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L’ARCHITETTURA MEDIEVALE IN ITALIA 600-1200- CARLO TOSCO

CAPITOLO 1 – Le 2 Italie: longobardi e bizantini FRAMMENTI DI ARCHITETTURA LONGOBARDA


INIZIO DEL MEDIOEVO DELL’ARCHITETTURA ITALIANA = avvento dei longobardi.
Longobardi = popolo-esercito che si affaccia sulle Alpi Giulie nel 568: i barbari guardano alle architetture ravennati – la
città era un avamposto occidentale dell’impero bizantino – come ad esempi di romanitas al tramonto  perdita di
forza militare, ma non di prestigio!

CROLLO DEL DOMINIO BIZANTINO E STANZIAMENTO LONGOBARDO  fonti letterarie = risorsa indispensabile per
comprendere il ruolo dell’architettura nella formazione dei regni romano-barbarici.
Al momento della conquista i longobardi sono un aggregato multietnico e solo in seguito allo stanziamento in Italia, e
alla formazione del regno, nasceranno stabili strutture di governo = DUCATI.
L’architettura e le arti figurative concorrono alla formazione del regno e al rafforzamento dell’immagine di popolo: cfr.
Paolo Diacono che descrive le pitture (alla sua epoca ancora visibili) nel palazzo di Teodolinda a Monza 
MONUMENTO INTESO COME SPAZIO DI MEMORIA, TESTIMONIANZA PER I POSTERI AFFINCHÈ RICORDINO LE RADICI
DEL PASSATO.

Gallia = conquistata dai Franchi di Clodoveo – novello Costantino – fonda basiliche, costruisce palazzi, … 
L’ARCHITETTURA È componente della sua IMMAGINE DEL POTERE: l’alleanza con l’episcopato gallo-romano gli
fornisce i modelli per diventare un SOVRANO CATTOLICO CHE GESTISCE FORME EMBRIONALI DI UN APPARATO
STATALE ≠ nella fondazione del regno longobardo manca una figura analoga a Clodoveo: il processo di assimilazione
è lungo e difficile!
vd. fonti bizantine = i longobardi sono un popolo barbaro, rozzo e selvaggio: nella prima fase della conquista sono
molte le notizie circa saccheggi a chiese e monasteri  CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO E PROGRESSIVO
ABBANDONO DEL CREDO ARIANO E DELLE PRATICHE PAGANE segna avvicinamento al
mondo delle arti: CREAZIONE DI ARCHITETTURE MONUMENTALI (anche grazie alla collaborazione con il clero).
Gregorio Magno = papa che favorisce l’apertura di molti cantieri
vd. Teodolinda che erige, a Monza, chiesa dedicata a San Giovanni Battista: la sua iniziativa verrà continuata dalla
politica religiosa della figlia = fonda a Pavia – la capitale del regno – la prima chiesa cattolica promossa dai
longobardi = San Giovanni Domnarum.

ARCHITETTURA DOMESTICA = abbandono grandi domus tardoantiche tra il VI e il VII sec.  DIFFUSIONE NUOVA
EDILIZIA CIVILE: abitazioni di pochi vani, compatte, realizzate con materiali di recupero o strutture lignee.

CITTÀ EPISCOPALI = Milano, Pavia, Verona + nuovi centri di potere = Cividale, Grado e Venezia.

RIPRESA VITA MONASTICA = vd. abbazia di Bobbio (Piacenza)  fondata nel 613 da San Colombano, grazie al
sostegno di re Agilulfo – marito di Teodolinda = PRIMO COINVOLGIMENTO DELL’ARISTOCRAZIA LONGOBARDA NELLA
PROMOZIONE DELLA VITA MONASTICA.

PROCESSI DI TRASFORMAZIONE DELLE TECNICHE COSTRUTTIVE:


tra VI e VII sec = arresto coltivazione cave, i materiali costruttivi sono pietrame di raccolta, ciottoli fluviali e materiali
di reimpiego. Non si smette mai di produrre leterizi, ma anche in questo caso il recupero diviene pratica abituale.
n.b = USO DI SPOLIA non è reimpiego passivo dettato da necessità pratiche, bensì REIMPIEGO ATTIVO attento alla
disposizione dei frammenti, ai loro elementi decorativi e alla posa in opera nei nuovi contesti  CAPACITÀ
TECNOLOGICA: è probabile che nei cantieri maggiori lavorassero maestranze di alta specializzazione!

Prime fondazioni dell’aristocrazia longobarda = ricorso a modelli paleocristiani


vd. nelle campagne nei pressi di Bergamo resti della chiesa di Sant’Alessandro a Fara Gera d’Adda, fondata da Autari
= abside pentagonale all’esterno e semicircolare all’interno  rimando alla cultura ravennate.

Chiesa funeraria di Santa Maria delle Pertiche, fuori le mura di Pavia = fondata dalla regina Rodelinda un secolo
dopo, oggi sola testimonianza che ne rimane è di disegni pre-demolizione. Architettura imperiale rivive nella struttura
ad impianto circolare, nartece a forcipe, anello interno di 6 colonne di spoglio che sorreggono alto tamburo e cupola,
protetta da tiburio. AVVICINAMENTO LONGOBARDO ALLA CHIESA ROMANA E AI SUOI MODELLI ARCHITETTONICI,
anche se presso la Chiesa persistono pratiche pagane e germaniche: piantano nel cimitero aste sormontate da
colombe.

Scavi archeologici riportano alla luce numerosi edifici religiosi di età longobarda: diocesi di Brescia = + di 60 chiese di
età tardoantica e altomedievale, mentre a Chieri (Torino) chiesa funeraria dell’inizio del VII = aula unica con abside
semicircolare a profilo oltrepassato ≠ revisione circa chiesa di Santa Maria foris Portas di Castelseprio (Varese)
considerata caposaldo della cultura artistica longobarda, ma è bene retrodatare la fase affrescata della chiesa al X
sec.

Battistero di Lomello, Pavia = caso unico di battistero VII-VIII sec  PERIODO LONGOBARDO
Schema paleocristiano, analogo al battistero di Novara= pianta ottagonale con absidi annesse al perimetro,
alternativamente semicircolari o rettangolari. Ingrandimento dell’abside est = indice di nuova spazialità liturgica. Ai
lati delle finestre del tamburo = rincassi decorativi a coronamento cuspidato cfr. San Michele alla Pusterla (Pavia).
INTERNO = vasca esagonale, 3 fasi di ricostruzione = la più recente comporta inserimento di pozzetto per l’aspersione
e decori affrescati nelle pareti interne = aggiornamento del rito battesimale: non più per immersione.

Secondo Paolo Diacono, Agilulfo manda artigiani esperti nella costruzione di navi al Kakan degli avari = esistono saperi
consolidati nel settore della carpenteria.
PROBLEMA DEI MAGISTRI COMMACINI = maestranze impegnate nel settore delle arti figurative e dell’architettura che
la storiografia ha reso protagonisti dei cantieri medievali, sono menzionati sia nell’Editto di Rotari (643) sia nel
Memorandum redatto sotto il regno di Liutprando o Grimoaldo. Il magister commacinus Rodperto è il solo
menzionato nell’atto di vendita di una vigna a Tuscania del 739.
Etimologia controversa = dal franco al francese, la radice è germanica e significa “fare, costruire” 
MAESTRI COSTRUTTORI, poi per falsa etimologia collegati erroneamente alla regione di Como.
Ciò che è certo è che nella metà del VII = nel regno longobardo esistono maestranze attive e specializzate in grado di
fornire la loro opera alla committenza aristocratica.

RINASCITA LIUTPRANDEA IN ITALIA = Liutprando favorisce risveglio della committenza e rinnovo delle arti figurativa: in
realtà si può parlare di “rinascenza” solo IN RELAZIONE ALLA SCULTURA  i lapicidi guardano ai modelli bizantini del VI:
le vittorie conseguite dal sovrano nell’Esarcato favoriscono alle maestranze un contatto diretto con i monumenti del
territorio ravennate!
≠ ARCHITETTURA = restano solo le parole di Paolo Diacono: il sovrano lascia ai posteri ricco testamento di chiese.
Lucca, VIII sec. = riattivazione cave e ripresa tecnica dell’intaglio della pietra.

CRIPTE = stanze ipogee che custodiscono le reliquie dei martiri; nell’alto medioevo si evolvono in quanto vi è
l’urgenza di valorizzare maggiormente i luoghi sacri rispetto agli edifici.
I primitivi pozzetti di deposizione, collocati sotto gli altari, si dilatano fino a divenire sale praticabili per il culto  nella
basilica di San Pietro in Vaticano = I° esempio di cripta semianulare; realizzata durante il pontificato di Gregorio
Magno (600). Altare sopraelevato sulla tomba del primo papa e la fenestrella confessionis, aperta verso le navate,
permette di vedere la camera delle reliquie; lungo le pareti interne dell’abside si ricava un corridoio per la circolazione
dei fedeli = così non interferiscono con la liturgia che si svolge nell’altare superiore. Il modello vaticano è replicato
anche in:
- Chiese di San Pancrazio e San Crisogono, Roma
- Oltralpe = Saint Denis (Parigi)
- In età carolingia nell’Italia centrale =
• abbazia di Farfa
• cattedrale di Santa Maria in Vescovio
• cattedrale di Spoleto
• collegiata di Santa Maria a Orticoli
• cattedrale di Luni
- Ravenna, metà del IX secolo = si inseriscono cripte semianulari nelle basiliche di Sant’Apollinare in Classe e
Nuovo
Nel regno longobardo si diffonde un modello alternativo: CRIPTA CON CORRIDOIO TRASVERSALE.
Nella chiesa di Santa Maria delle Cacce, Pavia = nella prima dell’VIII secolo I° fase di elaborazione di cripta in area
lombarda = lungo corridoio trasversale, 3 absidi orientate e contronicchie sul lato opposto.
Il modello verrà ripreso, più tardi, nel monastero regio di San Salvatore/San Felice (edificato da Desiderio)
= parti superstiti testimoniano navata unica triabsidata con cripta a corridoio trasversale, aperta su tre vani che
ospitano arche lapidee per il deposito delle reliquie.

Monastero San Salvatore, Brescia = esempio estremo di architettura regia degli ultimi anni di vita del regno
longobardo. Fondato da Desiderio e regina Ansa nel 753. Impianto a basilica ipostila, colonnati di spoglio,
terminazione triabsidata e cripta non prevista, ma aggiunta in corso d’opera.
N.B: ricco apparato ornamentale, dedotto dai resti di decorazioni parietali, nobilitava la committenza regia;
costruzione e decorazione si sono svolti durante un medesimo cantiere  connessione fra apparato ornamentale e
architettura significa che l’ultimo re longobardo aveva realizzato l’anello conclusivo di una catena in gran parte
persa.

Tempietto Santa Maria in Valle, Cividale (Friuli) = piccolo oratorio ad aula quadrata, voltata a crociera; presbiterio più
basso e tripartito da due file di colonnine e pilastri reggono architravi in legno e sistema di volte a botte parallele.
Apparato decorativo con tecniche miste: stucchi, inserti di ampolle vitree colorate, affreschi, scultore nuove e di
reimpiego.
CRONOLOGIA: taluni sono inclini a posticipare la cappella all’età carolingia, ma i legami con gli stucchi del San
Salvatore di Brescia sono innegabili e orientano la datazione a metà dell’VIII secolo + rapporti riconoscibili in
frammenti di affreschi con le pitture della cappella di San Teodato in Santa Maria Antiqua (Roma), realizzate durante
il pontificato di papa Zaccaria = 741-752. La scultura lapidea dei capitelli dell’aula, inoltre, è vicina a quelli del fonte
battesimale del vescovo Callisto, eseguito negli stessi anni per il Duomo di Cividale.

Le figure di sante ad altorilievo in stucco, oggi bianche, ma originariamente policrome = mondo islamico e arte
decorativa omayyade.
COMMITTENZA = duca del Friuli Astolfo, eletto nel 749 re longobardo a Milano. A Cividale era insediata la corte regia
e la cappella era una delle tante strutture di prestigio promossa dal sovrano; la tradizione tardiva vuole il monastero
fondato da regina Pertrude/Giseltrude, moglie Astolfo.
È Astolfo a donare al cognato Anselmo le proprietà fondiarie su cui fondare l’abbazia di Nonantola, zona di confine e
di controllo delle vie di comunicazione nel modenese. Pone fine all’Esarcato ravennate nel 751.

DUCATI DI SPOLETO E BENEVENTO


Italia meridionale = Spoleto e Benevento sono centri d’eccezione solo formalmente sottomessi alla diocesi di Pavia.

Tempietto di Clitunno, Spoleto


Vicino alle forme altomedievali europee, rappresenta un unicum = non esistono edifici cristiani architettonicamente
comparabili!
Tempio pagano tetrastilo in antis (= le pareti dei lati lunghi della cella si prolungano in avanti fino a costituire le ante
e a delimitare lateralmente il pronao), cella absidata quadrangolare preceduta da pronao architravato con frontone
triangolare; il podio è addossato al declivio collinare e ha accessi laterali che riprendono in modo ridotto la facciata =
sono stati privati delle colonne di supporto nel 700.
INTERNO = cella voltata a botte, nicchia absidale incorniciata da fastigium marmoreo che ricorda un frontone siriaco
(= arco sormontato da timpano e affiancato da 2 architravi)  derivato dall’arredo liturgico della basilica
costantiniana di San Giovanni in Laterano.
La nicchia ospitava edicola con timpano e colonnine destinata alla conservazione di reliquie = tempio era edificio-
reliquiario!
ESTERNO = ricca decorazione scultorea di reimpiego, recuperata da edifici preesistenti nel sito: edificio è inscindibile
dal territorio che lo ospita! vd. anche basamento sopraelevato che ha duplice funzione:
1. tecnica = isolare la struttura
2. difesa dalle fluttuazioni di falda = sistema interno di evacuazione delle acque

Basilica San Salvatore, Spoleto


Edificio d’impianto basilicale, 3 navate architravate sorrette da colonnati di spoglio.
Ordine dorico ad architravi della navata centrale = ex. reimpiego di prestigio, frutto del rimontaggio di un antico
edificio pagano. Nel presbiterio sono corinzie = attenta rilavorazione
Presbiterio = grande abside semicircolare, affiancata da due absidi minori e racchiusa in terminazione rettilinea
all’esterno.
Ultima campata = cupola su base ottagonale, raccordata da pennacchi e sorretta da colonne negli spigoli + tiburio
all’esterno
la terminazione orientale ha fatto pensare a legami con architettura siriana (cristiana) = probabili legami con
l’impero d’Oriente

DATAZIONE = i due monumenti, pur diversi, mostrano forti legami  decorazioni scultoree originali + elementi di
reimpiego. I lavori della facciata di San Salvatore si collocano fra il tardo VI e la prima metà del VII; mentre i carboni
della malta estratti dalla navata del tempietto sono compresi fra il VII e la prima metà dell’VIII. Datazione PIÙ
PROBABILE = PRIMA ETÀ LONGOBARDA.
Chiesa di Sant’Angelo fuori le mura, Perugia = edificio singolare
Grande struttura circolare a doppio guscio, ambulacro di 16 colonne di spoglio. In origine = 4 cappelle in alzato sul
perimetro, disposte su assi cardinali: quella ad est perimetro semicircolare all’interno e poligonale all’esterno. 
richiama Santo Stefano Rotondo, Roma.

Chiesa di Santa Sofia, Benevento


Realizzata dal duca Arechi II in seguito alla sua elezione = costruita con l’intento di riprodurre il modello della Santa
Sofia di Costantinopoli, non ne imita l’architettura bensì LA FUNZIONE DI SEDE SIMBOLICA DEL POTERE LONGOBARDO
= modello di impero alternativo a quello franco! Il suo ducato sopravvive al crollo del regno longobardo: la
sopravvivenza non è un mero evento politico-militare, ma una ripresa culturale e architettonica.
Arrivo di Carlo Magno in Italia del nord = il duca di Benevento è princeps longobardorum e mantiene la propria
autonomia. Arechi apre rapporti diplomatici con l’Oriente bizantino, fa coniare monete che imitano il solidus, a
Salerno costruisce un palazzo con una cappella dedicata ai Santi Pietro e Paolo e a Benevento fonda il monastero di
San Salvatore (segue esempio bresciano di Desiderio).
Impianto anomalo: perimetro a cuspidi con 3 absidi orientate e doppio anello interno di colonne e pilastri che
sorreggono cupola centrale e, sull’ambulacro, volte quadrate, triangolari e trapezoidali.
Il progetto si realizza per mezzo dell’impiego di colonnati di reimpiego e tecniche costruttive di derivazione romana =
cfr. opera a fasce alterne di tufelli e mattoni.

ARCHITETTURA LONGOBARDA = INSIEME ETEROGENEO, MANCA DI CARATTERE UNITARIO E GUARDA A


MODELLI DIVERSI = l’identità etnica degli stessi è aperta e in continuo avvicinamento con le civiltà tardoantiche
dell’Italia, ragione per la quale non esiste una “architettura longobarda”, ma una “ARCHITETTURA DEI LONGOBARDI”
FRUTTO DI ACCULTURAZIONE E CONTAMINAZIONE.

TERRITORI BIZANTINI
Regioni dell’Italia centro-nord: Esarcato e Pentapoli (Romagna, Marche, Roma e Umbria) = controllo dell’impero
d’Oriente.

Ravenna = post stagione giustinianea non ci sono sviluppi fino all’età carolingia

Grado = si afferma come erede della sede patriarcale di Aquileia (conquistata dai longobardi); vescovo Elia avvia
progetti di recupero delle basiliche urbane e costruisce cattedrale di Sant’Eufemia.

Roma = negli anni del consolidamento del dominio longobardo RIPRENDE VITA LA COMMITTENZA
PONTIFICIA anche grazie alla tutela bizantina: tra il VI e il VII è centro di cultura greca e i suoi papi
provengono per lo più dalla Grecia e dalla Siria.
vd. costruzione di 2 basiliche ad corpora, nelle aree cimiteriali extraurbane di culto dei martiri:
1. basilica di San Lorenzo fuori le mura = fondata da papa Pelagio II
2. basilica di Sant’Agnese = promossa da Onorio I
= ipostile, con architravi di spoglio che sostengono matronei sulle navate e sul lato opposto all’abside come a formare
un nartece interno. Hanno planimetrie accorciate che tendono a schema centrale, si considerano riprese da modelli
di orientali del secolo precedente  vd. San Giovanni di Studios (Costantinopoli) e Ravenna.

Gregorio Magno = attivo nella riorganizzazione di chiese e monasteri  AFFERMAZIONE DEL’AUTORITÀ SPIRITUALE DI
ROMA NEI REGNI BARBARICI D’EUROPA: il monachesimo mantiene contatti col mondo greco, le città si popolano di
abbazie e le basiliche si affidano a comunità monastiche.

608 =
1) Bonifacio IV converte il Pantheon in chiesa cristiana e la consacra alla Vergine e ai martiri (prima culto
pagano di tutti gli dei)
2) esarca Smaragdo dedica all’imperatore Foca una colonna trionfale nel Foro romano = ULTIMO
MONUMENTO ONORARIO ERETTO NEL CENTRO SIMBOLICO DELLA ROMA IMPERIALE.

Anni dopo = Onorio I trasforma la Curia Senatus in Sant’Anastasio


663 = Costante II fallisce nella conquista di Benevento: IL DOMINIO BIZANTINO IN ITALIA VOLGE AL TERMINE. Il papato
inizia a costruire la propria dominazione politico-territoriale in Lazio, Sabina e Tuscia, confini del ducato di Bisanzio
sempre più autonomi da Costantinopoli.

730 = Leone III Isaurico si oppone al culto delle immagini  nell’anno successivo papa Gregorio III convoca a Roma
un concilio in cui si decreta la scomunica per chiunque profanasse o rimuovesse le immagini sacre = DIBATTITO
SULL’ICONOCLASTIA DIVIDE PROGRESSIVAMENTE ORIENTE E OCCIDENTE.
vd. Ravenna = arcivescovo Giovanni VI condivide il decreto del concilio, mentre l’esarca Eutichio invia al papa 6
colonne tortili da collocare davanti alla tomba di San Pietro in Vaticano  unione Roma-Ravenna vs. Costantinopoli.

CAPITOLO 2 – L’identità latente dell’impero carolingio

773 -774 = Carlo Magno valica le Alpi, conquista Pavia e METTE FINE AL REGNO LONGOBARDO.

800, notte di Natale = Carlo Magno incoronato imperatore e re del popolo romano da Leone III, in San Pietro  RE
DEI FRANCHI TRASFORMATO IN IMPERATORE ROMANO.

PERIODO CAROLINGIO = difficile da riconoscere sul piano dell’architettura: l’epoca ha segnato l’assetto politico-
istituzionale del paese, ma pervengono fino a noi pochi resti archeologici delle forme architettoniche! Anche le
fonti sono discontinue.

Sostituzione dei ceti dirigenti con funzionari dell’aristocrazia franca + ducati longobardi mantengono loro dimensione
territoriale e controllo dell’apparato statale (vd. Friuli) = Carlo Magno assume la corona del regno sconfitto, senza
sopprimerlo  CONTINUITÀ POLITICA E ISTITUZIONALE implica anche che non avvenga un passaggio traumatico
nelle arti tra VIII e IX.

RIFORME RELIGIOSE promosse da Carlo Magno e Ludovico il Pio  RIORDINANO CHIESE RURALI, istituendo la
GERARCHIA DELLE PIEVI = chiese preminenti sul territorio circostante, riscuotono decime e godono dei diritti di
battesimo e sepoltura; formalmente sottoposte alle diocesi, subiscono il controllo signorile esercitato
dall’aristocrazia locale.
vd. battistero San Ponso Canavese (Piemonte) e San Lorenzo a Settimo Vittone (Piemonte) = modelli architettonici
derivano dalla tradizione, impianto ottagonale su cui si aprono spazi semicircolari o rettangolari.

Si riduce la fondazione di nuove chiese, mentre il SETTORE DELLA SCULTURA è più vivace: RINNOVAMENTO DEGLI
APPARATI LITURGICI. Nell’ultimo quarto dell’VIII e IX = sviluppo dell’arredo liturgico è ELEMENTO FIGURATIVO
RICONOSCIBILE DEL RINNOVAMENTO CAROLINGIO IN ITALIA.
vd. RECINZIONI PRESBITERIALI con plutei, colonnine, pilastrini, cibori, amboni, cornici in pietra o stucco. 
CONNESSIONE STUCCO-AFFRESCO = sostituisce la combinazione stucco-mosaico dell’età tardoantica e diviene
caratteristica degli apparati decorativi!
cfr. Cappella di San Benedetto, Malles = Val Venosta, valle di comunicazione fra Italia e Coira, post conquista è
spazio di comunicazione, fondata a pochi km dal monastero di San Giovanni di Müstair, in Svizzera.
Chiesa ad aula con impianto quadrangolare, presbiterio tripartito con nicchie alte ricavate nello spessore della parete
rettilinea di fondo. Le nicchie sono incorniciate da archi a ferro di cavallo e decorate con rilievi a stucco policromo e
pitture  compare un nobile che offre la spada all’altare = aristocrazia franca basa sul controllo delle chiese il
proprio prestigio!
n. b = aula a presbiterio tripartito è diffusa dalla Rezia fino all’area altoadriatica, già in età longobarda a:
- San Felice a Pavia
- San Michele alla Pusterla (Pavia)
- Santa Maria d’Aurona a Milano

 l’origine è da ricondurre a esperienze paleocristiane, ma la fortuna del tipo è tra il VIII e il IX.

TRANSETTO = notevole diffusione in età carolingia.


vd. aula unica con transetto a 3 absidi in molte chiese del nord-est; nel San Zeno a Bardolino (riva est del lago di
Garda) = impianto a croce latina, coperto da volte a botte con una abside rettilinea e un tiburio a sviluppo verticale
all’incrocio dei bracci  nucleo originario della chiesa è del IX sec e le decorazioni dei capitelli = sacello di San Satiro
a Milano. Analogo impianto a San Lorenzo a Settimo Vittone (vd. sopra)

MONASTERI DEL SISTEMA IMPERIALE


Impero carolingio = favorisce sviluppo di centri monastici, vd:

Abbazia di Farfa, Sabina (= territorio controllato dai duchi di Spoleto)


Fondata alla fine del VII sec da Tommaso di Maurienne, monaco della Gallia. Durante la dominazione franca riceve
riconoscimenti imperiali e con l’abate Sicardo (830/840) viene ristrutturata e dotata a occidente di transetto
commisso e di cripta semianulare = modello di San Pietro.
Abbazia di Montecassino
Fondata da San Benedetto, all’inizio dell’VIII secolo il monaco Petronace, proveniente da Brescia, avvia i lavori di
restauro delle chiese e delle strutture comunitarie, che sono riprese nel secolo successivo da Gisulfo.

Monastero San Vincenzo al Volturno (Molise) = all’epoca nel ducato di Benevento Fondato
dall’aristocrazia longobarda agli inizi dell’VIII e ristrutturato in età carolingia. 820 = abside
principale dotata di cripta semianulare = ispirata a modello romano
840 = il complesso abbaziale comprende edifici distinti con funzioni riconoscibili; durante gli scavi sono rinvenuti i
resti di 9 edifici religiosi tra cui la chiesa maggiore di San Vincenzo = ricostruita come basilica a 3 absidi e 3 navate,
spartite da 12 colonne per lato e un atrio quadrangolare.

Abbazia dei Santi Pietro e Andrea della Novalesa (Piemonte)


Cenobio fondato nel 726 da Abbone, membro dell’aristocrazia merovingia, nell’area alpina sottoposta al controllo
dei franchi: nell’età carolingia l’abbazia conosce intenso sviluppo poiché cerniera fra mondo franco e longobardo. Lo
schema planimetrico, deciso fra l’VIII e il IX, prevede chiesa abbaziale accanto ai fabbricati monastici e 4 chiese
indipendenti. La chiesa principale = navata unica, preceduta da atri quadrangolare e abside a terminazione piatta; i
fabbricati monastici = disposti attorno ad un cortile centrale, forse porticato. Oggi si conservano 4 cappelle minori,
scostate dal nucleo centrale.

RIPRESA DELLE CITTÀ


Recenti scavi nella Cattedrale di Reggio Emilia hanno portato alla luce tracce di edificio a 3 navate, lungo più di 60
m, con abside profonda, transetto e ambiente a pianta circolare nella facciata ovest, in corrispondenza dell’ingresso
= attribuita al periodo tra IX e X sec, è esempio unico nell’Italia del nord.

San Salvatore ad Calchi, Ravenna = sperimentazione innovativa nell’articolazione della facciata.


Blocco compatto a 2 piani, realizzato su rasatura delle spoliazioni del palazzo imperiale di Teodorico; nicchia centrale
al livello superiore, ornata da elementi architettonici di reimpiego provenienti da edifici antichi e dal Mausoleo di
Teodorico. Ai lati dell’edificio = 2 torri scalari, a base circolare, consentono l’accesso ai livelli alti della chiesa.
CRONOLOGIA = si iscrive all’età carolingia, ma altri la posticipano alla prima metà dell’XI.

