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Beni

culturali
Progetto storia
ll Cs
a/s 2022/2023
Strade e ponti
Con le guerre puniche Roma assunse l'aspetto di una grande città.
In origine Roma aveva delle strade strette, case modeste e spesso realizzate in legno, templi di pietra
con un frontone di legno e spesso veniva inondata dalle piene del Tevere a causa di margini inadeguati.
Successivamente Roma si trasformò: nella piazza principale, il Foro, sorsero grandi edifici pubblici
destinati all'amministrazione della giustizia e templi realizzati in marmo mentre le case divennero
lussuose e bene arredate.
A determinare questo cambiamento fu il contatto che i Romani ebbero con la civiltà ellenistica durante le
guerre puniche: i palazzi e i templi ammirati divennero per i Romani dei modelli di riferimento.I Romani
iniziarono a realizzare grandi opere pubbliche
I Romani iniziarono a realizzare grandi opere pubbliche fin dai primi anni della loro storia.
I Romani realizzarono:
•strade, che consentirono loro di raggiungere facilmente i territori conquistati;
•ponti;
•acquedotti, che permisero di trasportare acqua dalle sorgenti di un fiume fino alle città.
Queste grandi opere richiedevano molta monodopera e i Romani facevano un grande uso di schiavi di
guerra per la loro realizzazione.
Tra questi, alcuni erano anche dotati di una buona cultura e finivano col diventare tecnici ai quali veniva
affidata la direzione dei lavori.
Fabiana
Editto di milano
Durante questo periodo gli imperatori hanno sia potere
politico che religioso e per questo i cristiani,
in disaccordo che la figura dell'imperatore possa
essere anche divina, vengono perseguitati.
Durante l’età di governo di Costantino abbiamo un
evento che cambiò radicalmente il corso della
storia, l'editto di Milano nel 313, che prevedeva la
libertà di culto ai cristiani e la restituzione dei
luoghi di culto a loro confiscati.
Questa decisione riprendeva l'editto di Serdica nel 311,
con il quale l’augusto d’oriente
Galerio aveva dichiarato il cristianesimo religione lecita
in quella parte dell'impero
L'editto di Milano afferma la libertà di culto di ogni
religione, ma assume un particolare
significato per il cristianesimo, poiché dichiara la fine
delle persecuzioni contro i cristiani.
Anna
Cattedrale di Santa Sofia
Raffale

Santa Sofia è e resterà sempre uno dei monumenti simbolo di Istanbul, il più visitato, amato e fotografato.
Domina il distretto di Fatih nel mahalle di Sultanahm e la città tutta dal suo punto più alto. Per costruirla,
Giustiniano fece arrivare materiali preziosi da ogni parte dell'Impero e non si accontentò di semplici architetti per
la sua realizzazione, invitando invece due matematici e geometri per renderla inoppugnabile dal punto di vista
strutturale e unica nel suo genere. 10 mila persone furono coinvolte nel cantiere di quella che oggi è considerata
una delle opere più incredibili dell'architettura bizantina.
Santa Sofia non ha superato solo cambiamenti di rotta politici e religiosi, ma anche terremoti, incendi, saccheggi,
profanazioni: ha resistito, nonostante tutto.
La navata centrale è di 70 metri per lato, mentre la cupola centrale, traforata da 40 finestre ad arco e sostenuta
da quattro pennacchi, con i suoi 30 metri di diametro e i 56 metri di altezza risulta una delle più ampie del
mondo. Il peso della cupola si scarica, attraverso i pennacchi, su quattro massicci pilastri posti agli angoli. Sulla
circonferenza, le 40 finestre formano una corona di luce che sembra galleggiare sopra la sala di preghiera.
PANTHEON
Il Pantheon è un tempio romano dedicato a tutti gli dei
(dal greco antico: Πάνθεον [ἱερόν], Pántheon [hierón],
“[tempio] di tutti gli dei”), che attira visitatori da tutto il
mondo per la magnificenza delle proporzioni, la
maestosità della cupola e la particolarità architettonica,
oltre che per i misteri celati della sua storia.La struttura
del Pantheon è composta da tre elementi
architettonici:uno spazio interno a pianta circolare
costituito da una rotonda interna ed una esterna i
sovrastati da una cupola emisfericaun avancorpo che
collega lo spazio interno al pronaoun pronao ottastilo

