Sei sulla pagina 1di 11

The Scientific Journal of Humanistic Studies

Year 5, no. 8

Anthropology

Delia-Anamaria RCHIAN
La magia della parola e le piante magiche, miracolose
Abstract
The present paper is an attempt to highlight the magical force of the spoken word, as well as the role of the
magical, miraculous plants within Romanian traditional community situated in the north-west side of Romania
(Maramure), aspects which are seen in relation to the anthropology of the ages, to the existential steps (childhood,
puberty, youth, maturity, old age). The magical plants, which acquire anthropomorphous features, are interconnected with
some special categories. For instance, the chicory and the sun-flower appear within childrens games (childhood), the
basil, the vervain, the belladonna and Our Ladys bedstraw can be found in loves games (puberty and youth).
Keywords: the anthropology of the ages, the magical plants, childrens games, loves games, charms.

Motto: La magia non solo nata dal desiderio, n solo una sua ritualizzazione a fini
manipolatori, ma si pone nella tradizione teurgica come ascesi morale e conoscitiva, che abbraccia il
cosmo intero e che porta a compimento la stessa essenza umana. (Paolo Lombardi, 1997: 103)

La parola foggiata per essere quando benefica,


quando malefica rivendica il mondo magico della
comunit dei romeni del nord-ovest della Romania, nel
dipartimento di Maramure, in rapporto alle tappe
specifiche dellessere umano (infanzia, pubert,
giovent, maturit, anzianit). La magia della parola
interagisce con altre categorie secondo let (giochi per
bambini, giochi dellamore, incantesimi), con le piante
magiche antropomorfe (la cicoria, il girasole, la
verbena, il basilico, la mandragora, il caglio, laglio).
Maramure lo spazio arcaico dove la fede, le
pratiche antiche, le conoscenze empiriche hanno un
ruolo indispensabile. In questa provincia si mette laccento
sul recupero della memoria collettiva, trasmessa da
generazione in generazione, sulla riaffermazione
dellidentit, sulla rivitalizzazione dellethos autoctono.
La forza magica della parola sempre stata
intrecciata ad altri settori (antropologia, filosofia,
linguistica, mitologia, religione, scienza). Nella
comunit delle culture tradizionali romene, la magia
non entra in opposizione con altre discipline, nemmeno
con la religione. In Maramure, la magia bianca, la
magia terapeutica sono un rimedio contro la malattia
ma mai contro la morte. In questo spazio, la donna che
fa scaramanzie si chiama descnttoare (la
denominazione deriva dal incantesimo < lat. canticum,

incanto, in romeno des + cntec < lat. canticum,


incanto). Lei stabilisce una relazione adiuvante con
una forza superiore attraverso un sincronismo di
funzioni e di linguaggi correlati a un contesto rituale.
Per compiere ci, lei fa ricorso alle formule magiche
(per esempio: Lincantesimo mio, il rimedio da
Dio), alla forza benigna della parola (non viene
denominata la fattucchiera oppure la strega
poich nella mentalit tradizionale romena queste
persone operano con il malvagio, con la magia nera).
La magia della parola di Maramure rileva
limportanza dellantropologia, delle tappe ontiche,
delle piante magiche, linterazione con altre categorie.
Si daccordo con Charlotte Seymour-Smith, quando
nel saggio Dizionario di antropologia afferma: gli
antropologi non hanno prestato unattenzione sistematica
allet intesa come principio di organizzazione sociale
n hanno esaminato in prospettiva interculturale le
diverse condizioni che determinano i vari tipi di
differenziazione dellet. (Charlotte Seymour-Smith,
1991: 37).
In questo lavoro si parte dalla premessa che
lantropologia delle et si sviluppata grazie alla forza
magica della parola, della magia, della religione, ecc.,
alle varie categorie (giochi per bambini, giochi
dellamore, incantesimi) specifiche alle tappe ontiche,

The Scientific Journal of Humanistic Studies


in funzione dellet (et dellinfanzia, et della pubert
e della giovent, et della maturit e della vecchiaia).
Gli specialisti romeni e stranieri hanno
contribuito alla conoscenza, alla comprensione e alla
diffusione della manifestazione ludica, alla polisemia
del fenomeno gioco. Per esempio, nella lingua
romena esiste: la danza, i giochi dei bambini, i giochi
dellamore, i giochi con maschere, i giochi di veglia
(de priveghi), i giochi sportivi, ecc. In lingua latina
c'erano due termini che esprimevano il significato di
gioco: jocus e ludus. Jocus il gioco distrazione,
un gioco di parole vuote, un gioco per piacere, un gioco
senza feed-back che mette laccento sul divertimento.
Ludus il gioco puro sostenuto da un sistema di
regole, che permettono il ripetersi dei fatti dellinizio, la
risacralizzazione. La manifestazione ludica diventa un
metodo di preparare i bambini per la vita. Il fenomeno
gioco rivela il lasso limite tra sacro e profano, tra la
magia della parola e le piante magiche, miracolose. I
ricercatori del settore, gli specialisti romeni (Alexandru
Bogdan, Ovidiu Brlea, Emilia Comiel, Ivan Evseev,
G. I. Neagu, Nicolae Constantinescu, Narcisa tiuc,
ecc.) e stranieri (Johan Huizinga, Marcel Mauss, Roger
Caillois, ecc.) si sono preoccupati della manifestazione
ludica. Il tema del gioco non nuovo, per un tema
attuale sempre aperto, permissivo.
Il rapporto i giochi dei bambini la forza
magica della parola le piante magiche, miracolose
un punto di vista personale che pone laccento sul
trasferimento magico, sulla forza magica del linguaggio
verbale correlato al linguaggio non verbale, attanziale
[actanial].
Si mette in discussione qualche opinione dei
ricercatori stranieri che hanno studiato il fenomeno
gioco. Nei termini di Johan Huizinga, la
manifestazione ludica un attivit / unazione

Year 5, no. 8

effettuata volentieri[...] che si compie in un tempo e in


uno spazio definiti, che si svolge con un ordine
sottoposto a regole[...] per marcare la separazione dal
mondo abituale. (Johan Huizinga, 1977: 70).
Secondo Roger Caillois ogni gioco un
sistema di regole (Roger Caillois, 1975: 244) oppure
in Luomo e il sacro pensa che nel gioco luomo si
allontana dalla realt. Cerca unattivit libera e che lo
impegni soltanto se lo ha deciso in precedenza. (Roger
Caillois, 2001: 152). Il ricercatore Marcel Mauss in
Manuale di etnografia conclude: I giochi sono delle
attivit tradizionali che hanno per scopo un piacere
sensoriale, in certa misura di natura estetica. (Marcel
Mauss, 1969: 82).
Secondo i ricercatori, il gioco lappannaggio
dellessere umano che impone una relazione tra sacroprofano-ludico. La manifestazione ludica ha un
carattere rituale che lavvicina al sacro, le regole sono
accettate volentieri ma sono assolutamente
obbligatorie (secondo Johan Huizinga). Gli attanti del
gioco, durante la manifestazione ludica, diventando un
altro, travestono la loro personalit, si sottraggono alla
realt quotidiana ed entrano in un universo ludico. Nel
mondo reale appare una piegatura che proietta gli
attanti in un universo unico, ludico, vicino al sacro, al
rituale. Claude Lvi-Strauss in Gndirea slbatic [Il
pensiero selvaggio] stabilisce la dicotomia disgiuntivocongiuntivo. Secondo Claude Lvi-Strauss, il gioco
separa e il rituale riunisce: Il gioco disgiuntivo; fa
creare la separazione tra giocatori [...] il rituale
congiuntivo perch instituisce una unione. (Claude
Lvi-Strauss, 1970: 175).
Per esempio, alcuni giochi dei bambini sono
assunti dagli adulti in altre categorie. Il gioco dei
bambini, in questo caso, diventa una manifestazione
ludica con carattere rituale:

Il gioco dei bambini Il riccio

La danza rituale Il riccio

Riccio, riccio pogonici [mandriano]


Vai al mulino
Per sposarti!
Con la fanciulla da Cicoria
Con le perline di surcele [schegge]
Con orecchini di bucaneve
Con salb[collana] di nove soldi lei
E prendi in dote nove este [teschi]
Anche un levriere, dietro al carro.
(G. Dem. Teodorescu, 1985: 138-139)

Il riccio pogonici (unit di misurare il terreno)


Parte oggi per sposarsi
Con la figlia di Cicoria
Foglia verde dediei[anemone]
Con orecchini di bucaneve
Fronda verde zrzrel[ albicocco]
Il riccio piccino,
Le fancciulle sono pazze di lui,
Perch piccolo e giocherellone.
(Bogdan Petriceicu Hasdeu, (1974: vol.2: 356)

La cicoria (Cichorium intymbus) una pianta


erbacea della famiglia delle Compositae che cresce nel
campo. Nel saggio Comoara satelor. Calendar
popular, [Il tesoro dei paesi. Il calendario popolare],
secondo Ion Ghinoiu, la cicoria una pianta

caratteristica del mese di luglio.(Ion Ghinoiu, 2005:


147). La cicoria compare anche nei giochi dei bambini
di Maramure come una pianta antropomorfa, come la
fanciulla da Cicoria che deve sposarsi con il riccio. Gli
indumenti, gli ornamenti della promessa sposa (le

The Scientific Journal of Humanistic Studies


perline di schegge, gli orecchini di bucaneve, la
collana di nove soldi) suggeriscono il regno vegetale,
la delicatezza, la purit della fanciulla, il simbolo
fitomorfa, fitonimo [fitomorf], il mondo
affascinante delle parole. Per mezzo del gioco dei
bambini si percepisce la magia omeopatica (la fanciulla
da Cicoria sensibile, pura come un bucaneve). Jean
Chevalier, Alain Gheerbrant in Dictionnaire des
symboles, vol. 3 pensano che la cifra nove anticipa la
conclusione di una tappa: Neuf, tant le dernier de la
srie des chiffres, annonce la fois une fin et un
recommencement, cest--dire un transposition sur un
nouveau plan. (Jean Chevalier, Alain Gheerbrant,
1974: 264). Secondo una leggenda romena la cicoria
era una fata, la fata del fiore che non voleva sposarsi
con il sole. Il sole ha utilizzato la forza maligna della
parola concretizzata tramite la maledizione,
trasformandola in cicoria: la trasformer nel fiore / nel
frollo fiore, / il fiore di cicoria / cogli occhi dopo sole; /
quando spunter / egli rallegrer, / quando tramonter, /
egli appassir [...] (Tache Papahagi, 1979: 12). Nella
comunit tradizionale romena di Maramure si crede
che la cicoria occhieggi il sole fino alla fine
dell'autunno, che i suoi fiori si chiudano quando
tramonta il sole, che i petali si aprano quando il sole
spunta. La cicoria appare nei giochi dei bambini (et
dellinfanzia), ma anche nei giochi damore (et della
pubert e della giovent). Nella comunit tradizionale
romena di Maramure, la fanciulla con status
prematrimoniale per sognare ursitul [la sua coppie, il
predestinato] mette la cicoria sotto il cuscino oppure
per sfuggire agli incanti [farmecele] della strega
mette la cicoria nellacqua con la quale si fa lavare (la
funzione magica). La cicoria una pianta duale,
utilizzata per fare bene o male come nellincantesimo
contro lintorpidimento o contro la raucedine (et della
maturit e della vecchiaia): Anche tu Cu, anche tu
Cu / Incavalca su carina / E vai nella valle nera / E
bevi acqua per guarire dalla malattia / E esca fuori al
sole / E crepa come la cicoria! / Questa persona
rimanga pura e luminosa / Come largento filtrato /
Cosi com stato dato da Dio! (Ion Brlea, 1968: 379,
informatrice Parasca Meiu, 60 anni, Ieud,
Maramure). Lincantesimo rileva il fragile limite tra il
repertorio dei bambini e il repertorio degli adulti, le
molteplici funzioni della pianta cicoria. La ripetizione,
le figure stilistiche (il paragone come la cicoria,
come largento), lordine verbale, i verbi al
congiuntivo, i verbi con valenze imperative rivelano la
volont dellattante di sostituire la malattia con la
magia omeopatica. La magia omeopatica [ingl.
homeopathic magic, fr. magie homopathique] un
termine introdotto dall'antropologo inglese James
George Frazer, per denotare i casi in cui gli effetti
prodotti nel corso dellatto magico si ripercuotono tali e
quali sulla vittima. (Ugo Fabietti, Francesco Remotti,

Year 5, no. 8

2001: 433). Nel saggio Il Ramo doro (1980) egli fa


riferimento alla magia simpatica, alla magia contagiosa,
alla magia omeopatica. Secondo Charlotte SeymourSmith, George Frazer suddivide la magia in due
categorie: quella contagiosa, che opera in base al
principio secondo cui due sostanze o oggetti venuti una
sola volta a contatto possono continuare a influenzarsi
reciprocamente anche in futuro; quella simpatica, che si
fonda sul principio secondo cui il simile agisce sul
simile. (Charlotte Seymour-Smith, 1991: 243). In
questo incantesimo funziona la magia simpatica. La
persona malata sar pura, luminosa come largento: le
principe passif, fminin, lunaire, aquatique [...] est
galement symbole de puret. (Jean Chevalier, Alain
Gheerbrant, 1974: 127, vol. 1). In Il filosofo e la strega.
La ragione e il mondo magico, secondo Paolo Lombardi,
il rapporto di tra mondo esterno e mondo interno la
chiave di tutta la potenza magica (Paolo Lombardi,
1997: 85) poich nella magia il desiderio trabocca e si
estende a tutto. (Paolo Lombardi, 1997: 88).
Un altro gioco dei bambini, proveniente da
Maramure, rileva la forza magica della parola e della
pianta miracolosa - il girasole. Il gioco dei bambini un
gioco diniziazione denominato La caduta nella
fontana [Picatul n fntn]. I giocatori portano nomi
di fiori per essere protetti dal malvagio. Lo specialista
Roger Caillois (1975) in Eseuri despre imaginaie
[Saggi sulla fantasia] propone quattro tipi di gioco:
agon, alea, mimicry, ilinx. Si ricorre al
concetto proposto di Roger Caillois mimicry. Gli
attanti camuffano la personalit, lidentit, diventano
unaltro, portano nomi di fiori. Il codice fitonimo
annuncia la realt vegetale: Aiuto, aiuto!/ un uomo si
annegato! / - Chi sei tu? / - Io sono Margherita! / Dammi la mano per tirarti fuori! / Te la do, ma non ci
arrivi da me! / - Ma chi ci arriva? / Il Girasole. /
Girasole: - Ma quanti metri ha la fontana? / Sette.
(Maramure, oggi, in presente). Il Girasole bacia la
Margherita sette volte sulla fronte e il gioco ricomincia
dallo stesso punto. Il gioco La caduta nella fontana,
quando viene giocato per le nozze determina una
funzione fondamentale, la funzione diniziazione
prematrimoniale (et della pubert e della giovent),
quando giocato fuori / in casa (et dinfanzia)
predomina la funzione di divertimento. La fontana
diventa un punto intermediario tra due mondi il
mondo di qui e il mondo daldil. Per amore, per
bacini, la morte stata vinta. La relazione io-laltro
riassume la dimensione dellalterit, il mondo magico
degli attanti. Gennaro Cicchese in saggio I percorsi
dellaltro. Antropologia e storia scrive: luomo,
facente parte di un Tutto (la totalit del mondo), si pone
anche di l dal mondo, essendo capace di trascenderlo.
(Gennaro Cicchese, 1999: 27-28).
Il girasole una pianta erbacea con grandi
foglie rugose a cuore e grosse infiorescenze a capolino,

