi etic+ettati: esso consiste in una serie di grafi costituiti da nodi da cui si dipartono rami& ogni nodo rappresenta un sottolivello di analisi della sintassi, e reca il simbolo della categoria a cui appartiene il sostituente di "uel sottolivello. !n albero l indicatore sintagmatico della frase. !intagmi
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!n sintagma definibile come la minima combinazione di parole che funzioni come un3unit della struttura frasale. 2 sintagmi sono costruiti attorno ad una testa da cui prendono il nome. #esta la classe di parole che rappresenta il minimo elemento che da solo possa costituire sintagma e funzionare come sintagma. (sistono pi9 tipi di sintagmi: !n sintagma nominale *'%- un sintagma costruito attorno ad un nome !n sintagma verbale *'M- un sintagma costituito attorno ad un verbo. !n sintagma aggettivale *'agg- un sintagma costruito attorno ad un aggettivo, come nel caso di Kmolto belloB. !n sintagma avverbiale *'avv- un sintagma costruito attorno ad un avverbio, come nel caso di Kabbastanza rapidamenteB. unzioni sintattic+e" strutturazione delle frasi e ordine dei costituenti (sistono tre tipi di principi che determinano il funzionamento della sintassi: La prima classe interna alla sintassi e si tratta della funzione sintattica. (ssa riguarda il ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica se"uenziale della frase. Le tre funzioni sintattiche fondamentali sono: il soggetto *chi compie l azione-, il predicato verbale *l azione- e infine l,oggetto *chi subisce l azione-. 2l secondo ordine dei principi che intervengono nella costruzione di una frase dato dai principi semantici, che concernono il modo in cui il referente di ogni sintagma contribuisce e partecipa all evento rappresentato dalla frase. 1er individuare i ruoli semantici occorre guardare la frase come rappresentazione di una scena o eventi, in cui diversi elementi presenti hanno una certa relazione gli uni con gli altri. Categorie che vengono usate per designare i ruoli semantici sono: agente *parte attiva-, paziente *subisce-, sperimentatore *entit toccata da un certo processo psicologico-, beneficiario *entit a vantaggio della "uale va a ricadere "uanto succede nell avvenimento-, strumento *entit inanimata mediante la "uale avviene ci$ che accade-, destinazione *entit che costituisce l obiettivo-. 2l terzo ordine l organizzazione pragmatico-informativa, secondo il "uale una frase pu$ essere vista come un affermazione fatta attorno a "ualche cosa. >i "ui un importante distinzione fra la parte della frase che identifica *tema- e "uella che isola *rema-: il tema ci$ su cui si fa un affermazione, il rema l informazione che viene fornita a proposito del tema. !n opposizione sinonimica a temaHrema "uella fra: dato, cio l elemento della frase da considerare noto o perch0 precedentemente introdotto nel discorso o perch0 fecente parte delle conoscenze condivise, e nuovo, ovvero l elemento portato come informazione non nota. Le lingue possiedono inoltre dispositivi per separare le tre nozioni e mutare o invertire l ordine dei costituenti, come le dislocazioni, che possono portare, nel caso
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di "uella a sinistra, a tema l oggetto e a rema il soggetto. Dislocazioni a sinistra: anticipa all3inizio della frase un costituente. Dislocazione a destra: isola al fondo della frase un costituente. rase scissa: spezza la frase in due parti, portando all3inizio della frase il verbo essere e subito dopo un costituente, infine segue la frase. 2l focus il punto di maggior salienza comunicativa, la cosa su cui si concentra l3interesse del parlante. 1er evidenziarlo si usano avverbi *addirittura, solo, ancheJ(sempio: Luisa ha dato un bacio a /ianni. >islocazione a sinistra: Luisa a /ianni gli ha dato un bacio. >islocazione a destra: Luisa gli ha dato un bacio, a /ianni. Trase scissa: a /ianni che Luisa ha dato un bacio. 