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BOCCIONI

Boccioni è uno dei maggiori esponenti del futurismo ed è importante perché riscrive il
manifesto della pittura futurista. Incontra a Milano anche Balla che è un altro grande pittore
futurista più grande di lui e viene influenzato dalle sue tecniche divisioniste dove si dipinge
con pennellate molto veloci simili a quelle impressioniste ma è come se fossero sfilacciate.
Quindi Boccioni è influenzato dal divisionismo, impressionismo e post-impressionismo. Nel
suo manifesto della pittura mette in evidenza quelli che sono i principi fondamentali per i
futuristi: utilizzo di linee di forza, esaltazione del dinamismo e simultaneità.

LA CITTA’ CHE SALE


Inizialmente venne esposto con il nome “IL LAVORO”.
Quest’opera è molto importante perché in esso vi sono tutte le tematiche del futurismo. In 1
piano vengono rappresentati i cavalli che vengono domati dagli uomini che fanno un grande
sforzo, e si vede la tensione nel trattenere questi cavalli e le pennellate che sono divisioniste
che aiutano a far vedere i fasci dei muscoli degli uomini. Sullo sfondo vi è un cantiere quindi
una città che si sta rinnovando, proiettata verso un futuro, mentre in alto a sx vi sono le
macchine quindi il tema della metropoli e del contrasto dell’uomo che cerca di lottare per il
suo lavoro. Ci sono comunque elementi tradizionali come il fatto che molti elementi sono in 1
piano e che dietro vi è lo sfondo ma anche il contrasto tra le linee curve del 1 piano con le
linee rettilinee dello sfondo. Vi è l’abuso del colore, vengono usati colori primari per essere
d’impatto per esaltare la luminosità grazie alle pennellate filamentose che vanno sul bianco.
Vi è il senso del movimento che esalta l’avvenire contemporaneo di + azioni, vediamo +
cose contemporaneamente perché è uno dei principi dei futuristi perché si cerca di
coinvolgere con le emozioni l’osservatore al centro del quadro così che si sentisse coinvolto
da più sensazioni.

GLI ADDII, QUELLI CHE PARTONO, QUELLI CHE RESTANO


Boccioni cerca di creare non solo opere di grande impatto fisico ma anche emotivo. Crea
una serie di 3 dipinti che narrano: gli addii, quelli che partono, quelli che restano. E narra il
fenomeno dell’emigrazione. Di queste 3 tele fa due versioni, una prima di conoscere il
cubismo e l’altra dopo che ha conosciuto il cubismo.
Nella prima versione prevale la tecnica divisionista, negli addii si vedono le persone che
dall’alto si abbracciano e questo gesto si moltiplica nello spazio così da amplificare il gesto
(la ripetizione genera movimento).
Nella versione cubista vi è la scomposizione dello spazio proprio secondo l’esperienza
cubista, anche qui vi sono gli abbracci (mare verde di uomini). Vi è il treno, futurismo,
progresso, locomotiva, il numero di sede della caldaia, la città che si sta costruendo,
l’elettrificazione della città, i binari del treno, e poi questo flusso dinamico che si confonde
con lo spazio retrostante (scomposizione soazio).
In quelli che partono vengono rappresentati delle persone che guardano fuori dal finestrino
dove si vedono le case che scorrono velocissime.
In quelli che restano invece prevalgono le linee verticali. In un dipinto prevalgono le
pennellate divisioniste nell’altro invece prevalgono le figure geometriche scomposte.

I CRITERI DELLE PITTURA FUTURISTA


- la pittura è un evento non è qualcosa che descrive
- lo spettatore deve stare al centro dell’opera coinvolto da ciò che accade e deve vedere più
cose contemporaneamente per sentirsi coinvolto (simultaneità della visione)
- la rappresentazione deriva dalla percezione ottica attraverso i sensi e anche dalla
comprensione di ciò che vedo (ricorda il cubismo) quindi vi è una sintesi tra ciò che vedo con
gli occhi e quello che comprendo mentalmente
- spazio deformato dal passaggio delle figure e si sollecitano più sensi (sinestesia)

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