Fabiana
Simbolismo Cristiano
I simboli tradizionali nel cristianesimo sono
estremamente diversi nel cristianesimo. Possono
essere divisi in due gruppi: i simboli puramente
cristiani e i simboli che provengono da altre
religioni punto il primo simbolo originale dei primi
cristiani non era la croce, ma il monogramma di
Cristo XP (prime lettere Chi è Rho dell'ortografia
greca) punto usavano anche un pesce stilizzato
come segno segreto per riconoscersi come
cristiani. Questi simboli si possono trovare sui muri
delle catacombe romane punto fu solo nel V secolo
che la croce divenne il simbolo centrale della
cristianità. I simboli cristiani vennero utilizzati
quando i cristiani vennero perseguitati da Decio,
Valeriano e Diocleziano.
Flavia
Colosseo
Il Colosseo, conosciuto anche come Anfiteatro Flavio,
fu iniziato dall'imperatore Vespasiano nel 72 d. C è
nell'80 d. C. Venne inaugurato da Tito il 21 aprile.
L'edificio fu modificato in seguito durante l'Impero di
Domiziano, nel 90 d. C. Il nome aperte "Colosseo
chiusa e" si diffuse solo nel Medioevo, e deriva dalla
deformazione dell'aggettivo "Colosseum" traducibile
come colossale. Anticamente era usato per gli
spettacoli dei Gladiatori e altre manifestazioni
pubbliche. Venne utilizzato nel corso dei secoli anche
come Cava di materiali. Nel 2012 le condizioni del
Colosseo preoccuparono molti storici, in seguito a studi
che avevano individuato oltre 3000 lesioni. Inoltre
venne rilevata un'inclinazione di 40 cm della struttura,
probabilmente a causa di un cedimento della platea di
fondazione su cui poggiava.

Flavia
Colonna di Traiano
Sorta fra il 110-113 d.C., si erge nel cortile su cui si affacciano le
biblioteche del Foro di Traiano. Anche a questa collocazione è stata
paragonata spesso a un rotolo di papiro avvolto attorno al fusto, e
per questo definita coclide (cioè a forma di spirale); narra le vicende
delle campagne traianee contro i Daci. L’opera riunisce tre funzioni:
innanzi tutto è didascalica, perché illustra dettagliatamente un
evento storico. È ovviamente celebrativa, perché esalta il ruolo
dell’imperatore nell’impresa e, infine, è un monumento funerario,
così da unire indelebilmente la campagna di Dacia alla persona di
Traiano. All’interno è percorsa da una scala a chioccola e la lettura
della narrazione è facilitata dalla stessa organizzazione delle scene,
ordinate secondo un criterio cronologico dal basso verso l’alto.
Protagonista assoluto è l’esercito romano, con il suo valore, la sua
tenacia e il suo eroismo. Traiano, soldato tra i soldati, risalta per
virtù morale e militare, autorevole per i meriti conquistati sul campo
e per la clemenza cui si affidano i nemici sconfitti.

Alina
Mura Aureliane
– La necessità di una nuova cinta muraria apparve evidente
nel corso del III secolo d.C., quando la gravissima crisi
economica e politica rese chiara la debolezza dell’Impero.
La possibilità che i barbari potessero spingersi fino alla
capitale divenne plausibile e così Aureliano decise di
dotare Roma di una nuova e più energica fortificazione Le
mura furono costituite da mattoni ed erano alte circa 6
metri e spesse 3,50, dotate ogni cento piedi di una torre di
pianta quadrata, con camera superiore per le baliste. Le
porte più importanti erano costituite di due ingressi
gemelli, coperti ad arco, con paramento in travertino ed
inquadrati da due torri semicircolari, mentre le porte
secondarie avevano un arco semplice al posto di quello
doppio ed erano inserite semplicemente al centro di un
tratto di mura, tra due torri quadrate.

Marita
Gli archi
L’arco di Traiano è un’opera unica al mondo. Per la sua edificazione
si indica la data del 114 d.c. Venne costruito per celebrare la figura
1 dell’imperatore Traiano in occasione dell’inaugurazione della via
Appia, strada che collegava Roma a Brindisi. Per la sua grandezza,
venne nei secoli chiamato “Porta Aurea”.
Su ogni facciata troviamo quattro semicolonne, disposte agli angoli dei
piloni, che sorreggono una trabeazione.
La ricca decorazione scultoria mostra temi diversi su ogni facciata:
quella interna, che guarda alla città e ai cittadini, si rivolge alla pace e
alla provvidenza mentre quella esterna che guarda alle province si
riferisce alla guerra e alle provvidenze dell’imperatore. Il pannello sul
lato interno, contenente due raffigurazioni, presentava a sinistra
Traiano accolto dalla Triade capitolina e a destra Traiano nel Foro
Boario.

