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L’ «ammirevole ordine».

Dalla piccola biblioteca giuridica comunale alla «Collezione delle Leggi e dei Decreti»

Progetto Bibliodigit
2022
Regione Campania
Settore Musei e Biblioteche
Comune di San Cipriano Picentino
Area Amministrativa - Dipartimento Cultura
Servizio Archivistico e Bibliotecario
Progetto Bibliodigit
DDRG n. 96 del 1° Giugno 2022

Titolo
L’ «ammirevole ordine».
Dalla piccola biblioteca giuridica comunale
alla «Collezione delle Leggi e dei Decreti»

Stampa
Unione Grafica
Montecorvino Rovella
Finito di stampare nel mese di settembre 2022

Referenze
Anita Florio
Dirigente Settore Musei e Biblioteca Regione Campania
Gabriele Capone
Sopraintendente archivistico e bibliografico per la Campania
Sonia Alfano
Sindaco di San Cipriano Picentino
Massimo Capaccio
Segretario Generale del Comune di San Cipriano Picentino
Mario De Rosa
Responsabile Area Amministrativa del Comune di San Cipriano Picentino
Luigia Tisi
Segreteria amministrativa
Gennaro Saviello
Responsabile del Servizio Archivistico e
Bibliotecario del Comune di San Cipriano Picentino
Maurizio Mele
Consulente alla Cultura del Comune di San Cipriano Picentino
Annalisa Mignogna
Legatoria Artigiana

Foto
Oreste Gravina

Copiyright
Tutti i diritti sono riservati

2
Museo Civico, Decreto di denominazione territoriale, 1862.

3
Indice

Anita Florio p. 9
Presentazione

Gabriele Capone p. 11
Introduzione

Sonia Alfano p. 15
Patrimoni antichi e Comunità moderne.
Una sfida per il futuro

Maurizio Mele p. 19
La Biblioteca del Comune di San Cipriano Picentino
Dalla Biblioteca Popolare alle risorse in rete

Gennaro Saviello p. 23
L’«ammirevole ordine».
Dai testi ai contesti. Biblioteca e Territorio

Annalisa Mignogna p. 69
Dalla progettazione al restauro della
«Collezione delle Leggi e dei Decreti».
Anni 2018-2020

4
Palazzo delle culture e della cittadinanza umanitaria,
ingresso archivio storico e biblioteca comunale.

5
Collezione delle Leggi e dei Decreti d’Italia e Biblioteca giuridica (Particolare Armadio I e IV).

6
«In modo che così avessi tutte le cose innanzi
agli occhi chi nasce in una età lontana come
coloro che sono stati presenti»
(F. Guicciarini, Ricordi)

7
Biblioteca Comunale, sistemazione della collezione negli armadi I-IV.

8
Anita Florio* 1

Presentazione

uesta pubblicazione, finanziata dalla Regione Campa-


Q nia nell’ambito dell’avviso pubblico per l’assegnazione
di contributi a favore di soggetti giuridici proprietari di biblioteche
presenti sul territorio regionale, rappresenta la seconda parte di un
progetto di catalogazione di fondi bibliografici moderni e pubblica-
zione di cataloghi a stampa per fondi antichi, di pregio o di particolare
interesse culturale.
Il fondo di pregio della Biblioteca Comunale “Benedetto Cro-
ce” di San Cipriano Picentino, ovvero la “Collezione delle Leggi e dei
Decreti d’Italia”, restaurata e resa fruibile grazie ad altri tre progetti
finanziati dalla Regione Campania per le annualità 2018, 2019 e 2020,
viene ora ulteriormente valorizzata attraverso la pubblicazione di que-
sto catalogo.
Come dirigente dell’Unità Operativa Dirigenziale “Promozio-
ne e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche” della “Direzione
Generale Politiche Culturali eTurismo” della Regione Campania, non
posso non soffermarmi sulla valenza culturale di questa operazione.
La funzione del patrimonio culturale, valorizzato come un si-
stema di produzione materiale e immateriale, trova una perfetta esem-
plificazione nella realizzazione di questo progetto e di quelli che lo
hanno preceduto, che hanno unito alla finalità di preservazione di un
importante patrimonio materiale anche quella di valorizzazione di uno
* Dirigente Unità Operativa Dirigenziale “Promozione e Valorizzazione Musei e
Biblioteche” - Regione Campania.

9
strumento identitario e riqualificante, legato alla molteplice comunità
dei suoi fruitori.
Il fondo, infatti, costituisce un unicum patrimoniale e territoriale
e una preziosa testimonianza dell’attività politica e amministrativa che
il Comune di San Cipriano Picentino svolse dal 1809 in poi e potrà
essere consultato da studenti universitari, da studiosi di Storia Locale
e Storia d’Italia, ma anche da tutti i cittadini curiosi rispetto al passato
della propria comunità.

10
Gabriele Capone* 1

Introduzione

a Biblioteca di San Cipriano Picentino nasce come “Biblioteca


L Popolare” nel 1935 per trasformarsi nella seconda metà del ‘900
in “Centro di Lettura”. Nel 1991, per effetto della Deliberazione del
Consiglio Comunale n. 10 del 7 Febbraio, fu istituita come “Biblioteca
Comunale”.
Il patrimonio bibliografico, composto da circa 6000 volumi, è impre-
ziosito anche da un Fondo Antico che conserva, peraltro, un mano-
scritto del 1734, il Catasto Onciario della Terra di Filetta e Pezzano, ed altri
quattro del 1809, tra cui i volumi del Catasto detto murattiano.
Testimonianza imprescindibile dell’identità del comune di San Cipria-
no Picentino è la Collezione delle Leggi e dei Decreti d’Italia, compo-
sta sia da Libri Antichi - datati tra il 1806 ed il 1830 - sia da edizioni
moderne, che rappresenta in maniera puntuale la storia e l’evoluzione
giuridico-amministrativa dell’Ente, documentando il passaggio dalla
Universitas Sancti Cipriani fino alla istituzione del Comune nel 1806.
E dunque il 27 aprile 2006 il fondo antico è stato certificato di “valore
storico e culturale” dalla Soprintendenza archivistica per la Campania
per il particolare pregio che lo caratterizza.

* Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania.


11
Il fondo librario pervenuto alla Biblioteca Comunale di San Cipriano
Picentino dal deposito storico dell’Archivio comunale, si è costituito
in relazione all’attività circondariale e mandamentale che il Comune
ha svolto sin dall’epoca francese, ma si è poi ulteriormente arricchi-
to per la necessità degli organi del governo locale di consultare una
biblioteca legislativa e giuridica di pregio per consistenza e valore, e
costantemente aggiornata.
Il fondo documenta in modo puntuale, l’attività dell’Amministrazio-
ne comunale durante i suoi complessi e articolati passaggi: dal Regno
di Napoli del quindicennio francese alla Restaurazione borbonica del
Regno delle Due Sicilie; dall’Unità d’Italia fino alla nascita della Repub-
blica Italiana.
L’attività pratica giuridico-amministrativa, l’esercizio del governo ci-
vico e territoriale, hanno determinato la formazione di una vera e
propria macro collezione bibliografica, nella quale si rileva omogeneità
tematica e continuità cronologica delle sezioni che la formano: dalla
«Collezione delle Leggi, e Decreti» al «Supplemento alla Collezione
delle Leggi, e dei Decreti»; dai «Giornali d›Intendenza» che si sus-
seguono anche nei passaggi editoriali tra il 1807 ed il 1861, fino al
corpus di volumi di autori diversi che trattano, soprattutto, di Diritto e
Amministrazione pubblica.
Il Progetto Enea (Progetto di Promozione e Valorizzazione del Pa-
trimonio di Pregio della Biblioteca Comunale “Benedetto Croce” di
San Cipriano Picentino), ha inteso realizzare, durato oltre un decen-
nio a partire dal 2001, con il contributo del Settore Musei e Biblio-
teche della Regione Campania, che ha consentito la realizzazione di
diversi progetti di restauro e digitalizzazione.
Gli interventi, non solo hanno consentito una migliore conservazio-
ne dei materiali, ma le informazioni storiche acquisite (avvenimen-
ti, datazioni, nomenclature, genealogie) trattate con i nuovi mezzi
tecnologici, hanno reso fruibili ad un pubblico sempre più ampio la
“storia locale”, quale storia dei Territori e parte essenziale della Storia

12
generale.
Ma l’attenzione dell’Amministrazione comunale di San Cipriano Pi-
centino ha consentito ulteriori interventi di restauro della Collezione
delle Leggi e dei Decreti che costituisce il nucleo storico della Biblioteca
Comunale “Benedetto Croce”, sfruttando al meglio le opportunità
offerte dalle nuove misure finanziarie del Settore Musei e Biblioteche
della Regione Campania (Progetti Sindacus, Sindacus II e Sindacus III –
Annualità 2018, 2019, 2020).
Le operazioni, comprese le fasi progettuali, si sono svolte grazie alla
valutazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica della
Campania, che ha anche vigilato sul buon andamento dei lavori, sulle
fasi preliminari, sui trasferimenti dei volumi e sull’esecuzione delle
attività necessarie a ristabilire l’integrità e la funzionalità delle unità.
Insomma, una storia di buona collaborazione e sinergia tra Enti di-
versi. Come spesso accade nei nostri territori. E come auguriamo
accada sempre più di frequente.

