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Storia e funzione

delle piazze
Nel meridione, la spazialità aperta e ricettiva della
La piazza è il luogo urbano di una città storica che
piazza si fonde con il molteplice e diffuso
autonomamente diventa “rivelatore” dell’identità
svolgimento dei riti per lo più religiosi e collettivi,
culturale dei luoghi e delle storie che
ma anche civili e pubblici.
accompagnano la crescita e portano
all’affermazione di un centro abitato. Nonostante la
In Sicilia, dove si delinea la casistica degli spazi
varietà di forme e funzioni che la piazza può
pubblici, la radicata cultura urbana vede la città
assumere, in europa prevale il valore di luogo
come instrumentum regni, cioè strumento di regno
pubblico di raccolta, di cerimonie e di commerci,
o di governo, citando Tacito.
rivestito in particolare dalla piazza italiana.
Le piazze storiche delle città italiane rappresentano i
luoghi privilegiati per lo studio dello sviluppo urbano di
un determinato centro, non solamente dal punto di vista
urbanistico ma anche da quello economico, sociale,
funzionale e rituale. Storicamente infatti la piazza è
definibile come uno spazio d’uso pubblico e di La piazza è luogo di riunioni, di spettacoli, di prediche,
significativa qualità architettonica e urbanistica, centro di di cerimonie, di processioni, nonchè il luogo
convergenza o baricentro di un determinato territorio privilegiato dello scambio e dell’attività commerciale,
urbano. del contatto della comunità con il mondo esterno,
dell’informazione in quanto simbolo materializzato
La piazza centrale o il sistema di piazze che costituiscono della storia pubblica di quella comunità.
il cuore della città costituisce di per sè il luogo prescelto
della rappresentazione della centralità della presenza
delle pubbliche istituzioni, civili e religiose, perchè è
delimitata dai principali monumenti cittadini in cui si
incarnano le più significative memorie storiche e ogni
privilegiata funzione pubblica.
Piazza Lionardo Vigo
Acireale
excursus storico e funzionale della piazza
Piazza L. Vigo

La Piazza Lionardo Vigo, vicinissima alla Piazza monumento nazionale, splendido esempio di
Duomo, cuore del centro storico, sorge nel luogo architettura religiosa barocca; a nord dall’imponente
dove, nel 1664 era stato costruito il carcere della palazzo Pennisi di Floristella, con il suo prospetto
città, e demolito a seguito di delibera della classicheggiante, realizzato su progetto dell’architetto
Municipalità del 1866. Il terreno fu acquistato dal fiorentino Mariano Falcini; ad est dal prospetto
barone Agostino Pennisi di Floristella, il quale, posteriore della chiesa dell’Oratorio dei PP. Filippini; a
secondo un accordo con la Municipalità del tempo, ovest della via Ruggero Settimo. Il giardino, che è stato
per dare maggiore respiro alla facciata del suo sempre individuato dagli acesi come la villetta, è stato
palazzo, vi realizzò un giardino, che donò poi al concretamente realizzato di iniziativa del sindaco
Comune. Essa è delimitata, a sud, dal prospetto Giuseppa Grassi Russo tra il 1874 e il 1875, ed ha
laterale della Basilica di S.Sebastiano, dichiarata subìto, nel tempo, modifiche e migliorie.
Sono diverse le opere di arredo urbano che realizzato dallo scultore acese Michela La Spina.
arricchiscono e abbelliscono questo giardino. Esso Sulla fronte del piedistallo che regge il busto, è
ha, agli angoli dell’ingresso principale, due bellissimi riportata una iscrizione dettata da Luigi Capuana.
chioschi in legno, realizzati nel 1890, e che Una bellissima vasca, dove guizzano felici pesci rossi
caratterizzano per gusto, eleganza, stile e disegno. e bianchi, ha, al centro, parte di una fontana da cui
Sempre nell’ingresso principale sono collocate due era sgorgata, nel 1852, per la prima volta ad
bellissime statue di donne in ghisa che reggono due Acireale, l’acqua corrente. Ancora al centro di
artistici lampioni; alla base di una di queste statue un’altra aiuola, una bellissima statua di Flora, dea
c’è ancora la targhetta nella quale si legge che sono della primavera. Tutto il giardino è artisticamente
state donate dal sindaco, Giuseppe Grassi Russo, alla illuminato da lampioncini ed è protetto da una
sua città, nel 1878. Al centro dell’aiuola principale ringhiera in ferro.
c’è il monumento eretto nel 1883, a cura del
Comune e della Regia Accademia degli Zelanti, al
poeta e storico acese Lionardo Vigo. Si tratta di un
busto in bronzo,
Cartoline e foto
Chiosco ligneo
Piccolo gioiello di pregevole fattura artistica, La situazione è cambiata nel 2012, quando la
chiosco ligneo di piazza Lionardo Vigo, edificata nei partecipazione al censimento Luoghi del Cuore ha
primi anni del ‘900 in stile eclettico, è uno dei stimolato efficacemente la città, anche in virtù
simboli della piazza. Realizzata interamente in dell’operato della Delegazione FAI di Catania, che
legno, necessita per questo manutenzione costante. ha adottato il Bene nel corso degli anni,
Fa parte della serie di arredi urbani collocati organizzando eventi volti a sensibilizzare l’opinione
nell’Ottocento per abbellire la piazza voluta dal pubblica sullo stato di emergenza in cui esso
barone Agostino Pennisi di Floristella, ed ha una versava. Grazie alla mobilitazione, il chiosco ha
gemella meglio conservata dall’altro lato della ottenuto un intervento da parte del FAI.
piazza. Per diverso tempo l’edicola ha versato in
uno stato strutturale precario e a lungo sono stati
cercati i fondi per il recupero tuttavia senza esiti
positivi.
Palazzo Pennisi di
Floristella

