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NUOVA ANTOLOGIA
VOLUME OTTAV_O
Propriet letteraria.
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ANTOLOGIA
DI
VOLUME OTTAVO
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FIRENZE
DIREZIONE DELLA NUOVA ANTOLOGIA
Via San Gallo. n 33
1868
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Germania per troppo tempo non conobbe il valore del bene, di cui
era priva, e neanche si accorse della privazione, essa pu an
dare altera che, quando ebbe conosciuto ci che le mancava,
non era stato accolto molto meglio che non sarebbe in Italia il
rammentare Turno e Mezenzio; e il Lessing , 1 Herder, lo Schil
ler non intendevano , anzi condannavano altamente, l' idea meschi
na di patriottismo. Politicamente era il tempo delle umiliazioni
estreme: la guerra de'Sett' anni con le sue glorie e commozioni era
passata come un sogno del mattino che annunzia un prossimo de
starsi, ma cui segue tuttavia una lunga ora di sonno. Pertutto
vinti gli eserciti tedeschi, invaso il suolo, staccate alcune pro
vince, interi Stati posti sotto la protezione ociale degli stranieri,
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singolar passo dello Stein, che chiede laiuto dello tzar di Russia
in favor della libert. ed unit. germanica! Infatti Alessandro
intervenne, ed a suoi sforzi e a quelli de piccoli Stati, pi di
sposti degli Stati mezzani ai sacrizj, si dovette l'abbandono
delle proposte di semplice alleanza favoreggiate dal Wurtemberg
edalla Baviera. La condotta de piccoli Stati che richiedevano
la restaurazione della potest imperiale, rese no un po' di spe
ranza allo Stein, il quale torn al suo primo concetto e seppe
farlo gradire al Capodistria, iche scrisse una notabile Memoria
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sioni nel Belgio, sul Reno, in Svevia: tutti gl' interessi suoi la.
tiravano verso l Oriente, e per forza essa sacrificherebbe loro
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rati. Ben si vede che questa era una semplice alleanza perma
nente fra Stati indipendenti, a paragon della quale la Repubblica
americana somigliava a un grande Stato accentrato alla francese.
Questa 1 unit: peggio era, se fosse stato possibile, della li
bert, della qualei piccoli Stati son volentieri creduti asilo felice.
Certo nellarticolo XIII dellAtto federale leggevasi che in tutti
gli Stati alleati vi sarebbe una costituzione rappresentativa; ma
nessun paragrafo diceva quando sarebbe introdotta, indicavai
modi di coercizione, ne determinava la natura. Alla buona volont
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isolato e vano non meno che quello del troppo breve ministero
del conte di Stadion. Agli occhi degli statisti del 1815 la Germania
protestante, losoca e massimamente scientica, appariva un
continuo pericolo per lortodossia religiosa e politica del buon po
polo austriaco: una muraglia cinese si alz intorno allImpero di
Habsbourg e divent assolutamente impossibile il contrabbando
spirituale della Germania; il gran movimento degli animi e della
scienza che alla n de'conti salv la Germania impedendole dal 1815
al l8h8 di ricadere nel letargo del secolo XVII, fu per 1' Austria
come se non fosse. A che pro introdurre queste novit! si poteva
egli sapere quanto veleno nascosto vi fosse? non era meglio assai
che il fanciullo si divertisse, e che i diletti di un vivere da Feacz'
gli facessero dimenticare le gravi e inutili cure della scienza
e dello spirito?
Ma la scienza sola non occupava i Tedeschi: le due magiche
parole di libert. e unit, che aveano brillato per un istante a loro
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zione n nelle strade della sua buona Dresda, non indugio a dare
unapparenza di costituzione per acquetare i sudditi scontenti; lo
stesso elettore dAssia ebbe ad accettare una Carta e a far la inco
moda distinzione fra la cassa dello Stato e la sua propria. Il po
polo si era sollevato a Cassel, a Gottinga, nei villaggi dell Assia
superiore; le classi agiate decittadini si mossero anchesse:
un'assemblea di pi che 30,000 persone, fra cui molte donne adorna
dei colori nazionali, si adun fra le ruine del castello di Hambach,
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23
II.
LA rnnssm DAL 1815 AL 1848.
Che diveniva ella la Prussia in mezzo a tutte queste reazioni,
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bach e a Culm; essa. 1' anno avanti era giunta no a Parigi per
l' ardente perseveranza de suoi generali e l'indomabile coraggio
de' suoi volontari; essa inne, chi pu averlo dimenticato? con
rendere alla Francia lautorit, che dalla sorte della guerra pareva.
distrutta per lungo tempo. In verit fu egli che senza parere domi
nava il Congresso di Vienna, erese al suo paese servigi , di cui esso
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ma sicura che fu della preda polacca, sappiamo come abbandon la Prussia nella questione sassone. Gi le convenienze della dinastia
inglese laveano defraudata dell'elettorato di Ann'over, che avea te
nuto nel 1806 e poi liberato (nel 1813); e non solo le aveano impedito
questo legittimo e necessario ingrandimento, ma portato via an
che la vecchiae fedele provincia della Frisia orientale che davale
accesso al mare del Nord. Ora toccava alla Sassonia, la quale gi.
era reputate. come una provincia prussiana, dacch veniva posta
sotto il consiglio d' amministrazione centrale, specie di governo
temporaneo istituito nel 18l3 dagli alleati ne paesi liberati,i cui
sowani stavano nel campo nemico; e, soprattutto, dacch il re
di Prussia era stato nel novembre del 18lb fatto capo del paese.
La condotta antinazionale della dinastia sassone da tre secoli, che
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loro paese.
Fin dal 1818 la Prussia aveva abolito le dogane interne, poich
cosiffatte barriere circondavano tuttavia le diverse province del
regno:volle indurre alcuni piccoli Stati rinchiusi nel suo territorio
ad unirsi a cotale provvedimento, ma i principi sovrani si levarono
31
e solo vent anni dopo ebbe per istanchezza ad unirsi allo Zoll
ucrein; ma lo fece col compenso di una grossa antiparte sullen
appena che gli eventi del 1848 ebbero mostrato agli statisti di
Vienna 1 autorit che la Prussia traeva dalla lega, e quanto
con tenere in mano la vita materiale de paesi tedeschi era 0 al
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grossa a danno degli altri membri; era deplorabile che l' unani
mit necessaria in tutti gli affari avesse cagionato tutti i mali
del lz'berum veto di Polonia; era incomodo che le assemblee di
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le vie legali, cio per mezzo della Dieta stessa? che prima biso
gnava togliere in casa propria le pastoje alla vita pubblica, come
si erano in casa propria distrutti gl impacci doganali, se vole
vansi tirare a s gli Stati confederati'! che un giorno si potevano
facilmente sdare tutti i governi, uscire di questa Confederazione e
tranquillamente aspettare, come pel rinnovamento dello Zollverez'n,
che le popolazioni costringessero i sovrani loro ad accettare le
v dellunione vuole che tutta lautorit. sovrana sia riunita nel capo
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insegnava che nella storia tutto era stato necessario? che tutto
avea cooperato a produrre il grado cosi mirabile ed invidiabile
della civilt. moderna, che incarnavasi nello Stato dell'intelligenza,
al
nel momento del pericolo nazionale. Egli era giovine allora, e il
suo cuore non avea' poi cessato di battere per la causa dell unit.
tedesca; sapevasi con che occhio guardava il prosaico e pedante
timido eseguire, che per diciotto anni daranno forma alla politica
pruasiana dentro lo Stato, nella causa tedesca. e nei negozj euro
pei.ll nuovo regno cominci con una ispontanea amnistia, ma nel
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non era il momento di fare i conti col principe, e al solito gli scal
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partito di farne una tutta dun pezzo , cio fece, forzato, quello che
pi contrario allo spirito storico e organico , un anticaglia arti
ciale. Gi. nel 18i2 avea proposto di adunare a Berlino, cedendo
alle istanze delle as:emblee provinciali della vecchia Prussia, delle
province renane e della Prussia occidentale, un' assemblea delle
Giunte di delegati delle diete provinciali; ma le proteste unanimi
di quei medesimi Stati provinciali avevano provato che questa
volta lopinione pubblica non si contentava duna concessione
affatto illusoria. Quando le doglianze divennero pi forti, e inoltre
la fame ond era afitta la Slesia introdusse le gravi questioni
sociali, la Polonia si agit e minacci di sollevare il ducato di
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nuti sol dalle istanze de colleghi loro delle province renane. Per
poco che si offrisse, bisognava accettarlo per aumentarlo, dissero
questi con raro tatto politico, e la maggiorit. liberale manifest
nel suo indirizzo al re la speranza che la patente del 3 febbrajo
" sarebbe il principio e non la ne del progresso rappresentativo
del regno.
Il governo avea dato poco , come si vede, ma incontrando tale
opposizione, notando il remore di questi dibattimenti, lo spirito
liberale che vi dominava, l'eloquenza e la popolarit degli ora
tori, stim di aver dato troppo; prorog recisamente nel giugno
lassemblea dopo una sessione di due mesi e senza nessuna vota
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se non che gli Elleni l' ebbero in un grado superiore agli altri, o
che le seppero unire e temperare con dierenti qualit, da ve
nirne un composto loro particolare.
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Dal pingue e ridente suolo dell Asia , illuminato da si
vivo splendore di sole, e culla delle antiche religioni naturali,
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dopo breve orire, ogni cosa viva per ricondurla poi sotto altre
forme alla luce del giorno. Questo avvicendarsi di vita e di morte,
dell oscuro grembo della terra ), col nero carro e i neri cavalli,
e, repugnanti invano le compagne di lei, rapire seco nel regno
dei morti 1 infelice giovinetta ; ritraendosi cosi le avverse stagioni
che spogliano e disertano le campagne; il quale devastamento
appare nella faccia dolorosa e nelle scure vesti della madre De
meter che, avendo sentito il rapimento della gliuola, ne va lun
gamente in cerca; nch dopo molti errori ed aspre fatiche ( im
umi, delle fonti, de boschi; nei quali 1' accesa fantasia dei Greci
vedeva brulicare e agitarsi gran copia di numi; onde le selve ri
suonavano del pauroso grido di Pane, le limpide sorgenti porgevano
oracoli ed ispirazioni; gli alberi erano in custodia di dei , e la
stessa forza vegetatrice della natura, forza irrequieta, incessante,
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II.
La partecipazione colla vita della natura manifestasi an
cora in sommo grado nelle inclinazioni e negli affetti dei Greci,
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III.
Se la vita, la giovent, la prosperit pareano ai Greci si
care e desiderabili, se essi le godevano con tanta. passione, senti
vano per al tempo stesso, quanto qualunque altro popolo, la
fragilit, lincertezza, la caducit che accompagnano sempre quei
la pi bella cosa che abbia detta 1' uomo di Chio fu questa: quale
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33
(Vedi anche Cic., Tuec., m, 14.) Sofocle stesso nellAz'ace (v. 121)
fa dire ad Ulisse: w10 veggo che noi uomini non siamo altro,
quanti viviamo, che vane apparenze e lieve ombra. Sentenze
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" lice, non sia poi capitato male e spiantato. Tu dunque, cre
dendo a me ora, governa cosi la tua bonaccia: pensa qual cosa
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" nellanima; e questa butta via cos che pi non torni fra gli
a uomini. Quindi, se gi. d oggi innanzi le fortune non ti si av
vicendino cogli infortunii, ponci quel rimedio che tho propo
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V.
Tali dottrine ed esempi doveano indurre nell animo dei Greci
non pure sconforto e mestizia, ma anche una profonda umilt. e
una rispettosa devozione verso gli dei che li movesse a guar
darsi dall orgoglio, dalle soverchierie, dagli oltraggi, e da tutto
ci che poteva a quelli dispiacere. Nelle favole elleniche trovi
sempre 1 empio e il superbo, umiliato e punito dal Cielo; la scel
leraggine che si trae dietro innite calamit. e riceve il castigo
no nelle pi tarde generazioni. Chi non rammenta, fra le altre,
la stirpe di Tantalo e quella di Cadmo, piene ambedue di colpe
e di sciagure , che ebbero la prima radice nell orgoglio usato da
Tantalo verso Zeus, dal quale era stato sopra gli altri mortali be
necato; e nell uccisione che fe Cadmo del serpente sacro ad
57
sentenza tante volte ripetuta dal buoni cronisti del milletrecento: cui
Dio vuol male gli toglie il senno). Spettava poi a Nemesi (dea della
distribuzione equa ed irrevocabile, perci detta anche Adrastea)
segnare il funesta decreto; dopodich lErinni (le Furie) perse
guitavano il reo no a morte. Eschilo (Persa, 820) dice a propo
sito: L' uomo mortale non dee levare il suo pensiero tropp alto;
tradizione che correva fra gli Eoli , potersi luomo liberare dal
l'amore gettandosi dalla rupe di Leucade, dalla quale narravasi che
primo si gettasse Zeus medesimo per temperar lardore onde avealo
inammato Era (Giunone); e poi Afrodite (Venere) per consolarsi
della morte di Adone (Ptolem. Gall., Opusc. Myth., pag. 336-339);
e, come a tutti noto, narravasi ci anche della poetessa Saffo.
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gli alza gli occhi in faccia, perde il vedere, perde l udire, non sa.
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per le vene e sembra morta nel volto, allora anche noi ci sentiamo
fortemente scossi in pensando quanto misera. la condizione del-"
luomo cui tali veementi passioni tolgono la ragione, e quasi spen
gono la vita. Il qual concetto dell amore trovasi in qualche grado
per tutte le poesie erotiche dei pagani, perci pi passionate,
quantunque assai men nobili e svariate, di quelle dei poeti cri
stiani.
VI.
I due grandi avvenimenti che aprono e chiudono lo spazio
pi glorioso della storia e della letteratura greca, sono appunto
due punizioni di re oltraggiosi, due rovine che il Fato e gli dei
compiono sopra due miracoloso fortune. La prima e l eccidio di
Troia, frutto delle stoltezze e soverchierie di Paride glio di
Priamo. Il qual fatto un poeta ciclico riducendo, pi tardi, alla
general legge della moderazione nelle cose del mondo, introdu
ceva , al principio del suo poema, la Terra che prega Zeus allin
ch le scemi il peso del genere umano divenuto troppo grande e
potente, onde il dio, per umiliare lorgoglio degli uomini, in
gener nella dea Nemesi quell Elena che fu cagione dello stermi
nio di tanti eroi, e nel cui nome si volle poi trovar signicata la
star soggetto a chi vale troppo meno di lui, deve perdere sul or
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59
mentre Ulisse, solo pel favore d' una dea, ottiene nalmente di
ritornare nel suo primiero stato; si nei pretendenti a Penelope,
nel lib. VII con tali colori (1' immaginazione e con tali gradazioni
da farne un vero dramma; ma determinarono anche sempre pi
1 indole tutta morale e religiosa della primitiva tragedia. Ed
Eschilo che su questo fatto tess i suoi Persiani, cosi esortava a
60
pure fosse accusato per averne sul teatro divulgato isegreti (Ae
lian., Hist. con, V, 19; Clem. Alex., Strom., 11, p. 387). Infatti la
tragedia denita da Aristotele come quella che per mezzo della
misericordia e del timore compie la purgazione di cosiatte passio
ni : cio a dire, che col rappresentare la debolezza e miseria della
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son vivo e bevo il vino della mia vite. -Adagio, - rispose pau
rosamente il servo - dalla tazza alla bocca un gran tratto. Non prima avea dette queste poche parole che viene una in gran
furia, annunziando come un cinghiale era entrato nella vigna
(Erod, I, 31135), dove si vede che gli sforzi fatti dal padre per
salvarlo dalla morte gi prenanziatagii in un sogno, non pure
non approdano a nulla, ma anzi conducono direttamente il gio
vine a morte, avendolo egli, in una caccia, afdato a colui, il
62
strano il suo fato (Aen. , Iv, b50-473). Dei quali luoghi e dei tanti
altri simili che si potrebber portare, il sublime e il commovente
sta in questo; che l atteggiarsi della natura, intorno a noi, a
male colga, e spesso in mezzo alla felicit. stessa; dei quali fanno
anche nei Greci, che, per quanto dicemmo nel S 3, erano quant altri
mai disposti a concepire il male come congiunto al bene. Quanto
tenero, per questo rispetto, l'addio di Ettore ad Andromaca
(IL, VI, 390), e quel baciare e quel palleggiare del suo bambino,
e quel fuggitivo sorriso a vedere che esso non riconosce il padre
coperto dellarmil ed ammirato per sublime quel luogo dove
Ettore ferma il pensiero, come su cosa certa, sulla caduta della
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63
mento dei presagi e dei segni, intorno al quale mi basti qui con.
eludere che la tragedia, massime in Eschilo e Sofocle, che meglio
serbarono lindole sublime e religiosa di quella, si vale di questi
mezzi per ottenere che la rovina ultima del colpevole si presenti
alla fantasia pi chiara e maggiore, a mano a mano che 1' azione
procede, destando cosi quel timore che abbiam detto essere scopo
IX.
Ma perch la tragedia compiesse quella purgazione degli
animi che si proponeva , non bastava che destasse la compassione
e il timore: si richiedeva ancora che quietasse inne tali affetti,
facendo loro succedere una tranquillit, una rassegnazione e una
64
65
X.
Si trova dunque anche nella letteratura greca, ed
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pensare come sia breve ogni vita umana, quando di tutti questi
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, una sola volta in una vita cos breve, di voler morire anzich
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" quando non pu allontanarei suoi mali; poich qual diletto reca
un giorno sull altro giorno, se non di accelerare o differire la
morte! ec.ec. (Soph., Aiace, 1173 e sega) Ma quanto la bellezza
e, quasi direi, la volutt del morire si sente trasfusa in quel tene
rissimo racconto di Cleobi e Bitone, narratoci pur da Erodoto
(I, 31 ), i quali, per mancanza di buoi, avendo essi in persona
trascinato il cocchio, ove sedeva la lor vecchia madre, no al tem
donde e venne: o sia chegli viva cento, o che viva pochi anni,
" sempre vedr. queste medesime cose, n mai altre pi di que
sie ammirabili. (Ypob., fr. 2.)
X1.
Ma ai tempi di Menandro, e della commedia nuova, il SOl'l
c_-..a _ p_.u_
Mi sono valso, nel recare questo e altri passi d Erodoto, della elegante
e nervosa traduzione che il Ch.f prof. Vincenzo Marchesani ha pubblicato
(Napoli,1867), restringendosi per ora alle sole Narrazioni erodotee da me
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vemmo una volta fra la densa folla e sotto gli occhi dei cittadini,
ora fuggendo con orrore laspetto degli scellerati, che tutto hanno
a rib0cco, ci nascondiamo il pi che per noi si pu, e spesso
stiamo soli. (Vedi il proemio al lib. 3 De Ojc's.) Allora la
prossima caduta. della libert. faceva. che anche iRomani conside
rassero di frequente e lamentassero la caducit delle terrene gran
dezze, 1 onnipotenza della fortuna; e Sulpicio, per consolare
1' amico suo della perdita di Tulliola, gli espdheva, con profonda
mestizia, idolorosi pensieri che erangli venuti alla mente, nel ri
tornare dell' Asia e vedere tante greche citt. ora abbattute, e pur
I; . ,
Come a. valida medicina dai mali della vita si volgevan essi alla
losoa che insegnasse loro disprezzare i beni del mondo (vedi
Cic., TuscuL, III, 6), e laddove i pi, abbracciando le spensierato
dottrine d' Epicuro e simulando una tranquillit d animo che non
1 ',
Ma gi la discordia fra 1 uomo e il mondo, fra lo spirito e la materia diveniva ogni di pi profonda e irreconciliabile: lo spirito
non voleva omai starle soggetto e confessarne timidamente la pre
'.
.,W--_-.-
denze deriv quel coraggio e quella forza tutta nuova che, solle
vando l uomo sopra _i materiali bisogni , lo sospinse a migliorare
felicit
se stessodi esuccesso
la condizione
che non
suaverranno
in terra meno,
con una
se perseveranza
lo spirito mai
e una
non
CARLO DAB\VIN
E IL SUO ULTIMO LIBRO.
Charlel Darwin, Thc uarialions of animals ami pianta andar domesticnlion - in two volume:
wnh illustralions. London, 1868. - l)n lhc oriqin of speme; by meuna of natural
I.
Darwin ha mantenuto la promessa che ci aveva fatto pochi
anni or sono nella sua opera immortale sull origine delle specie.
Egli scende a giusticare coi fatti alla mano la sua splendida e
ardita teoria. Il suo nuovo libro sulla variazione degli animali e
delle piante per inuenza delladdomesticazione uno dei po
chissimi che segnano un passo gigante nella storia del pensiero
umano, e di mezzo all' alluvione di tante compilazioni indigeste,
di tante abborracciature e rifritture senza ne, il nuovo libro
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73
metodisti delle scienze naturali. Egli ci mostra. come gli esseri vivi
si pieghino in mille modi e si trasformino onde adattarsi al luogo,
al tempo, al mondo che li circonda e sul quale si modellano. -
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diose della sua teoria sull origine delle specie, e a spiegarla nei
suoi fondamenti, anche a quelli che non avessero letto la prima
Ii.'L.
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di una tragedia son tramezzati dal calar del sipario. Nella eterna
natura che mai non si stanca e mai non posa, il lavoro segue
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76
II.
Nel primo volume la ricchezza dei fatti particolari chiama.
sopra ogni altra cosa 1 attenzione del lettore, e voi condotti per
mano dal grande maestro fate la storia degli animali che l uomo
addomestic perch lo nutrissero, lo servissero e lo divertisser0,
voi studiate tutte le piante ch' egli pieg e trasform in mille
maniere e fece sue. Quando noi diciamo che soltanto gli animali
domestici sono suscettibili di molte e svariate trasformazioni, noi
celli , fra pesci, fra piante che nora vivono la loro vita selvag
gia e indipendente.
77
troppo diversi fra loro son quelli delle razze viventi. Sembra per
che alcuni avanzi siansi trovati in alcuni depositi terziarii che ras
somigliano assai pi ad un grosso cane che ad un lupo; e questo
darebbe ragione a chi crede che tutti gli innumerevoli cani moderni
abbiano il loro Adamo in una sola specie estinta.
vate anche un cane bracco; per col capo pi aguzzo dei nostri.
Il pi antico cane che si trovi rappresentato sui monumenti egi
ziani strano davvero: rassomiglia a unlevriere, ma ha orecchi
che fatta dai geologi, divenuti ora con ogni diritto i veri storici
dell antichit umana. Ed essi vi mostrano in Danimarca, nei
Middens del periodo neolitico, ossa di un cane domestico , e un
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79
Al giorno doggi avete innite razze diverse, dal poney delle isole
Shetland al gigante cavallo d'omnibus di Londra, e fino in ogni
isola dell Arcipelago malese avete cavalli diversi- Son diffe
renze ben pi profonde che quelle trovate dai naturalisti fra le
sei o sette specie viventi del genere Equus. E sia questa una
delle mille breccie aperte dal genio di, Darwin in quella corazza
senza saper cercare sotto il velo gelato lalimento che deve salvarle.
Alla Plata per molte generazioni i cavalli non seppero rompere la
neve; ora lo sanno fare e anche nelle Isole Falkland. D'altra
parte il cavallo resiste a forti calori, e voi lo avete perfetto in
dit. gli sia pi nociva del caldo e del freddo, dacch prospera assai
poco nelle Isole Falkland e nella parte orientale della Baia del
Bengala.
Nel cavallo luomo cerc la forza e 1 agilit e non ha creato
razze mostruose, bench qua e l sian nati individui che avrebbero
potuto esserne i padri. Le razze nacquero per azione diretta delle
condizioni della vita o per la scelta di differenze individuali
(selcctz'on).
L asino, che il vero paria della specie cavallina, sembra. di
80
_ poco amore, e che son cos diversi dai giganteschi asini di Lan
zarote, quanto il cavallo arabo e diverso dall olandese
Il porco, questa pafiuta e prosaica vittima delle salciccie, ebbe
lonore in questi ultimi anni di due splendide monograe, una
di Nathusius che ne illustrava le razze moderne, e unaltra di
colla gobba e il 1108 taurus padre di tutti i bovi senza gobba. Sui
monumenti egiziani Vedete disegnato il Bue indiano almeno 2100
anni prima di Cristo. Nelle palafitte e nei pi recenti depositi
terziarii dellEuropa voi trovate fossili due o tre specie afni
assai alla vivente, n quegli antichissimi padri di tutti i bovi eu
ropei erano nati qui, ma probabilmente eran venuti dall Asia. Lo
zeb cos diverso dal nostro bove pu incrociarsi indenitamente
c011e nostre razze, e lo ha provato con sicura scienza Lord Powis
\
Si
nei prati deserti della Pampa o dei squalters dell Australia non
esiste pi allo stato selvaggio, n forse la pecora imbelle avrebbe
saputo resistere a tanti nemici, senza la protezione delluomo.
I padri nostri delle armi di selce contavano gi. fra i loro ani
mali domestici una pecora dalle gambe sottili e alte e dalle corna
simili a quelle di una capra. Ora abbiamo nell Oriente la pecora
che nella coda addensa tanta massa di delicata pinguedine, che al
montagne dell' Asia, che si incroci forse con una specie indiana.
la C. Falconerz. Nella Svizzera gli abitanti delle palafitte avevano
_4._._ _
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82
_-__-L_,
83
una pagina della natura, dove l opera dell uomo combacia col
lopera della vita; i suoi capitoli, i suoi paragra non sono tagli
esse, lalmond tumblcr ci dice che se fosse possibile che ogni gen
tiluomo ed ogni persona colta conoscesse limmenso piacere e
la volutt. che ci pu dare un lumblcr, certo che nessuno lasce
rebbe di avere una piccionaja per 1 allevamento dei tumbler.
Le razze fabbricate dall uomo si conservano poi in questo
uccello per lungo tempo grazie alla castit. degli sposi, i quali
fedele di essa.
Nella lunga storia del coniglio domestico trovate il fatto im
portante che anche quando assai pi grosso del coniglio selvag
gio, ha cranio pi piccolo e minor massa di cervello. L uomo
provvede al suo cibo, lo difende dai nemici e quindi anche nel
Eaion, Trentisc on the Almond Tumbler, 1851.
84
. 85
86
riet di viti. Nel solo catalogo dei frutti coltivati nei Giardini di
orticultura di Londra, che di certo non ha molto sorriso di
i"
i,
87
molte razze delle migliori si trovano per caso nei boschi o nascono
per seme: lo stesso ho ammirato una delle pere pi belle e pi
saporite, che fu trovata sopra un albero nato spontaneamente fra
icespugli di una siepe in Francia. Quella pera gi. riprodotta in
non posso condurvi nei pometi e fra le aiole dei giardini, non
posso farvi ammirare tutte le stupende creazioni delluomo nel
mondo dei ori, non posso con voi. guidato dal genio del Darwin,
III.
Ed ora datemi la mano e vediamo di sollevarci sulle ali della
sintesi, e di godere insieme a Darwin del panorama chegli ci di
la stessa. cosa con tutta l'eloquenza a cui gli d. diritto 1 aver tanto
veduto e tanto meditato nel gran libro della natura. Studiando
le leggi che governano 1 eredit, egli ci mostra come i caratteri
L,_.-_
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88
che cela nel suo grembo; e altre volte, senza poterne trovare la
L__._,
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89
. .,
90
91
VI.
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92
terreno non muta, e il mutar terra allo stesso seme n dai tempi
fo.
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9i
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a1-f._,_
95
delle v<dte nell' aria. Cos gli animali selvaggi tengon ritte le orec
chie per spiare il vento indo, mentre divenuti domestici le la
96
li".."
97
'1
98
periori per le vie dei sessi, le gemmule non fanno che riprodurre
1 elemento che le ha generate. Le cento variet. del generare si
raccolgono tutte sotto un unico tipo di riproduzione che governa
PAOLO MANTEGAZZA.
da' signori Gino Capponi, Achille Mauri, Giuseppe Bertoldi, Niccol Tom
100
varsene. Alcune migliaia di voci serviranno sulle prime, per norma ai nuovi
libri elementari: e perch ciascun dialetto, secondo 1' ordine alfabetico che
gli proprio , le traduca e diffonda negli usi della privata e'pubblica vita.
Acciocch tale versione si faccia a un tratto in ciascun de dialetti, e si faccia
uniforme, io proponevo che al vocabolo francese, cio di lingua a tutti i
colli Italiani ormai nota, e il cui uso assai bene determinato, si ponesse
101
aiiidare a tale o tale editore la stampa, cotesta parte materiale dell impresa
non risica di nuocere all intendimento intellettuale e civile, che deve tenersi,
. .,
'v-W
l02
propria.
Queste cose possono dirsi agli scrittori che compongono la Commissione,
N. Tommaseo.
103
Potr. forse a prima giunta parere che sia dal canto nostro
mancanza di stima e di ducia verso lillustre Accademia della.
10h
non col sagace uso dei sussidj , che il secondo suggerimento dei
nostri colleghi di_Milano, accettato da noi con pieno consenso.
Al quale insegnamento dato da Toscani nelle scuole, nei cre
gimento, degl inventarj ed altri libri che attengono alla milizia. '
Noi abbiamo a tal ne intavolate delle trattative con alcuno dei
comandanti, e le proseguiremo coll adesione del signor Ministro
della Guerra.
Seguono le conferenze. - Noi ne lodiamo lo scopo, e ne vor
remmo poter credere non troppo difcile 1 effettuazione. Ma la
spesa che a ci bisognerebbe; il piccol numero di valenti mae
1_,.A_ _Jtua;,f_.
l0)
crescevolmente odiosa.
Piace ance a noi il dar come premio a qualche allievo ed al
lieva delle scuole normali e magistrali, che ne abbiano fornito il
corso con protto e con segni di eminente capacit, il mezzo di
passare un' annata scolastica in Firenze.
La scelta della scuola , ove tali allievi e allieve premiate do
-.
106
gerla per qualche tempo sotto gli occhi dell insegnante che la
dirige.
Omettiamo di toccare della determinazione di una concorde
nomenclatura scientica, giacch a questa necessit. ha di gi
provveduto il signor Ministro dell' Agricoltura e Commercio per
mezzo di una Deputazione eletta a tal ne.
-i
mg.L"-N./
107
e riservata alle cifre dell Algebra; lidea venuta. dall animo altrui
vestita di parola, non entra bene nellanimo di chi ascolta, se
non e virt che parli a quellanimo intiero, per bellezza d'im
i
dire, e che non sar riparato , se quello studio non torner in onore
e in amore.
'I
108
zioni che noi abbiamo creduto dover sottoporre alla sua saviezza,
e delle quali Ella terr. quel conto che le parr. debbano me
ritare.
-I. p-
VOLONTARI E REGOLARI.
PARTE SECONDA.
I REGOLARI.
III.
Volontari ed involontari.
paese nellora del pericolo) ne di tutti (come si esprimono gli altri che
vorrebbero reggimentare il paese, n si scoraggiano per antimilitare che
lo veggano e sentano nelle viscere pi profonde), resta da conchiudere
che oggi, parlo d'oggi, non dei secoli, e neanche di quarti di secolo,
0per mestiere; due parole che fanno arricciare il naso se non. proprio
i capelli agl ideologhi.
Ma che farci? Uno Stato non si pu nel campo militare reggere per
alla quale, nei tempi che corrono, bastino i cuori e le tasche, cos la
110
VOLONTARI E REGOLARI.
'e da queste anche parole che non erano solamente parole, linsieme
delle quali si intitolavai Volontari e la Volont. Ebbero pubblicit
prima dallItalia Militare, poi da quattro successive ristampe.
Allorch il Giornale di Napoli si accingeva alla terza di queste, io
vi confortava il direttore, dicendogli chele antecedenti pubblicazioni non
guastavan perch , come dice il proverbio , bocca baciata non perde ven
tura. E poi: Quando (soggiungevo) che si fanno ragionevolmente una
seconda e una terza edizione? quando le copie della prima sieno irre
peribili, o quasi, com il caso dadesso, e chela gente pur ne ab
bisogni. A questo punto pu saltar su qualcheduno a dire: - e vi
sar poi davvero chi ne abbisogni? _ Poter del mondo! tuttii gio
pur troppo anchessi tra i piedi, e non sar male che occorrendo
possano provare se per caso potesse giovare loro un poco di elle.
boro ministrato in un vaso, di cui lautore, secondo il consiglio
e lesempio di Torquato, si studia di aspergere gli orli di soave li
core.
Quel soave in corsivo perch tutti vedano come sia citazione
pura e semplice, e per conseguenza non appuntabile di vanagloria.
Ecco quella parte dei Volontarie la Volont che viene a prendere
posto naturale e necessario in questa parte del mio scritto. E sic
come il non quis, sed quid non la norma fondamentale di tutti
i critici, principalmente se c entrino i partiti, cos questa par
VOLONTARI E REGOLARI.
111
risulti detta non per subito impeto in Parlamento n per isfogo parti
giano, ma per convinzioni ed osservazioni che datino da anni e non
pochi, acquistano un attestato di gravit e di credibilit da cooperare
alla efcacia della cosa detta, cio del quid, per compiere la frase.
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call, se l impari in caserma; chi del comando non mir ed ammiro che lo
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112
VOLONTARI E REGOLARI.
fucile, e scrittovi sotto come tale fosse da quel giorno il solo onorevole abbi
gliamento per un giovanotto prestante della persona, mentre con un altro
qualsiasi non era possibile pi un giovane proprio di garbo, un damo fortu
nato. La moda gli parve in quel giorno la pi noiosa e inelegante cosa del
mondo , ma il codice che la prescriveva non era riutabile; si present ad un
ufciale di matricola dicendo fra s: -quanto sar apprezzato il mio sacri
zio! come soccuper il mondo delle mie geste! - Viceversa si trov sol
dato come un altro, peggio molto d ogni altro; fu lo scherno del camerata,
la vittima del caporale e non punto 1 ammirazione della societ. Ein trov una
moltitudine d oppressori in questo esercito, di cui aveva voluto far parte per
landazzo di combattere gli oppressori; il poveretto che cercava del vin dolce,
fu abbeverato di ele ed aceto.
'
La morale qui tutta: od e volont soda, il cammino dellonore
aperto, e in ogni gibema c il proverbiale bastone di maresciallo; od e vel
leit, e passa, naturalissimo, pi presto assai che la ferma: il soldato per celia
prova la disciplina per davvero e (se ne accori finch le pare lopposizione
sentimentale) non c proprio per lui altra gabbia possibile che il prevosto.
Deglingaggiati dalla moda, di quelle reclute in guanti gialli che (toltane,
manco male, la paura di farsi tagliare la faccia) hanno comune coi prover
VOLONTARI n REGOLARI.
113
Dillo in tua fede, lettore, che pronostico faresti alle nozze di un tale che,
notati appena i due brillanti occhi e la vispa persona (1 una fanciulla, se ne
pur vaghi i colori della nostra bandiera! ma essa finisce col ferro duna
lancia che taglia e fora poco meno che la lingua della ipotetica fanciulla ina
uellata cosi a rompicollo.
Semi bastasse la lena, e m' avessi quella volont che domando ai volon
tari,vorrei approntare un libretto di meditazioni da mettere tra mano a
quanti si sentono qualche cosa che pare la vocazione delle armi e n appena
il prudore.
_
Un bollente patriotta diceva: non vi offro nulla e vi domando tutto I chi vuol marciare senza scarpe, posare. sul terreno ignudo, affrontare fame,
per lo meno franteso, e chiamata culto della gamella la sua fede politica;
ricevere lezioni da ignoranti, paternali da cretini, e trovarsi una qualche
settimana consegnato tutti i sette giorni in caserma, e, Dio non voglia , in
qualche ambiente pi stretto ; chi vuol da ultimo essere inappellabilmentc
comandato alla cucina o ai carri nel giorno, in cui forse poteva e saziare la
volo troppo pi brutto che non era, dacch il capitano gli avr invece tutti i
riguardi compatibili col supremo dovere dell imparzialit, e i subalterni gli
armato di quella pazienza allegra che illustr il losofo greco quanto la sua sa
pienza, e che anzi non era altra cosa che la sua sapienza in azione, afnch
lili
vocoxnm E REGOLARI.
lit surroga no ad un certo punto la quantit, che troppo ci corre fra gli sta
tici ostacoli del giorno d oggi e le mura di quella Gerico , girevoli forse at
torno la linea di terra a guisa di saracinesca. Al di (1 oggi, per aprirsi un
varco , e piuttosto incomodo, ad una piazza contrastata, si domandano di certe
trombe cerbottane che, a volerci dar ato, ne andrebbero invano sgonfiate le
guance di Eolo. Il mestiere si fatto pertanto difcile ogni di pi, e torna
meglio svolatamente additare il carico a chi debba gravarsene a lungo gli
omeri , e dargliene a pallcggiare innanzi di domandargli come si senta in forze.
per giunta i girovaghi le mettono sotto il naso ai calle come i canti del Prati
e gli opuscoli del Boggio. Che pi? Noi non manteniamo altri cacciatori che
rustici ufciali di leva; se poi alcuni ottimisti politico-militari spiegano e
serrano per loro conto reti a cui attraggono coi pi vaghi richiami,sem
pre nella lodevole intenzione di fare il pro dell esercito e del paese per con
seguenza, tanto peggio, quando non sia tanto meglio, per chi vi incappa;
non ad ogni modo aifar nostro. In generale ogni giovanotto che condai
suoi prudori marziali ad un vecchio soldato, trova un secondo Kecm che
principia dallo sconsigliargli caldamente la scelta, mettendolo addentro a
tutti i disinganni e i dolori cui i profani trovano coperti di un velame va
riopinto e dorato.
Tutto sta dunque l, nellaver piena coscienza di ci cui si rinunzia e di
ci che s accetta; tutto s acquista ssando francamente in faccia la verit.
nuda, disadorna, che la vera, indi tornando seriamente sopra di s e raf
frontando 1 ufcio e la volont , il carico e la lena, tutte inne le potenze
individuali e le resistenze esterne. Potenze e resistenze pratiche, bene inteso;
per le teoriche rimane raccomandabile 1 orrore sacro con cui il costruttore
respinge la formula delPalgelnista ideologo.
Epilogando, ed ora, che cosa ti si chiesto, o giovanotto volenteroso,
che non si riferisca alla scienza della morale e al computo degli interessi?
Tutto ci forse qualche cosa di pi che un pieno adempimento dei doveri
che ciascun uomo ha verso se medesimo innanzi di scegliere uno stato, sia
pur questo tutto o parte soltanto del proprio avvenire?
Eppure chi ci pensa oggimai! Sommate quelli che fuggono addirittura la
verit con quelli che la cercano temendo di trovarla , e avrete nove decimi,
non dir degli uomini, ma dei bipedi spennati che si agitano e bilicano spo
VOLONTARI E REGOLARI.
lti
porto dell ufciale di settimana. Era il giorno dopo una certa baldoria. Nel
esercizii spirituali che io ordinerei senza ed anche con l impiego delle botte
di disciplina, non si sarebbero punto sgomentati di quanto aveano veduto ed
udito, perch il loro atto di fede avrebbe gi ammesso la dannablit delle
Vidi.
Li hai pi veduti, lettore? - No. - Il capitano neppure.
Meglio per lui, per loro e per l esercito.
Pochi per sono quelli che innanzi di arruolarsi sentano coi pro
pri orecchi e veggano coi propri occhi che cosa nellesercito sia ser
bato a certa gente in certi casi, mentre resta loro difcile di trovare
chi gliele dica schietta e vere le verit, dacch cplle loro povere teste
volezza.
Il volontario penetrato di pratici sentimenti ed intendimenti
il pi efcace antidoto del militarismo se mai potesse far capolino.
-,,
_, ._ -_p
116
VOLONTARI E REGOLARI.
Quel concetto trepido e geloso che fece istituire a tale scopo la guardia
nazionale per contrapporre all' esercito una forza reale, proprio di
ventato oggid, altra volta forse non era, qualche cosa di tanto comico
che mi richiama alla memoria un aneddotuccio che si attribuisce nelle
provincie subalpine a quel povero capro espiatorio che il rappresen
tante del Municipio di Cuneo. Un colonnello alla testa del suo reggi
mento passava di li e domandava che strade fossero certe scorciatoie
che gli erano state suggerite. Il Sindaco crollando il capo gli rispon
deva: - Buone, ma intestate da malandrini, per se vossignoria vuole,
posso dare al reggimento quattro uomini di scorta.
La guardia nazionale di guardia alle istituzioni arieggia proprio la
scorta dellantico Sindaco di Cuneo.
L esercito difende la patria da tutto, anche dall esercito.
IV.
La. scienza, 1 arte e il mestiere.
VOLONTARI E REGOLARI.
ii7
,i;
118
VOLONTARI E REGOLARI.
come gli altri e come voi, sedevano in teatro e in salotto? Cotesto non
si chiama fare delle campagne, dite voi. Ma Federico e Napoleone di
cono per appunto che si chiama farle, anzi Napoleone diceva quest altra
cosa, che una posizione resta pi procuamente, perch pi sintetica
mente, in testa dopo una sola occhiata sur una buona carta che dopo una
sola pa5seggiata a cavallo. Meglio tutte e due insieme, si capisce, ma
cotesto fu detto nella questione accademica di qual pi giovasse.
E volete un argomento napoleonico, anche pi noto, a rincalzo?
Napoleone i primi e larghi concetti delle campagne sue non gli conce
piva sulle carte in grande scala, ma sulle ordinarie postali. Quel cu
mulo di particolari avrebbe perturbato il processo della sovrana sua
sintesi. Alla pi accurata analisi scendeva in appresso, ma ci non
il caso della tesi presente. La quale , chi non lavesse intesa chia
tata energia del carattere tenga luogo di quella maturit militare che
gli uomini non primari possono ricevere soltanto dalle lunghe consue
tudini dei campi; dato finalmente luomo che per virt d intuizione
vivichi e veda e tocchi quella materia che per altri, a cui natu-ranon lo
volte dire, non che un pi o meno dilettevole racconto; dato tutto ci, il
generale c, e non per un generale improvvisato, ma semplice
VOLONTARI E REGOLARI-
ll.)
torre? Nel primo e nel secondo caso tu lo dai uno scacco matto ; fosse
un milione di franchi che tu avessi giuocato , esso sarebbe tuo, e il pub
rebbero per questo la stessa cosa? Certo no. Il pubblico direbbe che
non la dicono perch sono invidiosi.
Ma tu, lettore, diresti lo stesso? Se si, tal sia di te, io non ho modo
vuol dire viversela da parecchio tempo tra vecchi soldati e sotto serii
e solidi superiori. Pel soldato il mestiere e tutto li, si potrebbe an
che epilogare e dire che per colui il quale abbia a dirittura la fortuna
di trovarsi un soldato fatto a destra ed uno a sinistra non gli occorre
altro per compiersi in pochi mesi che buon umore. Che cosa ne di
cono invece certuni, i quali, se fosse possibile, vincerebbero di vis co
mica coloro che hanno per mura le linee dei petti, per armi la co
scienza di quel nerbo del braccio che tanto raro, e per scienza quel
v-_ ._v_ a_ _ w
J.=_'_
120
VOLONTARI E REGOLARI.
criterio distributivo di tutti gli ufci che stanno non tra la scienza
e larte, ma tra larte e il mestiere. La scienza e larte sono in una
connessione cosi intima come il teorema e i corollarii. Fra larte e il
mestiere invece la divisione la profonda. La grande, la quasi incommen
surabile distanza gerarchica tra ci che poco democraticamente, ma
assai praticamente, si chiama bassa forza, e gli ufciali, ha per se ra
gioni che non sono le tradizionali e morte della feudalit, di quando
cio si giurava: fede, omaggio e servizio militare, ma le vive, e
VOLONTARI E REGOLRI.
191
-.m_.m_ _ w
122
VOLONTARI E REGOLARI.
Taluni che alla prova delle attitudini-o dei titoli morali e tecnici
non avrebbero potuto nulla sperare aspettarono il ministro al varco di
una grande pressione politica , e vinsero il punto, e presero posto a
muso duro tra camerati che la sola differenza delle idee e delle con
suetudini sarebbe bastato a rendere loro ostili. Figurarsi poi con quel
po di giunta alla derrate. che proveniva dai lesi interessi 1
Chi si sarebbe raccapezzato pi coi criterii di scienza, darte o di
mestiere ?
Eppure listituzione fu salvata e rest ancora tutto che di buono,
relativamente non solo, ma assolutamente, abbia 1 Italia.
Da che fu salvata la bassa forza? Da una corrente di spiriti e di
sentimenti fraterni, incredibile non che insperabile. Mai un urto, mai una
mala parola per divergenze provinciali. Neanche tra i bicchieri, nean
che tra i giuochi, mai che scappi detto: cane dun Gianduia, o maiale
pattezza, della sua solidit, della vera salute dei suoi visceri e del
suo sangue, la religione dellonore che vi ebbe quel culto severo e
VOLONTARI E REGOLARI.
123
V.
I due eccessi.
Quel pendolo che si chiama uomo, non appena sceso da una parte
rimonta presso che di altrettanto su dalla opposta. Sulla direzione ver
ticale, la sola che proprio rappresenti una legge costante della natura,
cio la verit vera, nch gli basti la lena si guarda bene dal farvi
sosta. Tocca e scappa. Insomma per la comune della gente gli un
continuo oscillare tra un erroneit e laltra, onde di quanto si scosta
dal vero un tale a diritta, di altrettanto devia il suo avversario a si
e della guerra!
Il famoso equivoco, in cui certi pi famosi che combattuti successi tras
aero le moltitudini, deriva dal non attribuire ai fattori politici e morali tutto
124
VOLONTARI E REGOLARI.
nel 4860 sarebbe stata, non quella di marciare diritti al proprio obbiettivo, ma
bens di sostare un solo giorno a mezza via. Pu arrestarsi chi sale, non chi
scende tal china. Da Cannes come da Marsala, da Grenoble come da Palermo
nale, della cui potenza di riuscita era condizione necessaria, assai pi che
il valere quanto luno e 1 altro dei due uomini, il chiamarsi Napoleone
Buonaparte e Giuseppe Garibaldi.
