Sei sulla pagina 1di 4

DUOMO DI MONREALE

L’opera monumentaria, che comprendeva insieme alla Basilica, il palazzo reale ed una abbazia
benedettina, fu voluta da Guglielmo II,
Nel 1174secondo una leggenda, la stessa Vergine Maria gli apparve in sogno rivelandogli il
nascondiglio dove il padre aveva nascosto un tesoro. Con quelle ricchezze egli avrebbe dovuto
innalzare un tempio da dedicare a Lei. Tutto il complesso fu costruito in pochi decenni con
maestranze di varia provenienza guidate da esperti architetti e probabilmente teologi bizantini e
latini che hanno prodotto una solenne armonia rimasta intatta nel duomo nonostante i ripetuti
rifacimenti e le aggiunte posteriori Della costruzione originaria rimane solo il corpo della Chiesa ed
il Chiostro quadrato dei benedettini. Dell’abbazia e del palazzo Reale è rimasto ormai pochissimo,
inglobato nei locali del Duomo o nei palazzi circostanti.
Il Duomo di Monreale visto dall’esterno.
L’esterno del Duomo mostra una facciata principale inserita all’interno di due torri asimmetriche
di altezza e forma differenti.
Nella parte inferiore aggiunta nel 1770, si apre l’ingresso principale. Si tratta di un magnifico
Portale a forma ogivale dentro il quale si incastona un bellissimo portone in Bronzo, opera di
Bonanno di Pisa. Comprende 46 pannelli con immagini a rilievo rappresentanti episodi della Bibbia
e due coppie di leoni e grifoni nella parte inferiore. L’arcata del portale è caratterizzata da una
serie di bande parallele decorate da ghirlande di fiori, forme umane e animali scolpiti in basso
rilievo, decorazioni classiche e una banda di mosaico.
Sulla facciata orientata a Nord si apre una porta più piccola, quella usata attualmente per
l’ingresso dei fedeli. È opera di Barisano da Trani nel 1190. In bronzo e molto più piccola e povera,
presenta 14 pannelli in ogni battente, con bassorilievi che rappresentano episodi della vita di
Cristo, vite di santi e animali araldici. La parte posteriore del Duomo di Monreale è un esempio
mirabile dell’arte araba. Presenta tre absidi con tre livelli di archi intrecciati che si arricchiscono di
decorazioni policrome ottenute dall’uso sapiente di pietra calcarea brunita, lava grigio-nera e
mattoni rossi in bande orizzontali. Gli archi, sono arricchite da tondi di dimensione e disegno
differente che simulano rosoni ciechi finemente decorati.
L’interno del Duomo di Monreale
L’orientamento della chiesa è Secondo i canoni della teologia Orientale: l’ingresso è ad Ovest,
l’Abside col Presbiterio e l’altare ad Est. Perché si entra dal mondo delle tenebre, del peccato, da
dove tramonta il giorno e si va verso la Luce, dove Gesù Pantocrator ci accoglie come “un sole che
sorge dall’alto”.
La pianta della chiesa è a tre navate che terminano nelle tre absidi in fondo. La navata centrale,
grandiosa, ampia tre volte più delle navate laterali, e termina nel transetto da cui lo sguardo va
verso il Gesù Cristo Pantocrator.
Le navate laterali terminano nelle due absidi laterali dove sono rappresentati gli apostoli: san
Pietro in quella di sinistra e san Paolo in quella di destra. Lo spazio centrale è diviso da due file di
colonne . Tutte le colonne, con capitelli in stile corinzio e composito, sono in granito grigio, tranne
una, la prima a destra dall’ingresso principale. Questa è fatta di materiale più povero, in marmo
cipollino che è più scadente. Non è un caso, si tratta di una scelta consapevole. Le colonne che
sostengono le arcate indicano che è Dio che regge la Chiesa, tuttavia anche l’uomo deve fare la sua
parte: ecco, quella colonna di materiale scadente rappresenta l’uomo che regge, seppur in minima
parte, le sorti della grande Chiesa.
A destra e a sinistra, prima di entrare nel presbiterio e addossati a due grandi pilastri, sono
posizionati il trono reale ed il trono arcivescovile. A sinistra il trono del re è più riccamente ornato,
posto in posizione rialzata e sovrastato dagli stemmi di Guglielmo II e della sua Casata. Leoni
scolpiti, grifoni e decorazioni in prezioso marmo porfido rosso, In alto un mosaico raffigura lo
stesso re, in piedi, mentre viene coronato da Cristo. A destra, più dimesso, il trono arcivescovile
che tuttora accoglie il Vescovo celebrante. Comunicava con la torre dell’Abbazia e il salone
capitolare. Il mosaico che lo sormonta rappresenta lo stesso re che, con la benedizione di Dio
consegna il duomo alla Vergine Maria..
I soffitti sono in legno policromo con una varietà di tipologia della copertura classica
dell’architettura medievale, diversificata con l’intento di mettere in risalto le parti più nobili
dell’edificio. Il tetto della navata centrale è a forma di carena di nave, costituito da enormi tronchi
scolpiti con fregi d’oro. Poi la copertura passa dal tipo a capriata, a volta, a cupola a seconda della
sezione da nobilitare. La parte centrale del transetto è la più sontuosa con piccoli motivi a
stalattite dorata tipica della tradizione islamica.
I mosaici sono l’aspetto più eclatante della bellezza di questa opera sacra, perché lo scopo
principale di questa costruzione risiede nel consentire ai fedeli di vivere profondamente il culto a
Dio, Gesù Cristo e alla Vergine Maria. Per questo i circa 6400 metri quadrati di mosaico che ne
ricoprono la superficie, sono una rappresentazione artistica della Bibbia 130 quadri che
raccontano le storie del Vecchio Testamento e la Vita di Cristo esponendo il piano divino per la
salvezza universale, a partire dalla creazione del mondo e dell’uomo.
Dopo il peccato originale, l’intervento di Dio prepara il suo popolo alla salvezza accompagnandolo
lungo le vicissitudini della sua storia (navata centrale). La venuta di Cristo realizza la salvezza del
mondo attraverso la sua incarnazione e le sue opere meravigliose rappresentate nel transetto e
lungo le navate laterali. Fino alla gloriosa rappresentazione all’interno dell’abside centrale con il
grande Pantocrator (l’Onnipotente) Al di sotto la figura della Vergine col Bambino, affiancata da
angeli e apostoli; e ancora più giù nell’ultima fascia, figure di santi e pastori della chiesa.

