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FUTURISMO

Futurismo si inserisce nelle avanguardie in Europa -> movimenti 1905-06 vanno a


creare trasformazione nell’orizzonte visivo dell’arte europea
Nella storia dell’arte si parla di cubismo, espressionismo (prima, matisse)
Tutte le avanguardie sono accomunate da caratteristica: superamento arte
naturalistica, arte come mera rappresentazione della realtà, a favore della messa
in evidenza di elementi propri del linguaggio (Cezanne, considerato padre
cubismo, premessa del cubismo, lavora su una sinterizzazione del volume, forme
no naturalistiche, andare verso una rappresentazione mentale della realtà
attraverso geometria)
Matisse -> colore espressione delle emozioni (psicologico) e non della realtà

Il cubismo segue una strada diversa dal colore, affermare la diversità tra la
visione e la creazione dell’opera d’arte, utilizzano la tecnica i far vedere l’oggetto
in tutte le sue parti, non in movimento ma rompere l’idea dell’oggetto visto in
una sola dimensione tramite una intersezione di piani
Il futurismo 1909 si inserisce in questo contesto di superamento di
impressionismo e naturalismo, nasce come movimento letterario, le garo 1909
viene lanciato il manifesto d Filippo Tommaso Marinetti (giornalista e scrittore)
Il futurismo è un movimento che parte da una matrice ottocentesca di
derivazione romantica di rapporto tra arte e vita che si fondono e l’artista
esprime sentimento del proprio tempo, le manifestazioni sono esclusivamente
letterarie
M. guida l’automobile (uomo ricco), fa un incidente e brivido fa realizzare che il
centro della vita della velocità è il palpito dell’automobile
Passaggio con arte nel 1910 a seguito di incontro tra M e Boccioli, Carrà, Russolo
(avevano 20 anni)
Questi si trovavano in un contesto dominato da arte tradizionalista (alpi, vacche
in montagna, temi simbolisti ma sempre letterari), anche se si rendono conto di
non vivere nel contesto rappresentato no a quel momento ma di vivere un
nuovo mondo industriale, e quindi decidono di rappresentare questa forza della
civetta contemporanea
B. -> lavoro, periferia industriale, soggetti che diventano il canto letterale della
vita contemporanea

Sviluppo del linguaggio futurista, è uno sviluppo sia lento che veloce cha parte
da premesse divisioniste, un lo artistico che praticavano la maggior parte del
tempo (piuttosto che miscelare il colore sulla tavolozza andare a spaccare il
colore nei suoi complementare e stendere i colori puri perde secondo un
principio della sintesi additiva e sottrattiva quando si fa la luca dei colori si unisce
i colori risultano più luminosi)

Sui ppt c’è una lista dei manifesti, contraddizione interna si vede da uccidiamo il
chiaro di luna (Marinetti viveva in via senato, si specchiava sul naviglio, quindi
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questo uomo che avvaleva come centro la velocità, viveva in questa casa con
arredamento orientale (cultura decadentismo e non molto industriale))

TENSIONE ENERGETICA -> contro Venezia decadentista (?), Venezia era una
cotta a livello igienico non molto buona e quindi decide di buttarla giu,
rappresentava città romantica

Marinetti dice che l’essenza della donna è la violenza, mutamento di forma della
donna angelica della cultura romantica

Tuta futurista, senza cucitura

Due livelli, quello letterario, esagitato dal punto di vista delle idee, e ha come ne
quello di scompaginare le idee e la cultura del periodo, dall’altro abbiamo la
pittura

PRIMO MANIFESTO FUTIRISMO ARTE (1910)


Punti fondamentali:
⁃ Distruggere ossessione autentico, enfatizzare l’originalità (frutto di creare
una tabula rasa), per esempio Picasso nel 1907 ha uno stacco notevole
perche nel momento inc ui bisogna creare qualcosa di nuovi esce da quella
concezione tradizionalista dell’arte come nestra, quindi la distruzione dei
cardini è fondamenti per poter immaginare un foglio bianco
⁃ Ri uto armonia
⁃ Enfatizzare vita contemporanea

Primo manifesto è ancora letterario, non entrano a spiegare logica della pittura, e
segue MANIFESTO TECNICO DELLA PITTURA FUTURISTA:
⁃ Complementarismo congenito, divisionismo, de nendolo con un altro
modo, l’idea è quella di superare l’idea del colore in chiave naturalistica per
enfatizzare la visione espressionista del colore: le tre donne Boccioni,
esempio di divisionismo, la pennellata segue la stesura divisionista, che
aveva diversi loni (punti o linee, qui linee), anche of cina porta romana,
rapprenda piazza trento, sente impulso di rappresenterà vita moderna ma
con un linguaggio tradizionale, anche risse in Galleria, dinamicità con
colore, il colore ha una forza e una energia di movimento e dinamismo,
esasperare la poetica divisionista, portandola a dei livelli di esasperazione
sia forma pennellata che i colori, questo anche da città che sale (non piace a
B. Perché troppo letterario), rappresentare la città come centro del lavoro,
ma lo fa in modo tradizionale, b. Si rende conto della debolezza, rosso e blu
masse che generano vibrazione dal punto visivo
⁃ Dinamismo universale, il tema della dinamica è connesso a volontà di
rappresentare velocità, quando si legge che futuristi interessa macchine
ecc.. non è vero perché non c’è attenzione sull’oggetto sale simbolo della
velocità, il dinamismo è una legge che determina il mondo e la vita, tutto è
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movimento, è l’unico comunque determinatole di tutto, qui iniziano i
problemi, sensazione dinamica vuol dire che il modo di rappresentare
movimento è quello fotogra co, sovrapporre immagini in movimento, B.
Come posso rendere stato d’animo del movimento nel sogetto che vive il
dinamismo? Voglio rappresentare la sensazione che prova quello che va in
bicicletta non di chi vede chi va in bicicletta, si lega a teoria dello stato
d’animo che va verso sintesi relax dinamica, Gli Adii e quelli che restano,
resa della sensazione come stato d’animo, quelli che restano, in stazione ci
sono tutte le fasi di lasciare al treno qualcuno, rappresenta pero emozione
di tutto questo, negli addi usa andamento diagonale pennellata ce da senso
di malinconia , studi sulla linea e colore sulla psiche, restituisce senso
dinamicità, ripercussione azione sulla psiche, quelli che restano, il senso
della permuta e della stati, che viene rappresentata da vertice, senso di
pausa e fermo, linea verticale è equivalenza di sentirsi soli