IX sec = MILANO diviene una sorta di capitale grazie ai suoi arcivescovi, vd.
Altare d’oro in Sant’Ambrogio = testimonianza più splendida del nuovo allestimento liturgico del presbiterio, voluto
dall’arcivescovo Angilberto II: orafo Wuolvino si ritrae incoronato dal santo.
+
Cappella di San Satiro = edificio urbano più significativo dell’età carolingia, è fondata dall’arcivescovo Ansperto. La
cappella superstite, annessa oggi alla chiesa ricostruita alla fine del XV secolo da maestranze solariane e da Bramante, è
a pianta centrale e ha un perimetro polilobato, 4 colonne centrali delimitano un ambiente cruciforme  non ha riscontri
con l’architettura coeva e forse imita strutture romane.
Copertura = interamente voltata con soluzioni varie (= botti sui bracci della croce, semicalotte terminali e voltine
mistilinee angolari), nel vano centrale non si conserva la copertura originaria.
n.b = è evidente il legame con IMPIANTI CENTRALIZZATI DI RIDOTTE DIMENSIONI DEL COEVO ORIENTE BIZANTINO,

altri esempi in Occidente:


- cappella Germigny-des-Près, eretta da Teodulfo d’Orléans = 799-818
- Santa Maria delle Cinque Torri di Cassino, eretta dall’abate franco Teodemaro e distrutta nella battaglia del
1914: è – fortunatamente – ben documentata.  struttura a pianta quadrata con nucleo centrale quadrato
sostenuto da 12 colonne di reimpiego, 3 absidi emergenti dal perimetro; la copertura non era a cupole, ma
vi erano 4 torri minori inserite negli spigoli e una torre maggiore centrale = tutte incoronate da coperture
lignee.
ESEMPIO DI IMPIANTO “A CROCE GRECA INSCRITTA” O QUINCONCE, in elaborazione tra Oriente e
Occidente nel IX secolo.

A Bisanzio, contemporaneamente all’erezione milanese di Anasperto = Basilio I realizza la Nea Ekklesia nel suo
palazzo: 5 cupole e mosaici a profusione.  LEGAMI POLITICI E DIPLOMATICI TRA IMPERO BIZANTINO E CAROLINGIO
(vd. Basilio I e Ludovico II) FAVORISCONO SCAMBIO MODELLI ARTISTICI E CULTURALI!

ROMA IN ETÀ CAROLINGIA


Eginardo testimonia che Roma e Ravenna forniscono materiali di spoglio per Aquisgrana = riferimento alle 2 città è
simbolico: i poli del dominio imperiale in Italia cedono il passo alla nuova capitale del nord.
Roma, però, in età carolingia = FASE DI RISVEGLIO ARCHITETTONICO, vd:

Santa Maria in Cosmedin = ricostruita all’epoca di Adriano I


3 navi ripartite da colonne di spoglio e 3 absidi terminali come nicchie in spessore di muro, sotto il presbiterio una
cripta anomala UNO DEI PRIMI ESEMPI DI CRIPTA A SALA IN ITALIA, a 3 navate architravate con copertura piana di
lastre lapidee, nicchie per deposito reliquie lungo i muri ricordano columbaria dei sepolcreti pagani.

Leone III, successore di Adriano I e incoronatore di Carlo Magno, promuove RINNOVAMENTO MONUMENTALE
DELL’EDILIZIA CITTADINA, in cui rientra…
Il rifacimento del Palazzo del Laterano (demolito alla fine del ‘500) = complesso diviene dimora di rappresentanza,
era ricco di decorazioni: opus sectile, mosaici, pitture e soffitti lavorati. Vi era anche una sala per cerimonie ad aula
rettangolare, movimentata da 10 absidi  rimando alla sala per banchetti del palazzo imperiale di Costantinopoli: il
Dekanneakubita = intento del papa è imitare sfarzo della corte bizantina.

Con Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, prosegue la ripresa edilizia, ma è papa Pasquale I a voler realizzare
monumenti in Roma che gareggino con le architetture del regno dei Franchi:
- costruzione della chiesa di Santa Prassede = propone immagine ridotta del San Pietro in Vaticano: pianta a
T, atrio d’ingresso quadrangolare, navata ipostila architravata, transetto continuo, abside unica con cripta
semianulare, decorata con mosaici.
- Santa Cecilia
- Santa Maria in Domnica = absidi con ricche decorazioni musive: in questo periodo riprendono i rapporti
con le maestranze bizantine, che erano rimaste inattive a causa della crisi iconoclasta!
Il papa intende anche riorganizzare il culto delle reliquie, trasferendo i corpi dei martiri dai cimiteri
extraurbani.
Roma = centro più attivo dell’Italia carolingia: sotto la tutela dei franchi i papi riacquisiscono il loro ruolo di committenti.

IX sec = le tendenze autonomistiche manifestate dall’aristocrazia italiana frantumano il dominio franco

Civitas Leonina
San Paolo fuori le mura

CAPITOLO 3 – Crisi e ripresa dell’architettura

Dissoluzione dell’impero carolingio  declino autorità regia e perdita di potere centralizzato = disordine politico 
conseguenze su scala europea.
In Italia: 888, con l’incoronazione di Berengario I = NASCE IL REGNUM ITALIAE  eredita caratteri longobardi nel
nord e si estende nelle Marche e in Toscana
951 = Ottone I di Sassonia conquista il regno e nel 962 è eletto imperatore!

CRISI POSTCAROLINGIA E INCASTELLAMENTO


CRISI = ondata di “seconde invasioni”: popoli estranei alla civiltà latina e al mondo cristiano colpiscono regioni
europee con spedizioni armate…
- Mediterraneo = potenza navale crescente dei regni islamici minaccia Bisanzio: i saraceni sono nella loro fase
di espansione militare  conquista della Sicilia, base musulmana nel golfo di Saint Tropez e valico delle Alpi:
Novalesa in pericolo!
- Europa orientale = ungari stanziatisi nell’XI nella area danubiana assediano Pavia – capitale del regno –
nel 924
- Nord = minaccia normanna: saccheggi lungo le coste britanniche e francesi, giungono nella Borgogna
e a Parigi.
FINE DEL X = le popolazioni scandinave si stanziano in Normandia  NASCE REGNO CRISTIANO D’UNGHERIA
= fine ultima ondata di migrazioni della storia europea.
Le “seconde invasioni” hanno ruolo importante anche nelle arti figurative.

FORMAZIONE DI NUOVI ORDINAMENTI  POTERI SIGNORILI = nuclei familiari dominano con forza militare alcune
aree ≠ storiografia antiquata che propone immagine fuorviante della PIRAMIDE FEUDALE: in mancanza di delega
superiore non esiste alcuna piramide, IL POTERE PUBBLICO SI DISGREGA!

RAFFORZAMENTO – su scala regionale – DEI POTERI DINASTICI = NASCONO I PRINCIPATI TERRITORIALI  in


Italia sorgono le MARCHE = centri di committenza architettonica.
I principati hanno vita breve: si disgregano con la diramazione delle eredità dinastiche nell’XI e nel XII.

Prima metà del X = architettura al “grado zero”: livello più basso della capacità costruttiva  la frantumazione del
potere pubblico blocca la committenza signorile, protagonista dei regni longobardo e carolingio
cfr. fonti che descrivono città devastate, monasteri abbandonati e chiese depredate, se ricordano edifici grandiosi
sono ereditati dal mondo antico  vd. 903 = vescovo Everardo di Piacenza non è in grado di restaurare la chiesa
extramuranea di San Savino, incendiata dagli ungari, e dunque costruisce un monastero più modesto all’interno
delle mura.

NASCITA DEI CASTELLI = non solo apparati difensivi, ma anche STRUMENTI DI POTERE  LOGICA DEL “PROTEGGERE
E DOMINARE”.
vd. esercizio del BANNO da parte delle famiglie signorili = DIRITTO DI COMANDO SULLE POPOLAZIONI RURALI, è una
impostazione di autorità pubblica sciolta dal controllo regio e trasmessa per via ereditaria ai discendenti  autorità
coercitiva a livello locale ≠ in età carolingia in cui il potere pubblico spettava al re e ai suoi rappresentanti.

CASTELLI DI PRIMA GENERAZIONE = realizzati tra X e XI, sono semplici e realizzati in materiali deperibili  castello
minimo = torre preminente, recinto alle volte rafforzato con torri minori; le torri hanno forma quadrangolare, mentre
le cinte murarie non hanno un andamento regolare poiché si adattano alla conformazione topografica del sito.
CASTELLO A MOTTA = Nato nella Francia del nord e diffusosi in Italia fra X e XI, struttura insediata su rilievo artificiale
formato da terre di riporto e circondato da fossato. Sulla sommità torre in legno che ospita sede signorile e assicura la
difesa del sito.
Era possibile che tali castelli contenessero all’interno delle loro mura fabbricati: cisterne, laboratori artigianali,
scuderie, ambienti residenziali e cappelle per il culto.
La residenza stabile delle famiglie signorili è dimostrata da resti di pitture parietali, aule di rappresentanza e
condutture idrauliche.

RIPRESA COSTRUTTIVA
Metà del X = 970/980 ripresa  non è mito storiografico, bensì fatto storico documentato:
- comparsa nuove chiese, uniche testimonianze del periodo = correlazione con nascita di nuovi insediamenti
rurali e fondazione di castelli, i cui alzati però non sono pervenuti sino a noi in ragione della deperibilità dei
materiali costruttivi!
- incremento demografico fino al ‘300 quando cominceranno le epidemie
- espansione agraria = bonifica delle aree paludose e disboscamento
- SVILUPPO EDILIZIO = inizialmente quantitativo  chiese sorte tra il X e XI non hanno caratteri architettonici
innovativi, prevalgono schemi altomedievali: cappelle ad aula monoabsidate e strutture a 2/3 navate,
spartite da pilasti o colonne di reimpiego cfr. “candido manto di chiese” che ricopre l’Europa cristiana,
descritto da Rodolfo il Glabro = evoca clima di rinnovamento che si diffonde nelle campagne post Mille!
n.b = da questo momento in poi è possibile stabilire SERIAZIONI CRONOLOGICHE AFFIDABILI DEGLI ELEMENTI
ARCHITETTONICI

CARATTERI RICORRENTI degli edifici:


- muratura rozza e irregolare, materiali misti e ancora largo ricorso a materiali di reimpiego
- abbondante uso di malta per riempire i vuoti e regolarizzare i paramenti  STILATURA DEI GIUNTI A PUNTA
DI CAZZUOLA = si evidenziano i letti di posa dei filari e l’aderenza del legante è maggiore
- alle colte intonaco fa da rivestimento e occulta irregolarità delle murature
- pilastri a sezione quadrangolare, ma appaiono anche ad angoli scantonati con profilo ottagonale o a T con
lesena annessa a un lato
- coperture per lo più a capriate lignee, solo nel secondo quarto dell’XI= volte su navate laterali
- finestre = monofore a doppio strombo, ma nelle strutture verticali bifore o polifore sorrette da colonnine
con capitello “a stampella”/ “a gruccia” che mediano fra parete spessa e sostegno sottile
- absidi = generalmente pianta semicircolare, ma anche ferro di cavallo (scomparirà nell’XI); le chiese a 3
navate si chiudono in genere con 3 absidi in cui quella centrale assume maggiori proporzioni
- all’esterno a coronamento delle absidi = nicchie a fornice sorreggono il bordo del manto della
copertura che poggia sull’estradosso della calotta e facilitano l’evacuazione dell’umidità dalla gronda
- cripte = luogo in cui avviene la sperimentazione dei sistemi voltati (inizialmente a crociera senza
nervature, gettate su luci ridotte); attorno al Mille divengono “ad oratorio”/ “a sala” = ambiente spartito
in navatelle da colonnine che usano elementi di reimpiego  cripta perde aspetto cubicolare originario e
diventa spazio liturgico autonomo, una chiesa inferiore!
Tipo più semplice di cripta ad aula è la “cripta a ciborio” = formata da 4 sostegni  cfr. San Secondo ad
Asti, by Bruningo nella metà del X.
Cripta con sviluppo longitudinale a 3 navate = San Pietro a Breme, Lomellina, dove si stabiliscono monaci che
lasciano Novalesa minacciati dai saraceni
Cripta con sostegno unico centrale o 2 sostegni = Marche, Toscana e Umbria

Cripte trasversali = Italia centrale  cfr. Santa Maria a Farneta (Cortona) = 3 ambienti – cellae trichoarae –
collegati da un corridoio e nicchie a trifoglio; la chiesa superiore riprende lo schema compositivo nella
disposizione delle absidi
- assenza di scultura lapidea, mentre è frequente l’uso di ornamenti in stucco
- frequente uso di reimpieghi: capitelli romani, ma anche cornici, architravi, lapidi funerarie, plutei e cancelli
altomedievali
- nelle pareti interne = cicli di affreschi policromi: non solo soggetti figurativi, ma anche forme ricorrenti
- murature esterne = scandite da cornici di archetti pensili che poggiano su sottili lesene, fasciano
perimetro di absidi e navate
- archetti pensili = elemento caratteristico dell’Italia del nord, definiti dai francesi BANDES LOMBARDES,
non sono solo decorativi, ma anche scansioni che ripartiscono le superfici con un ritmo ≠ arcate cieche
delle chiese altomedievali
 n. b = gli archetti sono indicatori cronologici, ma le corrette ipotesi di datazione di questi edifici si basa
sull’INCROCIO DI DIVERSI INDICATORI compresi i dati di scavo e le analisi stratigrafiche!

PRIMA ARCHITETTURA LOMBARDA


L’architettura che si afferma nell’Italia settentrionale in questo periodo = “LOMBARDA”  nei secoli centrali del
medioevo si definiva Lombardia tutta la parte settentrionale della penisola, cuore del dominio longobardo; i suoi
confini dell’epoca sono difficili da circoscrivere e non corrispondono con quelli della attuale regione, di gran lunga
meno estesa.
vd. Kingsley Porter, Lombard Architecture = esclude regioni quali Liguria e Marche che probabilmente erano state di
dominio longobardo.
Se si conserva la definizione “lombarda” la si deve estendere all’area che dall’arco alpino giunge fino alle regioni
padane.
n.b = non ha senso in questi anni contrapporre l’Italia alla Germania o alla Francia poiché di fatto le nazioni ancora
non esistevano.

Tra X e XI = prima fase di espansione = edifici dell’Italia del nord mantengono caratteri comuni ≠ in seguito si
sviluppano aree sub-regionali!
architettura dell’Italia del nord CONDIVIDE CARATTERI CON QUELLA DELLA BORGOGNA DEL SUD = linea di
demarcazione era lungo la Valle della Soana, a sud della quale si consolidano tradizioni costruttive che si estendono
fino alla valle del Po e agli Appennini =
- OMOGENEITÀ NELLE TECNICHE MURARIE
- OMOGENEITÀ NEI SISTEMI DECORATIVI
cfr. fonti che descrivono i cantieri avviati tra Borgogna e Île de France tra il 1120-1130 testimoniano impiego di
PIETRA DA TAGLIO BEN SQUADRATA!
Tali tradizioni costruttive vengono promosse dalle autorità capetinge e dall’aristocrazia ecclesiastica.

CATALOGNA = analogie con edifici dell’Italia del nord dei secoli X- XI soprattutto riguardo a:
- tecniche murarie
- forme dei sostegni
- apparati decorativi
- nicchie a fonice
 difficile stabilire quali siano stati i canali di contatto, forse presenza di maestranze lombarde in loco, certi sono –
invece – i rapporti tra il clero catalano e l’Italia attorno all’anno Mille: il mondo monastico favorisce le reti di
connessione e scambio!

Contatti fra Italia e Svizzera meridionale e tra Piemonte meridionale, Liguria e Provenza; nel settore appenninico =
edifici di Marche, Umbria e Toscana rendono difficile l’attribuzione di caratteri propriamente “lombardi”. Nel
Mezzogiorno si presume la presenza di maestranze lombarde, ma è più probabile vi fosse

uno SUBSTRATO AUTOCTONO DI CULTURE COSTRUTTIVE LOCALI CHE CONDIVIDEVANO PATRIMONIO CONSOLIDATO DI
ELEMENTI COMUNI.
PIEVI E BATTISTERI
TERRITORIO RURALE = scenario in cui si manifesta in primis il rinnovamento architettonico
cfr. 2 pievi della Brianza: complessi formati da chiesa e battistero, collocato a fianco, le chiese hanno 3 navate e 3
absidi a copertura lignea e con cripta presbiteriale. I pilastri sono di reimpiego.

1. pieve di San Vincenzo a Galliano


Realizzata per volere di Ariberto da Intimiano, futuro arcivescovo di Milano e all’epoca custos della chiesa: è
ritratto nell’affresco absidale nell’atto di offrire modellino dell’edificio al Salvatore.
Iscrizione ricorda la dedicatio = 1007, quando le reliquie di sant’Adeodato vengono traslate.
La cripta = dimensioni ridotte, 4 colonne centrali e PRIMO ESEMPIO DI CROCIERE NERVATE CON SOTTOARCHI
= INNVOVAZIONE TECNOLOGICA che diverrà sistematica!
ESTERNO: abside maggiore incorniciata da arcate cieche.
Ha impianto tetracono con sviluppo verticale a 2 piani: le tribune superiori hanno destinazione liturgica = vi
sono 3 altari in muratura.
La cupola all’esterno è protetta di un tiburio e raccordata al quadrato di base da trombe angolari = primo
esempio documentato in area lombarda  soluzione costruttiva diventerà canonica nel secolo successivo!

2. pieve di San Pietro ad Agliate


La cripta si sviluppa longitudinalmente e le crociere con i sottoarchi si moltiplicano. Presbiterio =
coperto da volta a botte, al termine delle navatelle – di fronte alle absidi minori – troviamo delle
crociere è definito “di Amsoldingen” dalla chiesa svizzera che ne attesta la diffusione.  In Italia anche
in: San Michele ad Oleggio, Novara, 1040-1050.
ESTERNO: nicchie a fornice, nel battistero sormontano archetti pensili! Ha
perimetro poligonale a 9 lati con abside.

in ambo i casi la CRIPTA SEMINTERRATA implica una sopraelevazione del presbiterio = palco liturgico con altare
collocato sopra le reliquie = SOLUZIONE ARCHITETTONICA SCANDITA SU 3 LIVELLI (destinata a grande fortuna):
1. tribuna presbiteriale
2. navate
3. cripta
Sviluppo ulteriore verso la metà del secolo…vd.
Pieve di Santo Stefano a Vimercate (Brianza)
Volte a crociera estese su prime 3 campate est delle navatelle e presbiterio innalzato su vasta cripta
modello architettonico e liturgico DERIVA DA ESEMPIO PRESTIGIOSO = Sant’Ambrogio a Milano.

BATTISTERI = seconda vita dopo il Mille nell’Italia settentrionale:


- area lombarda, concentrati nell’area dell’arcidiocesi milanese
- Toscana
sorgono accanto alle pievi o presso le cattedrali cittadine. Nel tardo medioevo saranno progressivamente
abbandonati e sostituiti da cappelle battesimali ricavate all’interno delle chiese!
Oltre a TRADIZIONALE IMPIANTO OTTAGONALE CON ABSIDE si affermano anche:
a) schemi circolari
b) schemi tetraconi
grande varietà si diffonde nei battisteri lombardi del XII:
- Battistero della Cattedrale di Concordia Sagittaria

Nucleo rettangolare, 3 absidi aperte sui lati a cella trichora, cupola raccordata da pennacchi angolari. Aveva anche
funzione funeraria = edificio realizzato da Regimpoto che vi si fece seppellire nel 1106 (portico d’ingresso).
- Santa Maria del Tiglio a Gravedona (Lago di Como) = impianto monumentale

SVILUPPO DELLA PIANTA CENTRALE


PIANTA CENTRALE = tipo architettonico molto diffuso tra XI e XII
vd. imitazioni del Santo Sepolcro di Gerusalemme: realizzate all’epoca delle crociate e nel periodo
precedente
- Cella di San Sepolcro di Ternate (Varesotto) = 1020, oggi scomparsa.
- Sacra di San Michele o “Sepolcro dei monaci” (Piemonte) = 1070-1090
- San Pietro di Asti = adibito a battistero nel tardomedioevo, costruito però nel 1100-1130 da Landolfo
da Vergiate.
Pianta centrale, poligonale all’esterno e circolare all’interno con ambulacro di 8 colonne collegate al
perimetro da sistema di archi radiali.
- San Giovanni al Sepolcro, Brindisi = impianto planimetrico simile a quello di Asti, ma tagliato a est da una
parete rettilinea. Documentato a partire dal 1128, i suoi monaci mantengono contatti con il vicino Oriente.
- Complesso di Santo Stefano, Bologna = documentato dall’887 come Hierusalem. Nella ricostruzione del XII
secolo si erige chiesa del Santo Sepolcro, dotata all’interno di una struttura a più livelli che imita la tomba di
Cristo. Decorazioni parietali policrome e polimateriche come era nel monastero di Pomposa.
- Rotonda del San Salvatore, Terni

n.b = errato ipotizzare riferimento all’Anastasis gerosolimitana per ogni edificio a pianta centrale  altre
architetture condividono tale schema e hanno varianti tipologiche e funzioni liturgiche difficili da stabilire:
vd. Tempietto di Santa Croce presso la Cattedrale di Bergamo = forma quadrilobata, San Benedetto di Civate =
struttura triloba.
Alcuni edifici dotati di ambulacro e gallerie superiori = San Lorenzo a Mantova e San Tomè ad Almenno
(Bergamo); soluzione particolare = Santa Maria del castello di Paderna: struttura quinconce che richiama modelli
di architettura bizantina.

TORRI CAMPANARIE
Scarse informazioni per il periodo alto medievale, probabile fossero STRUTTURE LEGGERE IN LEGNO INSERITE ALLE
SOMMITÀ DEI TETTI.
Esempio più antico in muratura = campanile dei Monaci in Sant’Ambrogio a Milano, VIII-IX, forse però la sua funzione
originaria era collegata alla residenza abbaziale  NON TUTTE LE TORRI ANNESSE ALLE CHIESE HANNO FUNZIONE
NOLARE = DI SUPPORTO PER LE CAMPANE, solo nella seconda metà del X, con la costruzione del campanile cilindrico
del Duomo di Ravenna, si appura con certezza la costruzione di torri di questo tipo!

Anni successivi al Mille = torre campanaria è elemento architettonico frequente nelle cattedrali e nelle chiese minori:
il FUSTO = canna musicale di risonanza scandisce il tempo sacro e la vita collettiva.  DOMINIO DELLA CHIESA
SULLO SPAZIO E SUL TEMPO!

Hanno schemi ricorrenti:


- le aperture aumentano in altezza per motivi statici: da feritoie a polifore nella cella di coronamento
- decorazioni esterne = specchiature che incorniciano piani con archetti pensili e lesene
- collocazione topografica rispetto alla chiesa non ha regole fisse: anteriori, posteriori, autonomi o impostati su
uno spigolo dell’edificio  caso particolare sono TORRI D’INGRESSO AL CENTRO DELLA FACCIATA = richiamo
ai clochers-porches della Francia settentrionale: gruppo più numeroso è della

prima metà dell’XI, nel Canavese (diocesi d’Ivrea) + esempi lombardi nella pieve di Sant’Andrea a Iseo
(Brescia)e Santa Maria del Tiglio a Gravedona (lago di Como).
COSTRUZIONE CAMPANILE COME EVENTO AUTONOMO = torre dell’Abbazia di Pomposa ove il
Magister Deusdedit la sua firma nel 1063

PRIME SPERIMENTAZIONI STRUTTURALI

BASILICA IPOSTILA = esalta il valore figurativo delle colonne, mantiene importanza nel X e nell’XI nelle città eredi del
passato romano  maggiore diponibilità di reimpiego!
vd. San Vincenzo in Prato a Milano, primo XI
SUPERAMENTO IMPIANTO ALTOMEDIEVALE = NASCITA DEI PILASTRI OTTAGONALI concentrati
soprattutto nel Piemonte meridionale, vd. chiesa extraurbana di San Pietro ad Acqui = costruita dal vescovo Primo
ha pilastri scantonati negli spigoli: hanno profilo ad ottagono allungato!

metà dell’XI = sperimentazione pavese e alessandrina  SOSTEGNI da ottagonali a OVOIDALI vd. Santa
Maria Maggiore, Lomello (Pavia)
Impianto basilicale con mattoni di recupero, pilastri = nucleo rettangolare, 2 semicolonne annesse ai lati brevi e 2
lesene rivolte verso le navate. Grandi arconi trasversi, alleggeriti da bifore, gettati sulla navata centrale offrono
appoggio alle travi del tetto; sulle navate laterali = prime volte a crociera che risalgono alla fase costruttiva originaria!
Transetto voltato a botte = esempio precoce di area lombarda  anche in San Giusto a Susa
INTERNO = stucchi a frammenti con figure di personaggi in piedi che si muovevano come in corteo verso l’abside:
probabile committenza di un conte palatino, legato alla nobiltà imperiale.
SVILUPPI REGIONALI NEL REGNO ITALICO
Intorno al Mille nell’ARCIDIOCESI DI RAVENNA si sviluppano specifici caratteri costruttivi: la Romagna, erede
dell’esarcato bizantino, non faceva propriamente parte della Lombardia.
vd. chiese realizzate tra la fine del IX e l’inizio del X = MODELLI COSTRUTTIVI RICORRENTI
Pievi rurali con mattoni di reimpiego, 1 o 3 navate concluse da una sola abside che assume tracciato circolare
all’interno e poligonale all’esterno  ripresa tradizione paleocristiana!
Le pareti longitudinali = decorate da teorie di archetti pensili binati, in fase con la muratura.
cfr. portico aggiunto alla facciata della Chiesa di Santa Maria a Pomposa = primo esperimento di modulazione
plastica delle superfici! TRAMA DI ELEMENTI LAPIDEI, STUCCHI, BACINI CERAMICI, LATERIZI INTAGLIATI  ordine
geometrico ben definito e cura minuziosa nel trattamento parietale la cui matrice va ricercata nell’arte bizantina
coeva, le cui maestranze erano impiegate nella riqualificazione decorativa delle superfici murarie.
Magister Mazulo lascia proprio nome in una lapide di facciata = primo esempio di firma di un lapicida conservato nel
nord Italia post Mille!
(Monastero nato nel IX sec, la basilica è struttura a 3 navate, spartite da colonne di reimpiego)

Legame diretto tra architettura adriatica e diocesi di Arezzo = ricostruzione della cattedrale di San Donato, Arezzo,
promossa da vescovo Adalberto, che sceglie come modello San Vitale e affida la realizzazione a magister Maginardo =
uno dei primi architetti di cui rimane notizia in Italia.
Demolita nel ‘500, conosciamo assetto planimetrico grazie a disegno attribuito a Vasari il Giovane = rielaborazione
oblunga del modello ottagonale del San Vitale ravennate, anche qui il campanile è cilindrico.

In Toscana = a Pisa scavi recenti hanno rinvenuto la cattedrale che precedeva la costruzione di Buscheto, tra il Duomo
e il Camposanto: edificio del X secolo, di modeste dimensioni a 3 navate con una unica abside.
Chiesa di San Piero a Grado, Pisa = edificio in cui si avvertono i primi segnali di rinnovamento
Sorge alle foci dell’Arno, ove secondo la leggenda è sbarcato il primo papa. Basilica su colonne, realizzata con
materiali di spoglio che nella navata maggiore ricordano le chiese paleocristiane. Pareti= decorate a oculi e losanghe
gradonate, compaiono anche bacini ceramici islamici.

