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Struttura
divisa in due ambienti, uno superiore ed uno inferiore.
Chiesa inferiore
-pianta a croce commissa;
-vi è una sola navata con quattro campate;
-il transetto è commisso e i bracci voltati a botte;
-l’abside è semicircolare;
-le cappelle sono poste lateralmente (aggiunte nel XIV sec.);
-i contrafforti sono fusi con i pilastri e sono tozzi e massicci;
-le volte sono ogivali e ribassate;
-è simile ad una cripta: quasi priva di luce.
Chiesa superiore
-l’abside è poligonale;
-vi è un transetto ed un’aula a precedere l’abside: l’aula circonda
la navata centrale, è divisa in quattro campate ed è utilizzata per le
predicazioni;
-sulle pareti vi è uno zoccolo murario sovrastato da alte finestre…
-di fatto la parte superiore (al contrario della chiesa inferiore, molto buia)
è inondata dalla luce.
-le pareti sono caratterizzate dagli affreschi (realizzati da Giotto)
raffiguranti la vita di San Francesco.
La Facciata
Christus triumphans
Il soggetto, come già anticipa il nome, è un Cristo in atteggiamento “trionfante”. Il
volto, infatti, è posto frontalmente rispetto allo spettatore e gli occhi spalancati non
lasciano trasparire emozione alcuna. Il corpo,trionfalmente ben eretto, è sostenuto
da 4 chiodi, uno per ogni mano e piede, dai quali è evidente la fuoriuscita del
sangue. Nel complesso, dunque, domina una austera ieraticità che non lascia spazio
a nessuna manifestazione emotiva. La sensazione suscitata conferisce così
impassibilità e imperturbabilità.
Grazie ai contatti avvenuti con la cultura bizantina nell’arte occidentale l’immagine
del Cristo “trionfante”lascerà il posto alla piena manifestazione dei sentimenti,
dunque, alla rappresentazione di un Christus Patiens.
Christus patiens
La caratteristica più interessante è data dalla raffigurazione di un Cristo malinconico
che mostra i segni della sofferenza ed è privo di vita. Da questo momento ogni
dettaglio è indubbiamente mirato ad enfatizzarne l’espressione. Il capo, chinato
verso il basso, non è più posto frontalmente e gli occhi sono serrati. Anche la bocca,
a sua volta, presenta una curvatura verso il basso. Gli arti inferiori, invece, si piegano
leggermente. Il corpo è sbilanciato verso sinistra e assume così pose più realistiche.
Si evince che già con Giunta Pisano (poi con Giotto e Cimabue) si giunge
all’immagine di un Cristo chiaramente segnato dal patimento e dal dolore. Cristo
subisce così un graduale processo di umanizzazione. Tutto ciò contribuirà a generare
maggiore coinvolgimento emotivo e turbamento in chi lo ammira.
Dunque, la figura inanimata e impassibile di Cristo, da questo momento, si fa reale.