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Territori conquistati dagli Arabi tra il VII e il IX sec Conquiste normanne tra X e XI sec.
Cappella Palatina del Palazzo Reale normanno Torre Pisana del Palazzo Reale normanno a Palermo, muqarnas
a Palermo, muqarnas
La committenza normanna in Sicilia si avvalse anche di maestranze orientali bizantine,
soprattutto per la realizzazione di mosaici. Come a Venezia, la scelta è di carattere, oltre
che estetico, ideologico e mira a riproporre la dimensione imperiale della corte bizantina
anche per le corte normanna.
In Sicilia l'arte romanica nasce quindi coordinando elementi arabi (la Sicilia è stata sotto il
dominio arabo dall’827) e elementi normanni, dando luogo a quella tendenza artistica
che è detta "arabo-normanna".
dilatazione in orizzontale;
tetti piani;
forme geometriche, queste ultime legate allo spirito matematico degli Arabi;
cupole rialzate;
Il portico d’ingresso è fiancheggiato da due possenti torri, come nelle chiese del nord,
alleggerite da eleganti bifore e monofore e sormontate da cuspidi piramidali aggiunte nel
Quattrocento.
Presenta una pianta a croce latina, diviso in tre navate da due file di colonne di spoglio.
Due grandi capitelli figurati reggono l’arco trionfale.
Il transetto ha un’altezza maggiore rispetto alle navate ed uno slancio ancora maggiore
era previsto nel progetto originario.
La decorazione musiva era forse prevista per tutto l’interno, ma fu realizzata solamente
nel presbiterio e ricopre attualmente l’abside e circa la metà delle pareti laterali. Per la sua
realizzazione, Ruggero II chiamò maestri bizantini di Costantinopoli che adattarono ad
uno spazio architettonico per loro anomalo, di tradizione nordica, dei cicli decorativi di
matrice orientale.
La Cappella Palatina del Palazzo Reale normanno di Palermo
La prima costruzione del Palazzo Reale di Palermo risale al periodo della dominazione
araba (IX secolo). I Normanni trasformarono il precedente edificio arabo in un centro
complesso e polifunzionale che doveva dimostrare la grandezza e la potenza della
monarchia. Vennero così realizzati laboratori tessili e di oreficeria collegati tra loro da
portici e giardini, le sale di rappresentanza furono rivestite di marmi e i maestri bizantini
rivestirono pareti e soffitti di mosaici con figure di animali e scene di caccia. Infine, sotto
Ruggero II, tra il 1132 e il 1140, venne anche edificata al suo interno la Cappella
Palatina.
La Cappella Palatina ha un impianto basilicale a tre navate ed è dedicata a San Pietro e
San Paolo. Le tre navate, terminanti in tre absidi, sono separate da colonne romane di
spoglio in granito e marmo cipollino che sorreggono una struttura di archi acuti.
Strettamente legati al medesimo gusto ornamentale islamico sono i mosaici profani con
scene venatorie della Sala di re Ruggero, situata anch'essa nel Palazzo Reale.
In una delle scene del mosaico parietale si possono osservare, ai lati di una palma, due
centauri che si affrontano tendendo un arco. Una cornice separa l'ordine superiore del
mosaico da quello inferiore dove vi sono rappresentati alternati pavoni, alberi esotici e
leopardi, questi ultimi disposti simmetricamente.
La cultura araba trova riflesso anche nella chiesa di San Giovanni degli Eremiti, edificata
nel 1132.
Più che a una chiesa cristiana, questo edificio rimanda a una moschea islamica e tale
richiamo all’Oriente viene ancor più enfatizzato dalle cupole emisferiche di colore rosso
acceso.
La chiesa, le cui origini risalgono al VI secolo d.C., durante la dominazione araba fu
trasformata in moschea per essere poi nuovamente consacrata all’antico culto cristiano
da Ruggero II.
Si tratta di un complesso monumentale che comprende, oltre alla chiesa, il chiostro del
monastero e un corpo quadrato anteriore, forse della moschea.
Orientata verso est, la chiesa ha un impianto a croce commissa (cioè una pianta a forma
di T) e una rigorosa forma geometrica, sulla quale spiccano le 5 cupolette emisferiche di
colore rosso.
Il campanile, che si sviluppa sul braccio occidentale del transetto, ha tre ordini di finestre.
Il modulo costruttivo interno della chiesa è dato da una struttura cubica sormontata da una
cupola. Tale modulo si ripete cinque volte: due nelle campate dell'unica navata, tre nel
transetto. L'accostamento del quadrato, che rappresenta la terra, al cerchio, che
rappresenta il cielo, ricorre sia nella cultura islamica fatimita sia in quella bizantina.
Nelle volte la struttura quadrata trapassa nella cupola semisferica per mezzo di piccole
nicchie angolari. Persi gli intonaci originali, queste nicchie a triplice incasso restano il solo
elemento decorativo di un interno lineare e semplicissimo.