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QUARTA LEZIONE

Troviamo due tipi importanti di edifici cristiani: la chiesa cattedrale e la chiesa martirale. La Chiesa
Cattedrale deriva da cattedra (TRONO) in latino ed è la sede dove risiede il vescovo; quindi, la chiesa
cattedrale ricopre un ruolo istituzionale mentre la chiesa martirale è legata al culto funerario e molto
spesso, soprattutto nei primi tempi, queste chiese si trovano non nelle città, ma al di fuori.

 
L’altra chiesa molto importante di Roma è la chiesa di San Pietro, questo sito ha una vita moderna, a
partire dal ‘500, questa grande fabbricazione va a a sostituire l’antico edificio di Costantino fino alla sua
ricostruzione nel ‘500. Ciò che non cambia però è la natura sacra di questo sito, la basilica moderna è
andata a sostituire l’antico complesso di chiese costantiniano. La Basilica ha una sorta di cuore che
corrisponde ad un punto ben preciso della chiesa medioevale, l’abside, ovvero il luogo identificato della
sepoltura di San Pietro. Quello che si vede in nero da queste immagini è l’antica basilica costantiniana. La
basilica va ad appoggiare sulle strutture preesistenti medioevali.

 
Il transetto ha un corpo trasversale che si chiude con un’abside che va a valorizzare il punto identificato
come quella sepoltura di San Pietro. Lo spazio era suddiviso sia a livello architettonico che da diversi arredi,
ad esempio, il Ciborio era posto in asse con la tomba di San Pietro, il riconoscimento dei resti del Santo, ci
sono molti elementi che mettono in discussione la veridicità dei resti sotto la Chiesa, ma quello che
interessa a noi è che il culto cristiano ha costruito una devozione talmente forte sulle basi dei resti di San
Pietro, da erigere una basilica che diventa estremamente simbolica per tutti i cristiani, sia dal punto di vista
istituzionale, ma soprattutto dal punto di vita architettonico e artistico. È la chiesa che meglio esprime
l’identità romana. (Per frammentare lo spazio venivano utilizzati degli oggetti di arredo, che sono dei veri
e proprio prodotti artistici). Un altro elemento che condiziona la costruzione di questo grande edificio,
infatti a Roma ci sono i colli e bisognava tenere conto del dislivello del colle vaticano; quindi, per questo
motivo l’abside si trova ad Ovest e tutto l’edificio si trova verso Est, questo va ricordato perché molte volte
sui libri riportato che tutte le chiese hanno l’abside ad Est per permettere la celebrazione della funzione
religiosa (BISOGNA FARLO AD EST PER MOTIVI RELIGIOSI E PER IL MOVIMENTO DEL SOLE), in realtà la
celebrazione generale veniva fatto verso l’Est ma non tutte le chiese avevano l’Abside ad est, è il caso della
chiesa di San Pietro, ovvero l’abside era ad ovest ma la celebrazione avveniva verso est. Da queste
immagini possiamo notare il ciborio con le colonne vigne, posto in corrispondenza della tomba di San
Pietro, la tomba di Pietro è stata riconosciuta in una cappella funeraria all’interno dell’edificio che andava a
valorizzare il tumolo. Il riconoscimento dei resti del santo è stato discusso a livello scientifico, ci sono molti
elementi che mettono in discussione una vera presenza.

   
IMMAGINI IN TERZA DIMENSIONE.
Progressivamente la basilica è andata via via smantellata per far spazio alla nuova San Pietro, ma grazie ad
alcuni disegni ritrovati possiamo vedere com’era suddivisa la chiesa medioevale sul sito di San Pietro ed è
quindi stato possibile ricostruire il modello di come doveva essere la chiesa in età medioevale. All’interno
della basilica ritrovavamo la rora porferetica al centro del pavimento che verrà mantenuta in età moderna.

