Sei sulla pagina 1di 8

Civati Gabriele V

Avanguardie
Contesto storico in Italia

In Italia siamo nel periodo Giolittiano 1900-1915, lui spinge per una politica liberale e si apre alla
modernità. Il PSI nasce quando si sviluppa il movimento operaio nel 1892; nel 1899 nasce la FIAT, la
salvezza e la gabbia di Torino. Iniziano migrazioni da sud a nord. Giolitti però non è solo questo, si
sviluppa infatti il trasformismo, cambiamento di pensiero (deputati vengono eletti per un partito e
poi cambiano fazione per continuare a governare) e il clientelismo (corruzione, per avere consenso
politico io do dei privilegi e benefici). Tutto questo crea nel ceto intellettuale un atigiolittismo,
Salvemini (visto per la questione meridionale) dice che Giolitti è ministro della malavita, lui dice
che al nord Giolitti fa imprenditoria e a sud scende a patti con le bande di brigantaggio.

La rivista La Voce è antigiolittiana, parlano dell’Italietta, idea morale della letteratura che influenza
la società contro le politiche di Giolitti; ma è una rivista borghese, alta e difficile.

Avanguardie

Avanguardia è ripresa dal lessico militare, prima fila dell’esercito.

Arthur Rimbaud dice “spaventare la borghesia”. L’idea degli autori della Bohème è quella di
spaventare la borghesia. Da questa idea di scandalo le avanguardie all’inizio del 1900 prendono
vita. Queste le chiamiamo avanguardie storiche, diverse delle neoavanguardie sviluppate negli anni
‘60.

Caratteristiche delle avanguardie

- rottura con la tradizione: le avanguardie rompono con tutto ciò che viene prima, che è da
abbandonare. Vivono in una libertà totale.
- sono figli della crisi della borghesia, le avanguardie si sviluppano perché c’è una borghesia
debole
- provocatorie, vogliono spaventare, sconvolgere e provocare
- nuove forme espressive: si va verso uno sperimentalismo, il decadentismo sperimenta a
livello contenutistico (anche il modernismo con new personaggi e trame ma a livello di stile
non ci sono innovazioni sostanziali) mentre le avanguardie sperimentano sia a livello
contenutismo ma soprattutto a livello espressivo e di stile (ci sono molte analogie, quasi
estremizzate)
- Luperini dice che concepiscono l’arte come gruppo. Le avanguardie formano proprio dei
gruppi di intellettuali, plasmano la loro idea artistica insieme.
- forte contaminazione su due fronti: internazionale, le avanguardie tra stufano i confini, ci
sono avanguardie che si diffondi in più stati e che hanno tra loro incontri e suggestioni

1
comuni ma anche differenze ma hanno un sostrato comune. Tutte le arte di fondono e si
contaminano a vicenda, comunicano tra di loro.

Ci sono tre avanguardie storiche: surrealismo, dadaismo ed espressionismo.

Espressionismo

È una tendenza che appartiene a tutti gli autori italiani, è una tendenza a caricare le espressioni, ad
avere una forza intrinseca della parola (Dante, Boccaccio).

L’espressionismo nasce nel 1905 a Dresda, in Germania. Un gruppo di pittori, quelli del ponte,
formano un gruppo di impressionisti.

- deforma: espressionismo è arte deformante, deforma l’umanità che diventa tragica e


angosciata
- colori diventano accesi e contrastanti (nero e rosso)
- contenuti bizzarri, arte strana, mostruosa, si parla di città tentacolare; le macchine
diventano dell’orrore
- si mescolano tanti stili, nasce il “pastiche” (mescolare tanti stili, esponente in Italia è
Gadda)
- Contini afferma che questa letteratura è di urlo e distruzione. Urlo di Munch.

Surrealismo

Ha una data certa 1924, quando si pubblica il manifesto del surrealismo, di Andre Breton. Quindi
nasce in Francia a Parigi.

