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Nel 1873 l'intero complesso fu espropriato dal Demanio dello Stato che ne assegnò la
proprietà al Comune di Roma, sebbene sia stato comunque adibito a sito per la Corte
d'Assise e per trenta anni a sede di tribunali, fino a che, nel 1922 non fu trasferito in
loco l'Archivio Storico Capitolino.
Nel corso degli anni 2000 molti ambienti del Complesso Monumentale sono stati
interessati da un restauro di tipo conservativo che, attraverso la valorizzazione della
spazialità e degli elementi architettonici ideati dal Borromini e da questi descritti
nell'Opus Architectonicum, ha migliorato i servizi per la città gestiti dall'Amministrazione
Capitolina, come la destinazione a sala di consultazione aperta al pubblico della
magnifica Sala Ovale, con il suo celebre e grandioso camino in marmo.
L'interno dell'Oratorio, oggi noto come "Sala Borromini" è in via di ristrutturazione per
essere nuovamente adibito a sede di convegni, spettacoli e concerti. L'intero
Complesso, oltre al Convento e all'Archivio Storico Capitolino, ospita anche la Biblioteca
Vallicelliana, l'Istituto Storico per il Medioevo e la Casa delle Letterature.
La Storia
L'Archivio Storico Capitolino ha il compito di conservare, valorizzare e rendere
consultabile la documentazione prodotta dall'Amministrazione del Comune di Roma -
Roma Capitale.
La sua istituzione matura in un clima di forte impegno civile che vede, subito dopo il
1870, ministri, deputati, amministratori e intellettuali collaborare alla costruzione del
progetto Roma capitale culturale, oltre che politica, del nuovo Regno d'Italia.
L'Archivio Storico Capitolino si propone oggi come centro si servizi e di cultura per la
storia di Roma dal Medioevo all'età contemporanea. Collabora attivamente a numerosi
programmi di ricerca scientifica, in collegamento con le Università e le altre Istituzioni
Culturali italiane e straniere.
Il Comune di Roma, nato da una rivoluzione popolare nel 1143, dopo una prima fase, durante la
quale le attribuzioni amministrative e giudiziarie erano assegnate alla magistratura del Senatore,
nel corso del XIV e XV secolo si strutturò in due settori: la Camera Capitolina, con funzioni
principalmente amministrative, al cui vertice erano i Conservatori, e la Curia Capitolina,
presieduta dal Senatore, con funzioni esclusivamente giudiziarie.
Le entrate comunali erano costituite principalmente dai proventi delle tasse sul grano, sulle merci
che transitavano nei porti di Ripa e Ripetta, sulla carne, sulle pelli, sulla neve, sul vino, sul fieno
e sulla legna, dai proventi dei giochi agonali che ogni anno venivano celebrati al Testaccio, da
quelli delle cause civili e criminali discusse dal Tribunale del Campidoglio, nonché dalla vendita
di una serie di uffici e dall'emissione di luoghi di monti comunali.
Archivio della Camera Capitolina (sec. XVI-1847)
Conserva gli atti relativi all'amministrazione comunale, dal Rinascimento fino alla Riforma di
Pio IX del 1847. Le serie più importanti sono costituite dai registri dei Decreti dei Consigli e dei
Magistrati del Popolo Romano (dal 1694 denominati della Congregazione Economica), che
iniziano nel 1515 e documentano l'attività politico-amministrativa del Comune fino al 1847,
quelli dei mandati di pagamento e dalle giustificazioni di pagamento.
L'Archivio conserva anche un'ampia raccolta di statuti delle università romane di arti e mestieri.
Nella metà del XVIII secolo, Benedetto XIV donò all'Archivio della Camera la collezione dei
manoscritti di Francesco Valesio, tra i quali vi sono importanti diari che abbracciano la storia di
Roma dal XV al XVIII secolo.
Archivio del Comune Pontificio
Con il motu proprio di Pio IX del 1847, che affida alla rinnovata struttura municipale quelle
competenze e quei compiti istituzionali che ne faranno un organismo preposto all'erogazione di
servizi nell'ambito cittadino, viene istituito il moderno Comune di Roma.
Abolita l'antica struttura della Camera Capitolina, furono istituiti il Consiglio Comunale, organo
deliberante rappresentativo dei ceti dei nobili, dei possidenti, dei professionisti e dei
commercianti, e una Giunta esecutiva, composta dal Senatore e da otto Conservatori.