The Scientific Journal of Humanistic Studies


circondate da linguali gialle. La pianta ha la propriet di
seguire con linfiorescenza il corso apparente del Sole.
Nella comunit tradizionale romena di Maramure, di
Moldova denominata locchio del Sole. Secondo le
leggende, le ballate romene denominata anche la
Sorella del Sole / Iana Snziana. Il girasole
antropomorfo, nella comunit tradizionale romena
appare nellipotesi di giudice: Quanti fiori ci sono nel
mondo / tutti vanno al giuramento / soltanto il girasole /
siede vicino alla porta del paradiso / e giudica i fiori.
La verbena (lat. La Verbena officinalis)
un'erba perenne della famiglia delle Verbenacee con
foglie tripartite, piccoli fiori giallastri con macchioline
rosse, odorosi. Nella comunit dei romeni, nel
dipartimento di Maramure, chiamata anche lerba
del predire [iarba prezicerii] o lerba santa. In
questo luogo, la verbena si coglie durante la notte dal
23 giugno al 24 giugno, in occasione della festa di San
Giovanni Battista / [Noaptea de Snziene] senza
toccarla con la mano, soltanto con un oggetto dargento
(la funzione apotropaica, curativa, terapeutica). La
donna con status prematrimoniale (et della pubert e
della giovent), quando va a cogliere la verbena, mette
al suo posto un podi pane, del sale, dellacqua, un po
di denaro) e dice: Chiedo laiuto di Dio! Nella
mentalit tradizionale romena, Dio il simbolo del
potere giudicante. Lei mette accento sulla forza magica
della parola poich sa che tutto in questo mondo si
realizza tramite il richiamo di Dio. La relazione magiareligione anticipa la simbiosi sacro-profano. Lo specialista
Mircea Eliade, per tradurre latto di sacro, in saggio Il
sacro e il profano, suggerisce il termine ierofania.
(Mircea Eliade, 1967: 18). La pianta ha un effetto
magico-terapeutico, taumaturgico (la funzione curativa).
In Romania, la verbena usata nella medicina popolare
(anche in presente) contro il mal di testa, il dolore di
fegato, di rene oppure per far crescere i capelli. In
Italia, la pianta stata usata per cataplasmi
antireumatici (in passato).
La verbena spuntata per la prima volta sul
sacro monte del Calvario che si trova nel centro della
Terra. Nel capitolo La vegetazione. Simboli e riti di
rinnovamento del saggio Trattato di storia delle
religioni, secondo Mircea Eliade, il valore magico e
farmaceutico di certe erbe e parimenti dovuto a un
prototipo celeste della pianta o al fatto che fu clta la
prima volta da un dio. (Mircea Eliade, 1976: 307). Il
segreto della sua efficacia terapeutica che la pianta
deve esser colta in nome di Ges. La verbena stata
consacrata per aver guarito le piaghe del Redentore (la
funzione terapeutica): Tu sei santa, Verbena, come
cresci sulla terra, perch in principio sul Calvario fosti
trovata. Tu hai guarito il Redentore e hai chiuso le sue
piaghe sanguinanti in nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo ti colego! (Mircea Eliade, 1976: 307).

Year 5, no. 8

In La religione e il declino della magia,


secondo Keith Thomas, la verbena ovvero erba di San
Giovanni, chi si riteneva dotata di particolari qualit
protettive, mentre la si coglieva doveva esser benedetta
col segno della croce e con queste parole: Sanctificata
sii tu, verbena, che cresci sul terreno / Perch sul monte
Calvario sei stata dapprima trovata / Hai curato il
nostro Salvatore Ges Cristo, e ne hai chiuso / la ferita
sanguinante / In nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo, / Io ti svello dl suolo. (Keith Thomas,
1985: 205). I ricercatori (Mircea Eliade, Keith Thomas)
rivendicano la funzione magica benigna della verbena.
Maramure lo spazio arcaico che si unisce alle et
specifiche dellessere umano (anzianit, giovent,
maturit). La verbena, la pianta miracolosa, usata
nella medicina popolare, terapeutica, nelle pratiche
simboliche, magiche. La verbena anche una pianta
erotica per eccellenza, come il basilico, la mandragora.
La pianta miracolosa impiegata nei giochi dellamore
(et della pubert e della giovent) e deve esser rispettata
e raccolta per il bene, lamore, la salute, la fortuna.
Il basilico (gr. Basilskos piccolo re) una
pianta erbacea, magica, miracolosa piantata, secondo
Mircea Eliade, dalla divinit. In Trattato di storia delle
religioni scrive: Basilico, ti prego per la divinit che ti
fece nascere! (Mircea Eliade, 1976: 309). Il basilico
una pianta duale: benefica e malefica. una pianta
della famiglia delle Labiate, originaria dallIndia. In
Romania, nel dipartimento di Maramure, una pianta
magica, erotica. Le fanciulle con statuto
prematrimoniale ricorrono alla forza magica della
parola tramite il basilico (et della pubert e della
giovent). Per esser amate, esse mettono il basilico nel
busto o nel capello quando vanno a ballare o per
sognare ursitul [il predestinato] lo mettono sotto il
cuscino dellEpifania. Nella comunit tradizionale
romena, il basilico, per avere la funzione magica,
devessere seminato per il San Giorgio (il 23 aprile) e si
raccoglie per la Santa Croce (il 14 settembre) e poi si
mette ad asciugare sulle icone.
Nel saggio delle ricercatrici Irina Nicolau e
Carmen Hulu, intitolato Credine i superstiii
romneti [Fedi e superstizioni romene] s'incontra
laffermazione: Il basilico, per odorare bene deve
essere seminato soltanto di venerd o con il basilico
vecchio di nove anni si affumica il giardino [...] per
mandare via le bruchi. (Irina Nicolau, Carmen Hulu,
2000: 44). Il basilico la pianta santa perch ha la
funzione di sacralizzare lacqua ( utilizzato nei rituali
religiosi insieme con lacqua santa). Nella comunit
tradizionale romena di Maramure, quando viene al
mondo un bambino, nellacqua del primo bagno
s'inseriscono un soldo dargento, i petali di peonia, di
rosa, le foglie di basilico. Il basilico una pianta
magica, apotropaica. Lacqua ha un valore soteriologico.
La levatrice diceva una formula magica che colloca