Alla fine dell’XI = chiesa adibita a santuario commemorativo di San Pietro e trasformata in edificio con absidi
opposte: secondo polo liturgico ad occidente (ove si rivolge di consuetudine il culto del principe degli apostoli)

Liguria = legami con architettura della Provenza; tra il X e il XI = ripresa architettonica  diffusione edifici modesti
decorati con cornici di archetti e murature in pietre appena sbozzate: prevalgono chiese a 2 absidi. vd.
Monastero di San Fruttuoso di Capodimonte, Portofino = le donazioni di Adelaide di Borgogna, moglie di Ottone I,
favoriscono la fondazione dell’abbazia tra 995-999. Raggiungibile solo via mare, la struttura architettonica si adatta al
territorio: 3 navate, transetto non sporgente in pianta e piccole absidi a nicchia, torre nolare ottagonale e
sottocupolata che si imposta sul presbiterio per mezzo di pennacchi sferici  la datazione della torre è incerta, è
probabile il riferimento alle aree della Borgogna e dell’Alvernia: la torre nolare si diffonderà notevolmente nella
Genova dell’XI e del XII.

Chiesa di San Paragorio, Noli (Savona) = si distingue per le specchiature di archetti e i bacini ceramici islamici sopra le
cornici dell’abside maggiore; volte a crociera su navatelle e pilastri con sezioni diverse e semicolonne e lesene
annesse tra loro. Le sperimentazioni nella copertura la avvicinano alla Santa Maria di Lomello, tuttavia non esiste una
precisa corrispondenza strutturale tra la sezione dei pilastri e l’appoggio delle volte.

CAPITOLO 4 – Il mezzogiorno tra bizantini, arabi e longobardi

X -XI, regioni meridionali = alcune aree sotto il controllo bizantino, altre controllate dagli ultimi principi
longobardi.
827 = musulmani sbarcano in Sicilia: l’isola gravita nell’emirato aghlabita di Kairouan (Africa del nord) 
dominazione musulmana dura più di 2 secoli fino all’arrivo dei normanni: le tracce in elevato del periodo arabo
sono scarse e quelle che si attribuiscono alla dominazione islamica oggi si riconoscono come di età normanna
vd. moschea rinvenuta durante gli scavi di Segesta = attribuita al XII, l’epoca di Ruggero II
 Il Mezzogiorno nell’alto medioevo è mosaico di popoli e culture: l’architettura riflette la ricchezza e la
frammentazione del territorio!

In Europa = impero carolingio si disgrega, mentre quello bizantino supera la crisi iconoclasta con la dinastia macedone
 Basilio I riprende controllo delle province meridionali dell’Italia, eccetto Sicilia e parte della Campania, che resta
longobarda. Il territorio bizantino si organizza in 2 TEMI:
1. tema Longobardia = comprende Puglia e Basilicata, governata da strateghi che risiedono a Bari
2. tema Calabria, i cui strateghi risiedono a Reggio
i principati longobardi della Campania si oppongono alla supremazia bizantina, mentre gli arabi di Sicilia compiono
scorrerie sulla costa = tale mosaico eterogeneo sarà sconvolto dall’arrivo dei normanni.

ULTIMI RIFLESSI DI BISANZIO


Seconda colonizzazione bizantina si concentra sulla fascia costiera = si concentrano qui amministrazione civile, forze
militari e autorità religiose  vd. ricerche archeologiche nella penisola salentina e nella capitale del tema
Longobardia, Bari = numerose strutture della città bizantina.
Popolazioni greco-italiche = elaborano tradizione cerimoniale e sacramentale propria  si sviluppa ARCHITETTURA
LOCALE DI MATRICE BIZANTINA: chiese di dimensioni modeste con impianto ad aula o a 3 navate, ma tipo più
significativo è…
CROCE GRECA INSCRITTA = schema architettonico a pianta quadrata, suddiviso in 9 campate con 4 sostegni liberi al
centro = QUINCUX o QUINCONCE > rimanda al disegno del 5 sul dado da gioco. Già noto in età romana imperiale,
nell’architettura cristiana conosce prima applicazione in Armenia nel VII; la sua grande fortuna comincia con Basilio I:

vd. costruzione della Nea Ekklesia nel palazzo di Costantinopoli = cappella palatina più importante per gli imperatori
d’Oriente
In Italia:
• primo esempio è nel saccello di San Satiro, Milano = di età carolingia, voluto da arcivescovo Ansperto
in seguito a contatti diplomatici con la corte di Basilio I
• Puglia = aula di culto semipogea di Oria, all’interno del castello federiciano che sostituisce l’antica
fortificazione bizantina, è chiesa sotterranea a croce greca e 5 cupole, è stata cappella palatina post
conquista di Basilio I.

Chiesa di San Pietro ad Otranto  968 = città eletta a sede metropolitana del patriarca di
Costantinopoli
Schema a 4 pilastri centrali, 3 absidi gerarchizzate fuoriuscenti del perimetro; copertura = cupola al centro e
volte a botte sui bracci. INTERNO = decorato da affreschi di matrice greca
• Calabria = in seguito allo spopolamento nei secoli VII e VIII, ripopolamento – conseguente la
conquista bizantina – attorno ai kastra di Stilo, Rossano e Gerace.
Le indagini archeologiche dimostrano contatti commerciali con la Sicilia musulmana.
Santa Severina elevata a sede metropolitana in seguito all’occupazione araba = edificio a pianta centrale
datato IX sec, struttura cruciforme innestata su nucleo cilindrico, ambulacro di 8 colonne di spoglio che
sorreggono piccola cupola: forse battistero o martyrium.

Chiesa di San Marco a Rossano = sede vescovile fortificata


Struttura a 5 cupole, sorretta da 4 pilastri; sul lato est= tre absidi alte, allineate in forma di semicilindri

Cattolica di Stilo = croce greca inscritta con 3 absidi e 5 cupole, sostenute da 4 colonne di reimpiego; cura
riservata alle superfici parietali esterne = opus reticolatum con mattoni a losanga e cornici a dente di sega 
richiamano apparati ornamentali del Peloponneso e della penisola balcanica nel X-XI. Rapporti con mondo
musulmano = su colonna di reimpiego sono tracciate iscrizioni in lingua araba
Tutte queste chiese hanno COPERTURE CON PICCOLE CUPOLE EMISFERICHE, RACCORDATE CON
PENNACCHI, PROTETTE ALL’ESTERNO DA TIBURISU BASE CIRCOLARE. La loro cronologia è incerta, ma la si orienta
nella seconda metà del X o all’inizio dell’XI.
Sono il prodotto di comunità locali greco-italiche, non il prodotto di un’arte imperiale d’importazione.

Amalfi = nel X ha contatti commerciali con l’Oriente, le città tirreniche e il mondo musulmano  vd. alleanza
mercantile con califfato fatimide del Cairo

Chiesa del Crocifisso


Collocata accanto al Duomo, corrisponde alla sede primitiva della cattedrale dedicata ai Santi Cosma e Damiano. La
cattedrale è attribuibile all’epoca del doge Mansone III, la basilica ha 3 navate con colonne di spoglio, vi sono arcate a
sesto scuto impostate su alti piedritti = sistema costruttivo derivato dal mondo arabo, gli archi acuti sono diffusi
nell’architettura del nord Africa già nell’VIII  PRIMO CASO IN ITALIA DI QUESTA TECNICA COSTRUTTIVA, dopo alcuni
decenni archi acuti sono gettati anche su crociera della cattedrale di Pisa, anche lei in contatto col Vicino Oriente.

FRAMMENTAZIONE DEL DOMINIO LONGOBARDO


Nel territorio pugliese altomedievale si diffonde TIPO ARCHITETTONICO INNOVATIVO = CHIESA CON CUPOLE IN
ASSE
vd. Tempietto di Seppannibale, Fasano (Bari)
Struttura quadrata di 8 m di lato, 3 navate individuate da una coppia di pilastri, coperta da 2 cupolette in asse: le
cupole hanno profilo rialzato, parabolico quasi, raccordate alla base da nicchie angolari. Nelle navatelle = semibotti
con funzione di controspinta; all’interno = resti di affreschi risalgono alla fine dell’VIII

San Pietro a Crepacore (Salento), ma anche…

Sant’Ilario, Port’Aura a Benevento = capitale del ducato longobardo


Aula monoabsidata con copertura a 2 cupole in asse che risale al VII-VIII sec.

Nelle campagne della Puglia si afferma TIPO ARCHITETTONICO DERIVATO DALLA CULTURA di matrice LONGOBARDA:
avrà successo anche post invasione normanna.

RESTI CIVILTÀ RUPESTRI, caratteristici del Mezzogiorno  vd. chiese ipogee in:
- Puglia
- Calabria
- Sicilia
- Campania
- Basilicata
ARCHITETTURE IN NEGATIVO, SCAVATE NEL TERRENO, possono essere indipendenti o insediamenti articolati.
Utilizzo di grotte naturali e insediamenti rupestri diffuso in Palestina e in Asia Minore = pratiche che penetrano in
Occidente: nel monachesimo latino l’attrazione per questo tipo di insediamenti si manifesta nella vita di San
Benedetto, che si ritira nel Sacro Sepolcro, Subiaco (Lazio)  probabile che insediamento eremitico di Cava
de’Tirreni (Campania) del X sia un richiamo di Subiaco + abbazia della Santissima Trinità di Cava.
Datazione = viene in aiuto la il ricco patrimonio di pitture conservato nelle chiese, ma anche arredi liturgici, frammenti
di reimpiego.

Spesso le chiese rupestri sono LEGATE AL CULTO DELL’ARCANGELO MICHELE: vd.

Santuario di Monte Sant’Angelo (sul Gargano)


La leggenda vuole che l’arcangelo si sia rivelato in una grotta della montagna al vescovo Siponto alla fine del
V. Con la conquista longobarda il santuario assume importanza e diventa centro di culto nazionale per le genti
longobarde del Meridione: nel VII duchi di Benevento promuovono lavori per adattare chiesa ipogea al crescente
flusso di pellegrini + duca Romualdo avvia ricostruzione della scala di accesso alla grotta maggiore  c’era progetto
di allestire via monumentale di pellegrinaggio che, penetrata nella roccia, raggiungesse il centro sacrale.
Molti santuari dedicati al culto di San Michele assumeranno medesima struttura ipogea: vd. complesso di Olevano sul
Tusciano in Campania.

Santissima Annunziata, Prata (Avellino)


Chiesa di pellegrinaggio a carattere rupestre, il santuario – ricavato in un ambiente ipogeo – è ricostruito con
l’inserto di navata che termina con triforio, ampia arcata al centro sorretta da 2 colonne ioniche di recupero,
deambulatorio scavato nel tufo circonda l’abside.
Tecnica delle murature = fasce alterne di laterizi e tufelli squadrati che richiamano la Santa Sofia di Benevento e
permettono di datare il santuario nell’ambito costruttivo del ducato longobardo  Campania
= ultima area controllata dai longobardi…
Nel IX secolo = discordie interne all’aristocrazia portano a:
- principato autonomo di Salerno
- contea di Capua
- Napoli, Gaeta e Amalfi = sottomesse all’impero d’Oriente ma sempre più autonome

Emergono NUOVE COMMITTENZE = LEGATE ALL’AFFERMAZIONE DELLE ARISTOCRAZIE LONGOBARDE IN LOTTA PER IL
CONTROLLO DEI POTERI LOCALI
vd. Capua = post distruzione nucleo romano d’origine per scorreria saracena nell’841, insediamento longobardo
fondato da Landolfo presso il ponte che oltrepassa il Volturno, lungo la Via Appia.

900 = Atenolfo I ottiene controllo del principato di Benevento  riprende la committenza artistica che lascia
tracce su scultura e architettura.
cfr. 3 chiese “a Corte” che gravitano nell’area del palazzo longobardo di Capua = hanno datazione incerta, sono
strutture pluristratificate con interventi di età normanna e sveva, tuttavia le fasi più antiche risalgono al principato di
Atenolfo
1. San Salvatore
2. San Giovanni Battista
3. San Michele = impianto a navata unica monoabsidata, cripta a corridoio trasversale, triforio di accesso
al presbiterio (= richiama elemento testimoniato nella Campania longobarda, vd. Annunziata a Prata),
tiburio verticale.
La committenza longobarda è in declino: si spegnerà nel X, ma nuovi scenari si aprono nell’XI con la conquista
normanna del Mezzogiorno.

CAPITOLO 5 – L’Italia e l’impero tedesco: vescovi e abati committenti

Con la dissoluzione dell’impero carolingio si forma REGNO D’ITALIA CON STRUTTURA DEBOLE: sovrani non sono in
grado di controllare il territorio sempre più FRAMMENTATO DAI POTERI LOCALI si aggiungono:
- incursioni ungare
- incursioni islamiche sul fronte mediterraneo

La situazione si stabilizza con l’arrivo dei SOVRANI GERMANICI:


936 = Ottone I di Sassonia ad Aquisgrana viene incoronato re di Germania 951 = si
impadronisce della corona d’Italia
955 = sbaraglia gli ungari
962 = consacrato imperatore di Roma  ITALIA DIVENTA PROVINCIA DELL’IMPERO GERMANICO
n.b = tradizione per cui il diritto al trono imperiale va a chi acquisisce la corona d’italiana  si afferma la DOPPIA
INCORONAZIONE:
1. Pavia = corona italica
2. Roma = corona imperiale

La dinastia sassone regna per 4 generazioni, esercitando la propria autorità con il consenso dell’alta aristocrazia
italica: il nuovo impero prosegue idealmente quello carolingio, ma è profondamente differente…
• no autocrazia assoluta, ma centro di coordinamento dei poteri locali
• rinnovamento apparati di rappresentanza imperiale
• arti figurative impiegate per comunicare IMMAGINE DI FORZA E SACRALITÀ EREDITATA DAL MONDO ANTICO
 vd. 972 = Ottone II sposa principessa bizantina Teofano: si rafforzano i rapporti con l’Oriente e giungono
oreficerie e tesori liturgici che orientano l’estetica di corte!

Per quanto concerne l’architettura è errato parlare di ARCHITETTURA OTTONIANA in Italia ≠ Germania e Lotaringia:
nel regno italico…
- città = ascesa dei vescovi
- contado = aristocrazia
- le architetture più significative risalgono al periodo post 3 Ottoni = Enrico III, ultimo re sassone e Corrado
II della dinastia salica

VESCOVI E CITTÀ
Vescovi in città esercitano potere temporale autonomo: storiografia recente ridimensionala figura del vescovo-
conte poiché i presuli agivano come signori territoriali, MA in accordo con la politica ottoniana. Si afferma una
COMMITTENZA VESCOVILE  in Germania = imperatori promuovo personalmente la ricostruzione di chiese e
monasteri ≠ regno italico = gli interventi ottoniani sono indiretti, VESCOVI PROTAGONISTI!

Dopo la metà del X = l’architettura in Italia è in ripresa e i vescovi abbracciano la POLITICA DELLE IMMAGINI promossa
dagli Ottoni  vescovi INCORPORANO FORME E FUNZIONI DELL’AUTORITÀ POLITICA E SFRUTTANO I MONUMENTI
URBANI COME STRUMENTI DI PRESTIGIO SACRALE!
vd. regno di Ottone III = progetto di renovatio imperi = rilancio di prerogative imperiali guardando all’UNIVERSALISMO
ROMANO in cui l’Italia assume ruolo centrale poiché sede papale e centro del potere imperiale.
Gerberto d’Aurillac, precettore di Ottone III = diventa arcivescovo di Ravenna e papa nell’anno 1000 col nome di
Silvestro II, in onore di Silvestro I colui che battezzò Costantino (il primo imperatore cristiano): il modello cui guardava
l’imperatore era quello costantiniano e L’ARCHITETTURA AVEVA UN RUOLO FONDAMENTALE!
1002 = muore Ottone III

In Italia l’età ottoniana significa restauro o completa ricostruzione di edifici ereditati dal passato paleocristiano: vd.
- lavori nel tetracono di San Lorenzo, Milano = X sec
- presbiterio di Sant’Ambrogio, Milano
spazio scenografico che si apre sulla basilica antica + aggiunto CIBORIO MONUMENTALE su altare di Wuolvino
= rilievi in stucco con famiglia imperiale ottoniana

A Ravenna = antica capitale dell’Esarcato bizantino, è favorita dagli Ottoni per il RILANCIO DELL’IMMAGINE IMPERIALE
 seconda metà del X = ripresa di attività costruttive, restauro edifici antichi e costruzione di un palazzo imperiale
(oggi perduto).
Ravenna è una OFFICINA DEL REIMPIEGO = i materiali ereditati dalla antica città sono recuperati con metodo,
rilavorati e collocati nei nuovi edifici in un progetto coerente di ricostruzione dell’immagine urbana.
965 = riprende la committenza dei presuli  arcivescovo Pietro IV realizza…
Camera funeraria della Cattedrale ursiana di Ravenna
Finalizzata al culto delle reliquie, ha un doppio deambulatorio al piano inferiore e un presbiterio con altare
sopraelevato = in Italia compare NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI POLI LITURGICI: scansione su piani sovrapposti e
concepita per favorire il culto delle reliquie e la circolazione dei fedeli.
Ravenna = ruolo cruciale nell’elaborazione delle cripte = esempio ursiano a metà fra quelle diffuse nel IX con
corridoi semianulari come nelle due basiliche di Sant’Apollinare e quelle ad oratorio come in San Francesco.
Cruciali nell’architettura ravennate del periodo = CAMPANILI CILINDRICI  cfr. quello della cattedrale = X sec, ripreso
da diverse chiese della città e del territorio

2 gli edifici meglio conservati in Italia per il periodo ottoniano:


1. Cattedrale di Ivrea
Fine del X = arcivescovo Warmondo (9 luglio del 1000 = Ottone III concede all’arcivescovo la pubblica
autorità sulla città) ne dirige la ristrutturazione vd. lapide conservata nel presbiterio Assetto bicefalo forse,
ma terminazione est è perduta e sostituita con facciata ottocentesca; nel blocco ovest = il vescovo aggiunge
struttura innovativa: DEAMBULATORIO SU 2 LIVELLI con arcate che si aprono verso lo spazio deputato al
culto delle reliquie (= sarcofago romano). 2 torri al termine delle navatelle incorniciano l’abside, esse si
ritrovano anche…

2. Cattedrale di Aosta = non era nel dominio ottoniano, apparteneva al regno di Borgogna 
circolazione delle esperienze costruttive va oltre i confini politici!
La sua ricostruzione è promossa dal vescovo Anselmo alla fine del X: edificio a 3 navate separate da pilastri
rettangolari con cripta e transetto su cui si innestano abside maggiore e 4 absidi minori allineate sui bracci. 2
torri, tutt’oggi conservate, erano all’estremità del transetto. La facciata primitiva si addossava al criptoportico
romano.

Analisi dendrologiche = prima fase terminata attorno al 1030, blocco occidentale dedicato a San Giovanni
è aggiunta posteriore terminata nel 1065: vd. contro-abside e seconda cripta con torri laterali conservate
solo nella base del fusto.
Cattedrale aostana = UNIONE DI 2 CHIESE, le 4 torri evidenziano in alzato i due poli liturgici:
- est = vescovo e canonici
- ovest = parrocchiali

n.b: DEAMBULATORIO già diffuso in età paleocristiana. A Roma molte basiliche funerarie CIRCIFORMI avevano
struttura absidale con deambulatorio = modello di riferimento per architetti degli anni attorno al Mille a cui i
vescovi guardano in occasione delle ricostruzioni. Oltre a Ravenna e a Ivrea è documentato anche in…
Chiesa vescovile di Santo Stefano, Verona
Deambulatorio realizzato attorno al Mille all’epoca del vescovo Otberto, scandito come a Ivrea su 2 livelli ma in
questo caso così concepito per facilitare l’accesso ai fedeli al culto delle reliquie.
probabile che tale soluzione italiana sia rifluita in terre germaniche!

ITALIA E IMPERO SALICO


1024 = muore Enrico II, ultimo sovrano della dinastia sassone  crisi del POTERE IMPERIALE: durante una ricolta
cittadina si distrugge il palazzo di Pavia, emblema dell’autorità sovrana nella capitale del regno.
Corrado II = inaugura la DINASTIA SALICA, la quale regge le sorti dell’impero fino all’inizio del XII  all’imperatore
si deve la nascita di molte fondazioni religiose in Germania = comparsa di DECORAZIONE AD ARCHETTI PENSILI E
LESENE di derivazione lombarda: la Germania tiene conto delle esperienze italiane.
1037 = Corrado II emana l’Edictum de beneficiis sancendo l’ereditarietà dei feudi per tutte le gerarchie vassallatiche
RICONOSCE IL PROCESSO DI FRAMMENTAZIONE DEI POTERI LOCALI!
Le iniziative di committenza dei vescovi italiani continuano: arcidiocesi più potente dell’Italia del nord è quella
milanese…
- 966 = Landolfo II fonda monastero di San Celso fuori le mura
- primi del 1000 = Arnolfo II fonda monastero di San Vittore al Corpo
- anni ’20 del Mille = durante l’episcopato di Ariberto d’Intimiano  rilancio delle attività costruttive: nel 1023
fonda la basilica di San Dionigi a Porta Orientale = distrutta durante il tracciamento delle mura spagnole nel
XVI
- 1030 = Santa Trinità (poi Santo Sepolcro) per iniziativa di Benedetto Ronzo, monetiere della zecca imperiale
 PRIMA NOTIZIA DI COMMITTENZA NON ECCLESIASTICA
Edificio atipico con terminazione triloba e 2 torri di facciata; sopra le navatelle MATRONEI = primo esempio
documentato in Lombardia!
Cripta è concepita come replica della chiesa superiore.
Documento di fondazione del 1030 = committente dichiara la connessione simbolica tra le absidi uguali e il
culto trinitario + l’edificio doveva ospitare 7 chiese dedicate alla commemorazione della morte e della
resurrezione di Cristo.

n.b = FRONTE A DOPPIE TORRI o FAÇADE HARMONIQUE si afferma in Italia e lo si ritrova:


- Cattedrale di Aosta
- Cattedrale di Bobbio
Costruita dopo l’istituzione della sede vescovile nel 1014 per volere di Enrico II  urgenza di controllare la
rete viaria transappenninica e tutelare il monastero di San Colombano!
Esempio di architettura vescovile ex novo = corpo longitudinale a 3 navate spartite da pilastri quadrangolari
con transetto monumentale. Facciata = 2 torri che inquadrano tribuna superiore
- luoghi del Mezzogiorno
Il tipo di facciata è probabile riprenda esempi elaborati nella cultura architettonica dell’alto Reno  cfr. cattedrale di
Strasburgo e Basilea.

Cattedrale di Parma = ricerche recenti individuano fase costruttiva che risale al periodo salico  vd. perimetro di base
del blocco est con crociera quadrata su si innestano i bracci del transetto e del presbiterio tutti delle medesime
dimensioni.  cfr. abbazia di Limburg eretta da Corrado II negli anni ’20 del Mille!
Sotto il presbiterio = grande cripta ipostila estesa nei bracci del transetto, è probabile la committenza del vescovo Ugo
vicino alla corte di Corrado II richiama quella della prima fase del duomo di Spira: INTRO DI MODELLI DERIVATI
ALL’ARCHITETTURA RENANA IMPERIALE = duomo di Parma è crocevia delle esperienze architettoniche elaborate nelle
terre lombarde all’epoca del primo imperatore salico.

COMMITTENZA SIGNORILE
La formazione dei rapporti feudali favorisce i legami fra le famiglie aristocratiche e le abbazie presenti nei territori =
NASCONO LE CHIESE PRIVATE, promosse da autorità signorili in cui il donatore riserva per sé e i suoi discendenti i
diritti che vincolano l’ente ecclesiastico: l’ereditarietà delle funzioni pubbliche implica maggior interesse da parte di
conti e marchesi a costruire segni di controllo sul territorio + i processi di affermazione ereditaria dei pubblici poteri
= SALTO DI QUALITÀ NELLA COMMITTENZA ARCHITETTONICA DEI LAICI
Tra X e XI = ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLA COMMITTENZA SIGNORILE: costruire una chiesa, arricchirla con
ornamenti, dotarla di beni e garantirne la sicurezza con le armi = SEGNI DI POTERE: EDIFICI DIVENGONO MARCATORI
TERRITORIALI  cfr. diffusione capillare nell’XI di torri campanarie!

Gli ecclesiastici assumono caratteri signorili nel caso di grandi monasteri, mentre nel regno italico la committenza è
promossa da MARCHESI = le marche si rafforzano con la disgregazione degli ordini carolingi. Tra Piemonte sud e
Liguria = MARCA ALERAMICA  fondazioni monastiche:
- Abbazia di San Quintino, Spigno (Monferrato)
Fondata nel 991 da Anselmo. Ha struttura ad aula e corto transetto con cappelle absidate annesse; sotto il
presbiterio una cripta coperta da crociere senza sottoarchi che si estende nell’area del transetto. Probabile
che in corrispondenza di navatelle vi fossero torri.

- Abbazia di Santa Giustina, Sezzadio (Alessandria)


Fondata nel 1030. Transetto commisso, 3 absidi = guarda ai modelli renani!
Mosaico pavimentale della cripta = iscrizione commemorativa di Otberto, riparatore e ornatore della chiesa
= PRIMA EPIGRAFE CHE CELEBRA LA COMMITTENZA DI UN LAICO.
MARCHESI ARDUINICI di Torino = rafforzano i loro domini durante il governo di Olderico Manfredi e della figlia
Adelaide: in Val si Susa nell’XI vi è una vera e propria CHIESA MARCHIONALE

DINASTIA DEI CANOSSA in Emilia


Adalberto Atto chiama in Italia Ottone I, mentre il figlio Tedaldo primo marchese della dinastia fonda…
Abbazia di San Benedetto in Polirone (Mantova) = 1007
Non restano elementi della prima fase, il complesso in seguito si affilia a Cluny

MARCHESI OBERTENGHI tra Liguria di Levante e Emilia


Monastero di San Giovanni a Vigolo Marchese (Piacenza) = inizio dell’XI
Fondato per volere di Otberto II. Chiesa a 3 navi affiancata da cappella circolare a 3 absidi e ambulacro interno di 6
pilasti forse collegato al culto del Santo Sepolcro gerosolimitano.
Sia nella chiesa che nella cappella = PILONI CILINDRICI  elemento architettonico raro nell’area lombarda, diffuso
però nell’architettura borgognona dell’XI: a Piacenza si ritrova nel Sant’Antonino.

VARIANTI TIPOLOGICHE DEI CORPI OCCIDENTALI

CHIESE CON STRUTTURA BICEFALA = soluzione tipologica diffusa nelle regioni germaniche che riprende schemi carolingi.
Coro orientale vs. coro occidentale costruito imitando le basiliche romane (more romano) rivolte ad ovest. Alle volte
hanno doppio transetto: cfr.
- Abbazia di San Corpoforo, Como = fondata nel 1040 da Litigerio, vescovo germanico
- Basilica di Sant’Antonino, Piacenza
Fondata da Sigefredo, legato a Ottone II e Enrico II è edificio anomalo: impianto a 3 navate spartite da piloni
cilindrici, in origine coperte a capriate e concluse a est con 3 absidi. Transetto a ovest al cui incrocio si
ergono 4 pilastri cruciformi e 8 pilastri tondi che reggono torre nolare ottagonale = è corpo occidentale
cruciforme innestato su una basilica  soluzione architettonica senza precedenti, forse i riferimenti sono i
modelli germanici!

