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Gabriele D’annunzio

Gabriele D’Annunzio nasce nel 1863 a Pescara. Compì i primi studi al


collegio Cicognini di Prato, pubblicò il suo primo libro “Primo vere”. Per
fare pubblicità al libro inoltre fece credere di essere morto dopo esser
caduto da cavallo.
Entrerà in politica nel 1900 con un discorso che pronunciò nel collegio di
Ortona, il discorso si incentra sul “tema della siepe” simbolo della
proprietà privata che si deve difendere dal socialismo. Durante la
carriera politica è rimasto famoso il passaggio dall’estrema destra
all’estrema sinistra che D’Annunzio giustificò dicendo “come uomo
d’intelletto, vado verso la vita”.
Grazie all’incontro con Eleonora Duse una famosa attrice, iniziò l’attività
da drammaturgo (La figlia di Iorio). Con l’entrata in guerra dell’Italia si
impegnò come aviatore durante il conflitto, inoltre condusse la
spedizione di Fiume in nome della vendetta per la “vittoria mutilata”.
Morì nel 1938 nella villa detta “Il Vittoriale”.

D’Annunzio e Pascoli rappresentano i maggiori esponenti del


Decadentismo Italiano.

Prime opere
I primi versi scritti da D’Annunzio si rifanno allo stile di Carducci che il
poeta ammirava molto, questi sono:
 Primo vere
 Canto novo
Mentre in “Terra Vergine” e in le “Novelle della Pescara” opere
pubblicate rispettivamente nel 1882 e 1902 imita perfettamente lo stile
del Verga di “Vita dei campi”.
In queste novelle viene descritto l’Abruzzo come una terra di contadini
sacra e mitica. Il verismo D’annunziano è chiamato infatti “verismo
magico” perché non è un verismo di denuncia sociale come lo era per
Verga o Flaubert ma appunto D’Annunzio rappresenta un mondo mitico
e favoloso.

Il piacere (Fase esteta)


Il primo romanzo scritto da D’Annunzio è “il piacere” pubblicato nel
1889. Al centro del romanzo c’è la figura dell’esteta incarnata dall’
aristocratico Andrea Sperelli, il giovane è colto e raffinato tuttavia
conduce una vita vuota e priva di senso. Andrea non rappresenta un
eroe da imitare ma bensì l’inetto ossia una persona incapace di superare
le difficoltà e che ha sempre una scusa per i suoi insuccessi. Questa
figura verrà poi ripresa da Italo Svevo.
Con questo romanzo D’annunzio vuole descrivere la vita dell’esteta o del
dandy cioè la persona aristocratica e raffinata che fa della propria vita
un’opera d’arte andando alla ricerca del bello.
La vita da esteta è la stessa condotta dal poeta (poeta porcellone e
inverecondo”).
La trama del piacere gira attorno ad Andrea Sperelli il quale è
innamorato contemporaneamente di due nobildonne molto diverse tra
loro: Elena Muti una donna spregiudicata che aveva lasciato il giovane in
precedenza e Maria Ferres onesta e sensibile che Andrea conosce in un
periodo di depressione. Il giovane trascina Maria nell’adulterio ma non
riesce a dimenticare Elena e il romanzo si conclude con Andrea che
rimane solo.
Il piacere rappresenta il “ritratto di Dorian Gray” italiano
Poema Paradisiaco (Fase della bontà)
D’Annunzio dopo il piacere scriverà il Poema Paradisiaco che
rappresenta il momento d’inizio della fase della bontà. Questa fase è
caratterizzata dal recupero di una vita più semplice e genuina lontana
dai temi estetizzati che avevano caratterizzato il poeta fino a quel
momento.
“Consolazione” è una delle poesie contenute nel Poema Paradisiaco,
questa lirica è caratterizzata da un’atmosfera domestica e uno stile
colloquiale infatti tramite questa poesia D’Annunzio vuole smettere di
mentire a sé stesso e vuole tornare ad una vita più profonda per questo
motivo immagina un dialogo con la madre la quale rappresenta l’ostia
che purifica il poeta dalla vita da esteta condotta fino a quel momento.
(poesia ricca di enjambement e si avvicina alla prosa)

Grazie al Poema Paradisiaco nascerà dall’avvocato Guido Gozzano il


Crepuscolarismo un’avanguardia del 900 che proprio in questo poema
trova le sue radici.
Tutta la poesia del 900 infatti discende da Pascoli e D’Annunzio i quali
ispireranno diversi movimenti culturali come il Crepuscolarismo e il
Futurismo. I movimenti culturali del 900 sono caratterizzati da un
manifesto all’interno del quale vengono enunciati tutti i principi
fondamentali del movimento inoltre sono chiamati avanguardie,
termine militare che sta ad indicare i soldati che combattono in prima
linea infatti questi movimenti lottano contro un qualcosa.
Giovanni Episcopo
D’Annunzio scriverà “Giovanni Episcopo” il racconto della vita di un
modesto operaio il quale vittima di prepotenze, finisce per uccidere il
suo persecutore.
La narrazione si presenta come il monologo di un uomo sull’orlo della
pazzia e questo tipo di romanzo psicologico che analizza la mente del
protagonista anticipa i modi narrativi di Pirandello.

