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ARTE ROMANICA

In questo periodo le città iniziano ad emergere e nasce un nuovo modo di fare arte. Questa arte si diffonde
dall’anno mille al 12esimo secolo e prende il nome di romanica perché manteneva alcune tradizioni dell’arte
romana tardo-antica ma con innovazioni. Non esiste un solo tipo di arte, cambia a seconda del territorio e
delle sue tradizioni.
ARCHITETTURA ROMANICA
Le chiese venivano costruite sempre più grandi e capienti perché la chiesa era anche un luogo laico, non solo
religioso, dove si praticava la vita civile ed economica. Solitamente erano a croce latina con 3/5 navate e una
caratteristica nuova era la cripta semiiterrata ( zona al di sotto della chiesa) proprio per la sua presenza
spesso il presbiterio era rialzato perché il soffitto della cripta non corrispondeva con il pavimento della
navata centrale. Un nuovo elemento è anche il matroneo: una sorta di piano rialzato che si estendeva al di
sopra delle navate laterali e si affacciava su quella centrale. Era riservato alle donne (matroneo deriva da
matrona)
Altre innovazioni sono la
-volta a crociera (intersezione di due volte a botte)
-pilastro che si affianca alla colonna o la sostituisce
-contrafforte: sporgenza architettonica aggiunta alle mura per sostenere il peso di queste chiese
-mura molto spesso per garantire soliedarietà

VOLTA A CROCIERA
lo spazio ricoperto della volta si chiama CAMPATA
-Vele

ITALIa
L’architettura romanica in Italia ha caratteristiche diverse da regione a regione

SANT’AMBROGIO A MILANO
-simbolo del romanico lombardo
-Quadriportico molto grande per contenere le riunioni cittadine
- Pianta rettangolare
- -3 navate: navata centrale presenta 4 volte a crociera e anche sulle navate laterali ci sono delle volte a
crociera, lo spazio occupato si chiama campatella ( è piccola)
- 3 absidi
- matroneo che si affaccia sulla navata centrale mediante degli archi a tutto sesto
- uniche fonti di illuminazione: 3 vetrate della facciata
- La navata centrale è divisa in volte a crociera, per questo lo spazio non viene concepito come unico ma
come un susseguirsi di tanti spazi
- Esterno principalmente realizzato in mattoni (tipico del romanico lombardo)
- facciata a capanna: dall’esterno non si può capire la struttura interna della chiesa, composto solo da due
falde spioventi

SAN GIMINIANO A MODENA


-Facciata a salienti: distingui la navata centrale da quelle laterali perché dall’esterno appare più alta ed è
composta da 4 lati obliqui (2 navata centrale, 2 laterali)
elementi decorativi ed elementi architettonici sono in armonia: es. torrette della navata centrale che oltre ad
essere decorative servono anche a dare staticità

SAN MARCO A VENEZIA


costruita dal 1063 per volere del doge di venezia. Non era pensata per essere il duomo di Venezia ma per
essere una cappella palatina dove posizionare le spoglie di san marco
-Per capire i tratti romaici della chiesa dovremmo togliere tutte le aggiunte del 400 che sono:
-le copule, aggiunte del 1500 ispirate dall’arte bizantina (venezia repubblica marinara, rapporti con l’oriente)
-Mosaici interni ed esterni (influenza orientale)
-pinnacoli gotici
Possiamo vedere ancora elementi romanici come delle pareti che conservano i mattoncini originali.

