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Battistero di San Giovanni

Il battistero era un edificio tipico dell’architettura paleocristiana, di norma era allocato vicino le basiliche
all’interno delle quali si svolgeva il rito battesimale. Per quanto riguarda gli aspetti architettonici i battisteri
avevano generalmente una pianta circolare o poligonale, uno dei battisteri più antichi è quello di San
Giovanni in Laterano che divenne il modello di questa tipologia di edifici, aveva una pianta ottagonale,
presenta un nartece dal quali si accede al battistero vero e proprio, lo spazio centrale in cui si trova la vasca
battesimale è definito da un doppio ordine di colonne il più basso è costituito da otto colonne di porfido
rosso, alte 6,3 metri, che si trovano in corrispondenza degli angoli dell’ottagono che reggono un tamburo
( struttura verticale che raccorda una cupola all’edificio su cui essa è posta) su cui si innesta la cupola,
quello superiore fu fatto realizzare in marmo bianco.

IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA

Il mausoleo ha una pianta a croce latina, ma i quattro bracci hanno lunghezza simile, e sono coperti da volte
a botte. All’incrocio dei bracci si trova una cupola, nascosta all’esterno dal tiburio. L’esterno è rivestito in
laterizi, e il nel paramento ci sono semplici arcate cieche e una cornice a dentelli sotto il tetto. Le pareti
dell’interno invece presentano marmi color ocra nella parte inferiore e mosaici dal fondo blu sulle volte e
sulla cupola. Sulle volte sono raffigurati elementi floreali e geometrici, mentre la cupola imita la volta
celeste stellata, che indica il regno di Dio, e ha una croce dorata al centro, simbolo della salvezza dopo la
morte, e agli angoli gli esseri viventi che circondano il trono di Dio. Nelle zone in cui c’è la decorazione
vegetale, prevale un linguaggio ancora naturalistico. La straordinaria tecnica esecutiva di basa sul preciso
accostamento di tessere colorate.

IL MAUSOLEO DI TEODORICO

Teodorico intorno al 526 volle realizzare il proprio mausoleo a Ravenna, con mausoleo si intendeva la
tomba monumentale che solitamente era dedicato alla sepoltura di personaggi di rilievo. Il mausoleo di
Teodorico fu costruito fuori dalle mura di Ravenna vicino al porto e come materiale vennero usati dei
grandi blocchi di pietra d’istria , materiale insolito per i canoni del territorio ravennate in cui era
prevalentemente usato il mattone data anche la sua leggerezza che si sposava con la conformazione
paludosa del territorio, per quanto riguarda la struttura l’edificio si sviluppa su due piani. Il primo piano
esternamente sarà decagonale e internamente ospiterà un vano cruciforme, il secondo piano
esternamente si presenta come il primo, mentre all’interno spita una vasca in porfido che era deputata ad
essere il sarcofago del sovrano, per quanto riguarda la copertura è costituita da una pseudocupola formata
da un unico gigantesco blocco in pietra dal diametro di 10,7 metri pesante 200 tonnellate voluto dallo
stesso imperatore che andava ad essere anche un simbolo di potenza, la cupola alla base è ornata da un
fregio a tenaglia , tale ornamento proveniva dal nord europa.

Piazza dei miracoli:

Questo complesso riassume la vita di ogni cristiano che inizia con il battistero e culmina con il camposanto,
è possibile inoltre notare delle analogie tra gli edifici presenti in piazza dei miracoli e i luoghi santi ( dove
nacque e visse gesu): come ad esempio secondo una tradizione la terra impiegata nel camposanto pisano
proveniva proprio dalla terrasanta, questo legame che vi è tra i due luoghi è ancora più significativo se si
pensa che il vescovo di Pisa era allo stesso tempo anche il patriarca di Gerusalemme oltre ai significati
religiosi erano molto importanti anche quelli civili, uno tra tutti l’imponenza del complesso che stava ad
indicare l’enorme potenza della repubblica marinara pisana. Il Duomo fu costruito a partire dal 1604 e
secondo lo storico jacques legoffe fu il primo cantiere urbano occidentale, ciò significava che l’iniziativa e la
realizzazione non furono di parte ecclesiastica ma bensì legate a un intera comunità urbana. La prima
costruzione fu condotta dall’architetto buscheroe la costruzione fu pronta al momento della consacrazione
avvenuta nel 1118, successivamente intorno al 1120 l’ architetto Rinaldo prese l’incarico di renderla ancora
più solenne: allungò le navate verso occidente, completò l’abside e la cupola. L’innesto del transetto nella
struttura principale è sottolineato da una grande cupola a base ellittica di derivazione araba così come
l’arcone trasversale a ogiva che la introduce (molto raro in Europa a quell’epoca). La facciata a salienti
comprende nel livello più basso sette arcate cieche decorate con lasanghe (rombi) e cerchi di derivazione
araba, sopra vi sono 4 ordini di loggette alte e strette, le arcate cieche al livello più basso si estendono per
tutto il perimetro della costruzione fino all’abside. Per quanto riguarda l’interno vi sono 5 navate che
presenatno archi a tutto sesto sorrette da colossali colonne monolitiche con capitelli in parte di spoglio di
spoglio in parte realizzati sul modello antico. La copertura della navata centrale è a capriate lignee nascoste
da un soffitto a cassettoni, mentre per quanto la navate laterali hanno volte a crociera, sopra al matroneo
composto da bifore vi sono le finestre del cleristorio. Il transetto absidato diviso in 3 navate crea un
suggestivo gioco di intrecci tra le colonne.

