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Teurgia – Parte 1: Il Cerchio 

Angelico

Dopo una serie di articoli sulla Goetia, è giunto il tempo di parlare un po’ anche dell’Arte Teurgica, cioè
delle procedure descritte in vari grimori rinascimentali e medievali atte a evocare entità angeliche.
Sebbene la Chiave Minore di Salomone contenga istruzioni in tal senso (nel libro Ars Theurgia-Goetia),
ho pensato che fosse interessante prima occuparsi di un altro grimorio, l’Heptameron, considerato da
molti praticanti il testo più completo per questo genere di evocazioni.
In questo libro, attribuito a Pietro d’Abano, si descrive un metodo alquanto complesso ma, una volta
compresa la logica su cui è costruito, tutto sommato lineare. Una delle cose più complicate è senza
dubbio la costruzione del Cerchio, dato che la sua struttura cambia a seconda della stagione, del giorno
della settimana e persino dell’ora in cui stiamo compiendo la cerimonia. Come primo argomento da
trattare, dunque, mi sembrava un candidato interessante e ho deciso di scrivere un articolo per rendere il
più possibile semplice tale operazione con una guida “passo dopo passo”.

Il Cerchio Angelico

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Il Cerchio di Pietro d’Abano consiste in realtà in quattro cerchi concentrici il cui diametro esterno
dovrebbe essere almeno di 10 piedi (circa 3 metri). Gli altri cerchi interni non devono essere tanto
distanti: tutto ciò che serve è lo spazio necessario per scrivere dei nomi negli “anelli” intermedi. Nella
mia esperienza personale (e in quella del collega Fr. Utcumque, con cui ho condotto un’evocazione
l’anno scorso), posso dire che ci sono metodi molto semplici per tracciare i cerchi e per “segnarli” a
terra. Per essere sicuri di fare una circonferenza regolare, prendete uno spago della lunghezza di 1,5
metri (più la misura necessaria per fare un paio di nodi) e legatene un’estremità a un oggetto pesante che
porrete al centro del Cerchio da disegnare. All’altra estremità, legate un gessetto (se potete disegnare a
terra) o un qualsiasi altro oggetto. Tendete lo spago e, facendolo girare attorno all’oggetto pesante al
centro, segnate i punti della circonferenza esterna. Se non potete disegnare a terra con un gesso,
l’opzione migliore è dello “scotch” di carta: permette di segnare il cerchio, può essere rimosso senza
lasciare tracce e potete usarlo per scriverci sopra i nomi dei vari Angeli e Spiriti.

Fatto questo, accorciate lo spago di circa 10 centimetri e ripetete l’operazione disegnando il secondo
cerchio all’interno.

Quindi fate la stessa cosa e disegnate il terzo cerchio.

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Infine riducete ulteriormente lo spago e fate il quarto cerchio. La circonferenza interna a questo punto
sarà di circa 2,4 metri. (Potete anche accorciare di meno lo spago, avendo cura di mantenere lo spazio
per scrivere tutti i nomi necessari, se volete avere più spazio all’interno).

Con una bussola (come quella presente ormai in qualsiasi smartphone), controllate la posizione dei punti
cardinali. Tracciate una linea da est a ovest che parta dalla terza circonferenza che avete tracciato e poi
ripetete la stessa operazione andando da nord a sud.

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Questo dividerà lo spazio rituale e il primo cerchio interno in quattro quarti. Ponete l’altare al centro,
leggermente spostato verso Oriente, in modo che in piedi dietro di esso vi troviate il più possible vicini
al centro esatto dell’intera figura disegnata a terra.

Sempre con il gesso (o il nastro di carta), disegnate a sud-est, sud-ovest, nord-ovest e nord-est quattro
Pentagrammi (non devono essere precisi ma se volete essere perfezionisti può servire avere un
“template” per tracciare le cinque righe che formano le stelle). Al centro di tali figure mettete quattro
candele (delle tealight bianche vanno benissimo).

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Il terzo anello e le iscrizioni al centro della figura sono uguali per tutti i Cerchi Angelici e quindi
possiamo occuparcene subito. Partendo dal quarto di sud-est, disegnate una croce e quindi scrivete
“ADONAY”, seguito da un’altra croce. Fate la stessa cosa nel quarto di sud-ovest, scrivendo “ELOY”
al posto di “ADONAY”. Nel quarto di nord-ovest, disegnate una croce, scrivete “AGLA” e quindi
un’altra croce. Infine, nel quarto di nord-est, disegnate una croce e scrivete “TETRAGRAMMATON”.
Se preferite, potete scrivere tutti questi nomi in Ebraico:

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A Est scrivete “ALPHA” o mettete l’equivalente lettera greca (in maiuscolo o minuscolo, secondo le
vostre preferenze). A Ovest, “& OMEGA”. Il cosiddetto Ampersand non è strettamente necessario (a
mio parere) ma, nel caso, potete scriverlo utilizzando la forma “arcaica” che ha dato origine all’attuale
carattere, derivata dall’et latino.

Con questo, il lavoro preliminare di preparazione del Cerchio Angelico è concluso. Ora si entra nel vivo
dell’Heptameron e nel calcolo degli Angeli e dei Re della stagione, del giorno e dell’ora dell’operazione
da compiere.

L’Anello Esterno
Nell’anello esterno vanno scritti i nomi degli “Angeli dell’Aria” corrispondenti al giorno in cui avete
deciso di compiere l’operazione. Il primo nome (seguito da REX, poiché è il Re di questi Spiriti) va a
Est e gli altri seguono in senso orario agli altri punti cardinali. Ecco i nomi divisi per giorno di
competenza:
Gli Angeli dell’Aria
Domenica: Varcan Rex, Tus, Andas, Cynabal
Lunedì: Arcan Rex, Bilet, Missabu, Abuzaha
Martedì: Samax Rex, Carmax, Ismoli, Paffran
Mercoledì: Mediat (o Modiat) Rex, Suquinos, Sallales

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Giovedì: Suth Rex, Maguth, Gutrix
Venerdì: Sarabotes Rex, Amabiel, Aba, Abalidoth, Flaef
Sabato: Maymon Rex, Abumalith, Assaibi, Balidet
Avrete notato che il mercoledì e il giovedì i nomi sono solo tre, mentre il venerdì sono ben cinque. In
questi casi, segnate i Nomi nell’anello esterno dividendo la circonferenza nel modo più regolare
possibile.

A titolo di esempio, presenteremo un Cerchio completo realizzato per un’operazione da condurre la


domenica, d’inverno, durante il giorno, nell’ora del Sole. L’anello esterno, quindi, conterrà i nomi di
Varcan Rex a Est, Tus a Sud, Andas a Ovest e Cynabal a Nord.

L’Anello Centrale
L’anello centrale di ogni Cerchio Angelico è senza dubbio la parte più complicata. Nell’ordine, da Est e
procedendo in senso orario, dovremo trovare il modo di inserire nell’anello i seguenti elementi:
1. Nome dell’Ora e dell’Angelo dell’Ora (cambia a seconda del giorno)
2. Sigillo dell’Angelo
3. Nome dell’Angelo del Giorno
4. Ministri dell’Angelo del giorno
5. Nome della Stagione
6. Nome degli Spiriti che dominano la Stagione
7. Nome del Capo del Segno della Stagione
8. Nome della Terra nella Stagione
9. Nomi del Sole e della Luna nella Stagione
La cosa può apparire incredibilmente complessa ma, come vedremo, facendo semplicemente riferimento
a una serie di tabelle, potremo rapidamente comporre il Cerchio Angelico per qualsiasi operazione.

1. Nome dell’Ora e dell’Angelo dell’Ora


Ogni ora planetaria (ne abbiamo parlato in questo articolo) ha un suo nome magico preciso. Una volta
calcolata l’ora (diurna o notturna), è sufficiente consultare la tabella relativa al giorno in cui vogliamo

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compiere l’operazione per trovare il Nome dell’Ora e il Nome dell’Angelo dell’Ora, le prime due voci
da mettere a partire da Est nell’anello centrale.

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Dato che abbiamo deciso di condurre l’operazione di Domenica nell’Ora del Sole, possiamo scegliere la
prima ora della giornata (l’alba) o l’ottava (dopo sette ore il “ciclo planetario” si conclude e si ritorna al
Pianeta d’influenza d’origine). Ammettiamo di voler compiere l’evocazione nell’ottava ora (in genere
attorno alle 13:00): dovremo scrivere nell’anello centrale, quindi, il nome dell’ottava ora di Domenica e
l’Angelo corrispondente (in questo caso, Tanic e Michael).

2. Il Sigillo dell’Angelo
Subito dopo il nome dell’Angelo dell’Ora, disegniamo il suo sigillo basandoci su questa tabella.

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Dato che nell’esempio descritto l’Angelo dell’Ora risulta essere Michael, aggiungiamo il suo sigillo
nell’anello centrale subito dopo il nome in questo modo:

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3. Nome dell’Angelo del Giorno
Dopo il sigillo dell’Angelo dell’Ora mettiamo il nome dell’Angelo del giorno. Nel nostro caso si tratterà
sempre di Michael, dato che abbiamo scelto come esempio un’operazione condotta nel Giorno del Sole
(Domenica) e nell’Ora attribuita alla stessa influenza planetaria.
Angeli del Giorno
 Domenica: Michael
 Lunedì: Gabriel
 Martedì: Samael
 Mercoledì: Raphael
 Giovedì: Sachiel
 Venerdì: Anael
 Sabato: Cassiel
In questo caso, dunque, scriviamo “Michael” nuovamente dopo il Sigillo:

4. I Ministri dell’Angelo del Giorno


A seguito del nome dell’Angelo del Giorno, scriviamo i nomi dei suoi ministri, seguendo questa tabella:
 Domenica: Dardiel, Huratapal
 Lunedì:Michael, Samael
 Martedì: Satael, Amabiel
 Mercoledì: Miel, Seraphiel
 Giovedì: Castiel, Asasiel
 Venerdì: Rachiel, Sachiel
 Sabato: Uriel, Machatan
Nel nostro caso, dunque, scriviamo “Dardiel – Huratapal” dopo “Michael” in questo modo:

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5. Nome della Stagione
Inserite il Nome Magico della stagione secondo il seguente schema:
 Estate: Casamaran
 Autunno: Ardarael
 Inverno: Farlas
 Primavera: Talvi
Nel nostro caso, dunque, aggiungiamo “Farlas” nell’anello centrale:

6. Angeli della Stagione


Gli Angeli (o Spiriti) della Stagione vanno aggiunti in seguito, seguendo questo schema:

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 Estate: Gargatel, Tariel, Gaviel
 Autunno: Tarquam, Guabarel
 Inverno: Amabael, Ctarari
 Primavera: Caratasa, Core, Amatiel, Commissoros
Dato che abbiamo deciso, nel nostro esempio, di condurre l’operazione d’inverno, aggiungeremo
dunque “Amabael – Ctarari”, come nell’immagine qui di seguito:

7. Capo del Segno della Stagione


Aggiungiamo il nome dello Spirito a Capo del Segno dominante la Stagione che abbiamo scelto,
seguendo questo schema:
 Estate: Tubiel
 Autunno: Torquaret
 Inverno: Altarib
 Primavera: Spugliguel
Nel nostro caso, scriviamo “Altarib”:

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8. Nome della Terra
Allo stesso modo, aggiungiamo il Nome Magico della Terra durante la stagione scelta per l’operazione:
 Estate: Festativi
 Autunno: Rabianara
 Inverno: Geremiah
 Primavera: Amadai
Nel nostro caso, ovviamente, “Geremiah”.

9: Nome del Sole e della Luna


Infine, come ultimi nomi sacri da aggiungere all’anello centrale, scriviamo i Nomi Magici del Sole e
della Luna durante la stagione scelta:
 Estate: Athemay, Armatus
 Autunno: Abragini, Matasignais
 Inverno: Commutaff, Affaterim
 Primavera: Abraym, Agusita
Nell’esempio, dunque, scriviamo “Commutaff – Affaterim”:

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Ecco quindi un Cerchio Angelico completo per l’esempio proposto, secondo l’Heptameron di Pietro
d’Abano.

Conclusioni
Nei prossimi articoli ci occuperemo del rituale di Evocazione, sempre secondo lo stesso grimorio,
quindi prenderemo in esame la procedura della Chiave Minore di Salomone, cercando di cogliere
analogie e differenze tra le due fonti principali di Magia Teurgica. Vedremo anche gli Angeli principali
e i loro attributi (in parte abbiamo già parlato di questi argomenti negli articoli riguardanti la Magia
Planetaria).

