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S273

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1'
MONDO
DE

GL I

MGICO0"
HE ROI

DEL SIG. CESARE DELIA RIVIERA:


Nel quale con inufitata chiarezza fi tracta quai fia
la vera Magia Natvrale:
E come fi poTa fabricare la reale P i e r a de' Fuoson
vnico iftromentodi tale fcienza- 1
Narrandofi ad vno,ad vno gli ftupendi,&.infallibili effetti.che vale ad
operarecol detro mezzo vn perfetco Heroe.
fiord di notto rifian pato , e dalmedefimo ricorretto , & acerefciuto,
con aggiunta di due copiofi Tauole , l'vna delk cofepiu notabili ,
l'altra c nomi de gli Scrittoricitatinel Libro.
CON

PRIVILEGIO.

In Milano, Per PietroMartireLocarni. ioj.


Conlicen^a d1 Superior*.

IV''

T'

. ..V

AL SERENISS""

CARLO

>

EMANVELLE

DVCA DI SAV/IA-

Sereniffimo Signoro.
On per pregmdicare alia prima dedica*
tione di queopera^nzj per honoraria,
e con si degnacompagnia autenticarla,m
procurarle nuouo patrocinio }poich'ella->
con la dottrinafiia hagia leu ai altrui
il modo d'accujarla : ma per raddoppiare alUhro fplendore, & aprirame nlquanto di flrada alineimabilegratia di VA. Serenima, hopenfato di man
darne fuorifotto Iglorioffimo di lei la prefente fcon
da editione;fatta da me,perche dallo/paccio, ho njeduto ha
lter altra , e da fuello che n homditoragionare da perfone
intendentiime: hogiudicato di douer complacer grademente
al mondo , moltiplicandogline le copie } e dandogliele a legger
picorrette, & in miglior rma, amplate ancora, e riuie
dalmedefimo Amare Se fAltena Vora Serenima,a cut
a

2.

per

per la graue oma delle e importantijjme cure ( corner,


(Hella per quanto intendo, non tralai gli ftudi matt dilettandofidi trattarempre dogni piu alta facolta con huomini
Jetterait ) non fora forje occoro divedet-fini hora quea nolile e curiofa fatica ,won idegnera lariuerepte occaont^t
cliio le ne porgo , mi riputero fuor di mijura auenturato .
Tanto piu,ch'io mi rendo certo, che'l SereniimoSign.Duca
di Mantona hoggidt maggiormente retto 'amicitia , e
ambieuole affettione diVora Altela per la nouafelici
ma parentela colSereniimo ngue di lei , non potra non
commendare affai la communieatiwe , ch'iole acciodicost
caro dono . Piaccia pure alSignore Iddio, che all indiolubile congiuntione degli animi Reali delle Altere Vore Sereniime,poa inifreue guire non minor 'vnione dell ampie
rtune , e delle inuperabilior^e3 onde s 'babbianopoi a veder effetti corripondenti a loro anti , e mUgnanimi peneri
ad ejjltatione dlia Catlica de ; @J V.A. Sereniimo^
hacio cm prondisima bumiltfinuitti/simammo.
T>a Milano 4.d'Agoft 6 /.

DiV*A*Sereniima
\ ,

'

. - .
.

Humilifsimo , e deuoeifs. Seruitore

Pietromartire Locarni,
>

AL

9f*GfSX

AL MOLTO ILL- SIG


D.ELL A

CESARE

RIVIERA,

DEL SIG. ANGELO INGEGNERI.

ELI CE HEROE, ch'altrui cortefe addi


Loccolt rada, onde poggiaflt al Cielo i
E tutto pien di generofo %elo
t^4 alta imprefa ogni degnalma inuiti :

Ben furai 'vann moi ieuf , efpediti ,


' E fciolto > e fiarco iltuo corpreo velo ; '
Aa graue Jalma , ejpofia caldo , egelo9
, che 'ncontral terren pondo aiti ?

Sigile tu M. AG O oprarnon rendi


Tardo intellettOfO lui non cUami a parte
Delnom, egiadatefirmato MOTADO.

viui pur ne le tue dotte carte ;


E fia le Stelle eterno Nume fplendi :
Solo di tempo al Gran CES ARfeoondo*
A

V
I

LETT OR I

R cofe principalmente mi. fono pofto auanti per fine i,


quefti miei.magici, e naturali difeorfi; fono chiarezza,,
ordine, e verit: qualit, e condioni, che rendono mai
fempre qnal .voglia componimento lodcuole, grato, e
degno di viuere eternamente : ma altreilnon poca malageuoli poterfi tutte confeguirej,&,ritrouarfi compiutamente, & ,
vnitamente neU'humane feienze. e come consi fatta.malageuolezza ,
e difficolt.dette feienze poflono moftrarfi adorne di si pretiofo fregio; cosi la natural Magia, di lar capo ,.e Reina, di quello neraica , e
iprezzatrice,aperramente fi.fcopre . Non hpur vno, ch'io creda, tr
l'innumerabilemoltitudinedegli antichi,c moderni Scrittori, ilquale in qualche m.odo,e fecando la natura dell'arte, e facolt da lui trac
tata , non afpiri , e con ogniforza e potere non procuri , che ne gli
feritti fuoLrucano, o fi feorgano, le tre fopranarrare condioni titi
lo dal Mago naturale viene quelle dato, rigorofobando; e fono .itii:
dio da'fuoi volumi , parte allontanate, e parta na feofte. e primieraniente, quanto alia chiarezza, chi non vede da quanta ofcutitiano
i fuoi libri adombrati -, e con quale artificio i miiteri ,, entro di quellt
contenuti, vengano vclati, e coperti ?.anzi, per poter ci. pi agtatamente fare, fogliono efli Mgi trattare i dogmi loro , non pure con i.
loropropi magici termini , ma con quelli ancora di qualunquealtra
feienza, facolt, & arte :. vfando apprdo indiferentemente ogni allegorico (lile, cosi parablico, come tpico problemtico, e fimili: Se
in fomma , non lafeiando adietro enimma, metfora, o qual .voglia
altra figura ; folo fono intenti ad offufeare & fcacciare la fodetta-i
chiarezza . AppreIo,non contcnti di tutto quefto, aggiungono ta-

cA I
L BT T 0 R L
le ofcurit la perucrfione, la confufonc deU'ordinc; conciofia cofa,
ch'eglino non trattano , ne difpongono giamai la mgica loro doctri
na ordinatamente, ne con mtodo alcuna ; ma si bene vfano d'anteporre alcuna volta il fine al principio ; caluolta pongon'l mezzo da
capo , tacendo quando'l principio , c quando'l fine : fogliono appreffo, e pi freqaentemente accompagnare , e frammettere alla foda , e
real doctrina, al era faifa, vana, & inutile, e fpiegata, con chiarezza, e
facilita ; fine, che'l volgo, lafeiando l'occulta luce, vanamente all'ap
parente ombra s'appigli . Cotai arte dall'heroico Mago Vfata non
peraltro, che per palliare, &afconderc gl'indegni la veiti : chiaro argomento , ch'eiTa verit, pur ne gli o'fcuri, e confufi fuo feritti fi
ritroua ; quantunque coloro folamenre fi moflri , che con la rida-*
feorta dlia fapicnza hanno adito ne glmtricati fentieri,c ne gli ofeu
ri latibolidi quel la-.
Hora,come queti miei breui ragionamenti vengano, e da ordine ,
e da chiarezza accompagnati , quegli per auentura il giudicarantio ,
hanno intilmente fpeo gran parte de gli an ni loro nel l'ai tifllme, e
quafi inaitingibili fpecuationi dell'occulta filofofia, chaltro final
mente non , che latiiedefima Magia naturale : e nonpure ambedue-
quelle, maalcresl laterza, tio la -verit far loro (mediante pero
la diuina gratia) quiui palefe, e chiara ; pofcia, ch'eTcndo ella-,
da mc'fpogliata di quel tenebrofo , e caliginofo manto, podle-
con tant'arte da gli antichi Magi , tutta ignuda , e rifplendentc-
hora gli occhi altrui la rapprefento t -e finceramente la dimoftro .
Rcftaper vltimo, ch'iodica, che, fementren queftomio picciolo libro fono ito trattando dell'humana , e natural fapienza_> ,
^nteo feopo dell'iftefio ( lafeiando io ' facri Tcologi il difeorrerc-
dlie cofe fopranaturali , e diuine ) e perci fare fono andato dichiarando, & ifponendo buona parte dlia fimbolica , efauolofa Teo
loga dlia CiecaGentilit.e con eflo lei nflti dogmi non meno ofeu
ri, che notabili de gli antichi Sapienti di quella , per poter pofcia-.
guifa d'ape fucchiar , e raccorre il mle da i varifiori dlia detta_.
fapienza, in tariti triboli, e fpine inuolti ; me dicofoffeinciofaccndo venuto detto , dalla penna mi foTe vfeita cofa contraria alla ve
ra fede Chriftiana , come fi fia, ripugnante alla fanta Romana-.
Catlica Chicfa ; in tal cafo protefto cihauer fatto.non Audio,
ma inscientemente, ouero, per mera trafeuraggine , e come fifia-.,
'
2.
contt'al


ILE TT K I.
.central volet mi : & infegno diquefto, come vbbidiettte figh'o di
fatua Ghlefa, m'offeriico prontiifimo ad ogni emenda; coll'humiliacmi , fottopormi fempre ad ogni cenfura , & qualunque.correuione de' Superion: e cio in tendo io etiandionellecofe minime, le quaU
potetero in qualche modo parcocire vn min-imo dubbio, fofpitione. Intantofar cofa degna del giudiciafo , epio Lettore di pren
dere leggendo'l tutto con quel Chriftiano aretto, e con quella fana, a
fincera intencione, con la quale da me potto Ii viene .
r V f. /i . ir
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.... ,\ '

DELLE
N

COSE

L ,

-Che nel preinte Libro il con tengono .

B//?o rwo/ direfewa uce,v tandort .


fol. 105
Adamo detto dalla Terra roa , dlia quale egli forma*
toi
fl.<>$
Mcione Augello,tbe invirt del primo ente' dell'orononfo
lo in yita,ma doppo morte ft vede rinouarfi .
154
uilcbimia detta faifa mente arte tramutatoria de' metalli.
18j
bAlcbimia arte apparente,fofiica, & deluforia.
1 S<
tAlchtmia Hebraicamentefuonafermento di rano configlio .
1S6
bAlcbimia detta da jLlchimo famofijjimo Sofifla antico.
1S6
vAlcbimia dannata da Tapa Giouanniicigefitnofccondo .

bAlcbimia viene ad eere la Tictra Heroica degli empi,e falft Dcmonij .


212.
cintro di Mercurio,intefoper lo nuouoTaradifo, e dono mandato da Ci*
ue gh huominiper jleflfo Mercurio, intefo anco per Heroico legno
delta vita.
> ' '4
^ngeli dimandatifuocbi, eflamme oate: Le Stellefuocbi eterni ; It Sote
I{ delle Stelle, efempiterno fuoco.
74
^Angelo parlando del Mgico fignifica anaticogelo, ciogelo vguale. 99
Anima humana per virt della MagicaTietra acquifla lafeien^a del va
ticinio naturale,
117
a 3
Anima

T
A
V

I
A.
\Anima cadente quaifiou
2
minima fiante quai fia.
214
minima cadente come poa diuenire animafiante.
21 %
jtpfHcathnt dliafauola di alla fabrica del mondo Mgico. 7$
apollo imparo tarte vaticinatoria da Tae.
1 19
^Apolline inuentore della medicinare fconda oltri Cbirone Centauro, dal
quai Efculapiol'impar.
171
jirifiotilef detto fegretario della natura.
?
Jtrifiotile tratta confufamentei& ingenere le cofe altert nonperliprimi
principif, & immediate cagioni loro.
ja
Jtrtefpagiricafi dimanda lafeparatione , derma da.[pao , chefignifica
eraere .
47
.Arte imita la natura .
188
jirtefio contemporneo. jtdamoviffe mille, e vinticinqueannr. 1 58
jllftutia del Demonio circa il medicare l'nifirmit humane .
17t
lAiomifecondo Epicur o principio dell'eere di tutte le cofe .
5 8^
detto da Aura,cbefignifica ventofi)aue,fplendore,luce,fauore,e
gratia,e fimili.
59
jMoltoio fimbolo dellanatma, perche nellafuafpecie nonfi ritroua *
febio.
71
jtuoltoio ingrauidato dal vento Borea,ouero da Zefiro*
7 j,
jluoltoio latinamente Pultur,ciovult, vrebe infenfcevuolefuoco, oueTG vult vri.
7?
jLutolico Amo di Fliffefatto riccbiffirno da Mercurio di pouero, eb'egli.
era^
i-li

BAlao togeogni noiofo penfiero, raffrena l lffuria, concilia le di


fcordte, induce perfetta fanit,e difende i Campi da ifulmmi ,e
dalle tempee .
145
Bont, & Innocenta della rita mesgi difpofitiui a confeguire l'illumina*
tione, & effaltationetche ilprimofrutt del mgico legno della vita,
folio
j
Bronia difende da fulmini, faette.
1 4.5

aba-

T
A
V
O
L
A.
Cabaliflica diffinitione delle parole Quinta eflen^a .
5
Cabaliflica diffinitione della roce Lunaria .
5
Cabaliica dicbiaratione della parola Diana .
j7
Cabaliflica dicbiaratione delle parole Oro, &.
j9
Cabaliflica efpofttione della parola fanguis.
t I
Cabaliflica efpofittone della voce menflruum .
61
Cabaliflica dicbiaratione dellavoce Lac . '
6z
Cabaliica dicbiaratione della parola jlquila %
6z
Cabaliflica efpofttione della roce Sal .
tj
Cabaliflica dicbiaratione della roce Sulfur .
64
Cabaliica dicbiaratione della voce Tartarus.
64
Cabaliflica efpofttione della voce Draco .
6$
Cabaliica dicbiaratione della parola Leo .
66
Cabaliflica dicbiaratione della voce Ouum.
67
Cabaliflica efpofttione della parola Vtnum . .
69
Cabaliica interpretatione della voce jlcetum.
69
Cabaliica efpofttione d'^4cquafortis .
70
Cabaliica dicbiaratione della-uoce Mel.
71
Cabaliica dicbiaratione della voce Manna .
71
Cabaliflica efpofttione della voce Celidonia.
71
Cabaliflica diffinitione della voce Vultur,
7j
Calcidonio rende vincitore nelle contefe ciuili, e bellicofe, conferva tafor
%a del corpo, e difende dtutte le auuerftt ,
1 4j
Caos,& Eternit compagni di Demogorgone .
\ f
Caufefuperiori mgicamente dette da Caoe, caufa materiale di tutto Vvniuerfo,e principio di tutte le cofe.
,
106
Cielo intef dgli ^nticbi-Cabaliftiyl'ifleffa increatafapen^a,
"Prima dell'vniuerfo, Diuina, egran natura,chiamata da Zoroafle me
te paterna, daHomerOiOlimpo daHermete,e Tlatone Verbo lau
tere d'ogni refurrettione, di tutti i fecoli , intorno a cui girano tut
te le cofe ebe fono da ionifio Ente, che entifita tutte le ejfew^e}cagh: ne,fondatrice, e principio di tuttele cofe .
0 \ . , 4&
Cielo detto da Celare, coime qullo, che nafeonde tutti i Tefori Celei,dR
Terreflri .
.
51
Cielo mgico detto Quinta e/fen^aja quale diffinita daMarfilio Ficino
jere lo fpirito deljlnima del mondo dijjufa per le parti corporee ,
& Element&ri
v
5^
Clauad'Hercole nota dellafapiew^a.
, "

104
Color

O
L
A.
Color verdeftmbolo dell'jlnima vegetatiud, e.delL'vniuerfal %atura /fieme.
86
Corallo vale contra gli odij. domeilici,la Tee, egl'incanti..
I4X
d
DA nafco s'interprta beuanda difangue ..
9$,
Dauideco'lfuono della Cetara libero Saul dal trauaglio. del mali
gno fpirito ..
17 y
Definitione Cabaliflica della voce slum.
$ 1.
Definitione Uveraforma delfoggetto denito .
51
Definitione nomefuelato,& aperto,& il definitione confufa*&
adombrata.
jz
Definitione dellafticma vaticinatoria.
1 to
Ddoftgnifica manifesto .
.
79
Decimafora d'Hercole attnbuita al mgico Hroe.
\o6
Demonio b ancb'egli lafu Magia ..
127
Dtteflatione della diablica Magiar dellafabrica,invirtu di quella,4ell'imagtni,fuggelli, e cofe fimili*.
l}3
Demogorgonc fignifica Dio, ouero fapiena della Terra .
1 59
Depurationeycbefa l'Heroe di tutti gli altri metalli yriduccndogliinoro >
non tramutationej85
Detejlatione della maluagia ignorana .
20
Dio diede all'huomo ntlVaradifo Terreflre il legno della vita da poter
perpetuarfi, e non morir*
3
Dio fecegratia all'huomo difcacciato dal Taradifo Terreflre (fvn'altra
Tarad'fo,e d'vn'altro legno della vita, onde egli puo operare cofe merauigUofe.
4
Dio vuole,cbe la Magia naturale rei occulta , accioche il Mondo nonfi
dirugga.
6
Dio eemplare del Mondo ,& il Mondo rapprefenta la fimilitudine del
fuo Creatore.
,.
: :
loo
Dio cilo perfettiffimo,e l'intelletto humano ifmile al Toligonio. 11$
Diofoto puo prdire infallibilmente.
7 :..\ \,\\118
Dio intr modi permette 1 falfi Demoni ilprdire i futurifucceffi. 1 27
Dio creo la medicina di Terra.
^
I6l
D/o non fi capifce con l'orecrbie,nfi vede con gli occbi,nfi efprime con,
le parole,mafalo con la mente fi conofce,& intende, -.w
210
Viuini mierii sauuilifcano quandofono contaminti da Intelligent vol
garedeglianimiroTQ.
*.''.
4
Viuerfi

T A
V
O
L
A.
Ttiuer nonti del Mago naturale.
j
Diuinatione , rno de i quattrofurori attribuitiad Apolline , che fit detto
inuentore de i vaticinij.e degli Oracoli.
1 18
Diamante fcaccia i malignifpiriti, p*eleniye timori, e refie a i veneficijt
e rende cht lo porta vittoriofo ,.e vincitore di qualunque controuerfta ,
eliti
\
4 jr
Diuerfe opinioni circa la materia de' metalli ..
18z
Diece virt intrinfecbe contrapone alle dodecifurie vltrici.
2 I
Dono mandato per Mercurio da Gioue gli Heroi , rien dimandato Tietrade' Filofofi.
. -, -
4j
Dodecierario i frutli del primo legno della vita .
ill
Dodeci furie vltrici contrapoe alle dodecifatiche d'Hercole, &i do
deci frutti del legno della vita.
n6
Duodecimafor^a d'Hercole applicataall'Heroe mgico.
i 07
Dragonefecondoi Toeti poflo alia guardia dei Tomi dell'Hefperidi , &
d Fello dell'oro, chegnificano la Mgica Tietra..
6y

EFfetti della Mgica Tietra circa la perfettionc della memoria, e del. l'intelletto..
.. ..
114
Effetti della Diablica illufione in virtt di diuerfe cofe fuperfiitiofamente,edeteabilmenteincantate* '
142
Elettro mgico buono nonfolofar^rmeojfenfiue, e difenfiue di iupenda forjare di meramgliofaimpenctrabtlit madformare vafiper
manglares per bere fecuri daogniveltno .
1 $9
Emulatione delDemonio m materiadella longbeiga della vita ..
1 61
Empia,e fuperitiofageneratione deltliomuncolo...
190
Ente primo di qualunque fpecie mgicamente difpoo , efecondo il /
modo preprate fuol moflrare lafpecificaforma di quello di cui egli
: primo Ente..
$t
Errnea opinione de gl bAlcbimifti circa al Vitriolo cauata dalle capo
lettered'vri detto notabile difcrittore dotto .
194
Errori degli Mcbimipi nati dallafinisira intelligent de i buoni libri. 192
Efone fu ringiouenitodaMedea .
155
Ejffempio d'vno ingannato dal Demonio,che ft fece vcdere con vaafpe
ramp.di: riimarfi . .... ,
:t-, ..><
Fiy^,
Efforctfmtfantitengpno ilprimo luogo nellofcacciarglifpiriti, e curarle
malte.
tp
%
. . .
174
E/pofitione Cabaliica della voce Terra.

.
ig
Efpofiz

T
A
V
O
L
A.
SfpofitioneCabafiica della voce Sperma.
Etimologa, e Cbaliica dichiaratione dellaparola VitrioUtm.

I>?
195

F
la Vietra de" Filofofi altro non , chefare il Mondo piceiolo ,e la
produttione della luce , la prima giornata dlia formatione di
quelle .' "
.,
46
Fauola di Latona . ; ,
7S
fauola dell'jlmor del Cielo con la Terra .
83
Fauola di Hercole, efue no^e cou Hebe Dea della Giouent.
113
Fame accidente cagionato da mancamente difoatr^a .
\6
Fato altro non , che l'inuiolabile ordine dlie caufe , ouero relatione de i
particolari feminarij di grado in grado fino alVvniuerfale dlie fpere
loro,
139
felicit promeffe dal Celcfle Mercurio chi ottenera tentrata ''Antro
fuo.
2IZ
Febre accident cagionato dall'intemperie dcllo fpirito della vita. 1 Si
Filofofi volgarifolo efieriormente confiderano la fora >e la virtud-elle
cofe prodotte.
9
Figura della menogna vfata dagli .
. 20 1
Fine dlia tera giornata del Mondo Mgico.
86
fine della quarta giornata del Mondo Mgico .
87
Fine della quintagiornata del Mondo Mgico .
90
Firmamento deito dallafufermera , tfiabilit , e perche egli fermai
Celcfiiraggi.
), ;,<<i .
.*. :v
.
> ' l
Firmamento Mgicofcondagiornata dellafabrica del Mondo degliHe<roi . ...
'.. >. . .....
....
81
Vuoco fmbolo di Dio, an^i l'ieffo Dio addimandato Yuoco .
74
Furia detta dal furore, . v . . , ? .'*."
xfiS

ii .
"'..
.
.; - '
*
;i
V
f.;
* '" *
EonMntia,Hjdromantivi4&'omantia, Tiromantia , Capnomantia,
VJ T^ecromantia , T^eciomantia , e Sciomantia dannate da fanta
Chiefa.
. ri.-i .'b:n",!:v.-' < ^.<
12a
Geomantia detta la Cea,chefignifica Terra, emanfia , che dinota diuitta'
tione.
.<.;. i-i, .
j; -4i>2
Ciacinto

T
A
V
O
L
A.
Gictcinto difende dalla Tce,efd che cht lo porta bonorato da tutti, &
ottiene da grandi quanto cgli defidera .
.. I44
Ciunone fimbolo dlia materia prima.
102
Giulio Camillo narra d'vn [andullo generate perfor^a di Lambichi. 190
H
HEroe deriua da Hera,cbe fi Terra .
Ij
Heroe b bauuto origine dal primo figliuolo di Ciunone chiamato
Heroe .
. ,
.-il}
Heroe colui, cbe virtuosamente operando fi rende confatti memorabili
gloriofo.
"
J4
Heroi, nfolo buomini , nfoloDei,ma l'vno,el'altro infierne, quUici detti femidei .
vi'b,, .
15
Heroe Mgicogode il nuouo Taradifo Terrere luifolo noto , e poffede
il nuouo legno dlia vita .
1f
Heroe nellofpacio d'vn giorno pu con Mgico Inromento cauar di qua
lunque luogo faciliffimamente gratidiffima quantit d'Oro, e d' .Argen
to; ilquale fimile al volgare, ma infinitamente pitt virtuofo, e perfet'
to di quello , e percio cbiamato Oro Mgico , franco Oro di Dio , ma
non fpendibile.
\\
*
09
Heroica fcien\a ouero , &\Aurifera fi cbiama il ridurre i metalli
imperfetti alia pcrfettione dell'Oto .
18/
Hercole deriua da Hera, chefignificaTerra, e da Cieos , cbe vuol dir glo
ria, onde mferifee gloriofo nella Terra.
10 1
Hercole agrieoltore,come ' dinota l'Etimologa. del / volgare ,
Latino .
' .
\ . . .;
\
:
. jqi
Hercole compoflo da Heros, & leos,che vuol dire Heroegloriofo . 1 o 1
Hermete detto Trifmegilo, perche egli poffcdeua le tr parti della Vilofifia di tutto il Mondo*
.. "*'
' ' ''"''< >,,VA-' ..$7
Herba detta Ofirite cura tutte le malie , e con effa ippione Grammatico
corinfe i rei fpiriti palefargli la "Patria a'Homero, & il 13adre, e
la Madrefu*
v.*.
ijf
Herba pericn dettafuga Demonum for^a di fcacciargli fpiriti. 1 7 j
Herba Molifecondo gli jlntichi, figmfica mgico Tiomb .
204
Hieroglifico di Mercurio compoflo de i Caratteri , e delle note di tutti
otto i Cieli, de i quattro Elementi e delle cofe , che in efje vitroua.
22
Hidra detta dall'M qua.
i $
Hidra-

T
A
V
O
L
.
Bidromantia diuinationefatta per mago dell'jcqua, e romantia dal
1' , Viromantia dal foco , e Campnomantia da Capnos,che vudl
dir fumo.
122
Hifloria delanimale dettonella linguafanta ^bncfeade e da gli Mabi
"Nanas.
91
Hifloria rcrccontata da\ogerio Bacconed'vn Cotadinoringiouenito. 1 55
Hifloria d'vn fchiauo detto Mmanico,cuifit prorogato la vita cinquecento in virt dlia Mgica medicina.
158
Hioria d'vn Guardiano di Bofeo, che'con vn'vnguento ritrouato cafo
ft vnfe tutta laperfona,fuor che le piante de ipiedi, e viffe trecento an
nifen^a dolore alcuno,cccetto che nell'ifleffe piante .
Ij8
Hifloria d'vnferne di Cocumero, che per artificio Mgico nello fpacio di
vn'hora produjfe lefoglie, ilflore,&frutto, e fit buono da mangiare .
. ; J 178
Homero, e Virgilio intendenti della Magia naturale.
Huomo epilogo di tutto il diuino Opificio .
abwarft al Cielo, e diuenir Immortale.
Humanafapien^a detta Mag ia.
Huomo detto da Humo, cio Terra,di cui compoo .
Huomo a fimigliaw^a d'vna lucerna ardente .
. .
. 1 .

14
-i

11
S
4 64

IGnoran%a la prima, e la peggiore di tutte lefurie vltrici .


Vf
Ignoran1^ di dueforte , l'vna facra, e dotta, che principio della verafapien^,l'altrdvltrice}fhepiuauOmo dalla cognitione di
' fefleo.
t>
; ,
217
ltnagini,fuggclli, Jtnelli, eXaratteri,chenon hanno per loro fondamento
il vero principio naturale,fonofuperflitiofi,& inuentioni del Dem .
*
.
130
Infirmit nonfi per antipathia,ma perftmpathia.
J 64
Infirmit altro nonfono, che receflt dall'vnit.
168
Inganni del Demonio wtorno alle virt dlie "Pitre pretiofe .
1 48
Inganni del Demonio per difeacciar glifpiriti, curar le malie con rimedijinfegna da lui, ,
. , .
177

Lana

h
.
L
' ^ .
-.'T':
ti ftmbolo d'impurit. -.
..
* i$f
. IfgHOfecondo della vita, che cofa {ta,.
- i $
Legge , e precetto vniuerfalefr i fapientiatiticbi, che nonfoffe lecito trattar le cofe alte, fe non fotto ofcUrhV.elli. . ,
5
Licij adorauano il fuocomaterialc faenficandq lui con materie atte ad
effere da quello confmate, i Tersij accompagnauano il lor ,& l'ef
fercitofuo confuoco portato fopra Mtari d'.Argento-.
4 ,
74
Luce rapprefentante l'effen\adi Dia , ,.#
, '\
4*
Luce l'vltimofcopo della Magia.
.v.4i.\. .^-j.'
Luce vita dell'vniuerfo.
-C . .
Luce vnit,principio,efine di tutte le ofe.
>\
Lunaria detta Diana.
v
s
. .. .
' .
Mil.
o "4
M
.1 . v.Vt Hill .v'-'-.

->

42
42
- '4?
56
'
,

M Agi* "Naturale dono di Dio, di vie fatta degnavno apena


degl'infiniti, che curiofamentelo ritercaiio .
: , , s. 1 v s " 7
Magia naturale perfeftione, della iteran naturalefilofofid., 1 2
Magia "Naturale B^ina di tutte l'altre humane cenle
.15
Magia Tfaturale feien^a, la quale infegna chiamar in luce, efuori dal
le tnbre tutte le virt fparfe,,. e feminate da Dio per tutte le parti
del Mondo.
18
Magia Tritrale ft pub imparare dagl'Hinni4'OrfeQ-Traceycome ft fa
la Cabala dalli Salmi di Dauid. \ .? ,
, vu s v. .145..- .
20
Magia "Naturale h dependena da i numeric
'.. ov;i<: ' *
Magiatjaturale fapietva dlie fifiche\,& intelligent^ dlie Metaffi
che coje,& cona della feien^a dlie dette cofe tantaDiuine , quanta
humane.
-t ,; Vn
' ^V. v
rt;, 0'. 1,0;
112.
Magia Naturale la Catena urea 'Homero, e fecondo altri, la miftica
feala di Giacob.
. " . w\\
ira
Magia ^atrale detta miflicoTaradifo.
, .">><'.
> '
Magia "Naturale,^ Aronomia inferiore,fono vnamedefima cafa, i jo
Magia "Naturale in vjrt di cuifi poffono non folonattelerare i frutti del
lepiante,ma riaurare gli arboriinueccbiatt , eprolmgate la vitaloro.
; . 1 172
Mago "Naturale cuipi d'ogn'altra nome conuiene quello diHeroe . 1 3
Magiafi diuide innaturales ceremonials J
,
-. . . ^
! 1

L
.
Magia ceremoniale, fuefpecie dannate da finta Cbiefa.
%I
Magia di Zoroafle erafecondo Tldtonefcieti^a delleccfcDiuine ,efifi.
lena mfegnare ifigliuoli-de i I{ di Vcrfta , accioche dal'ordhiedell'vniuerfo impardffero abengouernare i T^egniioro.
v
13
Magia diZamolfide detta da Vlatone Medicina delanimo .
: ^ 1}
Mgica Medicina antidoto, e rimedio di tutti gliedern,e cura anco von
filo l'hfirmit iritrtnfeche , ma l'erinfiche infierne, comeferne , piagbe, vlcere, e fimili.
171
Mgico Ternario fiperato il binario c'l mevgp del cuaternario f regreo altvnit, come afio beatifico fine.
43
Mgico Mondo,microcfmoperfitto.
to
Maguo ~Mondo>pi poentetepik attiuo del celefle Sole.
1 32
Maguo legno della "vita medicina uniuerfale,nella quale ft rilrouano tuz
te l'altre medicine volgari,cosi ^ vgtale, e minrale .
166.
Maia intefa neir^inticaTheologia perla Terra.
20
Materia vera di tutti i metalli ilSlfo , el'Argent Vuo. ' V82
Matthia < d'Vngheria fice operefopra naturali contra nemici difama
Chifi in ~virt della Magia Tritrale .
14t
Medicimperfitta,ecorpoilellare,fiparato^dlimpuro)'tcraffielemen
tare*
i6i
Medicimtommune non altro,ebe orpoTerreo,mpuro, craffiie corrut
tibile.

i5i
Medicinafi diuide preferuatrice,e curatrice.
Medicinavolgare pi ditutte le cofefoggettaalla corruttione. 1 162
Medicina altro non intende,che -ridur Ibuomo alla fia vnit.
-- =6 S
Mcnflritumfignificamentemflruo.
' '
"6o
MenflruodtuMenfirb
;
"
Mcrcurijftcondo gli Magbi fono tr , Celefle, Tcrreilre ,eMetallrc-o*:- ; '.:.-.; "- .
"
-
Mercurio dimandato omnis res.
'^2*
Mercurio, e Solfo, e Sale, fono i trprincipff > dequali il Mone
do grandest Mgico Mondo, e rbuomojche ' ii Mond picciolo. '
Mercurio Celefle detto dagli Jntkhi Dio del guadagito , vien depinto
d Corinthij conpecore tomo , 4e qualifonofimbolo dcllericcbige.
Metalli tutti fino infian%avna meiefima cofa, ma differfiono fia di
loro per accidente.
- *83
o . i "
- "
Moslri

L
.
Morialtri fopra poi alla cuodia de metalli,altri dliegemme, & aU
tri de i Tefori, cbefi nafcondono nel Mare .
\
17
Morte di dueforti, la prima or dimta da Dio in pena del peccato , e l'ai. tra perdifetto neltiafcimento,o per mancatuento di buongouernc; la
primaba ti punto determinlo >'lafconda fipub prolongare eo'l me%o.delU Magia Tintrale*.
4*;i.
v

NMitra abbraccia, e contiene, & aiuta la natura.


1 4
J^arratione dliaprofana Ceomantia, e cos dellafaifa Idromanti, ornan tia, e Tiromantia .
12S
, & Ambrofia beuanda, e abo de i Dei, fignificano l'immortali'
Hecromantia, T^eciomantia, eSciomantia , dette dall'inuocatione degli
fpiriti,thefif 'corpimorti.
. 1 . . ,
12$
%onafor\ad'Hercole applicata all'Heroe mgico.
ioj
dipende da nume, cio Deit .
26
'Humero.denarioperfettiimo , cltra il quale niun'altro numero fi ritroua..
19
"humero ottonariofegretiimo,e dapochi conofciuto, in cuifoggiorna po
Untialmente tutto il Mgico, valore ..
6S
\'\

a -

i Cchio ftmbolo' dell Diuinit.. :


18;
\Ognifimilegenerailfimilehfe.. ;
86
Operatione del DemonioJ del primo frutto della Ma
gica Vietracbiamatada'fuoi feguaci ngelicatione.
116
Operationiammirabilifaite dajlpoilonio Thianeo in virtu dellaMagica
Tietra..
. 133
Opimone. de i Tlatonid, e. di molti.altri circa i Cenij .. 1 24
Origine della luce Marica..
4*
OroTripliceinvna.e^en^a,Celee,elementare,emetallico.
j8.
Mgico da cuitutte lecofe create vifibili banno principio loro
59.
Oro folo quelloyche il perfeto ditutte lecofe,.
Ofcurit, fidacufiode degli alti mifleri.

108
&
Ofcfr

L
.
Jhtrit,fpeciedifilentio.
Ottaua fora d'Hercole,attnbuita al mgico Hroe

J"*
J

'Anadia , ftmbolo dlia %atura , perche Timeftgnifta


tutlo.

" .- ' .
'
37
Talma fimbolo di Vittoria,& oliua di tranquilina .
87
Titagora hebbe la Tbeologia d'Orfeoper Idea dellafu Filofofia, la qua
le percioft cbiamata Diuina.
11
Titagora Samia non volfe etr chiamato Mago,nfapiente, ma Filofofo ,
cio amatore difapien^.
' >
'.'-':
'
^ 4$
Tietra de' Filcfofi puo dirfi vn picciolo mondo *
'
4<
Tietra Mgica prefa ordinariamente in pochiffma quantith virtu di
mantener longamente l'buomo viuo,&fanofnlra altro abo.
13 I
Tietra Mgica b virtu di rinouare,& reaurare l'buomo,e rccuperargli
lefore del corpa. .
1 ^
15
Tietra Mgica b virt di rinouare l'vgna, ifcli, i dentiye la pelle an
cora.
' > " '
1
I '

'
I ]f
Tietra Dafnia foccorre al mal caduco.
1 4
Tietra Cbclonia f preuedere lecofefuture. '. , '*>*''-' 4#TietraBronia difende dalfulmine>e dallefaette.
145
Tietra Orfano conferuagli bonori,eglifcetri I{egali.
145'
Tietra Cerauniaffare acquio didtt,e dvTrouincieid'J.rmate,e d'Efferciti di Mare, edi Terra.
145
Tietra ^uoltoiof ottener' tutto cio cbealtri richiede .
145
Tiombo detto da Greci Molibdos.
204
Tiombo Mgico l'ieffo Saturno realmente.
04-,
Tentaura Tietra del Sple,chela Mgica Tietra figlia deli'iejfo Sole ,
b infela virt ditutteakreTietrepretiofe .
147
T-erla apporta caflit.
145
Tefo, enumero,e mifura, Inromenti occultimi con i quali creo Dio l'v; niuerfo,fonofolamentenoti alia natura, & impoibili ad ejffier ritrouati dalarte .
\'
,
.
i6f
Toeti buoni banno tutti dato l'aiuto mgico gli Heroi cantati da loro. 1 4
Triapo Hieroglifico della K(atura .
>,
38
TriapoDio deglt Hortiftmbolo delfvniuerfal Tfatura creata .
178
Trimafora d'Hercoleapplicata al Mgico Hroe .
loi
Trouidena Diuina b poo ciafcuta cofa naturale il cufiodefuo . 1 7 *
Troprio dtl Mafcbio l'operare,& influir , e dellafeminailpatire.,&v.\tf
rice-

T
A
V
O
L
.
rctuere.
36
Troteo poffente transfomarf invarieformeSignifica laT^atura . 'i
cl.
f~\ Varia fora d'Hercole attribuita al Mgico Hroe.
104
\9 Quinta effena detta Lunaria da altri fputo, e da altri falto della
^^^^^ medefima Luna.
jf
Quinta een^a detta per ftmilitudine Licore, ouero fucco del
l'Herba Lunaria.
j5
Quinta effena detta Mqua ardente; e diebiaratione Cabaliica dcllepa
role jlequa ardens .
y
Quinta effena detta Mqua di Vita, con tefpofttione Cabaliftica delle
voci jlqua Vit& .
J7
Quinta effena detta Oro,& Oro detto il Sole .
57
Quinta effena, chiamatafangue humano, e fangue menfruo .
9
Quinta eff?na imandata latte della Vergine .
61
Quinta effena detta alquila.

Quinta efiena detta Sle,e Sale Amoniaco,quaft armona,e Vincolo na


turale di tutte le cofe humane .
6z
Quinta effena detta Solfo,quaft S-olfuoco,ouero Sole,efuoco.
6j
Quinta effena detta Trtaro.
64
Quinta ejfena detta Drago,il quale nota della Mgica Terra, per l'ha
bit o fetn te , eper l'horrtbilit deli'afpetto , che ella h , prima che fia,
preparata .
64
Quinta effena dimandata Leone,per lafora, e nobiltfu .
6$
Quinta effena chiamata Ouo.
66
Quinta effena delta Vino,chederiua da vi,ciofora .
68
Quinta effena addimandata jlceto,che diuienepoi\4ceto acrrimo. 69
Quinta effena chiamata Jlcqnaforte.
69
Quinta effena dimandata Mel .
70
Quinta ejiena dimandata Manna .
71
Quinta effena dimandata Celidonia,cio Ceti dona .
71
Quinta ejiena dimandata Magnefia,con l'efpofitione della detta voce.jz
Quinta effena dimandata Auoltoio,Augello tnnocentiimo, che non occi
de animale per mangiarlo, n tocca cofa piantata, nfeminata, ma vine
di quello,che nuant 0 gli altri Augelli .
71
Quinta efiena dimandatafuoco,e , infomma omnis rA 73
Quintafora d'Hercole applitataall'Heroe Mgico.
". 4
;
'*
'
Ra*

A.

R
R^gionamenti del Sole eon la Luna finto dagli Anticbi.
S4
Hagioni, per le quali la Mgica Tiera la miglior medicina di lut
te l'altri contra tuttilimaligni fpiriti , & ogni forte d'incantagione.
fol.
\j6
Bfiggi Solari -vniti nel concauo fpeccbio producom effetti fopra modo
marauiglioft .
tji

S Ate perche egli fale , & ajcende fopraqualunqttealtro indiuiduo.


fol.
6$
Sal detto quaft Salus , ouer dal faluare , come quello , chepreferua tutte
lecofe.
:
6}
Sale fimbolo deli'humana fpiena.
63
Sangue fede de gli fpiritivitali.
60
Sangue , ouera Fele del fpru^andofetie la ca f da quelle
fuggiregli fpiriti mmondi, e diffolue ogni incautamente che in effaft
ritroua.
175
Sanit amicitia, temperamentoye lgame degli elementi.
61
Saturno detto dal faturamento, cio fatiet , che con i frutti della Terra,
porge alle gentt,
Opi fua moglie , e farella eosi chtamata dall'aiuta, e foecorfo, ch'ella porge gli affamatiy& ambe dueftmbolo della
p rima Mgica Terra .
204
Scudo effagono fimbolo deirvniuerfa .
2$
Seala di dieeegradi per arriuare al famofo antro di Mercuria
215.
Seconda fora d'Hercole attribuita all'Heroe Mgico .
1 0
Segreti della natura non cofa conuencuole , che fiano profanati da gli
animi volgari opprtffi dall'ignorance dagli effetti carnali.
1
Serpente fimbolo dell'anima humana, e dellapruden\a,
79. jr 2S
Serpente Hieroglifico dell'animo humano.
18
Sefla forra d'Hercole attribuita al Mgico .
1 04
Settima fora d'Hercole applica ta al Mgico Hroe .
1 oj
Smeraldo preferua dal mal caduco, econferua la Caflit , fpe^andoft
s'egli portato dall'tncontinente.
144
Sole Celefle detto lume, e fonte della vita, core del Cielo, Sole,cioi folo,
Sole gran miracclo, principio di tutte le cofejmagine, efimulacro fenbile del Sole DHK9.
'
3*
Sole
1

T
A
V

L
a:
foe dem I{grande, e Signte dlia luce viftbile, T{ elle Stelle,fempitermfuoco,ricettacolo di tutte le virt , & influi de i Corpi Celcfti
Sote, e Lutta elementari, T'err enifono dupplici,perche nella Magia me canica vifono vn Sole,& vna Luna fuperiori,& vnaltro Sole>& vrialtra Luna iuferion.
47
Streghe, & Incantatortfogliono tal volta in virt del Demoniofar veder
giardini fioriti, efruttiferi,mafubitofparifcono.
1 8o
T
TErra il foggetto dell'bumana fapien%a .
8
Terra l'oggetto di tutte le merauiglie, il Caos antico'Jlprincipio
dellecofe,origine del tutto,Sede del Cielo,& albergo della T^a
tura, vafo, efondamento di tutti gli Elementi .
S
Terra che noichalchiamo,non il vero elemento Terrere , ma elemento
elementato.
17
Terr origine de i Cieli, del Sole , della Luna, e delle altre Stelle i
80
Terafor^a d'Hercole attributta all'Heroe Mgico.
103
Tobia per commidamento del>4ngelo {afatllo colfumo delfegato d%vn
Tefcefcaccio il Demonio da Sarra.
1 74.
Trmodi, con iqualil'Heroepuo Mgicamente formare lepietre pretiofe,e le "Perle ancora.
147
Tutte le cofe fonopiene di Gioue.
124
Tutto quello che conferua infanit puo ane lafanit reflituire .
161
V
VbAgbe^a di Hile conuiene coloro, che con i loro feritti non roca
no frutto altrui,mafolo dilettano con lafoauita.
7
Varo nobilefandullo per opera di tr incantatrici foleua
pronuntiare oracoli con eflrema marauiglia d'ogni vno .
1 1
Vccello Stellino lafeiacadere l'Ouo Terra, mentre egli amorofamente
vagbeggia la Stella di Mercurio .
67
Veri Sapientifono gli oveulti Filofoft,i quali hamo poflo ilfreno alia 7^t
tura, e refala in moite cofe vbbidiente aloro.
lo
Vera,e diuina vnit,la quale l'ifleo Iddio , e principio , vfine di tutte le
cofe,ecomprende ogni numero in fefteffa.
21z
Verga di Tatladefignifica ta Tfatura intellettuale . .
28
Verbena Mgica ,fola colfauore Diuino ci rende realmenteprefaghi del
le venture cofe, e quefla altro non , che lagrima di Giunone, efangue
di Mercurio intefo mgicamente .
1 25
v""
"
Virt

T
A
V
O
L
.
irtk attribute communemente alle gemme dalla natura prodotte, non
comenirfi quelle,ma fi bene allefabricate dall'Hroe , in virt dlia
magicaTfaturale .
i 43
Vita, fofian%a,e luce creata dalla intreata luce, e la morte accidente
delta Vita, contrai natural' ordine contingente .
.
15 f
Vniuerftt ielle cofe riducefotto il numero cuaternario
28
Vndecima fora d'Hercoleattribuitaal Mgico Hroe.
IC7
Vr ftgnifica fuoco .
6j
ria detta da Vrere, e la Cabaliicafita efpofitione .
i$6
Il fine della Tauola delle cofe Notabili .

DE

GLI

AVTORI

Citad ncl prefente Libro .

Apoodoro,

Bbate Tritemio,

Apuleo

Agoino Santo ,

Appione Grammatics

_ : Agoino Pmtheo,

Arcadi

tAteandro cAodio,

Archita Tarentim

jileffndro Fana,

Artefio ,

jilbumafr,

tArifloti/e,

AlmadelArabo,

Aronomi,

cAlcinoo Crotoniatet

Arologi,

eAlcmeonz-*,

AJfri,

cAlga^ele ,

tAuen^par Babilnico 9

jilherto Magno,

Auicennoj,

Amonio,
jmmiano Marcelino

Babiloni

BjibUoniy

OLA.
E
EaJtiox

Barha ,

Egittij,

Balio Santo*

Eraclio Eo,

Buonauentuxa Santo

Empedock,

Boetio,

Ennio,

CzbaiiiHehrei,
Qaldei,

Epicuro,
Euripide,
Euftathio .

Cardinaldi /,

Callimaco

FSrecide Siro,

Cenrino

FHone ,

irillo Tatriarca,

Filorato,

Clemente zAleandrino,

Fulgentio .
G

ComelioT"arito

G Aleo ,

Crippo

Galli
D

Gebro Arabo,
Giuliano Platnico, .'

DJuide ,
Demetrio Falereo ,
Democrito,

Giuino Santo Martire, <p


Filofi*
irolamo Santo,

Diooride,

iouanni Griomo Santo,

Dionigi Santo csttreopagita >

Giacomo Santo Apoold,

Diodoro Crono.

Giouanni Sato Euangelia.,

Diogene Apolloniate ,

GiouannirammaticOi,

DottonSacri,

Giouanni Boccaccio
CiouArmieTici>. .

OLA.
M

Gio.Toma Frigio ,
Giulio Qtmillo Deiminio ,

M Agi Antichi,

Giobbe y

'aerobio ,

Gtofefo ,

Marfilio Ficino .

Gio. Aurelio Augureo ,

/. Tullio,

Greet .

Maimo Tirio .
tfartiano apella,

H
Ermen Trifmegu

Mose .

fio,
H

ORfeoTrace,

Heraclito ,
Heodo ,

Qrfeo Crotoniate

Hrodote ,

Orfeo Autore del La

Heroi antichi .

pidario ,

Hippoerate ,

Oratio y

Hipparco Metapontino ,

Ouidio .
P

Hippone Regino,

PAolo cApofiolo Santo.

Homero ,

Tolo 'Burgen ,

Paufania,

I Amlico Calcideo ,
Lorca,

ll Panormitano .

Indi y

Peripatetici .
Perft,

idoro ,
L
LAttantio

TietrozApofiolo Santo ,
Pietro Buono ,

Leontio,

Pitagora,

Luciano,

Platone ,

Lucano , _

Platonici,
Plotino ,

Plinto

OLA.

Plinto,

Sinefio ,

Plutarco,

Statio Thebaide,

Proclo y

Strabone ,.

Pfe,

Socrate,

Poeti Antichi\

Suida*

Porfirio .

T
R

R Abano,
Rabbi Achados .
Rabbi Mose d'E-

TAtiam,
Thlete

ilefio,

Tolomeo ,
Tomafo Santo d

gitto,

Rabbi Sanne,
Rabbi Salomone France ,

VArone .
Vergilio

Rogerio one,
s

SAlomont,
Seneca,
SenofintCi

ZOroaro,
Ze7QL>*

Seo Pompeo,

Po-

Potr il difcretoLettore ammendare queli pochierrori , prima i numeri dellc facciatc iegucnti.

Facciara

no. Icggaf i .
410.

Facciata

In margine

104.

17. linea 8. amplia,

ampia

cura

9.

cura,

43 .

1 8. occultamentc, oculacamente

74.

1 4. dinino,

diuino

80.

10. renca >

terra

181.

dcimo, & vltimo frutto, vuoi


dir duodecimo, &c

. APPROBATIO OPERIS.
: ' Die 14. Nouembris 1604.

. ..

Imprimatur feruatis regulis Indicis noue .

,
.

]*

Frater Ludouicus Gentilin. Vicarius Santi Officii


Mediolani.

Gulielm. Vidonus Theol. Sandi Nazarij pro llluftrifs (S


D. Cardinali Aichiepifcopo.
:
^
Saccus pro Excellentifsimo Scnatu.

Die 10, Nouembris 1 04.

Vifa fuprafcripta atteftacione, & fubicriprione . Gu-


lielmi Vidonis concedic,;vt imprim pofsic.

DEL
MAGICO
DE

GLI
DEL

CESARE

MONDO
HEROI

SIGNOR

DELLA

LIBRO

RIGIERA.

PRIMO.

Opo che Ialtiffimo,eliberaIifimo


FATTOR del mttohebbe con
l'infinita iia fapienza di nientev
creata , e rdotta fine la marauiglioa, e eran machina deirVniuer
o, e quella con leggi inuiolabili in
tr parti mirabilmente diuifajnella prima, eui terna,
e diuina, detta Mondo ouracelefte, & intelligible ,
volle, che foTero gli angelici Spiriti , e tutte le Men
ti ciolte ; nella fconda , che Mondo ethereo viene
da* aggi nominata, poe, e colloco con mirabile ar
tificio Tinnumerabile moltitudine de gli cintillanti,e luminofiCorpi celefti; kterza pocia,& vltima,
A

feccia.

2 "

DEL MAGICO MONDO

feccia, & impurit dell'altre due , che Mondo ele


mentare s applla,contitui albergo deH'infinita diera di tucti gli animali da lui cread. Ne rimanendo finalmente al tro fare , che vna cream ra , laquale
l'immeno magiftero } e'1 grande artificio veggendo
SiAgoft.

contemplaTe; contemplando conofcefl,& amalTc ;


amanc}0 poTedeTe ; & poTedendo fruiTe; e quinci al Creator dlie prodotte cofe riuolta , d amoroo, e diuin fuoeo aceia, il ianto nome di lui con lodi meriteuo^,&immortali celebrafl : deliber di

Hermete l'huorno ; il cui EiTemplarc,& Idea, non dal


le ouraceleti forme , ma iolo ( infinitabont)da

Mos .

fefteiTo tolfc ; facendolo ad imagine, e fimiglianza


fUa . Quefta cara , & vltima iua fttura dunque , epi
logo di tutto'l diuino opificio, conftitui nel mezo
del nuouo,& ammirabile theatro del Mondo: e pin
to d'amor paterno vero di lei , poe mano nell'abiffo infinito de'uoiteori, per arricchirla d'infniti
doni, doti , & prciogatiue lopra tutte l'altre creatu
re. Et primicramente , fine che l'huomo in fe fceo
conofceTe la diuina- Imagine y compiaeque 3 che
come tutte laltre Ce ono dalla propia lor natura^
limtate, e ne' propij termini rincniuc,fuor de'quali non lor lecito d'vcire ; cos egli da niuna particolar natura aftretto } blo godee l'ampio priuilegio, e l'alto dono del libero volere , & arbitrio ; me
diante! quale volendo,poteIe con l'euiterne otanze alzar fe fteTo al fuo Creatore , fari immortalo .
'

Et

LIBRO

PRIMO,

Etacciochc la felicita fu inniuna parte mancaTe ,


glidiedeapprefloillegno della vita , co'l quale ren^-f
dendoi potente non morir , c medefimo perpe
tuar potefsc: Doni , e teori veramente pur troppo
incomparabili. Manon f toto Incauto, emicro
huomo quefta si egnalata, &indicibile ventura ottenne , che declinando alia finiftra parte , e e medeimo dalla viuifica luce , dalla vita mieramentev
precipitando nella tenebroa morte del peccato, me
rito di perder si facto bene, e cotanta felicita .
Dall'altro canto la omma clemenza di Dio, il cui
propio di perdonare , e d'hauer mai empre mierieordia, hauendo gi ab eterno ordinato, che l'vnicouo Figliuolo perl'huomo nocente, e reo dela^
lea Maeta diuina , alia giutitia odisfaceTe ; mofla
(per cosi dire ) compa/ione dell'human genere, Se
indi temprando Tira,e lo Hegno fuo giutiffimo, laciolo pur fignore non olo di quel libero arbitrio,
& alolutafacolt di eleggerfi quello iiato,quella na
tura, e quella vita fia diuina, celefte, pur terrena,
e fenuae , che pi al voler uo , &c ' ftioi defiderij
grata foTe ; ma anco deH'intelletto, della perfetta^
cognitione delle fcienze,ebreuemente di tutti gli
altri naturali doni , auanti dalla omma ua librali
t donatigli . Laonde, quantunque il miero
fcacciato dal Paradio delle delicie, da quello haueA i .
fe perpetuo bando , coneguentemente priuo delarboro della vita rimancTe ; nondimeno da'diuini
1

raggi

'

DHL MAGICO MONDO

raggi dell'increata apicnza illuminato ; pocia co'


mezo de i udetti doni miticamte vide in certa par
te della terra vna marauiglio imagine ,& vna real ^
>- fembianza del medefimo legno vtale : laquale ima
gine noi, feguendo anco'l parre d'alcuni de gliantichi apienti, & infierne con alquanti moderni ferie
GiowBrac ton>l'vtimodevqualiGiouanni Bracceco, mericefeo .
tamente chiamiamo mitico , ouero econdo arbo3 dela vita ; e ci per cjuella affinit , fimpathia ,
cheirefra ambidue loro corgiamo , e che da noi
ir apertamentedimoftrata. Quinci per conieguen
za quella parte della terra , d'onde cotai arbora for
ge, pil, e uo parimente chiamari il econdo Paradioterretre.Dituttoqueto dunque il clemencia*
fimo Signore fece aU'huorno libero,& ampio dono ;
concedendogl infierne fcolt di poterad imitatione di lui oprare in queto Mondo inferiore coe d'eterna marauiglia degne.Quefte altilime preminenze, eegnalateprerogatiue confiderando il Profeta;
Dauidc Dauide , gridaua, dicendo :
Voifete Dei y e jigli delfEccel ..
Hcrmetc llcheda Hermete vieil confermato^mentre ci dice,
Thuomo euere gran m iracolo, & animale degno di
eir adorara .. Ma Melando il diirrere in quefto
liigo5 come rhuomo, raccogliendofi nell vnit del
centra dellmtelletto iuo , pofiain Dio trasformarfi y
ioloveggiamoei,chel econdo legno dlia vita^^
propiamente fi fia , e quai marauiglie, ed eiFetti po.
la il

1 I B R

PRIM .