2n conclusione una frase si pu$ analizzare sintatticamente secondo "uattro punti di vista: La prospettiva relativa alla struttura dei costituenti *'%S'M es /ianni corre-. La prospettiva relativa alle funzioni sintattiche *'oggSogg es /ianni corre-. La prospettiva semantica, relativa ai ruoli semantici *agenteSazione es /ianni corre-. La prospettiva pragmatico-informativa, relativa all articolazione in temaHrema *temaSrema es /ianni corre-. -lementi minimi di grammatica generativa La grammatica generativa legata a %oam Choms@E. La trattazione generativa della sintassi si innesta su una concezione del linguaggio verbale umano come di un sistema cognitivo specifico e innato. !na grammatica generativa una grammatica che intende predire in maniera esplicita e formalizzata le frasi possibili di una lingua. 2l ruolo centrale per la generazione svolto dalla sintassi, la parte interna della lingua, cha ha il compito di accoppiare e interpretare i significati e i significanti, le parti esterne della lingua, e che basata su un sostrato comune a tutte le lingue, una grammatica universale. (ssa costituita da un lessico e da regole che governano i diversi aspetti della grammatica: le regole vanno intese come istruzioni da applicare nella generazione di un determinato prodotto in "uanto sono regole di scrittura a struttura sintagmatica. 2n sintassi le regole sono corrispondenti alle successive ramificazioni di un indicatore sintagmatico. 1ossono essere ricorsive "uando nell uscita della regola contenuto di nuovo il simbolo di categoria che rappresenta l entrata della regola stessa *esempio: '% '% S '1rep-. Le regole ricorsive rendono molto potente la grammatica poich consentono di formare elementi inserendo gli uni dentro gli altri, frasi dentro frasi, sintagmi dentro sintagmi. Le regole che contengono una barra obli"ua sono invece regole contestuali, che si possono applicare solo nei contesti specificati dopo la
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barra& la linea orizzontale indica il contesto locale, le specificazioni contenute prima eHo dopo la linea indicano le caratteristiche o propriet che devono avere gli elementi che stanno prima eHo dopo tale posizione perch0 la regola si possa applicare. %elle regole possono essere espressi anche i tratti, che devono essere indicati tra parentesi "uadre. 'ono propriet rilevanti per la grammatica, riguardanti caratteristiche morfosintattiche degli elementi *SFasch+genere maschile-& oppure tratti semantici riguardanti propriet inerenti del significato delle parole, che costituiscono le cosiddette sottocategorizzazioni: esse specificano "uali elementi della classe designata dal simbolo di categoria siano combinabili con un determinato altro elemento. Ogni frase di una lingua ha assegnato un indicatore sintagmatico che ne rappresenta la struttura e ne determina il significato globale. Mi sono frasi che pur mantenendo la stessa struttura, posseggono interpretazioni diverse e sono dette frasi ambigue. 1er risolvere "uesto problema, si introdotta nella grammatica generativa la differenza tra struttura superficiale" ovvero la forma sintattica della frase cos4 come appare, e struttura profonda cio la struttura che la frase ha a un livello soggiacente. 5 l organizzazione strutturale astratta. Oltre la frase Le frasi spesso vengono realizzate in se"uenze strutturate dando origine a lunghe, frasi complesse. La sintassi del periodo un importante livello di analisi del sistema linguistico che studia il modo in cui "uest=ultimo combina le frasi e le parole. U fondamentale la distinzione fra coordinazione, "uando le frasi hanno la stessa importanza gerarchica, e subordinazione, "uando vi un rapporto di dipendenza fra le frasi, in "uanto una si presenta come gerarchicamente inferiore ad un altra. /li elementi che realizzano "uesti rapporti sono i connettivi o connettitori. Le subordinate si distinguono in tre categorie: Avverbiali: sono frasi subordinate che modificano l intera frase da cui dipendono, sono subordinate causali, temporali, concessive, ipotetiche e finali. Kesco bench piovaB Kmentre Luigi mangia le fragole, /ianni gioca ai videogameB. Completive: sono frasi subordinate che riempiono una valenza del verbo& costituiscono un costituente nominale maggiore *cio il soggetto o l oggetto, o anche il predicato nominale o l oggetto indiretto- della frase. Ksembra che faccia bel tempoB Kpenso a come fareB KLuca dice che ha ragioneB 6elative: sono frasi subordinate che modificano un costituente nominale della frase. Knon ho pi9 visto lo studente a cui ho dato il libroB. L unione di una frase principale con una frase subordinata crea una una frase