Teurgia – Parte 2: le Consacrazioni


e Purificazioni

Nell’articolo precedente abbiamo visto come creare un Cerchio Angelico in armonia con il momento
preciso nel quale abbiamo deciso di compiere la cerimonia. Prima di occuparci delle procedure del rito
vero e proprio, vediamo insieme tutte le consacrazioni e purificazioni preliminari necessarie.
Prima ancora, però, vorrei sottolineare un aspetto di questa operazione. Il Cerchio, così come è stato
descritto nell’articolo precedente, non è adatto solo a operazioni angeliche. Il fatto di specificare Angeli
e Spiriti dell’ora, del giorno e della stagione in cui stiamo praticando lo rende perfetto a pressoché
qualsiasi tipo di lavoro magico. Di fatto si tratta di un metodo per “allineare” la propria energia a quella
del Macrocosmo nel momento specifico del rituale, una sorta di antenna che si sintonizza sulla “giusta
frequenza”. Come vedremo in un articolo futuro sulla Goetia, ci sono elementi ulteriori che vengono
descritti nella Chiave Minore di Salomone per quel tipo di evocazioni, elementi che possiamo integrare
in questo Cerchio. Tuttavia, anche limitandoci a quanto descritto da Pietro d’Abano, avremo a nostra
disposizione uno strumento potentissimo di allineamento con tutte le “vibrazioni” planetarie e astrali.
Tornando all’argomento specifico di questo articolo: nell’Heptameron vengono specificate le seguenti
consacrazioni:

1. Consacrazione del Cerchio


2. Consacrazione dei Profumi
3. Consacrazione del Fuoco
4. Consacrazione delle Vesti
5. Creazione e consacrazione del Pentacolo

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Una recente edizione dell’Heptameron e dell’Arbatel in lingua inglese.

Ci occuperemo del Pentacolo in un prossimo articolo mentre in questa parte vedremo insieme tutte le
altre consacrazioni preliminari. Inoltre, elencherò una lista completa di purificazioni alternative adatte
non solo a questa particolare operazione ma a ogni tipo di lavoro magico nel Cerchio. Tali purificazioni
sono derivate dalla pratica personale mia e dei miei “colleghi” Stregoni e sono formule personali
derivate sia da Pietro d’Abano che dal lavoro di Rudolf Steiner nonché di Julius Evola e del suo Gruppo
di Ur.
(Per quelli di voi che si preoccupano di questo aspetto, specifico che non sono in alcun modo “allineato”
al pensiero politico evoliano e che, anzi, non potrei trovarmi più distante da tali ideologie. Tuttavia, è
inevitabile riconoscere che si è trattato di un importantissimo occultista italiano e che ci sono molte cose
utili a livello pratico nelle opere che portano la sua firma e quella del suo gruppo di lavoro).
Andiamo dunque a vedere le consacrazioni descritte nell’Heptameron una per una.

1) Consacrazione del Cerchio


Bagnare il Cerchio precedentemente disegnato con Acqua Santificata e poi recitare Salmi 51:7:
Aspergimi, con l’issopo, o Signore, e sarò purificato; lavami e sarò più bianco della neve.

2) Consacrazione dei Profumi


Il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe possa benedire le Creature di questi Profumi: che
possa riempirli con la virtù dei loro aromi così che né nemico né alcuna falsa immagine possa entrare
in loro, attraverso la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo, amen.

Quindi spruzzare sugli incensi un po’ di Acqua Santificata.

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3) Consacrazione del Fuoco
Io ti esorcizzo, o creatura di Fuoco, attraverso colui che fece ogni cosa, così che ogni fantasma venga
scacciato da te e che non sia più in grado di fare alcun danno. Benedici, o Signore, questa creatura di
Fuoco e santificala, così che possa essere benedetta e cantare le lodi del tuo Santo Nome e che nessun
danno possa colpire il Mago o i presenti. Attraverso la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo, amen.

4) Consacrazione delle Vesti


Mentre si indossano i vestiti che si
useranno nella procedura (non
necessariamente devono essere Vesti
Rituali), recitare:
Ancor, Amacor, Amides, Theodonias,
Anitor. Per il potere del tuo Angelo, o
Signore, indosserò queste Vesti della
Salvezza, cosicché il mio volere venga
realizzato, tramite il potere del santo
Adonay il cui Regno dura nei secoli dei
secoli. Amen.

Consacrazioni complete alternative


Passiamo ora a questa serie alternativa
di consacrazioni e purificazioni di ogni
elemento presente in una pratica di
Magia Cerimoniale. Come ho detto, si
tratta di procedure personali che, però,
hanno dato prova di essere molto
efficaci e relativamente semplici. Tali
consacrazioni sono anche meno
influenzate dalla cultura cristiana
cattolica e più “universali”, adatte
dunque a qualsiasi praticante (anche
pagano o non credente).

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Dato che molte di queste consacrazioni devono essere recitate dopo aver “segnato” l’elemento da
benedire con un Pentagramma specifico, riportiamo qui uno specchietto con tutti i Pentagrammi di
invocazione necessari. L’elenco delle consacrazioni viene dato nell’ordine in cui andrebbero compiute
prima della cerimonia.

1) Purificazione del Fuoco


Segnare il braciere sull’Altare con un Pentagramma di Invocazione del Fuoco.
Estendere la mano destra sul braciere e recitare l’Invocazione di Purificazione del Fuoco.
Con l’autorità del Principio Unico che pervade l’Universo intero e tutti gli esseri, Pilastro che collega
il più alto dei Cieli al Profondo Abisso, io purifico te, creatura del Fuoco. Geni della Fiamma, buoni
Daimon, io vi invoco perché siate presenti e perché la vostra virtù entri nell’ardore che io suscito ed
invoco. Che qui ed ora ogni Spettro e Daimon maligno venga bandito dal Fuoco e che non sia più in
grado di nuocere a nessuno in alcun modo. Possa la Fiamma essere benedetta e usata nella mia Opera,
senza che venga alcun danno in questo Sacro Tempio.

2) Purificazione dei Profumi


Segnare l’incensiere sull’Altare con un Pentagramma di Invocazione dell’Aria.
Estendere la mano destra sopra l’incensiere e recitare l’Invocazione di Purificazione dei Profumi:
Che il Principio Unico, Mente Suprema dei Cieli, possa consacrare questi incensi. Che gli Angeli e i
Daimon dell’Oriente e tutte le buone Creature dell’Etere possano benedire la virtù di questi profumi.

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Fate ciò, in modo che né Daimon maligni né false visioni possano entrare in loro. Che gli aromi
possano portare illuminazione e consapevolezza in questo Sacro Tempio.

3) Purificazione del Sale


Segnare la ciotola di sale sull’Altare con un Pentagramma di Invocazione della Terra.
Estendere la mano destra sopra la ciotola e recitare l’Invocazione di Purificazione del Sale:
Gaia, Madre Terra, invoco te e tutti gli Spiriti Sacri perché veniate a me e consacriate questo Sale, così
che io possa usarlo nella mia Opera. Possa la saggezza risiedere in questo Sale e possa preservare il
corpo e l’anima da ogni corruzione. Spiriti dell’Etere e sotto la Terra, divinità del suolo ed entità delle
pozze d’acqua marina da cui questo Sale proviene, consacratelo e purificatelo. Possano tutti gli Spettri
e i Daimon maligni essere banditi da esso, così che possa diventare Sale divino, Sale della Terra e
Terra di Sale.

Aggiungere quindi il Sale consacrato nella coppa d’Acqua.

4) Purificazione della Cenere dei Profumi


Dopo aver fatto bruciare gli incensi, estendere la mano destra sopra l’incensiere e sulle ceneri, quindi
recitare:
Possa questa cenere tornare alla fonte dell’Acqua Vivente. Possa diventare Terra fertile. Possa portare
con sè l’Albero della Vita. Ciò che ha unito la Terra dell’incenso, il Fuoco della fiamma e l’Aria del

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profumo, venga unito all’Acqua della Vita. Che questa diventi sacra e immutabile, con la benedizione
degli Spiriti, degli Dei, degli Angeli e dei Buoni Daimon.

Aggiungere quindi la Cenere consacrata nella coppa d’Acqua.

5) Purificazione dell’Acqua Santa


Segnare la Coppa dell’Acqua Santa con un Pentacolo di Invocazione dell’Acqua.
Mischiare il sale e la cenere nella Coppa dell’Acqua.
Estendere la mano destra sopra la Coppa dell’Acqua e recitare:
Nume del mare profondo che con la tua potenza domini tutte le acque sparse nel mondo, io ti invoco
perché tu possa purificare quest’Acqua Santa. Placa le tempeste, Signore delle limpide sorgenti e delle
pure fonti, tu che reggi le acque sotterranee e le acque celesti. Buoni Daimon che siete Ministri della
sua potenza, conferite virtù a quest’Acqua in modo che io possa essere purificato e usarla nella mia
Opera. Nel Sale dell’Eterna Saggezza, nell’Acqua dell’Approntamento, nella cenere da cui la Nuova
Terra nasce, possa tutto essere compiuto.

6) Purificazione delle Vesti


Segnare le Vesti con un Pentagramma di Invocazione dello Spirito Attivo.
Compiere il Rituale della Croce Cabalistica. Aspergere di Acqua Santa le Vesti.
Estendere la mano destra sulle Vesti, quindi recitare:

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Principio Creatore, Angeli e buoni Daimon dell’Etere e della Terra, purificate e consacrate queste
Vesti per la mia Opera. Fate che queste diventino Vesti della Salvezza e tramite loro io possa far
accadere ciò che desidero. Io vesto l’abito immacolato che è il simbolo della mia purezza e vi chiamo
perché essa permanga in me ed affinché il candore divenga splendente Luce.

7) Purificazione delle Offerte


Estendere la mano destra sulle Offerte presenti sull’Altare, quindi recitare:
Signori del raccolto, Fauni e Ninfe della Terra, Angeli e buoni Daimon, scendete con il vostro sguardo
benevolo sulle offerte approntate su questo sacro Altare. Purificatele e date loro la vostra benedizione,
consacrandole per la mia Opera. Principio Creatore, coltivatore dei mistici campi, io ti consacro
questo cibo e queste offerte affinché esse alimentino la mia Sostanza. Che lo Spirito possa rapidamente
innalzarsi ed ottenere la comunione perfetta con il Genio Superiore del mio essere.

8) Purificazione del Cerchio


Segnare il centro del Cerchio con un Pentagramma di Invocazione dello Spirito Passivo.
Aspergere il centro del Cerchio con l’Acqua Santa. Porsi a Ovest del Cerchio rivolti a Est, estendere la
mano destra sul Cerchio e recitare:
Più radioso del Sole, più puro della neve, più sottile dell’Etere è il Vero Sé, lo Spirito nel mio Cuore.
Consacra, oh Principio Ultimo, questo Tempio e questo Cerchio, perché io possa usarlo per la mia

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Opera. Che i Guardiani, gli Arcangeli e i buoni Daimon dei Quarti purifichino questo luogo e lo
rendano degno della Volontà Suprema.

9) Purificazione dei Segni


Compiere una circumambulazione da Est in senso orario attorno al Cerchio aspergendo i Segni del
Cerchio con l’Acqua Santa.
Porsi a Ovest del Cerchio rivolti a Est, estendere la mano destra sul Cerchio e recitare:
Secondo la Volontà dell’Anima Suprema, io ho tracciato questi segni, nel Nome del Principio Creatore,
degli Arcangeli e dei buoni Daimon. In essi è la mia Volontà, la mia aspirazione. Possano essi, con
l’ausilio e la benedizione degli Spiriti, guidarmi alla conoscenza cui tendo. Che questo Cerchio sia di
protezione e difesa contro i pericoli della mia natura inferiore e contro tutte le forze che possono
opporsi al compimento delle mie aspirazioni.

10) Purificazione finale del Tempio


Andare a Ovest dell’Altare, rivolti verso Est.
Compiere il Rituale della Croce Cabalistica. Estendere la mano destra sopra l’Altare e recitare:
Spiriti di splendore, fiamme del Fuoco Creativo, Spiriti dell’Acqua rigenerante, Signori della Terra che
dà buoni frutti e buoni Daimon dell’Aria vorticosa, io vi chiamo per assistermi e per conferirmi Potere
e Autorità tramite i quali io possa diventare degno della Suprema Sapienza. Che la fonte della mia vita
sia purificata, che il peso della mia materia sia alleviato, onde io stesso possa essere lo specchio fedele

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dello Spirito Superiore. Che io possa essere sicuro e non più turbato e sempre permanga in me la pace
perfetta. Così è e così sia, ogni cosa è compiuta.

Nota: il Rituale della Croce Cabalistica è spiegato nella seconda parte del Rituale Minore del
Pentagramma. (vedi al termine del presente)
Conclusioni
Questo articolo, insieme a quello precedente della stessa serie, non cerca solo di fornire un metodo
pratico di lavoro con l’Heptameron ma, in generale, presenta una serie di tecniche utilizzabili in
qualsiasi cerimonia. Teniamo presente che, a meno di eventi particolari, non è necessario ogni volta
consacrare gli strumenti presenti sull’altare o l’altare stesso (naturalmente, un nuovo Cerchio con nuovi
Segni andrà purificato a ogni operazione). Allo stesso modo, se abbiamo già consacrato dell’Acqua
Santa non sarà necessario rifare tutta la procedura fino a quando non dovremo crearne di nuova (ma i
profumi e il fuoco – cioè il braciere su cui bruciano o i carboncini usati per i grani di resina –
dovrebbero essere esorcizzati a ogni nuovo rituale). In generale, dunque, usate buon senso e non
trasforrmate queste pratiche in un “iter” meccanico privo della vostra energia e attenzione. Se
decidiamo, d’altronde, di compiere tutta questa procedura preliminare a ogni nuova pratica nel Cerchio,
possiamo pensare ad essa come a un metodo di meditazione, un modo per portare anche noi “in linea”
con le energie invocate e sintonizzarci meglio con il momento astrale dell’operazione.
Spero che l’articolo sia stato di vostro gradimento e vi sia utile per la vostra pratica. Come sempre,
condividete, mettete like e commentate. A presto!