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-Appare a croce greca ma in realtà è latina. Sia il transetto che il corpo longitudinale sono divisi in 3 navate
ciascuno. Le due navate centrali sono caratterizzate da un susseguirsi di volte a botte e cupole. Quelle laterali
presentano il matroneo (piccolo e ristretto) e sono ricoperte da semplici volte a botte. All’esterno, lungo il
braccio occidentale dell’edificio si trova un atrio porticato che serviva per le riunioni cittadine

DUOMO DI PISA
Iniziata nel 1064 e condotta dall’architetto Buscheto (origini bizantine, gusto bizantino molto evidente).
Riesce ad unire elementi di origine differente (bizantini, Lombardi e romanici)
5 navate nevate nel corpo longitudinale e tre nel transetto. Pianta a croce latina immessa. unione tra transetto
e corpo longitudinale è segnata da una cupola ellittica, tipica bizantina.
Il soffitto è a cassettoni.
matroneo con colonne dai colori bicromia alternati (tradizione orientale)
Esterni decorati con archetti ciechi e decorazioni a losagne
Facciata a salienti e presenta 4 ordini di leggete

DUOMO DI MONREALE
Questa chiesa è stata voluta dal re normanno Guglielmo secondo d’altavilla. Possiamo capire
l’internazionalità della Sicilia poiché questa chiesa presenta influenze arabe, bizantine, normanne e
romaniche.
-Croce latina commossa
-3 navate: navate laterali divise da quella centrale da un susseguirsi di 9 colonne su ogni lato
-doppio transetto oltre al quale troviamo 3 absidi.
-Interno completamente rivestito da mosaici tipici dell’arte bizantina
-soffitto a capriate
-Facciata presenta un portico aggiunto nel 700
-All’esterno ci sono due torri quadrangolari di ispirazione normanna e presenta anche una decorazione
caratterizzata dall’intersezione di archetti ciechi a sesto acuto (presente anche nella zona absidale esterna
dove si dividono su tre registri) Ispirazione araba e normanna
-Altro elemento arabo è la presenza di un chiostro caratterizzato da mosaici e decorazioni tipiche dell’arte
araba e bizantina.

SCULTURA
Come abbiamo già detto cambia da regione a regione. A partire dall’anno mille si diffonde in tutto il
territorio europeo. Quasi sempre affianca l’architettura ed è quasi sempre utilizzata come decorazione con la
tecnica dal basso rilievo (es. capitelli, timpani, cornici…)
Temi:
-sacri di ispirazione biblica, genesi e vita di cristo.
-profani: vita quotidiana, zodiaco, susseguirsi della stagioni
-semplici decorazioni floreali e geometriche
-animali esotici ispirati dai bestiari
Dal punto di vista stilistico inizia ad abbandonare la scultura bizantina: figure più reali e vicine alla realtà,
ma nonostante ciò non è una scultura del tutto realistica: mancanza di proporzioni/ piano d’appoggio.
Scultura elementare: semplice apposta per trasmettere ed insegnare agli analfabeti, scopo didascalico.

LA PITTURA
si diffonde sempre in modo diverso e ha un forte rapporto con l’architettura, principalmente utilizzata per
decorare le chiese.
tecnica più diffusa : tempera su tavola
-Francia, Germania ed Inghilterra: affresco: in Italia sono in lombardia e a roma
-Italia: mosaici: influenza bizantina
-pittura su tavola: in Italia sono in Toscana

MINIATURA
Può essere definito una sorta di eccezione: molto simile ed omogenea in tutta Europa.
Praticata principalmente negli scriptorium dei monasteri. Monaci scrivevano i tesi, miniatore faceva le
miniature.
Temi:
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non per forza legati a quello che c’era scritto nel libro, decorazioni di intere pagine/ prima lettera
-cristo
-attività di corte
-eventi vita quotidiana
-bestiari
Tecnica
con uno stilo di piombo si faceva il disegno preparatorio che poi veniva ripassato con l’inchiostro nero.
Colori molto brillanti e vivaci (ocra, carminio, blu) e spesso anche foglie d’oro e d’argento.
tecnica per la coloratura interna era quella del guazzo:
consiste nell’utilizzare una tempera a base di minio e pigmenti colorati e sostanze acquose come albume
d’uovo o gomma arabica.

