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Testimonianze di et Carolingia
Tra le testimonianze pi importanti di arte figurative di et Carolingia troviamo:
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evangelisti, mentre negli angoli 4 formelle con scene della vita e della Passione di
Cristo. Nei lati brevi si osserva una complessa raffigurazione geometrica, influenzata
forse dalla coeva decorazione dei codici miniati: una croce al centro e agli esterni dei
bracci busti di santi e martiri milanesi, circondati da angeli diaconi e altri santi.
Sul lato posteriore, tripartito come lanteriore e realizzato in lamine di argento dorato,
al centro ci sono 4 tondi con 2 arcangeli, Angilberto mentre offre lopera ad Ambrogio
e lo stesso Vuolvinio incoronato da Ambrogio. Negli scomparti laterali, in dodici
formelle sono distribuite scene della vita di Ambrogio.
Architettura Carolingia
Come avviene per le arti e per la cultura, il fenomeno principale che interessa let
carolingia la rinascita.
Carlo Magno, presentandosi come erede dellimpero doccidente e dovendo dar forma
a questa ricostruzione dellimpero, mette in campo unopera di ricostruzione
amministrativa dellimpero, suddividendolo in modo omogeneo, affidando il potere a
figure potenti locali il missus dominicus: vescovo potente che controllava un certo
territorio. In questo modo si ricostruisce una struttura amministrativa simile allimpero
romano doccidente, che permetteva di mantenere un impero molto vasto.
Dal punto di vista culturale diffuso un linguaggio che compie unoperazione di
confronto con larte classica. Viene ripresa una tipologia tipica del mondo classico,
ossia la statuetta equestre (statua di Marco Aurelio che allepoca si pensava fosse
Costantino). Formalmente diversa, perch quella pi antica molto pi naturalistica,
quella carolingia stilizzata.
Nellarchitettura abaziale si nota la ripresa dellet classica:
riflessione su una parte della struttura, tipica dellet carolingia, recuperata dal
mondo classico, ovvero si pone laccento sullaspetto dellingresso.
fortificate, molto vaste, edificio massiccio, strutture imponenti con ingresso
monumentale (Torhalle dellabbazia di Lorsch), simile a palazzi imperiali, dove spesso
ci passava anche limperatore con la sua corte: concettualmente poteva ricordare un
arco di trionfo con funzione celebrativa.
nel caso dellingresso della chiesa, il discorso diverso: lo spazio della chiesa
preceduto da un altro ambiente che pensato come unaula coperta, una specie di
piccolo quadriportico, ma dal soffitto alto e fiancheggiato da torri. Questa struttura
serve a segnare in modo monumentale lingresso: posto a ovest, il nome Westwerk e
ricorda le porte delle citt romane. Cerano alcune liturgie in cui era previsto un inizio
fuori e poi una processione per entrare; in altri edifici questo ambiente serve solo per
laccoglienza, dove ci si riposa per poi vedere tutte le opere.
Cappella Palatina
La cappella una testimonianza poco paragonabile con opere coeve, ma piuttosto
antiche.
STRUTTURA:
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preceduta da westwerk
edificio che assomiglia molto a San Vitale: gli architetti decidono di rifarsi
direttamente agli esempi di architettura imperiale: S. Lorenzo e S. Vitale. Quello pi
vicino cronologicamente e che ha una funzione strettamente simbolica San
Vitale.
Pianta centrale, poligonale
aspetto giocato dalla presenza di 8 pilastri monumentali che sorreggono la cupola
nel matroneo era sistemato il trono di Carlo Magno
trasporta da Ravenna delle colonne poste in doppio ordine tra 2 pilastri
hanno il pulvino, ripreso dallarte bizantina, che una specie di sezione di
trabeazione
rivestito di lastre di marmo come i fori imperiali romani
Affreschi di Castelseprio
1) aspetti legati alliconografia e al significato
2) aspetti stilistici e linguaggi
Questo sito archeologico, che stato inserito nel patrimonio dellumanit, uno degli
esempi pi interessanti di et altomedioevale, soprattutto per levoluzione
dellinsediamento fino al 1286, che stato raso al suolo. situato su un promontorio
che si affacciava sulla valle dellOlona, ed era un posto strategico per il controllo del
passo del Lucomagno, fino a che Ottone Visconti nel 1287 lo rase al suolo e con un
decreto imped di ricostruirlo. Quello che resta, la chiesetta di Santa Maria foris Porta
che si trovava fuori dalle muta del borgo e la basilica di S. Giovanni. Sotto il
promontorio c il Torba.
In et altomedievale, questo insediamento fu gestito direttamente da nobili (conti del
Seprio) che erano in rapporti stretti con la curia di Milano, e per questo oggi troviamo
un ciclo di affreschi a Castelseprio, con tratti del naturalismo ellenistico orientale.
La datazione molto incerta, lunica certezza che gli affreschi sono precedenti al
948, poich c uniscrizione che fa riferimento ad Arderico, arcivescovo di Milano tra il
936 e il 948.
Dal punto di vista stilistico, la datazione complessa, perch non ci sono opere con le
quali paragonarlo.
Gli affreschi raffigurano episodi della vita della Vergine e dellinfanzia di Cristo,
basandosi sui Vangeli apocrifi (non riconosciuti ma circolanti fino al rinascimento e
molto utilizzati per gli affreschi), perch raccontano pi dettagliatamente gli episodi
prima e dopo la nascita di Cristo (Protovangelo di Giacomo e Vangelo di Pseudo
Matteo).
Nel registro superiore, gli episodi procedono da sinistra verso destra, mentre in quello
inferiore il senso invertito. Nel registro superiore troviamo come primo episodio
lAnnunciazione, in cui Maria, con alle spalle unancella, seduta in uno spazio interno
e langelo le si presenta in volo e con un lungo scettro nella mano sinistra.
Proseguendo poi con la Visitazione, con Maria ed Elisabetta che si abbracciano;
seguono la Prova delle acque amare, una sorta di giudizio divino di tradizione giudaica
che era usato contro chi era sospettato di adulterio, cui si sottoposero Maria e
Giuseppe, e che entrambi superarono, ed il Cristo Pantocratore, frontale e
benedicente, posto in un clipeo; di seguito c il sogno di Giuseppe, nel quale langelo
in volo si libra sul corpo di Giuseppe addormentato, ed il viaggio a Betlemme,
raffigurante Maria sul mulo, seguita da Giuseppe che cammina con un bastone. Nel
registro inferiore, troviamo lannuncio ai pastori da parte di un angelo, la Nativit, con
Maria sofferente che riposa mentre Ges lavato da 2 ancelle, e la presentazione al
tempio. Il ciclo si termina con la fuga in Egitto. Sulla controfacciata dellarco si trova un
trono vuoto che attende la venuta di Cristo sulla terra per il giudizio universale
(Etimasia), tra 2 angeli in volo con globo e scettro, e ladorazione dei Magi, in cui 3 re
sono vestiti allorientale, come nella tradizione paleocristiana, e si rivolgono alla
Madonna collocata in alto, con Ges in grembo.
Per definire lo stile utilizzato da questi autori, si usa il termine neoellenismo, e per
definire la tecnica si usa il termine compendiaria.
Neoellenismo raffigurazione di naturalismo convincente, per la ambientazioni
paesaggistiche e per le strutture architettoniche utilizzate per dare profondit alla
figura. Le rappresentazioni paesaggistiche si arricchiscono di piante o animali quasi
reali.
Pittura compendiaria gli affreschi vengono realizzati utilizzando veloci colpi di
pennello che rendono efficacemente il dinamismo.