CAPPELLA PALATINA
Esterni
La cappella Palatina si trova all’interno del Palazzo dei Normanni. La Cappella Palatina, che significa
cappella del Palazzo, fu voluta da Ruggero II d’Altavilla, primo re normanno di Sicilia e fu utilizzata
da quest’ultimo come cappella privata nel 1130.
Un tempo il suo aspetto esteriore era totalmente diverso ad oggi. Della sua facciata originaria non
è rimasto quasi nulla perché inglobata da altre strutture più recenti. Originariamente sorgeva
isolata, l’abside rivolta ad oriente come vuole la tradizione bizantina.
Interni
Ad occidente si vede una chiesa latina suddivisa da dieci colonne di granito in tre navate e ad
oriente, cioè nel presbiterio, possiamo riconoscere una piccola chiesa bizantina a pianta quadrata
sormontata da una cupoletta emisferica, come quelle che si vedono in Oriente in Grecia o in
Turchia per esempio. Anche le iscrizioni che troviamo sulle pareti sono sia in Latino che in Greco,
questo testimonia la multiculturalità di questa cappella. Allo stesso modo se osserviamo
attentamente il pavimento possiamo vedere anche qui dei mosaici, ma non di vetro ma di pietre
preziose come il porfido per esempio. Dunque il pavimento è arabo

I mosaici bizantini sono formati da due lastre di vetro tra le quali si trova uno strato sottilissimo di
oro. Quindi ciò che luccica è oro, come lo è la Parola Dio.
Dio è luce e per rappresentare Dio bisogna utilizzare la cosa più preziosa che esista.

