Alla seguente situazione del germanico comune: SORDE Labiali Dentali Velari Labiovelari Poi si *p *t *k *kw *b *d *g *gw
verifica la mutazione consonantica, con i seguenti esiti: le occlusive sorde diventano fricative sorde le occlusive sonore semplici diventano occlusive sorde le occlusive sonore aspirate diventano occlusive sonore
Le occlusive sonore semplici rappresentano lo sviluppo pi frequente della mutazione di aspirate iniziali di parola, dopo nasale o geminate (cio doppie). Nei casi di sonora aspirata interna si ha il fenomeno di spirantizzazione (cio la sonora aspirata, in sillaba interna e tra elementi sonori trattata come fricativa sonora). - *bh > *b - *dh > *, d - *gh velare, gh > *, g - *gwh > *gw, g, w Esempi: ie *bher got bairan [be-] lat fer portare dhughater got dauthar figlia ie ghosti lat hostis (nemico) got gasts ang giest ospite
2. Legge di Verner
Il mutamento descritto da Verner perfeziona la legge di Grimm e si realizza nei fonemi gi spirantizzati. Riguarda il trattamento delle occlusive sorde per le quali, accanto alla mutazione in fricativa sorda, attestato anche il passaggio in fricativa o occlusiva sonora. La legge stata formulata in modo da mettere in evidenza che alla sonorizzazione della sorda interna concorrono sia la sonorit dellambiente circostante sia latonia della sillaba precedente il fonema. Questo legato alla cronologia delle innovazioni del germanico comune: al momento della realizzazione della legge di Verner non si era ancora conclusa linnovazione riguardante laccentro protosillabico germanico. Si avranno, quindi, in sequenza: Legge di Grimm Legge di Verner Accento protosillabico E esposto agli effetti della legge di Verner anche s finale di parola, quando non immediatamente preceduto dallaccento indoeuropeo. In tutte le lingue germaniche si ha la sonorizzazione delle occlusive quando esse si trovano: - in sillaba interna - in posizione intervocalica/intersonantica - in posizione pretonica Legge di Grimm Legge di Verner *k > *h >*g *t > *t (thorn) > * *p > *f > *v *-s > *z, r
3. Lalternanza grammaticale
Grimm si accorse che alcuni esempi non trovavano riscontro nella prima mutazione, cos parl di alternanza grammaticale e la spiegazione ce la fornisce Verner. Alternanza grammaticale una definizione di Grimm: si accorse che alcuni esempi non trovavano una perfetta identificazione con la prima mutazione consonantica e parl, perci, di alternanza grammaticale, senza per fornirne una spiegazione. Verner, al contrario, prima si rese conto del fenomeno dellalternanza, mentre solo in seguito cap la mutazione. Per riuscire a capire lalternanza grammaticale, bisogna dire che nei verbi forti la coniugazione in qualche modo definita da 4 diverse forme paradigmatiche, che definiscono la fisionomia di un verbo forte (apofonico): - Infinito (e forme derivate dal presente) - Preterito singolare (1 e 3 persona singolare) - Preterito plurale - Participio preterito Se il verbo ha una radice terminante in sorda, le prime due forme presentano un esito in sorda, le altre due in sonora. Grimm intu solamente che questa diversit si legava in qualche modo alla morfologia. Verner, sapendo che il preterito dei verbi forti germanici uguale al perfetto indoeuropeo, confronta i verbi germanici con i loro corrispondenti altre lingue indoeuropee (in particolare sanscrito e greco). Il mutamento di Grimm si ferma nelle voci paradigmatiche accentate in radice (cio con accento protosillabico), in quelle con suffisso tonico si determina la sonorizzazione (legge di Verner). ie *wrt-o 1 persona presente indicativo diventare lat verto (volgo) La radice termina in sorda, la <t> in posizione interna, intersonantica ma in posizione post-tonica, perci subir solo la legge di Grimm: *t>*t (thorn) ie * (we-) wrta *t >*t (thorn) ie * (we-)wrt-am *t> ie * wrt-o-ns *t>