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Raffaello afferma che tutti gli edifici presenti nell’epoca compresa tra quella
degli antichi antichissimi e il moderno, ovvero quelli dell’epoca dei Goti, è come
se non esistessero, poiché, secondo il pittore, c’è un filo diretto che lega i
contemporanei agli antichi.
Quali sono
quelli
rinascimentali?
Palazzo Ducale, Porta della Carta a
Venezia, 1438-1442, Giovanni e
Bartolomeo Bon
Il linguaggio architettonico
dell’arco è totalmente
rinascimentale
reinterpretando i modelli
antichi come gli archi di
Costantino e di Settimio
Severo.
Primo Rinascimento (XV sec)
San Lorenzo, Sagrestia Vecchia, 1418 -1429,Firenze, Filippo Brunelleschi
San Lorenzo, Firenze , planimetria
San Lorenzo, interni realizzati secondo il
progetto di Brunelleschi (1418 – 1442
Manetti), e in alto la facciata rimasta
incompiuta. Leone X commissionò nel 1518
a Michelangelo il progetto della facciata ma
venne realizzata solo la Sagrestia Nuova
dove vennero seppelliti molti esponenti
della famiglia Medici.
Primo Rinascimento (XV sec)
L’edificio è impostato sul modulo del quadrato, ripetuto tre volte nella pianta del portico e
sei volte nella pianta della cappella.
LA CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE A FIRENZE 1420-1436
La cupola di Brunelleschi è la copertura della crociera del presbiterio del Duomo
di Firenze. Al momento della costruzione era la cupola più grande del mondo e
rimane ancora la più grande cupola in muratura mai costruita (il diametro
massimo della cupola interna è di 45,5 metri, mentre quello dell'esterna è di
54,8). E’ considerata da molti studiosi la più importante opera architettonica mai
edificata in Europa dall'epoca romana.
L'attuale edificio del Duomo fu iniziato nel
1294-1295 e la base del tamburo della
cupola era pronta già nel 1314-1315,
tuttavia all'inizio del '400 nessuno si era
posto seriamente il problema di trovare
una soluzione per la copertura. L'architetto
Arnolfo di Cambio doveva averlo previsto
se aveva immaginato la conclusione del
suo edificio con una cupola, un organismo
ben diverso e ben più ampio del
tradizionale tiburio delle cattedrali
medievali.
La Cupola di Arnolfo doveva
avere un aspetto più
convenzionale come si capisce
dall’affresco di Andrea Bonaiuti
da Firenze che si può ancora
ammirare nel Cappellone degli
Spagnoli in Santa Maria Novella.
L'affresco, che è del 1355 circa,
mostra sul fondo una chiesa in
cui è chiaramente riconoscibile
Santa Maria del Fiore, solo che la
cupola, priva del tamburo, è
immaginata a tutto sesto. Ma
una cupola semisferica, anche se
più piccola e priva di tamburo
avrebbe avuto enormi difficoltà
a reggere il peso della lanterna
di cui è dotata la cupola
nell'affresco.
Nel 1418 l'Opera del Duomo bandì un concorso pubblico per la costruzione della
cupola. In seguito al concorso, che pure ufficialmente non ebbe vincitori, Filippo
Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti furono nominati capomastri.
Il 7 agosto 1420 ebbe inizio la costruzione della cupola, che fu completata fino alla
base della lanterna il 1º agosto 1436. Nel 1423 Ghiberti venne estromesso dai
lavori, che passarono interamente in mano a Brunelleschi. Nell'agosto del 1436,
venne infine celebrato ufficialmente, con la solenne benedizione di papa Eugenio IV,
il completamento della fabbrica.
La Cupola si erge da un tamburo ottagonale
che determinano otto spicchi organizzati su
due calotte separate da uno spazio vuoto. Il
motivo di questa scelta si spiega per
alleggerire la struttura che altrimenti
sarebbe stata troppo pesante per essere
sostenuta dai quattro pilastri sottostanti. Lo
spazio fra le due calotte misura circa 1,20
metri ed è attraverso il suo percorso che si
giunge fino alla Lanterna. Una catena lignea
formata da 24 travi collegate tra loro da
staffe e perni di ferro circonda tutta la
costruzione. Fra gli elementi che
compongono la Cupola esistono proporzioni
auree. La sua base d'imposta si trova a circa
55 metri dal suolo, la lanterna è alta 21
metri, il tamburo misura 13 metri e l'altezza
della Cupola è, in media, 34 metri.
L'elevazione totale dell'intera struttura,
compresa la palla dorata e la croce che la
sormontano, è di metri 116,50.
Il contorno apparente della Cupola rispetta regole precise: il profilo angolare esterno è un
sesto di quarto acuto, mentre quello interno è un sesto di quinto acuto. Ciascuna diagonale
dell'ottagono esterno, che misura circa 54 metri, è stata suddivisa in quattro parti uguali: da
qui la definizione di "quarto acuto". Il profilo della Cupola ha una forma d'estrema importanza
per la sua stabilità: è molto vicina ad una catenaria rovesciata. In sommità si trova la Lanterna,
completata dopo la morte del Brunelleschi sopraggiunta nel 1446. Per realizzarla, furono
utilizzate macchine che Brunelleschi stesso aveva progettato. la Lanterna ha una funzione
molto importante per la statica globale. I costoloni, infatti, convergono verso il serraglio, la
base della Lanterna, il cui diametro è circa 6 metri. Le forze che agiscono sulla Cupola sono tali
che gli stessi costoloni tendono a piegarsi verso l'interno per effetto dei carichi e del peso
proprio. La Lanterna, con il suo enorme peso (circa 750 tonnellate) ha la funzione di
contrastare queste forze pericolose incuneandosi nella struttura e annullando le spinte che si
generano alla sua base.
