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EDITORIALE
provvederà a far maturare e sedimentare la vita. Egli si assume responsabilità di servizio verso
domanda, attraverso il rimandare si cercherà di l’Ideale e verso la comunità dei fratelli di cui è
saggiarne la volontà iniziatica, oppure si parte attiva.
valuteranno gli adempimenti e gli inadempimenti,
nel completare le fasi preparatorie Così come un albero si giudica dai frutti, così un
all’associazione. Amo sempre ricordare che non iniziato si giudica dalle proprie azioni a tutela
siamo qui per fare beneficienza, e neppure per della TRADIZIONE e della CONOSCENZA.
sostituirci a qualche gruppo di supporto
terapeutico o psicologico, quanto piuttosto per Colui o Colei che sono chiamati a servire, in forza
trovare uomini e donne meritevoli di ricevere dell’Onore e dell’Onere del grado, dovrebbero
l’iniziazione martinista, ed essere a loro volta i sempre ricordarsi che saranno ripagati dai propri
cuori pulsanti e vivificanti della nostra tradizione. associati, nell’identico modo e misura con cui essi
Ecco quindi che dobbiamo valutare colui che stessi si comportano nei confronti dell’ORDINE.
desidera divenire nostro fratello, e ciò è fattibile
grazie all’analisi delle motivazioni che lo In quanto per l’iniziato i tempi e i meccanismi con
spingono, in quanto sintomi del tipo di uomo che cui la grande legge della compensazione
sotto tali agiti si cela. universale agisce sono estremamente ravvicinati.
Quest'aspetto del simbolismo delle due colonne contribuiscono alla spiegazione di un simbolo
si vede chiaramente soprattutto nel caso delle espressamente riferito ai due san Giovanni; e del
«colonne d'Ercole» [Nella rappresentazione resto si può dire che, nella forma cristiana della
geografica che colloca queste due colonne da una tradizione, tutto quel che concerne il simbolismo
parte e dall'altra dell'attuale stretto di Gibilterra, solstiziale è per questo stesso fatto più o meno
è evidente che quella situata in Europa è la direttamente in rapporto anche con i due san
colonna del nord, mentre quella situata in Africa Giovanni.
è la colonna del sud]; il carattere di «eroe solare”
di Ercole e la corrispondenza zodiacale delle sue
dodici fatiche sono troppo noti perché occorra
insistervi; ed è ovvio che proprio questo carattere
solare giustifica il significato solstiziale delle due
colonne cui è legato il suo nome. Stando così le
cose, il motto “non plus ultra” riferito a queste
colonne pare avere un duplice significato: indica
non solo, secondo l'interpretazione comune che
si riferisce al punto di vista terrestre ed è valida
d'altronde nel suo ordine, che esse segnano i
limiti del mondo «conosciuto», cioè in realtà i
limiti che, per ragioni che potrebbe essere
interessante indagare, non era permesso ai viag-
giatori superare; ma indica nello stesso tempo, e
forse bisognerebbe dire prima di tutto, che, dal
punto di vista celeste, esse sono i limiti che il sole
non può varcare ed entro i quali, come fra le due
tangenti di prima, si compie internamente il suo
cammino annuale [Su antiche monete spagnole,
si vede una raffigurazione delle colonne d'Ercole,
legate da una specie di banderuola sulla quale è
scritto il motto “non plus ultra”; ora, fatto che
sembra abbastanza poco noto e che segnaliamo
qui a titolo di curiosità, da questa raffigurazione è
derivato il contrassegno usuale del dollaro ame-
ricano; ma in tale immagine tutta l'importanza è
stata data alla banderuola, che in origine era solo
un accessorio ed è stata mutata nella lettera S, di
cui aveva pressappoco la forma, mentre le due
colonne, che costituivano l'elemento essenziale,
si trovavano ridotte a due trattini paralleli,
verticali come le due tangenti al cerchio nel
simbolismo massonico appena spiegato; e la cosa
non è priva di una certa ironia, visto che proprio
la «scoperta» dell'America ha annullato di fatto
l'antica applicazione geografica del “non plus
ultra”]. Queste ultime considerazioni possono
sembrare abbastanza lontane dal nostro punto di
partenza, ma a dire il vero non è così, poiché esse
Sezione “La Voce dei Maestri Passati” intellettuale e spirituale, che sono in possesso
Docetica, Falsi e Veri Maestri dello strumento mentale atto alla intuizione o
quanto meno in grado di svilupparla. Il desiderio
di Francesco Brunelli
che qualifica il candidato al Martinismo è un
qualche cosa di speciale su cui non si può
Insegnare agli altri è compito
assolutamente equivocare. Non basta che il
così arduo che neppure le
bambino chieda la caramella perché l’adulto (se
università hanno ancora
tale è divenuto) gli dia la caramella perché essa in
trovato il bandolo della
questo caso sarà sicuramente una patacca. Né
matassa... hanno però coniato
vale il discorso della provvidenza... iniziamoli e
una serie di parole atte a
poi si vedrà, resteranno fermi per anni se non
confondere le idee dei non
comprenderanno... No, l’Iniziatore deve saper
addetti ai lavori ed a mostrare
pesare i metalli, deve poter discernere chi è in
che in realtà si fanno molte cose. Noi che siamo
grado o chi non è in grado di percorrere un iter
fuori dalle università, ma dentro a molte altre
iniziatico, deve essere sicuro che quando risveglia
cose, cominciamo con l’affermare che la prima
la luce latente dentro il profano, essa sia in grado
regola da seguire è quella di aver chiaro il fine e lo
di superare le stratificazioni esistenti in ogni
scopo dell’insegnamento. E già a questo primo
essere umano sotto la spinta dei desiderio. Una
passo avviene un crollo perché la meta che ci
volta riconosciuto ed ammesso, l’uomo di
prefiggiamo in realtà è quella di far sì che i propri
desiderio dev’essere portato a comprendere
allievi percepiscano che esiste in tutti gli uomini la
l’insegnamento occulto favorendo lo sviluppo di
possibilità di superare la sfera della umanità
quelle facoltà e di quelle forze che sono latenti in
operando una mutazione che li renda divini. La
lui. Porre in attività queste forze e queste energie
frase ridurre il piombo in oro non è una chimera,
significa far sì che i simboli potranno essere letti
ma non deve esser detta senza sapere ciò che si
ovunque essi sono - non mediante la cultura
dice ed in genere si dice e si pensa a qualche cosa
solamente, si noti bene - ma mediante la lettura
di psicologico e si danno chiavi meramente
intuitiva che dà il possesso degli arcani, vale a
psicologiche cominciando così a creare i primi
dire della materia con la quale si opera la
guai. La psicologia ed il linguaggio psicologico è
trasmutazione dell’uomo animale in uomo
una chiave interpretativa ma attiene alla psiche,
dio. Per questo è necessario che l’istruttore o il
serve appunto per una didattica meno astrusa
Maestro o la guida o l’Iniziatore sia lui stesso in
(ma poi serve?) ma è estremamente dannosa se
condizioni di aver compiuto la lettura ed in
tutto resta e si limita a quel campo. In realtà Jung
condizione di aver scoperto la materia ed infine di
si è occupato risolutamente di alchimia, ma solo
aver cominciato la sperimentazione, ottenendone
dal punto di vista psicologico, non da quello
dei primi risultati. Altrimenti il Maestro è fasullo e
iniziatico e trasmutatorio secondo la pura
vive o di cultura o di prosopopea o dando credito
accezione dei termine alchemico. In realtà l’opera
al sogni suoi laddove il sogno prende la piena
- quella della deificazione intendo - non può
significazione di una fuga da una realtà non
assolutamente avvalersi di una didattica né
accettata o comunque non positivamente vissuta
quanto meno dei metodi usati per le discipline
entro i limiti della propria individuale realtà. È
profane. Il Martinismo, come del resto tutte le
chiaro quindi che, nelle nostre cose, non basta
scuole iniziatiche non è, né deve essere aperto a
essere maestri di vita e neppure psicoterapeuti e
tutti. Qualche Iniziatore, equivocando, afferma di
neppure maghetti... occorre che l’Istruttore abbia
non poter negare la Luce a chiunque la chieda. La
realmente praticato (dopo averla scoperta) la
Luce va concessa nel Martinismo agli uomini di
realtà dell’arcano. In caso contrario - anche se in
desiderio, ad una categoria di uomini molto rari a
buonissima fede - è un pataccaro. E per lui il
trovarsi nella massa, uomini e donne cioè che
tocco della verità gli può venire solo dalla pratica
hanno raggiunto un certo sviluppo interiore,
dell’umiltà e da una continua catarsi. Non per conduce verso le purgazioni, verso le purificazioni
nulla la spoliazione è il primo atto richiesto al al termine delle quali scompare. Ora Dante è solo,
candidato martinista. Lo stesso discorso vale per ma continua l’ascesa (che è ascesi) e viene
quella innumerevole schiera di organizzazioni guidato da Beatrice (uno stato di coscienza
sedicenti iniziatiche che non possiedono i veri particolare, oppure la Maria, oppure...) sino ad
nella sacra Arca dei proprio deposito assurgere alla visione suprema, alla glorificazione
iniziatico. Sia ch’esse vantino una antichità, sia suprema, liberandosi delle forze heimarmeniche
che siano contemporanee, sia infine quelle che si nel suo ascendere su, oltre le sfere dei pianeti,
inventeranno in futuro. Ed ecco - per noi che oltre il cielo delle stelle fisse sino
siamo al di fuori della cultura ufficiale - che all’Empireo. Badate bene: non da morto, ma
emerge un’altra didattica, il ricorso alla vivente. E vivente la vita del quaternario scriverà
tradizione. Prendiamone una a caso. Nel mezzo allora quella Commedia Divina che nasconde ai
del cammin della sua vita il Dante aveva smarrito pronti quella dottrina che s’asconde sotto il
la via e brancolava per la selva oscura di velame delli versi strani. A proposito! Il suo
scolastica memoria. L’omino cerca, ha il desiderio Maestro Virgilio, il suo grande Maestro, un
della ricerca, della scoperta dei veri e trova allora Grande Maestro per tutti, è scomparso alle soglie
un Maestro perché quando il discepolo è pronto del Paradiso. Il Maestro scompare quando il suo
(vedi sopra chi può essere considerato pronto) il compito terreno è finito, quando l’allievo è stato
Maestro si presenta. Al nostro Dante si presenta condotto fuori della selva, fuori degli interessi
Virgilio, un Istruttore di vaglia, molto al di sopra umani, sulla via della purificazione. Il Maestro
degli Istruttori a nostra portata di mano... un non può fare di più... È la legge. È Beatrice poi che
Istruttore che scrive la mai compresa Eneide nella guida, il discepolo ha modificato sé stesso,
sua grande magicità e le non comprese acquisisce uno stato mentale differente, ed allora
Georgiche... Virgilio, un grande Maestro! E Virgilio scopre gli arcani, intellige, parla con Beatrice e
lo accompagna giù giù dapprima nei gironi Beatrice parla a lui. Didattica quindi sino a quale
infernali salvandolo dalle multiformi punto? Didattica per che cosa? Cosa possiamo
manifestazioni della bestialità umana indi, aggiungere alla Tradizione? L’iniziazione è antica
operando un rovesciamento, una inversione, lo quanto l’uomo ed è propria a tutte le
obiettivo, nel far parte del mondo iniziatico, con il Qualsiasi tecnica, si voglia seguire, sia essa una
porsi in attesa, nella convinzione che otterranno tecnica passiva od attiva, assume una valenza
la propria affermazione personale confidando nel attiva, soltanto in forza della attività che si pone
destino, rivelando, in ciò, un atteggiamento nel dinamizzarla e nel renderla viva, tanto da farla
completamente passivo. diventare operante.
Tuttavia, forse, è bene chiarire che tutte le
dispute, sulla attività o sulla passività delle
tecniche o degli atteggiamenti, come tutte le
diatribe, su quale sia la scuola di pensiero più
valida, se la corrente mistica, o la corrente
solare, sono dispute, tanto ridicole quanto inutili.
Anche in relazione alla tecnica più attiva di questo
mondo, come anche in relazione
all’atteggiamento più attivo, fintanto che si
continua a dissertare, su quale tecnica di
realizzazione privilegiare in un futuro, che non si
sa bene quando, e se, verrà, si resta sempre in un
atteggiamento passivo.