Nel 1153 l’architetto Diotisalvin iniziò la costruzione ,davanti la facciata del Duomo, del battistero, a pianta
circolare che fù però portato a termine solo tra la metà del duecento e la metà del trecento. Come avviene
spesso per la maggior parte degli edifici a pianta centrale, la struttura vuole essere un chiara rimando al
santo sepolcro di gerusalemme: a ciò rimandano oltre alla pianta, la cupola conica nascosta da una più
ampia calotta emisferica e il numero delle colonne interne, 12 come il numero degli apostoli che vanno a
delimitare anche il deambulatorio, all’esterno al livello più basso ritorna il motivo delle arcate cieche
predominante in tutti gli edifici della piazza.

San Vitale:

La basilica di San Vitale fu edificata tra il 540 e il 548 ac nella zona nord ovest della città, vicino al complesso
che comprendeva anche il Mausoleo di Galla Placidia, per quanto riguarda i modelli architettonici in questa
basilica furono adottati i principi che ospitavano le maggiori opere costantinopolitane. La basilica ha una
pianta ottagonale a doppio involucro, lo spazio centrale è articolato intorno ad 8 pilastri principali
cuneiformi che sono posti a sostegno del tamburo nel quali sono presenti 8 finestre. L’accesso alla chiesa
avviene attraverso un nartece absidato tangente con un angolo e non con un lato dell’ottagono, da questo
nartece si accede tramite 2 ingressi , uno in asse con il presbiterio mentre l’altro fuori asse, entrando
tramite questi 2 ingressi si riescono ad avere 2 percezioni dello spazio, nel primo caso (in asse) si ha
l’impressione di trovarsi in un ambiente che si va ad estendere in senso longitudinale, nel secondo(fuori
asse) si percepisce uno spazio avvolgente e circolare, questa concezione di uno spazio che necessità di
essere percorso offrendo prospettive differenti è la testimoninza dell’influsso orientale che si andava ad
affermare in quel periodo. Quando si parla di questo questo edificio non si possono non menzionare i
mosaici presenti nella zona absidale: sulle pareti dell’abside sono rappresentati i 2 fastosi cortei di
Giustiniano e Teodora accompagnati dai loro seguaci , in queste opere il realismo è assente poiché viene
dato spazio al gusto decorativo come possiamo notare da numerosi elemnti all’interno delle opere, ad
esempio nel ritratto di Teodora ciò si può notare tramite la cura e la ricerca dei particolari nell’attenta
rappresentazione degli abiti del copricapo e dei gioielli , inoltre all’interno della veste di Teodora è possibile
riscontrare un elemento molto importante, ovvero quello della rappresentazione dei 3 re magi a significare
che tutto ciò è un epifania poiché questo episodio non è mai avvenuto realmente. Per quanto riguarda
Giustiniano invece è molto importante notare i personaggi che si sviluppano intorno ad egli, che stanno ad
indicare il potere potere spirituale con Massimiano e quello militare con l’esercito e Belisario

