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Piazza del Popolo

Storia antica e moderna

di Enrico Luwa, Pietro Beltrame, Eros Magliozzi, Alessandro Liberatore, Nikko Ramirez
Introduzione
(in italiano)
La Piazza del Popolo, situata nel cuore di Roma, è una testimonianza della storia
millenaria della città. Risalente al XIX secolo, questa piazza ha attraversato
epoche tumultuose e ha visto cambiamenti politici, culturali e artistici.
Originariamente concepita come spazio pubblico, la piazza è stata ristrutturata
nel corso dei secoli, divenendo il fulcro della vita sociale e culturale romana. Con
la sua imponente porta d'ingresso e i palazzi circostanti, Piazza del Popolo offre
un viaggio nel passato. Rappresentando un crocevia di strade antiche, la piazza
ha svolto un ruolo cruciale nella crescita e nello sviluppo di Roma, diventando
un'icona dell'architettura e della storia della città. Il “tridente” è un termine
utilizzato per descrivere tre strade principali a forma di tridente che si irradiano
dalla Piazza del Popolo. Queste strade iconiche sono la Via del Corso,
anticamente chiamata Via Lata, la Via del Babuino e la Via di Ripetta. Al centro
della piazza si trova l’obelisco Flaminio, un antico monumento egiziano
trasportato a Roma in epoca romana. Attorno all’obelisco si estende una grande
area pavimentata circondata da edifici e monumenti. All’interno della piazza, si
trova la Chiesa di Santa Maria del Popolo: voluta da papa Sisto IV, è una chiesa
rinascimentale con opere d’arte di artisti famosi come Caravaggio, Raffaello e
Bernini. La piazza è anche sede di eventi culturali e concerti occasionali.
Introduzione
(in inglese)
The Piazza del Popolo, located in the heart of Rome, is a fascinating
testimony to the thousand-year history of the city. Dating back to the
19th century, this square has gone through many time periods and has
seen political, cultural and artistic changes. Originally conceived as a
public space, the square has been renovated over the centuries, becoming
an important piece of Roman social and cultural life. With its imposing
door entrance and the surrounding elegant buildings, Piazza del Popolo
offers a journey into the past. Representing crossroads of ancient streets,
the square played a crucial role in the growth and development of
Rome,becoming an icon of the city's architecture and history. The
“trident” is a term used to describe three trident-shaped main roads from
Piazza del Popolo. These iconic streets are the Via del Corso, previously
known as Via Lata, Via del Babuino and Via di Ripetta. Each of these
streets is rich in history, culture and luxury shopping, making it an area
of great importance for residents and visitors. In the center of the square
is the Flaminio obelisk, an ancient Egyptian monument transported to
Rome in Roman times. Around the obelisk there is a large area
surrounded by buildings and monuments. Inside the square, you will find
the Church of Santa Maria del Popolo, a Renaissance church with works
of art by famous artists such as Caravaggio, Raphael and Bernini. The
square is also home to cultural events and occasional concerts.
Il tridente
Quando si parla di Tridente romano ci si riferisce ad un complesso stradale composto da tre vie rettilinee che,
partendo da Piazza del Popolo, si dirigono verso Piazza Venezia formando un tridente. Questa zona costituisce
per molti versi il centro storico di Roma. Le tre strade che, aprendosi a ventaglio, formano il Tridente sono:
l'antica via Lata, al centro, che oggi conosciamo come via del Corso, mentre via Ripetta e via del Babuino, ai
lati, si affacciano sulle due chiese gemelle.

Via del Corso

Via del Corso taglia nel mezzo il Tridente, lungo di essa ci sono importanti chiese e palazzi nobiliari, oggi
diventati quasi tutti sedi di uffici. Fa eccezione il Palazzo Doria Pamphilj, che si è trasformato nella sede di una
casa museo con giardino annesso. L'origine del nome di questa via risale al medioevo, quando qui si svolgevano
le corse dei berberi, proibite con l'avvento del Regno d'Italia la via fu ribattezzata come corso Umberto I, ma
nel 1946 riprese il nome originario ma non più riferendosi alle corse, bensì come nome identificativo per una
strada principale, tale appellativo si diffuse anche nelle altre città italiane.