Allora, è, forse, il caso di chiarire che tutte le
tecniche di realizzazione, qualsiasi tecnica,
diventa attiva, quando viene applicata, ed è
inesorabilmente passiva quando non si utilizza.
Poi ci sono quelli che, sono convinti di dover fare
Anche un atteggiamento attivo, relativo ad una
qualcosa, sanno che, per ottenere una
tecnica tradizionale, se non è seguito da una
trasmutazione di se stessi, debbono costruire
consapevole attuazione, resta a livello di una
qualcosa. Costoro, avendo chiaro lo scopo, per
mera espressione filosofica. E dunque, siccome,
cui hanno cercato l’appartenenza al mondo
di queste discussioni, si sente sempre parlare,
dell’iniziazione, pensano di raggiungerlo facendo
diremo, per coloro che vogliono approfondire il
ricorso alle più svariate tecniche che, al di la delle
problema, dal punto di vista filosofico, che ci sono
singole particolarità, possono essere identificate,
interi libri scritti, a questo proposito, cui è
nella loro generalità, secondo l’accezione più
possibile rifarsi.
comune, usata dagli studiosi di esoterismo, come
Ed allora, schierarsi per l’attività o per la passività
tecniche attive o passive.
o dibattere sulla via attiva, via passiva, via solare,
Di questi, tuttavia, soltanto una piccola parte
via mistica, via umida, come si voglia chiamarla,
prende coscienza di come si deve attivare. Nasce
non serve a niente. È l’attività del
allora, nell’affrontare il problema del come
comportamento che, rendendole indistinguibili,
attivarsi, la necessità di considerare che non
determina la identificazione delle vie.
esistono particolari tecniche. In realtà, non
Tutto diventa attivo, quando lo si applica
esistono tecniche che possono essere definite
concretamente. Anche la contemplazione del
attive o passive; ma, piuttosto, dobbiamo
proprio ombelico può essere attiva, se è
soltanto considerare che esistono,
realmente perseguita con continuità e serietà. Se
semplicemente, due atteggiamenti, uno è
non ci si applica concretamente, si otterrà
l’atteggiamento completamente passivo, l’altro è
soltanto una contemplazione di tipo orientale,
l’atteggiamento attivo, che dovrebbe essere
che porta, tutt’al più, alla concentrazione.
favorito e dinamizzato.
Né si può fare discorso diverso, anche in relazione assolutamente, stabilire dei punti fermi da cui
al massimo concetto dell’attività, rappresentata partire.
proprio dall’atteggiamento alla teurgia. Del tutto Prima, dobbiamo metterci di fronte allo specchio
inutili si presentano le discussioni, sulla natura e studiare il nostro essere, qual è, in questo
stessa della reintegrazione, di cui parla Martinez momento, e quale dovrebbe essere. Qual è il
de Pasquallis; non vale certo la pena discutere, se nostro essere, con i nostri misteri, i nostri istinti, i
dobbiamo integrarci o se dobbiamo reintegrarci, nostri desideri; tutta la nostra personalità, tutta
su cui si dividono molte scuole di pensiero. Per insieme, così come è, e come dovrebbe essere,
taluni non possiamo parlare di reintegrazione secondo modelli ideali, che ci siamo creati,
perché non è mai esistita una caduta, mentre altri facendo riferimento a coloro che ci hanno
naturalmente dicono l’opposto preceduto, o che si sono affacciati nella nostra
Che cosa volete che importi, a colui che desidera vita.
veramente progredire, nel cammino della propria Il secondo punto è studiare com’è il mondo in cui
reintegrazione od integrazione, stabilire se siamo noi siamo - e ci accorgeremo, magari, che il
caduti da uno stato edenico primitivo ovvero se mondo non è che una semplice rappresentazione
sorgiamo con la terra e vediamo maturare, piano - e poi stabilire quali sono i rapporti tra noi e il
piano, dentro di noi, il fiore d’oro. mondo, tra il microcosmo ed il macrocosmo.
In realtà il problema è uno solo. Quello della È chiaro che ognuno di noi ambisce a divenire
costruzione della propria personalità, del proprio qualcosa di diverso da quello che è attualmente.
Sé o della rivelazione del proprio Sé, già esistente. Si debbono, quindi, studiare i mezzi per
Ma, dico! Per stabilire se costruirlo, ovvero per trasformarci, da come siamo a come desideriamo
farlo risplendere se c’è già, c’è forse bisogno di diventare; per studiare questi mezzi, bisogna
discutere? C’è, soltanto, da operare una cominciare con il valutare noi stessi, dove siamo
decantazione delle cose che opprimono o che in questo momento.
impediscono la manifestazione di questo Sé, e Si capisce, così, che gli atteggiamenti, da tenere,
basta. sono l’uno in funzione dell’altro; il momento
E però, quando uno ha capito che deve della attività passiva non si disgiunge da quella
assolutamente fare qualcosa, se vuole avviarsi attiva. È abbastanza noto che esiste un legame
verso la sua integrazione - o verso la sua segreto, che ci unisce al mondo, che lega il
reintegrazione, non importa – deve, anche, microcosmo al macrocosmo.
soliti definire “carattere”, “temperamento”, iniziatico, dunque prima ancora che il neofita
“indole”, “forma mentis” ecc. entri nel Tempio o quando è appena entrato. Ed è
Orbene, nella pratica accade che al neofita che dunque nel grado di associato che si dovrebbe
viene accolto nel Tempio si danno subito procedere ad una destrutturazione dell’IO e alla
quaderni e istruzioni operative e lo si immette in sua ricostruzione : questo, precisamente è il
un percorso che certamente lo porterà negli anni senso della palingenesi iniziatica.
naturalmente all’acquisizione di conoscenze ed Si dirà che compiti del genere sono riservati ai
esperienze e alla crescita professionisti della psiche e
del grado. Ma questo che un comune iniziatore
percorso, da solo, senza non è uno psicanalista, e
una trasmutazione della ciò forse è vero.
propria personalità Ma all’interno dei templi
condurrà al vero antichi l’iniziazione
adeptato? Uno strumento funzionò, prescindendo da
musicale prima dell’uso Freud e Jung,
dev’essere accordato se no semplicemente perché il
emetterà suoni stonati : la neofita venne formato nella
persona dell’iniziato, prima rinunzia, nella privazione,
che esso inizi il suo viaggio nella fatica, nella paura e
verso “interiora terrae” nel dolore, e inoltre perché
non deve essere nell’iniziazione si
“accordata” ? trasmetteva una “forza”
In altre parole, basteranno sottile e un deposito
i riti periodici, le catene, i spirituale che oggi è
contatti e tutto ciò che noi impossibile conferire, in un
definiamo “operatività” ambiente saturo di veleni.
per fare di un individuo un Ma allora cosa vi è da fare ?
santo ? La risposta è che, per
Francamente lo escludo. E incominciare, dovremmo
questo è il punto. La prova prima di tutto formare i
dell’insuccesso iniziatico formatori, se mai ciò sia
della maggior parte di noi possibile, e in ogni caso
è davanti agli occhi di tutti dovremmo concentrare i
e ci addolora constatare nostri sforzi nella guida ad
come i massimi guai una sistematica spoliazione
vengano da martinisti dell’associato di tutti i suoi
“stagionati”, ossia da “metalli”, in un lungo e
individui in alba bianca, impegnativo iter formativo,
avanti negli anni, i quali prima di dargli i rituali.
avrebbero dovuto Se esiste un modello di
raggiungere quanto meno riferimento per l’attuazione
la saggezza e la virtù, se non la “reintegrazione”. di un programma tanto impegnativo e difficile, in
Se questo è il quadro desolante, allora qual è il Occidente dobbiamo cercarlo nelle Religioni dei
rimedio ? Misteri antichi e nel Pitagorismo, da cui derivano
C’è un rimedio ? le attuali forme di iniziazione.
Francamente non lo so, ma di certo se qualcosa si Ma soprattutto possono tornarci utili in tale
deve fare, va fatto all’inizio del percorso direzione gli scritti di Platone (Atene V° e IV°
secolo A.C.), ai quali ho dedicato negli ultimi <<Dato che non è possibile che una cosa scritta
tempi un attento studio, scoprendovi perle non abbia divulgazione, la migliore garanzia
sparse. contro questo rischio resta quella di non affidare
Tutta l’opera di Platone può essere letta come nulla alla scrittura, ma allo studio mnemonico.
una guida all’iniziazione: basterà sostituire al Ecco il motivo per cui io non ho mai scritto su tali
termine “filosofo” quello di “Iniziato” e al termine argomenti, né c’è e neppure ci sarà alcuna opera
“polis” (la città) quello di “Loggia”. scritta di Platone intorno a essi; quello che ora gli
Negli atenei si discute sulle dottrine non scritte di si attribuisce sono i pensieri di Socrate quando
Platone; ma io sostengo che nelle sue opere era bello e giovane>>.
Platone, che fu iniziato all’Orfismo e frequentò (Lettera 2^, 314 B-C, 1799)
assiduamente i pitagorici, ha rivelato diverse
conoscenze iniziatiche (tranne i rituali) facendolo IL SILENZIO ANNUNZIATO
in modo molto accorto. <<…. il fattore e il padre di questo universo, è
Esso, infatti, si esprime solo per cenni e molto difficile trovarlo e, trovatolo, è impossibile
distribuisce tali conoscenze in modo assai parlarne a tutti>>
frammentario, spesso “fuori posto”, fermo (Timeo, 28 C, 1361)
restando che l’Accademia da esso fondata, e che <<poi, se uno volesse esporre minutamente tutto
durò quasi mille anni, fu una vera e propria nuova quanto, essendo (ciò) argomento collaterale ci
scuola pitagorica, caratterizzata da un esoterismo comporterebbe più lavoro che non quello a
endoaccademico. motivo del quale viene fatto. Ma su questo forse
Per non dilungarmi sui miei studi, allego la si potrà fare una degna esposizione, avendo
stampa delle slide preparate per un ciclo di tempo a disposizione più tardi>> (Timeo, 38 D-E,
conferenze da me tenute sull’argomento. 1367)
Per rendere gradevole ed efficace l’esposizione
dei concetti ho utilizzato gli Arcani Maggiori dei <<Del principio di tutte le cose …. non bisogna
Tarocchi. ora parlarne … perché con il presente metodo di
Mi rendo conto che può apparire assurdo indagine è difficile esporre le nostre convinzioni.