  interno

  atrio
  ricostruzione dell’antica
San Pietro.
All’ingresso troviamo delle grandi scale, era formata da un ampio quadriportico, l’atrio che ospitava la pigna
bronzea in corrispondenza di una sorgente d’acqua che era pensata per i pellegrini (destino della basilcia
rivolta al pellegrinaggio), la galleria addossata all’edificio che costituisce il nartece, il corpo basilicale ed
infine transetto e l’abside, tutta la basilica era lunga 126 metri x 66 ed era alta 39 metri. La fondazione risale
all’età costantiniana e progressivamente vennero aggiunti anche, sul fianco sinistro della basilica, due
edifici circolari che vennero identificati come mausolei (piccoli edifici funebri). Sappiamo che uno di questi
edifici fu voluto dall’imperatore Onorio e nel mausoleo che ospitò la sua tomba e i discendenti della sua
famiglia, ci fa capire che questo edificio venne voluto da una famiglia imperiale, il senso era quello di avere
un luogo funerario vicino alla sepoltura importante, la sepoltura importante in questo caso era la sepoltura
di San Pietro e questa possibilità di costruirsi il mausoleo non era per tutti. Il secondo mausoleo non si sa da
chi sia stato commissionato. Queste sepolture nei mausolei, destinate ovviamente a persone importanti e
non per tutti, ci testimonia la tendenza alla sepoltura ad sanctum ovvero farsi seppellire il più possibile
vicino al corpo santo.

  i due mausolei affianco alla basilica.


Nella zona presbiteriale, l’edicola (cappella cimiteraria) si trova a livello più basso di quest’area e nell’età
moderna viene messa in corrispondenza dell’altare maggiore e nel IV Secolo questa edicola era messa in
asse con l’altare maggiore di allora, che viene valorizzato dalla pergula, un arredo che va a creare una
barriera tra le navate del transetto dove potevano accedere i fedeli e lo spazio dove avveniva la
celebrazione santa dove poteva accedervi solo a chi celebra. La struttura la chiamiamo pergula grazie alle
fonti che sono arrivate fino a noi. Questi elementi sono quindi basati sull’interrogazione dei testi, ma
possono anche essere fatti a confronto con degli oggetti che possono aver fermato nelle immagini la realtà
dei fatti: questa pergula era organizzata con le colonne vimine (ovvero con la vita dell’uva che si arrampica
attorno alla colonna), con questa trabeazione che va ad essere incoronata con un baldacchino dove pende
una colonna motiva che serviva proprio per valorizzare il luogo più sacro.

  PERGULA
Questi dati visivi sono dovuti ad una cassettina funeraria chiamata capsella di Samagher (VENEZIA, MUSEO
ARCHEOLOGICO).

 
questa cassettina è stata realizzata poco dopo la costruzione della basilica di San Pietro, sui suoi lati sono
rappresentate le città più importanti per la cristianità (tra cui Roma), il lato raffigurato da Roma è formato
dall’interno della Basilica di San Pietro e da qui possiamo notare la trabeazione e le colonne vimine e grazie
a questa reliquia possiamo avere un immagine di come era il Presbiterio di San Pietro.
  decoro figurativo chiesa di San Peitro
Una discussione aperta è quella del decoro figurativo nella chiesa di San Pietro che molto probabilmente
aveva nella parte alta dell’abside una raffigurazione di Cristo che dà il mandato a Pietro e Paolo, che viene
ricostruita sulla base degli elementi testuali, è discusso se questa raffigurazione fu voluta direttamente da
Costantino o, più probabilmente, dal figlio Costanzo II ma di certo in quest’immagine si fissano alcuni
elementi che sono caratteristici della prima arte figurativa cristiana: le palme del martirio in corrispondenza
dei due Santi, Cristo sopra al monte del Paradiso e gli agnelli al di sotto che vanno ad indicare il collegio
apostolico. Quest’immagini erano realizzate a mosaico, come possiamo capire dai testi, questa tecnica era
diffusa per gli edifici monumentali.