13
Palazzo delle culture e della cittadinanza umanitaria,
ingresso archivio storico, biblioteca comunale e museo civico.

14
Sonia Alfano* 1

Patrimoni antichi e comunità moderne.


Una sfida per il futuro

a Biblioteca Comunale di San Cipriano Picentino, intitola-


L ta a Benedetto Croce, inserita nel complesso architettonico di
Palazzo delle Culture e della Cittadinanza umanitaria, insieme all’Archivio
Storico Comunale ed al Museo Civico, costituisce il luogo più pre-
stigioso della memoria civica. Un luogo dove la passione di storici e
ricercatori del Territorio, il dovere amministrativo e le volontà politi-
che si sono concretizzate, generando un unicum locale e territoriale di
cui andare fieri ed orgogliosi. Non è un caso se, sin dal 2006, l’allora
Soprintendente Archivistico per la Campania, la Dott.ssa Maria Ro-
saria De Divitiis, ne certificò, con una nota a sua firma, il valore storico
e culturale. Negli anni a seguire il Servizio Archivistico Comunale ha
progettato e realizzato una serie di interventi, finanziati dall’attento
Settore Musei e Biblioteche della Regione Campania, che hanno per-
messo soprattutto la conservazione del Patrimonio archivistico e bi-
bliografico di pregio, il restauro degli esemplari più antichi ma anche
deteriorati, la digitalizzazione di una parte di esso.
La Collezione delle Leggi e Decreti d’Italia è il filo rosso che lega la
Storia locale e territoriale, dalla nascita “della Comune di San Cipriano”
ai giorni nostri. Una collezione ampia, articolata , che negli anni è stata
* Sindaco di San Cipriano Picentino.
15
Biblioteca comunale, collezione delle leggi e dei decreti,
armadio I e II

16
pazientemente ricomposta e sistemata, per diventare parte integrante
della Biblioteca, e resa consultabile a studenti e studiosi.

Da queste attività è stata rilevata anche la presenza di una pic-


cola biblioteca giuridica che costituisce il cuore antico di questa raccolta
e che testimonia l’attività politica ed amministrativa dei Sindaci, degli
eletti, dei Cancellieri che si sono alternati alla guida del Paese dal 1806-
1809. La ricerca pubblicata nelle pagine che seguono bene evidenzia,
infatti, l’avvicendarsi di personalità, anche di spessore, che furono ca-
paci di tessere legami con la capitale del Regno, con gli apparati bu-
rocratici, se non direttamente con i Sovrani che si avvicendarono sul
trono di Napoli.

Patrimoni antichi, quindi, che sostengono l’identità di Comu-


nità moderne! Queste testimonianze costituiscono le premesse per
continuare non solo nell’opera di conservazione e di salvaguardia, ma
anche in quella di promozione e valorizzazione, aprendo la strada al
futuro della conoscenza, degli studi, dell’approfondimento, della spe-
cializzazione in materie prossime alla Pubblica Amministrazione ed
alla Storia dei Governi locali, territoriali ancien régime e post-unitari.

Chi entra nella Biblioteca Comunale di San Cipriano Picenti-


no, ne percorre le sale, arrivando all’Archivio Storico, passando per il
Museo Civico, comprende che la conoscenza del passato non è un’op-
portunità negata ma, anzi, un regalo che tutti noi abbiamo imposto,
prima a noi stessi, e poi alle generazioni future.

17
Museo Civico, Jacopo Sannazaro, Arcadia, Venezia, 1599.

18
Maurizio Mele* 1

La Biblioteca del Comune


di San Cipriano Picentino
Dalla Biblioteca Popolare alle risorse in rete

a situazione delle Biblioteche e degli Archivi Comunali in


L gran parte del Mezzogiorno è a dir poco indecente. Le Bi-
blioteche, nonostante la loro indubbia e fondamentale importanza
per la crescita culturale delle popolazioni di cui dovrebbero essere
al servizio, sono in molti casi lasciate all’incuria e sono spesso preda
della totale indifferenza delle Istituzioni da cui dipendono, anche per
la diffusa abitudine a considerare secondaria la crescita culturale dei
propri amministrati. Eppure basterebbe poco, un minimo di impegno
in più da parte di Istituzioni e personale, soprattutto dopo l’avvento di
internet e la costruzione del sistema bibliotecario nazionale, per ridare
un ruolo importante e culturale a quello che spesso rappresentano gli
unici poli culturali del Territorio. La nostra Biblioteca fa eccezione.
San Cipriano Picentino annovera, tra le risorse a servizio della Cultu-
ra, la Biblioteca Comunale “Benedetto Croce”, ospitata negli accoglienti
locali del Palazzo delle Culture dove trovano spazio, l’Archivio Storico
Comunale e, da qualche anno l’ Università delle Tre Età ed il Museo
Civico di San Cipriano Picentino. Essa rappresenta un importante
* Consulente Delegato alla Cultura, Turismo e Spettacolo Comune di S. Cipriano
Picentino.

19
punto di riferimento per quanti vogliono approfondire le conoscenze
nei più svariati ambiti disciplinari, ed è luogo privilegiato di incontro
con un Patrimonio librario rilevante per la quantità ed anche per la
qualità delle opere che lo costituiscono, tanto da essere dichiarato di
“valore storico e culturale” dalla Soprintendenza Archivistica per la
Campania. Non ultima acquisizione da parte di un’Amministrazione
attenta è di una cinquecentina: L’Arcadia e le Rime di Jacopo Sanna-
zaro. La Biblioteca non ha però solo la funzione, pur sicuramente
indispensabile, di conservare le produzioni letterarie e scientifiche del
passato e del presente, ma anche quella della promozione d’ interesse
per il sapere, dando risposte alle problematiche dibattute nel nostro
tempo.
Essa come tante, trae origine dalla Biblioteca Popolare, nel 1935, per poi
diventare negli anni Sessanta e Settanta del Novecento Centro di Let-
tura, sostenuto prima dal Provveditorato agli Studi e poi, meno pro-
ficuamente dalla Regione, per poi avere l’attuale assetto di Biblioteca
Comunale nel 1991. Intitolata a Benedetto Croce, storico, politico,
critico letterario e scrittore italiano, principale ideologo del libera-
lismo novecentesco italiano ed esponente del neoidealismo. Nato a
Pescasseroli nel Febbraio del 1866, scampato al terribile terremoto
di Casamicciola dove perse entrambi i genitori e la sorella, fu accolto
presso la Casa Petroni qui a San Cipriano, dove una sua zia, Donna
Mariannina Croce aveva sposato Don Francesco Petroni. Il giovane
Croce dovette rimanere colpito dal luogo ameno e dalla semplicità del-
la gente tanto da scriverne successivamente una pagina di letteratura,
dove cita San Cipriano con i riti nuziali e i canti. Conserverà sempre
ottimi rapporti con la Famiglia Petroni sino alla sua morte avvenuta
a Napoli nel Novembre del 1952. Dal 2004 la Biblioteca Comunale
di San Cipriano Picentino aderisce al Sistema Bibliotecario della Pro-
vincia di Salerno (Bibliorete) e al Polo SBN - Cam dal 2012, al fine di
rendere visibile anche su internet il Patrimonio librario posseduto.

20
Archivio Storico Comunale, Inventario degli incartamenti e dei libri dell’archivio, 1852.

21
Biblioteca Comunale, Lelio Maria Fanelli, Corpo di Diritto Positivo, Tipografia Trani, Napoli,
1830.

22
Gennaro Saviello*

L’«ammirevole ordine».
Dai testi ai contesti. Biblioteca e Territorio

’avvento dei francesi sul trono di Napoli, di Giuseppe Bo-


L naparte prima e di Gioacchino Murat dopo, segnò un quin-
dicennio di riforme amministrative e burocratiche in tutto il Regno.
Esse comportarono, tra l’altro, l’organizzazione territoriale, ammini-
strativa e governativa dei vasti territori dell’Italia Meridionale che re-
stò in vigore anche dopo la Restaurazione e costituì le membra della
«Monarchia amministrativa»1, fino all’Unità d’Italia.2 A seguito delle
attività legislative del gennaio 1809 - sulle quali, ai giudizi illustri di Be-
nedetto Croce e Pasquale Villari, si sono aggiunti quelli di una nuova e
proficua stagione di studi -3 le piccole e ‘particolari’ Università civiche,
assunsero il titolo, ‘alla francese’, di la comune, ovvero di Comuni.4 Il
«Tablò» pubblicato nello stesso anno, divideva la Provincia di Salerno in
tre grandi Distretti: quello di Salerno, quello di Sala e quello di Vibonati.
A loro volta essi erano il risultato della somma di Circondari. Ogni
Circondario aggregava le Università presenti sul territorio all’altezza

* Responsabile Servizio Archivistico e Bibliotecario Comune di San Cipriano Picentino.