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complessa. ;l di sopra dell unit frase bisogna riconoscere un altro livello di analisi della sintassi, che pu$ essere chiamato livello dei testi. !n testo definibile come una combinazione di frasi pi9 il contesto in cui essa funziona da unit comunicativa. 1er contesto si deve intendere sia il contesto linguistico, vale a dire la parte di comunicazione verbale che precede, sia il contesto eVtralinguistico, la situazione specifica in cui la combinazione di frasi prodotta. (ntriamo "ui nell ambito della linguistica testuale, che presenta elementi appartenenti alla struttura sintattica di una frase che spiegabile solo uscendo dalla sintassi e facendo riferimento al contesto. !n caso di "uesto genere la pronimizzazione cio l impiego e il comportamento dei pronomi, in particolare i pronomi personali. La presenza di elementi per la cui interpretazione necessario far riferimento al contesto linguistico precedente, si chiamano anafore che individuano gli elementi che rimandano a un identico oggetto. Col termine deissi si designa la propriet di una parte dei segni linguistici di indicare cose o elementi presenti nella situazione eVtralinguistica e in particolare nello spazio o nel tempo in cui essa si situa, in modo che l interpretazione specifica del valore del segno dipende interamente dalla situazione di enunciazione *ieri, oggi, domani ecc-. !n altro fenomeno la cosiddetta ellissi, consistente nella mancanza od omissione in una frase di elementi che sarebbero indispensabili per dare luogo a una struttura frasale completa, e che sono recuperabili dal contesto linguistico, per esempio: domanda-risposta. 2nfine vengono chiamati segnali discorsivi gli elementi estranei alla strutturazione della frase esplicitano l articolazione interna del discorso come: allora, senti, cos4, noI, insomma, infine, basta ecc. CAPITOLO 7 Semantica Il significato La parte linguistica che si occupa del piano del significato la semantica. >efinire il significato problematico sotto molti aspetti, ma esistono due modi di concepirlo: Concezione referenziale: il significato visto come un immagine mentale, un concetto, un idea corrispondente a "ualcosa che esiste al di fuori della lingua. Concezione operazionale: il significato la funzione dell uso che si fa dei segni per comunicare, ovvero ci$ che accomuna i contesti d impegno di un segno. 2l significato definibile come l3informazione veicolata da un segno o elemento linguistico. Ci sono inoltre tre distinizioni importanti: !ignificato denotativo' 2nteso in senso oggettivo, esso corrisponde al valore di identificazione di un elemento della realt esterna. !ignificato connotativo' 2nteso in senso soggettivo, esso connesso alle sensazioni suscitate da un segno e dalle associazioni a cui esso da luogo.
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!ignificato linguistico' )iguarda la somma del significato denotativo pi9 "uello connotativo di un segno *buongiorno + buona giornata in senso linguistico-. !ignificato sociale' )iguarda il significato che un segno ha in relazione ai rapporti fra i parlanti *buongiorno + riconoscimento di una persona in senso sociale-. !ignificato lessicale. )iguarda i termini *detti parole piene- che rappresentano oggetti, entit o concetti presenti nella realt esterna *gatto, buono, mangiare-. !ignificato grammaticale' )iguarda i termini *detti parole vuote- che rappresentano concetti o rapporti del sistema linguistico o della struttura dei segni *di-il-bench0-. L enciclopedia l insieme delle conoscenze che noi abbiamo di una parola. 2l significato fa parte della lingua, una delle sue facce, codificato da categorizzazioni e opposizioni nel sistema, e non va confuso con la conoscenza del mondo esterno che noi abbiamo in "uanto esseri viventi. 'i chiama intensione l=insieme delle propriet che costituiscono il concetto designato da un termine, estensione invece l=insieme degli individui a cui il termine si pu$ applicare. *(sempio: l=intensione di cane l insieme di propriet che costituiscono la caninit& l estensione data da tutti i membri della classe dei cani-. 