Vediamo che il presbiterio prima ha una forma quadrata, il quadrato rappresenta la terra con i
suoi 4 elementi: terra, acqua, aria e fuoco e con le doppie nicchie negli angoli si ottiene un
ottagono l’otto rappresenta la resurrezione ma anche il giudizio universale. cerchio cioè a quella
figura geometrica che non ha inizio e non ha fine e che rappresenta Dio. Infatti la cupola
simbolizza il regno celeste dove Cristo è supremo signore ed è circondato da arcangeli ed Angeli
che sono i suoi soldati. Intorno alla cupola vie è infatti la scritta : “Il cielo è il mio trono, la terra lo
sgabello dei miei piedi” Nell’abside vediamo il Cristo Pantocrator che ci benedice con la mano
sinistra mentre con la destra tiene il libro della Bibbia in cui è scritto in greco e in latino. Sotto il
Cristo Pantocrator vediamo la Madonna barocca, realizzata per coprire una finestra che non ebbe
più la sua funzione originaria, quella cioè di far penetrare i primi raggi del sole all’interno della
chiesa.

Un cenno particolare merita il candelabro monolitico alto quattro che si vede sulla destra accanto
al leggio e che ancora oggi viene utilizzato Il giorno di pasqua, infatti il sacerdote legge il vangelo
illuminandosi con la luce di quel cero.
Fatto di marmo bianco è diviso in cinque ordini e poggia su quattro leoni che azzannano uomini e
bestie; i leoni sono il simbolo dei normanni. Al cento del candelabro salta subito all’occhio Cristo
siede su un cuscino e tiene in mano un libro, ai suoi piedi la figura di un uomo vestito da
ecclesiastico, probabilmente Ruggero II che commissionò l’opera.

DUOMO DI PISA
La cattedrale di Santa Maria Assunta si trova nel centro di Piazza dei Miracoli a Pisa ed è un
esempio di stile Romanico pisano.
STORIA
Il Duomo di Pisa fu iniziato nel 1064, per volontà dei cittadini e i lavori furono diretti dall’architetto
Buscheto, in un periodo in cui Pisa era la più importante potenza marinara nel Mediterraneo. Tale
opera fu finanziata con il bottino recuperato in seguito alle vittorie sui Saraceni e al saccheggio di
Palermo.
Buscheto fu responsabile della costruzione del corpo della basilica con le cinque navate, del
transetto sporgente e della cupola, mentre l’architetto Rainaldo, che portò a termine
quest’immensa opera, si occupò della facciata e di prolungare l’edificio.
È stata restaurata varie volte e nel 1595 dopo l’incendio venne rifatto il tetto e vennero realizzate
le tre porte di bronzo presenti sulla facciata. Infine Nel Settecento si rivestirono gli interni con dei
grandi dipinti, denominati “quadroni”

ESTERNO
Il duomo ha l’abside orientata verso est, prassi normale per le chiese cristiane.
La facciata è realizzata in marmo bianco e grigio, con inserti colorati sempre di questo materiale.
Nella parte inferiore, l’intero l’edificio è percorso da arcate cieche che nella facciata inglobano le
lunette dei tre portali, e presenta anche, in alternativa alle lunette, delle losanghe. I portali,
risalenti al XVII secolo, sono in bronzo. Al di sopra delle arcate cieche compaiono quattro ordini di
loggette, separate le une dalle altre da cornici realizzate con tarsie in marmo. Proprio sulla
facciata, dietro alle loggette, sono visibili delle monofore, bifore e trifore.

INTERNO
Originariamente l’edificio era a croce greca (tutti uguali), con una grossa cupola all’altezza
dell’incrocio dei bracci, adesso invece è a croce latina (croce di gesu) a cinque navate.
La navata centrale, che è coperta da un soffitto ligneo a cassettoni e termina con un’abside
semicircolare, presenta due file di colonne in granito con capitelli di ordine corinzio, ed ha, sia alla
sua destra che alla sua sinistra, due navate separate da colonnati più piccoli.
Sulle navate laterali, che hanno volte a crociera, si sviluppano i matronei. Anche il transetto, diviso
da due file di colonne in tre navate, termina con le absidi. Sulla cupola è raffigurata la “Vergine in
gloria e santi”
Nell’abside compare il mosaico del “Cristo in Maestà, affiancato dalla Vergine e da San Giovanni
Evangelista” e vari “quadroni” raffiguranti santi locali