CHIESE AD ABSIDI CONTRAPPOSTE = storiografia evidenzia legami col mondo d’oltralpe e chiese bicefale tedesche:
non c’è soluzione univoca. Occorre distinguere:
a) ABSIDI APPARTENGONO ALLO STESSO PERIODO
• San Giorgio a Valpolicella, Verona = polo occidentale monoabsidato per i fedeli laici e polo orientale
a 3 absidi per i canonici
• Santuario di San Pietro al Monte di Civate, Lecco = esempio complesso poiché la chiesa forma unico
ente monastico assieme a San Calocero, ove risiedeva la comunità. Nell’abside ovest = porta, nelle
absidi minori a nicchia. Polo liturgico ovest è da collegarsi al culto di San Pietro, come nella basilica
vaticana.
• San Bartolomeo a Succastelli, Arezzo
• San Gavino a Porto Torres, Sardegna = impianto simmetrico tra navi e absidi
b) ABSIDI SONO FRUTTO DI INTERVENTI DI EPOCA DIVERSA
• San Piero a Grado di Pisa
Caso particolare = abbazia di San Benedetto a Leno (Brescia)
Fondata dal re longobardo Desiderio, la chiesa altomedievale è prolungata verso ovest con l’aggiunta di una chiesa
occidentale con cripta e contro-abside del XII  legami col mondo germanico: al governo di Leno erano anche 2
abati provenienti da un monastero della Baviera

VENEZIA e AQUILEIA
Italia del nord est = rapporti politici e culturali con l’Oriente bizantino

DUCATO VENEZIANO = nasce all’inizio dell’VIII come provincia ai margini dell’impero bizantino, ma gode di ampia
autonomia.
7774-775 = istituzione della sede episcopale di Olivolo, oggi isola di San Pietro di Castello;
828 = nella cappella dogale di Rialto si depongono le reliquie di San Marco, trafugate da Alessandria d’Egitto
 culto dell’evangelista è FATTORE DI COESIONE RELIGIOSA

Complesso del Torcello


- Basilica di Santa Maria
1008 = doge Pietro II avvia la costruzione in occasione della consacrazione del figlio Orso a vescovo di Altino 
ASCESA DI UNA ARCHITETTURA MONUMENTALE IN LAGUNA!
Basilica su colonne con abside dotato di synthronon = sedile semicircolare a gradini riservato al clero; cripta
semianulare con cappella assiale destinata a ricevere le reliquie. Travi lignee all’imposta degli archi in senso
trasversale e longitudinale = irrigidiscono la struttura soggetta a cedimenti a causa del terreno lagunare.
Legami con Bisanzio nella scultura architettonica:
• capitelli
• lastre
• recinto presbiteriale
• mosaici absidali della prima fase eseguiti da maestranze orientali Modello
della basilica è ripreso da:

▪ San Nicolò al Lido, Venezia


▪ Cattedrale di Santa Maria a Trieste
▪ San Martino e San Lorenzo del Pasenatico (Istria)

- Battistero circolare = di fronte alla facciata
- Chiesa martiriale di Santa Fosca
La costruzione è promossa dalla famiglia Oresolo: 992 = il doge Piero II Oresolo ottiene dall’imperatore Basilio II una
crisobolla con cui il ducato veneziano ottiene privilegi favorevoli allo sviluppo dei traffici commerciali  le flotte
veneziane giungono a controllare i porti dell’Istria e della Dalmazia

AQUILEIA = città romana del nord-est, in età cristiana è arcidiocesi = patriarcato che controlla numerosi vescovadi
Basilica Patriarcale di Aquileia
Ricostruita da Poppone = legato al mondo germanico e della famiglia degli Ottocari di Stiria (Austria meridionale), con
forza militare oppone il patriarcato alla bizantina Grado  Aquileia = chiesa garantita dall’impero vs. autonomia
della nuova realtà veneziana!
13 luglio 1031 = consacrata alla presenza di 12 vescovi suffraganei
Basilica a colonne con transetto commisso, absidi al termine dei bracci e abside maggiore semicircolare inserita in
perimetro esterno quadrangolare  adattamento a strutture preesistenti affinché si potesse ottenere una calotta in
grado di accogliere il GRANDE AFFRESCO celebrativo = tributo alla dinastia salica, compaiono Enrico II, Corrado II e
altri membri della famiglia imperiali ai lati della Vergine in trono con Poppone che gli offre modello della basilica.
Cripta a sala con 3 navi, coperta da volte lunettate senza sottoarchi = si estende sotto il presbiterio rialzato.
n.b = transetto commisso e arcate a diaframma nei bracci  San Pietro in Vaticano + colonnato con capitelli a
palmette – derivati dal corinzio classico – che guardano ai modelli imperiali dell’architettura romana.

VESCOVI NEL CENTRO ITALIA

Marche = fanno parte del regno italico, ma sono considerate marginalmente. 1057-
1074 = vescovo Uldarico governa la diocesi di Fermo
1064 = consacra altare maggiore di Sant’Angelo a Montespino = chiesa con absidi contrapposte che segue impianto
diffuso in Germania.

Si afferma VARIANTE DELLO SCHEMA A QUINCONCE = chiesa a pianta quadrangolare, 5 absidi e 4 sostegni centrali e 9
campate  ALL’ESTERNO sono blocchi cubici coronati da tiburio centrale, NON EMERGONO I BRACCI DELLA CROCE
INSCRITTA!
vd. Pieve San Claudio al Chienti= è documentata la presenza di vescovo Uldarico nel 1060
Impianto quadrato a 2 livelli sovrapposti, 3 absidi orientali e 2 ai lati; in facciata = torri cilindriche che accedono al
piano superiore che è cappella privilegiata.
Esempio ripreso nelle Marche da: San Vittore alle Chiuse, Santa Maria alle Moje e Santa Croce a Sassoferrato =
schema planimetrico trasposto ad un solo livello: si accentua sviluppo longitudinale con campate allungate e
aggiunta di strutture d’ingresso.

Nelle Marche = SCHEMA COSTRUTTIVO ESOGENO CON ELABORAZIONI LOCALI DI VARIANTI CHE RESTANO FEDELI
ALLE USANZE LITURGICHE CON 5 ABSIDI.

Umbria = Assisi  vescovo Ugo promuove la nascita di una cattedrale presso il santuario di Rufino
Dell’edificio originario rimangono solo:
- cripta a oratorio con sviluppo trasversale
- qualche frammento nel chiostro
presenza di struttura claustrale = organizzazione di collegio di canonici presso il duomo promosso dal vescovo è in
linea con RIFORMA DELLA CHIESA IN FASE PREGREGORIANA E IN ACCORDO CON L’IMPERO

Abbazia di San Cassiano, Narni


Impianto cruciforme dell’XI, bracci del transetto con absidi e suddivisi in navate = soluzione tipologica marchigiana
che nel secolo successivo saranno nel duomo di Ancona e in Santa Maria a Portonovo.

Montefeltro = tra Marche e Romagna


Doppia cattedrale di San Leo
Gruppo episcopale composto da 2 chiese congiunte e parallele:
1. Santa Maria = per il borgo
Terzo quarto dell’XI, scansione delle navate con alternanza pilastri e colonne = soluzione tipica dell’area
germanica  era sottoposta a giurisdizione ravennate, ove governava Landolfo!
2. Duomo di San Leo = sede vescovile
Ricostruito attorno al 1173 = data incisa su pilastro della navata.
Ha transetto non sporgente  modelli francesi importati da priori cluniacensi.
3 navate e 3 absidi, ma costruite in epoche diverse e con varianti strutturali

LEGAMI CON ARCHITETTURA FRANCESE:


Abbazia di Santa Maria, Piè di Chienti, Montecorsaro (Macerata)
Legata a Farfa. Compare in impianto a 3 navi un DEAMBULATORIO A 3 CAPPELLE RADIALI aperto verso l’abside
da un semicerchio di sostegni cilindrici  derivato da esperienze francesi, forse mediate dalla dipendenza da
Farfa = monastero legato al mondo transalpino!
cfr. CAPPELLE RADIALI = si configurano in Francia all’inizio del XI e si diffondono su vasta scala. Nelle
navi minori = gallerie sorrette da volte a crociera della fase originaria.

Toscana = rinascita dell’abbazia di San Salvatore al Monte Amiata  fondata nel l’VIII Ricostruita e
consacrata nel 1036 da Poppone di Aquileia e 18 vescovi.
Nuova facciata = 2 torri gemelle che richiamano all’architettura dell’alto Reno, ma anche a cattedrale di Bobbio, Aosta
e nel Santo Sepolcro di Milano.
Pianta a T con transetto commisso a 3 absidi innestato su navata unica.
pianta a T = tipo elaborato nell’alto medioevo, ha fortuna nel centro Italia: vd.
• Santa Maria a Farneta, Arezzo
• San Pietro in Valle a Ferentillo, Umbria
• alto Lazio = Chiese di Tuscania
= VITALITÀ DEL TERRITORIO FRA TOSCANA, UMBRIA E LAZIO DEL NORD: grandi abbazie, in contatto con i centri
del potere imperiale, favoriscono lo scambio di esperienze e progetti!
Sotto il presbiterio = cripta, in origine con nicchie, che occupa intero transetto: conservata solo in parte

Italia centro-sud: DIFFUSIONE TORRI DI FACCIATA PER INTERVENTO DI VESCOVI/ABATI


vd.
- Santa Scolastica, Subiaco (Lazio) = consacrata da Benedetto VII nel 980
- Cattedrale di Ascoli Piceno = ricostruita da Bernardo II con transetto continuo e tiburio ottagonale
- Chiesa di Farfa = su blocco orientale quadrato per volere dell’abate Bernardo  doppia funzione = ingresso
e santuario + altare dedicato al Salvatore, consacrato nel 1060 da papa Nicolò II
- San Vincenzo in Volturno = basilica maggiore completata da Ilario nel 1030  torri conservate solo a livello
di base: quella al centro ha fondazioni più robuste = probabile ingresso monumentale
- Basilica di Montecassino = ricostruita da Gisulfo all’inizio del IX e prima della ricostruzione di Desiderio
 2 torri di fronte all’atrio (periodo di Teobaldo).

CATTEDRALE DI ACQUI Lavori iniziati dal vescovo Primo e conclusi nel 1067 da Gudo = consacrazione commemorata nel
mosaico pavimentale.
Struttura a 3 navate spartite da pilastri, 3 absidi e transetto absidato. La cripta ricorda quella di Parma poiché occupa
l’area presbiteriale e si estende anche nei bracci del transetto.
La scansione a 5 absidi riprende il disegno planimetrico “à chapelles échellonnées” elaborato nell’ambiente
cluniacense.

ROTONDA DI SANTA MARIA, BRESCIA


Brescia = doppia cattedrale:
- Chiesa iemale di Santa Maria
RINNOVATA A PIANTA CENTRALE con struttura a doppio guscio, ambulacro su pilastri circondato da involucro
rotondo.
Torre ovest crolla nel 1708, ma si innalza in corrispondenza dell’ingresso. Cupola rialzata con tiburio.
Volte che coprono l’ambulacro sono formate da crociere alternate a spicchi triangolari  Cappella Palatina di
Aquisgrana, chiesa simbolo di Carlo Magno: legami con l’architettura carolingia legata alla presenza a
Brescia del vescovo Adelmanno di Liegi.
IMPIANTO CIRCOLARE  Sancta Maria rotunda che richiama al Pantheon di Roma e altre chiese a pianta
centrale consacrate al culto della Vergine.
- Duomo estivo di San Pietro = ricostruito da Landolfo II, impianto a 3 navi e colonne di spoglio

Architettura lombarda di Aqui e Brescia dimostra CAPACITÀ DI RINNOVAMENTO e RETE DI RAPPORTI


INTERNAZIONALI PROMOSSI DA VESCOVI COMMITTENTI CHE GUARDANO A MODELLI DEL PASSATO IN MODO
INNOVATIVO.

CAPITOLO 6 – Architetture del Mediterraneo tra Oriente e Occidente

1060-1070 = nell’architettura italiana si apre SCENARIO MEDITERRANEO = centrato sull’eredità di Roma e Bisanzio;
monumenti-chiave di questo periodo sono tutti edifici iniziati nel 1063-1066:

1) Cattedrale di Pisa
Pisa, XI sec = CANTIERE DELLA CATTEDRALE  novità assoluta per:
- risorse ingegneristiche
- tecniche murarie
- complessità rimandi culturali
= prodotto di forze convergenti nel contesto della città comunale! 1064 =
ricostruzione del duomo di Santa Maria
1118 = consacrazione da parte di Gelasio II 1120 =
Callisto II consacra due altari
FONTI EPIGRAFICHE: gruppo di lapidi sulla facciata celebrano cittadini pisani, vescovo Guido e architetto Buscheto =
sepolto nella cattedrale  PRIMO EPITAFFIO PERVENUTO DI ARCHITETTO ITALIANO: nell’iscrizione sepolcrale è
considerato migliore di Dedalo e superiore in intelligenza ad Ulisse; è lodato per perizia ingegneristica che ha
consentito di trasportare e mettere in opera le colonne che sostengono il tempio!
PRIMO CASO DI ISCRIZIONI ESPOSTE CHE PRESENTANO ALLA COLLETTIVITÀ UN’OPERA PUBBLICA: Pisa è
primo centro urbano della nazione in cui si attesta la magistratura consolare = cfr. Roma antica  materiali di
reimpiego e iscrizioni romane sono un segno di continuità col passato: specchio di “romanitas” pisana n.b: CANTIERE
DEL DUOMO E CANTIERE ISTITUZIONALE DEL COMUNE PROCEDONO AL CONTEMPO!

La costruzione ha richiesto ingenti finanziamenti: vd.


- 1064 = bottino di guerra predato durante spedizione di Palermo contro i saraceni
- donazioni di sovrani e laici
- donazioni di associazioni cittadine di mestiere  si documenta per la prima volta la nascita dell’OPERA DI
SANTA MARIA = società di gestione dei lavori per la cattedrale, amministra i capitali, assegna gli incarichi ai
professionisti e assolve compiti amministrativi. Questo genere di organizzazione diventa usuale in Italia nel
‘200 = segno di tempi nuovi in cui forze del mondo laico ed ecclesiastico controllano attività edilizie.

Sede vescovile = area periferica, presso le mura, fra l’antico nucleo di origine romana e il porto urbano: l’attuale
assetto di piazza dei Miracoli è frutto di trasformazioni che hanno alterato quello medievale.

DUOMO = basilica cruciforme a 5 navate, spartite da colonne. Transetto a 3 navate con absidi all’estremità dei bracci:
ha volume alto quasi quanto la navata maggiore e i suoi bracci assumono l’aspetto di basiliche innestate sul corpo
longitudinale = hanno navate, absidi, matronei e ingrassi indipendenti  DUOMO = AGGREGAZIONE DEI VOLUMI.
Spazio della crociera = riservato alle celebrazioni vescovili, decorato con pavimento cosmatesco Basiliche minori
o bracci del transetto = liturgia dei canonici
A est = 2 campate e una abside conclusiva centrale decorata all’esterno con loggia a 2 livelli = PRIMA VOLTA TEMA
DELLA LOGGIA SU COLONNE che verrà sviluppato poi sulla facciata, nel battistero e nel campanile.
Scavi dell’inizio del ‘900 = in origine corpo longitudinale era più breve di 3 campate: originario muro di facciata sotto
odierno pavimento! L’allungamento risale al secondo quarto del XII, attribuibile al successore di Buscheto nella
direzione ai lavori = Rainaldo  su epigrafe a intarsio nella nuova fronte!
Nasceva FACCIATA A LOGGETTE SOVRAPPOSTE DU COLONNINE, digradanti lungo gli spioventi del tetto = forse
derivato da antichi esempi osservati a Roma, magari ruderi del Settizonio.

Interno:
- navate minori = elementi di reimpiego
- navata centrale = colonne con capitelli corinzi e fusti monolitici in granito estratto dalle cave dell’Elba
(sotto il controllo pisano)
- navate laterali e bracci del transetto = matroneo sorretto da volte a crociera senza nervature che risalgono
all’epoca buschetiana
- navata maggiore = profilo a tutto centro degli archi, sui lati brevi = archi trasversali a sesto acuto
- navatelle = archi acuti minori
- CUPOLA A SESTO RIALZATO, impostata su base ellittica poiché il transetto è largo e non consente una
crociera quadrata. Raccordata alla base tramite cuffie = cfr. restauri diretti da Sanpaolesi! L’esterno a
loggette della cupola è una aggiunta della seconda metà del ‘300.

Esterno: PARAMENTO LAPIDEO FASCIA LE PARETI scandite da riquadri, lesene, archi ciechi e losanghe. Si alternano
lastre di calcare di San Giuliano e bardiglio del monte Pisano.  aspetto declamato nella lapide di Buscheto: i
contemporanei erano coscienti dell’originalità del duomo, mancavano “exemplum”, era novità radicale nel
panorama italiano e europeo ≠ in realtà gli exempla sono molteplici:
- recupero basiliche romane a 5 navate su colonne = emblemi di dignità imperiale e dell’architettura cristiana
delle origini
- transetto si sviluppa in modo autonomo e configura 2 spazi indipendenti = forse lontani esempi quali la
basilica siriana di San Simeone Stilita + se si confermasse la precoce datazione del duomo di Parma al
secondo quarto dell’XI secolo, l’area lombarda potrebbe essere la linea di ricerca per quanto concerne il
transetto = la quale deriva, a sua volta, da sperimentazioni d’architettura imperiale renana  il vescovo
Guido, promotore della costruzione della cattedrale, proveniva da Pavia!
- COMPONENTE ESOTICA = RIMANDI ALLA CULTURA COSTRUTTIVA ISLAMICA  decorazioni a
losanghe e partiture zebrate richiamano a moschee spagnole e dell’Africa settentrionale, aree lambite e note
alle flotte pisane.
cfr. ornamenti a forma di losanga già nella prima fase di San Piero a Grado e altri edifici urbani

Su frontone est = GRIFO BRONZEO ISLAMICO con caratteri cufici sul petto + archi a sesto acuto sulla crociera =
già nella cattedrale di Amalfi + innalzamento del piedritto su colonne delle navatelle e lesene poggianti sul
capitello

DUOMO = RISULTATO ECLETTICO

2) Monastero di Montecassino
Basilica di San Benedetto = non conosciamo i nomi dei maestri che la realizzarono, ma la tradizione monastica
attribuisce tutta la gloria all’abate Desiderio =
- committente-ideatore che interviene nel progetto architettonico e nell’organizzazione del cantiere
- proviene da famiglia aristocratica longobarda di Benevento
- 1058 = eletto abate riordina le proprietà monastiche e attua POLITICA DI RICONCILIAZIONE CON I
DOMINATORI NORMANNI
- 1086 = eletto papa con nome di Vittore III

marzo 1066 = inizio lavori di costruzione della basilica  rientra nella campagna di rinnovamento delle strutture che
componevano l’antico monastero!
1 ottobre 1071 = Alessandro II, 10 arcivescovi e 49 vescovi consacrano la chiesa

FONTI: edifico meglio documentato del medioevo occidentale = monaco Leone Marsicano descrive le fasi di
costruzione della nuova basilica, le sue strutture architettoniche e gli apparati decorativi.
1349 = terremoto colpisce la basilica, che va completamente perduta con i bombardamenti del 1944 + planimetrie di
Antonio da Sangallo il Giovane e scavo Pantoni nel dopoguerra!

Edificio collocato sulla sommità del monte, 3 navate spartite da 2 file di 10 colonne; transetto = corpo autonomo poco
sporgente in pianta, senza suddivisioni interne e 3 absidi allineate  probabile riprendesse il transetto continuo delle
basiliche romane: cfr. San Paolo fuori le mura, di cui è modello ridotto a 3 navate. La scelta della basilica è da
ricondurre a motivazioni religiose: monastero è riformato da Odilone di Cluny per volere di Ottone III e nel 1050
eletto abate di San Paolo Ildebrando di Soana, futuro Gregorio VII = la basilica ostiense rappresenta riferimento
simbolico, è MODELLO DI ARCHITETTURA DELLE ORIGINI CRISTIANE E SEDE DELLA RIFROMA MONASTICA DI ROMA.

Presbiterio = innalzato su gradini, sovrasta ambiente ipogeo in cui si collocavano le spoglie di san Benedetto.
Di fronte alla facciata = nartece e quadriportico affiancato da 2 torri in corrispondenza del lato ovest; sui prospetti del
nartece e del vestibolo dell’atrio = archi acuti descritti come “fornices spiculi”

Riprende modelli dell’architettura basilicale romana che il committente ha ammirato di persona: Desiderio va a Roma
per cercare colonne e marmi da impiegare nel cantiere = i materiali estratti sono trasportati via mare fino a Sunio e
poi con carri fino al monte  ROMA = RIFERIMENTO ARCHITETTONICO DEL PROGETTO, non solo cava di colonne.

DECORAZIONI = l’abate chiama maestranze esperte nel mosaico e nell’intaglio dei marmi da Costantinopoli
 il cronista le definisce arti cadute in disuso da più di 5 secoli, dunque nell’abbazia si era formata una scuola per
educare i giovani apprendisti = MONTECASSINO È CANTIERE-SCUOLA in cui si incontrano maestranze diverse che
collaborano a progetto unitario governato da Desiderio, definito dai contemporanei “alter Salomon” (rimando al
biblico costruttore del tempio di Gerusalemme).
Pareti coperte di mosaici e stucci, pavimenti = litostrati, travi del tetto = dipinte; all’ingresso = porte monumentali di
bronzo ageminato.
Quadriportico = paradisum decorato con cicli di storie dell’Antico e del Nuovo Testamento 
organizzazione iconografica delle basiliche paleocristiane!

CULTURA DEL REIMPIEGO E FASCINO PER MODELLI PALEOCRISTIANI = risonanza in Campania, fra XI e XII si
diffonde TIPO ARCHITETTONICO RICORRENTE: 3 navate, 3 absidi e colonnato di recupero. È modello di successo
poiché non è exemplum antico, ma opera recente.
cfr. :
• San Menna e Sant’Agata de’Goti di Benevento = consacrata da Pasquale II nel 1110
• San Michele a Sant’Angelo in Formis di Caserta = decorata con affreschi in cui l’abate si ritrae nell’atto di
offrire la chiesa. Materiali di spoglio provenienti dal Tempio di Tifatina utilizzati per ricostruire una basilica
ipostila a 3 navate e 3 absidi che insiste sul basamento dell’edificio classico.
• Terra del Lavoro = attuale provincia di Caserta  sono molti gli edifici che rielaborano l’eredità cassinese
innestata su tradizione costruttiva longobarda altomedievale
• alcuni edifici riprendono direttamente l’esempio dell’abbazia di Montecassino = transetto unico, poco
sporgente e 3 absidi terminali  anche in Abruzzo e Lazio

3) Chiesa di San Marco a Venezia


1063 = doge Domenico Contarini avvia la costruzione della terza chiesa di San Marco 1094 =
consacrazione con deposizione di reliquie nella cripta
San Marco = cappella palatina de magistrato supremo della città, centro sacrale della repubblica veneziana che
custodisce le reliquie dell’evangelista.
La nuova fabbrica segue il modello dell’Apostoleion di Costantinopoli = chiesa mausoleo degli imperatori d’Oriente
nella versione assunta post ristrutturazione giustinianea nel VI  RIPRESA MODELLO DI ARCHITETTURA BIZANTINA:
nonostante Venezia si fosse emancipata dall’autorità imperiale costantinopolitana vi mantiene rapporti politici,
economici e culturali! + no ripresa di modello coevo, bensì di monumento che unisce:
• mausoleo imperiale
• santuario dedicato al culto degli apostoli
Edificio odierno ha aspetto che ha assunto alla fine del medioevo, ma in origine le pareti esterne e interne = laterizio
movimentato solo da cornici, nicchie e calotte in mattoni a spinapesce  cfr. lato absidale in cui è ancora visibile +
rimozione lastre nell’angolo di Sant’Alipio nei primi del ’90. Le prime decorazioni si limitano a capitelli e cornici,
arredo liturgico e pavimento musivo: vd. TECNICA ORIGINALE DEI CAPITELLI = intagli riempiti in mastice nero!

Impianto a croce sormontato da 5 cupole, braccio ovest = ingresso più esteso rispetto ai bracci del transetto. Cupole
emisferiche raccordate da pennacchi angolari = quella centrale e quella ovest hanno 13 m di diametro, mentre le
altre 10-11 m.
La luce filtra dalle corone di finestre collocate alla base delle cupole: le navate sono in penombra. All’esterno =
sovraccupole a bulbo aggiunte nel ‘200, in origine era visibile l’estradosso delle calotte coperto da rivestimento ligneo
o lamine di piombo.
Sistema di coperture poggia su PILASTRI QUADRANGOLARI ALTERNATI A COLONNE che spartiscono i bracci della croce
in 3 navate + matroneo nel livello superiore; terminazione est = abside poligonale all’esterno movimentato da nicchie
semicircolari e affiancata da 2 absidi minori ricavate in spessore di muro al termine delle navatelle.
Portico d’ingresso = ristrutturato tra il XII e il XIII, ma in origine nartece a 2 piani in comunicazione con il livello
superiore delle gallerie.
Cripta su colonne sotto il presbiterio ospita il corpo di San Marco e si estende ai bracci della croce con planimetria che
ricalca il tracciato delle absidi superiori.

PROBLEMA = ORIGINE DELLE MAESTRANZE con ogni probabilità l’architetto rimasto anonimo proveniva da
Costantinopoli, mentre i costruttori erano di formazione locale = esperti nell’uso del laterizio e nel trattamento delle
superfici murarie: l’impiego del mattone era da tempo in uso nell’area altoadriatica e il ricorso a palificazione nelle
fondamenta suggerisce esperienza con l’ambiente lagunare. La cripta sorretta volte a crociera si collega
all’architettura dell’area settentrionale e non al mondo bizantino.

Non si possono escludere maestranze provenienti dall’Oriente mediterraneo.

Si parla di LESSICO CONTARINIANO per molte fabbriche della laguna e dell’entroterra = mobilità delle maestranze di
San Marco  caratteri ricorrenti:
- trattamento superfici laterizie = articolazione pareti con arcate cieche a doppia ghiera con profili modanati a
tori e gole e nicchie sormontate da calotte con mattoni a spinapesce = MOTIVO-FIRMA che consente di
riconoscere la presenza di maestranze provenienti dall’ambiente veneziano!
- uso di mastice scuro nei capitelli
- profilo con abside maggiore poligonale e absidi laterali ricavate in spessore di muro con parete
movimentata da nicchie e archi ciechi  vd.
• cattedrale di Equilo
• Santa Fosca di Torcello
• basilica dei Santi Maria e Donato a Murano
• battistero tricono della cattedrale di Concordia Sagittaria = pareti a nicchie e archi ciechi
• capitelli nella chiesa dei Santi Vittore e Corona a Feltre
• cripta di Santa Sofia a Padova
• cripta del XII nella cattedrale di Treviso

CAPITOLO 7 – Il policentrismo lombardo


Fine dell’XI = emergono SISTEMI LOCALI di COSTRUZIONE

AREA LOMBARDA= SISTEMA TERRITORIALE DECISIVO  fitta rete di comunicazione e mancanza di città preminente:
insieme interconnesso di poli!

Ascesa economica, culturale e demografica = ASPIRAZIONE ALL’AUTOGOVERNO POLITICO  AFFERMAZIONE DEI


COMUNI = città-stato in cui il potere dei vescovi e dell’autorità imperiale è limitato: il governo è assunto dalle
magistrature laiche.
Nonostante la componente laica LE CHIESE RESTANO EDIFICI-SIMBOLO DELLA CITTADINANZA per tutto il medioevo: le
architetture sacre divengono il TEATRO D’IDENTITÀ DELLA SOSCIETÀ COMUNALE!
cfr.
- San Marco a Venezia = sede della magistratura dogale e santuario dell’evangelista patrono
- Sant’Ambrogio di Milano = culla della civitas
Prima fase = regime consolare ≠ Venezia = unico magistrato, il doge.
CIVILTÀ COMUNALE = VERO MOTORE DELL’ARCHITETTURA LOMBARDA nel XII.