spiegare Platone per mezzo dei tarocchi, ma sin Pertanto non crediate che io debba dirvelo…>>
qui questa forma di esposizione ha incontrato i (Timeo, 48 C, 1375)
consensi di ogni auditorio, e ciò mi spinge a
continuare con tale suggestiva illustrazione. <<Quanto poi alle danze di questi astri, ai loro
Dunque buona lettura. incontri reciproci e ai percorrimenti dei loro
cerchi, … i calcoli mandino paure i segni delle
cose che in seguito dovranno accadere : ebbene,
DISCIPLINA DEL SILENZIO il discorrere di queste cose senza avere sotto gli
LE DOTTRINE “NON SCRITTE” DI PLATONE occhi immagini di esse, sarebbe una vana fatica>>
(Timeo, 40 C, 1369)
<<Questo, però, posso dire ……….Su queste cose
non c’è un mio scritto, né ci sarà mai. SEGRETI RIVELATI IN MODO CRIPTICO
<<Se invece credessi che si debba scriverle e <<Ma essendovi ancora una quinta
divulgarle in modo adeguato, che cosa avrei combinazione, il Dio si servì di essa per decorare il
potuto fare nella mia vita di più bello che mettere mondo>> (Timeo, 55 C, 1381)
per iscritto una dottrina a tal punto utile agli
uomini e portare alla luce per tutti la natura delle REGOLE DI “PRUDENZA INIZIATICA
cose ??> (Lettera VII^, 341 C, 1820) <<Volgi gli occhi intorno e guarda bene che non ci
stia ascoltando qualcuno che non è iniziato>>
(Teeteto)
AUTOCONTROLLO
“CONFESSIONE” ……. DI PLATONE APERTURA MENTALE
<<E si dà il caso che non siano uomini da poco CONDOTTA
coloro che istituirono i misteri : e in verità già dai RESISTENZA ALLA FATICA E ALLA
tempi antichi ci hanno rivelato per enigmi che PAURA
colui che arriva all’Ade senza essersi iniziato ai STILE DI VITA TRANQUILLO E RIFLESSIVO
misteri e senza essersi purificato giacerà in mezzo INTEGRITA’ DI COSTUMI
al fango; invece colui che è iniziato e si è REPULSIONE DELLA MESCHINITA’
purificato giungendo colà abiterà con gli dei. INDIFFERENZA VERSO I BENI
Infatti gli interpreti dei misteri dicono che i MATERIALI
portatori di tirso sono molti ma i bacchi sono FEDELTA’ ALLA PATRIA
pochi. E costoro io penso non sono se non coloro
che praticano la filosofia. E io per essere tra ANCORA SUL FILOSOFO “INIZIATO”
questi……>> (Fedone, 68 C, 80) <<I veri filosofi fin da giovani non conoscono la
strada che porta alla piazza, né dove si trovi il
LA RIVELAZIONE DI ARISTOTELE: Tribunale o il palazzo del Consiglio o qualche altra
<<filosofia è sinonimo di iniziazione>> sede di riunioni pubbliche della citta. Intrighi ed
<<… l’intuizione … la quale lampeggia attraverso eterie per cariche pubbliche e convegni e pranzi e
l’anima come un fulmine, permise in un certo festini con suonatrici di flauto neppure per sogno
tempo di “toccare” e di “contemplare”, per una viene in mente loro di fare; (…) non si astiene da
volta sola. Perciò sia Platone sia Aristotele quelle cose con lo scopo di crearsi una fama ma
chiamano questa parte della filosofia perché in realtà è solo il suo corpo che si trova
l’”INIZIAZIONE SUPREMA”, in quanto costoro … nella città e vi risiede mentre la sua mente,
che hanno toccato direttamente la verità giudicando tutte queste cose di scarso valore anzi
suprema, riguardo all’oggetto, ritengono di di nessun valore, non le stima per niente>>
possedere il termine ultimo della filosofia, come (Teeteto 172 B – 173E, 222-223)
in un’Iniziazione…..>> (Aristotele, Eudemo, fr. 10:
da Orfismo e tradizione iniziatica di Raphael) SULLE VIRTU’ DEL FILOSOFO “INIZIATO”
<<Fra i beni divini si trova al primo posto la
RITRATTO DEL “FILOSOFO” SECONDO PLATONE “saggezza”, al secondo l’ “intelligenza” e l’
(REPUBBLICA , VI°, 484 A e segg.) “atteggiamento temperante” dell’anima. Al terzo
Ossia l’”INIZIATO PERFETTO” posto viene la “giustizia” che nasce dalla
-VIRTU’- SINCERITA’ – GIUSTIZIA -FORTEZZA – mescolanza di queste virtù col coraggio. Al quarto
TEMPERANZA- SAGGEZZA posto, infine, mettiamo il “coraggio”>> (Leggi,
I°, 631-C, 1465-1466)
CAPACITA’ MENTALI :
INTELLIGENZA-PERSPICACIA -ACUTEZZA – BUONA <<A proposito dell’anima … dev’essere buona, ,
MEMORIA- MENTE EQUILIBRATA ossia giusta, temperante, coraggiosa e anche sul
fatto che dev’essere sapiente>>
ATTITUDINI NOETICHE: (Epinomide 979 D, 1775)
DESIDERIO DI CONOSCENZA
DISPOSIZIONE ALL’APPRENDIMENTO <<L’uomo che durante la sua vita rinunciò ai
PREDISPOSIZIONE ALL’ESPERIENZA piaceri… e invece si curò delle gioie
MISTICA ESTATICO-CONTEMPLATIVA dell’apprendere … avendo ornato la sua anima di
ornamenti che sono a lei propri, cioè: “giustizia”,
TRATTI CARATTERIALI: fortezza”, “temperanza”, “libertà” e “verità”,
SOCIEVOLEZZA
aspetta l’ora del suo viaggio nell’Ade>> (Fedone, <<.. Io non mi meraviglierei se Euripide
115 E - 116°, 120) affermasse il vero là dove dice :
“Chi può sapere se il vivere non sia morire e se il
CAPACITA’ SUPERIORI DEL FILOSOFO “INIZIATO” morire non sia vivere ? >>
- Uscire indenne dalle umane debolezze
<<come oro purificato dal fuoco>> L’ARTE DI MORIRE
- Possedere una mente nella quale <<Anche noi in realtà, forse siamo morti. Io ho già
albergano : sentito dire, infatti, anche da sapienti, che noi ora
• <<la possibilità straordinaria di “vedere siamo morti e che il corpo per noi è una tomba.
tutto il tempo e tutto l’Essere” (Gorgia, 493 A-C, 902)
• <<la capacità di “attingere alle realtà che << Tutti coloro che praticano la filosofia in modo
sono sempre allo stesso modo, identiche a se retto, rischiano che passi inosservato agli altri che
stesse”>> la loro autentica occupazione non è altra se non
quella di morire. E se questo è vero, sarebbe
PROVE INIZIATICHE PER L’ACCESSO AI “MISTERI” veramente assurdo per tutta la vita non curarsi
<<Ma non credi che gente di tal fatta (aspiranti d’altro che della morte>>
filosofi-iniziati) sia piuttosto rara ? Come no. (Fedone, 64°, 76)
Allora andranno “saggiati” con le prove di cui si è <<Però non pare che la gente se ne sia davvero
già detto – quella della fatica, della paura e del accorta. Infatti non si è accorta in che senso i
piacere - e poi a un’altra prova che ora filosofi sono dei moribondi, e in che senso siano
aggiungiamo; intendo dire l’esercizio nelle degni di morte e di quale morte>>
molteplici discipline di studio, controllando se la (Fedone, 64-B, 76)
loro natura sarà all’altezza delle conoscenze
massime o se invece si scoraggi davanti ad esse IL MAGISTERO INIZIATICO . SEPARARE L’ANIMA
…. Certo – ammise lui – è un esame necessario DAL CORPO”
questo che tu proponi, ma cosa intendi per << E precisamente questo è il compito dei filosofi
conoscenza massima ? Ti ricordi….. della : sciogliere e separare l’anima dal corpo>>
giustizia, della temperanza, della fortezza e della (Fedone, 67-D, 79)
saggezza in che cosa consiste ciascuna ? >> <<Ma risulta veramente chiaro che se mai
(Repubb. VI°, 503 D, 504 A, 1230) vogliamo vedere qualcosa nella sua purezza
<<… per la via più lunga costui dovrà andare e dobbiamo staccarci dal corpo e guardare con la
dovrà faticare nell’apprendimento non meno che sola anima le cose in se medesime.
negli esercizi ginnici; se no non verrà mai a capo E allora soltanto, come sembra, ci sarà dato di
di quella conoscenza massima che a lui conviene raggiungere ciò che vivamente desideriamo e di
in grado supremo (l’Idea del bene n.d.r.)>> cui ci diciamo amanti, vale a dire la saggezza>>
(Repubb. 504 C-D, 1231) (Fedone, 78)
<<Quello che Orfeo ha insegnato per mezzo di
profetiche allegorie, Pitagora lo insegnò dopo LA PURIFICAZIONE
essere stato iniziato ai Misteri orfici e Platone <<E la purificazione, com’è detto in un’antica
mediante i Misteri Orfici e gli stessi scritti dottrina, non sta forse nel separare il più possibile
pitagorici>> l’anima dal corpo e nell’abituarla a raccogliersi e
(Proclo 410-485 d.c. ) restare sola in se medesima, sciolta dai vincoli del
corpo e a rimanere nel tempo presente e in
LA MORTE INIZIATICA quello futuro sola in se medesima ?>>
PALINGENESI : “MORTE – RINASCITA” (Fedone, 67 C-D, 79)
<< E così pure, liberati dalla stoltezza che ci viene
VIVI O …. MORTI? dal corpo attraverso la purificazione, com’è
come ho sottolineato è elemento neutro, può comunione con il divino che vive in noi. Un
assumere, in relazione all‘inflessione dialogo teso alla manifestazione nella Potenza-
dell‘operatore, carattere devozionale, invocativo Intelligenza interpellata tramite un’irruzione
o evocativo. diretta su questo piano o l’influsso ed
attribuzione di una sua qualità.
Attorno all’aspetto devozionale è possibile
affermare che è in genere l’aspetto che i più
colgono nell’atto dell’atto di pregare. Dove
l’uomo cerca attraverso la preghiera soluzione ad
uno stato d’animo o di bisogno in cui versa.
Richiedendo, in modo interessato, l’aiuto e il
conforto divino, riconoscendo alla preghiera
stessa funzione di corretto strumento di
collegamento fra se stesso e il sacro.
Evidentemente il fedele riconosce l’esistenza di
una Potenza esterna con cui è capace di
comunicare e che al contempo è in grado di dare
soluzione alla sua afflizione. Questo è l’atto
devozionale compiutamente inteso.
Personalmente provo enorme tristezza per certi
grassi affabulatori di cose esoteriche ed
La parola invocazione deriva dal latino, e il suo
iniziatiche, che non hanno di meglio da fare,
significato è un rafforzamento della parola
invece di misurare i propri insuccessi, che
vocare che esprime il concetto di chiamare a sé.
denigrare coloro che ardentemente ed
Ecco quindi che invocare ha come significato
umilmente pregano. Incapaci di comprendere
quello di chiamare con forza e volontà a noi un
che forse la signora anziana che tutte le mattine
qualcosa. Nella ritualità cristiana, rappresenta un
con devozione recita il rosario, è assai più vicina
genere di preghiera che si recita durante il
alla tradizione che loro con le astrazioni fetide
canone della messa. In tale occasione si richiede
nelle quali sono immersi.
l‘assistenza della divinità, nelle forme di potenza,
Terminata la breve disanima sotto l’aspetto saggezza e benevolenza, affinchè essa sia
devozionale, affrontiamo adesso i due aspetti favorevole al nostro operato. L‘uomo si rimette
della preghiera che maggiormente rientrano quindi ad una qualità o funzione del divino, o ad
nella nostra sfera di interesse. Benchè identica una intercessione di una potenza minore, che sia
sia la radice, invocazione ed evocazione sono da tramite con una maggiore, oppure che
atti e fatti, aventi natura che attiene a sfere permetta il passo in regioni altrimenti precluse.
diverse sia dell‘agire che delle capacità Troviamo l’invocazione in numerosi rituali di
dell‘adepto. Ovviamente la preghiera, minimo loggia o individuali, dove si richiede la
comun denominatore ad entrambi, qui intesa e benedizione divina sui fratelli e le sorelle, a
posta in opera, non riveste quel significato conclusione del rituale. In genere lo stesso
devozionale che abbiamo in precedenza visto, rituale è congegnato in modo da rappresentare
ma bensì di attivo e consapevole dialogo e un percorso di riconoscimento e purificazione, in
modo da poter essere degni di raccogliere l'uomo che è stato formato dal limo della terra. 7.
l’influsso superiore. O nostro Re e nostro legislatore! O attesa e
Salvatore delle Nazioni! Vieni o Dio nostro
Riporto, a titolo di esempio, due invocazioni
Signore, vieni a salvarci. 8. O Croce di Gesù-Cristo
presenti nella rituali degli Eletti Cohen1: mia unica speranza! Fa che in questo cuore
elementare una fede ferma, una speranza
1. O Saggezza, che è uscita dalla bocca
incrollabile ed una carità ardente mi preparino al
dell'Altissimo; che giunge con forza da
godimento delle Tue ineffabili dolcezze. Amen.
un'estremità all'altra, e che dispone di tutte le
Amen. Amen. Amen.
cose con meravigliosa dolcezza, vieni ad
insegnarci la strada della Verità. 2. O Capo della Invocazione del Santo Nome di Gesù-Cristo O
casa d'Israele, che sei apparso a Mosé sotto le Gesù, sii l'oggetto di tutta la mia tenerezza! Gesù,
apparenze di un roveto ardente; e che gli hai dato sii il mio sapere, la mia forza e la mia saggezza!
la fede sul monte Sinai, vieni a dispiegare la Gesù, sii il mio soccorso, la mia difesa ed il mio re!
potenza del tuo braccio, per liberarci. 3. O virgulto Gesù, sii la mia grandezza, il mio esempio e la mia
legge! Gesù, sii la mia speranza! Gesù, sii la mia
di Jesse, o Tu che sei esposto come oggetto di
condivisione! Gesù, sii il mio tesoro, la mia pace,
ammirazione all'attenzione di tutti i popoli! Tu, la mia eredità! Gesù, sii la mia dolcezza, il mio
che sarai visto con stupore e silenzio dai Re; e che sapore ed i miei desideri! Gesù, sii il mio riposo, la
riceverai le preghiere ed i voti delle Nazioni; vieni mia fortuna, i miei piaceri! Gesù, sii nel mio cuore!
a liberarci, e non tardare oltre! 4. O chiave di Gesù, sii la mia bocca! Gesù, sii il mio sentiero!
