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I 300 anni di storia del Caffè Florian a Venezia

Giacomo Casanova ci corteggiava le sue dame. Carlo Goldoni era un habitué fin da bambino.
Ernest Hemingway amava i suoi cocktail. Siamo a Venezia, a Piazza San Marco, al Caffè
Florian. Un posto pieno di storia e fascino, aperto il 29 dicembre 1720 e diventato uno dei locali
più importanti d’Italia. Ora compie 300 anni, celebrati con un francobollo commemorativo, per
ricordarne la straordinaria storia.

Il caffè era stato creato da Floriano Francesconi, sotto i portici delle Procuratie Nuove, con le
vetrate affacciate sulla piazza, perché ogni salotto avesse una bella vista sulla città. Il vero
nome era Alla Venezia Trionfante, ma tutti lo chiamavano il Florian, dal nome del proprietario
nel dialetto veneziano. All’inizio le sale erano solo due, semplici e modeste: il locale che
vediamo oggi è il risultato di diversi restyling e presenta lo stile e gli arredi del 1858.

Il Caffè Florian venne inaugurato nel 1720 da Floriano Francesconi sotto le Procuratie Nuove in
piazza san Marco a Venezia. Il caffè ebbe un immediato successo presso l'alta società
veneziana, tanto che Francesconi, nel 1750, aggiunse alle originarie due stanze (l'odierno
Ingresso e Sala Cinese) altre due stanze (le odierne Sala Orientale e Sala del Senato).[4]

Alla morte del fondatore, nel 1773, il caffè passò al nipote Valentino Francesconi, che verrà
soprannominato dai veneziani il “famosissimo sior Valentin”. Sotto la direzione di Valentino il
Florian dovette vivere la fine della Repubblica Veneziana e l'occupazione di Venezia da parte
dei francesi e degli austriaci. Per questo Francesconi nel 1797 cambiò il nome del caffè da "Alla
Venezia Trionfante" a Caffè Florian, con il quale esso era, peraltro, già universalmente noto.[5]

Il caffè era sede sia dell'inquisizione di Stato con la figura di Angelo Tamiazzo, sia della
Gazzetta Urbano Veneta di Gasparo Gozzi che è il primo giornale al mondo di cronaca
cittadina.

Con la sua posizione centrale, il locale era un vero successo, frequentato soprattutto dall’élite,
da artisti, rivoluzionari e nobili. Nel corso dei secoli tra quei tavoli si sono seduti illustri
personaggi come Silvio Pellico, Lord Byron, Ugo Foscolo, Charles Dickens, Goethe, Rousseau,
Gabriele d'Annunzio. I vari ambienti sono sopravvissuti alla caduta della ''Serenissima'' e a due
guerre mondiali.
Al Caffè Florian ogni sala ha una storia e l’opulenza degli ambienti viene conservata con cura. A
partire dalla Sala del Senato, tutta ori, velluti porpora e specchi, considerata la più importante
per il valore storico-artistico, perché qui è nata la Biennale di Venezia. Era il 1893 e l’allora
sindaco Riccardo Selvatico, con un gruppo di intellettuali e artisti, propose di organizzare una
prestigiosa Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, come omaggio a Re Umberto e
alla Regina Margherita: due anni dopo andava in scena la prima esposizione internazionale.

I toni cambiano se entriamo nella Sala Cinese, dove le atmosfere esotiche e misteriose
rivestono una bomboniera in stile Pompadour: ispirata al mondo orientale, è rivestita di
decorazioni sfarzose in foglia d’oro, fregi, con le pitture e i motivi ornamentali di Antonio
Pascutti. Le suggestioni da Le Mille e una Notte incantano invece nella Sala Orientale, ornata
con i dipinti di Giacomo Casa nella seconda metà dell’Ottocento (autore anche della
decorazione delle Sale Apollinee della Fenice e degli affreschi del Teatro Verdi di Padova), che
ritraevano donne sensuali, vestite di abiti velati e trasparenze.