Fino al 1912

Ne viene fuori una arte simbolista, perchè do un simbolo alla linea, b. Quindi non
riesce a pieno nel rendere il dinamismo, il passo fondamentale è dato
dall’incontro con il cubismo, che sicuramente conoscevano prima pero nel 1911
tutto il gruppo va in gita a Parigi e vede le opere del cubismo ottico

Noi seguiamo l’immagine grazia alla griglia, non sono immagini messe li a caso,
l’occhio va dove la griglia ci porta, la visione è qualcosa di pregresso (tempo
memoria)
Questo da B. L’opportunità di rappresentare meglio il dinamismo, (b. Dice che
cubisti sono statici però), lui aggiunge alla composizione di Picasso la dinamicità
che sfritta le linee, le griglie, per generare senso del moto, lo spiega nel suo testo
nel 1913

Dinamismo Plastico: Moto Assoluto (energia potenziale di movimento abbiamo


tutti un potenziale che caratterizza la materia) + Moto Relativo (il moto che si
interfaccio con il contesto, che ha sua volta un suo moto assoluto)
Linee Forza: simultaneità di Linee centrifughe e centripete (centripete e
centrifughe, indicano l’interazione tra corpo e ambiente) (evidenziano fusione tra
fuori e dentro)
Tutto ciò che circonda l’oggetto ha una consistenza plastica, l’aria, che riempente
la distanza tra persona e casa, ha una sua consistenza e va solidi cato:
Solidi cazione dell’Impressionismo (primo movimento che ha una continuità
totale, perché partecipano tutti della stessa vibrazione luminosa, per cui si
solidi ca l’immagine anche se loro lo fanno in modo momento mentre ne
futurismo è di renderlo assoluto)

Forme uniche della continuità nello spazio, uomo che cammina, a B. Non
interessa rappresentare l’uomo ma il movimento e il dinamismo universale, lui
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sintetizza i movimento da punto A al punto di B in un tempo C, e sfrutta degli
equivalenti plastici (forme che sintetizzano movimento), agglomerato di forme
che rappresentano il valore universale legata alla percezione e memoria del
movimento

Sviluppo di una bottiglia nello spazio, rappresenta una bottiglia nello spazio, la
bottiglia come forma plastica non c’è, la bottiglia è infatti vuoto all’interno del
volume, strutture in cui collassa tutto e che restituisce una forma totale

Dinamismo di un footballer, rappresenta il movimento in una sintesi di tipo


plastico dove le linee costruiscono l’andamento della composizione

Elasticità, volumi e super ci che rappresentano la dinamicità totale, sensazione


dinamico, persistenza a livello omerico, di una intera cammina che visivamente
arriva come un unica immagine, si intersecano i movimenti dell’eterno anche

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NOVECENTO ITALIANO 1920-30 (mio)

Esaminiamo i percorsi pittorici del novecento


Movimento italiano che ha avuto anche un pro lo internazionale, europeo
Vita lunga i confronto di altri movimenti
I suoi inizi sono collocati nel 1920
Identi cato con fascismo
Non sono stati fascisti a sfruttare fascismo ma il fascismo a sfruttare arte
ESIGENZE DI RECUPERO delle FORME CLASSICHE -> porro ne alle avanguardie
(futurismo, cubismo, secessioni e espressionismo, deformazioni della forma e
urlo del colore)
Prima guerra mondiale segna la ne delle avanguardie da un punto di vista
storico
Avanguardie sezionano forme quindi deformazione
Guardare all’antichità per ricostruire forme -> canoni di regole matematiche,
colore contenuto nel disegno, armonico e discreto
MARGHERITA SARFATTI, non è la prima perché il primo strutturatole è Cezanne
Cézanne bisogno di strutturare
SOFFICI divulga divulga il concetto di Cezanne padre dell’arte moderna
Margherita Sarfatti diventa guida artisti dal 1920 ma già dal 1914 quando si
trasferisce a Milano importante perché critico del giornalino di Milano
E nel suo appartamento invita artisti italiani -> Studiano come può essere il
ritorno all’ordine
Ricomposizione delle forme anche nel tardo futurismo
Quelli che restano, Gaetano Previatti, il quale dipingere opere divisioniste
tenendole correlate al lato psicologico
Tutto suoi toni freddi per indicare sensazione di abbandono
Achille Funi
L’uomo che scende dal tram (1914)
Fondatori del novecento ma passa per futurismo
Non bisognava rinnegare futurismo ma bisognava tenerezze co to perche
permise di scindere le forme per poi poterle ricostruire
Ritratto di Lucie Kahnweiler di DEREIN , ritritò di una gura (rinasmentale, colori
smorzati, statura, riprende anche i ritratti tedeschi, si materializza il ritorno
all’ordine)
PABLO PICASSO il pittore e la modella, il tema, le forme sono tutte classiche
DE CHIRICO in pieno periodo meta sico con ritratto di Paul Guillaume, pittura
non caratterizzante del novecento
GINO SEVERITI, pittore cortonese, risiedeva in Francia, rma il trattato futurista,
La maturità, riformulazione della madonna con il bambino, ma con forme
diverse, utilizza un canone matematico, nasce da una applicazione pitagorica
delle regole matematiche, era un teorico di questo
La via del ritorno all’ordine passa anche da una pittura infantile, primordio delle
forme, trovare gli essenziali per creare un nuovo linguaggio