Via del Babuino

A metà di via del Babuino si trova la fontana sormontata dalla statua del Sileno, detto "er babbuino" dai
romani. Originariamente questa strada si chiamava via Clementina, poi nel Settecento divenne via Paolina ed
infine via del Babuino proprio dalla statua. Proseguendo lungo questa via si arriva a Piazza di Spagna dove
monumenti e musei sono numerosi tra cui la Chiesa della Trinità dei Monti, la Colonna dell'Immacolata
Concezione, la Scalinata di Trinità dei Monti e la Fontana della Barcaccia.

Via di Ripetta

Via Ripetta ha origini antichissime che affondano addirittura nel 29 a.C., durante il periodo dell'edificazione
del Mausoleo di Augusto. Intorno al 1510 la strada prese il nome di via Leonina, da Papa Leone X Medici che la
diede un nuovo assetto. Il nome odierno deriva da un avvenimento successivo, in particolare quando Papa
Clemente XI decise di costruire un nuovo porto, per distinguerlo da quello di Porta di Ripa Grande lo
denominò di Ripetta ed il nome passò ad indicare anche la via dove si trovava. Via di Ripetta divenne subito
molto animata, frequentata da lavoratori del porto e poco prima della fine di essa oggi troviamo il museo
dell’Arapacis, contenente il suddetto altare, L’ormai inaccessibile mausoleo di Augusto e la chiesa di San Rocco
all’augusteo
Basilica di Santa Maria in Montesanto
La basilica si trova tra via del Corso e via del Babuino e il nome della chiesa deriva dal fatto che essa sostituì una piccola chiesa che
apparteneva ai frati Carmelitani della provincia di Monte Santo in Sicilia. L'inizio dell'edificazione fu nel 1662 per iniziativa di papa
Alessandro VII. A seguito della morte del papa, i lavori di costruzione vennero interrotti per poi riprendere, nel 1673 sotto la direzione
di Carlo Fontana e la supervisione di Bernini, fino al completamento nel 1679. Il campanile è stato terminato nel 1761. Dal 1953 la
chiesa è diventata sede della "Messa degli artisti", inoltre in questa chiesa vengono spesso celebrate le esequie di persone legate al mondo
della cultura e della televisione. Per queste ragioni è anche conosciuta come "Chiesa degli artisti"e dal 23 settembre 2023 è sede del titolo
cardinalizio omonimo.

La chiesa si presenta all'interno a pianta ellittica, mentre la sua cosiddetta "gemella" Santa Maria dei Miracoli è a pianta circolare; sei
sono le cappelle laterali, contro le quattro della sua "gemella". Nell'altare maggiore spicca la Vergine di Montesanto una tavola del XVI
secolo che si è scoperta, grazie ad un recente restauro. La terza cappella a destra (1679) venne costruita da Carlo Francesco Bizzaccheri ed
è decorata con pala e affreschi di Niccolò Berrettoni e putti marmorei di Pietro Paolo Naldini. Il vano attiguo alla sagrestia (1691-92) fu
interamente affrescato dal Baciccia. Nel luglio del 1825 papa Leone XII la elevò alla dignità di basilica minore. Nella seconda cappella a
destra è collocata la pala della Cena di Emmaus dipinta da Riccardo Tommasi Ferroni.