Le competenze del Comune in questo periodo e fino al 1870 vennero attribuite ad 8 sezioni
amministrative relative alla pubblica istruzione, ai monumenti antichi e moderni, al commercio e
all'industria, alla polizia rurale, e alla guardia civica, alla beneficenza e alla sanità, alle acque e
alle strade, all'edilizia cittadina e alla nettezza urbana.
E' costituito dalla documentazione prodotta nella gestione dei servizi, la parte più cospicua del
quale è organizzata in 76 titoli, ognuno dei quali raccoglie gli atti prodotti dai vari uffici
nell'espletamento di una singola specifica competenza.
Archivio del Comune Postunitario
Nel 1870, l'unità nazionale e il ruolo di capitale produssero una profonda trasformazione nella
struttura del Comune.
Il Consiglio Comunale divenne elettivo, furono soppresse le cariche del Senatore e dei
Conservatori e create le nuove figure istituzionali del Sindaco e degli Assessori.
Gli uffici vennero riorganizzati e le carte prodotte a partire dal 1870 rappresentano la consistenza
di questa documentazione. Una parte di essa fu archiviata secondo il vecchio Titolario, che passò
da 76 a 87 titoli e che si venne incrementando fino al 1922, anno in cui fu abolito il protocollo
generale e la conseguente archiviazione per titoli.
A questo fondo si affiancarono una serie di archivi prodotti da singoli uffici che, trattenendo
presso di sé la documentazione, costituirono propri archivi, ordinati secondo diversi criteri.
Accanto alla documentazione per titoli, relativa a tutta l'attività svolta dall'amministrazione
comunale, emergono per la loro importanza alcuni fondi prodotti dagli uffici: Piano Regolatore,
Ispettorato Edilizio, Ripartizione X Antichità e Belle Arti, oltre alla serie dei verbali delle
deliberazioni del Consiglio e della Giunta (1871-1982), che costituiscono punto di partenza
obbligato per qualsiasi ricerca sul Comune moderno.
La consultazione dei protocolli notarili è resa agevole da una serie di rubriche alfabetiche per
nomi dei contraenti che consentono di risalire alla data e al notaio dell'atto.
Archivi Aggregati
Si tratta di archivi prodotti da soggetti diversi da Roma Capitale ma conservati presso l'Archivio
Capitolino, o perché aventi uno stretto rapporto con le Istituzioni Municipali, come gli Archivi
delle Presidenze e Deputazioni, o per problemi relativi alla loro conservazione come l'Archivio
del Comune di Cesano e l'Archivio della Società Teatrale Internazionale (STIn).
Archivio Fotografico
L'Archivio Storico Capitolino conserva una raccolta di fotografie, fonte utile ed a volte unica per
visualizzare la vita a Roma, sotto il profilo storico, artistico, urbanistico, amministrativo e
sociale, con particolare riguardo per l'Amministrazione Capitolina, nel periodo compreso tra la
fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento.
Il fondo, composto da circa 3000 positivi, si è costituito originariamente con la separazione del
materiale fotografico dal rimanente patrimonio della Biblioteca Romana. In esso confluì, inoltre,
il materiale fotografico proveniente da vari uffici comunali, tra cui il Gabinetto del Sindaco e
l'Ufficio Propaganda del Governatorato.
Comprende vedute di Roma, delle sue strade e delle sue piazze, oggi in parte scomparse, dei suoi
palazzi con i loro interni, delle collezioni dei suoi musei. Altre fotografie mostrano episodi di
vita cittadina, di cerimonie, di esposizioni, di squarci di ambiente.
La Biblioteca Romana
Presentazione e Storia
La Biblioteca Romana nasce alla fine degli anni Venti del secolo scorso dalla fusione dell'antico
nucleo della Biblioteca del Popolo romano, fondata nel 1523 in Campidoglio, con la Biblioteca
Capitolina, formatasi dal 1871 per raccogliere le produzioni a stampa degli uffici comunali, i
periodici, i quotidiani romani e le pubblicazioni necessarie per una moderna attività
amministrativa.
Il suo stretto legame con l'Archivio Storico Capitolino ha orientato l'aggiornamento progressivo
verso le pubblicazioni riguardanti sia la vita amministrativa della città che la sua storia
economica, politica, sociale culturale e artistica.