The Scientific Journal of Humanistic Studies


lazione (il primo bagno) del neonato nel sacrale (in
presente dice la mamma o la madrina): Sii puro come
largento, bello come la rosa, pieno damore come il
basilico, ecc. (Maramure). Le fanciulle con status
prematrimoniale per esser amate, nella notte
dellEpifania, vanno al ruscello con un mazzo di
basilico e lo mettono in acqua. La mattina, esse
riportano il basilico gelato in casa e poi si lavano il viso
con lacqua sciolta per essere belle e amate, per
sposarsi.
Nella comunit tradizionale romena, la sposa
portava nella cerimonia nuziale una ghirlanda di
basilico. In Romania esista anche la danza Basilico. I
romeni non usano mai il basilico nel rito funebre
poich si crede che il mondo sparisce. Secondo una
leggenda romen a trovata in saggio Botanic romneasc
[Botanica romena], una fanciulla bellissima era morta.
Ogni giorno lamato piangeva vicino nella sua tomba.
Con il passar del tempo sarebbe cresciuto un fiore con
odore piacevole [...] il fiore porta il nome del caro che
si chiamava Basilico. (Simion Florea Marian, 2000:
30). Secondo altre leggende romene, il basilico ha
spuntato dal sangue del Redentore o dalle lacrime della
Santa Vergine. Nel dipartimento di Maramure, il
basilico si mette nelle fondamenta della casa quando
s'incomincia a costruirla.
In Enciclopedia dei simboli, il basilico anche
una pianta malefica: il re dei serpenti (Hans
Biedermann, 1991: 70) e pu esseresconfitto solo con
lausilio di uno specchio che gli rifletta il suo sguardo
velenoso. (Hans Biedermann, 1991: 71). La pianta
nociva se qualcuno tocca con un ramo di basilico un
rospo e lo butta nella casa che egli sceglie. (Elena
Niculia-Voronca, 1998: 325). Durante le feste di San
Giorgio e di SantAndrea, i romeni della comunit
tradizionale di Maramure per non perdere le mucche il
latte la manna, le vecchie donne iniziate appendono
alla porta della stalla il basilico legato con un nastro
rosso. Lazione benigna, magica, apotropaica. La
donna che fa scaramanzia comunica con linvisibile,
accetta la forza sovrumana. Luomo non-religioso della
societ moderna ha desacralizzato il suo mondo e ha
deciso di vivere unesistenza profana. Luomo della
comunit tradizionale romena ha risacralizzato il suo
mondo e ha deciso di vivere unesistenza sacra
mediando tra il piano orizzontale e il piano verticale,
credendo come il filosofo romeno Lucian Blaga che
leternit stata nata in villaggio o che Vivere in
campagna significa vivere in un orizzonte
cosmico/interplanetario e nella coscienza dun destino
emanato dalleternit. (secondo Lucian Blaga, Elogiul
satului romnesc [Lelogio del villaggio romeno]). Per
luomo tradizionale romeno la magia non si oppone
alla religione, il tempo infinito non esiste (in lingua
romena esistono due termini per il tempo timpul,
vremea). Per lui esiste il buon tempo [vreme

Year 5, no. 8

bun] / il mal tempo[vreme rea] o lora buona


[ceasul bun] / lora cattiva[ceasul ru]. Il tempo
inserito nel nostro mondo. Ernest Bernea in saggio
Spaiu, timp, cauzalitate la poporul romn, [Spazio,
tempo, causalit dal popolo romeno] crede: S'inizia
una giornata e va via, s'inizia una settimana, un mese,
un anno e vanno via come passa tutto, questo il
tempo. (Ernest Bernea, 2005: 157). Il problema del
tempo stato trattato da ricercatori, da filosofi. Per
esempio, Bergson trasforma il passato in memoriaimmagine, Kirkegaard denomina il tempo finito,
attimo, per Proust la memoria involontaria ha la
capacit di trasporre lindividuo in altro momento della
durata. Il professor Giacomo Marramao in capitolo La
morte del Tempo, in saggio Minima temporalia.
Tempo spazio esperienza conclude: La condizione
moderna vive, in altri termini, sotto una costrizione
perenne: per guadagnare tempo, essa non pu fare altro
che temporalizzare tutto ci che incontra sul suo
cammino. Ma questa inflazione del tempo induce il
paradosso della morte del tempo, del tempo
esaurito [...]. (Giacomo Marramao 2005: 83). Il
tempo non pu disperdersi dallo spazio. Esso funziona
su molti pianerottoli. Si pu parlare del tempo cosmico
illimitato, del tempo individuale limitato, del tempo
sacro durante le feste, del tempo sociale, ecc. Il tempo
individuale e il destino ci sono connessi. Luomo
tradizionale romeno pensa che lui sia raccordato al
tempo, che la sua fortuna nasce insieme con lui, che
tutto effimero. La comunit tradizionale romena
rileva un pensiero magico-empirico. Le piante
magiche, miracolose devono essere raccolte in qualche
giorno di festa (San Giovanni Battista il 24 giugno,
La giornata della Croce il 14 settembre). Durante il
plenilunio, non possono essere toccate con la mano ma
con i denti o con il coltello di legno oppure dargento.
Le piante magiche si mettono vicino alle icone o
allacqua santa. Durante il solstizio destate, tra San
Giovanni Battista e San Pietro, si risacralizza il tempo.
Il tempo fasto (allalba, a mezzogiorno, al tramonto) e
il tempo nefasto (a mezzanotte) determinano un tempo
di sviluppo. Secondo Mircea Eliade, in capitolo
Tempo sacro e i miti che si trova in saggio Il sacro e
il profano: il Tempo sacro indefinitamente
ricuperabile, indefinitamente ripetibile. (Mircea
Eliade, 1967: 60). I ricercatori Henri Hubert e Marcel
Mauss nel saggio Lorigine dei poteri magici spiegano
che il tempo, lo spazio sono elementi-chiave in magia e
in religione: I riti vengono compiuti nello spazio e nel
tempo prescritti da apposite regole: destra e sinistra,
nord e sud, prima e dopo, fasto e nefasto, ecc
costituiscono delle considerazioni essenziali negli atti
della religione e della magia. (Henri Hubert, Marcel
Mauss, 1977: 31).
Si daccordo con Laura Bonato quando nel
saggio Tutti in festa. Antropologia della cerimonialit,