Chiesa di Santa Maria dei Miracoli


La chiesa è situata tra via del Corso e via di Ripetta e all'origine della costruzione della chiesa vi è un miracolo, avvenuto, secondo la
tradizione una donna, in riva al Tevere, invocò un'immagine della Madonna dipinta sulle mura lungo il fiume, per salvare il suo
bambino caduto nelle acque. Il salvataggio del bambino impose la costruzione di una cappella dedicata a Maria, lungo il Tevere. Ma
nel 1530 la cappella venne completamente sommersa dall'acqua a causa di una piena del Tevere.
Poiché il sito lungo il Tevere era sempre più sottoposto a continue esondazioni del fiume, nel 1661 papa Alessandro VII ordinò che si
costruisse in piazza del Popolo una nuova chiesa. La nuova chiesa fu iniziata però solo 14 anni dopo l'ordine del papa, nel 1675, e 13
anni dopo la fondazione della cosiddetta chiesa gemella di Santa Maria di Montesanto. La chiesa fu conclusa nel 1679.
La facciata è caratterizzata dalla presenza di un profondo pronao rettangolare, coronato da un timpano, sul quale si legge il
nome del benefattore della chiesa, il cardinal Gastaldi. Le colonne del pronao in origine erano destinate alle torri
campanarie di San Pietro in Vaticano.
Sulla balaustra esterna dell'edificio si ergono 10 statue, che raffigurano santi e sante, e di cui solo alcune sono identificate
con certezza. Alla sommità della chiesa si trova una cupola ottagonale. In via del Corso si innalza il campanile,
specularmente rispetto a quello della vicina Santa Maria di Montesanto.

La chiesa si presenta con pianta circolare, con quattro cappelle laterali ed un profondo presbiterio. Come per l'esterno,
anche l'interno venne progettato da Carlo Rainaldi ed eseguito da Carlo Fontana. Al centro del pavimento è collocata una
lapide circolare con lo stemma cardinalizio del cardinale Girolamo Gastaldi, committente e mecenate della chiesa; lo stesso
stemma si trova anche nella controfacciata, sopra la lapide commemorativa che ricorda l'edificazione della chiesa.
Basilica di Santa Maria del Popolo
Una prima piccola chiesa fu costruita da Papa Pasquale II, sulle
tombe dei Domizi per cacciare, secondo la leggenda, lo spirito di
Nerone che fu sepolto lì. Più probabilmente, sarebbe stata
costruita per celebrare la conquista di Gerusalemme alla fine
della prima crociata. L’attuale chiesa fu fondata nel XV secolo
sotto Sisto IV, che le diede il suo bellissimo aspetto del
Rinascimento. Fu modificata nel XVII secolo da Gian Lorenzo
Bernini sotto richiesta di Alessandro VII, per dargli un volto più
vivace, tipicamente barocco. L'interno a tre navate, a croce latina
con volte a crociera, conserva numerose opere d’arte e monumenti
funerari. Tra queste, la più importante è la Cappella Chigi, la
seconda a sinistra, realizzata su progetto di Raffaello per il
banchiere Agostino Chigi a partire dal 1513, e terminata
soltanto tra il 1652 e il 1656, con l’intervento di Gian Lorenzo
Bernini per volere di papa Alessandro VII Chigi. Per la cappella,
Raffaello realizzò i cartoni per i mosaici della cupola e il disegno
per le tombe a piramide di Agostino Chigi e del fratello
Sigismondo. La Cappella Cerasi, nel transetto sinistro, vicino
all’altare, ospita due capolavori di Caravaggio: la Crocifissione di