1 AngelAntonio SpAgnoletti, Storia del Regno delle Due Sicilie, Bologna, Il Mulino, 1997.
2 AlfonSo Scirocco, L’Italia del Risorgimento, Bologna, Il Mulino, 1990.
3 SpAgnoletti, Storia, cit., pp. 124-127.
4 guido lAndi, Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie, (1815/1861), Milano, Giuf-
frè, 1977. Lo studioso sottolinea che «la denominazione di Comune fu adottata non tanto per
la reminiscenza del comune medievale dell’Italia del Nord, la cui storia, peraltro risulta ben
nota ai giuristi napoletani, quanto più tosto come del francese Comune». La citazione è nel
vol. II, p. 695.

23
dell’anno 1805. La parte del territorio del vasto Principato Citra olim
Picentia corrispondente agli attuali Comuni dei Picentini, fu divisa in
tre grandi Circondari: San Cipriano, Montecorvino e Acerno.5 Il lento
processo di sistemazione territoriale di San Cipriano6 iniziato alla fine
del XVIII secolo, trovò, così, compimento per gli effetti della legisla-
zione francese.7 Si concluse, infatti, tra il 1806 ed il 1808, con l’atto

5 Giornale degli Atti dell’Intendenza, Gennaio 1809, n. 1. Il Circondario di San Cipriano era
così formato: San Cipriano dalle Università-Comuni di San Cipriano, Castiglione, San Mango,
Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana (con popolazione di 7911 abitanti ); Montecorvino dalle
Università-Comuni di Montecorvino ed Olevano (con popolazione di 6251 abitanti ); Acerno
dalle Università-Comuni di Acerno, Calabritto e Caposele (con popolazione di 8233 abitanti).
6 A poco più di un anno dalla proclamazione del Regno d’Italia, il 23 Ottobre 1862, Vittorio
Emanuele II, «Re d’Italia per grazia di Dio e Volontà della Nazione», da Torino decretò che
il Comune di San Cipriano assumesse la denominazione di San Cipriano Picentino. Il documento
ufficiale, che attestava tale avvenimento, fu recapitato al Sindaco dell’epoca Pio Marotta tra-
mite la Prefettura di Salerno, costituisce l’atto di nascita del Comune di San Cipriano Picenti-
no come oggi lo conosciamo ed ufficializza l’apposizione dell’aggettivo Picentino al toponimo
antico San Cipriano.Una copia del decreto è conservata presso l’Archivio Storico del Comune
di San Cipriano Picentino (Sez. Atti, Piante e Disegni). Si tratta di un foglio 35.5 cm x 24.5
cm, firmato dal Re e dall’allora Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno Urbano
Rattazzi. Da studi recenti, ed in particolare dalla lettura delle carte di accompagnamento al
Decreto, prodotte dal Consiglio Comunale tra il 1861 ed il 1863, evince che la scelta dell’ag-
gettivo non fu né casuale, né spontanea ed immotivata. Tale operazione, oltre a rientrare
nell’ampia e generale sistemazione della ‘geografia politica’ dell’Italia post-unitaria (comune
anche a tutto il territorio limitrofo), costituì l’ultimo e definitivo atto della lunga e secolare
mutazione territoriale e toponomastica dell’attuale Comune di San Cipriano Picentino, con le
frazioni di Vignale, Pezzano, Filetta e Campigliano. Si veda gennAro SAviello, Decreto reale
di denominazione territoriale in L’Archivio storico del Comune di San Cipriano Picentino. Cronistoria di
un viaggio di ritorno dall’oblio (a cura di Gennaro Saviello), Salerno, Edizioni del Paguro, 2003,
pp. 43-49.
7 La storia millenaria della comunità sanciprianese è legata indissolubilmente al suo patronus
originario. Una recente revisione effettuata da chi scrive sui documenti del Codex Diplomaticus
Cavensis relativi all’anno 1049 e circa il toponimo loco Santo Cipriano (attestato nel 1064) e
sull’esistenza dell’ecclesia Sancti Cpiriani nell’anno 1070 (i cui esiti sono stati riferiti nella relazio-
ne San Cipriano Picentino tra tarda antichità e medioevo. La questione di Venere tenuta in occasione
del Convegno San Cipriano e il suo popolo. Agiografia, storia e testimonianze archeologiche (San Cipria-
no Picentino, 14 settembre 2018) ha evidenziato che la derivazione toponomastica è relativa
all’ agionimo San Cipriano, da ritenere quindi ‘fondativo’, rispetto al toponimo Venera/Benera
che, diversamente, deve essere espunto dalle trattazioni che riguardano questa dei Picentini
in quanto si riferisce ad una parte del territorio dell’attuale Montoro in provincia di Avellino
(frazione Figlioli). Per questo aspetto si veda gennAro SAviello, Sant’Anna, San Francesco di
Paola e la “Madonnella”. Tre antiche committenze per tre culti popolari in Verso un sistema locale di svilup-
po territoriale, Roccadaspide, Magna Graecia, 2019, pp. 81-104.

24
Biblioteca Comunale, Filippo Volpicella, Proposta di una competente riforma delle prigioni,
Stamperia e Cartiera del Fibreno, Napoli, 1845, Volume Primo (Frontespizio).

25
di nascita del Comune - di cui fu primo Sindaco il «Dottor Fisico Fran-
cesco Saverio Petroni» (1809-1810) 8 - e con la sua definitiva «classifi-
cazione», avvenuta il 19 Ottobre del 1810. Dai documenti dell’epoca
evince l’aggregazione, in un’unica struttura giuridica ed amministrati-
va, delle antiche Università di San Cipriano, Vignale, Filetta e Pezzano che,
fino ad allora, pur costituendo le membra politiche, amministrative
ed urbanistiche del plurisecolare corpo della Baronia di San Cipriano,
in realtà formavano piccoli ed autonomi sistemi di potere feudale.9 La
creazione del Circondario di San Cipriano segnò, nei fatti, non solo l’im-
plementazione dell’attività degli uffici già esistenti presso l’antica sede
del Tribunale10, ma determinò anche la creazione di nuove strutture: gli
uffici del Regio Giudicato e il Carcere del Mandamento a cui fu destinato il
Convento di San Francesco di Paola nella piazza maggiore del paese,
dopo la sua soppressione.11 L’ immagine del Comune rimase, però,
sostanzialmente immutata, rispetto a quella impressa dalle scelte so-
cio-economiche del plurisecolare apparato di età baronale. A livello
urbanistico ed architettonico, infatti, predominava la caratteristica de-
gli “insediamenti sparsi”, ad entità variabile e vocazione economica di-
versificata, proporzionali e compatibili, giocoforza, anche all’orografia
territoriale e fortemente connotati dalla presenza di residenze nobilia-
ri o strutture ed attività ad esse collegate. Inoltre, gli avvenimenti del
primo quindicennio del XIX secolo proiettarono il territorio comuna-
le all’interno di una fortunata congiuntura politica, grazie soprattutto
alla presenza di un locale apparato nobiliare “di sangue” e “di toga”
che, forte degli antichi legami con l’entourage di Napoli, Capitale del
Regno, costituì una solida e, comunque, rigenerabile rete di allean-
ze politiche, sociali ed economiche, parzialmente indenne anche agli
stravolgimenti politici. Tutto ciò fece riconfermare all’abitato di San

8 Michele cioffi, Note Storiche su San Cipriano Picentino dalle origini al secolo XX, Portici, 1954,
pp.144-145.
9 cioffi, Note Storiche, cit., p. 18 e ss..
10 SAviello, Sant’Anna... cit., p. 81.
11 Ibidem.

26
Biblioteca Comunale, Armando Dalloz, Tavola analitica di legislazione di Dottrina e di Giurispru-
denza, Tipografia dello Stabilimento dell’Ateneo, Napoli, 1839, Volume Secondo (Frontespizio).

27
Cipriano (oggi Capoluogo) il ruolo di centro politico ed amministra-
tivo, dovuto già in passato alla presenza della sede rappresentativa del
Governatore e dei principali Uffici della Baronia (Cancelleria, Zecca,
Portolania, Scannaggio) e, dal 1806 in poi, quale centro attivo per la
conduzione delle pratiche comunali e circondariali. Tale congiuntura,
inoltre, nell’arco di un cinquantennio contribuì a determinare il rad-
doppiamento della popolazione che passerà, dai 1960 individui censiti
nel 1809, ai 3874 residenti nel 1861 (Istat: I° Censimento della Popo-
lazione – anno 1861 ).
La divisione amministrativa operata per volontà di Gioacchi-
no Murat, praticata in ogni Intendenza, comportò, quindi, l’organiz-
zazione amministrativa e burocratica dei Distretti, dei singoli Comuni
e dei Circondari. Quest’ultimi, in particolare, costituendo il presidio
‘decentrato’ del governo territoriale - «lo scheletro d’esercizio di cui
parla il Galanti»12 - furono dotati di uffici e compiti di coordinamento
governativo e amministrativo. Nascono da questa impostazione anche
le esemplari e piccole biblioteche giuridiche che ogni Comune, soprattutto
se capofila di Mandamento e Circondario, doveva e poteva alimenta-
re, per allinearsi alle novità del “sistema di gestione” che, anticipando
la “nazionalizzazione” del Mezzogiorno di là da venire, era impronta-
to sul passaggio dal concetto di terra a quello di territorio.13 Il fondo li-
brario di pregio - pervenuto alla Biblioteca Comunale di San Cipriano
Picentino dal deposito storico dell’Archivio comunale - è il risultato
ed insieme lo strumento di tali idee ed azioni che, nella pratica e nella
conduzione giornaliera degli affari civili guidava l’attività del Decuriona-
to, costituendone l’impianto dottrinale. La sua costituzione può essere

12 cArlo ghiSAlberti, Istituzioni ed idee nel mezzogiorno dall’antico regime alla Restaurazione in Il
Principato Citeriore tra Ancien regime e conquista francese: il mutamento di una realtà periferica del Regno
di Napoli, Atti del Convegno di Salerno 14-16 maggio 1991, a cura di Eugenia Granito, Maria
Teresa Schiavino, Giuseppe Foscari, Salerno, 1992, pp. 15-33.
13 Sul concetto di «passaggio dal concetto di terra a quello di territorio» si veda Aurelio MuSi,
L’Amministrazione locale dalla «Università» d’antico regime alla «Comune» in Il Principato Citeriore, cit.,
pp. 35-45. Mentre sul ruolo delle riforme francesi nel Mezzogiorno si richiama a ghiSAlberti,
Istituzioni, cit., p. 33.