Davide, o scettro della casa d'Israele! O Tu, che Gesù, guida i miei passi! Gesù, sii me, Gesù, il
apri e che chiudi tale sorta di porta, che quando giorno del mio trapasso! Amen. Amen. Amen.
Amen.
tu la apri, nessuno la può chiudere; e quando la
chiudi, nessuno la può aprire; vieni a liberare dei La parola evocazione deriva anch‘essa dal latino
prigionieri e porre in libertà i prigionieri che si e significa chiamare fuori. Essa fa direttamente
trovano nelle tenebre. 5. O Oriente! O splendore riferimento a quei rituali dove venivano
della luce eterna! O Sole di giustizia! Vieni ad “direttamente“ invocate le divinità, creando
illuminare coloro che si trovano nelle tenebre e quindi un passaggio fra il nostro piano
nell'ombra della morte! 6. O Re di gloria! O manifestativo e piani più sottili ed incorporei.
Desiderato dalle nazioni! O pietra angolare che Attraverso l’evocazione si richiede non tanto un
unisce insieme le due nature; vieni a salvare influsso superiore, quanto piuttosto la presenta
dell’entità con cui si intende operare. All’interno
della liturgia cattolica possiamo vedere nel
1 L’ ordine dei cavalieri massoni eletti cohen messale eucaristico tale atto, dove in virtù del
dell'universo fu fondato da Martinez de Pasqually
potere del rituale il vino e il pane divengono il
(1727-1774), dove ai consueti gradi di
apprendista-compagno-maestro venivano innestate sangue e il corpo del Cristo. I quali
ulteriori classi di grado. Le quali dovevano portare successivamente verranno assimilati dal
l’iniziato ad essere coadiuvatore dell’opera divina sacerdote e dai fedeli.
attraverso lo strumento teurgico. Erano necessari,
per conseguire tale mirabile risultato, periodi di Riportiamo a titolo di esempio due preghiere
profonda purificazione, preghiera e meditazione. evocative presenti all’interno dei rituali del
In quanto ciò che è impuro genererà sempre
Sovrano Ordine Gnostico Martinista.
impurità.
Ego sacerdos sum in aeternum secundum pensiero del Sé che dimora nelle nostre
ordinem Melchisedech. profondità. Successivamente, adegutamente
purificato2, egli invocherà attributi divini di
Veni Eon Christe hoc in mundo, Dux noster es perfezione o l’amorevole influsso divino nei
confronti dei fratelli. Infine, debitamente
Come è possibile notare l’operatore/sacerdote, in purificato e resosi canale del divino, egli ne
forza di un suo reale potere, chiede la acquisirà personalmente qualità o cercherà
manifestazione su questo piano della Potenza l’irruzione del medesimo all’interno del perimetro
invocata. Oppure è Egli stesso il luogo dove essa manifestativo. Nel Martinismo, ad esempio,
si manifesta. Nel primo caso egli svolge funzione l’irruzione divina nel quaternario inferiore è
di canalizzatore e nel secondo caso di rappresentata dall’Ignea Shin. Essa è lo Spirito
catalizzatore. che tutto purifica e vivifica. Rossa gemma
incastonata nella nigredo dei quattro elementi
A rafforzare quanto sopra indicata, desidero inferiori.
riportare questa pregnante frase estratta dai testi
dei nostri maestri gnostici alessandrini:
Bohu, il Caos informe e il vuoto generato dalla In una dimensione puramente meditativa i 32
ritrazione. Sentieri di Sapienza possono essere visti, quindi,
I 32 Sentieri, corrispondenti alle 22 lettere e alle come 32 modalità per accompagnare la mente
10 Sefiroth, tagliano il caos per generare il vuoto. razionale e verbale alle soglie della mente
Le modalità di compimento di questa operazione, indifferenziata. Tagliare le lettere nella triplice
vengono esposte attraverso il concetto dei tre maniera esposta dai tre libri è il metodo per dare
libri: testo, numero e comunicazione. Il primo inizio a questa operazione che avrebbe termine
libro è la forma fisica delle lettere - incidere il nel consolidamento delle Luci delle Sefiroth e
segno della lettera graficamente; il secondo è il della creazione dei canali di collegamento tra
valore numerico/gematrico - incidere il significato esse.
della lettera; il terzo è il suono - incidere E' impossibile per l'uomo mantenere uno stato di
attraverso il suono la lettera. Hokmah. E' possibile invece, come un pendolo,
Grazie al fatto che l'ebraico si scrive senza vocali, muoversi tra Binah e Hokmah con la propria
la terza persona singolare e l'imperativo sono Coscienza, "correndo e tornando" dice lo Sefer
identici nella forma scritta; di conseguenza Yetzirah - come le Chayot della Visione del Carro
l'intero Sefer Yetzirah può essere letto ponendo e del Trono - e, come un pendolo, aumentare la
Dio come soggetto oppure come un elenco di grandezza dell'oscillazione e la capacità di
operazioni che il lettore è chiamato a compiere. mantenere lo stato di Sapienza.
In questa prospettiva "Egli incise e tagliò" Questo procedimento è identico a quello che
diventerebbe "incidi e taglia". Da un lato il Caos è successivamente all'intaglio delle lettere servirà
cosmico e ci si riferisce al dramma della per consolidare le Luci delle Sefiroth, anch'esse
Creazione; dall'altro lato il Caos è profano e ci si esperite come lampi e, infine, come specchi
riferisce all'Iniziazione ai Misteri. attraverso i quali guardare il mondo.
Colui che medita sulle immagini incide qualcosa Seguendo la narrazione sembrerebbe che le fasi
su uno spazio psichico ritraendo la sostanza del lavoro sui 32 Sentieri di Sapienza siano quindi
precedente. Stessa cosa per chi emette un suono; così ripartite:
la vibrazione sonora per la fisica è meccanica - e il
suono uno spostamento di materia. 1. L'incisione delle tre lettere madri
Sapienza, in ebraico è Hokmah. Contrapposta alla 2. L'incisione delle sette lette doppie
Sapienza c'è la Comprensione, Binah. Mentre 3. L'incisione delle dodici lettere semplici
Hokmah è il pensiero non verbale, puro, in cui 4. L'incisione delle Sefiroth e dei sentieri che
ogni cosa è uno, Binah è il pensiero razionale, le collegano
verbale, in cui ogni cosa è molteplice. Elohim, in
quanto nome al plurale, indica l'Eterno nelle sue
forze creatrici e lo si collega spesso proprio alla
Luce di Binah.
Quando si parla dei 32 Sentieri di Sapienza si fa
spesso un'analogia tra l'acqua e i tubi. L'acqua, in
Ci concentreremo ora esclusivamente sulla prima
questo caso, è Hokmah che non ha forma mentre
operazione, demandando a studi successivi le fasi
i tubi, che incanalano l'acqua, sono Binah. I
che ne seguono.
kabbalisti degli Hekhalot per aiutare l'iniziato a
Nell'ultimo paragrafo dello Sefer Yetzirah si dice
cogliere questo concetto idearono un esercizio:
di Abrahamo: "Legò le 22 lettere della Torah nella
pensare di stare guardando dietro la testa.
sua lingua. Le tracciò nell'acqua, le infiammò con
Nessuno può vedere dietro la testa, ma portando
il fuoco, le agitò con il soffio" (6:7). Le 22 lettere
l'attenzione in questo punto si afferra, almeno in
sono le lettere fondamento. Nella versione lunga
parte, la Luce di Hokmah.
dello Sefer Yetzirah al capitolo 2:1 è aggiunto: Tre
Madri, Alef Mem Shin / Mem mormora, Shin combinazione, avremo la seguente sequenza di
sibila / e Alef è il Soffio d'aria che decide tra loro. 25 Mantra:
Il suono di Mem è un mormorio simile all'OM
induista. La sua vibrazione fa spazio per la
creazione del pilastro della Grazia in cui svetta SHO- SHO- SHO- SHO-MI SHO-
Hokmah. Quando la costruzione dell'Albero della MO MA ME MU
Vita è completa - qui si fa riferimento all'Albero di SHA- SHA- SHA-ME SHA-MI SHA-
Safed - Mem prende posto nel canale orizzontale MO MA MU
che collega Hod a Netzach e rappresenta l'Acqua. SHE- SHE-MA SHE-ME SHE-MI SHE-
Nel nostro corpo sotto l'ombelico. MO MU
Il suono di Shin è un suono sibilante: SHI-MO SHI-MA SHI-ME SHI-MI SHI-MU
"Shhhhhhhh" come il richiamo al Silenzio o lo SHU- SHU- SHU- SHU-MI SHU-
"Sciò" della cultura popolare. La sua vibrazione fa MO MA ME MU
spazio per la creazione del pilastro della Severità
in cui svetta Binah. Anche in questo caso, quando Questa sequenza forma un esercizio basato sul
l'Albero della Vita è completo Shin trova posto in suono per intagliare le tre lettere madri. Si pensa
un canale orizzontale, tra Binah e Hokmah, che questa pratica sia stata pensata da Mosè
rappresentando il Fuoco. Nel nostro corpo nel stesso per uccidere un egiziano che stava
terzo occhio. colpendo un israelita - la frase "Mosè guardo qui
Mem ha una funzione aggregante, Shin e là", usata per descrivere come avvenne
rigettante. Mem serve per attirare, Shin per l'omicidio, traduce "qui" e "la" con Koh, il cui
allontanare. valore gematrico è 25.
Un vocabolo che racchiude entrambe le lettere è Questa pratica può essa stessa essere duplice
Chashmal che si trova in Ezechiele 1:4: "La nella sua realizzazione. Una esecuzione più legata
parvenza del Chashmal in mezzo al fuoco" che all'acqua (e quindi per analogia a Mem) e un'altra
esprime l'interfaccia tra la dimensione spirituale e più legata al fuoco (e quindi a Shin).
il mondo fisico. L'esperienza del Chashmal è La prima consiste nel mantrizzare lentamente
quello stato di oscillazione tra Binah e Hokmah di ogni singola lettera mentre la seconda nel
cui abbiamo parlato, tra coscienza verbale e non mantrizzare ritmicamente tutta la sequenza. In
verbale, mediante la quale è possibile cogliere le entrambi i casi, pur trovando utile nella
Luci dell'intelletto. Chashmal deriva da Chash e realizzazione in gruppo trovare un numero di
Mal, da Silenzio e da Discorso, si può quindi ripetizioni definito, si dovrebbe ripetere la
tradurre come "Silenzio parlante", una condizione sequenza sino al raggiungimento di uno stato di
in cui si sperimenta sia Binah che Hokmah, in cui coscienza Hokmah.
l'intelletto e la mente coincidono in un punto: Non sarà sfuggito che nell'esercizio delle tre
tagliare le tre lettere madri serve a ottenere lettere madri manca proprio l'Alef.
questo Silenzio Parlante da cui parte ogni Alef ha come suono un respiro. Simboleggia l'Aria
esperienza mistica. e nell'albero di Safed è il canale orizzontale
Lo Zohar dice che le lettere Mem e Shin centrale, che collega Gevurah a Gedullah. Alef,
definiscono "Il Mistero di Mosè" il cui nome come testimonia anche il suo segno grafico, è
ebraico è Moshe (Mem, Shin, He). La HE, l'equilibrio tra Shin e Mem, in un'ottica filosofica
compitata gematricamente col numero 5, possiamo dire che Mem è la Tesi, Shin l'Antitesi e
rappresenta le 5 vocali con cui pronunciare le due Alef la Sintesi.
lettere Madri. In questo modo, utilizzando un Respiro e Pensiero hanno un elemento comune.
metodo che Abulafia e i cabalisti a seguire Entrambi accadono senza controllo dell'uomo,
utilizzarono per tutto l'alfabeto, quello della eppure entrambi possono essere controllati
dall'Uomo. L'esercizio sulla Mem e Shin
Premessa
Come è noto, già nel rituale giornaliero di catena
in grado di Associato Incognito al N.V.O. è
prevista l’invocazione dell’Angelo Giornaliero. Il
rischio, presente in realtà in tutto il rituale, è che
questa invocazione, da ripetersi quotidianamente
sempre uguale a sé stessa, diventi un gesto
meccanico e passivo, compiuta esteriormente ma
con poca o nessuna partecipazione intima e
consapevole.