San Pietro, realizzata intorno al 1601, e la Conversione di San
Paolo, dello stesso periodo. Le due tele, dipinte ad olio, furono
commissionate a Caravaggio nel settembre del 1600 dal
proprietario della cappella, Tiberio Cerasi, tesoriere di papa
Clemente VIII. l’Assunzione della Vergine fu invece affidata Ad
Annibale Carracci. infine è presente, la Cappella del Presepio, o
della Rovere, realizzata dall’architetto Andrea Bregno, tra la fine
del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, e decorata con
magnifici affreschi attribuiti a Pinturicchio e alla sua bottega.
Obelisco Flaminio
L’Obelisco Flaminio in Piazza del Popolo è uno dei più importanti obelischi di Roma.
I lati furono decorati per ordine dei faraoni Seti I e di suo figlio Ramses II. Fu il
primo ad essere portato dall'Egitto a Roma e questa operazione fu di tale grandiosità
che addirittura la nave utilizzata per trasportarlo fu per anni esposta a Roma. Nel 10
a.C. fu collocato nel Circo Massimo a commemorazione della conquista dell’Egitto da
parte di Augusto. Nel IV secolo era ancora in piedi ma in seguito ne fu persa la
memoria per circa un millennio. Solo nel XVI secolo ne furono rinvenuti alcuni
frammenti, ma fu solo durante il pontificato di Sisto V che fu intrapresa una seria
campagna di ricerca e scavo. Dopo il tentativo, infruttuoso, di cedere l’obelisco
all’abate di S. Paolo, perché ne adornava la basilica, ed il progetto fallito di ornare con
esso la chiesa di S. Croce in Gerusalemme, fu infine scelta come destinazione la piazza
del Popolo. La riedificazione in quel luogo, nel 1589, serviva a sottolineare la grande
importanza della Piazza, monumentale accesso alla città dal Nord, poco dopo che
papa Sisto V aveva stabilito, con Bolla, che la chiesa di S. Maria del Popolo venisse
considerata una delle “sette chiese” che i pellegrini dovevano visitare in Roma, in
sostituzione della basilica di S. Sebastiano, considerata troppo fuori mano. Fino al
1589, unico ornamento della piazza era stata la fontana voluta da papa Gregorio XIII.
Nel corso dei secoli lo spazio subì varie modificazioni, assumendo l’assetto attuale solo
a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Di conseguenza anche la sistemazione dell’obelisco
subì dei cambiamenti: la sua base venne rialzata e furono aggiunte ai suoi piedi le
fontane in forma di leone in stile egizio. Oggi è il coronamento delle tre strade che
convergono sulla piazza da Sud e l’assetto generale costituisce una delle più splendide
sistemazioni di un obelisco in tutto il mondo
Piazza del Popolo nel passato
Alla creazione del posto piazza del popolo portava il nome di
Campo Marzio (nonché nome del rione dove è situata la piazza),
nome derivante dal dio Marte nonché dio della guerra, poiché in
questo luogo giovani romani si dedicavano all’allenamento militare
mentre uomini adulti si incontravano per tenere comizi per
l’elezione di magistrati e senatori.
Piazza del popolo ha come caratteristica la stratificazione
architettonica, un fenomeno raro avvenuto per le continue
rielaborazioni e modifiche legate ai pontefici.
Ai tempi la forma del luogo era perlopiù trapezoidale, ed era com’è
tutt’ora il punto di inizio delle tre vie che conosciamo come Eugène Constant 1848-1852