Il surrealismo parte da un’idea non solo di distruzione ma ha anche un pars construens, una parte
di innovazione; l’espressionismo è una critica, non da una nuova via come il surrealismo.

- Il surrealismo ha una forte attenzione per l’inconscio, ispirati da Freud.


- liberazione del sogno. L’onirico è fondate per i surrealisti (Ernst e Dalì). Sono sogni
deformanti e grotteschi. Il sogno è totalmente libero. Flusso di coscienza influenza e
anticipa queste idee, simile a quello che fanno i surrealisti.
- Nasce la scrittura automatica, senza il filtro della ragione, segue il flusso del pensiero senza
ordine. “Libera associazione di immagini”

I surrealisti votano per l’anarchia, estrema sinistra. Loro uniscono Marx a Freud.

In Francia di questo periodo c’è un forte antisemitismo ed estremo populismo.

Dadaismo

1918 a Zurigo, Svizzera. Manifesto del dadaismo da Tristian Tzara.

Dada significa giocattolo.


2
- arte come anarchia, distruttiva, non vogliono costruire nulla
- arte che tende al disgusto (Doushump)

Futurismo

Nasce in Italia il futurismo

È un’avanguardia totalmente italiana nata nel 20/02/1909. Marinetti pubblica il manifesto del
futurismo a Parigi.

Italia Giolittiana è piena di contraddizioni, ha sistema liberale, c’è industrializzazione (FIAT) e nasce
PSI con Turati quindi ci sono scontri sociali.

Caratteristiche Futurismo nel manifesto:

- Svecchiare: meglio l’automobile che la Nike, più artistica la macchia che la Nike.
- Sono contro le accademie ed i musei: sono come dei cimiteri.
- interesse per la velocità
- esaltazione della violenza
- disprezzo per la donna

Esaltano la guerra, si arruolano in guerra e molti aderiranno al Fascio di Combattimento e in


seguito al Partito Fascista. Sia per la retorica della guerra, la violenza e sullo svecchiare soprattutto
in architettura.

Innovazioni dei futuristi

Come surrealisti usano la scrittura automatica nei futuristi si parla di paro liberismo, il verso è
libero, non isosillabico (i versi non hanno un numero fisso di sillabe, il verso diventa o molto corto o
molto lungo. Whitman lo usava molto).

Idee espressive dei futuristi:

- abolizione dell’aggettivo e avverbio


- il verbo è all’infinito
- distruggono la sintassi, vengono meno i connettivi
- analogia
- no punteggiatura

Sconvolgono anche la “forma poesia” proprio come è fisicamente la poesia, fino ad arrivare ai
Calligrammi, opera di Apollinaire; scrivere poesia nella forma che rappresenta. Apollinaire non è
futurista ma in Francia questo movimento si chiamerà cubofuturismo (riperderà molto dal
cubismo).

Anche in Russia si sviluppa il futurismo con Majakovskyj.

3
In Italia c’è futurismo ma nasce anche un’altra avanguardia, piccola, nasce solo in Italia infatti (è
nazionale). I Crepuscolari, loro hanno un risvolto artistico I Macchiaioli. I Crepuscolari nascono nel
1910. Il critico Borghese scrive su “La Stampa” che il crepuscolarismo sono il tramonto della
poesia. Loro negano la poesia Dannunziana, la loro sarà una poesia malinconica, triste, quotidiana,
non retorica, hanno un torno dimesso e malinconico. Lo stile, quindi, è antiretorico e colloquiale.
Sono temi semplici, questioni quotidiane. Sergio Corazzini scrive nel 1906 una raccolta di poesie
“Piccolo Libro Inutile”. Marino Moretti scrive “Poesie Scritte col Lapis”, poesie inutili e che si
possono cancellare. Abbassamento retorico di questi scritti.

Pag 914 A Cesena, poesia

È una poesia semplice, triste. Idea della tristezza “io sono triste”.