6apporti di un significato fra lessemi L unit d analisi minima il lessema che corrisponde a una parola considerata dal punto di vista del significato. L insieme dei lessemi di una lingua costituisce il lessico che un insieme aperto e molto numeroso. Lo studio dei vari aspetti del lessico compito della lessicologia, mentre la lessicografia studia i caratteri e i modi di costruzione dei vocabolari e dizionari. La semantica deve porre ordine nel lessico, e vedere se tra i lessemi esistono rapporti di significato, ovvero rapporti semantici: Omonimia: sono i lessemi che hanno lo stesso significante a cui corrispondono significati diversi non imparentati fra di loro e non derivabili l uno dall altro, come per esempio: riso + ridereHcereale oppure pianta + alberoHmappa. Polisemia: sono i lessemi che hanno lo stesso significante a cui corrispondono significati diversi e sono imparentati tra loro o derivati l3uno dall3altro, come per esempio: corno + protuberanza del capo degli animali e corno + strumento musicale. -nantiosemia: un caso particolare di polisemia, che si ha "uando significati diversi della stessa parola sono in opposizione tra di loro *tirare lasciare o tirare verso s-. !inonimia: i termini diversi aventi lo stesso significato sono sinonimi, come
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per esempio urlareHgridare e pietraHsasso. 2n realt i sinonimi reali sono pochissimi, poich cambiando un termine spesso si creano sfumature nella frase. 8eosinonimia: parole sinonimiche appartenenti al luogo in cui si parla. Ipionimia: il significato di un lessema rientra in un significato pi9 ampio e generico rappresentato da un altro lessema, come per mela e frutto oppure gatto e felino. !olidariet% semantica: basata sulla collocazione preferenziale di un lessema rispetto ad un altro& la selezione di un termine dipendente dall altro *miagolare , gatto-. Antonimia: sono due lessemi che hanno significato contrario, designando i poli opposti di una scala, come ad esempio alto e basso oppure buono e cattivo. Complementariet%: sono complementari due lessemi di cui uno la negazione dell altro *vivo o morto- e non esiste una scala intermedia. Inversione: avviene "uando due lessemi esprimono lo stesso concetto visto per$ da due punti di vista differenti *comprare e vendere oppure dare e ricevere-.

1er mettere ordine nel lessico, si creano degli insiemi di lessemi chimati sottoinsiemi lessicali, che costituiscono gruppi organizzati di parole uniti da rapporti di significato. Campo semantico: l insieme dei lessemi che coprono le diverse sezioni di un determinato spazio semantico. #utti i termini di un campo semantico hanno lo stesso iperonimo immediato. Costituiscono campi semantici gli aggettivi di et, i termini di colore, di parentela, gli aggettivi di bellezza, i nomi dei felini ecc. !fera semantica: una nozione pi9 ampia rispetto al campo semantico: l3insieme dei lessemi che hanno in comune il riferimento ad uno stesso spazio semantico *come ad esempio l3insieme della parole della moda, dello sport ecc-. amiglia semantica: un insieme di lessemi imparentati nel significato e nel significante. 'ono dun"ue parole derivate da una stessa radice lessicale, come per esempio: socio, sociale, societ, socializzazione ecc. 8erarc+ia semantica: costituita da un termine con significato superiore o inferiore, che "uindi nella successione lo segue o lo precede, come per "uanto riguarda le unit di misura del tempo che sono secondo, minuto, ora, giorno, settimana ecc. 2noltre molti lessemi sono in grado di assumere significati traslati, cio che si allontanano dal loro significato primario. 5 un fenomeno dello spostamento di