Carla
2
L'Arco di Settimio Severo è un arco trionfale a tre
fornici, con un passaggio centrale e due laterali più
piccoli.
Gli archi sono molto alti e la struttura dell’arcata è
realizzata in mattoni e travertino con una copertura
totale in marmo pentelico, e pertanto purtroppo
soggetto a sfaldarsi.
Nel 203 d.c. il Senato e il Popolo Romano eressero
questo Arco trionfale a Settimio Severo, essendo
console per la terza volta.
Venne costruito, inoltre, per celebrare le vittorie
riportate sui Parti, ed altre popolazioni barbare, dopo
l'uccisione di Pescennio Nigro e Clodio Albino
usurpatori dell'impero. Per queste vittorie Severo ebbe
i titoli di Partico, Arabico, e Partico Adiabenico.

Carla
3
L’arco di Tito è un arco trionfale che commemora la
cattura di Gerusalemme da parte di Tito nell’anno 70
d.C. L’arco è costruito a un solo fornice ed è
fiancheggiato da semicolonne, quelle centrali a fusto
scanalato e quelle agli angoli a fusto liscio. Sopra le
colonne poggia una trabeazione il cui fregio
rappresenta una processione trionfale.
Nella volta si può ammirare decorazione dove al centro
è rappresentata un’aquila che porta in cielo Tito
divinizzato dopo la sua morte.