Gl il pofebr uo in virt di quello produrre in que


fto Mondo materia le. E chiarihma cola preo li Sapienti , detto arbo roaltronon eflere,che iloggetto deH'humana pienza, dalla diuina immediatamente proueniente . Querto da Alberto Magno chiamato oggetto
i_i
- i.
.P
i
00
Alberto
di tutte le marauiglie : e co con moka ragione ; po- Magno,
feia ch'egli Vao, matrice , e fondamento di tutti
.-<
gli elementi ; egli oggetto , oggetto, e ricettacolo , -,lL
di tutti i raggi , & influsi celefti ; egli contiene in e
iemi, e leviraHeminalidiqualunquecoa ; egli da
gli elementi , e da i Cieli perpetuamente feconda-to : e perci produttore di tutte le cofe in quefto
inferior: Mondo pofte ; egli prima materia dellb
noftra creatione ; in atto vegetale,minerale,& ani
male; lup'rema medicina de' corpi humani: e final
mente centro, fondamento, & fonte di tutte le cor
porali, e fenibili creature .
Afferma Giouanni Pico nel libro dlia dignit Glouoi
dell'huomo, ch'egli fu fempre legge,e precetto vni- Pic>
ueriale fr fapienti , che non foile giamaiTecito ad 5 .

,0. ,(.

alcun di loro trattare, o palelaVTecoIe alte , e iubli"mi , ne i loro mifterioii dogmi , fe non oltocuri ,
S emmlmtIaveTi : e ci non olamente fine , cho
Fceleli loro egreti non peraeniflero alie manilel~
Pindegno volgojma etiandio perche conobbero,
che tale era il diuin volere : e di ci rende Pitaeora^
la ragione,dicendo, che quefto da Dio oceultato,; a samio .
A

fine,

DEL MAGICO MONDO

fine , chel mondo non diftrugga,e pera . E perci


tutti gli altri Saui infierne affermano , che chiunque
fbTe cotanto ardito di riuelare i loro aftrufi mifteri ,
rebbefrattore del celefte uggello , e reo dellalea
s.Dioni. Maeft diuiha . Il medefmo affermano Dionifio an
pagtaT to Areopagita, ilTfritemio nella Steganografia , &
Gi-Tm- ^Qet^ > dicendo , i ocuriteTere fidacuftode d'efi
mi .

mifteri . La onde cnuendo Platone aDionifio della

PUmm . natura del primo Ente , gli dice , ch'egli fi deue feriuere otto enimmi , e con artificio!! giri di parole ,
fine che, periclando per qualche ftrano accidente
Ja crittura,ella non venga intea . Cos enimmaticarriente infierne fauellarono Slomone, e la Reina Sab .A quefto medefimo effetto olea Pitagora Samio
imporre il fientio di cinque anni continui a uoi di
fcepoIi,\fine,ch.a tacere imparalro. Per quefto introduftero gli antichi Poeti le loro fauole , otto le
Ariftot. clu crzeJ come afferma Ariftotile nella Potica , e
Macrob. Macrobio iiel ogno di Scipione, gli altifimi greti
nacondeuano.Finalmente gli apienti Egitti j ritrouarono Je loro lettere ignorabili, cio hieroglificho
Corneiio figure,accioche,come criue Cornelio Tcito, le coac" " fe iite,e venerande,non fofero dalla volgare intelligenza profnate . Tuteo queto non oftante ,
per4iprezzo di precetti cotto formidabili,n me,
no per eontrauenire aldiuin volere;anzi pervbbidirc certa piratione ,determiniamo coprire,
apertamente hadarej, che, e quale fia il udetto let:u\

7-

gno

>:XIBRO PRIMO.

gno della vita, e bggetto dcll'humana pienza". v.


E perche, come afferma il Beato Bafilionel libro s.Bifiiio.
dello Spirito nto , l'ofcutit certa petie di filentio: pertanto habbimo anco rioluto di dare in ci,
contrail' vniueral vio , aloluto bando tuttigli ,
enimmi,metafbre, parabole, & akre figure, & ocurita; & in loro vece criucre ordinatamte,e con pia- '
m,e chiara mtodo: aficuraticii che fi come quelli ,
che da Dio iranno eletti tanto dono , riceueranno
da quello,che diremo,grandiimo lume; cosi l'iftef
ib lddio, ilquae a i gran prodigij indur il cuore di
Faraone,fara ancora,che li repxobi,eperuer vedendo non veggano,&: vdendo non intendano. E di ci
rha dubbo alcuno, elndo veriffima la fentenza
dique! aggio R delArabia Gebro , mentre dille , Gebro
Che quefto dono di Dio , il quale lo dona , e toglie Arabo.
. chi Ii piace. Di che manifito argomento, che fr
vn* quafi infinito numero di quelli , che curiofamen
te lo ricercano, pena vno ne vien atto degno .
Habbimo parimente giudicato ouuerchio
fettare in queti dicorfi vaghezza, e oauita di ftile ;
parendo il coito, e polito parlare eTer propio di co
loro , i qualidi rado ne gli ornati feritti fuoi ogliono altro frutto recare,che la medefima dolcezza: pe
ro diTe Platone : mde re agitur ,ura eiegantiam, Plawne.
autrtidttatemverborumattendimus . Simigliantemen- Boer
te Boetio cri , che Inferiptis , in quibus rerum cognitio qwentur , non luculenu orationis.lepos ,fed incorm.

pta

8
DE L MAG 1 MOND
pta fueritas exprimenda e .
'
.

Hora f come, per teftimonio della lacra Scrittu-

ra , il primo legno della vita, infierne con quello


della feienza del bene , e del male , hebbe dalla Ter
ra il io nacimento i cosi parimente quel'altro le gno della vita mortale dalla Terra la ia origine tra-*
/^he anzinonolamente egli nafce dalla Terra > man
pi tollo , e pi propiamente puo dir euere la flek
-

a Terra. La Terra dunque e quel oggetto dellhumana fapienza , che opra i diflfe . Queita log-*
getto di tutte le marauiglie, tanto celeli , quanta
terrene . ned ella finalmente altro > che queTanti-

Ananagora.

cotenebroo , & indiflinto Caos, in cui Anaigora


j] principi0 dellelTem dlie coe , dall'onni-

. . potenza del Creator del tutto di niente create, &


di cui pofcia'egli formo J'Hiiomo, i GielijilSole,
la Luna con tutti gli al tri celeli lum , gli dmen
ti , gli animali irrationali , le pian te , le pitre , i metalli , & in omma quanto neirVniuero contenuFerecide to ^ percio con ragione Ferecide Sir voile, la tersiro.

ra eifere iL principio delle col . e gli antichiffimi

Teodon- Arcadi diTero, come attela Teodontio , che la terorfeo

ra cra origine del tutto.} laonde da Orfeo ne gli


Hinni addimandata., ; : ' , . .
. . Gnitrice dl/ Diui , e de Adortali , ;
Qol tutto nutre ,eogni pertto dono
.Liberal porge_s .

:.}.:

'.

v. ; :

':
..u;-. .
"...

Keodo. &daHedo neJlaTheogonia detta fermiifimav

Ctrl: R:Q JT R I,.M O.:

ide del Cielo . parimenteStatio nellaThebaide - statio.


si di lei criTo, ' i
.
, ; ,0
madre dhuominiy e di Dei ,
r
" " Qoe generi le filue, ifiumi ,e tutti's .

Del mondo i femi d animait , ffifiere ,

; ';,

DtTrometbeo le mani ,e .infierne i fa


DiTirrai&quella fii , laquai diede^

Trimadogrialtra glt lmentiprimt <:


Etquelcheegue. ....

Quiiici per vlcimo i fcorge la Terra flre i'aibeigo


Se il antuaiio dell'alma madre Natura . Alnuouo 3 e
non mai pi vdito feoprimento di s alti , & ineffabili mifteririder l'indotto , cieco , e icioccoVolgo y e come totalmente di quelli incapace , ftimer
tutto ci eifere vna moitruoi Ghimera . Lidotti al-;,
tresiVcio^quelli, che , percioche olo efteriormente
confideranolavirm, e la forza dlie prodotte coic ,
poTono diri volgari Filobfi, armati dell icudo del
la loro terile peripattica Filoofia , & auezzi alle>contentioi., e vane dipte , s'accingeranno al contradirci, adducendo l'opinione del loro maeftro Ari
totile intorno alia prima materia ; e oggiungendo,
ch'in elo Aritotile noni pu n anco di tuttoci Ariftot.
prefupporre ignorarza : concioaco , che per la^
profondifdella dottrinaua merit eflerdettoSe-*
gretario della Natura . ma ammeflo , e non conceflo
tutto queltOjdeono nondimeno auuertire,che colui,
arebbe del nome di Segretario indegno,che ternera
.

riamente

to

DEL MAGICO MONDO

riamciite i egrcti fidariglidl fio Principe plii.E comunque fi fia,i bene sandranno gli critti di
lui confiderando, vedraf apertamettte , chegli non
tratta le coe alte, e recondite per Ii loi primiiproimi , & immediati prmeipi j , e cagioni ; ma olo in
genere , confiamnte . Dali altro canto gli altri di
pi alto,e di pi eleuato lpirito(quantunque fmpre
pochiimi fieno tati ) i quali da* diuini raggi illumi
natijfelicemente nel profondiifimo inruario dlia.
Naruri fono- difcefi ?c ii non pure i pi in tim 3
aftrafrfooi 'gretibmio intimamente, e perfttamenfcnociuto ; ma anco alla fteTa Natura pofto
il freno j e jfattalain moke coe loro vbbidiente; e
perci detri memamente occlti Filoibfi , anzi veri
Sapienti : quefti , dico , firiempiranno di iluporo ,
e-^dicimore infierne, vedendo i loro' ineshaufti teori eipofti manifefto pericolo d'eilr dall'indegno Mondo indegnamente virpati.Ma tutti que
fti ripondefi come' iopra aggiungendo infierne
Daiud

propofito quello, che 1 regio Profeta nel ilmo nonagefimoprimo diiTe per altro, cio : Vir in-

"

piens non cognofcet , 0* Hultus non intelliget hc : ma ioli


aranno da Dio fatti degni di si alta naturale intelli-

Hcrmete genza coloro , i quali hanno ; come dice Hermete ,


ottenuto il dono dlia mente ; & quali , conforme
riorino . al detto di Plotino,non difeonuiene la manifeftatione de idiuini mifteri: non efelidoinverunmodo
ragioneuole , che i celefti igreti dell gran madro
.!

Natura

IIB R'O

PRIM O

i i

Natura fiano violad, e profanad da gli animi volgarinelle tenebre,e fango deH'ignoranza,ede gli
affetti earnali immeri. liehe afferma ilmedeimo
Hermete, dicendo, non conuenirfi mente pi , e . Hermete
religioa publicare alla concienza di molti trattato ^.^
pieno di maet diuina ; percioche i diuini miter,i
s'auuilicono troppo > e perdono del loro plendore , profanan dalla volgareintelligenza de gli animi
rOZzi, & incolti .
-,
;;
: % ,
L'humana apienza fu da principio, econdo la di
uerita dellelingue , con diueri vocaboli nominata.
e primieramente da quei primi Saui della Pera el- Perfi>
la-fu detta-Magia . Ma perche detta Magia in due
il diuide , cio nella Naturale , & nella CeremoniaJe :& quefla poi conlituice quelle due petie, da'
Greci dette Theurgia, e Goetia,amenduefuperihrioie , infami , e diaboliche , e degne d'elTere , come

- >

fono , perpetuamente dan nate , & abhorri te dalla,*, 1


anta Chiea Catholica , &inieme da tutte Icltggi ,
i come afferma Pilone nel libro dlie Icggi pecia- p
l , e Porfirio citato da SantoiAgolino nel libro del- s. Agot
laCtt di Dio. Pero lafciando in eterna abhominatione la detta Ceremoniale, come arte efecranda,
preligioa,& empia ; la quale fondata blo nelfopre
nefande de i fraudolenti Demoni , altro frutto non
produce a'uoi eguaci , che la dannatione, e mor
te eterna, folo la Magia naturale, il cui loggetto
habbiamo dimoftratobpra,trettamente abbrac 'is,.:ciamo,

DHL MAGICO MONDO

clamo, come quclla , che vcnendoda Dio infu, aitro finalmente non , che afloluta , e coniimmatav
perfettione della vera Filoofia naturale . Queta^
dunque pu meritamente dirf fonte , plendore ,

.-..ni
;

notitia di ttte le fcienze naturali . E quindie,che


per coneguirla molti s'affaticarono infinitamente ,
peregrinando in diuerfe parti del Mondo, tra' quaii furono Platone, Democrito,Empedocle,e Pitagora ; e prima di loro n'hebbero perftta cognitiono
Zamolfide .Scita maetro d'Abbarji Hiperbreo ,,c
Zoroaftro figluolo d'Oromafjdacuielafu pocia"7^
diflua ne i Peri, ne i Medi , Battriani , MaTageti ,
ne'Sogdiani. Paso ancora al gran Mercurio Trimegito in Egitto ; & indi peruenne adOrfeo Tra
ce , eguito poi da Aglofemo ,. & amendue imita ti
-da Pitagora ; condola che egli hebbe, come raccon,

ibiico
ta Iamblico- Calci deo, la theologia d'Orfeo per idea,
a1 e & elemplare della ua filoofia , la quale diuina era
chiamata ,perci ch'ella hebbe. origine, da. gl'inft*;

tuti d'eTo Orfeo , dal acerdotio di Mercurio, e da i


magici precetti di Zoroaftro . Queli poi furono
feguiti daCaronda, amigeione, Apollon io,Hoftano, Dardanoj Eudoflb , Hermippo , e finalmente*
da tutti gli altri feguaci della Pitagrica , e Platni
ca dottrina_, . . Di quefta altilima notitia trattarono , & intefero parimente'l grande Homero,fonte ,

Ptinio. come attefta Plinio , de' Greci ingegni , e Virgilio


putone.
ju j imitatoQ. t ne' miterioi Poemi loro . Platoae
nell-

/LIBRO

PRIMO.

13

^ ncU'Alcibiade difle , che la Magia di Zoroaftro era.,


cienza dellecoe diuine , la quale fbleuainegnarl
a i figiuoli de i Rcgi di Perfia , fine, ch'cglino dall'ordine dell'Vniuero rettamentegouernare imparaTero . Oltra di ci egli chiam nel Charmide la
Magia di Zamolfide, medicina del'animo.
Da quefto nome Magia furono i loro legitimi Apuieo.
poTeori Magi addimandati ; f come affermano l'
Apuleio,ePorfirio: quantunque Suida voglia tal nome Magoelerritrouato da MaguceiXiCabaliti he indi. "
breiogliono chiamarqueti con nome di Profeta: ,".
da gli Egittij detto Sacerdote : dagl'Indi Ginnob- JjJJj11*
filia: i Galli Druido lappellano : Bardo gli Airij* Gred.
Babilonij^e Caldci : da' Greci Sofo>e Filoofb chiamato: da alcuni Spagiro : e daaltriOcculto > &c Ade
pto fioofo. Et auenga che tali nomi fiano conueneuoli y e propij , dieiamo nondimeno,che al Mago
naturale conuiene pi dogn'atro il nome d"H ER O Ey, come nome pi lui propio y pi fignificante, pi mifterioo * La voce Hroe derru, como
afferma Martiano Capellanelenozze di Mercurio, Mama
da Hera, chela Terra gnifica:La Terra altronon Capel
,che la materia. Et perche dettamateria dalla Gen-

tilit era attribui ta Giunone ; anzi ella anco inte per la tefia terra , ouer materia , i come Gioue
dauano la forma \ quindi , che difiero , come riferice Santo Agoftinonel dcimo della Cicta di Dio
che'l nome d'Heroe ha hauuto origine dal primo
gliuolo

s, Agoft.

DEL MAGICO MONDO

figliuolo di Giunonc , Hroe chiamato : il quid rai-t


Homero. fiero in tele Homcro,quando ci die,
Her Giunon miro dalfeggio dore

Gioue>chenelriuoldafedea..~,

Chidunque conoce quella intrinecameute , & h


notifia de gli etherei , & inelimabili teori entro di
lei ; i come hil vero Mago ; Hroe felciCfimo memamente, propiamente pu,e.deue chiamarl . . , ,

....

:<

,r]

Si tiene cmmunemente colui ncl catalogo de gli


Heri douer' eTer polio, il quale, virtuoimento
oprando , con fatti glorioi , e memorabili fi rendo
ne gli occhi di tutti copicuo , e riguardeuole . Ma
egli euidentifima cofa, che niuno giamai potra
far egnalate , ch'ageuolmente, e naturalmen
te potranno fari dal Mago in virt dlia natural Ma
gia ; perci a lui folo i dcue'l nome d'Heroe . Tali
furono mifticamente deicritti , e come tali celcbraSTT * Viflftl da Homero, &Enea da Virgilio , amendue noimeno della Magia naturale intelligenti,chc
1.

buoni Poeti; dando elall'vno il Ramo doro, &al-r

2. ii - l'altro Thcrba Moli , queta , e quello fignificanti la>


forza , e la mgica potenza . Glorilo Hroe fu pari-.
,

mente Giabne con Pacquifto del Vello d'oro.FinaU


mente qualunque oculato Poeta h volutorapprccntare vn vero Hroe , non mai l'h laciato enza^

/ ' l'aiuo mgico, con dare chivna mgica armatura , a chi vn cauallo , chi vna lancia , chi vn bran:

do,

LIBRO

PRIMO.

ij

do , chi vn'anncllo , fmili /


Ma perche , come rife rifee Luciano ne'Dialoghi Lucia"0moralijgli Heroi non efendo olo huomini, ne Iolo
Dei, vengono ad efere 'vno,c 1 'al tro infeme,c pe
ro detti Semidei, ouero Dei Semoni ; perci vierb
dato loro vn propio Orbe, ouer Ciclo ; il quale ir t&
quel miftico , e econdo Giardino delle delicie, che
opra s' detto ; e dal cui centro nace il miftico noftro legno vitale . E i come il primo fu Paradiio terreftre , & hora chiuo , e nacolo tutti ; cosi il e
condo nella Terra pofto , & gli animi loichi ,
impuri non apparermatali pavimente occulto nell'alte caliginidcllaluce inacceflbilc del celeftc So
le; eolamenteal felice Hroe mgico idimoftra,
da lui glorioimentepoileduto,godendo,e fruen
do egli illlutifero legno dlia yita,nel centro di que
ftoOrbepofto.
La Magia cienza di tutte 1 al tre humane cienze Reina , la quale c'inegna chiamar' in luce, fuori
dalle tenebre tutte le naturali virt, pare, e minate dal grande Iddio per tutte le parti del Mondo .
Quefte tenebre , e quee caligini ono.l'iftela cofa
col famoo Antro di Mercurio. RaccontaOrfeo nel Orfe.
Lapidario,che'liommoGioue,moiocompaiione ?(,
dell'humane mieric de'mortali, per Mercurio fi- <f
gliuol di Maia deliber mandarci vrl dono , il quai :
altronon era in omma, che vn cumulo di tutti i bem , & vn aceruo di tutte le felicita naturali ; ma che
Mer-

i6

DEL MAGICO MONDO

Mercurio,giunto qugi, ripoi quello in certo an


tro; & iui rinchiuolo, i ne riuol al Cielo , portandone fecolachiaue .Per tal dono intendefi chiaramente Pherotco lcgno della vita , per i'antro POrifeo. be raccontati: quindi oggiunge Orfeo,dicendo,
-, Chi con prudew^a firiduce all'antro
Venerabil d'Hermete >ouei ripofe
Di tutti i beni D infinito aceruo ,
Puo conambele man d'e ripiene
.

Quindi partirfi, e nelJiio albergo pei


Scacciar beato agni noiofa cura-> .

Virgilio. Queft'Antro inte Virgilio per PAuerno , nel quale


volendo egli introdurre Enea , gli d la corta della^
Homero. Sibilla co'I fatdico Ramo d oro; come altres Ho<. i <T. mero fa, che Mercurio dia Pherba Moli ad VliTe : e
ci per darci diuedere quanto malageuole , e diffi
cile fia cotale entrata . Prega dunque il termaffimo
Giouedator di tutti i beni ,enza5l quale in vano ti
afFaticherai di perueniretanta felicita, che con vn
raggio del diuin Sole t'illumini, tadditi i arduo ,0^
angufto entiero, e t'aiuti nel lungo , faticoo, e periglioo viaggio, afine che, diuenuto gloriob H
roe, tu pofla, qual nuouo Giaone , riportar la palma
di s egnalata impreL, .
In tanto noi in quel modo , che ce permeflb dal
la Diurna Macft, anderemo dimoftrandol'entrata
di detto heroico Orbe nacofto, come opra dicem-.
rao,

L I R

P R I M O.

vt,7

rno,neIl'altecaligini della luce inacceiibile del cCr


leib SolejCio nell'elemento della Terra.. .
Acci dunque che tu non er, ti conuiene prima
iapere , che la cerra :, che noi calchiamo , non il ve
ro elemento terreftre, maolo elemento elementato, & impurit de gli altri ; per confeguente non.,
puoiper elb rriuare al celefte Dono : ma mOrlen*- ^
te trouerai porta, la piu ampp, j a,e la maggior di tuttech aquello ci danno adito. Ma anco qui fia di
metiero auuertire aquello, che l'Abbate Tritemio
di detto Oriente ricorda nel primo libro della Ste- Tritem10
ganografia ; Orientent ( dic'egB} hic njelim intelligas ,
non nibi Sol quolibet die oritur , fed eum locum,: in quo
principio creatus e$h Vnaltro ingreflb, ieeondo al
tri, fi troua ne i gran monti della Libia. Herme
te parimente n'aflegna vno in certa parte del mar
roo . Finalmente, per ageuolarti l'imprefa , iappi , che non fojamente ne i udetti luoghi trouerai
1 entrata all'Antro di Mercurio

& all'heroico Or

be ; ma il trouerai medemamente in tutti quei luo


ghi minerali , ne i quali tal volta iogliono'vedero
alcuni Moftri , de' quali certi fono detti Pigmei ,
Gnomi , Vulcani , Salamandre , & altri . Concioia
c'hauendo la Diuina prouidenza ciacuna coia na
turale dato ( come vogliono alcuni ) il uo euftode.'perci quelti ono fourapoili alla guardia do
gli ineshauti teiori della Terra,xio de i metalli
cosi corne quegli altri Moftri , ilueftri detti , puerp
...^

Siluani,

DEL MAGICO MONDO

Siluani ,-hanno cura dlie gemme, e pietrc pretioc


Le Ninfe parimente , altrimenti dette Vndene, o~
praftanno alli tebri, che neleno del vato,eprorondo Mare nacondono . Qtiyilunque volta adunque , & in qualunque luogo appariranno li udetri ,
ir manifefto indicio quiui efleregrandiffimi teo
ri ; icome gli eperti , e periti MineraliH per lunga
iperienza hanno ofleruato : percioche fe all'entrarc
nelie vicere'di qualche monte minrale corgono
alcuni de'udetti Mohi,il quale , conforme al lor
coftume , motrando tutto ridente , e feftob , i
geti dia egno comndaife ad incontrarli, tengono in tal cafo per cofa certa, la miniera douer eer
loro di grandifllmo profitto, & vtile: ma e per con
trario eio Mofro i moftra turbato ; e pieno di fde~
gnOjC-d'ira i dia fuggire, perdono fatto ogni peranzadi poter iui far guadagno alcuno . Apri im,
cjuefto bogo gh occhi men tali ; conidera tutto con
pruxenza ; & intendi anamente : e diuerrai Heroo
felice/
:r^

Habbiamo detto la Magia eTere cienza , la quale


c'inegna chiamar in luce , e fuori delle tenebre, tutte le virt fparfe , e feminate da Dio per tutte le par
ti del Mondo . Hai inteo ancora ci , che quefte te
nebre i iano : reljche manifeliamo , e copriamo
le virt, ch'entro di quelle fono nacofte . Tali virt
adunque altro non fono, che {o pirito deH'Animav
(del Mondo > il quale fpargcndoi, difiondendofi
tmr,Vi.

>

pe

LIBRO

PRIMO.

i9

per tutte le coc , ciacuna da la forma , la vita , - ^ ire,e la permanenza.Ma ppi,che quantunque egli
a tutte le coi i communichi, e fia iparfo in tutto _
le parri del Mondo ; nondimeno ei non i pu in ve
run modo cauare, ne da quei kioghi n meno -eu
timeceoc vita, e nelb quali iLdiffonde , e parge . :

veriffima quell vlgata propofitione,cio,chc


quefto piritoi ritroua in tutte fe cofc , cos ne gli
huomini , come nlle betie ; ne gli elementi , tanto
della terra,quanto dell acqua , dellaria, e del fuoco ;
ne i fiu miifflel mare, ne i , ne i piani, nelle valli, ne i bocha>ne i pratrnei dccrti, ne i metalice nel
le piante &anco ne i:Gieli,jc nelle Stelle: nondime-*
no tutto queto,dal Mondo iniftramente intefo , ha
facto cadere infinita in irifiniti errori . Percioche it*t
continente,che quefta diuina virt, con l'infonder;
ne gi'indiuidudi ciacuna petie , quelli h data 1
vita,l eTere,l forma, e la permanenza ; in quel. roe)

defimo iftante perde lajaatura^ua vniuriale ; e eo'l


rinchiuderf negl mfonmtiindiuidui, fatta pardeo
Tare , foo i ri tiene la forzare la natura di quelFber^
" , di qliellanimae y ouero di quel metalq , c\di
quai i vogliaaltra coadalei informata. Laondevanamente,&r intilmente fuori del Centro nel Cen

O-ITi.

dro contenu to ella vieil ricercata , Quelo Centro


ff
t gia detto Antro di Mercurio} t lo fpirito altro non j
c, che i Dono entro di lui ripofto : & finalmente lo j
'i"o-a

lelb

h:

lo
'

DEL MAGICO MONDO

leTo Mercurio figliuolordi Maia , infea nc'anticd


Theologia per Ja Terra iftef .

..=... : :

Antchi
Dei apere, che , econdo gli antichi Magi , furam&Jj-$ - no trMercurij,computandouiil metallico,volgarmentedetro argenrayiuo^^ilguale come inutile, fi
lacia ; e olo de-lli due primi intefero , de^ualivnd
Eginij.

celefte e 1 altro terreftre . lche oleuanoglrEgittij inferir , co'l dipinger flo Mercurio con la faccia u parte fera* &in parte chiara : non che duo
veramente fiano ; ma mentrelo Spirkongelete dall'Anima prima infiiidjoj mondo elementare viuifica ,
Mercario.celefte adimandatorma poiradfFonideftdoi perla ftegione elementareren detto Mer
curio -terreftre v. Quefta adunque Spirito in atto

Egittij.

lucidiHmo , econdo gli Egittij , padre d'ognige-

Trace!

neratione y e perci Orreo Trace il chiama PangenitOt negliHinni nor miilerio/iiimi , da i quali a>

Giouni fermaGibrianni Pico imparari la Magia naturale",


Pico.
nonakramentedi quello iecia da iSalmi di Dauid la Cabala^ . Di quefto Mercurio ntee GiuliaPhtni1-0 noiPlatonico, mentre difTey.effere diflua perl'Vnic*'
uero , &c in tutee le coe , vna certa natura in
fe teflfa lucente , e traparente , auafi di dilfano ,
di lumev temperar y non ottopoita peregrina^
mecolanza , ad alcune paloni ; ma che ella ar
to di pura inteliigenza , e cha lume inuifbile, ^
incorpreov il fual agioneldi quefto lume viibi. le yt ncll cui virtu dicono eifere pochifimo dclla*
' Ij

natura

* t o

prim o j

1,1

natura terrena, alquanto dell'acquea, pi dell aerea,


e mol to pi dell'ignea , e ftellare : e che alla propor
tion di quete miiure , le quantit delle Stelle , e de
gli elerenti produflro; ma ch'egli in ogni laogo,
& in tutte le parti viue proflimo autore,c moto d'ogni generations .
' - Quelle mercurialise celefti virt furono da Or- rfcoreo, Pitagora, e Democrito, dette Deiempientil- Demom
Vniuerio ; da Zoroafte , Smeio , Plotino , diini al- Zoroafle
lettamenti ; e da Agoitin into occolte imirtrie ra- '.
gioni per tutti gli elementi fpari. Quefto Mercurio s-Agoft.
^ e, lecondo maroma , cfaelvenico10 ethereo , carro celefte , ouero interna poglia ,
che l'anima nel corpo difcendendo , & per le sfero ,
celefti pallando, fi prende > per lo cui mezo come di
propio, epirituai corpo, aquello corpo materiale,
e corrottibile fi congiunge : ne gli altri animali il
lor propio pirito vitale : nel genere vgtale hu
virtu del calor yiuifico : e finalmente nel mrneraly
il folfo , e l'argento viuo, cioil caldo , e l'humido,
projhmi principijjlej metalliminerali , e finalmen*
te di tutte le coie, che dalle viicere dlia terra naica*
no s Et quantunque queili tr corpi , cio l'animale ,
11 vgtale, e'l minerale,iano di diueri forma cornpofti, fono nondimeno dalopradetto olo Spirito ,
& vnico Mercurio prodotti . Et fi corne queflo,niuna coia lafciando priua dlia ia virt fecondiima,
in tutte i ritroua ; cos all'incontro tutte le fteiTe *
.

fe

DEL MAGICO MONDO

i in eflb fi rinchiudono. La onde con ragione difl>Antichi


gli an tichi , eifere in Mercurio tutto quello , chef
fapienti . ncercano i Sapienti, ad dimandandblo per quefta ca
Vlrg^'gione 3 Omnis res : e ci parimente inicie Virgilio in
quellialtiflimiverfi

, -

jL'i

Primieramente il Ciel, laTerra , il Mare,


'

co'llceme globo de la Luna : . .


f .

--

; - Tutti altri cejeietemi fichi yt -i ,; t<v


Spirho entmnutrie : e per le membrah yv-J)elCiel diffufala fupema mente , ; (

; '.*
.a mol vniuerfale agita , e . . ,
y : . JW/' deriuan gli hmmini , e lefiere ;
,

: ;0

-*

-; j -

t han 'vitagli augei ; viue in ejuei femi


Vigor di foco , origine celefie :
-,
Pur che lor non ritardi il corpo errante

Tutto quefto parimente mirabilmente efprefle il


Hermete grande Hermete, dicendo , che , Sicut omnesres fuerunt ab vno, mditatione mius ;fie omnes res natefuerunt
ab hoc ijna re , adaptatione .
.
sgittij .

QueftomedefimociignificaronogliantichiSa--

cerdoti Egicrij co'l mirabile , e mifteripjoHieroglifico deUifteJfo Mercurio . Il mondo infibj.ina-

Piatone< teiale , icondo Platone , & Ariftotile , compofto


Anftor. [ otto Cieli , di quattro^lementi, e dlie oj^che'
inefli fi ritrouano . Tutto quefto comprende in se il
detto Hieroglifico, eilendo egli compofto del carattere, e dlia nota di ciacuna di dette coie,lequa!j
iui apertamente fi feorgono : imperoche , facendofi
s

di

^ ~LIBRO PRIM O.

23

di quello anatoma, e diuidendofi nelle iue parti,


vedraffi chiaramcnre , ch'egi confia primieramentc dVncircolo perfe tto , Hieroglifico del Stole , apprefloegli confa dVnJemiircolo , nota <klaLunaj d'vna croce , fimbolo delli o^iattnD^lemcnti ;
del iegnq dell'Ariete . Gli altri quattro Hieroglifici
pofcia, cio quello di Saturno , di Gioue,di Martey ,
e di Venere fono formad o dal carattere del Sple^ ,
ouero da quello della Luna , con lanneflione delta
croce , parte di lei, ouero della nota dell'Ariete . Il
Hieroglifico di Saturno exompolo di quello delbb
Luna, & infierne di quello de gli elementi: quello
di Gioue confia de i medefimi , & l'ilelb , eccetto
ch'ei tiene fito diuero . Il carattere di Marte com
porto di quello del Sole, e di quello deU'Ariete,congiunti infierne dalla retta linea della croce. La nota
di Venere formara diquelli del Sole, e de gli ele
menti . E finalmente il Hieroglifico dell'Ariete fi
forma di due emicircoli connefi in vn commun.,
punto . Quello anch'egli non meno de gli altri mi
leriofo ; conciofia cofa che, chiudendofi,e congion
gendofi ^n micircolo all'altro mgicamente ,fi
forma il arclo intiero, ma diffrente da quello del
Sole; percioche nel centro di quello pollo vn plin
to , che hieroglificamente la Terra fignifica , per dinotarci il dominio , & il corfo di eflo Sole intorno
detta Terra : ma quefl'altro circolo manca di tal pun
to vifibile i quindi egli verra ad efTere fimbolo dell%

ottauo

x4

DEL MAGICO MONDO

QtcawoGiebj detto pmamento, cioe delle Stelle fit


watone. fe fe <juali da Platane fono dette eterni fuochi, co
me il mifticoearatteiedcU'Ariete igoo dcU'igna

Eco Aimyg yuriKt mirabilmett qufto hieroglir*


'

fico

LIBRO

PRIMO.--'

co ci fa vedere , qualmente Mercurio diu i nam en re


in se condene tutti glLttoCielij che il Mondo ethe
reo contituicono s infierne abbraccia'l mondo
elementare defignatoci, come opra fdifle,per bu
croce . E erdie quefto mondo ejementarc, e materiale , altro non j che laitefla rmteria^ i come il
leite, ouero ethereo , la propia forma , pero com
pren dendo Mercurio e l'vno , e 1 'al tro , viene coneguentemente ad hauer in s^tualmente , e poten- ^ '
tialmente tutte le cofe create , tanto cciefH , auaato
terrene ; tanto animali,auanto vegetali , e mineral] .
CO tre,e auattro volte beato cobeche dotato d'inge* gn si profondo , e di pirito tanto eleuato , arriuer
* alayera cognitione di sialti,e raarauigliofi mile itiperche fatto Heroe,fara dalla diuina Sapienza po-t
f fto nell'Heroico Cielo > e cotituiro Signore dell' V->
^muerfo mgico., :
..:>
. .
; v. ' . - y, ; :
Ch;iIc^dleirirodiMerrio^ritroutin tr- ^
te le cofe, che parimente tutte le coe nello fe

'

pirito i con tengano , ci viene affermt da molti


Platonici i eProclocriuenel libro della Magia, e del ^"ora"
Sacrificio, che i Sacerdoti antichi conobbero , cho ProclQin Cielo fono le cofe terrene, ma di natura celefte;
& in terra le cofe celeti, ma di natura terrena : ilche
ci viene da Anaagora confermata, dicendo e'gli, Anafl?
ciafeuna cofa eflere iii ciafeuna caa Il medefimo attela il grande Hermetenella miteriofa fu Tauokj
Smaragdina con quefte parole, Quelle, ch' dio- *fpra,

2.6

DEL MAGICO MONDO

, come quello , ch' di otto ; e quelle , ch' di


fotto , come quello , ch' di opra. E per vltimo alArtefio. lufe cio l'antichiifimo Artefio,dicendo nel princi
pio de gliaftrui fuoi fegreti , che Mundus Jcundus
a primo ormino cognojitur : intendendo per il primo
Mondo celefte , e per il fecondo il terreftre , e
materiale\
'' t,).f.
'..;nt; >,.'.
E* nota cofall'Heroe iapiente,che la natural Ma
gia, dopo Iddio, ha la'fua dipendenza , non da altro,
Auzoar che da i numeri : la onde diie Auenzoary e molti al
eo,

tri Babilonij , colui hauer compita cognitiolie di tut


te le coe , cheperfettamente sa numerare . Ma ippi, che tal numero non il numero volgare,ma cjuel
o, ch' occoltonelle proportioni infegnateci dalla
formale-Aritmetica : perconuiene tutto cio fia inteo ftrettamente ; altro non ignificando mgica-,

mente numerare, che far numeri : e.finalmente quePitagora. (|; voce numero deriua da nume,cio Deir.Pitago

ra diceua, che la natura de' numeri traicorre per cut


re le coi ; e che la cognition d'effi .quella vera a~
pienza, la quale vera intorno alle bellez/eprime di-

uine , incorrotte , e impre eififtenti ; dalla cui par


ticipation iono ftte belle tutte le cofe; e finalmen
te ne gli fteii ci pole'l principio dell'eTere dlie me-

Anefio.

defiine coievL'antichiilimo Artefio parimentenel

. libro de i Segrti dice , Cognito numero* cognofees quali,,.; ter notitia orrmiumrerum per ilium habeatur . Etaltro.

ue ,acalcuisprim hominis omnium artium ientiam ,


]

LIBRO

PRIMO.

omnemque Cognitionen), inueni : detti miterio, ne i


quali ripofta , e celata la chiaue di tutta la ipienza
dell'iftefo.Cosi Boetio affermo, che di numeri con >'
fa quanto iieH'Vniuero . L'iteTo difiero i Pitagorici , come crue Ariitotile nel primo delaMetafi- Ariftotica . Finalmente Platone, inueftigando nell'Epi- piarone.
nomide vna cienza , che illuftrndo perfettamente ' iUy '
l'intelletto noftro, veramente apienti , e fclici ci

rendeTe ; e che foTe cos eccellente, e neceTaria nella vita humana, che leuata dall vio , e commercio de
gli huomini, eTa natura humana infipida, & imperfetta ne rimanefe ; die , ch'ella veniua dall'Aurore
di ftitti i beni y e che queio era il Dio Cielo ; e che*

'

, tale cienza altronon era , che notifia di numeri:


oggiungendo quefto preciamente cosifatte pa
role , Percioche ib tu anderai tai coe coniderando
pi , e pi giorni , e notti ; trouerai , che'l Cielo non
ceflamai d'inegnare gli huominijrnOj_edue :d
modo , che anco quelli , che tardihmi ono, qindi
imparano ad vare'l numero percioche cosi anco ,
e tr, e cjuattro contemplando, ogn'vno di quelle
i potra acquiftari notifia .
Queti vno , due , tr , e quattro , inignatici dal
Dio Cielo , ono mifterioamte compren nel opradetto marauiglioo Hieroglifico di Mercurio: coci
acoa, che facendoi di quello anatomk , come lopra fi differ fciogliendolo in quelle parti,delle quali
eili compoito,cioneigidetticaratteri del Sole,
dlia

DEL MAGICO MONDO,

della Luna, de gli elemcnti , e dell*Ariete me rifiilta


pitagora. il quaternario, e la mirabile Tetracti di Pitagora,che
eglichiamo fonte di perpetua natura, Idead i tutte'
;

le create coe , e cognitione dlie coi nella diuina..


mente ragioneuolmente operante. L'itelo quatter-

HMieo.
gi"'j

nione , iecondo Iamblio , cera gnificato da gli


Egittij col hieroglifico di quattro coi , cio dVn'-

Cirillo
occhio , fimbolo della diuinit , corne c'infcgna CiPacriarb r]J0 Patriarca ne nono libro dell'Apologia contra^
Hemero. Giulianoapoftata; d'vna verga, da Homero attribui
ta Pallade, la qualeper eTer nata dalla mete di Gioue,gnifca la natura intellettuale ; d'vno Scudo heC% :

agono gnificante il corpo olido , e perci infbolo dellViimero perrtto dal ommo Opefice ne i ici
fiorni delta creatione ; e finalmente d'vn Serpente,
ieroglifico delPanimo humano, i
oQuefto quaternario rnirabilmenre corriponde ,
coincide con quello del Hieroglifico di Mercurio ,
ciarl occhio al Sole , la verga alia Luna , lo cudo aiJa Groce y nota de gli elementi ; & il Serpe all'igneo
igno deirAriete . Quinci chiaramente corgiamo
qualmente ilmilerioo quaternario tutte le coo
gouerna , e comprende . E laciandodi dire, comegli mifticamente ci fgnifichi ii diuino , eantifimo
nome di Ieou, nome quadrilittero , & inefabilo ;
eccocomel'vniuerit deile cofe btto aquetonumero iriduce. Primieramente il Caos diuib in_,
quattro elementi principij di tutte le coe corpora-
Ii i il

L I B R O

PRIMO.

Ii " il Gielo in quattro parti , o angoli ; l'aere in Quat


tro vnti;rijfcieliiono quattro triplicit ; iotto'] -
Cielo quattf tempi ; otto'I tempo quattro qualita,
otto le qualit quattro elementi ; iotto gli elementx> otanza , qualit, quantit, e moto ; iotto laloftanza , il corpreo , il vegetabile , il fenitiuo,e I'm-

\V

tendente : la quantit in quattro fi diuide, in punto,


arghezza , lunghezzai, e profondit ; aqualit. iib,
cado, freddo, iecco , i& hmido ;il mouimento im,
acendente, difcendehte,diritto> e circolare; la terra
in quattropatij . L'iftefla quatternic comprende ,

_^

l abbraccia i termini di tutte leicienze. le Matematidle raccolgo no punto,inea,. iuperficie, e corpo ;

"*

la Fiica , le virt iminarie , la puulatione natura


le, la formacreicente, & il compofto ; la Metafiica ,
l'efTenz i TeTere , la virt ,"& Tattione .Finalmente , /
fcooiaik>ilarThagpgia 'Qj&a-^bha Quattro dcit Lift*'
chimate , MuiCyDionifio, Apollo, e; Venere : dal- ' .y.-;.,'.'] '
"le quali vengono ^c's'influicono ne gli animi noftri 1

; ^

i quattro deiflci amiatd, ouer furori,eioPoefia,Mi- j


ftcri.o;, Diuinationcy&rAmore,

i^b , on\ vjs:i. -

, 'Z'-lu!\t

t .Olera di ci fu la Tetracti da Pitagora.ragioneuol &*<**


mente detta comprenfone di tutti munbcrippcrch _.
riduccndofi l'vno, il due* il tr, & il quajptro dalla po 1'.
tenzaall atto, i ne produce il iecc, ndmcro perfct- ' ~
tiflimo, & aolu tiflimo , Idea di tuttc fe icofe , & aU
tra'l quale niun'akro numero fi ritroui . bqukii e $

cheg antichiGabaliti Hbrei ridufero afnumcr SSS?


.:/

dena-

jo

DEL MAGICO MONDO

denario le loro diuine Sefirod,cio numeratni,d,

- '~ uini attributi, e mifure,corrle quali jgjieno defcriuere Iddio , la diuina Prouidenza , e i vriiuerfit dl
ie coe. Et fono quefte , Cheter , Chocma , Biiiah ,
Chefed, Geburah , Tipheret , Nezach , Hod, Iefod ,
3 " Malchud ; cio, Corona, Sapienza , Prudenza , Clemenza, Giudicio,Ornamento,Trionro,Laude,Fondamento,e Regno. Il denario abbraccia gliordini
angelici, computandoui tordine animaico , dagli
Hebrei detto de gi Ilim . Nel mondo celete fono

Arcbita
Tarencio.
ot*

diece intelligenze , che vogonole diece sfrcParimente Archita Tarcntino eon queto numero ab.
i
r
ft
I
1 1
t
braccia tottelecoe . Aritotile anch egii tutee
e comprende con quei .diece generi generalifimi ,

^h4*a"

ch'cgli predicamenti chiama,da Euftathio detti en-

AUfl-n- ti reali , da AleTandr Arodileo voci ; da orfirio


A/rodi*

concetti, dalamblico, Simplicia, & Amonio , voci

Porfirio, fmplicii l5ipi i Pitagorici riduiero queftonusfmpr

mcro t4tte-qelle--diurita,ch'AJcmeonechiama-

o .

contcrariet^cio finito,infinicofpari, difpari ; vno ,

AmT<^' moltitudine ; deftro,nitr v macolino,feminino;


quieto, molb \ drirto,piegfito y luce, tenebre ybene,
male ;,quadio,r lungo. >..:o .
: ..
-
oqMatiuolgendoci adaltra,epuialta dichiaratio del tmboiico Mercurio noftro; ll mondo,cconWatonid a iP|atoniic, viene in quefto modo prodotto dall'Orfee .

anima ua:i . Dalla Mente prima , ch'Orfeo chiam o

"'^ :;r| 5cmcle brmo, regina dcll'Vniuero, madre di


-

LIBRO

PRIMO.

3t

, donna di.Qioue , nell'igneo parto ardente pro- cede, comiftcj^iuol da padre, l'anima detta vniuerale, prima, & diuinagran Natura,anima regia,Gioue,e regina del Cielo, & della Terra. Quefta i pro
duce anch'ella vna ua Imagine , virt viuifca , produttrice , e gouernatrice del corpo dell' Vniuero ,
detta da Platonici gran eminario ; pcrcioch'ella , putompregna de'emiditutte le co cmprele ne i con- a*
cetti ragioneuoli, moa per imitar quell'animav ,
della quale ella imagine, e l'intelletto primo danior volgare verola materia, che veramente eilopra dimotratq aos ; lei Ci congiunge , e l'adorna

f7.

di tante , e i diuerie forme , con lequai il conftituifccil corpo dell' Vniuerio ; le quali forme non men
fcilmente s'imprimono nella materia , che i caratteri del igillonella cera preparara. Quefto graneimnzrio, iecondo Iamblico, e Proclo, ne i comenta- IibHc(K
ri opra 1 Sofifta di Platone,e detto Opifice del mon- Proci.
do lettolunare, e perpetuo innamorato della mate
ria i & Orfeo gli diedel nome di

orfe

*Trotheo, cheticn del more ampio le chiaui }


Trimogenito, il quai d'ogni natura
Scopre i principij ; e con le 'varie lie
Infermai e muta la mondana Selua .
Quefto parimente detto acqua,Oceano, & Anima,
media Natura . Finalmente quefto gran iminario ,

'?

imagine deli'animaprima,diuina, egranNatura,altro non -, che'I celelte Sole ; percio da Orfeo detto wJ
t:-.-i!

lume

3*
DEL MAGICO MONDO
lumc della vita,

-. Z

he tempra le celeBi ,e humane co:;

j
- :

>

Occhio eterno del Ciel, chel tuno mira .


Altriladdimandarono cuore del Cielo; imperoche,
fi come il cuore humano fonte, eede della vita;
cos nel Sole,ch a guia di cuore tiene'l regal ub eg. :

gioriel centro delk celefti sfre , la conruacione,


la vegetatione, e la vita di tutte le coe . Quindi dii

Heracii- Heraclito , ch'egli era fonte della vita. E come if


to>
edrpo humano , abbandonato dallanima , inconti
nente muore , & in poca polue i riolue ; cos
Hend- puntoauuerrebbe, comeben dice TiibiTo Heracli
to*
t, al mondo Jeuando da qu ello il Sole: di chefa
noi ampia fed e la Terra, la quale, mentre che'lSole
i s'accola,tutta qua lieta,e ridente di verdi her
bette , e di vari , e leggiadri fiori fj riuefte,e mirabiU
> v.

mente s'adorna:ma pofcia,allontanando egli da


quella , i fpogia il vago manto, e i colorce, diue^
nendo hrrida, e qua comefoTc morta,terile, ^

infruttuoi ne rimane . Il Sole cos detto , percho

Aibmna cgli bio . Di pi Albumaar , e Tolomeo ah%maToiom. ronojche da efo , e dalla Luna ven.iua la vita infub.
GriTofto Et il glorioo Giouanni Grioftomo,parlando di det
woto Sole, dice , ch'egli gran miracolo , e che perci
non chi degnamente pofa predicare le lodi di lui *
m. Tuu. Apprefo da M. Tullio nel Trattato della Repblica
Macro-

cgli fu detto , come afferma Macrobio nelfogno di


Scipione Principe , Capo & Moderatore de gli altri
-y y A

lumi,

H? B R'' ; $ RIMO.

$3

lumi , Mente, & Temperamento del Mondo,iI qua


le con tanta grandezza legge la terra , che con la iua
luce illuftra , & cmpie'l tutto . Da quelle , & altre ragionirmoflo Macrobio, apertamente difle,il Sole cf- Macrob.
1re principio dituttele co. Quefta eccellentiir
ma creatura fti gi da alcuni popoli come Deita ado
rara ; cratti perauentura in tal crrore dalle rare, e marauiglioi lue doti, e prerogatiue .

; ;

Iddio lume incomprenibile,inefFabile,& inde


ficiente : pero qualunqu coi pi di lume partedpe, e copila, qella pu dirfi pi proflima, e pi imigliante Dio . E perche nefl'vniuerfit dlie coi,
tanto celeftiy come terrene,niuna ve n'h,ch'aggua-
gli la luce .del celefte Sole;quindi manifeftamente*
tpparc lui eflere,come iopra dil, la viua imagine,
& il fenilbile imulacro del diuin Sole , anima prima
deli'Vniuero.Oltra di ci, che eib celefte Sole fia
del diuino imagine fenfibile, ce lo dimoftrano i Ca- Caballfti
balifti Hebrei,dicendo,che daU'Angelo dellaChoc- Hebr.
ma, cio dlia diuina Sapienza, eicono alcuni raggi,juali entrao nel Tiferet Sefria , cui i riferi- 3* '
lce il celefte Sole; Parimcnt volendoi raedefimi
Cabalifti con cerco methodo inignarci la diuina
icienza dlie Sefre, ce Tandauano lotto diueri aipetti , e forme rapprefntando : il perche dinero al-

cuni , 1 ordinc Sefiriftico eiTere vn nuomo , il cui ca


po conftituicono le tr prime numrationi ; le brac
ca pofcia diceuano cflere Ja quarta , e la quinta^ j
,

cO

la

DEL MAGICO MONDO

la cfta Sefira era'l cuore > & il corpo , che lo contie


ne ; le cocie la ittima, e l'ottaua ; la nona Ii genitali;&ipedi la dcima. Altri voleuano , eib vni.

uerio Sefiriitico eireguiid'vn'arboro, le cuirai


dicifoifero letripreme Sefirod , per dinotarci Tindiuii einza del Creatore trino nelle perono;
& appreflo Ii tr Mondi , che quinci fono prodopti, cio il Mondo Intelligibile,il Celete, e lelementare . Il tronco, quaf cuore di tal arboro, era figura
ra dalliiteiTo Tiret , mbolo olare ; E final men*
te i rami dall'altre fei numerarioni . Pervltimoveggiamo qualmente nella pi vniuerale diipofitione , & vjftata forma , che da Cabaliti dar oglia*
al medefimo Mondo Sefiriftico , l'Orbe del Tiferet
ecollocato,e poftonel mezo de gli altri attributif
come lor centro, e cuore : & eTendo detto Orbe pi
grande de gli al tri, ha nondimeno con rutti proportfone, eproportio nata corripondenza . Ericeuendopienamente le perfettionidelletruperipri,infnde pofeia , e communiea la luce , la virt , e l'efficacia all altte tutto .

.'