San Pietro, prospetto secondo il progetto di San Pietro, pianta del progetto di Donato
Giuliano da Sangallo il Giovane Bramante
San Pietro, progetto di Michelangelo
San Pietro in alto progetto di
Michelangelo, a lato la pianta attuale
del Maderno
San Pietro, la facciata principale
LA CUPOLA DI SAN PIETRO
La cupola di San Pietro costituisce
la copertura della zona
presbiteriale della basilica di San
Pietro in Vaticano.
Nel 1549 fu iniziato lo zoccolo sopra il cornicione del tamburo, che fu ultimato
nel febbraio del 1552. Dopo la conclusione dell'anello, il progetto del tamburo
era ormai delineato nelle sue parti fondamentali. La sua costruzione fu avviata
nel 1554 con la fornitura di travertino proveniente dalle cave di Fiano Romano
ed i lavori si conclusero dopo il 1561, quando furono appaltati gli ultimi capitelli
interni e quelli esterni delle colonne e delle mezze paraste degli speroni radiali.
Cupola di San Pietro secondo il progetto del Bramante, a destra modello ligneo della
cupola michelangiolesca nella sua forma definitiva con la curvatura a sesto acuto
Della Porta, assistito da Domenico Fontana fu incaricato di ultimare la cupola il 19
gennaio 1587, quando erano ormai trascorsi 23 anni dalla morte di Michelangelo.
I lavori, cominciati nel 1588, con grande dispiego di uomini e materiali,
procedettero rapidamente: nel 1590 la struttura della cupola era ormai definita e
nel 1593, sotto papa Clemente VIII, fu posta in opera la copertura della calotta
esterna in lastre di piombo.
Durante questo pontificato venne collocata in cima alla cuspide della lanterna una
sfera in bronzo dorato, sormontata dalla croce eseguita da Sebastiano Torrigiani.
Della Porta e il Fontana non furono solo dei meri esecutori dei disegni di
Michelangelo. Non solo infatti apportarono una sensibile modifica alla
curvatura della calotta rispetto al progetto del Buonarroti, rendendola più
vicina al modello del Brunelleschi, ma inserirono nella muratura (soprattutto
nella parte alta della cupola) una serie di catene per contenere le spinte
trasversali esercitate dalla volta e utilizzarono materiali di alta qualità,
incernierando le lastre di travertino con piombo fuso; caratteristiche, queste,
che permisero alla cupola di non riportare gravi danni dopo il forte terremoto
del 1703. Inoltre realizzarono i costoloni con l'ausilio di sofisticate centinature
in legno e disegnarono i particolari tecnici della cupola in scala 1:1 direttamente
sul pavimento della basilica di San Paolo fuori le Mura.
Il tamburo, misura circa 42 metri
di diametro interno ed ha uno
spessore medio di 3 metri è
formato da uno zoccolo sul quale
sono impostati 16 contrafforti
radiali che delimitano altrettanti
finestroni rettangolari con timpani
centinati e triangolari alternati.
All'esterno gli speroni sono
schermati mediante colonne
binate sormontate da capitelli
d'ordine corinzio e da un'alta
trabeazione con cornici
modanate; più in alto si eleva un
attico decorato con festoni
vegetali. Dai contrafforti partono
16 nervature, dello spessore
variabile tra i 2 e i 5 metri che si
concludono nella lanterna; alla
base di ogni costolone sono
scolpiti i tre monti dello stemma
di papa Sisto V.
La cupola ha una struttura a doppia calotta:
la calotta interna, dello spessore di circa 2
metri, ha funzione portante, mentre
l'esterna, rivestita in lastre di piombo, è
realizzata a protezione della prima ed ha
uno spessore di circa 1 metro. Tra le due
calotte si snoda il percorso che consente Peso complessivo: 14.000 tonnellate circa,
l'accesso alla sommità; una serie di abbaini Altezza esterna (dal piano stradale alla
di forma protobarocca permette sommità della croce): 133,30 m
l'illuminazione naturale di questa Altezza interna (dal pavimento alla volta della
intercapedine. La lanterna, che riprende il lanterna): 117,57 m
tema delle colonne binate dei contrafforti, è Diametro esterno: 49,00 m; (58,90 m
sormontata da una serie di candelieri ed è massimo)
chiusa, oltre la cuspide concava, da una Diametro interno: 41,55 m
palla sormontata da una croce. Numero gradini alla salita della cupola: 551
La palla, di bronzo ma laminata in oro, è Altezza lanterna: 18 m
stata accessibile a visitatori fin verso metà
del Novecento. Durante gli ultimi lavori di
manutenzione e lucidatura (2005) è stata
scoperta la memoria della conclusione dei
lavori di installazione, indicata dalla data
1593 sotto la firma in latino dell'architetto
Giacomo Della Porta.
San Pietro, in alto la
cupola, a fianco la piazza
con il colonnato del
Bernini
Giovanni Carracha, 1572, pianta di Torino
Duomo di Torino,
Amedeo Francisco da
Settignano, detto Meo
del Caprino, 1491-1501