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Come fare per trovare delle forme platonicamente valide sempre? Ma insieme
anche moderne?
Si usano le leggi antiche ma i contenuti sono moderni
Si rifanno a Giotto e paolo uccello che erano considerati dei pittori primordiali
Pittura meta sica, mette insieme delle situazioni distopiche
Ferrara spinge questo distacco tra tempo e spazio che è molto meta sico, gli
spazi hanno senso ma magari non in quel caso, gli oggetti sono senza tempo
Elementi fortemente geometrici
Tendenza che nasce a roma sull’onda di valori plastici (giornalino) , recupero
dell’antico nel senso di ricostruzione geometrica matematica delle forme con
l’esclusione di indirizzi che non fossero classici
Questa rivista fonemtnale per ritorno all’antichita ma anche con indirizzo
arcaicizzante, non si pone toni moderni, verra anche diffuso in Germania
Clessidra di pietra -> la vergine del tempo -> l’arte deve essere eterna, una
proposizione eterne che si de nisce valida sempre, il tempo si ferma
CARLO CARRà le glie di Loth, 1919, cara riprende l’arte etrusca, gure pro late e
di pro lo, verticalizzate, capigliature sono quelle dell’apollo di veio, che era stato
ritrovato a veio nel 1916, lo sfondo è giottesco, infatti aveva composto opera el
1916 che riprendeva Giotto e tema della caccio di paolo uccello
MARGHERITA SARFATTI: Dai musei si dovevano cogliere canoni da tradurre nella
modernità e non si distingue dalla sintesi, lo sfrangiare tutto ciò che è super uo
che non crea un ritmo nel quadro
Donna italiana diventa simbolo della fecondità italiana, culturale e che recupera
la tradizione artistica classica e mediterranea
Ogni artista deve essere che un architetto perche deve essere costruttore di una
civiltà, artista assume il ruolo di guida spirituale per il popolo
Bottega di poesia, raggruppava vari linguaggi: scenogra a, musica, libreria ->
galleria modello
Il novecento nasce in maniera uf ciale nella galleria di Li no Pesaro (fondata nel
1917 in via Manzoni), galleria di attività sterminata, conferenze, convegni anche
con intellettuali dall’estero ogni 10-15 giorni
Nel 1938 si sian messi d’accordo dei debiti con leggi razziali (era ebreo) e quindi
chiedo, venite comparata alla biennale di Venezia ma privata
Arte degli artisti del novecento non sarà ma i considerata arte di stato

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Manca
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Realismo magico: la realtà è più sporca, perfezionismo della forma


Oppi è un traditore nel novecento, quando ci si riuniva c’erano delle regole,
quando si doveva esporre si doveva esporre tutti insieme, quando c’era
l’occasione di presentarsi alla bienelle lui ottiene da Ugo ietti di avere una sua
sala con 25 opere e lui contravviene alle regole, espande da solo e lui si de la da
solo, quindi gli altri si presentano come Gruppo dei 6
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Malerba aveva una formazione scapigliata, diventa illustratore di manifesti e di
riviste, quando nel 2 si ritrovano della sarfattia cnehce li viene assunto di questo
gruppo di piccoli artisti
Lui si allega in questo movimento, anche se muore nel 26 quindi le sue opere
sono poche

Second biennale romana eco sensibile tra artisti romani


Testa di donna di Picasso
Da quest’operatrice in poi gli artisti assimileranno le forme Picasso ingigantite
Biennale Venezia 1924
L’intonazione delle presenze è incentrata sulla pittura di gura intonata alla
moderna classicità
Gruppo di artisti sono accolti con polemiche perché la Sarfatti non spiega bene il
perché i questo stile ma demenza la spiegazione sul popolo d’Italia in un articolo
successivo
Accademia degli affumicati perche esalta il disegno, la forma ma il colore è
secondario
Una persona e due età di funi stessa persona che si tiene a braccetto in due età e
quindi tempo viene meno, iconogra a leonardesca, presenza del vaso greco,
impianto rinascimentale (lesena) segue le regole della classicità
Maurossig -> alleggerimento con forme leggere, stagionalità era un tema tipico
di questo movimento, quei temi validi sempre che si rincorrono nel tempo,
maternità, eterno ritorno del tempo ecc…
Malerba -> ingigantimento delle forme, quasi gommose, presenza del nudo
giorgionesco, in ambito di attualità, paesaggio anti naturalistico, nudo che si
armonizza nella natura, armonia che non è turbata da niente
Bucci e durdreville sono i due che si distaccano un. Poco dagli altri, il primo si
ritrae come artista rinascimentale, il secondo rappresenta l’amore in diversi
modi, che riprende l’arte ammianga
Sono anche i due che la critica ha apprezzato di più al tempo
Oppi essendo solo vende 15 opere viene descritto come uno dei migliori artisti
del tempo
Seconda generazione del novecento, Borra dopo un periodo infantile, primitivo,
ingigantisce forme, tema delle amiche del museo Correr, le cortigiane di
Carpaccio, che si era spostato
Dopo biennale rimangono solo 3 e Puno non li fa più esporre
Istituisce il comitato direttivo del novecento
Accorpa quindi salienti e tosi (nato nel 1861, aveva una certa età, era visto come
autore autorevole)
Wild insegnava plastica a Brera e aveva avuto come allievi fontana e belotti
Questo comitato promuoveva le mostre

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IL NOVECENTO ITALIANO 1920-32 (fra)