   
La parte della navata fu decorata nel corso del V secolo per volontà di Papa Primo Magno, l’organizzazione
delle immagini sono dipinte nella parete più alta con le storie del vecchio e del nuovo testamento, le storie
del vecchio a Nord le storie del nuovo a Sud con l’intento di mettere in parallelo le due storie del
testamento, poiché secondo la teologia il vecchio testamento anticipa quello che verrà poi raccontato nel
vecchio. Questo percorso della navata è un percorso che porta verso il luogo più sacro: l’altare maggiore.
 
La Basilica di San Pietro fu da esempio per la realizzazione della Basilica di San Paolo fuori alle mura, la
Basilica di San Paolo è una chiesa Apostolica e fu costruita alla fine del IV Secolo, la Basilica di San Paolo
sopravvisse fino all’800 fin quando un grandissimo incendio la distrusse.

  immagine che ci mostra la decorazione esterna.


La decorazione della basilica di San Pietro era prevista anche sulle mura esterne, con una decorazione
mosaica sopra la parte alta delle mura, tutta l’iconografia era basata su Cristo e i dodici apostoli. Questa
decorazione esterna fatta in mosaico segnò una tendenza per tutti gli edifici cristiani. Infatti, nella stessa
Basilica di San Pietro, a fine del Medioevo, fu commissionato a Giotto di creare il disegno di un importante
episodio cristiano ovvero quello della Pesca Miracolosa, dove Cristo definisce Pietro il pescatore di uomini.
Giotto realizza questo disegno che viene poi realizzato sulla parete dell’edificio di ingresso che affaccia al
quadriportico.

 
foto sopra: ricostruzione del quadriportico della Basilica di San Pietro con il mosaico frontale.
Questa immagine narrativa è così importante che dopo la distruzione della Basilica, questo disegno di
Giotto venne riportato, nello stesso punto, anche dopo la ricostruzione della chiesa di età moderna.
Rimanendo sempre su Roma, possiamo notare che la soluzione della basilica non fu l’unica soluzione di
architettura cristiana che venne attuata, si tratta di secoli (IV, V, VI)di grande sperimentalismo e possono
essere adottati varie soluzioni sulla base della funzione dell’edificio o di quello che si vuole perseguire.
Ad esempio, il MAUSOLEO DI SANTA COSTANZA, ovvero questa costruzione tonda che venne
commissionata per detenere le spoglie di Costanza, figlia di Costantino, che poi nella tradizione venne
elevata Santa che viene costruito presso la Basilica di Sant’Agnese, poiché Costanza era molto devota a
questa santa. Viene scelto un edificio circolare come vuole la tradizione antica per gli edifici funerari.
Quest’edificio definisce un’importante tappa, non solo a livello architettonico, ma anche decorativo per via
del colonnato circolare all’interno.

   
Un altro esempio è la BASILICA DI SANTA SABINA, sul colle Aventino, venne costruita per iniziativa Papale e
riprende la forma basilicale, è realizzata a tre navate con una sola abside e senza transetto, restaurato e
modificata poi successivamente.

   
Qui si conservano le porte lignee di Santa Sabina, tra le pochissime porte lignee del V Secolo che si
conservano.
Un’altra importante opera fu la chiesa di Santo Stefano Rotondo, l’edificio circolare va a riprendere le
forme in uso nei mausolei, ma non è un mausoleo, poiché non conserva le spoglie di nessuno, è destinato a
ricordare il martire cristiano Stefano e diventerà successivamente un importante luogo istituzionale.
  Basilica santo Stefano Rotondo
Questo ci fa capire che esistevano diverse tipologie di basiliche, come possiamo notare dall’immagine:

Costantino ha l’esigenza di affermare la sua legittimità nell’ambiente romano e la sua affermazione


definitiva si ha nella battaglia di Crisopoli il 324 quando sconfigge Licinio, in seguito a questo avvenimento
Costantino si decide a creare una nuova città ovvero Costantinopoli, la crea in quella che corrispondeva alla
città di Bisanzio, Costantino aumenta lo spazio nella città di Bisanzio per fondare Costantinopoli.
 
