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Duomo di Modena

IBRAHIME DIOR
Duomo di Modena
Il duomo di Modena è un bene di
carattere monumentale, che fu
costruita dall’architetto Lanfranco e lo
scultore Wiligelmo.
Agli inizi del XII secolo il Duomo di
Modena fu uno dei principali luoghi da
cui si formò un nuovo linguaggio
figurativo, che influirà sugli sviluppi
del Romanico nella Pianura Padana
mentre il suo apparato scultoreo
rappresenta un osservatorio
privilegiato per capire il contesto
culturale che accompagnò la rinascita
della scultura monumentale in ambito
europeo.
La Cattedrale
La storia
LA COSTRUZIONE DEL DUOMO VENNE AFFIDATA A LANFRANCO CHE DIEDE
VITA AD UN NUOVO STILE DI ARCHITETTURA E FU UN MODELLO PER L’ARTE
ROMANICA VENUTA DOPO DI LUI.

A LUI E AD ALTRI SCULTORI ATTIVI AGLI INIZI DEL XII SECOLO SI DEVE IL
MERITO DELLE MERAVIGLIOSE DECORAZIONI CHE POPOLANO DI MOTIVI
VEGETALI O DI ESSERI FANTASTICI OGNI CAPITELLO DELLA LOGGIA E DELLE
SEMICOLONNE E OGNI MENSOLA DEI SOTTOSTANTI ARCHETTI, MOTIVI
ARCHITETTONICI SCANDISCONO L`INTERO PERIMETRO DEL DUOMO.
ALL`INTERNO DEGLI STIPITI VI SONO FIGURE DI PATRIARCHI E PROFETI,
CHE ANNUNCIANO LA VENUTA DI CRISTO, SOTTOLINEANDO IL
SIGNIFICATO SIMBOLICO DELLA PORTA DELLA CHIESA, LA QUALE È
CRINALE TRA DUE CONDIZIONI: QUELLA DEI FEDELI RADUNATI
ALL`INTERNO, SALVI, E QUELLA DI CHI È FUORI, POSSIBILE PREDA DEL
DEMONIO.
La cattedrale
La storia

Nei primi decenni del XII secolo risalgono


anche i rilievi che adornavano le altre due
porte aperte da Lanfranco nel duomo.

Dagli ultimi decenni sempre. Dello stesso secolo, fino ai


primi del XIV secolo, furono attivi nel cantiere del Duomo
e della ghirlandina delle maestranze venute da Campione,
sul lago di Lugano, organizzate come vere e proprie
botteghe familiari.
La ghirlandina
A fianco del duomo c’è la torre simbolo della città di Modena: la
ghirlandina.
Edificata come torre campanaria del duomo, ha comunque, fin
dall’inizio, un’importante funzione civica: il suono delle campane
scandiva i tempi della vita della città, segnalava l’apertura delle porte
della cinta muraria e chiamava a raccolta la popolazione in situazioni
di allarme e pericolo.
Le mura custodivano la “sacrestia “del comune dove venivano
conservati i forzieri, gli atti pubblici e oggetti di alto valore simbolico
come la “secchia rapita” che era contesa tra modenesi e bolognesi
fino ad arrivare alla storica battaglia di Zappolino nel 1325.
Dopo una breve pausa, tra il 1867e il 1184 per colpa dell’assestamento
del cantiere, la costruzione arrivò al quinto piano sormontato da
quattro torrette angolari.
La ghirlandina
L’esterno della ghirlandina è contraddistinto da un ricco
apparato scultoreo e da un rivestimento lapideo per cui è
stato usato un materiale di reimpiego originario della
Mutina romana.
Negli spigoli delle prime tre cornici, ci son anche dei blocchi
angolari scolpiti con figure fantastiche tratte dai bestiari
medievali nella prima cornice, figure di animali nella
seconda e figure umane nella terza.
Nella Ghirlandina, precisamente nel quinto piano si può
trovare la stanza dei Torresani dove un tempo veniva dai
custodi della torre, dove si possono vedere i capitelli
scolpiti probabilmente dagli scultori padani che
realizzarono il pontile con Scene della Passione all’interno
della Cattedrale.
Piazza Grande
La piazza del Duomo, nata nel XII secolo, ha preso il nome
di Grande nella seconda metà del XVII secolo.
A piazza Grande risiede la Ghirlandina, il Palazzo
Comunale, che era sede amministrativa anche se in
passato anche giudiziaria ed amministrativa, ed il Duomo.
Sul possesso e sull’utilizzo della Piazza il potere religioso e

politico si scontrarono molto spesso, come hanno


dimostrato le vicende legate alle spese per la
restaurazione della Ghirlandina nel 500 e 600 oppure per i
numerosi scontri tra sacralità dei luoghi di culto e
materialità dell’economia cittadina, che con i suoi
banchetti e le botteghe quasi invadeva la cattedrale.
Piazza Grande
Con la costruzione del Palazzo Ducale, piazza grande viene privata
della sua caratteristica come palcoscenico privato per le feste e gli
spettacoli celebrativi del potere ducale.
Il passaggio all’era napoleonica, con l’abbandono della città da parte
di Ercole III, la piazza torna ad essere, com’era un tempo, un punto di
riferimento per i cittadini.

Nel ‘900 viene deciso di restaurare il Duomo che viene isolato sia dal
Palazzo Arcivescovile che dalle canoniche.
Poi, anno dopo anno, i fatti che coinvolgono la piazza si avvicinano
sempre di più al regime della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo un po’ di tempo, il protagonista delle vicende diventò il Palazzo
di Giustizia che nel 1963 viene abbattuto per fare spazio alla nuova
sede della Cassa di Risparmio.
Nella seconda metà del ‘900 piazza grande Piazza Grande diventa di
nuovo il centro della cultura.
Fine

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