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Cresimandi a Roma
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Basilica di San Pietro
La primitiva Basilica di
San Pietro, un edificio di
dimensioni paragonabili
all’attuale, fu eretta intorno
al 320 dall’imperatore
Costantino, nel luogo dove,
secondo la tradizione, era
stato sepolto l’apostolo
Pietro.
Dalla metà del XV
secolo ebbe inizio quel
lungo processo che, in circa
duecento anni e con il
concorso di moltissimi
artisti
(Bramante, Michelangelo, Bernini), avrebbe portato al completo
rifacimento della primitiva basilica costantiniana.
Al centro si trova la Loggia delle Benedizioni: da qui il papa
benedice i fedeli nelle occasioni più solenni ed è annunciata al
mondo l’elezione di ogni nuovo pontefice. La Porta Santa, la cui
apertura dà ufficialmente inizio all’Anno Santo, è l’ultima sulla
destra.
Entrando nella basilica,
nella prima cappella della navata
destra si ammira il più famoso dei
capolavori contenuti all'interno di
San Pietro, La Pietà di
Michelangelo (1498-99): opera in
marmo, realizzata dall’artista a 23
anni, incanta da secoli per
perfezione tecnica e per l’impatto
emozionale.
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Castel Sant’Angelo
Castel
Sant'Angelo a Roma
fu originariamente
costruito come
tomba
dell'imperatore
romano Adriano nel
135 d.C. Questo
mausoleo fu poi
convertito in una
fortezza militare che
proteggeva Roma
durante il Medioevo.
Da allora, è servito come residenza papale, prigione durante
l'epoca rinascimentale e ora, come uno dei musei di Roma.
Oltre a servire come deposito di informazioni storiche, è un sito di
immenso valore culturale che ospita molte sculture, architettura,
affreschi e altro.
Nel 1300, primo Anno Santo proclamato da Papa
Bonifacio VIII, si impose per l'accesso al ponte una
regolamentazione del traffico per la gran folla dei pellegrini.
Si trova anche
al ponte Gli Angeli
della Passione di
Cristo Gesù.
Ognuno dei quali
mostra un simbolo
della Passione di
Gesù Cristo: in
pratica, una
particolarissima Via
Crucis.
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San Filippo Neri
Il luogo di sepoltura di
San Filippo Neri è la
Parrocchia di Santa Maria
in Vallicella.
San Filippo Neri è un
sacerdote, che,
adoperandosi per
allontanare i giovani dal
male, fondò a Roma un
oratorio, nel quale si
eseguivano letture
spirituali, canti e opere di
carità; rifulse per il suo
amore verso il prossimo, la
semplicità evangelica, la
letizia d’animo, lo zelo
esemplare e il fervore nel
servire Dio.
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Piazza Navona
Uno dei complessi
urbanistici più
spettacolari della Roma
barocca
Piazza Navona è uno dei
complessi urbanistici più
spettacolari e
caratteristici della Roma
barocca. La piazza è
delimitata dagli edifici
che sorsero sui resti
dello Stadio di
Domiziano, della cui
pista sono conservate la
forma e le dimensioni.
L’originale forma della piazza attuale, infatti, imita
fedelmente il perimetro dell’antico stadio che Domiziano fece
costruire nell’86 d. C. per la pratica di gare di atletica e corse di
cavalli.
Domina la piazza la chiesa di Sant'Agnese in Agone,
iniziata da Carlo e Girolamo Rainaldi e portata a termine
dal Borromini, che la modificò sensibilmente rendendola una
delle più magnifiche architetture barocche di Roma.
Tre fontane ornano la piazza: la Fontana del Moro, così
chiamata per la statua dell'Etiope che lotta con un delfino,
la Fontana de' Calderari, conosciuta anche come la Fontana del
Nettuno, entrambe opere di Giacomo della Porta e, al centro,
l’imponente Fontana dei Quattro Fiumi, opera di Gian Lorenzo
Bernini.
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Chiesa di San Luigi dei Francesi
6
Pantheon
Vicino
• Basilica di Santa Maria Sopra Minerva
• Chiesa di San’Ignazio di Loyola
7
Monumento a Vittorio Emanuele
II (Vittoriano)
Nel 1878, a pochi
anni dall’unità d’Italia, il
Parlamento Italiano
decise di dedicare
un monumento al re
Vittorio Emanuele II, da
poco scomparso, e con
lui all’intera stagione
risorgimentale.
Il tema centrale di
tutto il monumento è
rappresentato dalle due
iscrizioni sui propilei:
“PATRIAE UNITATI” e
“CIVIUM LIBERTATI”,
“All’unità della patria” e
“Alla libertà dei
cittadini”, ciascuna posta quasi a commento delle due quadrighe.
Ai due lati, due fontane rappresentano il mar Adriatico e il mar
Tirreno e segnano i “confini” del monumento così come i due
mari delimitano la Penisola Italiana.
