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Arte paleocristiana

Arte paleocristiana: Il Buon Pastore, III-IV secolo, Roma, Palazzi Vaticani, Museo
Pio Clementino
Si definisce arte paleocristiana l’arte prodotta nelle comunità cristiane tra la
metà del III secolo e la fine del VI secolo.
Arte paleocristiana catacombe
Le più antiche testimonianze dell’arte paleocristiana sono le catacombe, i cimiteri
sotterranei dei primi Cristiani, per lungo tempo mal tollerati e perseguitati da
parte di diversi imperatori (per un approfondimento leggi Persecuzione dei
Cristiani nell’Impero romano).

Il maggior complesso di catacombe è quello di Roma; tra le più importanti si


ricordano quelle di San Callisto, di San Sebastiano, di Santa Domitilla.
Sono state trovate catacombe anche in Sicilia, in Sardegna, a Malta, ad
Alessandria d’Egitto, ma quelle romane sono di gran lunga le più numerose e le
più grandi.
I pagani in genere cremavano, cioè bruciavano, i corpi dei defunti; i cristiani non
potevano farlo, perché credevano nella resurrezione dei corpi. Così sull’esempio
della sepoltura di Cristo essi scelsero di essere seppelliti.
Scavarono allora lunghe gallerie sotterranee e in particolari aperture laterali,
i loculi, collocavano i cadaveri, mentre ambienti più ampi (cubicula) potevano
contenere la tomba di un martire o essere destinati al culto dei defunti.
L’altezza media di queste gallerie è di due metri, la larghezza di uno.

I muri delle catacombe sono talvolta decorati con pitture. A differenza degli Ebrei,
infatti, che ritenevano sacrilega la rappresentazione della divinità in sembianze
umane, i cristiani ebbero sin dall’inizio una spiccata propensione per l’arte
figurativa.

Erano immagini molto semplici, tracciate con tocco rapido, accostando macchie di
pochi colori, perché ciò che importava non era la bellezza della forma, ma il
messaggio che trasmettevano. Alcuni soggetti derivano dai miti pagani e sono
modificati per offrire nuovi significati, come quello, molto diffuso, dell’orante, una
figura con il capo velato e le braccia aperte; altri sono desunti dai testi sacri
(Bibbia e Vangelo); altri ancora sono riferiti al mondo naturale, quali animali o
piante.

Simboli paleocristiani
Tra i simboli cristiani nelle catacombe, troviamo la colomba (simboleggia l’anima,
la pace, lo Spirito Santo); il pavone (simbolo della vita eterna, dell’immortalità
dell’anima, della resurrezione); il pesce (il suo nome greco ichtùs fornisce le
iniziali di Iesùs Christòs Theou Uiòs Sotèr: Gesù Cristo, figlio di Dio Salvatore).

Al principio del IV secolo le cose cominciarono a cambiare. Nel 313, infatti, con
l’Editto di Milano, Costantino permise ai cristiani di manifestare liberamente la
propria religione. Poi, nel 380, con l’Editto di Tessalonica (l’odierna Salonicco, in
Grecia), l’imperatore Teodosio proclamò il Cristianesimo religione ufficiale di
Stato, cioè l’unica e vera fede dell’Impero di Roma. Le catacombe vennero allora
abbandonate e i morti riposti in sarcofagi di pietra, alcuni dei quali decorati con
bassorilievi.

Architettura paleocristiana: le basiliche


Prima dell’Editto di Milano del 313, con cui l’imperatore Costantino riconosce la
libertà di culto, i Cristiani si riunivano in abitazioni private o in semplici costruzioni.

Con la libertà di culto concessa ai Cristiani, cambia invece il volto architettonico


delle città romane: accanto ai templi trovano posto i luoghi di culto del
cristianesimo, primo fra tutti le basiliche. Le basiliche cristiane ripresero la
struttura delle basiliche civili romane, che erano state utilizzate come sedi per
assemblee o corti di giustizia.

Schem
a e spaccato della basilica paleocristiana
Le basiliche paleocristiane erano spesso precedute da un quadriportico, cioè da
un cortile porticato a quattro lati, necessario per accogliere i catecumeni, cioè
coloro che si erano accostati alla nuova religione ma non avevano ancora ricevuto
il battesimo e perciò non potevano assistere alla parte della messa in cui avveniva
la consacrazione.

Si chiama invece nartece il lato del portico adiacente alla facciata.

L’interno è diviso in tre o cinque navate da file di colonne che sostengono la


trabeazione. La navata centrale è più ampia e spesso più alta delle navate
laterali. La zona di una basilica posta attorno all’altare prende il nome
di presbiterio perché riservata ai sacerdoti, detti anche presbiteri.
L’abside è uno spazio a pianta semicircolare (in alcune chiese poligonale) che si
trova dietro l’altare.

L’interno delle basiliche cristiane presenta un soffitto piano (come in quelle


romane), o a capriate, strutture in legno formate da tre o quattro travi.

Soffitt
o a capriate
Un altro aspetto in comune con le basiliche romane è la contrapposizione tra
l’esterno disadorno, generalmente in mattoni, e l’interno ornato di marmi
e mosaici.

Il lato breve della basilica cristiana si chiama transetto. Quando il transetto taglia


il lato lungo a circa due terzi dall’ingresso, la pianta è a croce latina.

Quando i due bracci sono di uguale larghezza e lunghezza si parla invece


di pianta a croce greca. L’altare in questo caso si trova al centro, ben visibile da
tutti i fedeli disposti nei quattro bracci dell’edificio.
Pianta
a croce latina (a sinistra) e pianta a croce greca (a destra)

Architettura paleocristiana: il battistero


Il battistero è il luogo particolare che i Cristiani dedicarono al battesimo. All’inizio
era un piccolo edificio a pianta quadrata o circolare, coperto da una cupola. In
seguito divenne a pianta ottagonale, cioè con otto lati. All’interno vi era una vasca
nella quale il nuovo cristiano veniva immerso.
Il Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, Salerno

Arte paleocristiana: Roma, Milano, Ravenna


I centri principali dell’arte paleocristiana sono Roma, Milano e Ravenna.

A Roma i principali edifici sono il Battistero Lateranense, il Mausoleo di Santa


Costanza, le basiliche di Santa Sabina e di Santa Maria Maggiore.

Milano è capitale imperiale dal 286 al 402. Ospita la Basilica di San Lorenzo.

Ravenna è l’ultima capitale dell’Impero romano d’Occidente (caduto nel


476), poi del regno degli Ostrogoti e dei governatori bizantini. Al periodo imperiale
risalgono il Battistero degli ortodossi e il Mausoleo di Galla Placidia; a quello
ostrogoto il Mausoleo di Teodorico e la Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo;
sotto la dominazione bizantina sorgono le basiliche di Sant’Apollinare in
Classe e di San Vitale.

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