Per due cagioni principalmente al medefimo Tifret vien dato l'Orbe di maggiof grandezza de gli
altri ; & l'vna per elr egli Sefira del Verbo eterno;
cemete il qale,come criue Clemente Alejandrino nel tAieTand. t^mo stromati,c Principe,e Duce della Cognitio
nen della vita; fi come il Sole celete , imagine fnfiFii*ne .

bile d'effo diuino Verbo, da Filone nel libro dellOpifi-

LIBRO

PRIM Ov

Opificio del mondo, e da moltialtri detto R gran


de , e fignore della luce vifibile ; e da Porfirio nel li- Porfirio,
bro de gli Oracoli parimente detto R delle Stelle,
impiterno foco. L'altra agione ,perche la virtu ib
lare molto pi chiaramente di quela dell'akre Stellenoii maniffta ; fi come apertamentefi feorgo
nellageneratione,&corrottione delle coie,nelIa mu
ratioiie de' tempijdelle itagioni,efimili; &appreib
per eferel Sole,come afTermano Proclo, Iamblico,e (.1
mold al tri, ricettacolo di tutte le virt , & influffi de ,
i corpi celefti . La nota fblarc dunquecheda gli H
gittiigpoflanel cuore del mirabile Hieroglifico di
Mercurio , mirabilmem^LLtapp.i:einta el vno,&
i atro Sole .
,

itgran padre Hermete Trimegilo,trattando nel


la marauiglioi fiia Tauola imaragdina, ch altro non
e,cbVna breue iomma , & vn picciolo , ma altiifimo
compendio della Magia naturale,del frutto, ch'eiv
Magia uole gli heroici fuoi figli produrre;mediaiv
tel quale poflbno oprare in natura infinite marauiglie; diTejchel padre di lui era'l Sole , fi come la ma
dre era la Luna ; e che pocia la terra gli era Nutrice :
detto veramente pieno d'ineffabili miteri,e poTen^
te render felice chiunque con Peleuatezza dello pi

ritoirfattodegnodi peruenireal profondo eno


di quello . In tanto ecco li pienti Egjjtjj, volendp Egtj .
nej Hieroglifico di Mercurio efprimcre il ioprade- _
to miflero , afSole fimboUamentc vnirono , e conC

giunfep

36

DEL MAGICO MONDO

giunieroja^a, dinotanti amendue cotai cbngiun


gimcnco,e celefte matrimonio, per lo quale efl Lu
na diuiene vn bl corpo , & vna ftei coa co'l Solo .
Tal matrimonio, od vnione fali nel preente modo:
Dal ouracelefte Sole dlia diuinaBont, communi
cante fe ftefla tutto TViiiuero, la quale commupiatene. nicatione da Platone nel ifto della Republican nell'Epiftolejfu detta Idea d'ogni bene,procede, ieconpiatnici do 1 PlatonicijCome lume da luce, la Mente prima,
fia la Natura angelica, la quale in fe contiene tutte le
Menti,e tutti glipldori ideali: daqueftapoi,guia di plendore da lume, deriua l'Anima del mondo ,
che comprendendo ogni natura animale, & i con
cetti , imagini delle prime Idee , vien detto Mondo
Ragioneuole : quindi finalmente , come calore da^,
plendore, nace la Natura, per la comprenfione de
i emi di tutte le coe , chiamata Mondo eminario.
Il celefte Soleadunque, Ajiima del mondo , manda^
piotino . fuori , come criue Plotino , qua fiato , e verbo , lo
pirito uo, cio il celefte viuifico Mercurio, natura,
e feme vniuerfle ; il quale auanti chcgli all'vniueri
ta delle cofe di qu gi dia la forma , la vita, e la perToiomeo manenza, riceuuto , come afferma Tolomeo ncll Almageftojdalla Luna,cheperci detta riceui trice
de i eclefti influlr. & eTendo propio del machio,co

. me pi degno, d operare,e d'influire , e della remina


di patire,e di ticeuerc,per quefta cagione diferOjlat
to di tal riceuimento eTere il congiungimento , e la

LIBRO

PRIMO.

37

copula defi Solee Luna. La Lunapocia ilconceputo eme partorice nel mondo della generatione , influencio, & imprimendo quello nella materia,
cio nella terra del celefte parto , fatta, come dico
Hermete,diligente nutrice . Quefto con li aftruf e- Hermece
greti ciappartenenti inteiro gliantichi Cabali-
ib: la onde nello Sefiritico mondo riferirono,e ot,
tordinarono la medeima Luna al Malchud , vltima 3 49'
numeratione influente neirordinedegl'iffim, cio
de gli Heroi,& Huomini illuftri: la qual numerario-

. i

ne detta Vergine , e pozzo del ttenario ; percioche,i come ea Lunariceue gl'influfi da gli altri
Cieli , mediante'l Sole ; cos quefto attributo riceue

per mezzo diTiferet uo poo tutte leemanationi


iiiperiori de gli altri , e quelle diffondeper tutte lo

create cofo.
7^

Quefto amorob lgame del Sole con la Luna fu


leggiadramente accennato da Virgilio nella Geor- Virgilio,
gica, dicendo
Cos,fe creder lice o Luna , il Dio
.

: . D Anadia ti lego con picciol dono

, ...

Di biaea lana , e ti cbiamo nelfalte


Selue , ne alfo chiamar tu. forda fifli ... i
Il Diod'Arcadia,cioil Dio Pan,che Tutto ignifca , fimbolb della Natura ; e peri canta Orreo ne orfco.
gl'Hinnijch'egli

:,n. ,b

Ogni cofa produce , e genitore


:

-,
-

Deltvniuerfo e principe del mondo ,


Ci

Luc-

31

DEL MAGICO MONDO


Jjuciro fmttifim , e Peane ,
bereut findohla terra eterno ;e cede
*Xlfmimmenfo / l'ondo mare .

?<

Mico,

L'anima media natura dunque, influendo nclla La


na , la cHiama , Tinuita , 1 alletta mil alte ilue ( lo
quali, come afferma Iamblico,rapprefentano la ma-

ei.
" teria prima da Platonici , e Peripatetici detta Hilo ,
ppate- cjiejjur felua iignifica ) alia generatione del mondo

Egittj .

matenale.Quefto medcmo concetto lgnificauano


gjj Egittij co'l dipingere il detto Pane,che con la dcftra mano percoteua e fagellaua la Luna , e con 1u

Suida,

finitra ofeneuai le parti machili erette . OJtra di


ci , come rirerifoe Suida , dipingeuano il fauoloo

17 P. Priapo ( anch'egli hieroglifico , come attefta l'ifteb


ibico.

lamblico, deli'ifcefo gran Seminai io > e Natura vniuerale) in forma humana ;tenendo nella deftra il re
gale cettro, per dimotrarci l'imperio, chedemu
Natura h nel'Vniuero ; con la fintftra pocia parea
pure i contrettafl i genitali ; volendo per quello
darci diuedere , qualmence in eflfa Natura fono i femi di tutte le co , onde influifoono le forme , che*
poi s'imprimono nelk materia . Ap^reo , la lana^
imbolo d'impurmjajjuale impurita propia dela mater^All'incoiitrOjil color dinota puri-

ta, e mondezza ; quindi Pame,il celefte Sole ,


laLunanelleeluecol donodella biancalana, cio
la chiama alia generationedclle coe, la quale n potendoi fare auandkbdcpuracione della materia, pe*j

ro

JL- R O

PRIMO.

Bf

rocotnlmflttir dlie forme , cTalana, cio la mate


ria, bianca , e pura diuiene . Gli altri magici , e pi
reconditi mifteri , chefotto quefti veli ii nafcondono, fi copriranno al loro pi opportu no luoco .
Intantodiicendendonel Hieroglifico di Mercu- |.
rio dal atondo ceJefteaH'elementaret di.ciib icome
^adicenino, la Croce nota, e mbolo, buuengaci primieramente, che i fondamento di quefta gran
machina dellVniuerfo non altro, heyn punto
quai indiuifibilcj &: impercettibile ; quantunque
egli al mgico Hroe noto,psalee,& diuibile i renda,cfienda radice,& origine di tuttele magiche marauiglic ialle quai non frpu in alcun modo arriuare, ib non co'l blo mezzo del medeimo . Ricordiamoci ancora quelfo, che da principio ir dilTe , Che la
Terra il vab, e foraAamento di tutti gli clmentine
quinci chiaramente fcorgeremo, efla Terra eflere il
opra narrato centro ,e punto, del Mondo naturale ?^ '
origine: Conciofia che detti elementi nella natura
le, & vtile loraddicordia,continuamente,e circolarmente, come vuole anco Platone,conucrtendofi IV- Placo,
no nell'altro., tutti finalmente , come attefta Anala- Anaftgora, nella Terra , come in loro ede , e centro , il ri- gora*
courano, e poano . Sicoimerte il deno del fuoco
nell'elementadell aria ; il deno dcilari puraaequ^
diuiene; e parimente la piuipefia parte deir acqua m
terra iuol cadere: all'incontro pocia, ritornando cia
cheduno alia loro regione, il bttile della terra irb

acqua

^
fbl6?'

DEL MAGICO MONDO

acqua Ci conuerce ; la tenue parte di quefla in aria f


trasforma ; & il raro , e pi piritoo dell'aria fi tras
muta in foco , principio , e creato motore dlia Na
tura: Et in queila circolare vicfitudine , evicendeuole circolatione, non giamai , che la Terra , corne
nutric,& matrice de gli altri,pregna non ne rimanga. Dal moto delpunto adunquei produce la linca;
e da quella viene cotai circolo formato;in cuiperfettamente ritrouai l'elemcntar quadrato : pero flupifca'l Gemetra , anioo opra modo di ritrouare la.
non mai aputa Quadratura del circolo ; veggendo
nella Magia nolra, il medeimo circolo eilre al qua
drato totalmente vguale . Laonde,chiunque fuori di
ella Magia tenta compitamte venire si ftta vgualit, vanamente, & intilmente (al parer noftro)con
Archimede, Orontio, & altri s'atTatica_> .
1. -Hacritoroiamo alla imboiica T la quale in
' trmifteriofi modi i puo confiderare : il pri rno de'
quali fr,che confiando ella di due rette linee, coniguentemente ci rappreentail Binario primo nu-.
..' mero, la materia gnificante; e fimbolo d'impuritit
- dlmperfettiojie^jiix^f^one . ma volendo queV- fia dualitdairimperfettopaiTare alla perfettione , e
* dalla confua materia ahVpura , e femplice forma^ ;
conuiene, ctie fi riuolga al primo numero impare, c
incompolc; cio ajkernario, miflica nota della mcdeima forma . Cotae ternit adunque ci viene dalla
roce confiderata , neJjjioiidQmoXidimolrata^,
i.

'.t

men-

LIBRO

PRIM O

4i

mcntre contempiamo quella efre compofta dl


ie duc linee rette, d'vn commune punto , neJ quale
dette linee ono conneFe, econgiunte ; quantunque
detto punto inuifibileija : ma come egli neceflariamente iui il troua , cos tale inuiibilita noiv
rni{brio;pj^rio^*eglf^
ta,& occulta nella materia, non eifere ancora nel ter
nario perfettamente prodotta in atto ; ma perci efettuare, conuiene, ch'eTa Triade , fugato'l binario ,
perviadelquarernario, allVnitaiua origine faccia^
rtorno. Ilche ignifc Tbbate Tritemio,dicendo: Abbate
Omnis ttaq; natur conenslimitibus operario mirando- ?
rum ah vnttate ,per binarium in ternarium deendit ; non
prim tarnen 3 <juam a cuaternario per ordinemgrauum in
ftmplicitatim confurgat . Quiui ftupiica il dotto A rit
metico, vedendo qualmte i medeimi numeri uoi,
aftram, lontani dalle corporee,e fenijbilicofe,e nel
profondo dell'intelletto fuo variamente trattati, ii ri
trouano nella Magia nohaconcreti , corporei, cVT*
alia materia congiunti: l'anima ,e la formal vita de*
quali, viene dal lggio Hroe pagiricamente feparara ) come cagione delle marauigliofe operation!
fue : ned ella altra monade, od altro numero in niun
modoammette . Finalmente la terza confderatione
lr del detto Quaternario ; conciofa che , toglieridof dalla Croce il punto copulatiuo, iui rimangono
formalmente quattrorettcJinee ; le quali mbolicamente dimotrano li quattro elementi : la cu i natia^
ni-

41

DEL MAGICO MONDO

nimieitia c' manifeftata dal diuero , & oppofto fto , chadcte Unce > dal punto proceden ti , ottengono . La linea fuperiore ci rappreinta il fuoco , de gli
altri elcmonti pi degno: & perche l'acqua per la fu
frigidit,, & humidit , al caldo , e fecco dell'iteTo
fuoco contraria ; pereo la linea inferiore alia fupe
riore contsapob > bicrqglifico di dent aqueo ele
mento, le tranfuerali poi>araendue parimente contrapofte ,. fono nota , la defra dell'aere caldo , & h
mido, e la nitra delta terra fredda, e ecca, .
Qtra di i la Quaternit, come i dille, rinchiude in fe il Denario numero perfettiiimo,& aTolutiC.
fimo j, dopo'l quale niun akro numero i ritroua^ :
quindi , ene gli antiehi Filoofi latini fignificarono
eTo Denario co'l mifticocarattere della.Groce , cio
dejlajf,. vigelma prima letrera dell alfabeto : Crocc
rettilinea, rettangola , & equiltera ; la quale fmezzata , e cata in quellaparte^ oue le linee dal punto
fono infierne eongiunte , rormalaletteraF" , quincai
vocaje, e fegno del quinario. Cotal letrera finalmen
te, i m modo, che amirra linea di leigiacciain foperficie piaa., ci rappreinta l'viidecimav
dfiil alfaDtjQ^io la L* otadeJ numero quinquagenado. Poft dunquemfieGe prima la L, poi la F, &
pervltimQlaJr,mirabiImente formano quefravo*
cqLVJ, voce rapprefentante l'eflenza diDio, vna*
in nauira , e trina nelle perione , propio oggetto de'
Bea ti, yira deJl' Vniuerio, vltimocopo dlia Magia,
&

LIBRO

PRIMO.

43

& vnit,principio,e fine di tutee Je cof ; alla quale il


mgico ternario, uperato'l binario , co'l mezzo, c^, . '

aiuto dlia quaternita, felicemente f regrefo , co


me uo beatifico fine : di chepi difmfmenre fi
trattar bailo. Molti al tri mifteri, non pure theorici, ma etiandio prattici , edaltilimi intendimenri
pieni , potranno dal aggio Hroe ellr tratt dalla,,
miitiea Croce,efmigliantemente dall al treim bo
liche parti componenti il hieroglifico di Mercurio > de' quali mifteri noi bata per ora , co'l girne icoprendo acuno, hauere altrui aperta la trada: perche
voendo difFuamcnte hodare'l tutto,non potrebbe
ci farienza gran volume ilaqualcoaateobe con
tra l'intituto notroj hauendoci da principio in que
fti difcorfipropota la breuit" . Intanto tupifcail
Grammatico, dubioo, & incerto dellorigine delle*
Jettere ; e dela ragione e luoghi , fifi, 6c conneioni loro rveggendooccultamente quelle nafcerenelJa Magia noftra ; e fr di loro mifterioamente fi
nate , e congiunte , formare la opradetta dittione
//di luce.
Relia ilmiKco carattere dell'Aricte; perla coi
dichiaratione fia di meftiero primieramen te notare,
che come preo li magici Heroi tr ono li Mercuri,
tr Soli parimentc appoli medefmifiritrouano 5 e
fi come li detti Mercuri ineinza nonbnoaltro,
che vno, conforme quello y che ioprafidifle ; cosi
puntodetti tr "Soliad ?no iolo,&vnkofiriferi- *i

fcono.

44

DHL MAGICO MONDO

icono. laonde,pi propiamente parlando , dicia, _ja. ma , il Sole eflere in vna eTenza trplice , cioe cele" ffiT fte> elementare; e metallico, oluto, fluido, e corpoAftrono- reo. oltra di co chira coa appreflo gli Atronomi,
che neirAriete fi fa leflltatione del celete Sole ;
:Qfil Tauro, pro ffi mo igno queto , rasi quella dl
ia Luira .. Di pi , feparato il imbolico Sole vnito
con la Luna dalla hieroglifica Croce , & alquanto in2. -7 clinatoalla finiftra parte , egli forma l'Alpha , prima
lettera dell'alfabeto Greco , e mboo del principio .
Parimente, riuolgendoi cabalifticamente la parto
inferiore del carattere dell'Ariete , fimbqlo del fuocoali'ins , viene altres rappreentarci I'vltima del
'itcc^recoalfabetOj.cioeJTOmeg , il fine fgnificante,emedefimamente rappreentante la nota del
Tatiro . & conciofia ch'ella,come corge , d'altro
non confia , che dVn circolo infiero, gerente nella
fuperior parte vn emicircolo ; quindi conuiene ne
cesariamente afFermare , ch'ella finalmente fia gli
tefli noftri Sole,& Lunahieroglifici,& infierne l'Al
pha , e l'Omega fudetti . Da queti egretifimi con
cetti adunqueficaa per conchiufione di tutto il le
geme Theorema *;r.: . . ii
. \ Il Sole , e la Luna elementari , efTentialmente vni-

no, opprefi dalla terreitre orpulenza, mandar fuori glj i'cintillanti fuoi raggi Aie non mezzo dellcflmeloro nella elememaxGroce ^fatto mediante'l
natu*,

LIBRO

PRIMO.

4/

namriilfii^^^^volgare , materiale eccitato . Et


ncll'igneo Ariete t e nej venreo Tauro , nel
Hieroglifico ngftro, ambi di tp olo diffrend, fatatione delli due Luminari]& indi finalmen
te forge lay iuifica Luc^ma^icajeja produttione di
corlTu^ejSrlJa^rima giornata della fabrica del ma
gico Mondo .
Mapermaggior intelligenza di quefto fa dibifo
gno ponderar quello , che il Padre Hermete oggiun Mrmete
ge,dopohauerdetto nell'altiiima ua tauola,cho'7^
Quod ejuperius , efl jicut quode inferius , quod e . ?
inrius , eficutquode Juperius. Segue egli adunque,
ad perpetrando miracula rei unius . 1 1 perche veggiamo
primieramente, che , e quale quefta coa fa ; e dop
s anderanno i miracoh di lei coprendo.Non h dub
bio al cuno , che quefto non fia quel celefte dono , da
Mercurio, econdo Orfeo , recaroci dal Ciclo : dono Orfeo.
veramente del ommo , e vero Gioue donato a iioi
fedeli Heroi; di cui niun altro , non pur mageiorc ,
maneancovguaie,puoquagiuntrouarli. Aquelto
Pitagora Samio, il quale per humilti ricufndo d'eir chiamato Mago , Sofo, Sapiente,volle olo efler
detro Filofofo , cio amator di apienza , come anco
afferma Idoro nel libro econdo dell'Etimologie>, Idoro.
diede'Jnome perla medefima ragionedi Pietrade'
Filoofi . E quantunque cotai nome di Pietra,hauuto
riguardo all'altezza del nomato , troppo bafb mbri r/nchiude nondimeno in i aftruf infi > e tali ,
che

4<

DEL MAGICO MONDO

che olo l'Etimologia di lui fida icorta all'Ancro


di Mercurio.
,
;
',
.
Quefta celefte Pietra dunque , che noi non de* Filofofi , ma de gli Heroi dimandiamo , e cioperla^
confderatione hauuta di iopra, la quale non ammec
te a si delicata menfa l'alterezza de* volgari Filofbh* ,
pu veramente (confiderato iottilmente tutto quelOjche fopra s' detto, &in particolare l'origine^
ia) diri vn'altro Microcoimo, cio vn picciolo Mo
do. E di quefta propiamente intee il medeimo Her
Herrete mete, quando ei dile : Tater eins e Sol, Luna mater,
Terra nutrix . E pero oggiungendo in confirmatione,ch'ella iia vn'altro Mondo,dopo hauer con
breue , e egretifimo modo inegntola fabrica di
Magi .

Ici , dice : Sic tnundus creams e . Cos appreo gli antichi Magi fi legge, che il rar di detta Pietra altr
non , che fare il Mondo . Formando dunque roe l'heroica fu Pietra , ottiene facolt dalla diuina,
&increata Sapienzad'imitarlanella creatione dellVniuero: per la quai co diciamo , la produttione

^i- ella fudetta noftra lace eifere la prima^iornata^


delfi formado ne del mgico Mondo . r
7~~Faii coral ma^fero , mediante la diuioncdel-,
ljj^witro iementi pnefia iguale la luce vienejparaHermete ta g^jleje^bre : ilche fare ingna Hermete nella*
frvv^-w- Tauola, dicendo : Separabis fuhtile ajpijfo fiamter
Zfrt.w rum maino ingenio i & altroue : FHi, extrahe a radio itwf '* hramtam, t'defi.rdidum, eoquod nebuU eijperue; . -

nientes

LIBRO

PRIMO.

47

nientes coinquinant ipim , quare anguBiarent , (8^ d luce


retinerent . non dubbio , che'n ci conuiene aU
l'Heroe eTerearmatod'ingegno bttile,e perpicace,diublimegiudicio,e patiente ; elendolo fgombrar di quelle tenebfe attione veramente heroica^,
ma malageuole, e opra modo difficile. Il udetto ma
giftero dlia iparatione ne icjuattro elemti fichiama con voce pi igreta Arte pagirica, da pao, che

eftraere ignificai .
Conuiene ipere,chel Sole, la Luna elementan,
o terreni ono duplici > percioche nella mecnica^

Magiavi ono vn Sole , & vna Luna periorij& vil*


atro Sole , e Luna inreriori . Li Lu m inari uperiori
nond'altracoiahanno embianza,che di lucidiiimagqua ; dlia quale intee quel famoo Heroe,me
tre gridaua , Omiura dellacqua mercuriale, e celeftejm veramentei otantiale tu tto'l Molido, q ue
fti Sob , eLuna^oueroqueitacelefteacqua ,quel-

**

To pirito dcirAnima del Mondo -, Mercurio addir

-f

mandato > ilquale communicandofi , e diffonden- *3 5>"


do , come i diTe , in tutte le coe , quelle d la vitaja forma , leTere , e la permanenza \ & in lui tutte
le coe ono iminariamente comprei . pirito si>
ma infierne >come criue Plotino , corpo,ma corpo piotino.
fottiliffimo, quafi non corpo, nzi corne gi anima , b**^* ? ,
ouero quai non anima, e corne gi corpo : e perci,
come vuole lamblico ne i mifteri, egli ha molta pro- *.
portionc con le cofe incorporali per la natura , ch^gli

+S

DEL MAGICO MONDO

gli h J^mplice , cortante , & indiui , e per iVnic


attione,cioe per lo circuito , e la vita , e la luce con>
elb congenita . Ne i a ( oggiunge'l medeimo) nel
Cielo componimento d'anima , e di corpo in vna ter
za eflenza; ma il corpo portato nella natura dell'ani
ma , & qua l'anima ifteijviibile , e fori, che'I
Cielo L'iteTo lume, enza materia, e enza dimenTalete
Mi leo.
^5.

^.

fione.Diqueft'acquantee Thalete MiIello,mentre


egli dille , il primo principio_efIerjgj acj^ajjcjQjiL
a^ea eiala mrite diuia^jia.cui tutt Ie_oi crano
rodptte'.
. i, >
;
}\>

...
t: NeirOrficaTheologia letrdiuine Perione dlia
Santiffima Trinit vengono adombrate, & accennate la prima col nome di Notre , ch'dltri difiero Cal
gine^ gli Hebrei Enioph,& Aleftenebrofo, confide
rata l'aiTolutiiima , & incompriibile eflenza diDio

Orfeo .

ini ftefla raccolta . Il Verbo increato ieonda per-:


lbna dlia diuiniti,accenn Orfo co'l nome di Cic-

Cabaiifti lo ; e gli antichi Cabalifti queto Cielo inteferg per


la conuerfione del tenebroo Alefin lucido ; dicendo ci farfi all'hora, chelddio.vcendo daU'infinit
d'Enoph, Ce lteo difFonde nella produttione deU'yniuerita delle cofe . Lo Spirito anto finalmente fu
<letto E there nella udettaTheoIogiaJtceloadun_

que l'ifteTa increata Sapienza, Anima primadek

zoroafte }' Vniuer{o,diuina,e gran Natura ; che Zoroaftcchia


Homere, mo Mente paterna} Homero Olimpo q-ua tutto lu! eente i Hrmetc

Platone , Verbo ,& Atitore d'ogni

L I HOOP I M.IH

gil i refurrettione, R di tutti i icoliin corno alqua-

legirano tutte le coi e , cheono:e finalmente Dio- s.Dioninifcrarto, infierne col meceimo Platone l'addi- fio'
maridaronoOn j-cio nte , il quale en tfica tutte lo
cfbmb y cagione ouraeminenxe, fbndatricere principio del tutto. Di queftoGielo interiftelo Plato*
ne, dicendojchel DioCdo inignauai'vno, cl due, 2.
i come fi difle iopra :Parimente il magno Imblico Ubi.
nelmiteri de gli gitiiij fmeycheUCielo ;Di j
ouero imitatorede'gli lddi). Ch'eglifia Piol'habbimo horsyicondo Ja mente de i detti , narrato .
ma in qaanro poi egli di Diraimitatore 3- ci fi rifriice all'Anima media Natura imitatrice nell generatione, e cpnferuationc dellVniuero di detto diuino Gieloy di cui ella magine vifibile . Etcflaaltresi
Cielo, natojcomeanco afirmaOrfeo negl'Hinni,
dalla terra,e dlmedefimo chiamato Onnipocente' ,
Padre vniueril . Et i contemplatiui Hebrci per lo cabaffi
Cielo diceuano intenderi quella linca verdey la qua UebteL
le circonda l'vniuerfo . nex^nmnjc^
no lirnagiciSole;Luue Mercurioxhediltiflb Cielo^vifibile . Con ra^i()^edunqiferacquaTdici s' fat
to mentione onra,da gliHeroi aggi yien Cielo ad7
<nindajDaJw' ir ac;."\f10.'U! -<, .Tlete
t X3lodefimo Cielo ncllaling inta' ^fetro Sa Hippl
maim; laquai voce da noi pu mterpretarfi $,& J .JJ"*"
caadqiia;; iquali elementr^hadet MilefioyHipparco eco
Metapotinp i Eraclio Efefio, & Hippone Regino Hippoe
r.tqo)
D
vollero,
Re8ino*
i
. .

/
DEL MAGICO MONDO
vollerojche fofero i primi principij dellc col : ci

non fenzajume d'altiffimanotitia. AppreTo i Teolo


gi fimbolici per^fuoco s'intende lo Spirito del Signo
rejSpirito propio dclla Deit,Spiritp amacorio,FuoCG ioaue^c viuiflco,e conncffionedellVniuerb,ch'-.
Oifee.

Orfe ne gl'Hinni chiamo , come diTe poco auti,

"f&\
.

'.' thrdelAiondoi eccdfoiottimogerme . .rrtj


I tAltAcafnAiCioHe ormipotente.
.

..

I/acqaapoi nella miftica Theolgi a dinota il; Ver


bo eterno. E perche f legge* che non pure'Hermete
Trifmegifto, Qrjfo Trace, e Platone , ma molti altci
Ecnici ancora da i conte iplatori Hebrci impararo
no molti iegreti>& hebbero contezza di buona par
te de i loro diuini mifteri ; la notifia de' quali miteri puote perauentura mccefliuamente arriuare alii fii
dettiThalete, & altri ; perci non fiacofmdecente
ilpenarejch'eglinoda cotallmenellelorotenbrc
tu.*.'? alquanto illuftrati, e pero riducendo si fatta opinio' iC * ne Dicsper raco , &c acqua primi principij dello
cofe,almeno implcitamente intendefTero,&accen4iaflferiaitiifimo miftero delk Santiflima Trinit
nella crcatione del Mondo . Et ci cerro modo ci
viene ancora.accertato dalla proportione 51* nienza , che detta opinione moftra hauere conlaL?h cft>6tnt> verabiiroria diMos,oe egli raeooritav,
;cbe lo ^iitkctfelSignoj^ acta pbrtato liecjne ;
k::...:\ <lo Signte inndeiad^i; da' acri Dottori l^dio
Padre , por l'acque il , & perJoSpiriro
'rfoy

'I

I I R: ' P R I M *

ji

opra quelle portato , lo Spirito anto.. E-cio fia detto iolo per iioprire il miterioo concetto , ch'in i
contiene queto nome di Cielo hebraicamente crit
to. Ma i Ii iudetti Spienti riferirono la loro opinio
ne alii principij naturali,non h dubbio venino, che
effijiled altro fiioco, ned altra acqua voilera inferir,
che quelli del mgico noftro Cielo; il quale , como
egli tutto di ua natura Ipcido^ioauCje viuificp~,co-> *
l eccellentemente ineferba il aMo,ellmmidoi
. anzich'egli vcrameAte J m atto , V acqua fluente , *?AV1
fuoco ardente infiern*.
Finalmente Tricroico Cielo cos dect,noti oli
mente per le marauigho, rare dorr,' ch egli dalT*anima iia riceue ; ma ancora chiamato Ciclo dal

" h*

celare : conciofa ch'egli mirabilmente entro di c


cela , e nafeonde tutti i teori , non pur terreftri j ma **
celefti ancora . Ecauenga ch egli ad ogri vno ren
da vibile e palbabile

nondimeno niun gia-

mai , mor che al aggio Hroe , feopre fd ntilla dclTincomparabile pretiofita de uoi gonoi 4oni Di
cjueto Cielo, delTaltro , chappreno fi dira, intee*
perauenturaPlatone quando erdiTejchehOeli con piatone.
itauano ddlejaerfettifiimfc , e puriffimepticole di
tuj:ti^licSentiTIequai particelle Gioatmi Gram go<
marico chamommmitadi ,hauendo egli riguardo Gramm*
,
,
O
2?
tico
alia pura,e celefte loro natura. Et il color del mgico
Ciefo quale qu ello del Cielo uperiore

che

raeo, egli occhi noftri fliuna nubeintrponedofi,


'"' -i.

tutto

fa

Mt'M3G3CQ MONDO

fcreao, e-ccf^W^anzi in mbiaaza di


finilmoazurro f dimoftra? quindi , che gli antichi Sapienci pofero il decco cobre per imbolo del
lo reio Spirito echcreoceleub Mercurio,c virt viuifica^mT ".)i> i'ii'l '.-i . :.f i'j

Jf:

L alca cihza delkGabaia^/copricdoe :degi ccolti incend?menti, ed^gli oicuri , t%ipofti-enfi >
tragge da cocal nome, ?// ,:Ia di luiipropia eTeniade^ncDiie;:5&:.' , N-'Vb. ''
.'i:?n./ .>>:
lC JEleJtmm LVMen .
t

r .v- - f

Ibraagifix Ciclo adunquee'i natural lume de* tiirii ce

leftifj d^lxHuijcGieb 1 me diiutti i lumi procedenAnftot. ce; j isljniriiie> econdo Aritocile nel emmo del
JaFficabvcra forma del fggetco definico ..Si rail-*
Eufta- fiwteifoniajc Eiiftachip nel primo dell'Ediiea, che fi
' cotmck.iicfiitibne iiorae uelato , &c aperco $*cosi
iknDWiajacn'egji definitioney'qancunqc^onru-b
a, & admbrata.. E' yniuef conchiufianere' lptenficheallhora che^primieEiioitroiparqnce per
diuin cbrmadamfflco di)Qde.pnma!lvnDio:mt-..rtoui'i CeJe^ofychd nel vniuero iiricrouan iquclle, non
acaiojiiorqafle ;anzi cpprendo egli iri ci il dono
della perfeccaipienza0nceibgli da Dio, con siic
n'.:f. . ta propicia 3e con- cal miibsrr ciacuna io
impofe,' che deH'ifteilopofiono i medeimi apienti enagger vera contezza , & hauere parcicolaf cognicionc dcll enza , \ & nacura della coa noij

Ci

maca.

& <& :V R I M Q.

rr

j3

'iata . rendenido noiadunque conl'aito dellamiJfterioi Gaba,tali nomine definirio.nichire,epiane > percigiudichiamo , be'l dicorrere alquanco
in torno ad alcuni de' princjpali nomi deJ udetto
nolro Mercurio , e Cielo /potra peraentura f$rilitar moltol'intelligeza.de i^magiejbegfeti.^- <
:

Ed hauendo'gijl largadete d irnoftrajto ,-quanto


ragipeuolrneiife alCilo. piTa dirie Sole , & Lu
na i refta olamertte direshe1! nom Sol ,cabaliftir
cameiite interpretat-o diooea-, ; ,,; ir^or:; v

>

j \' >ft>.- .-]./. . .:.}


*? iii _-ifi- ' . - " r.*r?,.;i. ') '
-.
.i ' < Sohm Omnium Lumen. tr.r.o- .. j

Si corne la voce Luna inferice

.;. Qugfto Cielo duiique fu medemiamente da Sa


pient! detto EflgjQza ; la quale da Marfllio Ficinoaltres nel trattatadelle tr vite dejnita eflere
loipirito dell'Anima del Mondo,diffuo per le parti
eorporee, cV elementali . E cncioia coa> ch elndodetto piritopura,&inuibile forma, non puo
per fe mdeimo uflilere , ma gliconuiene neccflarimentc appoggiarf ad alcun corpojpercip egli nel
la Magia notra prde per corpo uo vrraltra quin
ta Eenza , la quale per e ftei ulfiftente, viibile,
tangiDiei & amendue vnite^faniToyna blaj^uinj*
t^fenza ; ch altro in omma non , che la virai , la
D

forma,

>4

DEL MAGTCO MONDO

fbrma^ la vita dclle create co vibilii. pagrieame


te taita cali vniueri'l materialoro, informa di tra
sparente , e lucidifimaacqu ; totalmente eparata^
depura t,e iifflnd ata d^abnquimpunt, e mac"ttk

fegegata^yil Quat

tro elemriti 5 da i qli ela-diflfetifce , si in materia*


tome; in forma , e tanto ii natura , quanta iivirt ;
non Tend in lei mota alcuno lcmentalefned ha1 uend^n-le veruna cagiorie di corruttione .' ma
Cielaincorrottibile ; e finalmente amorooleg^me,
Ranima de gli element^ & infierne della mgica Pie
tra,5 Mondo heroico totros&e da alcuni chiarnatail quinto Elemento . La medefmaftidaHantico
Artefio-, Arteo detta mediet operante , fra'l maggiore , e'l
minor Mondo ; cio direyfr il primo , & il econdo : le precic parole del quale poniamo qui 3 como
quelle , ch'includendo infe tutta Tbumana Sapieno:., .l:

za, on d akimmimiteriripiene. esfb ip/ medie-,

wiufiuiujquerei . ipfa medietas' conat inter vtrumque,

tte habemus fiientian y per'diuinam virtutentj-

ide inter duofpatia

hoce virtute Dei : quorumsvnt'

*ideturtperius-, aliud inriui -fedpropter reuolutionem


paulatim,pautatim quodviii non apparet 3f0 vifuinon
abonditr ; inier hite c medietas,pendens totoiin liquido ;
liquidum ,ide aqua yingreditur perbtiliimas 've
nas : habet illaibi ee ligans ah~a elementla , & ipfa hoc
do ligatur aqua 7s[atura^peripJam Dei'virtuiem..
Leflehzad cfla quintaEflertza^raaraigliomeni
ceci

t ci viene eo'perta dalla cabaliftica anatoma, cho


di talnomefaffiie da eui oirgela preente eTential
definEoK,ciotjjre,
* :;r>::ir:
: . .
.- ,

.-.Ja
.i

\\-]
-, -.. -

57 rt/w T>4 Ie,ft Secretum S E men


2tf erra 1 A cens . .
.

Quefta cjuinta ETenzae parimentc nominate Lu


naria ; e co nonleza moTta conuenienza,e propieta, eflndo ella, come gi i.difle , diffu, anzi come,
da madre partorita dalla celefte Luna m quefto Mo
do elementare : il perche fu detta quinta Eenza , da
aJcunialtri chiamataputo, edaaltri falto della medeimaLuna ; volendo perci dinotarci , ch ella av
quella celefte virt , e quei radianti influi , col su
dalla Luna riceuuti , & indi poi qugi dicei .
F ancora la quinta Eflenza detta per imiii.tudir
ne Licre > ouero fucco deirherba Lunaria ; laondo
molti volgari , &indorti dell'arte Maga, perfuadendoli di potera in cotai herba ritrouare, rimangono
alla fine delui. Defcriuefi la mgica Lunaria inxo*
almodo, Primieramente le radici di lei onola me-|
tallica Terra; il tronco , ouero ftipi te e.quadrango-^
lare , eroTo , copero di nigredine ; h tante foglie^
quanti fono i giorni della Luna, delle quali quindecit
nacono rieU'aumento ,.e l'altre quindeci nel decre-
ment della fteIa Luna ; dopo jquindecr giorni fn|
il uo flore citrino , la Ibauit del ci .odrciLquella
.'
D
4
del

jg

DEL MAICO ON DO

del muichio po corrthfarii i &r all'vltimo nel pfc


nilunio produce fruttoeccelIetiflimOjiftiiTedi t&loreal croco. Dalla prefen te metfora ci vieilJaconicamente accennato , la compoitione arti
ficiosa dell'heroica Pietra ; lguai coie tutte anderanno di mano in niano riuelando pi diftintamente . E di colore non punto diffrente cjuello del re
cente fucco dell'herbe; anzHa viuacit del verde co
lor di quefto puoi pi tofto aiimigliare cjuella
del pretioo merajdo . Ma ci non ofbmtejegli infiememente chiaro, e criftallino lipre ; i come an
co euidentemente dimoftra lapreinte cabaliftica^
definitione, rifultante dalfudetto nome Lunaria,
Cio
' '-'. '.-' - ' ' . 1
a.- i - - : LVmen9^ Ans Rlmrn tAcjp*.

-11,

vu 'J jiyj.;.;.,

-!:

L.2

Et verilimo appreTo ,<rhe ftando la limpidiiimav


acqua immobile nel tero3e lucido fuo vafo ; pure,
guii di viuo rufcelletto da quel lo , in altro a lui fmile ipagiricamente fcorrendo , vedeii mai fempro
gir fbpra di lei nuotando la bella Luna , adorna di si
iplendente ume, che quaf l'occhio di chi la mira
e rimane abbagliato . . . * t oj . '

. . :J A

Quefta Lunaria noftra fomigliantemente detta


Stella Diana dal di f di cui ella apportatrice al m
gico Mondo rioftro > & l'amoroa Stella di Venere,
Lucifero^cio , che reca la luce-. E ci apelamen
te maiiiffta- la Gabalitica anatoma dell'iteflb no-

me

OriB .R

P R I M O.

S7

me Diana, da cui viene s ftta intenza formata,


* Diem Jrens JfJ tur* .
*Cio Li
' \

'
cem.
Chiamai di pi Acq.ua Ardente, perche realmen ca y.:,
te arde vifibilmente , & inuihbilmente , attiuamen- iju^II
te , e paiiuamente . Ned altro in iomma vuol cabalilticarnente dire aAqua ardens}chc
'-

' v *-

aAcjtiacAK cants D ^. aturalwus Scatens. . .


Dicefi ancora Acqua di vita, percagione, ch'eJIa
non pure la vita dlie prodotte coie ; maetiandio,
perche puo aile medeime , gi vicine alla corrottione , & alla morte accidntale , di nouo infondere lav
teTa vita, e quelle coneruare in ottima init , lino
all'vltimo termine da Dio prefo loro. E quello parimenfe trahe la Cabala dall'iftello nome ; conciofa
coa,ch'altro non inferifce vquavit*) che
jiqua V I tam T E nens .
S addimanda medefimamente Oro , & oro altresi
chamai il Sole, come leggiam ne gliOracoli di

Porfirio
Pornno, ..
V
: Sole, Ofiri, Dionio, Oro, Afollo ,
E Re\che'loildiguida3e lanotte, '>:\ . .
Cheforge njenti, fioggie, e i temfi muta ,
Rdele Stelle, e mfiternofico.

Quindi , ch'etiandio loro metallico vien pur chiamato Sole . il Sole dunquc altro non a che loro , ne
>

cjucfto

fS

DEL MAGICO MONDO

quefto puo diri alcro,che Sole ) pero cTeiwio amen*q****^


n-

duc realmente vna fte cola , quefto conguentemente cadera otto la diuifione di quello: Et cos di-

.. -45 cimo, eifere in vna eifenza. trplice , cioe cee^

i fte, elementare, e metallico : i 1 ibkifc^ il feconjdofluidQ , el yltmo corpreo-, ma queflo , co


me totalmente inutjIe_all^eroico fe
Ha quello elcuo. Dipiu detto oro ncla Magia ope-

4 ratiua parimente dpliccj i come s' detto del Sole, cioe fuperiore, & inferiore : e ono Pvno , e 1 altro
in arto oro perfettifimojin quefto dal metallico dif^_

frente , che quelloe ojpD opaco > morro , e di niun


valore nelle magiche operationi ; eqaeito noftro
vnic mezzodituttele magiche marauiglie ; viuo
corpo lucido, chiaro, e pirituaie.; anzi pirito ,
anima corprea, viibile, epalpabile* Il fuperiore
dimoftrain forma di malla fluida, e corrente,in tut
eo imilealiargento viuo volgare ; ma come quefto
rapprentaal colore Pargento ; cos quello appare-
di color d oro , eccedente di bellezza il pi perfetto
metallico, di cui egli nondimeno il primo Ente*.
L'altro,cio loro infriore,talhor i copre guia di

> i>7-

corpo per fe ftelb immobile,ma in piccioli,& tenui


fogi! ridotto, pur decorato dairifteto belilimo u
reo colore, esplendore , quantunque pi frequentemente egli oglia moftrarfiin imilitudine d'atomi ;

Epicuro. i quali con ragioe dedero occaione aHpicuroa^


'affermafej chegliatomierano principio dell'efero
..*}.."
di tutte

OU R

P RIM O;

jj

Diodoro
cipijdelkcofeefficorpi iriicabili erano. Dal'oro Oono*
dunqe tuttc le createviibili coe hanno il loro nav
cimento,& origine ; ned ltro in ommala forma
e la otflzadiquee, che'i medcfimo oto norro :il
perch l'Abbatc Tritemio notabilmente dif,./>- Abbate
iicem te reperies-3fi operaciones tute erunt a Sole y quem tibi "
Natura abondere videtur.'D'ictxmxu.m da Aura,cio
afflato, vento fqauc : & qel vento, il qualericondo Hermete, porta nel ventre fuoJ'heroicaPietra. di -
pi tal voce Aufignicaplendore,, e luce; & il ma
gico oro altro nn , che lapropiaJuce dlia Natura,
intendei ancoperaurafuore,.gratia ,.poflibilit, e
imili : le quai Coe tutte,,con rtrefelicita humane,,
mirabilmciite: sottengono co'l poTente mezo del
udetto oto noftro. Finalmente tantoapuntofuonai
abalilicamenteOro,quan ta
0. mnium 0 our ..
Ma il vocabolo latino v palefando quabnenteegli
,., , AVtor KVmQrum A/iagU .. ..
Im oltrc i dimanda Sangue humano e Sanguo
menftra: c chiamaii langue: humano daJHumq

f ,.

che latinamente laTerraifignifica ; percioche egFe: ' *


realmente tratto dall occulta Terra mgica. Et auen-.
gachegli fiai^iidiex]^

-.
qua,.

.9

DEL MAGICO MONRO

qaj nondimeno infierne men ter di eblor ji


ingue,di rubore ccccntc la ^1.||- fi co

rne il inguc ide delfi piriti vital i, cos queto c>~


Orfco .

tiene in f lapirital vita di tutto. diqueto propio


jungue tratt , & intee Qrfeo neij^pidjjrjp 14 ou'ei
diie,ch'el ngue di Saturno cadu toin.terra, conge-

. ,.
vv

loffi in Pietra. detto,ch'in reeonjttejejperfettam.en

. .te abbraccia lVna,e l'altra naturaLMagia-, pe dire


l'a peculatiua, e la prattica infierne . Apprdp dice
-MenftruQjhauuto riguaOjch'e^fcproced^-dlla Lu

... ...i.-

mafemina patiente,la quale nutrice^e fomenta leo


feme folare, forma iauifibile j e quell final
mente partorifee in queft Mondoinfibile ,.e mate
rale . Djpii^leiiirup,perhe nel mgico Mondo
ei tjenejluogo deUa. materia , & all'incontro 1 altra
quinta E fenza , da-liinmfibilmente coesenuta , iui
opra come forma . Menftruo fignifica mentem firuo
cio dire,ch'egli conftrue,per cosrdir, e fabrica la
mgica Pietra , ch'altro in omma non viene ad eTere,che la pi nobil parte dell'Anihmiel Mondo, gi
faitea terreftre, fi come la mente la parte uperiorc
dellanima rationale. E dettoaltresi nientmo amen
Jura ; poi ch'egli veramente la mifura , con la quale
cutre- le coe fono fatte ; laonde diceua , comefopra ,

^ y, quel aggio Hroe O m^i^fura^deiracqua mercuriale,


fei foitantiale tutto'l Mondo.LaCabalitica efp
fone di' cotai nome, Sanguis, mirabilmente forma si
ftta propofitione ,
SA-

OClHB : Q}f&lM>0.

: .

ft

S1S[ itatemXS erkns V.I talium Spirituum.


La fanit amiciciaytcmperamenro , e lgame degli
elementi ; e tal lgame akro in iomma non , che vmu.eral quinta Eflnza : quindi con ragione caba
lsticamente. leggimo, iij^n^ejtiiagio_jrecarci la-,
fanitaldegli piitt vitalfi polh'egli contiene detta,
quinta eenza:& ella la ftefl natural vita ditutte
le coi . Simigliantemenre la medeima Cabala ci fa
ved ere il mgico Menruum eere appunto
'.i30Ci . c/if on oih
; .
'
r. < \\
\\x:\\^f^^J{^^^V er Magif-*.- .
^-- , j 'lupAan-'Oi- \ .t

' \,

Parimente appelidfi qnefto langue Latte dlia Ver


gine, per la Vergine intendendoi la Luna ; la quale ,
inza attuale congiuigimento co'l Sole , di lui concepiTcfijejsingrauidaDlxa di quefto lamgica Ter
ra i da i dotal latte firjolce trabe, dettaVergine ; peritd'Maniuna cola produce / nlproduflev
giamairmbflroccultai&0tioa,nel centro del
centr .Dilcfi Latte,quafi vogliadir latto/Oucr larte > come mediante quello la mgica Arie i riducb
kH'atDo ..E' quefto latte vedere t^almjn^iimile: al
latteJca^riiiQ , quanwnqueiegli infierne * e nel me^
defimaiftante fa in forma ^ acqua, f
-hbhiam detooudel fangue . Quefto nome Lac,
interprtai Gabalifticamente* taloftanza^
eflreA.'oii'ju'rr-.'/. ..;-' i.
-r: . '
..

Limus

ta

DEL MAGICO MONDO


L imus 4 quem andern i " ' v :

A quefto celefte latte viene medemamente dato


nome di Aguila , & non enza moka conuenienza ,
; e propieta; percioche fi come niuno augello taco in
alto poggia,ne tato al Sole s aceota* quto fa la teCaAquila ; cosa pun to niiuioipirito qu gi Ii ritro
ua, informante l'innumerabile diuerftdegli indiuiduijche cotanto alto iglia nella Magiaperatiua ;
n menojche eTentialmenre tanto ai elefte Sole s
cofti , quanto'l mgico pirito noftro .Dicei mgi
camente Aqila cpi3ics4qualdtnsy & fCo cliqua a . E per vi timo tal nome Aquila, cabalifticamen*
te piegato, dimotra; che quel apunto *:: i *.~
,

AQua V lu LAtem* .

QufFAquila imiglianemnce dettaSale; ci


non ehza ragione : poi ch'egii parato daH'heteroge fieit, akro realmente > che. l'iftcTo c : &
il al-conmiune, non il volgare , maqullo checom.^
munica l'eire, e la vitaalFvnnierfit dlie cof natu
rali'. quincifigli viene ad effetel'ifteo le de gli eleftenti ; il perche conuenientemente chiamaro co'l
nome di tamice si dieriiali : aauenga,che nella Ma
gia operatiagli fia piu d'ogn'altro propo^ihijjrtifi^
dile dt metalli } intendendofi tanto de i magici ,
quant de i vogari .'apprefo ei vien dtto ale armo
niaco 5 percioche egli apunto l'vniuerale Armo

nia

nia, ciodirc, il natural vincolo di mite Thumano


coe . Dicefi Sale , concioiaof , che per le rare uo
doti , e propiet ei ile , & acende iopra qualuncjuc^
altro indiuiduo, ancora detto latinamente Sacquafi voglia dire, Saluj ; ouero dal ;iluare eTendg, \ , ... . :;,
come il volgar ale preerua le carni dalla corrompe
ne, cos cjuefto llua , e mantiene le da lui prodotto
cofe ; & finalmente fimbolo , ecopo deU humana
Sapieoza . ApL'ndofi Oabalifticamente quefto nome,W, corgiaino quaimente egli mirabilmente
,
i i I \ . i i ill M
Mio.'iri' ^ - -
. i

rr< ' -, -noS Herearn zA mpltB'ttur L ucem.


i fr
"* "f.
.tv
I iii
.
<""! i ' v i !
Quefto Sale bgliono anco i Magi chiamarlo folfoytifpecco all'igneafii qualita ; ilcne dimotra chia
Hetimologia del nome poiche folfo infer ol
fco ; ouero ole foco recos egli apunto e ole j 5
foCoJajeine:& il medefimo ci viene aecennato dal
vbcabolo latino \ conciofia,che la voce Vr , pur foco
fign$ca/Queftor illqlfoco mmuiie>nonmjfiailvol
gare ; .quantunque non meno diqello, egi s accenda,& arda : il legreto folfo , nel olfo Qntenuto \ &
]3rito,degli elme.nti . E di. queto parimente intee il Sapientiffimo Salomv, lhor ch'egli diTo , Salomoche Dem 1 )i&t# >exi$kntilmsfab Qelo , ne '
WKummmxa.fifyhw. . Apcemofi cabaliflicamente
coral $* vegli fboffcla1 recndita*
*amgici<fiKwbfinitipnc> . 1.^1,'. '->.

DEL MAGICO MONDO


'"'

Sol V Ltimus V kens Raus * ' *!' ]' ' " "

per 1Vltimo,mtendendo noi il SolccIcmeiit3fcaqua


gi infuo dall'Anima media Natura ; cio dal celetiluo&i ft Sole , fecondo i Platoriei imagine- nbile- del
TifSv^
iii;ji-bj.vh-^
f.,;->v' .
K- ^Appellano ltres slftto blfo Trtaro 5. e ci con
moka !pi4^ndt:perci,ch eglino non incendonoj
co'l ciocco Vlgo, il volgar tarfato del vinote raeno voglionopertl nome itfffi|?l'iif^|M;propio ri
cetto degl'immondb e rubelli ipiriti,ie no perauentura per certa fmilitdi.ne ipercioche^ifi Come detto
inferno pofto nel centro tenebroo dlia vafta ter
ra > cos eflo mgico tartarOy neilfeuT centro flella
noftpavergine Tersa rifiedfr&li lui arde il xim;
& occult fuoco di Naturale finalmente, mediante
le pagiriche operatroni /rcopronf entro dixjuello
gibelli piriti ulfrei, nimici all'Heroe nella for-r
marin^ del mgico Mondo . Maipiegatacablifti*
camente cotal voce Tartarus, ella marauigliomen
te partorifee leimial fu dfi nitipne ; molkando
quello eiferen < :

'

ool ': .

'j.

. ?.

T erra AR dor \^y(rdMs^Vtil0iiifUSiier^ : ,


, ' Non meno iftifterift>d gli altr? il. nome di
Drago, dato parirrienteml udetto Trtaro da Magi \
appo'de? quali 0^ nota delfo mgica terra ;
si per cagionc dcll'halito retente ?
v4?.

anco,

< X i V - ; ;

*j

neo, per l'horribilit del uo apett , auanti la


girica preparatione : quindi , chcgli antichi Poeti , Antichi
cmfterioamente uoleggindo, diedero 'il Drago Poet1'
cuftode de gli aurei Pomi dell'Horto fmoo dell'He

.x

fperidi; dmotanril'heroica Pietrad'iftelo finiro eA

,lt

fere lla guardia deLVeJlo.d'orOjche pAitLajttedeima


Pietrafignificaua.Direro dunque>che'l Drago era di
quelli cutode,volendo perci inferir, hela magb
ea Terra guarda, cio dire contiene,, e cela in se -*
tal Pietra , e si fattoteforo . Per al vibrlo Hroe fa
di meftieri, per il coniguimento di si alta ventura
vecidere il detto Dragone : io^li^co^uieneJpagiricajnentecombattendoycon acuta lanriapironomi
cajraffi^gere'l cuore detta mgica Terra ,x trame
I^imaruorLChiamalTrDrago heHa lingua latina
Qracoj che cabalifticamente vuol dire
D ans R A diorum .
~~ Addimanda di pi cotal Drago Leone >; conciofiacoa,che, f come il Leone di nobit , e di fortezsa upera qualunque altro animale; cosi apunto queto mgico Leone pu liberamente diri ( hauuto riguardo all'ancichit ua) nobile opra tutte l'altro
bumane creature ; elendo egli la materia prima , di
cui efle formate fono : olera di quefto,egli e riobi-,
li/rimojperralteuedotij.eper la celee la virt 4
appreiToj di forza incofnparabile : lao'nde di lui par,
lando iLgranMwcurioTribigifto dice.ua >///?& lo[mti%
o^cb J
E
totius

DEL MAGICO MONDO

totius firtitudinrs firiitudofirm \ percioche egli ( fog*


giungc Mercurio). Vincct remibtilem,Qmnem~
quefiilidm penetrabit . Finalmente quefto l'ifteib
Amichi
Heroi.