The Scientific Journal of Humanistic Studies


afferma che la festa cresce, si trasforma, si contamina
[...] si nutre della tradizione. (Laura Bonato, 2006:
136). La Pasqua una festa che resta sotto il segno
della sacralit. Nel dipartimento di Maramure, le
ragazze mettono nel vaso nuovo dellacqua intatta
[nenceput], rami di basilico, un uovo rosso, un
soldo dargento. Quando si lava, la ragazza dice:
Voglio essere rossa e sana come l'uovo, piacevole,
amata ed attraente come il basilico, immacolata come
largento per sposarmi tra poco! (anche in presente,
Maramure). Nella prassi rituale, la forza magica della
parola rafforzata dallinvocazione della divinit
aumentata dalla magia simpatica, omeopatica.
Lincantesimo De pat ura de pe fat [Cacciar via
lodio dalla ragazza] pone laccento sul trasferimento
magico (la fanciulla sar amata com il basilico)
correlato al linguaggio verbale e non verbale: - Buon
giorno, acqua corrente! / - Salute, bella Alessandra! /
Sono venuta da te, / Nelle rive del basilico / Per
lavarmi, / Per cacciar via lodio! / Questa mattina mi
sono alzata, / Nell'odio mi sono trovata / Nell'odio
grande, / Nell'odio spezzato / Nessuno mi ode / Solo la
Vergine Maria / Dalla porta del cielo / - Perch piangi?
/ Stamattina son caduto / Nel brutto odio, / Lodio
cattivo, / L odio cacciato, preso da gi / Non devi
pensare a niente / Lincantesimo il mio / Il rimedio
da Dio. / Se lodio buttato con una mano / Io ti lavo
con tutte le due / Se buttato con due / Io ti lavo con
tre, ecc./ Se buttato con nove / Io ti lavo con le mie
mani / Per rimanere pulita, luminosa, / Come il grano /
Tutti ragazzi saliranno: / Chi ? / Non lo so. / Una
sposa, una imperatrice. / N sposa, n imperatrice /
bellissima Alessandra.../ Sia cara ai ragazzi, / Come il
veno ai giovani signori / Sia cara ai maturi signori /
Come lincenso ai preti / Sia cara ai bravi / Come la
poppa ai neonati. (Ion Brlea, 1968: 357-360). Si pone
laccento sul trasferimento magico, sulla forza magica
della parola (linguaggio verbale) correlata al gesto
(linguaggio attanziale), sul sincretismo di linguaggio.
Maria Teresa Pausera, nel saggio Antropologia
filosofica (2001), stabilisce la relazione tra il linguaggio
verbale e non verbale: Il linguaggio rappresenta il
simbolo dellessenza umana [...] i gesti permettono
alluomo di esprimersi[...]. Nellespressione mimica,
dunque, il contenuto psichico e la forma fisica si
comportano come i due poli di un unico insieme, che
non pu essere diviso senza distruggere la sua naturale
e spontanea vitalit. Lattante ha accesso al codice
linguistico specifico per gli iniziati e ricorre, per mezzo
della scaramanzia, alla magia bianca, generando la
guarigione omeopatica. Il linguaggio verbale e il
linguaggio non verbale si saldano al paralinguaggio
(timbro, tonalit della voce). Le ripetizioni, le figure
stilistiche e retoriche (anafora, anadiplosi) rivitalizzano
lincantesimo. Lacqua corrente, il basilico sono
antropomorfi e compiono il desiderio della fanciulla.
Per mezzo dellincantesimo, lei diventa seducente. Il

Year 5, no. 8

numero nove il molteplice della cifra magica tre e


determina laccesso ad un altra tappa ontica.
Quando qualcuno si sente male, nella
comunit tradizionale romena (provincia Maramure),
la donna iniziata fa lincantesimo di Iele o di vento
male. Ielele sono vergini che appaiono nel cielo
durante la notte destate. Loro vivono in gruppi di tre,
cinque, sette o dodici e hanno poteri sovrannaturali
(abbruciacchiano lerba, sfigurano gli uomini). Questo
incantesimo un rimedio. La donna che fa scaramanzia
mette nella grappa bianca di susini [uica / horinca]
il basilico, un soldo dargento, un coltello di rame e
dice: Passasse Erode / Con Erodiade / Con le sue
ragazze / Con i suoi ragazzi / In gioco giocando / Con
tanta allegria / La vivacit dal nome ha preso / Nella
voce di morte lhanno lasciato / Come un covone di
canapa meliat / Sul cammino della campagna
lhanno buttato. / Lui ha incominciato a piangere. / Non piangere, / Non lamentarti / Perch porgeremo
cammino lungo. / Lo prenderemo / Con coltello di
rame lo feriremo/ Con la scopa di basilico lo
spazzeremo / Con nastro rosso lo stringeremo [...] / Per
non rimanere niente / Come un chicco di papavero / In
novantanove spaccato. (Ion Brlea, 1968: 400-401,
informatrice Anua Dunca lui Gvril a lui Simionu
Tudorei, 45 anni, Ieud, Maramure).
Nell'incantesimo, Erodiade la superiore
delliele. La forza magica benigna della parola
correlata al linguaggio non verbale. Lincantesimo
rileva la magia omeopatica. Il coltello di rame, il
basilico, il soldo dargento, il nastro rosso hanno alcune
funzioni (apotropaica, curativa, di mediazione resa
consapevole). La magia maligna delliele stata
annichilata per mezzo dell'incantesimo. Con il basilico
legato dal nastro rosso si fa ricorso alla forza benigna
del pensiero.
La giovane donna con statuto prematrimoniale
contribuisce alla riconfigurazione dellio come
richiedente e beneficiario dellincantesimo de ursit
[damore] alla fine della consustanzialit io-laltro. Per
sposarsi, le ragazze usano piante miracolose (mandragora,
belladonna). La mandragora (lat. Mandragora
officinarum, botanico Alltropa Belladonna) una
pianta erbacea della famiglia delle Solonacee, con
grandi foglie ovali ondulate ai bordi, con fiori violacei e
bacche nere, con radice carnosa, internamente bianca,
velenosa. Dalle foglie e dalle radici si estraggono la
iosciamina, un alcaloide (mandragorina) analogo
allatropina, usata come analgesici e antinevralgici.
Essendo una solanacea, questa pianta contiene diverse
sostanze tossiche che possono causare allucinazioni. La
pianta pu far impazzire la gente. Nella comunit
tradizionale da Maramure, quando qualcuno si
comporta come un pazzo si dice: Credo che tu abbia
mangiato la mandragora! La pianta cresce nellAsia
centrale, nellEuropa centrale e meridionale (in Italia