Teurgia – Parte 3: il Pentacolo di Pietro d’Abano

Negli articoli precedenti abbiamo visto come creare un Cerchio Angelico secondo l’Heptameron di
Pietro d’Abano e come condurre le consacrazioni e purificazioni preliminari. In questa terza parte ci
occuperemo di come creare e consacrare il Pentacolo descritto nel Grimorio.

Il libro dice che il Pentacolo va creato di mercoledì nell’Ora di Mercurio (abbiamo trattato le Ore e i
Giorni Planetari in questo articolo) in fase di Luna crescente, con inchiostro, penna e calamaio
(possibilmente anch’essi consacrati) e un piccolo foglio di carta pergamena (viene specificato che
dovrebbe trattarsi di pelle di vitello ma, ovviamente, possiamo considerare della carta grezza o pregiata
un’ottima alternativa). La carta va purificata spruzzandoci sopra un po’ d’Acqua Consacrata (che
abbiamo creato nella fase precedente). La procedura descritta di seguito andrebbe utilizzata anche per la
creazione e consacrazione della Spada di cui, però, non ci occuperemo (serve solo nel caso sia
necessario recitare la Formula di Coercizione che, personalmente, non consiglio per i motivi
descritti negli articoli riguardanti la Goetia).

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La forma più “classica” del Pentacolo di Pietro d’Abano

La forma e il significato del Pentacolo di Pietro d’Abano


Iniziamo col dire che il termine “Pentacolo” (o, se è per questo, Pentagramma) viene utilizzato nella
letteratura grimorica per indicare spesso simboli di protezione che non necessariamente presentano una
stella a cinque punte! Questo può apparire un po’ contraddittorio e confonderci, a prima vista, ma
dobbiamo tener conto che si tratta di un altro significato della parola usato in termini molto specifici.
Anche nella Chiave di Salomone vengono descritti molti Pentagrammi Planetari che non presentano
affatto stelle a cinque punte! Alcuni sostengono che si sia trattato di un errore di trascrizione e che il
termine corretto da utilizzare per questi Sigilli, in origine, fosse PANtacolo, con la stessa radice
etimologica greca “Pan” che è utilizzata per la famosa divinità silvana e che significa “tutto”, a indicare
simboli di protezione universale. Per ora, non addentriamoci in questa discussione e usiamo il termine
semplicemente per descrivere questi simboli della Magia Cerimoniale che vanno disegnati o incisi su
supporti da utilizzare durante le cerimonie di evocazione degli Spiriti.

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Forme alternative del Pentacolo in diverse edizioni del Grimorio.

Nel Pentacolo di Pietro d’Abano descritto nell’Heptameron, infatti, vediamo una classica “Stella di
David” o Stella a Sei Punte. Attorno alla suddetta stella vediamo la scritta “AGLA” (che abbiamo già
incontrato parlando del Rituale Minore del Pentagramma), cioè un acronimo della frase ebraica “Ateh
Gibor Le-olam Adonai” che potremmo tradurre all’incirca con “Mio signore, tua è la potenza nei secoli
dei secoli”. Sempre all’esterno, c’è poi un’altra scritta alquanto misteriosa che, secondo i principali
commentatori, è una trascrizione corrotta di “ΙΗΣ“, cioè “YESUS” in greco (o “Ιης” in caratteri
minuscoli). Allo stesso modo, al centro vediamo una sorta di croce e una scritta (Χρυς) che è “Christus”,
sempre usando caratteri dell’alfabeto greco (“X” o la “Chi”, viene utilizzata come abbreviazione di
“Christ”, e questo è il motivo per cui ancora oggi, nei paesi di lingua anglosassone, “Christmas” viene
talvolta scritto “Xmas”).

Le scritte nel “Pentacolo classico” e la loro interpretazione.

La croce, in alcuni manoscritti antichi, risulta essere un simbolo di Saturno che, in edizioni successive,
viene “schiacciato” e ruotato.

Forme diverse della “croce” al centro in varie edizioni del Grimorio e, a destra, il Simbolo Planetario di Saturno.

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Apportando queste correzioni e modificando leggermente la disposizione delle scritte e dei simboli per
ottenere equilibrio e maggiore simmetria, otteniamo il simbolo presentato qui di seguito. È stato inoltre
inscritto in un cerchio poiché il testo insiste che si tratti di un “Pentacolo” e non di un “Pentagramma”.
In genere, questo termine indica un simbolo inscritto in un cerchio e, di conseguenza, ho pensato che
questa potesse essere la forma originaria del “Lamen” in questione. In alcune rappresentazioni, come
nel Mafteah Shelomoh (ossia, la Chiave di Salomone ebraica), tale simbolo magico viene inscritto,
invece, in un quadrato.

La mia versione “riveduta e corretta” del Pentacolo di Pietro d’Abano

Per i praticanti che vogliono utilizzare un sistema simbolico non necessariamente legato alla tradizione
Cristiana Cattolica, ho cercato di “tradurre” i simboli contenuti in questo Sigillo eliminando, per quanto
possibile, gli elementi che si rifanno a tale dottrina. Vista la natura “planetaria” dell’Heptameron,
dunque, al posto di “Christus” ho disegnato un simbolo che è l’unione di quelli relativi a Giove e al Sole
(i due pianeti con le più forti correlazioni con i concetti di “Dio” e di “Gesù Cristo” in termini Cristiani).
Al posto di “Yesus” c’è il simbolo della Terra (in quanto “Dio che si è fatto Uomo”). Infine, al posto di
“AGLA” ci sono i rimanenti sigilli planetari, alternati tra principi maschili (Mercurio e Marte) e
femminili (Venere e Luna).

28
Una volta creato il Pentacolo, dunque (sentitevi liberi di usare la mia versione “riveduta e corretta”,
quella più “classica” o una delle versioni alternative, naturalmente) il Grimorio istruisce di appoggiarlo
sull’altare e imporre le mani su di esso recitando le seguenti preghiere, tratte dalla “Messa dello Spirito
Santo” della tradizione Cattolica, per consacrarlo. Mi sono preso la briga di fare una ricerca in merito a
tale Messa specifica in modo da fornirvi l’elenco delle invocazioni necessarie. Seguirà, come
nell’articolo precedente, una versione “neutra” e più universale, non legata specificamente alla
tradizione Cristiana Cattolica per la consacrazione del Pentacolo.

Consacrazione del Pentacolo


Libro della Sapienza l:7
Latino:
“Spíritus Dómini replévit orbem terrárum: et hoc, quod cóntinet ómnia, sciéntiam habet vocis.”

Italiano:

“Lo spirito del Signore riempie l’universo e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.”

Salmo 68:2
Latino:
“Exsúrgat Deus, et dissipéntur inimíci ejus: et fúgiant, qui odérunt eum, a fácie ejus. Glória Patri.”

Italiano:

29
“Tu li dissiperai come si dissipa il fumo; come la cera si strugge dinanzi al fuoco, così periranno gli
empi dinanzi a Dio. Per la gloria del Padre.”

Orazione “Vieni, Santo Spirito”


Latino:
“Deus, qui corda fidélium Sancti Spíritus illustratióne docuísti: da nobis in eódem Spíritu recta sápere;
et de ejus semper consolatióne gaudére. Per Dóminum in unitáte ejúsdem Spíritus Sancti.”

Italiano:

“Oh Dio, che hai ammaestrato i tuoi fedeli con la luce dello Spirito Santo, concedici di sentire
correttamente nello stesso Spirito, e di godere sempre della sua consolazione. Per il Signore che vive e
regna insieme allo Spirito Santo.”

Atti degli Apostoli 8:14-17


Latino:
“In diébus illis: Cum audíssent Apóstoli, qui erant Jerosólymis, quod recepísset Samaría verbum Dei,
misérunt ad eos Petrum et Joánnem. Qui cum veníssent, oravérunt pro ipsis, ut accíperent Spíritum
Sanctum: nondum enim in quemquam illórum vénerat, sed baptizáti tantum erant in nómine Dómini
Jesu. Tunc imponébant manus super illos, et accipiébant Spíritum Sanctum.”

Italiano:

“Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e vi
inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo;
non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del
Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.”

Brani tratti dai Salmi 33, 12 e 6


Latino:
“Beáta gens, cujus est Dóminus Deus eórum: pópulus, quem elégit Dóminus in hereditátem sibi. Verbo
Dómini coeli firmáti sunt: et Spíritu oris ejus omnis virtus eórum.”

Italiano:

“Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. Una parola del Signore
creò i cieli, e un soffio della sua bocca li ornò tutti.”

Orazione “Alleluja, alleluja”


Latino:
“Veni, Sancte Spíritus, reple tuórum corda fidélium: et tui amóris in eis ignem accénde. Allelúja.”

Italiano:

“Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in loro il fuoco del tuo Amore. Alleluia.”

30
Salmo 104:30
Latino:
“Emítte Spíritum tuum, et creabúntur: et renovábis fáciem terræ. O quam bonus et suávis est, Dómine,
Spíritus tuus in nobis!”

Italiano:

“Tu mandi il tuo spirito, essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. Quanto bello e soave è il tuo
spirito in noi!”

Giovanni 14:23-31
Latino:
“In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Si quis diligit me, sermónem meum servábit, et Pater meus
díliget eum, et ad eum veniémus, et mansiónem apud eum faciémus: qui non díligit me, sermónes meos
non servat Et sermónem quem audístis, non est meus: sed ejus, qui misit me, Patris. Hæc locútus sum
vobis, apud vos manens. Paráclitus autem Spíritus Sanctus, quem mittet Pater in nómine meo, ille vos
docébit ómnia et súggeret vobis ómnia, quæcúmque díxero vobis. Pacem relínquo vobis, pacem meam
do vobis: non quómodo mundus dat, ego do vobis. Non turbátur cor vestrum neque fórmidet. Audístis,
quia ego dixi vobis: Vado et vénio ad vos. Si diligerétis me, gauderétis útique, quia vado ad Patrem;
quia Pater major me est. Et nunc dixi vobis, priúsquam fiat: ut, cum factum fúerit, credátis. Jam non
multa loquar vobíscum. Venit enim princeps mundi hujus, et in me non habet quidquam. Sed ut
cognóscat mundus, quia díligo Patrem, et sicut mandátum dedit mihi Pater, sic fácio.”

Italiano:

“Gesù rispose e gli disse: Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi
verremo a lui e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che
voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato. Queste cose v’ho detto, stando ancora con voi;
ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi
rammenterà tutto quello che v’ho detto. Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo
dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. Avete udito che v’ho detto: “Io me ne vo, e torno a
voi”; se voi m’amaste, vi rallegrereste ch’io vo al Padre, perché il Padre è maggiore di me. E ora ve
l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. Io non parlerò più molto con
voi, perché viene il principe di questo mondo. Ed esso non ha nulla in me; ma così avviene, affinché il
mondo conosca che amo il Padre, e opero come il Padre m’ha ordinato. Levatevi, andiamo via di qui.”

Tratto da Salmo 67 (o 68 in alcune edizioni):29-30


Latino:
“Confírma hoc, Deus, quod operátus es in nobis: a templo tuo, quod est in Jerúsalem, tibi ófferent
reges múnera. Allelúja.”

Italiano:

“Conferma, o Dio, quanto hai operato in noi: i re Ti offriranno doni per il tuo tempio che è in
Gerusalemme, allelúia.”

Orazione “Secreta” da “In Vigilia Assumpionis Beatae Mariae Virginis”


Latino:

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“Múnera, quǽsumus, Dómine, obláta sanctífica: et corda nostra Sancti Spíritus illustratióne emúnda.
Per Dóminum in unitáte ejusdem Spíritus Sancti.”

Italiano:

“Ti preghiamo, Signore, dacci l’opportunità di essere santificati: e che il nostro cuore venga purificato
dalla luce dello Spirito Santo, per nostro Signore che regna con esso.”

Atti 2:2 e 4
Latino:
“Factus est repénte de cælo sonus tamquam adveniéntis spíritus veheméntis, ubi erant sedéntes: et
repléti sunt omnes Spíritu Sancto, loquéntes magnália Dei.”

Italiano:

“E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa
dov’essi sedevano: e tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare nella lingua di
Dio.”

Postcommunio
Latino:
“Sancti Spíritus, Dómine, corda nostra mundet infúsio: et sui roris íntima aspersióne fecúndet. Per
Dóminum in unitáte ejúsdem Spíritus Sancti.”