Leone, del quale apj)gli Heroi tal propofitione


legge : Leonem mum iH &'?: come il cec*

17 ' fte Leone caa oeTcelefle Sole , cos il mgico Leon


noftro parimente caa del Sole elementare : & a^
baie deH'heroico magiitero,edell'humana iapien2a j fi corne la mifterioi Cabala copre, mentre ci
fa vedere> che si ftto nome >0,altro non inferid
fce, che
i
-
'.. V '
:
.

Lumen E lementis Orient

egli adunque il lume, vogliam dire la luce del*


la Natura.

: .

Il Leone noftro viene altresiaddimandato Ouo_i_


e ci primieramente , perche, fi come nellouo iono quattro coie,intei per Ii quattro elementi ; e ib*
no,prima la corteccia, rapprelentantc la terrajla pellicol quefta congiunta, per la quale s'intende qua i il chiaro , che dinota lacre; & il torio il fuoeo ;
cos apunto in quefto ono i veri quattro elementi ;
i quali mgicamente diui , e preparad, hanno ve*
dere non poca fimiglianza, con le raccontate parti
deli ouo . Oltra di quefto, come nell ouo il Pollo po
tentialmente iritroua ; cos nell ouo mgico , non*
tanto lamnale , ma'l vegetal^, e'I minrale ancora^
ftanno celad . F cotal ouo auanti della gabina pro...

dotto.

X I R O

PRIMO.

<7

dotto. egli iicelete Mercurio; cui etiandio da gli


Alrologi viene pur datOjnon il moto circolarc , - Aftroime a gli al tri Pianeti,ma di forma ouale; eTendo - t
si di meftieri, perla coneruatione delle fue apparea
ze. Finalmente egli quell'vnicoouo, laciato ter
ra cadere dall'innamorato Stellino ; mentr'ei intentamente vagheggia la radiante , & amata Sella di
Mercurio . Da si fatta voce Ouum, cauai Cabaliiti*
camente la preente dfini tione.

Omnium V ems Vnicaq-, Materia*


In propofito della udetta diuifiohe de gli cemeti, ci piace oggiungere in quefto luogo, ch'etiandio
la gran MagaNatura^Tmcdiante'l potente, &Jnde- v ~
fflb uoArcheo , la jnedeima diuifione 2Jenza verun altro amroaialrjtrjnbco, od eitrineco : baftan~~dole ioo^che dall'Heroe le venga tratto , e fumminiftrato IT terzo marico Caos ; e quellojaciato per z * 3 1 *
alquanti ^loxi in iia balia : alfin de* qualijveffgoni
gliquamo^Iemcnti perfettamcntediuii>t epara , lucidle tra^arenti: erban*
"~3b ciacuno il uo propio , e natio colorej & apprcfc
fo altr noua marauiglia in loro appareil i, che'I
graue elemento della terra, il quale tien forma di
gelatav e candida brina, eperciodetto terra fogliata^
ii ft tuioto opra dell'acqua ? ne con quella pun to^
fi meice, odvniice nonaltramente diquello fccia
lalt^iS3rm> fa: lapal cofiu

dec

DEL M'A G " MONDO

dee memamente recare non picciolo frupore,&*


* quelliin parti colare, che pongono tuttol loroihir
_

dio nelle profonde .ip^ulajonidfi.'.peij.'

Si fttaj

elementar leparatione fali non de gli elementi infriori,maolamente de i fuperiori. Quiui conuien
ipere , che , come nella Magia prattica fono in vnaj
iola eflenza due Mercuri ( da' quali poi iccefluamente traggono gli altri particolari Mercuri origi-.
7

ne ) due Soli,due Cieli,&oro duplice,cosi parimen-

te duplice Luna, duplice argento , & in omma con


tutti gli altri metalli,-e Piaieti duplici dmenti nel
la medefima fi ritrouano. gli primi ragione vengonodetti celelti , e fuperiori ; & all'incontro gli altri
terrelri, & inferiori s'appellano .Finalmente da co
tai duplice Quaternit elementare rifulta il igre-r
tiiimo Ottonarioj da pochiimi impre conofciu*
to,&incui tutto'l mgico valore potcntialmcntCi
oggiornaj.
S

.i

:u

Daffi parimente almagico Ouonome di Yio,ca

si bianco,come roio ; ecio non iblo, perch'egli fi di


moftra iott'lperfettQ colore d'ambidue loro,ma an
co,perche veramte la vital pinguedine dlia Vite ,
ti de^to -Vino immediataproduttrice . Cotai Vino .
altresi tratto dalla mgica Vua nello fteflb tempo
che ogliono frfi gli altrivolgari ; e come (juelli va
anch'egli parimte ipumando,bollendo,edigerdoi
ilqual nobile cfFettoprouicne dalgrade Archeo,natu:
ral motore dlia Natura,e foco interno, unuifibilc.

- :v

Xa

O/TB-R'O

PRIMO.

laperfettionedell'Vua mgica chiaramehte fi cono


cedal colore della molta fchiuma,che;detto Vino
bollendo , & inalzando manda fuori ;,efendo detco
colore, anzi la tefla chium fimilc all'arena-, o eju*
me d'oro , e dargento , mite con alta var color 1 -
Quefto appellaiio gli Heroi Vino da vi , voce latina>
jgnificanre orza, per dmoarci , che n lui cutta *
mgica natural forza ripofta : e finalmente altro
non infrice cabaliticamenteF/*, che
Vls^VMerorunij.

%'

da'quainumcri efa Magia dipende 31 habbiamo detto alrrouc .


Perle medeim ragini addimadafi arre fa Aceto>e come l'Actb volgare akio non che Vino, del
primierfub pirito priuo; cos nela mecnica Ma
gia, tratti gji primi prriti dal Vino noko., reib il
implice Aceto mgico : deba cur actofita ,-danno
manifeloindicio gliforti (piriti , ch'indi copiamente enalano i in tutto all'odorato fmili, queJU
del volgare ..Acuito poi da glmtiati vegetahili >,eg|i
diuiene il celebre , e marauiglioo Aceto: acrrimo .
La voce Acetum , interprtala cabalifticamente , in-

r";".f :'3(jij:

'.T;j :

ir.?..

concioia , ch'egli vero, e puro influ?o : celelc:>r.i'


Tale Aceto viene altresi chiamatojicg^ajfortci
*

merc

76

DEL MAGICO MONDO

mcre dlia grande 3 c incomparabile foa fortezz :


laonde, comparaca quefta l'acqua forte voleare y
ella puodirfi, nonoqua firm3mz aqua fntis Mali
mo iegno, &efFetto dlia ia virt > " l ieparatione
ch'ella, fenz aiuto di fuoco eitrinico, & in vn'iihnte fa delloro dall argento magici> rifoluendo-quefto
fi acGfua, dicolore iimikal fniffimo azurco^etalho ra al pifctiofo mieraldo > eriducend'o I ora in forma
di picciliffime quamme, veftite dell'aureo uo co
lore . Con tal acquafafi l'occulta olutione , princi
pal bae , echiauedell^neioico Magitero . Altro cabaliticamente non vuol dire iejuafirtisy che
^^ FOR mas T enensj S idereas - ..
fono punto potentialmalte in lei tutte Ieformc .
- 'Appreiloi cotal acqua fuoleanco da Magi dirii
Meie, e cio per rr'cagionii-prjtncipalmente ; la pri
ma^ pereio eh'ella al vedere affoiutamerite lmigli
t ai mle volgare i'altra , per la natural lua propieta aiterfiu \ egregando queb rheterogeneo,e mon
ftdo'ritimamenteye fgnalatamente i magici me*
talli jcontuttel akre pecic da quaiunque nimiea,
rmpurit r Vltimamentey anpo mel detta, percagione dellafoaue dolcezza , che'l ggio Hroe icopre, e guita in quella . La cabaliftica epanione di
quefto nome alertamente drribftr ci , ch'cgli pro
piamebteiidmotaadunque Mtl. ->

r.-Tai

:T

fJ->l.* '

Mer-

Aercus E lernentorum Ligamenr}

Qujnciirgiamo ,lui non cTer altro, che l'vniueral Quinta EjTenia, concordante mezo de gl i elemen
ti, & vnico vincolo,e lgame loro : onde pocia pror
cede la conruatione del Mondo elementare".
Alcunaltri,confidert la iidetta dolcezza , fogliono perimilitudine cbiamare il medefimo nolro Meie Manna : eTendo quefta non altro , che cer
leta rugiada hgliuola,come yuole Macrobio dell'sere,e dlia. Lima: ma tal voce, Gabalifticament>
' il propio mgico foggetto ; cio
dire . ;! . -

*> :
''

.-. ,

,;

..

j ,'MA ter ora JJA tura . ! ; .


. .. .
' . . ' * i ''*
' /. " '" . *
:-' :
'-' -

Simigliantementeviene, alla Manna nbftra impo

Icl nome di Celidonia j e primieramente.percioch'


in lei i prge'l color verde,tale apunto, quale quel
lodell'herba Celidonia detta: appreTo, come da_.
queececcb, ouerlicore quai latte denfo, ma>
d ureo colore > cos quefta mgica manda fuori il
virtuoo latte , nacofto da principio , octo laureo
manto-. Altro non inferice Celidonia , che Qoeli de>
na: ouero pi eflattamentc cabalizando ,
'. ~* : :

CJELI pans Om^tlJ.

detto vero, emCero > cohciofiache cotl Celidonia


realmente dona al felice' Hroe, tutti i celefti. fauo*E

\*

DEL MAGICO MONDO

ri , raggi- j influi , coftellationi .. ,Vi : ;


Vltima mente chiamafi ancora cotai Celidonia^
Magnefa, dalla mirable iua virtij, e propiti attrattiua'. Laonde cabalifticamen niun'altra coi dinota Magnel, che:
si : .
r:^ ^" r'r[

:. . M JG*jK[ ES 1 nfluxus A ttrjthens..

Quefta chiamafi imigliatemente Auokoio, vecei


ltr tutti glaltr innocente , pofeia chegli perci-^
baril i attende olo la preda ad altrui auanzata , non-,
vecidendo giamai animale alcuno , n in venin mo
do toccando coi piantata., ieminata ; e l'ifteflo
auuiene al mgico Auoltoio,concioiacoa ch'egli di
niuna coi fi pace , eccetto che di quello, che opra^
uanza , rimane de gli altri augelli , cio de gli altri
fpiriti, abhorrendo tutto quello , chegi prodotto
in eifere, e riftretto dalla prticolar ua forma, .
L'Auoltoio imbolo della Natura, e ci perche fi
come nella peeie di lui non fi ri troua mafchio alcu-no , parimente la Natura opera per fe fteil nella ge-,
nerationedellecoein queto mondo inferiore. Il
noftro Auoltoio l'iftea Natura ; quinci,chean nella generat^ne dcj_Magico Mondo non amT^mette niun altracoi, fuor che f fteiloT Ilche vieiu
Dcmocri ^j^f^n^to a emocrito, dieende, che aNatiixib
7<7- g9^l^!!?gdla Naturale che Ii Nagfc^ contiene? & abbracciJa efla^atra^Oltra diciofvc-cello Auoltoio, mentre offia'l vento Borea,o fecon-r-

do

L I B R

P R I M .

73

do Herodoto, Zefro , voltatofi quello , aprc il vab Heredogenitale , & in tal modo s'ingrauida , Simigliante- te'
mente l'Auoltoio noftro, impregnato dal vento, par
rehce l'heroica Pietta : il perche diceua Hermeto Hermetc
-Trifmegilto , di detta Petra parlando , Porto quella
il vento nel ventre iio. Il vento mgicamente inteb per . E quefto , come attefta Varrone , la Varrone.
vita,e parimente la vita l'anima -y quindi , che detto vento da' Greci chiamato nimos : il quale mi- Gred.
Iterointendendopieno Diogene Apolloniate , ^Diogenc
Anallmene diTero perci , l'aere eflre flato princi- APol,eI
r
i
ri
1
mate.
pio di tutte le create cole . Chiamai l'Auoltoio nel- AnaffiTidioma latino Vu/tur ,cio dire imhvritsi voco mcne''
<vr nel caldeo ignifca fuoeo ; egli adunque vuoleil
foeo: ouero diciamo Vulmr, cio rmltevriy inferendo, che'l celefte ipirito deue dall'Heroe riduri dalla
potenza all'atto, & all'vltima ia perfettione, co'l
mezzo dell'arte pironomica.Dalla cabaliftica eipanione di tal nome Vu/tur, ci naice la preinte aftrufa definitione di quello , &
V VL uaTV mens R adijs .
non h dubbio alcuno , ch'egli non ia matrice ,
ricettacolo de' celeftiraggi, conforme quanto s'
altroue iotto^iuerfialtri nomi detto . Ma egli altrc-r
si pj*ro,e fammcggiante fuoeo di natura; anzi egli
, come dianzi ii difl, lamedeima Natura ; ed ella
parimente altro non , chepuro,e viuo fuoeo . Que
fto ,

74

DEL MAGICO MONDO

fto,percominciare dal Principio imprincipiato,app gli antichi Theoiogi mbolo di Dio , gran Na
tura increata, independente, e iiaturante , e per queto Tiftefo grande Iddiq vien fuoco addimand^o :
FocOjCome i legge nelPJEflodo,che confuma. E oelZoroafte l'iAeiTolddio intee ilgran MagoZoroafte,mentrc
diflb
Tune le cofe fon dalfoco nate . ". :

*:
\

.*

Cabaiifti cosmedeimamente eeli f chiamato da'Cabalifti


Hebrei.
.
ni '
1
i a
1
piatone . Hebrei, Platone, Hermete>& altri . Gli Angel ancor
Hermete ^ {ono Jetti fUOchi , e flamme late . le Stelle da^
Antkhi
Voetl '

gli antichi Poeti, edaPbatone, fono chiamatefuochi eterni. il Sole atresi detto R dlie Stelle,e im
piterno fuoco : come adunque la diuina Natura
moco , ma fuoco diiyino , & fuoco parimente el celefte Sole, Namra media creata, e dell prima imagi
ne enfibile > cos la terrena , e naturata Natura dalla
celefte inmediatamente proueniente , altro non ,

,f.
... . che fuoco j e ci
l
eidife
Virgilio
intee Virgilio
p
_ *j doue
.
Vigor di fuoco origine celeste :,
' >1 i . .. * .
Eraciio

II perche Eraclio Efeo, Crifippo, & Hipparco Me-

crippo. tapontino , con ragione vollero,il fuoco eifere princo'K- cipio delMereditUttelecOfe: Laonde i Licij, coMaffimo* meracconta Maimo Tirio, tratti dalle loro ceciti,
Tirio .

oleuano adorare il fuoco materiale , e^olgare , cui


in vece di acrificio,gettauano acuna cofa attaal uo
nutrimento, &ad eifere da lui conumatay'chiamandolo ignore, diceuangli ch'ei doueTe mangia*

re. La

LIBRO

PRIMO.

7/

re. La medefima fciocchezza commetteuano i Perfi,


quali di vantaggio douunque il loro R mouea l'cfercitOj oIeuano accompagnarlo con lo fteo fiioco
acteo portato^omelorNumejopra altari di finiflimo argento. Diquefto finalmente fcriue En- Ennio ,
nio Poeta, dicendo,

..

- '

Vedi quefio tblime foco ardente;

<

Quei quel, che ciafcunoinuocaCioue .


Pero conchiudendo , diciamo , che'l celefle noftro
Spirito eonuenientemente , e propiamentedairHeroe chiamato con quefto nome , diPuoco^ediNatura : anzi quanto alla diuerit de*nomi > non puro
quefti due con gli altri opra raccon tati gli iono pro-

pi, maconqueitigliconuengono quanti no l'vniueriita dlie coie, eendo ch egli mtte l'iftef
ie cofe in se comprende: il perche da gli Heroidet- Hero
. tOmnis res, C anco nomen in nomine, volendo coib
lai nomedimoftrarladettavniuerflit.

Cosipa-

rimenteaffermiamo , chetrattandoipagircamen-^)4 ?/
te il mgico oggetto, egli realmente appare , e vifi-^^^
bilmentei dimoira, fottogliraccontatiaccidentij^*^^
chiaroficorgonon lui , non pure si fatti,esi di*J^Srf^
ueri colori, ma moltialtri ancora,c'hora per breui-^J^^A
ta i tacciono : non Iafciando pero di dire quello,ch ^^^
in ci pi marauiglioo* e perauentura ad ogn vno
( eccettuato l'Heroe) incredibile: & ,che in ei iog
jettopofloniinvnmedeimoiitantevedere tutti i
letti colori ; non miiti:3 o vnitamente, ma tamente.

4
7*

DEL MAGICO MONDO

tamcnte,c diuifi : di modo tale , che mentre fi vede ,


per eTempio, laureo colore , in quel punto niun'al...

tro i ne fcorge : e contemplando il celele azurro,


allhora gli altri fe ne ftanno celati ; e Tifteflo autfiene di qualunque al tro : nondimeno, e quefti, quelll i mirano, come habbam detto , in vn medemo
tempo ; e ci detto enza parabola , o metfora alcuna : auucnga che tal miero fojamente faintefo
dal picnte Hroe . In tanto , non debbe altri pren
dere ammiratione, dell'apparire de i udetti color :
pocia ch'eglino,n pure dalla vergine,ma anco dal
la volgare,& impura terra fono gli occhi di tutti
continouamentej& inogniIuogopartoriti.Chi non
veggendacrederebbegiamai,che nella roza terra,di
colore derorme,anzi, e piii propiamente di niun co^

.:

lore, si vari,e tanti colori i nacondeflero,quanti ne


la Primauera da quella vfoendo, vagamente ornano,
& abbellifoono la cotanta diuerta de'fiori? cos i
viuaci, e moltiplici colori, anima della pittura , non
altronde, che dalla terra hanno il nafcimentoloro:
i metalli , e le pretiofe gemme,dalla terra parimente
traggonogli acce, e pellegrini iioi colori .
LaNatura, il Foco, l'Acqua,il Cielo, e breuemente quanto fin qui se detto, cmprelo fotto'l primo

Abbate " dell i tr principij , poli dairAbbate Tritemio per


TritJ^ fondamento della Magia naturale , & come origine
di tutte le marauiglie magiche : le precie parole del
quale tudio poniamo qui nella lingua loro propia,
,

cnatia,

L I K O

P K l M Ot

77

natia,e ci per hon adombrar perauentura in cjualche parte gli aftrufi enfi , & i miteri in efle contenuti : Trimum prtncipium^dicegli ) in uno confifiif,non
a quoyfied per quod omnis mirandorum naturaliumuirtus
producitur in etlum,de quo diximus, quiapurum ab um
proceden* non componitur , eque mutatur . zAdipjum a
temario , & quaternario fit ad monadem progrelis, ut
ompieatur denarius : per ipum enim e numeri regrefi^
fus ad unum }fimul deficenfius in quatuor ,

aenus in

monadem . Impoibile jt compleridenarium , niper ipfiim: monasin triade Uta comertitur. Omnes hocpnncipium pofi principium monadts ignorantes , nil in terna
rio profiiunt,3 adacrumquaternarium pertingunt .
Jfam etfifiapicntum libros omnes habeant , fiderumcur*
fins j uirtutes }poteates , operaones > & proprietatesperfc cognofiant, ipfiorumque imagines } annules figja, $
ficretijjtma ququead plenum intelligant : nullum tarnen
mirandorum conqui poffnt in fuis operationibus ejfiHums y fine huius principij principio cognitione iru
principiurru . Vnde omnes , quotquot vidi, in adept
Tbiloopbta naturali operantes , out nihil conquu
ti unt y out ad uanau > inola^ , fiupenfiitiofu
foft tongas* $ intiles operationes , ejpetatone prolapfi funt. .
;

>

Facciamo hora ritorno alia fbrica del mgico

Mondo noftro l cui ordine ricercajC hor i ragfoni


della formacione del Frmame to , del quale in tele
'):;!;'; ;:1:;", .1... 5bt3

. ... gli-

?t

DEL MAGICO MONDO

gi ntichi Poecibtto'lvelo dlia fuola diLatona.


Homero.
Scfiue Homero nell'Hinno d'Apolline,che Lato X na fu figlia di Saturno , & eTendOjCome racconta Lu
lucuno. cjano nel Dialogo d'Iride,e di Nettuno, giouanc io~
pramodo bella, inuaghitoGiouedi talbellezza, &;
ardentemente dellamor di lei acceo , fece si , che di
lui grauida diuenne : il perche adiratai Giunone , in
J^^^l vendetta del riceuuto oltraggio, fcacci iHegnoi la

^miicra dal Cielo, commandando infierne al Serpen


te Pithone,che qu gi perfeguitar la doueil; per la

A ^*^u> ^ua^co^tutta^a Terra fuforzata prometiere di non


d^^f^J darle in alcun modo luogo, ou'ella partorir poteie ,
~~ folo ripla di Dlo , ch'eiTendo mobile, vagabonda
giuafi raggirando per lo mare E geo , non preft co
tai giuramento > conci foTe cola che allhor dall'acque coperta ii xkrouafle.Giunto dunqu'e il tempo
del pacto dellafflitta Latona , ella per commandament di Nettuno fu dalla dettaliola di Delorice-
uuta, & iui partprij^alline^e Diana, i corne affcrOifco. mrfeo,dicendo:

, -.

- . .. .'.

.vybaqal di Gioue pregna a vntentpo dei


t S\ Q>v fremo dolor Felo,e Dianas

' : c *,

Kcr.Latona intendefi la proflima Materia , ojnagic^


//p. Terrajde}mbolicp_Mo

, da gli Heroi 1

dctta; incui ibnopotentialmente il Sole, e la Lunaj


pej^hequefta da Gioue, il quallda gli antichi
prelo.pcr la forma , impjregnta, cioifricchita ,
fccondata dclle celefti virt , & influffi; e da Giuno-
ne, che

LIB

PR IM .

ne,chelVniueraI materia rappreinta , fcacciatu


dal Cielo, cio la mgica Terra dalla ia prima ma
teria vniuerile, come da vnico iftromento, cio dal
la Natura deftinato, diuii , e iparata dal Cielo , di
cui gi fcemmo mentione . Eifa Latona perieguitata dal Serpente Pithone .Il Serpente pergenerari ,
come riferice Plutarco , dalla midolla delThuomo , .

imbolo dell'animo humano, &anco della pru-pfX^^V"*-'


denza, propia virt dell'Heroe \ il perche ei fu da gil
antichi conacrato all'ordine animaftico, & heroi
co . egli dunque in quefto Iuogo rappreinta I'Heroe, il quale pagricamente, e con arte pironomica,

' "

pcrfguita de tea Latona, accioche intilmente non


deponga il celefte parto ne i oliti ulfurei, impuri,
cauernoi monti,ne meno nella terra uapropiajpercigiuratutta la Terra di nonriceuer quella partoriente y ciolaterra immondaa impura, e feculenta^
nonpu riceuere ea Latona, tutta dall'Heroefatta
1 mezzo dell'acqua,pura,emplice,e di celefte na*
tura i ond'ella viene ad eTereil propio Firmamento
mgico . Ne meno riceue il luminoo parto di lei ,
ci ripetto all antipathia naturalmte pofta fr l'homogeneo,e l'heterogeneo t elendo ch'ei Natura 72./:
olo con laNatura i congiunge,& vnice. Per la quai
coa commanda Nettuno, chin Delo,allhr dallafr
que dominata,fia detta Latona accolta. Dlo gnifica manifelo ; ilche inericc eTere precetto mgico,
ChcXftcdtb , Firmamen to npftm^partorifca #

*<r.

0EL*MATGICO MONDO

^.fleH'accp&ffl tratta dal centro del centro , .


marauiglioa irtduflria fatta di occulta . manirfta . ;
1^ueta acqua il primo Cielo_Magico , da noi
bpranarrato r&come il primo Cielo il primo gir...6 10 da Diocreato, viepra raro, piimplicej e piu
puro deli'altrp , ii7ccondo:giomoitto, e detto Fir~
.o
X

mamenrvcosLa punto ono amendue i Cielinotrij


la cui diflferenza chiaraniente i corge -dalla loro
etrineca forma , eendo acqea [fonal, e l?altra terra y quntunque Terrea ianta , cioeenza terra . Li

s Pietio Cieli > come afferma il glorioo Pietro Apotolo ncU


^pofte- Ja fconda Epiftola al capo terzo , i quafi di acqua
eperlacqua, per commandamento diDio conf-1
tono , furon prima terra ; e terra imigliantemcnter
gia furono rCieJiMagici , d'acqua parimente, e pea j
Anaffi- i acqua coniftenti '. Oosi Analimene dife, emi-,
mcne"
/lerioamente , che non pure i Cieli , ma il Sole,,;
Luna, e l'altre Stelle dalia Terra haueuano da princi
pio hauuto il loro -nacimento : laonde con profonAkinoo difima ragione foggiunfe AlcinooCrotoniate, di
ento. cenc{o, efetc detti celefti corpi furono prinaorigine
mate.

\
' '
1 I
delle cole . Il Firmamento notro e acqua congelai

ta btto'l detto notro Firmamento, e diuidall


fraopra eflo Firmamento pofta ; amendue .
meno homogenee ^da gJi lelli parenti

I M

s"

ga ehc'l frrmamnto fia irtfiemementc madre y e ipo


a del primo Cielo . E curto cjuefto viene altamente^
sccennato da gli Heroi, dicendo , che'l loro (Siel rt^

i termini del Sol celefte fi rirroua ; ilqual mgico fe-


greto conferira roo ancora gli antichi Poeti y affer* Antchi
mand^, la ^Ferra effre madre del Cielo : quindi Poe .
liodo icriii, "> - "

.v..-.

, --^:

a u V ^Partort Palma, Terra iiChiarolimpv^ * . , - iv,


-i'* '' /he lucido di Stelle la circond<t->.

. -< v.v.V. . i iv

E t inquelto termm&il condo giorno dell-foimatione del fijmbolrco Mondo de gli Herob*.wi;
. ___-, -? 11 noltro Firmamento e cos d etto , non tolo per*

chein cflo llano virtualmene infierne coa li pianeti

f}-

futre l'altfle, Stelle, e per lo rermarejclvegli fj de i ce*


lefti raggi; maancoperlaiuarermezza, odezza\e>
ftabilit : i perche quefto puo ragioneuoJmete in
fierne co'I primo i e gran Firmamento dirfi Sreorc-i
,,pj
cos da.Geci detto, per fier qulo,comfe afFer-" Gret.
manoiacriDortorijfolido, d^iro,6'al tatto refilte *.
te . l'iftefo conferma Seneca nel libro dellonarurali Homero.
Queftioni ; Homero parimente nell'iliade chiam
detto Firmamento olido, i&.ereo . Quefco noilro
Firmamenrd il econdo piincpio mgico trattat4_
dali'Abbate Tritemio , & in tal modo ibiegatoci : Al>bate
*rrmcipmm vero Jecundwn , or.i non dignitate quf *
dem', primX/paratm, cpmd^puM exiBensfach ternarium ; e auodoperatur miranda, per hinarinm , in vmif
, " ', emplex,,^'inquaterr
.\
F
nario

ii

DEL MAGICO MONDO

nariocompanttur: quo puricato perigneminSole, aqudu


pura egreditur 3 & ipfitm adjam mplkitatem reuer.,
fiim y eomplemmtumoperanti mn&rabitoccultorum. Hic
centrum e adepte philofiphi naturalis > cuius circunferentia bi njnitay circulum reprafintat: immenjus ordo iru
infinitum minus eins fitpmomnia.purificatax& fimplex
minor omnibus quatemario fitper gradu compota . Quaternarius autem H^ythagorkus numerus ternarioJuffultus,
ordinem , gradumq; obferuat ypurificatur, purusque itL,
*vno, adhinamum in temario miranda y $ occulta natur
ote operati . Hice quaternary's , m cuius menfitrater^

\\

nariusinario coniunBus m , .fach , qua mirbiliter fach . Ternariusenimnumemsad.vnitAtemredu>ius.per afpeUumy omni infecmtinety&qtm'vultpo^

indi.

La Magia naturale confiftc ,.. comeaffermanogi-

Indi , nel congiungimento del Cielo mafchiocon la


Terra femina ; laonde a quella gila , che l'elperto
Agricol tore uole accompagnargli olmialle vit
si il aggio Hroe congiunge alia Terra ilCieloi e lo
infflori virtallefuperiori

&in cotaleapplicatio-

ne de glittiui i pafliui enza verurt dubbiomtta.,


la mgica forzaripofta . Ci vollem inferir i prim
Hcroi.

Sapien'ti , dicendo , Non poterfi in modo veruno


giungere al dcato porto dcU'humanapicnza, ned
arriuare al pcrfettofcopodeila Magia , fin tto,che'J
Sole non fivnica infierne con la Luna, & amendue*
vno qlo diuentino . Si diTea dietro, qualmenteil
primo

LIBRO

PRIMO.

t$

primo notro Cielo nella Magia operatiua era il So


le i e la Luna fiipcriori , i comegl mferiori non altro
ono,che'l mgico firmamento ,ambedue nondime
no d vna medefma natura ; ma il primo,&fuperio*
re,comepiperftto, tiene il luogo del machio, e
rinfriore,come Terra, ein vece dlia fmina. Congiungonfidunquequeftiduc luminari , fine cho
dalla congiuntione, e markaggio di si nobiu% e generofi Parenti , f generi queFglorioib Figio-, icui
Padre j & Madre gidiiTe Hermete eflere i medefimi *
5ole,& Lunai . Tal amorob mgico congiungimen- , ,4
to ci iienificaronoapertamente eli antichi Poeti, fa-*: . il
uololamenteraccontando, en ail nora,che 1 mondo Voe*.*
fii perfectamente compiut , egli fi ftaua fermo , fcVf
immoto; nel mezo di lui iedeafi,come ancora,qual
Reina di tutte l'altre coi fiede la Terra,iopra la chiara idc dell aere: la quai coi veggendo'l Cielo di lort
tao, e grandemente di ci marauigliatido , fk infie
rne dubitando, chelavedutasi da lungi non loingannafl, accefepcrmegliovederla, illume del So- .
le,con cui attentamente la riguardaua: ma non corgendola ne anco,con quel fol lume interamente,per
amendncgli Emiperi, acce quell altro della Luna;
cosipienofcoprendoa e contemplndola dallVnoallaltrolaco, e bella, enuda veggendola, non*
pure contemplante , ma aman ted'efl Terra diuen, ne^nnamorto^hegliii jcomincioirraggirando*
fi intorno lei > & vago non folamente di veder ,
-

ma

S+

DHL MAO ICO MONDO

d'eer vifto ; e bramoo infiemedi bello, e ricco


moftrari , pompoo sSc adorno di lucidiime gem
me celefti , cio di Scelle fie , & erraiui , i fece irtr
nanzi all amata Terra . Quello , che poi di tal* amore
auuenife, palea chiaramente il Mantouano Home

VirgiHo*

ro* dicendo:;
vuo"':'; ,uv: 'J
b4lt.horcilQ<kpadre onnipotent_j>
. ) ntH de le fconde . nuht e

,.:-::5 i
-- *

. , ;j f ^ - ;

. A!c S .

- ] Acto nelgremho de I amata Aioglk'4: i!Ol3*


*

In cocal matrimonio finferogli an tilri il pre Ccnicf^te colkxjuio fr efli Sole , e Luna;. NelfLuila ( die'l

^^^f Sole ) di me forella creipe jl gra^odella Spienza ,


/<2^^ eoiiialcunp de' ferai miei ; & k>. all'Jhora iono
-V*'*'

- guiiadi imegettatevjn terra buona, $ > U


qualenacendo crefee., g|niina,e moltiplica>rean-
do notabil guada^no aliiuo feminatore. & te,;Luna4 jgoimunicar la bdlezza del lume mio, all'hor
chcrperfettamente aremo infierne vnitj.Gui riipond'eiT-Lu)na, Sole, io ono;nQB|i^no teneeelTiria,
. di qiiello fia la gallina al gallo ; laonde eiTendo tu- perftto pad^de' lumi ^fignpfe eccelfo , e grandp>
calido-, e-feceo , & rio refcentfi., ftedda&
da ; peroquandoin vguale fbto, e ma-hfione irem infierne copulad > & iui altro non fia, che il 1
& il graue , iremo quali Manto , & Moglie intenti
alla Joro generoa proie : &;1 dolcemente ri*

ceuero l'anima da te , e- dimito per la partiipationetua tutta tenue, e molle > efoie^fiti ipirituali,
-'.;

--'"

* it* or- > -

ci rallegraremo,^ gioiremo y (alendo in airo al grab


do delli uperiori Lumi , & in me difFonderaii la luce tua ; & cosi d'amendue farairb: miftionede hhi*tninari nel modo , che uole vhirf il Vino all'acqua .
Io appieflo fermaro il flufi tuo auantixhe tu fia vcrftito del color mi > dopotamia-olutione r&
finalmenrcentrarido noi nella cafa dmore , conge
laraii ilmioxorpo,e nel.nouo mi nafeimento or~
gem, qual Sole Orente,tutta di olare fplcndore decorata . A cui il Sole:;Se tu^aLuna,nza apportarmi
Verun nocumenflOjeTequrai quanto kaidetto^rinouerafli il corpo mi ; &r allhora ti dar vrt, eforza^
penzirante , e conuertente , mediante la quale irai
>ofente nell'ignea pugna i. da quella,qital'altro Soe,illeiri prtarai felice,e glorila vittoria

t. j

Dopoleelefte eongiungimento , efa Luna di di gnii3,"c perfttione fatta al Sole vguale, in egno di
che: Iberiamente co'l Sole auuiticcniata , daH'infimo
ai uperiorluogoacende : in tanto l'acqueiotto'l Fir
mamento,cio btto di lei poftcvannoi -poco po
coin vn olo , & eminente luogo riftringendo , e fi
nalmente appare Parida Terra ; laqule poidalletiuo, &etrineco calore pi inarridita , & oltramodo
ftta itibonda , con la virt ua attrattiua le trahe
di nuouo parte di dettaaequa, inembianza.diba-c , e criltallina pioggia > anzi di celefte rugiada , la.,
quale loauemente irrigado & fecondando cflTer-ia,inleieccita,e moue avegetatiua virt; dellaquaab

lee

DEL MAGICO MONDO

le maniffto indicio il color verde, chlui nouamete tra'I ero, e'l tenebrofodal ecclifle de i due lumi-

ipp;
vegetatiua , e dellVniuerl Natura infierne ; laond
;^<V*>'**:gridaua quello anticoHeroe , O benedetta viridira ,
^'""^Tacjuale tutte le coe geben : Poiche realmen te non
puo farfigeneratione, non purcde*vegetali , & anil
mali , ma ne anco de' metalli , ch lui non fia il verdo
colore:& queto recohditiHmo.miftero allue per*salome- auenturailapientillimo5alomone nel trigefimo c
c condo dcll'EccIefiat^dcendo : Stem in faltricationt
*"1^'v'mrifymmenaragdf(&c ecco laurea viridita) itAnumerus muficorum , & quel cheigue . Et qui finice la*,
terzagiornata dlia fabrica dell'reroio Mondj.
' cola naturaliiimaj corne afferma riftotile hel
icondo dellanima , enei quarto dlia Meteora, che
ogni fimile generi altro fimile a se : genera l'huomo
l'huorno, il LeoneTitelb Leone partorice i prpduce il fromento fromento ; e la roa l'odorifre roio
gratioimente ci porge : con tal legge vanno fimigliantemente Taltreipecietutte. Quindi dalla co
pula delli magici noftri Sole, e Luna vengono per
conieguenza nuoui Sole, e Luna generati , e partori-i
ti dalla fimbolica Latona ; ^ queftiionolacquapo^
Hermcte co (anzi ricordata,di cui diceua Hermete nella Ta4 >' uola, ch'ella acende di Terra in Cielo , e di nouo diicende in Terra , & acquitta la virtu delli fuperiori, a

cm

:< p

i m

de ginferiori , cio d'ambi i parenti di lei ; & ella in

,K

ioftanza altro non , chel puro lorofpiiito , tratto


dalla^otenzaail'atco, e faitoviio ioloj come Ii corpi altresi iono di dilevno diuenuti . Incontinente^

che la celeite pioggia cucta di Cielo caduta , e dalla; '


Terra accolta , paricono indi le tnbre , rimanea-
do d'ogn'intorno la terra illuminata . Scoprefi la va*i
galridediben mille vari color adorna , Ambacia
trice al iggio Heroedi vicinalieta,e gloriofa pal*
ma; della quale intero gli antichi Poeti,mentro Amich
narrarono, che Latona gij>artori Fcbo , Diana fra J^i^^w?
vn'aibor di palma,e dVn oliua^eflendo queta im^^Z-*^?'7
bolo di tranquillit , equella di vittoria . Con la forrnatione dunquedelli Luminaria e ituatione loro
nel firmamento > con laiparatione; della luce ,
dlie tnbre, & illumintone della Terra, chiudefi
il quarto giorno noftro*.

-v

.-: l.j

.T

- ii^ndendo il gran Padre Hermete la ragione,per- Hermete


chtcegli fue dimandatoTrimegito, dice, cio ei-

re, percioch'ei pofledeua le tr parti della' Filoiofia^


di tutto'l Mondo; cio dire,ch'egli,in virt dell'hu
mana pienza, pofledeua il mgico Mondo ,-in cut
fono perfettamente vniti quelli tr generi generali^
fimi , che nel Mondo grande abbracciano lVniueralita di tutte le coi? & eflo Mondo conftituifcono;
cib il genere minrale , il vgtale , e l'animale , Et
gi da.principio dieemmo, che il ibggetto della Ma
gia era altresi in atto minrale, vgtale, & animale >

ilche

t*
Heroi.

DELMAdCO MONDO

ilche ohfcrrnno anco gli antichi Sapienti , co'I di


re, che la loro Pierra era in erTenzatri&ngoIare; ii co
me, riipetto alle quatcro nature elementan, difiero,
era quadrangolare in qualit. Quad rangolarc'

5* primente fincro eTere. lo fpite dcll'herba Lunaria, comeopradicerrrrrrof; Ieradici dell quale vollero che fufle la metallica Terra , per dimokarci lau
forza s e natura fu minrale y ft come co'l crecerc
dellefondi, efioridileici dinotauano la vegetati.:-

ua. E finalmente i color anguiheo era nota dcllanima fenfitiua , eTendo ilfangue origine j Jk albergo
defrpiriti animali .\ > .
Non hi negh i, che la volga r terra datutti, e per
tutto calpeftata, non fia anch'ellain ario mineraje^
vgtale , & animale ; eonciofiaeoa che pur troppo
eudentemente , come tale i ftea tutti palei , ge
nerando da fe medefima cotante, e si varie lpctiev
d-'animali, producendoienz aitraaiuto 1 &uerfit dlie piante , e fpontaneamente rcandoci il
bramato mtallo delloro,dell'argento , e finalmen
te tuttigli altri corpi metallici, e minerali I Or i in
queita, ch'altro all'vltimonon , che impura fceia
deglYaltrieiementi, tanta virtu , e si fatto poter /i
feorge ; quale poi credi fia lavirtj, ela fbxza.elbb
mgica Terra, vero, puro, virginco elemento ? ve
ramente fr quelle due non vha comparatione alcu*
m: ma quantb quefta di perfettione limera la volgaxe , altre t can to , anzi di gran lunga pi , le nc vienen
i

anco

LIBRO

PRIMO,'

9s>

^acoaggiunto dall mdutoa mano del prudente


HcFCjjl^ippi^^TiQuc quefta venta-, veniamo
alquinto giorno con l'oferuatione dell'ordinedelli
Quattro ci gradi , otto i quali tutte le create natu
re foggiacciono , che ond lelere , il viuere , il entireyclintendere. Deila produttione dlie cofe,channo fofamente 0, fono le pietre,& i metalli i imitandq in ci lafcra Geneil , non s facta iib
quefto luogo efpreia mentioned nondimeno s'inten
donoquelfi vfeiti in luce da jprincipio-.dopo. vengono i vegetabili , parricipanti delKefler , dlia vita^
infierne: fegono pofcjagli aniraali irragioneuoli , i
quali eoii quefti due rradi ancora il terzo,cioc il fen
dre , pofleggono : fr quefti medefmamente fono
gradi dipiu , e meno.'perfettione , quelli del mon
dial magiftero proportionati.per mentre che la ca
chi ta pioggia pur le fe qualir conferua,diciamo alThora iui produrf il peice,cio la natura di luijinten
dendo noiin tal produttione quello , ch alcuni Saui
intendono nella ereatione del Mondo grande , cioc
dire , l'atto perla facolt : ilqual pefee animal
eompolo folo di terra,e d acqua . Ma cominciando
efla pioggia , od acqua a terminare con termine alie , & cangiare con Tetherco mezzo la fredda uav
complefionein calda, & ignea,viene in quello iftart
te la natura de i volatili allattoj a quale confando di trelementi , che fono, terra , acqua , e foco,
per coneguente dela prima piuperfetta-Compiuta
.'o;i

DHL MAGICO MONDO

l'opr del quinto giorno , refta tractare del efto


& vltimo ; compimento , & epilogo di tutto'l mgi
co Ogificio.
.

~< Vgliono i Sapienti, il Mondo noftro,giunto al


io flato detto, e di nuUlrattd rido, efitien te, e-r
re vn'Auoltoiojilquale gridando dicaali'Heroe,ren?
di il licor mi me, porgimiaiuto , & iopoca aiu+
taro, & eflaltaro te . Cotai licore vna parte del virgineo latte erbato per nutrirne il delicato infante*
nouamentp nato . Querto latinamente detto Fer~
mentum , perche fin mentem , e per queta medefma
cagione cgli ancor chiamato anima , la quale reca

Socnte .

al parto notro vita perenne,& incorrttibile. Quincommanda Socrate , quello douerfi viuificare co'l
mezzo del fermento . Simile, animatione conuiene*
chedairHcroeia fatta proportionatamente, econ
iquiitaprudenza, evigilanza: corne queta la-,
perfectione, & il fuggelo di tutto, cos deu'egli moftrar quiui il colmo della forza , e dellmcomparabite valor fuo. Incmeta* come infierne congh anti-^

Buone.

chi atterma Pietro Buono , appaiono nuoue glie, e noui tupori, di gran funga maggiori de i primi . Da apo s alterano le celefti , & elementan na
ture ;& il tenerello fanciullo, guftato il materno Jat
te, incontinente fi muorejictgonfi nuoui ecclii,&
altre tnbre , chocurano la Terra * cl Cielo: vggonfi le deni nubi partorir peFe pioggie ; iorfiano

.'

gl irati venti &c eshala la Terra haliti retenti e veic!

L I R

PRIM .

?!

loi. laonde giudicarefti ci eire non infufono


dell'anima, nedilluminationedelcorpo, ma mor
te, e diftruggimento d'ambedue loro infierne Nondimeno, ceflata la pioggia,e ritornatoin picciol tm
po il icco uperare la fluentc , & hmida natura^ ,
ecco incontinente parifce la tenebroa notte , fi raterena il Cielo in ogni parte , e la Terra meta lieta ', e
Verdeggiante ficopre d'infinitif vagh i fiori varia
mente dillinta , & ingemmata j laonde fi puote ta
tamente cantarequeho ' r '; ", - 4 ".tir) - ,] .*
i

aol\horridofi)erjt, e ivAghi' fioriinUul ci , ;rp


Giafirioapparfi^UaTetmner^r p.-.+.

In queito tempo la natura animale di nouo fi riduce*


all atto ; & efiehdb per cagione dellmtaurationfua,
del! eTuberante anima, fttapi forte, e poteroa
di prima, perdodiciamo, quellaeilre la propia na
tura de i quadrupedi, tanto pi de gli altri bratti
perfetti, quantola diitintione,e 1 eminenza dlie lo
ro membra chiaramentedimotrano. In tanto efendo a gran madre Natura mai bmpre all'vltima ua>
perfettione intenta , perci uperate hormai con la
fdaiortadeirHeroe tuttele difficolt , cola felice
mente s incamina. Fatto dunque il figliuolnoitro
adulto^ e gi depoli i leggiadri veftimenti di tanti >
di s vari color, di vefte candidifima,fimbola del
la celefte fu Durit, adorno i moftra : e quiui vien
egli pompofamente coronato del diuitioo argn
teo Regno della Luna madrc, Fermato , e labilito
cotal

DEL MAGICO MONDO

cotai Regno,indi accompagnato dall'intrepido Hev


roe vero'l paterno Impero,velocc il pao moue.Por
ftopociailpiede ne i primi limrtt di cjuello, po<7U^<>: gliai incontinente il pretioo manto, dilultrocan/^.1-2.- or vincenre l'orientali perle , in fu vece adornandoid'vn altrodi colore di fniffimooro . Finalmen
te elendo egli in poco patio di tempo peruenato al
maeftoo Trono olare , di nuouo tratto laureo
manto , e poloi quello della viuace , e regia porpora, glorioamente l'impriale fcettro prende. Etin*
queto fublime ftato termina il vittoriofo Hroe Tal
to magilero , la marauigliW ormatione del m
gico Mondo, vero Microcomo , &-Huomo noftro.
^ Etiesroo il terzo principio marauigliob del -Trice*

fcientixyfy.artis miftic, infalltbik mdij centrum:- in


alio quam in ip facilis non erratur ytjueniam paucijjimi
interns y qui profunda pius intelligant* Varium
e compofitum , & perptenarmmitix temarmm oUics
multiplicatum confurgens , & manensfixum . In ipfo eH
confiimniatio numeri , graduum > & ordims b perJoo *
neiphilfophi , occultorumnatur^.veKJnquifwes ,*
hiles.jJzBus conquuti fimt: per iptm admpjex elemenmm in ternari reduium > fuhito unt infirmitatum
cnxa miraculoe , . naturaliter omnium ^itudinum :
opusque in adepta pbtlophianaturali, $ pr4tematttrali
operantis conquitur effetlum ? ficundum difpotion
ir::.;

qua-

OfcltB;

I M :

$$

quaternary ; .gradiBifrfitturorumfcr ipfeprverifiatur ,


occultorum^yinnuatio,non aliunde,quamper. ipt-m anaturprcipitw \ mico medio.fecretum \* aperitttr

**~

4chrmijiis, fine quo ne inteeElfis a/tif >


opemtionitejfi'tlus inuenitur: -

'-ne? inrnc

^:

-? ^Parraperauenturaftran l'vdire , ch m quefta pie


4ciol Mondo etiaridio la natura dell'huomo ritroi,e. venga prodotra in atto; e enza dubbio ara crc<luto , dio ellTere detto metafricamente , & per certa
imilitudine: nondi-mencj arTermiamo., ch ella vi il ri
troua ver-amen te,re rep^mente. laciando le moke
auirit,chin;con^r^rioi>e di qufto a^dduripo
trebbono, ololopiWamco'J medefmoargpmto, co'l quak; fyabfeiamo prouatQ de gli alcri anmali.
Si legge in Giobb? aJ.capo cjuinto : Sed cum lapidibus Giobbe 1 1 ?.
regionum paUum tuum+lg} befi terrapacific* erunt tibi :
& il Tefto hebreo h,<rw lapidibus agri.Ncl qualluogoper la pietradel campo s'intende quell anmalo
nella lingua fanta chiamato Abncfeadc> che punto
tanto liona, quanto pietra del campo, e dagli Arabi
detto Nanas . Di queto animale trattando opra 1
citatoi^gonel Talmud Gierofolimitano (
nelle mpio babilnico ) Ii Rabbiiii Sanfone , Mose ^aj,y
d'Egitto,e Salomone Fraiicee , vnitamente rirerico s^'
no, quello eire animale partorito dalla terra, total- Mose d'menteimileairhuomo, si in quanto alla forma , ef- Eabbi
figie, elineamentidel corpo , come ancora quanto
ftatura, dipoitione,e gefti>& bene organiz- eft .
-.

zata

D~EL MAGICO MONDO


zata proportione dejl membra , per la quale aioluRibbi ta fmiglianza Rabbi Achados in vno iuo trattato le
chados. gale intitolato Mifnaiots v difputando, fc detto ani
maie deue eTer acccttato nell'humana ipecie, riipetto al carnal congiungi ment; n: e per finir l'hiito
ria ; {bggiungono appreiTo li detti , crVegli e nondimenodi<ftumi ferini: laonde laigace Natura^,
perafficurarci da cotai fuaferita, fuol farlo nafcero
con vno inteftine congiunto con vn capo all'vmbiiico,quaIe <juello,che noi porriamo dal ventre ma
terno ; e 1 altro capo reib vnjj^ , & attaccato in ter
ra, &iuiguii dndiiblubil nine legato il tieno ,
non potendo cgli indi allontnanb e non quanto la

lunghezza di detta Bitot gli concedes la quale pero


dicono eflre d i cinquanta braccia , o poco meno .

V ^v! ,\ DiconoancoTa, chegli agiliiimo, e velociTimo


nel coro , di maniera chenunopu entrar nel circolo di lui, enza manifefto pericolo di douerci mor
to, e sbranatarimanere . Ma gli aueduti Cacciatori ,
volendolo vccidere,detramenteprocurano cert
lor freccie ci accommodate , di ferire , e troncar il
udctto inteftinem tofto toncato viene,che'l mi, ..
'p: "

ro nimale'cade morto,rnettendo horribile,e fmifuratogrido. Seconde i opradetto Rabbi Mose,

-'

egli h voce humana,m non articolata.Vno di quefti fi ferba hoggidi mprto tr le coie notabili del R
di Peria ; e rireriicono , chegJi di ftaturagrandev,
corne il pigrand'huomo, di carnagione bianca,r%
^

bicon-

LIBRO

PRIMQ..a

JS

biconda, delicata, con capelli biondi,emoIJi, fenza peli, fiior che alomo nel petto , e oprale (palle, e
finalmente in tutte le parti prportiontiffimo:, eceetto nel mcmbro genitale* che di grandezzaaiorb
eorrifpondeuaal rimanente . Se dunque la ,
&impura.terrah\forza, e virtu di produrre fnza^
munaltro mezzo l'huomo; quanto maggiormentc
potr ci fare la puriffima, e fmpliciffima Terra ma
gica, Jaquale comparata con l'altra ,. punto corne
il radian te , e real corpo folare comparato allombra
paca^.. ? r
; vi-....
cosi^ct^da humo, cio.dallIaTer~

'\

ra, dlia quale egli empofto. Cos Artefiolaicio Artefie#feritto,che Cum primus homo creatus fuit , non de alijs
fiementis dicitur ejj creatus , nijide terra : & de terra *
nia alia elementa in homine fiint .. Afferma parimente'
GiofefonelprimoJjbroa capo fcondo, che Ada- Giofcfr.
cosi eiwamato alla Terra rofljdella guale egli
f da Dio nel. campo Damaceno fbrmato ..Oltra di
queroj Damafco sjnterpreta beuanda di langue. Filonc atresi criueicheper Adamo ci viene gnifica^
ta certa, crafia materia , in cuinondimeno infita la*
mentes e dlia quale fcrmati fiama Rofl.imigliantemente Ja Terra mgica , e roTo altresi il fanguc
dileii, comeLdiflealtroue. Qufto fnguelapinguedine, exjuefa il terreo limo, di cuilddio il pri
mo noftro padre compoc , e del quale confia il pie.
eiolo Mondo noftro . Le varie jforme poi entro di

...

DEC' Mffc MCfNDO

luceJaltjfewi'Ia <?ocanto ammirata inuiiibiit c


Tnagh. N&Pgl nondimeftov^ef iimo, che livqra,
fantaMgfafaffibb'c parteala fali , A iabolbea-.
inferiore, sella potfleatc non foi render leiidette
forme Vifibili: ccioiiacia,che querta dikiauuer-^
riapuovcipfermectdo Iddiorco'l mzmmdei
fraudoientidemoni preftigiatori / de-quali icriuab
piatone. Platone nel terzo dlia Repblica , rapprefencarci
quelle forme* che pi-di lorpiacereiono . Ma.eflendo ogni doft , che di l su ci viene dal Padre debluGacopo mi,come attefta il elorioo Gjacomo,perfetco> peftob . men percio , che queiro pajmTente in tutto perretto
la : laondevcome tale j perferamentecopre le varie
contenure forme ; le quali, non come.'preitigioiyi
apparenti, ma reali,cbrifftentif&: palpabili fi dim*
ftrano ; Ma qualunque volta il&ggio Heroe dive-*
' der quelle bramoo ,-gli d'huopo ^caminar per in*
tiero dalpriboalquanto ditiero, edi qufcllo piu am
gito, prolb,efadcoo ; qnt4nqu)e'allafiiieip^
tici diagivengano mirabilmentedcompenati daU
kineftimabile gioiajcherecar fiiole la loro viamarauigliobc'n : ur.$.r; hum e ,; .< m.<.
j f:iy>ja
- r Si come adan que iifigulo fabrica cllla prefa tcr*
{0$- ra varie forme di vafiy e quelle iio benepJacodiftruggendojpuo dellaleTa fingere quellajdel caaljtaj delt'huomo, e keoeffiuamente frmame' l'alrrev
tatte; cosijfatta la eorigiuntione delli due Luminar^
cominciano immancinente produrHe realiorie

LIBRO

PRIM .