28
Archivio Storico Comunale, Atti contabili, 1808, Busta 37.
Sigillo del “Circondario di San Cipriano” provincia di Principato Citra

29
intesa anche come ulteriore testimonianza del passaggio dall’astrazio-
ne legislativa, dall’impianto generale, all’analisi delle strutture parti-
colari. Siamo di fronte ad un exemplum che - per dirla con Angelanto-
nio Spagnoletti - rappresenterebbe il «quadro di un Mezzogiorno più
mosso, ove i fattori e gli elementi di progresso convivono con quelli
di arretratezza, ove settore dinamici e avanzati della società si accom-
pagnano a gruppi la cui stessa identità è legata a forme arcaiche di
vita».14 Non a caso, tra i volumi significativi troviamo quelli di Nicola
Comerci che, con il suo Corso di Diritto, trasmetteva ai lettori le sue
più intime asserzioni sull’epoca francese, considerato il tempo in cui
«l’opinione di formò; lo spirito pubblico rinacque; l’interesse generale
parlò al cuore di tutti; tutti cominciarono a giudicare dell’andamento
e delle operazioni di governo».15 La consistenza di tale fondo testimo-
nia, inoltre, l’attività circondariale e mandamentale che il Comune di
San Cipriano Picentino svolse sin dall’epoca francese; la necessità per
gli organi del governo locale di possedere una biblioteca legislativa
e giuridica attrezzata e costantemente aggiornata. Esso documenta
in modo unico, omogeneo ed esemplare l’amministrazione comunale
nei suoi complessi ed articolati passaggi: dal Regno di Napoli del quindi-
cennio francese, alla Restaurazione borbonica del Regno delle Due Sicilie;
dall’Unità d’Italia, fino alla nascita della Repubblica Italiana. A San
Cipriano Picentino la sedimentazione storica, generata principalmente
dalla pratica giuridico-amministrativa, dall’esercizio del governo civi-
co e, per un certo periodo anche territoriale, diede origine ad una vera
e propria “macro” collezione bibliografica di cui spiccano i caratteri
di omogeneità tematica e di continuità cronologica delle sezioni che
la formano: dalla «Collezione delle Leggi, e Decreti» al «Supplemento
alla Collezione delle Leggi , e dei Decreti»; dai «Giornali d’Intenden-
za» - che si susseguono anche nei passaggi editoriali tra il 1807 ed il
1861 - fino al corpus di volumi di autori diversi che trattano, soprattut-

14 SpAgnoletti, Storia, cit., p. 127.


15 Ivi, p. 148.

30
Biblioteca Comunale, Francesco Fittipaldi, Manuale ad uso de' cancellieri comunali,
Stabilimento Tipografico all'insegna dell'Ancona, Napoli, 1843 (Frontespizio).

31
to, di Diritto e Amministrazione pubblica, inaugurato dall’esemplare
acefalo del Manuale ad uso de’ Sindaci del Regno delle Due Sicilie di Michele
De Simone (1819).16 Questo piccolo manuale, scritto dal Refedendario
presso il Supremo Consiglio di Cancelleria, e Governatore del Banco delle Due
Sicilie, arrivò nella biblioteca giuridica comunale, insieme ai volumi
Dell’amministrazione comunale, e provinciale per uso de’ sindaci, ed altri impie-
gati minori di Isidoro Carli, al tempo in cui fu Sindaco Mario Amato
(1818-1822). Siamo all’ avvio della raccolta, con la chiara intenzione di
costituire un “tesoro” librario che poteva agevolare la pratica ammini-
strativa per il perseguimento di una «felicità» diffusa, anche in termini
genovesiani, che era lo stesso intento del De Simone:

«Se l’amore pel bene dell’amministrazione comuna-


le, che da più anni ha impegnato il mio animo, mi spinse
ad intraprendere il presente lavoro: se questo per voi è
fatto, ed a voi è diretto onde presentarvi le disposizioni
delle leggi riguardanti l’enunciata amministrazione a voi
affidata, accompagnate da’ principj generali da cui di-
pendono, e da’ doveri che risultano, ed agevolarvi così i
mezzi da realizzare gl’importanti vantaggi di bene pubbli-
co... Esso che è destinato a facilitare l’intelligenza, e l’ap-
plicazione della legge, comunque sia, concorrerà sempre
ad offrirvi nuovi mezzi da procurare la felicità de’ vostri
amministrati. E se la maggiore delle felicità è quella senza
dubbio di procurare l’altrui, io questa vi auguro, che è
tutta nelle vostre mani».17

Nel primo «Inventario de’ libri esistenti nell’Archivio Co-


munale»18 riusciamo ad osservare lo stato di questo antico deposito
16 Michele de SiMone, Manuale ad uso de’ Sindaci del Regno delle Due Sicilie, Napoli, nella
Stamperia Reale, 1819.
17 Ivi, p. 8.
18 Archivio Storico Comunale di San Cipriano Picentino, Inventario degli incartamenti e libri

32
Biblioteca Comunale, Michele De Simone, Manuale ad uso de' Sindaci del Regno delle Due
Sicilie, Stamperia Reale, Napoli, 1819 (Frontespizio).

33
bibliografico all’altezza dell’anno 1852, ovvero quando tutta la do-
cumentazione comunale manoscritta, divisa in «vecchio e nuovo Ar-
chivio»19, insieme ai libri a stampa, furono, per la prima volta, cata-
logati e sistemati in uno «scaffale», per dar seguito al Sovrano Rescritto
del 29 Aprile del 1837 e alle prescrizioni del «Regolamento per gli
Archivi» del 30 novembre 1844. Nella relazione finale che chiude i
sette duerni, formanti le quattordici carte non numerate, si legge:

«L’anno milleottocentocinquantadue, il giorno


venti di Giugno, in San Cipriano. Ad invito del Signor
Sindaco. Il Collegio decurionale si è congedato nelle
solite case Comunali, ed in conformità del Regolamento
per gli Archivi del 30 Novembre 1844; tenuto presente il
Sovrano Rescritto del 29 Aprile 1837, ha verificato con
soddisfazione di essersi in questo giorno completata la
regolarizzazione di tutte le carte nell›Archivio Comunale
esistenti, uniformemente al presente inventario , e che
di tutti i rispettivi oggetti se n’è fatta trascrizione fedele
nelle pandette della 1ª e della 2ª Sezione, in modo che ora
si ravvisa un ammirevole ordine, e disposizione degli in-
cartamenti non solo, ma in tutte le cose che nell’archivio
suddetto si contendono; e ciò per opera di perita mano,
che si conserva coll’Archiviario Cancelliere si è occupato
con alacrità e solerzia a tanto praticare per la spazio di cir-
ca un mese, previe le premure, e vigilanza del medesimo
Consesso, e Sindaco. Del che se n’è redatto il presente in
doppio, per spedirsene uno al Signor Intendente, e l’altro
per conservarsi in Archivio».20

dell’Archivio, 1852. Il Sindaco dell’epoca era Pellegrino Cioffi mentre il Cancelliere Archiviario
era Michele Laterza.
19 doMenico fASulo, Regolamento per gli Archivi Comunali, in L’Archivio storico, cit., pp. 37-41.
20 Inventario degl’ incartamenti, cit.. Seguono le firme dei membri del Collegio decurionale: Giu-
seppe Giannattasio (Sindaco dal 1852 al 1855), Pellegrino Cioffi (Sindaco dal 1824 al 1831),

