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FURURISMO E MARINETTI

La prima avanguardia italiana è il futurismo. È un movimento totalmente italiano e non è una cosa molto
frequente.

Il nome futurismo ci indica una proiezione, un'esaltazione verso il futuro. Nasce a Milano, in Italia, per
quanto il suo manifesto viene pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti che era un poeta, un letterato, non
un'artista visuale, sul “Le Figaro”, il quotidiano francese. Parigi perché era la città principale dove nascono
tutti i movimenti.

È un'arte che in realtà è un modo di pensare, non è un movimento relegato alle Artù maggiori pittura,
architettura, scultura. È proprio una visione del mondo. Infatti, nel manifesto pubblicato da Marinetti
vengono indicati quelli che sono i punti principali ai quali gli artisti ambiscono sviluppare. È un movimento
che investe nella letteratura, teatro, cucina, musica, tutto ciò che riguarda l'ambito della vita quotidiana.

Affronta temi che riguardano le tecnologie, il progresso, le prestazioni della macchina, la metropoli, la città
che non è vista come un luogo di isolamento, di angoscia, di tristezza, come avveniva per gli artisti
espressionisti; la città è il luogo dove le cose stanno cambiando dove veramente si tocca con mano il
cambiamento, la modernità, la contemporaneità e quindi viene celebrata la metropoli.

Addirittura viene celebrata la guerra. Questo movimento è infatti associato al fascismo, perché per un
periodo l’ha sostenuto. Questi artisti, rispecchiavano bene quelle che erano le idee nazionaliste. La guerra,
era vista come un qualcosa di positivo, ma non perché questi uomini fossero dei violenti, ma perché
portava cambiamento, distruggere qualcosa significava poi ricostruire con qualcosa di nuovo.

Il manifesto del 1909

Viene trattato soprattutto la temerarietà, l'audacia, il coraggio, il coraggio di agire, che è legato alla
corrente filosofica del vitalismo, cioè l’idea che ci sia uno spirito che genera la vita, le azioni dell'uomo, si
distacca dalle ragioni biologiche, chimiche che portano all'azione del dell'uomo, proponendo invece la forza
vitale. Quindi questi artisti vogliono, calcare l'amore per il pericolo, l'abitudine all'energia, la temerità, il
coraggio, l'audacia, la ribellione, tutto ciò che azione per far distruggere quelli che sono i vecchi valori legati
alla tradizione.

“Esaltano la guerra, non vi è più bellezza che nella lotta. Noi vogliamo glorificare la guerra sola igiene del
mondo, il patriottismo e disprezzo della donna”.

Quindi la pulizia del mondo per poter ricostruire. Non erano misogini ma disprezzavano quell'idea letteraria
della donna. La donna era sempre stata presentata come l'oggetto del piacere, l'oggetto del desiderio,
quindi un'immagine romantica, leziosa o a volte come elemento di perdizione. Disprezzano la letteratura, i
classici, I vecchi professori, i movimenti letterari come il Classicismo e il Decadentismo, sono contro la
perfida cancrena di professori, di archeologi, di antiquari, quindi tutto quello che rappresenta il sapere
tradizionale.

Esaltano tutto ciò che il modernità. Ci fu la seconda rivoluzione industriale, quindi c’era una grande
rivoluzione, un progresso tecnologico che porta alla creazione di macchine che sconvolgono
completamente, le modalità di produzione.

Quindi tutto ciò che è macchina, che ha una potenza che supera quella che è la capacità dell'uomo di
compiere un lavoro o amplifica tutto quello che può fare il lavoro un uomo, la macchina lo fa 100 volte. La
macchina, anche simbolo di movimento. Inoltre all’inizio la parola automobile era maschile, invece, fu
D'Annunzio che volle convertire questo vocabolo in femminile. Per loro era più bella un'automobile che
un'opera d'arte che ha 1000 mila anni.
Ci sono manifesti per qualsiasi cosa. Come esempio c'è un manifesto sulla gastronomia che dichiara di voler
abolire la pasta perché era il piatto tradizionale. In ambito artistico il manifesto tecnico, parla molto
precisamente, di come l'artista deve andare a rappresentare questo movimento come qualcosa che va ad
influenzare la realtà che noi osserviamo. È un punto di contatto con il cinismo e con la le masse che
deformano lo spazio. Quindi allo stesso tempo lo spazio viene deformato e modificato dal movimento.

Tutti questi pensieri venivano comunicati attraverso il manifesto. Per diffondere queste idee alla maggior
parte delle persone attraverso serate futuriste. Durante esse reclamavano poesie, enunciava, pensieri, ma
andavano anche a litigare tra di loro. Era un punto di ritrovo, ma erano degli happening molto movimentati.
Quindi facevano queste serate futuriste in cui parlavano di queste modalità e Marinetti, che è un letterato,
che eredità una prospicua eredità. La sua principale diventa, diciamo ha tutto nella sua esistenza. La sua
principale attività diventa essere critico d'arte, promotore di serate futuriste.

Manifesti della letteratura

Con questo manifesti sconvolge completamente il modo di scrivere.

Il tema principale di questa poesia è la guerra, ma non lo si capisce dalle parole poiché inventa una scrittura
completamente rivoluzionata. Non c’è sintassi, non c’è punteggiatura, i verbi possono essere anche
all'infinito, usa tante onomatopee. Questo serve a suggestionare chi legge non solo non attraverso la
parola, ma attraverso le sensazioni.

Una tra le principali aspirazioni dei futuristi è quello di coinvolgere lo spettatore. Tant’è vero che nel
manifesto tecnico si dirà, che pongono lo spettatore al centro del quadro. Così fa Marinetti il quale pone il
lettore al centro di questo evento e lo fa attraverso questi suoni, il segno grafico adesso non è più una
successione di parole o di lettere, ma ha una valenza visiva.

Si chiamano tavole parolibere. Sono delle scritture a metà tra linguaggio parlato e il linguaggio visivo.
Quindi attraverso anche l'estetica del segno scritto si capisce di cosa si sta parlando.

Es. Pioggia nel pineto di d’Annunzio

È importante perché si parla di una composizione visiva, che contribuisce al potere comunicativo di quello
che stiamo che stiamo scrivendo, quindi è una cosa molto, molto moderna.

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