Successivamente la città si espanderà ancora di più sotto il comando di Teodosio, con un altro giro di mura.
La posizione della città era molto strategica, tra il mar di Marmora e il Bosforo, nella zona che ancora oggi
viene chiamata il corno d’oro. Costantino vuole creare una città a sua immagine e somiglianza per i suoi figli
e i suoi ideali.
Libro per approfondimento di Costantinopoli: Costantinopoli e il suo impero.
TABELLA PER ORIENTARCI IN QUESTO PERIODO:

 
Con la fondazione di Costantino e con la sua consacrazione, Costantinopoli diventerà la città amministrativa
dell’Impero fino al 1453 nell’Impero romano d’oriente. La cittadella amministrativa della città era formata
dal gran palazzo, che era un centro dirigenziale che si articola in due poli, L’Ippodromo da una parte e gli
edifici religiosi da un’altra, Sant’Irene e la Grande Chiesa ovvero La Chiesa di Santa Sofia.

 
Il problema della fondazione della Chiesa di Santa Sofia è che non si hanno fonti materiali sul periodo
iniziale della costruzione della chiesa, la Chiesa viene consacrata nel 360 ma subisce delle trasformazioni in
epoca teodosiana, ma è nel 532 che, a causa della rivolta di Nika si hanno delle distruzioni nella città così
devastanti che comportano la ricostruzione della Chiesa sotto l’Impero di Giustiniano, quindi quello che
vediamo oggi è un edificio che viene dall’età giustiniana.
CHIESA DI SANTA SOFIA

  COME APPARE OGGI CON I MINARETI.


La Chiesa di Santa Sofia, per la parte architettonica il nucleo è quello imperiale dato da Giustiniano, con la
caduta dell’impero d’oriente e con la vita musulmana di quei luoghi Santa Sofia venne trasformata in
Moschea e per questa funzione vennero aggiunti quattro minareti (costruzione a forma di torre di notevole
sviluppo verticale adiacente alla moschea, e dalla quale il muezzin ripete, in date ore del giorno, l’appello
alla preghiera ai credenti musulmani) agli angoli della struttura, nel 1935 Ataturk, un grande presidente
turco, che aveva cercato di scindere l’aspetto politico da quello religioso, era riuscito a far riconoscere la
moschea come museo appartenente al patrimonio mondiale, quindi accesso libero a tutti. Nel 2020
Erdogan ha restituito l’edificio al culto musulmano, quindi gli studiosi temono che possano esserci
modifiche di quelle parti che, nonostante la vita musulmana, rimangono appartenenti alla vecchia cultura
cristiana.

   IPOTETICA COSTRUZIONE DELLA PIANTA COSTANTINIANA.


La prima fase di Santa sofia è molto discussa, è stata identificata come un grande edificio basilicale con un
lungo quadriportico d’accesso. Santa sofia ha avuto diverse distruzione, La distruzione più significativa fu
quella in seguito alla battaglia di Nika, Giustiniano decide quindi di affidare la ricostruzione della Chiesa a un
architetto (Isidoro di Mileto) e un matematico (Antemio di Tralles).

  PIANTA ED ELEVATO DOPO LA RICOSTRUZIONE


Dopo la ricostruzione ritroviamo un grande edificio a tendenza basilicale, con un grande nartece d’ingresso
con nove cupole, è formato all’interno da una grande nave centrale, due navate laterali, un’abside posto
nel lato corto. Inoltre, ci sono quattro enormi piloni centrali che sono funzionali a sostenere le coperture.
Vedendo l’elevato possiamo notare che non è un edifico coperto da capriate (COME ERA SAN PIETRO) ma
da un’enorme cupola su base circolare, ispirato probabilmente dal Pantheon, gli architetti quindi ideano un
edificio che era una macchina straordinaria, non perfetta perché sono stati rilevati delle incongruenze dei
sostegni, la cupola che costruiscono nel 1558 cade quindi c’è bisogno di ricostruirla, ricostruendola
addirittura più in alto, ma viene comunque costruita una macchina ambiziosa che è complessissima nel suo
funzionamento: troviamo un primo livello sorretto da colonne, un secondo livello di matronei (Il matroneo,
o tribuna, è un balcone o un loggiato posto all'interno di un edificio e originariamente destinato ad
accogliere le donne) percorribile dove ritroviamo altre decorazioni parietali, la parte delle pareti che va a
sostenere la cupola e la copertura che prevede la cupola centrale con due semi cupole laterali che servono
a sorreggere il peso della cupola centrale, creando una grande spazialità interna che rende quest’edificio
straordinario.