34
Biblioteca Comunale, Inventario de’ libri esistenti nell’Archivio Comunale, 1852
(Frontespizio).

35
Di seguito all’inventario dei documenti, dopo due copri aggiun-
ti di ulteriori segnature documentarie, due duerni manoscritti con-
tengono l’elenco dei libri posseduti all’anno 1852.21 A questa data la
biblioteca contava duecentotrentacinque volumi di cui cinquanta del-
la Collezione delle Leggi, e Decreti, rilegati ed espressamente segnati dal
1806 al 1851; quarantasei Giornali d’Intendenza, ugualmente rilegati e
collazionati dal 1807 al 1851; otto del Supplemento alla Collezione delle
Leggi, e Decreti, anch’essi «ligati all’impostura». La restante parte era
formata, invece, da pubblicazioni di natura giuridica, in cui spicca-
no i dodici volumi, tuttora presenti, della Giurisprudenza Generale di
Victor Alexis Desirè Dalloz22, i tre del Diritto amministrativo di Nicola
Comerci23, il Trattato delle Prigioni di Filippo Volpicella24 e il già citato
Dell’amministrazione comunale, e provinciale per uso de’ sindaci, ed altri impie-
gati minori di Isidoro Carli25. Accanto a questi testi legislativi e giuridici
erano presenti: Storia del Regno di Napoli di Massimo Nugnes26, Vita di
donne celebri di Abrantes, ovvero Vita e ritratti di donne celebri d’ogni paese
di Laure Junot Duchessa d’Anbrantès 27 e un volume del «Dizionario
Gaetano Vernieri, Vincenzo Naddeo, Diletto Barra, Gerardo Candido, Matteo Noschese,
Matteo Alfani, Antonio Petrone, Magno Leone (Sindaco dal 1855 al 1858), Giuseppe Nicola
Noschese, Francesco Petroni, Pietrantonio Potenza, Michele Laterza (cancelliere archiviario).
21 La rilegatura originaria - databile al 1852 - è stato oggetto di una scomposizione e succes-
siva ricomposizione per l’aggiunta, tra l’inventario della carte e quelle dei libri, di 12 duerni
contenenti due Rettifiche datate 1852 - 1859 e 1860 - 63 nelle quali vengono descritti i docu-
menti amministrativi prodotti e archiviati successivamente al 1852.
22 AlexiS deSirè dAlloz, Giornale delle udienze della Corte di Cassazione e delle Corti Reali, ovvero
Giurisprudenza generale di Francia in materia civile, commerciale, criminale ed amministrativa. Nella quale
la giurisprudenza è preceduta dalla storia della legislazione e dalla legislazione medesima, dall’esame della
dottrina degli autori, e dalla discussione delle quistioni più notabili non ancora risolute da’ giudicati. Versione
italiana dell’Avvocato Gennaro Paduano corredata di note relative alla legislazione ed alla giurisprudenza
delle Due Sicilie pubblicata sotto gli auspici dell’eccellentissimo Ministro di Grazia e Giustizia, Napoli,
Tipografia dell’Ateneo, 1828-1833.
23 coMerci, Corso di diritto amministrativo, cit..
24 filippo volpicellA, Proposta di una compita riforma delle prigioni, Napoli, Stamperia e Cartie-
re del Fibreno, 1845.
25 iSidoro cArli, Dell’amministrazione comunale, e provinciale per uso de’ sindaci, ed altri impiegati
minori, Aquila, Tipografia Grossina, 1819 - 1822.
26 MASSiMo nugneS, Storia del Regno di Napoli, Napoli, Tipografia de’ Gemelli, 1840.
27 lAure Junot d’ArbAntèS, Vita e ritratti di donne celebri d’ogni paese, Napoli, presso l’Ufficio
dell’Omnibus, 1838

36
Biblioteca Comunale, Inventario delle carte esistenti in quest’Archivio Comunale, 1852
(Frontespizio).

37
Italiano di Cardinale», ovvero il Dizionario della Lingua italiana di Vin-
cenzo Cardinali.28 Si tratta una raccolta in fieri, frutto di “volontà”,
con “effetti pedagogici”, di portata pubblica. Questo nucleo di edi-
zioni, “aggiunte” a quello dei volumi delle leggi correnti, costituito
dalle amministrazioni borboniche dopo la Restaurazione e destinato
ad arricchirsi nel tempo, ci consente di riflettere anche su nodi cruciali
del sistema di governo dell’epoca: la formazione dei Decurioni, degli
amministratori municipali, la cui nomina-elezione seguiva il criterio
del censo e dell’accertamento, da parte dell’Intendente, dello status di
proprietari e di uomini «probi e idonei» inseriti nelle «liste degli eleg-
gibili».29 Queste caratteritiche garantivano la “posizione sociale” ma
non certificavano la preparazione giuridico-amministrativa degli eletti
che, viceversa, poteva essere anche assai modesta - come ha rilevato
Armando Di Martino - a causa dell’analfabetismo diffuso o dal se-
mianalfabetismo.30 In generale, almeno fino agli effetti della scolariz-
zazione auspicata dalla Legge Casati (1859) e dalla Legge Coppino
(1877), tale condizione poteva coinvolgere anche le cariche elettive,
a meno che esse non coincidevano, come è stato osservato in questa
sede - soprattutto nel caso del Sindaco, del primo e del secondo eletto e,
sicuramente per il cancelliere archiviario - con esponenti del ceto dei le-
gali, degli utiusque iuris doctor, dei “dottori fisici”, oppure con rampolli
di nobiltà locale che avevano avuto la fortuna ed il piacere di poter
studiare in privato. Nei limiti di questa sede, si sottolinea, ad esempio,
sotto il profilo socio-linguistico, l’aspetto della dialettofonia diffusa ed
il divario tra l’italiano scritto e parlato (diastratico e diafasico); oppure
alla diglossia generalizzata che si trascinerà fino a dopo l’Unità d’Italia:
un «peso» per la nascente Pubblica Amministrazione, soprattutto
periferica, intesa, quest’ultima, quale «tessuto connettivo tra leggi e
comportamenti, dunque tra la norma astratta e il cittadino che alle
28 vincenzo cArdinAli, Dizionario della Lingua italiana, Bologna, 1819-26.
29 Legge organica sull’amministrazione civile de’ 12 di Dicembre 1816, n. 570, Capo II, p. 30.
30 ArMAndo de MArtino, Il mezzogiorno di fronte al modello napolenico di governo: aspetti e proble-
mi, in Il Principato Citeriore, cit. p. 29.

38
Biblioteca Comunale, Armando Dalloz, Giurisprudenza Generale di Francia, versione italiana di
Gennaro Paduano, Tipografia dell’Ateneo, Napoli, 1827 (Frontespizio).

39
disposizioni amministrative, più che alla legge, si rifà costantemente
per la gestione dei suoi comportamenti e dei suoi affari quotidiani».31
La composizione della biblioteca giuridica di San Cipriano Pi-
centino costituisce la spia, tra l’altro, di necessità strumentali dei
Sindaci, dei Cancellieri in particolare, per assolvere al compito prin-
cipale dell’amministrazione locale: rendere note le leggi, di eseguirle
e di farle eseguire.32 In generale, l’atteggiamento assunto per la “ri-
costruzione” dell’orizzonte culturale degli autori di biblioteche pri-
vate - come ad esempio quella di Alessandro Manzoni33 - può valere,
insieme alle stesse aspirazioni, come paradigma per quelle pubbliche
e locali, per quei nuclei «minimali», come il nostro, dove l’accumulo
«contenutistico» e specialistico è frutto, invece, di volontà plurime,
anche sedimentate nel tempo, per la cura e la promozione di pubblici
interessi. In essa è indicativa, ad esempio, la presenza del Dizionario
della Lingua italiana di Vincenzo Cardinali che, in accompagnamento
delle opere settoriali di De Simone, Dalloz, Comerci e Carli, agevo-
lava l’uso della Lingua italiana, soprattutto per la composizione e la
produzione di atti amministrativi, di “provvedimenti”, di manifesti,
di proclami (da leggere o comunicare attraverso i pubblici bandito-
ri); per l’estensione delle deliberazioni decurionali, ossia gli atti in cui, il
pensiero si traduce in parola, «la lingua è il veicolo di un pensiero e
di un’intenzione»34 e la volontà individuale diventa azione rappresen-
tativa, per imprimere effetti di interesse collettivo: cuore del nuovo
ordinamento “alla francese”.35 Si sostanzia, così, l’antica prassi della
scrittura amministrativa che anche a livello locale, assorbendo sem-
pre più i tratti istituzionali, da cancelleresca e da “lingua del diritto”,
improntata sul latino e sul fiorentino letterario, avrebbe abbandonato,
31 MAurizio trifone, Il linguaggio burocratico in trifone, Lingua, cit., p. 265. Su tale aspetto si
veda anche S. rolAndo (A curA di), La comunicazione di pubblica utilità, I. Identità, politica, istitu-
zioni, pubblica amministrazione, Milano, Franco Angeli, 2004, p. 318.
32 Legge organica sull’amministrazione civile de’ 12 di Dicembre 1816, n. 570, Capo I, p. 17.
33 giuliA rAbboni, Come lavorava Manzoni, Roma, Carocci, 2017, p. 43.
34 pietro trifone, Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, Roma, Carocci, 2002, p. 15.
35 ghiSAlberti, Istituzioni ed idee, cit., p. 18.

40
Biblioteca Comunale, Isidoro Carli, Dell’Amministrazione comunale e provinciale, Tipografia
Grossiana, Aquila, 1819, Parte I - Sezione II (Frontespizio).