Non è questa la sede per dare ad altri consigli di
buona pratica, che peraltro l’esperienza di chi
scrive non permetterebbe comunque di
dispensare, ma ciò nonostante riteniamo che
condividere alcuni aspetti della propria pratica
personale possa esser interessante anche per
stimolare altrui riflessioni, ed è con questo spirito
che sono state vergate le note che seguono. Si
tratta – come detto – di impressioni e riflessioni
strettamente personali, che non sono e non
vogliono essere testimonianza di ortodossia o
ortoprassi, e come tali vanno lette, rivolgendo
eventuali dubbi o necessità di chiarimenti sul solo…) vengono analizzati anche come
rituale al proprio Iniziatore o al Filosofo della interazione tra due polarità tra loro
propria Loggia. complementari. Che le si chiami Yin e Yang,
Alleati e strumenti
Nell’invocazione citata, chiediamo all’Angelo
giornaliero di aiutarci nella lotta contro uno
specifico peccato; nei sette giorni della settimana
vengono invocati quindi sette Angeli come alleati
nella lotta contro sette peccati: Superbia, Gola,
Ira, Accidia, Avarizia, Lussuria, Invidia. E’
interessante intanto notare che la etimologia del
termine “peccato” non è certa; secondo alcune
fonti “Peccare” indicava l’azione di “sbagliare con
il piede”, mentre secondo altre fonti la parola
“Peccato” deriva da un antico vocabolo: “pedica”
divenuto “pedicatum” e poi “pedcatum” ed infine
“peccatum”, che in latino dovrebbe indicare un
Positivo e Negativo, Maschile o Femminile o in
ceppo o un laccio che lega e blocca i piedi,
altri modi poco cambia, poiché il concetto di
limitando o impedendo di camminare
fondo rimane lo stesso. A queste due
correttamente.
caratterizzazioni andrebbe doverosamente
E’ appena il caso di dire che abbiamo preso in
aggiunta una componente “neutra”, che concilia
esame il solo termine latino, mentre la questione
ed armonizza le prime due, fungendo in qualche
è ancora più complessa se si considerano i diversi
modo da “trait d’union” tra questi due aspetti
termini usati in greco, in ebraico ed in aramaico
solo apparentemente opposti, ma che in realtà
(solo per limitarci alle lingue utilizzate nei testi
trovano poi forma e sostanza l’uno con l’altro.
sacri del Cristianesimo) ed i concetti che si
Un aspetto affatto particolare di questo modo di
volevano esprimere. Poiché però non è di
vedere il mondo che ci circonda è analizzare cosa
linguistica che vogliamo parlare, accontentiamoci
dall’esterno immettiamo al nostro interno (a
di aver avvertito il lettore senza procedere oltre
livello fisico, emotivo, psicologico o spirituale) e
nella questione.
cosa invece dal nostro interno proiettiamo verso
Come per molti altri argomenti, affrontare una
l’esterno; un approfondimento che potremmo
disanima complessiva di una materia così vasta
condurre - per esempio – se prendiamo in esame
richiederebbe tempi, spazi e capacità non
le modalità di esecuzione e gli obbiettivi
disponibili al sottoscritto, quindi ci si limiterà ad
raggiungibili con le pratiche della invocazione e
una modesta riflessione su un tema specifico,
della evocazione, che già nella etimologia del
emerso e maturato lentamente e
termine contengono interessanti indicazioni di
progressivamente durante la pratica del rito
approfondimento.
giornaliero.
Tornando all’oggetto delle presenti riflessioni,
In molte culture, ed in particolare in quella cinese
proviamo a chiederci allora quali peccati
influenzata dal Taoismo, i fenomeni fisici (e non
possiamo considerare causa o effetto di una
“immissione” dall’esterno e quali relati invece ad chi lo riconduce a “ire” nel suo significato di
una “emissione” dall’interno. Non sembra “andare”, altri alla radice indo-europea “Ar” che
superfluo rimarcare che una siffatta suddivisione esprime il concetto di sollevare, alzare, spingere,
è alquanto arbitraria e semplicistica, operata a tutte azioni in cui – appunto – in qualche modo
mero scopo esemplificativo, stante la allontaniamo qualcosa (o qualcuno…). Anche in
considerazione che – come prima accennato – questo caso – come per il precedente ed i
una simile bipolarizzazione non è mai netta ed i seguenti – utile è riflettere intorno a chi o cosa
due aspetti sono sempre e comunque presenti in suscita la nostra Ira, così come sul perché di una
ogni fenomeno. Questo è ancora più vero nel nostra eventuale innaturale calma, anche di
nostro caso, quando – parafrasando il Siddharta fronte a situazioni che dovrebbero suscitare
di Hesse - possiamo affermare che ogni peccato è collera e rabbia.
tale tanto nell’eccesso quanto nel difetto, come Il peccato successivo è quello dell’Accidia che – a
meglio diremo analizzandoli nello specifico. parere di chi scrive – potremmo definire come
Procediamo quindi in ordine, partendo dalla Gola. “neutro”, non inteso come equilibrato o
Un difetto evidentemente caratterizzato da una unificante rispetto alle due polarità estreme,
“immissione” dall’esterno verso l’interno. quanto piuttosto come privo di caratteristiche
Nella accezione comune è vista come una qualificanti che lo possano far rubricare dall’una o
smodata e – nei casi più gravi, patologica – dall’altra parte. Anche in questo caso, è
ingestione di cibo. Non solo e non tanto un l’etimologia del termine a fornire interessanti
disturbo alimentare, come quelli oggi tristemente spunti di riflessione: Accidia deriverebbe dal
saliti agli onori delle cronache, ma un “difetto” greco “Akèdìa”, composto dalla particella
che possiamo considerare come qualcosa di più privativa “A” e da “Kèdos” (“cura”, “dolore”),
complesso e articolato. Possiamo quindi quindi interpretabile come una condizione in cui
interrogarci su se e quanto siamo “golosi” di – qualunque cosa accada – l’evento non provoca
potere, di approvazione sociale, di denaro o di alcuna reazione da parte nostra. Come già detto,
attenzioni da parte delle persone che ci “anche una non-risposta è una risposta”, e quindi
circondano. Alla stessa maniera, possiamo anche in questo caso è utile e proficuo
analizzare quanto – al contrario – il nostro interrogarsi in merito alla nostra non-reazione:
spregiare i piaceri della tavola (e non solo quelli…) abbiamo davvero raggiunto la Pace suprema
sia qualcosa di connaturato alla nostra indole o oppure abbiamo solo paura di metterci in gioco,
solo l’espressione di uno squilibrio più profondo. di schierarci, di vivere?
Per eccesso o per difetto che sia, la Gola L’Accidia, con la sua “neutralità”, si propone
possiamo quindi ascriverla al gruppo dei peccati come un confine; nella nostra analisi la vediamo
che agiscono con una “immissione” dall’esterno come un momento in cui avviene un
verso il nostro intimo (fisico, emotivo, psicologico cambiamento di verso, sottolineando per
o spirituale che sia). Di verso contrario è l’Ira, che l’ennesima volta l’arbitrarietà personale di questa
si esprime – nei suoi vari aspetti – con una catalogazione. Se i primi due peccati avevano in
“emissione” dall’interno verso l’esterno, come comune una azione “attiva” e un “fare”, quelli
espresso anche in modi di dire che paragonano che esamineremo adesso saranno invece
l’espressione dell’Ira ad uno scoppio o ad una caratterizzati da una azione “passiva”, ovvero da
esplosione. L’etimo del termine è dibattuto, c’è un “non fare”. Il primo di questi è la Avarizia, che
possiamo catalogare come una mancata questo caso, come per l’Accidia, possiamo
“emissione” dall’interno verso l’esterno, un rubricare questo peccato con una connotazione
“tenere per sé” senza voler condividere con altri. “neutra”: non immetto e non emetto, sono
Se nella accezione comune questo peccato è “passivo” ma all’eccesso. Se nulla scalfisce
tipicamente legato al denaro – o comunque ai l’Accidioso, tutto sconvolge l’Invidioso, anche ciò
beni materiali – nella nostra analisi possiamo che non lo riguarda direttamente. Egli non soffre
ampliare il campo di osservazione sul più ampio del suo stare male ma piuttosto del fatto che altri
panorama già citato in precedenza: siamo avari in stiano meglio di lui; l’accidioso non permette che
termini sentimentali, psicologici, animici? Quali nulla entri e nulla esca da lui, l’invidioso di tutto
sono le paure e i blocchi che alimentano questo soffre ed a tutto reagisce, senza nessuna
peccato? Cosa abbiamo DAVVERO paura di mediazione.
perdere?
Il peccato seguente è la Lussuria, ed anche in
questo caso possiamo considerarlo come una
azione “passiva”, ovvero un “non fare”, collegato
però ad una “immissione” dall’esterno verso
l’interno. Se è vero come è vero che la Lussuria ha
comunemente tratti tipicamente “esterni” (come
peraltro suggerisce – anche in questo caso –
l’etimologia del termine), è altrettanto vero che
nella sua azione sono fondamentali i nostri
meccanismi interni. “Omnia munda mundis”,
“tutto è puro per i puri” afferma un noto motto La caratteristica “passiva” dell’Invidia è tale per
latino, e quindi non è tanto lo stimolo esterno ad cui chi la prova non la vive come uno stimolo a
essere “peccaminoso”, quanto il modo in cui noi fare qualcosa per migliorare la propria situazione
lo accogliamo. Rimanendo nello stretto ambito in maniera da renderla meno distante da quella
della Lussuria sul piano fisico e specificatamente invidiata, ma piuttosto come una sorta di
sessuale – che è quello più comunemente inteso rancoroso annichilimento vissuto nell’attesa che
– basa ricordare che i nostri nonni trovavano sia l’altrui fallimento a ridurre il divario tra noi e
indecente e scandaloso un abbigliamento che chi consideriamo più fortunato.
oggi riterremmo eccessivamente castigato anche Settimo peccato è la Superbia, che possiamo
per una pudica educanda. Il “non fare” in questo considerare come “primus inter pares”, una sorta
caso lo possiamo interpretare come una “culpa in di difetto che racchiude e riassume – in varie
vigilando”; se nella Avarizia nulla permettiamo sfaccettature – tutte quelle degli altri peccati
che esca, nella Lussuria tutto permettiamo che esaminati in precedenza. L’etimologia è incerta,
entri in noi, senza nulla filtrare, lasciandoci ma certamente il “Super” iniziale indica un
travolgere da un turbinio stordente di emozioni e atteggiamento di chi si sente “al di sopra” di tutto
sensazioni. e tutti. Il Superbo è più bravo e meno cattivo
Sesto peccato del nostro elenco è la Invidia, che degli altri, da il meglio di sé e solo il meglio fa in
viene descritto come “tristezza e dolore che si modo di ricevere; per certi aspetti potremmo
prova di fronte alla altrui felicità”. Anche in definirlo il peccato di chi ritiene di non avere
vivo, reale con un cuore pulsante. Sono una come un disegnatore che sgrossa il suo segno per
cellula, o un atomo importante, ma non raggiungere una sintesi di forza, equilibrio e
necessario, se sano contribuisco alla crescita di bellezza/giustizia.
tutti gli altri, come della mia. Proprio come un La Forza si accorda con l’intenzione finalizzata ad
artista cogliendo l’idea di questo organismo lo ogni lavoro. La domanda che mi pongo è se la mia
imprimo nella mia tela interiore con la giusta intenzione è in armonia con ciò che sono e con
prospettiva e con le dovute conoscenze ciò che sono le prospettive dell’Ordine e con i
anatomiche, livellando la misura e il peso sia del principi della Natura esterna a me e in me.