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significato come avviene per la metafora fondata sulla somiglianza concettuale */ianni un coniglio-& la metonimia invece fondata sulla contiguit concettuale *se Kbevo una bottiglia di vod@aB, in realt ho bevuto il contenuto della bottiglia e non la bottiglia in s0-, e tutte le altre figure retoriche. L,analisi del significato: semantica componenziale !no dei mtodi pi9 utilizzati per analizzare il significato "uello dell3 analisi componenziale o semantica componenziale: si tratta di scomporre il significato dei lessemi, comparandoli fra di loro e cercando di cogliere in che cosa differisce il loro significato, ad esempio: uomo + HS umano S adulto S maschioH bambina + HS umano , adulto , maschioH. 2 termini tra le HH sono le propriet di significato per analizzare un lessema, e si dicono componenti o tratti semantici' :uesta propriet semantica elementare, combinandosi in simultaneit, d luogo al significato dei lessemi, ed ognuno secondo "uesto metodo analizzabile e rappresentabile come un fascio di componenti semantici. 2n "uesto modo, con un basso numero di tratti si analizza un alto numero di lessemi. 2 tratti semantici dovrebbero rappresentare in modo sufficiente tutto ci$ che pertinente per definire il significato denotativo di un lessema. (ssi sono solitamente binari, cio ammettono i due valori W, ma si possono utilizzare anche tratti non binari a pi9 valori *penetrabilit + 6-8-L + solidoli"uido-gassoso-. 5 possibile estendere l analisi anche ai verbi, ma il metodo problematico per analizzare i verbi e i termini astratti: le difficolt aumentano "uando si estende la "uantit di lessico sottoposta ad analisi, dato che o non si riescono pi9 a formulare tratti specifici o essi diventano cos4 numerosi da risultare una semplice parafrasi del contenuto del termine. 2noltre, rischia di diventare non chiara la distinzione fra significato e enciclopedia. Cenni di semantica prototopica Contrapposta alla nozione di significato di un lessema come costituito da una lista di tratti semantici categorici, la nozione di prototipo, cio una sorta di immaginemodello ideale con cui confrontare tutti i membri di una classe o categoria: i membri della categoria hanno un grado diverso di tipicit per "uel concetto, possono occuparne il punto focale oppure la periferia. 2l prototipo di uccello, per esempio, verr visto come concetto del volatile pi9 tipico, rappresentato da "uella che l immagine mentale pi9 corrispondente e immediata che va a coincidere con l uccello tipico per una certa cultura *ad esempio il passero o il piccione- e ne possiede tutti i caratteri o tratti costituitivi, che non necessariamente sono posseduti da tutti i membri della categoria. Folti membri, infatti, posseggono solamente alcuni dei tratti del prototipo pur essendo sempre uccelli, come l=a"uila, il pollo o lo struzzo. 'olo il prototipo possiede tutti i tratti centrali, mentre altri membri della categoria si allontanano cos4 dal prototipo o punto focale diventando periferici.
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2 componenti semantici, dun"ue, non sono una lista fissa di propriet necessarie per definire il significato di un lessema, ma diventano un insieme di criteri pi9 o meno importanti nell identificare una categoria: necessario "uindi basarsi sulla gradualit% *pi9 e meno- invece che sulla categoricit% *si o no-. 2 confini delle categorie non sono netti e ben separabili come nella semantica componenziale. !n concetto importante nella semantica prototopica "uello di grado di esemplarit%, ovvero l appartenenza di un termine ad una categoria. #uttavia vi sono dei limiti alla semantica prototopica: essa trova problemi se descrivere valutazioni o processi pscicologici, e in genere tutti i concetti astratti. -lementi di semantica frasale La semantica frasale si occupa di stabilire il significato globale delle frasi, che la somma e la combinazione dei significati dei lessemi che la compongono. (lementi per interpretare gli enunciati sono i connettivi *ma, si, bench0, oJ-, i &uantificatori *tutti, nessuno, ogniJ- e la negazione *non-. !n altro aspetto importante del significato degli enunciati "uello pragmatico, cio che cosa ci fa in un determinato contesto situazionale, e chiama cos4 in causa l intenzionalit del parlante. La lingua studiata come modo d agire e gli enunciati prodotti costituiscono gli atti linguistici. 