Italiano:

“Possa l’infusione dello Spirito Santo, oh Signore, purificare i nostri cuori e renderli fecondi con
l’aspersione interiore della sua rugiada. Per nostro Signore che regnao con lo Spirito Santo.”

Questo conclude la Messa dello Spirito Santo. Di seguito, trovate la “traduzione” in versione universale
e non Cattolica dell’invocazione per la consacrazione del Pentacolo.

Versione alternativa non Cattolica


“Grande Spirito Supremo e Creatore, tu che saturi ogni angolo del cosmo, abbracci ogni cosa, conosci
ogni pensiero e ogni voce, dissipa ogni empia pulsione come fumo nel vento e sciogli ogni male come
cera nel fuoco. Con la tua parola crei i cieli e li orni di stelle. Ti chiedo, Principio Unico, tu che sei
Senza Nascita, di scendere nel mio cuore e di accendere in me la Fiamma Imperitura. Ti chiedo di
essere testimone e di santificare questo rito e questi Segni così che il mio cuore sia purificato dalla tua
Luce. Consacra questo simbolo con la tua presenza e fai che sia fatta la mia volontà. Sii con me,
cosicché io, imponendo le mani, possa far scendere la tua Benedizione su questi strumenti sacri.
Amen.”

Conclusioni
Fatto questo, indossiamo il Pentacolo mettendolo al collo. Quando avremo finito tutte le consacrazioni e
purificazioni preliminari, Pentacolo compreso, saremo finalmente pronti per invocare l’Angelo che
abbiamo scelto per la nostra operazione. Delle invocazioni necessarie ci occuperemo nei prossimi
articoli.

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Come sempre, grazie di essere passati a leggere! Vi esorto a mettere like, commentare, contattarmi per
qualsiasi dubbio o domanda e condividere l’articolo su tutti i vostri canali social. A presto! Buona fine
2019 e buon inizio 2020!

Teurgia – Parte 4: l’Evocazione #01

In questo quarto articolo vedremo la prima parte del vero e proprio Rituale di Evocazione Angelica
basato sull’Heptameron. In seguito, ci occuperemo di altre forme di Magia Teurgica derivate da altri
noti grimori medievali e rinascimentali.
È importante tenere a mente una premessa: l’Heptameron, come la maggior parte dei libri di Magia
occidentali, è fortemente intriso di spiritualità e dottrina Cristiana Cattolica per ovvi motivi storici,
culturali e sociali. Nei precedenti articoli ho tentato di fornire una versione “neutra” di questa Cerimonia
in modo che anche chi non si riconosce in tale credo possa operare con gli Spiriti descritti nel Grimorio.
In questo caso specifico, però, la cosa potrebbe risultare particolarmente difficoltosa per motivi che
penso potrete comprendere da soli leggendo quanto descritto di seguito. In ogni caso, è sempre possibile
modificare la forma di un Rituale, a patto di aver compreso molto bene la sua sostanza e i principi, gli
archetipi e le energie che va a manipolare utilizzando un particolare sistema simbolico.

Prima del Rituale


Come sempre, è consigliabile condurre le pratiche preliminari a cui siete abituati. In particolar modo, in
questo caso è bene fare tutto ciò che è descritto negli articoli precedenti. Potremmo schematizzare la
cosa in questo modo:
1. Preparazione
2. Consacrazioni – Pentacolo di Pietro d’Abano
3. Creare il Cerchio
4. Recitazione dei Nomi del Cerchio e Formula
5. Invocazione degli Angeli dei Quattro Quarti
6. Invocazione del Pentacolo
7. Formula dell’Angelo specifico da Evocare
8. Formula di Benvenuto
9. Presentare la propria richiesta o petizione
10. Formula di Licenza
11. Grounding

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L’Arcangelo Michele in una classica raffigurazione Copta.

Il Pentacolo:
Così come nella Chiave Minore di Salomone il Mago viene invitato a indossare un Pentagramma e un
Esagramma di protezione con il Sigillo del Demone da evocare, nell’Heptameron si presenta un
Pentacolo che va portato durante tutta la Cerimonia (come abbiamo spiegato nella parte precedente della
serie). Dopo averlo preparato, dunque, indossatelo ripetendo la seguente invocazione:
Ancor, Amacor, Amides, Theodonias, Anitor, per il potere degli Angeli io indosso le vesti della
Salvezza, così che ogni mio desiderio possa realizzarsi, attraverso lo Spitito di Adonai. Salataneh
saletan, alam u Malkuteh, im dar we dar. Amen.

Preparazione
Il libro specifica che il Rituale andrebbe compiuto in fase di Luna Crescente (e l’ideale sarebbe il giorno
del Primo Quarto). Nei tre giorni precedenti si consiglia di digiunare (o, quanto meno, di non eccedere
con cibo, alcol o altri vizi) e prepararsi spiritualmente secondo la propria pratica (Rituale di Centratura,
Rituale Minore del Pentagramma, Sfera Ermetica, Pilastro Mediano o Meditazione sui Chakra,
eccetera).
Il Rituale
Al centro del Cerchio, dopo aver compiuto tutte le Consacrazioni, voltate l’altare nella direzione
specifica dello Spirito da evocare (tali direzioni verranno specificate nella prossima parte). Quindi
chiamate gli Arcangeli che governano i sette giorni della settimana e recitate la seguente invocazione:
Michael, Gabriel, Samael, Raphael, Sachiel, Anael, Cassiel. O Angeli supradicti, estote adjutores meæ
petitioni et in adjutorium mihi, in meis rebus et petitionibus.

Traduzione:
Michael, Gabriel, Samael, Raphael, Sachiel, Anael, Cassiel. Oh Angeli che ho nominato, siatemi
d’aiuto in queste richieste e aiutatemi nella mia petizione.

Quindi è necessario invocare i nomi degli Angeli dell’Aria del giorno in cui si sta compiendo
l’operazione. Per comodità, li ripetiamo qui di seguito:

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Gli Angeli dell’Aria
Domenica: Varcan Rex, Tus, Andas, Cynabal
Lunedì: Arcan Rex, Bilet, Missabu, Abuzaha
Martedì: Samax Rex, Carmax, Ismoli, Paffran
Mercoledì: Mediat (o Modiat) Rex, Suquinos, Sallales
Giovedì: Suth Rex, Maguth, Gutrix
Venerdì: Sarabotes Rex, Amabiel, Aba, Abalidoth, Flaef
Sabato: Maymon Rex, Abumalith, Assaibi, Balidet

L’Arcangelo Raphael

Dunque recitare:
[Nomi degli Angeli dell’Aria] O vos omnes, adjuro atque contestor per sedem Adonay, per Hagios, ò
Theos, Ischyros, Athanatos, Paracletos, Alpha et Omega, et per hæc tria nomina secreta, Agla, On,
Tetragrammaton, quòd hodie debeatis adimplere quod cupio.
Traduzione:
[Nomi degli Angeli dell’Aria] Io vi invoco e vi chiamo per il potere del Seggio di Adonay e per i nomi
di Hagios, Theos, Iscyros, Athanatos, Paracletus, Alpha e Omega e per questi tre nomi segreti: Agla,
On, Tetragrammaton. Che possiate immantinente realizzare ciò che io desidero.
Invocazione agli Angeli dei Quattro Quarti
Ai quattro punti cardinali del Cerchio (all’estremità Est, Sud, Ovest e Nord, in quest’ordine), ripetere:
Amorule, Taneha, Latisten, Rabur, Taneha, Latisten. Escha, Aladia, Alpha et Omega, Leyste, Oriston,
Adonay: Oh, Spirito Creatore, volgi il tuo sguardo con benevolenza e dammi il tuo potere in modo che
ogni Spirito mi sia obbediente, così che possa osservare il tuo operato e condividere la tua saggezza.
Che gli Spiriti che io chiamo siano obbedienti e legati al mio volere e possano dare risposte veritiere
alle mie domande, realizzando ogni mio desiderio senza danno a creatura alcuna né ad alcun uomo o
donna.

Invocazione del Pentacolo


Tornare al centro del Cerchio. Imporre le mani sul Pentacolo e recitare:
Per Pentaculum Salomonis advocavi, dent mihi responsum verum. Beralanensis, Baldachiensis,
Paumachiæ et Apologiæ sedes, per Reges potestatesque magnanimas, ac principes præpotentes, genio
Liachidæ, ministri tartareæ sedes: Primac, hic princeps sedis Apologiæ nona cohorte: Ego vos invoco,

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et invocando vos conjure, atque supernæ Majestatis munitus virtute, potenter impero, per eum qui dixit,
et factum est, et cui obediunt omnes creaturæ: et per hoc nomen ineffabile, Tetragrammaton Jehovah,
in quo est plasmatum omne seculum, quo audito elementa corruunt, aër concutitur, mare retrograditur,
ignis extinguitur, tera tremit, omnesque exercitus Coelestium, Terrestrium, et Infernorum tremunt,
turbantur et corruunt: quatenus cito et sine mora et omni occasione remota, ab universis mundi
partibus veniatis, et rationabiliter de omnibus quæcunque interrogavero, respondeatis vos, et veniatis
pacifice, visibiles, et affabiles: nunc et sine mora manifestantes quod cupimus: conjurati per nomen
æterni vivi et veri Dei Helioren, et mandata nostra per ficientes, persistentes semper usque ad finem, et
intentionem meam, visibiles nobis, et affabiles, clara voce nobis, intelligibile, et sine omni ambiguitate.

Traduzione:
Per il potere del Pentacolo di Salomone io vi ho chiamati. Fornitemi risposte veritiere! Beralanensis,
Baldachiensis, Paumachia e Apologia Sedes, per i più alti Re e Poteri e per i potenti Principi, Geni,
Liachidee e Ministri del Trono del Tartaro, per il Principe Supremo del Seggio di Apologia della Nona
Legione. Io vi chiamo e così facendo vi invoco. Armato del potere della Suprema Maestà io vi comando,
tramite Colui che parlò e ogni cosa fu fatta e a cui ogni creatura obbedisce, e tramite il suo ineffabile
nome, Tetragrammaton Jehovah, al cui suono gli Elementi vengono sovvertiti, l’aria viene scossa, il
mare scorre al contrario, il fuoco viene estinto, la terra trema e tutte le schiere celesti, terrestri e
infernali tremano insieme e vengono confuse. Venite dunque senza alcun indugio da qualsiasi parte del
mondo in cui vi troviate e rispondete in modo veritiero a ogni mia domanda. Venite in pace, con forma
affabile, senza ritardo e manifestate ciò che desidero. Giungete evocati dal Nome del Dio vero e vivente
Helioren e obbedite ai miei comandi rimanendo fino alla fine in accordo alle mie intenzioni, visibili e
con forma gradevole, parlandomi con voce chiara, comprensibile e senza alcuna ambiguità.

Nota: trovo particolarmente interessante sottolineare come anche nel caso dell’evocazione di un Angelo
il Grimorio istruisca il Mago a ripetere determinati “inviti”: a presentarsi con aspetto gradevole, a
rispondere in modo veritiero e non mendace alle sue domande, a essere amichevole e non ostile,
eccetera. Sostanzialmente, le stesse richieste che si fanno normalmente nel caso dell’evocazione di un
Demone della Goetia. Penso che sia molto significativo e che questo dettaglio debba farci riflettere su
come la distinzione netta che siamo abituati a considerare tra Angeli e Demoni, nella pratica Magica e

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nella cultura esoterica e teurgica rinascimentale e medievale, sia molto più sfumata e decisamente più
complessa di quanto ci viene normalmente insegnato.
Quindi, continuare recitando:

Ecce Pentaculum Salomonis, quod ante vestram adduxi præsentiam: ecce personam exorcitatoris on
medio Exorcismi, qui est optima a Deo munitus, intrepidus, providus, qui viribus potens vos
exorcizando invocavit et vocat. Venite ergo cum festinotione in virtute nominum istorum, Aye, Saraye,
Aye, Saraye, Aye Saraye, ne differatis venire, per nomina æterna Dei vivi et veri Eloy, Archima, Rabur
et per hoc præsens Pentaculum, quod super vos potenter imperat et per virutem coelestium Spirituum
dominorum vestrorum et per personam exorcizatoris, conjurati, festinati venire et obedire præceptori
vestro, qui vocatur Octinomos.

Traduzione:
Mirate il Pentacolo di Salomone che ho portato al vostro cospetto. Osservate il Mago al centro del
Cerchio, armato dal potere di Dio, senza paura e ben preparato, che vi ha chiamato ed evocato con
potenza. Venite, dunque, velocemente per il potere della Virtù di questi nomi: Aye Saraye, Aye Saraye!
Non rifiutatevi di venire, per il nome del Dio vero e vivente Eloy, Archima, Rabur e per il Pentacolo che
è qui presente che regna con grande potenza su di voi, e per le Virtù degli Spiriti Celesti, vostri Signori,
e per il potere del Mago, al centro del Cerchio. Venite rapidamente e siate obbedienti al vostro Signore
che viene chiamato Octinomos.