Il Palazzo Pennisi di Floristella, che si prospetta in smembramenti e l’arrivo di nuovi proprietari. Ciò
Piazza L. Vigo, è una costruzione di elegante stile non toglie il fascino di un luogo intriso di storia e di
progettata dall’architetto fiorentino Mariano avvenimenti di una delle più importanti e nobili
Falcini, nel cui interno era conservata una famosa famiglie di Acireale.
collezione di monete arabo-sicule, tra le più
complete al mondo, risalenti ai secoli VI-IV a.C. Nel
corso degli anni il palazzo è sempre stato abitato
dalla famiglia Pennisi di Floristella ma, con il
trascorrere degli anni e l’avvicendarsi delle
generazioni il palazzo ha subito
Basilica Collegiata di
S.Sebastiano

La Basilica Collegiata di S.Sebastiano fu costruita in pietra bianca di Siracusa; imponente è anche la


attorno al 1600, dove prima sorgeva un’edicola porta della Basilica in ferro battuto con bassorilievi
dedicata al Santo, probabilmente collegata alla in bronzo. Sulla balaustra sono collocate dieci
Chiesa di S.Antonio di Padova attraverso dei statue eseguite da Giovan Battisti Marini su disegno
sotterranei. La chiesa, dalla fastosa facciata barocca di Pietro Paolo Vasta, tra cui notevoli sono: il David,
del XVII sec., fu restaurata e abbellita nel 1705, con la testa di Golia; Giuditta; Giaele; Giosuè; Mosè
dopo i danni causati dal terremoto del 1693. La con la verga e le tavole della legge; infine Sansone.
decorazione esterna è composta da: statue, fregi, L’interno, a croce latina a tre navate divise da
festoni, mascheroni, putti, nicchie e colonne tutte pilastri con cupola, è ricco di opere del Paolo Vasta
eseguite
tra il 1732 e il 1738. Esempi visibili sono: affreschi fercolo d’argento settecentesco con il simulacro di
del Presbiterio, della Cappella del Sacramento, del San Sebastiano. I festeggiamenti in onore del Santo
braccio sinistro del transetto, dei pennacchi della si svolgono il 20 Gennaio.
cupola e una tela della Pietà. Di Vito D’Anna realizzò
invece gli affreschi della Cappella e del Presbiterio;
e ancora, di Matteo Ragonisi, di Antonino
Bonaccorsi, di Giovanni Lo Coco, di Michele Vecchio
e di Francesco Mancini è la Sepoltura di S.
Sebastiano. Nel braccio destro del transetto è il
pregevole
Museo del Tesoro
Il museo è allocato nelle sale adiacenti la sacrestia terza sala sono raccolti ex voto offerti a San
della Basilica di S,Sebastiano. Nella prima sala della Sebastiano e i reliquiari a braccio del Santo, oltre a
Sacrestia si conservano opere di manifattura preziosi vasi sacri, alcuni provenienti dalle vicine
siciliana, tra cui una statua in cera del XVIII sec. chiese dell’Odigitria e di San Crispino, tra cui un
raffigurante Maria Bambina, l’olio su tavola di ostensorio in oro massiccio con diamanti. Inoltre
Pietro Paolo Vasta Cristo Risorto, i quattro Santi e sono esposti i gioielli che adornano, durante la festa
l’Addolorata di Matteo Desiderato, la Madonna religiosa, la statua di San Sebastiano e alcuni
della lettera di Giovanni Lo Coco. Nel grande paramenti sacri con ricchi ricami in oro. La terza
armadio centrale del 1811 è conservato un tronetto sezione del museo è ospitata nella settecentesca
in argento in stile rococò del 1767. Nella seconda e cripta, che serve da sala conferenze e concerti, che
terza sala sono raccolti ex voto offerti a San già nel 1704 aveva ospitato per una decina di anni
Sebastiano e i reliquiari a braccio del Santo, l’Accademia dei Zelanti.*
Qui sono conservati alcuni dipinti, tra cui San
Pasquale Baylon di Matteo Desiderato, assieme ad
alcune statue lignee di particolare pregio.