Sant Ambrogio a Milano

la basilica di Sant'Ambrogio è l'esempio più maturo dell'architettura romanica Lombarda fondata nel 386
dal vescovo Ambrogio è modificata a partire dall'ottavo secolo. Subì una ricostruzione tra la fine del XI
secolo e il quarto decennio del XII secolo. Quella di Sant'Ambrogio è infatti una ricostruzione esemplare
basta pensare condizionamenti posti sia dalla Basilica di fondazione Ambrosiana di cui sono stati rispettati e
larghezza lunghezza e rapporti dimensionali delle navate sia dall’ inamovibile fulcro sacro costituito dalla
sepoltura del Vescovo Ambrogio sotto l'altare maggiore. Davanti alla chiesa si apre un ampio quadriportico
che fungeva da diaframma tra la città e lo spazio sacro ,al tempo stesso l'aspetto del quadriportico è
strettamente organica alla chiesa, la scansione in campate dello spazio porticato attorno al cortile riprende
quella delle navate laterali la facciata affiancata dei campanili assume un fondamentale ruolo di raccordo
tra il quadriportico e la chiesa divenendo una vera struttura tridimensionale, all’ estremo opposto si staglia
con un volume imponente e geometrico il tiburio. Con la sua massiccia forma ottagonale i due ordini di
logge e il cornicione decorato con motivi formati da varie disposizioni dei mattoni rendono il Tiburio di
Sant'Ambrogio un modello che vende seguito l'originaria pianta paleocristiana a tre navate divise da un
colonnato continua. È priva di transetto, ti viene il punto di partenza per un edificio pienamente romanico
basato sul modulo quadrato della campata notevole è inoltre lo sforzo di sperimentazione nella copertura
dell'edificio le volte a crociera rinforzata da costoloni , sono tra le più antiche essere usati per coprire spazi
così Ampi le spinte verticali sono contenuti dagli Archi ribassati delle volte e dei pilastri quelle orizzontali.
Dai matronei Nati di fatto solo con funzione di scarico di pesi le navate laterali contribuiscono alla stabilità
della struttura con grandi pesi verso i contrafforti altrettanto studiate le illuminazioni Matrone navate
laterali, sono due mentre nella navata centrale la luce si irradia irradia un gradualmente partendo dalla
Loggia della facciata e dalle finestre del Tiburio.

Battistero di san Giovanni a Firenze

il Battistero di San Giovanni a Firenze venne consacrato nel 1059 ma venne ultimato solo tra il XII e l’inizio
del XIII secolo e si presenta una pianta ottagonale, al suo esterno la superficie si articola su tre livelli scanditi
in verticale da paraste replicate lungo tutto il perimetro in orizzontale da due cornicioni. I due ordini
inferiori più antichi presentano una rigorosa decorazione dicroma quello più in basso motivi rettangolari
Quello superiore di impronta decisamente più classicheggiante ,in questo entro ampie Arcate trovano
collocazione su ogni lato tre finestre, l'ultimo livello è costituito da un alto attico suddiviso in specchiature
rettangolare simili a triglifi classici, la copertura piramidale conferisce alla struttura l'aspetto di un solido
geometrico lo stesso rigore caratterizza anche l'interno per la sua composta classicità per i due ordini sul
particolato e per l'uso di colonne amtiche in ambiente richiama i mausolei Imperiali Inoltre un'ampia
spazialità interna le colonne architravate del registro inferiore e la grande copertura a cupola richiamano il
Pantheon.

Basilica di san marco

Venezia risentì fortemente all'influsso artistico orientale anche in età romanica si creò uno stile affascinante
e raffinato che rende unica nel suo genere a Basilica di San Marco è il monumento più rappresentativo dello
splendore della Repubblica Marinara. La prima Basilica dedicata a San Marco sorse in età carolingia per
ospitare le reliquie del Santo trafugate da Alessandria d'Egitto, rimaneggiata dopo un incendio al che
avvenne nel 936 fu usata come Cappella del Doge e annessa al Palazzo Ducale sede degli organi
amministrativi e Giudiziari a partire dal 1063 il Doge Domenico Contarini diede avvio al rinnovamento
medievale dell'edificio che termino nel 1094 anno della consacrazione della Basilica e della sistemazione
della tomba del Santo nella cripta la pianta a croce greca con quattro Cupole nei bracci e un accento si
ispira a quella Bizantina dei Santi Apostoli a Costantinopoli. Anche l’esterno in età Romanica doveva
rispecchiare lo stile orientale . La facciata venne impostata su due ordini Il primo è scandito da 5 nicchioni
che ospitano altrettanti portali, il secondo forma una terrazza percorribile e presenta quattro Arcate cieche
è un arcata centrale in cui si apre una loggia. L'originaria struttura in mattoni venne nel tempo rivestita di
sculture ,colonne e Marmi Preziosi. Al XIII secolo risale anche la veste gotico Fiorito attuale con pinnacoli e
alte cupole a bulbo che nascondono quelle originali emisferiche. L'interno caratterizzato da un alternarsi di
Cupole e ampie volte a botte con un matroneo che corre lungo un interno perimetro conferendo leggerezza
alla struttura risplende come uno scrigno prezioso rivestito di marmi policromi e mosaici l'estesa
decorazione musiva riveste la parte superiore delle pareti secondo il modello bizantino, iniziò nel 1071 ma
fu nel corso del XII secolo che vennero realizzati i mosaici più importanti . Gli interventi nell'atrio risalgono
al XIII secolo mentre quelli nella zona del battistero sono il quattordicesimo.