1rodurre un enunciato e"uivale a fare: !n atto locutivo, che consiste nel formare una frase in una data lingua, una proposizione con la struttura fonetica, grammaticale, lessicale ecc. !n atto illocutivo" che consiste nell3intenzione con la "uale si produce un enunciato, ad esempio informare "ualcuno o descrivere una situazione. !n atto perlocutivo" che consiste nell3effetto che si provoca nel destinatario del messaggio, nella funzione svolta da un enunciato prodotto in una certa situazione. L aspetto centrale degli atti linguistici l atto illocutivo *affermazione e negazione-, ma vi sono verbi particolari che sono detti performativi ovvero che annullano la distinzione tra contenuto referenziale e atto locutivo compiuto, e vengono usati per fare "ualcosa e non per dire "ualcosa *promessa o autorizzazione-. ;ltra nozione importante della semantica frasale "uella di presupposizione" che il significato non detto, ci$ che non fa parte del significato letterale espresso, ma che ricavato da ci$ che viene detto o da come si dice. (sempio: Kandiamo al cinemaIB Kho un po di mal di testaJB CAPITOLO 9 Cenni di tipologia linguistica Le lingue nel mondo Le lingue storico-naturali nel mondo sono numerosissime, vanno da 88NN fino a G6NN. %on semplice riconoscere una lingua: in 2talia, ad esempio, bisogna tener conto sia della lingua nazionale sia delle minoranze *tedesco, sloveno, ladino,
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neogreco, provenzale, catalano, sardo ecc-. 2n secondo luogo i dialetti italiani, dal punto di vista della storia e della distanza linguistica, potrebbero essere considerati sistemi linguistici a s0 stanti e autonomi. Le lingue romanze vengono considerate come lingua a s0 stante e fanno parte delle migliaia che vengono parlate *molte di esse sono in via d estinzione-. 1er ordinarle vengono raggruppate in famiglie secondo criteri di parentela genealogica: il riconoscimento di parentela linguistica evidente comparando il lessico fondamentale, ovvero se troviamo lo stesso o simile significante vorr dire che "uesto rimanda a una forma originaria condivisa, e che "uindi le lingue in "uestione hanno un antenato comune. L 2taliano ha rapporti di parentela con tutte le lingue derivate dal latino e costruisce insieme a "ueste il gruppo delle lingue romanze che, assieme ad altri gruppi come le lingue germaniche, lingue slave, lingue baltiche, lingue celtiche, lingue indo-arie, lingue iraniche e tre lingue isolate, forma la famiglia delle lingue indoeuropee. 2l livello della famiglia rappresenta il pi9 alto livello di parentela riconoscibile con il metodo della comparazione storica, che individua le somiglianze fra le lingue come prova della loro comunanza d origine. ;ll interno di una famiglia di lingue si possono riconoscere dei rami, cha a loro volta si possono dividere in gruppi. La linguistica comparativa riconosce oggi fino a un massimo di diciotto famiglie linguistiche. >elle migliaia di lingue esistenti, soltanto alcune decine possono essere considerate grandi lingue in "uanto stato verificato un numero sostanzioso di parlanti. Le lingue possono venire classificate anche in base ad una prospettiva tipologica, che si occupa di individuare che cosa c di uguale e cosa di differente nel modo in cui le diverse lingue sono organizzate e strutturate. La tipologia strettamente connessa con lo studio degli universali linguistici, propriet ricorrenti nella struttura delle lingue. 'ulla base dei tratti strutturali comuni si possono cos4 classificare le lingue in base alla loro appartenenza a tipi diversi: si teorizzano cos4 dei tipi linguistici, ovvero l3insieme di tratti strutturali in armonia gli uni con gli altri, un tipo ideale di lingua. Tipologia morfologica !n modo d individuare tipi linguistici diversi e di classificare tipologicamente le lingue basato sulla morfologia, o pi9 precisamente sulla struttura della parola. (sistono X tipi: Tipo isolante: lingue in cui la struttura della parola la pi9 semplice: il rapporto numero di morfemi:parole *indice di sintesi- generalemtente 6:6. %el tipo isolante le parole sono spesso monosillabiche. 'ono lingue isolanti: il vietnamita, il cinese, il thailandeseJ Le parole costruiscono frasi nella forma di radici lessicali nude, senza morfemi che realizzino categorie grammaticali. ;l flessionale si sostituisce il lessico.