41
nel tempo, le iniziali preoccupazioni per la comunicazione, per assu-
mere quelli opachi, a volte oscuri della Burocrazia - dell’antilingua di cui
parla Italo Calvino - che permeano l’italiano, anche parlato, popolare
e semicolto dell’Ottocento.36

Si è osservato che dal 1809 al 1861-62 le cariche amministra-


tive di San Cipriano Picentino furono occupate, spesso in alternan-
za, dagli esponenti più giovani delle famiglie nobili dell’epoca: Amato
(D’Amato), Ardovino, Alfani, Cioffi, Giannattasio, Leone, Mandia,
Marotta, Potenza e Petrone/Petroni, Tisi. Il primo Sindaco eletto in
epoca francese, ad esempio, che dette avvio alle raccolte giuridiche
di cui parliamo, fu il dottor fisico Francesco Saverio Petroni (1809-
1810)37 anticipando di un trentennio le attività dei più noti Aurelio
Petroni (1837-40) e Filippo Amato (1840-45).38 Questi ultimi furo-
no, rispettivamente, il padre dell’ Onorevole Francesco Petroni - zio
acquisito di Benedetto Croce39 - e fratello del giurista e professore

36 trifone, Il linguaggio burocratico in P. trifone, Lingua, cit. p. 263-291.


37 cioffi, Note Storiche, cit, pp. 144-145.
38 gAetAno AMAto, Una famiglia picentina nel Risorgimento, Salerno, Laveglia, p. 83.
39 gennAro SAviello, Cartolina postale autografa da Benedetto Croce (Scheda 5), in L’archivio sto-
rico, cit., p. 59. Benedetto Croce (Pescasseroli 1866 - Napoli 1952) soggiornò a San Cipriano
Picentino in seguito alla tragica scomparsa dell’intera famiglia nel terremoto di Casamicciola
del 1883. Ad ospitarlo fu la sorella del padre, sua zia Mariannina Croce (nata nel 1836) che nel
1856 aveva sposato Francesco Petroni (1827-1869), membro della Camera dei Deputati del
Regno d’Italia (IX Legislatura - 1865/1867). Rimase vedova sin dal 1869, all’età di trentatrè
anni. A quell’epoca, proveniente dalla sua residenza napoletana, la famiglia era stanziata nella
casa di San Cipriano Picentino per una villeggiatura, insieme ai parenti indigeni e con i figli
Lorenzo, Paolo, ed Edoardo coetaneo di Benedetto. Il ricordo di quel soggiorno è testimonia-
to da una cartolina autografa di Benedetto Croce, datata 2 maggio 1947, conservata presso il
Museo Civico di San Cipriano Picentino, che, in questa occasione si ripropone in trascrizione
a seguito di recente revisione: «Gentilissimo Signor Noschese, un rigo ancora voglio inviarle
per ringraziala della lettera che mi ha apprestati tanti lontani e cari ricordi della mia adolescen-
za. Creda pure che ogni angolo, ogni via campestre di San Cipriano mi stanno vivi innanzi; e
fui lieto quando una volta, nell’Accademia pontaniana, discutendosi una monografia sul San-
nazaro, potei schiarire i versi: Vivula nomen aquae tenuique subuncula rivo, III, II, che mi veniva
dalla conoscenza delle cose di San Cipriano. Il memoriale inviatomi l’ho rimesso all’attenzio-
ne all’autorità competente, richiamandovi sopra l’attenzione del Ministro. Altro non potevo
fare. Molti saluti del suo B. Croce.». Per i versi citati del Sannazaro si veda Iacobi Sannazarii
opera omnia latine scripta, nupter edita, Eredi di Aldo Manuzio e di Andrea Torresano, Venezia,

42
Biblioteca Comunale, Giornale degli atti dell’Intendenza di Principato Citeriore, Tipografia
dell’Intendenza, Salerno, 1840, Primo Semestre (Frontespizio).

43
Gaetano.40 Entrambi costituiscono l’esempio di “eleggibili” che, oltre
al “censo”, potevano vantare una formazione legata alla conoscenza
della giurisprudenza, dell’esercizio legislativo e del governo cittadino
e territoriale. Aurelio, ad esempio, è ricordato ormai anziano, con ot-
time doti di conversatore, nell’incontro presso la sua casa sancipria-
nese con il generale Emilio Pallavicini, nel momento in cui il figlio
Francesco era a Roma, deputato nella Deputato nella IX legislatura
del Regno.41 A conferma di quell’osmosi richiamata in apertura, infine,
MDXXXV, p. 27 (La copia consultata è quella conservata nella Sezione Rari - 22.A.8.3 - della
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze). Mentre le notizie sulla vita sono reperibili anche in
Arcadia di m. Iacopo Sannazaro, nuouamente corretta, & ornata d’ alcune annotationi da Tommaso Por-
cacchi. Con la vita dell’auttore descritta dal medesimo, & con la dichiaratione di tutte le voci oscure, che sono
nell’opera, In Venetia: appresso Domenico Farri, 1599. L’esemplare (la cui edizione è riportata
in Le opere volgari di M. Sanazzaro cavaliere napoletano; cioé l’Arcadia, alla sua vera lezione restituita,
colle annotazioni del Porcacchi, del Sansovino, e del Massarengo; Le rime, arricchite di molti componimenti,
tratti da codici mss. ed impressioni; e Le lettere, novellamente aggiunte ... dal dottor Gio. Antonio Volpi,
e da Gaetano di lui fratello ... presso Giuseppe Comino, 1723) contiene anche le Rime. È stato
acquistato dal Comune di San Cipriano Picentino sul mercato antiquario nel 2015, acquisito
al patrimonio dell’Ente ed esposto nel Museo Civico (si veda immagine a p. 18). Stampato
in 12°, riporta la marca tipografica dello stampatore (Carità: donna con bambino in braccio e
altri due ai lati - nel cartiglio la scritta Charitas, in cornice figurata). È rilegato in pergamena.
Sul dorso riporta: XXII, Arcadia del Sannazaro, 1599. Tale indicazione, associata all’Ex libris,
leggibile sul retro della copertina (Ex Libsris fratrj Francisci Antonij Zampetti De Sarnano Reg:
Auximi M . C .) ha chiarito che si tratta della copia posseduta, nella sua biblioteca, da Fra
Francesco Antonio Zampetti di Sarnano, lettore presso il Convento di Sant’Antonio a Bolo-
gna e Custode del Convento di San Francesco d’Assisi nel 1740-41 (si veda immagine p. 68).
40 AMAto, Una famiglia, cit., p. 1 e ss..
41 Tre antichi documenti, letti parzialmente in occasione dell’inaugurazione della Fondazio-
ne “Aurelio Petroni” di San Cipriano Picentino (Luglio 2011), provenienti dal suo archivio
storico e gentilmente donati in copia trascritta a chi scrive, ci permettono di contestualizzare
fatti importanti e circostanze salienti della storia territoriale pre e post-unitaria. Si tratta di una
breve corrispondenza risalente agli anni 1865 e 1866, appartenuta a Francesco Petroni. Don
Francesco, detto Ciccillo, nacque da Aurelio Petroni nel 1827. Nel 1852 sposa Mariannina
Croce (Zia del più famoso Benedetto). Nel 1865 viene eletto Deputato nella IX legislatu-
ra del Regno (18/11/1865 – 13/02/1867). Morì nel 1869. Di lui si sà che era un «uomo
imponente, alto ed elegante, con occhi chiari e barba bionda» (cfr. Elena Croce, Silvio Spaventa,
Milano, 1962). Di Mariannina, invece, si tramanda l’eco di un carattere battagliero; donna
dallo «sguardo franco» e dalla «fronte schietta» (Croce, cit.). I due si conobbero a Napoli
dove risiedevano con le rispettive famiglie. I Croce, in particolare, provenivano da un paesino
dell’Abruzzo, Montenerodromo, nell’attuale provincia chietina; i Petroni, invece, risiedevano
tra Napoli, Salerno e San Cipriano. Il 22 Dicembre del 1866 arriva a San Cipriano (che allora
era il centro del Circondario) il Generale Emilio Pallavicini, impegnato nella lotta contro il
brigantaggio, in ispezione nella zona dei Picentini, accompagnato dal suo «stato maggiore,

44
Archivio Privato, Mariannina Croce (a sinistra) con i figli Edoardo e Lorenzo
(rispettivamente in alto e in basso a destra).