Mausoleo di costanza

L'importanza del culto dei Martiri e quindi delle basiliche cimiteriali attrasse verso questi edifici le sepolture
delle famiglie abbienti è in primo luogo di quella Imperiale. il mausoleo Più importante databile al 337 351 e
adiacente alla Basilica di Sant'Agnese fu quello realizzato per la figlia dell' imperatore Costanza .A pianta
circolare è coperto da una cupola in origine ornata da mosaici e che viene sostenuta da un colonnato che
all’interno forma un deambulatorio intorno allo spazio centrale Nel tamburo si aprono a 12 finestre
corrispondente alle 12 coppie di colonne del deambulatorio sottostante, la ricca decorazione musica del
deambulatorio e in parte sopravvissuta alla trasformazione della struttura prima il battistero e poi nel XIII
secolo in chiesa il prestigio di questo edificio Romano fece si che il mausoleo a pianta centrale diventasse
da allora influente nell'architettura Cristiana anche lontano da Roma.

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IL ROMANICO

Con il periodo del romanico si indica il contemporaneo processo di sviluppo delle lingue e letterature
romanze caratterizzate da una comune radice latina, sottolineando così il riferimento a modelli e pratiche
costruttive di età romana avvenuto nel corso del 1200. Del romanico sono fondamentali il simbolismo con il
quale le immagini non hanno solo valore in sé ma rimandano sempre un significato più profondo. La
campata è l'elemento fondamentale del sistema architettonico romanico in quanto diventa modulo
proporzionale per l'intero edificio il pellegrinaggio che coinvolge la produzione architettonica.

Sono importanti anche alcune tecniche come per esempio l'horror vaqui, cioè la tendenza di riempire ogni
porzione libera della superficie tramite elementi decorativi. Durante questo periodo inoltre l'arte di
lavorare le pietre e metalli preziosi fu molto prestigiosa: il materiale più importante fu senz'altro l'oro, che
con il suo colore rispecchia anche la luce divina, unito talvolta anche a materiali e pietre antiche di diverso
tipo.
Differenze tra Chiesa Romanica e Chiesa Paleocristiana

Per quanto riguarda le piante, le navate della chiesa paleocristiana forniscono uno spazio unico e
longitudinale mentre, mentre nella chiesa romanica la campata suddivide le navate in spazi autonomi
originando un ritmo pausato. Riguardo gli alzati ,nella paleocristiana sono costituiti da superfici lisce ed
ininterrotte che internamente ospitano molte decorazioni, mentre nella chiesa romanica l'edificio è
costituito da pareti mosse da corridoi, gallerie e finestre che creano un effetto quasi scultoreo. Riguardo i
sostegni, nella paleocristiana la copertura è a cassettoni e la navata centrale si eleva sulle laterali in cui
sopra vi è un grande piano finestrato sostenuto da colonne monolitiche, mentre nella romanica la
copertura è costituita da volte a botte o a crociera, il matroneo assume la funzione statica e di
rafforzamento ed i sostegni sono sempre più complessi , e spesso appaiono dei contrafforti esterni.
Riguardo l'illuminazione, nella paleocristiana la luce diffusa e illumina ogni elemento in modo uniforme,
mentre nella romanica ci sono forti contrasti chiaroscurali dati soprattutto dalla poca presenza di grandi
finestre.

LE CARATTERISTICHE DELLA CHIESA ROMANICA

Senz'altro una delle caratteristiche fondamentali della architettonica romanica è l'utilizzo dell'Arco sia
come elemento costruttivo e statico sia come elemento decorativo. La copertura a volta fu adottata da
prima e spazi piccoli come la cripta e in seguito anche nelle navate laterali e in quella centrale. Le volte
potevano essere a botte o a crociera, anche se comunque la copertura lignea continua ad essere utilizzata,
nascosta però da cassettoni, sia per uso statico cioè di equilibrio del peso che estetico. Sulle volte però il
peso veniva scaricato alla base delle colonne e quindi queste vennero sostituite con i pilastri la cui base
poteva cambiare a seconda del peso.