Lo esaminiamo da un punto di vista pittorico, in quanto il 900 contempla pittori e


scultori, ma la scultura ha una processione parallela alla pittura ma abbastanza distinta.
È stato un movimento italiano dal pro lo europeo, con una vita abbastanza lunga
rispetto al futurismo/cubismo. I suoi inizi sono collocati nel 1920 con la ne nel 1932.
Movimento identi cato col fascismo, ma non è stata un’arte di stato. Ci sono pittori che
erano legati alla politica fascista, ma gli altri autori sono sempre stati liberi. Achille Funi
dichiarava che non sono stati gli artisti a servirsi del fascismo, ma il contrario. Seguivano
politiche dettate da esigenze di recupero di forme classiche. Movimento consiste nel
porre ne alle avanguardie che in Francia si identi ca col cubismo e in italia col
Futurismo e in Germania col clima delle secessioni e dell’Espressionismo (deformazione
delle forme e del colore). La guerra mondiale aveva segnato la ne delle avanguardie e
la necessità di ricostruire, in quanto le avanguardie avevano operato sezionando le
forme e facendo un’operazione di analisi. Non c’è costruzione, ma decostruzione.
Questo movimento invece porta negli artisti la necessità di ricomporre le forme,
guardando perciò all’antichità, dove le forme seguivano i canoni della ricerca nella
perfezione. Tutto ciò a discapito del colore che doveva essere contenuto nel disegno,
importante in quanto lo scheletro delle forme, e un colore che fosse molto armonico e
discreto, doveva passare in secondo piano. Cezanne è il primo strutturatore delle
forme, che recupera dai classici il bisogno di strutturare, incernierare le forme in una
volumetria. Chi porta in Italia il concetto di Cezanne come padre dell’arte moderna?
Sof ci. Margherita Saffatti si trasferisce a Milano e assume un ruolo importante in
quanto diventa un critico d’arte. Si riuniscono da lei gli artisti della pittura, scultura e
architettura, e studiano come può essere inteso il movimento italiano moderno.

Concetto di ricomposizione delle forme passa anche alla ne del Futurismo, ad


esempio attraverso Umberto Boccioni. “Gli stati d’animo”. Fa parte del trio del “Quelli
che restano”. Boccioni prese spunto da Gaetano Previatti. In questo quadro rappresenta
coloro che sono di rientro dalla stazione dopo aver salutato i loro quadri. Il quadro infatti
è tutto con colori freddi, le forme sono singole e riempiono tutto il quadro.

Tale quadro viene messo in analisi per capire in quale periodo collocarlo. I futuristi a
Parigi sentono la necessità di formulare un’ipotesi libera del futurismo.

“l’uomo che scende dal tram” futurismo moderato con nuove tendenze nato nel
1913-14. Questo quadro di Achille Funi è passato dal futurismo. Tale quadro adotta
l’idea di una dipendenza dal un mezzo meccanico, in quanto vi era l’idolatria della
meccanica, e si aveva la ricomposizione delle forme.

“Genealogia (la mia famiglia)” inserisce una scatola, con un paesaggio astratto. Taglia i
busti e li inserisce al di sopra di cubi. Meta sica è un movimento di spiazzamenti.

Andre’ Derain “Ritratto di Lucie Kahnweiler” 1913. Artista passava verso una fase gotica.
In questo ritratto propone il ritorno moderno. Ritratto di una gura tipica rinascimentale
in quanto presa e centralizzata, con un libro in mano (posa classica), colori smorzati e
con origini tedesche. Inizia a materializzarsi il ritorno all’ordine.

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“Il pittore e la modella” di Picasso succede lo stesso. Modella con artista hanno una
forma più de nita.

Contesto italiano: Giorgio De Chirico aveva iniziato ad anticipare la poetica meta sica, e
realizza dei ritratti rinascimentali. Realizza il “ritratto di Paul Guillaume” nel 1915. L’opera
veramente fuori dalle righe è quella di Gino Severini “Maternità” poetica del cubismo,
manifesto della pittura futurista in Italia. Opera versione moderna della madonna col
bambino nel 400. Volumetria perfetta con adozione di un canone matematico.
Misurazioni perfette con misurazione pitagorica delle regole matematiche, e aveva
teorizzato tutto quanto nel suo studio in Francia. Il ritorno all’ordine passa anche
attraverso la pittura di Carlo Carrà “la carrozzella” nel 1916 e attraverso Tullio Garbari
“intellettuali al caffè” nel 1916. Porta indietro agli essenziali, azzerano i linguaggi e da qui
partono alla scoperta di un nuovo linguaggio. Quello che tormentava gli artisti era come
fare a trovare delle forme che fossero valide sempre ma allo stesso tempo moderne.
Trovare canoni ma bisognava trovare dei contenuti moderni. Trovare forme pure e
incontaminate, non in uenzate da temi successivi. Si riferiscono non ad una pittura
incolta, ma a una pittura colta di Giotto e Paolo Rucello. Arriviamo a un’altra via
all’ordine che è la meta sica.

Giorgio De Chirico “Interno meta sico” nel 1917 e Carrà “la Camera incantata” 1917.
Annullamento dello spazio e del tempo, tipico del periodo. Il primo è un esempio
classico, assembla oggetti che possono essere geometricamente misurati, cavalletti,
squadre, e li contestualizza in contesti contestabili, ovvero accorpa delle situazioni in
uno spazio che non ha una motivazione razionale e in un tempo inde nito. Carrà invece
realizza una pittura più razionale, mentre quella di Giorgio più enigmatica. Arriviamo in
Italia alla principale via delle forme, con valori plastici. Quest’ultimo è una tendenza che
nasce a Roma nel 18 su una rivista che si chiama “Valori Plastici”. Plastico ha una
volumetria, una forma, un peso. Anima questa rivista tutti coloro che volevano
recuperare l’antico, con esclusione di indirizzi che fossero anti classici come il 600, il
futurismo.