45
Filippo Amato fu Sindaco negli anni in cui il fratello Gaetano, istituito
a Napoli uno studio privato per l’insegnamento del diritto, dava alle
stampe l’importante trattato Filosofica e Metodica Istituzione sulle Leggi
Civili (1842)42 dedicato gli allievi napoletani e nipoti sanciprianesi. 43

In sintesi la raccolta sanciprianese nasce con il Comune e fu


incrementata attraverso due binari: la Collezione delle Leggi e de Decreti
e i Giornali degli atti dell’Intendenza (poi della Prefettura) - i cui fascicoli
giungevano presso gli Uffici provenienti dalle stamperie reali o prefet-
tizie in fascicoli, per poi essere rilegati in annate - e la piccola biblioteca
giuridica. Quest’ultima si formò sin dall’ epoca della Restaurazione, at-
traverso l’acquisto di opere pubblicate dal 1819, durante l’ammini-
strazione di Mario Amato. Sono databili a questo periodo ed a tutto il
periodo borbonico del Regno delle Due Sicilie, gli arrivi in collezione,
delle principali opere giuridiche del tempo.

con uno squadrone di lancieri e una mezza compagnia di bersaglieri». Il fatto viene racconta-
to in una lettera che Filippo Felele, “maestro di casa” dei Petroni, scrive a Don Francesco il
giorno stesso (Archivio Storico della Fondazione “A. Petroni” di San Cipriano Picentino). Il
Generale fu accolto dall’anziano padre, dal Sindaco di San Cipriano, Pio Marotta, dal Notaio
Vetromile, il Sindaco di Giffoni Valle Piana, Marano. Fu invitato presso le case dei Petroni,
dove era stato tutto predisposto. Poco dopo fu servita la cena e successivamente si aprì an-
che un tavolo da gioco (si veda gennAro SAviello, Sua Eccellenza si fermò a mangiare. Perché il
Generale Emilio Pallavicino nel Picentino?, «Il Picentino», Gennaio 2013). In questa sede mi preme
ringraziare Domenico Caterina per avermi concesso una copia della genealogia di famiglia di
cui è autore (Genealogia della Famiglia Petroni, Salerno, inedito, 2019).
42 Edito dalla Tipografia Manfredi di Napoli nel 1842.
43 AMAto, Una famiglia, cit., pp. 3-4.

46
Museo Civico, Cartolina postale autografa di Benedetto Croce datata 2 maggio 1947.
(se ne legga la trascrizione in nota 39, pp. 42-44).

47
Biblioteca Comunale, Inventario dei Libri, 1852
48
49
50Biblioteca Comunale, Inventario dei Libri, 1852
51
52Biblioteca Comunale, Inventario dei Libri, 1852
53
Autore Titolo Edizione

SEZIONE
A1
Collezione delle
1 leggi e dei decreti
dal 1806 al
1851
2 Giornali dell’In-
tendenza
3 Supplemento
della Collezione
delle leggi e dei
Decreti

SEZIONE
B
4 Victor Alexis De- Giurisprudenza [Giornale delle udienze della Corte di
sirè Dalloz Generale Cassazione e delle Corti Reali, ovvero
Giurisprudenza generale di Francia in
materia civile, commerciale, crimina-
le ed amministrativa. Nella quale la
giurisprudenza è preceduta dalla storia
della legislazione e dalla legislazione
medesima, dall’esame della dottrina degli
autori, e dalla discussione delle quistioni
più notabili non ancora risolute da’
giudicati. Versione italiana dell’Avvocato
Gennaro Paduano corredata di note re-
lative alla legislazione ed alla giurispru-
denza delle Due Sicilie pubblicata sotto
gli auspici dell’eccellentissimo Ministro
di Grazia e Giustizia, Napoli Tipo-
grafia dell’Ateneo, 1828-1833]

54
Consistenza al 1852 Numero d’ordine antico Consistenza
(anno 2022)

50 voll. 1
*2

46 voll. 2
**3
8 voll. 3
8 voll.

104 voll.

12 voll. 4

12 voll.

55
Autore Titolo Edizione
5 Lelio Maria Fa- Diritto positivo [Corpo di diritto positivo, ovvero Le-
nelli gislazione e giurisprudenza generale
pel Regno delle Due Sicilie : Opera...
dedicata al Re .N. S. dall’ avv. Lelio M.
Fanelli, Napoli, Tipografia Trani,
1830-1856]

6 Victor Alexis De- Tavole analitiche [Tavola analitica di legislazione di


sirè Dalloz dottrina e giurisprudenza... /Versione
italiana..., Napoli, Tipografia delle Sta-
bilimento dell’Ateneo, 1839-1858]

7 Lelio Maria Fa- Diritto positi- [Corpo di diritto positivo per lo Regno
nelli vo - Disegno delle due Sicilie preceduto dalla storia del
dell’Opera Regno e della sua legislazione ... : di-
segno dell’opera / da Lelio M. Fanelli,
Napoli, Tipografia Trani, 1832]

8 Autori Diversi Annali Civili 1833-1845

9 Autori Diversi Annali Civili 1846-1847 e Luglio-Agosto 1848

10 Nicola Comerci Diritto Ammini- [Corso di diritto amministrativo per lo


strativo Regno delle Due Sicilie compilato sulle
opere di Romagnosi, De Gerando, Fou-
cart, Gandillot, Cremieur e Balson, ec.
ec:, Napoli, 1836]

56
Consistenza al 1852 Numero d’ordine antico Consistenza (anno 2022)
8 voll. 5 7 voll.
- Volume preliminare,
Napoli, Tipografia Trani,
1830 [1831].
- Vol. I, Napoli, Tipografia
Trani, 1830 [ristampa 1838].
- Vol. III, Napoli, Stamperia
e Cartiere del Fibreno, 1846.
- Vol. IV, Napoli, Stamperia
del Fibreno, 1847.
- Vol. IV, parte 3, Napoli,
Stamperia del Fibreno, 1856.
- Vol. V,
Napoli, Stamperia del Fibre-
no, 1857.
- Vol. VIII,
Napoli, Stamperia del Fibre-
no, 1848.
3 voll. 5 4 voll.
- Vol. II, 1839.
- Vol. III, 1844,
- Vol. IV, 1856.
Vol. V, 1858.
1 voll. 7

1 vol.
12 voll. 8
***4
14 fascicoli 9
***
3 voll. 10 3 voll.
- Elementi di diritto pubblico am-
ministrativo..., Napoli, 1841
- Vol. V, Napoli, 1852
- Vol. VI Napoli, 1856

57
Autore Titolo Edizione
11 Domenicantonio Indice generale Indice generale-alfabetico delle leggi e
Vacca alfabetico delle dei decreti per il Regno delle Due Sici-
Leggi e dei De- lie.../dall’anno 1806 a tutto il 1836,
creti dal 1806 Napoli, Stamperia dell’Ancora,
al 1845 1837]

12 Achille Morea Chiave delle [La chiave della collezione delle leggi e
collezione delle dei decreti reali del Regno delle Due Sici-
Leggi e dei De- lie dal 1° gennaio 1840 al 31 dicembre
creti 1841, Napoli,
13 Filippo Volpicella Trattato sulle [Proposta di una compita riforma delle
prigioni prigioni, Napoli, Stamperia e Car-
tiere del Fibreno, 1845]
14 Giuseppe Durelli Amministrazione
militare

15 Giuseppe Durelli Amministrazione


militare
16 Isidoro Carli Amministrazione [Dell’amministrazione comunale, e
Comunale e pro- provinciale per uso de’ sindaci, ed altri
vinciale impiegati minori, Aquila, Tipografia
Grossina, 1819 - 1822]
17 Isidoro Carli Manuale Fore-
stale
18 Francesco Cano- Commentario
fari sulla parte se-
conda del Codice

19 Carlo Afan De Trattato su’ pesi


Rivera e misure

58
Consistenza al 1852 Numero d’ordine antico Consistenza (anno 2022)
2 voll. 11 2 voll.
- Indice..., 1837.
Supplemento dell’indice... /
dall’anno 1841 a tutto il 1845,
Napoli, Stamperia dell’Anco-
ra, 1837]
2 voll. 12 2 vol.

1 vol. 13

1 vol.
1 vol. 14

***
3 fascioli 15
***
4 voll. 16

3 voll.
1 vol. 17
***
1 vol. 18

***
3 voll. 19
***

59
Autore Titolo Edizione
20 Carlo Afan De Considerazione
Rivera su’ mezzi di re-
stituire il valore
a’ doni che ha
la natura larga-
mente conceduto
al Regno delle
Due Sicilie
21 Giuseppe Amo- Manuale giudi-
rosi ziario
22 Giuseppe Amo- Regolamento
rosi sulla disciplina
delle Autorità
giudiziarie
23 Giuseppe Amo- Analisi pratica
rosi degli atti giudi-
ziari
24 Raimondo Prisco Illustrazioni
e Antonio Tortora sugli atti dello
Stato Civile
25 Giuseppe Gau- Corso di Diritto
dioso Amministrativo
26 Giuseppe Gau- Diritto Pubblico
dioso Amministrativo
27 Giuseppe Gau- Statuto penale
dioso militare
28 Giuseppe Gau- Estratto dell’or- [Estratto dell’Ordinanza di Sua Maestà
dioso dinanza di per il governo, il servizio, e la disciplina
piazza delle sue reali truppe nelle piazze, Na-
poli, Stamperia Tramater, 1831]

29 Giuseppe Gaudio- Manuale de’ [Manuale ad uso de’ Sindaci del Regno
so (ma Michele De Sindaci delle Due Sicilie, Napoli, Nella stam-
Simone) peria reale, 1819]
30 Ippolito Mastran- Repertorio della [Repertorio della leva dell’arruolamento
tuono leva per l’esercito volontario e prolungamento del servizio
delle Due Sicilie per lo Regno delle Due Sicilie, Avelli-
no, 1839]

60
Consistenza al 1852 Numero d’ordine antico Consistenza (anno 2022)
1 vol. 20

***

2 voll. 21
***
1 vol. 22

***

1 vol. 23
***

2 voll. 24

***
1 vol. 25
***
2 vol. 26
***
1 vol. 27
***
1 vol. 28

1 vol.
1 vol. 29

1 vol.
3 vol. 30

1 vol.