?7

magiche, di tanti generi , quanti conflrituifcono if


corpo dell'Vniuerfb . Oonuertefi talllior laceletc^
."Ferra in eminente colle i diftruggefi; cal forma, e
quelladi larga , e patiof campagna fi prende ; quefta anch'ella in lmpido lago fi trasfbrma; indipoi
orgonovaghe, &ameneIolc ; le qalipofciaaltri
,fiumi , altri fon ti, & altri mari ci partorifcono; quefti, di nuouo riducendofi in Terra, prendonoembianza di bdi corpi metallici, e minerali : fcopronf
poi varie, e pretioi gemme, fmcraldi,diamanti,riibini, &altre mili ; quefte parimente diuengono
verdeggianti herbecte varie piante , e frondofi arbori. Intanto comincian ad apparire le pi perfette
forme; conciofiaco, che fparite rutte l'altre, la m
gica bftanza apparentemente in leggiadrilimo cajuallo fi tramuta ; qucfto poi prende la ctrineca for-'
mad'huomo, simachio , comefemina; cadeegli
^Jtresi in terra , & incontinente la fembianza difie
ro Leone forge; ditrutta pocia cotal foima,fbrmafi
rio , e fpauentofb Moflxo ; e quefto in fembianza dij
loquace Rana ficonuerte. & in cotal modo vannofi
sricendeuolmente coprendo le udette forme, recaii
doquellid'Dio fatti degni di vederle altra maggior marauiglia : imperoch alcune di loro con cer-4
to guardo, & quello ch' piu, con hauere certo
to Locale, viue realmente i dimoftrano . Laonde alla^
impenda vftadi s ftti naturali miracoli s'empieJ
ilfelice Hroe d'ininitagioia, e contento, veggdoj
.-i- ' ?

G
..'

iui

jt
Heroi.

DEL MAGICO MONDO

iuiverificarfquellafamo propofitionp de gliantichiMagi, la quale afferma , che il primo Ente di


jualque fpetie mgicamente difpoit, e condol
Huo modopreparato, fuolmotrare Iafpecifica ib.

oe" '

ma di quelkbdi cui egli primo Ente . Quefte mirabili metamorfofi ci furono accennate da gli anticjhi

31

s Poeti con la fauola di Proteo, poTente trasfbrmarf


)in varie forme i ilquale, come se detto in altra parte

Homero^gniflca eTa Natura : Iaonde di lui diTe Homero ,


T^iuenm pria Leontpoi Drago, ePardot
GranCinghial,fluui<Xac(juayeccelfapianta*

i [

Finalmente nel mgico nlro Mondo non pure


fi manifftano le petie corporee > ma e incorpore*
tncora fi fendono viibili. il detto Mondo viene*
f formato daU'Heroecol iguenteordine ; Delia .
ma materia y che vuol dir prima mgica Terra egli
> trabe con mirabile artificio i pagirico, e coniottile
arte pironomic, tutteleipeticeiementai7e corrotbilij e queu^elooil Mondo elementare : daqueopoi con eiiattiiiima diB^ri^&auanole fpetie
celefti> incorrottibilia dette incompftc,rilpetto al[ faToro homogeneit > e quiuiyengonoibrmati tutti
f Ii celefti corpi , e viene dato ad ogni Cielo il uo.Pianeta : 5 eccp il Mondo. etherep. Qui HupicaTA-w
I ftrologo ; e marauigliando, pentaf dlie cotante fue
vigilie, e fatiche , e del mal perduro tempo ;. pocia,
che nel picciolo Ciclo noftro puo , enza>
punto epori alia rigidezza dell'aere , ma in cafiu

chiu-

LIBRO

PRIMO.

.99

chiub,c dendo,euattiu/namentc oTeruare il mo


to, c lacirconcrenza delle Stelle : anzi pu quelle,
non blamerfte mirare , rtia realmente palpare anco
ra : n tu tro ci , di meftiero aftrolabio , od altro
'afrnomico ftromento . Da tale amunuca proportione, e celefte conueneuolezza , prouiene quel dolciflimo concento , e oauiima Armona de' Cieli ,
dal Volgo non punto conociuta, fniftramento
imaginata>Ia quale dal Sapiente Tritemio cos viene Tritemio
definir nell'epiftola Germano di Ganai : Harmona
corleis efi numero, ordine^ menfura diflributionum cor- ' 6 /* '
poruminuiolabilis confinantia . hauendoprimieramente dela medefma detto, Harmonam cleflem non ma
terialem,fedfpiritualemconfinantiamnobis jufpiciendam
fetos vportetwbinumerus,ordo,& menfurafer ternarium,
in *nitatem conueniunt : adquam confonantiam inferiora
noBra omniafimt confirmando . foggiijpgendo appreC
fib FattiumeB harmoniam arbitran coelefiem Bellarum
confinantium, motu confiante auribusperceptibilemfirma
re fenum. ma comunqe fifia, quiui meritamento
ftupifca'lMufico, pocia chenel mgico Mondo,
enzamoro, enzamono, maraigliomentes'intcndecotale ineplicbile celefte Armona . Forma
t raite lej^iielementtri, e celefti y i viene pervlimo alla formatone deil itre interamente perfttc; lequali ^pereflercparace, e libere da ogni corJtorjeij, pfon dirfi ^ettmtellettjj.ali > t magiche
Menti feiolte: ned alero mferice mgico Angelo,
>bu".
G
*
che

roo

DEL MAGICO MONDO

che AN tico G EX O; ronciofiche ridotre que*


te petie coi mezzp deila circolar dipoitionc, allVltima prfetrioneloro, ogliono incntinemcgelari in lucido, e traiparenteghiaccio , in cuiron>
anarica, cio vgual proportione , concorrono le fiirpreme qualit celefti . e cotal gelo communemente*
h chiama fr gli Heroi, Gelo , ouer Ghiaccio vgta*bile . Et in quefta guii leforme incorpore , &.in>tellettuaji Ci fauno parimntc anch'eTe ntele palet
vhtone
paoi*

Di piulddio, come aFermano Platone nell'EpijftoJa Dionii,& il glorioo Dottor delle genti nek
l'Epitola i Romani afl'vndecitria capoj eilmplare del Mondo; & eTo Mondo all'inconcro rapprc&n
ta la imilitudine del fio Creatore, il mgico Mon~
do fimiglianremente Microcomo perfetto jile
me fi di moftratoradunque l'efem piare di quello
raltresi il fommo,e diuino Opeficeja cui mbianza ira per coneguenza l'ifteflo mgico Mondo, in
cui finalmente non olo tuttele , coe create ritroua
no , ma ancora TifteTo ommo Opefice , poich'cgli
niuna creatura lafeia fnza la diuiua prenza-.
Mcntre Taltiflimo Id4iojiel Principio , cio nclla;
diuina fu Sapienza di nienite cre tutte le co , ci
fec'egli, non con ucceiftonc di tempo, ma tutto
iniieme,&: in vn momchto incomprenibilem con
altro magiltro , che , ome attefta il Regio Profeta*

Dauid r

Dauid,co'l olo commandamento,e con la ieirjplie


onnipotente parola . Ma non cos auuiene alTHeroc
nella

LIB R O

P R I M O.

toi

nella fbrmatione del mgico iio Mondo , quantunque dal Creatore lraordinariamente priuilegiato ;
concioacoa, che gli conuenga trarre tutte le natu
re; iiceiiuamentedairanticoCaos, nella guiache
i traggono tutte le linee dal centro alia circonferenza,cquellepociaconla corta del tempo condurre
pagiricamentealla loro perfetta forma, e frmalo
perfettione ; alia quale folamente fi peruiene col
mezzo de' udori , e d'opre ardue , e laborioe , ilch
chiaramente afferma Orfeo nel io lapidario. E quer Orfeo .
le fatiche furono da gli antichi Poeti deferirte otto
la fittione delle dodici , per mi parre , pi ignalate , e piumifterioi fatiche fra le tient'vna atmbuite
act Mercle daGiouafni Boccaccio nel fuo libro del
la iQealogia dellDei . Vuole Lonfi'',' chc'l ome 0'ntio
d'fWeble deriui da Hera che ( dic'egii ) laXerra ,
e d^doSj che fignifica gloria ; ecositrononvuol
dir Hercole^ che glorilo nella Terra: & frfe per
quefta-cagione Sello Pompeo tiene, come criue Ra- Seto p&
bao nel libro del! origine delle cofe, Heroole eTere Sano,
latoagficoltore. E ci"Viene anco chfermato dal- ,*
retimologia delhlelbiome > eendo tanto dire
Hercole , quanto
.o. i-*
.' . .*. ' ..*rv "]).'

> , .....

Mamegli, e pi mgicamente ciodimoftra cotai


nome latinamente prebj injfrendo pure

'

102

DEL MAGICO MONDO


* CVL tor BSfenti^

' . .

Leontio. Ouero, oggiunge Leoncio, il detco ttomecompov


fto da Heros, e ceosle cosi uonaHeroe glorilo, di
varron. pi Varrone afferma y che chiunque fi porcaa valoroiamente in qualche honorato >. e vircuoio jfacto
quegli era nomatoeolfamoo nomed'Hercole . comunque fifia, tutto quefto cnuiene mirabilmence,,
& propio del mgico Hroe nofcro, vero, enory,
punto fauoloby o finco Hercolev .
Primieramenteardunquecgl eTendc? ancor in,
culJa, aFoga li due erpenci maodaeigli da Giunone .
/.

Cio dire , che l'Hercole noftro da principio | L


& auant a cuece Valere cofe neceflarie farfi|iiel m
gico magitero>,gIi mortifica (lejiandoloro il:veleno) ledue parti componenci il magicoMondoj. dec-

179 tel'vnaperioreeralcra inreripre? fe qualipera>


velenofi* loro natura,&apprefo perche cranno. il nu
trimenco loro dalla Terra , fono amendue dette r...*) pentimandacigli da Giunone * cio viiti dalla pri
ma Materia di cui efla Giunone fmbdlo.4 t<: <.
i\
2. .
La fconda facica ft nelporre le due colonne in 2.
Occidenco .

,.-...

- - f

Qui conuien nocare diligencemente, che tutto


TOpificio mgico fondacofopra due picciole, mav
vniuerli propofitioni da oiIniarfi,come irreuocabil precetti di tutti i Sapienti j percioche bpr di
quelle , come opra li due Poli , s aggira il celet/

G
Mon-

ilBRO

PRIMO.

to j

Mondo noftro : & fono, I'vna , Farai fermo , e fiiTo il


volatile; e queftodi nuouo ferma, e fermato da capo
volatile ifaccia : latra di quefto tenore , Solui il
congelara, congelara! il pluto, e quefto di nuouo Ii*,
quido, fluente ritorni'j e cosiatrnatamenteanderai eguitando,mo alla fine . Le preinti due maCfime iono le due colonne da Hereole pofte in Occi

dente :j>cr rOccidentcintendeii la mgica oftanza,


non ancorxefficata,, e perco ioto I'oicuro uo velo fJ*3*
occulta, e tiene rinchiuo il lumeolare . Et mentre
quefe viene trattata, e dipota conforme a i detti
due magici precetti , dicc , che ci ia'1 porre le due
colonne in Occidente ; cio precriuono queti
dut termini alla mecnica Magia, oltra i quali non
leeito^'cferfey "psciach'in eh i contiene, perfetta-

%- bNelitrza combatte valoroamente con l'Hidra,


& eftfiagaettdo t4 moco la vitale origine di le , lv
fuperj
-!:. ;::.;-*;.':1 ..- ;i
L'Hidra, cosi dall'acqua detta, la mgica Sotan
-

za, per l'alteratione , e conuerione dlie nature > diuenut acqua , e di tale propiet , e fortezza , che riduce akresi in acqua tutte l'ajtre coe : & fmil effettovienfignificato perlonacere delli tte caj5i , iru
vec dell'vno, chJa li venia troncato . Ma ci soppone l'inuitto Hroe, e co'l foco della natura eftia*
guendo l origine di lei, la viheej cio tramuta ilfluuido corpoin Terra, ancorchfc imperfett . : ::; :
G

i OA

DEL M AGICO MONDO

Appreb,egliprende,e cortica il Leone emeo,


i vefte della iia pckV*

* .

..

i Leone la idetta imperfetta Terra , dagliHeroi chiamataLeon verde: lo cortica , cio l mon
da dalla fu impurita , e fi vefte della fua pelle ; chaitro, icondogli antichi Sapienti , nonfignifca, che
la prudenza , fi come la Claua dell'iltcflb Hercole era
nota della Saj)ienz^. .::- >r! v
-r
Prende la Cerua, chaltri non potua prendere, la
quale haueua i piedi di bronzo , e^e corna d'oru ~~
La Cerua la ftei Terra, per la mondatione,e Cot
tigliezza liia itta fugace , e lieue : ma ei di nuouo ,
con arte blo lui nota, larrefta , e rende immobile .
Li piedi di bronzo ono. la mgica Venefj che pur
dinota irnperfttione ; ficorne le corna dpco fono
imbolo ai perfetto ftato : ma fi corne le corna
reicono, f non dop ch eil Cerua gi grande di-
u enuta;.osi la mgica Softanza copre gli efettiuoimarauigliofi, f non dop elTere arriuata al
colmo dell'altezza, e mblimit teL, .

r .-'.

Ferifce con vn dardo da tr punte Giunone in vna


mammella, per eflere lei cagione delle ie fatiche'.
Giunone la gi preparara materia terrea > la qual
tcrreit reca all'Heroe non picciolo trauaglk). ll dar
do poi da tr punte quella Chiaue , od Iuromento,
dett Circolato maggiore , ilquale enentialmente
minrale, vgtale, & animale ; e con quefto egli fe
re la mammella, & indine trahe il pretioib latte-

LIBRO

PRIM Cr.

jo/

co'l fangie mio , de' qua bpra 5 fatt men- *Ti .


iono.
"7 . Dopo quefto ammazza con 'arco gli vccelli ftim
phalidi, cioc le Arpie

Queftionolincri, rubelli piriti coperti nei


mgico Mondo, i quali , quantu'nque * prima fccia
.

moftrino buoni, infeftano nondimeno, e danneggiano mortalmente eon le loro immondicie il detto
Mondo . Il perche l'Heroe ammazza quelli con co, cio col gi detto Iftromento gli fa cadere in ter
ra ptrida, inane, & infrutruoL .

&

Vince Acheloo fiume, figlio dell'Oceano , e delk


Terra, iolito trasformarij in varie forme .
5 r : -Dalla congiuntione dlie due parti , cio la iperire , che acqua , e pero detta Ocano , e l'infcriojre , ch' Terra , ne riiulta vn terzo memamente det
to figlio deirOceano e dlia Terra . Quefto celandofifxn da principio otto l'acqueo elemento , viene
percio flume addimandato i queit'acqua poi fi can^
gia in quelle diueri forme, dlie quali s'parlato po . p->
codietro: nondimeno cotai Soianza maiimpre pi inclinara terminare in acqua . ma l'Heroe ,
pironomicamente combatiendo , vince alla fine il
natio fluodi lei fermandola nella deftinata Terra .

?'

Toliipomid'oroalle triorelle Heiperide, hauendoammazzatoil vigilante Dracone, alla guar


dia di quelli pofto.
Le tr Donzelle ibno le cr parti cponenti il ma-

DEL MAGICO MNDT)

gico Mondo , che fon' le ere qulificate Ibftanzo ,


ouero il corpo, lo pirito , e l'anima . Da tutee quefte
vitamentetrai vn licore veramente areo,vita del
detto mgico Mondo, degnato per li Pomi do
r : ma queitnon pu haueri , e prima non ammazzato il Dracone , mbolo dela terra impuras .
:

Ammazza ancora Geriorie , ilqualein tr forme* 10

fi trasformaua; laonde gli conuiene vincerlo trvol te ; epocia victorioo lie conduce feco r'armeilto di
queflo.. '

'

Gerione il mgico Mondo . quefto nella gene


ration fu fiearigia, auanti Crregli arriui al upremo
flato, tr gli altri in tr principli colori , quai chiaui di tu ttoimagiftero } cipe nel negro, nel bianc ,
nel citrino, od ureo ; dinotaiiti il primo imperfettione,' &impfit', il bianco perfettionelunare, e
l'vlti principio dlia perfettione olare,ma frico*
ra dbole , & infruttuol . il perche l'Htoe inuitco ,
nn menO lufftto lp & aecotto in <quefta pugna-v di
queo , *che mdllakre due ftto fi fia, arnrnazza fihl-mente Gerie ; cio fcol lungo offerire finalmente,
pail Ii fiidetti tf coibri , gradi , perneando al
quarto di color purpureo, &^flolutamente perfecto.
t infgno di altvitcoria fe ne ritorn careo di
poglie opimej cio conduce eeo l'armento, fnlbo- ..
lo delle ricchezzo .
Softenta con gli homeri il Cielo .

dioilCiel noftrOniagico : equello,che bpra


"V

>

se

//

L I R

P R I M O,

i*?

se di lui detto, baftaper dichiaratione di qucfto iim


bolo .
' : .
,
':?> :
/2,.

Per vltitno vincc alla Jotra il gigante Antheo , figliuolo dlia Terra ; ilquale in detta lotta , toccando
efla terra, diueniuamai imprepi poilente*.
Quantunqueil raagic Mondo con la morte di
Gerioneiagiunto al cotn to bramato grado blaic
ferfetto,reta nondimeno alfHroe, per colmo delalta pienza ,e dellmuitto.valor uo , vnaltra imprea , vie pi di tutte l'altre gnalata , mediante la*
quale la celete forzad'eo Mondo s'inalza, emirabilmente s'accrece>.& percio tale attione communemente derta moltiplicationedelle, magiche virtuV
epilogo ,. e uggello di tuteo.. Per Antheo dunquf
s'intenderilnoftro Mondo , figlio della. mgica Ter
ra .lottHercole concfloluiripettoalli trauagli , &c
ai perigliofi accidenti, chcgiioccorrononeliaiormatidne di quejjo > ilquale toccando la Terra , ribrge ogn'hor pi forte cioridccndofi,.ocongelandoil'acquiiiiTerranella detta ua formatione* acquila emprfdrza majore ; e finalmente perue*
hutdalagicttaperfettione, tutto rinuigorito qui
ui i ferma iiella purpora Terra . ma l'ardito Heroc
defoo, & oltra modo vago di maggior gloria,facei*

doquileitremo di fiiapoua^dinouo il prende,


ftrettamente tencijdolo fr l'inuitte bracciaopeo,,
non gli permette pi oltra toccarla madre Terrb >
cionduceeifo Mondo tanta bttigliezza,, & si
...
fatta

it

DEL MAGICO MONDO

ftrcelefteimplieitjchgli tolco ilpoterficon*


uertiredinouoinTerra: Se cos AntheorimaneaU
la fine vin to , e uperato . Et in quefto ono infinita- .
mente moltiplicate le virtud elb mgico Mondo,
bora aolutiffimamente perfecta , e perfcttillmaniente afoluto . Laonde hauendo l'Hercole noftro
inuitto pofto fine alie gloriofe ie ftiche , refta ch 9 egli, rendendo humile le deuute gratie al ommo
Datordi tutti i beni , e quinci intuonando dolccmentequello,
:-

Ripieni i Cieli fin , coima la Terra


De alta Maefia de la tua gloria ,

felicemente celebri,e goda lieto,e tranquillo Sabbato ; & in dolciffima quiete fruifea i oauifimi , opramodo marauiglioi frutti del opra da noi narra9 t to A i bore della vita , che I'ifteb mgico Mondo :
1 1 * fkitti dmcomparabile gloria, e di perpetua felicita \
i come afferma il Sapientilimo R de gli Egittij
Hermete, dicendo: Sic habebis gloriam totius Mndt >
percioche, die egli, Tater omnis thefauri e hic to-;
tiusfirtitudinis rtitudo finis . Il perche il medefmo,an To- comtfnelHbrodell eifere, e defleeFenze fcrieTomafomafo fimfiflimo (e per tal libro fuo) rifrifee che
eiendoarriuatalfine di si alto Dono, egli prou
gaudio tale,che giamai non hebbe di quello il magpiatonc

8*orc Platone parimente atteita, che chiunque poiede si fatto Talento, ha infiememente il dominio
del Mondo grande concioiacoa, ch'ei ( die egli )
..*A
per-

LIBRO

PRIMO.

ro

pcruiene al colmo dlie ricchezze,e (quello ch e piu)


mirabilmente rompe il vincolo della Natura , tracendendo i limitad termini di quella con operare^

naturalmente le gi accennate marauiglie , che ono


i omma i udetti frutti , ouero eFetti , de' quali
trattar apertamente nella conda parte .
Intanto jeflendo vriiimo, che quefto pretioo
Dono procede immediatamente dalla diuina, & increata Sapienza, e ch'egli dono di tutti gli altri
maggiore , dopo la alute delPanima j per fiaci per
hora concedo il conchiudere quefta prima parto,
con applicare cotale humana , e natural apienzav *
quelle parole di Salomone nel terzo de Prouerbij $4+
pronuncate in lode della diuina; cio, Ii fhitto d'cC- ^V?
i Sapienza pi pretioo di tuttele ricchezze del ' 3
preinte Mondo ; etuttocio, che in detto Mondo
pu deiderari , non bailante di compararf que*
fta: percioche nella deftra ia ono la init, e la lunghezza della vita, e nella miftra gloria,& infinite rie
chezze . le vie di lei ono operationi non iiprezzate
ma belle , e lodeuoli j & i entieri fuoi ono moderati, non frettoloi, ma con perueranti fatiche. Legno della vita, e lume indeficiente quelli, che prendono . Beati dunque i poffbri di lei , perche
la cienza di Dio non prira giamai .

//fine del Primo Uhro .

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MAGICO

DE
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GLI
DEL

CESARE
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.-

MONDO

HEROIC,

S I G N O R

~r- .

DELL A RIVIERA.
SrfrG O N D O. ;.;,n-

ABBIAMO fin qui trattato del1 origine, edella forma dcll'humana pienza, detta Magia naturale
del Mgico Mondo Pietra deg
Heroi >& arbore nobo dlia vita,
del primiero imagine \ & habbiamo infierne dimoftrato la nobilt , e grandezza di
quella, e la formatione di quefto : Laonde refta blamente dicorrere articolarmente intorno gli
auuenimentidikii a fine che cjuinci comprenda
nlo lvtile , il valore , e gli effetti fiiot incomparabili
Tali effetti aranno da noi diftinti, e pofti nl nume
ro di dodici, s per proportionate il ftutto , e la mercede alle fetiche, come anco perche dodici altresi,
come

DEL MAGICO MONDO

Gio.ftn- come criue il glorioo Giouanni nel vigefimo icon


2 o capo dell'Apocaliii , erano i fruti del primo Lej.

gno dellavita. L'Abbaje Tricemio nell'Epiftola

Tntemio Germano di Ganai definifce la Magia naturale, dicendosCh'ellae Sapienza delle fifche , &^in|elligena delle metafifiehe col : la quak' confia deflacicnza delle yirt delle medefime , tanto diuie-,<juanto
humarie.Da cotal dcfinitione fi fetge primieramen
te , che i come detta Magia da Dio fonte dogni be
ne, comelume da luce, immediatamente prouiene ;
cos ella aH'ifteflo Iddio,qual fiume al vaftiffimo ma
re,firiuolge, edinuoud'fa1 acuello ritorno: ondo
rnto.lfo infiere con Tomaio into fi pu dire ,
Monas gnit Mondem > & in fe fiium refleftit
,-V, ardorenu.. ::> O M /
Inoltrc comprendiamo chiaramente , quefta altiima cicnza eire la mifterio urea catena d'Home
, & altri difiero, ch'ella era lamiftica cala di Giacobynella quale fi contemplaua l'vniuerfit delle crea
Saiom. ture, e perla quale, come voglion Salomone nel
n Paolo dcimo dellaSapienza, e PaoTonto nella prima*
Tanto.

Epiftola alli Romani,fi puo acendere alia cognitio-

Barco
p!w>

ne del grande lddio. Et apprefb Barcepha nella^


fconda parte , da alcuni dotti , e verti nelle duplicifpeculationi dil3 pertinent!, l'vna alia natura*
delle create coe,je i altra alla cognirione delle ouracelefti, e diuine,eJJa fu detta miftico Paradifo. E aue
fto Tiftefb Paradio , nel quale fecondo la Theolo
gie

C<'tLfMpT8XC01fD03C1

j$s

gia de' fauolo Gentili, fu raccolto rHereolcnftro,


dopo'l contatto del ngue dbl moro CentaurOjorto di cui i contiene aftruifmo miftero , oue pofcia
pacificatoi con Giunone , pree in moglie Hebe , di
lei figlia,, e Dea della giouenm . Giunone lmbolo ,
come akrues'detto, della materia, e per viene- '^!;,
prea per la Terra ; eglii, pacifica con efolei, cio .
termina , e finifce l'heroiche fue fatiche 5.1 marita*

V..

con Hebe figliuola dela Giunone , cio ei gode > e


fruiice l'lieroicaPietra dalla mgica Terra paitori ta,
& in tela per Hebe: quefta finalmente da^ipue, ch' ^ .
la forma, fatta Dea dlia giouent , &amrriiniftr*trice deirAmbrolia, e Nettare , cibo , e beuanda de.i
medefimi Dei, e per Ii qualbintendefi la vita im
morale, e diuina, della quale effi viuono; perioche
la voce n.Elar , comporta da ne > Simo ,.chaportata
dal greco idioma nel noiro, gnifica non vccido ;
ouero i d ice neBar da teoEiar per dinotare, che l'vo
di quello conirui la giouenm: pariment l'Ambrofia cos detta dalla particoiii, cio fenza, chotos,
che mortale inferifce ; e cosi vuo dire fenza morto :
il perche vengono amendue onare ndn altroj
che immortalit . Quindi , che TAmbrofia;partb
cojarmente uol da gli antichi cornparai al primo
Legno della vita ; pero conchiudendo, diciamo,che
l'heroica Pietra, mgico Mondo, econdo Legn j&p
della.vita, & Hebe noha , mediante la mirabil produttione deidodici fuoi principan' efFetti, miniftra
.-'..,'.

<~"

Am-

ti*:.

DEL MAGICO MONDO

l'Ambrofii, & il Nettare,ci a dire la beatitudine>


naturale deirnimo,erimmortalit del corpo, cio
eftraordinaria lunghezza di vita gli Heroi , Herco li, e Dei Semoni noftri .
_Primo
fruteo
del magi
legno
ule.

V Et quanto aquello, che petta alla parte diuina,


(Jellanimo, non h dubbio alcuno , che vio fecordo i magici precetti di detta Pietra, pu,e uole que!
i

. . . \r

r
la apportarci,cioe loprana cognmone; concioiacoa ch'ella con la celefte , & efficacilima iia virtu leua
dalli cinque enfi humani, tanto interiori, quanto
efterioxisqualunquenociuo accidente; e quelli de
pura, aottiglia, & acuice in modo tale,che l'anima
lnza veruno impedimento con la potenza intelletmale;pafla Felicemente per quella, come per priman
porta , al coneguimento delle cienze . Acuice appreflbj e mirabilmente depura, & illuftra il ceruello
propio rgano , od ilromento de gli en ti fenibili, i
quali dal enb commune , e dalla fantala apprei , &
indi nella memoria ripofti , ve ngono pocia rapprentati all'intelletto , di cui ei bno patenti vie , per
le quali l'anima h l'adito al uo propio oggetto , che
bno le ipetie inteligibili , dalle enibili tratte : e
quindi l'intelletto pofiibile,arricchito de gli end in
teligibili , e con incredibile preftezza veftito gli
habiti delle cienze , epercigi diuenuto impam-

bile, & immifto , dicende all'atto uo , tanto peculatiuo, quanto prattico : e finalmente con inota,&
inuitata facilita , peruiene quellVltimo grado , dal
quale,

O 'LIBR SECONDO

uj

quale, icondoalcuniSapienti, eglivrcn cbiamato


adepto, ammirabile, felice, in ogni parte perfetto , e
firmle aH'altiIimo Iddio. Conciofaco, che Tinten
dere, che con tal mezzo f THeroe d eflo Iddio, altro
non , che certa adequatione dU'intelletto con la,
Diuinitjin quel modo pero, che'l finito puoall'infi .
nito adeequarfijpercioehe non eflendo fr di loro c
ueneuqlezzaalcuna,egue ancora, ch'in taiedecqu
tione fia cjuella proportione, ch' tra'l circolo,e'l po~
ligonio. Iddio, come attefta Dionifo into, Circolaifolutiffimo,perfettiirimo,& infinitle Tintellet- jJjf0
to humano ara fmile al poligonio: per quantunque quefto,moltiplicdogli angoli uoi,mai mpre
forma pi citcolare s acquiti,nondimeno, come po
ligonio,non potra giamai diuenir circolo perfetto.
Queb Impendo acquifto deila udetta Diuinit
ci rende certi,che,come difiero Socrate, e Platone,la *eme
MagiadiZoroafte,&diZamolde, cio la perfetta,
naturale vera medicina dell animo ; la qual medici
na tanto pi efficacemente operar gli eFetti uoi,
quanto l'anima ara preuenuta dal mezzo dipofiti-

no dlia bont,&rinnocenza della vita,la quale infalIibilmente fi congue col diprezzo di quefto mon
do infibile , e materiale . Quefta deificatione intee
il Principe de' Magi Zoroafte , l dou ei die >
Vanima humana in comprende Dio ,
Alhor che nulla del mortal tenendo , <

Zoroafte

Ehra diuien de' mpiterni influjji .


H

ft*

DEL MAGICO MONDO

Etecco il primo efetto , ouero frutto del mgico


Legno dlia vita , communamente Illuminationen
& Eiltatibne detto . E quefto apertamente aiFerAbbate BIQ l'Abbgte Tritemio, quando icriucndo aGioaTritemio cnimo Marchefe di Brandeburgo, diie tylfagel*
quidem naturalis, non folumeeusoperatm vifibiles >
d etiam intelleBum ipus.hominisjn periti , mirahiliter in cogntone Diumitatis illumint), inuibilesj;fruEus
nima pr<eat*;l .-j
>[. <*
< cj'aRm ..pr.-\
Il Demonio emolo perpetuo dele diurne gratie >
Paolo
faaw'

trasfgurandoi, come dice SanPaolo, inAngeoni:


luce , promette medefimamente cotale illuminatione ' fuoi curioii ineauti, e mieii ieguaci ; anzi
pure queila , ma altresi promette loro tutt quelle^
operationi , e mrabili efifetti , che realmente dalla*

Magia naturale poflpno produri: quantunque finalmente alteo non lano } chc mere iluioni , diabolici' mganni^e pemitioeiiperltitionijoperatecon niezzi diueri daglialtri ,. eTendo quefta rettadafondamentialfi, e preftigioi . Laonde , come i legge ap-

Oratio, prelo Oratio, quelle trfmofe incantatrici , dette*

loba, Sgana, e Veia, congl'incantejmi loronerandtfecero in modo , che quel nobileianciullo pretetato ileui nome era Varo, pronunciaua oraeoi coa
infinito tupore di tutti y Si come alcuni al tri fuperilitioi ogliono e certe loro diabolicheceremonie,.
& eTecrande imprecationi dare i medefmi emplicifanciulli in poter de' Demoni trifti, otto pretela

d'ac-

d'acquifiab toro la detta $umiftAtfonerper mezzo


d^yn-Angejoo Sun yirf'di^ilpgl'ip^iHi renda, -*
elTo gliammaliati putti iuddito,& ybbidiente; ad>
gni vogl'ia loro j e pftiiO ohia^npsifatca inapieta
^ ry .\

orrnmcifioiir non cwvt; cl

. ,DaJgrande Iddio itoqta&tfe L'eaifjna; <$ fu^et-, Secomb


to mezzo partecipe dear.^uflfikfr igH^/qH-ella^ ,'.%
volendpprodurreyn ta>t<&$onq >^<]
prelada de' & auenimcnti -$
men toi anima s'acqu iftila 1,$1 yatkinio$atu~>
raie, noi)deualcunomarauigliarfi;r wlpf&fpfy}

ferma goitjpo antpfteJJibjtS*d|le o^e;ffioni,gi^ AgoftL


poiTedevna talvirt fenzal mgico aiuto, mafl;fanco'
er la partiipatipne dlie Idee , icondp Platono ,

.t

que4Tp:s come piace ad Ariftpily: d^li^prp/foni,


dlie cai^iiperiori. Betfyero, ehej^ioj^dilej:)
conrrn^aei^iK^yiene ;offuiata

ii^pted^dal^

l'huomo terreno, e materiale, e: daU'impiUrjt^def.iei.


fi ; e percip, non potendo dalla potenza, pafu all'atto fuo, corne morta, (4^$^|&^\
Ma dall'altro canto dalmagico Legnq. dlia vi]& di-f . .. ;. ,
ipofta, e preparata , la purgtione- appre*
o , eottigljezzade'ienfi, ejeTaltationedeglialtri
ioi ftromenti , edipiper acqiftar in ci Forzi*
maggiore>diuenuta co'l ongnititiiento deU-ynk
mentale airncomprenibile Vitlfoprern, anima* ^
fccondogliaritichi Magi>.fe^)enpni:^jnt>p9r..
rv:'t

tr

js

bEL UAGtO MONDO

trfnz oftacolo di quaunque ortf fia, liberamente fruendo i doni fuo , corgere tanto le future,
quanta le prefnti , epaflte cofe .
Cotai diuinatiohe hndimenppuo diri vn cer
ro modo non aiolutamente perftta ; in quanto che
,.oy,r ddio, dieuiioio il prdire iiifallibilmente, corne
s.Bttona {criue il Dottor into Bonaventura nel fecondo dl
uentuu
ie Sentenze',' puo icond^ il f beneplcito impe
dir, tardr,' e mutare qello , che l'anima purgata>
chiararnhte preue , e conofce dalle fconde caue
.-
Dio , cio rimmutbil certez-za , per csi dire -

Antichi
Poetl '

Qefta diuinatione , fcondo gli antichi Poeti >


quellViiQ de' Quattro mror ad Apollo pertinente: il
perche diro , detto Apollo eflere ftatj* luientore*

Ouidio. dcVatieinij, edegli oracoli; onde ppreuo Ouidio il medefimo dice :


1 1 'Gime mi padre , e fer me sapre altrui
!

Ilpaat , ilprente ,{0 ilfuturo .

Caiiima E Callimaco nell'Hinno d eflb Apollo fcriuc :


**
'{ Apollo cbiaro y elumino, curu
Tien delta Cetra ; e Parco amato tende ,
gli Oracolifacriefprime juori . .
Etappreffo, ch'egli nato di Latona , la quale,
5- s' detto altroue, la mgica Terra noftra, dell antiyirgiiio; ca Terra, come afferma Virgilio , nipotc. Ilqualf~~i

greto

OG^BRO SSCOiNDO.i a

its

greroccenno Apollodorp criuendo nel prim Ii- Apoiiobro,ch Apollo imparo rarteyatjeihatoria da Pane doro*
imbolo della. Natura , e la propia terra fgnificante .
Quelro ifteflo inteero gli antichi Poetin quando fa- Antich
uoleggiando djiTero, che in Tocana, mehtre saraua Poeti
la terra, daquellamprouibmnte, efnz'altrome , nacque vn certo iiuomo indou'in , da cui.pocia queipppoli il vaticinio impararonp . Apollo
dunque per coneguenzaarail mgico LegnodfiHa
vita . Quefto i n fommad^trononecompofto, che

~"

della puriffima obnzardejCiE , ejlele.


quale ollaza da Arillotilejrra^ji^ltri vi^^hiama-*, Ariftot.

apienrifi^mo. Principe de1 GinnooMi larca , come:

riirice FitollfatO j prQruppe in; quelle parole vero. vo&txta.


ilgrande Apollonio Tianep^icendo : Non marauiglia>ip Apollonio , che tu poigga la eienza della

dhunafip^e^ocia c'hajcoamo Ether nell'anima:


alch^peraUenturamiroilrt)<eimo Arirotile^qua- Atiftot.
do difle : Aniniam gaudewlvce . Quelo ilefo in te
fe , &,arerm l'Abbate Tritemio quandoeidiiTe : 2L
notant haberet conditionem cpeleis barmQnU ,
tarnpreterit ayquam futuracpgnofceret . la quale armonia altro * punto non , che'l fudetto Etherc; licorne
ageuotmente raccPglie da quello , cli'adietro di.lei
icritto habbiamo . Parimente lantichiilimo Artefio
, ne gliofcuri , & aflrufi fuoi egreti cmprele quellav Artefio.
.

diui-

-4

Wo
- :

DEL MGICb MONDO

^. fotto la metfora dellitf-vfipini >


l'vtto- d'accfa

l'altro'di vino , & il terz6 d ogko ;

quefti ibil^bcf mifterfe parole di Calid , d'AlK- a orfo Magn} origine d ogrii marauiglia : & ioho fimlftieilf'iltr Jbifldpij terrei dell'Abbate Tritemio

da iqafrriikaii opraderto Ethere >; & indi

infierne * gi tri ittlpid erTettij la predittione de


i ru tur accidentia I?e^

dcftoTri-

Tmant c^mio fctkfci trprincipia in Adagia iBa naturali

tO*ffithi& fi dbpM[>lbgginge ;% mi*' v* hit'&rikHSWifj: qt'ffa'jflfftpf&us phniptjr quicquant

Vatidnitori' fieita > cbmittfgna lrit


lbiico. biic>'itVtt4iMl'd[a^gi-Iddi^ mtfgibii^ra? p
ttiht gl; tfefijiiiti' > l ; qtijJ&'^kiWW bpra'l Fatoi
' \ gli Itomntltitellet-ti" y pufiry di' Dinita cjpac
dimoltralrla Cnca^entiolie dell' Vniueff L Di
Homero. Cj' fta Goiicateiiation inte'^ rrifehtre ei

capo era tenut dalla mano del frnmo Gouo t co afeo non > che lordine delle caue dell' Vniuerio^t corne dicemm nella prima Parte il deriua~
piaton- ie yfcondo i Platonici dalla diuina Bon t, Idea-,
d'ogni bene * dlia mente Jw im# , cos da cjtiefta^
l'anima del mondo ' da ei la Natura , ouero il
Motdbfe'mnario^Parimente detta vniuerfal conZoVoaOf catenatihe fu da Zoroaftc chiamata icala , la quale* 7^
:-*.;-:.
v - 1 ;
' /,
dal

LIB SECONbOV

/i

dalbafb inferno arriuainfmo al primo moco, cio


Dio . e tutro queto dichiaro apertamcnte GiouanniPicOj dicendo: Qtod dicunt Interpreter Caldeitpra p^o"3"*
primumdiffimZoroais d laa Trtaro ad primum
ignem, nihilaliud gnic'atyquamriemcaufarum Vni~
uer non gradu materia d earn , qui e iper
gr'adum'graduate protenim . -Di pin aie il medelinolrilblicone i Mierl,' qualmente ni debbia- libUe0t
mo contemplare il Vaticinio diftribuito pertutto'l
-Mondo , & imonio tutte le nature per lo Mondeja ^
diuife ) psi dunque la ragione del Vaticinio prin
cipal^ e communiffima , epofliedein l:eflatutr
teJe cfe , ch'ella chi dilei partecipa concede , opra'I tutto donando la vetit neceflria all'mdouinatione, ottenendoineiteu^leInza3 elacagione delle cojcheifannojdalle quali neeirirrien7
te procede perpetuo acquifto del preagio . Sin qui
lam blicoy
i - , n : ; . " *.' n i . - i ; ^ ; v,
Hora cuiene principalmente ricordrfjchejCOme gi dicemmojgli eiementi cmuni, che noi veggiamo, non ono i vri,e purf, ma olo elemenn elemehtati , impuri , e mifti ; e perci non i ritroua irb
loro la diuina virtti;del Vaticinio, e per coneguentc
per efl noii i puo arriuare all'altezza di si fatta cognitine : ma quela i congue oo col mezzo
de' veri , mplici, purilimi 3 e imm eiementi
"mgica Terra, come da fecondajorcTmatrb.
ce, contenuti, e dall'Meroe" con arte pagrita ftET

* .

im.

DEL MAGICO MONDO

nobiliflimi rpiria,quintae0aga,^Edirc. Da qetielementi dunque.I predittione de i fturiaccidentigif denominara ; quantunque detta virt,
noninvnolo iparatamente, main tutti vnoolo
diuenutijconifta. Nondimeno elendo si facti nomi
abuati da uperftitiofi , e percio ragioneuolmento
dannati da anta Chiea,noi non ricuiamo,n inten
diamo varquellialtramente, che per implicedichiaratione di quefto luogo olo.Eendo pertanto il
[principio, e'l fondamento di tal diuinatione.la m
gica Terra, ella percio chiamata Geomantia , da*
\ Gea, che terra fgnifica, e Man da , cio diuinatjone
Maconuertendof detta Terra nella mecnica Ma
gia in acqua , dice per quefto Hidromantia , cho
vuol dire diuinatione fatta per mezzo dell'acqua . E'
) detta medefimamente Aeromantia dallaere, il qua
le non olo fi ritroua in detta mgica fbitanza infie*
i me con glialtritr element! , ma perche anco nela^
mgica loro circolatione , & eTaltatione , fi come la
Terra diuiene acqua , cosi qefta lendo fi tramuta in aria , la quale alla fine peruenuta allVltima perfettione , tutta nell'ignea natura fi conuerte ; quinci
eTendo l'heroica Pietra purofuoco , per la diuina
tione co'l mezzo di lei fatta memamente Piroman
tia detta: laondedi tutti queftipofiamodireinfieLucano. meconhMsga-ditcnor
Dirann tver-o Taeir, itfavo , eloT, "
- JLa, tena, icampi, e i monti K,bodope',

*":

.y'..
. " '
'"
.; t _'

'

LIBRO SECOND/

123

Appreflo e chiamato Caphomanria da Capnos ,


chevuol dir fumo ; imperbche la cmplice oranza
del mgico Lcgno della vita fi motra da principio
in forma di duc ottiliifimi furnia lynojdelquali
banco e Taltro roio : paffmen'te da Nccros , che
morco dinota , e detta Necrmantia,& anco Neciomantia , e Sciomantia , ripetto all'euocatione , che*
degliipiritififaaimorti corpi; concioiacoas che
la perfttione dell'heroic magilero conifte ncl
congiungimenco de i feparati e depurad fpiriti con
i loro morti, e alottigliati corpi; (& ecco la male intea Palingeneia di Pitagora)de quali magici,huma-.
ni , e naturali piriti noi^olamente intendiamo, e
trattiamo , e non de' rei , e fli Demoni; come de i
medemi inteiroquegli due , tr Chriftiani , noib
meno per innocenza, e bonti di vita venerandi, che
perftti Magi natural^ cio Altero Magnot e Albert
bateTri temi : dicorrendqne queti con moka pro jj^
ibndit nella Steganografa, quantunque ottotiper ni. Tmer
ititivel ; e ci per celare gl'indegni glialti mi- m '
jfteri della gran madre Natura; Ti come egli nel proe
mio <ell'iteTo libro chiaramente aFerma. La mdettaintegrit viene altresi confermata dai medemo
Tritemio nell'r pitolc , dicendo j Magia naturalis
fura e ,filida, Bbilis , 0* licita : Principes mxime
decet , & omat : vnquam ab Ecclefia probibita,
etiamiure prohibenda ; quippe puris principes natura
innititur, nullamfcfaperitiommadmittit . Parimento
-

de i

i4
Efiodo.

DEL MAGICO,MONDO

de i medemj naturali piriti .parlo, Elodo nel libro


dellopere, e de' giottij,' ^cendo : .
~'\ \ ' *,TT
Copron tantico, Adadre, ondiogrinjn vine , ..' . : - TrentamiladiGiHe etrni Jpirti i,- ,.
.

" .

>v:;V7?:

1 euodi ^'^ \ \ ; *~ \ ":

Virgilio . quindi 5 <$f Virgilio afferma , ttte le cfVefferdi


Giouc pienc. Quefti_piriti 1 de gl huomini
c^lpHiTaltro nonlbd Hecondo'l'opimonedel meEfiodo. ^efimo Efiodo.de Platonici, e d'altri, chei partico-.
Platonici
,i'pr-; f
^
rC ^ 77" ;-
i r
/lan Genij di ciaicuno j oc ein Qenij iono 1 medeiirm
fpriti, iquali dagli fteifi; Platonici fono chiamati
/aC

Dnionj; e volendo inferir > che foflero cuftodide'


gli huornini,, diiTero , ch'ajuni di- cjuelli. iono on*
liikori, altri medici, ch alcuni akri riuelano 1 iegreti
nacofti,e molciaiutano nelt'eilrcitio deH'.artijch'al
tri iono compagni ne i viaggi, quefti Cittadiniquel
li ruftici , altriirmitimi , &r, al tri terreitri , e cert^ di
loro prendono in cuftpdja particolare , & iiqiiitaj
~vn 'orpo humano , quali vogliono alcuni foe. ipiTero , che di Pitagofei , di Socrate ,,di jfepiie^ iZenont, di Diogne* f$ijH&& hebbero ilpatrocinjo : onde di quefti alcuni fono terribiji , ik altri;
piaceuoli ; quefti ciuili j e quelli militari . & in lem
ma conchiudono i iriedefirii Platonici , che quante*
iono le nature, arti, e profeflioni de gli huomini, altrettante debbano di nceit eire quelle de* detti

Efiodo.

Demoni: e pero criue il medeimo Eodo > -..


>
.. ..Che febmeefsi noaDei mi/iy
;?,-..-; i

LIBRO SECONDO.
nielle Citta flanno ; e avarie co
Donan gratie , e iuori.

. ^

Di quefti intefe Pitagora , mentr'ei dife , che Ii Dei ptagara,


non veniuano altramente a noi ipontaneamente,ma
daneceflit coftretti, in virtu della Magia . E final
mente quefti accenharono gh CabaJifti, affermando
non eifere pur vn'herba , plantain terra , che noib
habbia vna Stella nel firmamento, che la percuota, e
dica , crefci . - '
-y
Alcuni de gli antichi Magiapertamente difero,i Antlchi
Genij eifere Ii quattro elementi, iemi di tutte le co~ Masie, e de' quali noifatti, e generad amo; eflendo Ge
nio detto dal generare , ouero per hauer eglino
la loro affiftenza cura, come vuol Cenorino nel li- Cenfor_
bro del giorno natale , della generatione noftra . Di- no .
ceianco Genio, quafi Gerulo, da gerere , che porta
re fignifica, apportandoci detti elementi TeiTere , la^
formajavita, la permanenza, la illuftratione, la virm della diuinatione, e tutti gli altri quai innmera-.
bili doni naturali ; per la quai coia alcunr altri difie
ro , ch'eglino erano il Sole,, la Luna , e gli altri celefti
Corpi , nauuto riguardo , che dopo la prima Cauia.
da loro principalmente viene in noi infua Ja ldet,
ta virt . Altri chiamano il Genio Dio dellaNatura
percioche egli coincidc,& l'ifteib con gli Dei
curio, Pane jPriapo, e Proteo, de' quali s' parlato
nella prima Parte . Ma, egli elementi, e tutti i lumino Corpi celefti s i fudetti fauoloi Dei, e breuemen-

,
.

u6

DEL MAGICO MONDO

mente quanto i contiene neH'Vniuerio , ebmpreo nel mgico Mondo , come gi fi dimoftrato .
Vogliono di pi i Theologi gentili , detti Genij
eifere vna medefima co con quegli altri da loro
chiamati Dei Lari , cos detti da Lara loro gnitrice ,
eDeiPenatida penes ,perefereegIinoempre
eTo noivouero anco ono cos chiamati da penUyConciofiacoa , che da loro ci vengono le co necearie
Ouidio . a^ vitto humano, e pero figli , corrfe afferma Ouidio,
M.Tuii. di Mercurio. Queti , econdo Cicerone nel econdo libro della natura de' Dei,ono gli huomini dometici , e fmigliari : e perche altro non ono final
mente detti Lari, Penad, Genij , e tuteo quello , cho
fin qui s detto, che il celefte , e natural moco , me.

diante'l quale tutte le coeviuono, perci fimbolicamente conacrauanojoro il fuoco nelle propie ca
fe ; dli quai vanit al preente ancora refta , como

Giouni

Giouanni Boccaccio nella Genealoga de' Dei ,

Boccac. qualche poco di memoria, perche nella lingua Toao'


kana gli capifbchi ono detti alari , & in Italia tutta-.
communemente il luogo , oue il fuoco i mantiene ,
pur focolare detto.
Ma per non laciar in ci dubbio alcuno, noi
1 2l . perauentara infierne con alcuni de gli antichi voglia
mo credere , che non quanto s'e detto, ma l'anima.
'^ragioneuole fia il propio , e particolar Genio di ciacuno; diremo dunque, comeopra, cio,chetal
virthforza di rendere i Genij, chela fruifcono ,
poTen-

LIBRO

SECON DO.

127

poiTentipreuederegli auuenimcntifuturi. Final


mente, comunque fi fia, Macrobio nel terzo libro
de'Saturnaliproferice chiaramentefntenzatalo,
dicendo : Gli Dei Penad eifere quelli , per mezzo de*
quali perfettamentefpiriamo , e viuiamo , poflediamo il corpo, e la ragione dell'animo infierne .
Che il diauolo anch'egli habbia, come da princi
pio i diTe , la fu Magia , pur troppo manifeto , e
chiaro, cosi come pur troppo euidentemente fono
coloro ingannati, che bramofi, efitibondi delTacque vitali dell'humana ipienza , lafeiano il diuino ,
inefficabil fonte di quelle, & in ua vece alie pernitio
eondeligie infelicemente saceotano; onde Tai
ma, gftato il mortifero veleno , e dalTautore di tut
ti i mali alla fine mieramente chernita , non pure*
del tranftorio, emal ricercato bene, ma dell'eterno
ancora priua fpeTe fiate rimane . In tr modi , feriue
Bonauentura Tanto nel icondo delle Sentenze , da
Dio permefb a' falfi Demoni il prdire i futuriuc- mrafanceffi,auuenga che non inrallibilmente,efendo quel- t0*
lo olo della diuinaOnnipotenza , come s detto di
opra . Il primo modo procede dalla ottilita, e perpicacit della loro natura; Ilcondo dalTacutezza,
eperfttacognitione di tuttele cienze; e Tvltimo
dalla lunghilima oTeruanza , & iquifita perienzav
de' tempi.I mezzi poi,con i quali efli fraudolenti ogliono allettare , & irretire gl'ncauti curiofi , btto
cpretefto di renderli capad, eprefaghi delle cofe
;

ve-

us

DEL MAGICO MONDO

venire, fono tanti, e di s diuerfe petie,ch malgeuole larebbe il raccontarle, e di loro niuna ri troua,
che upertitiofa non fia; quantunque con moka induftria 'inuentor di quelle cerchi di pal liarle ib tto'l
manto, si delle diuine coe , come dellenaturali .
AimadeiDi quefte fpetie vna la profana Geomantia , di
Arabo . cuf tmglialtri fcriTe Almadel Arabo, e la quaIe,non
* 22"'

come la legitima, e vera , d'vn olo natural principio


conft , ma di upertitioe oTeruationi , adombrate
dal natural fondamento della terra , e dalli edici egni, ouer figure, della quale efla fala arte apprentemente confia, ma la forza, per dir meglio,Tinganno di lei, d'onde viene pocia ingahnaro il Geomante, pofto tutto ne i punti, ch'egli cafo , & alia cie-

ca vfacendo ; percioche la punteggiante mano di


l2-^' lui all liora guidata dallaftuto Demonio, ilqualo
apendo quanti punti ricerchino alla formatione
di quella figura , che riponde al formato quefito,tan
ti punto fa egli porne; di maniera che veggendo
gliciocchialcunavoltaortir loro tai diuinatione' ,
giudicano falamente ci auuenire, non dalla direttione della mano , ma dalle caufe fuperiori ; o dalla^
forza di quelle figurejouero dall'occulta virt de' nu
meri , che comprendono i loro punti ; dairoTeraatione dell'hore; dalle fupertitio orationi , filentio,
&altro,dal prfido auuerario inegnato lorp.e nondimeno, e que-fte, e tutte laltre crmonie , & oTer
uationi, alrro non onojche mere, & eprele vanit,
dia-

LIBRO

SECONDO.

ii

diaboliciinganni, illufioni , e fuperftitioni, che precipitano i mieri nell'abomineuole idolatra , & iwdi
nelladannatione eterna, .

