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Il Duomo di Firenze o S.

Maria del Fiore, è una cattedrale costruita nel


1296 dall'architetto Arnolfo Di Cambio e dedicata alla Vergine Maria.
Si tratta di una cattedrale a tre navate, Arnolfo voleva realizzare una
cattedrale che superasse in bellezza le altre in quanto voleva competere
con le cattedrali francesi.
Nell'abside fonde due chiese in una: crea una pianta particolare che
deriva dall'unione di una chiesa a pianta longitudinale e una a pianta
centrale. La fusione delle due chiese crea una nuova e unica spazialità e
all'incrocio dei bracci si crea un grande spazio ottagonale; Arnolfo
realizza anche un triconco ovvero tre absidi semiottagonali.
Arnolfo progettò anche una cupola per la cattedrale, esso prevedeva una
cupola su base ottagonale, a spicchi e gotica sostenuta da costoloni
lignei ( costituivano la parte portante) per alleggerire la cupola. Questa
cupola era ben diversa da quella del Pantheon la quale si impostava
invece su un cilindro. Arnolfo muore prima di realizzare la cupola (1310)
ma prima che essa venga realizzata da Brunelleschi nel 1421, nel
Cappellone degli Spagnoli (S. Maria Novella) verrà realizzato un affresco,
da Andrea di Buonaiuto tra il 1265-1267, in cui è presente il duomo con
la cupola. Gli studiosi hanno fatto due ipotesi:
- l'artista ha immaginato come potesse essere la cupola
- l'artista si era ispirato a un modello realizzato da Arnolfo poi andato
perduto.
In seguito alla morte di Arnolfo la cupola verrà costruita solo nel 1421 da
Brunelleschi in quanto non si conoscevano più le tecniche gotiche per
alzare le travi lignee e anche perchè la cupola del progetto originario era
troppo larga alla base. Solo Brunelleschi riuscirà a realizzare la cupola
utilizzando delle tecniche romane.

Basilica San Francesco d’Assisi


Situata ad Assisi (in posizione sopraelevata alle falde del monte
subasio), creata dall’ordine mendicante, la costruzione iniziò nel 1228, fu
consacrata nel 1253 e conclusa nel 1280.
Nel 1997 fu danneggiata da un sisma e fu restaurata.

Stile: compresenza di stile gotico e romanico.

Struttura
divisa in due ambienti, uno superiore ed uno inferiore.

Chiesa inferiore
-pianta a croce commissa;
-vi è una sola navata con quattro campate;
-il transetto è commisso e i bracci voltati a botte;
-l’abside è semicircolare;
-le cappelle sono poste lateralmente (aggiunte nel XIV sec.);
-i contrafforti sono fusi con i pilastri e sono tozzi e massicci;
-le volte sono ogivali e ribassate;
-è simile ad una cripta: quasi priva di luce.

Chiesa superiore

-l’abside è poligonale;
-vi è un transetto ed un’aula a precedere l’abside: l’aula circonda
la navata centrale, è divisa in quattro campate ed è utilizzata per le
predicazioni;
-sulle pareti vi è uno zoccolo murario sovrastato da alte finestre…
-di fatto la parte superiore (al contrario della chiesa inferiore, molto buia)
è inondata dalla luce.
-le pareti sono caratterizzate dagli affreschi (realizzati da Giotto)
raffiguranti la vita di San Francesco.

La Facciata

In stile romanico-umbro, è divisa in 3 registri:


-quello inferiore dove è posto il portale (strombato e bipartito);
-quello mediano, di forma rettangolare e caratterizzato da un rosone nel
centro;
-quello superiore dove vi è il timpano.