Aldo Palazzeschi sarà un equilibrio tra futurismo e crepuscolari, prima è futurista e poi
crepuscolare. Insieme a Corazzini dicono due immagini di poeta di questo periodo.

Corazzini: pag 889

Il poeta è un piccolo fanciullo che piange, anche Corazzini c è poetica Fanciullino ma con djfferrnza.
Per Pascoli fanciullino è il privilegio degli artisti, per Corazzini invece essere fanciullo ha smesso di
essere un privilegio: significa piangere. Poeta è colui che piange inutilmente sulle cose del mondo.
Le sue tristezze sono povere e comuni, prima dicevano che erano rare e che dovevano comunicarle
al mondo.

Palazzeschi pag 927

Lui mette attenzione e basta. Poeta è “saltimbanco dell’anima mia”. Palazzeschi si inserisce nel
concetto di maschera, è un pagliaccio perché si mette le maschere tutte le sere. Nostalgia,
malinconia sono comuni del Crepuscolarismo. Poeta è pagliaccio, clown (figura malinconica, che
piange, che ha risata mostruosa, angosciante, paurosa).

La Voce

Rivista del 1908, Giuseppe Prezzolini la fonda a Firenze, letteraria ma che ospiterà interventi di
politica e società. Enaudi scriverà su qua, Lombardo Radice e anche Benedetto Croce. In questa
rivista si compie quello che è iniziato con Pascoli e D’Annunzio: il frammentismo. Uniscono
frammentismo e tendenza etica, la morale che non c’era nei crepuscolari.

La rivista La Voce è antigiolittiana, parlano dell’Italietta, idea morale della letteratura che influenza
la società contro le politiche di Giolitti; ma è una rivista borghese, alta e difficile.

Dino Campana

Su questa rivista scrive Dino Campana, autore fiorentino che soffre di disturbi psichici fin dall’età
scolare, da grande abbandona tutto e parte per il Sud America in Uruguay, come Rimbaud. Tornerà

4
in Italia e ha una relazione con Sibilla Aderamo. Nel 1913 consegna le sue poesie ad uno degli
intellettuali più famosi de La Voce, l’uomo perde il manoscritto e Dino Campana è disperato:
riscrive tutte le poesie a memoria. Nel 1914 autopubblica il manoscritto riscritto “Canti Orfici”,
legati al campo semantico della notte, del sogno, il poeta deve annebbiarsi per portare in luce il
suo messaggio poetico. Il poeta deve sognare nella sua ragione e qui trova il suo messaggio
poetico, lui è legato al simbolismo di Rimbaud, il poeta deve farsi veggente.

L’invetriata pag 948

Poesia di Dino Campana. Parla il poeta di sera mentre guarda fuori dalla finestra il tramonto
“chiarori dell’ombra”, si sposta poi nel suo cuore il rosso. È la finestra che mi fa vedere il tramonto.
Come il tramonto è rosso più il suo cuore arde.

Come se stessimo rileggendo Alla sera di Foscolo, questo colore della sera gli riaccende il cuore e il
suo spirito guerriero.

oltre al tramonto si accende una lampada sul fiume. Siamo nella poetica del frammento,
andamento verso non è più d’annunzio, pascoli e leopardi. Si sposta dal guardare il tramonto al
concentrarsi su sé stesso il suo cuore è una ferita sanguinante, il pota si sente quasi marcire, si
sente puzza di putredine nella sua casa.

Ritorna alla notte, la sera si inizia a vestire di velluto, più scuro, e quindi diventa notte;
personificazione della notte che si veste di sera. Questa serenità della notte si contrappone al suo
essere tremolante e fatua, non c’è più una condizione realistica e ferma della realtà, tutto diventa
sfumato nel decadentismo. In tutta questa notte il suo cuore langue, è una ferita.

Ne La Voce quindi si compie la poetica del frammento, poesia non articolata come gli altri autori
studiati.