Ogni anno, il 25 aprile (anniversario della liberazione
d’Italia), il 2 giugno (Festa della Repubblica) e il 4
novembre (festa delle Forze Armate) il Presidente della
Repubblica rende omaggio al milite ignoto deponendo
una corona d’alloro, a ricordo di tutti coloro che sono morti per
la Patria. Una fiamma arde incessantemente custodita da
impassibili guardie d’onore.
Vicino
• Piazza del Campidoglio
• Ara Pacis
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I Fori Imperiali
I Fori
Imperiali sono un
complesso
architettonico unico
al mondo, composto
da una serie di edifici
e piazze
monumentali, centro
dell'attività politica di
Roma antica,
edificate in un
periodo di circa 150
anni, tra il 46 a.C. e il
113 d.C.
Alla fine del periodo repubblicano, quando Roma
era ormai divenuta la capitale di un enorme impero che
si estendeva dalla Gallia all’Asia Minore, l’antico Foro
romano si rivelò insufficiente alle funzioni di centro
amministrativo della città. Giulio Cesare, nel 46 a.C.,
provvide per primo alla realizzazione di una nuova piazza,
considerata all’inizio come un semplice ampliamento del
Foro repubblicano. Al Foro di Cesare seguirono il Foro di
Augusto, il Foro Transitorio o di Nerva (costruito da
Domiziano e inaugurato da Nerva) e il Foro di Traiano,
certamente il più grandioso. L’insieme di queste aree
archeologiche costituisce, da un punto di vista
urbanistico, un complesso organico, rinominato in epoca
moderna dei “Fori Imperiali”, che si estende tra il
Campidoglio e il Quirinale.
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Colosseo (l’Anfiteatro Flavio)
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Piazza del Popolo
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Piazza di Spagna
Centro
romantico della
Roma Ottocentesca,
già nel XV secolo
assunse un ruolo
commercialmente
molto importante
per la presenza di
molti alberghi e di
case abitate da
stranieri, richiamati
in questa zona dalle
rappresentanze dei
governi spagnolo e
francese.
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Via del Corso
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Fontana di Trevi
La più famosa delle fontane romane: un gioiello di acqua e di
pietra. Fontana di Trevi, mostra terminale dell’acquedotto Vergine,
unico degli acquedotti antichi ininterrottamente in uso fino ai nostri
giorni, è la più famosa delle fontane romane.
Il suo nome deriva da un toponimo in uso nella zona già dalla metà
del XII secolo, regio Trivii, riferito alla confluenza di tre vie nella piazza,
oppure dal triplice sbocco dell’acqua dell’originaria fontana.
Nel prospetto, articolato come un arco di trionfo, si trovano due
rilievi che alludono alla leggenda della sorgente e alla storia
dell’acquedotto: a destra, la vergine che indica la sorgente ai soldati
romani e, a sinistra, Agrippa che ordina l’avvio dei lavori di costruzione
dell’acquedotto. Completano l’apparato decorativo due figure
allegoriche che esaltano gli effetti benefici dell’acqua, la Salubrità e
l’Abbondanza, poste nelle nicchie laterali.
Ma non tutti sanno che sul lato destro esterno della fontana si
trova una vaschetta rettangolare con due piccole cannelle: la fontana
degli innamorati. Le coppie che bevono a questa fontanella
resteranno innamorate e fedeli per sempre.
Un semplice rito che, in passato, si svolgeva alla partenza del
fidanzato, specialmente quando la lontananza, come durante il
servizio militare, era prolungata nel tempo.
Una spiegazione: secondo la tradizione, chi sorseggiava l’acqua
di Trevi ricordando Roma per sempre, avrebbe continuato a ricordare
l’innamorata rimasta in città.
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Piazza del Quirinale
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Basilica di Santa Maria Maggiore
Una delle quattro basiliche papali di Roma, la Basilica di
Santa Maria Maggiore sorge sulla sommità del colle Esquilino ed
è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana,
sia pure arricchita da aggiunte successive.
La leggenda vuole che il ricco patrizio romano Giovanni e
sua moglie, non avendo figli, decidessero di dedicare una chiesa
alla Vergine Maria, apparsa loro in sogno una una notte di
agosto del 352 d.C.. Nel sogno, la Madonna li informò che un
miracolo avrebbe indicato loro il luogo su cui costruire la chiesa.
Anche Papa Liberio fece lo stesso sogno e, il giorno
seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il papa
stesso tracciò il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a
spese dei due coniugi.
Ancora oggi, ogni anno, il 5 agosto viene rievocato il
miracolo della neve con un’apposita celebrazione durante la
quale, dalla sommità della basilica, vengono liberati in aria dei
petali bianchi che producono un effetto davvero suggestivo e
da non perdere.
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