In questa direzione, la Biblioteca ha anche acquisito interi fondi librari di personalità del mondo
culturale romano, come quello di Giuseppe Tomassetti, studioso della Campagna Romana, o
quello di opere esclusivamente dedicate a Roma appartenute a monsignor Antonio Marini.
Il patrimonio attuale della Biblioteca è costituito da circa 150.000 titoli, fra i quali più di 600
edizioni del Cinquecento, da una ricca raccolta di piante topografiche di Roma e da numerose
cartelle di incisioni e disegni originali di soggetto romano.
Dal 1989 la Biblioteca Romana ha costituito il Polo SBN del Comune di Roma.
Catalogo informatizzato
Collegato con il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)
Il catalogo in linea è consultabile in internet agli indirizzi:
opac.almavivaitalia.it/RMR
www.sbn.it
Cataloghi cartacei della Biblioteca ed Emeroteca Romana
Collegato con il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)
Catalogo alfabetico per autori e titoli di opere anonime, per le opere pubblicate fino al 1988. Al
suo interno sono isolati cataloghi speciali di collezioni particolari possedute dalla Biblioteca
Romana (mostre, piante e vedute di Roma e dell' Agro Romano, etc.). Su schede "Staderini”
Catalogo delle edizioni italiane del XV secolo. A schede mobili
Catalogo delle piante e vedute di Roma e dell'Agro romano collocate nelle cartelle: II - Lazio; III
- Varie; IV - Tevere; XIII – Roma. A volume
Biblioteca Vico, Roma. Catalogo metodico della biblioteca storico-artistica Vico unita alla
Comunale Romana Sarti con indice alfabetico degli autori e delle materie. Roma: Forzani & C.,
1886-1887
Elenco dei periodici dell'Emeroteca e della Biblioteca Romana
Archivio Storico Capitolino. Catalogo dei quotidiani romani dell'Emeroteca dell'Archivio Storico
Capitolino / [a cura] di L. Magnanti; presentazione di P. Pavan; introduzione di F. Malgeri.
Roma: F.lli Palombi, 1993
L'Emeroteca
Presentazione e Storia
L'Emeroteca Romana nasce nel 1970 in occasione del primo centenario di Roma Capitale. Vi
sono conservati circa 2000 titoli di periodici, provenienti dalla Biblioteca Romana, e da 278
collezioni di quotidiani editi a Roma, tra i quali una raccolta di giornali, dal 1815 al 1851, già
parte dell'Archivio della Camera Capitolina e del Comune Pontificio.
Alcune collezioni di periodici sono di particolare rarità per la loro completezza e per l'esistenza
di numeri unici come la raccolta quasi completa del primo giornale romano, che iniziò ad essere
pubblicato nel 1716, abitualmente chiamato Cracas. Tra i numerosi titoli sono presenti molti
fogli ed opuscoli irreperibili nei repertori della stampa periodica la cui esistenza è testimoniata
unicamente dagli esemplari conservati nell'Emeroteca Romana.
Catalogo informatizzato
Collegato con il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)
Il catalogo in linea è consultabile in internet agli indirizzi:
opac.almavivaitalia.it/RMR
www.sbn.it
Cataloghi cartacei della Biblioteca ed Emeroteca Romana
Collegato con il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)
Catalogo alfabetico per autori e titoli di opere anonime, per le opere pubblicate fino al 1988. Al suo
interno sono isolati cataloghi speciali di collezioni particolari possedute dalla Biblioteca Romana (mostre,
piante e vedute di Roma e dell' Agro Romano, etc.). Su schede "Staderini”
Catalogo delle edizioni italiane del XV secolo. A schede mobili
Catalogo delle piante e vedute di Roma e dell'Agro romano collocate nelle cartelle: II - Lazio; III - Varie;
IV - Tevere; XIII – Roma. A volume
Biblioteca Vico, Roma. Catalogo metodico della biblioteca storico-artistica Vico unita alla Comunale
Romana Sarti con indice alfabetico degli autori e delle materie. Roma: Forzani & C., 1886-1887
Elenco dei periodici dell'Emeroteca e della Biblioteca Romana
Archivio Storico Capitolino. Catalogo dei quotidiani romani dell'Emeroteca dell'Archivio Storico
Capitolino / [a cura] di L. Magnanti; presentazione di P. Pavan; introduzione di F. Malgeri. Roma: F.lli
Palombi, 1993