Il ciclo dei romanzi


Sull’esempio di Zola e Verga, D’Annunzio si propose di scrivere un ciclo
di romanzi diviso in 3 trilogie ciascuna denominata da un fiore: la rosa, il
giglio e il melograno questi rappresentano le tappe evolutive del suo
spirito dalla schiavitù delle passioni alla vittoria su di esse.
 Ciclo della rosa: a far parte del ciclo della rosa sono i tre romanzi
il piacere, l’innocente e il trionfo della morte. La rosa inoltre
rappresenta il simbolo dell’amore e delle passioni.

D’Annunzio inizia a leggere Nietzsche e aderisce con entusiasmo alla


teoria del superuomo. Sarà proprio il poeta il primo divulgatore in Italia
del filosofo.

 Ciclo del giglio: il giglio rappresenta il fiore del superuomo e


quindi la passione che si purifica, il superuomo infatti non è più
schiavo delle passioni ma si serve di esse per realizzare la propria
volontà di potenza. Della seconda trilogia scrisse solo “Le vergini
delle rocce”
 Ciclo del melograno: il melograno è il simbolo dei frutti che
possono derivare dal dominio delle passioni. D’Annunzio scrisse
solo un romanzo ossia “il fuoco”.

Le laudi
Le “laudi del cielo del mare della terra e degli eroi” rappresentano
l’opera poetica di D’Annunzio in cui il poeta sviluppa il concetto di
superuomo. Il poeta intende celebrare la rinascenza eroica dell’Italia,
“rinascenza latina” andando ad esaltare il paese e il coraggio degli
italiani.
Le laudi dovevano essere formate da 7 libri ognuno dei quali avrebbe
rappresentato le costellazioni pleiadi tuttavia ne furono scritti solo 5
ossia:
 Maia o Laus vitae: Maia o lode della vita è il primo libro delle laudi,
dove il tema principale è la comunione con la natura e la sua forza
vitale che permette di raggiungere la felicità. D’Annunzio esprime
quindi il suo modello di superuomo che deve basarsi su nuovi
valori “Volontà, Voluttà, Orgoglio, Istinto”.

Una sezione particolare è dedicata celebrazione delle città


industriali maestose e terribili allo stesso tempo. (la celebrazione è
un modo per esorcizzare la paura).

L’esaltazione della città industriale sarà una delle caratteristiche del


Futurismo, avanguardia storica fondata da Filippo Tommaso Marinetti
che si svilupperà nel 900. Il Futurismo è un movimento culturale
piuttosto ampio che si diffonde nell’arte, nella poesia, nel teatro e nella
musica (musica futurista caratterizzata da riproduzioni di suoni meccanici,
la guerra intesa come igiene del mondo).
 Elettra: è il secondo libro delle Laudi. Le liriche celebrano gli eroi
guerrieri del passato e del presente.

 Alcyone: è il terzo libro delle Laudi, comprende 88 liriche


composte. In questo libro viene espressa al meglio la comunione
tra uomo e natura, il superuomo si immerge nel paesaggio
diventando tutt’uno con la natura (panismo: esaltazione della
natura in modo paganeggiante)

 Merope
 Asterope

I pastori
“I pastori” è una delle liriche contenute nell’Alcyone, il sentimento del
poeta è un sentimento di nostalgia, l’estate infatti è ormai giunta al
termine e settembre porta con sé tanta malinconia che spinge l’autore a
desiderare a ritornare nei luoghi della sua infanzia descritti in questa
poesia.
I pastori protagonisti della poesia nel mese di settembre ricominciano
l’antica usanza della transumanza (d’inverno portano i greggi sulle coste
e d’estate sui monti). D’Annunzio celebra questi gesti antichi come se
fossero sacri e li riconduce ad un’unione con la natura che si ripete ogni
anno.
In questa poesia possiamo trovare un lessico onomatopeico che si rifà a
quello pascoliano, tale lessico permette l’evocazione dei sentimenti.
La pioggia nel pineto
“La pioggia del pineto” è forse la lirica più famosa di D’Annunzio ed è
contenuta nell’Alcyone. Nella poesia il poeta e la sua donna amata
Ermione (Eleonora Dose) si trovano a passeggiare in una pineta sotto la
pioggia estiva, man mano che i due innamorati si addentrano nella
foresta vivono una vera e propria metamorfosi panica diventando un
tutt’uno con la natura.
Tuttavia i due protagonisti non sono i reali protagonisti bensì è la pioggia
il personaggio principale della lirica la quale emette un suono diverso in
base al posto in cui cade. La pioggia del Pineto è quindi una poesia della
sensazione

(Il Dio Pan è il dio dei boschi e il suffisso pan indica il tutto)

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