CROCE DIPINTA
particolare tipo di pittura su tavola, si diffuse maggiormente in tuta la cultura occidentale e simboleggia il
martirio di cristo. Cristo sulla croce rappresentato in due modi
-cristus triumphant: occhi aperti, testa rivolta verso l’alto. simboleggia il trionfo di Cristo sulla morte
-cristus patiens: cristo sofferente, testa rivolta verso il basso, occhi chiusi, sofferenza e dolore, visione più
umana
ARTE GOTICA
inizia a svilupparsi a partire dal 12esimo secolo fino al 15/16 in alcune zone. A differenza del romanico non
si diffonde in modo così ampio ma rimane concentrata in Francia nella zona vicino a Parigi. E’ quindi una
sorta di arte nazionale francese. Nonostante ciò si diffonde anche in zone europee e come con il romanico
varia a seconda delle zone, esigenze, cultura…
Il termine gotico viene utilizzato per la prima volta da giorgio vasari come termine dispregiativo perché
infatti questo termine deriva da ‘’Goti’’ ovvero le popolazioni che avevano distrutto l’impero romano e l’arte
classica. Pensiero piuttosto ricorrente durante il rinascimento.
Raffaello invece lo vedeva in modo positivo

CHIESA GOTICA
- mura molto più esili e leggere con molte aperture verso l’esterno e vetrate, molta più luce naturale
- caratterizzate dal verticismo: si estendono verso l’alto quasi per toccare il cielo per avvicinarsi a Dio
- solitamente hanno tre navate precedute da un portico
- parte terminale caratterizzata dal coro: spazio rettangolare oltre il transetto
- intorno al coro possiamo avere uno o più deambulatori: corridoi dove sono disposte delle cappelle radiali
- nella parte terminale c’è anche l’aspide
- transetto corto e poco profondo
- Arco a tutto sesto sostituito dall’arco a sesto acuto: composto da due archi di cerchio che si intersecano
creando un vertice alla sommità
- la volta a ogiva costolonata: volta a crociera ma composta da archi a sesto acuto invece che da archi a tutto
sesto
- arco rampante: elemento esterno alla chiesa che, date le mura sottili, serve per dare sostegno e staticità
- contrafforte che insieme all’arco rampante da sostegno
- vetrate colorate
- pinnacolo/guglia: oltre ad essere un elemento decorativo da anche sostegno, spesso forma piramidale
sormontato da statue
- La presenza di tutte queste strutture di sostegno permette la costruzione di ampie vetrate: l’area delle
vetrate si chiama Claristorio che solitamente corrisponde alla porzione muraria della navata centrale che
supera in altezza le navate laterali
- Scompare il matroneo e viene sostituito da un triforio ornamentale composto da aperture che possono
essere trifore o bifore
- se c’è solo un’apertura: monofora
- finestra divisa in due parti: bifora
- finestra divisa in tre parti: trifora
- nonostante tutti gli elementi che danno sostegno è successo che molte siano crollate
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- In Italia c’è un gotico temperato perché l’Italia è ancora caratterizzata dall’arte romanica, bizantina,
normanna e araba. Non si diffonde mai in modo così omogeneo come in francia. Alcuni esempi sono la
basilica di San Francesco d’assisi, Duomo di milano e basilica di Sant’antonio a Padova

CIMABUE
Nonostante fosse un pittore molto conosciuto le notizie sulla sua vita sono poche ed incerte. Anche la
leggenda che lo vede come maestro di Giotto non ha alcuna base veritiera. Nasce a Firenze intorno al 1240.
Lavora a Firenze, Roma, Assisi e Pisa(luogo di morte, 1302). Arte ancora molto influenzata dall’arte
bizantina che in Italia era un punto di riferimento per tutti gli intellettuali, nonostante ciò riesce a creare
nuove forme pittoriche ispirate a una visione sempre più vicina alla realtà e per fare questo spesso dipinge
eventi della vita quotidiana, comprensibili da tutti.