Contesto fascista

Siamo nel periodo fascista. Per quanto riguarda la cultura dobbiamo rifarci a Margherita Sarfatti,
storica dell’arte ebraica. Lei sarà la prima donna rilevante nell’arte europea. Lei è importante
perché è una protofemminista, come la Montessori, la Adelamo. Sarfatti è una socialista proprio
come Mussolini, quando avviene il cambio di direzione del duce la Sarfatti lo segue, si tessera al
fascismo e negli anni 22-24 organizzerà il Gruppo Novecento, pittori e artisti che riscoprono le
forme di Giotto, lei organizza la prima mostra. Nel 1924 scrive una biografia del duce, prima
pubblicata in inglese e poi in italiano con il nome Dux. Quando ci sono le leggi razziali lei è costretta
a scappare in America senza nessuna opposizione da parte del fascismo.

Il fascismo utilizza la cultura. Con Mussolini si istituisce il Ministero Mi Cul Pop (Ministro della
cultura), fonda l’accademia d’Italia, l’idea che ci sia un’accademia di alta cultura italiana. Vengono
fatte nelle università delle gare chiamate Littoriali della cultura. Viene fondata la Fiera del libro e la
mostra del cinema a Venezia. Fascismo ha bisogno che la cultura sia dalla loro parte per plasmare

5
le menti. Ci sono finanziamenti alla Mondadori che pubblicherà il Testo Unico alla Scuola.
Mondadori grazie ai soldi che il fascismo gli dà per il libro ha dato soldi ad autori antifascisti.

Nel 1923 Giovanni Gentile applica la Riforma Gentile. In Italia non c’è mai stata una riforma della
scuola così ampie, è una riforma a 360°.

Fascismo che ah creato tutte queste cose voleva cultura a sua patre ma ideale antifascista inizia a
prendere peso perché queste riforme e innovazioni spingono gli intellettuali antifascisti a scrivere.
Perché strumentalizzare una cultura fa male ad un intellettuale.

1936 anno cruciale per sviluppo antifascismo. La guerra di Spagna sarà lo spartiacque tra
intellettuali che inizialmente avevano appoggiato il fascismo che diventeranno antifascisti. Italia e
Germania intervengono a favore della dittatura, per questo intellettuali italiani diventano
antifascisti. Mussolini manda aiuti militari ma toglie bandiere perché molti italiani non erano
d’accordo. Italiani partono per le brigate internazionali per aiutare le popolazioni in difficoltà dalla
guerra. Cambiano anche abiti dopo il 36: mette solo abiti militari. Confino da qui diventa molto
utilizzato anche per intellettuali.

2 grandi antifascisti già prima del ’36:

- Antonio Gramsci, fonda molti giornali e nel 1921 nel congresso di Livorno fonda il PCI,
leggeva Marx. Viene incarcerato da fascismo per “essere impedito da pensare”. Ma lui in
carcere scriverà tantissimo e di tutte le discipline, Lettere dal carcere e Quaderni dal
carcere. Uscirà dal carcere poco prima di morire perché malato.
- Piero Gobetti: Torinese, borghese che vuole coniugare liberalismo e democrazia dal basso.
Fonderà il liberalismo sociale, uguaglianza ma con la libertà. Grande antifascista e pubblica
Gli Ossi di Seppia di Montale. Verrà picchiato a morte dai fascisti a 26 anni.

Loro due formano due idee di antifascismo diverse. Comunismo e Partito d’Azione.

Manifesto intellettuali fascisti

Giovanni Gentile scrive dopo una conferenza il Manifesti degli intellettuali fascisti. Chiama l’Italia
Patria, come unica ragione di vita; quasi una religione della patria. Parla dello stato etico e morale.
Lega nel manifesto il fascismo al risorgimento; fascismo è continuatore del risorgimento.

