Sei sulla pagina 1di 12

Dalla basilica romana

alla chiesa
Paleocristiana
L’origine
► La basilica ha origine nel Mediterraneo orientale nel IV secolo a.C., aulè
basilikè (in greco letteralmente "corte reale", o sala o reggia), come una
zona dei palazzi reali di Efeso o di Alessandria d'Egitto, (basileus in greco
vuol dire "re").
► La Basilica è un edificio di forma rettangolare, ha uno dei lati lunghi aperto
e colonnato (stoà), generalmente affacciato su una piazza o una via,
mentre l'altro è chiuso da un muro, con copertura che può essere a
spioventi, a terrazze. L'edificio può avere un piano superiore che riproduce
lo schema del piano inferiore e nella parete di fondo si aprono delle
botteghe.
► Un esempio importante è la Stoà di Attalo situata sul lato orientale
dell'agorà, donata ad Atene dal re di Pergamo, Attalo II nel 140 a.C..
Aveva un porticato di 116,5 metri, dotata di due file di colonne e due vani
scala sui lati corti dell'edificio, per accedere alle 21 botteghe del piano
superiore.
La basilica Romana
► Questo particolare edificio assunse particolare importanza anche in ogni città
dell’antica Roma. All’interno del Foro, ossia la grande piazza porticata, si
trovava la Basilica, che si poteva considerare come un’estensione coperta del
Foro medesimo, perché serviva allo stesso scopo, e veniva utilizzata soprattutto
d’inverno. Era luogo d’incontro e di rappresentanza, sala di commercio e di
riunione, vi si trattavano gli affari e si amministrava la giustizia
► La basilica si presentava come una grande sala rettangolare divisa in tre o
cinque navate da due o quattro colonnati posti parallelamente ai lati lunghi (o
su più lati). Inizialmente coperta a capriate (elemento architettonico,
tradizionalmente realizzato con il legno, formato da una travatura reticolare piana
posta in verticale ed usata come elemento base di una copertura a falde
inclinate) fu in seguito “voltata”, ossia coperta con delle volte a botte o a crociera.
Gli ingressi si aprivano di norma sui lati lunghi, mentre ai lati corti si potevano
presentare due absidi. L’abside era una parete semicircolare, coperta da una
volta a semicalotta (catino absidale); qui si trovava lo scranno del magistrato che
presiedeva le udienze e qui si dibattevano i processi pubblici.
La basilica Romana
► La città di Roma ne contava parecchie, tra cui la Basilica Emilia e
la Basilica Ulpia. A differenza del tempio, la basilica svolgeva unicamente
una funzione civile di tipo giuridico-amministrativo e non era un edificio.
► I magistrati vi esercitavano il proprio ruolo riunendosi nel tribunal, o
tribunale, un’area rialzata rispetto al piano pavimentale e collocata,
solitamente, in corrispondenza di una delle due absidi. In età imperiale, la
basilica pagana assunse una connotazione di tipo vagamente sacrale,
perché lo spazio destinato al tribunal accolse un’immagine
dell’imperatore divinizzato (in genere si trattava di una grande statua),
alla cui figura venivano tributati onori e venerazione.
Basilica Ulpia nel Foro di Traiano a Roma,
107-117. Pianta.
Basilica Ulpia nel Foro di Traiano a Roma, 107-117.
Ricostruzione, spaccato prospettico.
Le basiliche private imperiali
► Sempre in età imperiale, palazzi e ville vennero dotati di basiliche private,
dove i proprietari, ovviamente personaggi di spicco dell’aristocrazia
romana, ricevevano gli ospiti in udienze speciali. Abbiamo ad esempio,
quella imperiale della Domus Flavia a Roma, la residenza degli imperatori
o quella della Villa romana del Casale a Piazza Armerina, di età
tardoantica. Si trattava di aule rettangolari, non di rado precedute da un
atrio, talvolta porticato, e concluse da un’abside, ricavata sul lato opposto
a quello dell’ingresso. Lo spazio absidale, presso il quale si trovava un
podio rialzato, diventava fulcro dell’asse visivo, che adesso era dunque
longitudinale e non più trasversale, come avveniva nelle basiliche pagane
annesse ai fori.
La basilica della Villa romana del Casale a Piazza
Armerina, IV sec. d.C.
Le prime basiliche cristiane
► Nei primi secoli del cristianesimo, i cristiani non usavano né potevano
costruire edifici di culto. Essi normalmente pregavano e celebravano
l’eucarestia a piccoli gruppi, nelle abitazioni di quei confratelli che
mettevano a disposizione l’ambiente più grande della propria casa
(ecclesia domestica).
► A partire dal IV secolo, dopo l’Editto di Costantino, i cristiani ebbero
finalmente la possibilità di costruire dei templi. In modo del tutto naturale,
la scelta del modello tipologico da seguire cadde sulla basilica pagana.
Questo edificio, infatti, rispondeva perfettamente alle esigenze pratiche
della comunità cristiana e aveva acquistato, nel tempo, l’adeguato valore
simbolico. Lo spazio absidale mantenne il suo ruolo di emergenza
architettonica. Al posto del trono imperiale, esso ospitò l’altare dove,
secondo i cristiani, è presente Cristo, sotto le specie del pane e del vino.
Pianta di una Basilica paleocristiana (Santa Maria
Maggiore a Roma).
La tipologia della basilica cristiana

► La tipologia della basilica cristiana iniziò a presentare caratteristiche


comuni in tutti i territori dell’Impero solo dopo il V secolo. Normalmente,
essa prevedeva una pianta longitudinale o “basilicale”, cioè sviluppata in
lunghezza e di solito rettangolare. Tale spazio era percorso da colonnati
che lo dividevano in tre o cinque corridoi, detti navate: quella centrale, più
larga e alta, era chiamata anche navata principale e le altre, più strette e
basse, erano dette navate laterali, o minori o anche “navatelle”. Sui
colonnati si impostavano trabeazioni o archi, a sostegno delle pareti e
della copertura lignea, costituita da capriate o da travature. La navata
centrale era conclusa da un’ampia abside, coperta da un catino absidale,
che in pratica sarebbe una mezza cupola.
Esempi
► Le più antiche basiliche cristiane sono state demolite (come nel caso della
Basilica di San Pietro) o variamente modificate nel corso dei secoli; tra quelle
che in parte mantengono l’antico splendore, ricordiamo la Basilica di Santa
Maria Maggiore e la Basilica di Santa Sabina, entrambe costruite a Roma
nella prima metà del V secolo, e quelle di Sant’Apollinare in Classe e di
Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna, risalenti alla prima metà del VI secolo.

Basilica paleocristiana di Santa Maria Maggiore, prima metà V sec. Basilica di Santa Sabina, 422- 432 ca., Roma.
Roma

Potrebbero piacerti anche