Vi sono anche stranieri, ma quelli più importanti sono De Chirico, Arturo Martini,
Giorgio Morandi, Carlo Carrà. Rivista divulgata all’estero, soprattutto in Germania, per
un ritorno all’antico ma non si pone il problema di contenuti moderni. De Chirico ha
abbandonato la meta sica. Questo lo vediamo ne “La vergine del tempo” 1919. Vergine
che ha una clessidra senza sabbia dentro, perché si ha il principio dell’annullamento
platonico. Arte che ha una proposizione eterna, sempre valida, per questo la clessidra è
di pietra. Un altro è Carrà, con le “ glie di Loth” opera capitale che è collezionata al Mart
di Rovereto. Carrà riprende l’antico, specialmente l’arte etrusca ( gure pro late con un
disegno preciso, verticalizzate e con capigliature della Apollo di Veglio in quanto si
ritrova questo quadro nel 1916). Egli è ritenuto un artista che ha riguardato
particolarmente Giotto. Si vede un cane da Caccia, quindi si riprende Paolo Uccello.

Mario Sironi passa dalla Meta sica ma più astratta. “sintesi di paesaggio urbano”
presenta il paesaggio come protagonista. Mente concentrata sull’architettura.
Paesaggio non corrispondente, anti naturalistico, tutto pietra con basamenti
totalmente in pietra e rialza pure il piano della strada. Il cielo sembra fatto anch’esso da
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una latra di pietra. Si ha il dramma post-bellico delle manifestazioni sociali, lo scontento
degli operai e dell’innalzamento delle tasse.

Margherita Sarfatti è l’ispiratrice del nostro 900. Grande intellettuale del secolo scorso,
scrittrice, giornalista, storica dell’arte. A Milano ha creato un salotto. Dai musei si
dovevano cogliere i principi, ma nel salotto bisognava applicarli a una soluzione
moderna. La sintesi era il principio, ovvero lo sfrangiare dalle rappresentazioni tutto ciò
che è super uo. La sintesi determina una scelta gerarchica, quello che è fondamentale
e quello che va tolto. La Sarfatti era molto affezionata alle teorie di Warsking (?). Arte di
fondamenti essenziali.

Picasso nel 17 viene in Italia e viaggia parecchio, Roma Pompei Palermo. Arte
mediterranea è un’arte di ordine, sviluppata attorno al bacino mediterraneo, arte di
stabilità e durata del tempo. Arte nordica invece differente. Esaspera le volumetrie,
realizza l’archetipo come la donna monumentalizzata, simbolo della fecondità classica,
durevole e che non ha una storia. Le gure trasmettono un’idea. La fontana è fonte di
vita. Figure potenti. La stessa cosa fa Andre’ Derain. Il suo quadro “L’Italiana” 1921-22
interpreta una maniera lirica di Picasso. Picasso scolpisce, Derain guarda una forma più
lirica verso Raffaello.

Ogni artista deve essere un architetto. L’artista assume un ruolo morale di essere una
guida anche spirituale per il popolo, per chi non ha avuto la possibilità di potersi educare
e formare. Artista è un arte ce. Questo ruolo lo ebbe principalmente Mario Sironi.
“L’architetto” si nota una gura che assume delle iconogra e classiche,
rappresentatività incentrata nel viso e nel busto. Capitello corinzio minimalizzato,
pilastro sul fondo e il vaso (tipico della poetica platonica). Il vaso non ha una forma
perfetta. Si ha un anti naturalismo che adotta le forme e che lascia l’idea di una forma
architettonica. Achille Funi invece rappresenta il suo amico Mario Chiattone e lo
rappresenta con gli arnesi della misurazione. Squadra, righello, compasso, colonna, tutti
elementi architettonici, e sullo sfondo si ha un cielo che richiama Mantegna. Paesaggio
modernissimo, con vari elementi di carattere classico messi in un tempo di massima
attualità. Arriviamo al 20 col manifesto che era stato pubblicato anche in Francia e
Spagna, rmato da Sironi, Russolo, Funi e Dudreville. Primo approccio allo studio delle
forme, tenendo in conto che la disgregazione è stata già studiata dal futurismo.
Bisogna prendere i modelli dell’antico e inserire dei contenuti moderni. Gli artisti sono i
costruttori delle forme. Quest’arte inizia nella galleria degli Ipogei nel 1920-21. Il
proprietario aveva concesso il suo negozio per la mostra di questi quadri di autori che
proponevano la nuova arte. Sironi propone le sue periferie “Paesaggio Urbano” 1920.
Esprimono il dramma moderno e la solidità del presente che si avvia verso il futuro,
prospettiva di progressione. Funi presenta l’opera “le villeggianti” 1920 con i frutti presi
da Cezanne, sfondo con montagna che ha molto di architettonico e molto minerale. Il
lago non presenta onde, segni di vita. Sono rappresentazioni che danno il senso del non
racconto, ma danno il senso di mancanza di tempo. La storia del 900 e di queste
mostre, fatte da artisti che esponevano ma non vendevano nulla in quanto i collezionisti
non erano abituati a questo tipo di rappresentazione. Raramente le gallerie
consideravano essi degli artisti. Ogni mostra che si poteva proporre era un grande
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successo. Una seconda galleria che aveva dato modo di esporre era la Bottega di
Poesia. Nel 22 gli artisti espongono insieme ad altri artisti già affermati. Il 900 italiano
nasce in maniera uf ciale alla galleria di Lino Pesaro. Vita di circa 20 anni fondata nel
1917, sede al centro di Milano. Lino Pesaro aveva un’attività febbrile, invitava sempre
ospiti e faceva mostre ogni 15 giorni. Faceva aste di grandi collezioni, mostre di autori
della sua contemporaneità, attività che conclude nel 1938 in quanto Lino era ebreo, per
cui ebbe debiti, contratti e leggi raziali. La comparavano alla versione privata della
biennale di Venezia. un giorno interviene Mussolini e annuncia che la loro arte non sarà
mai considerata Arte di stato.