Ma i due fatti, lo ripeto, restano cose innitamente pi dellordine politico
iquali scendendo lisci e naturali sulla supercie della terra non cuocerebbero
un uovo, e raccolti e indirizzati da un Archimede bruciano una nave. Non
che i soldati non fossero pi loro, gli che Napoleone si era posto in una
VOLONTARI E REGOLARI.
tfl5
uomini, ne ii paese.
Ma, ripetono epilogando e losofando con lo Changarnier quelli
che ne hanno letto: non si tratta di esercitazione n di servizio, cest
la moindre partie de lducation da soldat, ma della parte morale.
Il morale al soldato non glie lo fanno davvero il corpo di guardia,
n la sbadigliata lettura del regolamento di disciplina e del codice po
nale militare.
fare all Inghilterra (a tempo per, fuori di tempo nulla val nulla) questo di
scorso: - Io, Napoleone, mi chiamo Francia e la terra mia; tu, John-Bull, ti
chiami Inghilterra, il mare tuo. - Ma nossignori, ancora terra e mare voleva.
Gli era tutt uno che dire a Jobn-Bull :-per te non c posto. - Era proprio
John-Bull la persona da rassegnarvisi! -- Eccoti Sant Elena -- gli disse. Volevi la terra, eccotela e massiccia: tutto granito! ed eccotimare nch ne
vuoi: guarda che stesa! sei contento? siamo d accordo ? - Dicono che
126
VOLONTARI E REGOLARI.
ideale risiedesse nella seconda. Cotesta vecchia logica poteva, non bene,
ma ancora mediocremente reggersi coi vecchi sistemi, di cui era ra
gione e sanzione, ma ora tre soldati battuti da due borghesi dovreb
bero potersi tramutare in tre idre da sette teste per essere (a comune
esempio, edicazione e terrore) impiccati almeno ventuna volta.
Un soldato della risma del citato colonnello vi diraun certo punto:
-ora le mie reclute sono idonee. -Come sarebbe adire? perch? hanno
pi radicata di prima la coscienza del dovere? sentono pi che prima la
religione della bandiera? sono pi eri, pi anelantiallonore e al pericolo?
sono pi prestanti della persona? pi tiratori, pi nuotatori, pi mar
ciatori, pi taticatori? - No ; fanno anco destro, anco sinistro, dic
tro fronte , presentat arm, ec., ec. - E nient altro? -- Che cosaltro
VOLONTARI E REGOLARI.
1:27
che una volta educato un uomo per bene, resolo sveglio e destro,
rialzatolo notevolmente al cospetto degli altri e di s, consegnatain la
sua arma come un premio e colla solennit e limportanza mede
sima che i Romani davano alla vestizione della toga virile, ovvero
colla medesima religione militare con cui tre secoli fa si applica
vano gli sproni di cavaliere a un tallone privilegiato, credono, dico,
le signorie loro che a tale uomo la mente sana nel corpo sano
l28
VOLONTARI E REGOLARI.
primo luogo che il corpo secondi il movimento delle anche, poi che
le ginocchia abbiano ad essere tese, ma senza sforzo , che il piede
)) rada il terreno, ma senza strisciarlo, che le spalle abbiano a stare
Vl.
Le vecchie idee e i nuovi bisogni.
aU.e, .
VOLONTARI E REGOLARI.
129
reo non si salvi il giusto pera )); ma alla correzione di questi difetti
con uno slancio verso lavvenire, non con un ritiramento verso il passato
militare, ma, la parte non nobile, quasi punto nella privata. Il terzo
era quello, prima del 1859 scarsissimo, ma poi numeroso no a
sare ufciali che lavevano in tasca presso a poco quanto loro seb
'
Noto un altro fatto che sento oggi negare da molti, ma credo a torto,
che cio non solo nelle conversazioni private ma nelle relazioni di servi
zio, al rapporto mattinale, per esempio, e qualche volta allo stesso gran
rapporto, non si diceva: Tenente A ovvero: Capitano B, ma Conte A,
130
VOLONTARI E REGOLARI.
stolido perch ripetuto a gente che non gli aveva punto chiamati, ma che
tornava pure qualche volta giusticabile come reazione legittima contro
schemi antipatriottici e provocazioni aspre ed ignobili. Ho veduto io un
volontario cavare un cronometro doro, e insieme con un ben rigono
portamonete metterlo vivacemente sul muso di un caporale villan
zone, quasi per fargliene violentemente annusare, mentre rideva d'un
giovane ingegnere, il quale dopo il servizio , stanco e affamato eppure
impedito duscire, trangugiava con avidit. il suo rancio. Volontario del
gemelline, gli aveva ricantatol Dite un po, il mio bravo colonnello ne
-;i,-e.&,-,
VOLONTARI E REGOLARI.
131
della notte del 24 giugno a Cerlongo ? e_poi della stilata del 25 ? Ciasche
dune marciava per proprio conto, le unit erano scomposte , corpi e_
perno armi erano rimescolate, eppure non pochi si domandavano se
quelle fossero le divisioni del Cucchiari marcianti alla riscossa! Cosi
poco avevano laria di gente battuta, e sfinita, ed erano proprio con
.,-*
132
VOLONTARI E REGOLARI.
quinto del favoritismo che dopo il 1860 non sarebbe difcile dimo
strare nominativamente, anedotticamente , svolgendo lannuario. Lari
stocrazia piemontese avr tutti i torti politici che volete, ma nell eser
cito non chiese ned ebbe mai altro favore che quello di farsi brava
mente ammazzare.
Consultate, mio bravo amico, le tavole dei morti del 1848-49, poi
quelle del 1855, indi ancora quelle del 1850 e del 1860 e vedrete che
aristocratico posto davvero ci tenga l'aristocrazia piemontese! Il generale
Lamarmora divenne proverbiale pegli esempi di rigore dati nella sua
famiglia stessa, e pel nessun riguardo avuto mai a nessun titolato. In
fatto distruzione non cerano sfoggi, vero, ma il mestiere si sa
peva.
Il mestiere, notavo io a margine con tre punti ammirativi, e
larte? - Poi seguitavo a leggere.
I volontari, e vero, erano pi o meno canzonati nellesercito;
questo non prova per assenza di spiriti nazionali ; gli un fatto che
si riscontra in tutti gli eserciti permanenti.
Voi mi citate nomi di persone immeritevoli dell alto grado (e che
lza gliene citavo l), siete ingiusto non foss altro che per omissione.
VOLONTARI E REGOLARI.
133
\
degli Stati, divide gli eserciti in due grandi categorie; chiama di linea
iprimi e nazionali i secondi.
Quelli cui religione unica la bandiera , e culto esclusivo il me
stiere; questi, cui la bandiera non che simbolo, e il mestiere
mezzo.
Gli eserciti di linea, tuttora solidi floridi pur ance nei paesi dove
hanno lunga e era tradizione, non cessano dall essere cosa del pas
sato, come dedotti da un ordine didee che non pi , e fondati sopra
un ordine di cose che va gradualmente scomparendo dalla supercie
dellEuropa civile.
'
Gli eserciti di linea per necessit politica , sociale, economica e
perno tecnica debbono finire per trasformarsi in eserciti nazionali.
Perfino tecnica io la chiamo cotesta necessit, e ci perch le virt
1311
VOLONTARI E REGOLARI.
vononram E REGOLARI.
135
sentato prima dal Cugia, poi dal Bevel , era di fatto assai pi animata
dallo spirito che dettava al generale Changarnier il suo ultimo scritto
136
VOLONTARI E REGOLARI.
VH.
Le idee del generale Trochu e le nostre.
VOLONTARI E REGOLARI.
137
tutti gli operaj inne io ho paura che il troppo lungo servizio faccia
loro disimparare la professione, per quanto la natura di questo servizio
possa parere ad essa speciale.
Doveste pur ance rovinare l erario per profondere tesori nei vo
stri poligoni di istruzione voi non farete mai muovere a nessuno dei
vostri zappatori la met dei metri cubi di terra che egli muoverebbe
da operaio presso unimpresa, n un muratore costruir la met di
muratura che non farebbe da borghese per proprio conto. Reclutate
ivostri corpi speciali nelle professioni speciali di cui larma vostra
non che un applicazione alla guerra, e poi mantenete di queste
armi quei quadri e quella forza che sono necessari allandamento
del servizio e al corso distruzione nel tempo di pace, n pi n
meno che facciate per 1 infanteria, per la quale regolate i vostri conti
su questi tre punti: servizio, istruzione, educazione.
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138
VOLONTARI E REGOLARI.
VOLONTARI E REGOLARI.
139
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lettore?
Le massime che sserebbe il gen. 'lrochu, dal cui insieme risul
terebbe, non dir a rigore un disegno , ma certo un ben denito con
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MO
VOLONTARI E REGOLARI.
Bene inteso che non qualicherei per buoni quelli che non fossero
anche dilettevoli. Chi non diletta non ha niente da sperare. Un uomo
che sannoja fa poco, e quel poco lo fa male. Ci per la bassa forza.
VOLONTARI E REGOLARI.
Ml
menti militari vanno scorsi con buona volont e interpretati con buona
fede. Non c mica avvocati da litigare sull articolo o sul pronome, per
conseguenza si pu essere laconici e tirar via.
a Non pi esonerazione (egli seguita), non pi liberazione, non
) pi ringaggi, nessun riscatto, nessuna equipollenza tra il danaro e il
a servizio. Bisogna allontanare dall animo delle truppe ogni idea di
) speculazione, rinunziare allantica e insostenibile opinione che i
nessa. Egli vuole inne quel decentramento, senza cui la gerarchia non
ha efcacia n prestigio. Il bisogno che se ne sente qui anche
l?
VOLONTARI E REGOLARI.
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AH.,.___ -
VOLONTARI E REGOLARI.
lh3
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MA
VOLONTARI E REGOLARI.
VIII.
I nuovi tempi e i nuovi ordini.
gambe e di mal animo come chi s inoltri per una via, la quale non abbia
persuasione ferma che sia la vera. Da un uomo che in fondo del
lanimo ha il dubbio di sbagliare, e, nel caso, di dever tornare tanto pi
VOLONTARI E REGOLARI.
145
._-_
non si da quello delle volont, e senza quello delle volont non e pos
sibile, in paese libero , quello delle forze. Sia che il servizio si giu
dicbi un privilegio come nei tempi feudali, od un onere come negli
industriali, lobbiettivo economico politico e militare gli questo, che
la nazione sia esercito a se stessa. Ci si epiloga nel famoso bisticcio:
tutti soldatie nessuno soldato. Arrivarci non si potr, credo, mai;
accostarsi indenitamente si. Vi sono in geometria rette che seguono
landamento di una data curva accostandosele indenitamente e non
lo
-.-.
-.
..
M6
VOLONTARI E REGOLARI.
ragione della minima misura dei mezzi, mediante i quali lo Stato possa
provvedere alla educazione morale e militare dei proprii elementi.
Da noi il soldato si recluta a 20 anni compiuti. Se due o tre
anni prima un servizio d' istruzione si facesse seriamente ai capiluo
ghi, il tempo della ferma sarebbe di pi alta istruzione e costituirebbe
un periodo di perfezionamento.
La Commissione ministeriale riduceva, gran merc, a quattro anni
e mezzo i cinque di servizio obbligatorio sotto le armi.
Perch? per listruzione, per 1 educazione o pel servizio? Se per
l'istruzione, non voglio notare ancora quanto ci sia esagerato perla
elementare parte di essa, il maneggio delle armi e la scuola del soldato.
VOLONTARI E REGOLARI.
147
.l
La natura diede all uomo due braccia e una bocca, la nostra
amministrazione ha si saputo fare che il numero delle braccia utili
MS
VOLONTARI E REGOLARI.
.V-_J-rv
VOLONTARI E REGOLARI.
M9
III. -Cbe per motivi non solo economici, ma sociali si debba sce
mare di tempo la ferma rendendo ci possibile senza scapito n dellistru
zione n delleducaizone militare, e trovando modo di diminuire il ser
VI. -- Che i quadri dei corpi degli Stati maggiori e delle case mi
litari sieno scemati di numero cosi per rialzare il prestigio dei gradi,
come per dar luogo a serie cernite richieste oramai dallopinione del
paese e principalmente dellesercito ;
150
VOLONTARI n REGOLARI.
IX.
La Conclusione.
che vuol dire non utilizzabile altrimenti che per deboli sezioni af
fatto senza importanza primaria e perci sproporzionate allo sforzo
duomini e di danaro, onde listituzione aatica e spreme il paese.
Gli accusatori sono tutti ingiusti, gli apologisti tutti ciechi. Dire
masse volontarie in campagna come dire masse popolari in piazza ;
nessuno ha vero merito del bene, nessuno vero demerito del male che
possono fare. Si attribuisce lode o biasimo a chi le ha condotte, per
lantico abito e bisogno di personicare.
\4
VOLONTARI E REGOLARI.
lui
che avevo sfondato porte aperte. - Si disse da chi prima nella que
stione non sapeva a che tenersi, e financo da gente che vi citava
lItalia armata di Carlo Cattaneo ripetendovi in aria di sda : - del
resto a tutto ci dovete rispondere, se vi basta 1 animo! -
scuno rinuncia luso di una data parte del proprio diritto. Gli in
iscala ridotta il famoso contratto di Gian Giacomo. In orchestra, a
cagion d esempio, un suonatore che esca dai toni e dai tempi per
sentimento della propria individualit , e per protesta contro lauto
152
VOLONTARI E REGOLARI.
Dio che non si chiami in giudizio pel di pi che si possa esser preso
pagandosi da mugnaio, come suol dirsi; quanto all ultimo d essersi
arruolato, forse un sacrizio? Se giovane che si rispetti, il sacrizio
vero sarebbe stato quello di non ci poter accorrere a conquistarsi quel
po, non dir di gloria, ma di onore che pure bisogna a ciascheduno
ai giorni che corrono per non si sentire umiliato fra tutti i coetanei.
Smetta in somma le pretensioni, se moderato, per modera
zione, e se e radicale, per logica, perch, come il Cattaneo dice, il ser
vire un privilegio, e se gli stato dato, la mostri egli alla patria la
riconoscenza anzich pretendere che questa la mostri a lui.
In quinto luogo anche nel giudicare i superiori si guardi dallessere
pedante e distruttore. , strana, triste, ridicola la pedanteria, con cui
si distrugge in Italia gente di moltissimo valore o perch le manchi
una data specie di coltura, o perch in una data congiuntura abbia errato
osia stata involta in errori, o ne abbia semplicemente la voce.
Un antico soldato, ponete, scriver armata con due t, ovvero dir
bugiare per muovmsi, ovvero, che so io? gli scapper detto prescritto
per pascritto. - Non bello, ne convengo, si pu sorriderne, ne con
vengo anche ; ma a disprezzare non c n buona fede, n senso co
VOLONTARI E REGOLARI.
153
occhi esenza vedere del pari umidi gli altrui; e dopo anni ed anni
di vita borghese incontrando il suo vecchio capitano gli sembrer di
avere rincontrato proprio suo padre.
A questa logica del volontario deve rispondere necessariamente
tico suo ordine di idee, e, se ci venne per forza, a voler essere ragio
nevole e galantuomo deve essergli pi benevolo ancora e dire: -- Co
stui poteva stare acasa sua ed venuto a tributare e fors ance a farsi
ammazzare; dunque un giovane che sente di molto e il patriottismo
che so io, egli se lo impara in due mesi come niente; ci che se lui non
lo imparerei in dieci anni io.
In quarto luogo gli un tale che sta accanto a me nel giorno del
pericolo; il giorno dopo, che non c pi da fare, piglia congedo e non
mi fa nessuna concorrenza nella carriera, anzi tutto lonore che fa
alla compagnia gli un vantaggio tutto del corpo e quindi anche mio.
Date queste due logiche, logicissime e naturali, i volontarii e i
regolari in un esercito vanno d amore e d accordo.
Nel 1859 non cera e non ci poteva essere abbastanza senno, ab
-. . .,
n_.'ac,
M_ ._ _.
iii/i
VOLONTARI E REGOLARI.
vittoria.
La conclusione di questo capitolo di conclusione gli che del cap
LIRONIA.
(terme/io.)
CAPITOLO XIV.
MEMORABILIA.
iRomani. Tra cui nondimeno erano alquanti non resi dalla ebriet.
universale, i quali pi conoscenti, bench non ardissero mani
festare, per non tirarsi addosso la nominanza di gregoriani e di
retrivi, diidavano grandemente, non iscorgendo nel papa animo
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L menu.
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z IRONIA. '
157
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138
L IBONIA.
L IRONIA.
159
gnere, per cosi dire, l' uso dello stampare, mettendo gli autori
sul letto di Procuste, tagliando, cincischiando, torturando i loro
_-._
_._
160
L mo;vra.
Tanto era il Gizzi poco degno della. sua fama, che a siffatta in
novazione dall ufcio di Segretario di Stato si dimise.
La rinomanza di Pio IX giunta. nelle pi lontane parti, avea.
condotto a Roma infinita. moltitudine di stranieri vogliosi di co
noscerlo e di venerarlo. Tra questi 1 agitatore 0' Connel, che ve
L menu.
161
162
L' moms.
in alcune solenni feste dell anno. Ora invece ebbe cento consiglieri
da quali si traevano otto conservatori e un senatore eletto dal
ape, a cui fu data balia di pure operare alcuna picciola cosa.
guando gli uomini chiamati a formare la consulta di Stato si riu
nirono in Roma, e quando furon creati i cento consiglieri e la ma
gistratura del romano municipio, non mancarono i consueti fe
steggiamenti ; ma la pubblica allegrezza non era. pi duciosa ed
ingenua. come a principio. Erasi gi. sperimentata una perpetua
contradizione negli atti dereggitori, i quali non potendo, o non
credendo sicuro il niegar le cose, procacciavano renderle per al
tra. via. inutili o scarse. Inoltre le iterate dichiarazioni del Papa
di non voler sminuire l autorit n mutar le fondamentali costi
tuzioni della Santa Sede, ancora che s interpretassero qual freno
agli eccessivi, ci non ostante apparivano per lo meno ambigue e
scontentavano anche i moderati, non appagando i retrzvi deside
rosi d ostare alle innovazioni con maggior peso che di nude pa
role. Frattanto le commozioni della Toscana e del Piemonte aveano
tratto que' principi alle riforme, e i bollori ne ducati e nel regno
lombardo-veneto, avcano inciprignito lAustria. e i duchi suoi
vassalli a rigori e crudelt. inusitate. Quindi il nome di .Pio IX,
considerato ogni dove qual primo e spontaneo riformatore, suo
nava cola grido di libert e dindipendenza. A Napoli e in Sicilia
si covavano principii di mutamenti maggiori, ed insomma tuttala
Penisola turbinava, anelando i popoli cose nuove, e contrastando
a quelle pi o manco i rettori; i quali per, se tolgasi Carlo Al
berto, non furono mai creduti sinceri quando i popoli contenta
rono. Onde se in Roma ne' cominciamenti parve il supremo Ge
rarca dare prima che i sudditi chiedessero, altrove parve che i
principi mai senza il chiedere dei sudditi non avrebbero dato. Le
riforme del Piemonte e della Toscana da noi rinfocolarono gli
animi gi sdegnosi e impazienti. Torbido niva il 18/i7 che era con
gravi, toccava quel punto onde sarebbesi accelerato d' ora in ora
sino a diventar funesto ed esiziale non meno agli arditi che lo se
condavano, che agl imprudenti i quali si argomentavano di osteg
giarlo.
In Napoli il re avea sempre con cieca ostinazione ricusato di
L|_i_-__.,._.
-(gnu-A.c_
L morra.
163
entrar nella. via delle riforme, come gli altri maggiori principi
d Italia avean fatto. Questo fu quivi cagione di pi acerbi com
movimenti opolari,e er di pi crudele oppressura. Gi nel
settembre ci l8h7 in 8alabria e in Messina erasi accesa una
sommossa, dipoi spenta nel sangue. Ma il 12 del quarantotto Pa
_ f._gc,
tempo, e soli concordi col principe nella via delle riforme, vede
vansi oggimai di tutti gli altri rimasi addietro; crescevano per
ci i desiderii, e crescevano le resistenze. Gli stessi moderati sce
's'.
non ad altro esser buoni i soldati del Papa fuor che ad accompa
gnare e far vistose le processioni. Di costituzione poi ne circoli e
in ogni luogo si disputava, i i argomentando che il Pontece
potesse, ancor senza ledere le eggi canoniche, come sovrano tem
porale concederla. Voglie cos alto salite comprendeva ognuno
non potersi adempiere da ministri chierici, e quindi altra nuova
brama era chei si rimutassero, e tutti o la pi parte fossero
laici, non bastando essere stato fatto ministro delle armi il Prin
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i'4
LIRONIA.
*L ._.LIL__J'I_ L.
.
quali perci doversi sbandire ogni tema e non dare ascolto a chi
gli volesse ingannare, essendo nella santit stessa della religione
sicura la patria. E finiva con queste sempre memorabili parole:
Benedite dunque , 0 gran Dio, 1 Italia; conservatele questo dono,
di tutti preziosissimo, la fede. Beneditela; ve ne prega con la.
fronte nella. polvere il vostro Vicario. Beneditela con la benedi
.
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51'
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1.
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l-J..-.-m.
L;
zione che per lei vi domandano i Martiri, a cui die vita e di cui
CAPITOLO XV.
RICCIABDO GHIBERTI.
L morrm.
165
166
L mosu.
fess grato, ed ella con lusinghevoli modi volle fargli interi ere
quanto si rammaricasse dell avergli potuto giovare si poco: e gli
apprese in tanto di che guisa fosse con lo zio Giovanni riconci
L.I_Ad.._'.u
.._.4m,.--,
L IRONIA.
167
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a.*u-.-.m-n*?-_
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non dir scendere, anzi cadere a terra, facendosi colle mani e con
le ginocchia riparo. Ma tosto si rialz inferocito, e venne per dare
0.-.
163
L mosm.
pi belle delle opere italiane, dall una all altra con certi accordi
. _;._i_ ;
LIRONIA.
169
per vero suonatrice di non comune eccellenza: fuor ch' ella con
perfetta aggiustatezza ead infallibile misura di tempo facendo le
corde vibrare, non per 1' accento e il tremito dei vari affetti
area saper ricavar dai suoni che erano pure intesi ad esprimerli.
spirava. E gli occhi della Iginia erravano dall una allaltro con
un leggero aggrottar di ciglia, che ad una volta mi pareva in
dicasse alcuna meraviglia e alcun secreto dispetto. Stupendo, a
mio avviso, 1' intuito della donna in quelle cotai cose che sono,
per dir cosi, di sua provincia. Ella parvemi avere in un subito
(Continua)
PAOLO n ALBA.
-<x.. b.
IN ETRURIA.
A_-..,e
171
adesso che qui nellEtruria alcuni fatti non cadano in oblio; che da
essi (siano pur pochi) si argomenti ci che con gran probabilit
accade in altre parti dItalia, e poi si tragga occasione ai consigli
atti ed efcaci a menomare un danno che ci grava, e ad allontanare
un pericolo pi grande che ci sovrasta.
lBomani,i barbari, e noi insieme col tempo, che ne pu pi di
tutti, non sono stati da tanto da fare sparire le profonde traccie
impresse dalla civilt etrusca: ancora ci sorprendono le mura di
nove odieci citt, si scorge protendere dal suolo qualche resto di
ponte odi acquidotto, e ci rimangono le tombe tagliate nelle roccie
oscavate sottola terra. Per le tombe la lingua, larte, le costumanze,
era cosi fitto il velo, che non fosse dato ai pi saggi ed accorti nulla
rilevarne o vederne: da un secolo ad oggi, dal Passeri al Gerhard,
si sono aperti tanti sentieri, che prima o poi c indicheranno la vera
laltro desolato paese, che si estende no alle foci del Tevere, per
ch fuori del nostro Stato ed in molte parti da me non ben conosciuto,
- W._._ _
172
SCOPERTE E FORTUNA
nm MONUMENTI IN ETRURIA.
l73
raneo: entrai lit dentro. e mi trovai tra vie diverse, che a guisa di
una catacombe si aggiravano nel monte , e talune erano ancheggiate
con quei blocchi senza cemento, altre sostenute da volta a tutto se
sto, e qua e la di pozzi, ripieni di terra che un tempo davano luce:
spesa dal si. Casuccini. Chi ha voglia di armi di pietra, con un giro
nel monte ne sarebbe tornato letamente provvisto quanto Calandri
17h
SCOPERTE E FORTUNA
franga col suo vomere i lucenti vasi, sollevi le rugginose armi, turhi
e scomponga le grandi ossa di un compianto guerriero: e se fortuna
lo seconda, trae su dalla terra qualche sarto od armilla doro, va al
mento di legge (?) etrusca scolpita in bronzo; si tace ove siasi ritro
vato, e se gli altri avanzi si strussero nel crogiuolo. Vai nei monti
_"
f_.'
il
51
175
umi Cecina e Gornia una necropoli era stata annunziata dal ch. i\'oel
De-Vergers (LEtrurie et les Etrusques, vol. 1, pag. 15), la quale non
poteva appartenere, a cagione della sua distanza, n a Volterra n a
Popclonia, ma ad unaltra citt, che non sapeva indicare. Ed ecco che,
.-.,,
-F-._W._-. .
176
SCOPERTE E FORTUNA
miglianza con quelli scoperti nel Cortonese pochi anni or sono. Ori
lavorati ed avorj si estrassero dalle tombe di Popolonia, che parte
vidi presso alcuni amatori di antichit, parte furono acquistati dopo
vari passaggi dal Museo Britannico.
Ma un aspetto desolante, valicatoil ume Cornia,ci oii're la ma
fino alcuni impiegati delle stazioni stanno in sull intesa delle scoperte
per trarne lor pro. inoltre si va accreditando la voce che i lavori di ta
glio e dei fossati han fatto rivedere la luce del nostro cielo a vasi bel
lissimi di greco stile, a bronzi e ad altre cose preziose, e tutto questo
per pochi momenti, che han tosto valicato il mare, divelti ignobil
mente da quel suolo italiano, per la cui sola mercede furono n qui
protetti dalla rapina straniera.l monumenti nostri si disviano cosi per
due sfoghi omai certi, di Roma e di Londra, sui quali non havvi sor
Ti
A 5;...--.,4
177
ni: e nella pioggia della Feniglia, tra Cosa e Port Ercole, furono rac
colte un cento di monetine di bronzo dei tempi di Teodorico, disperse
nell'arena come fosser cadute dalla bisaccia di un Goto,e che pochi
giorni dopo il ritrovamento ebbi la ventura di aver tutte in mio potere.
Pi di ogni altro il sig. Marcelliani di Orbetello ha giovato alla topo
grafia di quella parte dell Etruria marittima con i continui lavari ed
osservazioni, facendo conoscere all Istituto archeologico quale sia
stata la vera posizione di Succosa ricordata dain itinerarii , ed a
me stesso provando chiaramente che la citt di Orbetello, creduta
n ad ora etrusca per le sue mura poligonali, non altro che una
citt romana fabbricate sopra unetrusca necropoli: ci appella con
.->
,,_
_
. _ .-
12
178
SCOPERTE E FORTUNA
ton-Francesco Gori, come si ricava dalle Tavole del suo Museo Etru
con dolore partirsi d Etruria con altri minori tre ben cogniti musei
di illustri famiglie, Venuti di Cortona, Guadagni di Firenze e Ca
cali l ove gli oggetti d'arte son molti, e dove si possono facilmente
___;_r,-. -
'lJ
parola potr in qualche modo giovare, che riuisca uno spirito ed una
vita in membra che sembrano sopite , sono lieto di averla detta, pur
ch sia compresa e ripetuta in miglior forma con pi energia, e pi
sapere, da quanti hanno degnamente in pregio l'antica storia e l'an
tica gloria italiana.
G. mecesco GAMURRINI.
-s._
IL MINISTERO LAMARMORA.
Carissimo Amico.
181
5 intende bene che io sono le mille miglia lontano dal credere che il
Ministero Lamarmora avesse lintenzione di non eseguire la Convenzione
'aM--_W\._ ,
182
mi poteva immaginare di dire cosa grata agli uni e agli altri! Non
me l immaginavo di certo, n lo volevo. Gli uomini politici hanno
piuttosto pi che meno i difetti del sostantivo; e l aggettivo non glieli
scema punto; tutt altro. lo non ho potuto mai muovere ad alcuno
di loro una censura la quale gli paresse la vera. Se tu gl interroghi,
se hanno fallito in qualcosa, ti rispondono di si, con maraviglia:
-- Oh come! Essendo uomini non avremmo fallito? - Forse in
questo? -Oib. -E in quest altro? - Neanche. -- Ma, dunque? Stretti bene colle spalle al muro, trovano che veramente stato un
altro quello che ha mancato. Cosicch la loro, come quella di tutti
gli altri, una fallibilit ammessa in genere e negata in ispecie. E poi
ch cos, non ci resta che andare ciascuno per la sua strada; gli
uni a fare il meglio che possono; gli altri a giudicare il meglio che
sanno, mantenuti nella debita modestia gli uni dalla coscienza degli
errori che pur commettono, gli altri dal gran tratto che ci corre dal
dire al fare: e poi, i posteri ci pescheranno il vero, se non avranno
acqua pi chiara e mare pi abbondante da occuparsi.
Ed intanto tu ama
Firenze, 29 aprile 1868.
'J'L'.
.v
L!_.._
il tuo
Ruocusao BONGHL
RASSEGNA DRAMMATICA.
a La storia di Sirchj (dice nel primo atto l eroina del Duello) non
una commedia, e un romanzaccio! e, narrati certi episodi della
ii
l
1814
RASSEGNA DRAMMATICA.
anche un libro che fu prima radice dei suoi mali; poi, mutata opi
nione. lo denisce una delle sapienze provvide delle societ che go
vernano i pregiudizi improvvidi delle nostre passioni. Il suo avver
sario, il conte Sirchj, duellista per sistema; il capitano De-nordi e
un altro ufciale, per onore della divisa; in nome della propria parte
politica il marchese Serravezza sda lamico suo Gianogi: la figlia
di quest ultimo chiama il duello un assassinio premeditato. I
due scontri che succedono, pongono a contrasto le ansie della la
miglia con gli sciocchi e mutabili discorsi che, in simili casi, vanno
che consenta ogni uditore imparziale. Che mai infatti quella pub
blica infamia che piomba sul capo al Gianogi uomo stimato in prima,
desimo cosi gravemente che sta per perder la vita; ed intanto 1 altro
condannato all ergastolo per tentato omicidio! N basta; il Gianogi,
che, sebbene di non largo censo, era dillustre prosapia, lascia una p0
vera bambinetta la quale sarebbe morta di stenti,abbandonata in una
softta, presso al cadavere della madre, senza la provvida carit della
moglie del Sirchj; costei, donna di grande animo, separatasi dal ma
rito, raccoglie e adotta per sua la glia dell innocente condannato,
v7;/4 .
e.,-._A)u_., _4fk
;91
f..__.'_
RASSEGNA DRAMMATICA.
185
i
D
II
D
foss altro, il gusto letterario e le idee che hanno voga in certi luoghi
-;,_u
_. .\v_.- _.,=
I.
186
RASSEGNA DRAMMATICA.
pari lo svolgimento della tela e dei tipi. Nel Sirchj era il germe duna
vivace e potente invenzione, alla maniera dei Triboulet, dei Giboyer
e di coloro che furono fatti tristi, pi che altro, dalla triste fortuna.
Invero dopo una brutta colpa che, per poco animo, commise in gio
vent e poi tent di espiare col suicidio, restituito alla vita, ci si
atti e le parole hanno una triste ragion dessere nel protagonista del
Feuillet, confessiamo di non rinvenir nulla di somigliante in quello
del Ferrari.
E nemmeno ein da certe prova del celebrato valore della sua
mente. Gli elettori di Livorno (dove ha luogo la scena) se son per
a cadere nel laccio grossolano che colui gli tende; e per ultimo la
sua migliore risoluzione , fra tutte, quella di uscir dalla vita , ol
lrendo il petto alla spada del Denordi contro cui si batte. Cosi
almeno si scioglie in qualche modo larrulfata matassa.
Aggiungiamo che la contessa Laura di Montefe-rro, moglie del
Sirchj, causa che questi si incontri col Serravezza e con lAmari,
RASSEGNA DRAMMATICA.
187
Cos anche quel raggio d'aprile velato dalla melanconia delle sto
l18 passate.
la futura. unione del proprio nome onorato con la virt della contes
sa. ti Quei documenti (cosi parla alla glia).... gli orirai un qualche
li
Ii
i
v
188
RASSEGNA DRAMMATICA.
chi: Mario Amari il duca Adriano Gianogil si, 1 uomo che voi
vi siete levato da piedi passando sul suo corpo, e che vi siete poi
trovato davanti nella coscienza! cito uno devostri aborti di sin
cerit.
lucerna. n
RASSEGNA DRAMMATICA.
189
padre apparisce una rara maestria. Odasi, per esempio, come in qual
che momento il Ferrari sa far parlare una vera passione e come il
suo stile acquista allora nuova vigoria ed efcacia. Alla notizia della
sda tra lAmarz' e il Serravezza cosi la giovinetta prorompe in di
sperato dolore:
Ah non posso pi, non posso pi L... No, non vero chio ab
bia la forza danimo che vantavoi.... No, sono una povera fan
iJO
RASSEGNA DRAMMATICA.
di Menandro,
Lope de Vega
monta. Come
che quelle di
certi estremi
natura:
cose di guisa che da esse traluca lo splendore dun' idea; ma non mai
ribellarsi pazzamente contro quella norma salutare; la quale sopratf
tutto vuole essere osservata dalla commedia, che intende dipingere
il cuore umano e la vita. Ed in ci convengono anche i moderni fau
tori della divina poetica attribuita, nel banchetto ateniese, alla fati
dica straniera di Mantina....
Per stimamo che il Duello sia lerrore d un potente ingegno;
il quale vorremmo che con lavori di miglior lega onorasse, come fece
altra volta, il teatro italiano.
Il.
Anche lultima commedia di Augier (usiamo dirlo) ci pare sba
gliata nel concetto fondamentale e, in parte, nella condotta. Bensi
essa ha una virt che la privilegia, un balsamo che la salva dalla
RASSEGNA DRAMMATICA.
191
stra alle genti moderne la rigogliosa lingua del si: poich quella doil,
feconda depopee romanzesche, pot ben vantare il primato del tempo,
ma non quello del valor letterario. Ora invece tra noi sembra che
siasi pressoch smarrita la via!....
Quest arte, con che i nostri antiqui _fenno
Miranda prove, a nostra alato estinta!
bellezza del tutto non agguagli quella delle molte parti, perch lo
spettacolo di Paul Forestier commuova gli affetti, susciti Spesso la
192
RASSEGNA DRAMMATICA.
RASSEGNA DRAMMATICA.
193
larte v'aduni sopra veli discreti ed eleganti, per quanto anche ein
adermi che, do 0 quell ora di Volutti, la sciagurata non lo volle
pi rivedere, e omai niuna cosa al mondo il dabben giovane brami
gno, (di cui ignor sempre i segreti pensieri) che interceda per lui
presso la sua congiunta.
Questi naturalmente riuta, n si cura del suo condente; ma
pi non resiste al repotente impeto della passione: corre dilato da
Leo: prima lasse e con amara ironia; poi, comella gli dice:
Mais insultez-moi dono! vous en mourez denvie,
del povero Beaubourg, il quale, saputi i casi passati, non si rist dal
porgerle generosamente la mano di sposo. Ma Paolo vuol seguitarla
19h
RASSEGNA DRAMMATICA.
risoluto a tradire la fede del talamo. Che rimane dunque della sua
celebrata dottrina?....
Pi volte fu posto sulla scena il non dissimile insegnamento del
lartista che cerca la scintilla ispiratrice nel turbine degli sfrenati pia
ceri ed invece vi rinviene il disonore o la morte. Ricordiamo (non per
i pregi letterarii ma so] per la scelta del suhietto) Les Filles de marbre,
Dalila, la Prosa. Trattasi generalmente dun giovane di belle spe
ranze il quale trascura un amore umile e santo, preso dalle allettatrici
RASSEGNA DRAMMATICA.
195
Che prova dunqde tutto ci?... Ci sia lecito qui citare (anche come in
dizio d un costume letterario) l'arguto motto in cui compendiasi una
salute parodia, di quelle che i capricciosi parigini sogliono comporre
tere gli animi de suol uditori; e per si sia valso di tutti i mezzi che
gli oapitavono fra mano, dando (e non senza ragione) nella sua arte
196
RASSEGNA DRAMMATICA.
gli Autori drammatici darci ragione a quel modo con cui l'antico lo
sofo ebbe a provare il moto, cio camminando!
AUGUSTO qucuzrrx.
RASSEGNA POLITICA.
I.
Non vha cosa pi dura che il non esser creduti; e tale la
sorte ch toccata in questo mese, e tocca da pi tempo a parecchi
governi di Europa, E pure la debolezza pi grande oggi, che la poli
nesta generazione. E
avvertita, ma la pi
potendo esercitare la loro azione ne modi che sono richiesti dall' esi\
Slenza d un assemblea, avanti a cui siano risponsabili, non riescono
..IMm-n,
198
RASSEGNA POLITICA.
dosi cos spesso, mostra sapere di non esser creduta, a pare sospetta.
Questo mese, il ministro Baroche ha solennemente ri etto che lIm
peratore vuole pace; che limpero no'n ha altro pensiero che di pace;
_l.L I JM.ng
-lkg!-Brg
genere appunto non avvertite, ch' essa sia nata a prossima a nascere.
Tutto par timoroso del domani: e se, investigato una per una le con
dizioni di Europa e le relazioni degli Stati, voi provate che a questo
timore non v ha ragione per ora, poich se da una parte vivono ma
lumori e sospetti in questo o quel paese, dall altra non son tali,
che i gaverni possano o vogliano dissiparli presentemente colle armi,
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verni liberi: che vuol dire, insomma , non sono governi su quali
lopinione e il sentimento dei pi ha un certo e chiaro modo di pre
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zione dello spirito della cittadinanza, per mezzo dell' assemblea, con
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*f'ltx
lor differenze circa leffetto del quale hanno, secondo noi, uguale
colpa, chiaro che il proprio dellImperatore di Francia ora pi
che mai una perfetta irresoluzione in tutto. in ogni cosa egli sta al
mani ogni nerbo. Nella politica interna tutto quello ch successo depo
_ la sua lettera del 19 gennaio del 4867, indizio di molta esitazione
5
HE
4_ _Li
_M_.A;
RASSEGNA POLITICA.
199
luna cosa e dell altra, della nuova sua impotenza a dominarle, cosi
era che l imperatore non paresse ritenere nei suoi consigli due uomi
ni, i quali, come il Ministro della guerra, il maresciallo Niel e il mi
nistro di Stato, Bouher, lo tirano, a saputa di tutti, in due vie al
del paese gli bisogni la pace. E facile il dire che' la volont del.
l'imperatore quella che vale; non pi utile il dirlo, che di ricono
scere nel governo del mondo la prevalenza assoluta della volont di
Dio. Ci che bisognerebbe, per giovarsi nella regola della vita,di que.
ste due asserzioni, sarebbe il sapere che quello che tali volont
vogliono. Ora, lImperatore mette tutto quanto il suo ingegno, par
renza di fatti.
LImperatore poteva, forse, indugiare cosi ad annunciare il cv
non mostra d' avere davanti a s segnata nessuna via in cui sia ssa
dentrarc, e neanche di avere smesso il pensiero di non batterne al
cuna e di chiudersi in se medesima. Che meraviglia se lo spirito
200
RASSEGNA POLITICA.
parte nell incertezza attuale per una ragione affatto opposta a quella
per cui vi contribuiva nei mesi scorsi. Cosi l intoppo che l unicazione
di essa trova negli Stati del mezzogiorno, come l ostinazione del
a:-A,A_ -_
RASSEGNA POLITICA.
201
gli animi non si posino? Che nella lentezza, nella mala volont del
governo prussiano si riconosca il fornito, la Speranza, il pretesto di
sostenuto che l atto della Russia non stesse in accordo col diritto pub
blico dell Europa: che, ad ogni modo, la risoluzione non si sarebbe
potuta prendere,che col consenso, se non dein Stati intervenuti al
Congresso di Vienna, almeno di quegli i quali aVevano diviso e ridi
-L-_V, ._
202
RASSEGNA POLITICA.
"gu:_g u._ .
L&
;SN|L
gli. per cui piet almeno, le armi sarebbero cadute di mano acom
battenti e alla gara sarebbe scemato l ardore. Ed ora questi Vecchi
e neste donne vivono, sparsi per la Grecia, lontani da lor focolari
e
mancano alle leggi; e mancano nelle stirpi musulmane non meno che
nelle cristiane. Pi le leggi son buone, e pi paiono concepite da spi
riti di qualit opposta a (uelli per cui son fatte. E la lealt dei go
verni non serve a nulla, ove non si tratta delle intenzioni, ma degli
effetti.
stero, il quale nella stessa _ora respinge una legge d' antica barbarie
contro gli Ebrei, che il suo partito aveva proposta nell'assemblea, e
gli lascia preda all ire della pi sozza plebe, e nega che sia stato fatto
nella di cui tutti attestano che vero, cumula sopra di se tutti i
I!
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--.
RASSEGNA POLITICA.
203
che nel loro animo quelli i quali noi chiamiamo principii di civilt,
sieno_pi vivaci che negli altri.
E necessario che l Europa prenda o prima o poi una risoluzione.
Dall' Inghilterra in fuori, tutti gli altri suoi Stati oscillano tra la
paura politica della Russia, e l' orrore cristiano dellislamismo. Si
vuole che nell0riente, altrimenti da quello che oggi si crede nel
l Occidente, il progresso civile sia collegato col prevalere d una reli
gione, e della religione cristiana? Ebbene si sof nello spirito gi ar
essi peri primi dessere una dei principali elementi del cattivo go
verno della Turchia, assumendovi diritti ed esercitandovi autorit,
che certo non lascerebbero esercitare a nessuno nei propr Stati. An
che qui, in somma, necessario avere un idea; preggersi una strada,
20h
RASSEGNA POLITICA.
nelle gare civili della Spagna, ed era stata magnica. Non aveva pi
onori, titoli, grandezze a desiderare. Nato nel 1800, parteggiando coi
liberali da prima contro gli assolutisti, pi tardi colla parte moderata
dei liberali contro la progressista, aveva alternato tra le milizie e lesilio
sino al 4843; poi, da quell' anno, tornato da Parigi, abbattuto Espar
tero, diventato principale tra gli amici e fautori della regina madre
richiamata, aveva tenuto un posto principale in quella misera storia
politica della Spagna, cosi piena di moto e cosi ferma. Chi racconta
le vicende delle sue salite al governo o delle sue discese? A chi im
porta leggerle? Che mutazione hanno fatta? Che stabilit hanno
creata? I ministri che gli son succeduti, hanno oggi Gonzalez-Bravo a
presidente; ma promettono, per la bocca di lui, che davvero sar lom
bra del maresciallo morto quella che gli guider e terr loro la mano
nella politica estera dello Stato. Se non che noi siamo oramai da
per tutto a questa condizione, che dove un apprensione cessa, ne
principia un altra, cosicch non si seguono con meno rapidit
di quello che facessero gli amori di Anacreonte, dei quali scritto,
che (l mentre spunta lun, laltro matura. Per un governo si pu
'=.
"i i-3."
J'.ur.
.':.v.,
.
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.i'1."
RASSEGNA POLITICA.
dirigono le popolazioni, e queste stesse hanno un senso politico di
prima riga; n sinora, anche, si pu affermare che il contrasto dei
sentimenti vi sia maggiore di nello che in qualunque Stato libero
deva essere. Ma alcuni cenni di pi profonda perturbazione vi sono
in questi ultimi giorni cominciati ad apparire, e per assicurarsi af
dicemmo perch non lavrebbe fatto; e pare che speri tuttora che
nel Comitato le difficolt dellapplicazione risulteranno tante da
dovere rimaner vano il voto gi fatto. l\'el che crediamo abbia
errato; e che l' errore sia la conseguenza d un altro il quale parso
,,
._.
206
RASSEGNA POLITICA.
dello Stato par che regni tuttora un senno che, se non rifiuta di ten
tare nessuna innovazione utile, ne si sgomenta di alcuna, pure le
tempera tutte. E noi avremo in breve assai altri segni di questo
senno vigoroso che non addormenta, ma sveglia il paese; e non lo
ferma, ma lo spinge innanzi, in un moto, che per essere continuo,
=5
effetto e svellerne ogni radice domani. Luso dei primi non impedi
sce la considerazione dei secondi; e nello stesso tempo, che il governo
e il parlamento inglese non si son fatti trattenere da nessuno scrupolo
di rispetto ideale alla libert, ed hanno prontamente usato i mezzi
adatti a sopprimere, ora, mentre questi impediscono che il male si
propaghi o prorompa, attendono a sanarlo, in maniera che pi non
ripulluli.
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'L'!
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'
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vita, della quale non era mai stata letta la pi fantastica, s dlssi
peto all' urto di poca soldatesca, disciplinata ed armata dalla civilt
nostra.
La morte che il feroce imperatore s data, suggella bene gli
ua
L"!
vie lubriche di sangue e di follie. Ora non resta all inghilterra se non
di lasciare lAbissinia con tanta gloria, con quanta lha corsa; e di
mostrare al mondo che un popolo libero pu essere giunto a quella
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.
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il
mssnom POLITICA.
207
blica degli Stati Uniti ogni giorno riveli, come vi si vadano consu
mandoibuoni semi della costituzione sociale e della sana politica,
che parte trov, parte introdusse la guerra d indipendenza. Se c as
surdit grande, quella di coloro, i quali in Europa fingono di cre
care, non pare che l accusa sia riuscita a provare il punto princi
pale; cio dire, che nella risoluzione del Presidente, di licenziare lo
sette a otto senatori repubblicani - che vuol dire del partito nemico
al Presidente - voteranno coi senatori democratici - che vuol dire del
partito a lui favorevole; - poich tanti basterebbero a formare il
terzo de votanti, quanti bisognano ad impedire che gli altri due
terzi condannino. Ora, dalle molte votazioni compiute sinora durante
la procedura del giudizio non si pu inferire che questo terzo non si
ritrovi, anzi, si dovrebbe inferire piuttosto il contrario. Ed aggiugne
probabilit il successo delle diverse elezioni, di varia qualit e grado,
208
RASSEGNA POLITICA.
zioni degli animi in Italia non sono tali da mettere sgomento e nean
che da rimanerne ansiosi; ma son per tali che richiedono governo
vigile e provvide. Ora il paese pieno di contrasti nella sua vita. Chi
l osserva, vede che e vi Spunta un moto industriale ed intellettuale.