singolo elemento quanto dell’insieme. L’equilibrio si accorda con la volontà, se essa è
Il processo di spoliazione non è passato una volontà neutra, priva di bramosia e se è in
inosservato, né in me, né per le persone intorno a squadra con l’intenzione che io stesso ho posto,
me che ne hanno ricevuto i segni: nel bene e nel se è priva di ogni desiderio o aspettativa, che per
male. quello che ho sperimentato, è la morte della
Mi sono reso conto che di tutto il costrutto Volontà magica.
mentale che avevo prima di entrare nel N.V.O La giustizia si accorda con l’azione, se ciò che sto
parte si è ridotto praticamente in cenere, sono facendo è in accordo con l’intenzione e la
caduti come tanti castelli di cartapesta, per Volontà. Se sto procedendo in modo positivo in
quanto duri alcuni potevano essere, lasciandomi accordo con la mia coscienza e in equilibrio con la
spesso orfano di idee che prima erano ben salde, Natura delle cose.
crollando le fondamenta delle mie credenze, Questo è il Taro della Papessa, lo spazio sacro in
spesso sono crollato anche io. cui si opera, la natura interiore e la natura
Mi resi conto che lo spazio interiore è colmo di esteriore. Il contenitore, l’uovo che fecondato
cose inutili, per la maggiore cose messe li per che si accorderà con l’equilibrio della legge della
riempire, ma non hanno una vera utilità, se non natura.
per vanità, goliardia di sapere e la superbia di Con l’Imperatrice sono entrato in uno stato
mostrare. In questa vacuità o sapere di non “adolescenziale” nel senso di adolescere, un
sapere permettevo di fare spazio al mio seme, di periodo di grandi trasformazioni interiori ed
dare spazio al mio uomo storico di farsi avanti. esteriori. Si cresce nell’Ordine e con l’Ordine, ne
Come può un seme sbocciare diritto e vegeto in ho imparato la forma, le regole, la gerarchia,
tanta “misticitudine”? l’obbedienza, l’attesa e i doveri che ho giurato di
Questo credo che sia la spoliazione: non credere, svolgere, man mano, ci si mette a squadra e si
nessuno può “rivelarci” la Verità. Le verità si comincia a trovare il proprio posto.
sperimentano interiormente attraverso la sub Questo è un punto importante, cominciano a
specie interiotatis. manifestarsi le sue vere attitudini iniziatiche, le
Sapere serve a ben poco, ma solo un reale potenzialità che erano semi nel mago, fecondati
collegamento alla Tradizione permette di dalla papessa e messe in atto dall’imperatrice,
Conoscere e attivare la volontà. La volontà è l’energia esplosiva, come la prima fogliolina che
tutto. spunta in primavera; è qui che si noterà se
Il martinismo è come una trivella di fuoco, che l’associato è pronto all’iniziazione, se è valido
distrugge tutto al suo passaggio; tutto ciò che non oppure è da tagliare come mal’erba o da essere
serve, tutte le brutture, le grossolanità; proprio raccolto all’interno del granaio. Qui l’artista è
pratico abbastanza per “fare per fare”, non ha Attraverso i sensi l’uomo brama, desidera, essi
una vera e propria direzione o posto nell’ordine sono come la nasiera che trascina il toro, e
delle cose, né iniziatico, né profano, poiché le due quando questi non sono purificati sono la causa
cose, nel mio caso almeno, si accomunano. della miseria umana. Attivare la neutralità è il
Poiché attraverso il martinismo ho dato un ordine principio universale della piena consapevolezza
alle cose dentro di me, ho acquisito la conoscenza dei propri sensi e dei desideri, affinché non ci
della volontà positiva e la forza interiore facciano da zavorre nella via spirituale,
necessaria per far esplodere le mie virtù. Gli ovviamente questo non implica la totale
errori della mia personalità spariscono, come se cessazione del desiderio, ma solo la sua
smascherati, da un sincero desiderio di consapevolezza. Attraverso la preghiera, i digiuni
trasformazione si dissolvono come fantocci di e la disidentificazione dai nostri sensi, emozioni e
carta bruciata dalla Verità interiore. pensieri si può ottenere una graduale
Nella via dell’imperatore sono entrato nel pieno manifestazione spirituale in noi. Il corpo lunare
della legge, attraverso i principi di polarità ed agisce come un camaleonte ai sensi, in continua
esperienze esoteriche, in quell’energia metamorfosi diventando ciò che desideriamo
trasformatrice meccanica del lavoro costante. perdendoci in aspettative e fantasticherie, la
L’imperatore ammonisce però la soddisfazione del desiderio non
routine, il lavoro e la pratica porta ad una reale soddisfazione,
iniziatica non deve sarà una luce che non brilla. C’è
assolutamente divenire una bisogno di vera Luce per far
routine sterile che non conduce discernimento o soccombiamo alla
da nessuna parte, ma una mutevolezza e tutto intorno a noi
mobilità costante tra equilibrio diventa una divinità da servire.
/squilibrio che spinge l’operante Questo momento di spoliazione è
in una costante crescita. Tutta la contrassegnato dalla solitudine, dal
filosofia nascosta all’interno discernimento e dal tagliare i rami
degli studi deve essere vissuta infruttuosi, potare le cattive erbe
su tutti e quattro i livelli dell’essere anche nel dentro di me. La tempesta interiore scuote i rami
mondo profano, nel mondo materiale. Proprio degli alberi facendo cadere tutti gli insetti che
come un fabbro lavora con la forza fisica aiutato sono nocivi alla crescita dell’albero- dice
dall’energia rinnovatrice del fuoco, con l’ausilio L.C.D.S.M- ogni passione è cupida, provoca
dell’acqua e dell’aria affinché la Legge si fissa tristezza.
interiormente e diviene il trono su cui mi siedo. Solo attraverso l’esercizio del rigore (Geburah)
Ho riconosciuto in me i quattro corpi della sono riuscito a distaccarmi dalla cupidigia dei
tradizione ermetica: il saturnino, il lunare, il sensi, ma nello stesso momento, era un rigore
mercuriale e il solare. amorevole, un rigore compassionevole, nella
Il corpo saturnino, secondo la tradizione, vuole quale l’esercizio della neutralità cominciava ad
divorare i suoi figli; esso può divorare in un avere i suoi frutti. Saturno restringe, indurisce e
istante tutto ciò che è stato fatto in poco tempo, oscura, producendo zolfo, vale a dire la vista
ed è qui che la coscienza desta del martinista spirituale mobile e libero piacere della durezza
deve stare in continuo stato di veglia su se stesso. oscura. Attraverso mercurio ci si separa dalle
forme indifferenziate della luna, che si riflettono che genera la vita cosciente, verso l’ordine e la
poi in venere, nella purificazione delle immagini e differenziazione. Ecco che il lavoro del martinista
del desiderio. Venere riceve il desiderio di marte è un solve e coagula. Io l’ho impressa in questo
e di Giove creando equilibrio tra desideri terrestri modo. Un lavorio di differenziazione e
e celesti, la luna, infine, dispensa ad ognuno riunificazione degli agenti biologici, psicologici e
eguale al suo seme. Il sole interiore è la libertà, la spirituali in quella manifestazione originaria, che
coscienza spirituale. Questi corpi non vanno intesi a quel tempo era incosciente (forse) o almeno
come “da schema” come se avessimo quattro indifferenziato, ad una manifestazione cosciente
corpi separati, ma sono tutt’uno, come l’uomo è e differenziato- prima- e reintegrato- dopo. La
uno e l’universo è uno, io ho più l’impressione di totale ripresa di tutte le facoltà e potenze.
vederli come una matrioska, uno nell’altro, dal Sono ancora lontano da quell’amore bruciante
più grossolano al più sottile. Il corpo saturnio e che nelle lettere I.N.R.I si preannuncia, ma in quel
quello lunare tutti ce l’hanno, dal mercuriale in momento, l’amore ha risuonato in me, e lascio
poi, bisogna farli nascere. Mercurio è l’intelletto agire l’amore quanto più posso ascoltando il
divino, il verbo con cui si comunica con l’Ente monito del principe Cagliostro: “se vuoi sapere
supremo o agente. che cos’è l’Amore, Ama!” l’Eros, l’Amore è la
Un giorno, ero semplicemente a telefono con mio forza onnipotente che regge l’Universo, questo
padre, non stavamo parlando di nulla che abbia a fare sacro, disinteressato incarna la pienezza del
che fare con destino dell’uomo, l’uomo si eleva su se stesso,
queste questioni, incarnando la Carità, la virtù che secondo San
ma in un istante Paolo è la più grande di tutte.
la vidi: la prima Tutto questo mi apre un grande interrogativo e
cellula originale, una prospettiva molto ampia e profonda: quando
l’origine, il l’uomo raggiunge la piena coscienza di se stesso,
verbo e il verbo è cosa può diventare?
l’entità
spirituale
che vive in
ognuno di
noi e il verbo è
l’origine di
tutte le cose, che nel momento del concepimento
si manifesta nella cellula originale della creazione.
Le tenebre della natura lo vuole divorare, natura
in questo caso saturnina, essa non la comprende.
Quella prima cellula è l’integra manifestazione
indifferenziata di ciò che io sono, l’origine
ancestrale, la totale integrazione tra materia e
spirito. In quella cellula originale ci sono tutte le
mie possibilità datami dal DNA fusi dei miei
genitori, con tutti i miei avi e la scin-tilla divina
ricordo il segreto della sua grandezza, che rimane Sezione Lavori Filosofici
nascosta agli occhi e impossibile da comprendere. OGNI SISTEMA E’ UN SISTEMA
La contrazione nel punto è, in un certo senso, una CHIUSO
piccola rinuncia al privilegio della totalità e SACHIEL A I COLLINA ABRAXAS TOSCANA
rappresenta quindi un dono grandioso ed unico
rivolto alla vita. «Un sistema è una totalità nella quale diverse
Nel punto di colore nero, laddove l'assoluto si parti sono in relazione reciproca; nessuna di
ritrae, nascono i mondi che gradatamente si queste può mancare, pena l'annullamento del
carattere del sistema »
solidificano nella materia diveniente.
Lì ci sono le 10 Sefirot e lì nasce, per l’uomo, il (Konrad Lorenz)
desiderio istintivo di tornare all'Assoluto, di
cercare la via della reintegrazione.
Desidero iniziare questa mia riflessione con una
La luce spirituale, come un mare, nel suo ritirarsi, distinzione tra Insieme e Sistema che ci aiuterà a
lascia un alone spirituale un profumo di
definire meglio entrambi . Per Insieme si intende
perfezione, che tutto genera ed ordina, come
un'invisibile tela che sorregge l'esistenza e dà un gruppo , un campione di soggetti aventi una o
forma alla materia. più caratteristiche comuni ; questa caratteristica
comporta che ci possano essere insiemi chiusi o
Il punto è quindi il luogo del VERBUM. insiemi aperti . Mi spiego con un esempio “
l’insieme di possessori di quadri di Picasso è un
Lo Spirito Infinito pronunciato nelle lettere divine insieme chiuso”visto che il numero delle opere è
che crea dei mondi spirituali; questi a loro volta
limitato ; mentre “l’insieme dei possessori di
decadendo diventano sempre meno spirito e
sempre più luogo; fino a che arrivano a motociclette è un insieme aperto” e la
dimenticare la perfezione che le ha generate. caratteristica del possesso è un requisito primario
ed essenziale per l’appartenenza di più soggetti
Nel Punto nasce il ricordo di un residuo invisibile, sconosciuti o quasi tra di loro a questo o
che ci fa come respirare il riflesso divino nella quell’insieme .
nostra immagine.
Nel Sistema invece , qualunque esso sia , è insito
Ciò che è luce per gli uomini, il concetto di “funzione” , ogni sistema esistente
è luce
ha uno scopo . Quindi possiamo dire che il
da cui emana, nelle tenebre,
sistema è un insieme di elementi , di organi , di
la magnificenza dell'assoluto,
senza che le tenebre la possano comprendere. persone che hanno uno scopo .