PIAZZA DEI MIRACOLI


Piazza dei Miracoli è costituita da quattro edifici: il Battistero, il Duomo, la Torre Campanaria e il
Camposanto che sorgono in mezzo ad un prato erboso. Il luogo non fu pensato come punto di incontro fra i
cittadini dato che si trova in posizione periferica rispetto alla città, ma come opere a sé stante, dal forte
significato simbolico che riassume tutta l’esistenza dell’uomo: la nascita (il Battistero), la vita (il Duomo e la
Torre), la morte (il Camposanto) Aveva anche lo scopo di glorificare la potenza di Pisa
Il Duomo è stato il primo edificio ad essere costruito, iniziato nel 1063 con il bottino ricavato dalle vittorie
sul mare. L’edificio presenta elementi classici ed orientali e alcuni spunti che preannunciano lo stile gotico,
come prova che a Pisa, in quel tempo, circolavano culture diverse. Sulla navata centrale si affaccia un
matroneo arricchito da bifore. Sia l’interno che l’esterno è rivestito di lastre marmoree bianche e nere che
si alternano in modo raffinato. Una caratteristica che non trova riscontro nell’architettura europea del
momento è che l’altezza del transetto è inferiore a quella delle navate. Il disegno architettonico esterno ha
dei precisi riferimenti con la classicità romana e tale richiamo fa supporre una precisa valenza ideologica: la
sovrapposizione della recente potenza pisana con quella antica di Roma. In tale ottica, furono recuperati e
reimpiegati antichi frammenti presenti sia all’interno che all’esterno.
Il Battistero è stato costruito in epoca posteriore; fu iniziato nel 1153 e terminato solo duecento anni più
tardi. A pianta circolare, l’esterno presenta, nella parte inferiore, una serie di arcate cieche, mentre la parte
superiore è arricchita da cuspidi ed altre decorazioni, il cui autore è Giovanni Pisano e che ci fanno pensare
ad un’anticipazione dello stile gotico.
Il campanile ha una base circolare e in basso è decorato con arcate cieche come nel Duomo e il Battistero.
Quindi la torre si innalza con sei piani di archi a tutto sesto, percorribili, sormontati da una torre
campanaria. A causa del cedimento della falda freatica, i lavori furono sospesi e ripresi più volte, tanto è
vero che fra l’inizio e il termine dell’opera intercorsero duecento anni.
Il Camposanto è stato pensato tenendo come modello un chiostro. All’interno sono conservati dei sarcofagi
di epoca romana a cui si inspirò lo scultore Nicola Pisano.
BASILICA DI SAN MARCO
La basilica di San Marco prende il suo nome dalle spoglie del santo, conservate al suo interno. I veneziani
costruirono inizialmente un basilica a croce greca, ma di questa prima chiesa abbiamo solo poco tacce
perché ci fu un incendio. Nel 1063 il doge dei contadini costruì una chiesa per ricordare l'apostolo a
Venezia.
Si ispirò alla basilica di Bisanzio. La pianta della Basilica di San Marco è una pianta a croce-greca come la
prima, ma con maggiori dimensioni. Le cupole sono molte e di diverse dimensioni, sono sostenute da volte
a botte che si scaricano sui pilastri. Al livello superiore nell'interno vi è il matroneo. Vi è una cupola centrale
che si incontra nell'incrocio dei bracci della croce. Ci sono tre navate in tutti e quattro i bracci, abbiamo
l'abside centrale e 2 laterali. L’abside centrale è grande e ci sono 3 cappelle con pianta semi circolare, la
stessa cosa si ripete delle altre due absidi che sono rettilinee. Sui 4 bracci della croce ci sono le cupole
maggiori. Nel portico le cupole medie, in ogni capriata si trova una piccola cupola. Agli angoli delle navate ci
sono altre cupole. All'esterno ci sono alle cupole emisferiche.
La basilica è ricca di mosaici d'oro, di ispirazione bizantina. Ogni cupola ha un proprio
soggetto(dell'ascensione, della pentecoste, ecc.). Sulle pareti laterali si trovano la rappresentazione
dell'antico e del nuovo testamento. In stile romanico, la decorazione è presente anche nel portico e
nell'atrio, in quest'ultimo vi è la cupola della genesi. Dato che la decorazione racconta una storia è in stile
romanico, ma vi è un fondo dorato risente l'influenza bizantina. La decorazione finale nell'esterno e nella
parte superiore è in stile gotico.

Potrebbero piacerti anche