Dilata oltradici il Demonio la rete di cotai uper


ftioiadiuinatione grandemente; hauendo egli pofto per oggetto di lei , non olo la terra , ma apeo
tuttelecofe, cheono, & accadono in quella albu
giornata. Cos neH'Hidromantia infierne conl'acqua coniderano i fluli , refluli , imprelioni , aumenti , incrementi , colori , onde , e bolle di lei ; ea. uando dalle edicifigure dalle iidette coferappre-
fentate , le loro vane regle . NeU'Aerbmantia parimente riguardano tuttoquello, che nell'aere i ge
nera, eviue j comevenri, nubi , arco clete, augeli , e fimili . La falfaPiromantiaanch'ella con l-a. cendente dlia Stella , e quello dello pirito , cnfidera il jfyoco, e quanto da lui prodotto , come mo
ni , folgori , baleni, Stelle cadenti , comete , &altre>
imili metcorologicheimpreilioni. e finalmente il
medefmo auiene di tutte l'altre petie , econdo la-,
natura , e la qualit loro ; dlie quai non lecito piu
lungamente dicorrere , pernon contaminare le eo venerabili con le profane; bailando intanto quan
to se detto perauib douerci guardare dall'impiet di si fatti ortilegi ; i quali altro frutto finalmen
te non recanogl'infeliei loro fperimentatori , cho
vna duplice idolatra, cio del Diauolo , e delle Stel
le , & indi la morte fempiterna . Ma la magicu
I

Ver-

DEL MAGICO MONDO,.

Verbena blaco'l fauordiuino ci rende realmentev


preaghi delle venture coe ; e quella altro non , fe-'
condogli antichi Magi , chelagrima di Giunone , e>
Mag?

ingue di Mercurio : quello poi , che mgicamente'

/3- s'intendeper Giunone, e ci, che Mercurio, &il


x et langue di lui fi fia * gi l'habbiamo diffuamente di
*
chiarato..
Terzo
Mentre dcorre PAbbate Tritemio del miterioftUtCO.
\ 1 1
!
Abbate fo mgico Te rnario, cioe del trplice, & vnico prin
cipio della Magia naturale , apertamente afferma., %
ene enza quello non pu in verun modo mo dar opra alie Imagini, ne 1 Mago naturale i ma-
gici Suggelli , enza euidentiflimo delitto , & errore
elpreo. Dachttcauafi cbiariiima conchiufono
che e dette Imagini,, e Suggelli, A nnelli, Caratteri, e
fimiliv i qualinonhanno per loro fbndamento itu-
detto natural principio > in qualunque altro modo
liano fabricad , fono fuperftitif , & inuentati da^
falfiDemoni iu detrimento de glihuomini
Son magicamen te s & in genere la Magia natu
rale, e TAtranomia, vnamedemacoa y intendendol ftronomia inferiore, ch'altro in fomrna non
, che perrettacognitinedel'atraliopcrationi, influenze , & impreIoni delFirmamento : e cotal Fir
mamento parimentelJinferiore,e mgico, ogget-'
to di turtele marauiglie del quale difmamente fi
fuellatonella Prima parte , enel quale, fe non attualmenteA almeno virtualmentea & ia potenza tutti

LIBRO SECONDO.

13 *\

gli Alri ritrouano , cio Ii Pianeti , le Stelle fuTe;,


Ii Cieli infierne ; onde deriuano poi le coftellationi ,
& i magici influi, vnica forma,& anima de i udettiuggelli, &imagini; fi come il bggetto,&illor
corpo materiale fono li ette metalli alli ette Pianeti
ott'ordinati ; & eli metalli ono altresi , non li vol-

gar, malimagici cerifican, eperciatti,edipoti


riceuereliiudetti influfi, e corellationi, Quefti
pociaconquelli vniti, ono gli fteffi Pianeti, &il
medefmo Firmamento con artificila arte pagirica
ridotto dalla potenza alPatto .Finalmente quefti fo
no li veri magici Suggelli, e le reali Imagini celefti,o
per meglio dire, lipropi celefti corpi , rinchiuf,e
uggellati nel propio loro bggetto , cio ne i detti
magici metalli . E tutto quefto l'heroica Pietrav ,
& il mgico Mondo noftro. Con si fatto mezzo
dunque opranfi daH'Heroetutte le marauiglie ,
i fegnalati efFetti promeli dagliantichi Magi, irb
virtditalcelefteftromento j anzi quegli ftefi an
cora da' fuperftitioi alie loro vane , diaboliche, e
ridicoloi Imaging Suggelli, e mili, fallamente-
attribuiti.
Di detta heroica Pietra , e di tutti i oi ftupendi
efFetti intee Giouanni Pico della Mirndola, criu-
do nelle ue nouecento Coneluoni, Che li miracoli
dell'arte mgica non fanno altramente ,
l'vnione , e dipofitione di quelle coe , che eminaxiamente, e eparatamente nella Natura fi ritrouano ;
I

L'iftef-

i3z

DHL MAGICO MONDO

lateTo accennarono i Caldei , dicendo , I'magin >


Caratteri, Suggelli eTere di maggior forza^i queilo ano tutte le qualit matcriali. Enoi pi altamen
te affermiamo, eflelmagini, & fmili mgicamente^
formate eifere enza comparatione pi pofenti , &C
hauere maggior virtu, energa , & eficacia del'iftefocelefteSole, auenga eh'ei di quelle fia genitoro:
Conciofiacoa,che ogiii virt tanto pi pofente , e
forte,quantopi vnita,& in e ftefla riftrett;e per
che tale il mgico Mondo nolro , eTendo egli ve
ramente vn'efluberantijElimo cumulo di tutte le cele
ti virtu pare per Vniuero, quindi necelariamen
te legue, ch egi nelle magiche operationi fia di gran
longa pi ponente^ e pi attiuo del udetto Soie , i
come fiperienza dimoftra chiaramente : percioche
cjuefto opera mai empre in tutte le col emplieemente,e fono la luce,e'l natural calore di lui temprati di maniera , che non polono in modo veruno per
e ftefil apportarci vtile > o nocumento oltrairordinarioloro ; nondimeno, raccoti t & vniti i raggi oJari nel central punto del concauo ipechio, criftal
lina srera,bno le virt fue talmte moltiplicate,e riu
nite,ch egli oltra la natura ua produce ltrani* e mar
uigliofi accidenti , potendo in talguia diitrugger'
le Gitta y incendere,e conumare larmate, come con
tai mezzo fi legge hauer fatto Archimede,c Proclo;et
in omma ei partoriiee tutti gli effetti , si buoni , co
rne rei > che dal foco materiale cagionar i polono .
Cosi

LIBRO. SECONDO.
Gosi punto gli vniti raggi del Sole elementare , dal
celeftrpreedentc, nelpunto centrale della mgica
criftallina Teirra naturalmente partoriconoi fudetti
magici miracoli j nonefTendo tale vnione altro, che
applicatione de gli Attiui i Paiui > Maritaggip del
Cielo con la Terra ; vincolo. delle celefti lmagini>
Apettiye Figure, con i loro metallici corpi, ebg*
getti * . -.
1
jjV /.,. '
t;. ,:\
Goncjuefto propio naturale bomento gilfeco
ApolIonioThianeole marauiglie raccontte dFi-
loftrato i e jdi ci f ampia rede Giuftmo nto ^mar^
tire, e filobfo, nel libro delle Queftioni delle genti >
affermando, che f come i miracoli facti da Mose era
no verijfatti in virt diuinae gli altri de MaghiEgit
tij erano fali, peroprade'fali Demoni blamcnte>
prodotti ; cosiqellid'Apollonio alolutamcntc dipendeuano dalla ola , eemplice Magia naturale ;
iye finalmente ahroerano Ii fecte annelli de i fette Pia
, donatigli da larca , co'l -cur mezzo I'artioni di
lui , che lifteil Mgica Pietra ; in
cui eminentemente fono decti Pianeti , come gia se
dirnoftrato.
; r'J
>
- . ndirneno sforzando il Diauolo d'introdurrc
peHfera,& illuoria fu Magia,peruade uoi di*
cepoli, non poterihaucre iceleti influTi, .nrabricarc altrc Imagini, Suggelli,che co'l mezzo, fe mo
do da lui inignato loro : ma come detto modo al
tro non , che vna palliata duplice Idolatra, e la me~oA

deb

.; i#

DEL .MAGICO MBND

dimajche da rniferi commefl nellaiperftia&i


fe&uinationc ,;cio vero effoOiauo-kU e learcktiirc
celeij cosilra di ci.-vanfar, eridicaloaarRkhue
per veto direquale iciaccfzzapuo egliiimaginarr-i
iii eh'^ gnelkyaragdh'r fpofl,idi- colocdjcheii^ia
s- .

nocrederhdipcrare Voglia loro rinctimderd it


ynpesOjdiiftetdlloiiceieftiiofluffi:- chiaricraia-^
chenonpoiamodal celefteSoIe traggeremaggior
virtu dqoellaj ch egli, vbbedendoa ipremoj.di: Soleii^ntajieanen.t3Ctc'infonde \ econieggfcipW

i' olabili deit ni&ea&Sajpuenza va queH|ier manfie**


1
" imend>: dcll''Vr&erib oipartndoMatcc le Crea,
t BT T.
tare y 3t ciafoatio4ndiuiduaJe ta^opubcocpari*
to fi ^ permanetzaoro
&in>fomnia quanta laiiatura $i quefto-, edi fuello
cercayermlla di pi p perdaehe Lcorne 1&1
Natura noiaumaica ooc aieeeiri,; cosi.faonj
abidaiijfflaametoe r qaetednfiuardodanquci
il Solequgfcon deceimiiat^erhE;^ elimiiara>
j

proporcione nepottdbrdbnofr^
kre violentatoi igu per (x>tteguenzas> che qiflalun^
que iludi, & operatione ifaccia per accrife, o
in mtallo /od inquai altro ioggetto fiav detteiola'ti virt, eraggbtutto van^iirruttufQ^^hiurt
galore : Niarnamiamenteimaggiorforzain quel
,< -

metallco ioggettoliqueftto, percoo , epoto

-! mille Cftellacioni, di quello il ritroui neli'altio loi


r mile , nouamente tokodalle metallicHe yifeerc 3
<
V
Ap-;

SECONDOLT'

i>j

. .Appreno1, ammeSb^ nonconceTa la da lor pre-


fuppolfamokiplicatioiie delle uperiori Influenze y
quai rgioneperiade. douer riceuere quelle pi to
fio inrozirethiro mtallo , che inaltro oggetto >
coricio, che-s egli vero, come veriiImo,ch gl Infiufi .dicendono neUe iippote materie, nob il-,
mente , & ignobilmente , eendo che tutto quello ,
cil e rieeuutvien riceut , come afferma Ariftoti- Ariftot.
l, permodod'ella cof > che riceue ; & eendo fmigliantemnte tutti Ii metlli volgari ( leuatone Poro)
imperferai, impurr,erceulenti; conuerrebbe percio
neceflariarrienteafFermare , quella Imagine fbricat'
di ferro, di piorrbo, e de gli al tri , eifere , non oftanti l'etheree Influenze j della medefma imperfettione; e come imperfetta, non oprarebbe, ouero molto imperfettamente . Di quefta imperfettione , no-

'

bilt , &ignobilt , intei chiramente Alberto Ma- Aiberte


gno, quado ei dile, Che Ii Pianeti dalla cintilla- Magno,
tione de' uoi raggi, e dalle figure della loro riflefione,hannovirtu commicibile alia materia, per la^
quale ogni hmile dal uo fmile prodotto . Cos
Agoftino anto feriue, eTere in tutti gli elementi cer
te occulte iemmane raglom , le quah con 1 opportu- fatuo .
nk ceLtempo efeono nelle debite fpetie in luce ,
i loro termini , e modi J Diciamo dunque infierno
conPlatoncche ,-poi che Secunduin * ""
dantur ferm; eche quale la 14^. 1 ecceienza platone*
<fella materia, tale parimente quella della forma^i
tv

peto

i36

DHL MAGMO -MONDO

per in actione cotanto importante , e si fiiblime'


deurebbe, laciandofi i metalli, ch'altro non fono
ch'impura terra con acqua mifta , eleggcri la pi
nobile materia di tutee, -e (pella, che dello pirito
celefte pi abondante ; del1 quale pirito fono i
metalli, meno de gli animai, e delle piante > participanti.
/

..

:?r-/!:-' "''];::;;ii5l'i",,,.,

L durezza parimente deli detti volgari metalli


arebbe per ola bailante rendere fimil eftto va
no; percioche non elendo lecoi dure atte riceuere le celefti virtu , quindi nel magiftero fi ricercano
>rimieramente la liquefkttione, dopo I'etenfone,
a coltura , cio l'imprelione della forma efteriore :
n potendoi tutto ci fre , non con moko tem

po, puoageuolifimamente intantoauuenire , ficoMarpiio me afferma anco Marilio Ficino nell'Apologia^ ,


che l'influlo, 6 colellatione i ne, pai infruttuoimente , inza hauer ftta impreione > penetra*
tionealcunav.
Finalmente la figura eftrinicamente imprei
anch'ella ouerchia, e non meno dell'altre coi vana,
confiriendo realmente tutta la forza , e virtu mgica
fob nelle forme, e figure celefti, & inuiibili ; quantunque alcuna volta con alcune impreflioni fi renda
Alberto nopalcfi, corne racconta Alberto Magno. epeTe*
Magno, volte veggiam, corgendo entro durifimi marmi ximaginid'huomini tanto mafchi, come fem
nea di loro altre rapprefentano vn Sacerdote , altrcf

LIBRO SECONDO.

137

vn Rege , cos copronfi forme di diuerfi animali ir*


rationali, di fiumi, monti, campagne, e tutee laltre:
ma cuete molto piu perfettamente i veggono nelJ'heroicaPietra, come nella Prima partes edetto. .
Per conchiudiamo come lopra, cie , che turto
l'imagini, e imili,che con arte ricercano fuori del
mgico Mondo, come fono naturalmente van, co
s fono fuperlitio, e diabliche, tanto pi efendo
quelle aceompagnate da iperititioi orationi, ufFu
migi, vocinon fignificanti, caratteri, incogniti , e si
fatteceleraggini.

Dall'altro canto , cos come l'heroico Mago nella


cura deH'humane infermit,ch'egli 110I fare collVni
ueral celete Quinta eflnza , in cui tutte le terrene ,
e corporali medicine eminentemente , & in celetev /
perfettione i ritrouano; e perciper fe ola bailante
guarire qualunque male, fi compiacc, ci
otante cjarle tal volta conipagnia d alcun'herba , e
mplic medicina} afine Cne coH'imprimerfi, e IVnirfil'eflnzadi talherbacon lVniueril Quinta cCnza ella tiri, & accrefea i le virt,e le qualit della medeima herba : ci dire volendo la
are alcuno dlia fbre cotidiana, per ci fare null al
tra medicina gli fa di metieri,che la ftellar ia Quin
ta eflnza; pocia ch ella h orza di radicare, e caccarela ouerchia humidit, efrigidit* procedenti
dalla troppo abondanza , e dalla putrefattione dell humore flemmatico , e cagioni di detta febre j nondime-

DEL MAGICO MONDO

< *

dimeno bramando egli di ridurre cotalua medici-


na dallvniuerialita certa natura , e qualitparticblarij appropiate oloalla Cura della febre cotidiana;
& imifi, quefto viene da lui ageuolmente effettuato
applicare alia Quinta efnza i'Euforbio, il Sambuco, od altro imiglinte Seniplice caldo in terzo
grado > &atoa purgare lo'flenima; di modo tale,
che quanto la Quinta efnza , per cagione di si fatta
applicatione dilnga dallVniuerialita ua , tanto
punto viene particolareggiarfi ; & farfi per coniquenza piattiua , e pi efficace ill cotai cura .Non
altramente auuiene all'ileflo Mago nella fbrica del
le fudette imaginiXuggellij&atrijpercioche volen*

do far cjuelli di vniuerali particolari , fine , che pi


prontamenteoperinoquefta, quellaltra particolare attione v aggiunge'l parricolare influlo, colel
latione del celee Gioue , di Venere , di Marte , di
qual i voglia altro Pianta ; niun'altracoa in ci oCeruandojche L'hora della cotellatione loro: La qual
cotellatione , &influIo ritrouando in quel punt
traie mani del Mago naturale il celete oggetto difpofto, e preprate, e totalmente mile f, in quello, qual cadente pioggia nel Mare j cio qual imile
nel i iitiile ambrimentci diicende3 & lui indif
blubilmmite ii congiunge <> &vniice : citi tal guif
haueiido quel uggello alouamentc riceuuto divans
taggio l'iriflulb giotiale* con ragione vien detto fug
gehodKioue, e cosid^gi'altri . E per epilogo di

^
tutto

CHI B'R < CON D O.:

mtto co infierne eott;gUatklS*arFeiTniama >1


la Magia naturale dale Ment del Cielo traggegfrtvflufl in vn carpo fefte.-Qvieljo poioia, che la Men- Ant;chi
te, l'Anima del Ciclo?p e'dcb celefte corpo il iano a
rbbbiamo dichiaratoprbiibnienfe^ Ji . ('*>,
vo'tVoglfono gli anpnt;Sa|>ienti dejlailftedefima.,
naetaica oftanza de^m^iniclefti, cib, dal cele- fruteo,
ireipirito informata , &;in :<jufto lupgo dd^ajfum
detta Elettro , porerfidmer atri fttqm^ti'fabsi<&-

re drgrandBma ammiraijarie degni fofmano pri' niie'rrnnt con si fatta"materia Armatura <di cone

'-\

tron tale, che non puo daqalunque gfgue peroit


a djrmi ,'. ndafulminanti eolpi delleJ)ojmbard'/>.
eflere nrbtta,nmculata. N da altgo -acquifta
lopnd vrtu > che da euer elladalfe,celefl lmprefioni cojlellata Ci hon ccede lignorante^olt
go o'dendcie dagiherbici Poetifauellare >
cere nohaitro^ chiDO:ttlom} oueroopra de'fal Denmn^ondeincaiitaEe-eijfiiQkiuelle chiamare
nonxoellte ,X!uea:tatr^ che pufr rijefo che>
cotelate raltroatiicre^oU^^^
onfinendelleCauf s nariceandotPla^

piatni

ncid.'.J)aroic}jbeminari a-principli dellc loro


^re^&ittjdialL'vniuerleyHLquae fonormofi, regolari , eycondo.alcuni ^rodotti > &dorni de fe*-

,vo

m- JPon paiimente faorware StocqHiiScimitar* > -'<j


3x;emili dalla i^cllatioBelprodotate diipeneja^teibrz, ch^niiiii^co^a^anmn^
-i. Ye "

. .

*4i

DEC MAGICO MONDO

mo aeciaio, potra giamai far loro refiftenza. Apprefc


Co il fanno del mgico Elettro mold , cvarij vafiatci
i*

all Viodelmangiare,e'dlbere;ne'c[ualipoiroper-

\J' auenturavelenodi cjualfi fiaqualit! , incontinente


udando, e fuori mandndo non picciole macchic ,
drino euideritiiimo go di quello; & ifiemVfco
prencllo,; l-ccciano. Qtreftoprocede dallocculta
.

mipathte ,>'( Elettro tiene con l'huomo , dallai


virfti, efficci* & influenza de Piane ti. ' . . .:-.
--' Tali altresi furono gi , comevogliono alcuni.; le

H 1 jfamofe ftate di Mercurio Trimegifto x la colomba W


d'Archita Tarentino, il capo fabricate da Alberto
Magnolia Campana di Virgilio, l'altra V:grorni
nbft'fi vedbti in Ipagnaiconcioiacoa,che dicend^endo ( dicono i Platonici ) l'anime celefti nella ma*
teria , conueneuolmente condoi magici predetti
oreparata , edelfauorcelefte ftta capace t ogliono
a quella apportare con la virtu delli fpirki loro certa
maiaiglio vitaf e itto quefto procede,percioche
per la mpathia deHe coc diuine, celefti, & elemen
tan , vift idealev&'intellettuale nella ragidneuoS1 le paliando^ icotfdo i medelmiMatonici)Tianimeaccrefevitad eTe anime celefti, ma leco'flri*.
gne infierne ad vnirfi detta materia . AfFermarono
Oto . 4100 pufeeffi Plattnirci, ma anco infierne con gli anDemocri tich Aftrlogi Egittijyrabi ,;e Caldei , Oro, De
Ariftot. mocrito , Ariftotilc , Auicenria, & Algazele, le Secre
Aigal"ia de'Kcagoricij^toicijePeripafeticijirMonJoeere

LIBRO SE COND ./. .


141.
animale : empiamente infegnando , che non tanto i
Ciei con tutti i celeri luminoi corpi, ma anco qua lunque coa creata veniua informata dalla propia ani
#ia intellettuale, e della diuina Mente partecipe. ma
ioi illuminati Ja Dio merc dalla vera luce dell di
urna, e chriftiana veric , diciamo infierne con Agftino antifimo cotal dogma eTere euidentementc |J
flo ; ned eifere , dopo le pure Menti angeliche , altr anima , che l'animahumana , ad imagine , elimiglianza del vero Iddio fatta . laonde che chclakieca
~sf'- Gentilitfidica, credadellefudetteStatuexiiMeri- i
curio,meritamte viche ad eifere appodinoiopetto di fuperliione,come quello chai parer nftro
cede i termini della naturata namra:il perche lacian
do il giudicio di quelle icri Theologi noftri,faccia
mo ritorno alle magiche naturali noftre marauiglie.
Fabricano finalmente del narratq Elettro ornamenti militari, donnechi, monili, annelli, pecchi,
inonete, freni, & altre si fatte coe, le quali erano ib
omma queipotentilimi mezzi,& iftromenti da' na
turai Magi aldei , Peril , Egittij, indi , e da gli altri
tutti vati nelle loro marauigliofe, e itupende operationi ; delle quali non facciamo qui particolar men
cione, si per eifere quelle molti itudiofi note, come
anco per Cuitar la molta proliffit, ch a ipiegarle tutte irebbe di meftiero . Non tacendo per , che anco
,con fimili magici naturali aiuti , alcuni Principi ,
e valoroiiCapitanihanno, guerreggiarido controi
nemici

J4*

DEL MGICO MONDO

nemrci di nica Chiefa, fattoopre egiialatiilme


riportato glor-iqe vittorie : come attefta ['Abbatet
Tritemio eifere con si fatti mezzi trgli altrr-auuenu
all'inuitto Mattha Hunniade R delI'Vngherib.
' ' Ma guantr onoqueti donidal iiberaliffimo Iddio conceffiaffiHeroe per mezzo dlia gia, altrettanti, anzi di gran Iunga piu , ono in vece?
di queH fupertitioamte dall'aftuto Demonio infegnati, & introdotti per allacciar l'anime de curio
uoi guaci; di che rende ampia teftimonianza,non
purelacicca Gentilit, ma anele acre Scritturev ,
mentre ci vanno rammenrandode' Maghi di Faraoie, e mili > e quel ch' pcggio lpreente ancora v
si deteftabil vitio quinci, e quindi erpendo , e pul- .
lulando, rcome mieramente dimoftra la cotidiana
iperienza, emblti de i medefimi abomineuoli (tromenti>; come anilell'i fatti ricettodi nndipiriti,
i quali btto preteto di ferirey &vbbidire almiferopoiTeilored'eifiannelli, lanno attenti, epronti
per precipitarlo, iicomeilpi delle volte per diuina
permiflione viene lr fatto , in pena , e caftigodisi
graue errore ; Veggonipecchi con diablica blennta fbricati, ne quali i medeimi Demonij otto di
uerfe forme , rapparenze, vanno ingannando gli.
huomini j con prom eta di far lorvedere le palate ,
prefenti y e future fe, Veggoni freni , al femplice cuotere de' quali ilDemoniojprefaembianza di
Cauallo,prontaniente vbbidice. Vedei di pichia-

LIBRO SECONDO.

?+s

ne fperftitioimente fatta , cui niuna rratura re-?

'

ifte. Veggon alcunc monete di tal condicione, ^ *\


che pefe , mai empre fanno al lor primo poTefore,
ri torno. Veggoni campane , alcui'iono appaiono diuerfe imagini, Spettri, preftigi, e viloni . Veg
goni teile toi te da cadaueri numani > le quali viua*
voce danno chiari repon . In omma , come non
poteft opra la terra,ch a quella del Demonio aggu
gliarpofla, lcome habbiamo dalla bocea della_#
Verit diuinin Giobbe; cos ononfinitigringan- Giobbe .
ni, &ilacci* cheglt illuforiamente, e preHgioamente ci tende .
Gran parte di quelle marauiglioe operation!, e frS,".1*
diqueiftupendiefetti, che partorir dalli
ttdetti magici iftromenti, pu medefmamente fr dalla Magia, con iftromenti , e mezzi da quelliiib
petie diueri ; quantunque e gli vni , e gli altri contino de gli ftefli principij, e deriuino dalivnico fon
damehto mgico : e quefti fono le Gemme , e Pitre
pretioe ,dellacui cefefe forza y & infinita virt gi
lcrifTero Orfeo, Ariotile, Alberto Jvagnoa Galeno,.
Diofcoride, Plinio, e molti altriantichi, e moderni.

ma niuno di loro volle , o feppegiamai apertamente GaK.


coprire , chele d e tte virt , e mkabili propiet il ri- elfcott
trouano,nonnellepietre prodotte dalla Naturaper vimio.,
la.via ordinia,ma olo in quele,ch ella Natura for
ma per m^Jo-dell'Heroe , col potente aiuto'dellaj
Magia naturale ; auuenga ch'alcuhi , cui non era tal
. -

fe-

f .

144

DEI; MAGICO MONDO

fgreto celato, ci occulcamente accennaflro, dicen


/# ^ do, dette Pitre euere elementan Stelle .
Che le cmmuni Pitre pretiofe non habbiano
quell alte prerogatiue, e quelle emcaciiime virt,
che di loro fono da graujffimi Autori predicate, egli
s chiaro , & euidente , ch'ogni proua di ci arebbe fatto ouerchia , & nza dubbiohauendo quel
le si marauiglioe doti , non pure con sitto mezz
i Principi , che di loro pollona, e ogliono hauere
^ gran copia,arbbono compiutamte felici,& guila di Dei miracoloi in tuttel'attioni loro ; ma i'itek
oauuerrebbe Mercanti di quelle ancora j icome
. ' : nell'impTefioni delle celeftiimagini parimente interuerebbegliOrefici , &FabrideglialtrimetafIi, s'eglino foflero la propia , e conueniente materias
di quelle. Vuole per eTempio Ariftotile,che lo SmeAriftot.
aldoiiadipropiet tale, che portato, preirui dal
mal caduco, il medcfimo Smeraldo, icondo AlberAlberto
Magno.

to Magno, confrua la caftit , & di quella talmente arnico, che dal gerente di lui violata, egl ; inconti-" !
nente i fpezza . Qltra di ci l'ieflo Ariftotile afferma , il Giacinto direndere il portato re dal contagio
della Pete ; e fa ( dicegli ) ch'egli venga da tutti homorato , & ottenga da' Grandi quanto brama . Nondirpeno veggiamo alcuni j di tali Pietre adorni,eIere, non oftanti quelle , epileptici , perir di pefte , eCere incontinenti, prezzati, &odiati dal volgo,

Orfeo

sfortunati preflo Principi . Smilmente Orfc at


fer-

ferma, 111 iie virt, vale con


tra gli odij domctctv'iqsra^ ci pefte . Dicono ap{>reo, ch'il piamante fcaccia i maligni piiiti , i veeni, & i , veneficij,e rende chi lo por
ta vittorioo,e vinetoredi qualunque controueria ,
elite. ScriueranticoZoroafte, che la pietra detta, zoroifte
Dafnia cura il mal caduca. Af$ermano,che co'l mez
zo della pietra Chelonia preueggono le coe futu
re; che la Bronia difende da fulmini, e-aette j che la
Perla apporta caftit che ilBalao roglie ogni noioo penero, ramena la luforia, concilia le dicordie,
induce perfetta ianit , e difende infino i campi da'
fulmini , e tempefte ; che il Calcidonio rende vinci- *y\
tore, non tanto neieciuililiti,ma anco nelle anguiroie battaghe , conerua perfettamente forzdel
corpo, e difende da qualunque auuerfta ; che'

":2^

tr detta Orfano conerua i regali honori , e icett!f$


che la Ceraunia ffare acquiirodigran Citt,ProuiiT ~j
cie , rmate , efmili ; Che mediante la pietra <lerta>:

.^'.

Auoltoio s'ottiene tutto cio ,che fi richiede . Finalmente nella eopjoi^oj*^^


n^ria^alla quaje non venga gran forza ^molta v't, e*
mirabilepropietattribuitajquantunque poi l con

tinua fperienza ci affecuri,non efre realmente in Io ^-roalcna delje dette propieta , non partorendo pure
; vnrranimoefTettodegrinfiniti, che da efle s attendono, fe non perauentura qualche picciola icintilla ,
che pi tofto pu diri ombra di quelli . .
v :*

Dal-

j*<r
.

DEI MAGICO MONDO

Dall'altro canto farebbc indecente cofa il crede

re, che Ii udetti Arilotile, Alberto Magno , e gli altri ferittori di tantasautorit haueferogiamai volu7
to macchiare gli Ccrit loro di s euidente flit , i
eflendo coaa' Sapienti pimdio della menzogna :
conuiene dunque direi ch eglfoo non menfano pun
to ; ma che , iguendo lo ftile da loro oTeruato mpre nel trattare gli oceulti nararali mifteri , tcita
mente intendeflro infieme.to' iprimi Magi dello
Gemme mgicamente fbricateile quali efndo anch ellecoftellate, efatate,cioripiene,&r coime de i
celefti Influli , e perci meritamente dette elemenif/j. tari Stelle, hanno per conguenza tutte quelle vir
tu, che lor vengono aflegnate; e poTono ienza verun
dubbio oprare tutte le marauiglie , che di quelle fi
piatoni- pomettonp . Quindi , che difiero i Platonici, che
tarli vitt vengono n loro dalle Idee ; & i PeripatetiAieflan- j, particolarmente Alefandro Afrodieo vuole,che
. quelle infierne con le Pietre deriuinodaglielemenindi.

Gl'Indi aFermano , che procedono dalle Stelle , e


dalle Imagini celefti: E per vi timo Alberto Magno
tiene, slfatte virtii hauer origine da certa occulta^
Natura,dal grande Iddio parfa in tutte le coi. Que-

.4- }.

* . .fte opinioni volgarmentc intee bno varie, e non po


fr di lorodicordanti; ma la mgica, e oda intelligenza, non pure fcilmente le accorda, maanco
moftrachiaraniente, che tutte in vna olainrallibiE^ *' mente vera , firioluono >fi come per qucllo chieTirL

LIBRO

SECOMDOJ

i*?

quis'detto, edichiarato, potr fcilmente intenderelaccuratoftudioib.


.
'a
-

Le magiche Pitre pretioi bno dall'Heroe coru

l'vnico ftromento mgico in tr modi formate ; Il


primo de' quali i fa traimutando il liquefatto criftai
lo in quelle , mediante 1 animatione , & vnione ico
dell'heroica Pietra ; ; Nel ! fecondo i fnno per reiblutione dlie voIgari-,rcdttione nellafora prima ma
teria, & impregnation dlie celefti Influenze; 1 terzo modo coniifte nella generatione de' limi d eflc>
Pitre, ciodelli due loro originali principij, ch'io . , ,
no il terreo, el'acqueo y&c indi nella loro proportiratacompoftioneveperfetta cottione . Parimento
in quefto , e nel fecondo modo i fabricano le Perle .
Gircapoicia quello, h'appartiene alla bellezza/,
durezza, & eccellenza di quelle,affermiamo,che -?
medivirt.eccedono le volgari , cos le iuperano
nellaltre qiialit, e perfettioni ; eiTendo quefte in cffetjcfcpiu^jidp, ipiendenci , pi peripie.ue, di maggjof' trafparnza , e diafnit , e ci in omma di tan
to, quarto la ,magica Terra di quefte produttrice ,

"

d'rcellenza, e diperfettione fupriorcalla volgare j


da cui'iT^onpl'altre. per epilogo di dicono,
che k^fitttattra, pietra dfel Sokje da Apoljpnio Thia & haue idi :mirablmeftte vnite le virtu
di tuttelalcse-: e quefta l'herica Pietra, figliadel
Sole,;Comeauanti f dimoftrao J . --

. o . j

; aimante, il Mago infernak-ia -ci- *

men-

14*

DEL MAGICO MONDO

mente con la Natura ; conciofia , ch egli pur fi gloria


d'hauer le fue Pietre iftromenti di marauigliofi effetti ; e per efempia egli afferma

che la pietra Entro

pia fia poilnt rndere chimique opra di la reca inuifibile > e preago delle coe venire . ben* ve
ro (die egli) che perf fblanon arriua tanta fublimi
tjlaonde canuiene, che tal virt fia aiutata dall'herbadello telonome ,cio Entropia, &appreflo
eccal aguato per prendere-i curiofi ) con certe paro
le^ ufurri > & incanti r

. .. .*

r :;

>

Luciano.
Dcemmo nela prima parte infierne Luciano j
settofmt eheTHeroe non ola huomo , ne olo Dio, ma ch egli giuntamente , e 1 vno, e laltro > il perche egli
viene ragioneuolmen te detto Semideo,e tutto ci ri
{petto alie ceeli operationi da lui fatte in virt del
mgico natural talentv daifa omma bont di Dio.
coneeogli , pecio quale egli fruice certa participatione dlia Deita egode molti priuilegidiquela*,
qome oltr^alliopranarrdtiye glialtri> ch apprebi
; " diranno, il poter viuere fenza ilcomrieaiifertPoi ..

to i e ci inteero gli aiitich Peti per laTutidone ir*


Cielo d'Hercole, ciodell'Hfoe notro, e congingimento di lui in matrimoni con Heby che 'he

roica Pietray oggingehfeyb&tre an^riniftratritedeirAffibrok,e:^


ftando eTo Hroe , nongli' ii

-...1

ffutti

(tat delbMagi , o del Legno- icondo dela Vfta ,


il poterfi tangamente, e realmente ibionodh I'vo di
cuiello, arenendoi totalmente da qualunque altro
cib j-oftentarc , crecendo pi tofto, che eemando le forzeeorporali, & il natk> vigore ; anzi non pure l'heroiea ietrai
all'vltima fu perfettione ridotta-,: ma ancora la
acquea parte di lei , della quale habbirnofongafreti J$

prendendoh taleeffettovna vt ilgionlo non>


j^di^uato capirebbe la meta d'vft ctlcchart^oj
Sara perauirt qlefto appo lf maggior 'fktstfo
non teno difficile Crederfi, di quello fien ftati-gli
altri effettifmqul narratijnondif^io'glipura'rr
naturalmente: ntutto queflro ripugna puii'toii .n^-A\^.
anco tlla voigar Filbbfia $ ^oneioach'eTendd yra> r .%Z7Z. ^
com'e in effetto , quella propoftione d'Ariftotilo , Arlot;
ce che noici nutrame di quelle coe, dellequali
fiamo fatti, cointendefi communemente delli quat
tro lementi : e perche ['heroica Pietra a punto vil,
comporto di ei quattro elementi , come habbiamo
djmoftrato, egue percio,chcllaper i ola fia bala
te al nutrimento dell'huomo . La terra volgare con*
fa anch'ella di corpo , pirito pjSt anima $ il;c6rpo
qUell, che noi veggiamo ; l^nimapoi ,-e l pirito
fono la virtuentro di quello nafoita: il corpo non
produce il frQmento,m i bn lo pirito, e faifihfifc

chai-

.-

/^

DEX MAQiCO MONEO

ch'altrplirialmente non fpn, ehe Salc^delqiialc vrneridQi terra priua^j.niun'altra crvale. Drpi
il fromento conla delji quattro element! ; e tali ele
ment! hanno mente il orpo , lo ipirito , e l'aniina^ilcptpolayifiUlpaitedclftomentoJo J\iri
to y Ranima fono parteinui/ibile , cioela yirt , e
\

leflnza di quello r.Pero mangito il Pan, non tuttQ

fjfi

onuerte in nutrimento, & in oftanza, ma fek>la>


(dcttaelenza, paindo il rimanente , cjorilcrpo
| vtilitne gli ecrementi . Solamento
duftque nello fpirico , e nell'elenza dcgli elementi
couift^a.virtuvitale,.produtti<e, econiruatne>
^'^ , e^itutte le create cojf r&eflndodallHerde cotle flnza, e pirit,, mediante l ai te /gricfo fattod) pfculto maniek>,e ridottodallapotenzaall'attOiiofe albora riftrignerf in piccioliffi-

%*^- ma quantity di maniera tale , ene quanto di quello


.__

iarcbb^d'hopo per elnfificre,animare, e darret


irc ad vri iceo di grano , ouero , e pi prppiamen-r
te , quanta terra arebbe dibiiogno per la produp*

yj tione d i lui, non ecceder , giun to alla finale fua ma-*


gica perfttione,il peio d'vn'oncia : e quello, che dei
grano diciamo , intnliamo medeimamentedegU
altrivegetabili,animali,minerali.

/ !

Horapoftoil iondamentodi sirattaverit,niu-,


no di ino giudicio far giamai , che non coninta., f
cflreall'Heroe poflibile, anzi ageuoli/Iimo, lafeiandptptalraente pualera cola, ipqterperfttarnen- - 'Vi >.<.*.'

tc>

ex a

te s, e-lungamentcviuere olo con l'vo , cohicopr


della fudetta enemx, la xipiaie ; con peculiar nome
de^ta primo Ente dell oro ; di cui mgica Terrai
confia y e da cui riceue pirito la volgare in feme > ,
gli altrielementi . quindi finalmente confiderando i
Magi y cne-ncila Terra loro fono gli element] pari

Mage

vergini, intatti, e fpirituali, ch ella porge vita afutre


le oiie che di quella itea tormo Iddio il primo, no

ftro Padre jpercipi propiamente dicono, cheici


yiuiam di quellaTerra , dellaquale fiama formari t
Etin confirmatione,chel'iiiiomo pofla perfetcamen
te.viuercoh la mphccelcnzadi quella , enzaaiu<*
todi nhina delle coe da lbiprodoirte , meraforicamente atermano , che poftor vn^momo ' iipiedi
de tro all terra nella guif , che vi Hanno gli arbori
con l.radici loro, potrebbe tanto viuerenz'alrra
cibo,c[iiantoiui dimorae; e l'ifteflo dicono gli aucrebbe , comeflreauenuto ad alcunidi loro apparc ,
e in vece di ci, egli opra.delio tomaco porcaiv
vna gleba della; fudetta terrar mantenendouela- co'l
imitarla fenipre mai verde'. . :> orv '.

v.Jb-;.

In quefto il Demonio , comcapital nemi condri


la temperanza , apendo , claf.Sine Genre , t&M<b$
fget Z/ems , non oftante la prfida fu emuibae>
non tende rejce alcuna-.;

i > ;j;L';,;1 :

zkzDSXT.c--:t

Seeue q ueto vn altro efltroiinipunto sial-

stm*

m interiore , nemeno di-quelh vtile:, e martjigUo-. , ^


b,& ekiUaouatione > e j^tauratione.deUro#>
j .i

Que-

rs

DEL MAGICO MONDO

Quefta Ricupertioiifcdellc perdute virt e forzeJ


del corpo caduco, materiale,e corrottibile^mcdiante vn al tro corpa incarrottibile, e ceiefte, chaltro
none , chel ceiefte Mercurio , Quinta ETenza vninerile, e primo Ente dell'orojla cui pofInza,eDKbpiet taie , ch'egli ringioueniice,' oarinuaturto>
fuello, cui vnice,non tanto gli huominiyma an
co infierne con gli altri animali Therbe, gli axbori,&
i fruta . Alouna volta dunque vando l'Heroe detto
primo Ente, non ob rhmor jradicaledi luieccitan
.felo^irito della vita,delk quale eio hmmore pro
pia ede , non il icema/n pui ltra miraee > ma
s benegii vengon da* tal1 mezzo accreciute mirafclmente le forzenela guifa, ehe Co* i deuti jikzz
'uolb i'accorto Agricoltore accrefeer quelle all arbo*
-l^afine ch'egli pi prontamente, & abondamtejnente i uoi frutti produc . Fafi propiamente
al rinouatione non dell'liumor radicale , [pirita
della vita , ma de material corpo da loro proceden
te, e con eflo loro vnieo no altrimeiti* che i arbo^
le alleueradic, iVno de' quali nonpu enza dell'al
troihaiere vita; pero rinouandofi if eorpo, o le fue*
menbra col togliere, eleuar da quelle tutte lcuper
fluiEa diciamo eereparimeiite rinouato il loro hu
mor radicale ,,e pirito dela vita, e coa elboro lc
^aartrcompieflioni,^erhumorb^'r:;.
-ofinalmente detta rmouaone puodirl enere tra-*
mutatioiie di quelle membra ,, ouero di quelle parti

'
del '

ri 1 D :$ G N D .'

i/s

del corpa, c'hanno daHa iuperfluit il nacimento


loro cmeiono i pcli, l'vgnc, i denti, fmili . Ca
dono quefti in virtiidel celefte licore , & in fu vece*
rinacononoui denti, noue vgne, enouicapelli,
peli non pi canuti, ma giouanetti, e molli , cos co
me daiLarboreiogliono caderei frutti y & i fiori , e
poi da capo rinouari ; ouerojaella guii che in luo
go dlie froridi deirarborejche l'autunnopaiTato per
mancamente deirhumorradicale diuenute canute ,
CYecchie caderonojioferinaicerBealtremouejVerdi* excnerelle . Cade altreslla vecchia, riigofa pel
le y & altra delicata nouamente appare i di modo ta
ie, che mutato THeroe dalPantica forma in vago
afpetto, e giouenil imbiante, & hauendo parimente on lo fteflo mezzo racquiftate le perdute forze , e
lo marritei hatio vigore, meritamente pu dirfiringiouenito, e rinouato . Cos ringiouenitofuone
da coei , che f dal medicar detta Medea ; cos ie'
medeimorinou, comeraeconta Rogerio Bacco- Rogers,
ne/qaelKuftico , c'hauendoncl campocon l'aratro Baccone*
icopertovn vaio d'oropieno di certolicore,e giudicndocgaatro nonefero, che celefte rugiada , di
<quellTbebbe,& appreib lauataienejaiccia, incon*
.tifente rinouoiri non olo di corpo,ma d'animo an
cora, eflendo infierne diuenuto iapicntiiimo,di ma
niera ch'egii di bifolco merit eflr ftto Aio di Ofto
R di Sicilia . Non altramente auuerme quello , di
rai si ftto Epitafio fi legged
~

"

'

r
Hic

tri

E L M1 MONDO
Hic iacet edentulus, quicanus , atque decanuf Itb
Rurfamwgreit , denteit, & hictequieit* oie

E lafcindo gh eTempi ancidhi , hoggidi araamf*


no alcuni da Dio aggratiati drvederesiltim^akme
tamorfoii, quantunque rio di rado aimeriga , poten|dof penafrvn millione d'buomiiiiritrouarbvni
yibft^hatio He'raeuwtJuo *

: v<{.

Di quelta mgica rinouatione reride al tresi am


pia teftimonianza, olrr' cemaltri'animalr, I'vccek
loj Alciofe detto , il cui naturale ilinto di ritrouar
certi luogllp, ie'quaii l natura h poto l'Entepri*
mo dell oro, di quello i nutrice; laondenon tanto
in vita, ma d*opo la fu morte ancora,corgiamofar
in quefto cotai rinouationei: Percioche preiruata
perdetta celefteaurea vin dalla corrotrione, e|>a* 7
rmente mantenendoei virt entro dilu il radicale humore,bgIiono per molto tempoycomegiornalmente veggiamo,le penne di lui mal grado dl
ia morte rinouati.

' -~or. risbsnr

Ilcommuneauueririo nonpermetce-sigejBxfe
efltto eflre inza la iua emulatione , cricioikc^ia^
ch egli purpropone uoi eredentipi*4'ynmo<io
per conegi-l, quanmnque tutto .
doG la loro arte eflecranda non in altroy chcirfaife^
ma palliate , apparenze , e forme preftigiof- v ilche*
eon perd ita dlie miiere anime loro eiperiiWentaiio
trglialtri le foelerate Streghe^e cosr'fu miierameii-i.
te fcbernito colui , che perfuao daimilarte. diaba*lica,

1IBR0 SECONDO.

ijj

lics*rfc fteflo vccii , confidandofi ( ma Vanamente )


mediante la corruttione di lui , con alcune iperftitioi pflruationi fatte, douer di nuouo nacere3V in
tal modo rinouarfi .
5e bene f vanno coniderando gli effetti,& i frut- fj*
xi del Mgico Legno dlia vita, vedrali manifetainnte, ch eglinbaltronon ono, ne altro recano,
che la vita iftela ; laonde ben ragione , che fruendo l'Heioe felice l'incomparabiie ioauit, edolcez* t
zadiquelli, iniiememente partecipi , egodadella
medefima vita ancora>;ciovitaeftraordinaria, vita^
Jungaye nracendente i limitad termini dell'humana
corrottion e condena, checjuefta h origine dal
ceefte Mercurio , vniueral vita { dopo'l Diuino ) di
tutto ; perciella viene coniguentemente infierne
conlafopranatrataRinbuationej&Inftauratione.

ta

r ; Xa vita al tro non ,<hefoitanza*> e luce , dall'increata Luce creata : e qjieita l'iteflfp cplete Spirito ,
^Quinta eflenza vniuerfaje , e primo Ente delloro

ll'incontro la morte afceidente deavita contr al


natural ordine contingente, equeitain due 11 diuide j.io nella morte da Dio all'liuomo ordinata iib
pena del peccato, e nell'altra cagionata dalla corrotjpjonede Parenti , e dal mancamto del propio buon
reggimento, difficile, anziimpoffibilepoteriofferuare, contendo egli in moite, e diuerjfe coi,chc
fono ilmangiare, bere, dormir, vegghiare, nellae-" re, nel moto, nella quiete , nell'euacuatione, coftrit*
tione,

:1

is*

DEL MAGICO MNDO

tione , e nelle paffioni dell animo I termini deltas


Gobbf . prim'non poflbno, come aFerma Giobbe, in Verui
modo tragrediri ; ma si bene quelli della fconda*
bno in poteftdell'Heroe piente ; & alia mgica*
Monarchia di lui dctca morte oggiace,& vbbidice.
Da efo Hroe dunque col celeftefuoco vcciiLquefta econda glida morte , potra egli per confeguen fino all'altra ineuitabile tranquillamente viuere, e
vita perauentura lunghilima , e non quale fu quella
d'Adamo, almeno fmilea quella di mold , chedi
gran Iunga eccederono il commun corlo. Percio-.
che l'anima di iia natura immrtale: Appreo,
la namra fu da principio crea ta con priuilgi' di ter perpetuamente viuere : lande ella mai fmpr
brama perpetua conferuatione dellecofdaleiprodotte . t anco dopo la tragrefione del primo notro Padre puote l'huomo naturalmente viuere fino
allinouecento ailili : bonde chiaramente apparc, lav
brcuita della vita ( laciando locculta dipofition diuina) nondaaltro ordinariamente proceder, che
dalle cagioni udette , le quali potendo ageuolmente
dall'Heroe eler rimofle , viene coniguentemnte
leuari cotal effetto, & accidente .
Non poflbno naturalmente due contrari cohuef7?

ire in vno fteTooggetto : la luce della Natura, Spirito celefte , primo Ente delloro, vita di tutte le
create col ; ne akro la vita, la perfettione , la pun
ta, e fnitdell'infmita moltitudine de glmdiuidui,
;

anzi

iLIBR SECONDCX

ijt

anzi di tutti gli dementi , de'Cieli , e de' celeti corpi, che Oro , fi come non pure apertamento
vede,ma quelio ancora totalmente palpa . L'Entej>ri
mo dell'oro lifteflo orometallico 116 ancor cgela
to diluo , oluto, e fuuido; e perci viuo, e
percfguete di virt,e yafore ineftimabilc . Quefto
f nalmen te nellbuomo il propio Spirito dlia vita.
- Qualunque volta dunqueefo vitale pirito viene
dalle tenebre d ella iconda morte ofFufcato,e tirni
camente oppreo, pu quello l'Heroe co'l medefimo nouo Spirito porgereaiutojeonciofiaeoa, chei
come il moco vifibile, e materiale tanto punto i
confrua,e fi mantiene3quto gli s aggiungono nuoue legna,od altra materiaatta ad eifere da lui diuorata: co& aggiungendo alia natura fuocomuifibile'
nuouo humor radicale, indi acquiftando perconeguente i quattrohumori nuoua vitare percio diuenuti puri, e ridottialla bramata armnica proportio
ne , & amicitia > ripigliaea natura nuoue forze , 6T
infierne fruice nuouo * e lieto coro di vita ; di mai*
niera* che ftto detto Spiri to con fimil occorfbpod
iente , eiorte, non fol-pu arduamente combatie
re ^ma^anto pu fiperare;<vincere, & atterrare la dt
luimortalcuueriaxia scoteiiauerIa uperata molti di que* Sann P&tfx attefano le lacre Scritture':
e le profane Hilorie affermano , che oltr tutti
queli , moltiimi altri ancora conr*l mgico mez ottennero si iegnalata vittoria'V tra quaii Ar]

tefio

i ft

DEL MAGICO MONDO

Artefio. tcfio , che-, per quantan* raccoglie. dagli ocuf**


' f mi fcritti di lui, fu contemporneo , e famigiiare del
primo nolro parente Adamo , Jgloria , Icriuendo
^

gli aftrui fuoi egreti , d'hauer viuuto noall'horav

mille i e venticinque anni; e ci riferifce parimento


Rogerio Rogerio Baccone. Cosi leggeii, che Orfo Trace viCle noue etadi . Ii Re Impetrice , per teibmomo di SeSenofon- nofonte, viTe ottocento anni, & il figlio di lui eicen
tc*
to. Parimente criue ib udetto Rogerio Baccone nel
libro della mirabile poteftdll'Arte , e della Natu
ra , che da lettere Papali viene aftormato , hauendo
vn R de' Saraceni riceuuto in dono cerra medicina ,
&hauendoegli diquella opitione, volprimieramente eperimentarlain vn fuo chiauo per neme
detro Alrnanico , al quale f da detta medicina prorogata la vita Cinquecento anni . Appreflo rifriice il
medehrno , ch'egli auuenne in Inghil terra , che cer
cando Madama di Tormeri in vn boco vna .cerua^
bianca , ritrou certo vnguento , del quale eTendo/
ilGuardiano del boco vnto tutto il corpo , fuor che
nelle piante de* piedi , vhTe felicemente trecento an, non prouando in tanto tempo niun dolore, eecetto clicin efi piedi . SonamoJriulmi i siJatti eC
fempi , c'hor per breumfi trakciano Non lafciando intamo di dire,c'hoggidi ancora fi e veduto alcu-r
no con l;Vib daLmasjico legno della vita hauer viuu
to cento:, eataaita anni?Cotal prorogntione non viene creduta ib non, dal
. .

p ro-

'COBRO SECONDO.

iff

propio Mago,ouero da chi realmente la mira, proua ; e quindi , che Plinio , non hauendo punto gulato l'Ambroia, el Nettare della miftica noftra Hebe,Dea della Giouentu,nega poteri produrThiimana vita ot al commun termine . Aliincontro altuni de gli antichi Magi , tra' quali furno Hermete , e
Platone,alicurati non pure da tanti miracoloi effetti, ma anco da qualche peculatiua ragione, e fondamento, prbmerteuanoaiemedefimi con tal mezzo
la perennit della vita: e l'origine di tal confideratione puote perauentura efer quello, che la mbolica loro Theologia del granTadre Demogorgone af
ferma . Secondo Lattantio , qufto nome Demogorgonef compofto dalla voceZtemo , che Djo , & an
co Sapienza gnifica, e da Gorgon, che vuotir terra :
perciDemogorgone tradotto dalla Greca fauella^
nella Latina , iiona punto quanto Dio della terra^ ,
ouero Sapienza di quella : il perche altro in ommaj
non Demogorgone , che la Mgica Terra noftra.. .
In confermatione di che diconojch'egli habita nelle
vicere della terra, ch'egli Biauo di tutti i Dei , e da
niuno generator e per quefta cagione fingono gli fiano compagni il Caos,e l'Hternit Dctta mgica Ter
ra habita nel centro del centrojda lei procedono tut
ti gli Dei, come Saturno, Gioue , e gli altri, che ono
i magici intelletti , e tutti gli altri piriti minerali;
Non da alcuno de i detti imbolici Dei generata^ ,
poich' ella genera loro ; Ha de compagni , l'vno de*
quali

i/o

DEL MAGICO MONDO

quali il Cms, cio ella TifteTo Caos,del quale tutte le cofe fono fatte , eome se dett ajtroue , e l'Eternit; concioiacofa , ch ella per la ibmmapurit,
femplicifima fu natura , veramente eterna ,
deuendo neli'vniuerfale incendio del final Giudici punto confumare la pura efenza de gli elementi.
Hora coniderando tutto queto i fudetti Hermetc,
Platone , & akri , diedero ageuolmente credere ,
ch'ella potefe altresi communicar loro cotal fu incorrottibile natura , &eternit: ma ci nonvenne>
lorfatto; non efendo quefta l'Arbore primo dela_
*Cu

vita, vnica Medicina perpetuamente preferuantc ,


come attefta la facra Geiief al capo terzo : ne poten dof paflare, come opra s' detto, quel primo rermine della v$a da Dio prefiflo aH'huomo,il qualome
in mold pu eifere lungo oltr' all'humana credenza ,
puo nondimeno in alcuni altri eer breue : poiche, e
la lunghezza , e la breuita dipendono , non da al tro ,
che dagllmpercrutabilidiuinigiudicij .