Carla
Foro di Augusto
In occasione della battaglia di Filippi del 42 a.C., Ottaviano promise di erigere a Roma un
tempio dedicato a Marte. La battaglia vide egli stesso e Marco Antonio sconfiggere gli
assassini di Cesare, Bruto e Cassio, vendicando la sua morte.
Questo grande tempio venne ideato pensandolo al centro di un imponente foro, il secondo
in ordine cronologico a Roma.
In fondo al portico di sinistra vi era una grande sala quadrata, la cui decorazione
marmorea era particolarmente ricca. In fondo ad essa vi era una gigantesca statua alta 14
metri, un colosso di Augusto, Due ingressi secondari al Foro di Augusto erano situati sul
muraglione, uno formato da tre fornici dai quali parte una gradinata, l’altro formato da un
solo fornice, nel Medioevo conosciuto come Arco dei Pantani. In mezzo a questi due
ingressi era situato il Tempio di Marte Ultore. Alla base delle scale furono eretti gli archi
trionfali dedicati nel 19 d.C. a Druso minore e a Germanico per la vittoria sugli Armeni.
Il Tempio di Marte Ultore occupa una posizione simile a quella del Tempio di Venere
Genitrice nel Foro di Cesare. Al centro della piazza si trovava probabilmente una statua
colossale di Augusto sulla quadriga trionfale. All’interno, le pareti di fondo erano ornate
da semi-colonne in marmo giallo antico, alternate a nicchie nelle quali erano esposte
statue raffiguranti personaggi della storia repubblicana. Sotto i portici del complesso si
svolgevano le attività giudiziarie dei pretori urbani, mentre all’interno del tempio si
svolgevano sedute del Senato per deliberare su guerre e trionfi. Inoltre, in esso vi si
custodivano le insegne perdute e poi recuperate, delle legioni in guerra come quelle perse
da Crasso nella battaglia di Carre o quelle tristemente note perdute da Quintilio Varo nella
battaglia di Teutoburgo.
Raffaele
Area pacis
L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto) è
un altare fatto costruire da Augusto nel 9 a.C. alla
Pace, in latino: Pax, nell'accezione di divinità. «Quando
tornai a Roma dalla Spagna e dalla Gallia. Compiute
felicemente le imprese in quelle provincie, il Senato
decretò che per il mio ritorno si dovesse consacrare
l'ara della Pace Augusta presso il Campo Marzio e
dispose che in essa i magistrati, i sacerdoti e le vergini
vestali celebrassero un sacrificio annuale.»Il 4 luglio
del 13 a.C., infatti, il Senato decise di costruire un
altare dedicato a tale raggiungimento in occasione del
ritorno di Augusto da una spedizione pacificatrice di tre
anni in Spagna e nella Gallia meridionale.La dedica,
cioè la cerimonia di consacrazione solenne, non ebbe
però luogo fino al 30 gennaio del 9 a.C., data
importante perché compleanno di Livia, moglie di
Augusto.Il monumento era collocato con un'entrata
sull'antica via Flaminia e una verso il Campo Marzi
Aldo
Domus aurea
Durante la dinastia giulio-claudia salì al trono l’imperatore Nerone, all'inizio del suo
governo
iniziò una serie di feroci delitti che non conoscevano né freni né limiti.
Per avere l'appoggio dell'aristocrazia e della plebe lui organizzò dei giochi neroniani, nei
quali si esibiva l'imperatore. Tra questi abbiamo la costruzione della domus aurea.
Venne costruita in poco più di quattro anni, l’immenso complesso comprendeva padiglioni
per feste, terme e diverse sale per banchetti.
La domus era una costruzione poderosa e signorile, di pianta rettangolare, solidamente
costruita su un solo piano con mattoni o calcestruzzo, costituita da mura quasi senza
finestre verso l'esterno ma totalmente aperta verso l'interno.
Il popolo romano detestava la domus poiché era stata costruita eliminando delle splendide
statue, i templi di Roma e della Grecia, e razziando i beni dei cittadini più benestanti
dell’Urbe e di tutto l’impero.
L’imperatore Vespasiano, capostipite della dinastia Flavia, con la volontà di restituire al
popolo romano gli spazi urbani usurpati da Nerone, in pochi anni intraprese l’opera di
distruzione della Domus. La fece depredare grazie alla ” Damnatio memoriae “, ( in latino
“condannare la sua memoria”) cioè la cancellazione di tutte le opere di imperatore.
Anna
Mos Maiorum
Il Mos maiorum (dal latino mōs maiōrum, letteralmente «usanza, costume degli antenati»)
rappresenta il nucleo della morale tradizionale della civiltà romana. Per una società come quella
romana, le tradizioni sono il fondamento dell'etica: esse comprendono innanzitutto il senso civico, la
pietas, il valore militare, l'austerità dei comportamenti e il rispetto delle leggi. Il Mos maiorum,
fondendosi nell'insieme dei valori acquisiti in seguito all'ellenizzazione della cultura latina, darà vita
alla humanitas.Il termine mos, puntualmente e invariabilmente tradotto con il riduttivo costume a
livello scolastico, è in realtà un termine latino molto più ricco semanticamente e ha valore insieme
ideale e pragmatico, in quanto comprende il sistema di valori di un singolo individuo o di una società
e, contemporaneamente, la prassi che coerentemente ne deriva. Da mos deriva l'italiano "morale".Il
termine mores era già usato nel periodo protostorico dalle tribù stanziate nel territorio laziale, in
riferimento a usi di tipo magico-religioso. Ne dà una definizione Sesto Pompeo Festo:«Il costume è
l'usanza dei padri, ossia la memoria degli antichi relativa soprattutto a riti e cerimonie
dell'antichità.»Dal periodo regio all'età imperiale, i mores, vengono a identificarsi come un corpo di
princìpi e di valori esemplari per la comunità romana di quell'epoca e nelle seguenti. Chiunque non
rispettasse il "Mos maiorum" infrangeva il codice degli insegnamenti etici e morali romani. I mores
sono dei precetti normativi accettati da tutta la comunità, poiché investiti di un'auctoritas. Questi
mores non solo sono un'usanza investita di sacralità, bensì rappresentano un abbozzo di
'costituzione' per l'intera comunità romana obbligata a seguirli. Si riteneva infatti, soprattutto in epoca
regia, che il rispetto di tali precetti proteggesse dalle forze dell'occulto, in quanto espressione del
soprannaturale e della volontà divina. I mores, come sistema di credenze e di valori universalmente
riconosciuti e unanimemente condivisi all'interno della civiltà romana, informavano a sé, l'agire
pubblico e privato dell'individuo. Non si è certi, ma è possibile che i mores, una volta emanati,
avessero la funzione di creare un precedente normativo.
Aldo
Si tratta di un’opera in
cui appare,
drammaticamente e per
la prima volta nel mondo
Eneide Chi ci indica la strada? Dobbiamo
lasciarci governare dal Fato, se
un Fato esiste? Così, però, la
romano, il pieno conflitto libertà di scegliere si
tra vita e destino: è appannerebbe... Ebbene, questa
l’indagine, sempre al è la storia di Enea, la storia di un
cospetto della morte, del profugo di guerra, che volle
senso del nostro agire, e oltrepassare la nefandezza della
della sofferenza che violenza, ma fu violento, la
affatica l’uomo. bruttura della morte, lui che
uccise e che scese a visitare
Questo poema, pieno di rimandi al personalmente la morte nell’Ade;
mondo omerico, si propone di guardare la storia di chi lottò per imporre il
la storia con gli occhi di uno sconfitto. suo destino su quello degli altri,
Enea non si immola inutilmente a Troia, coscientemente insensibile, per
perché il Fato gli ordina di fondare un arrivare a mettere la radice del
nuovo mondo. Viene spontaneo pensare nuovo popolo che cercava in lui la
ai reduci delle guerre più vicine a noi, strada.
quei ragazzi, che erano i nostri nonni e
bisnonni, che sopravvissero
Marita
Tempio di Gerusalemme
Secondo la Bibbia, il Primo Tempio di
Gerusalemme venne edificato intorno al 960
a.C. dal re Salomone (e perciò anche detto il
Tempio di Salomone). Al suo interno si trovava il
Santo dei Santi, un locale cubico di nove metri di
lato, spoglio e senza finestre, dove era posta
l'Arca dell'Alleanza. All'esterno, invece, c'erano
una enorme vasca di bronzo usata per la
purificazione rituale e un altare su cui erano
bruciate le offerte. Il Tempio di Gerusalemme (il
primo) fu distrutto nel 586 a.C. dal re babilonese
Nabucodonosor, quando questi
espugnòGerusalemme deportando parte della
popolazione in Babilonia.
Raffaella
Dov’è l’imperatore la è Roma
Roma, fondata nel 753 avanti Cristo, negli anni ha visto
il suo territorio espandersi, fino a creare uno dei più
grandi imperi mai esistiti sulla faccia della Terra, al
punto da divenire senza dubbio una delle città più
importanti ed influenti della storia. Roma è detta Caput
Mundi grazie alla grandezza del suo impero e
all'influenza conquistata dalla città nell'arco dei secoli.
Ancora oggi Roma mantiene il suo antico titolo di
“Capitale del mondo”. È una fantastica città con i centri
culturali più importanti di tutto il mondo. Conserva poi la
chiesa antica più grande del mondo, ovvero la Basilica
di San Pietro, ed è una città che fa da Capitale a due
stati, l’Italia e il Vaticano.È davvero difficile trovare
un’altra città con delle caratteristiche simili a quelle di
Roma e con una storia simile alla sua. Quindi non può
che essere la caput mundi di ieri e di oggi.