Centri urbani = luoghi di elaborazione e scambi tra maestranze, le quali si organizzano in ASSOCIAZIONI DI MESTIERE

SISTEMI VOLTATI E REGOLARIZZAZIONE DELLA MURATURA


XI-XII = INTRODUZIONE COPERTURE VOLTATE (nelle cripte) ROTTURA CON LA TRADIZIONE: sono una
INNOVAZIONE FORMALE che esalta:
• tecnologia costruttiva
• abilità delle maestranze
• ambizione dei committenti

Inizio XI = NERVATURE
Secondo quarto dell’XI = VOLTE A CROCIERA NELLE NAVATE MINORI
1020-1040 = in Francia nascono PILASTRI COMPOSITI  vd. Saint Benoit sur Loire e cripta della cattedrale di
Auxerre; in Lombardia solo mezzo secolo dopo!  cfr. Duomo di Modena = PILASTRO POLILOBATO anteriore al
1099.

SISTEMA PILASTRO-NERVATURE = SISTEMA COSTRUTTIVO NUOVO.

Regno anglo-normanno e regioni del Reno = prime chiese che adottano VOLTE COSTOLONATE cfr.
- Abbazia di Lessay = navata centrale con volte nervate
- Cattedrale di Durham = crociere costolonate nel braccio est
hanno PROFILO SAGOMATO ≠ PROFILO RETTANGOLARE DELLE ARCHITETTURE LOMBARDE nella prima
metà del XII!
- 1082, Spira II = cantiere promosso dall’imperatore Enrico IV  bracci del transetto ricostruiti e voltati
con crociere sorrette da costoloni a sezione rettangolare simili a quelli delle chiese lombarde!
- Santa Maria, Utrecht = diviene prototipo locale nell’area dei Paesi Bassi  volte con costoloni a sezione
rettangolare

cfr. De Dartein = nel XII i COSTOLONI SONO SUPPORTO PER COSTRUZIONE DELLE VELE, sono una CENTINATURA IN
MURATURA E PERMANENTE

In alta Italia sono poco frequenti le volte a botte: riservate ai bracci transetti e nelle campate che
connettono absidi e corpo longitudinale!
- Santa Fede, Cavagnolo Po (Monferrato) = ISOLATO CASO DI VOLTE A BOTTE NELLA NAVATA
CENTRALE
- Cattedrale di Ventimiglia = volta a botte nella navata maggiore
entrambe legate a modelli francesi!

Tra XI e XII = PERFEZIONAMENTO APPARATI MURARI  maestranze lombarde sviluppano maggior cura nella
lavorazione dei conci lapidei; in ritardo rispetto alla Francia del nord e alla Renania.
Si diffondono MATTONI INVETRIATI = cfr. facciata di Santa Maria del Popolo, Pavia  cultura del laterizio è
caratteristica distintiva delle maestranze padane!

Sant’Ambrogio, Milano = ALTO LIVELLO TECNOLOGICO DELLE MAESTRANZE, non si conosce il nome dell’architetto!
È una basilica interamente coperta da volte e molto ombrosa!
1100 = inizio ricostruzione, da est a ovest: corpo longitudinale innestato sul blocco del preesistente presbiterio + 1128
= Campanile dei Canonici, simmetrico a quello dei Monaci.
Viene aggiunto anche quadriportico antistante la facciata. 3 navi e
NO TRANSETTO!
SISTEMA ALTERNATO DI PILASTRI FORTI E DEBOLI = a una volta della navata maggiore corrispondono due minori 
suddivisione modulare in cellule quadrate
NAVATA MAGGIORE = crociere cupoliformi con costoloni diagonali a sezione rettangolare; manca cleristorio, ci sono
i matronei.
NAVATELLE = crociere con archi trasversi ma senza nervature diagonali
Campata davanti al presbiterio = VOLTA A SPICCHI SU BASE OTTAGONALE raccordata da trombe angolari

All’esterno = tiburio con DOPPIO ORDINE DI LOGGETTE della fine del XII secolo  era crollata la terza campata!

3 ELEMENTI DI NOVITÀ NEL CANTIERE:


- COSTOLONI DIAGONALI DELLA NAVE MAGGIORE staccati dalle vele di copertura = nervature intese come
centine di appoggio
- TRAVI LIGNEE = oggi non più visibili, ma individuate da De Dartein AL DI SOPRA DEGLI ARCHI
LONGITUDINALI DELLA NAVATA E DEL QUADRIPORTICO

- VOLTINE alleggeriscono l’appoggio del manto di copertura dei sottotetti

FACCIATA = esonartece tra basilica e atrio --> riproduce la struttura della chiesa eccetto le coperture sulla navata
mediana, 2 livelli:
1. quota delle navate
2. quota del matroneo

RIPRESA GENERALIZZATA DELL’EDILIZIA = ricerche sui sistemi voltati coinvolgono anche antiche basiliche
paleocristiane della città:
- San Simpliciano
- San Nazaro
- San Lorenzo

DIFFUSIONE MODELLO AMBROSIANO = dal cantiere diaspora delle maestranze cfr. abbazia
di Croce a Sassoferrato, Ancona = stessa articolazione dei pilastri!
2 cantieri palesemente derivati sono:
1) San Savino, Piacenza
2) Santa Maria e Sigismondo a Rivolta d’Adda, Cremona

PAVIA
Antica capitale del regno, il suo patrimonio altomedievale nella prima Metà del XII = rinnovamento!

Cattedrale di Pavia
= della ricostruzione dell’inizio del XII non resta nulla, solo tracce documentarie fra cui il disegno di Opicino di
Canistris.
Doppia cattedrale = 2 basiliche affiancate:
1) chiesa estiva di Santo Stefano, 5 navate
2) chiesa invernale di Santa Maria del Popolo, 3 navi = ha un FALSO TRANSETTO o TRANSETTO DI NAVATA,
probabile avesse funzione liturgica.

San Michele Maggiore


Santuario dedicato al culto dell’arcangelo e in cui si incoronavano i re longobardi prima e i re d’Italia, poi! 1110-
1130 = ricostruzione con IMPIANTO CRUCIFORME E A 3 NAVI.
Corpo longitudinale = tiene conto dell’esperienza ambrosiana milanese nell’applicazione del SISTEMA ALTERNATO
VOLTE E PILASTRI ≠ navata centrale = rialzata per inserire CLERISTORIO + TRANSETTO!
Bracci del transetto = VOLTE A BOTTE
All’incrocio = COPERTURA A SPICCHI OTTAGONALE SU TROMBE, all’esterno un tiburio. Una sola
abside con gallerie esterne!

FACCIATA = senza atrio o protiro, bensì FRONTESPIZIO CON PROFILO A CAPANNA, CONTRAFFORTI E GALLERIA
SCALARE DI LOGGETTE.
Nei 3 portali strombati = rilievi di arenaria con sviluppo orizzontale e varietà di temi e figure  impossibile tracciare
quadro iconografico unitario!

San Pietro in Ciel d’Oro


Legata a memorie longobarde: vi sono sepolti Sant’Agostino, Boezio e Liutprando; il nome deriva da mosaico su
fondo dorato che decorava l’edificio nell’epoca altomedievale.
1132 = consacrazione dell’edificio ricostruito poiché papa passava per Pavia andando a Roma.
3 navi e 3 absidi, TRANSETTO NON SPORGENTE CON BRACCI VOLTATI A BOTTE e tiburio su crociera. FACCIATA =
a capanna con un solo portale e coronamento a timpano; era previsto portico stando archi tracciati in parete:
mai costruito!

COMO
= grande centro di elaborazione architettonica tra l’XI e il XII.
CARATTERE DISTINTIVO = USO MATERIALI LAPIDEI  pietra Moltrasio = calcare scuro, che viene associato a:
- ghiandone
- serizzo
- marmo delle cave di Musso
Governo vescovile legato all’impero che controlla vie di comunicazione con le regioni germaniche = LEGAME
PRIVILEGIATO CON ARCITETTURA TEDESCA  vd. transetto ovest di San Carpoforo
≠ governo vescovo Rainaldo = distacco dalla politica filoimperiale e avvicinamento alla riforma di Gregorio VIII;
durante il suo governo 2 CHIESE:
1. San Giacomo
Sorge accanto al Duomo ed è probabile facesse parte di una doppia cattedrale, come da consuetudine
lombarda. Ha perso parte del corpo longitudinale, ma è probabile avesse:
- 3 navate
- piloni cilindrici
- copertura lignea nella nave maggiore
- crociere sulle navatelle
- TRANSETTO POCO SPORGENTE CON TRIBUNE SUPERIORI e VOLTE A SPICCHI
SEMIOTTAGONALI ≠ nella crociera = tiburio
- pareti esterne abside maggiore = GALLERIA SU COLONNINE  uno dei primi esempi in area
lombarda!
2. Sant’Abbondio
Il suo cantiere procede parallelamente a quello di San Giacomo e HA UN IMPIANTO SINGOLARE. 1095 =
consacrazione Urbano II; impianto a 5 navate con piloni cilindrici e soffitto ligneo. CORO VOLTATO CON
ABSIDE + navatelle = absidi a nicchia e camere ricavate alla quota del cleristorio e COPPIA DI TORRI.
FACCIATA = doppio cleristorio e salienti spezzati a cui si addossa un atrio, oggi rimosso!
2 spazi:
1) corpo longitudinale
2) coro voltato

Basilica di San Fedele


Ex cattedrale comasca. Impianto trilobo su corpo longitudinale a 3 navate e matronei. Navatelle con absidi laterali
formano un ambulacro continuo.  MODELLO RENANO-MOSANO = architettura comasca conferma i propri legami
con le regioni germaniche.

GUERRA VD. MILANO = Como ne esce sconfitta, ma nel terzo quarto del XII  Santa Maria del Tiglio a Gravedona

DUOMO DI MODENA
Inizio XII secolo = ripresa della scultura in:
- Borgogna
- Provenza
- Penisola Iberica
- Italia settentrionale
 comparsa di maestri che dichiarano la loro abilità con FIRME EPIGRAFICHE!
Ancora, il vincolo tra scultura e edificio è indissolubile: gli scultori sviluppano la loro inventiva nei termini imposti
dall’architettura = deformano le figure per adattarle agli spazi fissi delle cornici, quindi vengono meno i canoni
naturalistici. Le opere plastiche si collocano principalmente in:
1. capitelli di navate
2. articolazione dei portali
3. lastre di facciata
4. logge aperte sulle pareti
Essendo questa una fase di sperimentazione non si individuano regole fisse che connotino i rapporti fra scultori e
lapicidi, maestri da figura e maestri da muro: ogni cantiere è un microcosmo a parte e l’analisi archeologica può
concorrere a comprendere le tecniche e i ruoli assunti dalle varie maestranze.
vd. Duomo di Modena = incontro tra architetto Lanfranco e scultore Wiligelmo è quello meglio
documentato del periodo.  FONTI:
1) Relatio = documento senza precedenti in Italia: illustra fasi cruciali della rinascita del duomo e l’attività
dell’architetto che vi ha operato = non si fa menzione di Wiligelmo, ma solo di Lanfranco e delle sue capacità
risolutive per quanto concerne i problemi costruttivi e della sua perizia professionale. È Lanfranco a guidare
la prima campagna dei lavori; Wiligelmo giunge in una fase successiva alla consacrazione presbiteriale del
1106.
Dal testo si evince il rapporto architetto/potere = Lanfranco non è più subordinato ai committenti o alle
autorità cittadine, religiose e laiche  nella società comunale italiana l’architetto è un protagonista che sa
rapportarsi col potere (cfr. Buscheto a Pisa)
2) 2 epigrafi celebrative
1099 = inizio costruzione della Cattedrale
30 aprile 1106 = consacrazione parte orientale, da parte di Papa Pasquale II, in occasione della traslazione delle
reliquie del santo patrono della città nella nuova cripta.
La cattedrale modenese riprende nelle navate l’assetto strutturale dell’abbazia di Notre Dame a Jumièges
(Normandia), consacrata nel 1067 = forse Lanfranco proviene dalla Normandia: nell’area padana, soprattutto per
quanto concerne il veronese, sono molti gli edifici che paiono collegati alla Francia del nord. Esso costituisce un
unicum in ragione di:
- progetto strutturale
- tecniche di cantiere
- rivestimento lapideo

3 navate con sostegni alternati = pilastri polistili e colonne di primo impiego, i cui capitelli corinzi sono realizzati con
una maestria tale da essere confusi con reperti romani.

navata centrale è alleggerita in alzato da trifore che costituiscono un FALSO MATRONEO, poiché privo di pavimento
sulle navate laterali.

archi trasversi dal profilo acuto, tra i pilasti della navata centrale = sorreggono copertura lignea originaria (oggi volte a
crociera del XV secolo)

muri trasversali = fungono da diaframma; sorretti da arcate essi tagliano le navatelle in corrispondenza dei pilastri e
scaricano la spinta degli arconi

terminazione orientale prevedeva presbiterio rialzato e una CRIPTA A SALA sottostante  questa parte è
interamente alterata dai maestri campionesi alla fine del XII sec.

INTERNO = denudato della sua originaria policromia: il colore dei finti laterizi e dei finti conci viene rimosso da
restauratori incompetenti

ESTERNO = pareti fasciate da continua teoria di loggette tripartite  “modulo lanfranchiano” che unifica i prospetti: è
ELASTICO, NON RISPETTA LA SCANSIONE DELLE CAMPATE e si ADATTA ALLE ESIGENZE COSTRUTTIVE
cfr. PROTIRO IN FACCIATA = primo esempio a noi noto, su 2 livelli con colonnine sorrette alla base da leoni di
reimpiego; è probabile avesse funzioni liturgiche di maggior rilievo prima dell’apertura di 2 portali laterali (inseriti in
età campionese).

MURATURA = 2 strati:
1. nucleo interno in mattoni
2. nucleo esterno in paramento lapideo intagliato con perizia paragonabile solo a Pisa

L’apparato scultoreo è concepito in diretta connessione con la stereotomia dei conci di rivestimento: 400 pezzi
scolpiti, capitelli, mensole, archetti pensili, cornici,…

Recenti ricerche = cantiere inizia dalle absidi e, in seguito ad una interruzione – causata da un cedimento nel terreno
dovuta alla pressione del carico della Ghirlandina a nord) – riprende proseguendo verso la facciata + dopo
assestamento= inserimento di “CUCITURA MURARIA” NELLE PARETI LONGITUDINALI per saldare le 2 parti  cantiere
giunto in facciata = la cornice di appoggio delle loggette mostra dislivello di 28 cm, PER QUESTO INSERIMENTO DEL
PROTIRO: MASCHERA!

- PROGETTO STRUTTURALE che parte dalle absidi = architetto Lanfranco  celebrato nell’epigrafe absidale
e nella Relatio
- FACCIATA = Wiligelmo, 10 anni dopo la consacrazione del 1106  celebrato nella lastra di facciata sorretta
de Enoch e Elia, emblemi dell’immortalità; sviluppa autonomia della scultura rispetto alle parti strutturali
dell’edificio
cfr. protiro e portale ai cui lati lastre orizzontali con racconto della Genesi, in successione narrativa
= linearità più chiara prima della apertura dei portali laterali che ha implicato il loro rialzamento 
elabora modello di facciata nuovo con FRONTESPIZIO MONUMENTALE: invenzione farà scuola! vd. Nicolò
e collaboratori nella facciata di San Zeno a Verona.

CIRCOLAZIONE MODELLI COSTRUTTIVI NELL’AREA PADANA

Intervento di Lanfranco si riconosce in…


Cattedrale di Piacenza = 1122 Portale
nord = Wiligelmo
Portale sud = Nicolò (all’inizio della sua attività) Portale
centrale = entrambi
 Con l’uscita di Wiligelmo dal cantiere le redini del CANTIERE SCULTOREO = NICOLÒ

FACCIATA A CAPANNA + PROTIRI su 2 livelli in tutti i portali!


Piloni cilindrici – che riprendono la tradizione locale già nel Sant’Antonino e a Vigolo Marchese – e semicolonne, 3
navate.
Navata centrale = volta esapartita del ‘200, nulla si conosce circa l’originaria copertura
TRANSETTO A NAVATE CON ALZATO A SALA, absidi nella terminazione dei bracci  richiamo a Pisa

All’interno = formelle con mestieri che commemorassero i benefattori che finanziarono il cantiere = PRIMO CASO di
DONATORI LAICI COMPENSATI CON UN RICONOSCIMENTO FIGURATO!

Il modello piacentino è ripreso da…


- Duomo di Lodi
= chiesa ricostruita con il sostegno di Barbarossa post distruzione milanese del 1158.
3 navate, transetto e sostegni con SISTEMA PILONI CILINDRICI DEBOLI ALTERNATI A PILONI FORTI CON
SEMICOLONNA (come a Piacenza)

- Duomo di Cremona = 1107


Transetto absidato come nel caso piacentino

- Sacra di San Michele (Valle di Susa) = fondata alla fine del X

1120-1130 = Nicolò e i suoi collaboratori lavorano al Portale dello Zodiaco, il quale doveva essere quello principale, ma
poi si procede alla ricostruzione della chiesa  basamento su pilastri sul versante roccioso ove si era rivelato l’arcangelo
= PIATTAFORMA E VIA DI PELLEGRINAGGIO COPERTA per raggiungere la sommità del monte

3 gennaio 1117 = TERREMOTO con epicentro nel veronese e scosse percepite in tutta l’area padana; forse un 7.0
della scala Mercalli. Numerose le testimonianze epigrafiche e letterarie:
- cantiere cremonese subisce arresto
- Padova necessita dei restauri di Macillo nel 1123
- San Silvestro a Nonantola = ricostruita a partire dal 1121 in ragione dei danni subiti come ricorda epigrafe
sull’architrave del portale

Cattedrale di Ferrara = 1135  rielabora e amplifica il modello della chiesa lanfranchiana Alterata da
restauri, aspetto documentato da incisioni e disegni d’archivio: 5 navate spartite da ALTERNANZA
PILASTRI-COLONNE, copertura lignea e archi a diaframma trasversali.
Fianco sud = teoria di trifore sormontate da archi ciechi
Facciata = Nicolò firma la lunetta del portale centrale + MOTIVO DELLE STATUE-COLONNA COMPARE PER LA PRIMA
VOLTA!

Santa Maria Maggiore, Bergamo


Promossa dall’abate Gregorio presso sito di una precedente chiesa battesimale; diviene CAPPELLA CIVICA
 cfr. epigrafe su protiro sud = maestro Fredo nel 1137 dà inizio ai lavori.
3 navate su cui si interseca transetto che ha medesima lunghezza del corpo longitudinale. Sui bracci del transetto =
absidi contrapposte.
MANCA UN INGRESSO DI FACCIATA, le testate dei transetti divengono fronti monumentali! Matronei
occultati da rifacimenti barocchi.

Esterno = ricco apparato scultoreo nelle loggette absidali  maestro Cristoforo di formazione wiligelmica firma un
clipeo con uomo barbuto (centro dell’abside maggiore).

PARAMENTO MURARIO = rimanda per perizia a Modena, forse tra Fredo e Cristoforo siinstaura rapporto di
collaborazione simile a quello tra Wiligelmo e Lanfranco

ATRII
= ELEMENTO ARCHITETTONICO POSTO DI FRONTE ALLE CHIESE D’IMPIANTO BASILICALE si diffondono in
area lombarda, è difficile stabilirne gli usi effettivi, alle volte avevano funzione liturgica!
CULTURA DEI TERRITORI
= emerge nell’Italia del XII:
1) VARIANTI DI PRESTIGIO CHE DIVENGONO MODELLI PER LE GENERAZIONI SUCCESSIVE
2) TERRITORIALIZZAZIONE = aree sub-regionali configurano tipi architettonici che generano caratteri
omogenei
Urgenza di rivedere il TEMA DELLE “SCUOLE REGIONALI” elaborato dalla storiografia e viziato dai patriottismi.

CAPITOLO 8 – Le Venezie

XII sec = nel territorio padano tra Adige e Piave si sviluppa architettura con tratti ben riconoscibili; nei secoli centrali
del medioevo tale zona era inclusa in una circoscrizione politica stabile: MARCA VERONESE, il cui nome deriva dal
centro urbano preminente. Il suo territorio coincide attualmente col Veneto, esclusa la fascia lagunare veneziana.
Comprendeva:
- Verona
- Vicenza
- Padova
- Treviso
- Feltre
- Belluno
(A est = contea del Friuli, diviene autonoma nel 1077 ed è governata dal patriarca di Aquileia)
XII sec = le città della Marca si AVVIANO VERSO AUTONOMIE DI GOVERNO: NASCONO ISTITUZIONI
COMUNALI e il controllo imperiale si indebolisce!

L’attività costruttiva si colloca in contesto simile a quello dei comuni dell’area lombarda, ma con caratteri peculiari
= 2 AREE DISTINTE:
1. zona costiera = Venezia
2. entroterra = Verona  conserva tutt’oggi ricco patrimonio medievale
n.b = l’area adriatica e il territorio veneto non erano due realtà distinte, MA IN FORTE CONTATTO: 1077= PATTO DI
ALLEANZA FRA VENEZIA E VERONA  favoriti gli scambi di gruppi professionali e maestranze edili!
Fitta rete di relazioni verso:
- adriatico
- Bisanzio
- regioni tedesche
- pianura lombarda

VENEZIA E FASCIA LAGUNARE


Venezia = ricostruzione di San Marco  INNESCA RICOLUZIONE ARCHITETTURA CITTADINA: le maestranze del
cantiere marciano si irradiano nel territorio e raggiungono i centri del Veneto, elaborando il “LESSICO
CONTARINIANO”. vd:
Chiesa di Santa Maria e Donato a Murano
Consacrata nel 1141. Impianto architettonico alterato da integrazioni di restauro: basilica su colonne, transetto
non sporgente in pianta su 4 pilastri  unisce corpo longitudinale a struttura con impianto cruciforme = evoca
croce greca inscritta diffusa nel mondo bizantino.
Legame con cantiere marciano = pavimento musivo a opus sectile + nella terminazione a est= absidi minori ricavati in
spessore di muro + abside centrale = decorata con motivi che sviluppano temi marciani ma con effetto bicromo
(mattoni e lastre lapidee).
Loggia su colonnine binate nelle absidi = fronte del monumento, probabile avesse funzione liturgica per la
benedizione delle barche.

Chiesa di Santa Fosca = a completamento del complesso di Torcello


Costruita a fianco della cattedrale, richiama edificio diffuso nel mondo bizantino = impianto ottagonale inserito in
croce greca  cfr. Katholikon di Hosios Lukas in Focide.
Bracci abbreviati, colonne sorreggono archi ad imposta rialzata e tamburo circolare raccordato da trombe d’angolo,
coronato da struttura lignea.
Pareti dell’abside = nicchie e calotte con mattoni a spinapesce che riprendono esempio marciano Portico
poligonale.
 BASILICA SU COLONNE = si afferma in area lagunare nell’XI, a partire dalle cattedrali di Torcello e Aquileia. Variante
= SISTEMA ALTERNATO PILASTRO-COLONNA, ha fortuna nel nord-est della nazione: cfr. cattedrale di Santo Stefano a
Caorle e nell’entroterra:
- Santa Maria di Equilo (Jesolo)
- Santa Sofia, Padova
- Duomo di Treviso
- Santi Felice e Fortunato a Vicenza
- A Verona = soluzione abituale del XII
Chiesa dei Santi Vittore e Corona, Feltre = caso singolare dell’entroterra veronese
Consacrata nel 1101 e fondata dal nobile Giovanni da Vidor, al servizio di Enrico IV. Aula rettangolare, 3 navate
individuate da 4 pilastri con transetto al centro e emergente in alzato  richiama modello croce greca inscritta
dell’architettura deuterobizantina.
Presbiterio su 3 livelli sovrapposti, loggia di colonne al piano intermedio verso l’arca che custodisce i corpi dei
martiri.
La tomba del fondatore era a livello della loggia, in un vano esterno in asse con il presbiterio.
SANTUARIO CHE UNISCE CULTO DELLE RELIQUIE E MEMORIA DEL FONDATORE NOBILE

Chiesa di Santa Sofia, Padova


Emiciclo esterno fascia abside della chiesa e riprende modello del vicino anfiteatro romano, 3 livelli sovrapposti di
arcate in progressivo distacco dalla parete = teatro sacro cristiano progettato per accogliere il culto dei santi.

VERONA
Città sorge al crocevia di strade romane: Postumia e Brennero. I suoi edifici sono caratterizzati da:
- ricchezza decorazioni parietali
- trattamento murature a fasce alterne di pietra e mattoni
- sviluppo di sperimentazioni nei sistemi voltati
La storiografia la vuole una città dipendente dai MODELLI DEL ROMANICO LOMBARDO, APERTA A INFLUENZE
TEDESCHE, VENEZIANE E BIZANTINE ≠ CENTRO AUTONOMO DI ELABORAZIONE E RICERCA:
segnata da eredità romana e da un uso consapevole e maturo dell’antico Anfiteatro e resti antichi osservati con
attenzione dagli artisti del l’XI e del XII: cfr. ICONOGRAFIA RETARIANA = miniatura con più antica veduta di Verona.
Riferimento costante ai modelli romani = DECORAZIONI ARCHITETTONICHE: non solo ripresa archeologica del corinzio
classico! vd:
- PILASTRI RASTREMATI nella cripta di San Fermo
- fregio absidale del duomo = scompaiono archetti pensili, sostituiti da cornice architravata sorretta da lesene
sottili con abachi a tori, scozie e dentelli
- facciata di San Zeno = maestro Nicolò riprende motivo a candelabra tratto dall’arco romano dei Gavi
(Verona)

Dopo la metà dell’XI = fase di intenso sviluppo dell’ARCHITETTURA CITTADINA: vd. 1065 =
cantiere di chiesa di San Fermo
IMPIANTO PLANIMETRICO CON SCHEMA AD ABSIDI SCALARI (ambito cluniacense). Alzato su due livelli corrispondenti:
- inferiore = cripta destinata al culto martiriale di Fermo e Rustico  soluzione simile alla Santa Trinità di
Milano. La sua copertura comporta uno sviluppo tecnologico importante = VOLTE A CROCIERA CON
GETTO DI CALCESTRUZZO MISCELATO A CIOTTOLI
Murature del corpo longitudinale = PARAMENTO A FASCE BICROME, filari di tufo e mattone  soluzione decorativa
dominante nelle architetture veronesi del XII secolo.

Chiesa di San Lorenzo, Verona


Pianta identica a San Fermo. È esempio prezioso per comprendere le tecniche progettuali degli architetti: DISEGNO
PLANIMETRICO = principio generatore degli edifici, viene tracciato sul terreno con pali e corde ≠ in alzato:
abbandono dell’impianto a chiesa doppia come in San Fermo = si sviluppa in altezza e vi si inseriscono delle gallerie.
Facciata = preceduta da 2 torri cilindriche che ospitano scale di accesso ai matronei  richiamano alla vicina porta
di San Zenone.
Navate = scandite da ritmo alterno di pilastri e colonne; al livello superiore = gallerie di arcate riproducono schema
costruttivo delle arcate inferiori  cfr. cattedrale di Notre-Dame di Bayeux = architetto Lanfranco permette canale
privilegiato fra Italia del nord e Normandia nel 110? vd. anche impianto a “à chappelles

échellonnées” accomuna le due chiese con abbazia normanna di Bernay: scandita in 2 campate nel braccio orientale
oltre il transetto.