In ultimo i Sistemi che ci interessano di più che Il sistema appare ampio , i requisiti richiesti , nella
sono quelli formati da esseri umani razionali , che loro semplicità , potrebbero farlo apparire aperto
oltre alla Funzione e allo Scopo , hanno una , ma è la costante conferma della volontà di
manifesta volontà di formarsi , sono organizzati esserci ogni giorno , del rispetto delle regole e
razionalmente e non naturalmente ed hanno della organizzazione del sistema a fare del
regole che vengono rispettate per scelta . sistema ampio sempre un sistema chiuso .
Da adesso in poi nel corso di questa mia Adesso non fatevi ingannare dalla vostra mente ,
esposizione parlerò solo di questi ultimi sistemi , i fin qui potrei aver parlato del Circolo delle Bocce
sistemi che definisco “sistemi di scelta” . Sistema della mia città ! Mi piace giocare a bocce , ho
significa “stare insieme “ ed io aggiungo “per fatto pratica ed ho letto manuali , ho
scelta” . l’abbigliamento , mi iscrivo , mi accettano ,
partecipo alle riunioni , eleggo gli organi dirigenti
La scelta di appartenere ad un sistema è una
, rispetto le regole e quindi …. sono un membro
scelta quotidiana , una promessa di intenti da
del sistema “bocciofila” della mia città !
ripetere a noi stessi ed agli altri ogni giorno .
Se scrivo di questo tema in questo contesto è
perché sono un Martinista e mi rivolgo ai miei
Amatissimi Fratelli e Sorelle , perché sono
orgoglioso ed entusiasta di appartenere al nostro
amatissimo Sistema ,il Sovrano Ordine Gnostico
Martinista .
Ortoprassi , la pratica quotidiana del rituale soprattutto nel grado di Associato ; non esistono
giornaliero , e tutte le altre ritualità singole ed in rendite di posizione . Esistono più elementi ai
eggregore . La mancanza a questi appuntamenti quali è affidato un compito perché il sistema deve
ci autoesclude dal sistema . Noi siamo fintanto vivere e permanere e deve avere al proprio
che operiamo . interno la garanzia della sopravvivenza . Noi tutti
dobbiamo essere parte integrante del sistema in
relazione con gli altri , nessuna parte può
mancare pena l’annullamento del sistema .
Questa chiusura è necessaria al sistema per la sua
sopravvivenza , se vengono a mancare i requisiti
dei propri componenti il sistema non è più tale .
Sezione Lavori Filosofici suoi archivi, con il nome di “Loggia francese eletta
MARTINISMO FRA ILLUMINISMO E scozzese" il 1° febbraio 1765.
RIVOLUZIONE FRANCESE L’insegnamento di
Verità A I
Martinez si diffuse,
COLLINA ABRAXAS TOSCANA
allargandosi da Bordeaux
a diverse altre città della
L’Ordine Martinista venne fondato da Gérard Francia e in appena
Encausse, Papus, nella sua forma autonoma e cinque anni, nel 1770, il
strutturata, in Francia, nel 1891. L’insegnamento “Rito degli Eletti Cohen”
e le strutture martiniste originano però nel era presente in diversi
Settecento, nell’opera di figure come Jacques de centri importanti:
Livron de la Tour de la Case Martines de Pasqually Montpellier, Avignone,
(Martinez de Pasqually), Jean-Baptiste Willermoz Foix, Libourne, La Rochelle, Versailles, Metz e la
(suo epigono) e Louis Claude de Saint-Martin, un stessa Parigi. Un centro, quello di Lione, sarebbe
discepolo del Pasqually che sarà poi noto come “il in seguito diventato il più attivo del rito di
filosofo incognito”. Martinez – grazie all’opera del suo discepolo
Jean-Baptiste Willermoz.
Oggi non si può parlare di “un” solo martinisimo.
Appare più corretto parlare di “martinismi”, Martinez aveva certamente un obiettivo, che
strutturati in forme diverse, accomunate dal ricaviamo (nonostante la scarsità di informazioni
riferimento all’esoterismo cristiano e distinte in che ci sono arrivate) dalla lettura dell'incompiuto
base agli strumenti preferiti per conseguire Trattato della reintegrazione degli esseri, grazie
l’obiettivo della reintegrazione. all’esame dei resoconti dei lavori e allo studio dei
contributi prodotti dagli adepti in occasione delle
Il germe delle “radici” martiniste nacque in seno
tornate. Traspare da questi documenti una
alla Massoneria illuminista del XVIII secolo,
visione di reintegrazione dell’uomo nel divino.
proprio dal lavoro di Martinez de Pasqually. Nato
Una visione che già maturava nel rifiuto opposto
probabilmente a Grenoble, attorno al 1710, già
da Martinez al materialismo imperante,
nella metà del Settecento Martinez si trasferì in
attraverso un'idealizzazione morale della vita in
diverse località della Francia meridionale,
nome della quale era pronto a sostenere il prezzo
giungendo infine a stabilirsi a Bordeaux. Qui si
delle rinunce, fisiche e materiali.
affiliò alla Loggia simbolica “La Française”.
Martinez insegnava con le forme di un rito da lui Proprio grazie a queste rinunce, e a un’intensa e
stesso denominato "degli Eletti Cohen" (sacerdoti costante opera di purificazione, secondo la
eletti). Dopo aver conseguito un certo numero di lezione di Martinez si sarebbe potuto risvegliare il
adesioni, Martinez intrattenne un carteggio con lato divino assopito in ciascun essere umano,
Gran Loggia di Francia scrivendo di aver fondato giungendo alla liberazione quasi totale degli
«la Gran Loggia “La Perfezione eletta e individui dal limite della materia. La metodologia
scozzese”». La Gran Loggia di Francia decise di Martinez, sviluppata in ambito massonico,
infine di autorizzarla con una bolla e la iscrisse nei prevedeva un insegnamento progressivo e per
gradi, attraverso discipline che includevano
occultismo e alchimia, magia, Cabbalah e gnosi, in comunque un folto seguito presente in diversi
cerca di un obiettivo di illuminazione. Martinez paesi d'Europa.
morì durante un viaggio a Port-au-Prince il 20
Per quanto accomunati sotto il nome di
settembre 1774.
“martinisti”, gli adepti di Martinez e Saint-Martin
Tra i suoi discepoli c’erano sia Jean-Baptiste appartengono a due ordini di idee ben diversi:
Willermoz che Jean Claude de Saint-Martin. l'insegnamento di Martinez si mantenne infatti
Quest’ultimo lasciava trasparire un disteso nel perimetro della Massoneria superiore, quello
intento spiritualistico, che si sostanziò anche di Saint-Martin si rivolgeva ai profani,
nell’appellativo da lui stesso scelto: “filosofo respingendo pratiche e cerimonie alle quali i
incognito”. Lasciamo per poco la successione primi attribuivano invece un’importanza centrale.
martinezista, e seguiamo Saint-Martin: iniziato ai
gradi dei Cohen dal fratello di Balzac, Jean Claude
fu il segretario di Martinez ed entrò in contatto
con i principali adepti dell'illuminismo martinista.
osservanza templare” che nel frattempo, e Cohen continuarono, per un certo tempo, a
autorevolmente, guidava. Nel corso del diffondere le dottrine di Martinez a titolo
"Convento delle Gallie" (Lione, 1778), Willermoz individuale e in piccoli gruppi segreti di nove
operò un altro significativo cambiamento: per persone, che si facevano chiamare “Aeropaghi
sottrarsi all’attenzione della polizia, sostituì nella cabalistici”.
"Stretta osservanza" i "Templari francesi" con "I
_______________________________________
Cavalieri Beneficenti della Città Santa". I gradi
superiori dell’Ordine continuavano nel frattempo Fonti
a ricevere gli insegnamenti degli E. C. martinisti.
Lo stesso cambiamento, nel corso del “Convento Note storiche sul Memphis e Misraim e sul
di Wilhemsbad” (1782) Willermoz avrebbe voluto Martinismo, di Jean Bricaud, a c. di F. Goti, trad.
tentarlo con la "Stretta osservanza" tedesca, VN,
servendosi dell'appoggio di due potenti massoni
Dove porta il Martinismo, di F. Brunelli (su
francesi, i principi Ferdinand de Brunswick e
Fuocosacro.com)
Charles de Hesse. Su questo tentativo, nello
stesso Convento, si produsse uno scontro con gli Martinezismo, Willermozismo, Martinismo,
“Illuminati di Baviera”. Massoneria, di Papus (su Fuocosacro.com)
Nonostante il vantaggio finale dei “martinisti”, il La Rivoluzione francese Una storia intellettuale
processo finì per interrompersi con la Rivoluzione dai Diritti dell’uomo a Robespierre, di Jonathan
francese, con la sospensione dei lavori delle Israel (Einaudi, 2016)
Logge massoniche e della “Stretta osservanza”.
Louis Claude de Saint-Martin (su Fuocosacro.com)
Quando, nel 1806, i "Cavalieri Beneficenti" si
ristabilirono, ciò avvenne all’interno del Grande Saint-Martin (su Treccani)
Oriente e senza velleità di autonomia. Gli Eletti
Cohen martinisti non ripresero autonomamente i Forma del Martinismo (su Trilume)
propri lavori nonostante Bacon de la Chevalerie,
Sostituto Universale dell'Ordine degli Eletti Cohen
per il settentrione, continuasse a sedere con
questo titolo nel Gran Concistoro dei Riti del
Grande Oriente di Francia. Il sistema martinista
dei Cavalieri Beneficenti transitò poi in Svizzera
nel passaggio dei poteri dal Direttorio di
Borgogna a quello Elvetico che avrebbe originato
l'attuale Regime Scozzese Rettificato, ivi inclusi il
suo simbolismo cavalleresco e le fondamenta nei
principi cristiani.
l’iniziato si pone in ascolto dell'Anima dopo che estrema importanza per chi è lungo la via della
ha “dimenticato” tutti i falsi miti che lo hanno reintegrazione.
condizionato in precedenza, si è finalmente
liberato dei metalli e delle scorie del mondo "Zitti zitti, il silenzio è d'oro
profano. zitti zitti, il silenzio è d'oro
Finalmente, nel silenzio, l'iniziato non è più zitti zitti, il silenzio è d'oro
pensato dalla mente ma, in connessione con il Sé ricchi ricchi, il silenzio è d'oro"
Superiore, “pensa”.
Dopo il ritornello, che analizzerò in Il silenzio ci rende ricchi, ricchi di quell’oro che
successivamente, vi è una terza strofa, anch'essa non è il lucido metallo profano ma l’oro degli
molto significativa. alchimisti, quello ottenuto dalla trasmutazione
dei “metalli vili”; il silenzio è quindi la lapis
"S'ode a destra uno squillo di tromba philosophorum che ci trasmuta in oro. Ed ecco
da sinistra gli risponde uno sbadiglio che a questo punto l’iniziato trasmutato è
troppe voci fanno male definitivamente reintegrato, infatti
e la testa rimbomba
e di quello che succede “Nel silenzio finalmente sento...
non si sente più nulla. Nel silenzio finalmente sento...
Il silenzio, il ricominciare, Nel silenzio finalmente sento...”
il bianco ed il nero,
il silenzio è lo zero Nel silenzio finalmente io sono l’Io Sono!
ma fra tutte queste grida
e richiami della foresta
il silenzio è la quiete dopo la tempesta"
Sezione Lavori Filosofici certo effetto così di primo colpo. Poi a rispondere
LE PRIME RIFLESSIONI DA MASSONE alle domande del Testamento tutto divenne
E UDITORE DELLA FRATERNITAS familiare.
GNOSTICA Mi ritengo fortunato ad avere avuto la fortuna di
JOPHIEL A I GRUPPO LONGINO MANTOVA rivivere la mia iniziazione.
Senza pensarci troppo e senza indugio accettai e Il 25 Ottobre 2016 ho vissuto la mia elevazione a
decisi, con molta umiltà di riprendere il mio Maestro Massone, una serata veramente
percorso da zero: carichi pendenti, domanda di incredibile e che ricorderò a lungo, dato che mi ha
iniziazione, ma soprattutto Gabinetto di toccato particolarmente.
Riflessione.
che dentro di me c'era qualcosa che stonava, a numero imprecisato di volte, fino al momento
livello sottile. della chiusura del Rito mantralizzando
Intendiamoci, mi trovo benissimo con i miei FF., “Iod He Scin Vau He”
però sentivo la necessità di seguire altre vie.