*L’Accademia di scienze, lettere e belle arti degli


Zelanti e dei Dafnici è un’antica accademia italiana,
la più antica della Sicilia, con sede ad Acireale,
fondata nel 1671.
San Sebastiano

La basilica collegiata di San Sebastiano è un luogo di In Sicilia il culto del martire sembra essere stato
culto ubicato lungo corso Vittorio Emanuele II e introdotto nel 1063 dai Lombardi e in seguito da
Piazza Leonardo Vigo nel centro storico di Acireale. Ruggero I. Ogni 20 gennaio il santo esce in
Il Santo che “nesci nudu e si cogghi ‘u friddu” processione per tutte le vie di Acireale.
compatrono della città di Acireale insieme a Santa
Venera, è il messaggero della primavera e anche di
quella festa del Re Burlone pronta a colorare il
febbraio acese. San Sebastiano è un santo martire
della Chiesa cristiana, celebrata il 20 gennaio nel
mondo occidentale.
Percorso
S.Sebastiano
Ore 05,45: Recita del Santo Rosario meditato. Ore 09,30: Solenne Messa Pontificale presieduta da
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonino Raspanti,
Ore 06,30: Santa Messa. vescovo di Acireale, con la concelebrazione del
rev.do Capitolo Collegiale della basilica, dei parroci e
Ore 07,00: Ventuno colpi a cannone saluteranno la del clero della città. Interverranno le Autorità civili e
solennità. militari della Città.

Ore 07,30: Apertura della cappella ed esposizione


del venerato simulacro del Santo Bimartire alla
venerazione dei fedeli.
Ore 11,00: Trionfale uscita del venerato simulacro Ore 15,30 (circa): Sosta davanti la basilica di san
di san Sebastiano. Riflessione dettata dal rev.do Sebastiano, scioglimento del voto a coloro che
don Mario Fresta, Arciprete parroco della basilica concludono il “mezzo giro” e benedizione di coloro che
Cattedrale di Acireale. Benedizione di coloro che iniziano o continuano la processione. Il fercolo
iniziano il “giro votivo”. Omaggio votivo al Santo dai continuerà per le vie: Vittorio Emanuele, p.zza
devoti. Il fercolo percorrerà le vie: R. Settimo, Carmine, via Vittorio Emanuele. viale Libertà, p.zza A.
Piazza Duomo, Cavour, p.zza San Domenico, Pennisi, S. Vigo, San Girolamo, Archimede, quartiere
Musmeci, San Carlo, San Biagio, p.zza San Biagio, Mandorle, S. Vigo, chiesa Madonna della Fiducia, S.
Gozzano, J. Da Todi, p.zza San Francesco, Petrarca, Vigo, Rossini, p.zza Madonna della Pace, Verdi, San
p.zza Dante, Manzoni, Gozzano, p.zza San Biagio, Martino, San Francesco di Paola, del Popolo, Maddem,
Collegio Pennisi, p.zza San Michele, Ponchielli, Scaccianoce, Galatea, piazza P. Impastato, Roma, c.so
Mascagni, S. Vigo (a salire), Dafnica, p.zza San Umberto, l.go Giovanni XXIII, Currò, p.zza porta
Giovanni, Lanzafame, Turchia, L. Da Vinci, S. Vigo, Cusmana, P. Vasta, R. Margherita, Mancini, c.so
Mascagni, Ponchielli, Dafnica, San Martino, p.zza G. Umberto, piazza Indirizzo, c.so Italia, Veneto, Principe
Marconi, Meli. Amedeo, SS. Salvatore, c.so Savoia, Caronda, M. di
Sangiuliano, Atanasia, c.so Savoia, p.zza Duomo, Davì,
Musmeci, rientro in basilica.
Ore 11,30: Santa Messa.