61
Autore Titolo Edizione
31 Ippolito Mastran- Bullettini delle
tuono sentenze della
già Comune
feudale
32 Ippolito Mastran- Eco della verità
tuono Giornale politico
e letterario
33 Ippolito Mastran- Decisioni delle
tuono Gran Corte dei
Conti
34 Francois Emma- Trattato di me-
nuel Foderè dicina legale e
d’igiene pubblica
o di polizia di
sanità
35 Massimo Nugnes Storia del Regon
di Napoli
36 Massimo Nugnes Biblioteca vac-
cinica
37 Massimo Nugnes Giornali di Vac-
cinazione
38 Massimo Nugnes Regolamento
vaccinico
39 Arbantes Vita delle donne
(Laure St. Martin celebri
Permon duchessa
d’Arbantes
40 Vincenzo Cardi- Dizionario ita-
nali liano
41 Luigi De Conci- Epitome alfabe-
lijs tica del giornale
dell’Intendenza
42 Luigi De Conci- Legge ammi-
lijs nistrativa del
contenzioso
43 Società Econo- Programma delle
mica distribuzione

62
Consistenza al 1852 Numero d’ordine antico Consistenza (anno 2022)
8 vol. 31
7 vol.

8 vol. 32 1 voll.
Anno 1822 - Febbraio-Giu-
gno
8 vol. 33 2 vol.

2 vol. 34

***

1 vol. 35
***
5 vol. 36
***
4 vol. 37
***
4 vol. 38
***
1 vol. 39

***
1 vol. 40
***
1 vol. 41

***
1 vol. 42
***

1 vol. 43
***

63
Autore Titolo Edizione
44 Società Econo- Quesiti di econo-
mica mia Rustica
45 Benedetto Carte geografiche
Marzolla
46 Intendente Allocuzioni
nell’apertura dei
consigli provin-
ciali
47 Intendente Elenco de’ saggi
delle manifatture
nazionali

64
Consistenza al 1852 Numero d’ordine antico Consistenza (anno 2022)
1 vol. 44
***

***
3 vol. 46

***

1 vol. 47

***
131 56

Note della tabella


1 Per meglio distinguere le caratteristiche bibliografiche antiche il presente inventario,
rimodulando quello del 1852, suddivide in A i volumi attinenti alla Collezione delle Leggi
e dei Decreti con i Giornali dell’Intendenza, in B le monografie più strettamente legate
alla biblioteca giuridica.

2 La Collezione pervenuta al 1852 prosegue nelle annualità successive fino al 1946.

3 I Giornali dell’Intendenza di Salerno seguono dal 1852 al 1860 (poi come Giornale
della Prefettura dal 1861 al 1895).

4 I tre asterischi indicano sempre che il libro non è pervenuto nel catalogo del 2022.

65
Archivio Storico Comunale, Atti contabili, 1808, Busta 37.

66
Archivio Storico Comunale, Atti contabili, 1818, Busta 37.

67
Museo Civico, Jacopo Sannazaro, Arcadia, Venezia, 1599.

68
Annalisa Mignogna* 1

Dalla progettazione al restauro della


«Collezione delle Leggi e dei Decreti».
Anni 2018-2020

l Comune di San Cipriano Picentino ha avviato una intensa


I attività di restauro della Collezione delle Leggi e dei Decreti che
costituisce il nucleo storico della Biblioteca Comunale “Benedetto
Croce”.
L’Amministrazione comunale ed il Responsabile del Servizio
Archivistico e Bibliotecario (che ha curato la progettazione degli inter-
venti) hanno chiesto e ricevuto dal Settore Musei e Biblioteche della
Regione Campania (Progetti Sindacus, Sindacus II e Sindacus III - An-
nualità 2018, 2019, 2020) i finanziamenti necessari per rendere fruibile
l’antica raccolta e garantirne la conservazione e la valorizzazione. Le
operazioni, inoltre, compresa la fase progettuale, si sono svolte sot-
to l’egida della Soprintendenza Archivistica per la Campania che ha
vigilato sul buon andamento del lavori, sulle fasi preliminari, sui tra-
sferimenti dei volumi dalla sede originaria a Napoli e sull’esecuzione
delle attività necessarie a ristabilire l’integrità e la funzionalità della
unità bibliografiche. Le attività conservative (spolveratura, pulitura e
rilegatura) realizzate nella Legatoria Artigiana di Napoli, hanno interes-
* Legatoria Artigiana - Napoli
69
sato diversi volumi della raccolta, dai tre - anche rari - di Isidoro Carli,
Dell’amministrazione comunale e provinciale per uso de’ sindaci, ed altri impiegati
minori, fino al più cospicuo numero di esemplari appartenenti alla Col-
lezione. Tutti i volumi sottoposti a restauro si presentavano in discrete
condizioni. Premessa la fragilità dei supporti cartacei e la ridotta sta-
bilità degli inchiostri - nonché per rispetto di indicazioni ricevute dalla
committenza - si è scelto di non intervenire con operazioni in umido
ma di procedere esclusivamente con operazioni a secco. Dopo aver
provveduto a mending e velature dove necessario, ed al successivo
pressaggio, si è passati alla cucitura.
Nel merito, poiché i volumi erano formati da semplici bifogli
incollati tra loro e cuciti a sopraggitto, con conseguenti vistose mar-
cature lungo il margine interno, per evitare che la cucitura di singoli
bifogli ingrossasse in modo eccessivo il dorso, si sono costruiti quin-
terni con tre bifogli sovrapposti e cuciti a telaio. Per quanto invece
concerne le parti esterne delle rilegature, le coperte originali erano del
tutto assenti o molto compromesse dall’umidità e con notevoli lacera-
zioni. Poiché comunque la tipologia originale delle coperte residue si
presentava in mezza pergamena e marmorizzata con doppio tassello
al dorso, si è pensato di riprodurre le nuove coperte con le stesse mo-
dalità. Infine, in merito ai formati - per lo più simili - si è cercato di
omologare le leggere differenze allineando i tasselli, ove possibile,così
da dare continuità e coerenza estetica una volta posizionati in Biblio-
teca. Gli interventi effettuati, dal punto di vista strettamente tecnico,
sono stati (in ordine di esecuzione):disinfestazione sotto vuoto; col-
lazione;smontaggio delle sguardie e distacco delle carte; spolveratura
accurata con pennello a setole morbide;sgommatura molto leggera
con apposita gomma Wishab per eliminare a secco tutti i residui solidi;
deacidificazione eseguita con mezzo spray e preparato non alcolico
di carbonato di magnesio spruzzato su ogni bifoglio; asciugatura e
successivo spianamento carte; velatura e/o mending dove necessario
con Tylose diluito in soluzione al 4% e carta giapponese (ditta Vang)

70
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo si pregio.
71
di colore e spessore quanto simile all’originale;asciugatura e leggero
pressaggio tra tavolette;cucitura su corde a telaiocon filo di lino del
numero adeguato; posizionamento sguardie realizzate in carta Free
Life Meridagr. 100% cellulosa priva di acido (per i fogli di rispetto, si è
cercato di utilizzare i fogli di sguardia originali che si sono potuti re-
cuperare dalle rilegature originali); indorsaggio e bombatura;rilegatura
a coperta staccata in pergamena naturale di capra e carte marmoriz-
zate a mano;tasselli in pelle di capra e doratura a mano a caldo con
oro fino.

72
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo di pregio.

73
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo di pregio.

74
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo di pregio.

75
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo di pregio.

76
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo di pregio.

77
Fasi di Restauro dei Volumi della Collezione e del fondo di pregio.

78
Biblioteca comunale, biblioteca giuridica, armadio V

79
«Se l’amore pel bene dell’amministrazione comunale, che da più
anni ha impegnato il mio animo, mi spinse ad intraprendere il
presente lavoro: se questo per voi è fatto, ed a voi è diretto onde
presentarvi le disposizioni delle leggi riguardanti l’enunciata
amministrazione a voi affidata, accompagnate da’ principj
generali da cui dipendono, e da’ doveri che risultano, ed
agevolarvi così i mezzi da realizzare gl’importanti vantaggi di
bene pubblico... Esso che è destinato a facilitare l’intelligenza,
e l’applicazione della legge, comunque sia, concorrerà sempre
ad offrirvi nuovi mezzi da procurare la felicità de’ vostri
amministrati. E se la maggiore delle felicità è quella senza
dubbio di procurare l’altrui, io questa vi auguro, che è tutta
nelle vostre mani»

(Michele De SiMone, Manuale ad uso de’ Sindaci del Regno


delle Due Sicilie, Napoli, nella Stamperia Reale, 1819)

80

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