Riposto il glifo dentro il Vangelo e chiuso lo
Così ho avuto la possibilità tramite il Fr. Maggiore stesso, spento il cero, eseguo per 4 volte la croce
Immanuel di avvicinarmi come uditore al cabalistica. Solo questo e l'Esecuzione del
Martinismo e di iniziare così questo percorso di Novilunio Mensile farebbero un martinista.
reintegrazione.
della propria coscienza o peggio ancora non si fa pigrizia, spesso manca la spinta ad approfondire,
altro che alimentare il proprio ego, senza definire si rimane in superficie, non ci spendiamo
mai un netto percorso di reintegrazione. sufficientemente per approfondire i significati dei
nostri Sacri Simboli che sono (come sappiamo)
Da questo punto di vista, il rituale giornaliero può tutti contenuti nel rituale giornaliero. Ma siamo
rappresentare un momento di introspezione, un sempre solerti nella giustificazione di queste
modo per analizzare quello che siamo in grado nostre mancanze.
realmente di mantenere rispetto ad impegno
preso: quanto realmente siamo in grado di Volendo allargare i confini di questa breve
cambiare della nostra vita a seguito di una riflessione, valutazioni del tutto analoghe
promessa; promessa fatta liberamente, senza scaturiscono considerando il rituale di
costrizione alcuna. Effettuare quotidianamente il purificazione mensile. In questo caso l’impegno è
rituale giornaliero è una semplice prova alla quale anche più rado nel tempo, ma nonostante
quotidianamente ci sottoponiamo e che ci questo, capita di non riuscire ad onorare tale
permette di analizzare noi stessi, ma tale analisi impegno.
deve essere realmente onesta, perché è troppo
facile cadere nell’ipocrisia, già nei confronti di noi Nel caso del rituale di purificazione mensile, forse
stessi. ancor più semplicemente rispetto al rituale
giornaliero, si può identificare tutta una serie di
difetti che possono essere messi in luce da una
riflessione di questo tipo. In primis, banalmente
non viene semplicemente effettuato; abbiamo
così la pigrizia, spesso mascherata dalle più nobili
motivazioni, ed ecco quindi la menzogna (verso
noi stessi prima di tutti). Facciamo poi fatica a
rispettare il digiuno (gola) o ad astenersi dalla
sessualità (lussuria)…
Sezione Lavori Filosofici anni “50 che tutto voleva fare fuorché pensare. E
NECESSITA’ DEL PERCORSO il danno è fatto. Il tradimento è compiuto. Niente
filosofia, niente messaggi esoterici, nessuna
INIZIATICO Verità. E ad aumentare la confusione una
ERMES S I bislacca interpretazione infarcita di essoterismo
che vuole le 12 fatiche identificate nei 12 segni
zodiacali, forse per allontanare i profani da una
La domanda più frequente che viene rivolta a chi chiave di lettura troppo complessa e non
ha intrapreso un percorso iniziatico è : Perché? rischiare che potesse finire in mani sbagliate.
Per quale necessità?
Eracle nel mito greco, invece, rappresenta il più
La domanda, più che legittima, avrà una risposta grande degli eroi immortali, mezzo Dio e mezzo
sempre legata a quello che siamo e a quello che uomo, quando si chiamava ancora Palemone, e,
la vita ci porta a diventare. quando non era ancora compiutamente né Dio
né uomo, e dopo aver festeggiata l'ennesima
Nella mente dell'ilico lo stereotipo imperante è
vittoria con sfarzo, fama, ricchezza e grandi
solitamente quello che identifica un iniziato in un
onori, colto da follia, tornò a casa e uccise la
perdente. Niente di più sbagliato.
moglie e i figli.
L'ilico, il cui unico talento è quello di essere
Una storia drammatica e inquietante, ma come
materia e solo materia, non può riuscire a
tutti i miti, è soltanto una rappresentazione per
comprendere niente che non sia materia
comunicare un messaggio che altrimenti
secondo il motto che ognuno è la misura di se
resterebbe inascoltato.
stesso.
I delitti offuscheranno l'immagine del vincente
Gli antichi mitografi greci, alla fine dell'epoca
eroe. Un vincente però senza futuro perché
matriarcale, intorno al IV secolo a.C., scrissero
aveva portato nella sua casa, nella sua famiglia, il
quello che personalmente ritengo essere il più
metodo adottato nel mondo profano; proprio
bello e completo mito di tutta la filosofia greca: il
quel metodo che lo aveva appunto fatto
mito dei Eracle, Ercole per i latini.
diventare un vincente: la forza bruta.
Seguendo le sagge parole del M° Louis Claude De
Nel campo delle rappresentazioni e degli antichi
Saint Martin: La Verità non venne nuda a questo
miti il futuro è nei figli: uccidere i figli
mondo ma per simboli ed immagini. Solo così la
simboleggia uccidere il proprio futuro, uccidere
si può comprendere”
la moglie simboleggia uccidere colei che può
portarci il futuro.
E così è.
L'inizio di una delle più grandi storie di tutti i
Famoso per le 12 fatiche, nel mito originario
tempi, quello che vinceva sempre su tutti, che
Eracle non viene mai presentato nei racconti
aveva il successo, la fama e gli onori, Palemone, il
della sua lunga storia come un perdente.
più grande guerriero di sempre era in realtà un
uomo immortale ma senza futuro.
Ma l'immaginario profano collettivo vede Eracle
secondo quanto propinato dalla iconografia
Era, consorte di Zeus, lo detestava e, quando gli
cinematografica del secolo scorso che ci mostra
Dei olimpici lo giudicarono, Zeus gli cambiò nome
un personaggio muscoloso, abbronzato, ingenuo
e lo chiamò Eracle che significa “la gloria di Era”.
e pieno di buoni propositi. La potenza dell'eroe
affascina e diverte il pubblico mediocre degli
E' interessante l'idea di cambiare il proprio nome forza più grande, quella simboleggiata dalle
con un altro, come avviene in molti percorsi colonne, acquisendo in questo passaggio anche
iniziatici, e cambiarlo in qualcosa che sembra un lato femminile come ci mostra l'XI Arcano
essere il contrario di ciò che siamo, ma non di ciò maggiore dei Tarocchi Egizi, nel quale è una
che saremo, perché, occorre sempre tenerlo figura femminile a soffocare la belva.
bene e a mente, è di un percorso iniziatico che
stiamo trattando. Ma in questo percorso di faticosa trasformazione
e di un passato da cancellare non dimenticherà
La condanna sarà esemplare: obbedire a Re mai gli amici fraterni, di accettare le sconfitte
Euristeo, di cui Eracle era cugino e che per uno oltre alle vittorie, costruire canali, strade e
strano, ma niente avviene per caso, scherzo del ringraziare gli Dei consacrando loro boschi e
destino gli aveva usurpato il diritto al trono templi.
nascendo qualche istante prima di Eracle,
aggiudicandosi in questo modo, il Regno di La fine di Eracle sarà drammatica. Dopo una
Tirinto. ennesima prova e una apparente sconfitta tutto
sembrerà finito nel peggiore dei modi,
Quindi le 12 fatiche di Eracle saranno il suo scegliendo la morte terrena alla vita eterna, ma,
cammino iniziatico. come se ne conviene a un Dio, non morirà.
Ma a mio modesto avviso, le fatiche non saranno Anche se avvelenato dal sangue del centauro
12 ma 13 con la prima, la più importante, da Nesso, infettato dalle frecce intrise nel sangue
identificare nell'Obbedienza, senza la quale dell'Idra, e morto mesi prima per mano di Eracle,
qualunque percorso iniziatico diventa nullo. non potrà morire, anche se sceglierà di
L'Obbedienza è la più grande testimonianza del rinunciare all'immortalità immolandosi su una
controllo che noi stessi abbiamo sul nostro ego. Il pira da lui stesso composta.
nostro nemico più grande.
Dopo aver indossato la pelle del leone Nemeo ed
essersi disteso sulla pira, prima che le fiamme
possano distruggergli le carni interverrà Zeus per
portare con tutti gli onori dovuti il figlio
sull'Olimpo.
di non attaccamento a ciò che si ha di più Il nostro percorso iniziatico avrà uno scopo ben
importante. preciso e niente da quel momento sarà al caso, o
peggio, al libero arbitrio con l'orrendo motto
Ma oltre a Eracle, mito d'occidente, esistono “Posso farlo, lo faccio” perché il segreto
altre rappresentazione che vanno nella dell'iniziazione sta nel delegare alla parte più
medesima direzione. misteriosa del nostro mondo il nostro miglior
frutto.
La necessità di intraprendere un percorso di
consapevolezza si manifesta con uno squilibrio
delle nostre facoltà fisiche, emozionali e
psichiche che nella rappresentazione cristiana
antica è ben rappresentata dalla caduta da
cavallo di Paolo di Tarso che da persecutore dei
cristiani gnostici diventò cristiano esso stesso.
palla di creta (cretina) non può che arrecar loro essere inserita all’interno delle nostre catene,
soddisfazione, tranquillità ed agio. Così male nell’ottica di un proficuo lavoro individuale e
operando le catene iniziatiche si allungano e collettivo. In quanto niente di più errato è il
giungono ad inevitabile consunzione. La linfa pretendere che il diseguale sia eguale. Così male
spirituale non scorre, il processo di rettificazione pensando si commette un doppio errore. Il primo
viene sostituito da effimera saccenza e tutto sarà nei confronti del diseguale, il quale sarà costretto
mosso da invidia ed ignoranza. a misurarsi con un ambiente a lui estraneo e con
strumenti non calibrati sulla sua persona. Il
Doverosamente dobbiamo aggiungere il danno secondo nei confronti dei fratelli presenti, i quali
arrecato da coloro che, pur in buona fede, dovranno accollarsi le disarmonie di una persona
ricoprono un ruolo per cui sono largamente non sprovvista della loro tensione ideale.
qualificati. I quali confondo la formazione dei
fratelli con un’informazione basata su lezioncine
aventi carattere morale o pseudo storico.
Crogiolandosi attorno a questi ruoli da maestrina
di edmondiana memoria, non comprenderanno, e
quindi non faranno comprendere, che
l’iniziazione è ricerca individuale, sofferenza nella
mente ed erudizione agli strumenti d’opera. In
assenza di ciò siamo innanzi ad una toccante e
commovente parodia di fratellanza. Assistiamo, in
tal caso, ad un isolarsi dalla confusione esterna,
non tanto per edificare uno spazio sacro, quanto
piuttosto per cercare sollievo e ruolo in
un’effimera bolla di sapone.
Ecco perché è sbagliato sostenere che LA LUCE
Il Nostro Venerabile Ordine, ed auspico ogni altri DEVE ESSERE DATA A CHIUNQUE LA RICHIEDA.
struttura iniziatica degna di tale nome, offre degli Dobbiamo ricordare che compito di un Ordine
strumenti d’Opera. Noi dobbiamo Iniziato non è trasmettere l’iniziazione, ma è
necessariamente pretendere che questi custodire la fiamma iniziatica affinché essa possa
strumenti siano impiegati dai fratelli e dalle essere luce per coloro che muovono fra le
sorelle che intraprendono il percorso di tenebre di questo nostro mondo.
reintegrazione. Noi dobbiamo necessariamente
pretendere che i nostri Iniziatori e i nostri Fratelli
Maggiori siano i primi a dare esempio attivo e
fattivo di tale armonioso e continuo lavoro
interiore. Onde evitare che la nostra sia
solamente illusione di fratellanza, e che in essa, in
mancanza di sostanza, si insinuino i germi della
pigrizia, della malevolenza e della profanità. E’
necessario comprendere che non è un Ordine ad
essere automaticamente operativo, ma sono i
fratelli che ne sono parte a renderlo tale. Ecco
quindi che è necessario che gli Iniziatori si
interroghino attorno alle qualifiche psicologiche
ed iniziatiche del bussante. Si interroghino
attorno a come queste persona possa o debba
E' infatti la lama dell'Eremita che maggiormente Collina Meister Eckhart (Taranto)
rappresenta il martinista: armato di bastone (gli
strumenti dell'opera), coperto di mantello (la Gruppo Melchisedec (Taranto)
dimensione incognita), e di lanterna (la luce
interiore), affronta la notte dell'ignoranza. Gruppo Cassiel (Bari)
Hercules (Catania)