Storia:
Edificata in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle
persecuzioni romane, per questo venne dedicata ai martiri ed era chiamata
Basilica Martyrum, occupando un'area coincidente con quella
della chiesa attuale.
Architettura:
La basilica è considerata la costruzione madre del Romanico lombardo, fu un
esempio per i futuri sviluppi dell'architettura romanica nell'area di influenza
lombarda che allora superava i confini regionali odierni, comprendendo anche
parti dell'Emilia e del Piemonte.
Il materiale di costruzione è povero (principalmente mattoni di diversi colori,
pietra e intonaco bianco) e la provenienza è locale.
È una chiesa a tre navate absidate senza transetto con quadriportico
antistante.
Quest’edificio è composto da due corpi essenziali, la chiesa vera e propria e il
quadriportico (di tradizione paleocristiana) che la precede all'interno del quale
si ha una chiara visione sulla grande facciata a capanna ed i due campanili,
detti a destra "dei Monaci" e a sinistra"dei Presbiteri”. Notiamo un certo
razionalismo nella progettazione di questa struttura il modulo è la campata
sormontata a crociera. La pianta della chiesa è formata da otto campate,
come otto sono le campate del quadriportico; la navata centrale è il doppio
della grandezza di una campata delle navatelle (questo è un’elemento nuovo
perché nell’XI secolo non avevano ancora ben chiaro il concetto di modulo).
La pianta interna della basilica è longitudinale e (se si escludono le absidi) ha
le stesse dimensioni del portico antistante.
E’ un’architettura che meglio sintetizza temi che riguardano il mondo
paleocristiano e temi provenienti dal nord, si tratta poi di un’architettura che
elabora e trasmette questi temi alle architetture successive sia in Italia
centrale che in quella del sud.
Prima innovazione: ingresso della luce
Pur legata alla tradizione della basilica del IV secolo su cui è stata costruita,
Sant'Ambrogio è l'espressione di un intenso rinnovamento architettonico,
soprattutto nella concezione dell'illuminazione e dello spazio. Da un lato,
infatti, la luce proviene principalmente dai finestroni della facciata (mentre i
matronei ne bloccano il passaggio laterale), il che determina un suo ingresso
longitudinale. L'effetto che ne deriva è l'accentuazione delle masse strutturali,
soprattutto al fondo, dove maggiore è l'ombra. D'altro canto, lo spazio non è
più concepito al modo paleocristiano, in modo unitario e mistico, ma umano e
razionale: di qui, la divisione in spazi geometrici ben definiti, nonché
l'esaltazione degli elementi statici (pilastri polistili), tanto all'esterno (le ghiere
bicrome del quadriportico e i contrafforti che fuoriescono dalle pareti
esterne)quanto all'interno (la differenziazione cromatica degli elementi statici
da quelli non statici).
Esterno:
Della basilica, posta a un livello più basso del piano stradale antistante, non si vedono
che il muro dell'atrio (in cotto e caratterizzato da arcate cieche), il coronamento della
facciata e i due campanili.
Facciata e quadriportico
La facciata, coronata da archetti pensili, a capanna è larga e schiacciata. Presenta due
loggiati sovrapposti. Quello inferiore
(nartece vero e proprio) ha tre
arcate/portali uguali (di cui quello
centrale è fiancheggiato da colonne
mentre i due laterali hanno delle possenti
architravi) e si ricongiunge con il
perimetro interno del portico, pur avendo
questo arcate leggermente più alte,
mentre quello superiore ha cinque arcate
digradanti/che scalano in altezza
assecondando il profilo degli spioventi. La
facciata presenta anche degli archetti
pensili, cioè file di piccoli archi a tutto
sesto che “ricamano” la cornice
marcapiano e gli spioventi.
Il quadriportico antistante, di derivazione
paleocristiana ha perso la sua funzione
originale che aveva un tempo assumendo
un ruolo nuovo, luogo dove si
radunavano le persone per discutere e ragionare, per assemblee religiose o civili.
Attraverso una cancellata e un portale in pietra con rilievi romanici si entra nell'atrio,
ricostruito nell'XI secolo, forse su un'analoga costruzione altomedievale che ricalcava a
sua volta l'impianto paleocristiano. L'atrio, a pianta rettangolare, è circondato su tre
lati da un portico che si chiude sul quarto lato a formare il nartece della basilica. Esso
presenta alti pilastri a fascio che sorreggono archi a doppia ghiera; e capitelli con
elementi pre-romanici (come i motivi a intreccio) a soggetti più originali come
rappresentazioni di animali o elementi vegetali., che risalgono sia all'XI sia al XII
secolo opera di anonimi scalpellini lombardi.
La luce penetra dalle finestre della facciata (qui, peraltro, filtrata dai loggiati)
(no finestre laterali) risulta radente lungo la navata principale in contrasto con
l’ombra diffusa delle navate laterali e dal tiburio.
Nella terza campata, sul lato sinistro, vi è il pulpito, ricostruito nel XII secolo
con gli elementi di quello precedente, del IX secolo, e sorretto da colonne con
capitelli finemente scolpiti.
Esterno:
La chiesa ha un color ocra derivato
dall’uso della pietra arenaria,
utilizzata sia per la costruzione
dell’edificio che per le decorazioni.
Nelle parti laterali, sopra i portali, si trova invece una sola bifora, avente
anch’essa la stessa funzione delle altre aperture.
Interno:
La pianta della basilica è a croce latina, è orientata (ha l’abside rivolta verso
oriente) e ha un transetto molto sviluppato. Si divide in tre navate con volte a
crociera, fa eccezione il transetto che invece presenta una volte a botte.
TROVATO MARIA 3H