The Scientific Journal of Humanistic Studies


nei boschi montani, in Romania nei luoghi ombrosi). In
Romania, la mandragora una pianta regale chiamata
lImperatrice / lImperatrice delle Erbe / La Grande
Signora / La Grande Dama / Il Fiore della Foresta / La
Ciliegia del Lupo ed ambivalente, invocata per
ricchezza / povert, matrimonio / separazione, amore /
odio, come cura per febbre, mal di denti (funzione
curativa, magia terapeutica), per non prendere la manna
/ il mana dei bovini (funzione apotropaica, funzione
omeopatica). La mandragora una pianta con poteri
miracolosi: rende luomo invulnerabile, lo aiuta a
scoprire tesori nascosti, fa aprire i lucchetti, rende il
parto pi leggero, porta fortuna, ricchezza, mariti alle
donne, aumenta la manna / il mana delle mucche, per
a condizione di essere rispettata. La belladonna
raccolta, scelta prima dellalba, rispettando il rituale.
Mircea Eliade, nel capitolo Cultul mtrgunei n
Romnia [Il culto della belladonna in Romania], nel
saggio De la Zamolxis la Genghis-Han [Da Zamolxis a
Gengis-Khan] (1980), offre dati essenziali sulla
complessit del rituale. La pianta, avendo un ramo
rosso onorato con offerte (pane, sale, denaro, grappa),
raccolta prima dellalba, tra la Pasqua e lAscensione,
da donne completamente nude. Le formule magiche
sono correlate al gesto rituale (fare il giro della pianta
tre volte, inchinarsi il capo verso il levante). Lo stesso
autore, nel saggio in lingua romena Tratat de istorie a
religiilor [Trattato di storia delle religioni], precisa
lefficacia terapeutica delle piante: Per la prima volta
sono cresciute sul Sacro Monte del Calvario (al centro
della Terra). (Mircea Eliade, 2006: 306). Richard Alan
Miller nel saggio Utilizarea magic i ritual a
ierburilor [Lutilizzo magico e rituale delle erbe] associa
la radice della pianta con il viso umano. (Richard
Alan Miller, 1996:112). Secondo Hans Biedermann,
la sua radice ramificata ricorda una figura umana.
(Hans Biedermann, 1991: 287). La forma della radice
ha spesso una vaga somiglianza con la figura umana,
da ci sono nate varie superstizioni. I ricercatori Jean
Chevalier e Alain Gheerbrant hanno evidenziato che
la mandragore est dans sa forme mle et femelle.
(Jean Chevalier, Alain Gheerbrant, 1974: vol. 3, 180).
In lingua inglese s'incontra mandrake (ingl. man
it. uomo) e womandrake (ingl. woman it.
donna). In saggio Standard Dictionary of Folklore
mythology and legend, Maria Leach afferma: So
realistic is the resemblance of the root to the human
shape that English folklore distinguished even sex
differences and commonly referred to mandrakes and
womandrakes [](Maria Leach, 1972: 671). In
Arabia e in Francia, la mandragora ha altri significati:
In Arabia mandrake was called the Devil's candle because it was said to shine in the night In France its
name is mandagoire or mandagloire, which folk
etymology has corrupted into main-de-gloire. (Maria
Leach, 1972: 671). Secondo una leggenda, la

Year 5, no. 8

mandragora cresceva sotto i patiboli dello sperma


degli impiccati. (Hans Biedermann, 1991: 288). In
lingua tedesca, la pianta si chiama Galgermannlein e
significa limpiccato. Nellantichit, essa era il
simbolo della maga Circe. Secondo la leggenda
romena, questa pianta cresciuta nel posto dove fu
creato Adamo (in ebraico: addam uomo) da Dio.
Secondo la Genesi, Adamo il nome del primo uomo.
Il ricercatore romeno Simion Florea Marian
nel saggio Srbtorile la romni [Le feste dei romeni]
(vol.3) fa riferimento al fatto che le giovani donne
vergini raccolgono la belladonna nel giorno di San
Giorgio per attirare corteggiatori ricchi e laboriosi.
(Simion Florea Marian, 2001: 191). Perch la pianta
miracolosa non perda i suoi poteri, simpongono alcune
restrizioni (la verginit della giovane donna, la raccolta
della pianta in segreto, ecc.). La mandragora venne usata
per preparare filtri magici ed altre stregonerie. Andrei
Oiteanu, nota la denominazione in latino della pianta
belladonna, le qualit terapeutiche: la radice, le
foglie e i frutti hanno un ricco contenuto di alcaloidi [ ]
che hanno unazione farmacologica particolarmente
forte: inibiscono le terminazioni nervose parasimpatiche,
eccitano il sistema nervoso centrale, accelerano il ritmo
cardiaco, provocano la midriasi (dilatazione della
pupilla). (Andrei Oiteanu, 1998: 43). Nella medicina
tradizionale romena, la mandragora ha una funzione
curativa. In Enciclopedie de etnobotanic romneasc
[Enciclopedia di etnobotanica romena] si afferma: le
foglie di mandragora unte di grasso si mettono sulla
gonfiezza [...] con le foglie accese si tratta la tosse. La
radice foggiata si usa contro il reumatismo. (Valer
Butur, 1979: 151). La belladonna raccolta dalle
giovani donne di Maramure per amore deve essere
bagnata ogni mattina con acqua santa, dalla Pasqua
fino alla benedizione della pasc [colomba tradizionale
romena] deve essere baciata con tutto lamore.
(Pamfil & Maria Biliu, 2001: 225, informatrice Negrea
Maria, 74 anni in lanno 1997, Onceti, Maramure).
Pascal Lardellier sviluppa lasserzione secondo la quale
il rito instaura lordine: Il processo rituale,
caratterizzato dal primato dellordine e della misura,
porta gli individui e, per estensione, le comunit a una
stabilit, a un equilibrio. (Pascal Lardellier, 2009:
69). Se qualcuno scopre che la giovane donna possiede
la belladonna, la pianta perde il suo potere e lei non si
sposer pi. In articolo Superstiiile de pe raza
localitii Berbeti [Le superstizioni della localit di
Berbeti], nella rivista Memoria Etnologica, la pianta
antropomorfa assomiglia a un essere umano ed
denominata buon frutto: Buon frutto belladonna, /
Fammi sposare sto mese, / Se no laltro mese, / Per non
stare a lungo non sposata, / E se mi farai sposare / Ti
omagger e ti porter / Al ballo la domenica! / Se non
mi farai sposare / Col coltello ti taglier / E nel fuoco ti
butter / E cenere diventerai! / Padrona e madrina /