Chiesa di San Zeno, Verona


ARCHITETTURA RELIGIOSA ASSUME VALORE CIVICO, vd. rilievo su lunetta del portale = pedites e equites
convergono in armi verso lo stendardo del vescovo  FORZA MILITARE DEL COMUNE!
Ricostruita a partire dal 1138, la nuova fabbrica esprime la forza economica dei monaci committenti (il santuario
benedettino ove si conservano le reliquie del santo è alle porte della città). Struttura a 3 navate, spartite da pilastri
quadrilobati alternati a colonne, ha un corpo longitudinale molto allungato. I pilastri sostenevano archi trasversi sulla
navata centrale, i quali fornivano appoggio all’orditura ignea del tetto = sostituita nel ‘300 con copertura a carena di
nave. La disposizione strutturale dei sostegni  ripresa in scala più ampia dell’esempio offerto dalla cattedrale
modenese!
GRANDE AULA CIVICA CONCEPITA COME SPAZIO UNITARIO (senza transetto) PER ACCOGLIERE CITTADINI DURANTE
LE CELEBRAZIONI!
Facciata = frontespizio scenografico esposto sulla grande piazza antistante, tangente la Postumia: tutti quelli che
transitavano, vi sostavano! = sculture di Nicolò, testi epigrafici, protiro monumentale, porte bronzee con storie
bibliche e miracoli di San Zeno.

Parrocchia urbana di San Giovanni in Valle, Verona


Secondo-terzo decennio del XII.
Ritmo alterno di pilastri e colonne, presbiterio soprelevato sulla cripta, copertura lignea. Conci perfettamente
squadrati  ELEMENTI CHE STABILISCONO IMMAGINE DEL PATRIMONIO CITTADINO
cfr. anche abside del Duomo = AFFERMAZIONE DEL FREGIO ARCHITRAVATO sorretto da sottili lesene, non più motivo
ad archetti pensili! Sulla facciata = Nicolò firma il protiro a 2 livelli, addossato nel 1139 = fase terminale della
costruzione.

CAPITOLO 9 – Lo spazio tirrenico


IL BACINO DELL’ARNO
XII sec, terre che affacciano sull’altro Tirreno:
- Toscana
- Liguria
- Sardegna
- Corsica
= coinvolte in RETE DI CONTATTI MARITTIMI  Pisa e Genova, città portuali, hanno relazioni con centri urbani
dell’arco tirrenico e raggiungono l’entroterra toscano grazie alla valle dell’Arno.
Aumentano i contatti con le coste della Penisola Iberica, Provenza, Maghreb, Egitto e scali del Vicino Oriente.

Tra l’XI e il XII il BACINO DELL’ARNO È UNO DEI TERRITORI PIÙ DINAMICI DELL’ARCHITETTURA ITALIANA!
Lungo gli affluenti si collocano città quali:
- Arezzo
- Firenze
- Pistoia
- Empoli
- Pisa
- Lucca
la loro forza economica e politica emerge dal quadro di debolezza imperiale dei marchesi di Tuscia: la MARCA DI
TUSCIA era una unità amministrativa dell’epoca carolingia che corrispondeva all’attuale Toscana del nord  ultima
fase di governo = Matilde di Canossa eredita il dominio per via dinastica e nel 1115, alla sua morte, il potere
signorile si frantuma tra:
• Aldobrandeschi
• Guidi
• Alberti
= controllano castelli e aree rurali ≠ vescovi mantengono ruolo egemone fino a che non vengono ridimensionati
dall’affermarsi dei REGIMI COMUNALI  tra XI e XII!
Si distingue dalle zone dell’Appenino tosco-emiliano poiché area densamente popolata in cui SI ELABORANO FORME
E TIPI ARCHITETTONICI che si sviluppano in una rete di relazioni fra le città!

PISA: COMPLETAMENTO DEL GRUPPO EPISCOPALE


Il cantiere della cattedrale comporta un decisivo rinnovamento:
- nei sistemi costruttivi
- nella prima fase di vita del comune
- nel rapporto tra vescovo e cittadini
= LO SVILUPPO DELL’ARTIGIANATO E DELLE FIGURE PROFESSIONALI SI COLLEGA ALL’ARCHITETTURA: i
cittadini diventano famosi per le loro capacità tecniche  cfr. scrittore andaluso che parla dei pisani definendolo
marinai ingegnosi, mercanti di terra e di mare, tra i migliori costruttori!

Post Buscheto e Rainaldo = PRESEGUONO I LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL DUOMO  MAESTRO


GUGLIELMO attivo dalla metà del XII:
• intervien nelle sculture di facciata
• esegue recinto presbiteriale con pergamo = trasferito nel duomo di Cagliari all’inizio del ‘300

Si rafforzano i contatti con l’Oriente: Pisa partecipa alle crociate e il primo patriarca latino eletto dopo la conquista
di Gerusalemme, nel 1099, è l’arcivescovo pisano Daiberto  forza dei legami con le terre del Levante è
dimostrata da fondazione di…
Battistero di San Giovanni = riprende nella sua composizione il modello del Santo Sepolcro gerosolimitano
 12 sostegni formati da gruppo di 4 pilastri intervallati da coppie di colonne. La
copertura originaria = struttura lignea in forma conica
ESTERNO = pareti circolari decorate alla base da arcate cieche su rivestimento marmoreo a fasce bicrome ripresa
coerente dell’assetto della facciata del duomo che Rainaldo aveva terminato nella metà del XII!
L’apparato decorativo originale nel ‘200 è alterato con INSERTO LOGGETTA DI NICOLA PISANO.

Iscrizione su pilastro = nome dell’architetto Diotislavi (a cui si attribuisce anche la Chiesa del Santo Sepolcro di Pisa) 
egli aveva fatto dell’Anastasis di Gerusalemme un TEMA PRIVILEGIATO

FONTE = Annali di Bernardo Maragone  narrano recupero di colonne, affidato al maestro Conetto Conetti, dalle cave
dell’Elba e della Sardegna: il battistero aveva una propria amministrazione – l’Opera di San Giovanni – ed era gestito in
modo autonomo rispetto al duomo = IL NUOVO EDIFICIO ERA LEGATO ALL’ARISTOCRAZIA URBANA: al suo interno si
svolgono riti legati alle ordinazioni cavalleresche!
1163 = arrivo ultime colonne attrae grande folla  ARCHITETTURA COINVOLGE IDENTITÀ URBANA DI TUTTI I
CITTADINI!
LATO NEGATIVO DELL’AUTONOMIA = rallentamento lavori a causa di mancanza di fondi, struttura ripresa nella
parte superiore dopo il 1220: anello di gallerie e copertura piramidale a doppio guscio protetta da semicupola in
laterizio. Le gallerie previste fin dal principio = ci sono scale di acceso in spessore di muro!
1245 = Guido da Como conclude fonte battesimale ottagonale  FINE DEL CANTIERE.

1173 = si ultima la costruzione degli edifici che compongono la cattedrale con…


torre pendente del campanile = pianta circolare riprende battistero, sono molti gli elementi di continuità nelle scelte
formali.
Fondata in corrispondenza di uno strato cedevole di argilla alluvionale = durante i lavori il terreno accusa progressiva
perdita di capacità portante nella zona sud: esame delle murature dimostra tentativo di correzione con
contropendenza nel terzo livello  implica FASE DI ARRESTO: lavori ripresi nel secolo successivo fino al
completamento verso fine ‘200 = cfr. caratteri decorativi parte alta.
INCLINAZIONE ORDIERNA = 5,5° equivale a un fuori piombo di 5m.

cfr. eruditi pisani del ‘500 non considerano l’inclinazione un errore di progetto, ma un virtuosismo intenzionale dei
costruttori  concorda Guarini ≠ i costruttori medievali non disponevano dei mezzi tecnici necessari a prevedere la
tenuta in profondità dei terreni di fondazione!

Struttura cilindrica cava all’interno con scale elicoidali in spessore di muro (= nel battistero)
Esterno = 1°livello arcate cieche e losanghe ≠ livelli superiori con logge anulari sorrette da colonne  si adatta alla
forma circolare il tema della facciata del duomo! Sono logge praticabili e non solo decorative = punto di osservazione
panoramico.
TORRE = ASSUME DFUNZIONE DI CAMPANILE DEL DUOMO, ma è probabile fosse investita di significati aggiuntivi:
FARO SIMBOLICO PER LA CITTÀ MARINARA.

Le maestranze scultoree e lapicide formatesi nel cantiere = perseguono nel rinnovamento nelle chiese urbane e nel
contado  SUCCESSO DI SCUOLA ARCHITETTONICA i cui elementi comuni che creano LINGUAGGIO CONDIVISO
sono:
• apparati decorativi ad archi ciechi, oculi e losanghe
• uso di loggette su colonne
• cura nell’intaglio dei conci
• tarsie marmoree
• zebratura paramenti murari
cfr. facciate di San Pierino e San Paolo all’orto + prospetto sud del San Matteo in Soarta + pievi di Cascina,
Vicopisano + canonica dei Santi Giovanni ed Ermolao a Calci
vd. anche schemi adattati nella chiesa vallombrosana di San Paolo a Ripa d’Arno = impianto a croce commissa tipico
dell’ordine con apparati decorativi dei prospetti esterni derivati dal duomo, come la cupola a base ellittica sulla
crociera

LUCCA
Forti legami con Roma e passato paleocristiano  1061 = eletto papa Alessandro II il vescovo Anselmo da Baggio,
vicino alla riforma della pataria: è eccessivamente enfatico parlare di ARCHITETTURA ANSELMIANA, tuttavia ad egli
possono attribuirsi:

1. ricostruzione del Duomo di Lucca


FONTI = edificio con transetto continuo, 5 navate spartite da colonne  pochi anni prima della fabbrica
buschetiana a Pisa. Duomo di San Martino oggi = ricostruito nel XII, ma è plausibile un recupero dei modelli
paleocristiani: Alessandro II mantiene legami con la città di e nel 1070 unifica la liturgia della cattedrale,
imponendo la celebrazione del rito romano.

2. Pieve di Santa Maria a Loppia, Lucca


Iniziata da Beatrice di Canossa al tempo del vescovo lombardo Giovanni da Besate è consacrata da Anselmo
nel 1058.
In origine = impianto a 3 navate spartite da colonne di reimpiego, poi inglobate da pilastri quadrati e
transetto commisso continuo con una sola abside. Il rivestimento lapideo delle pareti è del XII, ma le indagini
stratigrafiche dimostrano fosse previsto fin dalla prima fase costruttiva!
POSSIBILE RIPRENDESSE ELEMENTI ARCHITETTONICI DELLA CATTEDRALE CITTADINA, la quale era
dotata di transetto.

3. Sant’Alessandro Maggiore, Lucca


Il suo culto richiama a Roma e all’autorità pontificia: Sant’Alessandro era un papa martire. 1058 = la
chiesa viene affidata ad Anselmo da Stefano IX
Impianto basilicale a 3 navate su colonne di reimpiego, una sola abside e un portale d’ingresso architravato
con timpano triangolare.
Muratura = rivestimento di lastre a corsi paralleli che alternano fasce di calcare chiaro a fasce più sottili e
scure.

La critica individua 2 fasi costruttive: il nucleo più antico risale al periodo di Alessandro II o poco più tardi =
prime 6 campate ad ovest del corpo longitudinale.
VERSIONE RIVISITATA DELLA BASILICA CLASSICA = si ricollega AL CLIMA DI RIPRESA DEI MODELLI
ANTICHI PROMOSSO DA DESIDERIO: Alessandro II presiede alla consacrazione di Montecassino!

Il legame lucchese con Rome si ritrova anche in…


Canonica di San Frediano, Lucca
Aderisce alla riforma del clero e instaura ottimi rapporti coi papi  1116 = priore Rotone incaricato da Pasquale II di
sovrintendere alla riforma della comunità di San Giovanni in Laterano.
Scala monumentale, impianto a 3 navate ipostile con una sola abside ad ovest come nelle basiliche romane.
Pavimento cosmatesco e materiali di spoglio provenienti dal Laterano = legame diretto con la capitale dei papi

San Michele in Foro, Lucca


1143 = data incisa su un pilastro del presbiterio e probabile data di inizio della costruzione.
Sorge presso l’antico foro della città e assume RUOLO DI TEMPIO CIVICO NELLA FSE MATURA DEL GOVERNO
COMUNALE.
Pianta a 3 navate e croce latina, transetto continuo e portico in facciata mai realizzato.
1220 = facciata sopraelevata per accogliere apparato di logge su colonnine  maestranze lombarde!
decorazioni hanno portato la critica ad affermare l’esistenza di una SCUOLA PISANO-LUCCHESE: etichetta stilistica
limitante che non tiene conto del grado di autonomia dell’architettura cittadina dell’XI-XII.

DIGINITÀ ARCHITETTONICA RICONOSCIUTA ALL’IMPAINTO BASILICALE SU COLONNE = caratteristica del


territorio toscano: cfr.
Duomo di San Zeno, Pistoia
1110-1140 = ricostruito accogliendo suggestioni della cattedrale pisana  richiami evidenti:
- intaglio capitelli corinzi nelle navate
- prospetto nord con decorazioni ad archi ciechi, conci policromi, losanghe gradonate e intarsi Battistero =
collocato in asse con la chiesa vescovile (come avviene nelle diocesi toscane), ma la fabbrica odierna è frutto di
ricostruzione ‘300esca.
Basilica su colonne ad abside unica, non c’è transetto, copertura lignea in contrasto con ricchezza cromatica del
rivestimento esterno e la sobrietà dell’interno.
Propensione al verticalismo: tendenza a dilatare in altezza la navata maggiore.

Metà del XII = si affermano a Pistoia maestranze guidate da Gruamonte  lo scultore e i suoi collaboratori
intervengono in San Giovanni Fuoricivitas, Sant’Andrea e San Bartolomeo in Pantano = IMPRIMONO NEI MONUMENTI
URBANI IL CARATTERE DECORATIVO DELLE SUPERFICI DERIVATO DALL’ESEMPIO PISANO, MA
DECLINATO CON MAESTRIA LOCALE e in rapporto con il corredo scultoreo: si diffondono…
- fasce bicrome
- archi ciechi lunettati
- intarsi a motivi geometrici
- decorazioni a losanghe gradonate
architettura senza ambizioni strutturali!

FIRENZE
Tra XI e XII = è centro minore rispetto a Pisa e Lucca, poiché le istituzioni comunali vi si affermano solo dopo la morte
di Matilde: i primi consoli sono documentati nel 1138.
I 2 edifici emblema del primo medioevo fiorentino sono caratterizzati dalla DECORAZIONE A TARSIE MARMOREE di
derivazione pisana e dalla ORIGINALE RIPRESA DI ARCHITETTURE DELLA ROMA CRISTIANA = non la mera rivisitazione
dell’impianto basilicale, ma di modelli più selezionati:
legame con Roma si consolida grazie al vescovo Gerardo di Borgogna, che sarà eletto papa col nome di Nicolò II +
Matilde di Canossa, dalla parte della quale si schierano i cittadini negli anni di riforma della chiesa

1. Battistero di San Giovanni = rielabora impianto architettonico del Pantheon Costruito


a completamento del complesso episcopale.
[6 novembre 1059 = Nicolò II consacra la cattedrale dedicata a Giovanni Battista, scavi del ‘900 portano alla
luce resti della costruzione sotto il pavimento dell’attuale duomo. Pianta a 5 absidi digradanti che richiama a
Cluny II (applicato a cattedrale come ad Acqui)  vescovo-papa era di origini borgognone e si introduceva –
con la riforma – la vita cenobitica per i canonici]
È in asse con la facciata del duomo.
1113 = morte del vescovo Ranieri, ivi sepolto
1128 = fonte battesimale trasferito dalla cattedrale edificio era concluso!
Ultima fase di costruzione = coronamento della lanterna al sommo della cupola, secondo villani nel 1150.
Impianto ottagonale variato da sdoppiamento delle pareti perimetrali con logge poggianti su architravi
sorrette da colonne e paraste d’angolo = ripresa elementi del pantheon rielaborati e adattati all’ottagono
Copertura = volta a doppio guscio a spicchi, interno = ottagonale, esterno= piramidale
Lato absidale = ricostruito nel ‘200  scavi rinvengono il profilo di 2 absidi semicircolari: quello attuale a
scarsella (quadrangolare)è frutto di intervento del XIII
Pareti = bozze di pietraforte rivestito da apparato di lastre bicrome  vd. Buscheto = rapporti fra Pisa e
Firenze erano buoni, 1117 = pisani donano 2 colonne di porfido collocate inizialmente fra battistero e
cattedrale, oggi sui lati esterni della Porta del Paradiso.
Firenze diventa CENTRO AUTONOMO DI ELABORAZIONE DELLE TECNICHE DI RIVESTIMENTO 
sviluppa preferenza per motivi geometrici quadrangolari e utilizzando l’effetto bicromo di materiali diversi da
quelli pisani:
- serpentino verde di Prato
- marmo bianco di Carrara
PITTURA DI PIETRA sarà poi ripresa in contesto urbano!

2. San Miniato al Monte = la sua facciata riprende quella antica di San Pietro in Vaticano Santuario
costruito fuori le mura della città, sul colle dedicato al culto del martire.
Numerose stratificazioni, ma nucleo unitario nella struttura basilicale è attribuito alla fine dell’XI: cripta a sala
più antica di 40’anni circa. Ha una sola abside, sostegni = alternanza di 2 colonne e 1 pilastro quadrilobato 
SISTEMA ALTERNATO scandisce corpo longitudinale in 3 moduli geometricamente definiti. I pilastri reggono
arconi trasversi: vd. resti della chiesa di San Pier Scheraggio che risalgono al medesimo periodo!
Le colonne = sono strutture in muratura con capitelli in cotto e ricoperti da intonaco bianco.
FACCIATA = imita la facciata di San Petro come era nel XII (vd. 5 arcate come nella basilica di Roma) OPERA
INDIPENDENTE DI INCROSTAZIONI MARMOREE: al piano terra archi ciechi, paraste scanalate al livello
superiore  marmo apuano bianco, brecciato verde di Prato e pietra serena.
Nel riquadro superiore = mosaico a fondo oro con cristo benedicente in trono affiancato da Vergine e San
Miniato.

CRONOLOGIA = controversa, presuppone l’opera del battistero e del suo rivestimento esterno 
1120-1140.

Nel contado fiorentino è rara la ripresa dei monumenti cittadini, San Miniato è scelto come modello da:
- facciata della badia fiesolana
- collegiata di Empoli

PIEVI TOSCANE
Arezzo = vasto patrimonio di architetture dell’XI-XII

Casentino e Valdarno Superiore = gruppo omogeneo di chiese che attestano impianto basilicale su colonne con
copertura lignea e una sola abside; murature in pietra serena con conci regolari e capitelli figurati

XII = COMMITTENZA LAICA DELLE FAMIGLIE SIGNORILI SI DIFFONDE NELLE CAMPAGNE ≠ l’ambiente urbano
è nelle mani dei governi comunali!
vd. Pieve di Sant’Antimo a Montalcino
Sul tracciato della Francigena, il cenobio sorge in età carolingia e aumenta il suo prestigio grazie alle donazioni
delle famiglie aristocratiche = cfr. CHARTA LAPIDARIA: epigrafe nel presbiterio che attesta donazione di terre
da parte del conte Bernardo, nel 1117.
La chiesa è ricostruita e terminata nella metà del XII, ma una interruzione del suo cantiere non porta a conclusione il
progetto originario!  vd. copertura a tetto sula navata centrale = segno di ridimensionamento del progetto iniziale
che prevedeva volta sorretta da lesene di pilastri rimasti interrotti. Pianta a 3 navate, colonne alternate a pilastri,
matronei sulle navate laterali e sorretti da volte a crociera senza costoloni, deambulatorio terminale a colonne con 3
cappelle radiali semicircolari = soluzione rara in Italia (riprende esempio di Cluny III):
- Santa Maria a Piè di Chienti
- Abbazia di Polirone
La soluzione qui adottata deriva da CHIESE DELLE VIE DI PELLEGRINAGGIO della Francia meridionale = cfr. Saint-
Sernin di Tolosa  maestranze tolosane attive nelle sculture di facciata!
SANTUARIO MONASTICO LEGATO A FAMIGLIE SIGNORILI E PREDISPOSTO ALL’ACCOGLIENZA DEI PELLEGRINI

Cattedrale di Santa Maria a Volterra


1120 = consacrata da papa Callisto II alla presenza del dell’arcivescovo pisano Attone. Impianto a
croce latina, 3 navate e 5 absidi, quelle minori ricavate in spessore di muro.
Metà del XII = completamento della facciata  riprende losanghe e fasce bicrome dall’ambiente pisano.

Cattedrale dei Santi Maria e Cerbone di Massa Marittima


1133 = Innocenzo II include Massa nella provincia metropolitana di Pisa = PENETRANO MODELLI COSTRUTTIVI E
DECORATIVI DERIVATI DAI CANTIERI PISANI  vd. anche pievi di San Giovanni a Campiglia e San Giusto a Suvereto!
Corpo longitudinale a 3 navate, fino alla settima campata = spartito da colonne. Arcate cieche
ritmano prospetti laterali e facciata  cfr. duomo di Pisa!

probabile che lungo le rotte marittime dell’area tirrenica (arcipelago toscano, Sardegna e Corsica) si siano diffuse le
SOLUZIONI RICORRENTI DEGLI SCHEMI COMPOSITIVI E DEI SISTEMI COSTRUTTIVI = CULTURA
ARCHITETTONICA TIRRENICA basata sulla circolazione delle maestranze fra isole e terraferma!

SARDEGNA
Sardegna = aperta a scambi con:
- Toscana = lotta con Pisa contro le forze saracene  ha appoggio papale
- Liguria
- area provenzale
Post- dominio bizantino = 4 GIUDICATI; alla fine dell’XI = arcivescovo pisano ottiene legazia pontificia sulle diocesi
sarde  egemonia economica e commerciale del Comune di Pisa, che ottiene fedeltà dei giudici sardi ai quali si
concede un margine di autonomia. Il controllo pisano sulla Sardegna finisce con la corona d’Aragona.
ARCHITETTURA DELL’XI-XII = PRODOTTO DI FORZE LOCALI, i giudici sono committenti laici in accordo coi vescovi ≠ in
passato la critica riduceva gli edifici del periodo ad un fenomeno d’importazione provinciale: le maestranze sarde
creano un PATRIMONIO DI MONUMENTI RADICATO NEL TERRITORIO, APERTO A SCAMBI CON AMBIENTI TIRRENICO,
MA SEGANTO DA PROGRESSIVA MATURAZIONE DI CARATTERI REGIONALI vd. lavorazione della pietra che nel XII
raggiunge livello notevole: la Sardegna approfitta dei molti materiali diversi di cui dispone…
- calcare miocene
- arenaria
- rocce magmatiche
- rocce piroplastiche
cfr. Chiesa di San Giovanni di Assemini, Cagliari
Croce greca inscritta, impianto quadrato con volte a botte sui bracci e cupola emergente all’incrocio. Muratura a
blocchi con conci squadrati e attenzione nella scelta dei materiali.

Sardegna del Sud = Cagliari è sede vescovile ed è centro preminente nel periodo paleocristiano e bizantino
≠ edifici maggiori = tra Oristano e Porto Torres ove la presenza dei giudici e degli ecclesiastici è più solida!

XI = SI DELINEANO CARATTERI DELLA NUOVA ARCHITETTURA  vd. costa nord-ovest alla foce del Temo, sorge…
Cattedrale di San Pietro a Bosa
1073 = anno di fondazione, secondo lapide che la attribuisce alla committenza del vescovo Costantino da Castra 
compare in una lettera inviata da Gregorio VII ai 4 giudici sardi = mezzo per reinsaldare i legami della Santa Sede
con l’isola all’epoca della riforma!
Impianto a 3 navate spartite da pilastri rettangolari, una abside mediana, copertura lignea sulla navata maggiore e
sulle navatelle volte a crociera. Solo il nucleo centrale risale al periodo di fondazione: la muratura è già ben
squadrata.

Tra XI e XII = 2 importanti cantieri nella zona nord controllata dai giudici di Torres:
1. Santa Maria del Regno ad Ardara
Il castello della città era sede dei giudici di Torres e la chiesa assume ruolo di CAPPELLA PALATINA. 1107 =
consacrazione secondo epigrafe dell’altare in cui è deposta come reliquia una pietra del Santo Sepolcro di
Gerusalemme: su quell’altare i giudici turritani giuravano in seguito all’elezione. Schema a 3 navate come a
Bosa, una sola abside e crociere sulle navatelle. I sostegni qui divengono piloni cilindrici in muratura con
capitelli a foglie d’acqua e abachi sporgenti per offrire sostegno ad archi trasversi gettati su navatelle.
Pareti = filari isodomi di conci di trachite scura; monofore gradonate fanno pensare a presenza pisana
prebuschetiana del XI e riconducibile al cantiere di San Piero a Grado.

2. San Gavino, Porto Torres


1141 = trasferimento cattedrale a Sassari, prima Porto Torres erede vescovile della colonia romana di Turris
Libisonis in cui era diffuso culto dei martiri Gavino, Proto e Gianuario.
Chiesa odierna ha impianto ad absidi contrapposte, struttura a 3 navate, colonne alternate a pilastri
cruciformi  fine del XI e inizio XII, ma è probabile riprenda modello del San Piero a Grado di Pisa nella
conformazione del 1100

Cattedrale di Santa Giusta = 1120-1130 Impianto


a navate con abside unica.
UNICO CASO SARDO DI CRIPTA SOTTO IL PRESBITERIO = coperta da crociere senza sottoarchi come nelle crociere
delle navatelle  possono contribuire a datare le volte delle navate minori del duomo pisano al periodo
buschetiano!
Maestranze provenienti dal duomo di Pisa = partitura a lesene, fasciature delle pareti esterne con semicolonne e
losanga romboidale a incassi sul colmo della facciata  tali MAESTRANZE SVILUPPANO UNA SCUOLA NEL
TERRITORIO E SI INNESTANO SULLE TRADIZIONI LOCALI
vd. anche cattedrale di San Pietro di Torre Alba
fotografie anteriori la demolizione = decorazione a partiture simile a Santa Giusta + epigrafe attesta 1144 come anno
di termine dei lavori.

IMPIANTO A 3 NAVATE E UNA SOLA ABSIDE = soluzione tipologica caratteristica delle cattedrali della Sardegna, è
attestata anche varietà di modelli progettuali in altri edifici:
- ordini monastici = schema a T, navata unica e 3 absidi  chiese appartenenti all’abbazia di
Vallombrosa e Camaldoli
Possibili TANGENZE CON ARCHITETTURA LUCCHESE = San Giovanni di Viddalba e San Nicola di Silanos 
Sant’Alessandro a Lucca.

Non mancano CONTATTI CON IL MONDO ARABO  PARTICOLARI DECORATIVI: bifora a ferro di cavallo nella facciata
di San Pietro di Sorres.