4324.
dello spirito delle popolazioni, che sono le radici dello Stato, non ri
'l
e siffatta che queste due cagioni dindugi le vedono tutti; che nessuno
dissente che non v ha cosa pi nociva a noi dellindugio; e pure nes
'l
_L.
(M.V_
RASSEGNA POLITICA.
209
uno dei mali pi gravi nostri -- e pure dei pi abituali dopo un moto
politico assai prolungato - il rilassamento dogni disciplina in tutti
gli ordini di persone, alle quali essa dovrebb' essere imposta dallo
Stato. Nessuno vha smesso - ed e naturale-quella presunzione
delle rivoluzioni, per la quale si crede che come tante cose son
cascate, ve ne siano molte altre che devono cascare tuttora, e non
a questa illusione, provando colla forza delle lor leggi, che qualcosa
a cui malagemle resistere, e che vi piega se gli resistete, esiste
di nuovo.
Ci ha inteso il Ministro dell' istruzione pubblica quando ha
posto un termine all abuso grande che dell autorit che veniva loro
dallo Stato, facevano tre professori dell'Universit di Bologna. Poich
ha principiato dal so.spcnderli, secondo la legge gliene dava lauto
.- . ,_W_
,
210
RASSEGNA POLITICA.
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estremi, nelle dottrine stesse che sono insegnate; ma sceso dalla catte
mezzo alla quale egli vive. vero che quest ufficio educativolo Stato
non lo pu esigere da lui in ogni caso; poich dipende da una certa at
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L'.
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ha solo il diritto d' ignorare quale Stato egli serva 2 0 perch questo
libero, che vuol dire creato e mantenuto dal concorso della maggio
ranza de cittadini, non s'ha verso di esso alcun dovere; e s hanno
contro esso tutti i diritti? Ed troppo il chiedere che l autorit con
feritavi dallo Stato che i vostri concittadini hanno fatto, non lado
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siamo usciti.
E la Camera ha approvata la condotta del Ministro con un voto
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RASSEGNA ronrnca.
211
politica di ordine quella in cui la legge dello Stato prevale all' arbitrio
dei privati; ed essa non pu essere insieme di resistenza se non quando
si restringe a reprimere le sole violazioni della legge, preparate o fatte.
Ora di tuale altra conciliazione si pu intendere se non di quella
che, fondandosi sulla legge, ha a base e garanzia questa resistenza
stessa? Se non che, si badi, sono due frasi amendue, ed il vero vigore
mozione popolare possa nascere, buona; poich la virt sua per essi,
non consiste nellessere di tale e tal altra natura, nel principiare per
tale o tal altro ne, ma nell essere una commozione. Date loro la tem
pesta; alla spiaggia che sognano, si credono in grado darrivare soli.
v'_ere con popolo cosi docile e buono. Se negli animi accesi dalla pas
swne politica qualche luce potesse entrare, noi avremmo voluto che
queglii quali sognano di commuovere le popolazioni italiane a nome
d'un principio astratto, le avessero viste in questi giorni versarsi in
Torino e in Firenze incontro a una coppia regale. Gli Italiani, che
pur sono cos lenti e restii a muoversi, ogni volta che si tratta di loro
medesimi e dell accrescere le loro sostanze, son corsi e correranno
da ogni estrema parte della Penisola a prender parte alle feste, che
nelle principali citt d ltalia sono state 0 saranno date al Principe e
alla Principessa di Piemonte. Ciascuno di loro ha aspettato lunghe
ore a cogliere e spiare un sorriso sulle labbra dell' amabile donzella;
212
sassacna POLITICA.
44"
rere con tanta gioia incontro alla principessa Margherita; quel se uti
mento stesso che nella persona del Re ritrova l emblema vivo di s,
trasparito nell' accoglienza festosa fatta al Principe, che sui campi
di Boemia conquist alla sua famiglia ed alla sua patria una pi ricca
corona, ed assicurando il moto nazionale della Germania, fece di due
nazioni cosi lungamente nemiche due nazioni stabilmente concordi e
sorelle.
Ed ora non resta se non che i Principi non disperdano tanto
tesoro di memorie e di affetti, che trovano raccolto nellanimo dei
tale perch conferisce loro un ufficio del quale nessun altro pu avere
maggiori effetti sulla vita sociale e morale delle nazioni. Poich pi
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
A. DA.
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21h
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
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Trentini e Tirolesi. Parole di un Ac
cademico Valdarnese,
G. B.
Gli ultimi venti anni in Italia.
ISvtoriali pppolare di LLEIO Fl(ii'l'l.
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afta dal iornae i a
poli, 4861
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BOLLETTINO mamooaamco.
pena di volo la storia italiana dal 1846
al 1859? Pure questo periodo fu fe
che li merita.
G. B.
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le ragioni sono
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFiCO.
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
217
esercitato.
leggerezza di consiglio.
I pensieri del Mauceri sono sen
sati e scritti er bene. L Autore per
ha limitato i suo lavoro ad una ri
vista retrospettiva, passando in ras
16
218
BOLLETTINO smuoansmco.
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dun Giureconsulto to
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
queste0pinioni egli contrappone quelle
che si fondano sulla necessit d unau
219
R. B.
nationslAnrigetto
letarre
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le reste.
Questo stato
da un
arguto
scrit
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alla realt.
G. B.
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220
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
I proverbi e le massime hanno spes- ignoto. Chi sappia quanto poco si abbia
sissimo questa forma: e lasciando di genere narrativo in catasta poesia
quelli che otremmo trarre dai Pro provenzale che parve preferire quasi
verbj di Sa omone, citercmo ad esem
venute meno.
er
on questa scrittura,
roposit_o
ue
_WWWAN_.
F. PROTONOTARI, Direttore.
Davm Mancuronm, Responsabile.
_,,l /4 __7_ v
V __rr_,,_r__.d_ ,16.
SCUTARI E I BUCHATL.
giovine madre del pi alto stato , murata viva nella fortezza per
la sua morte divenuta incrollabile al pari de monti acrocerauni ,
il quale dalla cima. del monte Torobos domina. il ore dell Alba
nia, la vera capitale dellantico impero d Illiria. Infatti Jannina,
sede di Ali bass, e citt. quasi greca; Croia, dove Scender
beg sd 1' islamismo vittorioso, e che Barlezio nel secolo XV
nomava la pi forte citt e come la chiave del nuovo Epz'ro, non
ha pi di 6000 anime, e il serasker Reschid bass. fece nel 1832
Io ne diedi un analisi nella Insurrezione nazionale dei Serbi secondo
i canti popolari.
'
Gli Albanesi chiamano Rosa quello che fabbric la torre; la vittima,
che si chiam Pha, era sua sorella. Qunci il nome di Rosapha.
Epro, o Prevalitania.
- OL. mi. -- Giugno 4868.
16
;_J.
_. l_-.
222
Toski e Ali bassa. fratello loro erano arbitri del Mezzodi della.
penisola orientale. Bacchi: i Gheghi e i Mirditi (la Mirdita ap
partiene alla. Ghegaria.) conquistarono il primato, Scutari (Sco
dra in albanese, Skader in serbo) che per quelle contrade una
gran citt, avendo 4,500 case, tanto pi trae a se gli sguardi,
L;
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/u.-...
SCUTARI E 1 BUCIIATLI.
223
2%
_-._-'4..
A.
I.-1.
Buchtlt e Barbeluk sono a tre leghe da Scutari sulle sponde del Drin.
I due terzi degli abitanti sono cristiani. I bcys, parenti degli antichi bass, l
vivono poveramente nel commercio.
' Il signor Hechard raccolse a Scodra tradizioni di vera importanza sui
bass ereditarii; ma per mala sorte non vi mancano lacune e oscurit. lo ho
tentato di colmare le prime e di rischiarare le seconde , consultando i canti
popolari della Ghegaria, le pcsmas e le ricordanze storiche della Tsernagora,
e massimamente i ricchi archivii di Venezia; i quali contengono doeumenti
di somma importanza su questioni molto oscure, per esempio, sulla conquista
del Montenegro.
SCUTARI E 1 suonarm.
225
\.. ,W_.-_,:
getto che gi ne vuol tanto, io reco piuttosto la sostanza dei preziosi docu
-.-_ -._,=
'226
II.
Mehemet bassa, fondatore della dinastia de bassa ereditarii,
nolino dell' altare che dicesi orario (orarz'um), indi fu posto fuoco
alla casa. w
Mentre Scutari vedeva rinnovarsi nel secolo del Beccaria e
SCTARI E I BUCHATLI.
227
koil'. cc.) vivono ancora. Vedi il principe P. Dolgoronky, Notiae sur les prin
cipales famz'lles de la Russia , 2l ediz., 4858, Berlino, Schneider.
228 _
della povert loro alle compagne del fedele servo di Suo padre,
le compianse di uno stato cosi sconveniente al grado del marito,
' Nel canto: O bass, bass di Cavaa, Mahmud chiamato zio del
bass (boy).
scur.uu E 1 BUCHATLI.
299
memoria vive nei canti popolari dei Gheghi, del terribile visire
che si fece temere a un tempo dagli Elleni, dai Toski, dagli
Slavi e dagli Ottomani, mentre la vita e le avventure di Ali
bassa occupano tuttora le fantasie. Se i Byron ei Poucqueville
avessero visitato Scutari nel tempo ch ci 'vi regnava (e la parola
none troppo ardita), l' Occidente avrebbe per certo dato a lui
una parte dell attenzione che non ricus al visire di Jannina. Gi
nel 18'4 un episodio della sua vita avea colpito Cipriano Robert;
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230
tradizioni
bench si
famiglia,
difenderla
;.l'_.1A.-_
:1_J_l--.-._;
scuram E 1 BUCHATLI.
231
232 '
colo XVIII. Quanto al nome di Machut dato al bassa, sappiamo con che ine
sattezza i nomi orientali si scrissero no a nostri giorni. Scutari scritto ora
Scuteri, ora Scuttari.
" Solimano penetr, dopo accanito combattimento, no a Tsetinie, arse
la chiesa, il convento e le case, e costrinse i Montenegrini a pagare per
varii anni il haratch, che pagano al sultano i suoi sudditi non musulmani.
:._.ua.._l
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L.:L_
La
scuram E I BUCEATLI.
933
234
scuram E I BUCHATLI.
235
.L
I\
Il
936
grete pratiche con Ali e i bass che aveano le stesse mire. Inco
raggiato dalle disposizioni loro nse di essere stanco della lun
ghezza dell assedio e chiese di venir condotto al campo; poi,
invece di sottomettersi, protto della sollevazione degli Alba
nesi contro il svras/rer per prostrare il nemico e liberare la piazza.
1.-_v
fratello del
Rumili-Valissi , mentre il
veruna agli eventi che succedevano sulle rive del lago di Scutari.
A.'_L 'l_.
scuranr E I BUCHATLI.
237
angeli e i santi tengono nell Islam un luogo cosi notabile da ridurre Allah
alla parte di un sultano che lascia governare in sua vece i favoriti.
17
._.-..._.A_
238
il culto della Trinit (accettato dai pi dei protestanti) per essi assoluta
mente contrario al domma dell unit di Dio. L islamismo e religione es
senzialmente semitica. Ora i Semiti7 Giudei e Arabi, si n10strarono sempre
implacabili verso le religioni che parevano loro politeiste. Gli Occidentali malo
intendono anche per qual ragione i Bussi della vecchia scuola si dicono e
credono santi, quando si paragonano coi Cristiani d' Occidente. Ma il con
cedere a un uomo (il papa) il privilegio divino dell infallibilit, o il ricusare,
come Maometto, un culto alle immagini, agli occhi 1 una parte degli abi
tanti degli Stati dello tzar vero paganesimo.
Un albanese celebre, Ali bass, chiamato Arslan (lione), il qual ti
tolo gli vien dato dalla Porta nei iirmani che l invitano a marciare contro il
scomm n I BUCHATLI.
239
au XII= sicle, non sembra egli un eco delle terribili battaglie , che lasciarono
S profondi vestigi nella storia dell' impero francese?
' a Il Montenegro , dice il Qurard, un tempo in parte dellIlliria.
-..p_.
2A0
1,_-._a,4
scuranr E 1 BUCHATLI.
2M
gia sono ingenue del pari, troviamo peraltro (non parlo soltanto
della incisione colorito) un ritratto del vludt'lta degno di essere
consultato. Si vede che Mahmud avea trovato in lui un avversa
rio formidabile, sufciente a compensare con la. riessione, con
la prontezza di spirito, con 1 uso intelligente dei naturali mezzi di
difesa, tutto ci che mancava al suo piccolo Stato. Pietro I, ca
pitanando i montanari, vinse il bassa che ferito fuggi e non pot
2A2
IV.
Ibrahim bassa, successore di Mahmud, non cur di esporsi
ai pericoli nei quali era rimasto soccombente il fratello. Avendolo
la Porta riconosciuto con premura, egli le attest la sua grati
scomm E I BUCHATLI.
243
turco venir male sul troppo arido suolo che abitano, hanno que
sto accidente per un castigo soprannaturale. Uguali raziocinii si
fanno spesso anche in paesi molto civili dai discepoli di Colui, il
quale pareva che gli avesse resi impossibili quando dichiarava
V.
Chi dice che Ibrahim non lasci gliuoli; chi afferma che
244
signor Vincenzo Zanetti, dice nella Guida di Murano (277-299) come mori
in un ballo in maschera Antonio Castrioti, duca della Ferrandt'na, valoroso
cavaliere, capitano ed amico dell'imperator Carlo V.
La celebre sposa di Ali, Vasiliki, di cui scrissi la biograa nel Salon
di Lipsia (febbrajo 1868), era Epirota. Appartcneva alla trib di Philatis,
scema: E I BUCHATLI.
245
epiroia.
Si vegga il racconto della battaglia di Karpenisi che io feci nelle Gita
in Rometta e in Marea.
2A6
11
AL
_h
.u_i;
scurmr E 1 BUCHATLI.
247
248
a_.4_.4.
!-lJ-J-1-_ _.
SCTARI E 1 BUCHATLI.
'
249
con cui hanno avuto tante contese. Gli armatoli del Piode e della
Tessaglia, gli ultimi dei quali aveano vecchie cagioni di rancore
contro Arslan-bey, allora bassa di Lamia (lo Zcitun deTurchi),
secondaronoi Cattolici della Mirdita. Il tradimento si aggiunse
alla forza, e gli splendidi capi dellaristocrazia albanese del sud,
soccombendo nel famoso agguato di Bitolia, tolsero ai Toski ed
ai Chamidi la speranza di fare a nostri giorni una gran parte
politica in Albania.
Ma 1 Albanese che regnava sulle sponde del Nilo ed avea
chiamato presso di s risoluti e intelligenti Francesi, non si potea
facilmente ingannare come i beys del sud dell Albania. I suoi sus
sidii facevano che Mustaf. potesse mantenere 45,000 uomini. L'as
sassinio dei beys dell'Albania meridionale non lasciando al bassa
di Scutari pi illusioni sulle intenzioni dei Turchi, delibere vin
v.
diatore a Mustaf, a cui servigi egli era dopo che l ultimo suo
. _=L_.._
u...
250
bass aveano mille ragioni di opporsi all' accentramento che dovea dar loro
per successori gli ufciali ottomani.
Jnun-U-A
scuram E I BUCHATLL
il
.-. s.Lg,_
_:
Che altri chiamano lerlp , Prelep, cc. Queste diverse maniere di scri
vereepronunziare i nomi propri (avendo Elleni, Slavi, ec., tutti la loro)
mette nuova confusione nelle storie orientali, gi cosi difcili a distrigare.
__n._, _. _ _
952
colt. del suo stato. Non gli mancava esperienza della guerra,
avendo combattuto sotto le mura di Missolonghi contro gli El
lenil e a Kolevdtka contro i Russi: bench non sempre fortunato,
aveva energia, operosit. e intelligenza. Seppe prima servirsi as
sai bene della scontentezza di Hussein per indurre i Bosniaci alla
neutralit; n avea da temere i Bulgari, tanto erano scontenti
_'1;..J_..
' Vedi Rizo Neroulos , Storia moderna della Grecia, parte III, cap. X.
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SCUTARI E I BUCHATLI.
253
18
254
scuum E 1 BUCHATLI.
255
quale per mezzo di un agente avea fatto sperar loro che un'al
leanza ghego-montenegrina li libererebbe dalla dominazione stra
niera, il bellicoso prelato minacci Pogoritza. Gli Scutarini, di
menticando i rancori degli Hotti , marciarono in numero di 1500
in aiuto di Pogoritza; e poich una spedizione militare per gli
Albanesi una vera festa, si avanzavano cantando, a bandiere
o-.A
vam.a_ ._ ,
256
Il tristo caso che dovea lasciar tanti rancori nell animo degli
Hotti, non avvili gi. i Mirditi chiusi nel forte. Ma una bomba
avendo fatto andare in aria la polveriera e posto fuoco al konak,
scomm E 1 aucuarm.
257
VI.
Il gran visire, visto cadere il possmte bassa di Scutari, cred
lAlbania denitivamente sottomessa. Fece andare in aria le torri
de beys e si sforz di avvezzare quei turbolenti soldati.a vivere
da docili sudditi: le pi alte teste dovettero curvarsi sotto il
giogo ottomano ; i bassa ereditari di questa parte della penisola
orientale ebbero alla ne la stessa sorte di Mabmud. Come a Scu
tari dice il signor Wiet, gi console di Francia in quella citt
258
cm ALBANESI MUSULMANI,
I due membri cristiani fanno nel Consiglio una parte che non ha veruna im
portanza.
SCUTARI E I BUCATLI.
225'.)
_'I
260
quindici uomini perirono per questo affare, che durante tre anni
fu causa di risse fra quei montanari e gli Scutarini.
L insurrezione riusc per guisa che a mezzo la giornata un
governo provvisorio composto di Hussein-bey, della famiglia degli
spodestati bassa, e di Hamza-agha, era gi fatto e che i Cristiani
si univano ai Musulmani sollevati: i montanari dei vicini distretti
si affrettarono a prendervi parte, mandando tremila fucili. I fatti
citati dal canto, d accordo con la storia, mostrano che tutti gli
sforzi del bassa per sottomettere gl insorti nirono a confusione
di quell alto ufciale. Il nemico vinto per tutto. Scodra! Sco
dral oggi tu hai mantenuto la tua fama. Questo stato durava
da sei mesi, allorch il Rumili-Valissi, Mahmud bassa, si pose
SCUTARI E I BUCATLI.
261
262
del re, fecero pessima guardia , come sembra , poich una notte
si lasciarono sorprendere da pochi arditi Montenegrini, i quali,
aperte a' loro concittadini le porte, volgendo i cannoni del forte
contro la citt, costrinsero i Musulmani a sgombrarla. Osman
scema: E I BUCATLI.
263
vergini. Inoltre quel popolo guerriero vuole che le donne gli dieno
isoldati, di cui ha continuo bisogno, invece di consacrarsi al ce
--v
204
cm ALBANESI MUSULMANI,
diventeranno agnelli.
La pubblicazione dellhat-humayum del 1830, che gli Alba
nesi musulmani stimavano un atto di debolezza, accresceva lo
quali vennero poste sotto la vigilanza del suo console, non suscit
la stessa opposizione; perch i professori di quelle doveano ser
virsi della lingua italiana.
" Questa approvazione meraviglio assai gli Albanesi, i quali alla fine
del primo Impero facevano il seguente ritratto dei Francesi: Il popolo
francese ha sollevato il capo, ha ucciso i suoi re; non gli piacciono pi i
l.
scuram E I BUCATLI.
26;)
condo 1' uso delle guerre atroci di quelle frontiere sempre insan
guinate, brucio le loro case. Il console di Francia a Scutari ,
Hecquard, temendone le conseguenze, consigli a Danilo di ri
266 .
GIOVANNI BERCHET
ED IL
ROMANTICISM ITALIANO.
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268
GIOVANNI anncunr
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ED IL nonanwrcxsnro ITALIANO.
26)
giare negli scritti. Non vive uomo colto in Italia , che in questo non
rassomigli al Rousseau: e com egli ben 'dice di se, i libri francesi,
formando la lettura esclusiva di molti e la principale di tutti glIta
liani, dovrebbero affezionarci prima agli autori e poi alla patria.
loro. Appunto il dover tanto alla Francia, le suscita contro gli
19
270
GIOVANNI BERCHET
mabile per 1 arte o per lo scopo riassunto dal suo motto alare
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1.'.= _:gA\,uz=u _/_- ;am
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ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
271
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"
sono facili. Per fanno eco a tutte queste fandonie estetiche u e battono poi le mani ad ogni frascheria che viene di lontano,
e corrono dietro a Shakespeare ed allo Schiller, come i bam_
boli alle prime farfalle in cui si abbattono, perch non sanno
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272
GIOVANNI BERCHE'I
la condizione. -'
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ED IL ROMANTICISMO rramano.
273
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27h
GIOVANNI BERCHET
II
Da pargoletti ci hanno educati a Venerare per capolavoro
architettonico Santa Maria del Fiore: chi di noi non ha so
spirato di pur oontemplarla, e non la rammenta con ammira
zione per tre quarte parti pi convenzionale che sentita? Giacch
il viaggiare, com altri argutamente osserva, divenuto rettorica
. ;.:m;a.-".i
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
275
inutilit possibili - e Di Vitruvio e Palladio al buon alunno. E quando un raggio dell' economico sol di luglio del vita e spicco
ai colori, ai fogliami, alle gurine, ai sopraggetti, oh l'animo al
lora ti si dispone ilaremente a festa, e quella mole sterminata ti
sembra. dover esser il brioso ricetto della gioja e de piaceri. Spen
sieratamente sali que pochi scalini, sollevi que schifosi coltroni
276
erovmm BERCHET
_v__nz'
-<._47.
sm-l.,
ED u. ROMANTICISMO mamme.
277
sente il dovere di rimaner classica, perch la terra nostra e classica. E dove lascio colei cui basta esser commossa, cui non im
porta delle teorie, per cui il bello sempre bello? _ Vedi bel
lissima novit di sentenza ! Anche i cavoli sono sempre cavoli.
. ,Aulmn_. 4a.-wimu.ra,_-m
278
GIOVANNI BERCHET
Oli. com dolce, com' grazioso il greco! Che bella lingua davvero!
III.
Ma non tutti i Romantici eran volgo: e que pochi che ora so
pravvivono nella memoria degli uomini si erano superbamente
dichiarati contro ogni imitazione, contro ogni ispirazione retto
.5
-/.
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ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
27.)
" come modello da imitarsi? Io che non cesso mai dal raccoman
w dare loriginalit. e la scelta di argomenti adattati alla nostra
presente condizione sociale? " - E quando non so pi chi espone
dicevi cosi per fanfaronata quel ch eri ben lungi dal pensare in
fondo all' animo, non essendo,possibile il viver senza fede, senza
religionel Cos lo sciancato potrebbe negare la possibilit. di an
5280
GIOVANNI BERCHE'I
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
281
meno che aveva tre buoni, o per dir meglio, tre cattivi perch:
282
GIOVANNI BERCHE'I
e ben sel sapeva Aleri, quando scriveva le satire, con quali dif
colt. gli era forza combattere per fare accettare la sua origina
lit.; e questa, una volta accettata, o che non divenne nuovo ostacolo
Giudizio delle poesie drammatiche dellabate Pietro Metastasio [Sonetti
dell abate Vittorio Nemesini , accademico della Crusca e canonico di
San Pietro. Parigi, appresso Teoiilo Barrois , Librajo sulla spiaggia di Voltaire.
! y.
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L opere sue, vangel degl ignoranti,
Palcsano gli eroi nel fango immersi;
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ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
283
sonettucoli sopra tutti i casi dellinclita famiglia che ora non inte
resserebbero pi che i registri dello stato civile; per poi pubblicare
tutta questa robaccia splendidamente; convinto di esser cosr un
284
GIOVANNI nanoner
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ED IL aonaurrmsrro ITALIANO.
285
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poco il buon gusto a paragone del tanto che regnava tra noi; e
che inutil cosa era il per mente alle lettere straniere. E gl ItaIiani, poco meno che tutti, stavano contenti al detto depedanti, dal quale era magistralmente lusingata l inerzia... Per
suasione fatale che di presente ancora esercita un resto del suo
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986
GIOVANNI BERCHET
L.
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ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
28/
ticarla. L' Italia della prima met dell ottocento era esosa a s
medesima, aborriva le proprie istituzioni, i suoi costumi, i carat
a che t' accorgi che in esso non mistura alcuna d' amore. Quando
" noi avremo detto il fallo nostro sar gi questo un passo verso
" lemendarcene.
Cosi consigliava Berchet, e seppe unir 1 esempio al precetto.
288
GIOVANNI BERCHET
trovata la poesia, ed era sparito quel cupo tedio d' ogni cosa con
temporanea e naturale che c ingombrava 1 animo. La miseria no
stra fu consolata cessando d'esser muto il dolore: Poi che con
tando il duol si disacerbn.
E qui non sar inutile un piccolo raffronto; giacch le cose di
. vengono pi evidenti quando si fanno osservare le differenze che
[J
4.
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su IL nonanmrcrsno ITALIANO.
289
sofo per pu considerar solo come una malattia per cui luman
genere si persuade dellesistenza obiettiva desuoi ideali; eci sem
bra proprio disperata cosa il raddrizzar mai integralmente una
-_. _
-
290
GIOVANNI BERCHET
dalla menoma tinta d' umore. E tutto questo nepi solenni esa
metri, in istile omerico, impiegando sempre un verso per dire che
il tale deve parlare. Questa malintesa scimmieggiatura di Omero,
mi rammenta quel canonico napoletano, il quale possedendo unedi
zione d Aleri, in cui s andava a capo ad ogni nuovo interlocutore,
simmagin che il poeta avesse lasciati incompiuti tutti que'moz
ziconi di versi. E pubblicando non so qual sua sconciatura tragica.
11e;
..;
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
291
e l una immagine.
La gloria di aver discoperta poesia nella nostra vita odierna
e quotidiana e tutta di Giovanni Berchet; come e tutto merito di
non so qual chimico l' aver rintracciato zucchero nel fegato umano.
Ed egli fece sapendo di fare, simile a quellastronomo che non
incontra cosi per caso qualche nuovo astro col suo cannocchiale,
anzi dirizza. il telescopio a quella piaga del rmamento che il cal
colo gli addita e trova quel che cerca, la dove lo cerca. Aveva
un alto concetto dell'arte sua, e non si stancava mai di ripetere
ratura sia l' unica guida che possa condurre i popoli alla pro.
sperit. Persuasi nondimeno ch essa vi contribuisca non poco,
crediamo fermamente d'altronde di dovere in essa ravvisare la
" spia pi veridica del grado d incivilimento ne popoli, e quindi
292
"
n
il
GIOVANNI BERCHEI
parigini; e 1' una, per ultimo, che comprende tutti gli altri in
dividui leggenti ed ascoltanti, non eccettuati quelli che avendo
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nazioni.
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2933
" gnuoli, - Grisostomo arrischia un dubbio caratteristico: e forse Giovanni Lorenzo venne condotto a tale traviamento da
a un barlume indistinto di quella verit. psicologica che insegna
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29h
GIOVANNI naaonnr
Berchet volle, lo abbiamo detto, come pure cosa volesse; ma
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ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
29:)
VITTORIO IMBRIANI.
(Continua)
z.-A-A.h.,
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ab.wn-_v-w_J
297
II.
La. quistione del decentramento (ci si consenta dunque di ser
virci di questa parola, che usata tanto ed abusata) e antica
298
299
III.
LItalia composta a nazione col sussidio de'suoi ordini co
stituzionali. E la potenza assorbente dello Stato, se ripugna per se
stessa al concetto di qualunque ordinamento di libero governo,
pi specialmente contrasta alla storia e al genio del popolo ita
liano, il quale ebbe dalla civilt etrusca una prima forma di li
bert contemperata ad unit, da Roma latina un impulso potente
di associazione, che rispettava, ex formula frederz's, le forme in
300
v_.s
301
Circolo. Gli elettori sono divisi in tre classi, ciascuna delle quali
deve eleggere un terzo del numero dei Consiglieri municipali; e
di questi la met almeno si ha a comporre di proprietarii dimmo
2i
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305
dal Governo, che non deve avere ingerenza nella loro amministra.
zione; e se richiedesi pel motivo che non possa rimaner fermo
un vincolo consentito da amministratori elettivi per oltre al tempo
che durino le loro facolt, non vi si potrebbe logicamente prov
vedere sostituendo alle Amministrazioni elettive lautorit. del
Governo, la quale, sebbene sia permanente, e sempre estranea
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306
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11._.
397
non essendo diverse, quasi sempre, per gli uni e per laltro le
quale il Prefetto, che del resto non fa parte del Consiglio pro
vinciale, e quando vintervenga non ha. voto. Nel qual modo si
rimuovono gl inconvenienti di un pericoloso dualismo di auto
_5_.
_,__.4_-_
305
meritevole di
V.
Ma se in queste, e forse in qualche altra parte pi secon
daria, alcuna modificazione potrebbe sembrare necessaria e giu
sta, non crediamo che a buon diritto possa sostenersi che le leggi
costitutive in Italia dell amministrazione dello Stato, delle
Provincie e de Comuni non sieno informate a principii di quel
largo decentramento politico che deriva. dalla natura stessa degli
<a_A \. -:M_,=.-vp!
309
VI.
Crediamo, a bene intendere il quesito, dover premettere una
considerazione generale.
altre.
Necessit e scopo di questo decentramento sostituire lazione
pronta delle autorit locali alle lente formalit dell amministra
zione centrale; perch si pu governare da lontano, ma non si
amministra bene che da vicino, e come importa accentrare lazione
dello Stato, quando ogni delegazione fosse per tornare impossibile
odannosa; necessario decentrare altrettanto tutte le attribu
zioni che possono essere delegate.
Ma appunto per conseguire questo intento e mestieri che le
autorit locali abbiano piena facolt di provvedere e risolvere dif
nitivamente senz altra ingerenza o approvazione del potere cen
trale, se non quella. che venisse per avventura provocata in seguito
a ricorso per violazione di leggi e di regolamenti: nel qual caso,
eziandio, all' atto o alla deliberazione annullata, non sarebbe so
' De la Centralisation, chap. I.
gli)
in via difnitiva risoluti dalle autorit. locali, e gli altri che deb
bono necessariamente giugnere al centro, vi pervengano pel cam
VII.
Le funzioni del Governo possono ridursi in due categorie:
autorit e gestione - imperiam ,: dominium.
Il Governo esercita autorit (imperium) quando nomina o re
vocaisuoi ufciali e ne mantiene 1 ordine e la disciplina; quando
vigila che le leggi sieno osservate, e sottopone a sindacato gli
agenti che a lui debbano rispondere degli atti, delle colpe e delle
g:
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I.
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Z.
1!
[1'r.
ministrazione ?
Deve certamente appartenere al Governo centrale qualunque
esercizio di autorit che rsguardi pel suo obbietto lammini
strazione generale e comprensiva di tutto lo Stato. Tali sono i
provvedimenti e la vigilanza per l esecuzione delle leggi, per re
care ad atto la responsabilit. de suoi ulciali ed agenti, per
mantenerli, ciascuno rispettivamente, ne' limiti delle loro legali
31)
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313
VIII.
Noi abbiamo voluto, con generali considerazioni, porre i ter
mini della quistione del decentramento, quale sembra opportuno di
promuovere nelle condizioni presenti delle leggi e dellammini
strazione in Italia.
Non vogliamo tralasciare ora di aggiugnere, le esagerazioni
in questo argomento, pi che in altro mai, essere pericolose.
SU:
313
esserne indebolita.
Una parola che non appartiene alla nostra lingua, la parola
burocrazia, comunemente adoperata a signicare un sistema, nel
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LIBONIA.
(1846-1849.)
CAPITOLO XVI.
IL CONVEGNO IN VIA DEL POLVERACCIO.
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Non molti giorni di poi, il conte Arnol ed io, che gi. eravamo
intrinseci, e spesso nella compagnia 1 un dell' altro , andavamo,
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H'_.
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L moma.
317
noi: tanti, che dove fossero rettamente governati, non una sola fa
VOL. IL-Giugno 1863.
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318
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capo una fascia nera che uno degli occhi ricopre, e chi mostrando
camminare a stento su le grucce, ed altri recandosi in braccio un
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L' monm.
319
con le regole, e andare ai voti. Frattanto Enrico rimaneva in piedi, Osservando e notando
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390
L IRONIA.
nella.
L monm.
321
ammoni. E quegli:
-- Gi. dal nostro centurione.
-E il centurione chi ! - disse di nuovo il conte.
-Non lo conosciamo.
- Non lo dee conoscer nessuno.
Guai chi volesse scoprire il suo nome!
--La forza sta nel secreto. Queste le risposte che quasi a un medesimo tempo da molti
di loro li furono rese.
- h, ahl Questa leggiadra l -- Enrico ridendo, ripigli
adire.-Cotesti repubblicani obbediscono dunque ad un capo con
pi cieca obbedienza che non fanno i monaci verso 1 abbate, del
quale sanno ure il volto, il nome, i costumi.
322
L moma.
14-
,,;,
.
n sono ne sar adepto mai. Abborrisco dai modi coi quali le sette
procacciano i loro ni. Desidero libert e non licenza. Odio e com
batto la falsit. e la menzogna, ma contro ai falsi e ai menzo neri
2]
e per qual fede vi bisogna farmi giurare, come fate a saperlo! E Ricciardo: - Ha ragione. Giuriamo noi dunque, non egli,
sulla croce del nostro pugnale, giuriamo che ciascuno ha per
4.=.ete
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.
e- . __,. 4.
e la cupidigia comune l Quando gli stili furon di nuovo scomparsiz- Or puoi andare
e dormire i tuoi sonni tranquillo - gli disse il prete.
_
-- Felice notte - risposeli con tutta pace il conte; e dato li
L'.i;"j.tl
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dosso, Venne alla. scaletta, saii, ripasso tra i carri della rimessa,
,.A..
L IRONIA.
323
CAPITOLO XVII.
LA INONDAZIONE.
3%
L IRONIA.
L mania.
325
-!
_-s-_V
_--.14A
326
L monta.
ciardo. Troppo esperto degli umani affetti era il conte, per non
intendere assai. Pronunciava le cerimonie di uso, e andava in
- Non singolare? Ora io narrer lavventura. - Tacete, signore! - disse imperiosamente Ricciardo.
- Io vorrei bene ubbidire a questo comando, - con la con
sueta ironia rispose il conte, - ma non posso; la giusta curio
chi racconta favole per diletto. Come e perch infatti ordir con
.-,m-.
L moma.
327
gi. non sono le mille miglia lontani dai miei. Se non che io man
tengo la verit. della narrazione in tutte le sue parti. E perch
dopo aver conosciuto di persona il signor Ghiberti, mi venne vo
glia di saper appuntino chi egli si fosse, non omisi di raccogliere
intorno a ci notizie. Seppi che nato nella plebe, gliuolo di un ricco
tra i pi arrischiati settari della giovine Italia. A mano a mano che ascoltavano tai discorsi, trepidavano le
se hanno comandi... Tanto erano percossi dallinatteso punto a che il dialogo era
venuto, e cosi anche per certa guisa intimiditi dalla solenne e
ferma pacatezza di Enrico, nela cui voce non si sentiva pure
il minimo tremore, che niuno ris ose: ed. egli chinato il capo e
328
L monta.
altre viete nimist e pregiudizi. Chi non abbia in-quegli anni vis
suto, non istimer. se non fuor del vero che uomini di opposti
L IRONIA.
329
-=
__;
330
L momz.
da suoi simili e degli affetti che alla terra ci legano. Tale dottrina
spogliando pressoch di ogni attrattiva il viver socievole, tacca,
riputare alla fanciulla le mura di un chiostro quale asilo d'inno
cenza e di pace, dov ella un di o laltro si sarebbe di certo ri
_mL _. _.i
-'-,-1 1.
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L IRONIA.
33| I
ciascuno, a forma dell' indole sua propria e del sentir che in esso
prevale. Per siamo usi dire che le cose gli uni le veggono e le
giudicano a un modo, e gli uni ad un altro, secondo che sentono;
332
L' mosu.
-:ae_.
L momn.
333
di compassione,
(Continua)
IL SOLE.
A.
L.
cc
4-3
f.
I."
:;aL!
IL some.
333
era il rapporto che passava tra gli angoli formati dalle rette che pos
sono immaginarsi condotte dal solo alla terra, dal solo alla luna, e
dalla terra alla luna nel momento in cui questa ci appurisce in cielo
per met illuminata e per met oscura; e dal rapporto di quegli an
goli pass a stabilire il rapporto fra le lunghezze delle dette retto, e
ne dedusse che la retta la quale unisce la terra al sole, risultava 19 volte
maggiore della retta che unisce la terra alla luna. Questo metodo, se
guito da Aristarco, geometricamente esatto; ma ha contro di s la
. '.=.
336
IL SOLE.
eia che la luna rivolge a noi. Una tale dilicolt proviene dal non essere
la luna una sfera perfetta e levigata, ma dall' essere anzi ricoperta di .
di un angolo retto.
Tolomeo determin la distanza della luna seguendo lo stesso me
todo gi indicato da lpparco; ma egli immagino inoltre un istrumento
sur pure la grandezza dell ombra che la terra getta sul disco lunare,
nel tempo delle eclissi di luna, e ricercando i rapporti che devono
necessariamente esistere tra la grandezza di quellombra, e i diametri
_.z-_/-cAu_L,._-AP /
IL sona.
'
337
dusse dalle sue osservazioni e dai suoi computi che il raggio reale
della luna e /,, e quello del sole 5; che la distanza della luna e 59, e
quella del sole 1210. Quantunque i valori che Tolomeo trov per la
distanza e per il raggio del sole, sieno ben lungi dal vero, pure l'u
rono per dei secoli considerati come esatti sulla sua autorit. E an
che il sistema mondiale che egli concepi e spieg nella sua celebre
opera lAlmagesto, che fu poi commentata da tanti, e tradotta in tutte
le lingue, non fu abbattuto, quantunque falso, nch Keplero non
scuopri le sue celebri leggi sul moto dei pianeti, e Galileo non fece in
cielo quelle stupende scoperte che dimostrarono in un modo inconcusso
la falsit del sistema di Tolomeo e la verit del sistema di Copernico.
Keplero fu il primo che, basandosi sulle osservazioni di Ticone,
port il sole molto pi lontano di quello che si era prima di lui rite
nato. Egli stabili che la distanza fra il nostro globo ed il sole fosse
di 3381 raggi della terra. Questo valore per sempre di gran lunga
pi piccolo del vero.
Ma perch si trova tra gli antichi tanta diversit nei valori da loro
assegnati per la distanza e la grandezza del sole? Perch i metodi che
essi seguirono per giungere a stabilire quei valori, sebbene ingegno
sissimi, non erano n i pi facili, n i pi sicuri per giungere a ri
solvere quel problema. lo mi far dunque ora a spiegare pi minuta
838
IL sor.n.
game che passa tra la distanza a cui si trova la sfera , il suo diametro
reale e quell angolo, e dunque facile a riconoscersi. E infatti bastano
paralasse.
Per procedere dal pi al meno noto, incominciamo prima dal
renderci conto del come si possa misurare la paralasse lunare. Que
sta, conforme a quanto abbiamo detto per la paralasse del sole, non
altro che il diametro apparente della terra veduta dalla luna. Per deter
minare questo diametro apparente, che non altro che un angolo,
ecco qual via si tiene. Supponiamo che due osservatori siano situati
5:
e:
,. ,zJ
.r
.
'.'
."T
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alle due estremit dello stesso diametro terrestre, e che si luno che
laltro dirigano nell istcsso momento una visuale verso il centro del
"
nostro satellite: se, fatta questa operazione e tenuto conto delle cir
costanze delle osservazioni, gli osservatori si comunicheremo i risul
s:-'
f:'
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'l- . --.
incontrarsi nel centro del nostro satellite; e quell'angelo non sar altro
che la paralasse lunare, che servir poi per far conoscere la distanza
della luna dalla terra.
Ma questo metodo di determinare la paralasse, che e stato con
I5
";
E
:5:
..r4-a.*
IL sone.
339
sare con ogni cura quei metodi che conducono a determinare certe
grandezze ignote, per mezzo di misure eseguite sopra certe altre gran
della terra dal sole, deducendola dalla distanza di un altro pianeta dal
sole.
un fatto storico che anche ai tempi di Copernico e di Keplero,
in cui non si avevano che grossolane e molto incerte determinazioni
delle distanze assolute dei pianeti dal sole , si conoscevano per molto
bene le distanze relative; cio si sapeva, per esempio, qual rapporto
passa tra le distanze di Marte e della terra dal sole ; qual altro rap
porto passa tra le distanze di Venere e della terra dal sole; e cos per
tutti gli altri pianeti conosciuti. Per determinare quei rapporti, gli
osservatori dei fenomeni celesti non avevano da fare altro che seguire
vano che a determinare gli angoli che le rette, che possono immagi
narsi condotte da un pianeta allaltro, e dai pianeti al sole, fanno fra
di loro; e conosciuto il rapporto di quein angoli, si pu pure cono
scere il rapporto di quelle rette, ossia delle distanze dei pianeti dal
sole. E nel caso dei pianeti non si hanno quelle cause di incertezza
che, come abbiamo accennato in principio, provengono dall aspetto
irregolare della luna. Se si suppone, per esempio, che la distanza tra
_-.4
340
IL SOLE.
posizione di Marte in due ore differenti, e tien conto non solo della
differenza che trovasi fra quelle due posizioni osservate, ma anche
dello spostamento che, nellintervallo di tempo trascorso ira. le due
osservazioni, subisce nello spazio il luogo da cui osserva, in virt del
moto della terra. Le due osservazioni successive fatte da uno stesso
osservatore, allorch si trova in due posizioni differenti nello spazio,
tengono il luogo delle due osservazioni fatte contemporaneamente da
due osservatori situati in luoghi diversi. Quest' ultimo metodo di de
terminare la paralasse di Marte fu quello suggerito per la prima volta
dal Cassini.
Il momento pi opportuno per determinare la paralasse di Venere,
e quando questo pianeta, in virt del suo moto e per essere pi pros
simo al sole della terra, viene a interporsi tra questa e quello. Si sapa
ponga infatti che in quel momento due osservatori situati alle due estre
tarsi sul disco del sole in un punto pi basso di quello in cui la vede
l'altro osservatore. Se invece di dire che un osservatore e alto e l'altro
basso, dicessimo che un osservatore a destra e l' altro a sinistra, ne
seguirebbe che 1' uno vedrebbe Venere alla sua sinistra , e l' altro alla
sua destra. Si capisce insomma che se i due osservatori determine
ranno il punto del disco solare in cui ciascuno di loro vedr proiet
tarsi Venere, e poi si comunicheranno le loro osservazioni, avranno
per tal modo i dati per poter determinare 1 angolo che facevano fra
di loro le due visuali che essi dirigevano verso Venere, quando questo
pianeta si vedeva dalla terra proiettato sul disco solare; o, in altri ier
mini, potranno determinare la paralasse di Venere. Questo metodo
il pi semplice e il pi sicuro che possieda l' astronomia per dedurre
2.l
IL SOLE.
311
la distanza del solo; perch per determinare 1' angolo che fanno fra
loro le visuali che vari osservatori dirigono verso Venere nel mo
mento del suo passaggio sul disco solare, basta solo che quegli osser
vatori tengano ricordo del momento preciso in cui ciascuno di loro
ha veduto Venere entrare sul disco solare, e del momento in cui l'ha
veduta Uscire; i quali momenti saranno differenti a seconda dei luo
ghi che gli osservatori occupano sulla terra, e sono esattamente deter
minabili col solo aiuto di un buon cannocchiale e di un buon crono
metro.
mente si adotta nella scienza, riposa quasi del tutto sulle osservazioni
che furono fatte del passaggio di Venere nel 4769 ; ma quelle osservazioni
accuratamente esaminate, lasciano molto a desiderare, e perci gi
da gran tempo che gli astronomi hanno riconosciuto essere molto pro
babile che le osservazioni dei futuri passaggi di Venere conducano a
dei risultamcnti diversi da quelli ottenuti nel 1769. E questa proba
i._-L.,._
342
IL SOLE.
distanza del sole della terra non seguendo soltanto i metodi astrono
mici di cui ho fatto fin qui la storia, ma rinchiudendosi in una stanza
non pi larga n pi lunga di quattro metri, e adoperando soltanto
degli apparecchi di sica di una gran perfezione si, ma nello stesso
:-'n.w4
sorsi dietro il pianeta, secondo che la terra, in virt del moto che ha
nella sua orbita, si avvicina al sole, o se ne allontana. Questo fatto
:l
aua''_r
. me vero.
anche tutte le eclissi di detto satellite, allorch entra nell' ombra che
Giove getta nello spazio, si trov sempre che in certi tempi il satel
lite usciva dall ombra qualche minuto pi tardi, e in altri tempi
qualche minuto pi presto di quello che sarebbe dovuto accadere
a causa del moto regolare di quel satellite; e non si arrivava a ca
li. _
iii"rA'='
_-v
.:2'
se
5
A:
.c
IL SOLE.
343
I perch noi eravamo, per cosi dire, fuggiti dinanzi ad essa. Allop
) posto quando noi le andavamo incontro, il rimaner del satellite
=
uvs;avu u v
wUvduea.'o
propagarsi nello spazio; ritardo che d altra parte era tanto naturale
ammettere secondo i principii della sica, anche quando non fosse
per il primo il tempo che la luce impiega a venire dal sole alla terra.
Scoperto questo fatto astronomico (che si vedr in seguito, come con
31m
11. sonn.
rapidit abbastanza grande che sia qualche cosa in confronto della ve.