Fatto questo, abbiamo chiamato tutte le autorità e gli Spiriti Angelici al nostro cospetto, come testimoni
e protettori del Rituale. Nella prossima parte, dunque, vedremo le formule specifiche per l’evocazione
degli Spiriti, le quali cambiano a seconda del giorno della settimana e, dunque, della natura specifica
dell’Angelo da chiamare di fronte al Cerchio.

Teurgia – Parte 5: l’Evocazione #02

In questa parte, finalmente, andremo a vedere le specifiche evocazioni degli Angeli che, secondo il
Grimorio Heptameron, sono a capo dei diversi Pianeti e giorni della settimana, partendo dagli Angeli
del Giorno del Sole (la Domenica):

Le Invocazioni degli Angeli dei Giorni

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Invocazione degli Angeli della Domenica
Conjuro et confirmo super vos Angeli fortes Dei, et sancti, in nomine Adonay, Eye, Eye, Eye, qui est ille
qui fuit, est et erit, Eye, Abraye, et in nomine Saday, Cados, Cados, Cados, alte sendentis super
Cherubin, et per nomen magnum ipsius Dei fortis et potentis, exaltatique super omnes coelos, Eye,
Saraye, plasmatoris seculorum, qui creavit mundum, coelum, terram, mare, et omnia quæ in eis sunt in
primo die, et sigillavit ea sancto nomine suo Phaa, et per nomina sanctorum Angelorum, qui
dominantur in quarto exercitu, et serviunt coram potentissimo Salamia, Angelo magno & honorato: et
per nomen stellæ, quæ est Sol, et per signum, et per immensum nomen Dei vivi, et per nomina omnia
prædicta, conjuro te Michael Angele Magne, qui es præpositus Diei Dominicæ: et per nomen Adona,
Dei Israel, qui creavit mundum et quicquid in eo est, quod pro me labores, et adimpleas omnem meam
petitionem, juxta meum velle et votum meum, in negotio et causa mea.

Traduzione
Io vi evoco e vi chiamo, forti e santi Angeli di Dio, nel nome di Adonai, Eye, Eye, Eye, colui che fu, che
è e che sarà, Eye, Abray, e nel nome di Saday, Cados, Cados, Cados, seduto alto sui Cherubini; e per il
grande nome stesso di Dio, forte e potente, esaltato sopra tutti i cieli; Eye, Saraye, colui che ha creato
il mondo, i cieli, la terra, i mari e tutto ciò che essi contengono nel primo giorno, e li ha sigillati con il
suo sacro nome Phaa; e per il nome degli Angeli che governano il Quarto Esercito e servono il
potentissimo Salamia, Angelo potente e onorevole, e per il nome della sua stella che è il Sole, e per il
suo segno e per l’immenso nome del Dio vivente e per tutti i nomi citati in precedenza, io ti evoco oh
Michael, grande Angelo, tu che sei a capo di questo giorno, e per il nome di Adonai, Dio di Israele, io ti
chiamo, Oh Michael, in modo che tu possa aiutarmi e realizzare la mia petizione in accordo al mio
volere e desiderio, nella mia causa e nel mio interesse.

Fatto questo, dovremo recitare la Formula di Benvenuto (v. sotto) e quindi potremo specificare la
richiesta. Il Grimorio sostiene che gli Angeli della Domenica siano sotto il “Vento del Nord” (quindi è
presumibilmente meglio orientare l’Altare in quella direzione) e possono procurare gemme, pietre
preziose e ricchezze; possono far ottenere il favore e la benevolenza dei potenti, risolvere inimicizie tra
uomini e procurare dignità e onori, nonché curare (o causare) infermità.

Invocazione per gli Angeli del Lunedì


Conjuro et confirmo super vos Angeli fortes et boni, in nomine Adonay, Adonay, Adonay, Eie, Eie, Eie,
Cados, Cados, Cados, Achim, Achim, Ja, Ja, Fortis, Ja, qui apparvis monte Sinai, cum glorificatione
regis Adonay, Saday, Zebaoth, Anathay, Ya, Ya, Ya, Maranata, Abim, Jeia, qui maria creavit stagna et
omnes aquas in secundo die, quasdam super coelos, et quosdam in terra. Sigillavit mare in alio nomine
suo, et terminum, quam sibi posuit, non præteribit: et per nomina Angelorum, qui dominantur in primo
exercitu, qui serviunt Orphaniel Angelo magno, precioso et honorato: et per nomen Stellæ, quæ est

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Luna: et per nomina prædicta, super te conjuro, scilicet Gabriel, qui es præpositus Diei Lunæ secundo
quod pro me labores et adimpleas, et ad moleas omnem meam petitionem, juxta meum velle et votum
meum, in negotio et causa mea.

Traduzione
Io vi evoco e vi confermo, forti e buoni Angeli, nei nomi di Adonai, Adonai, Adonai, Adonai, Eye, Eye,
Eye, Cados, Cados, Cados, Achim, Achim, Ja, Ja, potente Ja, che apparve sul Monte Sinai con la gloria
del Re Adonai, Sadai, Zebaoth, Anathay, Ya, Ya, Ya, Maranata, Abim, Jeia, che creò il mare e tutti i
laghi e le acque nel secondo giorno, tutte le acque che sono sopra i cieli e sotto la terra, e sigillò i mari
con il suo alto nome e diede loro i propri confini oltre i quali non possono fluire; e per i nomi degli
Angeli che governano nella Prima Legione che servono il grande, prezioso e onorevole Angelo
Orphaniel, e per il nome della sua Stella che è la Luna. Per tutti i nomi che ho pronunciato, I ti chiamo,
oh Gabriel, tu che governi il giorno del Lunedì, il secondo giorno, tu che lavori e accogli ogni mio
desiderio, in modo che tu possa aiutarmi e realizzare la mia petizione in accordo al mio volere, nella
mia causa e nel mio interesse.

Ancora una volta, recitare quindi la Formula di Benvenuto e fare la propria richiesta. Gli Angeli del
Lunedì sono soggetti al Vento dell’Ovest (che il Grimorio chiama “il Vento della Luna”) ed è loro
natura procurare argento e trasportare oggetti da un luogo all’altro. Possono rendere i cavalli rapidi e
rivelare i segreti delle persone nel presente o nel futuro.

Invocazione per gli Angeli del Martedì


Conjuro et confirmo super vos, Angeli fortes et sancti, per nomen Ya, Ya, Ya, He, He, He, Va, Hy, Ha,
Ha, Va, Va, Va, An, An, An, Aie, Aie, Aie, El, Ay, Elibra, Eloim, Eloim, et per nomina ipsius Alti Dei,
qui fecit aquam aridam apparere, et vocavit terram, et produxit arbores et herbas de ea, et sigillavit
super eam cum precioso, honorato, metuendo et sancto nomine suo: et per nomen Angelorum
dominantium in quinto Exercitu, qui serviunt Acimoy Angelo magno, forti, potenti, et honorato, et per
nomen Stellæ, quæ est Mars; et per nomina prædicta conjuro super te Samael, Angele magne, qui
præpositus es diei Martis: et per nomina Adonay, Dei vivi et veri, quod pro me labores, et adimpleas, et
ad moleas omnem meam petitionem, juxta meum velle et votum meum, in negotio & causa mea.

Traduzione
Io vi evoco e vi chiamo, forti e buoni Angeli, nei nomi di Ya, Ya, Ya; He, He, He; Va, Hy, Hy, Ha, Ha,
Ha; Va, Va, Va; An, An, An; Aia, Aia, Aia; El, Ay, Elibra, Elohim, Elohim; e per i nomi dell’Alto Dio
che fece il mare e la terraferma, tramite la cui parola fece la terra e produsse alberi e piantò il suo
seme nella terra, con il suo prezioso, onorato e riverito e sacro nome; e per i nomi degli Angeli che
governano il Quinto Cielo, obbedienti al grande Angelo Acimoy, forte, potente e onorato, e per il nome
della sua Stella che è chiamata Marte. Io ti chiamo, Samael, per tutti i nomi che ho menzionato e per i
Grandi Angeli, tu che presiedi al giorno del Martedì, e per il nome di Adonai, il Dio vero e vivente, in
modo che tu possa aiutarmi e realizzare la mia petizione in accordo al mio volere, nella mia causa e nel
mio interesse.

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Gli Spiriti dell’Aria del Martedì sono sottoposti al Vento dell’Est e la loro natura è quella di causare
guerre, morte, incendi, fornire fino a duemila soldati, causare infermità e malattie. Tali poteri sono
dovuti senza alcun dubbio al collegamento con Marte/Ares e il suo Pianeta.

Invocazione degli Angeli del Mercoledì


Conjuro et confirmo vos angeli fortes, sancti et potentes, in nomine fortis, metuendissimi et benedicti
Ja, Adonay, Eloim, Saday, Saday, Saday, Eie, Eie, Eie, Asamie, Asaraie, et in nomine Adonay Dei
Israel, qui creavit luminaria magna, ad distinguendum diem a nocte, et per nomen omnium Angelorum
deservientium in exercitu secundo coram Tetra Angelo majori, atque forti et potenti; et per nomen
Stellæ, quæ est Mercurius; et per nomen Sigilli quo sigillatur a Deo fortissimo et honoratio et per
omnia prædicta super te Raphael Angele magne, conjuro, qui es præpositus die quartæ; et per nomen
sanctum quod erat scriptum in fronte Aaron sacerdotis Altissimi Creatoris; et per nomina Angelorum
qui in gratiam Salvatoris confirmati sunt; et per nomen sedis Animalium, habentium senas alas, quod
pro me labores, et ad moleas omnem meam petitionem, juxta meum velle et votum meum, in negotio et
causa mea.

Traduzione
Io vi evoco e vi chiamo, forti e santi Angeli, buoni e potenti, nel forte nome di paura e grazia Ja,
Adonay, Elohim, Saday, Saday, Saday; Eie, Eie, Eie, Asamie, Asamie; e nel nome di Adonay, Dio di
Israele, che ha creato le due grandi luci e ha separato il giorno dalla notte per il beneficio delle sue
creature; e per i nomi di tutti gli Angeli che governano nella Seconda Casa al cospetto del grande
Angelo Tegra, forte e potente; e per il nome della sua stella che è Mercurio; e per il nome del suo
sigillo che è quello di un potente e onorato Dio. E io ti chiamo, Raphael, per tutti i nomi che ho
pronunciato, tu grande Angelo che presiedi al quarto giorno. E per i sacri nomi che sono scritti sulla
fronte di Aronne, colui che fu creato come Altissimo Sacerdote, e per i nomi di tutti gli Angeli che sono
nella perenne grazia di Cristo, e per il nome delle quattro Creature viventi che hanno sei ali, che tu
possa assistermi nella mia opera in modo che tu possa aiutarmi e realizzare la mia petizione in accordo
al mio volere, nella mia causa e nel mio interesse.

Gli Angeli del Mercoledì sono soggetti al vento di Sud-Ovest. La loro natura è quella di procurare
qualsiasi tipo di metallo, di rivelare ogni cosa terrena presente e futura e di causare il favore dei giudici.
Accordano vittorie in guerra, aiutano a riedificare le città, insegnano esperimenti di scienze dimenticate
e possono trasformare alchemicamente gli elementi. Possono causare infermità o salute, dare ricchezza
ai poveri e abbattere i potenti, legare o bandire altri Spiriti, aprire porte e serrature.

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Invocazione degli Angeli del Giovedì
Conjuro et confirmo super vos, Angeli sancti, per nomen, Cados, Cados, Cados, Eschereie, Eschereie,
Eschereie, Hatim ya, fortis, firmator seculorum, Cantine, Jaym, Janic, Anic, Calbat, Sabbac, Berifay,
Alnaym: et per nomen Adonay, qui creavit pisces reptilia in aquis, et aves super faciem terræ volantes
versus coelos die quinto: et per nomina Angelorum serventium in sexto exercitu coram Pastor Angelo
sancto et magno et potenti Principe: et per nomen Stellæ, quæ est Jupiter: et per nomen Sigilli sui: et
per nomen Adonay, summi Dei, omnium creatoris: et per nomen omnium stellarum, et per vim et
virtutem earum, et per nomina prædicta, conjuro te Sachiel Angele magne, qui es præpositus diei Jovis,
ut pro me labores et adimpleas, et ad moleas omnem meam petitionem, juxta meum velle et votum
meum, in negotio et causa mea.

Traduzione
Io vi chiamo e vi invoco, forti e sacri Angeli, per i nomi di Cados, Cados, Cados, Eschereie, Eschereie,
Eschereie, Hatim, Ya, potente fondatore di mondi; Cantine, Jaym, Janic, Anic, Calbot, Sabbac, Berisay,
Alnaym; e per il nome di Adonai che creò i pesci e le cose striscianti nelle acque, e gli uccelli sulla
faccia della Terra che volano verso il firmamento nel quinto giorno; e per i nomi degli Angeli che
servono nella Sesta Armata al comando di Pastor, santo Angelo, e per i grandi e potenti Principi e per
il nome della sua stella che è Giove, e per il nome del suo sigillo, e per il nome di Adonai, sommo Dio,
creatore di ogni cosa, e per il nome di tutte le stelle, per il loro potere e per la loro virtù, e per tutti i
nomi menzionati io ti evoco, Sachiel, grande Angelo, tu che governi il giorno di Giovedì, in modo che tu
possa servirmi e realizzare la mia petizione in accordo al mio volere, nella mia causa e nel mio
interesse.