Un'altra caratteristica fondamentale della chiesa romanica è lo spazio quadrato delimitato da arcate rette
da pilastri che prende il nome di campata. La campata divide spesso la navata centrale in tre o quattro
quadrati che portano alla zona della crociera. Nelle navate più piccole cioè in quelle laterali che prendono
il nome di navatelle, c'è una proporzione con la campata centrale tramite un rapporto di 1 a 2. Dobbiamo
ricordare che questa scansione dello spazio dà anche origine ad un sistema alternato di sostegni in cui
nella campata centrale vi è un sostegno più forte e in quella laterale uno più debole.

Riguardo la pianta della chiesa romanica, questa è solitamente a croce latina. Le navate conducono alla
crociera, ovvero uno spazio a forma di quadrato che funge da intersezione con il transetto, dove è posto l'
altare per i laici . Subito dopo vi è il presbiterio, cioè lo spazio riservato agli ecclesiastici dove è situato
l'altare maggiore e poi dietro il presbiterio vi è l'abside. Quando si entra nella basilica e quindi davanti alla
facciata si può trovare a volte un quadriportico o semplicemente un nartece, cioè degli spazi usati anche
successivamente per cerimonie civili.
Riguardo l'alzato della basilica , questo è suddiviso in quattro livelli : la prima è la cripta che è seminterrata
e che ospita le reliquie , poi abbiamo le navate al piano terra, poi il matroneo, che è un corridoio posto
sopra le navate laterali e che ha funzione soprattutto statica e di stabilità , poi c'è il cleristorio, cioè il livello
delle finestre aperte sopra il matroneo. Può avvenire al di sopra della zona della crociera che si innalzi una
torre o una cupola che all'esterno può essere coperta da un tiburio , struttura sormontata da un tetto.
Infine con la facciata possiamo notare dall'esterno l'articolazione dello spazio interno della chiesa.
Riguardo la facciata inoltre questa può essere o a capanna quando presenta solo due spioventi o a salienti
quando il profilo degli spioventi è spezzato su due o più livelli.

Riguardo la luce all'interno della Chiesa questa è fondamentale in quanto insieme alla cadenza delle arcate
e alla sequenza delle campate mira ad un punto specifico dal punto di vista simbolico della chiesa come
l'altare. Nella chiesa romanica le finestre erano più piccole ed erano poste in modo piuttosto misurato in
modo da creare un effetto di chiaroscuro e quindi di contrasto.
Sul colore, questa è una caratteristica delle chiese romaniche molto importante nonostante lo abbiano
perso con il passare del tempo. Tramite i restauri però possiamo vedere come il ruolo giocato dalla
policromia estetica sia molto rilevante anche grazie all'utilizzo di sculture e quadri o grazie all'utilizzo di
materiali antichi o di pietre alternate.

Wiligelmo

I rilievi eseguiti per il Duomo di Modena sono considerati ilo più importante complesso scultoreo italiano
della prima metà del 12 secolo realizzato da wiligelmo che di sua mano realizo la decorazione del portale
maggiore e le quattro lastre con le storie della Genesi. Originariamente le lastre erano tutte alla stessa
altezza , oggi invece risultano sfalsate in seguito all’apertura dei portali latrerali di facciata avvenuta nel
200. Le lastre narrano i primi capitoli del libro biblico, dalla creazione alla salvezza dell’umanità, narrati in
dodici scene accompagnate da didascalia. Alcuni studiosi hanno messo in relazione le scelte iconografiche
di Wiligelmo con antichi esempi di drammi semiliturgici che univano il tema del peccato del peccato alla
certezza della redenzione. La mancanza di rigide divisioni tra gli episodi produce una narrazione rapida e
fluida in cui le figure si richiamano una con l’altra atrraverso gesti e sguardi in questo modo wiligelmo
sviluppa un vero e proprio racconto. Il ritmo della composizione è scandito in alto dalle arcatelle che
accomunano le quattro lastre stabilendo un ideale collegamento con il motivo che lanfranco aveva previsto
come coronamento per l’esterno dell’edificio. Con uno stile semplice e sintetico Wiligelmo rappresenta
una realtà concreta in cui sono inseriti elementi del mondo naturale, i quali con grande abilità sono resi
effetti materici. I personaggi sono concreti e solidi, resi con sapiente senso dello spazio e dei volumi,
secondo proporzioni che ricordano la statuaria classica, ad esempio i panneggi delle vesti hanno spessore e
si adeguano ai corpi.

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