È dedicata ai dieci personaggi che hanno fatto la storia di Venezia la Sala degli Uomini Illustri,
dipinta da Giulio Carlini con tanti ritratti racchiusi in medaglioni dorati, da Marco Polo a Tiziano,
da Paolo Sarpi al Palladio. La punta di diamante è il soffitto, che ritrae una “Venezia Trionfante”,
omaggio alla prima insegna del Florian.

Oro, giochi di specchi, motivi floreali e decori unici, accolgono nella Sala delle Stagioni,
ristrutturata a metà Ottocento dal grande architetto d’interni e maestro dell’Accademia di Belle
Arti, Lodovico Cadorin. L’emblema della sala sono le donne dipinte per raffigurare la bellezza
delle quattro stagioni.

Quindi la Sala Liberty, creata nel 1920 per il bicentenario del Caffè, accoglie nel suo ambiente
raffinato con gli specchi dipinti a mano, i tavoli dalla crociera in rame, il parquet intarsiato di
legni preziosi, il soffitto a volta e le applique in vetro di Murano. È la sala più intima del Florian,
con un’atmosfera armoniosa e defilata. Oggi il più antico Caffè italiano in attività resta una
magnifica testimonianza di caffè concerto, dove rivivere tutta l’allure di una Venezia d’altri tempi.

Una particolarità sono le divise del personale del caffè: lo chef de rang ha il farfallino nero, i due
demichef grigio, i commis bianco. I camerieri portano la giacca bianca al mattino, mentre al
pomeriggio lo chef indossa il frac e gli altri dipendenti indossano la giacca nera. Nel caffè si
alternano due orchestre.
Come altri caffè situati in Piazza San Marco, gli avventori all'aperto sono intrattenuti da
un'orchestrina. L'accompagnamento musicale richiede, peraltro, un supplemento sulle
consumazioni.

Caffè Florian – priča iza najstarijeg kafića Italije


Da li ste posetili Caffè Florian? Kada je pandemija korona virusa celu Italiju stavila pod „ključ“,
slike prazne Venecije opkolile su svet. Među njima se posebno izdvajala ona na kojoj su
prikazane bile prazne stolice ispred kafića Florian. Jedan od simbola grada, prepoznatljiv brend
uspeo je da preživi teška vremena i nakon strogog karantina otvori svoja trošna vrata…

Caffè Florian – drugi najstariji kafić na svetu


Možda kafić i nije prava reč. Više je to bila kafana, u onom dobrom smislu reči. Mesto koje
je 29. decembra 1720. godine otvorio Floriano Franesconi pod imenom „alla Venezia
Trionfante“ ili ti Trijumf Venecije, koji je kasnije dobio svoje sada čuveno ime „Florian“.
Pretpostavljate, bilo je „vidimo se kod Floriana“ i „čekam te kod Floriana“. Ovde su kafe ispijali
Carlo Goldoni, Kazanova i D’Annunzio.

Ljudi ovde ne sede da bi popili najbolju kafu na svetu, pa ni da bi uživali u prelepom trgu Sv.
Marka, već da bi udahnuli dašak prošlosti. Ovde se redovno održavaju muzičke večeri i
zanimljivi kulturni događaji, te se možete iznenaditi besplatnoj muzičkoj večeri.

Mermerni stolovi, plišane sofe sa drvenarijom i oslikani zidovi vratiće vas u 18. vek kada je
Caffè Florian ugošćavao eminentne ljude iz sveta umetnosti i trgovine.
Među slavnim gostima bili su i Wagner, Stendhal, Goethe, Byron, Shelley i Nietzsche. Zbog
popularnosti kafića, originalnim prostorijama dodate su još dve sale, sala Orientale i del Senato.

Zanimljivo je da je drugi najstariji kafić u Italiji otvoren tek četrdeset godina nakon ovog, u Rimu.
U pitanju je Caffe Greco koji je otvoren 1760. Sa druge strane, najstariji na svetu je pariski caffe
Le Procope, koji radi od 1686. godine.

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