The Scientific Journal of Humanistic Studies


Buona padrona di casa! (Ioan Corbescu, 2006, anno
VI, n. 18-19, gennaio giugno: 1794-1795). La
giovane donna non sposata usa la forza magica della
parola. Linvocazione della mandragora a volte
allettante, benefica (Ti onorer e ti porter / Al ballo la
domenica!), a volte imperativa, aggressiva (Col
coltello ti taglier). La minaccia sintensifica,
loggetto magico contundente (il coltello). Si fa
ricorso alla chimera che distrugge (fuoco), si vuole
lannientamento, la trasformazione in cenere. La
formula finale cinserisce nello spazio profano. Il
desiderio dellattante di sposarsi al pi presto. Il
desiderio della giovane donna raggiunge il parossismo,
capace di accettare chiunque (un cieco, uno zoppo).
Lautore Ioan Petru Culianu in capitolo Marele
manipulator [Il Grande Manipolatore], nel saggio
Eros e Magia nel Rinascimento 1484 parte dalla
premessa che la magia amore e consiste nel fatto che
linnamorato capace di creare una rete magica
intorno alloggetto del suo amore. Tutti i mezzi di
persuasione che sviluppa sono mezzi magici di cui
l'obiettivo vincolare laltro. (Ioan Petru Culianu,
2003: 126). In capitolo Eros e magia, nel saggio Eros
e Magia nel Rinascimento 1484, lautore definisce la
magia come unoperazione fantastica che trae
vantaggio dalla continuit del pneuma individuale e del
pneuma universale. (Ioan P. Couliano, 1995: 143).
Nella mentalit tradizionale romena, sposarsi significa
essere in linea con il mondo, essere accettato dalla
societ, indifferentemente dalla bellezza fisica del
partner: Buon frutto belladonna, / Fammi sposare sto
mese [] / Che sia cieco, che sia zoppo, / Solo che
abbia il cappello, / E dal cappello i capelli escano, /
Solo per vedermi sposa. (Pamfil & Maria Biliu, 2001:
232-233, informatore Vlad Maria, 76 anni in lanno
1997, Slitea de Sus, Maramure). La vecchiaia
praticona va a cogliere la mandragora accompagnata
dalla persona cui destinata la pianta. Quando la
mandragora colta per amore, appare anche il culto del
sole: Grande Dama, mandragora! / Tu sei buona! / Tu
sei bella! / Tu sei grande, / Come il Santo Sole. / Tu
sarai benefica per Giovanna. / Maritala questo mese, /
Se non questo, almeno il prossimo, / Ma che lei non
resti pi fanciulla / Io ti dar pane e sale / Mandragora,
Buona Dama / Non ti prendo per farti impazzire / Ti
prendo per amore. (Raccoglitrice Rchian DeliaAnamaria, informatrice Maria lui Vod, 76 anni,
Hoteni, Maramure, 2012). L'intervistata diceva che la
raccolta della mandragora costituisce un rituale: la
vecchiaia e la fanciulla danzano nude per tre volte in
cerchio intorno alla mandragora secondo il muoversi
del sole (la funzione magica).
Nel dipartimento di Maramure possono
andare a cogliere la mandragora un giovane e una
fanciulla a condizione che non siano visti. Quando si
raccoglie per fare del male, nel comune di Spna, nel

Year 5, no. 8

dipartimento di Maramure, in capitolo Il culto della


mandragora in Romania, nel saggio Da Zalmoxis a
Gengis-Khan si crede che la mandragora, si deve
colpire col bastone, trascinarla al suolo, farla a pezzi e
scagliarla contro colui che si desidera offendere o al
quale si augura la morte, pronunciandone il nome e
dicendo il male che gli si vuole. (Mircea Eliade, 1975:
191). La mandragora una pianta erotica, medica,
apotropaica che deve essere raccolta durante il
plenilunio. Bisogna pagare la pianta, altrimenti senza
efficacia. Colta per il bene oppure per il male, la
mandragora rispettata come una pianta magica,
miracolosa. In Maramure, la mandragora lerba
santa, la pianta benigna che si mette, come si dice nel
dizionario, Dicionar de magie i demonologie
popular [Dizionario di magia edimonologia
populare] vicino alle icone: la mandragora bianca
cresce nel luogo pulito, dove il sole riscalda
fortissimo. (Ivan Evseev, 1997: 267). La mandragora
anche la pianta maligna: la mandragora nera cresce
in un bosco ombroso (Ivan Evseev, 1997: 267), dove
non si ode n il canto del gallo, n labbaiare dei cani.
Non importa se la mandragora sia raccolta per
il bene o per il male. In ogni caso, la mandragora una
pianta magica, miracolosa, nei termini di Mircea Eliade
lerba della vita e della morte. (Mircea Eliade,
1975: 198).
I giochi dellamore (et della giovent e della
maturit) rilevano la magia della parola, la magia delle
pratiche magiche rituali, la relazione sacro profano.
Nel dipartimento di Maramure (Hoteni)
esiste lincantesimo damore che si fa quando si
commemora il 24 giugno la festa di San Giovanni
Battista [Snzienele]. La donna con status
prematrimoniale per essere amata, per sposarsi presto si
spoglia dagli abiti, va alla riva dicendo: Santa rugiada
lavami / Per essere superbia! La forza magica benigna
della parola sintravede anche nellincantesimo
specifico allet della pubert e della giovent: Santo
giorno doggi / Andai dovunque ? / Incontrai la Maria
Vergine. / Lei mi ha domandato: / - Perch sospiri? / La
fanciulla: - Come non piangere, come non sospirare /
Quando tutti mi hanno lasciato! Maria Vergine: - Non
piangere, non sospirare / Poich ti prender per la mano
/ E nel ruscello di Giordano ti laver / Davanti a tutti ti
far risplendere / E toglier dalla testa, la pelle di capro
/ Dal corpo, la pelle di lupo / Dalla poppa, la pelle di
gatto / Dei sopraccigli far il filo / Del viso far la rosa
/ E anche canto di rosignolo / Il musso di meliloto, il
cuore di favo di miele / Con chi t'incontrerai / Sii nel
cuore di tutti. / E per la mano ti prender e nella riva di
Giordano ti laver / Per essere qua come il sole / E su
come le icone! (Raccoglitrice Rchian DeliaAnamaria, informatrice Maria lui Vod, 76 anni,
Hoteni, Maramure, 2012). La fanciulla con statuto
prematrimoniale ricorre alla magia omeopatica e va da

The Scientific Journal of Humanistic Studies


sola al ruscello, dicendo: Io davanti, le altre fanciulle
dietro! La vecchiaia romena di settantasei anni di
Maramure diceva che dopo queste parole magiche, le
donne con status prematrimoniale trovano subito la
coppia. Inoltre, diceva che gli innamorati, per restare
insieme, facevano due ghirlande di caglio che buttavano
sul tetto della casa. Se le ghirlande rimanevano insieme,
la coppia si sposer.
Il caglio una pianta erbacea perenne della
famiglia delle Rubiacee con foglie strette, fiori gialli
odorosi, a pannocchia. In Romania, il caglio ha
molteplici valenze. Nella notte della festa romena San
Giovanni Battista, le fanciulle si bagnano nellacqua
del ruscello per essere belle, pulite, amate dai ragazzi.
Secondo una leggenda di Maramure, si crede che in
occasione di questa festa nel ruscello si bagni anche
una fata denominata La Bella dellestate, con il vestito
di fiori, di caglie. Secondo Mircea Eliade, Snziana o
Drgaica [il Caglio] una fata (Ceres o Diana, le
dee italiche). Come il basilico, il caglio si mette dalle
giovane donne sul bustino, nei capelli, sulla cintura per
essere belle, sotto il cuscino per sognare lamato.
Anche oggi, in Maramure, nella comunit tradizionale
romena, le fanciulle formano un cerchio, portano
fiaccole accese nella mano e le girano nella stessa
direzione, dall'alba al tramonto, dicendo: Come guardano
i ragazzi la fiaccola, cos guardino noi! (Pamfil &
Maria Biliu, 2001:240, informatrice Ciuban Anua, 68
anni in lanno 2000, Moisei, Maramure). Si percepisce
il culto solare che esprime nel saggio Vrstele timpului,
[L et del tempo]: sia la gioia della vittoria della luce
contro il buio, sia la speranza degli uomini che possono
aiutare il Sole a mantenersi alla stessa altezza sul
cielo. (Ion Ghinoiu, 1988:266-267). Il cerchio ha una
funzione magica e anticipa una manifestazione rituale.
In Romania esista la danza rituale di Drgaica /
Snzienele, attestata per la prima volta nel
dipartimento di Moldova da Dimitrie Cantemir.
L'aglio una pianta della famiglia delle
Gigliacee. I suoi bulbi hanno impiego farmaceutico e
sono usati anche come condimento. Nel dipartimento di
Maramure, laglio ha una funzione magica-rituale.
Alla vigilia delle feste di San Giorgio, di SantAndrea,
di San Vassili, le donne ungono la porta, le finestre
della casa con aglio per difendere gli uomini, le bestie
dallo spiriti cattivi, dicendo: Non venite qui insetti,
spiriti malvagi! Le donne che fanno scaramanzie (lt
della maturit e della vecchiaia) utilizzano lincantesimi
de pocitur / de ceas ru per allontanare strigoii,
ielele (le creature malefiche). Secondo Irina Nicolau
e Carmen Hulu, nella comunit romena esistono
alcune superstizioni e pratiche: Se nel campo si sente
odore d'aglio, si sa che vicino c un serpente /
Laglio utilizzato dalle donne che vogliono bambini,
Il neonato viene protetto dagli spiriti malvagi se ci si
mette sotto la lingua del bimbo dellaglio. (Irina