tridente: via Ripetta, via del babuino e via del corso.


A piazza del popolo erano presenti numerosi sepolcri, due dei quali
prendevano il posto delle attuali chiese gemelle, si parla di due
mausolei a forma piramidale che finirono per essere demoliti in
funzione di riuso del materiale per la costruzione delle chiese che li
avrebbero sostituiti.
Come passò dalla antica Piazza a quella moderna?
Gaspar wan Wittel - Veduta di Piazza del Popolo - 1718
L’urbanizzazione di Piazza del Popolo iniziò nella seconda metà del 500 con la
realizzazione della fontana del trullo da parte di Giacomo Della Porta, piazzata
al centro della piazza. Successivamente grazie a papi che hanno contribuito
all’urbanizzazione del luogo sono presenti tre chiese molto importanti, la
prima nonché la più vecchia è la Basilica di Santa Maria del popolo, situata a
fianco della porta del popolo, fu eretta sotto papà pasquale II ma venne poi
ultimata da Gianlorenzo Bernini. Le altre due chiese importanti sono le due
chiese gemelle: santa Maria in Montesanto e santa Maria dei miracoli,
costruite sotto Alessandro VII e ultimate da Bernini e Carlo Fontana
costituiscono i due poli del tridente.
Porta del popolo o anche chiamata porta Flaminia è il portone di piazza del
popolo e venne costruita sotto l’imperatore Aureliano nel III secolo, ma col
tempo prese tutto un altro aspetto grazie alla ristrutturazione cinquecentesca,
la facciata esterna fu commissionata da papà Pio IV a Michelangelo che però
trasferì l’incarico a Nanni Di Baccio Bigio il quale realizzò l’opera tra il 1562 e
il 1565 ispirandosi all’arco Tito, prendendo anche quattro colonne dalla
vecchia San Pietro e posizionandole sulla porta, ed in prossimità della facciata
vennero aggiunte due statue di san Pietro e San Paolo. La facciata interna
venne invece commissionata a Gian Lorenzo Bernini da Alessandro VII per
celebrare l’arrivo della regina Cristina di Svezia a Roma.
Come passò dalla antica Piazza a quella moderna?
Tra i vari monumenti, la bellezza di piazza del popolo è dovuta a Giuseppe Valadier, noto architetto
neoclassico, una delle modifiche apportate è la struttura architettonica che collega piazza del popolo al
Pincio e che stravolge totalmente quella che era la vecchia forma trapezoidale di piazza del popolo
trasformandola così in una struttura ellittica composta da una duplice esedra decorata da statue e
fontane, i progetti di questa struttura iniziano di pari passo con l’invasione francese napoleonica e
vennero poi completati tra il 1814 e il 1828, i francesi imposero a Valadier un progetto di “publica
villa e passeggiata” che però fini per non essere realizzata quindi i francesi affidarono il lavoro ad un
noto architetto di nome Berthault, non appena i francesi lasciarono Roma fù di nuovo Valadier a
portare avanti i lavori e a realizzare il progetto, Valadier però non si limitò a questo, infatti dopo il
completamento della struttura continuò le sue modifiche rimuovendo la vecchia fontana Della Porta
sostituendola con un’altra fontana: la fontana dei leoni, dove proprio sopra essa viene innalzato
l’obelisco di 24 metri portato a Roma da Augusto. Alle pendici del Pincio al centro dell’emiciclo
orientale vi è la fontana della dea Roma, fontana progettata sempre da Valadier rappresenta la dea
Roma armata affiancata da due figure sedute che simboleggiano l’Aniene ed il Tevere, mentre sotto la
dea è raffigurata la lupa di Roma, venne ultimata nel 1823; di fronte alla fontana, nell’emiciclo
occidentale c’è invece una seconda fontana, questa rappresentante il dio nettuno alla quale diede il
nome, la fontana di Nettuno, i progetti della fontana iniziarono nel 1814 e fu ultimata nel 1823 da
Giovanni Ceccarini e Giuseppe Valadier stesso.

Nel 1878 vennero abbattute due torri laterali che servivano a fortificare la porta, che all’epoca aveva
ancora solo un fornice e furono aggiunti due fornici laterali più piccoli, dopo la breccia di porta Pia
venne ricavata una nuova entrata alla piazza adornata di giardinetti laterali, strade e scalette, dietro
l’esedra sul fiume.

L’intervento più recente apportato alla piazza è in epoca dell’Italia fascista, dove venne inaugurata la
mostra del rinnovato acquedotto vergine nel grande nicchione sotto la terrazza del Pincio. Oggi piazza
del popolo è un’ampia isola pedonale di circa 16000 metri quadri, è un luogo di eventi pubblici
importanti, ha una capienza di 65 000 persone, qui ha anche sede il Comando Regionale Carabinieri
Lazio, nella caserma intitolata a Giacomo Acqua.
Tradizioni ed eventi, antichi e moderni della piazza
Le corse dei berberi

Manifestazioni ed eventi vari


Nei tempi moderni, Piazza del Popolo ospita eventi di molti tipi:

- manifestazioni, come Fridays For Future, o Black Lives Matter nel 2020 e
altre
- eventi, sportivi come annunci o inaugurazioni di tornei, o concerti vari
- e molti altri eventi di tutti i tipi
Bibliografia e Sitografia
Libri Siti
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