Iocit della luce, e se in quel mentre osserveremo un oggetto che non
partecipi al movimento nostro, noi non vedremo quell' oggetto nella
direzione in cui realmente dovrebbe apparire se stessimo fermi, ma lo
vedremo in una posizione differente. Sopra la terra ci impossibile
di muoverci con velocit tanto grande da potersi paragonare alla im
mensa velocit della luce, e per questo vediamo sempre gli oggetti
terrestri nella posizione in cui sono realmente: ma nello spazio, la
terra si muove , e trasporta noi seco con una velocit assai grande;
IL sono.
315
cio la grandezza degli spostamenti che esse subiscono nelle loro po.
sizioni nella volta del cielo nel corso di un anno, dipende dal rapporto
che passa tra la velocit della terra e quella della luce. Biferiamoci
difatti all esempio di sopra. La pioggia che cade quieta, ci parr che
rere ilraggio della detta orbita, cio a percorrere la distanza che passa
tra il sole e la terra. Questo valore di 8 minuti e 18 secondi, deter
c.l_-c,-_JL
346
IL SOLE.
sole no a noi, e quello che ora si adotta sempre nella scienza, invece
di quello determinato per la prima volta da Rocmer, e di quello de
terminato poi da Bradley. Si preferisce il valore trovato da W. Struve,
perch e determinato con islrumenti pi perfetti di quelli che adopr
stanza del sole. Ma come poteva sperarsi che la sica sarebbe arrivataa
far conoscere la velocit della luce, se, prendendo la distanza del sole
rienza che egli aveva fatto un mezzo secolo prima della scoperta di
Boemer, con lo scopo di constatare se la luce impieghi realmente un
certo tempo a propagarsi nello spazio, e di determinare quale sia la
velocit con la quale si propaga. Lesperienza di Galileo era la se
guente.
IL SOLE.
31;?
_-._ -_,4
modo che 1 uno possa vedere 1 altro: abbia ciascuno di essi un lume
mente il contrario per due vie dillerenti : e fecero pure conoscere che
l' esperienza di Galileo non era riuscita, solo perch era impossibile di
c._'.-;.
3h8
IL SOLE.
zeau. Egli prese un lume molto vivo, e poi alla distanza di circa 8600
metri dal lume situ uno specchio piano in modo che stando egli vi
1' occhio passando per il medesimo vuoto: poi viene il dente pieno:
allora la luce non pu andare allo specchio, e perci durante il tempo
in cui passa questo dente pieno manca anche la luce riessa. Se poi
la ruota gira con una certa velocit, allora non pu dellosservatore pi
perci se la ruota ha una velocit tale che il dente pieno passi in meno
di un decimo di secondo, la impressione luminosa prodotta dalla luceche
passata da un certo vuoto, non sar anche cessata quando giunger al
locchio il raggio che passa dal vuoto successivo. Quando dunque la ve
locit della ruota tale che si richiede meno di 1/10 di secondo perch
un vuoto vengaa prendere il posto del vuoto che lo precede, non si
vedono pi i denti pieni della ruota. Si immagini ora che si possa dare
alla ruota una velocit tanto grande, che durante il tempo che la luce
impiega ad andare dal lume allo specchio, e poi a ritornare da questo
al lume, nel luogo ove era un vuoto venga a porsi un pieno, allora
l' osservatore che ha il suo occhio presso il lume non vedr pi 1' im
magine riessa dallo specchio, perch la luce del lume che passa tra
_;;-..l
E?
!.'.
1A;_
| ;_x
"
,n'
IL SOLE.
340
luce riflessa adoperando una ruota che aveva alla sua circonferenza
720 denti, e facendole fare circa 12 giri per ogni secondo di tempo.
Conoscendo la velocit della ruota, e la distanza che passava fra il
lume e lo specchio riettente, era facile, con questa esperienza, potere
determinare la velocit della luce; poich chiaro che la luce per
mare l attenzione dei sici sopra una Nota che il celebre Arago
aveva gi comunicata allAccademia di Francia no dal 1838, e nella
quale egli dimostrava che per mezzo di certi specchi rotanti immagi
nati da Wheatstone si sarebbe potuta determinare la dillerenza che
passa tra la velocit che ha un raggio luminoso che attraversa laria,
350
'
IL SOLE.
(come quando non era anche stato aggiunto lo specchio sso) un solo
IL SOLE.
lil
sogna che sieno fatte da luoghi dai quali sia possibile di osservare
tanto lingresso che l egresso di Venere dal disco del sole. Quelle os
servazioni non potranno dunque esser fatte che da quei luoghi per i
quali il sole sia sopra l' orizzonte tanto quando Venere incomincia ad
entrare sul disco solare che quando ne esce. Dall Europa nel 4874 non
si vedr che 1 egresso; e nel 1882 non si vedr invece che l ingres
so. Nel 1874 nell emisfero boreale i luoghi pi adattati, per quelle
352
IL SOLE.
nare la distanza del sole dalla terra. Questo fatto, che e una delle
Disgraziata quella nazione che deve ricorrere per eSsi agli stranieril
Alla scoperta dell aberrazione fatta da Bradley sar sempre unite
il nome di Grham che fu l'artefice che costru gli istrumenti senza
dei quali era impossibile che quella scoperta si facesse. Al moderno
prodigio di misurare sperimentalmente la velocit della luce, ai nomi
IL soma.
353
G. G. Douarr.
iii
come troppo lontane da quelle (1 ogni altro popolo, parte sono falsate
da contrarie passioni. Spesso sidice Roma e se ne giudica, ma non si
dice che s intenda per Roma. Ad un popolo tenuto soggetto al suo go
verno per una occupazione straniera quasi ventenne (e non importa
se gli stranieri vi levino la bandiera propria o la ponticia) non si vorr
negare, io penso, il diritto di non andar confuso con esso. Il governo
stesso raccogliendosi intorno armi forestiere in luogo di cittadine, con
fessa che tra esso e popolo non accordo n pace. Chi negher ci che
esso confessa a suo pregiudizio ? Se dunque son due cose distinte, con
355
lontani non solo dagli altri popoli ma dall et nostra, la difcolt quasi
insuperabile del farsi conoscere ed aprirsi la strada ad onorata ripu
tazione, la impossibilit di cavar di che vivere dagli studii (ai profes
so_ri della Universit romana si danno 25 scudi per mese) son condi
zioni che parlando dein studii in Roma, non bisogna dimenticare. Tut
356
.f,u<'._
papato, a chi si voglia, ma i Romani non ci han che fare pi che qua
L;
L?
lunque altro popolo. Parlo dello studio e della stampa di cose profano o
che colla religione non abbiano diretta attinenza. Tutti questi studii
(laccio ora gli ostacoli che vi frappone direttamente il governo) sono
soggetti alle tristi condizioni che abbiamo detto. Soli che abbiano ogni
mezzo e comodit di studio e di stampa sono i padri della Compagnia
di Ges, la quale, in altro senso, e nel governo di Roma quello che
nell' inglese la Compagnia delle Indie. Il padre Secchi sarebbe rimasto
oscuro ne farebbe le sue macchine ne pubblicherebbe il Bollettino mc
teorologico se non avesse vestito quelle lane che il paese gli perdona
.r
2;!"
2'.
1
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"L1
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quando gli erano necessarie alla scienza e alla fama. Il Bollettino del
P2"
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J-I-
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scienza, sono cessati coll anno decorso per mancanza di mezzi. Le
scienze matematiche e siche hanno una stamperia in Roma, mante
nuta dal principe Don Baldassar Boncompagni, che le coltiva con larghe
spese , le onora con arduo pubblicazioni: ed ora vi stampa un Bollet
tino di bibliograa e storia di scienze matematiche e siche, del Quale
sono collaboratori assai valentuomini. Delle altre scienze fa. buona fede
la pubblicazione periodica degli Atti della pont. Accademia rom.
E lf''"
357
deNuocz' Lincei. Nell archeologia pagana non sono da tacere gli Atti
stia, ma pi credo che sia un abito formatosi dal trovarsi non favo
riti n onorati, divisi dal mondo e senza pubblico. Gi da antico si
mantiene in Roma una successione di antiquari ed eruditi non inter
rotta, modesti, facili a far copia del suo, e che muoiono colla loro
perne poco dappresso a loro. Non sarei creduto, forse, poich alla ma
nia dello esaltarci su tutti ne e succedute unaltra, e non meno noce
loro scritti co nomi delle Stosch e del conte di Caylus, di quegli eru
diti daquali apprendeva il Winckelmman (egli lo attesta, ne ci to
glie alla fama di lui che seppe a meraviglia giovarsene), il quale tro
vava assai comodo nel Padre Cantucci quel vantaggio, come hanno
gl'ltaliani sulle altre nazioni, che non ha la vanit di farsi scrittore, ma
358
quasi oscuri fuori di Roma. Non certo nella natura degli uomini, ma
nelle condizioni del paese si deve cercar ragione di questa scienza ri
posta. Poche cose ho accennato; che sarei tratto pi l che non com
porti la brevit dun articolo. Ma certo chi consideri le condizioni del
paese, quello che vi si fa quasi e troppo.
Chi poi chieder a'Romani o giornali o libri di politica? Chi loro
vorr far colpa che nulla vi si stampi di scienze pubbliche, nulla di
filosofia? 0 che la letteratura vi sia sterile e non corrispondente abi
sogni e asentimenti dell et nostra? Nelle lettere gi si not da pi
scrittori in Italia esservi una scuola romana: e ragionevolmente pu
dirsi scuola, poich le diterenze che passano da uno ad altro scrittore
(salvo poche eccezioni) sono dellingegno e dellindole pi che de'prin
cipt dell' arte. Da questa scuola si poteva alle lettere italiane sperarne
assai bene: perch concorde, accesa nellamore del bello, stabile nei
principii, immune dalla corruzione francese e da quel fare indetermi
nato, astratto, famoso introdotto in Italia dalle imitazioni germaniche;
romano. Ma una letteratura che non prende la sua vita dal popolo,
che non vive e non s agita in mezzo ad esso, e letteratura da bibliote
l. (
1;-v
359
per modo che passi la voglia dello studiare. Ma vinti questi contrasti
e dopo lunghi studi nelle biblioteche, ecco, il giovine saccorge che
Roma non il mondo, anzi ch fuori del mondo. Con grave spesa e
360
d' un popolo; e son fori stretti angolosi che a farvi passare uno scritto
conviene prenderne la misura da ogni verso e non basta: fori che un
po 5 allargano o si stringono secondo la buona o mala digestione dei
reverendi, dal che spesso dipende la pubblicazione d' un libro che avr
della confusione de' due poteri onde nel papa sono entrate le passioni
del principe, e nel principe la infpllibilit del papa. Ma i principii della
censura meglio si possono chiarir per esempi.
_ Entriamo nelle stanze del ben pasciuto Maestro, che siede in pan
ciolle. Gli scarni autori , poveri padri co loro tigliuoletti sotto a braccio
eunuchi n dalla nascita, salgono le scale trapassano i lunghi corridoi
di Monte Cavallo, facendo voti che le rev,erende cesoie siano pietosa
a quelle povere creature. Eccone uno ch ha trovato un soggetto inno
Leopardi? Va, va, che puzzi addirittura di Sant Uizio. Ecco un altro
con un articoletto artistico. Oh, non ha dato a Michelangelo del divino?
Via, via la bestemmia.
Poi non so qual pittore. lo dice un uomo ed occhi. Via quev
chi. Non sapevi che li portano i cardinali? Ecco un altro che ha illu
361
strato unantica chiesa de tempi del Barbaressa, e gli venne detto che
sua Maest Federico non le facesse tutte da buon cristiano. -- Oh chi
le insegne d entrare in politica e mettere a pericolo la buona concor.
dia che unisce Chiesa ed Impero? 0h, Sua Maest Apostolica non la
ll
362
gno emule de Censori quel Consigliere del Municipio che meno tanto
rumore perch si vietasse la commedia Le gare municipali, dicendo
essere una barbarie che s avessero a legare i municipali!
l'ammoni
Avvocato,
un acriter
decreto ne
per l' interesse della Sacra Rota, quanto per linteresse vostro e del
_-.
_-
LA TRATTA DEFANCIUI.LL
RAPPORTO
DELLA COMMISSIONE DELLA SOCIET ITALIANA DI BENEFICENZA,
residente a Parigi.
passa, pu averlo incontrato sulla pubblica via, pur tuttavolta fino a ieri
si penava a prestarin fede, non pareva che valesse la pena dun pen
siero, o tutt al pi, anche senza negarlo, si persisteva a supporre che
le tinte fossero esagerate, le proporzioni ingrandite, le fantasie in
gannato dalla piet, e la credutit pubblica caduta nella panie di unin'
cocente giunteria di filantropi e di poeti.
l dei mari? In Italia, terra della poesia cristiana e della piet, degli
Orfanotro, degli Asili infantili, deConventi, di San Filippo Neri, di
Aperti, di Beccaria e di Manzoni? Non par vero, ma pure a. Noi abbiamo
_. ._|H._
il traffico dei fanciulli, come la Spagna ha ancora all Avana la tratta dei
neri, come la Russia i servi della gleba, come lInghilterra gllrlan
desi, come lAustria gli zingari, come la Svizzera i mercenari, come la '
- A-A
364
LA TRATTA DE FANCIULLL
ji_
_Ll';
vinte sotto una forma, ricompaiono sotto un altra e_finscono col cor
rompere l' intero corpo se la scienza del medico e larte del chirurgo
non accorrono prontamente al rimedio.
Per questo talvolta sono creduto incurabili; per questo igoverni
dicono pi spesso che non dovrebbero, crollando le spalle: che cosa
possiamo farci noi 2
Frattanto se noi possiamo addolorarcene e inorridire, se anzi
dobbiamo afferrare il coltello e tagliare , giacche per quanto vero che
il malore sia profondo e che richieda una cura radicale, pure la piaga
visibile e cosi ributtante ed oscena che ogni mora sarebbe vergognosa
e colpevole,- non dobbiamo per altro permettere che gli stranieri ci
giudichino da questo solo fatto, ne lasciarci soverchiare da confronti
ingiusti e da condanne immeritate, tanto pi che, e vorremmo che
questo fosse suonato colle sette trombe dell arcangelo aquattro venti,
perch ognuno cui giovi lo intendesse, tanto pi che le tre pi illu
stri potenze del mondo dividono con noi la turpitudine del nostro ma
lore. Infatti se in italia si fa la tratta de bambini la si fa daforestieri;
se qui i fanciulli si vendono, alla frontiera si comperano, e se il G0
Il 78 per !0 d analfabeti in confronto del 76: - 305,343 poveri in con
fronto di 163,165. La proporzione tragli allievi e la supercie del suolo 'e in
Irlanda di 1 : 7. 14 - e in Italia di 1 : 14. La media de Comuni senza scuole
ld
\.i
LA TRATTA mc FANCIULLI.
363
l' industria.
Non una giusticazione e nemmeno una consolazione, aver dei
complici, ma e uno scudo per non lasciarsi insultare.
meno il nome.
Ne volete una prova? Noi abbiamo minutamente percorse tutte le
nostre Statistiche: quelle della popolazione, quelle dell emigrazione,
quelle della miseria, quelle delle carceri, quelle de ricoveri pei fanciulli
vagabondi ed oziosi, non abbiamo trovato un sol cenno che vi allu
schiera dei trovatelli agli orfani, dai vagabondi alle prostitute, ma non
una parola in detta defancz'ulli vittime del trafco; traffico internazio
nale se mai ve ne fu, e che tutte le nazioni rappresentate in quell'aero
tutte le parti di Francia e di Italia, e conta fra i membri del suo Con
siglio damministrazione e del suo Seggio Presidenziale assieme a pi
Compie rendu de la VI"" Session da Congrs International de Sta
tistiquge. - Programme Lcs Miserablcs, pag. 132.
Vor.. VIII. - Giugno 1868.
25
366
LA TRATTA DE FANCIULLI.
La
'A gG.'
J?
._r
sti dati. Fra le 59 provincie del Regno la Basilicata occupa nel grado
distruzione dei coniugi il 57 posto, e presenta 89 analfabeti su 100
coniugi, i futuri padri . di certo, dehambini venduti.
Cosi sopra 22,033 nascite annuali la Basilicata da 414 esposti,
1:.
J".
11
LA TRATTA un FANCIULLI.
367
dellinterno.
365
LA TRATTA ne FANCIULLI.
L-LAL.
le torture provate nella stiva del Negriero dai miseri tratlicati del
Soudan e del Senegal.
Un giorno alcuni uomini torvi, sinistri, come il mestiere che eserci
tano, compaiono nel villaggio, si presentano alle porte del loro misero
abituro, scambiano alcune parole coloro parenti, pongono loro nelle
mani qualcosa di sonanle che sembra danaro, finch un cenno del pa
dre, forse, ma forse, una lacrima della madre li avverte che il con.
tratto fatto, che essi "sono del forestiere, che devono partire, che la
loro ventura incomincia,che la volta del loro viaggio, di quelviaggio
che non ha mai ritorno, per una terra lontana, per un avvenire ignoto
e venuta anche per essi, com venuta per tanti altri che l'anno e
forse il mese prima, videro come loro lasciare il villaggio, accom
pagnati da un uomo simile, diretti per la stessa strada, verso lo stesso
ignoto. E partono e son guardati partire senza pianti e senza lai, come
gente che accetti un destino imposto colla nascita dalla stessa mano
della Provvidenza, creduto irrevocabile e fors'anco sapiente.
Quanti sono all'anno? Nessuno lo pu dire. Infatti nessuno li conta,
ed naturale che nessuno lo sappia. il rapporto stesso parla di alcune
centinaia, ma non precisa veruna cifra. Le nostre Statistiche, come gi
notammo non ne dicono nulla. La tabella della emigrazione mostra
che la Basilicata ha 8,143 emigranti, di cui 7,967 nel Regno, e liti
allEstero, poi aggiunge che di quelli del Regno tornano tutti, cdi
quelli dallEstero non ne tornano che 4. Ora chi vorrebbe dire che
tra quei 172 emigranti annui senza ritorno non vi siano i nostri fan
ciulli? La statistica e per essi un oracolo; bisogna interpretarla.
Quali forme hanno i contratti e quali sono i prezzi? A sentire il
;;;sEJ=
J}
.',.'
11/:-.*1:4
.,:
LA TRATTA DE FANCIULLI.
360
-Vn.-._ <_,
- -.
Basilicata a far incetta d altri fanciulli, che fanno viaggiare alla stessa
maniera e coi documenti stessi che hanno servito al precedente con
voglio.
E le autorit? Lasciano fare e firmano i passaporti perch non
possono e non vogliono limitare la libert indirirlualc! In verit, con
t
i
370
LA TRATTA DEFANCIULLI.
essi poi non resta per sostentamento della misera vita che fa crosta
di pan nero e la ciotola d' acqua che la carit pi economa o pi
preveggente lor tiene in serbo, e felici ancora chi la trova, e meschini
pi di tutti coloro che tornando a sera allranti per la cerca d' un bot
tino destinato ad arricchire altrui, son costretti a sdraiarsi nel loro
canile, collo stomaco lacerato dalla doppia pena del canto e del di
giuno.
s.._.._.
A..LJ
tati chiamata la Matrona, era la regina d'una popolazione di circa 250 fan
Gialli. Una fila di catapecchie comunicanti fra loro per via diandirivieni
ammuiiiti e di umidi cortili era il covo principale della corporazione e
veniva a costituire agli occhi di madama Tron un collegio che una re
gola inessibile governava, colla disciplina d'una galera, il digiuno dun
convento, il let_ame d un caravanserraglio e linvereconda promi
scuit dun falansterio.
A
Un tempo adunque i petits italz'cns erano gli strumenti duna nu
L3
franchi.
Ma anche la matrona dopo lunghi anni di regno, onusta di cele
brit e d oro, cumulato soldo a soldo, lacrima a lacrima, come una
.
ai
1:
LA TRATTA na FANCIULLI.
37i
derello (le petti son), ma non crediate per questo che sia abbandonata
pelati della citt, ai dintorni delle Tuileries, dei Champs Elises e del
Bois de Boulogne, sui Boulevards pi battuti, innanzi ai catf pi fre
quentati o presso ad una di quelle chiese alla moda che divide col
l0pera e cogli Italiens 1 onore dessere pi visitata dal mondo elegante.
I pi rozzi, i pi volgari, i pi benportanti, perocch in una
speculazione che consiste principalmente nella mostra della miseria
infantile che soilre ipi adulti e i pi sani sono la merce di scarto,
hanno il campo pi modesto delle barrierie e dei dintorni suburbani
della citt, dove accorre una popolazione pi lieta, pi grossolana o
pi indulgente.
Chi brilla nel canto e chi nel suono, chi e un saltatore miraco
372
LA TRATTA DE FANCIULLI.
un solo atto del suo favore sulla via della fortuna; poteva accadere
ancora che qualche Aspasia arricchita in ritiro adettassc per riscatto
de'trascorsi di giovent, il calabresello abbandonato, che la sua pari
pi allo scopo per il quale erano stati levati alle loro famiglie, e che
anch essi, come i cavalli di corsa, giunti ad una certa et, ed esaurito
lo sforzo della loro giovanile bravura, siano destinati a mutare di
un altro mestiere.
Delle fanciulle, in una societ stessa che consacra la pubblica im
moralit, ognuno ne presentir facilmente la fine. Esse non sono ancora
deste al mistero della pubert che gi un covo infame, dove non si esce
che per la via del camposanto e dell' ospedale, le ha inghiottita.
Per il maschio si sta a vedere.
Se 1' educazione ha fruttato, se promette bene, se mendicando
LA TRATTA DE FANCIULLI.
373
Gli altri, i restii a questa nuova arte, sono gettati proprio come si
getta una ciabatta che non serve pi, sulla pubblica via, e che s inge
gnino da se. Allora i pi passano dalla mendicit incolpevole alla men
dicit turpe, dal furto per fame al furto per abitudine, della servit
_ involontaria alla volontaria, e, per una via un po' pi lunga, allo stesso
ne: al disonore, al carcere, ed alla morte disperata. I pochi invece,
rari veramente, corrotti d' animo e di corpo, pieni di ele e di malat
Disgrazia volle, disgrazia per gli avvocati non meno che per la
causa, che la interpellanza cadesse in una tornata in cui la Camera,
risposte del Ministero e dalla parola e dallo spirito stesso della legge.
Questa Ria-iato una tribuna, e per quanto oscuro l'oratore, la
3741
LA TRATTA ma FANCIULLI.
degli Affari Esteri. Perci, primo quesito, che cosa resta a farsi allin
terno, e che cosa all'estero?
Il reato non e tassativamente contemplato nelle nostre leggi penali.
1(
tl
a.n
.F".:
-'"fa
torit da impedirlo.
Ora, secondo quesito, sono esse codeste leggi abbastanza efcaci,
abbastanza provvide, non solo per opporsi al male presente, ma per
A".-s,
templano ed interdicono.
Ora a chi mai verrebbe in mente che a tutti questi casi la legge
..:v'
.;..
_.42_. p
J-_
LA TRATTA nn FANCIULLI.,
375
costume ed all'ordine pubblico (Art. 1129.). Infine l Art. 415 del Codice
Penale punisce col carcere e coll ammonizione i genitori o tutori, i
quali permetteranno che altri si serva de loro gli od amministrati
come di mezzo al mendicare. E lArt. 441 condanna al carcere da uno
a tre mesi, e ad una multa estensibile a lire centocinquanta i genitori
376
LA TRATTA DE FANCIULLI.
-v-4
role: ( On se dit avec raison quo dans cette ville, oh le plus pelli
marcband ambulant paye patente, o le commissionnaire des rues doit
:'
..
,
fL..|.
.'
ii.
LA TRATTA un FANCIULLI.
377
inconvnients. :
Ora e egli possibile che trattandosi di proteggere la libert deno
stri connazionali non si possa ripetere dal Governo francese, o da qua
lunque altro la intera osservanza di tutte le leggi che governano il
loro Stato, e un uguaglianza di trattamento secondo le norme del di
ritto delle genti, tra i cittadini dello Stato e gli emigrati o fore
slieril
V' una legge in Francia la quale vieta ai saltimbanchi e orge.
della tratta dei neri senza guardarsi d attorno per vedere se nei co
dici europei fosse o no proibita o tollerata: essa ne fece un caso di
umanit e donore, e parl si alto, forte e minaccioso che la sua pres
sione torn persino sospetta. Per questo il conte d' Arg0ut relatore nel
4331 alla Camera de Pari per il disegno di legge dell abolizione della
tratta, si senti dire da un oppositore anglofobo: Cest une lei pro
378
LA TRATTA on FANCIULLI.
certo il Covarno italiano non avrebbe avuto che a parlare per avere
con se il consenso di tutte le nazioni del mondo civile.
V dunque qualcosa da fare e subito, qualcosa di utile, di pratico,
di fecondo, che anticipi lopera del tempo e della educazione, l age
voli e la rafforzi. Che questo male sia come tant altri uno de portati
della quistione sociale labbiamo gi detto a saziet , ma ci non vieta
che dove il male assume l'aspetto del delitto la legge non debba essere
se mai fosse accolta, tanto perniciosa quanto laltra contraria che con
fida alle sole pene ed alla sola forza la cura ed il miglioramento delle
societ inferme.
Ora una circolare che richiami tutti gli agenti del Governo e della
legge, dai Sindaci ai Prefetti, dai Magistrati ai Questori alla stretta os
servanza ed alla pi gelosa custodia delle leggi: un disegno di legge
che intrometta nel Codice Penale una sanzione criminale per qualsiasi
industria degradante lumana personalit; una nota alle potenze estere
per reclamare un uguaglianza di trattamento e di protezione a tutti
passar oltre.
Ma dopo ci resta che la carit privata assuma essa medesima
sotto il suo patrocinio codesti dannati della tenebra sociale, e che
\,4-_\ 42950
LA TRATTA DE FANCIULLI.
379
civili.
Ma quel voto non tutto: anzi appena un cominciamento,
ed un buono augurio dell avvenire. Aggiungi che se alla Camera
che lo ha profferito spetta. senza dubbio la. sua parte di lode,
questa parte pur minore di quella. che pu essere a. buon diritto
rivendicata dalle popolazioni; le quali in una materia tanto odiosa
quanto quella delle imposte non solo sono rimaste passive, il
che gi sarebbe molto, ma hanno con indirizzi e con petizioni assai
calde contribuito non poco a vincere le esitazioni del Parlamento
381
352
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383
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fece variare il peso imposto alle altre terre italiane. Ma nel tempo
stessoi proprietarii furono da per tutto esenti dallaltra imposta
diretta che s introdusse sotto l ingannevole denominazione di
imposta sulla ricchezza mobile. Facevasi quindi un fascio della
tassa di patente, per esempio, e della tassa sul valor locativo, della
tassa di famiglia, di quella. sulle miniere, e di tante altre tasse che
veramente non avevano nulla di comune tra loro; e gettatolo a.
bruciare, gli si sostituiva una tassa. sola, che introducevasi in
386
lasciava un nome che poteva farla credere imposta reale, per tro
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388
valesse a smentirlo.
Perciocch mentre la. legge non ardi esentare da) decimi quelle
provincie, le esent invece da. una. parte non lieve delle au
mento d imposta loro assegnata. per quell anno dalla perequa
zione del 1864.
E perci fu provato che, senza. distruggere la perequazione,
non si reputava poter attuare un nuovo aumento di fondiaria. in
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ranza degli Italiani, estranea a. cotesti influssi, non gridi allo scan
dalo controi proprietarii delle terre, i quali test pagavano in Ita
lia, oltre della. imposta. reale sui loro fondi, anche la tassa personale
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coloro che non si sono mai provati a farle, e che vogliono ad ogni
costo scansarne lo incomodo.
I proprietarii piemontesi poi che fecero una specie di denun
zie ad uso censuario, gridarono pi degli altri, si per le difcolt.
fu un ingiustizia di distribuzione.
Ma tornando al nostro proposito, ripeto che per le cause so
praddetta il convocio contro le denunzie fu tale, che il prisco
purismo di coloro i quali quattro anni fa degnavansi appena con
cedere un sorriso di compassione a chi proponeva di temperare il
sistema delle dichiarazioni con quello delle presunzioni, si con
vertito in odio irragionevole contro il sistema medesimo: cosi
suole avvenire di tutte le persuasioni appassionate, sorte per sola
seduzione di belle ma vane apparenze.
E fu questa crociata contro le denunzie, e questo mettere a
carico loro non solo tutte le magagne del mal ordinato sistema,
ma anche tutte le molestie e le ingiustizie derivanti dalla pessima
applicazione della tassa, che mossero anche i contribuenti ignari
della verit. delle cose a tener bordone a coloro che per interesse
o per altri ni si opponevano alla estensione della tassa.
Questi ultimi per colpirono al di la del segno. Ad alcuni fra
loro direttamente interessati piaceva la. esenzione , ad altri impor
tava di mantenerla per amor di sistema. Gli uni e gli altri per con
_-_=as_'.
394
III.
lo reputo interessata ed ingiusta la presente levata. di scudi
contro le dichiarazioni. Io son fermo nel credere che, non ostante
la contraria opinione, le denunzie in genere han fatto buona
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395
loro irreparabili.
Non tacer neppure che labilit. e la destrezza del signor
Ministro delle Finanze hanno gi. fatto cosi splendida prova, che
potrebbero ancora lasciar viva nell animo mio la speranza
chegli riuscisse ad operare anche questo che io reputerei un mi
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396
bilit da quella che altri assumono dinanzi all avvenire del paese
e dinanzi alla storia; e che con una di quelle che sembrano evo
luzioni e sono trion, egli cercasse di atrontare soltanto quello
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denunziate ed accertate.
Ed ecco il modo che io terrei per vincere una opposizione in
cui si trovano comunisti 1 interesse e l amor proprio, le opinioni
preconcette, il vincolo de' precedenti, e le repugnanze fondate su
fatti de' quali si avuto il torto di esagerare l importanza, ma
che pur sono in parte certi e reali.
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IV.
Direi:
Signori, usciamo da codesto provvisorio nel cui ambiente
non pu vivere un sistema di nanza: e se non volete riformare
la tassa sulla ricchezza mobile basata sulle pure denunzie accer
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tate, ABOLITELA.
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Ma perch quest altra imposta ? Non si potrebbe la tassa del
lentrate tradurre in una tassa di famiglia senz altro!
Io non ho mai creduto che ci si possa fare. Le tasse indi
ziarie debbono essere varie e diverse, per poco che ad esse di.
mandisi una somma un po grossa.
La tassa di famiglia in Toscana fruttava mezzo milione: egli
come un dire sette milioni in tutta Italia. Ora ammettendo che
le ritenute, e la tassa complementaria applicata alle Societ,
ajutino molto ad ingrossar la cifra, io credo che una tassa di fa
miglia italiana, per la parte che merita veramente questo nome,
non potrebbe essere spinta ad una misura. che superasse il triplo
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1:02
V.
Intendiamoci bene.
La risoluzione da me additata immensamente grave. Essa
forse potrebb essere seguita da un crudele disinganno: da un
. tardo pentimento.
Ci pensino coloro che riutando riforme pi razionali e pi
prudenti de' tributi diretti, hanno terribilmente contribuito ad ag
gravare la triste condizione di questo infermo corpo delle nostre
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RASSEGNA LETTERARIA.
che riguardi questa materia, a cui il suo nome non sia in qualche
modo congiunto. Noi lo vediamo, operoso nel Consiglio superiore, nel
nuove riforme o disegni di legge. Quindi con tutto l'animo plau iamo
alla Commissione del Senato ed al suo onorevole relatore. Essi hanno
messoil dito sulla piaga, quando dicono: prima di far delle nuove
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40h
RASSEGNA LETTERARIA.
del tutto, dipender: 1 dalla scelta delle persone; 2" dal tempo e dei
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mezzi opportuni che saranno loro concessi. Ora si formino pure dieci
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RASSEGNA LETTERARIA.
405
verno austriaco non seppe allora rispondere ai fatti esposti dal nostro
Autore che col perseguitare alcuni patriotti di Venezia.
luce, anche dopo i molti scritti dei moderni eruditi, sul primo pe
riodo della storia della Repubblica veneta, cominciando cio dallori
gine della citt delle lagune e dal regno di Giustiniano, e venendo
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Molto interessanti sono anche le notizie che il signor Ardxingaud
ci fornisce sulle colonie venete e sulle colonie italiane in Oriente; sulla
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RASSEGNA LETTERARIA.
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Roma suscita ora pi vivo in tutta lEuropa, abbia pure destato nella
mente dei critici e dei loso il desiderio dindagarne pi intima
mente lo storia. Della storia di Roma nel medio evo di Felice Papen
1.21.
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cordt, che rimase non nita per la morte dell'autore, parlava anni
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una parte duu altra storia di Roma del signor Alfredo di Reumont,
la quale delle origini della citt viene no ai giorni nostri. Ma tra
queste due c' la storia di Roma di Ferdinando Gregorovius, la quale
s incominci a pubblicare poco dopo quella del Papencordt. E p0i
3';
Di Roma, com era quindici secoli fa, non rimangono che poche
e sparse reliquie; ma il signor Gregorovius ha rintracciato cotesta
Roma, e ce ne ha rappresentato il rapido disfacimento; e quando ve
RASSEGNA LETTERARIA.
407
deserti, e gli orgogliosi patrizi ravvolt nei cenci del plebeo men
dicare, e tuttavia il popolo, stremato di numero e abbrutito dalla
icristiani, che nel loro zelo religioso, specie depo la morte dell impe
ratore Giuliano, non sapevano come meglio sfogare l odio, che ave
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RASSEGNA LETTERARIA.
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RASSEGNA LETTERARIA.
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sto quadro della trasformazione di Roma ein cosi ritratto dal vero,
e cos ben disegnato, cos colorito e cos compiuto in ogni sua parte
che ci rappresenti tutta la verit della storia che tratta?
Premetto per debito di giustizia un osservazione importante. il
E qui sta la differenza della sua storia ; e qui dove il critico deve
porre grande attenzione per vedere, com' di tutte le cose che si tra
sformano, le alterazioni che prendono via via gli elementi diversi,
come sotto alle sembianze della morte ci sia il germe della vita, sotto
MO
RASSEGNA LETTERARIA.
dico che il signor Gregorovius non abbia visto che questo il carattere
principale della storia di Roma alla caduta dellimpero. Dove parla,
per esempio, dellorigine della Chiesa romana ha molto giustamente
osservato che la Chiesa, sebbene nel prendere, fino dal primo periodo
della sua esistenza, rapidamente possesso della citt di Roma,fondasse
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tettura avea anche perduto dell' antica solidit, e la scultura era cosl
decaduta, che a fregiare larco di Costantino, non servendo i bassi
rilievi tolti apposta, Come sa ognuno, da quello bellissimo di Traiano,
se ne commisero dei nuovi, e gli artisti, che li scolpirono, esclama il
nostro autore: ebbero l'onta, che la sentenza universale alfermasse
a che del genio artistico degli avi perduta s era l'idea e la possa. a (Pa
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21
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RASSEGNA LETTERARIA.
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che cristiane di Roma, siamo presi da una gran meraviglia. Gli arte
ci che le hanno inalzate, sono contemporanei di quei cristiani che
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gine 409-412.)
Noi qui potremo notare qualche difetto di buon gusto, qualche
scorrettezze nello stile, la mancanza di quei raffinati ornamenti dove
risplendono le grazie della greca bellezza; ma nch ci aggiriamo sotto
quelle volte angusta, non possiamo dire che il sentimento dell'arte sia
scaduto dell'animo di questi uomini che hanno saputo concepire
unopera cos grandiosa. Le mura di queste basiliche sono istoriate
di bellissimi mosaici, dove la correttezza del disegno e la vivacit
dei colori sono in perfetta armonia colla grandiosit delle storie che
rappresentano. La copia degli arredi, dei vasi sacri, delle statue doro
e d argento scintillanti di gemme incredibile, e per che lAsia e la
Grecia abbiano di nuovo profuso le raffinate eleganze dellarte, e la
religione vi ha spirato un alito rinnovatore. Come va questo fatto?
Baster egli notarlo, come ha fatto il signor Gregorovins, senza poi
metterlo in quella luce che ce ne faccia scoprire la cagione e il carat
45
MZ
RASSEGNA LETTERARIA.
tare? Anzi noi 0 incontriamo in dei luoghi dove 1' autore pare che
quasi contradica alle impressioni che ha ricevuto nello scoprire que
ste mirabili creazioni dellarte nuova, e che imprime nell animo del
lettore. L aspetto di Roma, dopo la caduta dell impero e della domi
nazione dei Goti, ve lo dipinge coi pi tetri colori, e sta bene. Tutto
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che cosa che voi ci vedete e che non sapete spiegare; ma che vi sol
leva lo spirito e costituisce una bellezza ineffabile. Quando vediamo
un tempio gentile, una colonna, gli avanzi di un circo, ci sentiamo
colpiti dalla grandezza del genio che coi mezzi che a lui oltre il gusto
RASSEGNA LETTERARIA.
M3
operava con triplice forza sulla faccia esterna della citt: distruggeva,
v creava e riformava; e questa sua triplice o erosit pu dirsi che
fosse quasi contemporanea; a (P. 87.) e dice enissimo; ma bisogna
la storia, collo spettacolo non meno mirabile di una civilt, che seb
bene ancora lontana di apparire nel suo splendore e nella ricchezza
di tutte le sue forme innite, pur getta ora i suoi semi, e nei frutti
che di gi produce, da un saggio di quello che potr essere un giorno;
e bisogna che sopratutto voi ci mettiate questi monumenti, questarte
i quella poesia ;
98
lilli
RASSEGNA LETTERARIA.
copio cbe, cento cinquanta anni dopo di Onorio, lodava i Romani della
cura gelosa con cui custodivano gli splendidi monumenti che ancora
restavano in Roma. (P. 74.) E quando il Senato, al decreto di Graziano
che comanda che sia tolta dall aula del palazzo senatorio la statua
della Vittoria - questo palladio della grandezza romana, -- si leva
commosso, e tenta con pi ambascerie di rimuovere la volont del
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RASSEGNA LETTERARIA.
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Non pare che si parli pi duno dei pi splendidi secoli che vanti
la storia ecclesiastica: ci pare d esser caduti nei tempi di Gio
vanni Xii o di Alessandro Borgia. Ma poi, al solito, nuovi fatti scaturi
scono a contradire ; perch la viva fede del popolo che inalza chiese
'alla memoria di coloro che han dato la vita per essa, e che le ispira si
maestose, e le arricchisce di tanto splendore, e molti dei vescovi illu
stri di Roma in questo secolo e nel seguente, sui quali grandeggiano
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RASSEGNA LETTERARIA.
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ripari, per quel che riguarda la Chiesa, alle lacune del primo vo
lume; nondimeno anche iu questo, restavano molte cose a dirsi. Su
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RASSEGNA LETTERARIA.
nella piena sua luce. E questo dico perch mi pare che il signor Gre
gorovius, colpito dal cangiantento politico che ha fatto il popolo di
Roma , non faccia conoscere pienamente il valore che hanno per esso
i suoi nuovi interessi. Le faccende religiose per il popolo romano erano
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nesta con
dizione infelice. lloma, non solamente nel secolo V, ma ano e nei suc
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.m. ._L.Al_.-
teraria romana , ancorch non si voglia escire dalle mura della citt,
era per cosi universale, che sarebbe stato assai bene descrivercene
1 estremo anelito, e farci vedere la trasformazione che in essa si
operava non meno nelle arti, che nel governo, nella religione e nei
costumi. Simmaco, Cassiodoro, Boezio, sono tre nomi immortali nei quali
le due culture, le due civilt si mescolano insieme coi vizi della de
lai:u-
RASSEGNA LETTERARIA.
419
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dizioni della citt. Ma la storia di Roma nel medio evo non tutta
contenuta nelle due istituzioni, che le danno si grande importanza.
Roma essenzialmente un Comune, come Venezia, Pisa, Firenze; ma
con questo di differenza, che gli altri Comuni italiani hanno unorigine
pi o meno remota, una tradizione storica pi o meno favolosa; il co
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A20
RASSEGNA LETTERARIA.
reputazione del suo autore. Lidea generale che egli si fatta di Roma
nel medio evo, desumendola dalla natura degli avvenimenti, e giu
stissima, e presenta la storia del medio evo romano da un aspetto, dal
quale no ad ora non era stata considerata. Tutto lintiero e lungo
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Marzo , 1868.
Amomo Coscr
luluro (le11' Istituto mperiore.
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A.
RASSEGNA POLITICA.
tuttora lontana.
Il.
422
RASSEGNA POLITICA.
poco; poich la ripetizione non creduta delle stesse cose non serve
se non a levare autorit a chi le dice, e a confermare i sospetti di
chi non vi presta fede. Ma se le parole non sono pi di nessun giova
mento, i fatti sarebbero. E cotesti fatti non potrebbero consistere l abbiamo detto il mese scorso, e lo ripetiamo .- che in un pi libe
rale indirizzo di politica interna ed in una pi chiara intenzione di
politica estera. Ora se nel primo punto stato fatto qualche passo
L.
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legge sulle riunioni sia anche accettata dal Senato: cosicch prima
che il mese prossimo sia finito, si potr dire , per questa parte, sta
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RASSEGNA POLITICA.
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hanno dato per dimostrare che la gara che quei trattati hanno aperta
tra lindustria francese e la forestiera, e servita a quella di grandis
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RASSEGNA POLITICA.
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RASSEGNA POLITICA.
[l25
riuscirin ogni giorno pi diicle?E crede esso che la forza del clero
non diventi asssi maggiore che non ora, quando possa tenere nelle
sue scuolei giovani che, pure ora, alla fine degli studii del Liceo,
ne devono uscire per seguire i corsi laici delle Universitit dello Stato?
Questa forza si pu non temcrla, ma a un solo patto, forse, che si
lasci intera balia di combatterla a tutte quante le forze sociali che
le sono nemiche. ila se il Governo con una mano trattiene queste,
e coll' altra allenta le redini a quella, pu star sicuro, che tarder
poco ad essere trascinato dalla sola, a cui concede di muoversi ad
questa, che val tutt uno. E risaputo oramai che intorno allimpera
tore due correnti sagitano; l una che lo tira alla pace, e n e motore
il Rouher, ministro di Stato; laltra, che lo tira alla guerra, e n
motore il l\iel, ministro della guerra. Le condizioni degli Stati persistono
ad esser tali, che, mentre tutti dicerie di non volere la guerra, tutti
daltra parte si mantengono vivi i pretesti e le occasioni di farla,
quando lor paia e piaccia. L occidente d' Europa non creder che
ogni pericolo di guerra si sia dileguato, se non quando la restituzione
dello Sleswig danese alla Danimarca sia eseguita; e Roma non sia pi
occupata da' soldati francesi, e il Governo dell imperatore abbia fatto
chiaramente intendere che,qualunque sia lavvenire della Germania,
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nella politica di nessuna delle ne, come elemento primario ed essenziale. La Prussia c'irrita contro la Francia, per alienarci da questa,
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426
RASSEGNA POLITICA.
mani stesse creata una nemica, ed aliena cosi dal tentare di disfarla,
come dal condarlesi affatto, piena d esitazioni e di turbamenti
nelle nostre relazioni con noi. Il giorno che la guerra tra queste due
potenze fosse vicina a scoppiare, quella che vorrebbe cansarla per
se, ci sacricherebbe senza scrupolo. Da questa situazione peri
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RASSEGNA POLITICA.
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428
RASSEGNA POLITICA.
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Se queste ragioni non fossero, noi aspetteremmo con pi sicu
rezza che la situazione d'Oriente si andasse schiarendo da se mede
sima. Questa situazione oggi comincia a Vienna; abbraccia Pest,
Varsavia, Pietroburgo, Lemberg, Bukarcst, Belgrado, e nisce a 00
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delle menzogne dei suoi ministri, i quali negavano che gli Ebrei fos
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RASSEGNA POLITICA.
429
secondo dice l Hatt, che lo crea, il guardiano degl' interessi dei sud
diti, sindacare tuttaquanta lamministrazione; e rimodellarla via
via. E un ultima instanza per tutti gli affari amministrativi. Gli
spetta d esaminare e deliberare ogni disegno di legge e di de
creto; risolvere in tutti i casi di conitto amministrativo; inter
29
430
RASSEGNA POLITICA.
cilit di percorrerla. se non e molta per lui, non maggiore per nes
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sun altro. Mentre gli Ebrei sono chiamati insieme ai Cristiani a far
parte di un Consiglio di Stato in Costantinopoli , i Cristiani perseguono
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VII.
E qui possiamo lasciare tutto questo arrufo politico del conti
nente dEuropa; dove le relazioni degli Stati sintrecciano cosi tra di
loro, e si riverberano le une nelle altre; e rivolgersi all'inghilterra.
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che muove la sfera sua in fuori di tutte le altre, e attende con una
vigoria giovanile a compire in se medesima una trasformazione gran
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RASSEGNA POLITICA.
431
non par probabile che nella Camera dei Pari la proposta passi. Co
sicch la quistione rester intera nelle mani del Parlamento nuovo,
che deve essere neprincipii dellanno prossimo, in conformit della
legge elettorale votata nel 4 867. Per la discussione fatta ora non
sar rimasta vana. L idea posta avanti al paese, lidea di fare
giustizia alllrlanda, sopra quel punto nel quale al sentimento prote
il Disraeli appena la Camera gli ebbe votato contro. Ora, non solo
non fu licenziato, ma la Regina gli dette facolt di disciogliere la Gas
nulla che uscisse dalle regole; poich anzi cosi conforme a queste
che un ministero il quale sia venuto al governo avanti a una Camera
eletta da'suoi predecessori, abbia il diritto di appellare dal giudizio
di essa a quello del paese; come v conforme altresi che la Camera,
alla quale il ministero annunci di volerla sciogliere, lo metta in grado
di farlo, sancendo tutti quei provvedimenti e quelle leggi, che richiede
lamministrazione ordinaria dello Stato. il potere che aveva nelle
432
RASSEGNA ronmca.
vesse essere lultima, gli potuta durare assai poco. Poich nella
stessa tornata, allimprovviso, in una Camera assai scarsa, stato
vero;
nell'antica
isola
la
stirpe anglo-sassone,
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bligo di dar mano. Soli due terzi dei senatori meno uno, vuol dire 35,
hanno creduto queste accuse provate, e il Presidente colpevole; un
terzo pi uno, cio dire 49, lhanno assoluto. Son passati quattordici
giorni prima che il Senato votasse sugli altri capi dellaccusa: ma
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'i.
se;1'
nassnom POLITICA,
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d'introdurre il giudizio.