Year 5, no. 8

Nicolau, Carmen Hulu, 2000: 277). Nel dipartimento


di Maramure, la forza magica benigna della parola si
vede nell'incantesimo contro il morso di serpente (et
della maturit e della vecchiaia). Quando una bestia
morsa da un serpente velenoso, la donna dice: Amen,
amen, / Al Santo santificato / De-a cucuruzata / Dea buburuzata. / il serpente salito in cima al viburno /
Per fare un nido / Per far nascere picini. / Come non sia
riuscito a fare il nido, / Come non abbia potuto partorire
/ Cosi non possa / Infiammarsi e crepi / muoia / Questa
bestia! (Ion Brlea, 1968:396 informatrice Prasca
Balea a Petri Gasiei, 50 anni, Ieud, Maramure). Il
contesto rituale, la formula iniziale pone lazione nel
sacrale. Laumento della forza magica della parola in
senso religioso (sacro) si realizza tramite delle parole:
Amen, amen / Del santo santificato. Le parole de-a
cucuruzata, de-a buburuzata non sono intelligibili da
punto di vista semantico. Si intravedono distorsioni
linguistiche, parole asindetiche, falsi prefissi composti
(cucu, bubu), un linguaggio fondato su euritmia, su
eufonia, un linguaggio criptico accessibile soltanto agli
iniziati. La comunicazione unidirezionale dal
trasmettitore al ricevitore, dalla donna che fa
scaramanzie alla bestia malata, morsa dal serpente. La
manifestazione della donna che fa scaramanzie svela la
forza della magia contagiosa (il serpente non avr
bimbi, la bestia delluomo non morir). Lincantesimo
si concentra sul potere della magia omeopatica. Con la
negazione non ha potuto si fa ricorso alla forza del
pensiero. Il verbo ripreso in negativo, la ripresa
dellincantesimo per tre volte sono fattori che stimolano
la forza magica benigna della parola. La negazione
non tradisce il male oppure annulla il male. La bestia
(la mucca, per esempio) berr lacqua collaglio verde,
la donna laver per tre volte la ferita della bestia.
Lincantesimo si concerna sul potere della parola ed
raddoppiato da alcune funzioni dellaglio (apotropaica,
curativa). La donna che fa scaramanzie trasferisce il
male verso qualcun'altro, verso il serpente, reintegra la
bestia ferita nel piano sociale e ristabilisce lequilibro
ontologico. Il linguaggio verbale correlato alle
pratiche magiche-rituali (linguaggio non verbale).
Nella prassi rituale, la forza magica della
parola rafforzata dallinvocazione della divinit, delle
piante miracolose (la cicorie, il girasola, la verbena, il
basilico, la mandragora, il caglio, laglio) rileva uno
spazio arcaico, il mondo magico della comunit di
romeni del nord-ovest della Romania (provincia di
Maramure) che mette laccento sulla magia della
parola e delle piante magiche, miracolose, e sul
recupero della memoria collettiva. Lantropologia delle
et si sviluppata dalla forza della magia e delle piante
magiche, miracolose, dalle varie categorie (giochi per
bambini, giochi dellamore, incantesimi) specifiche alle
tappe ontiche in funzione dellt (infanzia, pubert,
maturit, giovent, anzianit).

The Scientific Journal of Humanistic Studies

Year 5, no. 8

ACKNOWLEDGEMENT: This paper was made within The Knowledge Based Society Project supported
by the Sectoral Operational Programme Human Resources Development (SOP HRD), financed from the European
Social Fund and by the Romanian Government under the contract number 2007-2013, POSDRU/89/1.5/S/56815.
Bibliografia:
CAILLOIS, Roger (2001), Luomo e il sacro, traduzione di Ruggero Guarino, Torino: Bollati Boringhieri editore.
COULIANU, Ioan P. (1995), Eros e Magia nel Rinascimento 1484, prefazione di Mircea Eliade, traduzione di
Gabriella Ernesti, il Saggitore Economici.
ELIADE, Mircea (1975), Da Zalmoxis a Gengis-Khan, traduzione di Alberto Sobrero, Roma: Ubaldini Editore.
FABIETTI, Ugo, REMOTTI, Francesco (2001), Dizionario di antropologia, Bologna: Zanichelli editore.
FRAZER, George James (1980), Creanga de Aur [Il Ramo doro], trad. Octavian Nistor, Bucarest: Casa editrice
Minerva.
HASDEU, Bogdan Petriceicu (1974), , Etymologicum Magnum Romaniae, vol. 2, Bucarest: Minerva Editore
HUBERT, Henri, MAUSS, Marcel (1977), Lorigine dei poteri magici, traduzione di Enzo Agozzino, Newton
Compton editori.
HUIZINGA, Johan (1977), Homo ludens, trad. H. R. Radian, Bucarest: Univers.
LEACH, Maria (1972), Standard Dictionary of Folklore mythology and legend, Editor Jerome Friend, New York:
Associate Editor, Funk & Wagnalli
LVI-STRAUSS, Claude (1970), Gndirea slbatic [Il pensiero selvaggio], Bucarest: tiinific.
LOMBARDI, Paolo (1997), Il filosofo e la strega. La ragione e il mondo magico, Milano: Raffaello Cortina Editore.
MARRAMAO, Giacomo (2005), Minima temporalia. Tempo spazio esperienza, Roma: Luca Sossella Editore.
PAUSERA, Teresa-Maria (2001), Antropologia filosofica, Paravia Bruno Mandadori Editori.
TEODORESCU, G. Dem. (1985), Le poesie popolare romene, Bucarest: Minerva Editore
SMITH-SEYMOUR, Charlotte (1991), Dizionario di antropologia, traduzione di Alba Rosa Leone / Danila Visca,
Firenze: Sansoni Editore.

10

Copyright of Scientific Journal of Humanistic Studies is the property of Cormos Gratian iONUT PFA and its
content may not be copied or emailed to multiple sites or posted to a listserv without the copyright holder's
express written permission. However, users may print, download, or email articles for individual use.

Potrebbero piacerti anche