Nunzia
MAUSOLEO DI GALLA PLACIDA
È uno degli edifici più antichi di Ravenna. Si ignora il
nome dell'artista che nel 425 lo costrui. Il Mausoleo era
in realtà una piccola costruzione annessa alla Chiesa
di Santa Croce e dedicata a San Lorenzo,
probabilmente con una destinazione funeraria, come
dimostra la presenza di sarcofagi paleocristiani. La
pianta è a forma di croce e l'esterno del Mausoleo è in
semplice laterizio, con una serie di archi ciechi.
All'esterno si contrappone l'interno illuminato da piccole
finestre chiuse da lastre di minerali semitrasparenti,
risplendente di marmi e mosaici. Il rivestimento a
mosaico si dispiega su tutte le superfici, comprese le
volte, le lunette e la cupola. Come in una visione, nella
cupola appaiono giri di stelle culminanti nella croce,
mentre sugli spigoli si possono ammirare i simboli degli
evangelisti.

Raffaella
I beni culturali nel tempo…
L'obiettivo principale di tutti i conservatori è quello di
conservare gli oggetti, le opere e ogni altro manufatto
artistico in uno stato il più vicino possibile alle sue
condizioni originali, e questo per il tempo più lungo
possibile. Moltissimi sono i metodi e le tecniche di
restauro e di conservazione che possono essere
impiegate a seconda delle diverse discipline che
caratterizzano questa attività. Tuttavia, gli aspetti che
attraversano orizzontalmente tutte le specializzazioni
sono, in termini di responsabilità generali, l'esame
dell'opera, la ricerca storica e documentale, la
riparazione dei danni, la manutenzione preventiva e la
catalogazione.
Alina

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