Daltra parte era evidente che l' accusa trascendeva i limiti
del diritto d accusa contro il Presidente, conceduto dalla costituzione
alla Camera dei Deputati. L' atto imputato a lui, anche vero, non era
dente del Senato, uno dei suoi, mettere nelle sue mani tutta la
macchina esecutiva ed usarla a suo pro nell elezione prossima del
Presidente nuovo. Ora, la costituzione degli Stati-Uniti non concede
questa balia alla maggioranza del Congresso. L accusa del Presidente
non secondo essa un mezzo per ricondurre l armonia tra il potere
vizio pessimo. Ecco che non v ha modo in essa per rimettere larmo
nia fra il potere esecutivo ed il legislativo; la qual cosa cosi facile
maniera.
Il resultato del voto, in cui l anticipata ostinazione dei giudici
e cos patente, poich per quanto variino i capi di accusa, la loro ri
sposta non varia mai, e son sempre tanti a dire di si e tanti a dire
di no, il resultato, diciamo, del voto non adatto che ad irritare I
partiti; poich non leva a quello ch' stato vinto la speranza d una
rivincita, n a quello che riuscito vittorioso, la fede di poterla du
li3li
RASSEGNA ronrcs.
VIII.
Si vede adunque che non v nessun luogo ad ammirare gran
demente le istituzioni diverse di altri popoli, e sprezzare le nostre.
Tutte hanno le loro magagne; e le magagne di ciascuna si raccolgono
insieme in quelle che non si attaglino alle nazioni presso le quali sin
troducono. Ci accadrebbe alla forma repubblicana di Governo, se
fosse applicata a qualunque degli Stati di Europa; applicata allIta
lia, risicherebbe, per giunta, di scioglierla. Ora Iardore di coloro che
stesso mese, che, con poca speranza certo, poich il paese troppo
assennato ed anche inerte per seguirli, s'agitano sotterraneamente e
si convellono per riuscire. Mandano attorno proclami; stuzzicaooi
dolori di ciascheduno per alimentare il malcontento di tutti; e, per
i"
=I;_z:
RASSEGNA POLITICA.
435
e non per se, deve chinarsi sino ad esse, mescolarsi nelle lor le, sen
tire i loro bisogni, rispondere alle loro dimande. Se le classi agiata
gridare, dopo tanta premura del Governo e della parte sana del
paese, la Camera s risoluta di venire a qualche conclusione. Noi
non siamo chiamati a lodare quello che stato fatto, poich son pi
mesi che stanchiamo i nostri lettori col dire che si dovesse fare. Le
tre leggi dimposta che si lavare vano da tanto tempo, e delle quali
luna, quella di macinato, era stata deliberata e poi lasciata li senza
1 ultimo voto di scrutinio, sono state votate. E la maggioranza che
vi si dichiarata favorevole, s' trovata superiore ad ogni aspetta
tiva. Mentre si contava ansiosamente se ce ne sarebbe stata una,
Voti. Nel segreto dell urna la luce s' fatta nelle menti di molti, i
quali il giorno della discussione pareva daver lasciato al buio. Sulla
mano che ha gittato la palla bianca nellurna sua, hanno potuto tutti
quei sentimenti di utilit pubblica. e per questo stesso, privata anche,
che rimanevano inefcaci avanti alla paura d'una presunta irritazione
popolare o d' una censura di parte. Ci prova quanto era vero che
forza di quel terzo partito, che noi abbiamo combattuto cosi tenace
mente; e che aveva posta la sua gloria nel tenere sospeso il lavoro
436
RASSEGNA POLITICA.
colla felicit d' intuito degli uomini pratici ha inteso alla prima dove
dovesse cedere per acquistare il rimanente. Chi considera in quali
condizioni il Ministero ha trovato lassemblea. deve riconoscere, che
che abilissimo , il danno del non sentirsi forte o del non volere usare la
forza sua. L avere ottenuto tre leggi dimposta, che dovrebbero accre
scere l entrata di 100 milioni, e molto; e pure non che il princi
pio duua via tuttora lunga. il Ministero, appena l ha avute votate,
avrebbe dovuto essere pronto col concetto, cosi di quello che alla Ca
mera bisognasse tuttora fare prima della ne della sesione, come
del modo in cui le fosse possibile di farlo. Ora, in questi due rispetti
di cosi gran rilievo, il Ministero non s trovato pronto. L avere
altre combinazioni a concludere, anzi, la sola scusa dellindolenza
che ha avuto, per pi settimane, comune colla Camera: ma una
le tre leggi dimposta che non potranno essere operative se non nel
lanno prossimo, noi non saremo in grado di pagare tutte le spese
di quest anno; si sa che ci mancano per lo meno 160 milioni. Il modo
di procurarseli doVeva essere annunciato dal Ministero, appena votate
le tre leggi dimposta. Se non si poteva avere il denaro se non a patto
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spiriti dall ansia in cui son tenuti dalle continue vicende degli im'
pieghi. e le loro menti dallesitazione a cui le obbliga la continua
mutabilit degli ordinamenti.
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Questi tre ordini di provvedimenti sono resi non meno ma pi
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'
31?
RASSEGNA POLITICA.
437
spetta. Pure evidente che tra le leggi che stanno davanti alla Ca
mera, alcune non saranno mai fatte da questa; altre non saranno l'or
38
RASSEGNA POLITICA.
mulgarle. Ora noi crediamo che il Ministero attuale non sia cosi de
bole, come ha aria di credere. Prima non si pu dire che non abbia
acquistato molti diritti alla ducia del paese e dell assemblea; poi,
chi oggi pu surrogarlo con maggiore speranza di riuscita? Non si
sgomenti dunque e si faccia animo. Si persuada che la principe]
1Jagls}m_xpm.an ml_
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Q'SC'F'EK
non hanno acquistata ancora tutta lautorit morale della quale hanno
ognuno reputi d'avere ottenuto il suo posto. Chi pu credere che sia
facile lindicarea ciascuno dovein debba e possa stare rispetto al
laltro, se ciascuno crede che laltro dovrebbe stare dov messo lui:
e che quegli il quale gli colloca amendue, dovrebbe essere non che
mg
45"
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13
RASSEGNA POLITICA.
639
in la; poich fuori strada cos chi se ne creda umiliato, come chi
se ne creda ingrandito. Ma se non una ripugnanza cosi generica;
MO
RASSEGNA POLITICA.
portato con minore fatica sulle ali dorate della gloria: e chi si pu o
si deve aspettare maggiori e pi vive benedizioni di popoli grati?
altro ossequio che razionale; e non hanno inteso mai meglio dora il
solo ameno fieri possa piacere la lusinga dell essere visti con loro.
E in ogni lor passo devono chiedersi non quello che gli disagi meno,
ma quello che. disagiandoli pi, serva meglio al paese su cui re
gnano oggi o regneranno domani.
Firenze, 31 maggio 1868.
;
__
.kg.
n
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
rattere.
Ci associamo di buon grado alle
lodi che tutti glintendenti tributano
a questo lavoro e al desiderio di ve
derpresto il secondo volume, ove deb
bono essere esposte le dottrine bru
niane. Quando tale pubblicazione sia
compiuta,discorreremo eziandio degli '
4868.
Fino a tre anni fa, era articolo
M2
BOLLETTINO arnmooaarwo.
V. I.
Nisciun' di li no ci po mint.
Chi vo'vedmurir ' nomen accis'
Nuanz la cas di la nna.murat . . .
ILL.
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TESTO.
Vidi l' Italia col erin sparso , incetta
Cola dove la Dora in Po dechina;
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BOLLETTINO BIBLIGRAFICO.
Scritti per le glovnette, della Con
tessa Laosrmlt Fzsroru. - Firenze,
Pellax, 4868.
, col titolo LAmicizia, lepi
stolario di due giovinette di condizione
signorile. Nelle loro condenze si di
pinge, con assai delicatezza e verit,
M3
MA
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
c i loro ricordi.
F. F. P.
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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
Della immortalit dell anima
umana, Discorso della March. Ma
anssa FLonsuli anmoiox. Firenze, 4868.
L. F.
Azione degli Astri e delle Meteore
sulla. mente umana,ec.,di Cesana
corporeo.
Non qui il luogo di dire quali
difcolt persistono ad affacciarsi con
tro questa soluzione, uando non si
avvalori collaltra tesi ella libert e
personalit divina, quando gli spiriti
MG
BOLLETTINO ammooaarxco.
graca.
accortezza e di gusto.
P. M.
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BOLLETTINO anamocmmco.
nato dopo il Mantegazza egli ha con
tinuato per la stessa via, e per la bocca
di Partenio viene oggi a dirci che an
cora dopo le esperienze di Pasteur, la
anspermia pu esser messa in dub
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G. C.
tare, nell'Annuario
ubblicato dai
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BOLLETTINO emmoomrwo.
interesse.
ch essa possiede.
G. B.
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F. PROTONOTARL Direttore.
Davm Mancmonm, Responsabile
L ARMANDO.
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L ARMANDO.
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L ARMANDO.
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nare a leggerlo l
Beati i tempi, quando, non essendo ancora. fatta l Italia, il
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A52
L ARMANDO.
oziosi e malati 1
Quando i tempi nuovi compariscono in un lontano orizzonte,
la prima forma che li prenunzia, 1' ironia. E che cosa 1' ironia!
il sentimento della realt, del tempo nuovo , che si mette dirim
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L ARMANDO
453
suna si appaga.
di sogni e di visioni.
E naturale che innanzi a questa tragedia umana, dove tutto
passa, e niente di positivo e di sostanziale, il cuore si schianti e
45%
L ARMANDO.
Il concetto di questo mondo Amleto, il pensiero che in
forme, nel mondo del puro spirito. Episodii lirici sono le fantasie
malinconiche di Schiller, Victor-Hugo e Lamartine. La catastrofe,
cio a dire la rivelazione tragica. di questo mondo, ve la da Man
fredo e Consalvo. Scoppia da. ultimo il riso micidiale di Heine, e
questo mondo va in frantumi.
Ecco tutto un mondo che malgrado centinaia di volumi cri
tici, soprattutto in Germania, aspetta. ancora il suo critico. Ben
lieto se queste poche righe valgano a indurre a meditarvi su
qualcuno che abbia di me pi mente e pi ozio.
un mondo gi. chiuso in s stesso, divenuto gi storia,
Rappresentazione immortale di una. societ. scissa, con tanta. su
perbia ne concetti, con cos sterminata condenza ne' suoi ideali,
e cosi dolorosamente conscia di non potere mutar quella. plumbea
realt. che le pesava addosso.
Perci idoli de giovani sono stati a. quel tempo Schiller, By
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nato e annullato.
Superuo celebrare la magnicenza di questo concetto.
Prati pu dir con giusto orgoglio: un pensier del mio capo.
Si apre la scena. E una tempesta. Armando ripara nellabi
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Armando stette
A udir quei gridi; e non gli uscla che questo
Suon dalle labbra:
( Inutile ogni cosal
) Gran fallacia e non altro.
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457
458
L ARMANDO.
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con la vita. Gessa. la. sua. esistenza a solo; oggi esisteadue, cilui
e Arbella, ora. armonia, ora dissonanze: ci il dramma con tutte
le gradazioni della. vita. reale; in mezzo alla. poesia. spunta la
prosa.
Armando rivive; il mistero della. vita. sciolto; il segreto
della vita. Amore; 1 ideale che andava cercando trovato,
Arbella; Arbella. 1 Innito.
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L ARMANDO.
461
del Risorgimento.
4 Pi non temer. Nel Dio,
Presente alla tua fede,
Giurer fede anch io.
E il breve nido e l' aria
Della terrena sede,
Colomba solitaria,
Dividerai con me.
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LARMANDO.
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robusta, e creare la Poesia nuova, dove il malato rimanesse
estraneo e perpetuamente contraddetto, ha preso ad imprestito
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dimostra questo? Guai! quando il lettore rimane rigido e come staccato da una
poesia, e domanda: - Ma cosa signica! cosa ha voluto fare il
poeta! -
o il puro spirito ' che agghiaccia l' esistenza e larte, non dando
alle spettro una simulazione perfetta di vita, ma dando alla vita
un continuo signicato di spettro, ombra, vacuit, apparenza;
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L ARMANDO.
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Che nozze terribili i
rimane gura.
La forma, come vita spirituale, come sentimento, diviene
rettorica.
Armando un personaggio rettorico, e il Poeta nella sua
qualit. di spettatore consapevole e partecipe, anchesso un per
sonaggio rettorico.
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468
L ARMANDO.
lattia.
Ma Prati non ha veduto che se volea uccidere quel vecchio
mondo di spettri e spiriti erranti, non potea riuscirVi con ragio
namenti , descrizioni e movimenti patetici, ma con la rappresen
tazione di una vita ricca e sana, sede dell amore e della libert.
I suoi ragionamenti, considerazioni, meditazioni sulla vita
robusta.
Il ragionare, il meditare, il fantasticare, in luogo di operare
e sentire, e questa la malattia; se il poeta che si crede sano, fan
tastica, e ragiona e medita, il poeta malato anche lui senzav
vedersene.
Il medico di Armando non poteva esser lui, e forse none
nato ancora. Armando potrebbe qui rispondere al suo medico:
era te ipsum.
Ragionamenti luno, ragionamenti l altro, tutto ci protratto
L ARMANDO.
469
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L ARMANDO.
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L ARMANDO-
471
NUOVE CONSIDERAZIONI
INTORNO AL SISTEMA DI DARWIN.
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I.
Il fatto, disse quel valentuomo, si converte col vero; equando
la sensata esperienza lo renda evidente a tutti, il discuterlo e il
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473
II.
Innanzi a tutto da fermare che degli scritti di Darwin la
scienza si giover. grandemente, quando anche non fosse trovata
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NUOVE CONSIDERAZIONI
A75
A76
NUOVE CONSIDERAZIONI
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esatti delle mutazioni, assi a dire che limiti non ci sonol E per
ch non ci conceduto di costruire a priori le essenze speciche
avremo arbitrio di negarle? No, certo, e la permanenza loro
cosa effettiva, generale, evidente e non ipotetica.
477
478
NUOVE CONSIDERAZIONI
e arrendevoli che gli animali alle cause esteriori non anno ser
bato per molte generazioni gli effetti dell articiale ibridismo.
Alle esperienze del Naudin non v e nulla. da replicare; e qui
pure 1 eccezione conferma la regola.
N vale il ne argomento del Darwin che se larte umana
non pu prescindere da quei limiti operando solo al di fuori su
gli organismi, la natura potr smisuratamente di pi, perch le
lecito di operare eziandio al di dentro e serale ad ogni momento
e per ogni dove ciascuna variazione anche minima per z'scartare il
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480
NUOVE conswnnazroxr
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nuova CONSIDERAZIONI
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V.
E vero eziandio che Darwin non nega i tipi esemplari delle
specie , n la permanenza di queste nellordine consueto e comune.
Ei pare anzi avere per massima. che in genere le specie non cam
biano, e che il variar loro sia piuttosto un acc&dimento eccettua
tivo che regolare ed abituale. Per fermo, se a far buono e saldo
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posto sorge l'impaccio terribile del dar ragione del persistere senza
mutamento veruno le specie pel corso almeno di tremilanni. Ri
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A83
pulsivo dellaltro.
Ma il Darwin non cerca se questo piede non va da cotesta
gamba. Egli da buon inglese celebra un solo principio sovrano
che l' Utile. Con esso Geremia Bentham, compaesano suo, sper
di spiegare tutto il mondo morale; o perch a Darwin il principio
Pag. 177.
Pag. 230.
Pag. 174 e seguenti.
484
NUOVE consmaaazrom
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vero dei bisogni; e a un nostro poeta venne veduto con molta appa
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486
NUOVE CONSIDERAZIONI
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torit. della legge, Carlo Vogt cita lopera del Dottore Brehm
Vita degli animali illustrati, dove a proposito delle scimmie si
legge: il maschio pi capace di tutto il branco, lo guida; e tale
Lepons sur lHomme, Paris, 1865, huitime Legon.
' Pag. 305.
488
NUOVE corrsrnanazrom
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di Malthus alle intere Fauno e alle intere Fiore dei due mondi;
490
nuova CONSIDERAZIONI
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diano che vola, o per lo meno quelli scoiattoli mezzo alati (Ple
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492
NUOVE CONSIDERAZIONI
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NUOVE CONSIDERAZIONI
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con le sue brave ali, il suo becco e la sua coda pennuta si conso
ler presto dei travagli passati. E il presto sia qui inteso per ri
spetto all epoche geologiche, e vale a dire che gli scomodi ci pa
timenti di quell animale mezzo sauride e mezzo uccello durereb
bono alla pi corta parecchie dozzine di secoli.
Si ragioni allo stesso modo dellaltro esempio addotto dal Dar
win dun animale mezzo acquatico e mezzo terrestre; e mette in
nanzi per ci certa specie di faina vivente l. nel nord dell America,
e la quale in inverno preda i topi campagnuoli e in estate si tuffa in
495
Pag. 172.
496
NUOVE CONSIDERAZIONI
IX.
Taluno avea gi mossa al Cuvier l obbiezione, o meglio il
dubbio che il succedere delle specie e dei generi, nelle rivolture
del globo fosse in effetto una lenta trasformazione degli uni negli
altri; onde vedesi da capo che il concetto del Darwin gira da un
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Li'tu;
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nate e quasi innite a contare dal licheni alle roveri, e dagl infu
sorj alluomo. N ci si nega minimamente dal dotto inglese n
per nulla se ne conturba. La. vita che vegeta ancora sul nostro
globo, afferma egli, 1 avanzo di lunghe battaglie e di sterminj
successivi ed irreparabili. Onde taluno potrebbe dire che le specie
attuali ci rappresentano i veterani della grande armata di Russia
campati al ghiaccio, alla fame, agli stenti per prodigio di ottima
complessione. - Ecco io vi provo, ripiglia 1 Autore, che la guerra
incessante tra i gruppi di specie 'e segnatamente tra i pi somi'
glievoli e prossimi dovea bel bello levar di mezzo tutte le variet
interposte e di carattere transitorio. In tal subbietto Darwin a per lo certo adoperato il maggior
-Pag. 246.
Pag. 245 e seguenti; e tutto il Capitolo IX.
21
f.,
497
3*
498
NUOVE CONSIDERAZIONI
onde non possa additarsi uno o due esemplari per la catena intera
di variet. occorse in qualcuno, almeno , dei tanti trapassi adem
piuti tra i generi, le famiglie e le classi.
Che cosa affermano gli antiquarj circa la rarezza estrema di
certe monete greche o romane? Questo affermano comunemente,
essersene coniate pochissime per la brevit estrema del regno di
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A99
cedano essi dal lato loro che alquante lacune sussistono tuttavia
intere e profonde, e che le stesse specie intermedie scoperte do
X.
Ora, io mi volto indietro a guardare la totalit. del sistema;
500
NUOVE CONSIDERAZIONI
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253
502
NUOVE CONSIDERAZIONI
503
III.
LA GERMANIA E LA PRUSSIA DAL 1848.AL 1858.
nel 1830, nel 18h8 e nel 1859, essa ruppe gli argini che arrestavano
la libera circolazione della vita politica in Europa; ed esercit
sempre a proprie spese cotale iniziativa, feconda per gli altri,
per lo pi funesta a lei medesima. Infatti il torrente, di cui apriva
le cateratte, ogni volta straripando la sommerse, e la costrinse
ad usare tutte le sue forze vive, non pi nel giovarsi, diri
gendola, della corrente beneca, ma nel difendersi dalle sue acque
minacciose, che ritirandosi lasciarono sempre devastato e quasi
sterilito il terreno politico. Cosi il generoso e nobile impulso
del 1789 condusse la Francia alla Convenzione, al Direttorio, al
1 Impero, e, tutto sommato, forse le fece tanto male quanto bene;
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mentare e rafforzare.
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506
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. . . . simigliante a quella inferma,
Che non pu trovar posa in su le piume,
Ma con dar volta suo dolore scherma.
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d appresso, non era tale che potesse alimentarvi 1' affetto per la
vigente costituzione, massime dacch avea mostrato in solenne
modo la sua inettezza e mancanza di patriottismo nella questione
dello Schleswig-Holstein, la quale aveva ed ha sempre il privi
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gli stessi pesi, gli stessi dazii per tutto il commercio tedesco;
proponiamo la libert della stampa, con le stesse guarentigie
contro l' abuso, in tutta la patria tedesca. Questo diluvio di
ribile battaglia era sempre incerto. Allora, col cuore straziato dal
dolore alla vista di tanto sangue versato, il re, in sostanza dolce
gli occhi suoi i cadaveri coronati delle vittime che una plebaglia
furiosa e implacabile gli present nel cortile del castello. Egli li
salut ad uno ad uno, obbedendo agli ordini imperiosi della folla,
allorch d improvviso una forte voce intuon di mezzo ai cadaveri
ed agl' insorti il coro: 0 Ges, fede mia: tutti singinocchia
rono unendo la voce a quella che avea dato il segno ; e lo stesso
re accompagn con voce soffocata il canto espiatorio. Fin da quel
giorno il cuore di Federico Guglielmo si spezz, ed egli non si
riehbe pi. Pot ancora inebriarsi e distrarsi in una fattizia e
passeggera popolarit; ritrov anche la sua facondia d una volta
ei suoi accessi di cavalleria, ma quel non so che di giovane,
d illuminato, di condente che avviv i primi anni del suo regno,
del suo nome, che perd n d' allora; e poscia le sue voglie di resi
stenza o di pretensione doveano mettere in pericolo anche lavvenire
della monarchia, preparandogli la crudele umiliazione d Olmtz.
510
"
ne: Cittadini, io so bene che non son forte n per le armi del
" con una fedelt. tedesca. Non era egli, mi perdoni Dio di ridere
in cosi grave soggetto e nel parlare di un principe cosi rispetta
bile per tante ragioni, un voler fare una frittata senza rompere
le ova! e un monarca cosi tirato fra le alte mire della sua im
maginazione e gli scrupoli di una timorata coscienza e di pregiu
dizi legittimisti , poteva egli mai sciogliere il problema dell unit
tedesca, il quale voleva occhio tanto sicuro e mano tanto vigorosa?
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ciali che quelli dellAmerica del Nord e della Francia del 1791,
certo men semplici e men chiari e soprattutto pi lunghi e parti
colarizzati. Non ricorder neppure il conitto di Magonza portato
dinanzi all Assemblea che saviamente ricus di giudicarlo, n il
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governi
prima si
porrebbero daccordo,
approvati
semblea,che
nominati
difnitivamente
dai sovrani!
Questa dallAs
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dirla in passando, l origine della famosa triade chei signori di
Beust e di Pfordten raccomandarono anche diciotto anni dopo
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518
desse modo all uno e all altro di liberarsi dall Austria senza ca
dere in bocca alla Francia, comera avvenuto sul principio del
secolo.
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521
stenze intempestive.
Due soli nomi son rimasti vivi, quello del Re dei contadini, Wal.
(leclt, e quello del Pontece dellAvvenire, sig. Iacoby, ambedue per l irre
prensibile probit loro piuttosto che pel valore politico: del resto ambedue,
se difettano alquanto di criterio e di tatto politico, sono per altri rispetti,
luno come giureconsnlto, l altro come losofo, uomini di rara superiorit.
-.,-_.A_4A._Jn
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522 '
523
come capo dell Unione ristretta; gli sforzi della sinistra che ve
dova il suo sogno repubblicano dissipato per lungo tempo, se non
per sempre, dalla formazione d una monarchia costituzionale vi
tale; i maneggi del partito clericale; tutto si accordo per far dif
ferire la seconda lettura e il voto diilnitivo della proposta del
52h
n11.1
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A.
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n
525
la Germania, colui che pens sempre all uniti della gran patria,
poich le rivelazioni dellamico suo signor di Radowitz non la
sciano verun dubbio su ci, abbandon il paese all anarchia,
all incertezza, allo scoramento e, che peggio, alla vendetta
dellantica sua rivale, di cui egli stesso si fece docile strumento.
Chi spiegher mai i misteri del cuore umano! chi potr mai spe
rare di scoprir la vera cagione di questo strano enimma? Ma forse
non andrebbe troppo lungi dalla verit. chi attribuisse al patriot
tismo stesso di Federico Gugliemo e ad un orrore del sangue
questo smarrimento di spirito, che lo liber dal far la guerra
"-_s_ .
526
negarlo, tutta la guerra civile dell estate del 18h9 non fu che una
grandiosa menzogna.
Il Wrtemberg fu il solo paese di una certa estensione, il
cui principe, costretto e dichiarando di cedere solo alla violenza,
accett la costituzione che la Camera e il ministero gl' imposero;
in ogni altro luogo i sovrani ricusarono. Una sanguinosa rivolta
scoppi a Dresda , e il re, impotente, pazzo di paura, chiam in
aiuto le truppe prussiane che spensero nel sangue un solleva
mento in favor d una Costituzione, la quale dava la corona al
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530
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IV.
Se Federico Guglielmo IV avea creduto conciliarsi per sempre
la gratitudine e la ducia de suoi alti Confederati col riuto d'una
corona macchiata (lillegittimit, con la salvezza del suo buon
fratello il re di Sassonia, con la sanguinosa repressione della ri
volta nel paese di Baden , s' inganno crudelmente. Quella po
test ch ei non avea osato prendere dalla mano della nazione per
rispetto alla legittimit, i principi legittimi si guardarono bene
dall offrirgliela spontaneamente: tutti i suoi tentativi dimpadro
nirsi sol temporaneamente della potest. centrale, che lAustria
in mezzo a suoi imbarazzi avea saputo afferrare di fatto, tre mesi
EHA.
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531
dalle sue interne diicolt dopo la. caduta dell' Ungheria a Vilagos,
dellItalia a Novara, volse ogni cura. agli affari tedeschi e riusc
presto a staccare la Sassonia e lAnnover dall' alleanza dei tre
532
d' Erfurt, dove per lastensione dei democraticii liberali ebbero una
forte maggioranza, la quale ascolt con visibile soddisfazione labile
_a un tempo e calda allocuzione del sig. di Radowitz, amico e con
dente del re, accetto al partito moderato dalla chiesa di San Paolo
in poi, patriottico e liberale nelle sue tendenze, bench queste fos
sero sovente arrestate dagli scrupoli e dalle mistiche inclinazioni.
Il suo discorso risoluto ed eloquente ridest tutte le speranze:
si era imparato due anni innanzi quanto costa perdere il tempo
in gravi momenti a discutere principii, e il partito di Gotha che
si volontieri accusato di dottrinarismo, seppe discutere e ap
provare in un mese la proposta del 26 maggio. I deputati si se
pararono tosto (il 27 aprile 1850) credendo di aver salvato dal
naufragio qualche avanzo prezioso. Gli aspettavano nuovi e pi
crudeli disinganni.
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unanime resistenza:
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mate dall Elettore, e a tale 'eifetto dar i necessari ordini ai generali coman
danti, affinch concedano il passo perle strade di fermata occupate dalla
Prussia... L Austria e la Prussia, accordate che siensi con gli alleati loro,
manderanno nellIlolstein pi presto che si potr, commissari che esigeranno
dalla luogotenenza (governo temporaneo nazionale) la sospensione delle
ostilit, la ritirata delle truppe dietro l Eidcr....
537
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dalla Prussia, e come dal 1864 al 1866 opposero alle sue carezze
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339
Niccol, la quale
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(Continua)
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LE PICCOLE CITT
NEI. NUOV0 0RDlNAMENTO D ITALIA.
tano seco una parte della vita locale di cui godevano, per accen
trarla tutta alle maggiori citt, dove le strade ferrate si annodano.
Il legno non giusto, non potendo in realt produrre un danno ai
piccoli centri quelle strade ferrate che avvantaggiano la condi
zione degli individui che vi abitano, rendendo ad essi pi facile
5h2
LE PICCOLE CITT
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5%
LE PICCOLE CITT
teoria vuoi andare alla pratica, trovando che in molta parte dIta
lia il governo centrale vale ancora meglio che non lautonomia
provinciale e comunale. Tra queste tendenze opposte restiamo so
vente incerti quale dei due sistemi seguire, e non sappiamo bene
usare ne 1 uno n 1 altro.
L accentramento eccessivo ha i suoi danni peri centri stessi.
Tali centri consumano pi che non producano; e se accentrano
'gELE'3
1,4
545
II.
Fu veramente meravigliosa la civilt dei nostri antichi Co
muni, attestata dagli splendidi monumenti, mai uguagliati in ap
presso, edi cui ne rimasero anche nelle minori citt. Essa fu do
vuta alle industrie ed ai trafci con paesi lontani, in cui quelle
due Italie fanno sovente oggidi contrasto non utile e non bello
d' idee, di costumi, dinteressi. Ed appunto tale contrasto che
VoL. Vlll. - Luglio 1863.
37
546
LE PICCOLE CITT
a dar vita alle quali altro non occorre che infondere lo spirito di
rinnovamento che tutte le avvivi colle novit. conformi ai tempi.
're
f:-a:
-a.ir
547
1' equilibrio che dalle tendenze generali e dalle cause nuove del
l'accentramento ora rotto. Fortunatamente i danni economici e
sociali dell eccessivo ed articiale accentramento , obbligano a cer
care irimedii, producendo appunto una controcorrente verso le citt.
minori. Se si vogliono fondare delle nuove industrie, delle quali
si conosce sempre pi la necessit , bisogna tornare a que luoghi
dove esistono gi i fabbricati, dove i salarii possono essere minori,
mostrare ai cittadini per quali vie e con quali mezzi essi potranno
mantenere ed accrescere prosperit al proprio paese.
5Ii8
LE PICCOLE CITT
vilt. zeppa che non sa tenere dietro di giusto passo alla nazione.
Senza la unicazione interna nelle piccole citt. non si avrebbe
quel primo elemento di associazione che solo pu accrescere le
forze e produrre i beni sperati. Bisogna che ogni miglioramento
si studii e si discuta, e che diventi tosto scopo allopera comu
5749
550
LE PICCOLE emi
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551
552
LE PICCOLE CITT
lit. di far si che tutto sia bene attorno a se, ci sono gli ele
menti per tutto, e tutte le forme di associazione si dimostrano
possibili. Il loco natio gi tale da rendere ognuno altero di po
_- _ A-_
553
IV.
Si creduto da taluno che le industrie manifatturiere non
possano orire che a scapito dellindustria agraria, ma invece
55A
LE PICCOLE CITT
555
556
LE PICCOLE crrr
V.
Ci siamo particolarmente fermati sopra quelle istituzioni, le
quali devono promuovere l' attivit economica, poich esse sono
come la macchina, la quale permette di adoperare utilmente la
forza che vi si applica. Il vapore che liberamente si spande nel
1 atmosfera, sebbene comprenda virtualmente in se stesso una
forza, non la pu manifestare, se non compresso entro ad un
557
concorrenza con quelli del luogo. Cos non sar malagevole inta
volare per ogni provincia uno studio geognostico,orograco, idro
graco, indicando dove e quali sono le ricchezze minerali da po
tersi adoperare nellindustria. Lo studio andr. unito ad un mu
seo provinciale bene ordinato, a carte geologiche, agrarie, ad
indicazioni circa le altitudini, ad analisi di terre e di acque, a
notizie meteorologiche, a valutazioni di tutti gli elementi che
concorrono allindustria agraria, e che possono porgere allagro
LE PICCOLE CITT
bliograa e la biograa paesana , ed almeno si accumulerebbero
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559
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Tra i fanciulli dell' uno e dell' altro sesso, n che non v' e ditte
renza apparente nelle forme, v' comunanza di giocattoli e di sollazzi;
ma quando, rimanendo alle bambine la soavitr e la mollezza dei con
Soldati sono i primi fantocci che rabeschiamo sulle pareti della scuola
e sulla coperta dei libri; soldati le prime persone che ci voltamo indietro
a guardar perla via, fermandoci e obbligando a fermarsi chi ci conduce
per mano; il primo soldo che ci si regala lo spendiamo da un libraio
per una stampa di soldatini di colore; e tutto ci che ai soldati appar
53
561
tornati a casa, c' era da subire gli occhiacci del babbo o anche di peg
gio; ma quel poter dire: -sono stato in piazza d' armi - ahi gli era
non ricorda la prima volta che, in piazza d' armi o al tiro del bersa
VnL. Vlll. -Luglio i868.
38
562
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563
innanzi. Daquella sera in poi pass meglio d' una quindicina di giorni
senza chio lo vedessi. Ne ero desolato. Quando un giorno, sull' im
di dieci individui armati, potevano ben esserci ance dei principi e dei
re a fare il chiasso colla spada nel pugno; ma al solo apparire di due
soldati collo schioppo a tracolla, tutte l'altra teste di legno mettevan giu
dizio ad un tratto , e si quetavano, e qualche volta anche ire, si signori,
anche le corone sinchinavano dinanzi ai chepp. E quando la sera, a ora
tarda, sentivamo tutto ad un tratto gi nella strada, presso alla porta
vamo che sera impegnata una rissa fra soldati e operaj , non abbiamo
noi sempre fatto voto che questi ne buscassero di molte, e quelli ne
uscissero immuni 6I E se accadeva il contrario, oh che stizza, che ro
dimento l Quanto ad autorit, i fanciulli non ne suppongono alcuna al
564
quell uomo l vestito di nero comanda assai pi dell' altro che ha tutto
quell'oro addosso. - Che i - io risposi scoteudo sgarbatamente una
spalla, - non vero, impossibile. E questo ailetto sviscerato dei fanciulli pei soldati, e ricambiato
da questi con un aietto , meno entusiastico, ma non meno profondo.
primi amici, iloro primi coniorti, i loro primi diletli'? In quello sciame
di moneliucci che scorrazzano intorno ai tamburini quando il reggi
mento va in piazza (1 armi. Da loro i primi sorrisi, le prime strette di
nerezza melanconica perch, lontani come e' sono dei loro parenti, quei
discorsi ravvivano nel loro cuore un cotal sentimento, direi quasi, di
casa, un sentimento di letizia qneta e soave, come non si prova sem
pre nelle rumorose camerate della caserma; per mezzo di quei fanciulli
'b:ca
essi a poco a poco stringono amicizia col portinaio, e per mezzo di questi
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n.
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L.
Al.r'
563
Il.
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Una delle ultime sere di luglio del 1866, la nostra divisione, par
tita nel pomeriggio da Battaglia, grosso borgo situato alle falde orien
tali dei colli Euganei, entrava per porta Santa Croce nella citt di Pa
dova , che doveva attraversare per proseguire il suo cammino
verso Venezia. Comunque molti altri corpi dell' esercito fossero gi
passati per quella citt e le vie per cui noi 1 attraversammo fos
sero le pi rimote dal centro e d' ordinario le meno frequenti di
gente, pure l accoglienza che ci fece il popolo fu, sopra ogni fede, stu
bocche ardenti, con quella stessa furia che porrebbe una madre nel ba
ciare il suo gliuolo al primo rivederlo dopo una lunga lontananza;
d aver sentito il contatto di molte guancia umide di pianto; d' essermi
566
gemiti come di petti oppressi e spossat dalla toga della gioia; voci di
un tal suono ch io non aveva inteso mai prima d allora, ma che pur
van la mano ai soldati e mettevan loro dei fiori negli occhielli dei cap
potto e domandavano soavemente se fossero venuti di molto lontano
e si sentissero stanchi, e otterivano di che e dove e si potessero ri
storare, sdegnandosi con amabile atettazione dei riuti e rinnovando
567
nel nido allapparir della madre. Certi bambini tenuti in braccio dalla
interrompendosi tratto tratto per guardarsi ben bene l'un laltro nelvol
to, con un sorriso che voleva dire : - Dunque gli e proprio un soldato
italiano che tengo a braccetto t - Dunque ci siamo proprio in mezzo a
questi benedetti Padovani! - e l una gran stretta di mano e una scossa
reciproca al braccio che signicava: - Sei qui,- ti sento; non ti lascio
scappare-In quella mezzora che si era impiegata ad attraversar la
' citt, si crea gi strette molte amicizie, s eran gi scambiate molte pro
568
destra e due le sulla sinistra della via; per un po' di tempo i soldati
si volsero di momento in momento verso la porta, dove la folla, tutta.
569
570
- E perch?
Non rispose - Hai sonno? '- Un poco... Qua la mano, dunque. Lo presi per mano, raggiunsi la mia compagnia che era gi pas
sata oltre un buon tratto di strada, e, pensando che il rimandarlo a casa
per forza e fargli rifare tutto quel cammino di notte e da solo gli era
un esporlo ad una qualche grossa paura, quando pure ei non pren
gendo tratto tratto e inchinaudo la faccia verso di lui per vederlo nel
viso. Ma non ci riuscii; il buio era tto e non volevo avvicinarmi ad
fuggitivo, passo nel prato a destra della strada, e gli altri mi seguono.
Giunti a un dieci passi dal fosso, ci fermammo. Chiamato da
uno di noi, sopraggiunse un soldato Con una lanterna; ci stringemmo
attorno al ragazzo, e, facendogli batter la luce sul viso, ci chinamm0
a guardarlo. Era bello ,- ma smunto, pallido, e avea negli occhi,-utt
par di begli occhi grandi e scuri, -- una espressione di mestizia stra
namente severa per un fanciullo della sua et che non poteva aver
passati i dodici anni; e al suo aspetto, severo bens, ma dilicato e gen
tile, facevano un singolare contrasto i panni logori, rappezzati e male
571
572
con tutte e due le mani e levava lo sguardo ora sul viso di questo ora
di quello come per domandarci che cosa intendessimo fare di lui-La
compresi d' una piet profonda e d una sollecitudine paterna per lui;
ma uno di noi colto da un pensiero gli chiese ancora:
- Hai dei fratelli?
- Uno.
- E perch non fuggito con te ? Il poveretto fe'un leggiero e rapido sorriso d' ironia, e poi rispose
serio serio:
-Mio fratello... non va mica via da casa; a lui gli vogliono bene...
e anche a mia sorella... e son tutti e due ben vestiti...
E ci dicendo abbassava gli occhi e guardava i suoi poVeri cenci.
E noi, mossi da un subito e irresistibile assalto di piet, ci facemmo ad
' alollarlo di carezze e di parole amiche e di conforli: - Verrai con
noi, buon ragazzo, non ti dar pensiero di nulla. Avrai tanti babbi quanti
sono i soldati. Ti vorremo bene per tua madre, per tuo padre,per
tutti; sta tranquillo. E siccome volevamo rasserenario e farlo sorridere, gli si diceva:
- E a chi ti domander di chi sei gliolo e donde sei venuto, tu ri
sponderai che sei glio del reggimento, e che noi t abbiamo trovato
nel fodero della bandiera; hai inteso? -
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573
sorso.
-No, grazie, non ho sete;... -e faceva atto di rispingere la a
57h
Colla lucerna gli fe batter la luce sul viso ponendo la mano aperta
dietro la ammella, e stemmo un momento a guardarlo.
- Chi ? - mi domando poi il vivandiere. Gli risposi ci che
sapete.
- Povero ragazzo t
- Abbiatene cura.
la appartiene alla
fuggito, la deve
(1 Egitto! Tenia
un ragazzo ruba
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NE;
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-E-'gai lilf
575
III.
Arrivammo al campo intorno alla mezzanotte; non mi ricordo
lenzio e una quiete di cimitero. Era un loco pieno duna bellezza cupa
e severa, e noi n'ebbimo l animo silattamente colpito e compreso
che vi si entr tacitamente, e tacitamente ci si schier, guardando at
alta voce lappello, ciascuno ritto dinanzi alla sua compagnia, avendo
da un lato gli ufciali e dall' altro un soldato colla lanterna a illumi
nargli il taccuino. Intanto il vivandiere mi aveva ricondotto Garluccio,
il quale, per non essere osservato dai soldati, sera nascosto in mezzo a
576
577
lei, io non andrei mica a lavarmela da me. E una cosa chiara. E poi
essa non mi conduce mai a passeggiare coin altri due. Certe volte mi
lasciava chiuso in casa, solo, quelle sere della domenica che si vede
passare tanta gente nella strada, e io stava alla nestra ad aspettare che
essi ritornassero, e certe sere essi non tornavano mai e io mi addor
mentavo nella testa sopra il davanzale, e quando essa rientrava in
casa mi sgridava. Erano andati al teatro e al caff, e gli altri due ra
gazzi me lo venivano a dire nell orecchio: -Noi siamo andati, e tu
no, e tu no, - e poi mi facevano anche le corna colle mani perch
io mi arrabbiassi, e se io mi metteva a piangere , essi si mettevano
a contraarmi e la mamma non diceva niente. E poi certe sere
578
tardi e aveva il viso tutto rosso e gli occhi lustri lustri e parlava eri
deva forte cogli altri due , e tutti e tre si posero a cenare e la mamma
il
di quel che fanno i giuochi e che quando trovano dei ragazzi che nes
suno li vuole, se li pigliano con se; ma poi mi hanno detto che per
insegnare a fare certi giuochi i ciarlatani bisogna che sloghino le ossa
delle spalle e che bisogna averle slogate n da piccoli, e io era gi
troppo grande, e non sono scappato. La mamma intanto continuava a
H=l-<PQ
579
subito di casa e appena ebbi veduto che erano i soldati del re che c
adesso, di quello che e venuto a liberare , mi sono gettato in mezzo
a loro, e non li ho pi lasciati; poi lei mi parl.... (e mi guardava).
Poi mi hanno detto che non avessi paura; mi hanno dato da mangiare...
le avevo una fame l E mi dissero poi ancora che mi volevano tenere
con loro... Ma io non voglio mica star qui come un povero a man
giare il pane per niente; io voglio lavorare... spazzoler la roba....
(e mi toccava la tunica), porter da bere, andr a prendere la paglia
per don... -
IV.
Ci svegliammo sul far del giorno. Misi io pel primo la testa fuori
della tenda. Pioveva e tonava maledettamente. Nel campo, all' infuori
delle sentinella, non si vedeva anima viva. Ma tutti o quasi tutti i sol
dati eran gi desti. Di fatti, allo siolgorare (1 ogni lampo, si levava se
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a:_.
580
disegno ne col suono della voce n coll' espressione del volto. Nondi
meno ripigliai:
ALFA!
I:
29'
581
tutte le parti, oramai gli si erano sciupati del tutto in quei due o tre
giorni di marcia e gli cadevano a brani. Un cappellctto di paglia, una
giacchettina e un par di calzoni di tela, una bella cravatta rossa, due
scarpette ben adatte al suo piccolo piede: oh povero ragazzo, come fu
contento quando gli presentammo quella roba t Pareva che non cre
desse ai suoi occhi: si fece rosso, volt la testa da unaltra parte,
aveva quasi il sospetto che gli si volesse fare una burla, fece molte
volte col gomito l atto di respingere da se quell insperato regalo, e
tenne lungamente il mento inchiodato sul petto; ma quando vide che
noi cominciavamo a stizzirci un poco di quella sua ritrosa incredulit
e facevamo l'atto di andarsene dicendo: -Vestiremo un altro ra
gazzo, -allora alz allimprovviso la testa, fece un passo verso di
quando passava furtivamente in mezzo a loro; -cospetto che lusso t Ed egli si faceva rosso rosso,e via di corsa.
della nostra compagnia e di gran parte dei soldati delle altre, e di tutti
gli ufciali del reggimento, e dallora in poi prese a condurre una
582
mentava mai, povero Cartuccio, non metteva mai un ben che menomo
grido, non dava mai segno di dolore o di rincrescimento, mai; te
583
fanciulli senza madre e senza padre ci sono i soldati ; essi non hanno
che un pezzo di pane nella tasca; ma in compenso chiudono molto
tesoro d affetto nel cuore, e dispensano generosamente 1 una e l'altra
vede e sa che sotto i nostri ruvidi cappotti batte il suo cuore. Di giorno era continuamente in faccende. Andava fuori del campo
a t0r dell acqua pei soldati quando loro era vietato d' uscirne ; e
lo si vedeva in giro tra mezzo alle tende tutto carico di borraccie e
di gamelle, rosso in viso, sudante, accompagnato da una folla di
assetati, che gli si stringevano ai panni e gli facevano ressa: Carluccio,
la mia gemella ; -la mia borraccia, Carluccio ; - voglio prima la mia ; -
no, la mia, te l' ho data prima di lui;- e no,-e si. -Ed egli a far
cenno che si quetassero e a sospingerli indietro con un leggero posar
delle mani sui petti: - Uno alla volta, da bravi; fatemi il piacere;
tiratevi un po' in la ; lasciatemi respirare. - E si asciugava la fronte
e pigliare fiato, che proprio gli era stanco e sfinito da non poterne pi.
Di tempo in tempo qualche soldato lo ricercava per farsi scrivere una
lettera a casa, o per farsene leggere e spiegare una ricevuta. Questo fa
dopo aver molto ragionato tutti e due coll' indice teso verso il foglio
scrilto o da scrivcrsi, finalmente Garluccio, rimboccate le maniche
della giacchetta, si metteva all opera agrottando le sopracciglia, strin
gendo le labbra e mandando fuori tratto tratto un suono inarticolato
che voleva dire: - E un aflar serio, via. Ma ci riuscir. Aiutava poi ora 1' uno ora laltro ad assestare le tende, e ci aveva
584
spariti.
Questi modi affettuosi e cosi spontaneamente gentili ci li usava con
tutti, ufciali e soldati. E per tutti lo amavano. Quando passava in
mezzo alle tende d una compagnia qual si fosse , era un chiamarlo da
tutte le parti, un tender di braccia fuor delle tende per trattenerlo, un
alzarsie un correrin dietro dei soldati con le lettere in mano: - (lar
luccio , un momento, un momento solo, una parola, solamente una
585
imparato a distinguere n dai primi giorni. Aveva una gran paura del
colonnello. Quando lo vedeva di lontano o se la dava a gambe o si
rannicchiava dietro una tenda. Perch poi? Non lo sapeva neanco lui.