Gli Spiriti del Giovedì sono soggetti al vento del Sud. La loro natura è di procurare l’amore delle donne
(o degli uomini), procurare gioia e allegria, pacificare liti e contenziosi, accattivarsi l’amicizia di chi
prima era nemico, curare o causare malattie e danni.

Invocazione degli Angeli del Venerdì


Conjuro et confirmo super vos Angeli fortes, sancti atque potentes, in nomine On, Hey, Heya, Ja, Je,
Adonay, Saday, et in nomine Saday, qui creavit quadrupedia & animalia reptilia, et homines in sexto
die, et Adæ dedit potestatem super omnia animalia: unde benedictum sit nomen creatoris in loco suo: et
per nomina Angelorum servientium in tertio Exercitu, coram Dagiel Angelo magno, principe forti atque
potenti: et per nomen Stellæ quæ est Venus: et per Sigillum ejus, quod quidem est sanctum: et per
nomina prædicta conjuro super te Anael, qui es præpositus diei sextæ, ut pro me labores, et adimpleas,
et ad moleas omnem meam petitionem, juxta meum velle et votum meum, in negotio et causa mea.

Traduzione
Io vi invoco e vi chiamo, forti e santi Angeli, per i nomi di On, Hey, Heya, Ja, Je, Saday, Adonai e per il
nome di Sadai che creò le creature a quattro zampe e le cose striscianti, e gli uomini nel sesto giorno, e
che diede ad Adamo il potere su tutte le creature; benedetto sia il nome del Creatore al suo posto; e per
i nomi degli Angeli che servono nel Terzo Esercito al comando di Dagiel, grane Angelo, e per i forti e
potenti Principi e per il nome della sua Stella che è Venere, e per il suo sigillo santo, e per tutti i nomi

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che ho citato io ti evoco, Anael, tu che governi questo giorno, in modo che tu possa servirmi e
realizzare la mia petizione in accordo al mio volere, nella mia causa e nel mio interesse.

Gli Angeli del Venerdì sono soggetti al vento dell’Ovest e la loro natura è quella di procurare argento,
eccitare le persone portandole alla lussuria, riconciliare nemici attraverso eccessi e ricchezza e aiutare
nei matrimoni. Possono procurare amore degli uomini e delle donne, causare o curare infermità e
provocare emozioni.

Invocazione degli Angeli del Sabato


Conjuro et confirmo super vos Caphriel vel Cassiel Machatori, et Seraquiel Angeli fortes et potentes: et
per nomen Adonay, Adonay, Adonay, Eie, Eie, Eie, Acim, Acim, Acim, Cados, Cados, Ina vel Ima, Ima,
Saday, Ja, Sar, Domini formatoris seculorum, qui in septimo die quievit: et per illum qui in beneplacito
suo filiis Israel in hereditatem observandum dedit, ut eum firmiter custodirent et sanctificarent, ad
habendem inde bonam in alio seculo remunerationem: et per nomina Angelorum servientium in
Exercitu Septimo Booel Angelo magno et potenti principi: et per nomen stellæ quæ est Saturnus: et per
sanctum Sigillum ejus: et per nomina prædicta conjuro super te Caphriel, qui præpositus es diei
septimæ, quæ est dies Sabbati, quòd pro me labores, et adimpleas, et ad moleas omnem meam
petitionem, juxta meum velle et votum meum, in negotio et causa mea.

Traduzione
Io vi chiamo e vi invoco, Caphriel o Cassiel, Machator e Seraquiel, forti e potenti Angeli; e per i nomi
di Adonai, Adonai, Adonai, Eie, Eie, Eie, Acim, Acim, Acim, Cados, Cados, Ima, Ima, Ima, Saday, Ja,
Sar, Signore e Creatore del Mondo che si riposò nel settimo giorno; e per colui che per la sua grazia
disse di osservare tale giorno ai figli di Israele generazione dopo generazione, in modo da celebrarlo e
santificarlo, così da ricevere la buona ricompensa nel mondo che verrà; e per i nomi degli Angeli che
servono nella Settima Armata tra i Cori del Paradiso al comando di Boel il Grande Angelo, e per il
potente principe; e per il nome della sua Stella che è Saturno; e per il suo sacro sigillo. E per tutti i
nomi che ho citato io ti evoco, Caphriel, governatore del Settimo Giorno che è il Sabato, in modo che tu
possa servirmi e realizzare la mia petizione in accordo al mio volere, nella mia causa e nel mio
interesse.

Infine, gli Spiriti del Sabato sono soggetti al vento di Sud-Ovest. La loro natura è quella di seminare
discordia, odio, pensieri negativi e angoscia. Possono danneggiare o uccidere i nemici del Mago,
colpendo gli arti e rendendo le persone storpie, zoppe o monche.

Ecco quindi la Formula di Benvenuto da recitare:

Formula di Benvenuto
Bene veneritis Spiritus, vel Reges nobilissimi: quia vos vocavi per illum, cui omne genu flectitur
Cœlestium, terrestrium et infernorum: cuius in manu omnia Regna Regum sunt: nec est qui suæ
contrarius esse possit maiestati. Quatenus constringo vos, vt hic ante Circulum visibiles, affabiles
permanetis: tam diu, tamque constantes, nec sine licentia mea recedatis, donec meam, sine fallacia
aliqua et veridice perficiatis voluntatem, per potentiæ illius virtutem, qui mari posvit terminum suum,
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quem præterire non potest, et lege illius Potentiæ, non pertransit fines suos, Dei scilicet, Altissimi
Regis, Domini, qui cuncta creavit, Amen.

Traduzione
Benvenuti Spiriti, nobilissimi Principi, poiché io vi ho chiamato attraverso Colui al cui cospetto tutti si
inginocchiano, sia che provengano dal Paradiso, dalla Terra o dall’Inferno; Colui nelle cui mani
stanno tutti i Regni di tutti i Re, né esiste alcuno in grado di contraddire la sua Maestà. Io vi lego in
modo che rimaniate bendisposti e visibili di fronte a questo Cerchio, in modo costante, e nessuno di voi
potrà andarsene senza la mia licenza, fino a che non avrete sinceramente e senza alcuna fallacia
operato il mio volere, per la virtù del suo Potere che ha dato confini al mare, oltre il quale mai potrà
fluire, né andare oltre le leggi della Sua Provvidenza, dell’Altissimo Dio e Re che creò ogni cosa.
Amen.

Fatto tutto ciò, e presentate le richieste e petizioni, è bene permettere agli Angeli di tornare alle loro
Sfere con la Formula di Licenza:
Nota: secondo il Grimorio, ogni volta che vedete il simbolo “+” dovete fare il Segno della Croce.
Formula di Licenza
+ In nomine Patris + et Filii + et Spiritus sancti, ite in pace ad loca vestra: et pax sit inter nos et vos,
parati sitis venire vocati.

Traduzione
+ nel nome del Padre + del Figlio + e dello Spirito Santo, andate ora in pace e tornate ai vostri Regni
e che pace sempiterna ci sia tra di noi, ma siate pronti a tornare quando sarete richiamati.

Come ho già detto in altre sedi, teniamo sempre presente che gran parte di queste formule è dovuta alla
profonda immersione culturale del (presunto) autore nel paradigma filosofico, religioso e magico
cristiano. Inoltre, generalmente non è necessario essere così rigidi e duri nei confronti degli Spiriti,
soprattutto se abbiamo già instaurato un qualche tipo di rapporto con loro (anche se nei confronti degli
Angeli di Marte e di Saturno forse è bene prendere le dovute precauzioni). In articoli futuri cercheremo
di fornire una procedura più “neutra” di questa operazione ma, in questa serie, ho avuto come priorità
quella di presentarvi il contenuto del Grimorio spiegando tecnicamente tutti i passi necessari.

Teurgia – Parte 6: il Lemegeton

43
Abbiamo visto nel dettaglio le operazioni Teurgiche descritte nell’Heptameron di Pietro d’Abano, ma
c’è un’altra fonte tipica di Magia angelica (o, come vedremo, pseudo-tale) che è il Lemegeton o Chiave
Minore di Salomone. Abbiamo ovviamente già parlato a lungo di questo Grimorio occupandoci
di Goetia e, in particolar modo, dell’Ars Goetia e cioè del primo Libro dell’opera. Il secondo Libro si
intitola, in modo alquanto indicativo, Ars Theurgia-Goetia e descrive le procedure necessarie per
evocare una certa classe di Spiriti, entità differenti rispetto ai Demoni del primo Libro ma, a giudicare
dalla descrizione, anche dagli Angeli descritti nell’Heptameron.

La tabella con gli Spiriti dell’Ars Theurgia-Goetia divisi nei punti cardinali. Lo schema sottostante è stato modificato per
chiarezza, mantenendo la struttura classica dei punti cardinali e solo i nomi degli Spiriti “fissi”.

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Ora: è importante fare una premessa. Questo è un grimorio davvero strano. Alcuni Spiriti elencati
vengono descritti come malevoli, ostili e malvagi, pronti a mentire e ingannare il Mago (una descrizione
peggiore di quella della stragrande maggioranza dei Demoni del primo Libro!), mentre di altri viene
detto che sono pacifici e benevoli. Quale sia la natura di tali Spiriti non viene specificato in alcun punto
del Grimorio: si tratta dunque di Angeli caduti o ancora “in Grazia”? Di Demoni? Di Entità di altro
genere? Il libro non lo dice e ci lascia nel dubbio. Inoltre, una delle prime cose che vengono dette al
riguardo è la seguente:
L’Officio di tali Spiriti è uno, poiché ciò che uno di loro può fare, anche gli altri possono farlo.
Possono scoprire e mostrare tutte le cose nascoste e fatte nel mondo. Possono trovare e portare al
Mago ogni cosa e compiere ogni azione che serva o agire sui quattro Elementi – Fuoco, Aria, Terra o
Acqua. Conoscono i segreti dei Re e di ogni altra persona di qualsiasi tipo.

Una descrizione molto generica che li fa apparire quasi come Entità onnipotenti! Inoltre, c’è da
chiedersi: se ogni Spirito contenuto nel Grimorio ha gli stessi poteri, perché prendersi la briga di stilare
un catalogo con dozzine e dozzine di Entità? Se sono sostanzialmente intercambiabili (almeno, per gli
scopi utilitaristici di un Mago Evocatore), a che scopo elencarne così tanti? Non sarebbe bastato
avvertire gli studenti dell’Opera che alcuni sono da evitare in quanto più ostili e consigliare di
chiamarne altri?

Lo schema semplificato con le corrispondenze tra gli Spiriti e i vari punti cardinali.

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Gli Spiriti, rispetto ai Demoni goetici, sono più rigidamente divisi nelle loro associazioni cardinali.
Come possiamo vedere nello schema sottostante, abbiamo quattro “Imperatori” esterni ai quattro punti
cardinali principali (un’organizzazione gerarchica che ricorda i Re Esterni della Goetia), quattro
“Arciduchi” sottostanti, sempre a Est, Sud, Ovest e Nord, nonché altri quattro Arciduchi e otto Duchi ai
punti mediani, per un totale di venti Spiriti “fissi”. A questi, vanno aggiunti undici Spiriti “raminghi”
che possono viaggiare tra le varie direzioni.

Nota: (*) Gli Spiriti definiti come “Ambigui” hanno sotto di sé servitori diurni e notturni. Il Grimorio
specifica che quelli diurni sono benevoli e volenterosi di aiutare il Mago mentre quelli notturni sono
ostili e mentitori.

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Ognuna di queste Entità ha sotto di sé altri Spiriti che vengono scrupolosamente elencati, con tanto di
Sigillo da usare come Lamen sul petto per poterli chiamare nel Triangolo.
Un’altra perplessità è l’associazione dei vari Spiriti alle stagioni dell’anno e agli Elementi: la cosa non
viene affrontata maggiormente nel dettaglio e ci lascia, anche in questo caso, nell’incertezza. Tali
associazioni sono state inserite perché è bene chiamare uno Spirito che “appartiene” alla stagione in cui
ci troviamo? E perché undici di questi “Principi” sono “mobili” mentre tutti gli altri hanno un punto
cardinale prefissato? E come mai le associazioni elementali sono differenti rispetto a quelle tradizionali?
Molte di queste domande rimangono senza risposta e ogni Mago ha fatto le sue ipotesi in merito. Resta
il fatto che, nonostante l’operazione tecnica sia completa, leggendo il Libro si ha la netta impressione
che in questo caso (ancor più che in altri, come nel Grimorium Verum) ci troviamo di fronte a una
tradizione che è stata interrotta e “azzoppata”, e che i copisti rinascimentali abbiano tramandato ciò che
era rimasto senza però comprendere del tutto il contesto originario.