Sardegna meridionale = rapporti con AREA PROVENZALE  1089 = giudice di Cagliari affida a monaci marsigliesi le
chiese di San Saturnino, Sant’Antioco a Sulci e Sant’Efisio a Nora
vd. INTRO DI SISTEMA VOLTATO RAFFORZATO DA ARCHI SPORGENTI

Metà del XII = affermazione OPERA A FASCE BICROME  affinità con architetture pistoiesi del periodo di Gruamonte.
Si impiegano calcare chiaro e trachite bruna di origine vulcanica.
vd. chiesa di Santa Maria Perfugas di Sassari

LIGURIA
GENOVA = cerniera commerciale tra rotte mediterranee e centri dell’entroterra lombardo tra l’XI e il XII 
partecipazione alla prima crociata consente aumento del suo prestigio!
Attua politica di collaborazione con Pisa e papato vs. saraceni  1088 = conquista di Mahdia in Tunisi grazie all’aiuto
di Amalfi e Salerno.
1098-1099 = attestazione primi consoli contemporanea alla conquista di Cesarea in Palestina.

SCONTRI VS. PISA = per il controllo di Corsica, Sardegna e rotte commerciali con Provenza, Baleari e Penisola Iberica
 1133 = Innocenzo II eleva Genova al rango di diocesi: la Sardegna è pisana e la Corsica si divide fra le 2 potenze!

COLLABORAZIONE TRA VESCOVI E ISTITUZIONI COMUNALI = apertura cantieri  si delineano CARATTERI COMUNI
nell’architettura delle chiese:
- impianto basilicale senza transetto
- apertura di arcate nelle parti alte della navata centrale = FALSO MATRONEO
- uso limitato di volte
- torre nolare innalzata sul presbiterio
= riconoscibili già nella ricostruzione della…
Cattedrale di Genova  realizzata con apporto di finanze comunali.
Basilica ipostila. 118 = papa Gelasio II – mentre va a Cluny – consacra la cattedrale di Pisa e quella di Genova
= entrambe le città hanno LEGAMI DI FAVORE CON IL PAPATO!
1296 = incendio, ma blocco orientale corrisponde a nucleo originario consacrato dal papa.
Nelle absidi = ripresa di motivi pisani, NON COMPARE TRANSETTO BUSCHETIANO, ma dilatazione in altezza delle
pareti perimetrali del presbiterio = forse unico settore voltato  transetto non sporgente in pianta = soluzione già
vista nelle cattedrali padane di Pavia e Vercelli, con cui Genova aveva contatti.
Torre nolare = distrutta nel ‘500
3 navate ipostile vengono ricostruite nel ‘300 seguendo schema originario che prevedeva anche finestroni sopra i
colonnati = ALLEGGERIMENTO PARETE  scansione ritorna nel San Donato genovese, forse nel duomo di Pisa e a
Modena; forse idea progettuale deriva da finestre nelle navate laterali delle basiliche romane: San Pietro in
Vaticano, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le mura.

Collegiata di Santa Maria di Castello


Impianto basilicale a navata ipostila con ricorso a colonnati romani di spoglio. Le volte si limitano alla parte orientale
dell’edificio: hanno crociere a costoloni torici sul presbiterio e a costoloni piatti sul transetto.

IMPIEGO DI SCHEMI ARCHITETTONICI ALTERNATIVI: vd.


Monastero di Santo Stefano, Genova = primi anni del XII
Impianto ad aula monoabsidata e presbiterio dilatato in altezza, sormontato da tiburio ottagonale con raccordo a
cuffie. La curva dell’abside = decorata da arcate cieche su semicolonne e coronata da nicchie poco profonde > fornici
delle chiese lombarde!

Chiesa parrocchiale di San Donato, Genova


Fortemente alterata da restauri del 1888 diretti da D’Andrade = ricostruisce la torre nolare su base originaria
cfr.TORRE NOLARE = compare in terra ligure nel monastero di San Fruttuoso a Capodimonte! Impianto a 3 navi
spartite da colonne di reimpiego con coperture voltate sorrette da pilastri, torre nolare ottagonale e falso matroneo
 legami con la cattedrale confermati dalla notizia di consacrazione del 1189, celebrata dall’arcivescovo Bonifacio,
prima prevosto a San Donato.

n.b = a Genova si affermano i MAGISTER ANTELAMI: maestranze, il cui nome deriva dalla valle d’Intelvi – zona di
provenienza, fra i laghi di Como e Lugano – documentate dalla metà del XII e riunite in una associazione nota al
comune che diffondono in città una architettura omogenea basata su:
- perizia nella lavorazione della pietra da taglio
- gestione cantieri secondo regole ricorrenti
Lavorano a edifici religiosi, ma anche civili e militari: intervengono nelle porte urbiche di Genova fra il 1155 e il 1158
 non sono scultori, ma IMPRESARI EDILI che prediligono la PIETRA DI PROMONTORIO = calcare scistoso locale di
colore grigio scuro. La loro attività si diffonde tra il XII e il XIII anche a Ventimiglia e San Remo = ARTE COLONIALE!
Nelle chiese maggiori = si afferma schema a 3 navate e 3 absidi, senza transetto con file di colonne coronate da
capitelli a cubo scantonato.
1162 = Federico I Barbarossa riconosce l’autorità del comune genovese sulla fascia costiera:
- levante = mancano insediamenti
- ponente = Savona, Albenga e Ventimiglia  conserva architettura di maggiore qualità tra il regno italico e
la Provenza.
1252 = Ventimiglia cede alla sottomissione di Genova. cfr.
Monastero extramuraneo di San Michele = metà dell’XI
3 navate con ampia cripta a sala, precoce articolazione di pilastri con semicolonne in corrispondenza degli archi

Cattedrale di Ventimiglia
Sorge accanto al castello dei conti locali (= oggi perduto). Lamboglia per mezzo di restauri rimuove aggiunte barocche
e riporta l’edificio al suo presunto aspetto originario: nucleo assegnabile alla seconda metà dell’XI ha impianto a 3
navi con pilastri rettangolari.
Dietro le sue absidi = battistero a schema ottagonale e nicchie semicircolari e quadrangolari, sul bordo della fonte
all’interno compare data 1100.
XII -XIII = ristrutturazione  rifacimento absidi + aggiunta di tiburio che ricorda quello del Santo Stefano genovese +
innesto di volta a botte su nave centrale = INSERIMENTO ARCHI TRASVERSI CHE POGGIANO SU SEMICOLONNE: la
copertura a botte sulla navata centrale in Italia è rara, è consueta in Provenza e nelle Alpi Marittime!
Metà del ‘200 = maestranze antelamiche eseguono il portale addossato alla facciata

CAPITOLO 10 – Geografie architettoniche dell’Italia centrale


ROMA
XI sec = restauro patrimonio edilizio del passato fino a…

PAPA GREGORIO VII (1037-1085) = si parla di riforma “gregoriana”, ma la miglior definizione sarebbe “romana” poiché
avviene nel segno esclusivo della SUPREMAIA DELLA CHIESA ROMANA!
Esaltazione dell’antica Roma degli imperatori, in particolar modo Costantino  ruolo delle arti figurative:
ARCHITETTURA = RECUPERO MODELLI ANTICHI E PALEOCRISTIANI da collegare agli ideali riformatori = BASILICA SU
COLONNE COPERTA DA TRAVI A VISTA è richiamo all’autorità sacrale dei pontefici.
cfr. Roma = basiliche di età imperiale esaltano il suo passato e rafforzano il legame con la tradizione!

1084 = sacco di Roma da parte dei normanni: incendio della basilica dei Santissimi Quattro Coronati; 1085 =
papa Gregorio muore a Salerno, ostaggio del Guiscardo, ed è sepolto nella cattedrale. Suo successore è …
URBANO II = papa francese, proviene d Cluny e bandisce la prima crociata, la svolta decisiva nell’architettura romana
la si ha con PASQUALE II  RENOVATIO ROMAE
cfr. ricostruzione San Clemente
Cantiere gestito dal cardinale Anastasio = si interra il vecchio edificio a 5 m dal livello stradale e si ricostruisce la
chiesa superiore, consacrata nel 1118.
3 navate spartite da colonne e copertura lignea, una abside e un quadriportico. ELEMENTI
INNOVATIVI:
- PROTIRO IN MATTONI nell’atrio, SU COLONNE SPERGENTI E VERTICE FRONTONATO  esempio
derivato da San Pietro in Vaticano
- RICCHEZZA APPARATI DECORATIVI E ARREDI LITURGICI  mosaico absidale con crocifissione = ripresa
dell’arte musiva!
vd. MARMORARI ROMANI = protagonisti dell’ornamento delle chiese tra XII e XIII, la storiografia li definirà
COSMATI: probabile fossero legati al cantiere di Montecassino, ove Desiderio aveva creato una scuola per
mosaicisti (Montecassino CANTIERE-SCUOLA).
Hanno organizzazione familiare e sono fedeli alla tradizione di bottega sia per quanto riguarda le tecniche sia
gli schemi ornamentali; SPECIALIZZATI NEL RECUPERO E NELLA RILAVORAZIONE. Decorano per lo più
pavimenti e si occupano degli allestimenti liturgici.
PAVIMENTO= tappeto musivo con medaglioni in porfido e serpentino verde che segnano collegamento tra
l’ingresso e il recinto.
cfr.
• DIFFUSIONE DEL “BASSO CORO” = recinzione deputata ai cantori e collocata di fronte all’altare
• INTRODUZIONE SECONDO AMBONE = quello maggiore riservato alla lettura del Vangelo e quello
minore alla lettura dell’Epistola
• ALTARE CON CIBORIO tra coro e abside
• SEGGIO VESCOVILE addossato alla parete di fondo
• RECINZIONE PRESBITERIALE con rimontaggio transenne del VI della chiesa inferiore
n.b = riferimento è sempre San Pietro, la cui recinzione presbiteriale era stata consacrata da Callisto II nel 1123.

Ricostruzione Santa Maria in Cosmedin


Modifiche nei sostegni = alternanza colonne e pilastri + inserimento di un nartece con protiro. CAMPANILE AL
TERMINE DELLA NAVATELLA DI DX = epoca successiva, entro fine secolo.
Promotore del rinnovamento è Alfano, sepolta nella tomba collegata al nartece. Ricco
CORREDO EPIGRAFICO:
- 1123 = Callisto II consacra l’altare, l’anno prima  CONCORDATO DI WORMS stabilisce pace fra chiesa e
impero e Callisto organizza Concilio in Laterano per emanare regole disciplinari: la basilica è un segno dei
successi della politica del pontefice
vd. trono vescovile nimbato = esaltazione della ierocrazia

PONTIFICATO DI ONORIO II…


Ricostruzione di San Crisogono
Per volere di Giovanni da Crema, molto stimato da Bernardo da Chiaravalle, vecchia chiesa è interrata e si realizza una
BASILICA A 3 NAVATE CON ORDINE ARCHITRAVATO SOSTENUTO DA COLONEN IONICHE.

1130 – 1138 = SCISMA  ELEZIONE 2 PAPI:


1. Anacleto II
2. Innocenzo II che ottiene l’appoggio dell’ordine cistercense e di Bernardo da Chiaravalle, a cui dona nel 1140
l’abbazia delle Tre Fontane = prima fondazione cistercense nel territorio pontificio!
Ricostruzione Santa Maria in Trastevere
Spazio basilicale scandito da file di colonne ioniche (= rimanda al santuario più importante del culto mariano
a Roma: Santa Maria Maggiore del V secolo) che sorreggono architravi  tutto di spoglio, proviene da
Terme di Caracalla.
Vi sono ARCHI DI SCARICO IN LATERIZIO COME DA TRADIZIONE ROMANA + corpo longitudinale con una sola abside e
transetto continuo non sporgente in pianta = ripresa del modello di San Paolo fuori le mura mediato dall’esempio di
Montecassino!
CATINO ABSIDALE E ARCO TRIONFALE = ciclo di mosaici che celebra la riconciliazione raggiunta dalla chiesa post
scisma di Anacleto.

XII secolo = ascesa di borghesia imprenditoriale attiva nel commercio e nella manifattura = ROMANI
MERCATORES contribuiscono all’emancipazione dal potere papale e nel…
1143 = ISTITUZIONE DEL SENATO IN CAMPIDOGLIO = anche a Roma si afferma l’autonomia comunale: l’orgoglio civico
assume PORTATA IMPERIALE (vs. potere temporale dei papi)  COSTRUZIONE DI PALAZZI vd. Casa dei Crescenzi
(zona Foro Boario)
Casa-torre con elementi di reimpiego. Rivestimento con frammenti antichi collocati il quanto più possibile
coerentemente: Nicola, il committente, era un membro del senato e il suo palazzo voleva fosse l’immagine
dell’orgoglio aristocratico che basa il proprio prestigio sulla tradizione romana e sul recupero di un grande passato.

I monumenti antichi sono osservati con occhi nuovi anche dai pellegrini: cfr. inglese Maestro Gregorio + 1162 =
autorità comunali impongono la conservazione delle Colonna Traiana = RECUPERO STORIA LAICA E VIRTÙ CIVICHE!

AREA LAZIALE
Lazio settentrionale = continuità dei sistemi costruttivi con l’area toscana: OMOGENEITÀ NELL’INTAGLIO E NEL
TRATTAMENTO DELLE SUPERFICI.
Prevale schema compositivo della BASILICA SU COLONNE o A “T” CON NAVE UNICA SU TRANSETTO CONTINUO 
modello planimetrico avvicinato a Cluny II, ma già nell’Italia centrale tra XI e XII = vd. abbazia di Farfa.
SEDE VESCOVILE DI TUSCANIA = Ricostruzione di San Pietro
Sorge su zoccolo tufaceo, ha impianto basilicale rivolto verso ovest: 1093 il vescovo Riccardo erige ciborio entro
recinzione presbiteriale = area più antica. Presbiterio con abside centrale e absidi minori in spessore di muro. CRIPTA
AD ORATORIO con colonne di reimpiego che sorreggono VOLTE A CROCIERA = ESEMPIO MONUMENTALE!
Si rilevano SOLUZIONI ORIGINALI che nulla hanno a che vedere con le coeve sperimentazioni romane:
- arcate dentate nella navata maggiore
- mattoni a zig-zag e alveoli rettangolari nell’abside maggiore
- muro basso alla base del colonnato = ISOLAMENTO DELLE NAVATELLE per ripartire i fedeli tra maschi e
femmine

TARQUINIA = Santa Maria di Castello


“CHIESA DEL POPOLO” sebbene le istituzioni comunali si attestino solo a partire dal 1144: epigrafe del 1121
commemora l’edificazione di un tempio in nome del popolo di Corneto (nome con cui si definiva nel

medioevo Tarquinia). Consacrata tardivamente nel 1207, ha 3 navate con PILASTRI POLISTILI E ARCHI A DOPPIA
GHIERA.
1143 = volte a crociera sorrette da costoloni  rimando all’architettura lombarda, esempio isolato!

LAZIO MERIDIONALE = si avverte il prestigio di Montecassino, cfr:


Cattedrale di San Cesareo a Terracina
1074 = consacrata da Ambrogio, che aveva preso parte alla consacrazione di Montecassino. 3 absidi e
3 navate spartite da colonne.

Cattedrale di Santa Maria ad Anagni


1072 = ricostruzione per volere del vescovo Pietro, originario di Salerno, come Desiderio. 3 navate,
3 absidi e transetto continuo poco sporgente.

UMBRIA
Spoleto, XII sec = caratteri omogenei  3 navi, presbiterio sopraelevato su cripta, coperture voltate: a botte sulla
nave centrale e a crociere sulle navatelle ≠ Santa Eufemia, Spoleto = INTERAMENTE COPERTA DA VOLTE A CROCIERA
con sottoarchi e matronei nelle navatelle  legame lombardo? Coperture di questo tipo già attestate nelle cripte
della zona!

Penetrano modelli provenienti dalla capitale mentre si consolida lo stato pontificio  cfr.
- ricostruzione di San Giovenale, Narni
- ricostruzione di Santa Maria, Spoleto
= impianto basilicale, copertura lignea e transetto poco sporgente continuo e monoabsidato.

MARCHE = SVILUPPO PRECOCE SISTEMI VOLTATI

1060-1070 = Santa Maria di Portonovo, Ancona


3 navate, 5 absidi e quelle esterne connesse al basso transetto  ascendenza cluniacense simile anche a Santa Maria
Maggiore di Bergamo. VOLTA A BOTTE SU NAVE CENTRALE, archi trasversi su colonne pensili = uso della botte può
ricondurre alla Borgogna, ma non è semplice accettare legami diretti fra regioni così distanti! vd. impiego volte a
botte diffuso anche in Umbria.

Cattedrale San Ciriaco, Ancona


Croce greca con cupola al centro, bracci del transetto absidati e suddivisi in navate = ospitano poli liturgici
contrapposti!
Corpo longitudinale = fedeli
Braccio nord del transetto = vescovo
Braccio sud del transetto = canonici e funzione parrocchiale.

CAPITOLO 11 – Il dominio normanno: incontri di culture nel Mezzogiorno

X = Normanni, discendenti dei vichinghi, si stanziano in Francia settentrionale e ASSIMILANO RELIGIONE CRISTIANA E
CULTURA LATINA.

1066 = conquistano regno anglosassone


CONQUISTA DEL MEZZOGIORNO = si legano agli Altavilla, al Guiscardo il particolar modo 1053 =

battaglia di Civitate sul Fortore, il papa è sconfitto dai normanni

1054 = SCISMA fra chiesa d’occidente (Roma) e d’oriente (Costantinopoli)  papi si vedono costretti a POLITICA DI
PACIFICAZIONE con normanni = è favorevole Desiderio di Montecassino + durante il sinodo di Melfi il papa riconosce
a Guiscardo DIGNITÀ ISTITUZIONALE!

1071 = cade in mano normanno anche l’ultima roccaforte bizantina, Bari  i bizantini perdevano anche in Anatolia
vs. turchi selgiuchidi

PRIMA DELL’XI = NON ESISTE ARCHITETTURA NORMANNA UNITARIA, importante centro di produzione è…

SALERNO
vd. Cattedrale di San Matteo
3 iscrizioni attestano il coinvolgimento di:
1. Guiscardo (epigrafe in facciata = contributo finanziario) = FINANZIATORE
2. arcivescovo Alfano = letterato e poeta amico di Desiderio, è IDEATORE Qui è
sepolto Gregorio VII, morto prigioniero del Guiscardo!
3 navi, transetto non sporgente e 3 absidi allineate = ripresa di Montecassino e San Paolo fuori le mura in
conseguenza!
Reliquie di San Matteo = deposte in CRIPTA A SALA  desueta nel Mezzogiorno!
Di fronte all’ingresso = porticato di colonne di recupero con ARCHI CON PIEDRITTO INNALZATO 
derivazione araba!
TRATTAMENTO SUPERFICI PARIETALI = tarsie policrome rotonde con motivi stellari

CALABRIA
1060-1080 = ARCHITETTURA COLONIALE NORMANNA (uso pietra squadrata)

Figura chiave = CONTE RUGGERO, fratello del Guiscardo + ROBERTO DA GRANDMESNIL = abate impegnato nella
costruzione di chiese e edifici claustrali dopo esser stato cacciato dalla Francia in ragione dei conflitti vs. Conte
Guglielmo, giunto in Italia il Guiscardo gli assegna…
Santa Maria, Lamezia Terme
Oggi rudere, 3 navi e volte e a botte sulle navi minori, transetto poco sporgente e 3 absidi  intro usanze cluniacensi
tipo canto corale

a Mileto = ove Ruggero auspicava di sviluppare la sua corte 1081 =


diviene diocesi, i resti testimoniano presenza di:
1. Cattedrale
3 absidi, transetto non sporgente + coppie di colonen che reggono archi acuti
2. Monastero della Trinità
Impianto basilicale, 3 navate e colonne di spoglio, transetto poco sporgente e 3 absidi scalari ciascuno preceduto da
vano = rimanda a Cluny, è probabile alla fondazione prendano parte monaci che gravitano attorno a Grandmesnil.
Pare vi fosse una cupola. Gli Altavilla lo scelsero come luogo di sepoltura!
VANI PRESBITERIALI CHE SI SVILUPPANO IN LUNGHEZZA CON ABSIDI SCALARI = di derivazione normanna
(XI sec): non è corretto parlare di rimando cluniacense poiché i vani antistanti le absidi non sono comunicanti nei casi
calabresi! = ELABORAZIONE AUTONOMA DEGLI ALTAVILLA!

Cattedrale di Gerace = XI- XII


Chiesa a croce latina, transetto absidato e sporgente. Colonnato di reimpiego.
Lato est = presbiterio e bracci del transetto con crociera  derivazione renana + cupola innestata sulla crociera!

INTRO DEAMBULATORIO A CAPPELLE RADIALI =


vd.
1. Abbazia della Trinità, Venosa (Lucania) = nota come “L’Incompiuta”
2. Cattedrale di Acerenza = cronologia dibattuta: iscrizione su portale nord in cui principe Giordano dichiara di
aver terminato ciò che aveva iniziato il padre morto nel 1078; Giordano muore nel 1090
= termine fine lavori?
3. Cattedrale di Aversa
= deambulatorio circonda altari maggiori su cui si aprono cappelle semicircolari, si innesta su transetto con absidi sui
bracci

Sul libro:
Cattedrale di Troina (Enna) Cattedrale di Cefalù Palazzo del re, Palermo
Santa Maria dell’Ammiraglio Chiesa di San Cataldo
Duomo di Monreale, Palermo Nuova Cattedrale di Palermo Cattedrale di Canosa
Santa Maria e San Giacomo (Tremiti, San Nicola) San Nicola, Bari
Santa Maria di Rozzano (Abruzzo) Cattedrale di Bitonto
Cattedrale di Bari Cattedrale di Trani Cattedrale di Troia Cattedrale di Otranto Cattedrale di Taranto Santo Sepolcro,
Barletta San Corrado, Molfetta Santa Maria, Ruvo (Murge)

ABRUZZO = conquistato dai normanni alla fine dell’XI, diviene provincia nord del regno; prima della fondazione
dell’Aquila era città paludosa e povera, la rilanciano i longobardi. L’architettura monumentale si afferma alla fine
dell’XI, post conquista normanna.
È AREA CERNIERA fra gli estremi della penisola = suggestioni meridionali e settentrionali.

San Liberatore alla Maiella, Serramoresca


Dipendenza da Montecassino, poiché prevosto è indicato da Desiderio + cfr. scultura campanile (di fronte alla
facciata) e portale ≠ sperimentazione nei sistemi voltati = normanni.
3 navi, pilastri quadrangolari eccetto gli ultimi che sono cruciformi e presbiterio tripartito.

San Panfilo, Sulmona


Cripta triabsidata con elementi di reimpiego che in larghezza comprende le navate

San Pelino (+ oratorio di Sant’Alessandro), Corfinio


Transetto non sporgente in pianta con absidi = conformazione triconca; l’oratorio è annesso al fianco sud, forse
cappella funeraria o area deputata alle reliquie
decorazione dell’abside simile al San Liberatore
= ricostruite a partire dal 1075 per volere di Trasmondo, formatosi a Montecassino; si scontra con il conte
Malmozzetto ergo è possibile posticipare le ricostruzioni tra XI e XII.

CULTO DEL REIMPIEGO


- Sant’Angelo in Formis = eretto su basamento di tempio pagano con navi in cui si trovano 16 colonne
con capitelli corinzi provenienti da Alba Fucens +

- San Giovanni in Venere, Chieti


Facciata = ciclo di sculture con storie del Battista  scultore formatosi a Verona (cfr. San Zeno) ≠ decorazione
dell’abside = tarsie rotondee archi ciechi che rimandano alla Campania normanna

Abbazia di San Clemente a Casauria, Pescara = IX secolo, fondata dall’imperatore Ludovico II

CAPITOLO 12 – Riforme monastiche


X- XII = grande sviluppo architettura monastica: le abbazie dell’Europa cristiana si aggregano e nascono grandi
famiglie monastiche. Le CONGREGAZIONI più importanti per la storia dell’architettura sono:
1. cluniacense
2. certosina
3. cistercense
Le principali COMUNITÀ EREMITICHE:
1. camaldolesi
2. vallombrosani
 gli ordini religiosi intrecciano legami con le potenze aristocratiche in ascesa ≠ mondo monastico conosce correnti di
rinnovamento squisitamente proprie = RITORNO ALLE FONTI BENEDETTINE E AL RIGORE DISCIPLINARE DELLE
ORIGINI
vd.

Abbazia di Cluny = fondata in Borgogna nel 909/910 dal duca di Aquitania e conte di Mâcon, Guglielmo. Centro della
cristianità dotato di priorati in tutta Europa: i suoi abati promuovono rinnovamento spirituale della regola
benedettina:
- vita liturgica comunitaria
- rigore disciplinare dei monaci
L’Ecclesia cluniacensis è svincolata dal controllo vescovile e sottomessa al pontefice romano, mentre il governo che
esercita sulle chiese dipendenti si basa sulla FONDAZIONE DEI PRIORATI = comunità rette da un priore che
rispondono all’abate di Cluny = chiesa madre mantiene controllo su enti monastici anche molto distanti!
IN ARCHITETTURA = ridimensionare ruolo assunto dall’abbazia (ovviare alla tendenza del “clunio- centrisme”)  si
conosce bene solo la configurazione di…
Cluny III = fondata dall’abate Ugo, parzialmente consacrata – nel 1095 – da Urbano II e dedicata da Innocenzo II nel
1130. L’edificio è demolito in seguito alla Rivoluzione, eccezion fatta per il braccio sud del transetto.
Basilica a 5 navate, doppio transetto con torri e deambulatorio a 5 cappelle radiali; un portico coperto si addossava
alla facciata e una coppia di torri era posta all’ingresso.

1927, Kennet Conant = individua con scavi archeologici:


- Cluny I = risale all’epoca di fondazione dell’abbazia, non sappiamo nulla
- Cluny II = dati frammentari circa la sua terminazione orientale (la quale ha 3 sottofasi).
Struttura con presbiterio tripartito, piccola cripta; i due ambienti laterali sono preceduti da un basso transetto e
comunicavano con il presbiterio formando lo spazio dedicato alle cerimonie liturgiche. 14 febbraio 981 = abate Maiolo
la consacra con l’arrivo delle reliquie degli apostoli dalla basilica di San Paolo fuori le mura (Roma). Rimaneggiata da
Odilone post 994 = aggiunta di 2 absidi all’estremità del transetto e atrio occidentale, definito galilea poiché spazio di
accoglienza che ricorda incontro fra Cristo e apostoli post resurrezione. Nel periodo di Odilone è realizzata cappella di
Santa Maria = annessa al chiostro e utilizzata per le liturgie di suffragio per i defunti.

Cluny nel X = PIANTA A CAPPELLE SCALARI = progressione di ambienti liturgici a lunghezza decrescente, presbiterio
tripartito e transetto absidato. Forse anche torre all’incrocio tra navata e transetto.

FONDAZIONE PRIORATI IN ITALIA = 1070-1090  vd. bolla di Urbano II (1095) indica 58 chiese per lo più in area
lombarda: tutt’oggi conservate presentano caratteri diversi, ma è possibile riconoscere la PREVALENZA DI UN TIPO
ARCHITETTONICO = 3 navate, transetto non sporgente in pianta e torre ottagonale sulla crociera.
cfr. (dovrebbero essere legate cronologicamente a Cluny II, ma le differenze sono notevoli)
1. San Paolo d’Argon
2. San Salvatore a Capodiponte
3. San Giovanni Battista a Vertemate

Abbazia di Polirone = eccezione poiché vi si riconoscono ELEMENTI DI IMPORTAZIONE DALLA CHIESA MADRE
Fondata all’inizio dell’XI dai Canossa, entra a far parte del gruppo cluniacense nel 1077  prima metà del XII =
AVVIO RICOSTRUZIONE DEL COMPLESSO MONASTICO e ripresa di Cluny III: transetto absidato e terminazione
orientale a deambulatorio con 5 cappelle radiali; sul braccio nord del transetto = cappella Santa Maria ad aula unica
con pianta a T a tre absidi (= polo connesso alla liturgia dei defunti).

