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Il Sacrifizio dEpito

Il tema centrale dellopera il conflitto tra le due priorit: tra la vita di una giovane vergine
che deve essere sacrificata e la prosperit della patria che va salvata con la morte di una delle
sue figlie. Questa situazione delicata che contrappone lindividuo alla comunit provoca tutta
una serie di domande riguardanti i limiti della libert personale e la lealt che una persona
deve alla sua patria. Allo primo sguardo, la soluzione del problema non sembra difficile: la
sacrificazione di una vita per la salvazione di tutta la nazione si impone come una scelta
logica, raggionevole ed altruista: sarebbe accettabile offrire in sacrificio un singolo individuo
per evitare una potenziale catastrofe. Daltra parte, bisogna prendere in considerazione il fatto
che gli esseri umani non sono numeri ognuno unico e irripetibile, un vero capolavoro della
creazione divina e la morte di una giovane persona rappresenta una vera tragedia per lintera
comunit. Da questo punto di vista, il dovere di sacrificarsi per la salvazione della patria
potrebbe essere interpretato come espressione del carattere tirannico della societ, pronta a
redimere la sua stabilit con la vita di uno dei suoi membri. In questa prospettiva, lessere
umano appartenente a una certa comunit va visto non come un essere libero di governare
autonomamente la sua vita, ma come una marionetta dipendente dai capricci del destino e
dalle decisioni della societ.
Nellambito di questa opera il coro, a cui affidato il ruolo pluridimensionale, appare in due
formazioni, la prima delle quali costituisce il coro laico, il coro di Messeni e la seconda, il
coro dei sacerdoti, rappresentanti della classe clericale. Il testo drammatico si apre con un
breve monologo del coro di Messeni il cui scopo introdurre il lettore nellazione ed
illustrare latmosfera di angoscia che precede latto di scelta della vergine che va sacrificata.
Il coro che rappresenta linsieme dei cittadini segue lo svolgimento del dramma, descrive il
clima emotivo di una certa scena (il sentimento di dolore che domina la scena iniziale vs.
latmosfera pi serena che annuncia larrivo di Dircea). La funzione del coro
lintroduzione e presentazione dei personaggi (nel corso del dialogo tra Aristodemo e il coro
nella terza scena si rivela che Aristodemo un guerriero coraggioso, dallincontro tra il coro e
Dircea si scopre che lei una vergine virtuosa). Unaltro compito del coro, forse il pi
importante per lazione drammatica, quello di raccontare gli eventi che non vengono
presentati davanti agli occhi degli spettatori (la guerra tra Messene e Sparta e leroismo del
giovane Cresfonte). Il coro di Messeni serve, inoltre, per rallentare il ritmo di svolgimento del
dramma (il monologo che precede il rito delle nozze, la descrizione delleroismo di

Cresfonte) e suggerire i sentimenti che gli spettatori dovrebbero provare nei confronti degli
avvenimenti presentati sulla scena.
Il coro di sacerdoti che appare per la prima volta nella scena IX del secondo atto rappresenta
la voce di una classe sociale dedicata alla protezione delle tombe dei re, unarea mistica,
riservata alla pace e contemplazione, che non deve essere disturbata con i problemi quotidiani
dei mortali. Il coro dei sacerdoti, anche se dapprima sembra spietato e insensibile al dolore del
giovane innamorato, lo rassicura e gli consiglia di non darsi vincere dalla disperazione,
alludendo cos alla fine positiva del dramma.
Lultima scena viene aperta dai versi del coro che richiedono dalle forze della natura di essere
solidali con la tristezza umana, aumentando cos latmosfera tragica che avvolge il destino di
Dircea. Questa sequenza dolorosa cambia completamente con la notizia dellarrivo di
Olimpia che porta la salvazione a Dircea; il dramma viene concluso da parte del coro, ma a
differenza dellinizio, la fine offre una prospettiva ottimista, la speranza di un futuro migliore.
Anche se la trama di questa opera non molto complessa, nel corso di sviluppo dellazione
drammatica incontriamo vari conflitti, la conseguenza del fatto che la complicit del dramma
pi legata alla sfera dei rapporti interpersonali che allazione concreta. I conflitti
drammatici non sono separati uno dallaltro ma si intrecciano nelle relazioni che collegano tre
personaggi: Aristodemo, uomo prominente e avido di potere, Direca, sua tenera figlia e
Cresfonte, giovane guerriero. Dircea e Cresfonte sono due giovani innamorati, costretti a
nascondere la loro relazione da Aristodemo che, accecato dallambizione, non riesce ad
accorgersi dei sentimenti che sua figlia nutre per Cresfonte, suo nemico. Il padre vede la figlia
come uno strumento utile nella lotta politica e le ordina di sposare uno dei due candidati per il
trono, un ordine che diventa la radice di un conflitto temporario tra Dircea e Cresfonto: lei,
anche se fedele al suo amore per Cresfonte, rispetta lautorit paterna e non ha forza per
disobbedire alla volont di Aristodemo. Cresfonte, offeso, interpreta tale docilit non come
espressione di lealt al padre, ma come segno di fragilit dellamore della ragazza,
accusandola di averlo ingannato con i falsi giuramenti.
Il conflitto tra Aristodemo e Cresfonte si svolge su due livelli: il primo ostacolo che separa
due uomini un odio antico tra le loro famiglie, un problema ereditato di cui Cresfonte non
assume la responsabilit e che viene risolto con una proposta di pace da parte di Cresfonto e la
prospettiva del matrimonio dei due giovani. Il vero conflitto tra Aristodemo e Cresfonto
scoppia quando il giovane, nel tentativo disperato per salvare Dircea, mentisce sulla natura