Ma un giorno, mentre egli stava a chiacchiera con due o tre soldati
presso alla tenda d' un aiutante maggiore, eccoti sbucare all improv
viso, non si sa d onde, il colonnello. Trem da capo a piedi. Non
era pi in tempo a nascondersi. Bisognava guardarlo e salutarlo. Alz
gli occhi timidamente e port la mano al cappello. Il colonnello gli
caduto.
Cosa strana in un ragazzo della sua et, ein non abuso mai
menomamente della famigliarit con cui lo si trattava. Sempre docile,
umile, rispettoso, come il primo giorno in cui noi lo raccogliemmo
voglio bene per tutti. Siediti qua; discorriamocela tra noi altri due, e
via dal cuore tutte le malinconie. Egli piangeva.
Ma eran malinconia che svanivano presto.
VI.
586
mano sulla fronte, si facevano l'un laltro certi cenni tacili per comu
Bv'glan:
nicarsi i loro pareri sullo stato del piccolo infermo, e poi si allontana
vano in punta dei piedi, si soffermavano sullimitare della porta per guar
darlo ancora una volta, e uscivano scotendo la testa in atto di dire:
Poveretto l- E gli era un dolore sincero quello che si manifestava sui loro
volti; sincero, perch, chi avesse tenuto d occhio uno qualunque di
quei soldati per tutto quel giorno, non lo avrebbe visto imbrancarsi
a fare il chiasso coin altri sotto la baracca del vivandiere.
r:-_g
--
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587
VI].
Hm;' _ 4 ,s.ft.ak,.- .suhswh-IAf au
mente pensando a quanto una tale domanda avrebbe potuto parer sot
tile e furbesca, dove non l avesse fatta un fanciullo di quellet, ed
ance beffarda se non l avesse fatta un amico.
E Sorrisero pure altre due persone che si trovavano la, sedute
_-_'.e4._
.L.-,_. ;..'s
fuori a dire:
- Eppure, chi ci pensi su seriamente, ha da essere un gran
doloroso spettacolo quelle (1 una ritirata. -_
E tacque in atto di aspettare una risposta.
- Sentano, - rispose l ufciale facendo tutto ad un tratto un
viso serio e impensierito.
Gli altri due, presentendo un lungo discorso, avvicinarono le
.a_.m,_
\
588
loro seggiole a quella del mio amico, e composero anch' essi la faccia
ad una seriet immobile ed intenta.
- Sentano, - ripigli lufciale con voce vibrata, - v"e un
dolore appetto al quale la morte dei nostri pi cari, la perdita delle
nostre pi belle speranze e i pi inattesi e pi eri disinganni
della vita non sono che una mestizia sfuggevole, un turbamento leg
gero, un nonnulla; e questo dolore quello che ci strinse lanima
589
rapetto, gli altri col ventre sulla schiena dei primi, si spenzolavano sopra
la bocca d'un pozzo , copiedi sollevati da terra, a gran rischio di cader
gi a capo fitto; e si disputavano colle mani convulse la fune, il sec
chio, la manovella, respingendoi lun l'altro a colpi di gomito e a
qua, tira di la, l acqua agitata trabocca, si spande sulle faccio e sui
panni e sul terreno ; chi ha bevuto? nessuno. - La pi parte dei sei
dati si era sparpagliata pel paese in traccia dacqua e di pane; qualche
battaglione, fraintesi forse gli ordini ricevuti, non era nemmanco entrato
in Villafranca, e s' era diretto verso la strada di Goito pei sentieri dei
campi; ond che dei corpi non restava pi, si pu dire, che il nucleo;
il colonnello, il portabandiera, gran parte degli ufciali e pochi soldati;
delle bande non ne parliamo. La folla onde le vie erano piene ondeggiava
e si rimescolava violentemente; un gridlo assordante risonava per
ogni dove; era un chiamarsi ad alta voce dalluna allaltra parte
della via, un fender la calca di lunghe file di soldati in tutte le dire
zioni, un correre alfannoso di ufficiali di quae di l ad agguantare
una colonna di carri e le ultime case del paese, nalmente fui fuori
590
palpai i panni; erano fradici. Guardai in su; il cielo era tutto velato
da un nuvolone scuro, eguale, pesante, che prometteva la pioggia
."
591
a stormi che procedevan lenti lenti, coi capi dimessi, cogli sguardi
atterrati; molti di essi avevan sciolto la tela della tenda e se leran
posta sul capo a guisa d' uno scialle per ripararsi dall acqua; molti
che avevan perduto lo zaino e la tela si ricoveravano sotto quella d un
compagno e andavano cosi due a due , stretti a braccetto, colle teste
avviluppate; altri, perduto il cheppl, s era posto in capo il fazzoletto ;
._ -._.4._ .
altri, buttato via lo zaino, portava la sua roba in un involto appeso alla
baionetta; tutti poi camminavano a gran fatica, zoppicando e inciam
delle botteghe e delle porte di casa, dappertutto soldati riniti dal cam
mino cdal digiuno, parte in piedi colle spalle appoggiate al muro, parte
nello zaino,o lento e svogliato rasciugava colla falda del cappotto la canna
del fucile, badando altrove cogli occhi; e intanto la via formicolava
di soldati in cammino verso Cerlungo; molti guardando di qua e di la
con un viso tra 1 attonito e il disgustato , passavan oltre; altri si fer
mavano accanto al muro, gettavano trascuratamente lo zaino a terra
essi lavrebbero pagato, s' intende, e tendevan le braccia e allargavan le mani per far vedere i quattrini. - No, miei tigliuoli, _ rimi
spondeva
rineresce,
dal fondo
non c'
dellapibottega
niente.una
-A
voce
untutta
altraindolcita
bottega e dunque.
pietosa,-
y
i
.
Niente neanco a questa. Via, ad un' altra. Lo stesso. E cosi dappertutto. Passando dinanzi a certe tana di caff, si vedevano molti uf
'
592
_.{__9
'E}
U
L."
y'
quella cera di chi non sa che pesci si pigliare. In quei campi non si
sentiva alcuna voce, alcuno strepito; ma vi regnava una quiete stanca
e severa. -Raggiunto il campo del mio reggimento, andai a gettarmi su
bito sotto la tenda e mi sedetti, senza parlare, accanto ai miei compagni,
che da pi (1 un' ora erano la. Non ci salutammo, non iscambiammo
5'.11-a-:=1
593
si lev e dur fino a sera uno strepito pieno di gaiezza e di vita; le bande
risonarono le note marcio, vecchie e care compagne dei nostri entu
LO
5%
giovanotto di tanto cuore che a darne un po' per uno a tutto il reg
gimento gliene sarebbe rimasto anche troppo, usci fuori a dire:
- Me ne incarico io.
- Che? Che? Come? In che modo?
- Me ne incarico io. Ma e necessario ch io sappia dove sta di
casa.
- Chi?
piglieranuo anche in casa con loro. Scriver oggi stesso a mia madre. Ma
bisogna sapere dov_' egli sta, ed ance il suo nome, se e possibile, perch:
occorre preparare il terreno; bisogna che la mia famiglia regga la
matrigna e le parli.
_ Stupenda ideat _ selamarono tutti. - Ma 0 come farea strap
pargli dalla bocca il nome e l' abitazione? Si e sempre tenuto il se
greto con tanta testardaggine!
- A questo pensateci voi altri. Fate voi la vostra parte; io fac
cio la mia.
- E persuaderlo a tornare? Qui ti voglio, amico.
E ci separammo.
La sera di quello stesso giorno, prima del calar del sole, men
595
altri e altri forti, sparsi per le lagune, appena visibili come punti
neri. Era un quadro stupendo. Ma malinconico. Il luogo intorno in
torno era deserto, il sole stava per iscomparire, nelle case di Vene
zia cominciava a luccicare qualche lume, 'e tirava una brezzolina
che faceva stormir forte gli alberi vicini; unico rumore che si sen
tisse la attorno.
596
2597
Ed egli incominci:
Pur ti saluto anchio,
0 Venezia immortale!
Qual ardente disio,
Cara, io n avea nel cor!
Qual fremito mi assale
Di entusiasmo e damor!
Ti paion musi questi da fare i sentimentali? Tutti coloro che aveano alzato il gomito pi del dovere approva
rono clamorosamente.
D entusiasmo e damor!
E il coro:
Si, Venezia immortale,
Tabbiam tutti nel cor.
E i baccanti:
Che poeta bestiale!
Che cane dun tenor!
598
Da capo:
E i baccanti:
Invece io me la rido,
il partito miglior.
E li un gran frastuono di bicchieri e un altro rumoroso scoppio
Questi due ultimi versi furon cantati con minor vivezza degli al
tri. Che la solitudine del luogo, e il morire del giorno, e la vista di
Venezia che si andava popolando di lumi cominciasse a mettere un
podi malinconia anche nel cuore dei baccantif
Q madre , sul tuo seno
Vorrei chinar la testa ,
E il coro:
Vorrei chihar la testa
Di mia madre sul cor.
599
Gli altri non risero pi. Fu ripetuta altre due volte lultima
strofa. l baccanti non fecero pi parola e volscro tutti la faccia verso
Venezia. Cantammo una quarta volta lultima strofa. Ma Carluccio
non la canto pi. Ne aveva compreso il significato, povero ragazzo, e
gli si era stretto il cuore; lora, il luogo e quella stessa musica lenta e
mesta della canzone gli avean destato nellanima una subita e viva te
nerezza.
- Cos'hai Cariuccio che tieni la faccia nascosta nelle mani? io gli susurrai nellorecchio.
.- Pensavo, - egli mi rispose con voce bassa e tremante, al
zando la faccia e ssando gli occhi nel cielo come se ragionasse tra
s e se, - pensavo a quel giorno...
- Qual chiesa?
- San Tommaso... E mentre lo portavano... mi ricordo che un
uomo in mezzo alla gente mi domand chi ci fosse in quella bara; io
glie le dissi, e allora quell uomo, che era un suo amico che gli vo
leva tanto bene, si cacci le mani nei capelli e grid: - 0h povero...
E disse il nome e scoppi in pianto. Pensava a suo padre. lo
<
600
-1.:
E'
k."
ne
danaro per se, oltre i frequenti regali che riceveva il gliuolo. Il qual
soccorso, tra parentesi, non si fece attendere molto, e fu largo e si
and ripetendo di mese in mese con sua grande sorpresa e non meno
601
VII.
Cinque mesi erano trasCorsi dall'ultima volta che l avevamo ve
duto. Il mio reggimento era di presidio in una piccola citt della Lom
bardia. Una mattina, uscendo di casa, incontro il mio amico di la
dova, il quale mi si accosta, e con una faccia stranamente turbata
mi porge una lettera, dicendomi: -_ Leggi. - E senz altre parole
mi lascia e si allontana. Spiego il foglio, guardo; erano due lettere.
soldati, seduti sull ultima panca e mezzo nascosti all occhio del ca
porale da coloro che avevano davanti, stavan colla faccia chinata ed
intenta ad un foglio di carta, su cui lun di essi andava disegnando
non so che cosa con un mozzicone di matita. Quando mi videro, non
erano pi in tempo a nascondere la carta, e per, levatisi in piedi
d un fanciullo.
- Chi avete voluto fare con questo sgorbie? - domandai.
All udir la mia voce, tutti gli altri s' alzarono in piedi.
- Chi avete voluto fare? -- domandai unaltra volta.
- Carluccio.
- Cartuccio e morto.
_
-- Obi -sclamarono tutti ad una voce tramutandosi in faccia.
-- Gi, proprio'morto , povero ragazzo. Ecco , questa una sua
lettera che egli ha scritto qualche giorno fa, ed e scritta a tutti i sol
dati della compagnia. Prendete, caporale, e leggetela. E mi trassi in disparte. Tutti si strinsero tacitamente attorno al
caporale. Questi cominci a leggere. Non ne aveva letto ancora due
602
41u'EQ-R
I."
LULLI -- PICCINNI -- SACCIHI\II.
piegavano alle esigenze del pubblico da. cui dovevano essere giu
dicati, in Italia, al contrario, il movimento musicale procedeva. in
molti altri paesi, prima. che le sue opere ottenessero la. cittadi
nanza francese; e i fratelli Ricci percorrevano la loro splendida
60h
ingiusta indifferenza.
'
600
606
quel gran signore tedesco che, avendo preso asuoi stipendi lHaydn
in qualit. di maestro di cappella, lo costringeva a desinare col
cuoco e coi guatteri.
era tanto scarso, che il Lulli non poteva. esser lasciato lunga.
mente in ozio. Anche il Re Luigi XIV aveva un orchestra, un
tal vista rise di cuore e gli perdono. Quell' altro Re che il pub
blico, nel secolo decimonono lo avrebbe accoppato. Luigi XIV
andava pazzo per la musica del Lulli, e nel 1672 gli diede facolt
607
icasi.
Il Lulli aveva. quarant anni quando si accinse all ardua. im-
presa. La protezione del Re, per quanto fosse valida, non bastava
ad improvvisar cantanti e suonatori; ma. tutte le difcolt furono
in breve superate. Il maestro italiano scrisse le opere, istrui i
cantanti, form lorchestra. Ebbe, per verit, la. buona. ventura
di trovare un poeta, il Quinault, che cooper efcacemente ad
molte volte avea scritta prima delle parole. Gli argomenti erano
quasi tutti classici, e mitologici, o desunti dai poemi italiani, come
lArmida. Il maestro scriveva. la. parte vocale, ma ordinariamente,
608
tivi son tutti gli eccessi, ma. tra la soverchia semplicit. dellistru
mentale e la. tirannia. ' presentemente esercitata. dall' orchestra
sulla. parte vocale, credo minor male la prima.
Per ben quindici anni tenne il Lulli la direzione dell opera
francese, cio no all' anno l687 in cui mori. Questo fatto va ne
tato, che le sue opere rimasero nel repertorio francese per oltre
trighi della. Corte. Non mancano per le prove di una certa indi
pendenza di carattere, di cui alla Corte di Francia aveva gi dato
saggio un altro artista italiano, Benvenuto Collini. Un giorno si
egli esclam:
- Peccato i Se sono cos valente attore, i segretari di Vostra
Maest, fra i quali avrei desiderato di avere anchio un posto,
non mi vorranno con loro.
.-.n
609
610
scrissero che uscisse dai conni del mediocre. Il Lulli ebbe listinto
musicale, ma non la dottrina ch necessaria a fondare una scuola,
impresa. ben diversa da quella che egli ha condotta a buon ter
Ci che sovra ogni altra cosa il Gluck ricercava, era che la. musica.
fosse strettamente collegata con le parole, e perci nelle opere
sue troviamo una grande e lodevole parsimonia di oriture e dal
tri inuttli ornamenti, e al tempo stesso la. melodia declamata. si,
ma sempre ritmica e chiara. - Il Gluck era. pure nemico delle
forme cosi dette convenzionali. Di qui la superiorit. delle sue
opere su quelle della maggior parte dei suoi predecessori. Ma, lo
ripeto, non fu, propriamente parlando , tedesco n italiano, e la
612
deve seguire, ma. come quegli che conosce molto bene lo scopo
che vuol raggiungere e non guari disposto a. solleticare il gusto
corrotto del pubblico. Le concessioni da. lui fatte ai cantanti si
.a.3-1212.-.-=A
:.AE!
.mvw.s".=7
613
nacque a Bari nel 1728, ed era dal padre destinato allo stato ec
clesiastico. Se il teatro invenzione del demonio, devessere di
614
che si osserva sempre tra chi scrive sulla falsariga duna scuola,
buona o cattiva che sia, e chi scopre vie nuove ed inesplorate. Il
povero Piccinni forse non sospettava neppure lo scopo de'suoi
fautori, i quali per eccesso di zelo, gli giuocarono un brutto tiro,
facendo si che gli fosse afdato lincarico di scrivere un Orlando
appunto mentre il Gluck stava gi. preparando un'opera sullo
stesso argomento. Fu questo il segnale della battaglia. Un amico
del Gluck esclamava: avremo un Orlando e un Orlandino. Ma
il Gluck non si sentiva in vena di motteggiare. Per quanto si sti
masse superiore al suo antagonista, sapeva per che questi non
era privo di merito, ne conosceva i trion in Italia, ed invece di
6ib
Non v' adunque da. far le meraviglie che nel secolo passato i
frequentatori del teatro si dividessero in Gluc/cz'sli e Pz'ccz'nm'stz'.
Ci che piuttosto ne pare strano, esaminando le opere di questi
due maestri, si che limmensa superiorit del Gluck ammet
tesse dubbio. La storia musicale italiana allestero ricca di glo
rie; ragion di pi per rendere omaggio alla verit e non osti
narci a sostenere il Piccinni contro il suo competitore. - Le opere
616
tia biliosa, mor nel 1800, appunto quando per lui stavano per
sorgere giorni migliori.
Il Piccinni fu di quei maestri che sopravvivono alla propria
fama. Un altro maestro italiano che si rec in Francia mentre
fervevano le lotte fra Gluckisti e Piccinnisti, ed allora fece parlar
poco di s, lasci almeno un lavoro che va innanzi a tutti quelli
m,g=.f-mu.
617
F. D. ARCAIS.
-.mL "
......tA
"AL-_ _'-
SCHIAVI E SERVI
A PROPOSITO DI UNA RECENTE OPERA
DI LUIGI CIBRARIO.
scnmvr E SERVI.
619
e pi libere nazioni del mondo; per cui lopera del nostro Autore
abbraccia le molte e varie forme della servit, le condizioni morali
dei servi, le condizioni economiche degli Stati che li nutrono nel loro
seno, non che quelle politiche che ne derivano per le stesse nazioni; e
inne riassume la varia e molteplice legislazione servile in tutti gli
Stati dalle epoche pi rimote sino ai nostri tempi. Molti sono gli autori
che trattarono della servit, e senza parlare degli scrittori greci e ro
mani, e di quelle antiche legislazioni, accenneremo i principali e a noi
pi vicini,come il Savigny, Guizot, Laboulaye, Wallon, Doniol, De-Gui
gnes, l)ureau de la Malle, Dareste de la Chavanne e molti altri: scris
sere particolarmente della servit in America il Tocqueville, Nigelon,
Sargent, dei servi in Russia il Wolowski, Karamsine ed altri; il
derata sotto ogni aspetto, vale a dire del diritto naturale, della morale,
della losoa, della politica e della economia degli Stati; di modo
620
SCHIAVI E SERVI.
=(a:men
=_lrlic
-=wn
SCHIAVI E SERVI.
62t
che sia legge provvidenziale che vera utilit mai derivi da ingiustizia;
e la schiavit che degrada luomo, diminuisce, se non toglie all'atto,
622
SCHIAVI n SERVI.
d'un altro, nello stesso tempo che quella di servo continu ad usarsi
in senso pi generale, e per signicare anche i servi liberi, v0
lontari, temporanei. Ed provato e generalmente ammesso che il
nome di schiavi abbia avuto origine dalla schietta che somministrava
servi in maggior copia e i pi stimati, cio la schietta slava. Durante
SCHIAVI E SERVI.
623
chi e gli altri Slavi, come gli Ungheresi e gli Italiani sottoposti agli
Austriaci, sono nondimeno riguardati come faziosi dagli Austriaci, i
lit stava anche per (linotare la classe dei cittadini che partecipava, a
62h
SCHIAVI E SERVI.
ETR"B
(E'J.E
SRFP-f
2-!
ii
il
Et
scnmvr n SERVI.
625
sima del libro. Per quello che riguarda il medio evo e la storia dei servi
nei nostri Comuni e Repubbliche, lAutore ha istituito un accurato
esame degli antichi Statuti e leggi dei pi potenti e importanti tra
essi Comuni e particolarmente delle Repubbliche marittime. Ma sic
come parlando di Venezia egli ha trovato 1 esempio anche della tratta
dei fanciulli, non sar forse inopportuno toccarne brevemente dopo
che, nel fascicolo che precede a questo, fu discorso cosi egregiamente
dal deputato Guerzoni a proposito della Relazione della Societ italiana
di benecenza in Parigi, e della tratta di fanciulli italiani, che si fa ai
626
sonmvr E SERVI.
trai maggiori Stati dei due mondi. Con questo, come con altri note
voli Iavori, egli non si limitato a pubblicazioni che servano a solo
bont, cdal privilegio che mi danno i miei molti anni. Faccio voti pereh
ciascuno di voi ottenga alla sua volta per merito di et eguale onore.
I) L Italia, sopratutto Firenze, si pu dir culla delleconomia politica: il
difetto di una Societ destinata a promuoverne il progresso era un inconve
niente assai grave; era , direi quasi, una macchia all'onor nazionale. Gli eco
nomisti erano invero scusabili di aver tardato a fondarla. Le loro cure, gli
sforzi loro, come quelli di tanti patriotti, furono volti a consolidare un opera
che dovea dominare tutte le altre, a consolidare il grande edizio, la crea
.zione dellItalia. Compta quest opera, ogni indugio a formare questa Societ
sarebbe stato non solo dannoso, ma, direi quasi, colpevole.
628
segnazione le sofferenze imposte loro dalla crisi americana, egli perch l'inse
gnamento della scienza economica sparso a larga mano su tutto il paese. In
Francia stessa, deve Governo e popolo per tanto tempo vissero alloscuro
in fatto di verit economiche, la luce va ora diffondendosi. Facciamo dun
que ogni sforzo perch l' Italia non sia da meno di quelle due nazi0ni.
La nostra Societ essendo un convegno scientifico deve spaziare nelle
serene regioni dei principii; ma per le condizioni speciali in cui 1 Italia si
trova, andando di giorno in giorno riordinandosi, debito nostro discutere
a preferenza quegli argomenti che hanno importanza attuale. E nei nostri
pacifici e poco numerosi convegni questi soggetti potranno forse essere meglio
e pi utilmente trattati che non lo sarebbero in numerose ed agitate riunioni
ove le passioni politiche prendono il sopravvento su tutte le altre questioni.
Signori! lItalia in detta la terra dei morti, e prov che morta non era;
1 Italia fu detta la terra del dolce far niente, e si mostra assidua al lavoro.
A questa vita nei parteciperemo, a questo lavoro noi prenderemo la parte
che ci spetta, e non sar l'ultima. a
Terminato questo discorso, che venne accolto con segni d unanime appro
vazione, il Presidente invitava il professore Protonotari, come quello che era
M'AHFBE -E
i:=fz
13-
m
Iw_rdai'l
629
Sull' esempio di queste diverse Societ sono stati ideati, egli dice, gli
Statuti che debbono essere ora discussi e sanzionati. Da principio si e voluto
che il numero dei soci, limitato ai soli fondatori, fosse molto circoscritto, se
guendo in ci il sistema della Societ inglese, per dare prestigio e seriet
all'istituzione. Nel veniente anno il numero dei soci potr essere notevol
mente accresciuto con la nomina degli ordinari, i quali dopo alcuni anni rag
giungeranno il numero di 47. - Questo indugio alla nomina, conclude egli,
630
approvati.
Degli altri 48 Socii potranno esserne nominati 15 nel corso del veniente
anno 1869, - 15 nel 1870 - ed il restante in appresso.
Compiuto il numero, non potranno essere ammessi nuovi Socii se non
quando vi saranno vacanze da riempire.
Art. 4. Per essere ammesso Socio occorre che 1 Ufficio di Presidenza
ne faccia la proposizione alla Societ , e che il nome dell individuo prop0sto
raccolga almeno tre quarti dei voti dei Socii presenti.
Il numero dei votanti dev' essere composto per lo meno della met dei
Socii, pi uno.
La votazione si far per un solo Ogni volta , non ostante che si abbia ad
eleggere pi (1 un Socio.
L' Ufficio di Presidenza potr per ogni Socio da eleggere proporre anche
due nomi; e se i posti da provvedere sono due o pi, il nome del proposto
che non vince il partito al primo scrutinio pu essere riproposto immediata
mente dopo.
I Socii corrispondenti ed anche gli onorarii sono proposti ed eletti nel
medesimo modo.
del modo con cui sono state amministrate ed erogate le rendite sociali.
____
631
richc della Societ, questo hanno luogo, e sono nominati con voto spontaneo
i quali tutti sono stati eletti per questa volta dai Socii fondatori.
Vi sar pure un Cassiere, che avr cura della riscossione delle contri
buzioni.
Art. 10. Il Presidente ed il Segretario ordinario sono perpetui.
larticolo precedente.
Vi potranno essere Adunanza straordinarie deliberate dall Ufficio di Pre
sidenza.
Art. 13. I Soci corrispondenti stranieri che si trovassero nella citt pos
sono essere invitati al banchetto mensile dall Ufcio di Presidenza della So
ciet.
Gli stranieri pi noti, ma non socii, vi potranno essere invitati dall Uf
ficio medesimo a nome della Societ.
Art. 14. L Ufficio di Presidenza provveder ai modi pi acconci per
632
di Napoli.
7. Gonnovn Comm. Filippo , Consigliere di Stato , Deputato al Parlamento.
8. CORRENTI Comm. Cesare, Consigliere di Stato, Deputato al Parlamento.
9. CORSI Comm. Avv. Tommaso, Deputato al Parlamento.
10. Gessa Avv. Luigi, Professore dEconomia Politica nellUniversit di Pavia.
11. DE VINCENZI Comm. Giuseppe, Senatore del Regno.
12. FERRARA Comm. Francesco, Deputato al Parlamento.
Deputato al Parlamento.
20. PROTONOTARI Cav. Francesco, Professore (1 Economia
versit di Pisa.
21. REYMOND Cav. Gian Giacomo, Professore d Economia
versit, 0 Membro dell Accademia delle Scienze di
22. SCIALOJA Comm. Antonio, Presidente di Sezione alla
Senatore del Regno.
Politica nellUni
Politica nellUni
Torino.
Corte de Conti,
la.
633
63&
Dovendosi poi risolvere il quesito, senza negare che i suoi termini son
limitati, ein inclina all idea dell' onorevole Presidente, cio all utilit di con
siderarlo meglio in virt d' un' applicazione pi larga; ed ammette che lEco
nomia politica debba far parte degli studi secondari classici e tecnici; aggiun
gendo anche la dimostrazione della necessit di estenderla agli studi normali
e magistrali.
noscenza delle verit dell' Economia politica per tutti gli ordini de cittadini.
Ci spiega la sollecitudine che i Governi e le associazioni private dimostrano
ovunque nel fondare scuole di pubblica economia e nell' introdurne lo studio
ne diversi istituti (1' insegnamento.
635
Egli poi insiste sulla convenienza dello studio del quesito nella sua pie
nezza per la solidariet degli argomenti nei vari rami di applicazione degli
studi economici alle specie diverso (1' istruzione media, e alla normale e
magistrale.
636
mico e il sico possono senza alcuna perplessit insegnare a giovani che l'os
sigeno genera 1 acido, e che la luce procede in linea retta; ma in Economia
politica non ancora possibile la menoma asserzione assiomatica, senza che
l' allievo sia prima condotto per una lunga analisi, la maggior parte della
_n -n
da varii autori. Ci importerebbe che per istudiare con sensibile protto gli
elementi di questa scienza, occorre una certa maturit di criterio da parte
dello studente, che non e da sperarsi ne giovani alunni de' licei; ed occor
perch nell insegnante non basta la profondit del sapere, ma vuolsi ancora
il talento speciale del buon maestro, che non e dote comune. Crede che
-=gn_@lP-GBVITDB
637
punto nello insegnare gli ultimi suoi resultati; perch questi. il pi delle volte,
trovano a posteriori, nein effetti pratici, una dimostrazione che li dispensa
dalla necessit di risalire sino alle verit pi astratto e primitive. Cosi, sog
giunge, possiam dire oggidl che una verit risultata e universalmente accet
tata, la libert del commercio; ora, se vogliamo ricordarci del modo in cui
dei licei, i quali e per la coltura generale pi ampia che possedono e per gli
studi della losoa e della storia che approfondiscono meglio che negl' istituti
tecnici hanno maggiore attitudine ad intendere oltre ai fatti anche le formule
addotte della scienza economica. A suo avviso si dovrebbe insegnare lEco
nomia nei licei nello stesso modo e forse anche dagli stessi professori ai quali
e afdata negli istituti tecnici. No lo rimuove dal suo proposito l'altra idea
del Comm. Ferrara che i giovani i quali frequentano i licei dovranno l'inse
gnamento dell'Economia politica all' Universit. Ci avviene soltanto per quelli
che seguiranno gli studi legali, ma in tutte le altre Facolt universitarie gli
studi dell'Economia non vi sono obbligatorii, ne possono rendersi tali; ep
pure sarebbe utile che anche un losofo, un medico, un dottore in matematica
638
dere in errori e manchevolezze; ed oggi pur troppo in Italia tutti coloro che
non hanno alcuna professione si intitolano economisti, come nel secolo passato
erano Arcadi e scrivevano un sonetto per qualche Accademia. Ma a rial
prof. Ferrara. Sviluppa il concetto della utilit per ogni ordine di cittadini
che si diffondano le savie dottrine economiche, aggiungendo al danno che
nelle Universit ne restano privi tutti coloro che si dedicano alle discipline
_gnQ_.-=z.
mediche e matematiche, quello di lasciarne digiuni anche i molti che per ele
zione o per necessit troncano il corso degli studi dopo il Liceo.
La.m -nA
molte verit che dal campo speculativo sono passate e durano con grande
vantaggio nella vita de popoli. Cita ad esempio le teorie del sistema mercan
m.-.-L
_Ax
639
lontano ancora dal voler dire che in essa si trovino principii la dimostra
zione de quali non sia piena e assoluta. Il suo pensiero si e che questa dimo
strazione non sarebbe ne cos semplice, ne cos bene apparecchiata, da potersi
paragonare a quella che hanno le verit delle scienze naturali; crede in con
seguenza che esiga sforzi maggiori, e gli sembra che il naturale suo posto si
trovi nelle scuole universitarie. lo pregherei, aggiunge, qualcuno de nostri
onorandi colleghi, a citarmi un sol principio economico sul quale, volendone
acquistare un concetto ben limpido ed inconcusso, non sia necessario entrare
non tutti gli allievi de' licei passano alle Universit, ne tutti gli studenti uni
versitarii son tenuti a seguire il corso dellEconomia. Quanto ai primi, egli
dice non costituire che una debolissima eccezione. Quanto ai secondi, gli pare
che potrebbero forse far nascere una semplice quistione di programma uni
versitario, anzich indurre il Governo a comprendere questaltro insegnamento
sit. Sono uidi, sono modi di essere? vi ha corpi luminosi, 0 corpi la cui
presenza eccita la luce?
samente ricercare, si per non rimaner volgo, e sl per trarne utili appli
razioni.
6A0
vede, e che inganna perch e apparenza vana o falsa, c' e quel che non si vede,
e che illumina, perch e sostanza 0 verit. E quand anche questo vero sia
disputato, apprendono che certo 1' apparenza non la verit, e sentano il
bisogno dimpararla ; o per lo meno, e ci basta il pi delle volte, sap
piano che essi la ignorano, e sieno perci disposti ad onorare quelli che
la ricercano, ed a favorirne la ricerca, smettendo la prosuntuosa ostina
che quella moneta e pur molto utile; ma che la vera utilit prodotta dalla
vecchicrella in 1' aver convertito in filo un chilo di canapa o di lino; e che
se ella compra con quello scudo venti chili di pane, essa in verit li acquista
col lavoro da lei tatto filanda. Sicch il fatto vero, e perci generale, che il
lavoro utile arricchisce, e che col lavoro utile si acquista anche il danaro.
Questa e molte altre osservazioni potr far fare al suo discepolo il maestro
anche meno esercitato: e quando il discepolo uscir pi tardi dalla scuola, non
tratter lo scudo come lo trattava la vecchierclla. Egli non sar in grado forse
di scrivere un trattato sulla moneta; ma non avr i pregiudizi della vecchia
rella. Sapr, se non altro, che coloro i quali studiano intorno alla natura ed
all' uficio della moneta, fanno cosa utile, cosa che pregio il saper fare. Sapr
E
'FI
E."
51Wfe:!
che quando si emana una legge sulle monete, sulla loro circolazione, su' loro
succedanei, questa sar fatta meglio da coloro che conoscono quegli studi,
che non dagl' ignoranti; si sforzer di comprenderla, e sacquetcr pi ta
cilmente ad eseguirla.
Il prof. Ferrara vorrebbe insegnare assiomi economici: e dubita che non
ce ne sieno. Lo Scialoja crede invece che basti chiamar l'attenzione dc'giovanetti
su quell' ordine di fatti sociali che costituiscono la materia della scienza econo
_1'?"__7
6M
mica, e mostrar loro che meritano di essere studiati per arrivare a cono
scerne la verit; a lui basta che si abituino a riettere e pensare, e che appren
dano, se non altro, che l'apparenza di quefatti nuda e semplice, non mai la
gegnoso del Bastiat, non restino contenti a quel che si vede, ma sieno dalla
curiosit, ch' madre del sapere. spinti a ricercare quel che non si vede. Il che
basta a far cadere mille pregiudizi, a spianare la via all attuazione di cento
degli studi economici nelle scuole tecniche ha con ci stesso escluso l' ostacolo
a impararli, da lui messo in rilievo, quello dell et; che gli alunni tecnici
Non vi dev essere la storia e geografia? Ora pu credere egli che nell'apprez
zamento dei fatti e nella sistemazione dei principii nei quali si riassumono le
letterature, la storia e la geograa, possa restare estranea leconomia politica,
0 invece non occorra spesso supporre noto all' alunno e all' insegnante ci
che (1 ordinario e ignoto, vale a dire ignota no la pi rudimentale legge
dell ordine economico 7
.
Che direbbe poi lonorevole Ferrara, egli soggiunge, quando fosse chia
mato ad osservare che gli studi secondari sono essenzialmente preparatori
anche agli studi superiori d' ordine morale e sociale ? Infatti non si mai so
gnato di escludere da quegli studi i principii di logica, etica e metafisica, e
anche parlando di cose sociali, le nozioni dei diritti e dei doveri del cittadino.
Se egli opinasse di escludere affatto questi primi elementi dell ordine
morale e sociale, dovrebbe anche.escludere gli studi propriamente di let
6/i2
gli altri elementi moralie sociali, come gli studi preparatorii matematici, sici
e naturali e le letterature. Ma, domanda egli, quello studio riguarderebbe altro
fuorch ci che oggi va esposto, bench incompletamente, nell' istruzione se
condaria di grado superiore ?
Nota inoltre che nelle Universit di poco frutto, fino per la stessa
Facolt legale, l'Economia politica, appunto perch gli alunni non sitrovano
menomamente preparati. Il danno non poi nel solo poco frutto degli studi
economici, ma nel minore vantaggio degli studi legali in tutti gli altri rami.
Come si potr utilmente insegnare la storia e il sistema del diritto antico e
medio, e lattuale legislazione senza il soccorso almeno di rudimenti d'Eco
l'insieme d' interessi e di relazioni che forma la materia della scienza econo
mica. Quando in Italia si aveano pressoch gl insegnamenti che si hanno pur
adesso, e i migliori paesi d'Europa ne avevano di meno, l opinione pub
'l.
blica certo non era qui molto illuminata, poich la scienza non si era fatta
f-'"
Paoronoram. Dissento ein pure dell' opinione dell' on. collega Ferrara,
che lostacolo ad introdurre lo studio dellEconomia politica derivi dallindolc
stessa di questa disciplina e dal grado di cognizione a cui solo potuta
E'iJ '?
643
che tra essi vi sono delle relazioni costanti, e che queste relazioni formano
quella serie di universali che sono richiesti a costituire una qualunque siasi
scienza.
Ammetter con lon. Ferrara che la indenita potenza della mente ad acqui
star nuove idee ed a retticare le antiche possa accrescere o scemare la co
Aderisce per conseguenza allopinione dell on. Scialoja , che i veri della
scienza economica possano essere alla pari de veri di qualunque altro ordine
del sapere, conosciuti ed intesi dalla giovent, e che l' indole di questa verit
non sia per se stessa di ostacolo ad essere appresa nelle scuole secondarie e
tecniche che esse siano.
Crede piuttosto che la difcolt d introdurre questo insegnamento derivi
da circostanze di natura ben diversa, proprie in gran parte delle condizioni del
paese, e del modo con cui sono oggi organizzati gli studi secondari classici
presso di noi. Infatti, egli osserva, si desidera dai pi che nell ordinamento
presente dell istruzione secondaria, massime classica, si debbano diminuire le
briet di materie che rese cos procui glinsegnamenti presso i nostri maggiori.
Per vincere questa repugnanza che in generale si sente per l' introduzione
di studj nuovi, potrebbe sembrar conveniente che invece d'istituir Cattedra
speciali di Economia politica ne Licei e creare nuovi insegnamenti, si dovesse,
nello stato attuale dell ordinamento degli studi, aldare ai professori che in
segnano altre materie come, per esempio, la losoa morale, lobbligo di dare
ai loro allievi i primi rudimenti della scienza economica, non come studio
completo, ma solo per fare loro conoscere che esiste un mondo economico che
essi ignorano, e che dalle sue leggi dipende, dopo quelle della morale, gran
parte del loro destino, come il destino della famiglia e della nazione a cui ap
partengono.
E se per un momento, egli soggiunge, 1 Economia politica dovesse for
mare un ultima parte del corso della losoa morale, la scienza nostra ne
scapiterebbe? Non nacque essa per opera di Smith come appendice della mo
rale, come prima era stata ideata a Parigi per opera di Quesuey e della Fisio
crazia quasi come una dipendenza del diritto naturale? E in ltaiia Genovesi
non tratt questa scienza (nella Diocesina) come una delle applicazioni del
l' etica ?
Finch si tratta di principii elementari di una scienza, questi possono es
sere esposti eon parsimonia, e nella ragione intima della cosa non vi e nulla che
si opponga a che siano svolti insieme ad altri studi. Le divisioni della scienza,
le sue applicazioni, le questioni speciali richiedono indagini lunghe, analisi
pazienti, vogliono gente adulta, e menti addestrate ad intenderle.
6M
Il Segretario F. Pnoronoram.
._,A
Ehi,
e3
:1r
NECBOLOGIA.
GARLG MATTEUCGI.
dopo pochi anni il padre. Quel che pol raccogliere della loro eredit
lo spese in gran parte per mantenersi agli studi in Bologna, dove si
laure in matematica. Ma in seguito , pi che le matematiche, egli slu
di la chimica, la siologia e la sica, e lini col dedicarsi intera
mente a quest' ultima.
cora gli rimaneva della eredit paterna, e and a Parigi condando nel
suo ingegno, nesuoi studi e nella fortuna.
(ihll
NECROLOGIA.
dicii di persone competenti, non badando quindi gran fatto alle opinioni
politiche. Il Illatteucci ebbe la cattedra di Pisa, principalmente perch
l'Arago affermava essere egli tale scienziato di cui non solo l'Italia,
ma anche la Francia si sarebbe onorata.
NECROLOGIA.
(ili?
parte alcuna della elettricit che egli non abbia illustrata colla dotta in
vestigazione.
La Societ reale di Londra, e lAccademia delle Scienze di Parigi, -
Rispetto alla vita politica del Mattencci ammettiamo pure che egli
non fosse scevro di ambizione, lodevole ambizione per, quella di
aver mezzi e modi di rendere servigi eiiicaci alla sua patria.
Fu ministro; e a lui si dovette la unicazione degli studi in ita
lia, ed un migliore ordinamento in molte Universit.
Carlo Matteucci ebbe mente grande e di rara acutezza, e fu di
doti dell'animo e della mente che nella donna sono sviluppate da una I
buona educazione, gli conforto la vita, e gli fu utile tino nelle sue
ricerche scientiche. il dolore in cui immersa farebbe fede, se pur
ve ne fosse bisogno, dellamore grande che essa aveva per lui.
Speriamo che questo le sia alleviato dal saperne partecipi gli one
sti ed i saggi che conobbero e stimarono, come si meritava, lestinto.
Ii. FELICI.
. .,__- :c:A-:J z
RASSEGNA POLITICA.
tica presente. -- Relazioni tra i principali Stati europei. - La morte del prin
cipe Michele di Serbia. - La pace dell Oriente tuttora. sicura-Essa giova
all Italia, che ha migliorato le sue condizioni interne. - La quistione attuale.
I.
Ne principii di questo mese i contadini del dipartimento della
Charente in Francia parvero tutti commossi. Entrarono nelle chiese,
minacciarono i curati , e se i gendarmi non fossero accorsi, avrebbero
battuto i lor preti di santa ragione. La causa della commozione era
delle pi strane. Era stato lor detto che nelle sacristie fosse prepa
ridicola, essa sola, pur troppo, in tutto il l'atto motivo di riso. Il rima
RASSEGNA POLITICA.
649
gnato e dente sotto le ali del Pontece. Pio [X esercita sopra i cleri
delle diverse nazioni un autorit pi grande, un maggiore arbitrio
che non qualunque dei suoi predecessori. La consorterie religiosa s
prevalsa con grandissimo acume ed ardore dei mezzi che la libert
stessa, ch' ella ripudia, e il progresso civile chella combatte, le danno
in disusu, anche dove esistono in diritto, tutti gli antichi vincoli che
il potere laico aveva messi all'azione dellecclesiastico. Se non che il
650
RASSEGNA POLITICA.
risdizione esterna e dei poteri di coazione che gli erano stati ricono
sciuti; presumere di negare alla societ civile qualunque diritto di
modicare le proprie leggi senza il consenso di essa, quando per poco
RASSEGNA POLITICA.
651
queste leggi devano rimaner tali da dare al clero cattolico una premi
nenza sociale. In queste tre presunzioni e negato qualunque princi
pio di separazione dello Stato della Chiesa; e pure il sentimento
dell'utilit e necessit di questa separazione quello di cui la Chiesa
s' giovata sinora per acquistare una libert dazione che non ha
avuta mai.
652
mssncm POLITICA.
ora dalla Camera dei Pari, come di fatti stata respinta; poicb
l ardita alterazione d una condizione di cose scosl intimamente
connessa colla stessa costituzione politica (1 Inghilterra deve natu
ralmente incontrare tante e tali repugnanze che non possono cadere
colla forza delle persecuzioni e delle armi, sar vinto dal prote
stantesimo nuovo, equo, largo e pronto anchesso a combattere, ma
Chiesa anglicana dIrlanda col dire che qualunque essa sia, pure un
baluardo contro di quella. Evidentemente i Tory l'anno fondamento
sopra questa paura: e per quanta sia la civilt del paese, non bi
sogna credere che il sentimento protestante sia ail'atto addormentato.
N' prova che vegli, non solo il rigetto della legge sospensiva del
Gladstcne per parte de Pari, ma anche quello dunaltra legge, con
cui si rivocava quella votata, se non ricordiamo male, nel l854, con
cui fu impedito a Vescovi cattolici che il Papa aveva nominati pure
allora, dividendo a posta sua 1 Inghilterra in nuove diocesi, di pren
dere titoli territoriali. La legge era rimasta lettera morta; ma per
ispnntata che fosse 1 arme, i Pari hanno piuttosto voluto tenerla nel.
l arsenale per un bisogno ed a minaccia, che gettarla via.
classi operaie delle citt disceso in gran parte uno spirito di nega
zione assoluto contro ogni fede, il quale v di'uso da ogni sorta di
stampa, di associazione e di setta. Il congresso degli operai si riunir
in questanno a Berna, ed ha gi annunciato che lateisn
delle basi della sua dottrina dellavvenire. E mentre quo
s insinua cosi, una gran parte della scienza speculativa "
rinnova, si ricostruisce a nome (1 unesperienza p
rassegnata che non era stata sinora; e non nega Il
quale avviamento produce un moto opposto in t1
nassnona POLITICA.
653
654
RASSEGNA POLITICA.
gino, cosi cauto, cosi amico del mantenere tutte le sue risoluzioni
e qui non pare che vi sia. Il Principe vede ed ascolta; forse vede ed
ascolta solo per se; ma basta il sentirlo andare attorno, raccogliere
della pace; e lasciandovi assuefare a mano a mano tutti gli Stati che
ne erano rimasti sbalorditi o sgomenti. Ed aveva con unabilit gran
dissima procurato di calmare, da una parte, le suscettibilit di
Francia, e dallaltra di farlo in maniera che quelle della Germania
marina nel Parla mento federale, ha detto che bisognava che la Ger
mania diventasse essa la paciera di Europa, e per questo la Prussia
terminasse di unicarla. Che l' unicazione della Germania non sia
RASSEGNA POLITICA.
655
il].
. LB-4"_s.;>-L_JCW"
_
i giorni del principe Michele sono stati recisi. Perch? E stata una
vendetta privata? Dalle molte e crudeli ferite, dalla morte inflitta a
una donna, e tentata iniggere ad una giovinetta, sarebbe parso; e
cosi di fatti corsa la prima voce. Ma a poco a poco e prevalsa
l opinione che la cagione fosse politica; che un partito al quale pa
._-;.1_.i=a_
656
RASSEGNA POLITICA.
alla Serbia quelle grandi iniziative che essa meditava, e che, qua
lunque altro effetto avessero potuto ottenere poi, sarebbero state
seguite, per prima cosa, da grandi complicazioni e dilcolt nel
IV.
RASSEGNA POLITICA.
le
11.
onore a quel corpo dello Stato nel quale sono raccolti i veterani della
scienza, dell amministrazione e della virt italiana. La discussione
Val. vm. -Luglio mm.
44
658
RASSEGNA POLITICA.
tezza ed una risoluzione, che non sera mai vista, non chela mag
giore , l uguale in questi sette anni di vita nostra parlamentare.
Bisognerebbe che non si smenti55e a questultima ora; e noi
speriamodl no. Il Ministro delle nanze aveva due gravi difcolt
a risolvere; quella del bilancio dell entrata colluscita, che distavano
1 una dall altra di pi centinaia di milioni;e l altra, del provvedere
al Tesoro, a cui per gli arretrati dell' imposte e per il soverchio delle
spese, sarebbe mancato come arrivare in ne danno. Al disavanzo
hanno provveduto cosi le leggi d' imposta che sono state votate, come
l' economie, le riforme organiche che sono state proposte, e che dalla
Camera pur troppo non saranno nite di votare. Noi non crediamo
che neanche in questo rispetto si sia tutto troppo; temiamo anzi che
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RASSEGNA POLITICA.
659
"LTx
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W.,_
H7.:. .