XI sec = suggestioni cluniacensi con riferimento a Cluny II (5 absidi scalari) in chiese che non sono alle dirette
dipendenze della chiesa madre  ruolo cruciale è assunto dalle RIFORME MONASTICHE
vd. abate costruttore Guglielmo da Volpiano, proveniente dall’aristocrazia canavese, amico e discepolo di san Maiolo,
promuove la riforma – derivata dal modello cluniacense – in abbazie dell’Italia, della Borgogna e della Normandia = è
committente-ideatore, elabora progetto di massima che sarà eseguito da maestranze specializzate!
vd.
- abbazia di Saint-Bénigne a Digione = impianto basilicale collegato a rotonda, collocata a oriente,
distribuita su 3 livelli di altezza
- abbazia di Fruttuaria a San Benigno (Ivrea) = fondata da Guglielmo nel 1003, è ricostruita per intero nel
‘700, ma indagini archeologiche consentono di formulare ipotesi su impianto d’origine: 3 navate, 5 absidi,
transetto poco sporgente e atrio antistante la facciata; nel presbiterio = resti di modello circolare riconducile
al Santo Sepolcro di Gerusalemme, probabilmente usato durante la Settimana Santa
- abbazia San Giusto, Susa = fondata da Olderico Manfredi, la moglie Berta e il fratello Alrico, vescovo
di Asti. Stando alla testimonianza di Rodolfo il Glabro, Guglielmo era presente alla consacrazione nel
1029.
5 absidi in posizione non scalare, grande transetto voltato a botte, all’estremità del braccio sud una cappella
per le reliquie di San Giusto
IMPIANTO A 5 ABSIDI PENETRA IN ITALIA veicolato dai movimenti monastici vicini al mondo cluniacense: la
soluzione si sviluppa in modo autonomo poiché la funzionalità liturgica consente di inserire una serie di ambienti di
culto in corrispondenza della terminazione orientale. Dolo la metà dell’XI = applicata anche alle cattedrali di Acqui,
Santa Reparata di Firenze, San Lorenzo e San Fermo a Verona.

MOVIMENTI EREMITICI

RIFORMATORI PIÙ RIGOROSI = inaccettabile il compromesso, l’accumulo di beni e ricchezze materiali  le esuberanze
decorative cluniacensi non erano viste di buon occhio: SI PREFERISCONO EDIFICI POVERI, GEOMETRICAMENTE
ESSENZIALI E PRIVI DI ORNAMENTI.

EREMITISMO = scelta radicale che guarda ai santi anacoreti (= ascetici e contemplativi) orientali del primo
cristianesimo. vd.
- Calabria bizantina = Nilo di Rossano che fonda nel 1004 l’abbazia di Grottaferrata a Frascati
- Romualdo di Ravenna, precettore di Ottone III = promuove diverse chiese e allae sue riforme di ispira…
1. Abbazia di Camaldoli (sulle montagne del Casentino, diocesi aretina) = terzo decennio dell’XI 
forte connotazione eremitica.
La sua più antica descrizione è nelle Costituzioni (1080) di priore Rodolfo= diviso in:
• eremo superiore = 5 celle per gli eremiti più rigorosi
• ospizio inferiore = cenobio
2. Abbazia di Vallombrosa (foresta del Pratomagno vicino Firenze) = su iniziativa di Giovani Gualberto
 orientata a forme di cenobitismo = forma comunitaria di monachesimo
Le strutture architettoniche dei 2 monasteri maggiori sono perdute, ma le chiese dei monasteri dipendenti
consentono di capire le scelte d’architettura delle congregazioni: predilezione per edifici semplici, si afferma TIPO
ARCHITETTONICO PREVALENTE (ma non esclusivo) = PIANTA A CROCE COMMISSA E BRACCIO LONGITUDINALE AD
AULA UNICA  ad Arezzo lo schema ricorre in molte chiese del XII e XIII.

San Pier Damiani= discepolo e biografo di Romualdo, priore dell’eremo di Santa Croce a Fonte Avellana (Marche) e
poi cardinale di Ostia  chiesa ricostruita alla fine del XII, impianto cruciforme e si sa che Damiani promosse la
fondazione di singole celle per i monaci in luogo di dormitori comuni: intenzione di favorire l’eremitismo.

CERTOSINI = movimento nato grazie a Bruno di Colonia, che nel 1080 abbandona la carriera ecclesiastica per
ritirarsi sulle montagne della valle di Chartreuse (Grenoble). Gruppo di discepoli creatosi attorno a lui dà vita a rete
di monasteri solitari = CHARTREUSES, priorati dipendenti dalla casa-madre.
Guigo = priore che redige le consuetudini della Grande Chartreuse, approvate nel 1133 da Innocenzo II. Le
certose:
- sorgono in luoghi solitari: devono essere circondate da desertum = spazio privo di insediamenti umani
- monastero ha 2 nuclei:
1) domus superior = sede dei monaci con chiostro e chiesa principale
2) domus inferior o correria= più a valle, riservata ai conversi e dotata di una propria cappella.
CONVERSI = confratelli laici che pronunciano voti parziali e seguono attività economiche,
mantenendo attività col mondo: sono ammessi sia dai cistercensi sia dai benedettini.
Le chiese certosine più antiche = semplici e senza troppe decorazioni, PARTICOLARE ATTENZIONE A:
- TESSITURA DI OPERE MURARIE
- ORGANIZZAZIONE SPAZI RISERVATI AI MONACI = ogni religioso dispone di stanza autonoma con orto
 si afferma SCHEMA A PETTINE con celle innestate sul perimetro esterno del chiostro quadrangolare
=disposizione elaborata già nel XII.

Nucleo primitivo di presenza certosina in Italia =


- A Mondovì: Pesio e Casotto, in quest’ultima gli scavi confermano la presenza di celle lungo il
perimetro del chiostro
- Val di Susa = Losa poi trasferita a Monte Benedetto = chiesa superiore meglio conservata con impianto
ad aula unica e abside a terminazione piatta
- Monastero di Serra in Calabria, fondato da Bruno negli ultimi anni di vita = ricostruito nel XVI

La certosa di Trisulti (Lazio) passa dai benedettini ai certosini all’inizio del ‘200.
 In tutte si percepisce distintamente la suddivisione fra domus superior e inferior, rimangono le correrie di Pesio,
Casotto e Monte Benedetto.

XIV sec = i certosini ammettono COSTRUZIONI DI COMPLESSI MONUMENTALI


CISTERCENSI = congregazione nata in Borgogna, grazie a Stefano da Harding che si ritira con alcuni confratelli nella
foresta di Digione: il centro di riferimento diventa l’abbazia-madre di Cîteaux. Inizialmente si aggregano altre
abbazie-sorelle e si crea un gruppo che ha come riferimento Roberto di Molesme = colui che fissa le consuetudini
nella Charta caritatis del 1119, approvata da Pasquale II.
Successivamente la figura chiave diviene San Bernardo = abate di Clairvaux, interviene nelle vicende politico-
religiose appoggiando anche Innocenzo II in occasione dello scisma di Anacleto. La sua Apologia, indirizzata all’abate
Guglielmo nel 1125, è considerato manifesto delle dottrine circa le arti figurative e le architetture ammesse dai
cistercensi  era testo di propaganda retorica, non sempre le idee bernardine si applicavano con rigore: le abbazie
adottavano soluzioni differenti.
OBIETTIVO DELLA SPIRITUALITÀ CISTERCENSE = RITORNO ALLE FONTI DEL MONACHESIMO BENEDETTINO IN
DIMENSIONE CENOBITICA:
• lavoro manuale
• obbedienza
• rinuncia ai beni materiali
• liturgia comunitaria
• studio
per distinguersi dal monachesimo benedettino, che privilegia il nero, i certosini scelgono come proprio colore il
BIANCO.

Movimento fortunato = in pochi decenni i monasteri cistercensi si moltiplicano in tutta Europa: alla metà del XII 
350 abbazie! Le 5 borgognone mantenevano la loro posizione al vertice: i singoli abati mantenevano la loro
autonomia istituzionale, ma rispondevano nell’osservanza delle consuetudini ad un capitolo generale =
COSTELLAZIONE DI MONASTERI, AGGREGATA DAL RISPETTO DI REGOLE COMUNI!

SCHEMA ARCHITETTONICO RICORRENTE che si afferma tra XII e XIII=


- CHIOSTRO = annesso al lato sud della chiesa, su ogni suo lato fabbricati…
- MANICA EST = vicina al braccio del transetto, sacrestia, capitulum e auditorium
- PIANO SUPERIORE = dormitorio, connesso alla chiesa da scalinata che scende nel transetto di modo che i
monaci raggiungano il coro nelle ore canoniche
- MANICA SUD = stanza riscaldata (calefactorium), refettorio e cucina
- MANICA OVEST = deputata ai rapporti con l’esterno con cellarium (=dispensa) e refettorio dei conversi
- Il centro sacro era la CHIESA ABBAZIALE in genere dedicato alla Vergine  si afferma nel secondo quarto
del XII l’“impianto bernardino” = schema planimetrico cruciforme, al termine del corpo longitudinale
s’innesta il transetto con abside rettangolare al centro e cappelle laterali – 2/3 o di rado 4 – sui bracci a
terminazione rettilinea.
vd. chiese derivate da Clairvaux = abbazia di Himmerod in Renania ove un monaco di Clairvaux si era recato
per dirigere i lavori + chiesa dell’abbazia di Fontenay = esempio meglio conservato in Borgogna d’impianto
bernardino a 2 cappelle su ogni braccio, è consacrata nel 1147 da Eugenio III.

n.b = LO SCHEMA BERNARDINO NON È ESCLUSIVO = cfr. abbazia madre di Cîteaux  impianto rettilineo nelle 3 fasi di
ricostruzione ≠ Clairvaux e Pontigny = schema a deambulatorio con cappelle radiali.
i monasteri si adattano alle tradizioni costruttive locali, utilizzando tecniche e materiali dei territori di fondazione! È
indiscutibile, però, esistessero VETTORI DI MODELLI PLANIMETRICI E TECNICHE COSTRUTTIVE comuni:

SCHEMA PROGETTUALE “AD QUADRATUM” = rispetto di geometrica maglia ortogonale con porzioni modulari: la maglia
è tracciata sul terreno con pali infissi e corde tese  esaltazione dell’estetica delle proporzioni musicali e della
geometria insita nel creato!
Si registra un rigore crescente tra il XII e il XIII.

LITURGIA CISTERCENSE:
- ALTARE MAGGIORE = dedicato alla Vergine, si colloca nel presbiterio
- CAPPELLE LATERALI = riservate alle messe private che celebravano i confratelli che avevano ricevuto
il crisma sacerdotale
- CORO DEI MONACI = recintato, di fronte all’altare nelle prime campate ad est
- CORO DEI CONVERSI = lato ovest e nelle campate successive
- TRANSETTO = distribuiva i percorsi all’interno della chiesa e collegava presbiterio, cappelle, coro dei monaci e
dormitorio
Nella prima fase = NO ECCESSI DECORATIVI
Gestione diretta dei loro patrimoni: la vocazione di povertà dei confratelli si traduceva in ricchezza collettiva data dal
grande afflusso di donazioni vd. GRANGE = architetture del lavoro affidate ai conversi e organizzate per svolgere
mansioni agricole.

ABBAZIE CISTERCENSI IN ITALIA


Chiese = elemento più antico dei complessi monastici ≠ chiostri e ambienti conventuali = XIII sec.

Santa Maria e Santa Croce a Tiglieto (Liguria) = nasce nel 1120 come filiazione di La Ferté. Ha absidi piatte e transetto
non sporgente, l’abside maggiore è affiancata da 2 minori.

Legate a Clairvaux e a San Bernardo, in Italia tra il 1133 e il 1135:


- Chiaravalle Milanese = una lapide la vuole fondata nel 1135, in seguito alla donazione del santo – che
passava per la città ritornando in Francia – di un terreno su cui erigere un monastero. Consacrata nel 1221.
Primo impianto risale al tempo in cui era ancora vivo Bernardo: le volte a botte sui vani orientali derivano
dall’ambiente borgognone; seconda metà del XII = prosegue cantiere del corpo longitudinale ove si
affermano, invece, le tradizioni costruttive lombarde  sistema alternato nella scansione delle campate.
INNOVAZIONE TECNOLOGICA = costoloni diagonali a sezione torica nelle volte del transetto e del corpo
longitudinale.
Fungono da sostegni tozzi piloni cilindrici = caso isolato che rimanda a esempi già elaborati in alta Italia = cfr.
Sant’Antonino e cattedrale di Piacenza
- Chiaravalle della Colomba = fondata da Arduino da Piacenza nel 1136
- 1139 = Innocenzo II incaricava Brunone, abate di Chiaravalle Milanese, di riformare il cenobio benedettino di
Cerreto Lodigiano = vi fanno da sostegno pilastri articolati, forti e deboli: nei pilastri maggiori compaiono
SEMICOLONNE PENSILI rivolte verso la navata centrale, innestate su una mensola a 2 m dal pavimento 
necessità di appoggiare al pilastro gli stalli del coro dei monaci.
- 1134 = nasce grangia cistercense a Coronago, trasferita poi a Morimondo, così denominata in onore del
luogo di provenienza dei primi monaci = fine del XII costruzione della chiesa in cui si abbandona nel corpo
longitudinale l’uso del sistema alternato in luogo di una scansione uniforme di campate rettangolari
applicazione dell’impianto bernardino con 3 cappelle annesse al braccio del transetto.

Gruppo piemontese di abbazie cistercensi la cui filiazione deriva dalla borgognona La Ferté:
• Abbazia di Staffarda = fondata fra 1127-1138 con sostegno di un ramo degli Aleramici che diventeranno
marchesi di Saluzzo. Chiesa già terminata nel 1154 = 3 navate 3 absidi semicircolari e transetto non
sporgente in pianta  non condivide modelli cistercensi, ma riprende schemi costruttivi della tradizione
lombarda, soprattutto Pavia: è probabile che grazie ai Saluzzo si chiamino maestranze provenienti dalla
capitale del regno italico.
• Abbazia di Lucedio, Vercelli = fondata nel 1123, stringe rapporti con Aleramici del Monferrato e diviene
sede delle sepolture di famiglia. La chiesa è distrutta nel ‘700, ma la documentazione iconografica ne
permette la ricostruzione: impianto ad abside curvilinea.
• Abbazia di Rivalta Scrivia, Alessandria = 1180, vi si insedia comunità di monaci di Lucedio + Abbazia di
Casanova, Torino = 1148-1152, derivata da Tiglieto = blocco orientale connotato da rigoroso impianto
bernardino con 2 cappelle annesse ai bracci del transetto; navate = schema alternato nelle volte e nei
pilastri polistili
modelli d’importazione borgognona che si intrecciano con tradizioni costruttive locali e con poteri signorili

Architettura cistercense nell’Italia centrale:


- Chiaravalle di Fiastra (Marche) = fondata fra il 1140-1144 come filiazione di Chiaravalle Milanese con il
sostegno di Guarniero II, duca di Spoleto e marchese di Ancona.
Blocco orientale = costruito per primo riprende lo schema bernardino a 2 cappelle, voltate a botte, su ogni
braccio per transetto; corpo delle navate = legami con area lombarda e sistema alternato nei pilastri e nelle
volte (vd. Cerreto e Chiaravalle della Colomba). Le strutture conventuali attorno al chiostro = complesso
meglio conservato in Italia centrale, le parti che risalgono alla fine del XII testimoniano organizzazione
funzionale del monastero.

I cistercensi giungono a Roma poiché chiamati da papa Innocenzo II…


- Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, Roma = ricostruita utilizzando laterizi di spoglio del precedente
convento e seguendo nel capocroce lo schema bernardino a 2 cappelle, dopo la metà del secolo si completa
corpo longitudinale a 3 navate, coperto in origine da una volta a botte = INTRODUZIONE A ROMA DI
MODELLO ALTERNATIVO A SFARZO ARCHITETTONICO PROMOSSO DAI PAPI  All’inizio del ‘200 = aggiunto
portico di facciata e colonne ioniche architravate per adeguare la chiesa i modelli romani
- Abbazia di Falleri, Civita Castellana (alto Lazio) = passata ai cistercensi nel 1179 con conferma dei privilegi
da parte di papa Alessandro III. ESEMPIO UNICO = pianta a T e 5 absidi semicircolari sul transetto, corpo a 3
navate in origine voltato a botte e rafforzato da archi trasversi che appoggiavano su pilastri maggiori.

Nel mezzogiorno = meno testimonianze


a) SARDEGNA = figura chiave di Gonario II Lacon-Gunale, giudice di Torres, che di ritorno da un
pellegrinaggio in Terrasanta incontra Bernardo e gli chiede l’invio di una comunità di monaci sull’isola
 1149 = abbazia di Santa Maria di Corte a Sindia
b) CALABRIA = abbazia della Sambucina, documentata a partire dal 1141. Nata grazie al conte Goffredo
di Loritello, ha abside piatta e anche parte del transetto, l’impianto è cruciforme
c) SICILIA = monastero di Santo Spirito = affidato alla fine del XII dall’arcivescovo Gualtiero ai monaci
cistercensi; impisnto a 3 absidi curvilinee e apparato decorativo a tarsie policrome (in quegli anni Duomo di
Monreale)  CHIESA DEI MONACI DIVENTA MONUMENTO CHE CONDIVIDE I CARATTERI DELLA
ARCHITETTURA URBANA, NON È PIÙ UN LUOGO ISOLATO!
Con Federico II l’importanza dei cistercensi aumenta!

Nell’Italia del XII = NON ESISTE ARCHITETTURA CISTERCENSE come fenomeno unitario, MA ARCHITETTURA DI
MATRICE BERNARDINA CHE RISPETTA SCHEMA COSTRUTTIVO RICORRENTE E SISTEMA GEOMETRICO
PROPORZIONALE NELLA PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE

CAPITOLO 13 – Verso nuovi equilibri


Fine del XII =
- terminano le sperimentazioni architettoniche
- si consolidano le tecniche costruttive
- ricorrono soluzioni tipologiche
- nel Mezzogiorno = 1189, fine del regno normanno con morte di Guglielmo II, esso sarà inglobato per
eredità dinastica dagli imperatori svevi
- nel centro della penisola = consolidamento del dominio pontificio, si gettano le basi dello stato
teocratico che sarà riformato nel secolo successivo da Innocenzo III
- nell’Italia settentrionale = comuni lombardi stipulano, con l’impero di Federico Barbarossa, la pace di
Costanza nel 1183: i comuni ottengono riconoscimento istituzionale e ordinamenti politici cittadini
SI STABILIZZANO I POTERI E LE STRUTTURE DI GOVERNO DEL TERRITORIO = vd.
1. CASTELLI
2. DIMENSIONE PUBBLICA DELL’ARCHITETTURA URBANA

CASTELLI IN MURATURA
XII = guerre  riorganizzazione eserciti  INCREMENTO CAPACITÀ OFFENSIVE = contatti con l’Oriente in
occasione delle Crociate consentono il potenziamento di macchinari bellici e NUOVI SISTEMI FORTIFICATORI:
L’EVOLUZIONE DELLE TECNICHE MILITARI COINVOLGE L’ARCHITETTURA.

Castelli tra X-XI = materiali deperibili: legno e terre di riporto


XII = FORTIFICAZIONI IN MURATURA  diffusione capillare delle tecniche di lavorazione della pietra e maturazione
tecnologica delle maestranze. PASSAGGIO DA MATERIALI DEPERIBILI A PIETRA = NON LINEARE, DISCONTINUO: per
lo più permangono strutture miste.
cfr. Porta della Pescheria del Duomo di Modena in cui compare castello in pietra e legno con pareti in conci regolari e
torri a colombage.
Generalmente i castelli in muratura:
• configurazione geometrica regolare
• TORRI = si afferma la forma circolare o poligonale, più adatta alla difesa del passato impianto
quadrangolare
• BARBACANI rafforzano la tenuta delle cortine e controllano i punti più deboli (= porte di ingresso)
• PONTI LEVATOI sostituiscono PASSERELLE MOBILI
• nelle fortezze maggiori = DONGIONE o CASSERO = elemento architettonico erroneamente identificato
con la torre maggiore che corrisponde ad una zona recintata all’interno della fortificazione, si colloca nel
punto più alto, ove si collocano gli edifici preminenti del complesso: dimora signorile, mastio, …

Esempi conservati fino ad oggi sono pochi, poiché frequentemente ricostruiti e aggiornati alle nuove esigenze
difensive.

Strutture residenziali del castello = si arricchiscono con elementi di rappresentanza, decorazioni e servizi, alle volte è
presente anche una cappella.

Valle d’Aosta secoli XI-XII = strutture in materiali lapidei che sfruttano cave del contesto alpino, torri quadrangolari in
pietra già nella seconda metà dell’XI

Regno normanno, Mezzogiorno = progetti fortificatori aggiornati alle tendenze che si impongono nell’Europa del
Nord: i castelli realizzati dalla dinastia degli Altavilla utilizzano tecniche all’avanguardia derivate dal regno anglo-
normanno con interventi di maestranze provenienti dal nord e dal mondo islamico.
cfr. castello di Caronia = costruito all’epoca di Ruggero II, schema triangolare, cortina e torri quadrate in pietra da
taglio; all’interno il palazzo signorile rimanda alle residenze reali della Cuba e della Zisa; sul lato nord la chiesa
imita lo schema della cappella Palatina di Palermo.

In Italia centro-settentrionale = poche strutture fortificate antecedenti il 1200 sussistono.


vd. Rocca di San Silvestro = castello signorile della Toscana meridionale, fondato grazie allo sfruttamento delle
risorse minerarie per volere dei Conti della Gherardesca tra il X e l’XI. Fortificazione trasformata nel corso del XII
dalla famiglia Della Rocca = costruzione di cassero, muro indipendente con torre quadrangolare, residenza signorile e
cisterna. All’esterno un villaggio con una cappella, difesa da una seconda cinta muraria.

CASTELLI DEL XII = OPERE DI AGGIORNATA QUALITÀ ARCHITETTONICA E IMMAGINI PIÙ NETTE DEI POTERI
che ne detengono il controllo.

ARCHITETTURE CIVILI E SPAZI PUBBLICI


Edilizia residenziale del periodo X-XII = trasformazioni tardomedievali hanno agito cancellando le tracce delle
strutture antiche;
XIII = spartiacque, patrimonio edificato conservato fino ad oggi aumenta e permette indagini su vasta scala. Info su
edilizia preduecentesca = edifici superstiti dell’Italia centro-settentrionale…
- AFFERMAZIONE DI TORRI = hanno ruolo difensivo, ma anche simbolico dell’ambizione della famiglia
committente. Dimensione ridotta delle finestre e assenza d’ingressi a piano terra, spesso affiancate da
struttura residenziale dotata di comfort abitativi in cui risiedeva la famiglia dei proprietari. Nel caso di torri
“più domestiche” le finestre sono più ampie, hanno ballatoi e loggette ai piani alti.
vd. Pisa, XII sec = case-torri affiancate separate da chiossi per lo scolo dell’acqua.
1088-1092 = arcivescovo Daiberto promulga lodo di livellamento delle torri affinché tutte abbiano la
medesima altezza.
A Bologna = resti di torri nella seconda cerchia di mura
A Padova = torri raggiungono i 40m, hanno base di paramento lapideo con blocchi squadrati di trachite o
calcare, ricavati dallo spoglio di edifici antichi ≠ in altezza = mattoni con coronamento merlato. Solai in legno e
a piano terra spesso erano presenti volte.

PASSAGGIO ALLE DOMUS IN MURATURA = permangono abitazioni in legno con coperture in paglia = PERICOLO
D’INCENDIO vd. Milano colpita da incendi nel 1071 e nel 1075 o Padova nel 1174.
PROCESSO DI SOSTITUZIONE = inizi Duecento, favorito da norme che proibivano l’impiego di materiali infiammabili
nelle coperture.

REVISIONE DELLE CINTE MURARIE = aggiornate con sistemi difensivi più moderni: la loro costruzione accelera durante
le guerre vs. Federico Barbarossa
vd. mura di Pisa e Milano = EMBLEMA DELL’ARTE CIVICA DELLA PRIMA ETÀ COMUNALE post distruzione di
Barbarossa!
Genova = fonti ricordano la partecipazione dei cittadini nel rafforzamento della cinta  oggi solo porta Soprana e
porta dei Vacca con scritture lapidarie = le NUOVE PORTE sono MONUMENTALI: HANNO TORRI SIMMETRICHE
SEMICIRCOLARI ALL’ESTERNO E APERTE ALL’INTERNO = ottima pietra da taglio, presenza di maestranze
antelamicheORGOGLIO CIVICO ANCHE IN ARCHITETTURE LAICHE!
RICOSTRUZIONE OSPEDALI = settore deputato agli ordini religiosi e monastici, ai templari e ai cavalieri di San
Giovanni  vd. vallombrosani che accolgono pellegrini lungo le aree di strada

Nelle città = sedi di rappresentanza ospitano magistrature e riunioni di consigli comunali: nell’area lombarda le fonti
attestano la nascita dei PALACIA COMMUNIS già nel XII, post pace di Costanza si avviano cantieri più ambiziosi =
EDIFICI PUBBLICI COME SEDE LAICA DEL POTERE CIVILE!

Fine del XII = interventi su facciate delle chiese rivolte verso piazze cittadine
vd. Pieve di Santa Maria ad Arezzo = tra fine XII e inizio XIII fronte scandito con sequenze di logge su colonnine che
moltiplicano il motivo elaborato da Rainaldo nel Duomo di Pisa
+
Rialzamento della facciata di San Zeno di Verona = inserimento “Ruota della fortuna”  PRIMO ROSONE DELLA
STORIA DELL’ARTE ITALIANA, realizzato da Britolo nell’ultimo decennio del XII

Diffusione di QUARTIERI CANONICALI nelle città maggiori = espressione del potere assunto dal clero: si riprendono i
modelli diffusi nelle comunità monastiche e i chiostri divengono strutture preminenti e raggiungono sviluppo
monumentale  vd. Genova e Verona
≠ nelle campagne = CANONICHE ASSUMONO RUOLO DI COMMITTENZA
cfr. Santa Maria di Vezzolano (Monferrato) = navata sud diviene manica del chiostro che accoglie le sepolture delel
famiglie aristocratiche del territorio; all’interno il coro dei canonici è delimitato da pontile con ciclo scultoreo dedicato
alla morte della Vergine e alla sua assunzione.

CISTERCENSI = intrecciano legami con città e istituzioni comunali  a Genova nelle porte urbiche si presume
l’affermazione di archi acuti nelle porte urbiche grazie alla mediazione di maestranze cistercensi provenienti da
Tiglieto.

SPERIMENTAZIONE NEI SISTEMI DI COPERTURA = in area lombarda si afferma precocemente CHIESA “A SALA” con
archi impostati allo stesso livello su tutte le navate  soluzione strutturale applicata nella metà del XII alla chiesa di
San Simpliciano a Milano, le volte poggiano su nuovi pilastri inseriti nelle navate

Chiesa di San Bernardo, Vercelli = 1164, primo caso in Italia del nord di chiesa progettata ex novo “a sala”

MAESTRANZE = si organizzano in associazioni corporative

Fine XII = figura più emblematica è abate cistercense Gioacchino da Fiore: attende un’imminente età dello spirito
che porti a termine la missione della chiesa = per illustrare la sua visione ricorre all’immagine di una città!

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