^^ . -

Finalmente lefempio olo dell'Alcione addotto,

& apprefo , gli altri , ch addur l poono della rinouatione, elungavita dell'Aquila, del Ceruo, del Serpe^ altri, fono bateuoli peraccertare chiunque de*
icri magici mifteri non h contezza , detta proroga
tione della vita eifere poflibile all'Heroe, in virt del
la creata Naturada lui pofeduta, e nella quale perfet
tiimamente conoce quelle coe,che riuocano det
to Alcione, Aquila, gli altri alla perdu ta giouenm,
-& ap-

iLIBRO SECONDO;

t<*

&apportanotraordinaria iunghezza divita,


ll Demonio parimentcprbmette lunga vita , c
talc atutia , & arteinduce i ioifeguaci in moltier*
rori , fuperftitioni , & idoltrie indegne di eifere ri*
cordate ; ejinalmente, nnfolo nonconfeguono il
bramato fine, ma infierne con la morte eterna aceellerano per auen tura la temporale ncora.

.'

Non h dubbioalcuno , che'l Legrio norb dell frat"


vita irebbe impropiamente cosi dettov noh oftanri
i raccoricati effetti moi , s egli con la virt ia non-,
fuTe anco pofente curare le humane iafirmir, ba
ilante icacciareafolutamente tutti i mall, & atto
ritornara fugace vita a* languidi morienti. Affer* salomomaSalomone nel trigefimo ottauo capo dell'Eccle- neiafticojche 1 altiffimo Iddio cre la medicina di Ter
ra , echcl'huomo nonabhorrir quella . Che perla
detta Medicina s'intenda principalmente l'iftelb no
ftro Legno dlia vita, pu fcilmente comprende
re da tutto quelJo , che fin qui dicoro habbiamo ;
mamolto piiichiaramente daci,c*hora in particolarefitrattar della medefima.
La perfetta medicina corpo ftellre., dall'imp*
id., e cralp elementar corpo eparato Cotai dennititie non pure conuiene con quella del mgico Legno, ma realmente la tea-: alilncontro , quanto
male si fattadefinitione conuenga alla volgare ,
communejmedicina,ageuoImentel dicerne ; pol*
ciie^uelkalxro finalmente lion , che corpo terreo
s

impu-

ii

DEL MAGICO MONDO

impuro, craflo , e corrottibile . La medicina vniucrGlmente in duc i diuide, cio dire , nella Preeruatrice,e nella Curatrice, le quali virt,e propiet eminentemeteiono neHVnica Medicina mgica: il per
che fra'Magi vniuefal propofitione , Che tutto
fuello, che coniru in init, pu anco infierne-
quella reftituire a Diquello, ch appartiene alia coneruatione, habbiamo jper hora bateuolmente ragio
nato di opra; quanto poi all'apportare gl'infrm
la anita , la quale vna medeima co con la vitau ,
diciamo primieramentejCheniuno pu dare i non
quello, cnej3cicdej_ Quindi i icorge apertamente
"quantaaThumana miieria , cui dineceffitconliiene dalla fteil infirmit implorar la inita , eMlla
morte attehdere la vita . Qual cofa pu rtrouarfi pi
fraie , pi caduca , e pi alla corrottione fbggettav ,
dlia volgar medicina, s implice, come comporta;
poiche tenuta alquanto tempo , non potendo Ce medefima dalla morte difendere, in poca, e ptrida^
polue i ne cade ? come dunque potra ella recare altrui la init, l'incorrottibilit , e la vita , eindonev
per fe fteTa biognoa, e priuav .
Dirali pr auentura , ch'egli precetto , e regola^
vniuerile dlia medicina , che lVn contrario debba
con l'altro curari : cio altro non dire, fe non, che
la fame debba col digiuno feacciarfi , poiche niuna
coi pi quella contraria, cio allafamato d'elb
digiuno. Lafamemancamencodi otanza, oue-

LIBRO

SECON DO;

its

r accidente cagionato damancamento di fbftanz,


onde la natura u nutrice , e mantiene ; per non hu
fme , ma la natura conuiene in tal cab :
tal occoro confifte nelia omminiftratione dll ali
mento, e nutrimento conueniente>e neceIrio,mediante'l quale detta natura,cacciata eo'l mangiare la
fme , racquifta quanto perduto hauea . Parimehte
la fcj^enojii_propia mente interape tic 4ellopirio
dejlavitai ma accidente dall'intemperie di detto
pirito cagionato : elendo dunque il vitale pirito
ndipofto,e mal' aFetto,queJlo fa di meftiero diret?
tamente curare, e nonglinumori; conciofia che po
co pro recarebbe al Padrone infrmo, che'l ruo in_
vece di lui prendeTe la medicina . ma ritornato lo
pirito nel primiero fuo temperamento; cea incon
tinente la febre,& infierne purificandoi, gli humori
sadegulmo, e pacificano. L mdipofitione dello pi ri to non deriua dalla diparit, o nemicitia de i quatJ tro humori, anzi l'alteratione, la nemicitia,e l'infer, mita de gli humori nace principalmente dalla itera
^perariza,&appreuodalconumamentOy che dello
pirito vitale , edell'humor radicale uol far ledacc
; tempo ; per mancando quefti , non polbno le vol* gari medicine riftorargli , & aumentargl ; anzi, : me loro contrarie, tendono fempre alia diftruttio5 nediquelli: nedelle finalmente altro poTono fare,
che euacuare, refrigerare , & humettare il caldo ,
il icco dalla febreprocedenti > ma tuteo ci ancora^
h

non

lU

DEL MAGICO MONDO

non fenza danno, e detrimento dlia natura . Laon^


de verimo , che in tal modo i curano i contrari
con gli altri contrari : il perche nel medicar de* mal
ftfliiime fate auuiene, che detti humor radicale,
* della vita , o, eom'altri dicono , calor naturar*
J, ch*altro in foftanza non fono , che la vita propia,
oneendo non fjurene i bifogni loro ouuemiti
tmi virpi opprefi , V indeboli ti da i vari veleni di
si ftte medicine , non potendo alla fine fr piu lungarefiftenza, oggiacciono : e quinci riuolando elb
pirito alia nata u origine , lafcia lenanimato cor*
po trofeo della morte*

mapper
mente le infirmit humane ; eTendo naturale, e fcil
cofa,che lvno amico all altro porga aiutp: ecio vol*
le dinotarci Democrito, dicendo, che larslatura
Democn aODraia> contiene,, &aiuta laNatura, e di quel-?
~7 la i rllegra . Quindi , che l'Heroico Mago focorrendo alla Natura non con altro , che conlaftefc
fa Natura > la quale folo nell'humor radicale , e pi
rito vitale confite, inhbilmente , ecori incredibilepreftezza, e facilita, cccia qualunque infirmk
ta, ancorche ail altre medicine incurabile. L'huomoajla fimiglianza dVna lucerna ardente, il cui
oglio eflo hmido radicale , eloftoppino loipirb
to.vta| i mencre mendue queite parti ii conferuano, mantienfi parimenteacceio il lume dlia*
l~i\

.1

vita *

LIBRO

SECOND.

U/

vita di lui ; 'm mancando vna dlie due , *


neceflariamente ', chemanchi-, e seftingua ildetto
vital lume : nondimeno, icome eftinguendofil Iu~
me dellaTe^ucemajper manamento dell'oglio , fi
puo, mentienonfiamtalmente piratOj-con aggiungernejli nuouo rauuiuare, & accendere ; cosi punto^u fare r^ago deH'humana lucerna, cicdellhuomo,cui mancando per quai fi voglia acciden
te l'oglio deirhumor radicale , in ui iljvicale pirito
rifiedc , puo aggiungergliene dell'inicfb , e tanto,
o^antobafti liaccendere, auuiuare , e ritornareil
moribundo lurrie dlia vita nelprimier fuoftato . e
eosi hauendo la natura racquiiato il priftino vigo
re, tiene infierne forza di gombrare velocemento
l'horrore dlia morte, e le noioe tenebre di qualunque infirmita: ilche fare non baante la volgar me
dicina, non potendo ella allVltimo altro effettopartorir nell'huomo, di quello farebbe l'acqua, nella lu
cerna in vece d'oglio pofta , la quale eflendo del fuo
Conimica,altrobeneficionon apportarebbe quella , che d'alquanto nettarku .
Nel mgico Legno della vita dunque, e Mondo
norro , confifte.la real cura di tutte le infirmit t
c5ciofiacoi,ch'egIi, come habbiamo dimotrato,
l'vniuerl Natura j e percio pu alla medefima Na
tura occorrere : la Vita vniuerale, e naturale di
tutte le cofe , e pertanto puo riorar la medefima vi
ta : Cielo incorrottibile , onde egli ponente preL

fer-

fY*

DEL MAGICO MONDO

dc ruare qualunquc coi dalla corrottione , e morco i .


finalmente fondamento, fonte di tutti gli End
di tuttele ETenze;ec|uindiauuiene,ch egi vniuef
il Medicina , & in efl fono conigucimniente tut
ee le altre medicine volgari , cosi animalr, corne vegetali, e minerali. lui ritrouafi la Melifla , il Reubarbaro, il Tiro, l'Oro , e l'altre ipetie tutt^ma noricor dal terreftre , & impuro lor corpo incarcerate-/ ,
debilitate, &oppreTc, ma fojamente fono il puro
ipirito, e Ja pura anima, cio la prima materia , 'En te primo,e la implice,e viua einza di quellejil per-*
che la vrtu loro preuale,e fopera piu che in millecu*
pa proportione la virt di quante fono prodotte i
eTere dalla Natura . Et per eflmpio fia il detto oro
communemte chiamato oro potabile, per efler egi
fluente licore,non ancor,comes' detto, dalla Natu
ra coagulato, Qu efto compara to all'oro metalico
volgarc, quantunque in licor rifoluto , ( hauuto ri^guardo alie virt d'amendui loro ) non altramento ,
che fia il iodo , e real corpo , in comparatione delkb
vana ombra di lui . Di tal diFerenza fa ancoindubi-

mW^w

tata fede laprattica Magia ; percioche cauata rnagicamente l'anima tanto dallVno , quanto dall'altroTil

Aft

copo, e lfeccie dell'oro noftro rimarigono nondimeno puro, e vero oromtallico ; ma all mcontrole
jceie y & il corpo del volSeTnon in ahro , che inj
vacua, inane trra i riloluono : manifefto argoment delccceHenza di detto oro mgico, aggiungefi

llBRfO SECONDO.

ti? i

gefi quet la proportionc del Peo, del Numro, e


della Mira,oloall'Natura nota, & impoiibile
poter dallarte ritrouare;eindo qtiefti Ii tre occul-'
tiflmi ftronaentt, & idee , con le jtiaii creo il Sommo pefice Vruerfb: onde Iggiamo nell vndeci-

Apodla Sapienza, Omnia dijpoiit Dens in nmero, saiomone . VW


ponere,& menra; e dalle quali li tr primi naturali principij delle coe hanno origine. L'Vniucro
^9i^iii.^ibiij^i^cipiiy e come batte le creature> i >
fono delli medefim fbrmatycoy niuna ve n'h,che
ve in pi , ne in menopofa mgicamente diuider .
liprim di quefti l'ignea Softanza jn'ui 1 animad
il moto, e la vita de gli elementi contenuta : queila?
radice dlia vita , calor nauurale , Mercurio , & jua i -e 1 aerea humidit , inclinara! al terreo freddo,
vni.ca qualitdi Ici . A cjueitaigue?l aerea Softanza,
nclla qualejonpil fpmeiitp^^kvita -, e lo fpirito de
gii elemen ti; hmido radicate; fomento dlia vira,
olfojeCieIo,lacuipropia,& inbata qualitrigneo
calore alla fieck terrea inclinato . Il terzo principio
(o no l'acquea , e la terrea Softanza infierne vnite , e
iocto nome diTerra includenti in f il orpo de gli
eJemnti. cotalSoftanza conferuatione dellaltre>
due dalla corrottione, balimo dlia Batura, faxe, e
Terra , e poifde amendue le qualit Jellaltre ; nondimeno con diueriripetti,e confiderationi. Il diuino impercrutabile Ternario adunque , creando nel
principio natural Ternario , volfe anco in tutte lex
.y

col

y"

DEL MAGICO MONDO

eof il medefmo Ternario ritrouari : di quello in*


diferentemente canilanoil Mondo grande, ilmag
Mondo hoftro, & i Mondo precilo,, eh alero n;
,che l'huomo . Son in cialcheduno dIoro gli bi trprincipij>cioiljj^rrio>ilfolfo>& iliab: ma
quantunque quelle ianotr Sotanze,. ononondi-*
meno vna olaindiuiSolaaza,n poilbnoirerVna,
dall'altradigiunte , o eparare, ma vnitamentecanfiicuicono'k mifterioa Vnit, natural fonda-men
tle pri miera origine del Mondo ,, e perla ua indimibilitaimbalo,, come criue Pfello , damicitia, di
pace , e di concordia ,enella.quale la vita di ratte Ie>
efe perfectamente pofta , laonde altro non il fi
ne della medicina ,,nedaltro finalmenteella preten
de y che di ridurrelinfermo detta Vnit, la qualoV,
incapace di molcitudine^e di contrariet, per cone
guente niiin maleammtte^ ^

i t

r. La primiera origine di tutte le infirmita da niun alera cagione ,; che dalrecelb da detta Vnit proce
de y percioche,jfi come in quellala init confiile,cosituttii\maliononel Binario comprefi-, numero,
come criue S.Girolamo contra Gioumiano,ala ma
teria pertinente, infaulo, infelice, fonte , & origine
dogni impeffettione. deuiandoadnnquealcuna del
Je dette tr qualificate Sotanze- dall'Vnit , deuei
dalla medefimaSftanzaaV quca. ritornare ; per effempio, partendoi nell'huomo il Mercurio dalla*
natia vmiria fu proporcione , emplicitV egli conuiene

tIBRO SECONDO.

/*>

tiiene di nuouo ridurlo alla ia primiera vnionev*.


proportiancj&homogenei^colmezzodeiriftei-1
o Mercurio eftrinico. fimilmente col folio, '
leefteriori ficurano, &:anarizano g-l'interiori j, on
de *! ritorno loro all* Vnita fortificad nel primo
temperamento , repentinamente > e con facilita mirabile cacciano la confua ,. & impura Dualit ,
cio quaunque indipofitionc be.nche graue ,
mortale'.
.*
' / ...
; Permpathia dunque,econ ani , & homogenei
<orpi, ne'qualila vitadegli huomini confitcnel
modo che la vita de rami pofta nele radici dellarboro , curanfi magrea mente i corpi inrmi, occorrendoall'humorradicale , alio fpiritodellavita, bC^< 1*^^
iniomma alia tefTaNatura,non con altro , checoibr^* '

. loro medefimi.Otra di ci cotai oftellata Sotanza,


non pure ottimo medicamento y ma infierne e nel
medefimoitante come cib nutrice dinutrimen- '
to incomparabie.Per vltimo niuna ragioneper auturmegfioconfrma la flicita , e nobilta di que
da medicina ,. che'l vederla libera , e feiolta da tutte quelle infeliciimperfettioni, che vengonoall'aU
tra attribuite da quel io gran proffore Hippocrare nel uo primo Aforimo, oue dice: Uituhreuis, crate.
ori longa,tsmpus acutum,experimentumfiUlax^ iuditi
difficile ; Laonde s egli della mgica hauefe hauuto
notifia, chiaracofa, cheglihaurebbe anzidetto,:
Vkaon^a,arshreuist tempus lene, experimemumrueraxv

/
*?oi

DEK MAGICO MONDO

& iaditium facile , come parole pi confonanti alia*


vermi. ma non peruenne coftui alia cognitions dj
cjuefta , ne meno Galeno , ngli altri Etniciloro i^
guacij eind quelli per auentura troppo intend aL
e {peculation! delle medicine inreriori , e poco auuertti ch'euendo l'huomo dall'hupmo , e dal Solo
genrate, conueniualoro neceflariamente non tanxo^conocere internamente il detto huomo, maaltresi il Sole ; non potendofi in modo veruno conie~
guire lacelefte Medicina inza 1 eflentiale, & intrinieca cognitione di eflo Sole in vna eflenza ( come db44' cemmo) trplice : concioacoa, che da cotai notifia
i pemieneaUattualeacquito de' uoi influi, e dell
la Viuifica fea luce, e virtu , che ono la propia magr
ea Sotanza,e Medicina gratioamente dal egreti^
xno Ternario olare donata all'Heroe , di maniera ra
ano.

le, che non gli d'uopogirquella cercando nelle par


ti Orientalin ilche, come nota Eatio, nonauiendebJa volgar medicina. Nondimeno, non oftante guan
te s' detto , egli voler di Dio , che l detta volgar
medicina venga vniueralmente eflercitatajeompia. cendoi jchelando i'altra * ciolamagic, occulta^

t ne grimmen fteori deH,increatauaSapienzaJ' po/.j chimiiemprefacommunkata.


\\
4

L'Arbore mgico della vita veramente maraui-

glioifimo medicamento, concioia, chcl comci


raggidel celefte Sole con l'vnica loro attione oprano
efietti diuer, diTeccando nel medofmo tempo il
>

luto,

LIBRO SECOND.

"

iyi

luto , e difolendo I ghiacci ; cos egfi s quntuncrue emplice , con IVrtica ua attione toglie vniueralmente, & aolutamnte ttti i mai , ancorche inanabili gli ahri medicamenti,c prouenienti da di*
uere, e contrarie cagioni : manifefto argomento,
cb'egli Cielo vniuerle , in cuiii Pianeti con l'altre
Stelle , e Ii quattro ommi elementi per eflenza i ritrouano . quindi , che con incredibile vehemenza^
caccia ancora dall'huomo qualunque veleno eftrinecamente preb di qual i fia qualit , cos animale";
come vgtale, e minrale , e tanto emplice,quanto
compeli: e pigliato auanti, preruaj rendendo va
no , & impotente ogni eFetto di quello . finalmente
non pure cura le finche, & intrinfeche infirmit,
maancoguarice , e mirabilmentefana con laftev
preftezza, e facilita , qualunque male tpico, 6Vf
eftrjnfeco , fia ferita, piga, vlcera , od altea fpetie. Con la emplice applicatione della Mumia dl
ia mgica Terra, ciodel Mercurio dolce, vengono rianate leferite, elevlcere, e tutti glialtrichixurgici mali, dallando , e forte Mercurio, con petialnomein queloluogodettopreeruatiuOjbala-

mo de gli elementi, ouero della Natura , reftituendo


gli all'humana natura ilperduto balfmo , nza Uu
qual retitutione la maggior parte di loro innabile
ii rende.

' '

Volendogli antichi Poeti dimoftrarc l'eceellen- Antchi


za della ftellar noftra medicina, anzi la celefte lia* Poen*
efln-

17

DEL MAGICO MONDO

eflenza , difiero , che di quella fu Apollo muentore*.


& ad alcri piacque dire, che non Apollo , ma Chirone Centauro , il cui padre fu Saturno , figlio del Cie
lo^ dellaTerra, primeramentelaritrou, edacui
pociaEculapio, figlio deH'ifteTo Apollo,l appref:
& in ci elaeo altifi mo miftero bora per breut on fi .
Chiuderemo quefta parte co'ldire, chequando
l'huomo in vna,ouer pi iue infermit,o in pi d Vn
graue1 pericolo^li ia vira , hauer riceuuro da queflo
celefte medicamento la defiderata ilute, ir ben"
a nco'ldouere, he venga vn giorno queirhora , dal
la fomma Prouidenza duina preferitta al viuer di
ciaicunb , onde gli conuenga , non oftante cosi poCentcaiuto, ceder alla, morte: per la quai coia,quando rinfermo hauerviato il Legiio noftro dlia vita_
vna, due, tre volte, ne fi trouera neHvltimaindipofitione hauerne 'riceuuto pi che tanto notabil
giouamento ; all'hora, conformando il fio vo/erc
co'l piacerdel Signor Iddio,e ringratiandolo dell'altre dilationi oftenute,conocadcrer arriuato quel
termine, che non lecito di trappaflare .
* Sono tanti, e sidiuerfii modi da' flfi Demoni inlgnati a' uoi eguaci per riinare l'humane infermi
ta, cha pena vn gran volume potreb be quelli capire , anzi come ognVno bramlo di raoquibre la
imarritaianit , cos infinito il numero dlia plebe*
in tali errori immerio.:; & in niuna coi h peraen-,
tura*

LIBRO SECONDO,

t?j

tura il Demonio si gran parte , come in quefto ; percloche peTe fiate veggiamo alcuni femplici huomi
ni, e donniciift)lp , i quali , quantunque di vita pura ,
^innocente, ritrouan nondimeno in mano delFauuerfario legad con ja fue delle upertitiofe ma-

jiiere , da loro oiruace nella cura de' mali : ma quel,


b epeggioi altripoci non come Ii primi ignorantementej ma con eprela,e diablica malitia vano publicamente , corne, per relatione di Strabo- smbone
ne, viuanogigl'Indi, sienorme modo dimediT
arc, co'lporreriichio i mieri infermi di pcrder
fe con eTo loro 1 eterna alute dell'anima , mentrey
vanamente, e con oFea del loro Creatore da diabolici incogniti caratteri , fuggelli , imagini , bpenioni , legature , inuocationi , abuate oratibni ,
parole non fignificanti, le quali, come afferma^
Giouanni Grioftomo fan to > non bnogiamain- |^*
zauperftitioni, lanno attendendo la alute tem- no.
porao. . .'..J :

v "

Per colmo dell'humana miria s'aggiunge all'iiv Dcimo


nita de' mali naturali , a' quali l'huomo ottopo- ruct0*
to, altraorte d'infermit^ da Cagione non natu
rale proueniente, e non meno dell altre pernitioj
e quefta coniftc , & h origine da gl nicanteimi,
regarie , malie , maleficij , facinationi , e mili celeraggini dal Demonio inegnategli huominiiniqui, &empiamente da loro vate ( ancorche'
per diuina permilione ) in detrimento del prolimo
i.

bro,

/74

DHL MAGICO MONDO

loro, col dare con si fatte iniquit tirannicamentc il


poTeflo nel corpo di lui alio teo Demonio, con di poterlo miramte agitariffliggere, e tor
rado mentare . Paolo Burgene , infierne con molti altri ,
Burgfe. dimoftra apertamente,che oltr i nti eflbrciimi ,
i quali in tal materia tgono il primo luogo, polonfi
ancora con mezzi naturalis fnfibili, e materiali,cac
ciare gl'immondi piriti dgli hu mani corpi , da lo
ro alediari: eqefto auuiene, percioche quantunque detti piriti non fiano per natura oggetti alio
coe inferiori , nondimeno in vendetta delk diuina
Giuftitiaconuiene , ch a quelle , alle virtu , attioni ,
aFetti , & imprefloni loro ioggiaccino ; Ouero,
icondo altri, perche nella oftanza angelica ia quella potenza iniitiua , non carnale , ma fpiritualc , ta>
s a ^ afferma Agoftino anto nel libro dello Spirito,
As * edell'Anima, eTere nelloipirito dell'huomodopo
la ieparatione dal corpo , per la quale egli ioggiaco
all'attioni, epaioni dlie medeime coicorpora

li , e fenfuali : di che rende indubitata fede la iacra_,


Scrittura , mentre inTobia al lfto caporiferifce',
che ponendoTobiaper commandamentodell'An
gelo Rafaelle vna parte del fegato d'vn Pece opra*
lebragie , il fumo di quello icacci il Demonio da*
Sarra; &appreTo,infegno 1'iteTo Angelo , ch'vna
particella del cuore delo Pece pofta opra gli acceicarboni, era polente cacciare ogni ortediDemonij , cos da gli huomini , come dalle donno . j
Di

LIBRO SECONDO.

17s

Divantaggio confermacio leflempiodi Dauid, l


bale co'l mono della Cetra, come fi legge nel pri
mo de' R al eftodecinio capo , olleuaua Saul dalla
veftione,e trauaglio deH'immondo pirito. etr
profani Scrktori afferma Gioifo nell'ottauo dell- Giofefo.
Antichitgiudaiche , che nell'Eflrcito di Tito Vepafiano vn tale fcacciaua i Demonij da' corpi huma
niinvirtudi certaPietra, ch'egli portauainvn'Annello.. AppioneGrammacicoparimente, comcriferice Plinio nel trigefimo libro al capo condo , ^
vuole , che certa herba , da gli Egittij detta Oiintes
curi tutte le malie ; affermando di pi , che
quella egli coftrin detti rei piriti douergli palere non tanto la patria d'Homero , ma infierne il
Padre, e la madre dell'iftelo . Altri vogliono , la medefima forza hauere ancora Therba Hipericon,e per
ci altramente Fugad<emonum detta . Di piu i legge >
acuni antichi hauer per eperienza trouato , che'
pruzzata la caa del angue, ouero del fiele dVn cane
negro , ubito fuggono da quella gi'immondi piri
ti , e fi diTolue qualfiuoglia incantamento .
Se dunque vero , come molti aFermano , che i
fli Demoni fono ad alome coe enfibili,e materia-
li ottopofti , e che tali coe hanno vir t di cacciarev
quelli , e per coneguente di guarir quei , che da loro fono veati; anco veriimo,che niuna delle crea
te coe potra giamai n tanta forza, ne con tan ta eficacia partorir fmil' efe tco , come far la coftellata^
noftra

i? 6

DEL MAGICO MONDO

noftra Medicina : ecio comolta rgione , eflertit


realmente in quella fin (ob l'Hipericon , l'Ofiritcf
tutte l'aitre herbe infierne , maanco tutee le pietre4
tutti i minerali, metalli , & animali . E perche dette
petie vi bno, come altroue s' detto , olo piritualrent ; perci la loro virtue infinitamente maggire di quella delle petie corporee . Oltra di queto
ella contiene ancora nell'ifteFo modole celeftiSfe-i
re , & i loro cintillanti Lumi, fra' quali tenendndimeno il Sole il prineipat , perci non pure Me
dicina folate , ma M'iitefl Sole; ilquale percioch
per 1c lume uo pi di tutte 1 altre creature Dio fri
mile3quindi fegue,ch anco per tal ripetto detta Me
dicina fia grandemente dal Demonio abhorrita , cCendo egli capital nemico della Luce, & appreflo del
Je virt, propieti , e qualitaolari , V amando opramodo le coe trifte, melanconiche, ocure, tenebroi , e participanti la natura , e complefione di Satur
no, e di Marte, l come aimo i fuperftitiofi Incan*
tatori , a' quali conuiene nelle loro maleficheoperationi oTeruare le coftellationidelli detti Pianeti . Pe
ro riducendo la mgica Medicina nell'huomo quel1 otrima temperie, e pef&t-tadirpofitione , eheopra
fdie, fa ancora dibfegno,che nel medefirrio iran
te fgombri dairhuomo Thumor melanconiCo, l'atra
bile>& in omma ogni impurit,ogni fetore>&: ictirk, daHmfelice influ fio di Saturno cagionata ; le*
quai coe hauendo lrmiiudine l miefie <

(5 3 COND .

'

/ 7 '

Itjnfcrno, bno dagl'immpnifpiriti amate , fatto


b>r propie ^bitationijen^^cbsbne'icmpi humani,
ome fuori. AH'incontro, eglino odiano, e fuggona
il Cielo,e tacto quello,cherappEeenta lc:celefti,e di-t
uin coe, la gloria de Paradio , come la bellezza ,
la bont, laluce,lnit,la;pace,la puritajlallegrezza, la maeift, e imiii -quality, ouero efeti de'folari
influffi^tutti per lo mgico Sole > e Medicinacom-
municaci airjiuomo: laonde non potendb finalmen/ te 1Vn nemico infierne con l'aitro far foggromb^per-*
cib conuiehe al Demonio , gi difipato'l uo. icggio,
ch a mal uo grado ceda, menrre pero non occu pi
quel corpo per diuino eommandamentx>;conciofiacoa,che in tal cafo effndo Iddio primiera cagione
pu anco econdo il uo anto beneplcito opdere la virtu-, ^ impeaUir'l^ffetto dellecau iconde*J j
rj5i;com^iLSerpcntC3Uifernale inentore di tan
ta iceleraggine , cos egli perluade a fuoieredenti ,
ehe i poTa ,c ja lecit fugare l'ilteflo Demonio in_.
virtdll'altra Demonio :

atal' effetto civa ine-

gnando alcune cofe fuori della traditione della San


ta Romana Ghiea,etutte di uperftiribni colme',
delle qali fa mentione Ammiano MarceMino nel
e^x>dcmbdeU'Hitoria Romana ; ned altro allVitimo oho, che inuocatiottiy tacite , od eprefe> de
imedemi Dembni , ouero incogniri caratteri, pa
rlele aomi non iignificati,cbe contengo no taciti
particon gli fteffi.,, ' jqaaliraudolerici >;pranglia
3fb'V3

inean-

17S

DEL MAGICO MONDO

ingannarcgli ciocchi,fingono, come afferma Tata


no , alcuna volta d'vbbidire > dalla virt di qul
aftretti, quanrunque realmente fiano di niun valore,
ne poTeggano forza aloma, ne diuina, ne naturale; ;
Non fu enza miftero dalla Geirml^t detto il Dio
Priapo fmbolo della creara vniueral Natura , eTero
Dio de gli Hortijn volle ella per quefto inferire,chc
dalla Natura fiano l'herbe,e le piante prodotte,come
fono tutte l'alrre coi ordinariamenre , eflndo ci
tutti chiariiimoj ma gli anrichi iggiPoeri vollem
per quefto dimoftrarcijche quantuncjue il Mago na
turale partorica in tutti rr Ii generi mediante detra
Natura mirabiliefferti, nondimeno eilo Dio Priapo
piu fcilmente, e piu breuemte opra i miracoii iuoi
naturali nel genere vgtale; Ci dire in ommaJ,
che oue per la produttione dlie marauiglie ne i due
generi, animale, e minrale conuie ne che'f mgico
Mondo fa giuntoall vltimo grado diperfettione,
almeno da quelo poco lunge fi troui, maffimamente perla forte metalica natura ; alPincontro, nelie>
piante poflono rarfitai marauiglie vn pezzo prima>
di decta pcrfettione,e con incredibile celerit, e non
mediocre ftupor de' riguardanti . il perche icriue il
gloriofo Tomao d'Aquino nel libro dell'Eire, e
deirETenze,poteri per artificio , mediante la ama
ra , trarre nello pario d'vn'hora dal feme d'vn cuc
mero le toglie, i fori, & il frutto : & in confrmatone di ci , egli oggiunge quefte formali parole , Per
cioche

O LIBRO SECOND . [''.

179

cloche vidi, irientre cbminciauamo mangiare , eminaflvh cucmero ih certa preparara Terra coil.
acqua crifettionata irrigata, & incontinente n vciuano actualmente le frondi, ifiori, & appreflo ifrutti, dimaniera,cheauantij chccileuaimoda-tauola,
noi mangiauamo di queih . Qefte Terra , & acqua,
al tro no n &, chejlprimo, & il icondo Ciclo ma-'
gic,i'Oro ruperiore^Je? inferiore, cjiamendue vm>
fi,iono l'Ente primo dell^roVolgareymcuirirro- /57
uaf parimente il primo Ente del cucmero, cagione
^fficiHnte di si nobil eftetto . e perche non tanto que*
fto vi iritraua, ma quelloancora di tutti gH al tri vegctabdli yquindi , che quelle , chedh cucmero fi
dice , iguoniedefimamente de gli altri tutti : laonde dircircunpono veder si fatte marauiglio ,
quantunque non nel breuepatio dVn'hora , ripettoalle diueiri nature delle piante, e degliarbori, &f
appreQ alia maggiore , minor preparatione ,
atmationedidetto Ente: m si bene s abbreuia di
molto il tempo del parto loro , di modo tale, che nel
mefe di Maggio i poTono hauere Vua perfetta , Pomi , Meloni, & in omma tutti gli altri frutti perfec
tamente mmrr,.*

. ...A

-'C' - ' v

.4

_ Okra di rio gli arbori, giaivcchi diuenuti, & alia


morte vicini, poToni di.npuo riifeorare, e ritornarev
alla giouentj, nell'iileflb modo > chedeirhuoro sc 1 5
detto. Medefmamentelavita di quelle piante,chor
dinariamente uol ciachedun'anno finirfi , viene da
k: ;

si

rio

DEL MAGICO MONDO

si ftto mezzo portata aiiami ,.& qualch tempo aJungata . Cosi finalmente da'Heroe puo frir Giau.
dinOjodrHocto>be digran lnga fuperi gli horti fmoi , e celebri d'Alcinoci R de' Pheaci ,di Semiramis inBabionia , diLucbllo, ejdi Mecenate in Ro
ma: concion^cofayeliiii,<^ielb;,:mal grado deilm-i
temprate ibgioni,ipuovedefe , elietamente frui
r, non pure vna dokiffima perpetua ,~
tendo iui tanto ne gli efremi fie<ii > quantonegl
ecceliuiacdori dlia Stateelre freche^erdijje tenerelle berbette, vaghi& odorifri fiori,&&dI22a
e di fragrantia eccedenti gli altri , ma anra:iniemey
vn continuo 'fruttifro, e baue AutuhnbjdqUaleirb
ogni tempo mdifferentemente, & in abondanza ?
ga guftoii , e delicati frutci > la cui virtu * aiolcezza , e
foauit grandemente qulbudc gli altri fbrmonti.No
altrond vengono tali maraiglie,xfaedareuberan
za dlia Natura, quiui farta dal iggio Heroe,e quelk,fecondogli antiebi Poetin 5 <r , rhoriobr-'r: ;

(->

Seme de gltlDi, Pomona, eTriajW/ 'bub-i.

E tal ime il mgico fngue del qualebabbiam


ftto mentione; e clk:uiintei Alberto Magno mei>
tre difl , ehel fngue humano gettato ne' campi
quelii mirabilmence ingraiF, e rende oltra modo fer
tiIi,efecondi.
V ; ?<': kw**,?. o - .* >*>
Il Demonio fa anch'egli vedere a' iuoi amici arrie-*

"
nilTimi

1BR SEGbNJ a
rtiiittGiardff facti ift vn iteftf,ne qbi Sita
gono tutte lcxtaliti 'evghbz^c poSbil ad^irtg?*
urfi rma'come fono inv^4bnte4pparf;t^i irivvn . ><w\
ipapifcoiivb derifone d^lvfpmsm*
rir, coit nnoidibohci Preftigiatori y .&regh&w
Rcftxr^edeirvJtifflb-delli dodi^ttp^^-*^*4^
effetti deiicbnd:Legf^dyf^ka, al

hbbia* *o !

moatfdijdat> iVltiifi*iV<^)rscirp^ditttaie<, .
1 che qahtunquegi antichi' &fagi i facefero non meno tima.d tale effetto,che di 'qwalunqeaforo ) non
dimbo'qaanto eglino:liaueuaii4ivpregiof: quefto ^
akrettanto prexauano queliodTc^a-lijprxjcedev, ....... ;
giudicandoloapportaroe di varier wofe cures 1
origine delleperturbationi deilaninio , enemico^si
ella quiete,comedeHa Sapiente qaefto il poten- <

...

tiflimo mtallo' delibro , cotauto vnkibrialmente> *';


amaco,eticrcato, comequdlo, cheaU'inccro dal
mondo Hmat vnica eagione della mondana feJdc*
t. E manifetojfi comea|>ertamerite s'dimirato,
laxoltellata nqftr Medicina; efier vnierle> londe.conureneychelaeeleftefii'Viha^

u , A

ba:attk)oe nell'vniueifita di le creamcojej, pelli


tr generi generalili mi dibnty &' b aue ndo no di

'
-:

git; i^ionatb ; biafldii|Tdel| abe ue, opration^ nl


genervegccale,&ffimmak^atoente^^^

* "

fauelliambdel minrale ^ . & particolare delli metallicjcoiprki .yoigar> xomcihagicipo rrrobiamo


come egljno da quelia venganp; date 1otq im"^

fer*

DEL MAGICO MONDO


fermit, dalla morte accidntale liberadle conieguentementeinperfttiilmo ororidottu . . . - ^
atone . : i Afferma Platonc nel Timeo, la materia de* metalli efirerrion altro , che certohumore craflo , per bu
qual oikegli metallijacque rufili . AriAHA. fl-o^Ijep^nmcrnte viioleneitefzo dellaMeteofa^che
materiajQaeualaiforic^i^
fcoja terras/*! mezzo del freddo cbiigltirikta& in
durata neglifteii metllb Di piu cjiuc TifteTo nel
quintodellaMetafilca, chel acqua ontuofeinjtrinb
carhente la materia di tutti i liquabili. Ugran Padre
Hermete rroete;dice , gli metalli eifere compofti de i quatDemocri tro elementi. Democrito lacio critto,che i compo
t0'
nenti eii metalli erano non altro , che la cace,e a liAlberto feia; Secondo Alberto Magno,i metalli cftano d'vn
Magno. ceno liquidohumido cioe acqueoontuoo incorpo
rato .ma detti liquido hmido > la,calce , e la licia , i
quattroelementi, laequa ontuoajlefllatione humi
da > eThumoi eraflb , . altro mgicamente non ono >
che nohimi fignificanci il olro,e 1 argento viuoiaAuicna. ondfe^ertameht dhTero>Auicenna nella Fica,Gcgo t ^ GiouanTomab frigios! Panormitano, e moimafu Fri tifimi aJtriy si ntichi, coime moderni^ che'l olfo, e
! largento viuo, erano i prirni principij di tumi me
ngano . tall^e^efniedefimamenteak^
mido al terreo vnito,in cui parimente il cado, e' ec
fi ritroua no . e quefto quell'iteflo, che neila pri2j . parte nominammo 1& humido>folfo,& ar
gento

gentovhib,p0ffimtpriridpij dt metallic mialraert


te ^ntjlpropioviufico Merqirio vniuerfalev Am*
ma del Mondo, (^nci^^maiiffeftmeiire pparev ,
quanto di gran lunga s'inganni il volgo iQco;ere*
dendcvfo materia <Ie' merallieire largento viao , &
folfovolgaris. * i s;lAii' .ai^shsqrrv t-r.
Hora confiando i ftt mtlli de gli ftg^rhlci*pij j epercioefl^ndoquellii a mferia, ^bftsnb.
ment vhamdefimaeotjtfegti^crrE, otemente
per accidence, e per per"feto, & i rperfetoo- fr di lo
ro drTericano. Tal i accidti corifitono ell'impu.
rira.iddfeparri , cioedeliolfo e dell argento viuo , e
nell ouerchia,oucr pca',e non compta digeftione,e dcottiondegli fteffi mtalli ; ondepiekfoprauengono loro dierfe irriperfttioni,& infirmit
non pure difficile ma irtipofibili eurarfi da (Jualun
que artificioi medicina, ecctto che dalla1 natural
mgica, finalmente l'accidente quello puo
enere , "e loneTere in tn foggetto inza la di lui diftruttonej iiii rimoftodal mtallo I accident , noii
folo la jfbhiifea metalliea non fi corrompe y ma quale
inferrflda mortfero mle grauato s m#ataapparice/fcoptendofi mtallo perfetto, cid o^o lup rema boftta .' e ei habbimo altroue detto^, che la-
Magia naturale eniarai&ftje^ercosi dire ) tangibilmnte dimoftra , che la pefcfetrione , fini t, e la
purita di qualunque coi creataaltro nony chbro
& appreo,chl vniuerile trplice Mercurio nell y"ivi::

nit

,*4

DEL~:MTAGrOO MON

nit i perche *
dkitoQjieh'erendQ'ii^wtotej C glialcri irperfetti
metalli in einzavri royedofima oi cn i^c^n ai-r
tratme difference quelurdaqueftp, ehe peraceidente* perA jogjiendone. jperfettocnteeifbidcten
te, l'irnperfettone, Imfermit, e l'impuiij* rirarci
<(

e fenzarddbhip- lcuno $ ia puta , e

perfecta urea (oftaizaa&'orrmi^eci^bv*" s


sai

.1

fi feorgeThauer-haiuta origine la {entert

^;dbcjui.anic4i, che diiTerpjii laetajttuii eflere'


4'vnaolaipetk , ma cheefljano^najiii'figliuoli
-ruwlda gl'ifteffi Padre , e Madre tra' qwalifoiroolainence hala \>%?&{, mianendogli
altr infernu, e qufatefi5 fala figura dela pro*
piapetiq.Tal fegret l-pafime,nre inte? da Anai~
.

g<$ra,rpentredi^^^

HermSe5 "^' Volleroinfenr ^, & EmpedoEmpcdo clje)afFerjiiando,chelpiojt^bQAcH.uo profond,? di


.dbttJQ<},&11<, ehe 1 oro neU occult
ipiftmfco^ osi d ogn'aJtQ natallo. e ci
psnor yip.q0tjjfejmato dal Panortpitano neHifeiode'Sor^
antao . ^ ilgi^i5apo-icondp-^ygliicriu ^ ch .pecsl*!.fl'ufejkili fa pofibie rHaruralmence eon herbe ,e
.piejefe, ueUe quali pofta grkndiffima vif m (s tjueft
fono poflaltro, chela-magica Petra) rdurre vn metajl invnaltro piu pretiob.e ci^die eghjtper efe tutti d'vna blapetie, hauendo origine dal'ifteo
principio ch e il olfo , l'argent viuo . Lo copri"*

memo

GlIBRiQ SCONDOM<;

i*/

menodunque, che co'Ueuar degli accidcnti fif


deba puiaotanza metallca, non nuouageneratio
ne, ne tramutationd vnain vn'altr petie , fi come*
glihiromini commuiiemente credono ; non tramu-

ta l'Heroe con la celefte la medicina, ma blo guijdi. perito Medicotpujrga \ come afferma Alberto ,
gnoj,edepuraeflb,n3tllo daognicorrottionc, MaSne*
Se. impiity mrabjJmiTteconrortandol, lo libeia da| AC^deritalmbr.tesifaaamente., che in qello
} e la perfetcalnit , vltimo copo del
Medico, e ella Medicinainfieme* : :.

hh! '

- -2 Pero nQcfiendo talattione: tramuttione , ella pet


confegueiaie non.viene ottoJa deinitioncdeirAl.chfmia , uuenga che non hauendo quefta nohilifi parte deHa Magia petial neme , perciota da alcum ott tal voce poco decoratamente compreL :
laonte hoiper difeinguereirreal corpo dll ombra, -
Ja luce dalle tenebre, ela verita dalla menzogna, chia

">
-~

miamo queb,non infierne con gl'Indi, ccJete, e di-* _


uina DifeipUna,come rifqeGiouanni Pico, eTen- GiouM
do <juefto nome piu tofto genrico, cheipcclfico , pico*
ma con peculiar vocabolo, Sienza Heroica, & anco
Aurea,* Aurfera; .-.-!_ (
; .. v o

-ibV^^iwt definit, efTere Arte tramutatoria*


e'metalji, quantunque falmente,rioriche improjpiamncici dettoffia; cciofacoa, che l'Alchimia
flonhaforza, nvrtdi tramutar realmente l'vna^
iiellaltra petie , ma olamente puo alterar l'eilrmiee.-V-

che

iU

DEL MAGICO MONDO

che forme mctalliche,e queftoanco sa inza de-i


trimento dell eilnza def metalli : ilche viene con-*
rermato da quella fentenza d'Ariftotile , o , fecondo
Alberto Magno,d'Auicenna, cio , Sappiano gli A^
chimifti le fpetie de' metalli non poterfi tramutaro
d'vnanelL'altrjpoTono bane,leuando lquantp dl
ia fuperficialiua immondezza, fingere l'vna con 1'aU
tra, corn' dire il bianco co'l ,'1 citrino, fi
ne ch'egli oro appaia ; ouero poionobianchggiare
il rame in guiia,cne imbri argento: main ogni mo
do il rame rimane, come prima, rame , & il piombo
piombo, e cos glialtri tutti . quindi appare marifftamenterrAlchimia eflre arte folamente-appareni
te, iofiftica, e deluoria , fi come ella medefirnaarFec*.
ma ; peicioche tai voce, Alchimia, hebraicamente
Agofti. iuonanonaltro, icondo Agoftino Pancheoneila*
&eo.in~ Voarchadumia, chefrmento:dtvanoconfiglio:&
appreio tflla cos dett da quel fmofiiiimo antico
, iofifta, Abhimochiamato/- 1 -in
.-h.in<<>< .;.zt
Chepocia cotai profeffione fia vana , ediniuna^
*' fuiiftenza , non al creder noftro biiogno prouarlo
alrramcnte (maiimamente non eTendo quefti brei
dicorfi capaci di dipute ) che con la cotidiana i pc*
lienza; percioche chi de gl mfmiti, ch'iit ogni ^ar
te del Mondo bno ingolfati nell'auido , ecalamito*
o pelago di quella , che veramente pofla gloriar, e
meeramenteaffermare d'eTere alcuna volta pefuenuto al defiato porto ureo, ouero argnteo? niuno
certo

; I BR

S EC ON DO.

ts7

certo vc-n'h: ma srbene all'incontro fonoinnumerabili quegli , che non meno ridicoloimente , cho
fallamente vantano di poter fare , anzi d'hauer gi
fttoi e d'hauer fimilmente veduto altri fare marauiglioiecoi in tal materia : in propofto di che vanno
raccontando certe loro finte hiftorie,. che recano a'
implici , che lor credono , non poca afnmiratiorieS
& infierne ferma peranza di confeguir permezzo di
quelli l'intento lora , e di potere in bmmain brcuo
trari l'inetinguibil ete del bramato oro* Ma mira-
bilcoia certo ilvedere > che.con tutto chempre*
tali peranze le portiil vento, e ch'ogn'hr piu leperiniento dimoftri fallace3nodimeno n gli ftefi
lchimifti, ne Ii loro creduli feutori iomentan ,
od auuilifcono punto , anzi diuenuti piu che prima^
animle forti, attribudo la colpa del patito naufra
fio ad ogn'altra co,fuor che all'hauer eglino(come
anno in efFetto)incientemente,& alla cieca olcato
l'onde proceloe ctr al natural corb,c nuouoipe
rimto s accingono riarcire la drucita nauicella .
j finalmente molto pi mirabile,e di maggiorftuporedegno il coniderare , cheeglivni,egli altri
fano^ dall'auaritia,o da qual voglia altrp affetto,e
pailion di maniera priuati dlia mtal luce, che s'in
ducano ftoltamen te credere di potr con Tarte lo
ro vana generar oro , & argento ; quello che in niun
modo con i loro mezzi non fa, n volndo potrebbe
fare la Natura iftefl rCociofiacofa^ chedetfia Natura
,-' ~r~"
niuna

41

tst

DFL MAGICO MONDO

niuna fpetie prodac, fe non mcdianci i pnmijproff


mi , & immediati uoi principijy che onb la (aula*,
efficiente, ia Materiales & appreTo il Luogo cioaccommodatoi6 atto. Gcorre nelIagenerationejdeU
l'huomo il emedeli'iitfebjcome cagionecfficiet
il metttruao langue della dnna, come cauamateriale/til ventre della medefima, come vnico luogo
cidailatiamraordinato rGosrgli medefmi i cercario,& hweruengono nela generatione dell orq
cio il olocaldo, e ecco, 'forre macolino, formaje
caufc efficiente,l'argento viuo, materia, feme femini
no> freddo,& hu mido, e caula materiale , &ril.detrminato luogo nelle vicer della terra , enza quale
Ir due principij non poTono ridur allatti ".
:. .'
<J.. Dall'altro canto egli chiarilima coa , che Farte
imita la Natura, anzi no blamente conuiene nell'ar
te Heroica, & Aurea imitar ea Natura comunernen
te,e:fupericiaImente,come l'imita Ja Pittura, imilr;ma radixneliero imitarla-eTentialmenteje percio
fare- biogno, no tanto conocer quella intimameii
*e,im anco interamente poederla \ eTendo che i
principij ii leionoparimente principij di detta Au
rfera/arte,irome aflermario Gebro , e mtgJiarai*
chrSapmi^eiioi habbiamo dimoftrata ;tDi*mdq
taJjChelbirdo^uelolbJovereai fondameto,comb
fiagiamai poibife ch'e.l^ichmiiftaj;arrimal'fine'',
chl'di prebende, ! no hauend irrxrTeto pure vna cintilla drgmrione di siatra iver ta:, io i deli'alrrub
r.rf'li

madre

XIBRO ISECONDO.

isy

madre Natura ? g nonpure^glinon Ja conoce , e per.


coniguenza non diei iirataiore yanz prezzando
lUnuidlabiliiue leggiyapertamence i dkhiara reo
dlia lea Maeft di quella , e come mbello va contra
la Mdnrchia iuamaiimpre machinando : & beiu
veramente colui puo dirmachinar con tro la Natuxa,& cflerle ribello, ilquale non hauendo alcana con
tezza dlia Monarchia , cio dlia icra Vnita di lei >
in cui^nicame^teicdanimturaltprincipi^'tnta^
non olo con vnojma c dmerf,e quai] in'firtti principij foiici & alldetta Vnit contrari jd'emulare
*d eflanaturaiellgeneratione , e perfetta riduttione de' metalli. E non altrimenti, che fefuffepoffibile
generare, enza i due fmi humani , l'huorno con altra parte dell'ifteT humo,& i metalli con altri me-

talli enza ilort metaljico perma ; anzi come e J'


poteTe d'vna pianta ppodurre il mtallo , edi quelo
frmame lanimale>vannaliberamte,& indiferencemente pigliando periiloio fondamtali principij
tanto le petie animali, qiaco le vegeali, minerali ,
non oftante che chiarainente veggailo r che la Natu-,
raentro de' monti minerali di niuno de' formati in-i
diuidui i fem per la produttione delli ftef metalli.
Nmenoimpoiibile all'Alchimifta lagencration del mtallo, ripetto al mancamento del luogo
prefiflol E quantunque Ariftotile, parlando nel quar Arifbt.
to dlia Meteora d'alcune decottioni /affermi , cho
nulla importa,che qu elle ieno fatte, in va natra. i .za

li, o

ijei

DEL MAGICO MONDO

Ji, artificiali, mentreche v'interxnga lamedefima


caua da produrre j cpcfta nohdimeno nientegioua
Ioro,percioche,o decto Ariftqtile non intee dimi*
licotcioni,ouero,epi verifmilmente, egliiion heb
be nojtia.dirAureaicicnza>:E s'eglinojpcriltcndo
nell lojo errnea oprnionjper auentura replicano -y
che oue-fi troui la materia dipofta ,e preparara co'l
calor digefente , e'l freddo adunante , . iui pofa frf
vera generatione , inzariguardo piu d'vno, chev
dVnaltroluogo, come f vede fri , np fojamente di
quegli ahimali brutti , i quali rtafeono da ola putrefattione,come Vepe, Scorpjoni,Ropi,RagnijBa
chi,Vipere,Serpenti,efimili, m antro dell'huomo;
adducendoin Confermatone di ci il teKmonio di
Giulio Gamillo Delminio, ilquaie nell'Idea del fuo
Teatro criue, vn'amico uo per fbrza di lambichi ha
uer generate vn fnciullo ; quelTaltro da non rifriri enza roore , di che i vantano alcni empi fupertitioi, cio, che pota certa materia , che ragioneuolmente f tace,in certo va^di vetroyS eonjcalo
re artificale fatto nel modoj chVifi iiifegnaroy ge
nera vniriciullo compiuto , e perfettamenteiojganizato,qantunque di picciolimmalatura, e jfercio
da loro Homonculo detto .