660
RASSEGNA POLITICA.
certa gelosia contro tutti gli uomini , che gittandosi nelle vicende e
nelle sorti degli alfari, procurano di guadagnarvi; gelosia che me
scolata d' invidia, d ingordgia e di grettezza ', invidia peri lucri al
trui, ingordigia di poterli fare per s, e grettezza che immagina ci
possa essere oggi nazione forte e ricca, senza fortune private gran
diose e magniche. Pur troppo la nostra miseria pubblica la somma
allinteresse di tutti.
Allltalia preme che l assetto delle sue nanze sia compiuto
ora il pi prontamente che sia possibile. Noi sappiamo che per molte
ragioni inutili a ripetere qui -poich le abbiamo pur dette innite
volte-alla ne di quest impresa il Parlamento non giunger nella
sessione presente. A questora, crediamo persino che sia meglio che
come ha, rispetto all entrata , votati tutti gli aumenti d aggravio che
il Ministro ha proposti. Importa, per il restauro difnitiw del cre
dito; importa anche, perch tutta la macchina del governo, acqui
stando maggior sicurezza, prenda maggiore vigoria e nerbo. Poich
evidente, che in questa parte , il Ministero tuttaltro che senza cen
sura. Dubitando se e sin dove il terreno gli resista sottoi piedi,esita
in tutte le occasioni nelle qualiin bisognerebbe provare la forza Sua.
Se n visto un misero esempio nella discussione sulla sicurezza pub
RASSEGNA ronmca.
66!
dirlo. E non lha osato perch ha dubitato che la Camera non glielam
mettesse, e che cos restasse anche interrotta la votazioneela discus'
sione delle leggi e dei provvedimenti di nanza, che paiono e sono
la cosa la pi urgente tra tutte. Ora che, per una cattiva combina
zione di parti nella Camera, il Ministero sia costretto a procedere con
tanto soSpetto, dove le condizioni del paese richiederebbero risolu
zione e franchezza, un troppo gran danno1 e 1' Italia non avr go
verno affatto degno di se, non potr rilevarsi in tutto il vigore, can
cellare tutte le sue vergogne, e saldare le cicatrici Vecchie e le
nuove, se non quando sar possibile al suo Governo di procedere
franco e risoluto nella via diritta.
. _
w_-.
l>,.
J. ". .>.;
v illob irh
H'
BOLLETTINO BIBLIOGRAFIGO.
Saggio
le principali monete.
L. V.
663
gi le Riviste e le Accademie d Eu
Osservazlonl sullo
tate attuale
66h
BOLLETTINO ammocnamoo.
sono gi pervenute.
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
questa tendenza domina pi o meno
anche nel commercio delle altre pro
vince dItalia, e ha radice' nelle tra
dizioni e fors anche nello stesso ca
rattere della nostra nazione.
Dopo le condizioni morali, ci di
cui lillustre Autrice s data mag
giormente pensiero, sono le condizioni
economiche del paese nostro. Anche
pi miserabili e pi compassionevoli
degli iloti e dei servi della gleba. Fa
meraviglia davvero che fra tanto di
scorrere, che anche da noi si fa di di
ritti naturali, di filantr0pia e di pro
gresso, un cosi tristo stato di cose
665
chi le ha dettate.
G. F. G.
666
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
Della Volpe.)
cezie,
i lettori da
rovvedere allo
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
Intanto, separandoci da questo
libretto carissimo, non vogliamo de
traudarc della debita lode lo stampa
tore Giusti, al quale debbesi se questo
gnolt'.
667
065
nozu;rrmo n1nmoonarrco.
di pi attraente, di pi vario e di
pi utile di queste scritture. Quan
tunque le tre primo non sieno pro
prio dieri, pure sono ancora oppor
tunissime, grazie al nostro continuo
ondeggiare fra opposti metodi distru
F. PROTONOTARI, Direttore.
Davm MARCHIONNI, Responsabile.
310m
==_
non avevamo avvertito che non sera mai smesso di dirle. Il SYi.
LABUS era. davvero un compendio; e lasciando stare i Papi pre
cedenti, Pio IX stesso aveva. gi a, pi riprese, ne'18 anni del
VDL. VIII. - Agosto 1868
45
670'
;ma.1_
. ,. k
zione d' animo commessa e turbata; ma gli uni e gli altri, amici
e nemici, credenti ed increduli, gli trascendeva del pari. Questo
r=rf,)_\
Chi vuole avere la prova che sia c0si, guardi un libro stampato in Fi
_ ._-_
renze; I Documenti citati nel SYLLABUS, edito per ordine del sommo pontece
Pio IX. Firenze, tipograa all insegna di Sant Antonino.
vava tuttora per miracolo dall' onda delle sciagure che gli serano
accavallate sul capo, un lembo appena del territorio su cui ri
cordava daver regnato egli stesso; proseguito oramai da tanti vi
tuperii, da quanti applausi era stato assordato un giorno; che non
sinchina n avanti a chi lo difende n avanti a chi loffende; che
quali irridono alla sua fede e al poter suo; ed i superbi che colla
forza della mente 0 degli Stati gliene minano le fondamenta, sbeffa
e calpesta; e negli spiriti dei suoi fedeli tenta di riaccendere
pi ferma unit, che non s mai vista prima, col nudo impe
rio della parola - questo vecchio sacerdote, diciamo, bene il
pi straordinario e mirabile fatto dei tempi nostri, di tempi gi.
tanto pieni di novit. e di maraviglia.
II.
In Pio IX hanno veramente atto e vita e circolano con
ogni stilla del suo sangue i due principii cardinali del Cristiane
simo e del cattolicismo. Poich la verit essenziale introdotta da
672
r;0;54
a
6/3
III.
La storia del Papato non e anche stata scritta, 011 io sappia,
con sentimento davvero e schiettamente storico. stata, e sar
67h
pato chei papi hanno assunto via via per esercitarlo cosi nei ri
spetti interni come negli esterni della Chiesa. Per, se e vano il ne
gare che unalterazione grande non vi sia. stata nel concetto e
nel fatto, vano altresi il negare che questa alterazione abbia
avuto nobili motivi per principiare, e necessit intime ed ineso
675
s' via via. diviso, hanno ricercato nel libro, testimone della
loro fede, glindizii e le prove della lor propria maniera din
tendere e di congregare il concilio, tanto varia dalluna allal
tra che n persino venuta meno ogni ragione ed idea in quelle
che ritengono perfetta e chiusa in se medesima ciascuna sin
gola congregazione E niente pur troppo pi naturale anche
della perversit comune con cui hanno interpretato cotesto libro,
nessuna contentandosi di leggervi quello che vera scritto, e cia
scuna insinuandovi quello che era diventato il proprio capriccio.
V.
Il cavallo troiano di tutto cotesto assedio dinterpretazioni
stato il capitolo decimoquinto degli Atti degli Apostoli, dov rac
contato di Paolo e di Barnaba, mandati dalla congregazione d'An
tiochia a quella di Gerusalemme a ne di sapere da questa se si
676
677
che si son convertiti via via, chi dice ne preti, vocabolo identico,
o ne sacerdoti, come si chiamano, del secondo ordine, chi dice
risolutel
Filippo Buttmann che ha pubblicato nel 1867 un Nuovo Testamento
secondo la lezione del Codice Vaticano B, ha ai 1roarom. mi ci 1rpearepot
s)qoi; e dalle varianti raccolte in nota appare che questa lezione e accolta
dal Lachmann; dove il Griesbach, il Tischendorf e 1 Elzeviriana del 1664
hanno xai ai 66., lezione che ha per se l autorit del Codice Sinaitico (Scrive
ner, A full collation of the Carica: Sinaiticus. London, 1867, pag. 127). Ora
(art. CONCILIEN; Staats-lezicon van Welcker,vol. III, pag. 719) che la cancel
lazione di celeste interessantissimo mi sia dovuta alla mano del clero; poich
impossibile affermare che 1 autore ve l abbia messo. E questi, anzi, non
ci ha voluto lasciare nessun indizio nel resto del capitolo, se intendeva met
678
e da imitare; due considerazioni pur troppo che lasciano peggio s0spes0 che
mai, e mezzo tra vivo e morto, quel xz del 5 23.
Alcuni interpreti protestanti, il Paulus, per esempio, nel luogo citato,
67)
VI.
Durante tre secoli il Cristianesimo, rimasto religione ne
680
cap. 15.
681
poich
queste osservazioni stesse non lho fatte se non per chiarire come
dovette naturalmente succedere che il Concilio di Nicea, il
primo della Chiesa universale, nel 325 d. C., non fosse se non
VII.
Tutti ricordano il motivo del Concilio di Nicea. Ario aveva
messo sossopra tutto il mondo cristiano, negando che Cristo,
gliuolo di Dio, fosse Iddio quanto il Padre. I vescovi, principi
della Chiesa, discendevano, quindi, da Vicarii di un Dio a vicarii
d'un uomo. Non si poteva muovere una guerra, la quale, cosi
682
role dette da lui agli Apostoli: - sar con voi sino alla consu
mazione dei secoli. Questa assicurazione per non si credeva
che fosse stata data a nessun di loro in particolare, ma a tutti
loro insieme; e morti essi, - se la consumazione dei secoli, che
si credeva allora cosi vicina, non fosse anche giunta- al com
plesso di tutti coloro i quali sarebbero succeduti nella dignit. enel
magistero.
683
VIII.
Per usare le parole dun autore protestante il patriar
cato di Roma, che abbracciava tutto 1 Occidente , lItalia, la
Spagna e la Britannia, sera sino da primi tempi segnalato
per un organizzazione peculiarmente vigorosa; gi. nel sesto
canone del Concilio di Nicea evien dipinto c0me meglio dogni
altro fondato ab antico e saldo; e nel Concilio di Sardica del 3%
fu a dirittura stabilito che nelle cause dei vescovi si potesse ap
pellare al vescovo romano dalla sentenza delle sinodi provin
ciali. Certo, la sinodo di Sardica fu particolare a vescovi occi
unit. Ecclesim.
Erri. Mcyer, nello Staats-chicon citato, alla parola Kirchcn verfussung
(Katholishe) pag. 154.
6811
IX.
Per ora mi preme di notare come tutta quanta la forma
dei concilii generali che si seguirono nella Chiesa cristiana
dal 325 sino all 810- e furono otto -- esce da cotesto concetto
della Chiesa che ho esposto, e combacia con esso. Poich la
685
e nascosi alla luoe del giorno, sentiva di non avere altra vita
pubblica, che nello Stato. Gl imperatori dOriente obbedivano
non solo al loro genio, ma a tutto il sentimento dell'antichit,
X.
Ma vicino a lui un altro potere universale, appiattato a prin
cipio, si levava a poco a poco in piedi. Quanta parte i legati di
papa Silvestro avessero nel Concilio di Nicea il 325, e una delle
46
686
nio, che negava allo Spirito Santo ci che Arie aveva negato al
Figliuolo di Dio, persin dubbio che legati di papa Defmaso in
tervenissero , e non dubbio che vi si facesse un canone il quale
assegnava al vescovo della nuova Roma, Costantinopoli, il pri
mato d' onore dopo quello della vecchia: al chei Papi non assen
tirono mai.
Nel terzo Concilio, che nel 430 Teodorico giuniore adun in Efeso
mata da Stilicone ucciso per opera di quello stesso che aVeva sal
vato, ricompare. Essi stessi, i Borgognoni, i Vandali, i Suevi, gli
Sciti, gli Unni sifovesciano a pi riprese sopra lItalia, la
Le parole stesse. di Leone provano che non era allatto consueto simil
lora: Prwdictum fratrem (Pasc/rala'cum) cl Coepisc0pum meum mca vice synmi0
cenvcnit prwsiderc.
687
688
689
690
facesse loro atto di ossequio; ond ebbero ein e due suoi succes
sori, tra monaci fanatici e vescovi vili e corrotti, causa e modo
691
692
XI.
Ma checch sia di questo, all'ottavo Concilio ecumenico i
che data a tutti quegli i quali hanno un certo grado nella Chiesa.
ma non usata da tutti. Anzi questa facolt. stessa non pare che
sia stata data sempre a tutti; eche il principe abbia talora in
dicato egli quali vescovi vi_dovessero intervenire. Per n 1 una
ne l altra propriet bastano a distinguerli, come ecumenici,
damolti altri che nellaChiesa orientale si son fatti durante gli stessi
secoli: e chi voglia cercare perch essi si chiamino tuttora ecume
nici e ad altri questa qualicazione negata, dopo molto stu
diare e rovistare, trover. che ci sia perch sono i soli ai quali,
Perch non accada confusione, questo Concilio ecumenico oltaoo il
nono, se si conta per il primo quello di Gerusalemme; come fatto, quando
.-.-4_
693
non gi. non sia stata contesa- poich stata contesa a tutti
persino a quello di Nicea - ma, dopo molto e vario dibattimento ,
XII.
Ed ora a questa prima serie di concilii ne segue, con un in
tervallo di due secoli e mezzo, unaltra ben diversa. In que
st intervallo e s'era nito di formare nella coscienza della cristia
nit occidentale un concetto nuovo del pontece; e nello sfacelo
Chiesa greca e latina, e soscritta da lui col denirne subcripsi; dagli altri
col subscripsi solo. Di che Benedetto XIV (De Syn. dioccs., Lib. XIII, cap. 2,
num. 3.) mena un grande scalpore vi la su gran fondamento; ma appunto
nel Concilio costantinopolitano terzo trovo, senza molta fatica, che allazione
decima ultima Teodoro deputato del papa soscrive col solo subscripsi;
mentre Giorgio vescovo di Costantinopoli rma: dcniens rubscrz'psi.
69h
695
XIII.
Alcune poche sentenze di quei tempi, o che formulate pi
tardi, si riferiscono alle dottrine che ebbero allora forza e va
696
si confermava la dottrina.
Si deve ritenere - cosi ragionavano - che quegli i quali
affermano che il papa sia vicario di Cristo in tutto lerba, ma
abbia dominio solo sopra le cose spirituali, non anche sopra le
non sono gli Dii delle convalli, perch dei beni temporali non
hanno nessun dominio... Invece, ascoltiamo quello che Iddio pro
nuncia: - Tutta cotesta moltitudine io la dar nella vostra mano,
697
Omnia subjccisti sub pedibus ejus, id est Popw, oces, id est Christia
noa; boves, Judwos et ereticos, et pecora campi, Paganos. Antoninus, Summa,
'
'
"
698
XIV.
Il ponticato, cos indiato , potette, dopo quasi un secolo
di corruttela profonda, risanato prima dagl imperatori di Fran
conia, e spezzato poi ogni vincolo di soggezione all impero per
mano d Ildebrando, tentare 1 effettuazione di cotesto ideale for
salvicum, ideoquc a. laicis majoris acstimari debcre Dei vivi prmceptis. - Con
fesst'o non. Calh., etc., ap. Mohnicke, I. c., 25.
Il Lateranense Il, 1139, per lo scisma dAmaldo da Brescia e di altri
sotto Innocenzo II;
Il Lateranense III, 1179, per causa degli eretici del tempo, sotto Ales
sandro III.
Il Lateranense IV, 1215, per causa degli Albigesi e degli altri Eretici.
699
le veci di Cristo, e ci sia stato detto nella persona del beato Pietro
apostolo:- Qualunque cosa tu scioglierai , sar sciolta, e qualun
que cosa tu legherai, sarai legata nel regno de cieli - dichia
riamo, denunciamo gi. privato dal Signore, e non ostante, pri
viamo con questa sentenza di ogni cuore e dignit. Federico II,
legato nei suoi peccati, e rigettato........; e tutti quegli i quali sono
vincolati a lui con giuramento, gli disciogliamo, proibendo fer
mamente coll autorit. nostra apostolica, che nessuno in nulla
gli obbedisce come ad imperatore e re, e decretamo che tutti
'
XV.
In nessuno di questi concilii il pontece si dirige aprincipi
per essere aiutato a convocarli , o ne fa. menzione. Convoca per
semplice autorit sua, e decreta, come dice Alessandro nella prima
gnit., p. 87.
111., Quantum in agro. pag. 46.
La Bolla dAlcssandro III diretta: venerabih'bus fraln'bus Pisano
Archiepiscopo et universis E]>iscnpis; et dilectis liv's abbalibus per Tusciam con
slitutis (11)., pag. 46.); e quella d'Innocenzo III; Fratribus Archiepiscopis, Epi
700
sua spesa.
'
forza dello spirito di parte. Il decoro dei concilii orientali, che son quelli in
cuii principi presedettero, non stato punto ammirevole, ed andato sempre
scemando. Quanto a quello del Concilio di Nicea, vedi il Basnage, op. cit., XX,
XXXI. E del Costantinopolitano primo, e degli altri di quel tempo, basta la;
scioglierli, le gare e i puntigli ;... ma che tu non creda grave che io parli
-_--_
701
Fra le proposizioni condannate dal Sillabo v anche questa: I romani ponteci e i concilii ecumenici si allontanarono da con
ni della potest. loro , ed usurparono talorai diritti del princi
pato.- Secondo lui, adunque, quell alterigia della potest spiri
tuale, per la quale Innocenzo IV, nel secondo concilio lionese,
contestabile.
XVII.
Pio IX, di fatti, uno dei ponteci che ha animo 'e in
gegno pi adatti a concepire d una potest spirituale, come
57
702
703
ne cianci pure a sua posta, niente importa meno alla Chiesa cat
tolica, che non deve n pu essere governata da concilii. Aglim
peratori de primi secoli della Chiesa bastava volerlo per riu
nire un concilio, lo vollero troppo spess0. I vescovi, per parte
loro, s' abituavano a riguardare coteste assemblee come un tri
704
agli imperatori greci che hanno voluto i concilii ad ogni palla, che
gli hanno convocati, che hanno forzato i papi ad acconse-ntirvi
che hanno suscitato inutilmente tutto celeste fracasso nella Chiesa. " '
Perch, dunque, si suscita ora? Come i tempi sono di nuovo
RUGGERO Bouem.
GIOVANNI
BERCHET
ED IL
ROMANTICISMO ITALIANO.
VI.
Chi dice presente ed attualit , dice politica. impossibile pre
scinder da questa quando s in quelli: che il presente lat
tivit storica, e l ultimo prodotto di questa appunto lo Stato. Una
quistione delle pi oziose quella sul merito intrinseco della
706
erovaum nanennr
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
707
al caso, alla fortuna, alla grazia divina, cio ad una forza fuori
sfoggio di am0r patrio per tre quarte parti teatrale, serviva a dare
spicco al suo mediocrissimo valor poetico, come lo specchietto che
il giojelliere inserisce nel fondo del castone d una gioja sottile acci
708
orovmmr mmcner
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
70)
avvallava gli occhi, stava sulle spine, avrebbe voluto poter cre
dere che di buona fede errasse; e tremando di vederlo sver
gognato da qualcuno che ravvisasse lui Rousseau, si scott il
7i0
orovamvr BERCHET
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
7li
sofo che ben conosce la psiche femminile. Il Berchet che non era
n siologo n psicologo indovina per , intuisce che da noi mam
me e spose spartane non ce ne ha, e non ritrae il falso.l suoi per
sonaggi, come gl interlocutori della Saconlala: - sono persone
vv che nulla hanno in se di straordinario. Non vengono innalzato
s.a al disopra del comune se non quel tanto che basta per sollevarlc
3 all ideale poetico Ci che a noi le rende interessanti non il
_.v
0w
-'-'l0
qualche misero: sf<w
<urati, qui 1 i
11:1.
vn mar
ura
sma oscillante si
,, E
io.
In:
712
GIOVANNI BERCHET
VII.
Il Berchet prendeva i suoi temi nella realt. contemporanea,
ma codesta realt non veniva da lui resa indigesta, tale e quale;
anzi, tuttaltro: era troppo artista per aspirare alla meschina
gloriuzza, o meglio famigeratezza del fotografo. Abbiamo notato
come non inciampasse mai nelle vacuit declamatorie tanto co
ED 1L ROMANTICISMO ITALIANO.
713
fantasia.
Gli uomini e le cose si presentavano piccini a tempi di Berchet,
come ora ai nostri, come sempre, e quindi offrivano pi appicco
alla satira che all epopea lirica: ce lo dimostrano gli Scherzi del
7M
GIOVANNI BERCHET
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
11:;
716
GIOVANNI BERCHET
nostri poeti in ottave? Che importa al fondo? Una fu. Chi era la
fanciulla ribelle a nozze con - l austro guerrier - che servi da
prototipo a questa Matilde del Berchet la quale - da in pianti sic
come Chi speme non ha - soltanto perch sogna che il padre
mediti di - darla all uomo stranieri- - Io non so: ma ho co
nosciuta pi (1 una che sdegno vantaggiose nozze con mercenari
tedeschi o svizzeri. Quali furono le gentili memorie che concre
tandosi in immagine suggerirono al Nostro quebe'versi:
E nestrette povera
A cui ne'd tepenti
La casalinga vergine
lniiora il davanzal!
ED IL nonmrrcrsmo runmvo.
717
lit
718
GIOVANNI annonrrr
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
719
VIII.
Fra '1 altre epidemie letterarie che han flagellato lItalia in
questo XIX secolo, fecondissimo di contagi corporali ed intellettuali,
il morbo pi attaccaticcio e perdo stato la monomania storica,
la smania di sfoggiare erudizione:- Bisogna dire che il prurito
di far pompa d erudizioni, quantunque non cadano a proposito,
salti addosso talvolta con irresistibile ostinazione anche alla
gente di giudizio - scriveva Grisostomo a proposito dun lavoro
720
01 ovnmvr anncuar
lettera agli Amici suoi in Italia. - Scritta come vien viene, 001116
se riassumessi per un momento ancora una di quelle tante chiac
chierate con voi a cuor largo, senza rigore di proposito, senza
" intento letterario, delle quali componevasi la nostra conversa
zione (perdita questa delle pi amare che mabbia costato lesi
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
721
722
GIOVANNI neacarrr
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
723
IX.
Ma non vorrei che alcuno si credesse il Berchet esser nato
bell ed ammaestrato. Le verit critiche non gli balenarono che
in seguito a lunghe riessioni, n si diede a riettere che dopo
molto errare e peccare. Gli uomini efcaci a propagare una data
fede non sono se non quelli i quali hanno prima militato in altro
campo: e poi si sono convertiti. San Paolo, ch era stato Saulo,
riusc il pi persuasivo degli evangelizzatori. Gli apostati soli
conoscono le vie per cui si conducono le genti ad apostatare: le
conoscono per averle percorse, mentre chi nato e cresciuto in
72
GIOVANNI BERCl-IET
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
725
sion vera, poich all alta fantasia era mancato possa, con quella
soave istituzione del cicisbeismo ci demmo a simulare, a ri
726
erovanm BERCHE'I
nn IL ROMANTICISMO ITALIANO.
727
728
GIOVANNI BERCHET
tivi che formarono un altra vera epidemia sul nire dello scorso
secolo ed il cominciar del presente; epidemia. originaria d'In
ghilterra che infuri ben pi crudelmente in Germania (massime
per opera degli Svizzeri) ed in Francia, che non tra noi. La natura,
impoetica per s, veniva. sollevata a protagonista: erano eser
cizi tecnici utili per domar la lingua ad ogni stile e rappresen
tazione; ed avvezzare a molte strane parole ne versi. Del pari e
quasi un opera d' arte riuscita, non dovesse interessare che chi
ha ragione d interessarsi al temal La Gerusalemme liberatae
l Orlando furioso , sono temi francesi: eppure qual popolarit. non
hanno raggiunta fra noi! E ne Visconti si ritrattavano implicita
mente tutte le contumelie profferite nelle satire precedenti contro
Milano bella:- E te superba, Pe tuoi nitidi marmi e fra le
w cento Citt. ditalia, te pi chaltra lieta, Di leggiadre fan
ciulle e di soavi Candidi amori, te saluta il sole, Con puris
ED u. ROMANTICISMO ITALIANO.
729
730
GIOVANNI BERCHET
somma che non val certo la pena di venir prodotta. Comunque sia,
il nostro Berchet non segui il consiglio d' un bilioso scrittore dello
scorso secolo, il quale voleva che ci limitassimo alla lettura de no
stri classici, e tutt al pi ci arbitrassimo di scartabellare greci e
per libero amore dell arte e per desiderio di non dare nelle
., solite secche che da qualche tempo in qua impediscono il corso
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
731
X.
Dire delle imitazioni o meglio delle parodie fatte sul Berchet,
deplagi che ha sofferto, sarebbe lunga cosa e non meno inutile
che insipida. Ogni gran poeta che esprime felicemente uno stadio
della fantasia nazionale deve rassegnarsi ad essere il santo protet
tore d' un gregge servile. Mi rammento duna brava bertuccia,
732
GIOVANNI BERCHET
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
733
come mezzo poetico e adoperar come tinta locale, ci che del resto
non ha nessun valor per noi: Hisloria, dice Quintiliano, scribilwr
piterni Umano lutto. _-Quel che sia da. tenersi del cattolicesi
mo degl Italiani ve lo insegner. il Berchet medesimo, e badate che
scriveva nel MDCCCXVI, sotto la censura sussista, come dicevano a
Milano aferizzando umoristicamente il Jes-us gesuitiuo, e badate che
73;
GIOVANNI BERCHET
ingenuo: pormi che alcuni versi sappian del tragico e del dram
matico anzich del lirico. Il Berchet stesso chiama le Romanza
- poesia epico-lirica; a definirla avrei dovuto dir con pi di preci
" sione come fanno parlando de venti, poesia epico-lirica-lirica. v
-IlBerchet si lascia illudere dalla mera apparenza formale: la sua
poesia essenzialmente drammatica, e lo manifesta anche quel
non so che nel verso, utato dal buon naso del Bossi, e quel bi
Infatti le sue cacofonie han quasi sempre una ragion d essere nel
1 asprezza del pensiero: l articolo il preposto ad unas impura nel
l'ottonario - Ma una infame il sciagurato - e di effetto magni
co; cos pure la separazione fra la preposizione zne larticolo lrnrl
decasillabo - Ma in le fronti virili scolpita - scolpisce proprio.
Berchet si credeva pienamente in diritto di fare nella poesia ci
chei lodava Rossini d aver fatto nella musica: - e lasciando
che ad altri tenga luogo (1 ogni altro senso lorecchio, vide che
in Italia v'erano anche debisogni del cuore, equesti si studi di
appagare; vide che se la sola armonia bastava alludito, ella
" non basta per a conseguire quel ne a cui egli mirava. -Il
vero che i be' versi avevan sulla coscienza lassassinio della
poesia italiana, ridotta a godimento non pi della fantasia, anzi
ED IL ROMANTICISMO ITALIANO.
735
"
736
VITTORIA ACCORAMBONI.
STORIA DEL SECOLO XVI.
PARTE SECONDA.
I
CAPITOLO OTTAVO.
Il lago di Bracciano, detto Sabatino un tempo da Sabato,
citt che narrano sommersa, distante da Roma ventiquattro
miglia, e si distende in giro di ventidue. La serenit. delle acque,
le varie sponde, le pampinose colline fecero invito agli antichi,
che aveano lintendimento della bellezza, di fabbricarvisi intorno
ville deliziose e magniche, come ne fan testimonio gli avanzi.
Chi volesse questo luogo assomigliare ad alcun altro pi cono
sciuto, facilmente stimerebbe che desse imagine del divino golfo di
Napoli amor del solo, amor dell' onde.
N gli manca gi il suo Posilipo: ch nel portichetto della chie
suola di San Liberato a due miglia da Bracciano, sopra un' ama
bile collinetta che scende con molle declivio a bagnarsi nel lago,
una iscrizione scolpita in un marmo assai grande, ne serba me
moria. d una villa cui la padrona liberta pose questo nome:
PAVSILYPON
METTIAE - T . L . HEDONEI.
738
VITTORIA ACCORAMBONI.
VITTORIA accommsom.
739
740
VITTORIA acconaneosr.
taglia dove il legato del Papa cardinal Lunato dal precipizio della
fuga fu tratto a morte. Ma Alessandro, infandam, dice 1 arcive
scovo Santorio, naturw portentum, venutain meno la prova delle
armi, ebbe ricorso a tradimenti di veleno e di ferro; e per esso
VITTORIA ACCORAMBONI.
7M
era la sua Loreto, e Vittoria la sua madonna. Ch, tenuto col dis
simulare e colle promesse leffetto di cavarla fuor dalla carcere,
stim esser tempo da mandare a ne i suoi desiderii; e per la
citt. si diceva che egli in questo viaggio potrebbe fare qualche altra
visita che quella della Santa Casa. And pertanto il giorno sette
non col bordone e il mantello da pellegrino , ma come principe e
capitano, accompagnato da bravi e da gentiluomini. Da Loreto,
72
VITTORIA ACCORAMBONI.
Bracciano.
Ivi lasciatala in custodia a Marcello, venne a Roma con gran
dissima comitiva. Il Papa era a Frascati dove, come abbiam detto,
soleva abitare la villa di Mondragone che non era sua, ma ne usava
che gli bevevano ogni anno per oltre a trecerito ducati, e peggio
del non potersi goder la villa che s era fatta, in quest anno 1583,
colto il momento che il Papa s era condotto a Roma, con animo
per di tornarvi , and a preoccupargli il luogo, n poi se ne volle
muovere, allegando 1 avervi incominciato la purga. Ma 1 anno
seguente, disponendosi il Papa a tornarvi ancora, egli lo pre
corse, fece vuotar le cantine e levar via suppellettili ebianclrerie:
poi mand invitandolo che si recasse pure alla villa dov egli non
occupava quella parte che Sua Beatitudine era solita d occupare.
Gregorio che voleva farvi da padrone, non ci voleva il padrone
dentro: e per, sollecitati i lavori della fabbrica che si faceva sul
Quirinale nella vigna del cardinal D Este, tanto che fosse a ter
mine d essere abitata, prese il partito di condurvisi a villeggiare.
VITTORIA ACCORAMBONI.
743
Ove non si ha dubio che la sua signora non sia in Bracciano, abbracciata da
lui come legittima moglie (Avvisi di Roma, 22 ottobre).
7M;
VITTORIA ACCOBAMBONI.
seguitarono.
Ma il pubblico grido delle nozze era avvalorato dal Duca me
desimo che nel suo castello teneva Vittoria come sua moglie e la
conduceva intorno a vedere il suo Stato che si stendeva in giro
larghissimo no al mare, oltre a Torri, Rocca antica ed altre
lantica Vei , detta Isola Farnese ancor oggi, e ad altri altre terre.
Ma la scoperta d un decommesso fatto 106 anni avanti da' suoi
VITTORIA ACCOEAMBONI.
7h:
7116
VITTORIA ACCORAMBONI.
di lor voto alcuni teologi suoi devoti, se gli fosse lecito contrar
matrimonio colla Accoramboni , mostrando ad essi la lettera di
vrrronm acconamaom.
747
pedi e de bipedi 3 (cosi eran detti gli ebrei), che nudi alla gelida
stagione e ben pasciuti anzi rimpinzati di cibo perch fossero al
moto pi tardi, eccitarono no a tempi di Clemente IX le inu
cnntratisi un di alcuni ebrei a passare avanti alla villa del Cardinale deMc
dici alla Trinit, il buon cardinale li fece prendere da suoi uomini e li co
strinse a lavorar come bestie: poi, ristoratili d un po di cibo, li rimand. E
7h8
vrrroma acconaunom.
- come abbiam detto, avea preso nella sua corte Mario Accoram
boni, e favoriva il Duca e Vittoria. Era 1 Este un ingegno biz
zarro che non avea maggior gusto al mondo del farsi protettore
di quanti fossero in odio al governo e alle leggi (onde i frequenti
e gravi disgusti) e procurarne la grazia; tantoch lo dicevano
larchivio de libri squinternati. Nella sua villa reale di Tivoli
teneva a lavorare cinquanta schiavi turchi, i quali un bel di, nel
lusso di quel che facesse nel ricevimento del cognato che stette
a Bracciano undici giorni con una corte di 400 uomini. Sedici
tavole, alla maggior delle quali sedevano trentasei commensali e
sedici alla minore, erano imbandite sera e mattina: ma l Orsini,
alitto da suoi malori, raramente si facce compagno asuoi ospiti.
Ne due cognati, capi e principali delle 101 case e della romana
nobilt, pu studiarsi qual fosse di que tempi a Roma la classe
de nobili. La civil societ. era costituita per modo che poteva dirsi
una gran catena di servitori, de' quali i minori attingevano
da maggiori, secondo lor grado, un diritto di prepotenza Mai
feudatari romani, in un governo ecclesiastico, oltre che debole e
in eccesso mutevole, altro non avevano da sperare se non la pur
VITTORIA accoaumosr.
7M)
parve ben altro che eroe. Dalla prospera fortuna, alla quale cos
fu leone come lepre all avversa, bevve un orgoglio smoderatis
simo: vicer di Sicilia, 1 afisse col mal governo, e usando pi
di prepotenza. che non gli fosse permessa, tra le altre iniquit
faceva. uccidere il baron Cantaranio Corberio per godersene in
50
750
VITTORIA accoazmeom.
vrrronm ACCORAMBONI.
751
e gravi negozi che, oltre alle sue nozze e alle sue liti, aveva per
mano. Cio un suo disegno di sposare la bella amica del Colonna,
Eufrosina di Vincenzo da Siracusa, ad un de'suoi Accoramboni,
forse Marcello, patrocinar glinteressi di Lodovico, scaldar le
pratiche del cardinalato per don Lelio Orsini, il che tanto gli era
a cuore (e a ragione, perocch molto importava avere un di fa
752
VITTORIA ACCORAMBONI.
VITTORIA ACCORAMBONI.
753
tesse piede nelle terre della repubblica. Giovan Vitelli gli tese una
imboscata per via (gli Avvisi tacciono il luogo) dove l' Orsini
corse grandissimo pericolo della vita. Pure uscitone salvo, giunse
co suoi micidiali e banditi a Venezia, sul termine di febbrajo del
lanno 1585, e fu ricevuto con grande onore dal Senato, dan
dogli udienza a porte aperte. Ma egli, come Volesse n dal prin
cipio dare a conoscere la era e dispettosa natura, presentossi
754
VITTORIA accomunom.
ticolarmente l' innocenza loro nel caso della vita data al morto
suo nipote per dar morte ad essi vivi a lui presenti (vedi bi
sticcioi), se bene per quello ch successo poi 1' opinione dal
pace sotto a lor occhi violati i precetti, n che gli Orsini quietas
VITTORIA ACCORAMBONL
755
some di
capri, e
sciata a
si port
dz'ssz'nzo.
756
VITTORIA acconamnom.
VITTORIA ACCORAMBONI.
757
758
VITTORIA ACCORAMBONI.
dal Portico al Medici, dal Cesi all Este, dall Anguillara a Brac
ciano. Il Vice-gerente, studiandosi pure di dar buona piega al ne
gozio, non poneva nulla in iscritto, tanto che a tre lettere del
Duca rispondeva solo, il l di marzo, desser ricordevole debe
VITTORIA ACCOBAMBONI.
759
760
VITTORIA accommnom.
VITTORIA ACCORAMBONI-
761
762
VITTORIA ACCORAMBONI.
dusse ogni cosa a buon ne: il che fatto, persuase lo Czar di spe
dir seco a Roma un ambasciatore da rendere grazie al Papa. Il
Possevino, fermatosi gi nella mente per lo e per segno il con
cetto che l' ambasciatore dovrebbe farsi di Roma, della quale
perci dovea vedere e conoscere solo quel tanto clr egli stimasse
conveniente, o vogliam dire leggere il libro castrato ad usum Del
p/tz'1ti, venne a Roma col moscovita; e il Papa, con sedici cardi
nali in porpora, li ricevette al palazzo di san Marco nella sala
libro della buona creanza, quella del moscovita parve una faccia
da sassi: e senzaltro una notte gli picchiarono a vetri delle
nestre con una sassajuola la pi disonesta che si sentisse. L'am
VITTORIA ACCORAMBONI.
763
764
VITTORIA soconaneom.
VITTORIA acconamnonr.
765
,
a' 10 il cardinal Guastavillano e il duca di Sora erano presso di
lui, che non dava a temere della vita. Dopo lora del pranzo
tota civilas commota est, i caporioni armano, i cardinali vanno
(Continua)
VOL. VIII. -- Agosto 1868.
DOMENICO GNOLI.
51
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
AGLI STATI-UNITI l) AMERICA.
767
768
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
1.
un fatto generalmente ammesso che le colonie inglesi an
teriormente alla loro separazione dalla metropoli erano rette a
larghe forme popolari. Il nucleo delle prime immigrazioni an
769
770
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
Egli aveva gi. sin dal 1776 dato opera nel suo Stato nativo della
Virginia a ridurre ad uno stesso livello uomini e cose; sotto la
sua inuenza il diritto di primogenitura, le sostituzioni, la Chiesa
771
772
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
degli Stati. Ma questa non era una gran colpa; egli andava pi
oltre. Gli Stati, secondo lui, non avevano nel 1787 abdicata la
II.
Le tendenze pi evidenti della societ americana erano di
per se stesse rivolte ad un soverchio decentramento; e in questo
rispetto era forse opera pi patriottica quella di coloro i quali si
adoperavano a rattenere piuttosto che a secondare quel movimento.
Pure non v era grande pericolo in quest'opera dei democratici,
della Costituzione, essa non che essere dannosa, non poteva che
773
774
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
di fatto avvenne.
Limmenso tratto di territorio ceduto nel 1848 dal Messico
agli Stati-Uniti, e che si estende da una parte dal Texas al Pa
cico e dallaltra dalle presenti frontiere del Messico allo Stato
di Oregon, divenne da quellanno in poi il campo d' azione dei due
partiti democratico e federale, un terreno contestato dal partigiani
del lavoro forzato e da quelli del lavoro libero.
Ma si fu nella contesa relativa. all ammessione del Kansas
che lambizione insaziabile degli schiavisti, come l'impotenza
Je'crsonc Works, Vol. VII, pag. 159.
775
776
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
vano; questo per essi non era che una tappa donde dovevano ben
presto muovere alla ricerca di terreni nuovi e fertili, lasciando
dietro a loro i terreni vecchi esausti e desolati. L industria agri
cola nel modo che veniva trattata dagli schiav'isti conduceva in
breve tempo all assorbimento di tutte le forze produttive del
"suolo. Questa condizione migratoria dei coltivatori del Sud ha la
sciato nel paese traccie sensibili e profonde. Negli Stati dove la
Stati del Sud avevano diritto di far entrare nel calcolo della loro
popolazione anche i tre quinti dei loro schiavi. Pel solo fatto adun
777
778
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
III.
Le dottrine dei democratici sulla sovranit degli Stati in tutto
ci che riette il loro interno ordinamento avevano portato i frutti
che abbiamo brevemente accennati. Sotto l egida di quelle dot
trine il Sud aveva tentato d'imporre la sua dittatura sugli affari
dellUnione, e di dare al suo predominio politico un piede stabile
779
780
un PUBBLICANI E DEMOCRATICI
781
prima non giurassero di non aver preso parte alla ribellione. Ora
questo giuramento essi non lo potevano prestare; e lo spergiuro
non sarebbe n pure loro stato utile poich quel bill dichiarava
indegna di ogni impiego la persona convinta di aver spergiurato.
In virt adunque di quell articolo 32 senatori e 58 rappresentanti
del Sud furono esclusi dal Congresso. In base poi agli altri due
accennati articoli il Congresso escluse dagli impieghi e colpi d'in
capacitz't politica coloro che avevano preso parte alla ribellione, e
stabili le norme secondo le quali doveva operarsi la ricostituzione
degli Stati del Sud. Le risoluzioni a questo proposito votate ave
vano tutte grande importanza, ma la pi importante di tutte,
inquanto essa andava direttamente a colpire il potere politico del-
1 aristocrazia del Sud, era quella che aveva per iscopo di modi
care le basi della rappresentanza politica dellUnione.
Era chiaro a tutti che la questione non si sarebbe denitiva
mente risoluta tranne trovando un modo da rendere il poter po
litico nelle mani dei bianchi del Sud non pericoloso agli interessi
generali del paese. In questo stava tutta 1 importanza della con
tesa, ed in questo punto culminante venivano a riassumersi le
idee divergenti dei democratici e dei repubblicani. L'elemento puri
tano aveva varcato il Potomac ed aveva portato negli Stati del
Sud tutto il vigore e la ferocia del suo istinto; e ognuno vedeva
chiaro ch esso non si sarebbe ritirato se prima non avesse cola
rovesciato le ultime barriere di un aristocrazia ibridae petulante,
52
782
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
cati della separazione. Non sono_ molti mesi che l' Ohio e il
Michigan, due Stati devoti alla parte repubblicana, hanno re
783
784
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
IV.
Di chi e la colpa? Noi non siamo in condizione di dirlo. Pure
78a
lina del Sud circa la met sono delegati di colore. I negri sono
dunque dappertutto in minoranza; ma da notarsi che le ele
zioni sono state inspirate da un sentimento di esclusivismo con
tro i gi. ribelli, cio contro la gran maggioranza della popola
zione bianca. Inoltre da aggiungersi che una parte dei delegati
bianchi non sono uomini del paese, ma gente del Nord mandati
786
REPUBBLICANI E DEMOCRATICI
787
stante a rassodare lopera sua nel Sud? Dire che questo partito
non ha in se gli elementi di una vita durevole e dire una cosa
che risulta dal modo stesso dazione degli Stati federali. Il par
tito repubblicano e di sua natura. occasionale e risponde ad esi
genze meramente temporanee; esso rappresenta il predominio
788
mente riservato agli Stati tutti gli altri diritti e poteri. Questi
poteri residuarii che non entrano nella sfera delle attribuzioni
del Congresso il partito democratico li vuole mantenuti ed assi
curati agli Stati. La Convenzione democratica di Nuova-Jork ha
recentemente dichiarato che come l'autorit federale non aveva
diritto dimporre agli Stati del Sud il suffragio dei negri, cosi
la stessa autorit non potrebbe ora intervenire in quein Stati a
togliervelo. Questa e la condotta pi ovvia e ragionevole che il
partito democratico possa adottare rimpetto allo stato di cose
creato nel Sud; e giova credere che quella dichiarazione sia fatta
in buona fede ed esprima le idee della gran maggioranza di quel
partito. Non-intervento, riconoscimento dello slam quo -aque
sto pare si riduca il presente programma del partito democra
tico. Esso saggio e il solo, ne pare, attuabile nella presente
GIOVANNI Boomerrx.
I.
L.-\ CASA E LUOMO.
790
l' intorno dodici busti di uomini celebri. I loro nomi sono: Flavio
Gioia, Marco Polo, Dante, Machiavelli, Cristoforo Colombo, Galileo,
Parini, Beccaria, Volta, Aleri, Washington, Garibaldi. In quei dodici
nomi, prescelti tra tanti altri, uno potrebbe leggere la storia del pen
791
poi anche quella degli amici. Avr caro di sentire molte cose del
mio Carlino e dcsuoi stessi viaggi. Noi siamo qui inchiodati come
al letto di persona cara che soffre
Nella breve corsa fatta per quelle sale avevo potuto scorgere il
buon gusto col quale erano addobbate. Cerano sulle pareti di bei
La casa
era delle pi antiche e delle pi ripetete nel com
mercio di Milano. il suo credito era basato sulla estensione de' suoi
aiari, sullonesti; provata dei suoi capi, sul tempo stesso della sua
esistenza. Pochi si avrebbero dato cura di esaminare se tutti questi
792
sono anche vivere sull' eredit degli avi senza rendersi personalmente
nobili essi medesimi; come quella di certi letteratoni, la cui fama si
fonda sopra qualche operetta fortunata, in cui stillarono tutta la loro
il possidente che non sa sacricare met delle sue terre per far frut
ticare le altre, egli non sapeva sacricare alcuno de'suoi rami di
commercio.
Gli pareva che l abbandonare taluno de suoi trafchi fosse gi
un principio di fallimento. Una volta perduta la riputazione di casa
solida e potente, tutto il resto poteva andare a rotoli. Egli quindi con
tinu, e la sua sollecitudine si limit a far si che 1' unico glio Cecchino
studiasse all Universit per una professione. Non capiva che gli
studii legali potevano sviare il glio dal commercio senza dargli una
professione diversa.
Difatti Cecchino aveva con Don Carlino, glio duna nobile casa
milanese alquanto scaduta, fatto alle Universit di Pavia e di Padova
blema lo avevo visto ripetuto sul sigillo di entrambi, ed era per cosi
dire il segno del sacramento di quelle anime giovani sposate traforo
e consacrate alla causa della patria.
793
quei giovani tanto serii nei loro propositi, lo fossero del pari nel loro
esterno. Tutti li potevano prendere per due di quegli scapati che con.
sumano quanto pi possono delle rendite paterno, e che col pretesto
di provare un podi tutto, ne fanno anche delle grosse. I due amici
trov che sotto a' piedi cera un abisso. La casa (1.... era sulla via del
precipizio. Forse il padre suo lo vide, e non avendo il coraggio ne la
forza di ritirarsene, mor addolorato col pensiero di lasciare il glio
con tutto quello che conteneva, cerano due ville in cui sera speso
dimolto, ma che a volerle vendere si avrebbe in que tempi ricavato
794
resto lo godeva all'estero pi che nella stessa Milano, dove gli agenti
cominciavano a scoprire gli altari.
i creditori del loro avere, mantenere una casa che faceva vivere molta
gente, salvare il nome della famiglia e se stesso dalla povert, e dal
suppellettili del suo palazzo e delle sue ville, dacch sapeva che certe
antichit erano ricercate dalla moda de' tempi. Pareva che egli vo
lesse innovare il suo mobile, ed invece faceva un buon affare a la
rigi ed a Londra. Facendo un altare, mise il principio ad un altro.
Dopo vendute le cose proprie, vendette anche le altrui, mandando
abilmente qualche persona a fare incetta di queste anticaglic. Erano
793
l' effetto dellingegno, o piuttosto del genio commerciale. Tutto s' era
innovato nella casa 0.... industrie, commerci, agenti, amministra
zione, modo di condurre gli atari. Cera una specie di prodigalit
calcolata in molte cose. Gli agenti erano benissimo pagati, tanto che i
gretti dicevano che Cecchino guastava il mestiere; ma questi agenti
dovevano essere abili, premurosi, puntuali, avari del tempo, onesti.