Ore 17,30: Arrivo del fercolo in piazza Agostino


Pennisi (ex Stazione FS) e omaggio al Santo con il
passaggio del treno. Preghiera per la pace nel
mondo.

Ore 17,00 – 18,00 – 19,00: Sante Messe.

Ore 24,00: Rientro del fercolo in basilica,


reposizione del simulacro del Santo e chiusura della
cappella.
Pietro Paolo Vasta Nel 1731 torna ad Acireale e nel 1732 ottiene
l’incarico di eseguire gli affreschi della nuova
basilica di San Sebastiano.

Nel 1734 apre una bottega d'arte, che godrà di


Pietro Paolo Vasta è stato un pittore italiano. In
una certa fama, dove si succederanno fra gli
attività dal 1732 fino al 1755, è considerato uno degli
apprendisti Vito D'Anna, palermitano, considerato
maggiori artisti della scuola tardo-barocca siciliana del
uno dei maggiori esponenti della pittura siciliana
Val di Noto. Inizia come apprendista nella bottega dei
del XVIII secolo,Michele Vecchio,Giuseppe Grasso
pittori messinesi Paolo e Antonio Filocamo.
Naso, il figlio Alessandro ed altri.
In seguito effettuerà un ciclo di affreschi per la
Cattedrale di Acireale, per la chiesa di San Camillo e
Santa Maria del Suffraggio. Nel 1755, mentre stava
eseguendo un ciclo di affreschi per la chiesa di
Sant'Antonio Di Padova, sempre ad Acireale, colpito
da un attacco apoplettico cadde da una impalcatura
e rimase paralizzato.

Pietro Paolo Vasta (copia del presunto


autoritratto, sagrestia della chiesa di
Santa Maria del Suffragio, Acireale)
Enogastronomia

Nei pressi della piazza è possibile gustare piatti e


pietanze tipiche siciliane, in particolare acesi, oltre
che acquistare prodotti locali in ambito culinario.
Diversi sono i luoghi adiacenti a Piazza L. Vigo dove
è possibile fare una degustazione “sicula” completa,
ricca di caratteristiche prelibatezze ma non
eccessiva nei prezzi. Sia per gli amanti del dolce che
per quelli del salato la zona abbonda di ristoranti,
bar, chioschi e market pronti a soddisfare
qualsivoglia esigenza senza dimenticare la
tradizione culinaria ancora viva e sempre varia!
Proposte

● Maggior attenzione alla pulizia della piazza e ● Coinvolgere di più la realtà cittadina
dintorni, per evitare che il panorama urbano circostante in attività di comunità non solo
possa essere rovinato sia ai turisti che agli ecclesiastiche ma anche culturali, politiche e
stessi cittadini. culinarie (es: trasformare la piazza in un
● Maggior attenzione alla fauna acquatica della luogo d’incontro all’aperto d’estate sotto
fontana posta al centro della Piazza, affinché eventuali gazebi; allestire un palchetto per
possa rifiorire non solo la flora ma anche gli eventuali discorsi e spettacoli; permettere ai
animali della vasca possano essere bar/punti ristoro di fare inaugurazioni nella
salvaguardati, e non solo dai passanti casuali. piazza per includere e interessare di più gli
abitanti.)
● Rendere la Piazza un luogo sicuro dal quale
sarebbe possibile assistere all’uscita del
Santo nel periodo di festa, senza rischiare
che i presenti si possano fare male (es:
allestendo degli spalti discreti e limitando
quindi l’afflusso di persone nelle stradine
circostanti per evitare scontri dovuti alla
quantità esagerata di persone costipate nella
stradine fiancheggianti la Chiesa).
LAVORO REALIZZATO DA:

Mariaemilia Lanzalone
&
Sara Palio

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