  Interno della chiesa.


Qual è l’elemento architettonico ricorrente? L’arco, che funziona da scarico di peso. Per questo il sistema di
archi lo ritroviamo in tutti questi edifici di grandi dimensioni. (70m di lunghezza x 56m di altezza).
In epoca medioevale, ovviamente, questo edificio non aveva le decorazioni che ora troviamo all’interno
(decorazioni musulmane, intonaco oro) ma era decorato da mosaici, da marmi colorati (porfido per alcune
colonne, tessanico, cipollino marmo bianco venato di verde che se tagliato sapientemente può creare delle
forme) e abbiamo la luce con il ricorso dell’arco aperto, che oltre ad aprire la parete (toglie materia),
consente l’immissione della luce nei mosaici decorati, creando un sistema di decorazione straordinario.
Questi elementi li troviamo anche nei testi che descrivono la magnificenza di questa chiesa.

  VERGINE CHE SI TROVAVA NEI PRESSI DELL’ABSIDE, LA FIGURA DI


RIFERIMENTO E’ LA VERGINE CHE DIMOSTRA LA FORTE DEVOZIONE CHE VENIVA PRATICATA.
  mosaico sul nartece (porta
imperiale) con raffigurato Gesù.
L’uso musulmano ha riportato questa copertura parziale dei mosaici che diventavano elemento
devozionale del mondo cristiano.
Altri edifici costantiniani sono l’edificio che Costantino pensa come suo luogo di sepoltura, che è la chiesa
dei Santi Apostoli, questo edificio non esiste più ma un confronto con chiese note nell’area del
mediterraneo, in modo particolare con la chiesa di San Babila sempre a Costantinopoli e altre fonti scritte
consentono di farci capire che nella chiesa dei sant’Apostoli, venne realizzato un edificio circolare al cui
centro viene posto l’altare maggiore, vengono posti le effigi dei dodici apostoli e Costantino pensa di
mettersi tra gli apostoli come se fosse al loro livello. Questo perché con Costantino si afferma un forte
aspetto politico che enfatizza il diretto collegamento tra l’Imperato e Cristo e nel suo mausoleo si mette
addirittura con gli apostoli.

 
A Gerusalemme Costantino fa costruire la Chiesa del Grande Sepolcro, formata da una parte alta che si
collegava a Gerusalemme, una grande Basilica a 5 navate con abside, un atrio dietro la basilica e una chiesa
circolare in asse con la basilica principale che non è altro il Santo Sepolcro, ovvero l’edifico che va a
monumentalizzare il luogo della deposizione del corpo di Cristo, dal punto di vista devozionale il problema
è molto discusso.
 

Oggi di quest’edificio sopravvive la parte dell’anastis (cosiddetta rotonda) sopravvivono parzialmente le


strutture dell’antica basilica che ormai è inglobata nella città moderna

  cupola rifatta a inizio ‘900


ma dell’allestimento originario del sepolcro abbiamo alcune testimonianze figurative che danno degli indizi
su come era organizzata la struttura.

     
Questo reliquario (reliquiario della Palestina) nell’episodio che raffigura le Marie al sepolcro c’è una piccola
struttura con copertura conica al di sotto della cupola che va a raffigurare l’Anastasis della chiesa dei santi
sepolcri. Quest’immagine è così significativa che venne poi raffigurata in altre reliquie dei pellegrini che
arrivavano a Gerusalemme.

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