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LA BIBLIOTECA DELLA PACE, COME SI PASSA DALLA

BIBLIOTECA ALLA BASILICA E I CAMBIAMENTI NEL


TEMPO

L'area in cui oggi sorge la Basilica era occupata fin


dall'epoca romana da edifici di culto e di utilità sociale.
In questo esatto luogo l'imperatore Vespasiano fece
costruire un complesso conosciuto come il Foro della Pace,
con intento celebrativo, che comprendeva un piccolo
tempio, le fontane e la biblioteca Pacis, una grande sala con
pianta rettangolare.
Nella Bibliotheca Pacis, creata sembra nel 70 d.c., erano
conservati volumi greci e latini di argomento filosofico-
letterario e, secondo un’ipotesi alquanto suggestiva anche
medico.
In seguito l'imperatore Massenzio decise di ampliare il
complesso, ed all'inizio del IV secolo fece costruire a fianco
alla biblioteca un grande edificio a pianta rotonda a cui si
accedeva direttamente dal Foro Romano.
La leggenda narra che il tempio fosse più che altro un
monumento funebre, costruito dall'imperatore per
l'adorazione del suo stesso figlio, morto prematuramente, ed
era infatti chiamato “Tempio del divo Romolo”.
Il tempio venne donato da Teodorico il Grande re degli
Ostrogoti, e da sua figlia Amalasunta nel 527 a papa Felice
IV, insieme alla biblioteca del Foro della Pace.
Il papa unì i due edifici per formare una basilica dedicata ai
due santi greci, Cosma e Damiano
La basilica era composta da un doppio strato di mattoni, che
sembrava ospitasse una delle due Biblioteche, cosa
testimoniata dalle piccole celle che si aprivano sulle pareti.
La basilica ha un'importanza fortemente simbolica, poiché
rappresenta il primo edificio di culto cristiano all'interno
dell'area del Foro Romano, vero e proprio simbolo del
potere e della socialità della Roma imperiale.
Il maestoso mosaico absidale ha proprio funzione
celebrativa di questo grande cambiamento, realizzato con
materiali pregiati è uno dei mosaici più importanti per gli
studiosi della storia dell'arte, è uno degli ultimi esempi di
arte bizantina
Nel medioevo, la basilica dei Santi Cosma e Damiano era
un vero e proprio centro di aiuto per i più bisognosi, dove
veniva offerta assistenza e riparo non solo ai poveri della
città, ma anche ai pellegrini in viaggio.
In particolare la basilica era un luogo chiave del culto
mariano.
Nel 760 d.C. papa Paolo I decide di costruire sulla destra
della basilica l’Oratorio di San Pietro in Silice, con il tempo
diventerà un luogo chiave della venerazione di San Felice.
Nel 1512 la chiesa fu concessa al Terzo Ordine Regolare di
San Francesco, che tuttora la officia. Annessa vi è la casa
generalizia dell'ordine.
I lavori di ammodernamento e sistemazione della basilica
iniziarono già sotto il pontificato di Clemente VIII, in
particolare si effettuarono dei lavori per la protezione e per
la stabilizzazione dell'edificio. Anche lo spazio interno della
chiesa venne ridisegnato: a partire dalla navata centrale, sui
lati, vennero sviluppate sette cappelle minori: Cappella della
Crocifissione, la Madonna, S. Antonio, S. Francesco
d’Assisi, S. Barbara, S. Alessandro, S. Rosa.
Nel 1632 papa Urbano VIII ordinò il restauro della basilica. Il
lavoro, consisteva nel rialzamento di ben 7 m del livello del
terreno, in modo da evitare infiltrazioni d'acqua. L'antico
pavimento della basilica è tutt'oggi visibile nella "chiesa
inferiore", costituita negli spazi originari attualmente interrati.
Anche le vecchie mura romane sono state rimodellate e
ricostruite, mentre sono stati costruiti e annessi il monastero
ed il cortile porticato, arrivando alla sua forma attuale. Per
firmare questa sua opera, Papa urbano VIII fa inserire il suo
stemma papale nel nuovo soffitto a cassettoni della basilica.
Nel 1947 la vecchia entrata attraverso il cosiddetto "tempio
di Romolo" venne chiusa e sostituita da un nuovo ingresso
realizzato su via dei fori imperiali.

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