Individua le origini del fascismo del 1919 con il Fascio di combattimento, innovativo perché prima
nessuno aveva mai detto una data. Composto da persone che non volevano comunismo. Fascismo
fu movimento politico ma anche morale, c’è dentro qualcosa di etico. Bisogna fare sacrifici per
ritrovarsi in una patria, fascismo toglie qualcosa alla libertà ma si deve fare per questo e tipo una
religione. Devo sacrificare qualcosa per qualcosa di più grande. Come il risorgimento anche i
fascisti erano minoranza, hanno sparso del sangue sia i risorgimentali per qualcosa di giusto che
loro lo hanno fatto e lo fanno.

6
Manifesto degli intellettuali antifascisti

In risposta all’altro manifesto, Benedetto Croce, l’unico intellettuale antifascista non toccato dal
fascismo, pubblica il manifesto degli intellettuali antifascisti

Croce ironizza sulla religione della patria e dice che fascismo ha preso parte negativa del
risorgimento. Religione non può formarsi su odio, rancore verso gli altri e violenza.

È vero che risorgimento era minoranza ma proprio questo fu errore del risorgimento. Se questo
avesse avuto l’appoggio delle masse non ci sarebbero stati fascisti. Risorgimento è stato
movimento elitario e non di popolo. Risorgimentali non hanno avuto forza di coinvolgere le masse.

Croce dà anche una pars construens, ma qui c’è il suo errore perché dice che gli intellettuali
antifascisti non devono fare resistenza al fascismo e quindi non devono fare politica solo
letteratura.

In questo periodo circola l’idea della Torre d’Avorio. Intellettuali si chiudono qui, non sono più
persone che influenzano politica ma si chiudono nel loro guscio.

Errore risorgimento è quello di non aver convinto il popolo ad appoggiarlo.

Croce da una pars construens: intellettuali ora devono parlare solo di letteratura e non di politica,
intellettuali si chiudono in una Torre d’Avorio. Non c’è più quell’idea di impegno.

La Ronda

La Voce si sviluppa a Firenze. Altra rivista che è ingiusta da ideali crociani è La Ronda, pubblicata dal
1919 al 1923 a sede Roma. Non è proprio antifascista ma afscismo, intellettuale smette di parlare
del fascismo, non si interessa nemmeno. Il fondatore più importante è Vincenzo Cardarelli. La
rivista inizierà ad utilizzare una nuova forma letteraria: la prosa d’arte. La Ronda ha come motto il
ritorno all’ordine, sia da un punto di vista contenutistico (Crociani quindi no politica) che da un
Punto di vista formale (modelli di riferimento sono Leopardi e Manzoni). Viene messa da parte
l’esperienza decadente e delle avanguardie. Vengono messi da parte Pascoli, D’Annunzio, i futuristi,
….

La prosa d’arte sono narrazioni brevi: nasce la forma dell’elzeviro (racconti che stanno in una
pagina di giornale). Hanno un’eleganza formale. È un genere ibrido tra prosa e poesia, brevi
racconti con forte carica poetica.

Il più grande scrittore di questo genere è Emilio Cecchi. Nel 1920 pubblica Pesci Rossi, elzeviro che
parla della condizione dell’uomo attraverso quella dei pesci rossi. Diventa l’esempio principale
dell’elzeviro.

Rivista 900

7
Altra rivista che non crede nel ritorno all’ordine ma concorda con l’idea di Croce: parlare di
letteratura e non politica ma in modo sperimentale. Viene pubblicata da Massimo Bontempelli.
Prendono l’elzeviro.

Questa rivista crea il genere del realismo magico nel 1926, tipo assurdo kafkiano. Nella realtà
quotidiana c’è elemento surreale che viene percepito come normale nella quotidianità.

Tutti questi brani del realismo magico sono pieni di atmosfere sospese, luci abbaglianti, personaggi
distaccati. Bontempelli parla di “uomini marionette” influenza di De Chirico e Pirandello.

Questo genere esplode dopo la guerra soprattutto nei paesi colonizzati.

Potrebbero piacerti anche