Schema degli Elementi

La procedura
Come abbiamo detto, sebbene le Evocazioni appaiano “funzionali”, il Grimorio è alquanto parco di
indicazioni specifiche, in netto contrasto con l’Heptameron. Dice semplicemente di seguire le istruzioni
contenute nel Primo Libro (l’Ars Goetia) e fornisce le diverse invocazioni da recitare nel Cerchio a
seconda del grado gerarchico dello Spirito da chiamare. L’unica vera differenza procedurale descritta
riguarda gli “Imperatori Esterni”, che possono essere chiamati senza ulteriori precauzioni. Per tutti gli
altri Spiriti, invece, il Grimorio dice che sarebbe necessario porre sull’Altare la Tavola di Salomone (v.
illustrazione – una tavoletta di legno con inciso il simbolo mostrato) e, sopra di essa, una “pietra di
cristallo” (con tutta probabilità uno specchio consacrato, simile allo Specchio Nero usato nelle
evocazioni goetiche) di circa dieci centimetri di diametro, spiegando che ciò è necessario sia per
proteggersi dalle energie degli Spiriti gerarchicamente “inferiori”, sia per affermare ulteriormente la
propria autorità.
Curiosamente, anche le Invocazioni degli Imperatori, però, nominano la “pietra di cristallo”.
Presumibilmente, dunque, lo Specchio va tenuto sull’Altare (o nel Triangolo) per tutti i tipi di
operazione, ma va messo sopra la Tavola di Salomone nel caso di evocazione degli Spiriti “inferiori”.

La “Tavola di Salomone” come illustrata in due disegni provenienti da differenti versioni del Grimorio.

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Una versione “ripulita” della Tavola di Salomone.

Le Invocazioni
Invocazione dei Quattro Imperatori Esterni
(Carnesiel, Caspiel, Amenadiel, Demoriel)
Voltare l’altare nella direzione del punto cardinale di riferimento e recitare:
Io ti evoco, grande e potente [Nome Spirito], Imperatore che governi come Sovrano nel Dominio
del [Punto Cardinale]. Che tu possa apparire di fronte a me, in questa pietra di cristallo o di fronte a
questo Cerchio, con bell’aspetto e con desiderio di compiere il mio volere e realizzare ogni mio
desiderio.
Quindi aggiungere la parte finale delle Invocazioni, uguale per tutte le forme (v. sotto).

Invocazione degli Spiriti subordinati dei Punti Cardinali


(Pamersiel, Padiel, Camuel, Asteliel, Barmiel, Gediel, Asyriel, Maseriel, Malgaras, Darochiel, Usie,
Cabariel, Rasiel, Symiel, Armadiel, Baruchas)
Nota: questa “forma” è adatta sia per questi Spiriti superiori sia per tutti i loro subordinati, descritti con
nome e Sigillo nel Grimorio.
Voltare l’altare nella direzione del punto cardinale di riferimento e recitare:
Io ti evoco, grande e potente Duca [Nome Spirito], che governi sotto il potere dell’Imperatore [Nome
dell’Imperatore – v. schema] nel Dominio del [Punto Cardinale]. Che tu possa apparire da solo o con
i tuoi Servitori in questa pietra di cristallo o di fronte a questo Cerchio, con bell’aspetto e con desiderio
di compiere il mio volere e realizzare ogni mio desiderio.
Quindi aggiungere la parte finale delle Invocazioni, uguale per tutte le forme (v. sotto).

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Una pagina d’esempio tratta dal Grimorio (in questo caso, la pagina dedicata a Pamersiel e a tutti i suoi Spiriti
subordinati di cui viene fornito nome e Sigillo).

Invocazione dei Principi Raminghi


(Geradiel, Buriel, Hidriel, Pirichiel, Emoniel, Icosiel, Soteriel, Menadiel, Macariel, Vriel, Bydiel)
Sia per questa che per l’Invocazione successiva, non è necessario orientare l’altare in una direzione
specifica, poiché questi Spiriti non sono legati a nessun punto cardinale particolare.
Io ti evoco, grande e potente Principe [Nome Spirito] che vaghi ramingo da questo a quel punto
nell’Aria con i Duchi e gli altri tuoi servitori. Ti chiamo così che tu possa apparire di fronte a me, in
questa pietra di cristallo o di fronte a questo Cerchio, con bell’aspetto e con desiderio di compiere il
mio volere e realizzare ogni mio desiderio.
Quindi aggiungere la parte finale delle Invocazioni, uguale per tutte le forme (v. sotto).

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Altra pagina d’esempio (in questo caso, del Principe Errante Hidriel e dei suoi Spiriti subordinati).

Invocazione degli Spiriti minori Raminghi


Questa invocazione è adatta per tutti gli Spiriti che gerarchicamente sono sotto il comando degli Undici
Principi descritti qui sopra. (Ad esempio, Bydiel ha sotto di sè dieci Duchi: Mudriel, Charobiel,
Crucham, Andrucha, Bramsiel, Manasael, Armoniel, Persifiel, Lemoniel e Chremo. Il Grimorio elenca e
fornisce nomi e Sigilli di tutti gli Spiriti sottoposti a quelli principali che abbiamo visto in questo
articolo).

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Io ti evoco, grande e potente Duca [Nome Spirito] che vaghi ramingo da questo a quel punto nell’Aria
con il tuo Principe [Nome del Principe] e con gli altri della sua corte. Ti chiamo con i tuoi servitori
così che tu possa apparire di fronte a me, in questa pietra di cristallo o di fronte a questo Cerchio, con
bell’aspetto e con desiderio di compiere il mio volere e realizzare ogni mio desiderio.
Quindi aggiungere la parte finale delle Invocazioni, uguale per tutte le forme (v. sotto).

Formula finale
Da aggiungere in coda alle specifiche Invocazioni viste precedentemente:
Io ti chiamo, oh Spirito [Nome Spirito] tramite il potere di colui che parlò e ogni cosa venne fatta e
tramite tutti i suoi potenti e sacri nomi, i nomi del Creatore dei Cieli, della Terra e dell’Inferno e di
tutto ciò che contengono: Adonay, El, Elohim, Elohe, Elyon, Eyeh Asher Eyeh, Tsabaoth, Jah,
Tetragrammaton, Saday. Per il potere dei Dio degli Eserciti, così che tu appaia a me in questa pietra di
cristallo o di fronte a questo Cerchio con bell’aspetto e forma umana, senza alcun danno a me o a ogni
altra creatura che il Creatore ha fatto. Vieni in pace, renditi visibile e benevolo, e manifesta senza
indugio ciò che chiedo. Tu vieni chiamato per il nome del Dio Vivente Helioren, Tetragrammaton,
Anephexeton. Obbedisci ai miei comandi e rimani fino a che non ti darò licenza di tornare da dove sei
venuto. Ti chiamo per l’Alpha e l’Omega e per il nome di Primeumaton che guidò l’Esercito dei Cieli, e
per tutti i nomi elencati da Mosè che portarono grandi piaghe al Faraone d’Egitto. Tsabaoth, Eyeh
Asher Eyeh, Oriston, Elyon, Adonay, Primeumaton e per il nome di Schemes Amathia che Joshua
chiamò fermando il Sole nella sua corsa, e per il nome di Hagios e il Sigillo di Adonay, per Agla, On,
Tetragrammaton, a cui tutte le creature sono obbedienti, per il Giudizio divino, per i Sacri Angeli dei
Cieli e per la grande saggezza e virtù del Creatore. Vieni da ogni parte del mondo e rispondi in modo
veritiero a ogni mia domanda. Vieni in pace e renditi visibile e benevolo, con voce comprensibile. Vieni
dunque nel nome di Adonay, Tsabaoth, Adonay, Amioram. Vieni! Adonay, Saday, il Re dei Re ti
comanda.
Nota:
Come abbiamo già visto in alcuni articoli della Goetia e in questa serie sulla Teurgia, è possibile
compiere le stesse operazioni slegando un po’ il rituale dalla classica struttura ebraico-cristiana e
facendo appello ad altre autorità e divinità più “in linea” con le credenze e la tradizione del Mago.
Inoltre, soprattutto se stiamo evocando Spiriti che il Grimorio specifica essere di “buona natura”, non è
strettamente necessario minacciarli con toni così autoritari. In ogni modo, nulla può essere paragonabile
alla pratica personale nel Cerchio e alle proprie esperienze dirette.

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Per quanto riguarda la “Formula di Benvenuto” e la “Formula di Licenza”, il Libro dice di utilizzare le
stesse formule contenute nell’Ars Goetia (che abbiamo già visto negli articoli dedicati) e, anche in
questo caso, di indossare il Pentacolo di Salomone durante tutte le operazioni.
Con questo articolo chiudiamo (almeno, per ora) la serie sulla Magia Teurgica. Molto altro ci sarebbe da
dire (non abbiamo parlato di Magia Enochiana, per esempio) e molto altro diremo in futuro. Questa
prima serie di articoli, comunque, fornisce ai Praticanti (o aspiranti tali) tutti gli strumenti necessari per
cominciare a entrare in contatto con queste Entità.
So mote it be!

Il Rituale Minore del Pentagramma (Revised) –


Seconda Parte

Nella prima parte abbiamo visto cos’è il Rituale Minore del Pentagramma, a cosa può servire, come è
stato concepito in origine dai Maghi della Golden Dawn e come il suo uso e il suo significato siano
cambiati nel corso degli anni. In questa seconda parte, invece, vedremo come compiere il rituale vero e
proprio. Qui sotto, infatti, troverete una guida passo passo per la sua esecuzione e varie note che
consentiranno di comprenderne la simbologia.

Nota: nel RMP “standard” i pentagrammi ai quattro quarti vengono attivati semplicemente con i Nomi
Divini e al centro vengono invocati solo i quattro Arcangeli. Premesso che sarebbe comunque sempre
meglio operare il Bando dopo l’Invocazione, per questo motivo può essere concepibile, in determinate
circostanze, invocare senza necessariamente bandire il Cerchio. In poche parole, le energie invocate si
disperderanno da sole e gli Spiriti lasceranno il Cerchio spontaneamente. Nella versione presentata qui,
però, sono state aggiunte delle invocazioni delle energie elementali che, se chiamate e non licenziate,
possono permanere nello spazio cerimoniale e, a detta di molti Maghi e praticanti, corrompersi nel
corso del tempo. Ciò significa un rafforzamento delle “barriere” di protezione ma anche la necessità
assoluta di operare il Bando per disperderle ed evitare che possano provocare spiacevoli conseguenze.
Se decidete, dunque, di seguire questa versione del Rituale, assicuratevi sempre di compierlo in versione
di Bando dopo ogni creazione del Cerchio con l’Invocazione.
Il rituale
Partiamo dal centro del Cerchio, dietro l’altare. Concentriamoci e immaginiamo di essere in uno spazio
vuoto e calmo, circondati da stelle e pianeti. Sopra di noi brilla una stella più luminosa di tutte le altre,
dallo splendore quasi accecante. Lasciamo che la luce di questo astro scenda su di noi per qualche

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istante, quindi alziamo la mano destra allungando il braccio, come a volerlo afferrare con le dita, e
portiamolo giù fino al centro della fronte. Pronunciamo:
Ateh
Abbassiamo il braccio e la mano fino ai genitali e pronunciamo:
Malkuth
Risaliamo a toccare la spalla destra e pronunciamo:
Ve geburah
Andiamo a toccare la spalla sinistra e diciamo:
Ve gedulah
Incrociamo le mani sul petto, la sinistra sopra la destra e pronunciamo:
Le olàm
Uniamo le mani come nel classico gesto di preghiera, quindi apriamo le braccia ai lati del corpo, le mani
più o meno all’altezza del bacino e pronunciamo:
Amen
Questa è la cosiddetta Croce Cabalistica. La ripeteremo ogni volta all’inizio e alla fine del Rituale, che
sia in forma di Invocazione o di Bando.

53
Nota: la frase in ebraico (Ateh malkuth, ve geburah, ve gedulah, le olàm, amen) significa: Tuo è il
Regno, la Potenza, la Gloria, nei secoli dei secoli, e così sia. È tratta dalla preghiera del Padre
Nostro nella forma utilizzata attualmente dalla Chiesa Evangelica Valdese e, in alcuni casi, nell’uso
liturgico cattolico e di rito ambrosiano. Si tratta di una dossologia (un’invocazione alla gloria)
probabilmente aggiunta alla preghiera classica presente nei Vangeli di Luca e Matteo attorno al II-III
secolo d.C. Questa frase è stata scelta accuratamente dai Maghi della GD per un motivo molto preciso
per capire il quale dobbiamo porci la domanda: a chi stiamo davvero dirigendo questa preghiera?
Considerato che questi rituali funzionano in modo molto efficace anche per praticanti atei o agnostici,
come è possibile conciliare tali posizioni filosofiche con un’invocazione a un dio creatore? La risposta è
molto semplice: il vero destinatario di tale frase è il nostro Sé superiore. Secondo le influenze gnostiche
che hanno permeato l’ermetismo occidentale, il Rituale Minore del Pentagramma si rivela qualcosa di
ben più prezioso e complesso di un semplice metodo alternativo per creare un Cerchio di protezione: è a
tutti gli effetti un rito atto a iniziare un dialogo con il proprio Sacro Angelo Custode, cioè la parte più
elevata di noi stessi. Quando il Mago è al centro del Cerchio, egli rappresenta il principio creatore. È
quindi suo il Regno, sua è la gloria e la potenza. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare a una
prima lettura superficiale, questo atto serve per purificarsi, affermarsi in quanto Creatori e stabilire un
contatto con la parte più pura ed eterna di sé stessi.
Fatta la Croce Cabalistica, andiamo a est. Se stiamo compiendo il Rituale in forma di Invocazione, tutti
i Pentagrammi dovranno essere di Invocazione e, viceversa, se stiamo compiendo un Bando, tutti
dovranno essere Pentagrammi di Bando. Nel caso specifico, Pentagrammi di Invocazione o di Bando
dell’Elemento Terra. Per comodità, d’ora in poi descriverò il rito nella sua forma di Invocazione.