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Tipo agglutinante: lingue in cui le parole hanno una struttura complessa, sono formate da pi9 morfemi. 'ono lingue agglutinanti: il turco, l ungherese, il finlandese, il basco, il giapponese... 2n una lingua agglutinante le parole possono essere anche molto lunghe e sono costituite da una radice lessicale a cui sono attaccati pi9 affissi. 2l corrispondente di "uello che in una lingua agglutinante una sola parola in una lingua come l italiano spesso un sintagma nominale. L3indice di sintesi L:6. Tipo flessivo-fusivo: lingue in cui le parole sono internamente abbastanza complesse, costuite in genere da una radice lessicale e da uno o pi9 affissi flessionali che spesso sono morfemi cumulativi, veicolando pi9 valori grammaticali assieme e assommando diverse funzioni. L3indice di sintesi infatti di solito 8:6 Tipo flessivo: lingue che presentano parole in forma flessa che modulano la radice lessicale. 'ono flessive le lingue indoeuropee: il greco, il russo, le lingue romanze. (siste il sottotipo introflessivo, caratterizzato dal fatto che i fenomeni di flessione avvengono anche dentro la radice lessicale, come avviene nell arabo. Tipo fusivo: lingue che hanno la caratteristica di riunire pi9 significati in un solo morfema flessionale e di fondere assieme i morfemi rendendo spesso poco trasparente la struttura interna della parola. Tipo polisintetico (o incorporante): lingue in cui la struttura della parola molto complessa, ovvero parole formate da pi9 morfemi attaccati assieme. 2noltre in una stessa parola possono comparire due o pi9 radici lessicali. Le parole di "ueste lingue corrispondono spesso a ci$ che in altre lingue sono delle frasi intere. 1resentano inoltre fenomeni di fusione che rendono poco trasparente la struttura della parola. 'ono lingue polisintetiche il groenlandese, l eschimese, lingue australianeJ Tipologia sintattica !n secondo fondamentale criterio per classificare le lingue in tipi linguistici basato sulla sintassi, e precisamente sull ordine basico. 2 costituenti sintattici fondamentali presi in considerazione sono il soggetto, il verbo e il complemento oggetto. !O1 l ordine pi9 fre"uente *LG-G8Y-, !1O il secondom*LG-XGY-" 1!O il terzo *66-6GY-. L italiano, come tutte le altre lingue romanze, usa l=ordine 'MO. 'ono lingue 'OM: turco, giapponese, coreano, ungherese ecc. 'ono lingue M'O: arabo, ebraico classico, tongano, gallese, ecc. /li ordini predominanti sono 'OM e 'MO perch il soggetto coincide con il tema che, nell ordine naturale dei costituenti formativi, sta in prima posizione. 2noltre ci sono altri 8 principi, ovvero "uello di precedenza, per cui il soggetto deve precedere l oggetto, e "uello di adiacenza, per cui O e M devono essere sempre uniti.
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(sistono correlazioni fra l ordine basico dei sostituenti maggiori di frase e l ordine negli elementi in altri tipi di costrutti. 'u "ueste basi, sono stati elaborati degli universali implicazionali, principi validi che collegano fra loro le posizioni di diversi elementi nella frase e nei sintagmi. 'ono cos4 stati riconosciuti due tipi fondamentali: Lingue 1O, che costruiscono a destra. Lingue O1, che costruiscono a sinistra. !n caso di lingua che costruisce rigorosamente a sinistra il turco. #uttavia in ogni lingua c sempre un certo ammontare di incoerenza tipologica.

-rgativit% L ergativit% riguarda l organizzazione dei sistemi di casi che traducono in superficie i ruoli semantici connessi al verbo. (sistono delle lingue che assegnano una marcatura diversa di caso al soggetto a seconda che esso sia soggetto di un verbo transitivo o di un verbo intransitivo. :ueste lingue si chiamano ergative, perch0 attribuiscono una rilevanza particolare alla funzione o ruolo semantico di agente. :ueste lingue contrappongono un sistema di casi assoluto-ergativo a un sistema, pi9 diffuso, nominativo-accusativo. 'ono lingue ergative: il basco, le lingue caucasiche, l eschimese, lingue indigene australiane ecc. 'empre per "uel che riguarda la marcatura dei casi, un altro parametro tipologico dato dal fatto che vi sono lingue che possono strutturare la frase sia in base alla sintassi che in base alla struttura informativa, marcando grammaticalmente sia le funzioni sintattiche sia le funzioni pragmatico-informative, mentre altre lingue strutturano la frase solo in base alle funzioni della struttura informativa. 'i pu$ distinguere allora fra lingue sub:ect-prominent, come le lingue indoeuropee occidentali, il turco, l arabo, ecc& e le lingue topic-prominent come per esempio il cinese. 2nfine ci sono lingue che adottano entrambe le modalit.

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