La costruzione della basilica di S. Francesco, ordinata dalla casa madre


dell’Ordine francescano, iniziò nel 1228 e fini del 1253. Il progetto
prevedeva di costruire due chiese indipendenti una dall’altra. La basilica
inferiore, che è quella più antica fu affrescata da Cimabue, Giotto e
Simone Martini.
Quella superiore, che riporta un ciclo di affreschi che illustra la Vita di S.
Francesco, fu affrescata da Giotto.
Entrambe le chiese hanno una pianta a croce commissa, cioè il braccio
del transetto è posto alla fine del braccio più lungo e presentano
un’unica navata.
La basilica inferiore è preceduta da un nartece e la copertura presenta
quattro campate a pianta quadrata che poggiano su pilastri molto
massicci. Nel XIV secolo all’unica navata furono aggiunte delle cappelle
laterali. L’atmosfera che vi regna è piuttosto buia. Nell’insieme la
basilica inferiore appare ancora legata ai canoni dell’arte romanica:
manca l’elevazione, i pilastri sono bassi e grossi. Nella cripta, nel 1230,
furono deposte le spoglie di S. Francesco con un alto valore simbolico: il
Santo è il sostegno della chiesa cristiana perché il suo corpo sostiene
due edifici sovrastanti. L’insieme architettonico costituisce un’allegoria
della chiesa vivente. La visita alla basilica inferiore, che l’aspetto di una
cripta, con la sua oscurità preparar ava il pellegrino alla discesa verso la
tomba del Santo, mentre la basilica superiore, alta e luminosa,
accoglieva i fedeli che ascoltavano le omelie dei predicatori e potevano
istruirsi guardando sulle pareti la storia della vita di S. Francesco.
L’aspetto della Basilica superiore è del tutto diverso. Lo spazio è più
luminoso e i pilastri sono sostituiti da fasci polistili che danno un certo
slancio alla costruzione. Questo dimostra in Italia, lo spazio sacro nel
XIII secolo, veniva considerato in una dimensione diversa rispetto da
quello dell’Europa settentrionale. Sulla parte superiore dei muri
perimetrali si aprono delle larghe finestre occupate da uno splendido
ciclo di vetrate che continuano nel transetto e nel coro. Lungo le pareti,
nella parte mediana, corre un ballatoio che riduce un po’ lo slancio
verticale. Contrariamente ai Cistercensi, i Francescani si servivano degli
affreschi come mezzo didattico per cui è normale che tutto contribuisca
a rendere l’ambiente ricco di luce: le vetrate, i riflessi delle pitture e
perfino i pilastri polistili il cui scopo è di evitare che accanto ad essi si
formino delle zone d’ombra
La facciata è monocuspide con un grande rosone e un portale con una
profonda strombatura, tipico del romanico umbro

Christus triumphans
Il soggetto, come già anticipa il nome, è un Cristo in atteggiamento “trionfante”. Il
volto, infatti, è posto frontalmente rispetto allo spettatore e gli occhi spalancati non
lasciano trasparire emozione alcuna. Il corpo,trionfalmente ben eretto, è sostenuto
da 4 chiodi, uno per ogni mano e piede, dai quali è evidente la fuoriuscita del
sangue. Nel complesso, dunque, domina una austera ieraticità che non lascia spazio
a nessuna manifestazione emotiva. La sensazione suscitata conferisce così
impassibilità e imperturbabilità.
Grazie ai contatti avvenuti con la cultura bizantina nell’arte occidentale l’immagine
del Cristo “trionfante”lascerà il posto alla piena manifestazione dei sentimenti,
dunque, alla rappresentazione di un Christus Patiens.

Christus patiens
La caratteristica più interessante è data dalla raffigurazione di un Cristo malinconico
che mostra i segni della sofferenza ed è privo di vita. Da questo momento ogni
dettaglio è indubbiamente mirato ad enfatizzarne l’espressione. Il capo, chinato
verso il basso, non è più posto frontalmente e gli occhi sono serrati. Anche la bocca,
a sua volta, presenta una curvatura verso il basso. Gli arti inferiori, invece, si piegano
leggermente. Il corpo è sbilanciato verso sinistra e assume così pose più realistiche.
Si evince che già con Giunta Pisano (poi con Giotto e Cimabue) si giunge
all’immagine di un Cristo chiaramente segnato dal patimento e dal dolore. Cristo
subisce così un graduale processo di umanizzazione. Tutto ciò contribuirà a generare
maggiore coinvolgimento emotivo e turbamento in chi lo ammira.
Dunque, la figura inanimata e impassibile di Cristo, da questo momento, si fa reale.

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