Nota: i Segni
I due “Segni” che si utilizzano in questo rituale sono il Segno dell’Entrante e il Segno del Silenzio. Il
primo serve ad “attivare” ed energizzare il Pentagramma tracciato. Si portano le mani dal ventre verso le
spalle e la testa, come per caricarsi di energia, quindi si lanciano in avanti con le dita unite e i palmi
verso il basso, avanzando con un piede (alcuni sostengono che debba essere il sinistro ma ho visto molti
praticanti avanzare con il piede destro) vibrando il nome richiesto. Mentre fate questo, immaginate che
il Pentagramma di fronte a voi si illumini e prenda consistenza tridimensionale, come se lo vedeste tra
due specchi, ripetuto all’infinito a partire dal Cerchio. Quando avete ben chiara questa sensazione,
procedete con il Segno del Silenzio.
Questo segno serve per “tagliare” e chiudere l’energia che state proiettando, riportandola dentro di voi e
“chiudendo” l’attivazione del sigillo. Per compierlo, riportate il piede avanzato di fianco all’altro con un
movimento netto, quasi battendolo a terra, e portate una mano al viso con l’indice che chiude le labbra
appoggiandosi dal mento alla punta del naso (anche in questo caso, generalmente viene utilizzata la
mano sinistra). Contemporaneamente, chiudete gli occhi e inspirate. Durante l’espirazione successiva,
riaprite gli occhi e procedete con il rituale.

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Guardando verso l’esterno del Cerchio, a est, tracciamo di fronte a noi un Pentagramma. Per farlo,
possiamo usare l’indice e il medio della mano destra (la mano proiettiva), la Bacchetta oppure
l’Athame, il pugnale cerimoniale. Diversi praticanti utilizzano diversi metodi e ognuno ha le proprie
preferenze e le proprie spiegazioni. Scegliete lo strumento che ritenete più naturale per voi. Mentre
tracciamo le linee del Pentagramma, immaginiamole formarsi nell’aria come delle fiamme bluastre.
Facciamo dunque il Segno dell’Entrante e pronunciamo:
Yod Heh Vaw Heh
Questo è il famoso Tetragramma, le quattro lettere che formano il nome di Dio e che normalmente
vengono rese con Yahweh o Jehovah. Tale nome corrisponde alla seconda Sephirah dell’Albero della
Vita cabalistico, Chokhmah (cioè, la Saggezza).
In questo punto dei quattro Pentagrammi troverete le mie aggiunte al Rituale. L’est è collegato con
l’elemento Aria e, quindi, pronunceremo anche la seguente invocazione:
Poteri dell’Aria, entrate in questo Cerchio. Trasportate fino ai Cieli i miei desideri e spazzate via ogni
ostacolo sul mio cammino.
Detto ciò, facciamo il Segno del Silenzio per tagliare il flusso energetico e chiuderlo. Quindi portiamo le
dita (o lo strumento che abbiamo scelto) al centro del Pentagramma e dirigiamoci a Sud immaginando
una linea curva brillante e bluastra che comincia a formare il Cerchio di Fiamma.

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Arrivati a sud, guardando verso l’esterno, tracciamo un altro Pentagramma di Invocazione della Terra.
Facciamo il Segno dell’Entrante e pronunciamo:
Adonai
Questo termine normalmente viene utilizzato nella lettura della Torah e nella liturgia ebraica per
sostituire il Tetragramma ed evitare di pronunciarlo (rispettando il comandamento di non nominare Dio
invano). Tecnicamente, si tratta dello stato costrutto plurale di adonim, letteralmente “signori-di-me”,
cioè “miei Signori”. È dunque un plurale, esattamente come Elohim. Questa stranezza di utilizzare
termini plurali per indicare un Dio unico ha scatenato la più ampia gamma di spiegazioni teologiche
della storia della religione e non è il caso, in questa sede, di entrare nel coacervo di analisi esegetiche,
testuali e diatribe filosofiche. A noi praticanti basti pensare che si tratta di un’invocazione a una
“molteplicità” di Spiriti collegati con il principio creativo (o, se preferite, alla molteplicità delle istanze
della propria psiche). L’invocazione corrisponde alla decima Sephirah (Malkuth, il Regno) e più
precisamente alle parole Adonai Ha Aretz che potremmo tradurre letteralmente come “i Signori della
Terra”.
Pronunciamo poi:
Poteri del Fuoco, entrate in questo Cerchio. Rendete brillante e luminoso ogni mio desiderio e bruciate
ogni ostacolo sul mio cammino.
Ripetiamo, quindi, il Segno del Silenzio per chiudere le energie proiettate, portiamo le dita al centro del
Pentagramma e dirigiamoci verso ovest, continuando a immaginare la linea ideale di fiamma blu che
continua a formare il Cerchio di protezione.

A ovest, sempre guardando verso l’esterno del Cerchio, tracciamo il terzo Pentagramma. Facciamo il
Segno dell’Entrante e vibriamo:
Eheyeh (pronunciato all’incirca: “Eh-Eh-Yeh”)
Questo termine è tratto dalla famosa frase “Eheyeh asher eheyeh” pronunciata da Dio in risposta alla
domanda di Mosè sulla sua identità e viene normalmente tradotta con “Io sono colui che è”. È il
principio dell’Esistenza, collegato con la prima Sephirah, Kether (la Corona). Il termine fa riferimento
all’importante principio, in molte filosofie orientali, del qui ed ora nonché alla trascendenza di un essere

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senza inizio né fine (si potrebbe dire… un Senza-Testa nel senso di senza capo, senza principio). È il
semplice atto di esistere, l’affermazione della propria eternità e la natura del Sé superiore.
Quindi, pronunciamo le seguenti parole:
Poteri dell’Acqua, entrate in questo Cerchio. Trasportate fino alle profondità dell’Oceano ogni mio
desiderio e lavate via ogni impurità sul mio cammino.
Facciamo per la terza volta il Segno del Silenzio, quindi portiamo le dita al centro del Pentagramma e
procediamo verso nord, tracciando il terzo arco di circonferenza del Cerchio.

A Nord, guardando verso l’esterno del Cerchio, tracciamo l’ultimo Pentagramma. Facciamo il Segno
dell’Entrante e pronunciamo:
AGLA
Questa parola è in realtà un acronimo di Ateh gabor le olàm Adonai. Alcuni Maghi preferiscono vibrare
la frase nella sua forma estesa, sebbene la stragrande maggioranza dei praticanti prediliga
semplicemente le iniziali. Abbiamo già incontrato tutte le parole presenti in questa invocazione, quindi
non dovrebbe esservi difficile decifrarla: “Tua è la potenza nei secoli dei secoli, nostro Signore” (o, se
preferiamo virarla al plurale, “Vostra è la potenza nei secoli dei secoli, nostri Signori”). Ateh (o Atah),
semplicemente pronunciata e quindi non scritta con caratteri diversi, può significare anche “avvolgersi”,
“coprirsi”, oppure “afferrare”, “comprendere”: un dettaglio che può essere interessante e che
cercheremo di integrare nella traduzione del rituale, nelle note finali. Questa parola, al contrario delle
altre tre, non corrisponde esattamente a nessuna delle sephiroth dell’Albero della Vita.
Come ultima invocazione elementale, diciamo:
Poteri della Terra, entrate in questo Cerchio. Fate fiorire e fruttare ogni mio desiderio e seppellite
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nelle vostre viscere ogni energia negativa e ostacolo sul mio cammino.
Facciamo il Segno del Silenzio quindi portiamo le dita al centro del Pentagramma e torniamo a Est,
immaginando sempre la linea di luce blu che, finalmente, chiude il Cerchio. Torniamo dunque a ovest
dell’altare guardando verso est.

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Invocazione degli Arcangeli
Apriamo le braccia ai lati del corpo, concentriamoci e immaginiamo di fronte a noi l’Arcangelo Raffaele
(Raphael). Abbiamo già parlato in passato del significato di questa parola e della sua possibile origine
mitologica. Per semplificare, cercate di immaginare all’estremità orientale del Cerchio un angelo vestito
di giallo che regge in mano un Caduceo, il bastone alato attorno a cui sono avvolti due serpenti. Alla
vostra destra, invece, immaginate di vedere l’Arcangelo Michele (Michael): un angelo vestito di rosso
che regge in mano una spada fiammeggiante. Dietro di voi ci sarà Gabriele (Gavriel), un angelo vestito
di blu che regge in mano una coppa dorata. Alla vostra sinistra, infine, all’estremità nord del Cerchio,
vedrete Uriele (Uriel), un angelo vestito di nero e verde che regge in mano un Pentacolo.
Nota: se state compiendo il rito in forma di Invocazione, cercate di immaginare i quattro Arcangeli
rivolti verso il centro del Cerchio. Se lo state compiendo in forma di Bando, immaginateli voltati di
schiena, che guardano verso l’esterno del Cerchio.
Quando avete un’immagina sufficientemente chiara in mente delle quattro figure, mantenendo il
Cerchio di Fiamma e i quattro Pentagrammi che avete tracciato, pronunciate le seguenti parole (i nomi
degli Arcangeli andrebbero vibrati):
Di fronte a me Raphael
Alle mie spalle Gavriel
Alla mia destra Michael
Alla mia sinistra Uriel
Attorno a me risplende il Pentagramma
Sopra e sotto di me brilla la Stella a Sei Punte

Il passo successivo è un’altra aggiunta personale al rito classico della Golden Dawn. Alzate le mani a
formare una sorta di “Y” con il corpo, con i palmi rivolti in avanti. Cercate di formare con entrambe le
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mani il segno del “saluto Vulcaniano” reso popolare da Leonard Nimoy in Star Trek. Tale segno, in
realtà, deriva da una benedizione che i Cohanim compiono nelle Sinagoghe usando, per l’appunto,
entrambe le mani. Il mignolo e l’anulare sono separati da medio e indice e il pollice è esteso all’esterno.
Questo gesto ricorda la lettera ebraica Shin (‫ )ש‬che può rappresentare Shekinah, un nome che
tradizionalmente indica l’antica compagna di Yahweh o il lato femminile, materno e protettivo del
principio creatore. Immaginate una luce potente provenire da una Stella di David in alto sopra la vostra
testa, quindi pronunciate:
Shekinah, scendi ora in questo Cerchio
Abbassando le mani con un gesto deciso durante l’invocazione.

Rimanete per qualche secondo fermi dietro l’altare, concentrandovi sulle immagini che avete evocato
con l’occhio della mente e sulle energie presenti, quindi ripetete la Croce Cabalistica. Questo conclude
il Rituale Minore del Pentagramma.
Note sulla versione di Bando
Come abbiamo detto all’inizio, l’aggiunta di invocazioni elementali prevede di compiere un Bando ogni
qual volta si faccia un rituale di Invocazione, per evitare che tali energie “grezze” possano decadere e
corrompersi provocando danni inattesi. Le frasi aggiunte, nel caso di Bando, vanno sostituite con una
frase simile a:
Poteri dell’Aria (o di uno degli altri elementi, a seconda del punto cardinale) io vi ringrazio per il
vostro servizio e vi bandisco da questo Cerchio.

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Note finali
Qual è il significato di questo rituale? Cosa abbiamo fatto, realmente? Quale messaggio abbiamo
effettivamente inviato alla coscienza universale?
Se mettiamo insieme il significato della Croce Cabalistica e delle invocazioni che abbiamo pronunciato
ai quattro quarti, possiamo riassumere il tutto all’incirca in questo modo:
Il mio Sé superiore è potente, glorioso ed eterno. Io sono lui e lui è me. Che il Principio Creativo
scenda fino a me (l’esistenza immanente materiale, i “Signori di questa Terra”) e mi ispiri con la
propria saggezza, svelando i misteri e comprendendo la vera natura delle cose. Che l’eterno esistente
senza principio cali dalla Corona, mi illumini e agisca tramite me.
Vediamo, dunque, come anche il primo rituale ideato all’interno dell’Ordine della Golden Dawn e
insegnato ai neofiti contenga numerosi strati di possibile significato che scopriamo gradualmente
durante la pratica.

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