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DADISMO E SURREALISMO

Nel 1915, durante la prima guerra mondiale, a Zurigo venne fondato il movimento Dada. Nel
1918 viene pubblicato inoltre il Primo manifesto del Dadaismo, da cui deriva una delle
affermazioni più significative e paradossali di questo movimento “DADA non significa nulla”. Il
Dada è un movimento che rifiuta ogni tradizione: esso afferma l’inutilità dell’arte, che esiste a
prescindere da qualunque sua funzione, e la spontaneità dell’artista, che deve sentirsi
assolutamente libero nell’esprimersi. Nelle opere Dadaiste non sono presenti dettami precisi,
si tende alla distruzione della struttura della lingua e del senso.

Nel 1924, invece, viene pubblicato il Manifesto del Surrealismo che, pur condividendone le
esigenze di fondo, si colloca per certi aspetti in una posizione opposta rispetto al Dada:
quest’ultimo era infatti anti-normativo e distruttivo mentre il surrealismo proponeva una
sperimentazione metodica di forme espressive. I surrealisti tendono a un’espressione che
liberi l’uomo dai vincoli della realtà sensibile, per proiettarlo nel mondo dell’immaginazione e
del sogno, anche attraverso esperienze estreme di trance, di scrittura automatica, di ipnosi.
In tal modo, l’artista accede alla cosiddetta “surrealtà” e cerca di raggiungere la libertà
individuale, che appare sempre più lontana nell’Europa che vede l’imporsi dei regimi totalitari.

Dadaismo e surrealismo condividono il tema della libertà da ogni condizionamento, ma se da


una parte il dadaismo distrugge l’eredità lasciata dalla cultura tradizionale, dall’altra il
surrealismo propone una possibilità di ricostruzione; il Dadà ha inizio durante la prima guerra
mondiale, periodo caratterizzato dalla messa in crisi di tutti i valori della borghesia, quindi è
provocatorio e rifiuta tutti gli altri movimenti artistici, nonché l’arte stessa. Non si interessa
al valore estetico dell’arte, ma viole scandalizzare lo spettatore, provocando in lui il
cosiddetto effetto di straniamento.

Terminata la guerra e mutato il contesto storico ha fine anche, nel 1923, il dadaismo, che
viene sostituito dal surrealismo. Quest’ultimo diventa il mezzo con cui esprimere” l’io
interiore” in piena libertà, cioè senza la mediazione della ragione, la quale reprimerebbe gli
istinti e i sentimenti dell’uomo. Ovviamente la nascita del surrealismo fu influenzata dalle
teorie psicanalitiche di Freud, ebbe una connotazione romantica per l’espressione
dell’interiorità dell’uomo e per il tema del sogno, nonostante celi sempre un’atmosfera di
perenne inquietudine, di sospensione, di immobilità, voleva cogliere l’essenza intima della
realtà, collocando gli oggetti in ambienti impensabili.

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