Mario Sironi “Autoritratto” 1909-10. Lui era fascista. Ha avuto un passaggio nel suo
soggiorno romano, in contatto col divisionismo anche se non ha mai aderito
totalmente. A Milano ha aderito sempre secondo il suo linguaggio scultoreo al
Futurismo, diverso da quello di Marinetti. Ha aderito volontariamente alla guerra e al
suo ritorno ha aderito al movimento della Sarfatti.

Achille Funi ha una visione apollinea, è un classico dentro. Non ha visioni drammatiche
come Sironi. Funi ha recuperato molto dal rinascimento. “Autoritratto” 1921. Si ritrae un
operaio in quanto non se la tirano, si sporcavano le mani, realizzavano loro la tempera.
Ha il pennello nella mano destra e il vaso è l’iconogra a classica, simbolo della
perfezione formale, anche la tenda. Lui stesso si dipinge.

Piero Marussig, molto apprezzato per il suo primo periodo secessionista no al 20. Si
trasferisce a Milano ed entra anche lui nella cerchia della Sarfatti. Deve rispettare quindi i
suoi canoni della gerarchia e della sintesi. Le sue volumetrie però saranno sempre
condizionate ai suoi precedenti, per cui le sue rappresentazioni saranno sempre
escluse.

Leonardo Dudreville e Anselmo Bucci sono i meno aderenti, perché Dudreville adotta
un ritorno all’ordine che ha una declinazione neo amminga. Anselmo invece
condizionato dalla pittura impressionista.

Ubaldo Oppi, artista che ha avuto esperienze italo-europee, ha lavorato con Picasso e
ha assunto dei linguaggi eterogenei. Stabilito a Milano entra nel gruppo della Sarfatti.
Disegno preciso, volumetrie esatte, rappresentante prediletto della declinazione del
Realismo magico, termine coniato da un tedesco che nel 25 realizza un libro da questo
titolo. Stira le forme con un risultato di massima perfezione, tutto diventa sovra
esposto, volumetricamente inciso. Questa pittura crea stupore, cosa che nella realtà
non c’è in quanto più sporca. Ritenuto traditore del 900 perché gli artisti dovevano
seguire le regole. Nel 1924 questi 7 artisti possono presentarsi insieme alla biennale di
Venezia, Oppi si de la perché ottiene da Ugo Oietti (critico potente importantissimo) la
possibilità di avere una sala sua esclusiva con 25 opere. Va contro le regole ed espone
da solo. Lo de lano dal gruppo e alla biennale del 24 si espongono come i 6 del 900 e
non più i sette.

Malerba il più vecchio. Nato nel 1878, aveva una formazione scapigliata e realistica.
Quindi opera in questo senso per molti anni, diventa illustratore. Quando nel 1920 si
trovano presso la Sarfatti, anche lui viene assunto in questo piccolo gruppo e qui
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cambia tutto, si adegua e lo fa anche in maniera magistrale ai canoni. Muore nel 26 per
cui ha poco tempo per adeguarsi e per realizzare le opere.

II Biennale romana 1923. Quadro di un volto di una donna. Opera che ha qualcosa di
ingigantito. Sarfatti scrive un articolo proprio su quest’opera. Da questo momento gli
artisti italiani prenderanno spunto da questo esempio di Picasso. Alla XIV Biennale di
Venezia i 6 artisti ottengono l’uscita e in questa mostra è esposto l’architetto visto
prima, l’opera di Funi “una persona e due età”. Questo gruppo viene accolto con
parecchie critiche in quanto la Sarfatti non li presenta bene, ma demanda la
presentazione a un articolo che aveva scritto sulla Biennale. Non fece un’introduzione
esplicativa. Pittura che esalta il disegno e la forma e spegne il colore, ritenuto
secondario. Quest’opera rappresenta la moderna classicità, la stessa persona in due
momenti di vita. Poetica platonica dell’annullamento dell’opera d’arte. Presenza del
vaso greco si riferisce all’iconogra a classica, centralità delle gure esprime le regole
della classicità. Sempre alla XIV biennale di Venezia espongono Marussig “Autunno”
1924 presenta una delicatezza che alleggerisce i contenuti pesanti. L’autunno era uno
degli elementi archetipari, come la maternità, il lavoro, le stagioni.

Malerba invece porta “Nudo” 1923-24. Forme plastiche quasi gommose, presenza del
nudo è il tema Giorgionesco. Il paesaggio anti naturalistico, tema arcadico del nudo che
si armonizza nella natura, turbata da niente. Tutto nel silenzio del tempo che non c’è. In
assenza di dolore e problemi, concetto platonico espresso già nell’antichità da Virgilio. I
meno allineati sono Bucci con “I pittori” si autoritrae con un servitore che tiene la
tavolozza dei colori. Sul fondo c’è la città di Fossombrone. Dudreville “Amore discorso
primo” narra le varie rappresentazioni dell’amore con uno stile che arricchisce i
particolari e che si rifà all’arte amminga. Questi due quadri vengono maggiormente
apprezzati.