della relazione tra lui e Dircea, inventando di aver sverginato la ragazza che non pu pi
essere offerta agli dei come un sacrificio puro e intatto. La conseguenza di questa pressunta
deflorazione un altro conflitto, quello tra Aristodemo e Dircea che accusa ingiustamente la
figlia di aver disonorato il proprio nome e tradito la patria.
I conflitti tra il padre e i giovani sono in sostanza risultati dello scontro tra le due mentalit
diverse: il carattere del padre egoista che cerca di realizzare il suo scopo ad ogni costo
provoca la contrariet dei rappresentanti di una nuova generazione il cui ideale pi alto, degno
di ogni sacrificio, lamore e la felicit della persona amata.
Il conflitto pi interessante quello interiore, che si svolge nellanima di Aristodemo, il pi
complesso personaggio dellopera: fin dallinizio del dramma Aristodemo viene illustrato
come una persona motivata unicamente dalla brama di potere che non prende in
considerazione la dimensione morale dei suoi atti. Nel corso di sviluppo della trama la
fanatica ambizione lo spinge a prendere decisioni sempre pi crudeli, un processo graduale
che culmina con la sua prontezza a sacrificare Dircea. Verso la fine del dramma Aristodemo
subisce una profonda trasformazione: consapevole del fatto che ha condannato a morte la
figlia innocente, il padre finalmente riesce a capire che lamore il valore pi elevato, un
bene spirituale che supera ogni priorit.
Ritengo che lindagine psicologica dei personaggi sia presente, visto che la maggioranza di
intrecci drammatici provocata proprio dalle differenze caratteriali che, causando i vari
malintesi e conflitti, spingono i personaggi ad agire in accordo con la loro personalit.
Bisogna prendere in considerazione il fatto che lunico personnaggio negativo nellopera,
Aristodamo, il motore dellazione, la causa delle sfortune dei giovani innamorati, ma allo
stesso tempo, lunico a subire una certa maturazione psicologica. Dircea e Cresfonto sono
dallinizio presentati come personaggi esclusivamente positivi e i loro profili psicologici
rimangono invariati fino alla fine del dramma: lei tenera, obbediente e passiva, pronta a
accettare il destino tragico senza alcun rimprovero nei confronti del padre, anche se lui le
provoca tante sofferenze. Cresfonte si comporta come un giovane eroe, non solo sul campo di
battaglia, ma anche nella vita privata, tentando a fare tutto per salvare la sua fidanzata.
Aristodemo, antagonista, portatore del ritratto psicologico pi raffinato: seguendo gli atti di
Aristodemo, possiamo vedere il suo graduale sviluppo da un uomo ambizioso e perfido a un
incarnazione della crudelt e, alla fine, la sua metamorfosi a un padre ideale, conscio degli
errori che ha commesso e pronto a sacrificare la vita per la salvazione della figlia.
Dircea descritta come un personaggio capace di nutrire solo i sentimenti e le passioni nobili
che, nonostante le prove pi difficili, non subiscono alcun cambiamento; il suo amore per il

padre insensibile e tirannico sempre indiscutibile, anche se cosciente del fatto che
Aristodemo lha condannata a morte. Questa fragile e tenera vergine mostra un alto grado di
lealt ai sublimi ideali senza il tentativo di opporsi al destino crudele. La sua paura davanti
alla prospettiva di morte umana e comprensibile, ma la sottomissione alle autorit superiori,
divina e paterna, e la convinzione che il suo sacrificio serve a uno scopo la cui importanza
supera la felicit di un singolo individuo, lincoraggia ad affrontare questa grave difficolt.
Dircea, non esigendo dagli dei la vita, ma la salvazione della sua reputazione, si afferma come
portatore dei pi alti valori morali e simbolo di quelle anime pie e raffinate che preferiscono la
morte onorevole alla vita senza virt.
Nellultima scena del primo atto il rito delle nozze di Cresfonto e Dircea viene interrotto dalla
notizia inquietante che informa tutti i presenti sulla fuga di Olimpia e sulla conseguenza di
questo atto imprevisto: un altra vergine deve prendere il posto di Olimpia ed essere sacrificata
per la salvazione della patria. Le reazioni emozionanti provocate da questa brutta sorpresa
annunciano la prospettiva di un destino tragico che spetta a Dircea.
Con la decisione di sacrificare la figlia per il trono Aristodemo mostra tutta la sua crudelt,
aumentando cos il contrasto tra il padre, senza scrupoli e compassione, anche nei confronti
dellunica figlia, e altri due personaggi, il giovane Cresfonto e la sua amata Dircea. Con
questa offerta il carattere di Aristodemo portato fino al punto di male estremo, al punto in
cui lui perde le caratteristiche umani e si trasforma in una figura mostruosa la cui intera
attivit orientata a un unico scopo: il potere. In opposizone al tirannico Aristodemo, il
personaggio della pia e delicata Dircea sembra anche pi puro e innocente, e la dignit con cui
una fragile donna affronta il suo destino riesce a suscitare la massima piet del lettore.
Anche se chiaro che Olimpia sar sacrificata, non direi che lopera abbia una fine tragica,
dal momento che i tre personaggi principali sono riusciti a superare tutti gli ostacoli che gli
impedivano di essere felici. Aristedemo, finalmente curato dallossessione del trono, si
pentisce di aver preferito il potere alla vita dellunica figlia che salvata dalla morte, puo
sposare il suo fedele fidanzato senza paura della reazione del padre tirannico. Il ritorno di
Olimpia, anche se sottintende la sacrificazione della ragazza, non ha una connotazione tragica,
ma simbolizza laccetazione della propria responsabilit e dei suoi doveri e il rispetto della
volont divina.

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