Chi mancava nella pi piccola cosa era presto congedato. invece chi
si mostrava zelante e valente veniva premiato. Un poco alla volta tutti
questi agenti erano stati interessati a quel ramo di commercio al
quale particolarmente servivano. Ogni ramo aveva la sua particolare
azienda, il suo bilancio separato, afnch fosse sempre chiara la fonte
nico. Non cera Societ avente un utile scopo in Italia, alla quale Cec
chno non partecipasse; e sovente egli dava commissioni speciali a
dirla con lui, egli voleva pagare il debito che la ricchezza ha verso gli
studii che fanno le nazioni onorate e civili. Per questo debito egli
aveva stanziato nel suo bilancio ogni anno una grossa somma, come
796
Pens per in que tempi a darsi una sposa, a fondare una fami
glia. Potete immaginarvi ehei non scelse quel che si dice un partito.
Per scelse la sua Sposa in una buona famiglia, e prima di fare sua la
Gentilina, volle guadagnarne l'affetto, volle avere una donna distinta
797
Il.
LE DUE AMICHE.
una grande distanza. Alle porte di Milano c' era l'agitazione della Sviz
zara che suscitava il problema europeo. Luigi Filippo ed il suo mini
str0, il quale definiva il governo una resistenza, mentre sacrificavano
53
798
zioni, per le quali, a sentire il pedante politico Guizot, cera del tempo
da aspettare almeno un secolo, e poi al 24 febbraio, alle cinque gior
nate di Milano, all' insurrezione di tutta Europa, alle guerre del l848
e del 4849, nelle quali gl Italiani impareremo a combattere ed a met
mento grandioso dato da lui agli affari non avesse sempre apportato
nuove ricchezze da riempiere ogni vuoto fattovi dai travolgimenti poli
tici e dalla generosit del nostro mercante. Lentusiasmo ed il dolore
avevano tesi i nervi ed i cervelli a tutti, ma la mente lucida di Cec
chino non nera mai stata intorbidata. In mezzo alle sventure ci pen
sava sempre a quest' altra. La disgrazia la vinceva colla operosit. E
Gentilina 7
Gentilina aveva partecipato anchessa a quegli entusiasmi, aveva
subito que' dolori, ma, di natura delicata e debole comera, rimaneva
della famiglia di cui si sarebbe sentita capace, erano state turbato dalla
bufera incessante. La calma succedute era piuttosto prostrazione di
forze. L'attivit sempre rinascente di Geochino, essa non la sentiva in
se, non la capiva forse. Il 'loro amore non era stato confortato dalla
benedizione della prole. Lamante aveva sentito fortemente, la moglie
aveva riamato, ma la madre non aveva esistito. Nella famiglia eratutlo
solleciti ad inviare ogni cosa che potesse piacere alla spesa. Ogni teatro
di Milano aveva palchi per la signora. La carrozza era sempre prepa
rata, la villa era deliziosa; ai bagni, alle capitali si poteva andare ogni
799
- Passino.
- Signora Gentilina, le consegno mia moglie, che sente il pru
volta.
- 0 che tu, Olimpia, ti sei immattita? - soggiunse con isgarbo
il conte Pompeo, e poi: -Restate ed andate, io sono aspettato da un
ufziale per un cavallo che abbiamo da provare.
- Va, va pure colle tue bestie, -replc lOlimpia, la quale col
numero plurale includeva cavallo ed auStriaco.
Il conte Pompeo partiva, e la Gentilina:
- Olimpia, beata te, che sei sempre allegra, sempre piena di brio!
-_ Oh! si, che ho ragione di essere allegra con quel marito che
mi hanno dato! Non capisci che talora si e allegri per rabbia quanto
per contentezza?
- - Ti legni tu di Pompeo? un buon uomo per e credo che ti
accontenti, e che inline in faccia con lui quello che vuoi.
- Contentona , sono, si. Faccio quello che voglio, perch ein non
sa volere. I suoi gusti dal resto non sono mai i miei. un buon uomo
in quanto non ha ne il talento, ne la forza di esser cattivo.
- Maligna!
- Tu vebai tutte le ragioni di esser lieta; ed invece mi ti mo.
800
801
ma alla Certosa di Pavia. Obi Perch non 1 hanno fatta anche per le
femmine una Certosal
802
Il].
SENZA CERCARSI I SIMILI SI TROVANO.
dussero a Milano.
Gualtieri aveva un nobile cuore, ma non un carattere forte. Dopo
803
aver vinta 1 apatia della Gentilina ed era per condurla fuori, si sent
molto disturbata da questa visita. Siccome conosceva il giovine per
una persona colta, cos gli chiese delle sue nuove letture, e quegli ri
sponderle come un annoiato che fa fatica anche a ricambiare una cor
tesia.
morte.
-- Ohl - sospir Gentilina, come se quelle parole rispondessero
allo stato dell anima sua e volesse dire: - Ecco nalmente uno che
mi ha capita!
_
Ma Olimpia che sentiva in se la sua vivace natura ribellarsi a
tanta apatia, vedendo quale potente aiuto era giunto in Gualtieri a
quella invincibile dell amica. die fuori con una delle sue.
- Questa predica dei tempi l ho sentita molte volte ripetere dal
quareSimalista. Ma ho sentito dire, da uno che non era frate e che
non sapeva il santo intercalare: pazienza! ho sentito dire che non sono
i tempi che fanno gli uomini, bens gli uomini che fanno i tempi.
Quest atmosfera d' accidia che, a sentirla lei, ne circonda, e come la
nebbia che sinnalza dalle nostre marcite. Per non sentirne il freddo
nelle membra, il contadino lavora, nch venga il sole a dissiparla.
804
ora ......
bastioni.
Olimpia capiva di non poter vincere tanta resistenza; poich
non vi sono peggiori malati di quelli che non vogliono essere gua
riti. - Addio, incurabili l -esclam, dando, con un atto tral amore
vole ed il dispettoso, un bacio alla Gentilina, salutando con un accento
tinto d ironia Gualtieri. I due rimasero li dandosi unocchiata, che
suo detto dell atmosfera d'accidia che li circondava. Erano due persone
nervose, prostrate, le quali risenlivano pi delle altre 1 inuenza che
dominava allora 1 Italia. Quei due non erano caratteri che potessero
trovato che fare durante la rivoluzione del 4848. Dopo, nell' ozio ap
parente degli altri, aveva trovato una giustificazione prima dell ozio
suo, poscia un impedimento ad uscirne. Anch' egli, non mancando di
nulla, aveva finito col nulla desiderare, col far nulla. Per fare qual
che cosa egli avrebbe avuto bisogno di un grande impulso dal di
fuori.
La vita per non pu essere vuota n di affetto, ne di pensiero,
ne di desiderii, n di azione. Que due, senza rendersi ragione, senza
805
806
del destino?
Dal dialogo stentato ed interrotto che ne seguiva, un no osser
tessero essersi incamminati su di una via che non era quella in cui
si trovassero la felicit e l'onore del suo pi caro amico. Quel sospetto
Don Carlino lo cacci con una certa violenza, come quando si tratti di
un importuno, di un intruso, che venga a disturbare chi ha la mente
pregna d altri pensieri. Ma una volta penetrato nell' anima un sospetto
simile, come si fa a cacciarlo? il sospetto e come la crittogama delle
viti. Presto si fa a seminarla, ma a cacciarla non bastano ne soli, u
cord che, venuto pochi istanti prima, avrebbe trovato il una persona
807
serbate nel vostro cuore un affetto per la donna che non vostra, un
adatto pure si, giusticato, ma che sinframette ad un nodo maritale
come il nostro?
IV.
VIVISEZIONE.
s
suo giovine amico per fare sul suo cuore unoperazione molto si
mile a quella chei siologi de nostri giorni fanno sugli animali viventi
per iscoprire i segreti della natura.
_
Bisognava dissipare il sospetto proprio senza generare laltrui.
Era un affare delicato. Il cuore di Gentilina non poteva servire all'espe
rienza, quello di Cecchino molto meno. Anzi Carlino voleva dissipare in
se stesso il sospetto, perch non potesse nascere in (Zecchino; e voleva
evitare un male incipiente, fare occorrendo una cura, senza che lam
malato si avvedesse nemmeno di essere malato sul serio, e senza che se
navvedessero i suoi cari, senza anzi che nessuno potesse 'sospettarc di
essere sotto cura. Era il cuore di Gualtieri che in questo caso doveva
806
avrebbe messo capo il Corso Vittorio Emmanuele, che era Corso Fran
cesco, dovesse sorgere un intero quartiere, le cui vie-avrebbero per
pisce poco se stessa. Ci sono delle forze che agiscono in noi, inconsci
dei medesimi. Ed forse bene, perch l'analizzare troppo distoglie
dall' azione pronta. Creiamo le forze nelle anime umane, mettiamole
809
- Insistete.
- Quando e penetrata la sducia, non se ne fa nulla. Per vin
cere, bisogna avere la speranza di vincere.
alla prima occasione, sar fatta. Che cosa manca all' Italia per esser
libera? Forse il numero? Non siamo noi in tanti da poter schiacciare
qualunque despota straniero od.indigeno, per quanto forte? Se non
lo facciamo, se non usiamo farlo, perch Italiani veri e forti siamo
810
che sei stato lontano da quest atmosfera stagnante in cui mi trovo io.
_- Chi ti sforza a starvici?
- Nessuno: ma non tutti hanno il gusto dei viaggi come te.
-- Ned io ti dico che tu viaggi, sebbene forse anche un viaggio
811
mente nel cuore di Gualtieri. Come lo specillo del chirurgo che cerca
una palla nella ferita, ha sempre trovato il molle, ma poi scopre un
812
Don Carlino dal suo amore per l Olimpia, da un amore che avrebbe
unito due anime nate per intendersi. Andate in esilio, la famiglia del
l0limpia, ch era andina, congiunse in matrimonio la giovine con quel
Don Pompeo che abbiamo veduto. Come mai l Olimpia si lasci avvin
cere in questo matrimonio? Essa fece come tante altre. Prima aveva
amato Don Carlino. Questi nel fervore delle lotte politiche 1' aveva tra
come egli lo fu per lei. LOlimpia invece divent una donna politica,
ma nel nuon senso della parola. Finch s era nello stadio della vita mi.
zionale, in cui bastava un idea semplice, lidea espressa dal Giusti col
la quale non faceva che coprire dinanzi alla vigile polizia austriaca la
parte chessa faceva.
Don Carlino aveva udito, mentre si trovava nella Persia, del
813
V.
se rossr POVERO!
chi parlava, che cosa diceva e faceva. Mai lAustria ha speso danari
tanto male come in queste brighe che si dava nello spiare ifatti altrui.
coi segni visibili sulla faccia delle fatiche durate nelle lotte politiche
e nesuoi viaggi dOriente. Sebbene mutato, per era sempre l'uomo
che da Olimpia era stato amato. Al vederlo, Olimpia non pot a meno
'
55
814
da Genova, dove era stato a dare le sue disposizioni per certi affari di
commercio. Lamico venne e lincontro fu dei pi cordiali.yFu un
rato..... e credo che se tutti lavorassero a quel modo che ho fatto io,
si sarebbe iti innanzi un poco.
8|.5
festa in sua casa. C'era convito, cera concerto, ese tardi qualcheduno
avesse voluto convertire la musica in ballo, anche questo si avrebbe
potuto fare.
La societ di Cecchino era di quelle che nei gran casati dei signoroni
di Milano si suol dire di risi e bisi, intendendo che coi nobili e era
8l6
ria dell agente di quella casa i due bastimenti non erano nemmeno
assicurati.
La notizia fece il giro della sala sussurrate da orecchio in orecchio.
La sapeva il padrone? Nessuno poteva dirlo. Nessuno poi avrebbe voluto
essere il primo a farglielo sapere, per non turbare le sue gioie in quel
momento. Qualcheduno gli guard in viso e pretese di scoprire chela
sua sonomia era alquanto conturbata, malgrado un afiettazione di
parere allegro. La cosa non finiva l. [In negoziante aveva fatto unal
tra scoperta nellEco della Borsa. Gli affari dOriente avevano prodotto
un improvviso ribasso nelle sete. Una casa di Vienna, delle pi grandi
e solide, che faceva in seta, era fallita, e si diceva che certe case di
bel fallimento?
Il discorrere sotto voce si fece sempre maggiore tra il ceto dei
negozianti, sicch invase in poco tempo le sale da giuoco, di lettura,
da fumare, da conversazione e no quella dove si danzava. Molti cer
cavano Uecchino, e questi aveva assunto un aria molto seria, smet
tendo quell abituale serenit e piacevolezza, colla quale soleva farsi
incontro a tutti i suoi ospiti. Stavasi invece rannicciato col suo amico
817
Poi, che coserano queste spese, questi lussi, questo bazzicare con
_
_
.
artisti e letterati? Si lasciassero fare queste cose alle grandi cose, alla
bile, il quale and a mangiarsi una parte della sua sostanza ipotecata nella
Turchia, nella Cina. - Ecco un uomo giudicato datt opinione pubbli
ca! Intanto quelli che avevano altari eolta casa
pensavano a pren
tuomo, ma povero.
Questo discorso di Don Carlino, il quale era certo nelle condenze
di (Zecchino, doveva chiarire la situazione. Quatcheduno degli astanti,
818
cosa era certa. La notizia corse subito per tutte le sale. Di l a poco la
festa si andava rapidamente sciogliendo, come la sostanza di un fallito,
che jeri era ricco, rispettato, corteggiato da tutti, oggi povero ed
abbandonato.
Cecchino brillava tuttora per la sua inesplicabile assenza, ch era
facilmente spiegata da tutti quelli che possedevano il segreto della cosa.
Ormai per quello non era pi un segreto che per Gentilina e pochi
ste parole gliele sugger lanimo suo buono ed il suo affetto perla sposa
(1 altrui donna a s cara.
- Signora,-disse, con esitanza dapprincipio,e poi con risolutezza,
e con impeto quasi irrefrenabile- temo che si tratti d una sfortuna,
lo ascoltava con impazienza) per gli amici non debbono essere per
nulla. Contato, signora; che Cecchino conti per qualchecosa anche il
Pacmco VALUSSI.
Il.
PAISIELLO - CKEIIUBINI -- SPONTINI E PAEB.
tutti gli ordini sociali; cosi, anche per ci che riguarda i teatri,
distrusse, non gi gli antichi privilegi, ma. il carattere quasiesclu
sivamente aristocratico de teatri stessi, per cui potevano essere
parte quelle pastoie, pur forza confessare che uno depi acca
niti avversari della libert. teatrale fu Napoleone I, il quale in
mezzo alle pi gravi cure di Stato, alla vigilia dei disastri che
doveva toccare in Russia, da. Mosca dove gi. divampavano le
amme di quellincendia che condusse a si mal partito limpero,
dettava il famoso decreto che riordino il teatro della. commedia
francese dichiarandolo addirittura istituzione governativa. Certa
mente Napoleone dimostr allora che un gran capitano pu quel
che volta essere un abile impresario teatrale, e quel decreto
820
dal nostro assunto che non gi. di scrivere la. storia del
teatro italiano in Francia, ma soltanto di porre in luce quanto i
maestri italiani abbiano giovato allincremento dellarte musi
cale presso i nostri vicini. A tal uopo, dovevamo necessariamente
dire che il fondatore dellopera francese fu il Lulli, ma se ora
volessimo riferire le vicende del teatro dell opera italiana, non
solo demaestri ci converrebbe parlare, ma. sopratutto deoan
presente lavoro.
lit recata. dal teatro italiano stata maggiore per i cantanti che
non per i maestri. I compositori italiani trovarono un altro campo
assai pi vasto, e fu quello dellopera francese, nel quale no a
questi ultimi anni non ebbero seriamente conteso il primato che
dal Gluck e dal Meyerbeer. Il Lulli, il Piccinni, il Sacchini, e poi
lo Spontini con la Veslale, il Rossini col Guglielmo Teli, il Doniz
zetti con la Favente, il Verdi coi Vespri Siciliani e col Don Car
108 ci danno la. vera. misura del primato artistico dellItalia in
Francia.
Questo valga pel teatro. - Nell' insegnamento basta citare
821
822
8223
la. grave et. di 75 anni , ci pare che fra le cagioni della sua. ne non
immatura si debba annoverare anche la. vecchiaia, almeno quanto
1 amore della consorte.
Il Paisiello giunse in Francia in un momento poco pro
pizio. Il favore del Bonaparte gli nocque assai, anche perch si
mut in aperta. ed ingiusta. guerra ad altri egregi compositori
011 erano in quel tempo a Parigi. Baster citare il Cherubini. Se
noi poniamo a. confronto i lavori di quest ultimo con quelli
del Paisiello, non tarderemo a. riconoscere che il Cherubini fu
824
primi anni non gran fatto diversa. da. quella. degli altri maestri
italiani di quel tempo. Figlio d'un maestro accompagnatore al tea
tro della Pergola, ottenne la. protezione del Granduca e, ci che
825
826 ,
gloria che gli venne posta. sul capo dai contemporanei e rispet
tata dai posteri. Con questi lavori ha promosso il progresso mu
sicale in Francia, giacch si pu dire che furono il pi e10quente
commento delle lezioni date da lui ai giovani allievi del Conser
vatorio di Parigi. Ed in questo Conservatorio che vive pi
che altrove la. sua. memoria. N la bizzarria del carattere, n
lasprezza. demodi che gli mossero contro tanti nemici, hanno
mai potuto render minore la. stima che per lui nutrivano gli
artisti. Oggi ancora il nome del Cherubini citato in quelle scuole
con Venerazi0ne.
Un altro artista italiano che, in quel tempo, lev grido di s
in Francia fu lo Spontini. Nato nel l77l'i presso Jesi, da. uno zio
prete era. destinato allo stato ecclesiastico, ma. tratto da. irresisti
prietario della casa in cui nacque lautore della Vestale, dove ha fatto
porre anche una lapide con un medaglione a ricordanza dei posteri, ci la
cortese di alcune informazioni su quel maestro, delle quali lo ringraziamo.
827
828
82.)
zione delle opere antiche, e tempo che ritorni sulle scene ita
liane anche la lestate, la quale lanello di congiunzione tra
Gluek e Rossini, tra. l Orfeo ed il Guglielmo Teli.
Mentre i nostri Spontini e Cherubini rappresentavano nel
modo che abbiamo detto larte italiana. a. Parigi, che faceva la
Vo|.. VIII. - Agosto 1868.
65
830
conni del paese in cui furono composte. L'arte italiana era quasi
in pieno splendore, e la francese nello stato dinfanzia. Soltanto
col Boieldieu s incomincia a parlare in Europa della scuola fran
cese. Ed oggi ancora i maestri francesi che hanno preceduto il
Boieldieu, non sono nominati fuori della loro patria.
La serie dei maestri italiani che cooperarono a formare il re
pertorio del teatro musicale francese, non mai stata interrotta
dal Lulli no ai nostri giorni. Fra questi merita pure un cenno
Ferdinando Paer chiamato a Parigi da Napoleone. Egli per per
le scene francesi scrisse una sola. opera comica, Le marc de
chapelle, che, nel suo genere, giudicata un capolavoro. Ma dob
biamo avvertire che mentre e il Sacchini, e il Cherubini e lo
DELLA RELAZIONE
FRA
compiere certi atti che esigono spesa. Ma esse sono enti morali
che nulla posseggono in proprio. Egli quindi indispensabile che
siano fornite di mezzi con cui far fronte a tali spese. Questi mezzi
non se li possono procacciare che prelevando sui membri che le
compongono una parte della loro rendita, vale a dire, se non
levando imposte.
Gli uomini,per sono pi teneri degli interessi loro proprii
e diretti, che non di quelli della societ di cui fanno parte.
Provano essi cos grande ripugnanza per l imposte, quelle rapi
trici di una parte de mezzi coi quali provvedono ai bisogni loro,
soddisfanno ai loro desiderii. La questione delle imposte quindi
questione di ogni giorno, ed una di quelle che vivamente passio
nano gli uomini. Vi ha di pi; la soluzione di essa offre sovente
grandi difcolt. Vi sono pochi soggetti nei quali le apparenze
siano pi spesso ingannevoli. Rari non sono i casi in cui una
imposta che sembrava dover cadere sovra. un ramo di rendita
vada in ultimo a ferirne un altro diametralmente opposto. In
materia di imposte adunque egli indispensabile , prima di por
tare un giudizio, molto riflettere, ben ponderarlo. Eppure in
tale materia, come in tutte quelle che entrano nella sfera della
scienza economica, ciascuno si crede giudice competente, cia
832
833
-.t:
.;
834
835
gli che dissoda una terra ottiene e si contenta di un interesse del suo
capitale minore di quello che capitali d altra natura. conseguono.
D altra parte i coltivatori prima di decidersi a coltivare una
terra stabiliscono essi pure i loro bilanci di uscita e di entrata
Sul primo fanno gurare i capitali necessarii per una buona col
tura, linteresse di essi e la mercede delle loro fatiche. Sul se
dei prodotti del suolo non avendo subito aumento alcuno, non
lo potr.
'
836
piose mssi.
Ma essi sono lontani, mentre specialmente le derrate alimen
tari di cui le nazioni d Europa abbisognano, devono nella mas
sima parte essere prodotte in seno ad esse. Il progresso delle
scienze pu dare pi ampio sviluppo a tali produzioni, ma egli
piuttosto da prevedere che il prezzo delle derrate alimentari vada
crescendo anzich scemando; dimodoch coloro i quali posseggono
la terra hanno a preoccuparsi dell'avvenire piuttosto con isperanza
che con timore. Da quanto siamo venuti sin qui esponendo ci sem
bra aver provato ad evidenza che 1 imposta fondiaria cade inevi
tabilmente, senza possibilit. di gravare altri rami di produzione,
sulla propriet. territoriale; e che essa non inuisce menomamente
' Nel 1848 il Governo austriaco, ripreso possesso del Veneto e della Lom
bardia, crebbe del 50 I, l imposta fondiaria, ed il prezzo dei prodotti agrari
non sub aumento alcuno.
837
su cosa della quale Dio fece dono a tutti gli uomini. A questo
dono tutti hanno diritto di partecipare, rispettando per quello che
tali proprietarii hanno a. quella parte di prodotto che rappresenta
1 interesse dei capitali e la mercede del lavoro da essi sulla terra
838
. __, __ _
_____,__- u... ._
__-f/_F__zr__--d
RASSEGNA LETTERARIA.
ed et, fra popolo e popolo l' omogeneit del pensare, del vedere,
del sentire non possibile se non dentro certi limiti che solo il dotto
pu talvolta da per se stesso allargare. Pi che in altri generi di poe
sia, ci s fa manifesto nella lirica, tanto pi profondamente sub
840
RASSEGNA LETTERARIA.
male espresso ed abbia forse voluto dire qualche altra cosa. Del resto
non ometteremo di notare che se il lavoro incompiuto, l' Autore
stesso indica in fine allo studioso lavori completi e autorevoli da
consultarsi con protto, quali sono particolarmente quelli di Rippart
e di Bauchcnstein.
RASSEGNA LETTERARIA.
841
lanti (aranci), uno dei pi squisiti abbellimenti per gli antichi, che ne
facevano un uso smodato di cui oggi non si ha idea. La parola che
esprime in greco unguento odoroso p.0pov, pei Greci parola no
bilissima, non meno nobile e Poetica di quello sia per noi la parola
profumo, anzi assai pi : che essi arrivarono no a chiamar con quella
le persone per vezzo. Non so se ad altri parr ridicola liscrizione
sepolcrale negli unguenti, o gliuol mio, riposi l'anima tua, a me,
pagano, pare a'ettuosissima. E forse necessario avvertire che gli an
tichi vanno intesi e giudicati secondo le idee dellantichit e non se_
condo le nostre? Il signor Flores deve certamente conoscere bene
vano a credere che ci fosse una bellezza morale come c una bellezza
fisica. e che la gloria fosse un abbellimento. Perci Pindaro nel luogo
in questione chiama la vittoria una gloriosa bellezza; )) perci anche
indipendentemente dalla bellezza corporea, il titolo di bello, mk;
prodigato nelle iscrizioni che accompagnano le antiche pitture vasco
lari ad eroi dogni specie. Il signor Flores poi che si occupato di
Pindaro, non pu ignorare come e in qual senso il vincitore sia chia
mato mMvzuos.
bellite da parer vere affatto, solo col tem oscoprendosi la loro falsit;
e soggiunge quindi; a degli Dei e bene
che allora almeno la colpa sar minore. Ora qui il signor Flores os
serva: come mai pu credere il Poeta sia peccato il parlar degli Dei
842
RASSEGNA LETTERARIA.
primo che dia agli Italiani una qualche idea dei moderni studi pin
darici. Come tale esso val pi di certe cos dette traduzioni, nelle quali
han trovato eco presso altri, crescendo al punto che il signor Craik
per ultimo arrivato a negare affatto qualsivoglia inuenza delle let
tare italiane su Chaucer. Qualcuno, principalmente Ebert,discorrendo
RA SSEGNA LETTERARIA.
8A3
trebbe darsi. Il signor Kissner prova col fatto alla mano che limita
zione non si restringe al racconto o alla esposizione di questo in
modo generale, ma si estende spesso no alle strofe e no ai versi,
anzi alle rime! Citiamo un esempio: Boccaccio, Filostr., Il, 5:
E or fussi prima pur venuto al porto
Al qual la mia ventura ora mi mena,
Questo mi fora grazia e gran conforto.
ti!
"1i.
:
F '\
prima delle Canterbury tales (Tha km'ghtes tale) contro Craik il quale
'_
\.\.=A _.
dell' antico poeta inglese per l' altissimo nostro Poeta nazionale chei
nomina pi volte chiamandolo the wise poet of Florence, that highte
8Mi
RASSEGNA LETTERARIA.
uso di molti dotti stranieri, anche autorevoli. i quali, per ragioni estra
nee alla scienza, amano farsi leggieri e maligni giudici di quelle no
stre grandezze che venerarono un tempo i pi rozzi ma pi schietti
_ padri loro, egli ci permetter di ringraziarlo dell' aver fatto a pro
nostro in difesa del vero, ci che un italiano avrebbe dovuto fare.
RASSEGNA LETTERARIA.
85
.-
di ben tradurlo grande, e che anche ben tradotto non per tutti riu
scirebbe intieramente chiaro ed intelligibile. Ora il proiessoreTeuil'eld
in luce la sua Storia della letteratura romana, di cui abbiamo sott'oc
chio la prima delle tre dispense che costituiranno tutta lopera. Lau
un terreno a lui ben noto, fra il labirinto delle opinioni diverse. Giu
dizi risultanti da una critica sana ed illuminata che non cerca para
dossi, idee chiare, ben concepite e ben formulate, uno stile semplice,
VOL- VIII. -- Agosto 1868.
56
846
RASSEGNA LETTERARIA.
r/vsd
RASSEGNA GIURiDICA.
furia per sola mira di lucro. Fin d'allora la prima opera del Paci
ci-Mazzoni ci era parsa una delle poche di quelgenere che si
possano consultare con protto. Posteriormente il Mazzoui ha pub
blicatoi due primi volumi delle sue istituzioni, e con questi ha accre
sciuto i suoi titoli alla stima e alla riconoscenza del pubblico lo
rense. Noi siamo lieti di poterlo dire, come anche di sapere che al
Mazzoni toccata la sorte, rara in Italia, di esaurire in pochi mesi
la prima edizione dei suoi libri.
Il primo elogio che noi dobbiamo al Mazzoui concerne la sua
operosit. Fa veramente meraviglia che egli sia riuscito in un solo
848
RASSEGNA GIURIDICA.
preta gli articoli 629 e 631 del Codice civile italiano, veramente
contraddittorii sul punto della possibilit della prescrizione acquisi
tiva delle servit negative, e con molto ingegno esprime ed esa
mina i varii tentativi che si potrebbero fare onde conciliare quei
passi di legge.
altri, ma che pure hanno qualche attinenza fra di loro. Con quella
espressione noi abbiamo inteso dire che anche in queste, come in
tutte le opere umane vi hanno delle mende, cio delle asserzioni non
abbastanza giusticate, e nessuno dei nostri lettori, n lo stesso si
gnor Mazzoni , se ne vorr maravigliare. Dove e quali per siano i
punti deboli delle opere di questo scrittore, noi non possiamo di
certo pretendere che altri lo giudichino come lo giudichiamo noi.
Ci non ostante non ci dispenseremo dal giusticare con qualche
esempio la nostra asserzione.
Noi non possiamo per esempio convenire col Mazzoni nel ritenere
che, secondo lo spirito del nuovo Codice civile italiano, lalveo dei
RASSEGNA GIURIDICA.
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privati, lo che assurdo. Ma noi non vediamo per qual ragione lat
tribuzione in discorso non si possa considerare come modo di far ces
sare nello Stato, e far cominciare nei privati la propriet di quelle
cose, attribuite ora ai privati, e che prima avrebbero appartenuto
allo Stato; e non ci pare assurdo che una medesima cosa appartenga
prima allo Stato, poscia ai privati. il Mazzoni si appoggia anche sul
mentre avrebbe potuto farlo prima che l usufrutto finisse. Non pos
siamo convenire in questa opinione perch la troviamo in contraddi
zione con unaltra esposta dal Mazzoni medesimo, commentando
lart. 336, e che noi pure accettiamo: lopinione cio che un raccolto
_ 850
RASSEGNA GIURIDICA.
dicarne dai tre volumi pubblicati, e dedicati alla propriet e alle sue
modificazioni, sembra che lautore di questopera siasi proposto di
trattare ciascuna materia separatamente, cosicch lopera nita venga
ad essere un complesso di ampie ed accurate monograe intorno a
corso di stampa).
nassneru omnrorca.
8il
difetti giovanili, dei quali non sar difcile che lAutore si cor
regga.
Venendo ora al contenuto delle due opere, diremo anzitutto che
vi si trovano propugnate le medesime opinioni su quasi tutti gli ar
gomenti, a cominciare dai pi fondamentali. in questo modo ciascuna
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RASSEGNA GIURIDICA.
torale i poveri autori ed artisti, i quali pur troppo non hanno altra
propriet che l ingegno. n altre rendite fuorch quelle conseguite dei
veri abbienti che comprano i loro prodotti intellettuali. - Nellopera
del Padelletti ci ha pur sorpresi lapologia della pubblicit del voto
elettorale. Mentre la maggior parte degli scrittori proclamanola neces
sit del voto segreto per assicurare la libert delle votazioni, mentre
nella stessa lnghlterra, dove il voto elettorale e pubblico, ha tanti
partigiani il principio contrario, la proposta del Padelletti non ci pare
abbastanza ragionevole n opportuna. Su questo proposito raccoman
RASSEGNA GIURIDICA.
853
834
RASSEGNA ommnrca
far plauso al sano criterio e alla saviezza delle deduzioni che con
traddistinguono i ragionamenti dellautore.
Un pregio particolare di quest' opera del Buniva, e veramente
raro fra i giureconsulti, il costante accozzamento delle considera
zioni losoche e delle argomentazioni giuridiche. In questo modo,
cipi0 del Codice civile italiano che i corpi morali non possano appro
fittare di un testamento che li favorisce senza il permesso del Go
verno, a noi pare invece che la libert sarebbe stato meglio rispettata
dal principio opposto, ogni qualvolta si tratti di corpi riconosciuti
dalla legge. Illa il dissentire dal Buniva in alcuni pochi punti speciali
nnssacm GIURIDICA.
833
missioni legislative.
Non questa l occasione in cui noi possiamo esaminare sepa
ratamente ciascuna delle principali opinioni propugnate dal Fran
chctti. Ci nondimeno Vogliamo tributare il dovuto elogio alla bella
trattazione che egli ha fatta intorno all onore della prova nella con
troversia fra gli eredi tostamentari e i legittimi sulla validit di un
856
RASSEGNA GIURIDICA.
ranno del tempo prima dessere pubblicati per intiero. l\'oi deside
riamo e speriamo che ci possa accader presto, perch siamo con
vinti deiia bont e della utilit de' due lavori. - Ciascheduna opera
ha per un proprio carattere e pregi suoi proprii.
Il Cipelli, con modestissimo titolo, ha mirato principalmentea
veramente mestieri
venisse imitato da
discipline. E questo
le opere giuridiche
RASSEGNA POLITICA.
nell Europa centrale. -- Da Oriente nessuna minaccia per ora. _ Necessit di andar
cauti nello congetture. - La Spagna non ne permette nessuna. - L Italia ha fatto stra
da. -L interpellanza del generale Lamarmora e il chiasso confuso che n' seguito. *
Pericolo che il Ministero e la Camera naufraghiuo in porto.
rata non crede. Natum in curas hominum genus, dice il Poeta latino;
e questo cure hanno una variet grande di modo e (1 oggetto da tempo
a tempo; ne sono state mai quali nel nostro. Per lunghissimi anni i
popoli non sono stati turbati da altra voglia che da quella del mu
tare la condizione secolare della societ nella quale vivevano ;
non 5 aspettavano che dopo averlo fatto, non avrebbero cercato un
ubi consistam, con minor desiderio. Ristucchi per tanti secoli d un
oggi simile allo ieri, e dun domani simile all oggi, chi avrebbe lor
detto che un giorno sarebbe venuto, in cui avrebbero invocata questa
costanza di fatti e d aspettazioni invano? l\' questa stessa e la prin
858
nassacm POLITICA.
il.
n dain oratori del Governo stato negato -- che la spesa delle Stato
cresciuta con tanta rapidit e costanza, che n gli aumenti delle quota
delle imposte, n quelli de proventi di alcune di esse sono bastati
RASSEGNA POLITICA.
85.)
860
RASSEGNA POLITICA.
____V__
l-"
RASSEGNA POLITICA.
861
IV.
Felici lotte e non infeconde, quando, come succede insino ad
ora in Inghilterra, alle classi e all idee che salgono lasciato bens
dalle classi e dall idee che sono state sinora in cima, tutto lo spazio
di cui quelle hanno bisogno per arrivare, _ma non sono per tolte
VOL. VIII. - Agosto 1868.
67
862
RASSEGNA POLITICA.
e la paura del partito democratico che nelle ultime elezioni del Wor
temberg s sciolto da' vincoli contratti col conservativo e clericale
durante le elezioni al Parlamento doganale, sar il motivo che i go
verni del mezzogiorno saranno condotti a desiderare essi stessi una
da essa altri, i quali non vedono come per suo mezzo si possa ef
fettuare senza lasciare fuori tutti i tedeschi dellAustria. Onde si
sentono gli uni accusare la Prussia di voler uccidere la gran patria, con
quella stessa tenacit e persuasione colle quali altri la lodano di sal
darne insieme le membra. Che il primo sentimento non sia senza va
lore e forza, provato dall ardore con cui stato accolto datede
schi linvito de tiratori di Vienna. La condotta del governo austriaco,
da due anni in qua, certo tale da conciliarin favore presso tutti gli
amici della libert e del progresso civile. S visto ora che que
st effetto stato gi prodotto al di n dogni aspettazione. Tuttoci
che, sia nel mezmgiorno della Germania, sia nelle provincie annesse
l'-_i
RASSEGNA POLITICA.
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RASSEGNA POLITICA.
si pu credere che questa poggi sopra una base affatto sicura. Ecome
i Croati sono i principali tra gli Slavi della sua parte ungherese e gli
Czechi tra Quelli della sua parte tedesca, e con quegi e con que
sti bisogna venire a componimento. Ora se in Ungheria coi Creati
ci par prossimo, anzi si pu dire concluso; cogli Czechi dellAu
stria si tuttora lontani. E bisogna che questa intelligenza sia
tale, che in cotesto popolazioni slave non resti troppo vivo un lievito
sola stirpe slava che poteva far testa alla Russia; sicch in questo
stesso mese un altro residuo dell amministrazione distinta di quel
regno, che fu la pi vana tra le vane creazioni del Congresso di
Vienna, scomparso.
V.
Intanto un altro Stato slavo che principia, e nel quale par
che si formi un sentimento di autonomia abbastanza gagliardo da
farlo restio ad ogni soggezione, uscito, parrebbe, dalla crisi in cui
improvvisamente l' aveva gittato il mese scorso una mano di assas
sino. Se i Karageorgevitch abbiano o no avuta parte nelluccisione di Mi
chele Obrenovitch, quistione che deve rimanere per ora non risoluto.
RASSEGNA POLITICA.
865
ria; e laltro, che senz avere diversa mta, vi si vuole avviare con
pi prudenza e col beneplacito delle potenze occidentali, la Reggenza
che appartiene al secondo, trovi 0 cerchi modo di componimento e
accordo. Il che, se riuscisse, ci permetterebbe di vivere sicuri che
almeno prossimamente la pace non debba essere turbata dalla parte
dOriente. Alla qual sicurezza avr conferito molto il governo turco,
riconoscendo con prontezza la nomina di Milano a principe di Serbia,
anzi, confermando in quello ci a cui non aveva sinora consentito,
che un ministero diverso gli avrebbe avuti del pari per una politica
all'atto opposta. Se non che, come a noi nonimporta ilgrado di corru
zione pi o men grave dei collegi dei Principati Danubiani, e ci basta
raccogliere gli effetti sommarii delle cose, certo che poich il principe
Carlo non si vuol dividere da quella che laggi si chiama la parte ra
866
RASSEGNA POLITICA.
Vi.
modo che ad altri pare che sola la pace e la pazienza ne possano venire
a capo. l\'oi Vediamo anche che nell interno di molti Stati n la sicu
rezza grande ne la complicazione piccola. Pure, abbracciando nella
verit e compitezza sua cotesta intricata matassa dindizii e di fatti,
noi stentiamo a credere che siagiunta l ora in cui a qualcuno possa
parere di scioglierne il nodo colla spada. Cosi in Occidente come in
Oriente non intendiamo come a qualcuno possa parer possibile altra
cosa che l aspettare. In cotesta miscela di tante sostanze che si
RASSEGNA POLITICA.
867
ciare nella guerra all' uso delle palle che esplodono; senzavere nes
suna ducia che da questo Congresso esca veruna larga proposta
che nell intervallo si trovi modo di darle per lavvenire una qual
che base pi da. Intanto quel Congresso, il cui oggetto allargato
dalla Prussia a considerare tutti i mezzi nuovi di guerra, e a deter
minare quali sia lecito ammettere ed usare nelle gare delle nazioni,
non mancher, se si raccoglie, duna grande importanza; e il primo
passo in una via che prima o dopo sar percorsa tutta, nella via,
cio dire, che mena a riconoscere come il progresso delle scienze si
che e meccaniche renda a mano a mano impossibile la guerra.
VII.
Alle nostre speranze non fa impedimento n ombra la condizione
turbata della Spagna, i cui moti non si connettono col rimanente del
lEuropa, e restano cos poco intelligibili in se medesimi come per for
tuna privi deli'etti sugli altri Stati. Non v ha un uomo di Stato fuori
dei confini della penisola, n forse ve n' molti dentro di essi, i quali
intendano come e perch vi sia succeduto che in questo mese, all im
provviso, senza,che nulla facesse presentre prima il fatto o lo spie
gasse poi, parecchi dei generali ritenuti pi fedeli alla regina, o che
avevano ricevuto da essa tutti i gradi e gli onori dei quali erano insi
gniti, sieno stati gettati in carcere; ed altri colla sorella stessae il co
gnato della regina, la duchessa e il duca di Montpensier, mandati in
esilio. Devesser un Governo 0 molto allucinato o molto minacciato quello
che si risolve a simili atti; gli el'etti dei quali non possono essere alla
Spagna meno perniciosi di quelli delle cause che con essi si vole
vano rimuovere. Se v qualche logica in essi, e non stato nel go
verno spagnuolo ogni raziocinio scombujato dalla paura, vogliono e
possono signicare solo che l' avviamento suo tale, che ha unito
contro se tutte le gradazioni delle parti pi o meno liberali; cosicch,
868
RASSEGNA POLITICA.
sono reggere per un giorno, non sono in grado di farlo se non colla
certezza di dover essere sbattuti per terra essi e il paese il giorno
dopo. Se lddio pesa colle sue bilancie la quantit di senso comune
di cui ogni paese fornito, certo quello in cui ne trova meno la
Spagna.
t'
Vlll.
sulla contabilit dello Stato, dopo quattro o cinque anni forse che
leggi su questa materia le si erano presentate. Se non che per lora
del tempo e la non dolce stagione, non per possibile che il Senato le
discuta ora, e che perci il paese ne sia dotato in quest anno. Re
RASSEGNA POLITICA.
869
stato meno della decima parte del tempo a farle, saranno inne ri
modellati e riordinati nel venturo anno.
La discussione di queste leggi e stata fatta nella Camera dei Depu
870
RASSEGNA POLITICA.
non v era; ma neanche nessuna parola che attestasse nei capi del
lesercito prussiano un giusto sentimento dellopera prestata dal no
stro. La natura del documento non dava luogo ad interpellanza
in un Parlamento: e il generale Lamarmora ha cominciato dal
una non piccola dOSe senza dubbio, ma a'ogata da torti altrui che
son soppraggiunti. Perocch in questa nota del conte Usedom era come
sarebbe stato meglio attenerci a questaltro piano, e per colpa di chi non
si sia fatto. Il generale Lamarmora nella sua interpellanza aveva al
fermato che egli sera ingegnato di combinare un piano di guerra
comune collo Stato Maggiore prussiano; e questo non ne avesse voluto
RASSEGNA POLITICA.
874
scolo dall altra parte venire in risposta. Vogliamo sperare che ci non
succeda; e che questa battaglia di penna sia nita qui. Ci difcile
scovrire chi ci guadagna. Nessuno dei nostri generali in capo stato
fortunato nella campagna del 4866; non il general Garibaldi alla testa
dei volontari; non il general Lamarmora a Custoza, n poi il general
872
RASSEGNA POLITICA.
insulso l' asserire che il general Lamarmora si sarebbe lui fatto l'istru
mento di cotesta intrigo; ed insulsissimo, inne, il pretendere che
se fossero vere cotesta due prime cose che son false, il mezzo fosse
general Covone era rimasto sino a tre giorni prima in Berlino; e con
lui le combinazioni si sarebbero potute fare se si voleva. Vero che nel
piano esposto per sommi capi sulla nota dell Usedom vi sono alcuni
concetti che si sentirono assai predicare nel mese anteriore alla scop
pio della guerra; e ve ne possono essere alcuni che allo Stato Maggiore
prussiano parevano buoni. Non si pu, per, senza parzialit grande,
negare che lesperienza dei casi successi ci attesta che sarebbero
riusciti anche peggio; e che d' altra parte se si voleva tra i due eser
potuto e dovuto aspettare; il sentimento che inne non solo sopra di lui
si faceva cadere l ingiuria, ma sopra 1' esercito italiano stesso, oggetto
di tutto ilsuo amore e di tutta la cura della sua vita; il naturale sdegno
RASSEGNA POLITICA.
873
X.
Ci pare assai pi grave e di molto maggior momento quello che
la Camera dibatte in questi giorni e che dovr essere risoluto nella
settimana prossima. Accade in effetti una cosa assai strana, e che
87h
RASSEGNA POLITICA.
sapere se un suo progetto che collegato con tutto quello ch' stato
l'atto nella sessione, il cui concetto non nuovo, anzi era gi annun
ziato da pi tempo da suoi stessi avversarii, il cui bisogno tanto che
non si vede altro modo pronto e, del pari, a buon mercato di provvedere
al Tesoro per la ne dell'anno deve trovare 0 no nella Camera la
maggioranza di voti che bisogni per approvarlo. E la conseguenza del
rigetto sarebbe, come ciascuno intende, gravissima; poich o il Mini
stero savrebbe a dimettere, e tutto il credito del paese sarebbe scosso,
e perso gran parte del lavoro (1 una sessione faticosa, ovvero la Camera
dovrebbe essere sciolta, l'atto di conseguenze dubbie e diverse, tra le
RASSEGNA POLITICA.
875
politica hanno i loro diritti, e per rispetto alla Camera si deve, sino
biano, e la triste ferita si riapra pure per ora. Sattenda poi a sorve
gliare la Regia perch proceda bene; sattenda a venire davvero e
realmente a capo della restaurazione della Finanza; il Cambray-l)i
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
Apostolica.
onde
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO.
877
D. C.
58
878
BOLLETTINO BIBLIOGRAFICQ
Prface
per
F.
A.
ella siologia,
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F. PROTONOTARI, Direttore.
DAVID MARCIHONNI, Responsabile.
Storia dell' Unit alemanna dal 48l5 al 4807. - Parte prima. - I. La Confedera
zione germanica dal 48l5 al 48i8. - Il. - La Prussia dal 4815 al 1sts. -
C. Hittniiiumn . . . . . . . . . ..'.. . . . . . . . . .. .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
lag.
H
70
Dell Unit della lingua e dei mezzi di dill'onderla. - RAFFAEILO Lumnuscum.
99
Volontari e regolari. - Parte terza ed ultima. - PAULO l.tiinm . . . . . . . . . . . . . . 409
Carlo Darwin e il suo ultimo libro. - PAOLO Mancanza . . . . . .
. . . . . . . . ..
480
483
497
213
221
267
296
L' Ironia. (lSi6-Mi9.) - Capitolo XVI. Il Convegno in via del Polvcraccio. Il Sole.
Capitolo
- I. Dei
XVll.
metodi
La per
inondazione.
determinarne
- PAOLO
la distanza
D'ALBA....
dalla terra. . .. G. B. DONATI.
Glistudiela
La tratta de' fanciulli.
stampainRonta.-LumoVsm
- GIUSEPPE Guanzom . . .. . .. . . . . . . . . .. .. . . . . . . . .. . . . . . .
3l6
334
35i
363
Speranze, timori e suggerimenti relativi alla riforma della tassa sull' entrata. -
380
ANTONIO SCIALOIA.
Rassegna Letteraria. - Relazione del Senatore Carlo Matleucci sul disegno di
legge pel riordinamento delle Scuole femminili.-PASQUALEVILLAIIL 403
Venise et le bas-empire; Histoire des relations de Venisc avec l'empire
d'Orient depuis la fondation de la Rpublique jusquau Xlll sicle,
404
Storia della citt di Roma nel medio evo, dal secolo V al XVI, di
Bollettino Bibliografico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
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Bollettino Bibliograco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . ..
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