VA

E quanro gli animali dalla putredine prdotti ,


diciamoilr vero, che i come in virt dlia putrefattione poilbno generarii da materia, e principij remotifimijcome dall'herha detta bafilico Jo iorpione, il

LIBRO

SE CON D.

it
m
ne, ilBailiico dall'impuro langue menftruo dela^
donna ; cos non hannoalcuna differenza di luogo :
ma quefto condo modo di genera tione dato dal
la Natura fojamente si fatti animali , e non metal
lic ne all'altre petie ; & , ripetto al primo , grande
mente imperfetto. llchereftifica anco la breue vita,,
che viuono q.ielli,che fono in tal guia nati,& i quali
piti propiamenie pofTono dirfi Motri,e velenoi nemicideH'humana natura. Moftro parimente era il
Fanciullo da Giulio Camillo raccontato , e quindi ,
che,com'ei riferice, vine, o tenne il flato folo per vn
momento; e come quefto era Moftro di Natura, co
si queflaltro Homonculo detto, altro non , che Mo
lro infernale , cio l'ifteilo Demonio ; auuenga cho
vogliano iupertitioi, ci rari per certa occulta vir
tu, e impathia. Et ch'egli fia cof diablica,!] fcorg9
anco dal fbo flfb nafcimento > ilquale viene accompagnato dallo ftupro , che in quel punto fi fa dVna^
vergine , ftta da i fcelerari complice di tal delitto i
quantnque non dal ventre di lei, ma daUartificiale
vafo di vetro egli eca in luce, come dunque fono taii efmpi inuali di , & conueneuoli ; cosi impofibile alAlchimifta, non pure il generar metalli , ma^
ancolopogliar gl'imperretti da gli accident! , elibcrandoglidalJeloro imperfettion,& inferrmt, ridurglialperrettoftatoolare; poich egli procede , e
vfmpre, come habbiam detto, nelloperationife
contro alia Nature . '
f.

tfz

DEL ' MONDO

, -Quefti, quantunquefia inalcune cofe degnoc|i


riprenfione,in ci nondimcno mrita pi tofto per
dono, che caftigo ; si perche , mentre con vane pro
men va altrui burlando , inganna infierne/e medemo ancora; si anco perche per lo pi fmllerrori
procedonoiiondaaltro, che dall'ignoranza di lui,
nelle ci tenebre erizaviiminimo raggio della vital
Luce dellb Natura dimorando , e temerariamente^ ,
conforme aquello , Chinulla sa di nulla dubita, leggendoimiteriofilibridegliantichi Sapienti, ftoltamente credere. d'efler capace.de gli altiEmi^
e rediri fnfiicb'iui btto'l uggello di diuerfi enim
mi,metabre, exieH'aitre figure , tutte ono ripofti, e
celad gl'indegniy& quelii che non ono chiamati
al celete talento. Laonde da cotal temeraria preuntione , comeda viuo fonte, caturicono tutti gl'ir
ganni, gli errori, le ralca, e breuemente quanti mali oglionoaccompagnare'lmiero Alchimifta. Ne
altronde hanno hauuto origine rinnumerabh' ncette falfe, iftromentj di detti mal , che dalla varia voLgare, efnillraintelligenz, e contraria inteipretatione.deLrradefimrLibri. eper eempio , ieggono
gli AlcrimiitijcheJa: Thearica delle cofefikhe delilaimedkiiQa^jc fimit, trahe 1 origii^fuadalkacra>
Geiei, .ftrome le legg dal BeuteronomiOjdal Leui*
tico,- gli pkrb $arcndogli cauardade tto fiero
libEc^chelarpTima materia dalgrandeldd in ' i men
te creara , e della quale egli formo Vnreioy; otto
-y.Q

'

forma

t 4 CL I R O SECO N D

forma di Terra i dimotraTe,. cfermdo anco l'iftcf


(o Salomone , mennre nel terzo dell'Ecclefiafte cri- saiomoue,tutte le coe eflr facte di Terra, di quella viuere, e ne '
che parimentAucte inquella ricornano : Di piu vedendo,chepiegandoda Magi, & iponendoi cabalilicamente il nome desla leTa Terra,egli manda
fiiori ia di lei egreca definitione , la quale
.
.....
f minus RJdiorum:
".
.

i
"*

Et appreio,vdendo l'Heroe aFermare, che la Magia Ueiol


naturale infierne con l'Heroica cienza di lei fielia^,
non fono altro in oltza, che Depuratione della Ter
imprudentemente da tutto ci ormano malima ta
le , cio , Che la Terra prima materia , natio ricetto
della Natura , e primordial Principio diquantoabbracci Vniuero: ma dicendendo pofeia dalla par . ,
te peculatiua alia prattica,eflendo quai ciocchi ral
menteperfuai,chei'impura,e feccio terra volgare, da tutti calpeftata fofTe quella medema primor
dial Terra,antico Caos, e bggetto della Magia, s'auug;^onaalla fine non bene hauer inteb; Laonde,Iaiata quella,come totalmente al loro magitero inutile,fii nuolgonoairaltrevarie, ediuerepetie della^
medefima: mariucendole ancor quefte non men
della prima vane, enza accorgerfi , che l'ignoranza^
loro cagione,che non penetrino quei miteri, per li
tuali poflbno arriuare alia cognitione della verginal
Terra , conchiudono , leggiermente , mutata la pri ;:':})
N
mi-

i?4

DEL MAGICO MONDO

miera fentenza , non douer altramentc intendero


quella eTere realmente terra; malimamente eflendo
eTa tioppo vniuerle, ccondo loro,materia remo
tiima, macheconuiene.ottotal nftme comprender alero oggetto ; & in tal modo gomentati,pro
uano eTer vero, che la Terra detta dal terrore , che>
ella pone chi temerariamente cerca pogliarla do
gli oceulti ioi teori . ,

...

..

Imprudentemente dncjue marrit la tramonta -

na, e perci abbandonando , e prezzando l'vnica,


verace ftrada dell'humana felicita, s'incaminano per
le intricate, e confue vie,che conducono alio lerile
deerto della perditione del lor bramatomie,hauen'do affatto chiue l'orecchie qualunque mgico dec
to potefle deuiarli da si dannoo camino ; & in ci i

Dme- ver^ea ^a nteza di Demetrio Falereo, ilquale fcher


trio Fale nendo gli Alchimifti, dice: Quodi/tiscapiendumerae
minime cceperunt , amiferunt quod pidebant . Laonde>
vdendoquello trgi altri notabiliirmo,cio : Vi^
tabis interiora Terree, rectificando inuenies oculwm Lapi
der , veram siedicinam; ne prendono in vece della.
midolla la emplice fcorza ; concioacoia,che ritrouando,che le capolettere di quefto formano la voce^
Vitriofam^anamcnte ftimano Autor di sifatta entenzahauervoluto con tale artificio inferir, cheli
priminaturaliprincipij ianonel volgar vitriolo rjj^olU e cheinommaegli a la opradetta occulta,
Terra: Nonauiandoi intantoeTerui il marico vi*

tnoJb

oaiBRO SECONDO;

i) s :

11.1: &{3 altro non fignifi- .

ca Vitriolum , che Vttri Oleum j ilqual oglio dj color


verde firmle al vitriolo yolgare.Cosi pandendofi ca
balilicamente la voczVitohim, chiaramente fi feopre co , chegli eTentialmente i a ; percioche nuli'altra cofa inferice, che . .
'
-, < .v- \
Im T Rlhuens Omnium LV M .

..

dal mgico Vitriolo dunque riceue'l iggio Hroe la


mirabilevirt,erorza de i celetiluffli .
i Alrri,volgarmente interpretando quella propofitione ere' Magijcio, che in-noi medefimi oggiorna
l'operatore dogni mirabile effetto; &: quefto aggi
gdo queilo,che alcuni mifterioamte difiero, cio,
che Adamo rec ico fuori del Paradio terreftre
ti principij; & alcuni altri piu chiarameteyche l'huomo minera di quelli;e finalmente ipend,che egli ^ 37
cvn Microcofmo, eche per conieguente in lui ono
tutte le coe,empiamente fiprendono per prima ma
teriadelle loro operation! glriitei humani cadaueri.allegando in corroboratione di cosi ftrano Capric
cio Alberto Magno , ilquale afferma eTere nellnuo- A]berto
mo gran virt minrale ; equindi cerfi tali'hora ri- Magno,
trouato tra' denti de' cadaueri perfettiffimo oro cosi letteralmente intendendo , e cordatifi, che ho
mo deriua da humo, cio dlia Terra, alla fine perimen tao in loro ftefi, quanto a vero quello, etiandio in queftaaltiflirna ) benche natural cienza che.
..-.i

Paqo

f.\

if-

DEL MAGICO MONDO

. Paolo into difl dlia diuina , cio,che la Iettera vc-t


cidc, eloipirico viuificaj. '.
\
Altri, laiciando tuttoil compofto , reftano paghi
del angue tratto da detto hub mo ; credendo ejuellol
eflfcre il medemo angue humano, del ejule habbia
mo ragionato nella prima parce.

*'

Altriinnati,leggendo,che nello perma huma'


nobnoiprincipijctel mgico Mondo 3 inhumana
mente prendono lo perma delFhuomo, cio.guida->
ti dalla cieca temerita loro; la quale tant'oltre arriua >
che ne anco dicerne l'aggettiuo humano, non da*
huomo, ma da humo hauer l'origine ua; iicome
difl del angue humano. Spiegandof cabalifticamente la voce Sperma, viene la definitione di lea
manifetarfi; &

..

/..:

Sphera PEKciens /' Agiam.


Alcunialtripazzamente prendono Forina; non
pendo , che da' Sapienti inteb Forma, dell'huomo
mgico, del quale habbiamo trattato : e che medeiimamente Vrina detta da i/m?,che arder ignifka;
eflfendo ella veramente licore ardente . Ma da tal no
me Vrina,traggei cabalifticamente 1'eTerza ua, interpretando
:
r

* V R I nferioris

tur* .

ned ella altro punto, ehl'iteflofuoco,riaturaI


vita4el mondo elementare . Cosi altri , intendendo"
fuper-

IB&O SECOND ..U\


uperficialmemegliheroicifcritti, pigIiano,non pu
reglialtri crementi, e Patre, mperfluit dell'huomo, maquafiinfmitialtriindiuidui ; non recando
lor punto di noia la diuerit de' generi delleipe- tie, in cioaiicurati dalcieco, etortointimenro,
ch'eglno danno al mgico detto , affermante , che il
Mercurio vniuerile i ritroua in tutte le cof *, e ch*egli inieme animale , vgtale", e minrale . parimenteinza hauet oTeruaro,ch eb Mercurio chia
matoco'l nome di tutte le medeime coe , per eler
tutte in lui potentialmente, cjuantunque poi egli no
habbia nome propio 5 e particolare ; e quindi nac<Je,che i mifterioi Egittijoleuanopur inza nome
adorar eo Mercurio ,

. >

Ma per colmo dlia ciocchezza loro ogliono i


medemi Alchimifti , dopo hauere indarno tenfat
di pemenire sifublime cognitione , ttti afflita , e
ftanchi ritrarfi adietro; e come folleto da profondit;
mo ionnodeli, montano marauiglia,e pentjmento d'hauer tan ti incommodi cercato quelloicn'in
niun modo , condoloro, non pu ritrouare :
quindi d'ira, e di fdegno colmi, maledicono la loro
credlita ; beftemmiando gliantichi, emoderni Sa
piencia con gli critti^ e libri loro inieme 5 e temera
riamente giudicahdo, quelli non eiTere veraci, ne fin
cerirned euere imilmente l'heroicaPietra ltro, che
mera&eprevanit.Dairaltro canto bramofpuredi ritorar de' patita danni^ - tiuolgorio certev
. .

fue

i#

DEL MAGICO MONDO

fue imagnate, fuite , e ofiftiche compofitioni, cioc


direchimiftiche medicine, daloroaddimandato
particolari,rami,&anco tronchij con le quali promettono pqtere in pochi giorni veder la cotanto de.ata metamorfofi urea , ouero argntea : non aueggendofi hitan to, chedagliftei nomi di partkola*
re,ramo,e tronco, fono di nouo ricondotti l , don
de dianziono infruttuofmente partiti . perciochev
furono tai nomi da alcuni de* paTati Heroi pofti alla
mgica Pietra, ridotta in breue tempo certa medio
xre perfettione; con modi, reggimenti , operation!,
& vie da loro mirabilmente inuentate, abbreuiate,
diuerfe dalla primiera,uprema,& vniurfle* E pe*,
che nell'heroico magitero, Omnis aecurtatio, eji diminutio 4 / ; perci la mgica Pietra, fabricara^
per le iidette vie,e breuit,rion ottiene, come la pri
ma aolu tarnen te

in atto tutte le virtu , n come*

quella, hforzavniucrile opra tutte le co di qu


giiquantunque ambedue de gliftefi-magii principiji e dellanedefma vnica foftanza: quin
ci , che queftafiichiamatacon nome di particolare , & infierne di tronco , e.di ramo ; volendo percio
inferir, che, come;il]cronco,;&iramidellarboro
procedono dalle fue radici ejda quelle hannol'eflere, e la vita,e fono finalmente in cTenzavna medema cofa i cos punto fianoquefli magic, con le fue
radici > cio con la mgica terra . Accortifi adunquC
gli Alchjmiti , dopo lunghe , e fatieo efperienze' x
-

d'ha-

OaiBR SECOND -.:

i?

d'hauerearrresfnqoeftajnomeno, che nelia prima


fu opinione vanamente perduro, e loglio, e ,
danno finalmente nell'vltimo co^lio, di gran lunga
pilontanodal porto delli due primieri ; e di loro
pi icicco,e pi ridicoloo:conciofia co{,c'hauendo efl letto appo gli Heroi y tr eflere le vie , per le*
quak fi peruiene alla bramara perfettione dell'heroi-*
magiftero, & alla fruitione de i gratiffimi iiioi
frutti,dimandate l'vna,cio la prima lunga,la fcon
da brcue, e la terca imibreue : e parendo loro le due
eiTere fllaci, e vuote d'ogni buon' efftto; tentone,.
e ne! buio dell'ignoranza s'incaminano nelia terza_- ;
dandoi credere, dipoterquiui in breuigiorni, anzi inpochebore,coniegirrinttoloro.& inquella,
correndo ciaicuno briglia iciolta l , oue viene da*
loiftrani capricci muitato, ienza hauer punto chioalla natura, a fbndamenri,e principij di lei,v
giornalmente facendo mille eiperimenti;ma altres,
come gli altri,vani,e dellaipettato fine priui: merc,
ch'in vece di riduri alla mgica vnit, ola origine'
di quefte , e dellaltre humane marauiglie , egli i va
ogirhor pi da quella dilungdo: laondeei pu dirf
eiTere alla imbianza di quel femplice agriolrore,il-.
quale * inza hauer gettato il debito feme nella con-n
ueniente terra, fcioccamente ipera, & attende ilgrato raccolto.Crede,per eiTempiofT Alchimiita,immer
io nella iudetta vltima claffe tierrori , di fermare ,
com'ei dice, di finar l'argeto viu'o ; &c in fol modo ri*
-ni

durlo

at#

DEL MGICO MONDO

durlo in perftto oro , argento : e non sa il rniero>


che fnza l'heroica Pietra folamte quell, argen to vi-*
uo,che dalla mgica Terra tratto, puo realmente*
prendere I'aurea , Targentea forma j come quelo
ch'ancora * informe,& indeterminato. egli parimte cercacauar l'argentoviuo daf piombo \ credendo
che quelo fia atto tramutar ih oro: ma noiiintende tal piombo efere t mgico, cio il ecori do magi
Co Caos, cos diueramente s afFatica,eftenta,perc5porre certe ie minere'.artificially non efndogli no-.
tOjche olo la mgica Terra puo partorire si fette
nere y i corne le volgari hanna altresi dalla medefima origine, appreo,egli vnice 1 oro,e 1 argento viuo volgari y la qualcompoftione ei iliol chiamarc
Amalgama e medante la decottone, con certi iioi
imaginati mezzi,indarno iperfuade deuer detto ar
gento viuodiuenir finiffimo oro t e ci perche non-*
gli auio chefolamentel oro,e largento viuomagici , fono poicnti generar il perftto oro metalico y eflndo quelli cmdi, e viui ; & in fmma la pro
pia formaje materia del medemo.finamente da fimili, quail innumerabili lorabufi, & errori, viene
come dicemmo,i mfinit dellefali,e fofiftiche ricet
te , da gli lchimifti ignorantemente complate ; e
per acquiftaror rede, autentcate con quelalufinghiera voce,pprouata: oe per commun beneconuertebbe pi tolo,che poteflero con verit aFermare, quella euere con 1 verificara

. . '-u .
In.

r XIBRO SECONDO:- 1
-

201-

Intorno si ftti abui , eflfit, effeggerai'Abba-

te Tritemio , dicendo : L'AdeptaFilofbna, la quale>


fondata ioo ne* principij dlia Natura gi nejlafua*
purit,e iraplicit i ftaua, vierte al preiente ingombrata confua da tante menzogne,da tante impuri
ta, e da si ftti inganni >che niuno v'h. , ch arrii alrintelligcnza diquellajs'egliperauentura noe di ma
niera inftrutto d amendue,ck> dlia vera,e dlia fla,chageuolmente vagia dccrnere lvna daU'altra ;
indiioggiunge: Quanti hoioftelb conoiciato in*
ci errareiquantunque nel rimanente roflero huomi
ni fcientiati,c dotti;alcuhrde*quali,ipendendo il tpo,e le fcorti heUVUchimi, hahno finalmente gettatoinfruttuofmente rvna,eraltrojaltri infierne
le facolt perdono miiramente la vita:Altri bramoiditrarre da ella Magia la mgica medicina, dopo
lunghe ftiche,e udori,s aueggono vanamte hauer
operato ; Al tri inueftigandole aftrufiffime , e fgretiiime cagioni di tantimarauigliofiefFetti, no poio
noallVltimoperueniread alcunaeperienzaj Altri
finalmente,gloriandofidelkpredittione dlie coi
venire,il fall in vece del vero ogliono pronuntiare.
Cos mentre quefti tali fguono le varie loro opinioni , ignorantemente fauno s , che le perfette , e reali
coi ne' veraci libri ctenute , e h punto da loro intee,trite,vane,e bugiardeappaianoaltmi. Sin qui il
Tritemio . Cos noi onchiuderemo qucfta partea
eoii<quelTaureafentenza ddl'iltefto Tritemio, cioi

'

DED M AGICO MONDO

dire : Alchimici operantes in orporibus compofitis errant ,


fallunturyfg) decipiunt omnes,a quibus libenterfuerntau' diti. foggiurgendo ppreflfo : Volunt imitari naturam ,
& facer partes quod folius efiumuerfalis , cmradicem
virtutis natur non inieigant:dexto veramente aggio
e mifterioo. Finalmente odai il prudente io configlio : T^onacquiefcas infipientifsimis Alchimtftis , quo-?
mam ftuiftnt,f) fimiarumdifitpuli , hofles natura,
clejiiumcontemptores ; fine quorum intelligibtli cognattonenihileJlchimia. -.
;

br-

Reftino dunque i mieri Alchimifti , poiche cos

lor piace,ntie vagabondi nel cruoiabirinto de>


i loro vani materializa i quali, dopo la perd i ta dell honore,del tpo,e dlie propie facoltVnullaltro frut
toraccolgono in guidardone della loro otinatione ,
che quelle cinque /T,date loro dal Nazzari,che fono,
- i" Fame,feddo,tor,itic4 , e fumo ,.:-v - '
laondemeritamenteda Papa Giouanni vigeimoiAgoft- condofeotal profeffione,come riferifce'l Pan theo,
heoPan" dannata, e pronibka, c quella eftrauagante,che co
m n ci a: Spotdent qitas non exhibent diuitiaspauperes Alchimifl; a' quali olo rimane per loro Simulacro quel
la deformere difleal vecchia,tutta da capo alie pian
te fiicata ; e laruata con mirabile artificio , cui riccamente adorna, evefte manto di mille vagbi colori
contetcb e fregiato di varie,ma ofitiche gemme , e
doro; e queita e la Menzogna,opra vna paia,o pietra tonda pota: la quai coi fceuano gli anticlxbfper
dimo-

CXI ROS E<C O N D O;

dimofhare la variet,& inftabilit di leLConuenendopervitimo'dire, ch'eglino non pure non hanno


contezza del celefte Mercurio, no enza ragione dall'antica Gentilit riputato Dio della veri ra, ma ne an
co neJle loronatiuir hanno l'apetto del medeimo;
ilche potiiimacagione , econdo Tolomeo nellav
propoirione ttuagefima , chegli huomini nafcono kiocchi, enza giudicio, & inenfatL , j *
Hora faccndo ritonioiairAurfera ciza, e riftrin
gendoin pochiffime parlela gran moltitudine ,
diuerit de' Simboli, mtafbre>enimmi, eimilitUrdini , otto delle; quali ella viene d'iaggi Heroi trattata, riducifttno il i tr primi capidelli tr generi generalilimijrendojche come vuole Ariftotile, quella coijch' prima in ciaicun gner, mifura
dell'altre nelloieflogenere cmprele . Tutte le voci
dune|ue, nomi d anmaii, c li quaailegoricamte
nomina to- il celete MercurioyQujmaeFenza vniuerale,e prima Materia,comeHomo,Donria,Leo^
nejDragOjAquilajAuoltoiojRojjo^ajilicoje i mi
li inonimi , ono da noi rifeiiti all .huomoi poich egli , come pi degno , nl genere filo tiene il primo
luogo; cos comceTendo Toro fr* metalli,mineraJi,
e mezzi minerali,il pi pcrfetto indiuiduo, lui rifcriamoqualuncjuefnonimo mineraje di detxoMercurio.e final mete quegli altri a' vegetaliappartenti,
vgono da noi pofti otto della Lunaria, la quale nodimeno ci piace in quefto luogo chiamare^n, JLuna

DEL M A GrCO 'MONDO

ria,ma inm con Homero herba Moli.e perche di


Homero, g- v ^ riuelato alcuni magici mifteri, contenuti non tanto otto'l no me d'huomo , quanto anco
j otto di quello della Lunaria, e dell'oro infierne > pe
ro , laciando per breuit il trartare hora pi oltra del
primo, olo diremo alcbni'altraoi de gli al tri duoi,
neceiria pigari, per apportar perfetta luce al
preentedicorio:
<'.J.- / : ;v. ; 1
Ma"i.

Glianti^iMagiiiih'alcracointero per l'her


fea MoIi,'cheilmagico Piomboicosi come Piombo

Grcci.
natoai planeta di Saturno j orwteegli Saturno chiai.
maro J cosi il mgico Piombo viene punto , e real
mente ad eere Saturno iftelo . Secondo i Theologi
Latttio. de' Gmli^o Saturno figlio^come feriue Lattatio >
del Oeiojcdellt Terra . Parimte FulgentiocafFrnia-,
Fulecio
/ " ch egli Saturno detto dal iturameto , cio dalla atiet,che * i frutti della terra ei uol reeare alle genti.&r Opi altresi5di'lui Moglieje Sorella,vogliono co
s eTer chiamata dall'aiuto,e occoro,ch ella gli af
famt; porge. Amendue dunque ibnovnafteuacoi,'n di altrin omma fono Simbolo, che della pri
ma mgica- Terra(percioche tre bno le magiche Ter
f in vn ola eTenza vilite) dacui prende vitalavol/ ' garete -da. c ^ocia Latona deriua: e quefto il j>rqV >, pi Merpiirio irolgare de gli Heroi. Quindi e,che dif
(ero, Satufllo enere generato dal Cielo, e dalla Terra,
f"ri
eTen-

SE CON

oj

eflndoverametela derta Terra fglia del Cielo


riore,e dalla volgar terra cceputa.Finalmente SatuU
no,Opi,il Piombo magicq^e l'herba Mol bno il prd
pi celefte Mercuriadal cjuale pagiricamente viene
dall'Heroe tracto vn'altro Mercurio , ch e il mgico
Cielo* e parte componente il mgico Mon.*
do,je.propiamente detta oceulto Mercurio de gliHe
roi . e contal celefte, vehicolo fi trahe l'altro Mrcu-r
riOjCioe il firmamento magic,parteiconda di detto Heroico Mondo : e <gefto appellanoAroigarrhen*
te Mercurio cauato daiPorribo..

, vir.rrj.: ~\

Queftamifterioa Triade1 rainella.mecnica Ma

gia;&iiritorno di leiaH Vnita^dond'clki origine u


trailed l'vltimo copo dell'Here.Queftomiftero in^
tefe Homero , mentre crife y che :1a Moli uelta da Homero.
Mercurio,e data ad Vliic,cbairHero. Di pi,ch ella cauata dalla Terra, & infierne, ch' difficile da*
cauarfijcioe da ritrouarfimerche,come dicrno nela
prima parte, n fi copre .glianimi tnpuri>& inde-.
gni. Afferma apprelbch'ella ottimo medicamto,
di che habbiamo lungamenteiragionato,& anco,chc
Candid hail fiere,&iaradice negra.
: / \ r
La radice l5iftefa Moli , cio la prima mgica Ter- . * ,
ra , Saturno tutto ero , e tenebrolo , da Orfeo detto rfe?
Terra negra,e dagli Heroi comunemente chiamato,
^tligmnigr'ms nigro, Piombo negro, carbone, e fimili.
& quell antica indigefta Mole, detta da Anaflagora

Anaffa-

Caos confuo, e da Mos Abio, che vuol dire fenza f


luce,

DIL MAGICO MONDO

luce,e cdorc . ll fiore biancopcia e,non iirnagicc*


Modo al perfecto tato lunare ridotto,fi come alcuni
hno finiftramente interprtate , prdendo il frutto
per lo fiore ) ma il latte vergine, & anco il firmarne
to,amendue da quellaimmediatamete prouenienti,
edi bianchezzaal candor dlia neue vguali

Et con-

ciofiacoi, che tal bianchezza appare umilmtexielrifteo tempo di color rubicondo,& aurco; per aU
tri de gli antichi diTero ,: che il fiore dell'herba Moli
~ < . era di colore lteo, e taie habbiamo deferitto il fiore
dlia Lunaria , ch' vna ftela cola con la Moli . ~ 1 ' : ;
Virgil: .

Tutto queilo volkdinorar irgilio,iaggi,&:


lato imita tord'HomerjCon il fatdico Ramo doro*

afFermdo egli,cotal Ramo elere,n olo difficile da


a .: , eifere carpito, ma impoTibile, eccetto quello , cui
li Fati chiamano , cioealla cognitione di tpro ftei ;
Non potendofi in niun modo hauer notifia di detto
Ramo, i prima non conociutocio , che eflentialmentel Faco fifia ; gi habbiamo altroue.definto,
quelloeTere l'Ordine dlie caue fuperiori, e felatione de i particolari Seminan i principali delle loro
pere,e da quelli all'vniuekale, dil quale onojmofi,

* "

e regolati. Habbiamo altresi dichiarato ci,chc quelio gran Seminario fia; e per> apportar maggior lume
in paflo cotanto importantejaggiungiamojche le fu

&
; '

periori caue fimo cos mgicamente dette da Caos ,


Caua materiale di tutto l'Vnuerfo,Principio di tutte le cof , come anco afferma. Hefodo neiJa Thegoi

nia.

LIBRO SECOND.

W.

nia.Perochiunquepiemerrallaveraintelligczaclisi
fatti mireri , vedr infierne chiaramente , che fuelto
tal Ramo, l'altro inctinente nace,e crefee ; percioche li Corpicelefti, ftdo per coferuatione della Na
tura in ctinuo eflercitio, e moto, no ceflano giamai
d'infondere nelia materia le loro tellari influenze, e
virtu. di eotal moto intefe Aritotile,mtr'egli diTe,
che Ignrate motu. , ignoratur natura . e cosi vero , che Ariftot.
Aotm cleflis e intclligttia correjpondens in infirioribus,
in quiusper Juas influentias omnia produat in ejft. :)
Hora cotai Piombo, e Saturno , detto Padre do
gli altri De,cio de gli altri magici metallhcociofiacoa ch'eglino da principio ono tutti entro di lu ce
Jathma nela fabrica del mgico Modo efeono in lu
ce, efendo dall'Heroe c arte pagirica ftti manifetJ,e palefi.Quindi moitrafi Marte in forma di licore
iubicondo,e IpiritualejGioue appare in forma di cadida,e trafparente Terra, vedefi apprefb la bella Ve otto lembianza di lucidifimo licore fpirituar
y leche di cdore vince i biartchiflimi Liguftrj i la Lu
na parimte fi feopre alia fimilitudine di licore , non
gi pirituale, ma fifb, & immobile, della medefima
bianchezza di Venere adorna; Il Sole poicia guii .
di pretioo licore di color di porpora, fiflo, e fermo .
E non olo vengono in tal modo confiderati i tte
Pianeti nell'heroico Magitero , ma in altri ancora, e
diuerfi,conforme ai diuerfi accidenti , dipofitione,
cjualitj epropiet dell'heroicoioggetto. el'iieb
auuiene

DEL MAGICO MONDO

auuien de glialtri firmamentaii lumi,rio ( glialtri numeroi piriti , detti magiei mineraii, che pri,, lie-. .

mente fono progenie dell'ilteTo Saturno , de\quali


tutti no intendiamo al preentediffuamente dicorren^maffi mmente eendo,e gli vni,e gli altrijeccec
to'lSole, lion aflolutamcnte perferti . Laonde fdi

,: "

ineftiero quelli fpagiricamente,econ arte pironomi


ca ridurrealla perfettiilim alunita folare , la quale
inmediato principio dell oro merallico,firtal cagio
ne dell'Aurea fcienza 3 come l'igneit, tratta dalla^
pietra, principio del foco volgare .

Et perche il perfetto di tutte le cofe atro non e ,


5 che t> Pero pogliadoi i magici metalli, i mifterali,e mzzi mineraliza Moli,e tutti i vegetabili,& ani
mali infle me,dalli loro accidti,i mpurita,& heterogeneit, tutti oRguentemente firidconoad ea
homognea aureit , & urea homogeneit , come
lopra s- detto de i volgari metalli: Laonde qualque
cofa, magicamecc diipota,e preprate viene necela,
ri'amente otto la detta Aurit, & ella ', la

Mag.

Vita dell'iftefle co. Qunfi yche difiero gli antichi


Magimel or eiTere nacotagrandiflima Sapiza ; e

piatone. ch ella ,come afferma Platne,adomb rata lotto i faUoloivela'mijemifteridel'htche reigioil . QyeFkko.

ftFo voile inferir Marflo Fici no riel libro del


la Trplice vita , dicendo qualmen te ne i metalli ,
Helle pitre, cio nella MolijiHcelatOj&iivi dalla indigcib mole dlia materia viene oppreo pirito, jlquale

a t

SECOND .

20

quale rettamente, cio pgiricamte diuio,e epara


to, &applicato matdria del fu genere, egli quai etvinaria vircii far&fofibile generar altro fimile
i.etuttoqueftofcelefte Mercurio, l'heroica Pietra,il magreo Modo il icdoLegno dlia vira,vniuerial Medicm , e forma df tutte l coie naturali.
'"fvlon laciando anco di dire qualment^ diuina.
Bont si largamente coparte aH'Heroe ^li^kiiioifa
ufi,'cii gli nfel piccioto (patio dVnj^orno ,n tan
to da giiauar, precipitofi rnonri:, rnaanolajcjualunque altroTuogo puo^o^mTuolngrc itrom
to, e coiv ineredibile facilita caare afcondantiimav
quatit* di oro, e dti argtio . Ne deue altriltupiro ,
vdendo , cHe diluttilTuopiTei pofa naturalmente
trarre cotanta pretiofit ; cciofia,che quefto ilpiu
maraUigIioo,& il pi recndito fegretodituttiif-

in ci v'nicamete conffte la bafe,& iliondamento di


tutta la natural Magia. Et auuenga,che si ftto oro al
tatto, & al vedere fia in turto fimile al vogare; ndimeno egli di grandilma luhga pm di quello vir
tuose perfecto : eperci gli Heroi, non olamento ho.
oro mgico , ma anco oro di Dio fogliono quefto
chamare. Laonde da rata e-ccellenza gli viene prohibiro leTerelpendibil; e ci con mol ta ragione^non
clndo punto conueneuole , ch'egli si baflamenre, e
si vilmente venga impiegato . Finalmre fia per ug'

-V*

gello

to

DEL MAGICO MONDO

gello di tutto il preinte aflruiimo mijdero , cio >


che l'anima di dettooro,, ca propia,e real Pietra he
roica, & all'hora il corpodell'iltefio, quantunque eC
animato , & in comparatione dell anima fccioio,
impuro i rimane nondirrieno perfttlmo pro
metalJico,e volgare.E non pure egli taie rimane, ma
d auantaggio ei diuiene ancora, con alquanto di tem
povagaj.e.pretiogioia; 7
'.,>.
;
Cosidunque efendo efla heroica Pietra no al trp ,
come altroue s' detto , che vn'eTuberantifimo cu
mulo jj& aceruo dlia forma deiraureit forma primiera detl oro volgare,e di tuttele creature ( eccettuando 1 animaragioneuole) deirVniuerojpotra an
enzaverun dubbio.e fciliiimamente , no tanto
rid urre grimperfettimetalli volgari all urea perfettione, na apprelo partorire tutti gli altri marauiglio eFetti danoinarrati, e gli altri infierne tralaIciati per breuita,& anco per n dar per auetura occa
fione di cdaloalllgnorante volgojtotalimte indegno, & inapace de i detti mibrioi eFetti ; e percio
incrdulo delle , recondite marauiglie della
gran madre Natura a E imil metallica riduttionc , e
conueribne viene in vnlftate errettuata^merc della
celefte j&incomparabilevirtdidetta heroica Piea

tra ; la quale. tanta , e tale,come anco foriue Aurelio,.

Augure! Augu relio nel terzo libro della Chribpeiav,

n: "

Che gettandoneinmar picciola parte ,


guandalmar tuno /iuo argentofojje ,;
.

-. .

.
VoU

OTLIBR SE'CNDO.

iir

Volgerfitutto in or potrebbe ilmare .


fQttindi^,che aiticattiefltelcelefte Mercurio fu dec

Paufaiu's
Peeore d mtorno,lec[uali fono fmbolo<ielie ricchez
ze.cosrZezeracconta'nelle Hiftorie, che Autolico Zeze
AuodiWliut > dipouero , ch'egli era , con 1 aiuto-di
Mercurio rkchili mo diuenne . Finalmente per la^
medefima cagione egli da Qrfeo dett
- Smglitorde le cur, i/quale m mano
Tien de lapace il non colpabil'fcuo .
Ne finalmente l'iftea metallica riduttione , e mondatione irmalag'euolead eifere dalvolgo creduta ,
s cgli haur riguardo alla eiFanimarione, che volgarmentefuolfarfi dell'orovolgare, & all'efTetto , cho
l'anima diquello produce. Percioche cauata, per -

pra altretarito mtallo imperfetto, cjuantfu loro ,


da cui eil anima trafe , e dopo taie einimationo
rimafto terra inane, c inutile, cjuello in perfetto oro
riduce. Conchiudiamo dunque queHi, che non fo
no initiati ne' magici miiteri, che i xpeft'anima tie
ne si fatta forza,tutto ch'ella, pett allaltra dell'oro
mgico , polla dirfi morta , anzi pi tofto ombra di
quellajcosiconuiene neceilriamente, che nell'aurea
anima magica,inieme coli altre , fia eminentiili m
meme la virt di fimile riduttione, fi come per ho

ra

tQ^

tu

DEL MAGICO MONDO

ra habbiamafofficientemente dimoftrato . ,
ETendo Alchimia , come habbkm' detto, ate> v
blamehre apparente, eiofiftica, da cui akro
deriua, efcaturifce, che fraud i , vanit, rhiferio
& inganni. ; ella per confeguente la propia Heroi
ca , & Aurea feienza de gli empi , e falfi Demb.&
infieme mezzo efficaciffimo,; col quat detEifr^dolenci inducono l'errante Settachimiftica, non olo ne gli errori raccontati,ma in infiniti ltri ancora,
e quindi nellorTea del Creatore ,e finalmente nel
precipitio dell'nferno;

...

ri ;"

Hora peruenuti co'l diuino aiuto al fine dell Cea


priment delli dodici principal* efFetti,efruttidel
Mgico Legno della vi,ta;e percio petendo noi lie ta;-,
mente dire infierne con Herrnete", ompletum ei ,
quoddixi de operatione Solis y olamente in vece di epi
logo riferiamoquello, che il celefte Mercurio prefo
Orfeo promette coloro, che dal fauore di lui-ottcsifc
' ranno 'entrata nel felice Antro dell'ifteflb, e del qua
le fcemmo da principio mencione. T..;;. \ >; _

Quefti primieramente ( di ello Mercurio; ),non ;


ara giamai molebto , ne opprelo da qualunque.fi
fiainfirmiti. . .- . ; .*

Dipiir vittoriooempre contra de' lioi nc- .


mici, enelpolueroocertame valoroamenteconb
battendo,non fia chi quello vinca,o iuperi. . ? !'
Ne meno con eo lui contender chiunque far
della vittoiioa palma brarno ', . \ .' .
Di

CHIBRO 5ECONDO.
-f

2*3.

Di pi tr le eradeli fiero- il far , quai horrendo


Leone i Soa popoli lmite ad viro de gl'Iddij 'j .
.-ato, ch'egi infieaae ' i regij AJleui dellalto
Giaiievenga'dalleiramere Nation i honorato ; egli
Heroi,e Semilei di maifempre ftretramenre abbrac
ciarlo brameranaio. :
.-i ! -j'-)-,

v
- 'J Apprelojle vaghe , & amoro fanciulle ardentemente amerarino il di lui aureo nuptial ietto.

.'-

- Le giuite petition! di quello aranno da gl'Iddij


eTaudite

p bEglin ternera puto l'iratOye turbato Mareje in4efeb piedeandr quinci, e quindi 1 ampia terra gi^do^uciro^qumiique iolo, daglifcelerati Pirati.
t.

<b^>^,fl^mft^in^^nico iruile,macon filia


le affettoinfiemeeonlefuecof caramente amato .
3 ; intehdeiriper^uantojgli da Dio coaceTojin vie
t- del celeile don>itia.ci ., cira, liiiir.di piacere,
equantp:gli huominindranno occultamente ctra
di fuello mchinandoOltra dicioinrendera il dolce canto, e Ibccolto, e vatio garrir de gli augelli.

,(
.

-Parimente egjftpointead eitinguere il mortircroveleno de gli borribili Draghi, eSerpenti . Po


tra riinarequaiunqulunatkc^ mondare perte tr
mente i7profil

S. h so z\ .-ru; .!.-.>.

'y.i

^ i>vEtfn'lriitebaur forza,e virt di micitare i mor


ti, ;ciod,iritornare lafnitaa' moribundi . Sin qui
Mexcurio.Queti ( ioggiunge Orfeo ) & al tri innumerabilr j certi > e diumiidanifi ritrouano ncl
...ujib

felice.

4 -

DEL MAGICO MONDO

felice, e beatifico Antro di Mercurio* :./.!" ?C


In corroboratiome di tutto ci odai artcora I'anriAnefio.

chifimo Artefio , mentr'ei difl , che Ver kabemus

I f <P. ientiam ab ipfa datura : la quai Naturada lut


altramte detta Mediet,Egualit, Acquaj&EFenza
vincolo de gli elemti , l'iftelo da noi trattato ibg-.
getto magico.ma pi d'ogn'altra cofa notiii,& oflruii diligtemete quello,che nelio lefo luogo il me
deiimo iegue>cioe drciT^onper ip/mf^aturam nemientiam habemusfdab ip plene inteUeBa; quia in
Deo omnia plearte conunt; mtpfifj$perfi ipfumfed
in ereaturaua ita o trmia cognountur > nonper creaturam,
fedper Cr.eatrem . e pero conchiudendo ioggiungev
ideo,haberms omniientiam ab ipfa creatrapmeBa ,
non crature honorefedCreatori tribuimus . Per-*
che duque egli pur. vero quello,ch'ancoin altra par
te il gidetto Artefio afferma^ icedor/^c jirse Sapientibus,& Deutimentibus reuelanda tantum :pertanto
refta blo,Der condimento di qanto sre detto>ch'alquanto piu diffulmte defcriuiamo quale eifere uengacolui , chenoindarriopuoaHentratadidetro
Caidei .

Antro apirare. DiTero i Sapiti Caldei, che la forma; . .

^ * tu tta la mgica vkmdipende daU'anima ftante ,


no cadente. L'anima cadete quellaylaqualeilaician
do le fempre effiftti diurne belJezze, nelle fllacivo
lutta, e nelle lordure de1 ieiii s'lmmergejcV j n talgui
fa miferamte cade nel precjpitio de gli abomineuo
li vitij,& errori^Dallalcro canto quella anima ftantediuie

-LIBRO

SECON DO.1

us

diuiene, qualhor prezzdo i infuali piacerij-e fuggerdo i diletti trantori di quefto ma renale immn
do Mondo, & in omma artenendo dalle graui offe

e del uo Creatore , turra armencal ua vnit ritretta , i vnice ; & vnita fi ft eon la uprema vnit
ipiehza diuina , e Verbo incarnato , nel quale ono ,
come criue il glorioo Dottor delle genti, Omnes s*PaoI'
ientide, 'fpienti thefauri abonditi . Tale adunque
auantiatuttelaltrecoie conuiene, che ial'animav
dell'Heroe futuro.
, L'AbbateTritemio volle parimente ci inferir , ^jjjjj
mentre diflTceiTere d'opo, per arriuare alia fublimitdel ifamoo Antro , di fcala di diece grdi compo~
fa-, il primo de' quali lo ftudio; da cui pocia la cqgnitione procede;e quefta partorice l'amore ; & elb
amore la umilitudine;quindi viene la frequza,ouero la communione, famigliarit) dalla quale la fidu
cia deriua; & ella genera la virtibla virtu forma la dignit ; da quefta nace la potenza ; e a potenza il miracolo immediatamente produce . & quefto oggiunge dicendo" : Hoc iter imicum ad finem magicamm
perionum , tam diuinarum , quam naturalium ; a, qui
tus areetur, $ confunditurproculomnetperitiofum>fr<&
igioim, atq; diabolkum. Cotale icala non pu in mo
do alcuno aicendere l'anima cadente ; eperci diceua il Santo ApoftoloGiacomo: Si quis indiget tpien- s.Giaca.
mo.
tia,petat Domino datore luminum.
......
Finalmete, come detta anima cadete poi anima
' .i
O
4
flanee

*U

DEL MAGICO MONDO

ftante diuenire,e per coniguza incaminari ne! diritto entiero deireterna,& humana flicita, ci viene
Hetmete chiaramte dalgrand'Hermete Trimegito infegna
tos affermado egli,ci poterfageuolmete coiguire,,
ca'lcacciare da i quelle dodici nemiche dognibe*
loi: 'ne,e ctrarie aile glorioi dodici herculee rariche;oit
de c gli altri hanno origine , ouero eicono '
dodici da noi narrati efifetti , e virt del mgico Legno vitale,anzi d'onde l'ifteio Legno prodotto.e ta
li nemiche iono le dodici vltrici Furie , dall'iiteo
Trimegito raccontate nelPimandro,cioe (Ignora-.
V

zaJaTr^itiaJlnconftzaylaCupiditjringiu^tj^
la LuuriaJaDecettioneJ^iuidaVla Fraude^Iralau
Temerita,ela MaUtia.Et conciofiafo,che n intert
diamo al preinte dilcorrere di quefte-in pardelare, baitcr per hora iperejch'elle tutte altro in ibmma non ionojche la bruttezza,e la fedit de1 vitioi, e
deprauati affetti del enb ;, & infierne che fono cosi
Furie dette dal furore , che! trauaglio intrinfeco, ca~
gionato dalla Sinderefi nell'huomo ingiulto, e cele-,
ratOjproduce in vendetta dell'ingiuftitia, e iceleraggine di quello.e quindi c ragione danno aquelle na
me divkricijch abroche vindieatricinon inferifce.

M. TnH. Tuttoci apertamente conferma Marco TullianelTaratione per Sefto Roicio Amerino , mentre dice" :
Nonvogliate periuaderui , come ouente leggeto
nelle fauole,chequelli , i qualiempiamte, e celeratamente hanno qualche iniquit cmefl } iano agiV
.
V ?
tatr,
i
\

{ LIBRO SECOND O.

tir

tat, e pauentati dalle faci dlie Furie: chimique mir


cjuamen te opraviene ad eire trauagliato dalla pro
pia fraude, dalio propio terrore, dairiteo fuo deIitto>-e mentecattagine ; queiti viene pauentato da i
medefimi foi mali penfieri,e dalla propia concienza . Laonde , preo Euripide , dimandato il mifero Etripe
Orefte dalle Fu rie trauagliato
- .'.
Che ihfirmita t ajjlige i & che mali hai f : . ;
ripondeegli
La lefa confiienza mi molefia ;
Terche ha commejjo molte cafienormt .
Maf come l'ignoranza neU'ordine di dette vltrici
tiene il primo luogo,cosrella puo veramente diri di
tutte loro capo, e fbnte'..
i . Due orti d'ignorza firitrouano, 1Vna quella
cra>e dottiffimaIgnorza,che Socrate afferma, eire
certa {cieza, e principio della vera Sapienza>la quale, Soeatr.
come parimte criue il Cardinal di Cui, ci fa cone*- Card .
icere,eh*eIendo laverit diuina mfinit precifa,non di Cufa .
pu dal noflrointelletto finito eifere pi intei > .che
il circolo fia dal Poligonio vgualmte riceuutocexhe
corne dallapprehenfione della verit nafee la Sapi
za; cosi,nopotendofi ella capire,per coniguente
nofeiamo d'eflerne ignora nti : la quai Cognitionen
d*ignoranzavuoIe ildottoAleiTandroFarrainfiemc :
con molti altri,eTere omma ipiza ; percioche (di- ft Fa5"
c'egli ) co3l mezzo di quela fi viene quafi toccaro
inattingibilmente i'incomprfibile , & inattingibile
,

natu-

itt
I

DEL MAGICO MONDO

natura del vero, maflimo, infinito; Sc aflbluto , onde


pocia deriua i'illuftratione dell'iitelletto noftro ,
vnico mezzo deirvna,edeiraltrafericit.''
All'incontroj raItra,cioe rignoranza vltrice,
altro, che eierpriuo dlia dettacognitione, edlla^
notifia di e fteflo:ignorza veramente nmicadella
cienza,& amica,e ngliuola dlia morte; e pero hau

Hcrfliete do Mercurio cos interrgalo Pimandro : Deh per


che peccano tato gl'ignoranti,,che perci ano priui
deli'immortalita? riipo Pimdro: O Mercurio,egli
pare, che tu non habbia pieno inteo quanto ti if , percioche didorirahaueua detto , che l'amore del
co'rpo cagione dlia morte, quafi 1 amor del corpo ,
cio la profonda immerione , e l'imperio del (cotos
Orfeo

ano, tk ignoranza , e cagione dlia morte . Quindi


'Orfeo la dimand inferno , e di pi diTe : : h :
.

fflon s'apron mai leporte di PIntone,

Chlni entro alberga ilpoplo de fogni . . : -

z, :
"

e loicurit di tal Inferno i troua nobilmente defcrk


Homere. ta qUcj verfi d'Homero :
ri
: Que fon le Cimerie, ofcure grotte ,
E i popoli in perptue nebbie filt y
Et in nere caliginifimmerfi;
I quai leando, tramontando ilSole

...

: ' ' 7^on vede mai , che lor d'ofura none


.

Sonno,{0 horror miferament ingombra^:

'j

Hermete Di quera ignoranza parlando altroue Mercurio, di


ce Tatio: Se tu figliuolo non hauerai in odio il cor

LIBRO SJECONDO.

'

*i9'

po, te fteflo amar non potra!, ma bito,che, non te,


malddioamerai, ottenerai la mente, e c eTaiubito
acquitterai la icienza,cui contrara Tignorhnza.Et
nel primo Dialogo del Pimandro , dopo che eTo Pimandrofiritironel numero delle diuine pqtenze,.
efeiamo Mercurio , dicendo : O popoli , huomini.
dalla terra nati ? che voi teUy'hauete.dati all'vbriachezza,al fonnoA'all-'ignoraza, viuete obriamente,
afteneteui dalla laciuia del ventre. Et pi oltra : Per-.
che,o huomini terrenijprecipitoamente nell mor-,
te vi gettate ? reuocate voi fteffi, ehe dalla inopia it
afflitti , e n'elle tenebic deirignoranzainuplti J$$$t
teui dall ocurita, abbracciateTimmortalitefuggite la corrottione. Et nel fettimo Dialogo gridaJl Do
ue correte, mortali vbriachi? icjali nauete beuuto
il vino dell'ignoranza ? npotdolo piopportare i
vomitatelo, viueteiobrij , mirare con gli occhi della
mente, e i non tutti, almeno riguardino cjuelli, che
pofono,che la Pefte dell'ignoraza rouina tutta later
ra; e l'anima, ne'legami corporali rinchiuaicorrom* lacia,che ella pola trouar la via della ilu te.n
vi laciate ommergere nel Lago della corrottione, e
dlia morte; repirate homai, refpirate,e ricorretal
fonte della vita,& abbiacciace quello,che v'nfroduE
r nel fegreto della Verit ; iui lume fulgentiflimo,
c niune tnbre mecobto; iui niuno pervbriacbez
za impazziTe: ma tutti obrij, e vigilati.c gli occhi
della mete quellojche vuole eTer veduto , !
veg-

no

DEL MAGICO MONDO

veggono. Quefti (cio Dio)n con I'orecchi fi capiie,n<congli occhi ivede,n co'l parlare s*efprime:
la mte fbla il conoce,& eTa il celebra: ma primieramente biogna, che tu ti ipogli dlia vefte, ch'intorn porti,cio del veiHmento delPignoranza, fondaco di prauic,vincolo di corrottione,velme opa
c, viua morte,nftuocadauero, epolcro portati
ve ladro domeftic, ilquale mentre, che- t fa vezzi,
t?hiiiodio,mtre ti odia, ti porta inudia. talex
bracoo, che ti copre,che al fondo feco ti , per
che tu j per auentra foprendo la beezza della ve
rit,& il bert proiimojiion ponga odio alla uapraui
ta, e non le infdie^ che egi continuamente ti
ordifcr. quefto 'ae'tezza de gl'interni nfi debilita,
t cowgra materia affga, & ebria Con abomineuolye ifatidio volutt, perche tu non afcolti , e
Otfce ,

Vigga quelle coe,che di ragione dei vedere, & vdire


nanzi tutte 1 altre.Sin qui Hermette,Cosi Orfeo nel
Lapidario eaggera la medefmaignoranza, dicendo: Mai imiri mortali, quai here, indotti,e priui di
crfgliojnh hanno rico ro al diuino aiuto,vero da
torde1 lmi; ne men per cagione della loro innata.

fucata si fttamente,che no poono inuarfi nel fertiliflmo, t horito calle 'della virt. -

-;

Non pure firmle ignoranza dunqu , ma appreflo


ltte laftre vlcrici Furie

di-meftiero iacciare
qua-

LIBRO &ECONDO.
qualunq; difarfanima tate deob. E ci fai me
diante ilfcro denario delleintrinfeche virt, e diui
epotenze,al duodenario dele vltricicontrapofto.;.
e oiio talipotenze,ecodo Hermetc,prima la cogni- Hermetione di Dio,il Gaudio,la Teperanza,la Continenza, -e* o
la GiulitiaJa Liberalita,la Vrit la Cotemplatione

*'

del ommo bene^'Humilt,e laPurit.quindi lieoHermetecoiichiude,dicendo: Ciacun dunque,


che per benignitidella generatione (ch'altro non
che liberatione daU'inflicit d'eTe Furie , eco * .
ane Dio) lafcia il nb del corpo , conoce se medefmp comppto di coe diuine,e fatto fermo , e no
cadente per diuina potenza con tutta la mente i ral~
legra. E pero Pitagora diceua : Ma t confidati,,perv Pitagra*
cioche diuina,generation^; ne gli huomin.,. i Qtjl
la (acra Natura, da loroproferitain luce, tutte I coe
dimoi|ra,CotalregeneratiQiie intei altresi l'Abbate
Abbate
Tritemip, ella Poligrafa dile,che CHenshe Tritemio
ne culta grandia pote . e Plotjno nel libro .dejle, virt Pbtmo .
arFerma ,. che, l'anima purgata diuenta vnodlquelli
Iddij , che feguono il primo Dio . Finalmente il medeimo Tritemio uele.Quitioni criue in tal propo
ito quelle iftefle parole : Sunt qui Scant > mentem ,ue
fpiritumipus hominis poffe naturaliter miranda facer ,
modo fiat fe ab omni aduentitioin fe ipfumfuprafenfum*
in 'vm.tatem reuocare . Proeu r iamo noi d unque d i eguire, e dVnircial vero, malimo, & ottimoGioue 3 daPlatone, Pitagora, Parmenide , Socrato ,
?
Giouan-

izv

Dit MAGICO MONDO

Giouanni Tritemio,& altri, intefo per Vnita, Vnit


diuina,dalla quale,nella quale , e per la quale i come*
Piatone. fcriue l'ifteTo Platone riel Parmenide, fonotuttelc
coi , eindo ella principio, mezzo, e fin del tutto .
fio^re * diceuaDionio nto Areopagita,ch'in quelpsgta . ]a o^ni numero f ritroua,e ch'ella in le ftelaogni nu
mero vnieamente coprende, e che tutti i minien fo
no neliVnit conginti. l'vnico,e coftantial Figlio
della quale ci viene milicamente adombrato dal o"2A ' pra raccontato hieroglifico di Mercurio , Sole celelre, eTendoeb Verbo eterno ildiuino Mercurio,
Anima prima dell'Vniuero , ouracelele , Aeterno
. Sole,aIla Luna della humanit noltrahporaticamte vnito, eonfitto lopra la durifima , e lutar Crocc, ci pinto dall ardentifimo foco del io diuino
amore.Cosi per noiifcehdofi,inzalcuridubbio ot
terremo labramatacognitione della creatavniueral Natura, poich'egl i la diuina, creante, e gran Na
tura; con guiremo Jume per chiamare in luce ia Lu
ce "di de tta Natura, poichegiilume de'lumi,e de"
cuori noftri. e finalmente peruenuti al celete Dono,
' nonz fermariolutionedi participarhe per amor
lo co'i mirelli afflitti,benrgnamente ci fra fruir
i gratiffimi,e dolcifimi Frutti di qello,poich' egi
miericordioo Padre de'poueri , eliberaliffimodator de'doni,& appreTo ci far per gratia dono della.
gloria eterna,.

Ilfine del Seconda , & vitimo 'Uhr .

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