Oppi ottiene quindi una sala nella biennale in cui espone 25 opere. Al contrario dei suoi
compagni, ottiene successo e viene descritto come uno degli artisti più importanti
dell’arte italiana. “Le amiche” è uno dei suoi quadri. Pompeo Borra “Composizione (le
amiche)” rielabora in quest’opera il tema delle amiche di Carpaccio delle dame
veneziane. Nel 1924 alcuni artisti si de lano, Lino Pesaro si dimette, e rimangono Sironi,
Funi e Marussig. Nasce quindi il comitato direttivo del 900. In quanto ad artisti inserisce
Salietti che aveva frequentato Brera, e Arturo Tosi, artista di generazione precedente.
Nonostante la sua età, era visto come un autore autorevole, la Sarfatti lo apprezza dopo
il 1920 quando revisiona la sua poetica alla presenza di una mostra individuale dedicata
a Cezanne. Costruzionismo moderno, Tozi assume questo carattere di Cezanne.

Adolfo Wildt era nato nel 1868 forse, era un decano ma di grande rilievo in quanto
insegnava plastica a Brera. Aveva avuto come allievi Lucio Fontana e Fausto Melotti.
Arriviamo al comitato direttivo italiano che proponeva le mostre in tutta la nazione. In
particolare, Vittorio Emanuele Barbaroux aveva una galleria vicino Montenapoleone ed
egli mise a disposizione questa mostra.

Il linguaggio ormai dal 25 si era allargato. Il comitato direttivo aveva allargato il con ne,
accoglie artisti da tutte parti d’Italia, dal Piemonte, area romana e toscana. Non erano
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linguaggi omologati con declinazione diversa a seconda delle aree regionali. Carlo
Socrate era stato uno dei massimi. La sua arte in futuro diventa l’arte anti novecentista.
Uno dei suoi quadri è “Bagnanti” realizzata nel 1922, rappresentazione dei nudi sul
paesaggio. Armonia perfetta dell’uomo nella natura. Concetto campestre attribuito
sempre a Giorgione ma attraverso gli ultimi studi si attribuisce a Tiziano.

L’arte del 900 verrà apprezzata all’estero per l’assenza della retorica. Socrate era molto
apprezzato dalla Sarfatti. Felice Carena si rifà a Cezanne, concetto armonico.

Franceso Trombadori, s rifà alla statuaria classica, “nudo neoclassico” 1925. Uno dei
principali della scuola romana che raggruppava degli artisti etichettati come neoclassici.
Copiavano i modelli classici e li svolgevano secondo contenuti di attualità.

Felice Casorati, aveva fatto parti delle secessioni di Ca ’Pesaro, ambiente veneziano.
Geometrizzazione dello spazio nella ripresa di Piero della Francesca, con colore che non
appesantisce, trasparente e che si adatta molto all’affresco. Strutturazione
architettonica dello spazio. Canoni classici con contenuti attuali.

Achille Funi “Publio Orazio uccide la sorella” 1932. Opera che si trova a Berlino in cui
Funi raf gura la lotta tra Roma e Albalonga. Raf gura uno degli Orazio che uccide sua
sorella. L’iconogra a è classica, l’arco che da su uno sfondo in cui Funi colloca la Venere
di Cirene. Publio Orazio replica il gesto del tirannicida realizzato da Tiziano.

Dopo il 1925, con la crisi del 900 e l’ampliamento dei con ni, portano delle dialettiche
contraddittorie. Si ritorna a una visione più umana, romantica, ma il paesaggio viene
ripreso dopo il 25 secondo orientamenti che non possono dimenticare le regole del
900. Impostazione architettonica, meno tosta e forte è il paesaggio di funi in confronto
a Mario Sironi. Funi raf gura un arco, elemento architettonico che rimanda l’architettura
romana. Altri due artisti campioni della tenuta del paesaggio sono stati Arturo Tosi e
Carlo Carrà, e quest’ultimo de nisce il paesaggio che de nisce naturalismo mitico.

Felice casorati, paesaggio di piccole dimensioni in quanto dava più importanza alla
gura come nel caso della “Rubiana”. Mario Mafai è piena scuola romana, assume un
linguaggio mediato dalla scuola di Parigi e dall’Impressionismo. Il 600 entra ormai nei
canoni, prima escluso. De Chirico realizza “Cocomeri e corazza” che aveva riportato nel
1922 a Palazzo Pitti la fama del 600. La corazza indica la caducità del tempo, la
contaminazione. La corazza perché nel 600 si ebbero continue guerre. Nelle le del 900
rientra dopo il 25 la rappresentanza dei sette artisti della scuola di Parigi, che avevano
diffuso la fama del nostro 900, superando la fama di Picasso. Autori che la Sarfatti
strategicamente si era accorpata in modo tale da dare più forza alle presenze delle sue
mostre. Prima mostra del 900 si ebbe nel 1926. Numero elevato di presenze con 114
artisti, allestita male con illuminazione carente. Chi visitava non otteneva la giusta
sensazione, per cui le critiche erano state gran parte negative. Il contenuto non era
arrivato agli osservatori. La gura prevale sul paesaggio. Alberto Sarietti era il segretario
del 900 italiano. Nel 1929 si danno da fare per la seconda mostra del 900 italiano.
Sarfatti rimasta vedova si trasferisce da Milano a Roma, gli artisti si trovano dispersi e il
900 entra in crisi. La programmazione della mostra viene posticipata e mantenuta
sempre a Milano. Arrivano giovani artisti che costituiranno una reazione del 900 e
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quindi un’anti 900. Esempio quindi di presenze diverse, come ad esempio Paola
Consolo che realizza “La canzone” stile molto parigino. Francesco Trombadori ne “Isola
Tiberina”.

Prima quadriennale Nazionale d’arte – Roma 1931. Culmine della gerarchizzazione che
avviene dal 1927 in poi. Chi voleva essere artista dal 27 in poi doveva prendere la tessera
e far parte del movimento. Era il culmine della piramide, indicava la presa di potere del
regime sull’ambito artistico. Il comitato del 900 italiano si mette in contatto con musei
europei e organizza del nostro comitato di questi artisti all’estero, espongono a Parigi, a
Zurigo, a Ginevra, nei musei, Basilea, Monaco di Baviera, Amburgo, Amsterdam,
Buenos Aires. Grazie a queste mostre, molte opere entrano in questi musei e vi
rimangono ancora oggi.