CROCIFISSO DI SAN DOMENICO AD AREZZO


Quest’opera è la prima opera di sua certa realizzazione. E’ un cristus patiens, quindi sofferente, lo possiamo
capire dal suo volte e dal sangue che esce dalle sue mani. Un’altra importante novità è che il Corpo di cristo
non pende dalla croce ma sembra quasi che voglia staccarsi da questa, quindi rappresentato a S. La
verosimiglianza del corpo è data dall’utilizzo del chiaroscuro che conferisce volume al corpo.
Nonostante queste novità cimabue non si allontana molto dalla tradizione Bizantina, un elemento che persiste
è il ventre tripartito, l’utilizzo dell’oro e l’utilizzo di una trama bizantina.
Lenzuolo intorno alla vita: perizoma
Le due figure ai lati della croce sono:
-Maria Maddalena, a sinistra, una donna dai facili costumi
San Giovanni, a destra, rappresentato in modo effemminato, credenza che fosse una donna
Parte più complessa e raffinata è il volto di cristo che grazie al chiaro scuro è molto realistico e caratterizzato
dal color verdaccio

CROCIFISSIONE DI ASSISI
Si trova nella basilica di San Francesco di assisi e fa parte di un grande ciclo di storie della vita di Gesù.
Appare molto rovinato perché con passare del tempo c’è stata una reazione chimica che ha portato
all’inversione dei colori, provocata dal fatto che gli affreschi avevano anche il piombo. Colori chiari
diventati scuri, scuri diventati chiari.
- La parte più importante è cristo in croce al centro dell’affresco,
- nel cielo ai lati ci sono delle schiere di angeli, caratterizzati in modo meno statico ( alcuni ad esempio si
coprono la faccia con la mano per mostrare il dolore.
- Tra la gente ci sono diversi personaggi importanti:
- Maria Maddalena che alza le braccia in segno di dolore
- le pie donne, sulla sinistra
- la vergine e San Giovanni che si stringono la mano in segno di sostegno reciproco, a sinistra
- ai piedi della croce c’è san Francesco inginocchiato
- Sulla destra: farisei e il centurione Longino che sta strappando la veste di cristo per umiliarlo
ulteriormente
In questa opera vediamo tutta la raffinatezza di Cimabue che oltre a rappresentare i corpi con le giuste
proporzioni riesce a trasmettere i loro sentimenti e gesti, scompare la staticità bizantina.
Giotto perfezionerà ancor di più questa tecnica distaccandosi completamente dall’arte bizantina, dando vita
al rinascimento italiano

GIOTTO
Fu il più grande pittore del 300 in Italia e nel mondo, ma le info sulla sua vita sono poche. Nasce a Firenze
nel quartiere di Santa Maria novella nel 1267. Secondo la leggenda è stato allievo di Cimabue che l’avrebbe
visto dipingere una pecorella su un sasso. Viaggia in tutta italia realizzando opere poi va a Roma, Assisi,
Rimini, Padova, Firenze, Napoli presso la corte degli Angiò e sappiamo che la sua ultima opera fu la
decorazione del campanile di Giotto sul campanile di santa ampia del fiore a Firenze.
Lo citano:
-Boccaccio: il migliore dipinto del mondo (Decameron)
-Dante: gli dedica una terzina del purgatorio, talmente bravo da riuscire ad oscurare la fama di Cimabue
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-Petrarca: capace di stupire chiunque con la sua arte, anche i più dotti
-Cennnini: passa da una pittura in greco ad una in latino: si distacca dall’arte medievale bizantina per passare
agli esempi classici romani (latini)

Le sue innovazioni:
-Nuova prospettiva : prospettiva intuitiva, non si basa su un principio geometrico, ma più sull’istinto
dell’artista, è resa dal chiaroscuro
-Immagini non più statiche, ma trasmettono emozioni e vita
La sua semplicità e la sua bravura daranno inizio alla pittura moderna del rinascimento

IL CICLO DI ASSISI
Le opere di Giotto all’interno del ciclo di assisi sono il suo esordio artistico, lavora affiancato da Cimabue.
Questo ciclo narra le storie di San Francesco, purtroppo gli affreschi si sono deteriorati a causa delle reazioni
chimiche o del terremoto del 1997.

-Il dono del mantello


Primo affresco del ciclo di assisi, già presenti molte novità:
chiaroscuro
disposizione innmodo armonico degli elementi all’interno dell’affresco
Scena molto semplice: san francesco che dona il suo mantello ad un cavaliere nobile, ma povero.
Riesce a dare volume a queste figure grazie all’utilizzo del chiaroscuro
Lo sfondo presenta due colline rocciose, su quella di destra c’è un monastero, a sinistra una città fortificata,
probabilmente Assisi.
idealmente ala testa di San Francesco si colloca al centro dell’affresco e quindi l’attenzione cade su di lui. Il
suo abito ha lo stesso colore del cielo, quasi per voler sottolineare il suo valore divino.
Anche temi della vita quotidiana: cavallo che bruca l’erba posto sullo stesso piano dei personaggi per rendere
l’affresco più reale e comprensibile.
Colori deteriorati perché ad alcuni era stata aggiunta della tempera inseguito e quindi si è rovinata più in
fretta, alterazione chimica

-La predica davanti ad Onorio terzo


All’interno di una struttura architettonica molto ricca. La scena architettonica è caratterizzata da tre campate
che presentano volte a botte e archi a sesto acuto e bifore (5: 3 sul lato maggiore e 2 sui laterali)
Drappeggio in stoffa dietro ai personaggi tipico dell’arte gotica e questo fa capire che l’artista vuole unire in
un equilibrio armonico le antiche tradizioni con le nuove
La prospettiva è data dalla collocazione dei personaggi:posti come una linea curva. Prospettiva intuitiva.
personaggi esprimono emozioni:
Onorio terzo con la mano appoggiata sotto al mento per mostrare interesse.
Quello seduto a terra quasi annoiato dalle parole di San Francesco
Carnagione in verdaccio, tutti reali grazie all’utilizzo del chiaroscuro.

CROCE DIPINTA DI SANTA MARIA NOVELLA


All’interno della chiesa di Santa Maria novella a Firenze.
-cristus patiens: sofferente
-a differente di Cimabue è molto più realistica grazie al chiaroscuro
-Il sasso rappresenta il monte calvario, dove è stato crocifisso gesu
-testa ricade pesantemente in avanti e ricade verso sinistra
-sangue
-pesantezza del corpo che da l’idea di un corpo morto
-sinistra: maria maddalena
-destra: San Giovanni
-Scompare il vestre tripartito: più realistico, gonfiato perché Giotto fece degli studi sui morti e li -analizzò

CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI a Padova


Ciclo di affreschi interamente realizzato da Giotto per volere di Enrico Scrovegni per tre motivi:
-dare importanza alla famiglia
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-ripulire il nome di famiglia perché il padre di Enrico era un usurario ed era stato messo da Dante
nell’inferno
-Pubblicità, dato che era un banchiere

Narrate diverse storie:


-storie di San Gioacchino e di Sant’anna
-Vergine e Cristo
Spazio concepito interamente da Giotto, quindi molto libero di adattare gli affreschi alla struttura nel miglior
modo possibile
La pittura grazie all’illusione prospettica da il senso di voler sfondare la superficie delle pareti e dato che
questi affreschi sono molto elaborati l’architettura è molto semoplice volutamente, unici elementi
architettonici: monofore

COMPIANTO SUL CRISTO MORTO


Tutti i personaggi rivolgono la loro attenzione sul cristo morto e sullo sfondo è presente solo una collina
rocciosa.
-Maria Abbraccia e sorregge Cristo
-San Giovanni allarga le braccia all’indietro, volto addolorato
-pie donne a inginocchiate di spalle: elemento nuovo, tradizione bizantina tutti i personaggi frontali.
Rappresentate in modo maestoso come due blocchi di pietre, di proposito come se noi fossimo dietro di loro
ad osservare quello che succede
-Maria Maddalena, sorregge i piedi: si notano le sue lacrime
tutti con volto dolorante
Dettaglio del tutto nuovo sono gli ageli rappresentati in modo dinamico, tutti in posizioni diverse, mani sulla
faccia,…distaccandosi dall’ideale di fuiìigura celeste , ma rappresentati in una visione più umana

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