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ARTE ASTRATTA

Are astratta = arrivo a partire da altre correnti -> estetica della macchina,
cubismo: avanguardie
Si arriva quindi a non-gemetrical e geometrica art
Arte astratta = scoperta come fosse stata scoperta da un momento all’altro
Kandiskij dice di essere entrato un giorno nel suo studio e aver visto una sua
opera capovolta e si è accorto che gli suscitava emozioni diverse da un opera
“giusta”
Evento quadro di Mondrian appeso al contrario
Opera di Monet, COVONE in contrasto con opera sua (la vede prima di cambiare
il suo modo di dipingere, 1905) la prima volta che vede colori, forme e segni
IMPORTANTE: arte astratta nasce in relazione ad altre forme di arte, musica e
poesia
Questo rapporto deriva anche da da rapporti con dei musicisti di kandiskji
Ogni parole evoca qualcosa nella poesia e questo è in rapporto con l’evocare
emozioni di forme, segni e colori
Astrarre: prendera la relata, asciugarla e renderla quella forma e quel colore ->
non sempre vero perche a partire da questo alcuni dicono che si può fare arte
partendo da zero
Funzionale a riaffermare gure, a partire da un linguaggio universale
Anche la scienza ha avuto il suo impatto
Arte concreta è di Modrian -> L’arte astratta parte da emozioni e da realtà mentre
concreta è metafora del nulla
MANIFESTO ANNI 30’ concetto concreto e geometrico dell’arte, non solo dipinto
ma tutta l’altra

Theo van Doesburg, La mucca


⁃ Aspetto geometrica ma iconogra co
⁃ Le forme non sono messe a caso, c’è un ordine che crea armonia e
completezza, c’è una gerarchia visiva e cromatica che regge
⁃ Parte da un disegno a matita di una mucca, anche nel primo disegno, le
linee, le ombre, cadono sul manto geometricamente come anche lo
stilizzare la forma
⁃ Si passa poi a una fase in cui si crea una composizione di linee
⁃ Entrano poi in giochino i volumi
⁃ Questi volumi nell’acquarello nale di studio vengono colorati
⁃ Tensione, non il dettaglio

Malevic, esponente russo, il quadrato nero, come le icone russe poste angolari,
astrattismo può quindi essere continuo di uno sviluppo culturale

Una pittura che ci vuole rappresentare la pittura -> nasce da un teorico dell’arte
Clement Grinberg -> letture opere di Pollock, intravede la potenzialità di parlare

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di arte astratta, lui per primo infatti associa in modo negativo l’arte di Pollock alle
decorazioni ornamentali, abbellimenti, non ci dicono niente
Pollock pero parte da cubismo, che per descrivere realtà usano oggetti della
realtà, niente di nuovo

Pollock -> All over painting, non c’è una gerarchia

Fotogra a è terzo occhio

Astrattismo in Italia ( no anni ’50)


Idea sociale di astrattismo
L’astrattismo ha avuto una fortuna sulla politica che sulla divisione, nuova
partenza, grado zero di partenza

La rivoluzione futurista:
Gia i futuristi pensano a arte astratta com modo di rappresentare la realtà
Giacomo Balla
Velocità astratta più rumore: sempre un formato classico pittorico, volta di
descrivere velocità e romper! (Il suono può avere una dimensione plastica e
descrittiva e scultorea)
Plasticità di una idea del suono
Balla usa Rumore e non Suono, per quanto riguarda il tema della velocità, è più
accattivante
De pero e Balla: Ricostruzione Futurista dell’Universo, fusione per ricostruzione,
ricreandolo totalmente
Il piano unico della tela non permetteva di dare in profondità il volume dinamico
della velocità (usa quindi cartone, carte velina stoffa per il complesso plastico)
Mailing Art (anni ’60) già nei primi dieci anni del novecento con le cartoline (Balla)

Enrico Prampolini, autore che traghetta le possibilità del turismo tra gli anni 20’ e
gli anni 30’ quello che viene identi cato come nuovo futurismo

Munari, macchina inutile, ossimoro, macchina che è la cosa più utile è inutile e
l’arte che è ciò che è inutile diventa utile
“Le possibilità del reale” non ironia

Autori del milione, fascismo, galleria del milione, gini e pollini


Astrattismo come gurativismo degli anni 30’ è legato alla pittura culturale
italiana, Giotto, Piero della Francesca
Posso partire da Piero della Francesca -> due possibilità -> arrivo gurativismo
(continuità di tradizione, continuità) oppure volontà di geometria, isolando le
forme
Crtica d’arte in questo momento storico che permette di fare la relazione grazie a
Roberto Lunghi anche di poter leggere Piero della Francesca con occhi attuali,
traducendolo in forme
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Astratto e decorativo
Triennale del 47’ dopo guerra
A partire da questa si costruisce QT8 -> arte astratta si trasforma con uso anche
di materiali come ceramica e mosaici che portano quindi a una mera decorazione
Deriva dell’idea degli anni 30’ -> monumentale diventa piccolo, tutto grande non
è più necessario
Fare entrare nella città in senso stretto , coinvolgere artisti e utilizzare linguaggio
astratto, con simbologia e narrazione importante di portare avanguardia e
ribaltare le gerarchie del fascismo e farle arrivare in questi contesti

Dif coltà nella critica del dopoguerra cancella di far coincidere una volta
espressiva a un movimento politico
Paradossalmente il comunismo era più cattivo con astrattismo di fascismo

Posizione estrema teorica negli arbori di arrivare ad un’arte che non arrivasse a
nulla, non sarebbe potuta esistere l’arte astratta senza il gurativismo

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